FI n 27 Inserto bambino

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Direttore responsabile Flavia Colli Franzone

www.fashionillustrated.eu

MERCATI

La forbice del kidswear

Saloni

NUOVE SFIDE

A Pitti Bimbo fra marchi storici e nuovi brand. Pag. V

Issue #27- Luglio/Agosto 2014

Trend Bimba

Produzione

Non solo sportswear, ma anche abitini sfiziosi e romantici. Pag. VI

Creatività e comfort per i capi in miniatura. Pag. X

VACANZE IN COSTA AZZURRA

MAFRAT

MODA&CINEMA

THEY ARE THE BEST Boss Hugo Boss

Il kidswear non è ancora ri-decollato ma le richieste dei clienti parlano chiaro: sono polarizzate o nella fascia alta o in quella bassa del mercato. Lo scenario complessivo vede l’export crescere dell' 1,8% (rispetto all’anno scorso) e si individua una situazione in grande fermento: da un lato c’ è infatti la mole economica generata dalle vendite verso determinati paesi esteri, dall’altro le variazioni percentuali e quindi la tendenza di mercato. Le destinazioni che pesano di più dal punto di vista economico sono la Russia, che incide per un 10,7% sul totale delle vendite estere complessive, seguita da Spagna (9,7%), Svizzera (8,6%), Regno Unito (8,3%), Francia (7,9%) e Germania (7,6%). Monitorando però la tendenza generale, ci accorgiamo che non sono questi i paesi che promettono meglio in termini di incrementi. Pag. IV

PREVIEW S/S 2015

Estate da globetrotter

IKKS Junior

Pitti Immagine Bimbo celebra la primavera/estate 2015 con un’ offerta a 360 gradi che comprende tutto il guardaroba da 0 a 16 anni, dall’abbigliamento agli accessori sia delle aziende specializzate sia dei piccoli marchi emergenti. Le vacanze sono fonte di ispirazione per molte collezioni perché i bambini di oggi vivono con la valigia in mano e la devono riempire con capi e outfit adatti alle diverse occasioni d’uso. Per i maschietti tanti jeans, felpe, giubbini ma anche blazer e giacchine bon ton da portare con il cravattino. E poi scarpe leggere, ma grintose con tomaie in materiali tecnici abbinati alla pelle. A vincere sono, naturalmente, le sneaker e i modelli barca. Pag. VIII

Liv Lemoyne, Mira Barkhammar e Mira Grosin nel film We are the best! di Lukas Moodysson, distribuito da BIM.

Moda e musica, un legame forte e sinergico, che influenza il comportamento anche degli adolescenti. Come nel film We are the best di Lukas Moodysson.

La moda cambia, ma alcuni trend non abbandonano completamente il presente e, in modo più velato o marcato, tornano ad ogni stagione. Quale bambina può rinunciare ai legging colorati, alla felpa con le grafiche, a un tocco punk nelle t-shirt, o quale maschietto non ama trovare nel proprio guardaroba un bomber

glam rock? Capi icona degli anni Ottanta, un decennio vissuto a suon di musica quando anche i ragazzini si creavano la propria band. Come Bobo, Klara e Hedvig, le tre protagoniste del film We are the best (nelle sale in Italia è uscito ai primi di giugno), che vivono nella Stoccolma degli anni Ottanta nel

Diesel Kids p/e 2015

culto del punk. Il regista svedese Lukas Moodysson adatta al grande schermo la graphic novel scritta dalla moglie Coco e il risultato è un film pieno di energia che presenta con autenticità uno spaccato di adolescenza ed esprime la gioia di vivere che prende il sopravvento sulle piccole difficoltà quotidiane e sui

problemi di sempre dei giovanissimi: le difficili relazioni con il mondo degli adulti, la mancanza di figure di riferimento. Ma soprattutto la voglia di anticonformismo, che naturalmente parte dall’abbigliamento e dal taglio dei capelli, tanto da convertire al nuovo look anche la timida e convenzionale Hedvig.


Sommario II

IV

VIII

La forbice del kidswear.

Trend Bimbo Spirito nomade

Zoom

VI

X

XIV

Vacanza in Costa Azzurra

Mafrat: creatività e comfort per i capi in miniatura.

I gusti dei bambini vanno rispettati.

