FI n30

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Costo copertina €6

SHOPPING GUIDE

La moda durante Expo

Direttore responsabile Flavia Colli Franzone

Focus

Scouting

TENETELI D'OCCHIO

FASHION WEEK RUSSIA

Agende alla mano, segnatevi questi dodici nomi. Pag. 16

La settimana della moda di Mosca ha presentato la p/e 2015. Pag. 18

Issue #30- Novembre 2014

Ideazione

I NUOVI MECENATI

Le showroom sono i player che fanno la differenza, investendo sui clienti. Pag. 20

Digital

SHOPPING SMART

La tecnologia Powatag azzera i confini tra off-line e on-line. Pag. 22

FASHION&CINEMA

Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Milano

IL MAGICO MONDO DELLA MODA 7 giorni su 7, da maggio a ottobre. La moda non conoscerà sosta durante Expo. I brand hanno già presentato le collezioni primavera/estate 2015, che accompagneranno i 20 milioni di visitatori attesi durante la loro permanenza in Italia, un numero che non si può non considerare: utilizzeranno i nostri hotel, i ristoranti, viaggeranno, ma anche (si spera) faranno shopping. Quindi, facendo mente locale, che cosa troveranno nei negozi in quei mesi? Questo numero è concepito come la guida della moda ad Expo, un supporto cartaceo che accompagna in un primo momento i compratori nel buying e, successivamente, i visitatori a fare gli acquisti di tendenza nei negozi, inseriti in una mappa della fashion city. Anche Biblioteca della Moda si attiva in modo straordinario in occasione di Expo, trasformandosi nell’info-point per la moda. Pag. 28

TREND

Tendenze chiare in passerella

ERMANNO SCERVINO

“Finalmente per la prossima primavera/estate 2015 sono emerse tendenze ben precise – spiega Sabrina Bonini - che contribuiscono a dare certezze e a rassicurare il trade, ma anche il consumatore finale”. Una compagine creativa che parla diversi linguaggi. Una rivoluzione in pieno stile Sessantotto, guidata dalla folla di modelle di Karl Lagerfeld insorte in una passerella Chanel, di protesta al grido di slogan femministi e indipendentisti come "make fashion not war" o "be your own stylist". Alternato dall’ esprit romantico dominato da leggerezza e trasparenze, fiori stampati o tridimensionali, tessuti tecnici spezzati da inserti see-through: un neoromanticismo dall’allure contemporanea. Emerge infine una vera e propria svolta Normcore che, con il ritorno trionfale del denim sulle passerelle maschili, premia uno stile di vita del tutto reale. Pag. 8

Colin Firth ed Emma Stone nel film Magic in the Moonlight, distribuito da Warner Bros Italia.

Si rinnovano ad ogni stagione i riti della moda. Per la primavera/estate 2015, uno dei temi guarda a un esprit romantico anni Venti ricreato dal film di Woody Allen Magic in the Moonlight. É una commedia romantica Magic in the Moonlight, il film scritto e diretto da Woody Allen, ambientato negli anni Venti nel Sud della Francia. Racconta la storia del grande prestigiatore Stanley Crawford (Colin Firth), conosciuto come Wei Ling Soo, che prova a smascherare

la sedicente medium Sophie baker (Emma Stone), giovane donna dalla personalità magnetica. Un tema, quello della magia, molto in voga negli anni Venti è di quell’epoca il grande Harry Houdini – e che ha sempre affascinato il regista, tanto da comparire in molti suoi film.

Alberta Ferretti

In alcuni come Zelig, la Rosa Purpurea del Cairo e Midnight in Paris, le storie dei protagonisti si intrecciano ad accadimenti stravaganti. Cosi avviene in questo film. Il romanticismo dell'ambientazione nelle decorazioni anni Venti e l'allure delle location in Co-

sta Azzurra donano al film un incanto naturale sottolineato dagli abiti originali del periodo, reperiti attraverso una ricerca accurata condotta dalla costumista Sonia grande fra Parigi, Londra e Roma, o ricreati fedelmente nella leggerezza dei tessuti e nelle cromie.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #30 - Novembre


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Issue #30 - Novembre 2014


FASHION ILLUSTRATED

Issue #30 - Novembre


L'EDITORIALE

Oggetti del desiderio

O

verdose: di abiti, gonne, giacche, scarpe, borse, occhiali. Di trend: anni Settanta, neoromanticismo, normcore, sailor. Di shape: morbide, slim, over, sovrapposizioni, stratificazioni. Di colori: fantasie, black&white, grafismi, tenui, saturi. Di accessori: sandali, ciabatte, pump, stringate, pochette, shopper. La stagione primavera/estate 2015, sia per la donna sia per l’uomo, sintetizzata dalle n-sfilate, collezioni, presentazioni, lookbook e foto, ha fornito una overdose di imput e stimoli che ha messo a dura prova i buyer nella rielaborazione e nelle scelte che hanno fatto per i loro negozi. Overdose anche di vestiti e accessori negli armadi della donna, stipati fino all’inverosimile di capi anni Settanta, vestiti leggeri e impalpabili dall’allure romantico, scarpe dai tacchi altissimi o super flat, mentre in quelli degli uomini si alternano giacche destrutturate a bomber e pantaloni slimfit. Certo, alle fashion addict non sfugge che il nuovo sandalo è quello alla schiava che sale alla caviglia (scenografico, ma non per tutte) e ai trend setter che la ciabatta da piscina e il sandalo outdoor sono i must have della prossima stagione. Escamotage proposti dalle aziende e dagli stilisti per smuovere le vendite, ma la sostanza del guardaroba non cambia di molto. Allora cosa potrà intrigare i consumatori nel 2015? Quale accessorio ha la forza di creare aspettative, suscitare emozioni e regalare una nuova shopping experience? Forse non un accessorio moda tout court, ma quello con la A maiuscola che tutto il mondo aspetta per la primavera 2015. L’iWatch della Apple ha le carte in regola per conquistare i nuovi consumatori dell’era digitale e quella dose di contenuto moda assicurato dal background del vicepresidente Angela Ahrendts, approdata al colosso americano dopo l’esperienza in Burberry. Non c’è brand o griffe della moda che possa prefigurarsi lunghe code davanti al proprio negozio o department store prestigioso che possa competere, in termini di affluenza, con un Apple store nel momento del lancio di un nuovo prodotto. E’ forse l’inizio di un nuovo fenomeno, l’iModa, come qualcuno già lo chiama? Questa fusione avveniristica di alta tecnologia “cool”, come solo quella di Apple sa essere, e del glamour della moda prefigura un futuro di oggetti fashion intelligenti, non passivi ornamenti a soddisfazione della propria voluttà, ma complementi attivi del proprio outfit, utili, pervasivi, indossabili. Forse un domani non troppo lontano vedrà gli storici appuntamenti della moda di Milano, Londra e Parigi affiancati dagli eventi mediatici dello Yerba Buena center di San Francisco o di Cupertino tanto per non far soffrire di nostalgia Angela Arhendts, neo vice presidente del marchio della mela. A questo punto si sarà compiuta un’ibridazione senza precedenti tra due mondi (tecnologia e moda) forse a torto ritenuti distanti ma che oggi appaino molto più vicini di quanto la maggioranza degli osservatori potesse pensare. Tutti tranne uno: Steve Jobs. @fcollifranzone

Direttore responsabile FLAVIA COLLI FRANZONE f.colli@fashionillustrated.eu Caposervizio GIOVANNA CAPRIOGLIO g.caprioglio@bibliotecadellamoda.it

Redazione Corso Colombo 7, 20144 Milano Tel. +39 02 87365694 www.fashionillustrared.eu info@fashionillustrated.eu

Segreteria di Direzione SAMUELA MARTINELLI smartinelli@milanofashionmedia.it Stampa REGGIANI SPA Via Rovera, 40 - 21026 Gavirate (VA) Tel. +39 0332755300 Fax +39 0332755331 - www.reggiani.it

Publisher MARCO POLI mpoli@milanofashionmedia.it

Concessionaria esclusiva per la pubblicità MILANO FASHION MEDIA Via Alessandria 8, 20144 Milano Tel. +39 02 58153201 www.milanofashionmedia.it info@milanofashionmedia.it

Impaginazione MICHELA CLERICI m.clerici@fashionillustrated.eu

Responsabile testata PAOLA CORDONE pcordone@milanofashionmedia.it

La pubblicazione Fashion Illustrated è edita in Italia e all’estero da BIBLIOTECA DELLA MODA Corso Colombo 9 20144 Milano Tel. +39 02 83311200 info@bibliotecadellamoda.it www.bibliotecadellamoda.it

Hanno collaborato Giuliano Deidda, Marco Magalini, Valentina Mascarello, Alice Notarianni

Ufficio traffico GIADA STRAZZELLA traffico@milanofashionmedia.it

Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 138 del 22.03.2010 © 2012, tutti diritti riservati.


Sommario & Contributors 6

TREND P/E 2015

8

Tutti in riga

Gessato e stile marinaro offrono lo spunto per nuove sofisticate proposte.

10

Svolta normcore?

Il ritorno trionfale del denim sulle passerelle maschili

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Outdoor da città

I sandali da piscina e da trekking hanno invaso le passerelle

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Esprit romantico

Un neoromanticismo dall’allure contemporanea.

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SABRINA SCARPELLINI Dopo una formazione linguistica e numerosi viaggi ha deciso di dedicarsi alla sua grande passione: gli accessori. Dall'incontro con il marito Massimo Bonini nasce il progetto di una showroom di calzature per il Nord Italia, situato in via Montenapoleone. Ora lo Showroom Bonini vanta un portfolio di clienti prestigiosi che attraversa tutto il globo. Pag. 15

' 70s: the breaking point

Un forte “NO” allo stile conformista e un deciso “SI” a uno e un solo stile, il proprio.

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Remake d'autore

Chi si rivede? Il sandalo alla schiava in tutte le sue declinazioni ed evoluzioni.

IDEAZIONE

16

Teneteli d'occhio

Agende alla mano, segnatevi questi dodici nomi.

20

MAXIMILIANO CATTANEO Milanese di nascita e per elezione, laureato in Economia e in Filosofia, Maximiliano è appassionato di arte e di cinema. A lui si deve la direzione di Imarika e la promozione di designer emergenti, con particolare attenzione all’aspetto etico dei loro progetti. Ama la fotografia perché gli permette di stare più attento alla realtà e di coglierne le sottili sfumature di bellezza. La boutique Imarika è il frutto di un lavoro corale di persone: Benedetta, Maria e Pina Bevilacqua, Maximiliano Cattaneo e Antonella, Rosa, Cheryl e Marta.Imarika nasce nel 1979, con una piccola vetrina in via Giovanni Morelli e da allora ha continuato a distinguersi per l’attenzione alla qualità della ricerca. Imarika si propone, come un luogo tranquillo, in cui vestirsi diventa quasi un gioco, che ha come protagonista la persona, non il capo di abbigliamento. Nel tempo lo stile di Imarika si è definito proprio nella direzione del gioco, unito all’eleganza e alla raffinatezza. Pag. 12

I nuovi mecenati

Le showroom sono i player che fanno la differenza con un ruolo attivo e propositivo sul mercato, come fa Studiozeta.org.

FOCUS

18

Dalla Russia con “leggerezza ”

La settimana della moda di Mosca ha presentato la p/e 2015.

DIGITAL

22

Shopping sempre più smart

La tecnologia Powatag azzera i confini tra off-line e on-line.

ZOOM

24

Una overview sulle principali notizie dal mondo della moda.

SOCIAL

26 Una overview sulle principali notizie dal mondo della moda.

SHOPPING GUIDE

28

Milano: la guida della moda a Expo 2015

WORD NEWS

30 La rassegna stampa dal mondo.

MARIO DELL'OGLIO Mario Dell’Oglio è il presidente della Camera Italia Buyer Moda e il titolare siciliano di tre multimarca a Palermo (Dell’Oglio store since 1980, D’O uomo e D’O donna). Creata nel 2000, la Camera Italiana Buyer Moda è un'associazione senza fine di lucro che riunisce i titolari dei negozi multibrand di alta gamma italiani. Scopo della CIBM è quello di promuovere ogni iniziativa utile a favorire il progresso della categoria nel campo sociale, economico, tecnico, culturale e il tutelarne gli interessi nei confronti di chiunque, direttamente e indirettamente, in ogni sede. I punti vendita sono posizionati in 100 città tra le più importanti, nonché nelle più rinomate località turistiche. Accomunati dalla vendita di marchi di prestigio e dall'attività di ricerca di nuovi trend, costituiscono dei veri e propri punti di riferimento nelle rispettive realtà territoriali e si contraddistinguono per l’eccellente servizio di mediazione fra i segnali del mercato e i gusti dei consumatori più esigenti. Pag.17

ALESSIO BARBATI Modenese, è Amministratore Delegato della divisione eCommerce di Triboo Digitale, eCommerce company integrata che realizza e gestisce il commercio elettronico e la strategia digital di prestigiosi brand della moda, lifestyle, automotive, e mass market. Sono sotto la sua responsabilità sia il business development sia le operazioni di commercio elettronico dei negozi gestiti in modalità outsourcing. Dal 2001 al 2008 è stato in Kelyan, la “fabbrica digitale” del Gruppo Franco Bernabè in qualità di Direttore Operativo della sede di Roma, poi Commerciale e, infine, Country Manager per l’Italia della piattaforma eCommerce Intershop. E’ approdato nel Gruppo Triboo nel 2009 curando la startup della gestione di progetti e-Commerce conto terzi insieme a Giulio Corno, fondatore e Presidente di Triboo. In precedenza, era stato tra i fondatori di Onlinee.com e Direttore Commerciale di SMC Communication. Pag. 22


FASHION ILLUSTRATED

Issue #30 - Novembre 2014

design Paola Navone - ph. Andrea Ferrari

LE EMOZIONI NON VANNO RACCONTATE, VANNO VISSUTE.

