
5 minute read
Fotovoltaico: l’Europa verso 1 TW di capacità installata PAG
LE ATTUALI PROPOSTE DEL PIANO REPOWEREU MANCANO DI INVESTIMENTI APPROPRIATI. LE CAPACITÀ PREVISTE DAL 2023 AL 2025 NON RAGGIUNGONO IL VERO POTENZIALE DEL FOTOVOLTAICO E SONO ADDIRITTURA INFERIORI A QUANTO IL MERCATO AVREBBE POTUTO FARE IN UNO SCENARIO PRE BELLICO. PER QUESTO SONO DA RIVEDERE AL RIALZO PER EVITARE CRISI ENERGETICHE ED ECONOMICHE. INOLTRE È NECESSARIO UN QUADRO NORMATIVO STRAORDINARIO CHE RISOLVA I PROBLEMI AUTORIZZATIVI E METTA IN ATTO NUOVI SCHEMI DI INCENTIVAZIONE
FOTOVOLTAICO: L’EUROPA VERSO 1 TW DI CAPACITÀ INSTALLATA
Advertisement
SECONDO SOLAR POWER EUROPE, L’ATTUALE INSTABILITÀ POLITICA E LA CONSEGUENTE CRISI ENERGETICA DEVONO SPINGERE L’UE A VARARE MISURE STRAORDINARIE PER SPINGERE LO SVILUPPO DEL SOLARE. L’ASSOCIAZIONE IDENTIFICA 8 AZIONI, TRA CUI LA CREAZIONE DI UN’INDUSTRIA MANIFATTURIERA EUROPEA, CHE CONSENTIREBBERO DI RAGGIUNGERE I 500 GW DI CAPACITÀ ENTRO IL 2025 E DI SUPERARE 1 TW ENTRO IL 2030
DI GIANLUIGI TORCHIANI
EU27 annual solar pv market scenarios 2022-2025 vs. repowereu targets


FONTE: SOLARPOWER EUROPE
L’ invasione dell’Ucraina ha mostrato quanto l’Europa sia dipendente e legata alle importazioni di fonti fossili dalla Russia, un Paese che già da tempo aveva dato parecchi segni di aggressività sul piano internazionale. La successiva corsa dei prezzi dei beni energetici, che tuttora crea grandissimi problemi a famiglie e imprese, è stata la riprova che questo tipo di approccio non è più sostenibile nel lungo periodo, anche pensando di sostituire il gas russo con quello proveniente da altri Paesi. Questa perlomeno è la convinzione di Solar Power Europe che ne parla nel suo recente report ribattezzato Raising Solar Ambition e presentato in via ufficiale anche ai rappresentanti della Unione Europea. In questo report, Solar Power Europe presenta una strategia molto diversa che punta tutte le sue carte sul fotovoltaico. Questa fonte energetica è ritenuta capace di arrivare a quota 1 TW di capacità già nel 2030, rimpiazzando in buona misura le importazioni di gas e petrolio da Mosca. Ma andiamo con ordine: come noto, il fotovoltaico è di gran lunga la fonte di energia in più rapida crescita nell’Unione Europea.
LA CRESCITA DEL SOLARE IN UE
Nel 2021 il solare è cresciuto del 34%, riuscendo ad aggiungere circa 26 GW di nuova capacità. Un progresso significativo che ha permesso al fotovoltaico di raggiungere una capacità cumulata a livello UE di 165 GW. Il 2021 del solare è particolarmente degno di nota se si pensa che la fonte numero due, l’eolico, si è fermata a soli 11 GW. Questo modello di crescita esponenziale sarebbe comunque continuato nei prossimi anni, tanto che gli scenari pre bellici prevedevano il raggiungimento di circa 30 GW di nuova capacità annua nel 2022 e circa 50 GW nel 2025.