Mercati

Trend Bimba

Produzione

XII

Dai prodotti ai negozi, come gira la moda bimbo.

Fashion chi legge

Special guest

FASHION CHI LEGGE

Martina Colombari

Nella foto di sfondo: Magis Pingy, designer, Eero Aarnio

Fashion Illustrated è edito da BIBLIOTECA DELLA MODA. Stampa: MC AZIENDA GRAFICA SRL

Martina Colombari nasce a Riccione nel 1975 e inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo vincendo Miss Italia nel 1991. Viene chiamata dalla famosa agenzia internazionale di modelle Riccardo Gay Model Management e inizia così una ventennale carriera nella moda, che la porta a sfilare e a lavorare con i più grandi fotografi del mondo. Presta la sua immagine a numerosi marchi per campagne pubblicitarie e parallelamente si esibisce in televisione con il ruolo di co-conduttrice in vari programmi. Nel 1991 debutta come attrice nel film Abbronzatissimi, a cui seguono molti altri impegni come attrice cinematografica e televisiva. Sposata il 16 giugno 2004 con Alessandro Costacurta dal quale ha avuto un figlio, Achille, il 2 ottobre 2004. Dal 2007 Martina è volontaria in prima linea e testimonial per la fondazione Francesca Rava NPH Italia.


FASHION ILLUSTRATED

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Issue #27 - Luglio/Agosto 2014

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Mercati IV

La forbice del KIDSWEAR

Non ci sono vie di mezzo: o il cliente chiede capi pratici e low cost, o si passa al lusso anche nel quotidiano. Aumenti record dell'export verso la Croazia, Turchia e Paesi Arabi. Calo drastico per Grecia, Ucraina e Portogallo. Di MARCO MAGALINI

P

rima dei numeri, una overview complessiva su un settore, quello del kidswear, che sta dando pochi segni di ripresa. Analisti di mercato e imprenditori sono concordi nel ritenere che a vincere oggi sia il chiaro posizionamento, che non lascia spazio per aree intermedie di manovra. Ecco che, sia in Italia che all’estero, le richieste dei clienti sono polarizzate o nella fascia alta o in quella bassa del mercato. Parlando con i top player del comparto emerge il fatto che è forte la richiesta di capi pratici e funzionali. O al contrario, la richiesta si sposta su prodotti di nicchia, di fascia altissima, realizzati con la competenza sartoriale del Made in Italy. In questo scenario si inserisce il progetto Quis Quis di Stefano Cavalleri che racconta come il suo dna sia quello di essere un prodotto dedicato al mondo lusso, per bambini le cui mamme vestono Chanel, con capi da cerimonia declinati anche in un dailywear di altissima qualità. “Nell’ottica di aprire una rete di negozi monomarca ho dovuto allargare la collezione anche a capi più quotidiani ma i miei clienti cercano la favola ogni giorno, e dunque sono disposti a pagare un prezzo più elevato per ottenere un guardaroba che mai sconfini nello sportswear”. I dati di SMI sul commercio estero dell’industria tessile-moda del comparto del kidswear, ci riconfermano infatti che i mercati che hanno fame di Made in Italy di qualità sono quelli con alto potenziale economico. In uno scenario complessivo che vede l’export crescere del 1,8% (rispetto all’anno scorso), si individua una situazione in grande fermento: da un lato c’è infatti la mole economica generata dalle vendite verso determinati paesi esteri, dall’alto le variazioni percentuali e quindi la tendenza di mercato. DESTINAZIONI Le destinazioni che pesano di più dal punto di vista economico sono la Russia, che incide per un 10,7% sul totale delle vendite estere complessive, seguita da Spagna (9,7%), Svizzera (8,6%), Regno Unito (8,3%), Francia (7,9%) e Germania (7,6%). Monitorando però la tendenza generale, ci accorgiamo che non sono questi i paesi che promettono meglio in termini di incrementi. Occorre quindi iniziare ad investire in maniera sistematica anche su mercati come la Croazia che segna un +125% rispetto a gennaio 2013, Turchia, che cresce del 149% (anche se è in diciottesima posizione per incidenza economica), Arabia Saudita (+57,9%), Emirati Arabi Uniti (+31,8%) e la Svizzera (+20,9%), che come è risaputo funge da ponte commerciale verso l’oriente. In questo scenario balzano all’occhio le performance negative di Grecia (-43%), Ucraina (-25,4%, che pesa per un 4,3% sul totale), Portogallo (-22,4%), Stati Uniti (-11,7%) e Russia (-4%). “Il 2 giugno abbiamo aperto un primo negozio monomarca a Doha, al quale seguiranno altri 10 store nel Golfo come Dubai, Abudhabi e Rihad – continua Cavalleri -. Sul fronte orientale, il mercato russo e dell’Azerbaijan sono bloccati, con l’apertura annullata ad Odessa e la defezione a Kiev. In questi negozi abbiamo evitato di gridare il nostro lusso ma abbiamo optato per arredi italiani di alta qualità e riconoscibilità: un lusso pulito da tradurre a dei mercati abituati al lusso opulento”. Non smette di puntare sull’ Italia invece Monnalisa. “Il mercato domestico è molto raffinato ed esigente: è sempre una grande sfida sorprenderlo – spiega Barbara Bertocci, Direttore Creativo Monnalisa -. Noi rispondiamo alle esigenze degli oltre cinquanta mercati in cui siamo presenti, con un’offerta molto flessibile e una collezione che abbraccia diverse funzioni d’uso. La prossima collezione p/e incontrerà molto anche il gusto dei clienti