Milano, via Medici 15 路 Roma, via Gregorio VII 308/310 | www.baxter.it


Trend 8

Tutti in riga PRIMAVERA/ESTATE 2015

Round & Round I pois sono uno dei pattern vincenti della stagione, che si tratti di stampe o di veri e propri “buchi”.

Gessato e stile marinaro, punti fermi dell’abbigliamento maschile, offrono lo spunto per nuove sofisticate proposte, nelle quali non manca l’ironia. Di GIULIANO

DEIDDA

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GIORGIO ARMANI

opo il caleidoscopio di D stampe delle ultime stagioni, ci si aspettava un ritorno al rigore

1. YOHJI YAMAMOTO 2. HACKETT LONDON 3. CANALI 4. GUCCI 5. ERMENEGILDO ZEGNA COUTURE 6. J.W. ANDERSON

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R

endere attuali alcuni capisaldi dell’eleganza maschile, a dire il vero al limite dell’ovvietà, è un’impresa non facile. Quando si parla di righe, per esempio, vengono in mente il gessato, il regimental o, massima trasgressione estiva, lo stile marinaro. Le collezioni della prossima stagione vanno oltre queste categorie e, con una dose di consapevole dissacrazione, spingono oltre i limiti le potenzialità dei classici pattern, senza alterarne la classe. Le parole chiave sono decontestualizzare e smontare, per ricostruire un’ eleganza lontana dalla banalità. E’ questo il tipo di lavoro che da qualche stagione Stefano Pilati sta portando avanti per Ermenegildo Zegna Couture. Non è un caso che nella nuova collezione le righe siano protagoniste sugli abiti doppio petto dalle silhouette morbide e allungate. Quello che a prima vista sembra una variazione del gessato, però, è in realtà un gioco di righe ispirato agli abiti dei nomadi del Nord Africa. Altri hanno invece utilizzato il classico motivo simbolo dei broker della city in modo quasi trasgressivo, come Yohji Yamamoto, per un ironico abito rattoppato con quello che sembra il tessuto della fodera delle tasche, o J.W.

Anderson, per un total look vagamente androgino, composto da polo, canotta e morbidi pantaloni allacciati su un fianco come un pareo. C’è chi ha sovvertito le regole in senso opposto, come Canali, che propone un abito doppio petto dalle righe orizzontali, di evidente ispirazione marinara, accentuata dai bottoni oro della giacca, che diventa una versione contemporanea e cittadina del blazer. Anche lo stile riviera, del resto, è stato

reinterpretato in diversi modi sulle passerelle. Per Jeremy Hackett è uno dei punti di riferimento, insieme al canottaggio e al crickett, mentre l’uomo di Gucci lo interpreta attraverso le sue due anime: quella bohémien e quella jet set. In questo modo, la giacca tre bottoni, dalle righe piratesche bianche e navy, richiama l’estetica dei Mod, grazie alla silhouette e agli spessi profili a contrasto su bordi, revers e maniche.

nelle collezioni della primavera/ estate 2015. E così è stato, almeno al 60%. Gli unici sopravvissuti, assieme alle fantasie floreali, sono infatti i pois. Non si tratta di una delle tendenze principali, in realtà, anche perché non sarebbe nella natura di un pattern come questo. Sarebbe inimmaginabile che decine di maison lo proponessero contemporaneamente, perché perderebbe di valore. I polka dots, come li chiamano gli anglosassoni, sono però comparsi abbastanza di frequente, e in contesti sufficientemente inusuali da essersi fatti notare. Sono stati uno dei fiori all’occhiello di una sfilata articolata e densa di citazioni come quella di Dolce & Gabbana, per esempio. Lo show, dedicato alla dominazione spagnola in Sicilia, ha proposto uno spettacolare mix di estetiche, riferimenti culturali e perfino luoghi comuni, con un equilibrio dell’eccesso di cui i due stilisti sono maestri. In quest’atmosfera, i pois, presi in prestito dal tipico abito delle ballerine di flamenco, hanno invaso maxi T-shirt, canotte e, soprattutto, abiti tre pezzi dalla costruzione impeccabile, con tanto di gilet da torero. Ermanno Scervino, invece, ha utilizzato il pattern su maglieria e accessori, per sottolineare il carattere discretamente dandy della propria collezione, e persino Giorgio Armani, poco incline all’utilizzo di stampe, ha ceduto al fascino dei pois, per una giacca-camicia di ispirazione giapponese. Andrea Pompilio si è spinto oltre. Il designer, che già in passato aveva utilizzato questa fantasia, non si è limitato alla stampa. Nel suo personale contemporaneo tributo ai punk, ha disseminato giacche, felpe, T-shirt e camicie di oblò di diverse misure, che richiamano i piercing per dilatare i lobi delle orecchie. (G.D.)

DETTAGLI EXTREME Le sperimentazioni sulle righe non si limitano alle variazioni sui classici. Alcune griffe hanno giocato con le geometrie per creare effetti grafici di forte impatto. Emporio Armani propone un patchwork optical di linee di diversi spessori su un giubbino in pelle, mentre Kolor le utilizza in verticale sulla T-shirt, per interromperle con altre a contrasto. Se Dior Homme osa le righe ispirate alle api su girocollo e canotte, Carven utilizza una banda nera per dividere in due la camicia bicolore.

EMPORIO ARMANI

CARVEN

DIOR HOMME

ERMANNO SCERVINO

DOLCE&GABBANA


FASHION ILLUSTRATED

Issue #30 - Novembre 2014


Trend 10

Svolta normcore? PRIMAVERA/ESTATE 2015

Il ritorno trionfale del denim sulle passerelle maschili è uno dei segnali dell’attenzione delle griffe verso lo stile di vita reale della contemporaneità. Di

Over and Over

L’arte di mescolare pezzi di diversi stili, pattern e pesi, strato su strato.

GIULIANO DEIDDA

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O

1. PRADA 2. BURBERRY PRORSUM 3. ANTONIO MARRAS 4. MIHARAYASUHIRO 5. KENZO 6. JUNYA WATANABE

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S

ono questi tempi difficili per i trendsetter. L’imprevedibile complessità della vita contemporanea si riflette in maniera decisa sulla moda, generando dei meccanismi inaspettati, che spesso sfuggono alle analisi. Vale ancora la regola per cui l’evoluzione delle tendenze si percepisce poeticamente “nell’aria”? Oppure le proposte da passerella sono solo frutto di studi di mercato? Verrebbe da rispondere che entrambe le opzioni sono fuorvianti, e che la moda è il risultato di tanti elementi complessi, difficilmente classificabili in categorie troppo rigide. Prendiamo ad esempio l’overdose di denim che ha caratterizzato le collezioni uomo primavera estate 2015. Il fenomeno, del quale secondo alcuni si intravedevano dei segnali nella stagione precedente, è stato in realtà preceduto alcuni mesi prima da analisi catastrofiste sul calo delle vendite dei jeans. La verità è che le griffe stanno portando avanti un percorso che si concentra più sullo stile di vita che sulla moda fine a se stessa. Non è forse un caso che il 2014 abbia dato alla luce una nuova categoria estetica, non si sa quanto reale o inventata ad arte da una società di marketing

newyorchese, il normcore. Il termine indica una rivendicazione estremizzata della normalità, che si traduce in uno stile puramente basic, da non confondersi con il casual e ancora meno con il minimalismo, anche se onestamente i punti di contatto sembrano parecchi. Comunque sia, cosa c’ è di più normcore, o se si preferisce, quotidiano e familiare del denim? Lo ha dimostrato Miuccia Prada, all’interno di una collezione pulita, semplice, dalle linee e vestibilità “regular”, nella quale il denim è proposto in una versione

“per bene”, esaltato dalle cuciture a contrasto. Anche Christopher Bailey ne sfrutta le diverse potenzialità per Burberry Prorsum, utilizzandolo persino per una nuova versione del trench. Per ovvie ragioni, sono stati i designer giapponesi a dare il meglio di sé in questo campo, primo tra tutti Junya Watanabe. Dopo anni di ispirazioni derivate dal workwear occidentale, infatti, lo stilista ha utilizzato il denim in abbinamento alla tecnica del boro, l’antico patchwork nipponico, utilizzato in origine dalle popolazioni rurali.

GIVENCHY

rmai è appurato che lo stile individuale è più importante di anacronistiche regole dell’eleganza e delle tendenze astratte imposte dall’alto. Per questo le proposte da passerella non hanno più lo scopo di decidere dove andrà la moda, ma quello di suggerire un’estetica nella quale l’utente possa riconoscersi, dove la versatilità ha un ruolo fondamentale. I designer che sono emersi nell’ultimo decennio hanno fatto di questa filosofia il proprio manifesto, a cominciare da Kris Van Assche, che concepisce l’abbigliamento dell’uomo come l’espressione esteriore della propria personalità. Per questo le sue proposte giocano sulle sperimentazioni di styling in modo molto deciso. La primavera estate 2015 non fa eccezione ed esalta il mix di sartorialità e sportswear marchio di fabbrica del brand, attraverso dei giochi di sovrapposizioni inconsuete, come il blouson stampato, sopra giacca doppio petto e camicia. Il look ha inoltre un’inaspettata allure che richiama il mondo del surf, grazie alla collana e ai maxi short che lo completano. Un’ideologia simile è alla base stessa del nuovo corso di Z Zegna, che dalla prossima stagione ingloba la linea Zegna Sport per proporre uno stile urbano che mette insieme avanguardia tecnologica e sartorialità, sotto la direzione creativa a quattro mani di Paul Surridge e Murray Scallon. I due interpretano le esigenze contemporanee abbinando il parka corto in tessuto tecnico termosaldato dalla costruzione impeccabile all’abito slim, da portare su camicia e girocollo stampato con il pentagono, simbolo della griffe. Altri designer estremizzano questo concetto, a partire da Riccardo Tisci, che ha fatto delle sovrapposizioni di diverse lunghezze e pattern a contrasto una delle costanti di Givenchy, ad Aldo Maria Camillo, che decostruisce le silhouette di Cerruti 1881 Paris, attraverso una stratificazione di capispalla di tessuti dai pesi diversi. (G.D.)

DETTAGLI UPDATED Esaurite le sperimentazioni sulla biker jacket, torna in passerella un altro classico dello streetwear, il bomber. Non si tratta di riproduzioni filologiche, però, dell’originale rimane solo la forma, declinata nei modi più diversi, dal futuristico al nostalgico. Calvin Klein usa il PVC trasparente, mentre Alexander McQueen preferisce la pelle, con una decorazione ispirata dalle maschere kabuki. Dries Van Noten opta per una versione ricamata, tributo a Nureyev, e Paul Smith non resiste alla tentazione di un’ironica stampa pop. PAUL SMITH

CALVIN KLEIN COLLECTION

ALEXANDER MCQUEEN KRISVANASSCHE

Z ZEGNA


Trend 11

Outdoor da città CALZATURE UOMO P/E 2015

Occhiali: più che un accessorio

I sandali da piscina e da trekking hanno invaso le passerelle. Da indossare non solo con i bermuda. Di FLAVIA COLLI FRANZONE

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1. ANDREA POMPILIO 2. TRUSSARDI 3. MARNI 4. BALLY 5. PRADA 6. FENDI 7. WALTER VAN BEIRENDONCK

IMOON

’occhiale oggi ha una valenza L cosmetica, cambia il volto, lo decora, lo abbellisce. Fa vedere bene (3)

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L

'uomo in ciabatte. É stata questa la prima impressione durante le sfilate, soprattutto quelle a Milano, confermata anche dalle collezioni di calzature. Il sandalo da qualche stagione é sempre più presente sulle passerelle (meno sulle strade italiane), ma per la primavera/estate 2015 é diventato quasi una ossessione. La rivisitazione più attuale é quella del sandalo da piscina, con le fasce incrociate e il fondo carrarmato, oppure del modello outdoor sulla scia di un noto marchio americano, che ha ideato negli anni Ottanta la calzatura adatta a passare dall'acqua alla terra ferma durante le escursioni in montagna o in territori selvaggi. Meno avventuroso sarà l'uso che l'uomo farà del sandalo l'anno prossimo, indossandolo con disinvoltura sia con i bermuda sia con la giacca e il pantalone slim corto alla caviglia. Insomma, al sandalo hanno concesso spazio un po’ tutti, da Prada a Fendi, da Trussardi a Andrea Pompilio, da Marni a Walter van Beirendonck.

ma anche sentire bene chi lo indossa. Se poi è di ricerca, diventa un accessorio tecnologico e all’avanguardia. Una filosofia ben rappresentata dagli espositori di Date, la fiera di nicchia, organizzata da Massimo Bizzi che si è svolta a Milano dall’11 al 13 ottobre. Fra le chicche: iMoon, l’occhiale “da luna”, artigianale, riciclabile ed ecocompatibile, studiato per migliorare la visione notturna (dalla guida alla discoteca) grazie a lenti speciali; Nuit, un progetto che nasce dallo studio della vista di chi vive nell’area boreale per proporre occhiali moderni con contenuti scientifici; Kaneko Optic, l’occhiale con l’uso brevettato del carbone giapponese 'BinchoTan' che intercetta la negatività delle onde elettromagnetiche; Hapter che trae ispirazione da un vecchio occhiale militare da ghiacciaio della seconda guerra mondiale, ritrovato nel 2009 sulle Dolomiti; pesa solo 12 grammi. Quanto alle tendenze, di gran moda, il tondo, il doppio ponte e le lenti sfumate.