OSTACOLI DA SUPERARE
Ma la crisi attuale rimescola le carte e chiama il fotovoltaico a giocare un ruolo ancora più da protagonista del settore energetico del Vecchio Continente. Secondo Solar Power Europe i prezzi elevati dei combustibili fossili e la dipendenza dalle importazioni russe evidenziano la necessità di eliminare gradualmente il consumo di queste risorse, favorendo una maggiore accessibilità dell’energia per i consumatori e della sicurezza energetica del nostro continente. Per questo motivo serve spingere il solare, attraverso una serie di misure straordinarie che dovranno essere adottate da parte dei governi dell’UE, nel breve e medio termine. Oggi infatti il settore elettrico continentale è caratterizzato dalla presenza di colli di bottiglia che rallentano e ostacolano gli investimenti, rendendo difficile lo sviluppo di nuovi progetti fotovoltaici. In particolare le attuali procedure di autorizzazione non appaiono adeguate al ritmo che sarebbe necessario tenere per centrare il traguardo del TW, così come le reti elettriche non sembrano ancora adatte ad accogliere e gestire una elevata quota di rinnovabili intermittenti.
OTTO AZIONI PER IL FOTOVOLTAICO
Allo stesso tempo c’è la necessità di implementare un quadro normativo il più chiaro e trasparente possibile per gli investitori: nel mirino ci sono le recenti tasse sugli utili degli operatori emanate durante la crisi dei prezzi dell’energia, che secondo l’associazione hanno già avuto conseguenze sulle dinamiche dei mercati dei Power Purchasing Agreement (PPA). Ecco perché il piano di Solar Power Europe prevede otto azioni decisive che potrebbero spingere il fotovoltaico europeo verso l’obiettivo del TW al 2030: 1) Accelerare l’implementazione dei progetti; 2) Collegare e integrare i progetti solari nella rete; 3) Sviluppare le competenze e la forza lavoro per implementare i progetti solari; 4) Favorire le applicazioni solari fotovoltaiche integrate (agrisolare, solare galleggiante, bipv); 5) Assicurare le catene di approvvigionamento e l’accesso alle materie prime; 6) Reinvestire nella produzione nazionale; 7) Incrementare la diffusione del solare fotovoltaico su tetto; 8) FiT per i prosumer: sviluppare un framework abilitante per il solare.
LA RINASCITA DELL’INDUSTRIA EUROPEA
In altre parole queste azioni prevedono un quadro normativo straordinario che favorisca i permessi, nonché l’introduzione di nuovi schemi e requisiti legali - come ad esempio rendere obbligatorio il solare su tutti i nuovi edifici nell’UE e vietare l’installazione di nuove caldaie a gas - e sbloccare i finanziamenti per il settore industriale. Particolarmente ambiziosi appaiono i punti 5 e 6, che sostanzialmente presuppongono la rinascita di una vera e propria industria del fotovoltaico europea, la cui produzione è in mano a Cina e Asia in generale ormai da molti anni. Secondo Solar Power Europe, invece, per la sicurezza energetica di cui l’Europa ha bisogno, si dovrebbero avere almeno 20 GW prodotti da una filiera completamente integrata (polisilicio, lingotto/ wafer, celle e moduli) entro il 2025. Questa filiera europea avrebbe il compito di bilanciare la riduzione della dipendenza dell’Europa dall’estero, assicurando anche una maggiore stabilità dei prezzi a lungo termine. Per raggiungere questo traguardo la proposta è quella di lanciare un Fondo Solare da 1 miliardo di euro, simile al recente Chips Fund, che abiliterebbe gli 8 miliardi di euro di investimenti privati necessari per ristabilire una filiera industriale Made in Europe competitiva.
VERSO I 500 GW
Se tutte le otto azioni saranno effettivamente messe a punto, la capacità fotovoltaica crescerebbe fino a 458 GW entro la fine del 2025, il 39% in più rispetto ai 328 GW dello scenario pre guerra. Questi 458 GW di energia solare potrebbero produrre oltre 500 TWh nel 2026, ovvero una quantità di energia pari a circa 50 miliardi di metri cubi di gas importati. A partire dal 2025 il fotovoltaico europeo sarebbe così in grado di mettere a segno un’aggiunta di capacità annuale di oltre 100 GW, traguardando abbastanza agevolmente l’obiettivo del TW entro il 2030, per complessivi 1050 GW. Con conseguenze positive non solo per l’indipendenza energetica europea ma anche dal punto di vista dell’occupazione: la stima pre bellica era che i posti di lavoro legati al solare al 2030 sarebbero potuti arrivare nella UE sino a 1,1 milioni di unità, ovvero il triplo rispetto a oggi. Ma in caso di raggiungimento del traguardo del TW di capacità, con tutta probabilità la creazione di nuovi posti di lavoro sarebbe ancora più consistente.