Du Pareil Au Meme.

italiani perchè è ispirata alle nostre tradizioni, come il pizzo e il nido d’ape. Rilette però in chiave contemporanea: il pizzo è declinato su bomber e parka, capi con vocazione tecnica, e l’effetto è sorprendente. Il nido d’ape è realizzato con un tessuto duttile come il neoprene. Il risultato è interessante e molto romantico. Tra i mercati mondiali, quello russo ci dà particolari soddisfazioni, perchè ama molto i tessuti importanti, come il mikado di seta e il taffetà, e premia l’utilizzo ironico delle applicazioni: finte perle, castoni che sembrano sontuose collane, fili di lurex che illuminano i filati”. L’impor-

tante è differenziare e (con le collezioni) toccare tutti i gusti. Ecco che nascono progetti come la Monnalisa Fun, che il brand lancia a Pitti, una collezione giocosa che interpreta il dinamismo della vita moderna, e la Monnalisa Couture che risponde alle richieste di abiti senza tempo, che fanno sognare, di grande impatto Giuseppe Rossi emotivo.

Si assiste alle

globalizzazione dei consumi poichè i mercati sono sempre più simili

LA QUESTIONE ESTETICA Da considerare anche cosa richiedono a livello di stile i mercati esteri. Il direttore Generale di Simonetta, Giuseppe Rossi, evidenzia come a livello stilistico e mer-

ceologico stiamo assistendo ad una globalizzazione dei consumi, in quanto i mercati sono sempre più simili. “Leggermente differente è il mercato medio-orientale – spiega - che chiede sempre più filati leggeri e sempre più pregiati. Il cliente, comuque, continua indistintamente a chiedere qualità, innovazione, ancora più eleganza oltre al comfort”. Della stessa opinione anche Cavalleri, il quale aggiunge che oggi i nuovi mercati vogliono, quasi “esigono la stessa vetrina di Milano o Londra. Mirano ad una estetica realmente europea. Non vogliono prodotti dedicati, fatto salvo piccoli accorgimenti per questioni di clima. Una soluzione per noi consiste nell’ideare delle collezioni ‘a cipolla’ per soddisfare le richieste dalle varie latitudini”. Come intercettare queste richieste? Per accorgersi delle esigenze in continuo mutamento un ruolo fondamentale è rivestito dai negozi


Mercati V

IL SETTORE IN CIFRE

10,7%

+57,9% export verso Arabia Saudita

peso della Russia nell'export

-5,8% -25,4%

la quota del mercato interno

esportazioni verso l'Ucraina

L'OPINIONE

+7, 7% incremento distributivo delle catene

Il retail bimbo alla ricerca di una nuova formula

di ENRICO BARCÈ Manager di Zanetti Bimbi, Miozzi e La Bottega

SALONE BIMBO

LE NUOVE SFIDE GIOVANI DESIGNER CHE SI CIMENTANO NEL KIDSWEAR, COLLETTIVI NAZIONALI COME CHILDREN’S FASHION FROM SPAIN, GRANDI RICONFERME: SI SCEGLIE PITTI.