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LUNETTES

SATURNINO EYEWEAR

PANTOFOLE PROTAGONISTI I MATERIALI Se non in ciabatte, allora in pantofole. Da indossare al posto dei mocassini, la slipper – a metà strada fra la pantofola camera e il mocassino - è declinata soprattutto in vari materiali. Dai tessuti damascati e i velluti per la sera ai più quotidiani pellami lisci o stampati per il giorno, fino alla stuoia e al tessuto canvas. Comune denominatore sono il comfort, la leggerezza e l’uso trasversale per un abbigliamento sia formale sia décontracté.

VANNI

ALBERTO MORETTI

RICHMOND

VIC FACE A FACE


Trend 12

Esprit romantico PRIMAVERA/ESTATE 2015

L'OPINIONE

La favola che stavamo aspettando

Leggerezza e trasparenze, fiori stampati o tridimensionali, tessuti tecnici spezzati da inserti see-through: un neoromanticismo dall’allure contemporanea. (1)

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Testo di MAXIMILIANO CATTANEO Store manager and buyer Boutique Imarika (3)

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Flower-power, pizzi, glit&glam, summertale, gold, happy-end: mix leggero e prezioso di tessuti, ricami, evocazioni. La selezione per p/e 2015 mescola, con eclettismo, le tendenze più innovative delle passerelle e i grandi classici della storia della moda, in un ensemble barocco-chic. La prossima estate sarà all’insegna della “favola bella”, un messaggio di positività e speranza da vivere negli abiti colorati e lunghi, che scivolano con volumetrie ampie, accarezzando i corpi femminili. Fiori, tulle e pizzi, di cui vestirsi ogni giorno, come ad un ballo di mezza estate. Gli accessori saranno super-colorati e preziosi, sandali con paillette su nuance fluo, borse La patchwork, da prossima sfoggiare come estate sarà deliziosi panier metropolitani. all’insegna Abbiamo colto l’emergente della “favola tendenza '70s, bella”. proposta dalle passerelle, inserendola in questo mood “Summer Tale”. Un apparente contrasto che rimanda invece alla vicinanza degli opposti, al possibile convivere di mini e maxi, tessuti eco e stoffe impreziosite da applicazioni di pietre e strass. Tutto per parlare dell’accessibilità del sogno, del “da favola”, nel quotidiano. E sempre per stare sul tema favola possibile, la selezione ha dato molto spazio a nuovi designer emergenti, con una prevalenza di talenti italiani ( Jolie Kìca, Vivetta) ma non solo (Tsumori Chisato, My Bob, Mina Perhonen, Leur Logette). Per citare alcuni nuovi marchi, che ci hanno incantato con la loro arte e soprattutto con questo ottimismo contagioso e coraggioso che si respira nelle loro creazioni. Un bell’esempio di giovani che non si sono fatti fermare dalla crisi e che ci piace sostenere. Ogni donna potrà scegliere la sua favola, passando dai colori pop di Alice in Wonderland (fluo, ciliegia, azzurri), agli abbinamenti francesi di madame Barbot de Villeneuve nella sua La belle et la bête (rosa, azzurro, verde acqua, accesi da tocchi di bodeaux e verde bottiglia). In sintesi l’estate 2015 sarà una favola, leggera e bella, per incantarsi, incantare e sperare.

1. ROBERTO CAVALLI 2. GIVENCHY 3. LANVIN 4. BLUMARINE 5. CELINE 6. GIAMBATTISTA VALLI

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S

e c'è un fil rouge che percorre la moda dall'inverno all'estate e ritorno e che accomuna le passerelle di New York, Milano e Parigi, questo è un mood neoromantico fatto di trasparenze e tessuti impalpabili, come il voile, o corposi, come l'organza trattata, un mix di fiori e fantasie tridimensionali, di inserti seethrough e di intarsi che spezzano la compattezza di certi materiali tecnici. Niente di nuovo forse, essendo un tema che torna come reazione ai momenti pesanti - lo stesso avvenne negli anni Venti che uscivano dalle difficoltá della guerra e la moda reagì con abiti leggeri e velati, voile e organza. Un tema, quello della p/e 2015, che grida alla femminilità, ma non alla fragilità della donna. Che per la prossima estate si muove leggera dalla mattina al tramonto vestendosi di bouquet floreali e atmosfere pittoriche, fino a concedersi per la sera pizzi rarefatti e ricami di gran pregio, che trovano la massima espressione negli abiti total white di Chanel, Chloé e Roberto Cavalli. É dichiaratamente romantico l'esprit della collezione di Blumarine, sottolineata dal gusto decorativo di jacquard e ricami, texture e trasparenze, interventi decorativi 3D che

fanno sbocciare fiori dal tessuto e alleggeriscono la silhouette. Anche la donna Rochas, disegnata da Alessandro dell'Acqua, si muove fra trasparenze in bilico fra castità e sensualità senza cadute di stile. Il nuovo mood abbandona la teatralità di volant e balze tipiche di un romanticismo retrò per concentrarsi su linee più pulite. Come le tuniche in organza di Giamba, la linea più giovane firmata da Giambattista Valli e presentata per la prima volta sulle passerelle milanesi. La sua è una fanciulla che sceglie abitini stampati dalla forma a trapezio e impalpabili organze.

COORDINATO PERFETTO Dopo anni di ostracismo per il coordinato scarpaborsa, in nome di abbinamenti più liberi dove il diktat era “scoordinare”, dalla p/e 2015 si andrà oltre il tradizionale binomio per un fil rouge che lega gli accessori all’abito. Quindi stesse stampe per il trinomio stivale, borsa e abbigliamento da Max Mara (addirittura in questo caso sono cinque i capi coinvolti); total look floreale da Chanel e stesse lavorazioni, come la pelle laser cut, da Versace. Il risultato è un effetto tono su tono che armonizza tutto l’outfit. CHANEL

MAX MARA

VERSACE TSUMORI CHISATO


FASHION ILLUSTRATED

Issue #30 - Novembre 2014

Uno scambio B2b per una comunita' esclusiva e riservata. Uno strumento per i fashion retailer di alta gamma. Ăˆ semplice, efficiente e affidabile. Ăˆ rivoluzionario.

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Trend 14

'70s: the breaking point PRIMAVERA/ESTATE 2015

The indigo fever

Si riaccende uno spirito di rottura Anni Settanta: dalle strade alle passerelle si solleva un forte “NO” allo stile conformista e un deciso “SI” a uno e un solo stile, il proprio. Di ALICE

Ritorna il tessuto casual e la divisa giovane per eccellenza: il denim.

NOTARIANNI

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1. VALENTINO 2. ALBERTA FERRETTI 3. CHLOÉ 4. EMILIO PUCCI 5. ETRO 6. ACNESTUDIO 7. CHANEL

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KENZO

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tessuto blu dall’armatura Ila ldiagonale mantiene inalterata propria sovranità: dalle proposte

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on è un caso se a Parigi le modelle di Karl Lagerfeld (per Chanel) siano insorte in una passerella finale di protesta al grido di slogan femministi e indipendentisti come "make fashion not war" o "be your own stylist". La prossima stagione, a farsi sentire e vedere sarà un mood contestatario Anni Settanta: rifiuto delle convenzioni, fuga dalla società, ritorno alla natura e creazione di una cultura e una moda alternativa. Prima rivendicazione: la comodità. Capi fluidi e senza cuciture, dalle lunghezze midi e maxi, sulla scia hippy, lasciano libero il corpo. Lo stile Chloè non è mai stato così sciolto, dolce e leggero come in una fresca blusa in chiffon a maniche lunghe a sbuffo, over size. Rivive un'estetica androgina in silhouette lineari, allungate e sottili dai tagli essenziali e funzionali, stretti dalla vita in giù e svasati alle caviglie. Il tailleur da lavoro di Acne Studio è ridotto ai minimi termini: giacca sleeveless, tonalità neutre, linee allungate e decise con scolli vertiginosamente profondi. Il risultato è uno spirito gipsy ma chic dall'attitudine nomade ma raffinata, restia ad ogni costrizione e moderazione. Il bisogno primario

è quello di riaffermare l'essenziale. L'anonimato riscopre l'identità con l’etnico, ricco di pelle scamosciata e frange. All'urbano si contrappone il rurale, con il ritorno del flower power. All'estetico si affianca l'etico, con la riscoperta del valore delle lavorazioni artigianali come il patchwork, del lavoro ai ferri e del tie & dye. Il mix and matching artistico di Valentino crea un abito a balze estremamente eclettico con diversi tessuti a stampe foulard. Veronica Etro pensa a una

"couture organica" che raccoglie e assembla in delicate combinazioni motivi naturali a motivi geometrici e figurativi, naif e primordiali. Da Alberta Ferretti accurate lavorazioni uniscono la pelle alla maglia in minuziosi intrecci, trafori dall’estetica nativo america, mentre da Emilio Pucci file di perline ipercolorate formano raffinati motivi crochet. Anche la palette colore si divide: tenue, vissuta e desaturata da un lato, accesa, energica e positiva dall’altro.

pop anni Sessanta, alla produzione di massa degli anni Settanta, dai modelli griffati dagli stilisti anni Ottanta fino al basic evergreen e le versioni tecnologiche di fine millennio, la sperimentazione di questa tela non conosce limiti né frontiere. Diverse le interpretazioni della jeanseria per la primavera – estate 2015. La collezione di Carol Lim e Humberto Leon per Kenzo forma un mood riflessivo, futuristico, grafico e puro dai colori blu inchiostro e azzurro cielo. Tra gli outfit un paio di maxi bell bottom jeans freschi, sportivi e leggeri. Nelle mani di Ermanno Scervino anche il tessuto più resistente e puro, nato per l’abbigliamento da lavoro, diventa piuma. I tagli e le linee di chiara matrice sartoriale, dal gusto cosmopolita e rigoroso, formano una giacca con applicazioni floreali, un top a balconcino e un paio di hot pants in total denim. Sul lato opposto l’eccentrica donna Gucci la cui sofisticata eleganza reinventa le linee asciutte e geometriche del denim con micro decorazioni e ricami dal gusto couture e dal sapore orientale.

DETTAGLI NETTING Robusto, flessibile e leggero, il net textile regna sulle passerelle. Alexander Wang trasmette il suo spirito giovane ed energico al marchio Balenciaga, con look sportivi, opulenti e iperdecorati in cui il motivo net è declinato in tutte le sue varianti. Donatella Versace pensa a outfit sartoriali modernizzati da linee essenziali e geometriche che prevedono giochi di trasparenze con inserti in rete e pelle tagliata al laser. Leitmotiv invece dà vita a capi allegri dai colori pop ispirati alle emoticon dei social network.

BALENCIAGA

VERSACE

LEITMOTIV

GUCCI

ERMANNO SCERVINO


Trend 15

Remake d’autore CALZATURE DONNA P/E 2015

L'OPINIONE

Scarpe: back to flat

Testo di SABRINA SCARPELLINI, Massimo Bonini Showroom

Chi si rivede? Il sandalo alla schiava in tutte le sue declinazioni ed evoluzioni. Fino a diventare uno stivale cut out. Di FLAVIA COLLI FRANZONE (1)

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1. ALBERTA FERRETTI 2. CASADEI 3. CHLOÈ 4. VALENTINO 5. ANTONIO MARRAS 6. VIONNET 7. LORIBLU 8. DISQUARED2

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S

e un tema forte dell’abbigliamento per la p/e 2015 guarda agli Anni Settanta, la calzatura non si sottrae alla rivisitazione di alcuni pezzi forti del decennio. Uno su tutti, presente in moltissime sfilate e collezioni, è il sandalo alla schiava declinato in varie altezze con i lacci che si fermano alla caviglia, a metà polpaccio o salgono fino al ginocchio, e in vari modelli che coinvolgono anche la sneaker come nel caso di Vionnet. Se in alcuni casi la proposta ha una patina di nostalgia, in altri il risultato è una estetica contemporanea che porta all’estremo la sofisticazione del prodotto, espressa nelle lavorazioni accurate. E se per la prossima estate è un tripudio di fiori origami e frange anche nella calzature, prendendo le distanze dall’estetica hippie, l’evoluzione più contemporanea si affida alle geometrie cut out per alleggerire lo stivale estivo, come ha fatto Dsquared2. Degli Anni Settanta torna in auge anche lo zoccolo che Casadei interpreta in modo sofisticato con legno, sughero e metallo cromato.