CHILDREN’S FASHION FROM SPAIN

La fortezza apre le porte a 415 collezioni, delle quali 180 sono provenienti dall’estero. La scorsa edizione estiva di Pitti Bimbo si era chiusa con oltre 5.800 compratori e un totale di poco meno di 10.000 visitatori, definendo Pitti Bimbo come uno dei saloni di riferimento per il kidswear nel mondo. Tra le tante novità di questa edizione i nuovi ingressi e i progetti speciali di Michael Kors, Little Marc Jacobs, Chloé, Kenzo, Timberland, Stuart Weitzman, Invicta, Department 5, Dolfie, Emile ed Ida. Arriva a Firenze anche una selezione di giovani designer che per la prima volta si cimentano in una capsule per bambini. Tra di loro Stella Jean che porta in scena dei bimbi che “vestono con i colori del mondo, sempre strizzando l’occhio a uno stile retrò – racconta -. In un’atmosfera vacanziera da Forte dei Marmi anni ’60, i colori accesi delle stampe wax giocano con i tessuti rigati, per abiti e costumini in cotone, esplorando epoche e latitudini alla ricerca di un nuovo equilibrio”. Grande attesa anche per il kidswear di Studiopretzel. “Abbiamo lavorato sulla continuità nelle forme e nei volumi, come il camicione lungo e il panta kimono, che da articolo per la lotta diventa per traslato capo comodo e allo stesso tempo da gioco”. Riconfermata anche la presenza del meglio del kidswear dalla Spagna, con la passerella di Children’s Fashion from Spain: Barcarola, Bóboli, Cóndor, Desigual, Graci, Losan, Mayoral e Pan con Chocolate presentano le loro collezioni in una speciale sfilata evento. Da un lato i temi freschi e sweet delle note olfattive di cocco, ananas, kiwi e lime, con ritmi di samba e bossa nova ci portano nel Brasile più allegro e colorato; dall’altro il tema tribale con stampe, effetti sfumati, appliques di frange, perline e stampe fiorate. Tutto è pronto per una nuova stagione di business in formato kids. M.M.

diretti che svolgono la funzione di osservatori permanenti. “Abbiamo 8 punti vendita corporate e ci stiamo evolvendo verso un modello di partnenrship, grazie al quale abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di 52 monobrand, inclusi shop in shop e corner nei più importanti department store mondiali. I monomarca sono un osservatorio importante, che ci consente di stare vicino al cliente finale, capirne desideri ed aspirazioni – continua Barbara Bertocci, Direttore Creativo Monnalisa.-. Vogliamo che la shop experience Monnalisa, nei nostri romantici punti vendita con pareti rosa flambé, gli armadi rétro e le appenderie trasparenti, sia sempre più gratificante”. ITALIA Tornando infine in Italia, secondo le previsioni SMI, i consumi nazionali (in tale accezione comprensivi dei consumi delle

famiglie, dei consumi extra-familiari e delle scorte) continuerano a navigare in territorio negativo, facendo segnare un nuovo gravoso deterioramento, pari (almeno) al -5,8% con riferimento all’anno solare, a fronte di un sell-out in netto calo sia nella primavera/ estate sia nell’autunno/inverno. A differenza del passato, del resto, anche lo Junior non è più stato risparmiato dalle riduzioni degli acquisti messi in atto dalle famiglie italiane, che anche in questo ambito hanno operato una revisione dello stile di consumo. Oltre ad un andamento

demografico negativo (-4,3%). Sul fronte retail, se si analizzano i dati riferiti alla struttura distributiva (ovvero al sell-out per canale), lo Junior vede confermata la leadership delle catene, che detengono il 47% del mercato consumer nel periodo in esame, seguite dal dettaglio indipendente, sceso a quota 21%. Le catene si sono mosse in controtendenza rispetto al dato medio, evidenziando un increBarbara Bertocci mento di tutto rilievo, pari al +7,7%. Segno più anche per gli ‘altri canali’ (e-commerce e outlet), interessate da un ‘mini-boom’ del +28%. @magalinimarco

I monomarca

sono un osservatorio importante, che ci consente di stare vicino al cliente finale, capirne desideri ed aspirazioni

a crisi congiunturale che attanaglia L la nostra economia non ha fatto altro che accelerare la velocità con cui

sono emerse la fragilità e la debolezza strutturale del settore childrenswear retail di alta gamma, che fino a qualche stagione fa erano mascherate dalle ottime performance di vendita di alcuni top brand, che oggi rimangono tali purtroppo solo nei mercati esteri. La frammentazione troppo spinta e le dimensioni eccessivamente ridotte di molti dei punti vendita che compongono questo settore hanno fatto si che uno tra gli anelli critici della catena del valore, quello legato alla distribuzione per l’appunto, sia rimasto schiacciato dall’azione congiunta di molti fattori, tra cui quelli socio-economici (contrazione dei consumi, affermarsi di nuovi modelli di acquisto nei consumatori, riduzione della propensione alla spesa, etc), quelli competitivi (nuovi player emergenti nel mercato, diffusione di nuovi modelli distributivi, etc.) e quelli di filiera (presInnovare sioni all’acquisto vuol dire da parte dei produttori, collezioni anche fare statiche e quindi network non più adatte al mercato, marginalità compresse, etc). A fronte di uno scenario di business sempre più sfidante e complesso, caratterizzato da cambiamenti strutturali repentini e da profitti in continua riduzione, il primo fenomeno a cui si è assistito è quello che in termini darwiniani potrebbe definirsi una sorta di “selezione naturale”, ovvero la scomparsa di numerosi punti vendita e la conseguente forte riduzione di quelli rimasti attivi. Tra i requisiti fondamentali per resistere e superare le difficoltà di mercato associate a questo momento storico, è necessario includere la capacità di innovare. Dentro al concetto sono incluse svariate accezioni: mai come in questo momento è richiesto al settore retail di trovare un nuovo punto di equilibrio, filtrando quello che proviene dal passato ma che ancor’oggi funziona e ricercando nuovi stimoli e proposte in grado di attrarre una clientela molto diversa da quella cui il mercato era abituato. Mai come in questo momento, innovare significa trovare soluzioni originali, estemporanee, magari mutuate da altri settori, che permettano di recuperare quell’entusiasmo che ormai da troppo tempo manca negli occhi di chi opera in questo settore. Mai come in questo momento innovare significa anche crescere, mettersi in gioco, acquisire nuove abilità e competenze, superando la presunzione di aver fatto già tutto nel migliore dei modi. L’innovazione rappresenta dunque anche un nuovo modo di porsi nei confronti della clientela, non più da considerare un armadio da riempire, ma sempre più un interlocutore attorno a cui costruire un’esperienza totalizzante. Mai come in questo momento, innovare significa anche capacità di fare network, ovvero di rompere le barriere che ci circondano e ci separano dagli altri operatori di mercato per cercare di avviare nuove forme di collaborazione ormai imprescindibili sia con i produttori a monte che tra i retailers stessi.


Trend VI

Vacanze in Costa Azzurra PREVIEW S/S 2015

Per tutte le stagioni

Non solo sportswear: il guardaroba delle bambine è ricco anche di abitini bon ton. (1)

P

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BREST

iumini, giubbini e giacche a vento sono capi multiuso e per tutte le stagioni; stesse forme e materiali, ma declinati per la primavera/estate in pesi più leggeri e in colori estivi. Così, le tonalità per le proposte di ADD prendono spunto dalle caramelle: giallo, arancio, rosa bubble e azzurro acqua per piumini trapuntati con inserti in neoprene e fodere in jersey con colori rubati ai gusti dei gelati. Lo stesso vale anche per i newborn; per loro è pensata la copertina in piuma che si trasforma in sacco nanna. Da Herno Kids ritorna l’accostamento di tessuti e per la bimba la cappa unisce la piuma ultralight al taffetà tecnico; i colori sono bright e spaziano dal fragola al verde lime, dal giallo limone ai blu avio fino all’argento. E’ uno sport contemporaneo il mood che anima la collezione di Antony Morato Junior e cosa meglio del giubbotto, può soddisfare questa esigenza di quotidianità. Bomber in poliviscosa dal look sportivo, ma con la spalla da giacca classica, così da diventare un capo passe-partout, oppure capi della tradizione come la giacca e la camicia, ma con l’abbottonatura da chiodo.