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Finalmente per la prossima primavera/estate 2015 sono emerse tendenze ben precise che contribuiscono a dare certezze e a rassicurare il trade, ma anche il consumatore finale. Come sempre, non tutte le tendenze sono per tutti. Ad esempio, sulla scia della stagione precedente, in passerella si sono visti molti più sandali alla schiava, scenografici, di grande impatto e in linea con il mood anni Settanta. Un trend che ormai non lascia più dubbi è la scarpa flat, dal sandalo, alla sneaker alla stringata. Un'esigenza che nasce dopo tante stagioni di tacchi alti anche per il giorno, quasi una rivendicazione della donna per una maggiore praticità e comfort, lasciando le È necessario altezze impresentare possibili solo per le occasiocollezioni ni importanti mirate e non e la sera. Se si scelgono i campionari tacchi, quelli enormi più giusti sono grossi e robusti e le altezze più attuali variano dai 3 ai 5 centimetri. I nuovi volumi degli abiti assecondano i modelli bassi e quindi per la prossima stagione saranno veramente cool i sandali con la platform carrarmato e i ciabattoni anche in versione chic con pietre, ricami e stampe fantasia. Il sandalo è un tema molto forte anche per l’uomo che può scegliere le sue calzature fra le ciabatte in pelle dal look piscina, i modelli pantofola e i mocassini interpretati in chiave attuale. Le linee guida sono ben delineate e dunque facili da seguire per i negozi quando fanno gli ordini. Sicuramente nei momenti difficili di mercato le aziende si esprimono con maggiore chiarezza. Si devono infatti rendere conto che è necessario presentare collezioni mirate e non campionari enormi dove diventa impossibile scegliere i modelli giusti da mettere in vetrina. Una strada obbligata anche per gli stilisti che devono confrontarsi costantemente con il mercato e le esigenze reali dei consumatori.

DETTAGLI LA RIVINCITA DEL SANDALO SPORTIVO La ciabatta da piscina, il sandalo outdoor, la scarpa anatomica sono stati i modelli che hanno ispirato le calzature per la prossima estate. Punti di forza sono la funzionalità e il comfort, valori che sembrano tornare in primo piano nelle scelte dei consumatori, dopo stagioni di tacchi alti e altissimi anche per il giorno. Modelli che sono assecondati dai nuovi volumi e shape dell’abbigliamento, alla ricerca di una maggiore praticità, sottolineata anche da tessuti e materiali naturali, forme più morbide e scivolate.

BRUNO BORDESE

KALLISTÈ

MSGM

SEBASTIAN


Ideazione 16

SCOUTING

TENETELI D'OCCHIO

Alcuni di loro sono nomi già noti, altri invece delle novità in Italia. Agende alla mano, segnatevi questi dodici nomi. Di MARCO

MAGALINI

AENNIS EUNIS Creatività selvaggia? Non nel caso di Anas Younis Shanaah, l’architetto di Amman, in Giordania, la cui passione per il design ipercostruito lo ha spinto a lasciare il suo paese natale per approdare in Italia. La sua è una ricerca costante di perfezione, dal punto di vista produttivo ed estetico. Dopo aver lavorato a stretto contatto con gli esperti del settore, nel capoluogo toscano, si trasferisce a New York per studiare disegno industriale e collaborare con i maggiori stilisti. Rimanendo però fedele, con il suo marchio, al 100% made in Italy. Il vero punto di forza di Aennis Eunis, dal punto di vista stilistico, è l’ecletticità: origini mediorientali mescolate alle importanti esperienze nel mondo e savoir fare italiano. Il primo paio di scarpe è stato realizzato per sua Maestà Rania di Giordania e, da allora, la Regina sceglie scarpe e borse che vengono appositamente saranno poi tolte dalla collezione per suo uso esclusivo.

MSK

GIANNICO

Il nome è l’acronimo di “my skin”, un rimando al mondo del motociclismo e alle sue tute attillate. Questo perché il marchio crea le sue borse - tutti pezzi unici realizzati artigianalmente in Toscana - partendo proprio da una tuta da motociclista usata. Ma non una tuta qualunque. Dalla primavera/estate 2015 viene infatti ampliato il servizio custom made: borse ed accessori realizzati proprio con la tuta da moto del cliente, assicurando il massimo della personalizzazione. Dopo un'attenta valutazione della struttura di ciascun capo, entrano in gioco loro, i creativi, che la scompongono e ricompongono ad hoc. Ma non solo, nella collezione si inserisce anche un cÔté più artistico. Tutti i modelli sono infatti realizzabili con preziosi tessuti dipinti a mano dal pittore Sauro Ciantini, che rende il tutto intenso, materico e capace di emozionare.

Stile e creatività innata, sin da bambino. Invece di giocattoli, aerei e automobili, preferiva disegnare vestiti e accessori, giocare con tessuti e creare fiabe e immaginando di poter vestire principesse di mondi fantastici. All'età di 14 anni, Nicolò si trasferisce con i genitori a Sydney, in Australia, paese che ha dimostrato di essere aperto alla creatività e all’intraprendenza di giovani determinati. Sydney, con la sua atmosfera cosmopolita e la sua fervente vita multiculturale, ha profondamente influenzato e cambiato il giovane ragazzo milanese, che ha tratto ispirazione e stimoli creativi da questa capitale a dir poco frizzante. Il suo legame con l’Italia rimane comunque forte, tanto da decidere di produrre la sua prima collezione di scarpe proprio nel bel Paese, trampolino di lancio verso i red carpet di Hollywood e le signore di alta società in tutto il mondo. (Showroom: Massimo Bonini)

GIVA Un nuovo marchio creato dalla giovanissima Giulia Valentina Caccia Dominioni, nata nel 1991. Cresciuta in un ambiente familiare ricco di spunti legati al mondo dell'arte e dell'architettura, la designer ha lanciato quest’anno la ‘collection 01’ di borse, che combinano il ben fatto italiano e l’estetica geometrica dall’approccio estremamente street. Artigianalità, eleganza discreta tipica di chi non si prende troppo sul serio, funzionalità: questo il manifesto programmatico del suo marchio. “Nella mia prima collezione ho creato cinque volumi in edizione limitata in nappa e camoscio – spiega -. Una sintesi estetica che racchiude l'efficienza. Eccellenza artigianale, tagli fatti a regola d’arte, attenzione al dettaglio. I colori? Bordeaux e nero attraversati da linee blu fiordaliso”.

COOKIE CHAPTER

MOBI

Chapter è un marchio californiano di abbigliamento che evoca una visione introspettiva del fashion, senza però perdere il contatto con la quotidianità. Un marchio di ricerca, per intenditori con l’occhio allenato a scovare il dettaglio. Il filo conduttore tra le varie collezioni (la sping/summer 2015 è la quarta collezione) è l’approccio progettuale architettonico, che prende le mosse da una sensazione di costrizione che si evolve nella funzionalità: cinghie, bretelle di corda, cerniere e coulis regolabili. L’estetica complessiva rimanda comunque al mondo del formale, con silhouette classiche ma rivisitate in chiave urbana. Anche la maglieria è parte integrante della collezione, sulla quale si gioca con trame labirintiche, intrecci materici tridimensionali e applicazioni di patch su larga scala. (Showroom: Marcona3)

Fondato nel 2013 a Milano da Marco Betti, Mobi è un brand di lussuose calzature unisex ispirate al patrimonio classico italiano, con un design arricchito da input provenienti dalla musica e dall'arte contemporanea. 'Classici contemporanei' uniti a una visione moderna. Betti si è diplomato all’Istituto Maragoni ed ha fatto esperienza in aziende come Costume National ed Etro. La sua linea di scarpe nasce dalla completa destrutturazione di classici modelli maschili, pur mantenendo inalterato il processo di creazione manufatturiero made in Florence. Numerosi i materiali utilizzati: dal canvas stampato e ricamato, al velluto e juta naturale, fino al neoprene con lamine cangianti e reti.


Ideazione 17

TWO ITALIAN BOYS

L'OPINIONE

Il valore di un nuovo talento

Prendete tutto il meglio delle materie prime della sartoria maschile - come tessuti in Principe di Galles, micro fantasie e falsi uniti -, mixateli con i colori degli anni Settanta - blu indaco, arancione, bordeaux, rosso ciliegia, lilla – e l’estetica ipercontemporanea di un designer ex bocconiano come Ruggiero Cortellino (1984). Nasce così Two Italian Boys, una collezione di abiti maschili che si rivolge ad un gentleman moderno. Un guardaroba di capi ricercati, freschi e contemporanei, pensati per innovare i canoni estetici del tailoring formale. Una nuova linea maschile interamente prodotta in Italia, che vuole sedurre e far nascere il desiderio di riscoprire il gusto del bel vestire, rompendo però gli equilibri formali tradizionali. Gli accostamenti sbagliati diventano un must. Come del resto anche gli accessori da vero dandy, come un foulard di seta o la sciarpa in pelliccia annodata con gesto apparentemente casuale.

Testo di MARIO DELL'OGLIO Presidente Camera Nazionale Buyer Moda

ELINA

NATURES OF CONFLICT

Dall’architettura alla moda, Elina Dobele è un architetto lettone che vive e lavora a Riga, dove nel 2010 ha aperto un suo brand. I suoi sono accessori interamente fatti a mano, fino al più piccolo dettaglio, in un atelier/laboratorio in città. Nella produzione delle collezioni, che spaziano dalle calzature alle borse, il marchio persegue i più alti standard qualitativi, privando i singoli pezzi della componente ludica e puntando tutto sulla struttura. Da buon architetto ha studiato alla prestigiosa facoltà di RTU - la Dobele punta su funzionalità, nelle borse multitasca ad esempio, e sui giochi compositivi multilivello, ben evidenti negli stivali o nelle scarpe basse.

In una rinnovata scena creativa viennese, nella quale c’è sempre più spazio per nuovi nomi nell’ambito del fashion e dell’arte, prende vita Natures of Conflict. È il progetto creativo del duo Kathrin Lugbauer e Nora, entrambi austriaci, che lavorano insieme dal 2008. Si sono incontrati presso l'Università di arti applicate di Vienna, dove hanno studiato moda con docenti del calibro di Raf Simons e Veronique Branquinho. Nel 2010, il marchio è stato finalista del de Festival internazionale di Hyéres e nel 2012 vincitore del concorso "Modepreis der Stadt Wien". Una moda pulita e rigorosa, che crea contrasti materici a partire da tinte naturali.

YOJIRO KAKE Yojiro Kake è un designer nato in Giappone nel febbraio 1983. Dopo la scuola superiore si sposta a Osaka per studiare presso Ueda Yasuko School. Dopo la laurea ha fatto esperienza come modellista e designer per un brand di moda giapponese, maturando però la volontà di lavorare ad un progetto tutto suo. Presto capì la necessità di tornare a studiare moda fuori dal Giappone, al fine di maturare uno stile veramente originale. Ha lasciato l'azienda e si è iscritto al Polimoda di Firenze, città dalla quale non se n’è mai andato. È infatti proprio nel capoluogo toscano che oggi crea le sue collezioni, che partono dall’analisi di capi classici (come un cappotto, una cappa o una giacca) e sfociano in forme futuristiche. Il fil rouge è il mood dimesso, ispirato costantemente alle giornate piovose d’autunno viste attraverso le finestre: la rappresentazione del rapporto scostante tra luce del sole e nuvole.

DIVKA

MELITTA BAUMEISTER

Divka ha studiato presso la Central Saint Martins College of Art & Design di Londra. Dopo varie esperienze lavorative con John Galliano e Miki Fukai, torna a Tokio nel 2011 dove apre uno studio con un socio. “Noi di Divka miriamo alla creazione di capi moderni, ed esteticamente belli, attraverso la sperimentazione. Cerchiamo una prospettiva diversa e focalizzata sul nuovo, senza timore di essere gli unici a credere in un progetto: le cose inesplorate si trovano sull'altra estremità del modello”. Il marchio è stato selezionato nel 2012 come finalista del Mango Fashion Award e ha vinto nel 2011 il Tokyo New Designer Grand Prix, nella categoria professionale.

Ode al non colore. Melitta Baumeister è una giovane fashion designer che vive e lavora a New York, negli Stati Uniti. Ha studiato presso la Parsons - The New School for Design dove si è laureata nel 2013. Da subito si è messa all’opera con una collezione di abiti 100% made in the US, che gioca con il monocolore. La Baumeister, nella creazione del suo guardaroba, si concentra sul concetto di nuova materialità, intesa come ritorno all’essenza della materia. Escluso il colore, cosa resta? Il tatto, la forma, il volume. Ecco che i suoi capi sono a cavallo tra moda, design, scultura e installazione d’arte. Al momento sta approfondendo il processo di colatura per la tintura degli indumenti, sempre utilizzando il colore bianco o nero.

Un buyer felice di fare questo mestiere non smette mai di fare scouting ,neanche quando è in vacanza. Anzi forse è proprio quando non siamo nell'esercizio delle nostre funzioni che volgiamo tutta la nostra attenzione, completamente, all'osservazione dell'evoluzione di ciò che accade intorno a noi ed è questo è fare scouting: osservare continuamente quello che accade intorno a noi in termini di mode, stili, abitudini, capacità di evoluzione. Un buon buyer non perde mai la speranza di fare l'acquisto che gli cambierà la percezione del suo assortimento ed essere fra i primi ad accorgersi del valore di un nuovo talento è l'orgoglio professionale del buyer, la bellezza dell'esplorazione e del salto oltre la frontiera di ciò che è conosciuto. Chi non fa scouting nel nostro settore ha perso La di vista il senso, non sta più nel tradizione mondo a vedere artigianale e ad ascoltare e è capace di si sta eclissando, lo scouting è camminare nella natura della al fianco nostra professione, del buyer delle nuove che vuole essere generazioni. veramente tale. Poi fare scouting è una questione di allenamento, dell'occhio e della sensibilità e quindi bisogna sapere essere nel posto giusto, i posti che per eccellenza risultano l'avamposto della creatività nel nostro settore sono: Los Angeles, Tokyo, New York e Londra, vere e proprie capitali dei trend setter, incubatori non solo di nuovi talenti, ma anche di mescolanze capaci di riproporre i classici con nuove rivisitazioni. Ma vorrei dire che, per un occhio puro e aperto, è una grande fortuna vivere e fare questo mestiere in Italia, dove qualunque angolo e soprattutto quelli più inediti, lontani dai centri nevralgici della moda, svelano abitudini e attitudini alla bellezza che nessun altro paese sa regalare. Fare scouting in Italia vuol dire essere costantemente sorpresi da una tradizione artigianale capace di camminare al fianco del gusto delle nuove generazioni. Ora, dopo questa entusiastica premessa, non posso non considerare che il momento, di crisi vissuta nel nostro paese come paura, un momento in cui se hai una certezza di buona vendita la difendi a tutti a costi, riduci in modo drastico il budget da destinare alla sperimentazione. E' la prassi, mi accorgo che succede questo. Ma dico anche che è un errore, una valutazione sbagliata perchè anzi proprio nei momenti di crisi non si dovrebbe ridurre il budget destinato alle novità, perchè bisognerebbe proprio oggi investire nel nuovo per essere completamente spostati sull'attrazione, sullo stupore del cliente. Solo così lo riporti a te e lo continui ad alimentare. I nuovi brand, quelli sui quali si è fatto un investimento personale, vanno difesi ed esaltati in negozio con vetrine dedicate, flag-ship e qualunque altra cosa li possa valorizzare e focalizzare, anche proponendoli in mix innovativi con capi che abbiano un'etichetta consolidata.


Focus 18

MERCEDES-BENZ FASHION WEEK RUSSIA

Dalla Russia con “leggerezza” Fra emergenti e brand consolidati sul territorio, la settimana della moda di Mosca ha presentato la p/e 2015. Costituito ufficialmente il Russian Fashion Council per sostenere il settore. Di

Il retail russo senza regole

FLAVIA COLLI FRANZONE

(1) (3) 1. JULIA NIKOLAEVA 2. OFERA BY OKSANA FEDOROVA 3. ESTER ABNER 4. YASYA MINOCHKINA 5. RIA KEBURIA 6. ZARINA VODIANOVA 7. TONY WARD

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GUM

Il mercato della moda in Russia Isanzioni è in recessione, ma le possibili sull’abbigliamento non

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a Mercedes-Benz Fashion Week Russia (che si è svolta a Mosca dal 22 al 26 ottobre 2014) ha portato in passerella stilisti russi già affermati sul territorio e all’estero come Julia Dalakian, Alena Akhmadullina, Zarina, uno special guest come lo stilista libanese Tony Ward che, dopo 10 anni a Roma, sfila la sua alta moda a Parigi, giovani provenienti da altri paesi come Diana Kvarani dalla Georgia, Onze dall’Armenia, Antonella Rossi dall’Italia, e studenti delle scuole di moda. Fra sfilate e presentazioni interne (fra cui il brand italiano Si-Jay prodotto da Grazia Bagnaresi) ed esterne alla fiera, come la linea di accessori-bijoux Masterpiece di Eugenia Linovich, l’evento ha presentato proposte eterogenee fra loro, che hanno spaziato da un mood classico a uno stile contemporaneo. Fil rouge di molte sfilate sono stati i tessuti leggeri e trasparenti, l’organza utilizzata per spolverini e inserti, in alternanza a materiali tecnici come il neoprene. Proprio durante la manifestazione è stata ufficializzata la costituzione del Russian Fashion Council (l’equivalente della nostra Camera Nazionale della Moda), sostenuto dai Ministeri dell’industria, del commercio, della cultura e dell’ educazione. Presidente esecutivo è Alexander Shumsky (fondatore della settimana della moda di Mosca), mentre presidente onorario è stata designata Slava Zaitsev. Il compito del Fashion Council, che raggruppa imprenditori, designer e retailer, è quello di promuovere il settore e il business moda, sia in Russia che all’estero, lungo tutta la filiera. Fra i progetti del 2015, uno in particolare riguarda il lancio del Russian Fashion Contest dedicato agli emergenti per aiutarli dal punto di vista commerciale.

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sembrano preoccupare il retail locale. I russi che viaggiano sono diminuiti del 23% e di questo risentono le grandi capitali europee, da Parigi a Londra, ma soprattutto Dubai. Il consumo dei cittadini russi nell’Unione Europea nei primi 5 mesi del 2014 è drasticamente calato 
rispetto allo stesso periodo 2013. Secondo Global Blue si tratta del -12,8% in Italia e in Francia, del - 15,8% in Germania e del -20,1% in Gran Bretagna. Un calo particolarmente pesante soprattutto per l’Italia, che vede nei cittadini russi la prima nazionalità per acquisti. In contrazione in Russia anche le vendite dei beni griffati provenienti dall’Europa che, penalizzati dal rublo debole (ai minimi storici sull’euro), risultano più cari. “Questi due motivi, meno viaggi e meno acquisti di beni importati – spiega l’analista Daria Yadernaya – favoriscono gli stilisti locali, ai quali la Mercedes-Benz Fahion Week Russia dedica un palcoscenico importante, e sono un incentivo al loro sviluppo commerciale”. Anche l’e-commerce moda, che nel Paese era cresciuto in modo esponenziale, sta subendo una battura di arresto, poiché il prezzo massimo consentito per un ordine on line è di 1000 euro al mese, oltre questa cifra viene applicata una tassa del 30%. “Questo sta creando una grande confusione – spiega Daria – e non risulta conveniente fare più ordini on line inferiori ai 1000 euro poiché si moltiplicano le spese di consegna. Net-à-porter, ad esempio, non consegna più in Russia”. Confusione anche sul fronte dei prezzi in negozio, dove non ci sono regole. “Tutto dipende da quando è stata acquistata la merce, se prima o dopo la svalutazione del rublo, – spiega Tatiana Souchtcheva di Società Italia – e anche gli sconti dei saldi variano da negozio a negozio. La situazione sarà più chiara con le consegne della p/e”. Cosa ci si può quindi aspettare da questo mercato? Fra mille incertezze politiche e fragilità economiche, Altagamma prevede una ripresa dei consumi di beni di lusso a partire dal 2017, come effetto dell’ingresso della Russia nel WTO e la riduzione effettiva dei dazi sulle categorie di prodotto più coinvolte nell’alto di gamma.


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Issue #30 - Novembre 2014


Ideazione 20

TRAIT D'UNION FRA PRODUZIONE E RETAIL

I NUOVI MECENATI

Le showroom sono i player che fanno la differenza con un ruolo attivo e propositivo sul mercato. Un lavoro di squadra che coinvolge stilisti e produttori, come fa Studiozeta.org. Di FLAVIA

COLLI FRANZONE

TOP 10

LE MIGLIORI PERFORMANCE DI SELL-OUT SPRING/SUMMER 2015

Menswear Au Jour Le Jour

Christian Pellizzari

Dent De man

Fabrizio Del Carlo

Joshua Sanders

Les Éclaires Mauron

The Bunny Jacket

Urban by les Hommes

Au Jour Le Jour e Les Eclaires p/e 2015

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ltre la presentazione delle collezioni: la showroom ha cambiato pelle negli ultimi anni, passando da semplice luogo di aggregazione e offerta delle collezioni a ruolo attivo di ricerca e studio dei bisogni e soddisfazione delle aspettative del mercato. Un trait-d’union fondamentale fra la produzione e il retail. “Il nostro lavoro inizia sei mesi prima della presentazione delle collezioni ai buyer – spiega Mauro Galigari, ideatore di Studiozeta.org a Milano, fra le realtà più dinamiche del settore moda – e quindi un anno prima che i prodotti arrivino in negozio. Con grande anticipo presentiamo una sorta di cahier de tendances sui mood della stagione che andremo a proporre e sugli sviluppi del prodotto, partendo dal tessuto, che è fondamentale per determinare il prezzo finale. Un lavoro condiviso con gli stilisti, i produttori e i commerciali. Solo in questo modo riusciamo ad avere il controllo sulla filiera e assicurare un prodotto con un equilibrato rapporto qualità/prezzo”. E non è solo un lavoro di squadra: ci vuole anche una buona dose di intuizione per scovare ad ogni stagione brand nuovi nelle fiere di tutto il mondo, addirittura in alcuni casi trovando lo stilista o il produttore per colmare alcuni “vuoti” sul mercato. “Non nego che certe collezioni siano nate

da una mia volontá di rispondere alle attuali esigenze di una moda contemporanea, colorata, gioiosa e ironica con proposte forti e ben delineate secondo un filone che sta riscuotendo consensi in tutti i Paesi”. Nonostante il difficile momento congiunturale le vendite della primavera/estate 2015 per Studiozeta.org sono aumentate del 30%, rispetto all’analoga stagione dell’anno precedente, anche in un mercato problematico come l’odierna Russia, mentre il business è raddoppiato in Cina. Proprio a Pechino è iniziata nel 2013 una lungimirante esperienza di retail multibrand a insegna Studiozeta.org nel department store Galeries Lafayette. Un format replicabile in futuro in altre città asiatiche per offrire una vetrina internazionale di una buona parte dei 75 brand distribuiti dalla showroom, di cui 30 uomo e 45 donna, espressione di un mondo che abbraccia designer collection, contemporary, complementary e accessories, con un 20% di turnover a stagione di nomi nuovi. “Una percentuale che consiglio anche ai negozi di valutare per avere ogni volta brand nuovi da proporre – continua Mauro Galligari –. Fare scouting è fondamentale oggi per andare oltre l’omologazione ed esprimere una propria identità. Inoltre, è importante che il negozio creda nell’e-commerce e riesca a conciliare la presenza offline con quella on line”.

Womeswear 

Alexander Terekhov Au Jour Le Jour

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Gabriele Colangelo

DETTAGLI GLI ACCESSORI

Giulia Rositani

JoshuaSanders

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Les Eclaires MarcoBologna 

KYME

SAVAS

MAURON

MRZ

Sachin+Baby 

JOSHUA SANDERS

Capri

Si-Jay


FASHION ILLUSTRATED

Issue #30 - Novembre 2014

The yarn Atelier www.filatibiagioli.it


Digital 22

A cura di VALENTINA MASCARELLO

NUOVE SOLUZIONI

Shopping sempre più smart La tecnologia Powatag azzera i confini tra off-line e on-line.

Giorgia Palmas all'inaugurazione dello Store Motivi.

S

econdo uno studio di Alessandro Zanotti, Travel & Retail BU Director di Google, il 79% dei possessori di un cellulare di ultima generazione viene anche definito “smartphone shopper”. Utilizzare i digital devices per reperire informazioni sui prodotti e sui loro canali di distribuzione, optando per il miglior rapporto qualità prezzo, è un fenomeno comune, entrato ormai nella routine quotidiana.

Inutile dire, poi, che l’acquisto online risulta la modalità favorita: 1 cliente su 3 utilizza il proprio smartphone anche una volta entrato nel retail. Il comportamento dei consumatori è in continua evoluzione e i punti vendita tradizionali ricorrono a nuove soluzioni tech per garantire una shopping experience degna di nota. Si sviluppa così un modello di vendita ibrido, dove il confine tra digital retail e store fisico diventa labile, creando

un’offerta mista con la presenza di touchscreen, totem digitali o app dedicate. La parola d’ordine è omnichannel. una modalità che ha come obiettivo quello di integrare al punto vendita i canali digitali come gli e-commerce e le promozioni mobile, migliorando non più solo l’atto d’acquisto ma l’intera esperienza percepita dal consumatore. Numerosi brand nazionali e non hanno adottato questa nuova tipologia d’ approccio. Uno degli ultimi esempi è Macy’s, il colosso americano di grandi magazzini che punta sulle soluzioni tech nei propri punti vendita. Le proposte offerte dal brand sono numerose, primo fra tutti il supporto di Apple Pay (il nuovo sistema di pagamento elettronico via mobile, con il nuovo design dell’antenna NFC), ma anche camerini intelligenti, smart tool per la ricerca dei propri capi e l’introduzione di un “ borsellino elettronico” dove poter inserire in modo semplice e veloce i coupon digitali. Anche in Italia prende piede lo “smart shopping” grazie alla collaborazione tra Motivi e Powatag, startup inglese specializzata nella realiz-

zazione di soluzioni multicanale e e-commerce. Il brand del Gruppo Miroglio, player nel fast fashion, adotta la tecnologia di Powatag, diversificando le modalità d’acquisto: tramite smartphone direttamente in store, oppure attraverso piattaforme online, pubblicità su giornali, radio, tv e qualsiasi forma di materiale stampato. “Il concetto di fast shopping si sposa perfettamente con la filosofia del nostro brand. Siamo pertanto orgogliosi di essere i primi in Italia ad adottare PowaTag, grazie alla quale velocizzeremo e semplificheremo il processo di acquisto”, dichiara Giuseppe Miroglio, presidente del gruppo. L’introduzione di questa nuova tecnologia permette infatti, di trasformare qualsiasi oggetto contrassegnato da QRCode in un negozio virtuale dove poter comprare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. La tecnologia al servizio dello shopping, per consumatori sempre più smart. Un argomento, questo, tema del convegno Decoded Fashion, che sarà oggetto di approfondimento anche sul prossimo numero, sezione Mercati.