ANTONY MORATO JUNIOR

L

’estate evoca subito le vacanze, e il mare è sempre la meta più amata dai bambini. E’ fra la spiaggia e le festicciole che le femmine si sentono più a loro agio e possono sfoggiare abitini e gonnelline sfiziose da far invidia alle coetanee. E’ proprio alle atmosfere bucoliche di Grasse che si ispira il brand I Pinco Pallino con macro stampe floreali come la rosa canina declinata nei ricami tridimensionali o nelle stampe. E’ un tripudio di fiori e ricami anche la collezione Quis Quis by Stefano Cavalleri che pensa a bambine bon ton che frequentano le località più cool della Costa Azzurra. Lulu mixa elementi sporty con dettagli glamour per l’abitino in felpa stretch abbinato a un tessuto spalmato argento. Anche Billieblush abbina giocose T-shirt a gonne in tulle. Per tutti, la parola d’ordine è stupire. 1. BILLIEBLUSH 2. QUIS QUIS BY STEFANO CAVALLERI 3. LULU

ADD JUNIOR

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DETTAGLI DI CARATTERE nche per la bambina la sneaker è un A must have per tutte le stagioni, da condividere con il sandaletto estivo. A dare un

tocco femminile alla ginnica sono i dettagli: piccole borchie o strass, tessuti camouflage addolciti da nuance delicate, stampe floreali e piccoli accessori romantici. ZECCHINO D'ORO

RONDINELLA

PRIMIGI

BALDUCCI


FASHION ILLUSTRATED

Issue #27 - Luglio/Agosto 2014


Trend VIII

Spirito nomade PREVIEW S/S 2015

Il nuovo formale per i maschietti mescola jeans e blazer, chino e cardigan. Per moderni globetrotter.

Esordio a Pitti per Billybandit

(1)

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S

empre in movimento, i bambini d’oggi vivono con la valigia in mano. Hanno dunque bisogno di un abbigliamento funzionale e facilmente componibile, dove i jeans la fanno da padrone, ma devono potersi abbinare anche a blazer e camicia. Così, il look più sportivo diventa bon ton e la giacca formale viene abbinata e sdrammatizzata da T-shirt grintose. Esprime bene questo connubio il key look di Diesel Kids per il maschietto dove il dna del brand è raccontato dal jeans trattato e dal cosiddetto “touch of denim” ovvero il dettaglio in denim sul rever della giacca dalla linea formale. Nel guardaroba del bambino secondo IKKS, i capi classici propongono un allure chic e casual e i codici dell’American college virano verso il gipsy con motivi grafici e urban. Boss Hugo Boss mescola outfit chic a capi più informali per soddisfare tutte le esigenze dei ragazzini fino a 16 anni che, per le occasioni più eleganti, hanno a disposizione anche cravatte e papillon. Alla linea maschile, CWF affianca anche la collezione per le femmine, che nasce, come per l’adulto, sotto la direzione creativa di Jason Wu, direttore artistico di Boss donna. 1. IKKS JUNIOR 2. BOSS HUGO BOSS 3. DIESEL KIDS

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I

l Gruppo Children Worldwide Fashion (CWF) arricchisce il proprio portfolio di marchi con l'introduzione, a partire dalla primavera estate 2015, di Billybandit, una nuova linea kidswear realizzata in-house. Dedicata ai maschietti dai 2 ai 12 anni, Billybandit arriva a tre stagioni di distanza dal lancio di Billieblush, altra linea prodotta internamente. Entrambi i brand offrono collezioni accessibili, sia in termini di prezzo che di vestibilità, composte da capi essenziali e funzionali ma dall’attitude trendy e contemporanea. Colori vivaci e moderni, stampe e disegni giocosi e stravaganti, con un pizzico di poetica ironia. I temi si ispirano al mare, alle avventure dei supereroi, al Far West, all’insegna di divertenti ed eccentrici dettagli, illusioni ottiche. La collezione bimbo, concepita per offrire un total look, comprende alcune capsule collection che per la prossima primavera estate avranno come tema le occasioni speciali con un focus sul partywear, gli impermeabili, la biancheria intima e il beachwear. Billybandit sarà distribuita in selezionati department stores e boutique in Europa e su mercati internazionali quali Medio Oriente e Asia, oltre che nei principali e-stores.

"Il lancio di Billybandit costituisce il complemento ideale della linea Billieblush, all'interno di un segmento di mercato con grandi potenzialità. Questo secondo marchio potrà beneficiare di tutto il know-how CWF, in ogni fase, dal design alla distribuzione” afferma Emilie Gaulupeau, brand manager.