LE APP DA NON PERDERE THE COLOR GENIUS PAR L'ORÉAL PARIS 

HOW TO TIE A TIE

SCANNER RAPIDO

MODA OPERANDI

free IPhone, IPad e IPod touch

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free Iphone, IPad, e IPod touch

Anche l’outfit maschile richiede cura dei dettagli, soprattutto nelle occasioni speciali. La cravatta è un accessorio indispensabile, ma saperla annodare non è per tutti così semplice. Ecco che arriva in soccorso “how to tie a tie”, che grazie a facili illustrazioni spiega passo passo come creare un nodo perfetto. Con una selezione di 20 tipologie di annodature diverse, fornisce anche agli appassionati della cravatta spunti creativi per i propri look. Le nuove funzioni, realtà aumentata e specchio consentono inoltre di seguire le istruzioni visualizzando le proprie azioni direttamente sullo schermo, così da non commettere errori.

Un digital tool che permette di fare shopping al miglior prezzo.Quest’applicazione consente di scannerizzare tutti i tipi di codici a barre commerciali: UPC, EAN, ISBN, e comparare i diversi rivenditori online come Amazon, Wal-Mart, eBay, BestBuy, Buy. com, scegliendo il più conveniente. Scanner rapido oltre a essere un compagno di shopping smart, salva e organizza i prodotti ricercati per un successivo acquisto o per la condivisione online con i propri amici.

Una app da haute couture quella lanciata da Moda Operandi, che permette di acquistare le ultime novità in passerella. Un punto di riferimento per le fashion victim dove ricercare gli ultimi outfit dei propri stilisti preferiti. Tre le funzioni principali per uno shopping d’alta moda: Swipe it, salva i look all’interno di una wishlist, Want it, segnala grazie a una notifica la disponibilità d’acquisto dei capi, Own it, assicura con il 50% di deposito il preordine dei prodotti.

free IPhone, IPad e IPod touch

Un digital tool da non perdere per sfoggiare a ogni occasione un look impeccabile. Il brand L’Orèal, con la sua nuova applicazione, The color Genius, è in grado di consigliare al mondo femminile il make up più adatto da abbinare al guardaroba. Pochi click per ottenere un “perfect match”: basta scattare una foto del proprio outfit e il software analizza la palette dei colori offrendo tre opzioni da “abbinare”, “mischiare” o “contrastare” con una vasta selezione di rossetti, lucidalabbra e prodotti firmati L’Oreal.

L'OPINIONE

Sedurre il cliente luxury si può, anche online Testo di ALESSIO BARBATI Chief eCommerce Officer Triboo Digitale

Non sono rimasti in molti, ma alcuni ancora pensano che eCommerce e luxury sia un accostamento improprio. Il timore sotteso a questo pregiudizio è che l’acquisto tech possa banalizzare o addirittura svilire il tipico valore aggiunto del prodotto di lusso in termini di atmosfera, allure, aspirazionalità presso una tipologia di consumatori esigenti abituati ad essere viziati dal marketing e dal trade tradizionali. Nulla di più lontano da ciò che accade nella realtà dei fatti. Pensiamo, innanzitutto, che questa proposizione si rivolge prevalentemente ai mercati esteri, dove la tecnologia è vissuta in maniera più matura e la comodità / rapidità di accesso alle collezioni dei più prestigiosi brand italiani risulta particolarmente apprezzata anche in assenza di una “shopping experience” fisica o in una logica di integrazione Per il coi negozi sul territorio. Lo di- luxury online, mostra il buon l’immagine andamento degli e il servizio eStore di brand sono in primo quali Ferrari, Maserati, Alviero piano e Martini e High, devono essere il marchio di lusso del Grupeccellenti po Stefanel, che riscuote un grande successo coi paesi del Nord Europa. Recentemente si sono incamminati lungo questa strada, con obiettivi ambiziosi, di visibilità internazionale e business, anche Coccinelle, casa di borse e accessori nel segmento del lusso accessibile, Le Copains e Lanificio Colombo, azienda piemontese leader nella tessitura di cachemire e fibre nobili. Certo, per il luxury online, l’immagine e il servizio sono in primo piano e devono essere eccellenti. La presentazione dei capi esposti nella vetrina digitale, innanzitutto, deve essere impeccabile e d’effetto, realizzata con il supporto di una direzione artistica qualificata e di stylist professionisti. Il customer care, inoltre, svolge un ruolo centrale nel processo di vendita online: contatto telefonico, figura del personal shopper e servizi post vendita con la clientela luxury diventano elementi fondamentali. I survey post acquisto poi, possono raccogliere e trasferire alla maison il feedback dei clienti in merito all’esperienza d’acquisto, un modo per avvicinarsi sempre di più alle aspettative tramite progressivi miglioramenti del processo. Altro aspetto che talvolta viene trascurato ma che invece è determinante nel garantire l’impatto finale dell’iniziativa di vendita online è quello della confezione personalizzata e della comunicazione one to one con il proprio cliente (es. biglietto di auguri), che devono essere all’altezza dello standard qualitativo del brand in questione. Infine, in una logica di omnicanalità che prevede una sempre maggiore integrazione tra online e offline, l’eCommerce di un brand luxury dovrà necessariamente offrire come minimo un servizio di reso sul punto vendita completamente integrato al canale digitale.


FASHION ILLUSTRATED

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Issue #30 - Novembre 2014

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Lecce, trampolino di lancio per il made in Puglia Di FLAVIA COLLI FRANZONE

Il Salento ha la sua fashion week, che si svolge due volte all’anno, per presentare i giovani o i marchi made in Puglia che vogliono uscire dai confini regionali per proiettarsi nel fashion system. L’edizione della Lecce Fashion Weekend del 29 e 30 novembre, tenacemente voluta e organizzata da Elisa Bedori – che proprio per questa iniziativa ha vinto il premio Valentino 2014 – con l’aiuto di Vincenzo Longo, ha dimostrato le potenzialità di questo territorio che alimenta e ispira capsule di abbigliamento e accessori, piccole collezioni e produzioni locali, alcune già presenti nelle città della zona, altre da intendersi come startup. Le sfilate si sono svolte nella location Livello 11/8 a Trepuzzi, ex mercato dei fiori e oggi Casa della Musica, uno spazio polivalente che ospita concerti, sale di registrazione, corsi, gestito dal trombettista Cesare dell’Anna che ha aperto le passerelle delle due serate con alcuni brani musicali. Fra i nomi già noti, Annarosa Cardignan, presente fin dalle prime edizioni della fashion week, ha da undici anni un negozio monobrand a Lecce dove vende i costumi da bagno ai quali ha affiancato nel corso degli anni abiti da giorno e da sera, cappotti e capispalla minimal in lana, bouclé o pelle. Antonio Franco, già conosciuto sul territorio, ha sfilato 40 capi couture con bellissimi broccati, ispirati agli anni 50 e 60 ma dallo spirito contemporaneo. Michele Gaudiomonte, architetto-stilista, ha presentato una performance all’insegna della leggerezza e dell’equilibrio fra bianco e nero, la stessa che è stata apprezzata a Londra all’ultima edizione dell’Alternative Show presso l’Albert Hall. Lo stilista si è recato in Vietnam dove è stato invitato a presentare i suoi capi e tornerà a Londra nell’ottobre 2015 con un’altra performance coordinata da Rossano Giuppa, regista anche delle sfilate. A chiudere la serata di sabato, Cristel Carrisi, con un vi-

deo e una gioiosa serie di costumi da bagno improntati al “free spitit” come lei stessa ha detto, applaudita anche da mamma Romina Power, arrivata dagli Stati Uniti dove vive. Fra le proposte più interessanti dei giovani, Francesca Iaconisi con il brand Silente ha realizzato capi unici partendo dalle “prove filo” dei tessuti, cioè quelle che fanno le aziende e che non sempre vengono messe in produzione, dando quindi nuova vita ai tessuti. Anna Siciliano, con una tradizione familiare nella lavorazione del giunco, ha presentato abiti in lino e seta, accessoriati da collane, orecchini, pochette e cesti intrecciati in mirto, ulivo, canna di bambù e giunco palustre, che saranno in vendita anche on line. Francesco Chiapperini (con una esperienza da Sarli e Gattinoni ben visibile nella costruzione sartoriale dei capi) e Carlo Ciro Ruggieri hanno unito le forze per la collezione composta di abiti, ispirati ai rosoni del barocco pugliese negli inserti di pizzo, e di calzature declinate nei colori del territorio. Accessori anche per Maria Ciccarese con le borse di fettuccia intrecciate. Ancora da mettere a punto le proposte dei giovanissimi Gianfranco Baldari che ha pensato a capi in lana, cotone ed ecopelle laserata, Brigida Lorusso con la capsule ispirata agli anni 60, Silvia Dongiovanni con le tshirt parlanti e Angela Caforio delli Santi con capi in tombolo e pizzi.

1-3.SPURTARI ANNA SICILIANO 2.ANNAROSA CARDIGNAN 4.MARIA CICCARESE 5-6.ANTONIO FRANCO PREMIO EXCELLECE LFW 7.SILENTE, FRANCESCA IACONOSI

La pelle turca alla Leather Fair di Istanbul

Due momenti della sfilata alla Leather Fair di Istanbul

La pelle è una eccellenza del Made in Turkey, sia nella produzione di abbigliamento sia in quella degli accessori moda. Il settore si è dato appuntamento a Istanbul dal 18 al 20 novembre alla IDF 2014, la fiera internazionale dedicata ai pellami e ai manufatti in pelle. L’export è una voce importante della bilancia commerciale della Turchia che si pone per il 2020 l’ obiettivo di 500 miliardi di dollari, di cui attualmente il settore della pelle pesa per circa 5 miliardi di dollari. Lo ha ricordato Ruken Mizrakli, chairman della Turkish Leather Foundation, che ha sottolineato il legame con l’arte attraverso il progetto Art meets Leather presente in fiera con le opere, realizzate in pelle, di artisti contemporanei. Per rendere più internazionale l’evento, è stato organizzato un workshop sul tema “Lusso, retail e pelle” dove sono intervenuti anche ospiti stranieri, mentre un’area tendenze ha

illustrato i 5 temi della prossima stagione invernale a/i 15/16: Natura Etnica, Nuovo Romantico, Onde, Purezza e Strutture del futuro. Una sfilata ha raggruppato le creazioni di sette aziende e designer che hanno portato in passerella capi in pelliccia, declinati anche in colori vivaci, e outfit in pelle mixata ad altri materiali. Per il settore è importante puntare sui brand nuovi come ha sottolineato Erdal Matras, presidente dei Turkish Leather Brands, associazione nata nel 2005 che raggruppa i produttori di abbigliamento, calzature e pelletteria. Il crescente contenuto di qualità, innovazione e ricerca hanno portato i prodotti in pelle locali a conquistare sempre più spazio nei mercati esteri, aprendo le porte a possibili collaborazioni future, in fase di valutazione anche da parte della Camera Nazionale della Moda Italiana, come ipotizza il ceo Jane Reeve.


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Mantero meets Paola D'Arcano

Una presentazione molto speciale quella della terza collezione di Paola d'Arcano, che per la primavera/estate 2015 ha proposto una capsule collection in collaborazione con Mantero Seta che ha voluto presentare proprio nella sede comasca della storica azienda, che per l ’o c c a s i o n e ha aperto le porte del suo sconfinato archivio e della sua sezione produttiva, in cui ha saputo unire la grande tradizione manifatturiera di quattro generazioni alle richieste del mercato, proponendo sia la stampa a telaio che quella digitale. Una collaborazione molto sentita dalla designer Paola Vitali, originaria del Lago di Como, che ha voluto con questo progetto ulteriormente valorizzare il suo prodotto, già di per sè concepito con

l'intento di entrare sul mercato della calzatura con un'altissima qualità e una forte attenzione alla femminilità e alla portabilità. Ne è nata così una collezione ispirata largamente a una donna "lieve", con l'utilizzo di sete twill e jacquard in una stampa floreale nei toni del viola e del bordeaux, che propone dalla décolleté con tacco 12cm, alla Chanel con tacco a rocchetto, a una forma più anni '80 con tacchetto 3cm e una più squadrata con tacco grosso di 5cm fino a un sandalo alto con tacco grosso, tutte abbinabili a un foulard da borsa nella stessa fantasia. Comune denominatore la ricerca di una calzata sempre comoda, grazie ad accorgimenti come la soletta imbottita.