DETTAGLI STREET STYLE urate nei minimi dettagli per offrire il C massimo del comfort, le sneaker e i modelli barca sono quasi dei classici ai piedi dei

bambini. Tomaie tecniche, mix di materiali, discreti accessori, le mini calzature non hanno niente da invidiare a quelle degli adulti, che sono spesso riproposte in miniatura. BALDUCCI

JARRETT

PRIMIGI

RONDINELLA


Issue #27 - Luglio/Agosto 2014

made in Italy

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Agenzia CHIAROSCURO - IDEAZIONE E DIREZIONE CREATIVA: L. Bizzarri - Ph. A. Zeno

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Produzione X

MAFRAT

CREATIVITÀ e COMFORT per i capi in miniatura Non basta suscitare emozione: l’abbigliamento bambino ha regole ben precise che partono dalla qualità dei tessuti. Conciliare produzione industriale e intervento artigianale è indispensabile.

Alcune fasi della lavorazione dei capi in azienda.

L

'heritage non è acqua, specialmente se affonda le radici in 70 anni di tradizione e knowhow nel settore dell’abbigliamento bambino. E’ questo il percorso di Mafrat che oggi gestisce il marchio di proprietà MY Collections e sette brand in licenza: Ferrari Junior Collection, GF Ferrè, Laura Biagiotti Dolls, Beverly Hills Polo Club, Billionaire, Quis Quis e From the World. Il legame stretto di collaborazione fra l’azienda e le maison si tramuta in collezioni dall’ elevato contenuto stilistico, che mantengono l’identità di ciascun marchio. Dal 2009 il Gruppo Mafrat si dedica anche alle calzature da 0 a 14 anni con una struttura dedicata. La distribuzione, orientata per il 70% all’estero, si rivolge a selezionati negozi multibrand, ai quali si affianca da qualche anno un progetto aziendale con punti vendita dall’insegna Quore, veri e propri “Factory Store” in cui sono presenti i brand che l’azienda produce. Un fiore all’occhiello per il gruppo di Putignano, come ci spiega Lilli Totaro, responsabile di Licensing&Marketing e della direzione del personale, oltre che presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bari. Come nasce una collezione bambino? Probabilmente la genesi non è troppo diversa da quella di una collezione adulto. Nel bambino però, oltre che alla creatività, si presta attenzione anche al comfort e alla funzionalità. E’ importante che un capo sia bello e sappia emozionare, ma soprattutto per il neonato non si può rinunciare ad alcuni dettagli che lo rendono comodo e sicuro, privilegiando i tessuti naturali. Ogni stagione si inizia con un briefing sulle ultime tendenze moda dell’adulto che è possibile declinare per i più piccoli e al contempo i nostri uffici stile si raffrontano con il commerciale per meglio comprendere le esigenze della clientela. Per i marchi in licenza, le nostre stiliste collaborano con le varie maison che ci indicano i mood a cui attenersi affinché ci sia una certa continuità di immagine con la relativa linea da adulto. Come si può conciliare oggi una produzione industriale con lavorazioni più artigianali? Ci sono articoli che richiedono un approccio più artigianale, in particolare i pezzi più elaborati. Alcune decorazioni come perle, pietre incastonate e fiori devono necessariamente essere applicati manualmente o a volte capita

di realizzare alcuni ricami con fili particolari che non possono essere lavorati con macchine industriali. Anche la tintura batik viene effettuata manualmente, in modo da ottenere l’effetto sfumato che la caratterizza. Conciliare non è solo possibile, ma in alcuni casi indispensabile. Quali sono le vostre fasi di lavorazione a più elevato valore aggiunto? Sicuramente la fase della prototipia, ovvero il primo campione che viene realizzato in azienda dalle nostre operaie specializzate sotto la supervisione delle stiliste che lo hanno ideato. Il prototipo è sempre curato nei minimi dettagli perchè sulla sua base sarà sviluppato tutto il resto della produzione che affidiamo ad aziende o laboratori esterni selezionati con grande attenzione per mantenere alto il nostro standard qualitativo.