Alcuni modelli della collezione p/e 2015 di Paola d'Arcano in collaborazione con Mantero Seta

Un gioiello di museo

Panoramici, colorati e decorati, gli occhiali griffati hanno forme over e ispirazione retrò. I trend spaziano dalle geometrie tonde al doppio ponte alle lenti specchiate e sfumate. Si riconferma trend di stagione il tema animalier, spesso abbinato a colori fluo e vivaci. Le decorazioni si concentrano su borchie, strass e applicazioni che illuminano e incorniciano le montature e non solo le aste.

Il rendering di una sala del Museo del Gioiello a Vicenza

L’Italia avrà il suo Museo del Gioiello, fiore all’occhiello per tutto il settore orafo, ma anche per l’Italia del bello e ben fatto. Aperto il 24 dicembre nella Basilica Palladiana di Vicenza, nel cuore del distretto orafo e nella città che organizza Vicenzaoro. Il progetto, unico nel suo genere in Europa, è stato ideato e finanziato proprio da Fiera di Vicenza, realtà fieristica dinamica e in continua evoluzione che nel 2015 ha in calendario 18 eventi nelle aree jewellery e Lifestyle&Innovation. Il Museo curato e diretto da Alba Cappellieri, Professore di Design del Gioiello al Politecnico di Milano e principale studiosa del gioiello in Italia, prevede un percorso scientifico e didattico articolato su due livelli. L’ingresso al piano terreno con il bookshop - punto di riferimento culturale che raccoglierà testi nazionali e internazionali sul gioiello - e, al piano superiore, nove sale espositive che saranno incentrate su ambiti tematici differenti (Bellezza, Funzione, Magia, Simbolismo, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro), che guideranno i visitatori in un percorso inedito. “Il Museo è stato pensato come

Il successo di Think Asia Hong Kong a Milano

Più di 2.300 operatori tra pubblico, rappresentanti del governo di Hong Kong, business leader di vari settori, delegati di ben 5 missioni BtoB nel comparto della tecnologia, dell’enogastronomia e della moda e società di investimento cinesi hanno preso parte all’evento “Think Asia Think Hong Kong” di Parigi e Milano, creando più di 650 incontri di business. L’ evento del 30 ottobre a Palazzo Mezzanotte ha visto alternarsi sul palco relatori di spicco del calibro di John Tsang, Financial Secretary del Hong Kong SAR Governement, Marco Simoni, consulente economico del del Ministro Renzi e Jack So, chairman della HKTDC, società organizzatrice dell’intero evento. Simoni ha confermato la volontà del Governo italiano di promuovere la cooperazione tra Italia e Hong Kong, ribadito come partner ideale per collaborazioni commerciali anche da Carlo Mazzi Executive Director del Gruppo Prada. Mazzi

ha infatti descritto Hong Kong come un perfetto mix di pragmatismo inglese ed efficienza cinese, tanto da auspicare che anche l’Italia un giorno possa raggiungere la stessa qualità nelle relazioni istituzionali. Per Prada, d’altronde, l’Asia è oggi il mercato principale e i clienti asiatici nel mondo superano il 50%, tanto da aver deciso, ancora quattro anni fa, di scegliere Hong Kong per lanciare l’IPO della quotazione in Borsa. Nel pomeriggio dello stesso giorno invece, incontri one to one, con rappresentanti di aziende cinesi interessati ad investire in aziende italiane hanno creato importanti occasioni di business. Margaret Fong, Executive Director della HKTDC, intervistata da Fashion Illustrated, ha confermato che il grande interesse delle aziende di produzione e distribuzione moda cinesi è quello di individuare e sviluppare con partner italiani nuovi brand da distribuire nel sempre crescente mercato cinese.

Colore e mix di materiali

un'esperienza della conoscenza e non come una testimonianza polverosa del passato. Presenterà il gioiello nelle sue molteplici sfaccettature: l'antico dialogherà con il contemporaneo e i capolavori etruschi o neoclassici saranno affiancati dai gioielli più innovativi in 3D printing. Sarà un viaggio interessante tra gioielli meravigliosi” ha dichiarato Alba Cappellieri. Responsabile della progettazione artistica dello spazio museale è la designer Patricia Urquiola che ha commentato: “Si tratta di una sfida, un dialogo tra un’icona emblematica come la Basilica Palladiana e una reinterpretazione della rappresentazione dei gioielli, i veri protagonisti. Un percorso simbolico tra involucro e involucro, dalle logge in marmo a serliane, alle sale del museo, alle teche, agli espositori, fino al gioiello”. La convivenza tra un luogo iconico come la Basilica Palladiana - edificio storico del XVI secolo, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1994 - e un allestimento innovativo dona al Museo un’alta valenza artistica, espressione dell’incontro tra il Rinascimento e l’epoca contemporanea.

QUATTROCENTO

PRADA

MOSCHINO

MICHAEL KORS

New opening

CUHK

Milano - I cristalli di Swarovski illuminano il primo flagship store a Milano in C.so Vittorio Emanuele II con un extension line della collezione Sturdust. In via Montenapoleone riapre la boutique storica di A. Testoni con edizioni speciali dei modelli iconici Turtle Bag e della calzatura maschile M11559. Venezia - Primo monomarca italiano per V°73. La designer Elisabetta Armellin sceglie a Venezia una location d’eccezione, un palazzo duecentesco in Calle Frezzaria, per la vendita italiana dei propri accessori. Londra - Bugatti si espande nel settore lifestyle: arriva in Brompton Road la prima boutique che traduce il lusso automobilistico francese in abbigliamento e accessori maschili. Istanbul - Nuovo concept store Armani/Istanbul. L’iconica lettera “A” illumina il quartiere del lusso Nisantasi: sei piani ospitano le collezioni uomo e donna di Giorgio Armani, Emporio Armani, EA7, Armani Jeans e Armani Junior. New York - Italia Independent a New York. Il brand di Lapo Elkann, nato a Firenze nel 2007, apre un flagship store nel cuore pulsante di Soho per aumentare la brand awareness sul mercato americano.

LANVIN

EMPORIO ARMANI

DOLCE&GABBANA

BYBLOS


Il manifesto 26

Perchè cambiamo el corso degli ultimi anni, i N mercati maturi della moda hanno affievolito l'interesse ver-

IL MANIFESTO DEL NUOVO FASHION ILLUSTRATED

Simply for fashion lovers

so i media che pongono in relazione il mondo dei retailer con quello delle aziende.

Oggi il mercato da un magazine cerca stimoli a 360°, un punto di vista più dinamico e che vada oltre le semplici tendenze del settore. La comunicazione in questi anni è stata completamente rivoluzionata dai social network che hanno decretato un linguaggio innovativo, che Fashion Illustrated vuole interpretare nel suo nuovo corso. Un nuovo modo di guardare alla moda: interpretare le tendenze ancor prima di vederle sulle passerelle, analizzare il consumatore e il suo mondo di riferimento, le diverse community on line e off line, l’arte, la cultura e la musica dei Paesi trend setter.

Installation Shot of David Bowie is at the V&A is courtesy David Bowie Archive (c) Victoria and Albert Museum, London.

L'intero sistema editoriale diventa più articolato. On line, si intensifica il legame con il mondo digitale, attraverso il restyling del sito, la newsletter interattiva e l'implementazione dei social media, ma soprattutto con lo sviluppo delle nuove app per tablet e smartphone, che coinvolgono anche le nuove edizioni dei The Black Book of Retail 2015. Off line, sono in programma branding event nel circuito retail con organizzazione di momenti a tema e una distribuzione mirata a edicole selezionate, concept store e luoghi/locali che rappresentano al meglio il mood e il target di Fashion Illustrated. Fashion Illustrated non cambia però nell'estetica che lo ha reso unico e riconoscibile nel suo formato tabloid. E soprattutto continua a ribadire nelle cover lo stretto legame fra moda e cinema, diventando il manifesto di questa contaminazione sottolineata dalla presenza ogni volta di un film in uscita nelle sale. Segno della continua osmosi fra moda e altri mondi creativi affini, come dimostra proprio questa copertina che ospita un personaggio eclettico e trasversale come David Bowie.

Nella foto: abito per il tour Aladdin Sane, 1973. Design by Kansai Yamamoto. Photograph by Masayoshi Sukita. © Sukita / The David Bowie Archive 2012. Image © V&A Images.

La mostra diventa film per celebrare il più camaleontico artista del rock internazionale che ha lasciato un segno anche nella moda. Fashion Illustrated sceglie la prima italiana di David Bowie is per presentare il suo nuovo corso. di Flavia Colli Franzone

Chi ama la moda non può esimersi dal guardare all'arte, al design, al cinema, alla musica. Sono troppe le contaminazioni fra questi mondi e il processo di osmosi è continuo e stimolante. Ci sono personaggi visionari che hanno lasciato impronte indelebili nella cultura, influenzando il modo di pensare, agire e vestire di una intera generazione. Uno di questi è David Bowie, al quale il Victoria and Albert Museum di Londra ha dedicato una mostra nel 2013 che ha avuto incassi record e che oggi è diventato un film David Bowie is, pre-

sentato in anteprima in Italia il 24 novembre e distribuito da Nexo Digital. È proprio con questa visione che Fashion Illustrated nel 2015 cambia pelle. Nella sostanza, non nella forma. Nella sostanza, e quindi nei contenuti, perché vuole raggiungere un pubblico ampio di lettori, tutti quegli appassionati di moda che guardano ai trend più come a un fatto di costume e lifestyle e meno come a un diktat imposto e che allo stesso tempo ne vogliono conoscere il backstage. Si lascia dunque alle spalle il posizionamento trade che lo aveva contrad-

distinto fin dalla sua nascita, per andare ora a informare e orientare la fashion community operatori, imprenditori, creativi e consumatori pilota - attraverso le scelte e le indicazioni di personaggi sia del mondo della moda e della cultura, sia estranei al settore, ma autorevoli e conosciuti. In ogni numero, passato e presente saranno sempre a confronto per raccontare, con immagini, la storia delle tendenze e della comunicazione nella moda, la loro evoluzione dalle origini agli sviluppi futuri. @fcollifranzone


Social 27

ANTEPRIMA DI DAVID BOWIE IS

Il nuovo corso riparte dal cinema Spirito di cambiamento alla serata nella quale Fashion illustrated ha presentato in anteprima nazionale il film documantario David Bowie is, nelle sale italiane il 25 e il 26 novembre. (1)

©Foto di Giuliana Porelli

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hanges, come cantava David Bowie nel 1972. Tempi di cambiamento per la moda, il cinema, l’arte, la musica e l’editoria. Fashion Illustrated si ispira a David Bowie e alle sue trasformazioni camaleontiche e creative, per la serata ufficiale di presentazione ai suoi ospiti professionisti e appassionati di moda, del nuovo corso editoriale 2015. La serata è iniziata con un piacevole cocktail, offerto dalle bollicine italiane di Mionetto, che ha introdotto la visione del film-documentario “David Bowie is”, un viaggio cinematografico attraverso la mostra retrospettiva tenutasi nel 2013 presso il V&A Musuem di Londra. All’evento sono intervenuti presidenti e ceo di aziende, trend setters, imprenditori del settore e pr.

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1. JANE REEVE E MARIO DELL'OGLIO 2. MARCO TRAMPETTI, SERGIO COLANTUONI E BARBARA COLLINI 3. VALERIA CLARINO 4. FILIPPO BRUNO DI TORNAFORTE 5. GIULIA MASLA 6. PAOLA CORDONE, ENZO DOMINGO E FLAVIA COLLI FRANZONE 7. MARCO POLI E MATTEO ZARA 8. ROBERTO LUPANO 9. MICHELA COLOMBO 10. IL COCKTAIL OFFERTO DA MIONETTO PRIMA DELLA VISIONE DEL FILM 11. DIEGO VALISI 12. COSTANZA CAVALLI ETRO E MUSI INDACOCHEA 13. UN FAN DI DAVID BOWIE 14. LA SALA DEL CINEMA ARCOBALENO 15. CARLO ANDREA VOLPE E NATASHA DE SANTIS 16. MARCO MAGALINI E IL DESIGNER MANUEL BARBIERI

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Shopping Guide 28

Milano 4

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Shopping Guide 29

Antonia Indirizzo: Via Cusani, 5 Tel: 02 86998340 Sito web: www.antonia.it

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Brian & Barry Building Indirizzo: Via Durini, 28 Tel: 02 76005582

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Daad Dantone Indirizzo: Via S. Spirito 24/A Tel: 02 76016045 Sito web: www.daad-dantone. com

4 Clan Pontaccio Indirizzo: Via Pontaccio, 15 Tel: 02 875759 Sito web: www.clanpontaccio.com

Bardelli Indirizzo: Corso Magenta, 13 Tel: 02 86450734 Sito web: www.mbardelli.com

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9 Amedeo D. Indirizzo: Galleria di Corso Vercelli, 23/25 - Via Angelo Mauri, 6 Tel: 02 48004048 Sito web: www.amedeod.it

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Banner Indirizzo: Via Sant’Andrea, 8 Tel: 02 76004609 Sito web: www.biffi.com

Gio Moretti Indirizzo: Via della Spiga, 4 Tel: 02 76002172 Sito web: www.giomoretti.com

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Host Indirizzo: PiazzaTommaseo, 2 Tel: 02 436085

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La Rinascente Indirizzo: Piazza Duomo Tel: 02 88521 Sito web: www.rinascente.it

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17 Ravizza Sport Indirizzo: Via U. Hoepli, 3 Tel: 02 8693853 Sito web: www.ravizza1871.com

Excelsior Milano Indirizzo: Galleria del Corso, 4 Tel: 02 76307301 Sito web: www.excelsiormilano. com

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11 Vierre Indirizzo: Via Montenapoleone, 29 Tel: 02 76001731 Sito web: www.vergelio.it

10 Anna Ravazzoli Indirizzo: Corso Genova 13/16 Tel: 02 8323088 Sito web: www.annaravazzoli.com

N° 30 Milano Indirizzo: Via della Spiga, 30 Tel: 02 76317377 Sito web: www.n30milano.com

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Pupi Solari Indirizzo: Piazza Tommaseo,2 Tel: 02 463325 Sito web: www.pupisolari.com

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Tearose Indirizzo: Via Manzoni, 27 angolo Via Crocerossa Tel: 02 86998767 Sito web: www.tearose.it

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Antonioli Indirizzo: Via P. Paoli, 1 Tel: 02 36566494 Sito web: www.antonioli.eu

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Biffi Indirizzo: Corso Genova, 6 Tel: 02 83116052 Sito web: www.biffi.com

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20 10 Corso Como Indirizzo: Corso Como 10 Tel: 02 29002674 Sito web: www.10corsocomo.com

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A cura di GIOVANNA CAPRIOGLIO

THE GUARDIAN

BUSINESS OF FASHION

23 settembre 2014

5 ottobre 2014

Le migliori dieci sfilate della Primavera/Estate 2015 Una classifica di BoF che tiene conto anche del giusto bilanciamento tra qualità del prodotto e coerenza dello spettacolo messo in atto nella sfilata.

1. Undercover - stilista Jun Takashi, Paris Fashion Week Una sfilata fiabesca su una passerella popolata di enormi ciliegie, alcune con dei teschi disegnati, che, con il procedere della presentazione, si è evoluta da uno stile leggiadro, con

abiti in colori pastello in stile bon ton a un tono dark, popolato di angeli neri. 2. Louis Vuitton - stilista Nicolas Ghesquière, Paris Fashion Week Nella futuristica Louis Vuitton Foundation, disegnata da Frank Gehry, inaugurata lo scorso mese a Parigi, Ghesquière ha sfruttato la spettacolarità della location per una sfilata dal ritmo veloce dove gli accessori sono stati il riferimento principale. 3. Sacai - stilista Chitose Abe, Paris Fashion Week Una stilista che diventerà sicuramente un punto di riferimento. La capacità di unire disegno, tecnica e costruzione degli abiti restano il suo "marchio di fabbrica", e in questa sfilata creano silhouette tridimensionali, unendo alla struttura una leggerezza femminile, in una collezione fortemente individuale e altamente vendibile. 4. Comme Des Garcons - stilista Rei Kawakubo, Paris Fashion Week Una sfilata di "Rose e Sangue" dove ha dominato il rosso, che ha esaltato la complessità delle forme e ha dato grande forza visiva alla collezione. 5. Lowe - stilista J.W. Anderson, Paris Fashion Week Nella sua collezione di debutto, Anderson ha presentato nel Giardino Isamu Noguchiuna una nuova donna e un nuovo linguaggio creativo per Lowe, abbastanza complicato, ma comunque molto potente, dove i look più forti erano composti da abiti patchwork con complementi in pelle, che ricordavano abiti preistorici. 6. Prada - stilista Miuccia Prada, Milano Fashion Week Il setting della sfilata, con dune in sabbia lilla, ha fatto da sfondo a una collezione in cui gli abiti sembravano comunicare di aver vissuto: con stoffe resistenti e toni cupi davano un senso

Jun Takashi

Prada

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n calendario in continua espansione sta facendo diventare il "fashion month" sempre meno gestibile e alimentando il dibattito sulla utilità di ritenere lo show della sfilata la cosa più importante. L'opinione di BoF è che l'avvento dell'era digitale ha fatto diventare la sfilata un vero e proprio evento di massa, spostando sempre più l'attenzione sulla produzione dello show più che sul prodotto in sè. Esempio lampante è stato lo "spettacolo" del supermercato di Chanel la scorsa stagione. Ciò che BoF ritiene fondamentale è che la sfilata rispecchi lo stile della collezione e sia un giusto equilibrio tra spettacolo- e relativa la ricerca di "like" - e capacità di comunicare la propria idea creativa. Con questa idea alla base, ecco la classifica del magazine.

di improvvisazione e difficoltà. Un altro esempio della capacità di Miuccia di unire uno stile cerebrale alla creazione di abiti fortemente desiderabili. 7. Erdem - stilista Erdem Moralioglu, London Fashion Week In un luogo che voleva richiamare la Palm House dei Royal Bothanical Gardens, dove le stampe degli abiti richiamavano i disegni della botanica Vittoriana Marianne North, Moralioglu ha saputo catturare la bellezza di una natura selvaggia, dandole un senso anche un po' di pericolo. Le stampe arricchite di ricami a mano sono state senza dubbio tra gli highlight della settimana della moda londinese.

Bottega Veneta

8. Bottega Veneta - stilista Thomas Maier, Milano Fashion Week Un activewear interpretato attraverso la danza ha dato a tutta la collezione un tocco di eleganza non urlata, di un lusso indossato in modo naturale, con un senso generale di "imperfezione perfetta", che i francesi ben rappresentano con la parola "décontracté". 9. Dries Van Noten - stilista Dries Van Noten, Paris Fashion Week In una passerella studiata dall'artista Alexandra Kehayoglou, conosciuta per i suoi tappeti naturali, la collezione di Van Noten, ispirata all'Ofelia del capolavoro di Sir John Everett Millais, è riuscita a trasformare questa ispirazione in qualcosa di incredibilmente calzante, dove la sua cifra stilistica è stata ulteriormente esaltata. 10. Thom Browne - stilista Thom Browne, New York Fashion Week Una stella sempre più vivida nel firmamento della moda americana, anche questa sfilata Browne ha saputo essere fedele allo spirito del brand, in una parodia perversa di una sagra di paese. Non molto focalizzato sulle vendite, ma certamente sul brand.

I 10 trend della Settimana della Moda di Milano Di JESS CARTNER-MORLEY, LAUREN COCHRANE e HANNAH MARRIOTT

Un riassunto del The Guardian sulle dieci tendenze più forti della Fashion Week milanese.

Gli Anni Settanta Continua la tendenza fine ’60 - inizi ’70 che le sfilate milanesi interpretano in modo più femminile dello stile eccentrico dei primi anni Sessanta e più deciso di quello confuso e “groovy” della fine degli anni Settanta. Molto denim e camoscio, gonne svasate (Gucci) o che si allargano sotto la vita alta (Pucci), colli e bottoni importanti, lunghe borse a tracolla e sandali con tacco grosso. Vita “annodata” SportMax propone soprabiti a quadri stretti in grandi cinture in pelle intrecciata o abiti morbidi con lembi applicati a creare un effetto di una maglia annodata in vita, stesso look visto anche da Emporio Armani. Uno stile facile e meno aggressivo della classica cintura con fibbia. Giacche e soprabiti In questa stagione sono state le “star” delle passerelle (forse perché le collezioni arrivano nei negozi i primi di gennaio?). Quelle di Prada sono state senza dubbio le più estreme: abbottonate dal collo al ginocchio, mentre da Bottega Veneta, Ferragamo, Missoni e Max Mara i modelli chiave sono stati lo spolverino, il trench destrutturato e la Safari jacket in stile anni Settanta. Capelli Normcore Ogni stagione nasce un trend legato alla tendenza Normcore: per la Primavera/Estate è la nobilitazione del capello “schiacciato”, quasi come dopo essersi tolte un cappello, e della semplice coda di cavallo (Prada e Sportmax). Un trend molto facile da seguire… Super Model Milano sceglie ancora modelle molto conosciute e con grande personalità, come alla sfilata di Pucci, aperta da Naomi , seguita da Isabeli Fontana, MariaCarla Boscono, Natasha Poly, Malaika Firth e Kendall Jenner, sorella di Kim Kardashan, che ha sfilato anche da

Dolce&Gabbana (dove in prima fila c’era anche Linda Evangelista). Culottes Da trend di nicchia nel 2014, saranno super popolari nel 2015, in differenti fogge: stile scolaretta come da Jil Sander, svolazzanti e perfette per un party in giardino come da Armani o più rigorose come da Gucci. Da indossare con una camicetta leggera o bianca semplice. Luccicante Ancora qualche luccichio sulle passerelle: stoffe broccate da Prada e applicazioni da Dolce&Gabbana, dove i jeans sono decorati da cristalli colorati. Ovviamente è Versace il più “scintillante”: in una collezione che Donatella ha descritto “da giorno”, la seconda metà della sfilata era popolata di mini abiti creati con lamine di cristallo Swarovsky. Scarpe basse raffinate Continua la moda della scarpa bassa, ma a Milano è proposta in modo raffinato: Emporio Armani fa una interpretazione elegante della scarpa da skater, Fausto Puglisi ricopre di cristalli le ciabatte da piscina, mentre Dolce&Gabbana propone sandali gioiello decorati con cuori d’oro. Trasparenze Molti stilisti decidono di scoprire la zona sopra la vita: Versace e Roberto Cavalli propongono abiti con una parte trasparente proprio a quell’altezza, mentre Dolce&Gabbana la vela leggermente con il suo classico pizzo. Bambole Jeremy Scott per Moschino si ispira alla Barbie nelle custodie dei cellulari e nell’uso dei rosa “gomma da masticare”, colore visto anche nella sfilata di Versace; Dolce&Gabbana, invece, portano ironicamente in passerella bambole in scatole di perspex sorrette dalle modelle, vestite con il loro classico stile: tailleur nero e velo in pizzo sul volto.

Moschino

IL CALENDARIO DELLA MODA IDEALE DI CRISTIANA SCHIEPPATI www.chiechi.it 4 novembre 2014 Chi è Chi ha deciso di svolgere in maniera autonoma un sondaggio per capire meglio cosa pensa la Fashion Community della settimana della Moda milanese. La ricerca è stata affidata ACS Marketing Solutions che utilizzando il sistema C.A.W.I (Computer Assisted Web Interview) su un database di 3.507 addetti ai lavori tra cui giornalisti, buyers e responsabili comunicazione e ufficio stampa ha ottenuto 197 interviste valide. Questi i dati emersi dalla ricerca:

DURATA il 44%degli addetti ai lavori individua in 7 giorni la durata ideale CHI APRE gli stilisti più citati: Armani (27%) e Gucci (22%). Seguono a distanza Prada (8%) e Dolce e Gabbana (7%). Un 6% degli addetti ai lavori farebbe aprire la kermesse ai giovani stilisti emergenti. CHI CHIUDE Armani viene identificato anche come Maison ideale per chiude (27%) seguito da Prada (20%). Il 9% indica poi Gucci e Dolce e Gabbana, il 5% Versace, il 4% Roberto Cavalli, il 2%

Valentino, l’1% Dior e Marni. Solo il 3% indica i giovani stilisti emergenti. MARCHI CHE DOVREBBERO SFILARE Vince Valentino con il 51% di citazioni. Si inserirebbero volentieri anche Miu Miu (17%) e Brunello Cucinelli (9%). STILISTI STRANIERI Non c’è un nome in particolare : si oscilla tra il 9% di Chanel e l’1% di Paul Smith, Alber Elbaz, Burberry, Isabel Marant e Jason Wu; nel mezzo, Ralph Lauren con l’8%, Stella McCartney e Marc Jacobs con il 6%

GIOVANI Vince l’idea di inserirli in apertura più che in chiusura o e nelle sfilate come supporters prima dei big ( 41%), altrimenti due al giorno, nel 34% dei casi. Il 20% propone una giornata specifica a metà calendario. GIUDIZIO SU ULTIMA EDIZIONE Più spazio ai giovani emergenti , nuove idee e maggiore creatività (11%), eventi collaterali per coinvolgere maggiormente i non addetti ai lavori e i buyers (10%) più ordine nella manife-

stazione evitando sovrapposizioni nelle sfilate, (6%) . Da sottolineare come l’11% non sappia indicare elementi di criticità nell’ultima edizione e migliorie per la prossima e come il 5% abbia dichiarato che non vi è niente da implementare. OPERATO A.D. Un giudizio appena soddisfacente sull’operato del nuovo AD della Camera della Moda Jane Reeve. In particolare il giudizio medio espresso, su scala a 5, è di poco inferiore a 3.


Issue #30 - Novembre 2014

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