I negozi Quore sono dei veri e propri Factory Store con tutti i brand prodotti e distribuiti da Mafrat

Lilli Totaro

Oggi si parla molto di sostenibilità nella produzione di abbigliamento. E' un argomento che offre anche opportunità di business? E’ un argomento a cui va data grande attenzione e da cui non ci si può esimere, soprattutto nella moda per bambini. In Mafrat da sempre usiamo tessuti naturali come lino e cotone, tinture anallergiche e capi privi di agenti chimici tossici. Ultimamente stiamo anche procedendo alla certificazione dei materiali e dei processi produttivi per rassicurare ulteriormente la nostra clientela, che in particolar modo sul mercato estero, è molto attenta. Non parlerei di opportunità di business in senso stretto, ma è chiaro che negli ultimi anni, ci si rivolge a un pubblico più informato e consapevole che indubbiamente apprezza un approccio più responsabile da parte delle aziende.

Marchi propri e in licenza: come cambia l'approccio al prodotto e al mercato? Come accennavo prima l’unica differenza è che, per quanto concerne i marchi in licenza, è importante rispettare le linee guida e le caratteristiche distintive delle diverse maison con cui si lavora in assoluta simbiosi. Naturalmente ogni linea ha un proprio dna e si rivolge a uno specifico target di clientela, ma questo discorso non è legato al fatto che il marchio sia in licenza o di proprietà. In un’azienda come la nostra, l’obiettivo è non farsi concorrenza da soli, ma al contrario cercare di coprire le varie fasce di mercato offrendo diverse tipologie di prodotto e di prezzo. Qual è la vostra ricetta anticrisi in questo difficile momento economico? Continuare a crederci, investire e cercare di prevedere, per quanto possibile, gli sviluppi del mercato in modo da non farci cogliere impreparati. Cerchiamo di avere un approccio ottimista, concentrandoci sul fatto che nei periodi più duri possono nascere anche grandi opportunità di business. Spesso la perdita di alcune quote di mercato spinge le aziende a rinnovarsi, sperimentando nuovi settori o nuovi canali. Nella nostra azienda, ad esempio, abbiamo sopperito al calo del mercato italiano, puntando sull’apertura di negozi direzionali e franchising. La crisi aguzza l’ingegno! Qual è la vostra strategia retail? Da qualche anno Mafrat si sta dedicando a un proprio progetto retail: i negozi, contraddistinti dall’insegna “Quore”, sono dei veri “Factory Stores” in cui sono presenti i brand che l’azienda produce e distribuisce. A oggi siamo a quota 34, ma contiamo di raggiungere 40 aperture entro la fine dell’anno. Le boutique sono situate in location prestigiose e caratterizzate da un concept architettonico fresco, curato e funzionale. Lo stile sobrio ed essenziale è stemperato da elementi briosi e a tratti irriverenti proprio come il logo scelto, dove una “q” di troppo fa la differenza. Anche all’estero stiamo sviluppando la stessa strategia: nel maggio 2013, abbiamo aperto il nostro primo punto vendita, a insegna Mafrat, a Baku, nella Rasul Rza, la strada più esclusiva della capitale dell’Azerbaijan. Le prossime aperture sono previste a Mosca, Machačkala, Jedda e San Pietroburgo.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #27 - Luglio/Agosto 2014


Zoom XII

A cura di ALICE NOTARIANNI

Kidspace apre a Roma

Quis Quis arriva in Qatar

Kidspace, lo store che racchiude le collezioni di Marni childrenswear, Miss Blumarine, Miss Blumarine Jeans, Ice Iceberg, Parrot Italy, Ki6? Pretty e Frankie Morello Toys, marchi prodotti dal Gruppo Spazio Sei Fashion, ha inaugurato uno spazio di 120 metri quadrati a Roma. Pareti stuccate di bianco, sedute in white capitonné e sontuosi lampadari swarovski creano un’atmosfera sontuosa e raffinata che esalta i mood di stagione delle nuove collezioni baby e junior. Il gruppo emiliano, dopo le aperture di Londra, Milano, Parigi, Kuwait City, Forte dei Marmi, Ischia e San Pietroburgo arriva nella capitale.

Quis Quis apre la prima boutique monomarca a Doha, in Qatar. Il marchio di abbigliamento di lusso per bambini, fondato nel 2012 dal designer Stefano Cavalleri, ha inaugurato, nella prestigiosa cornice del The Pearl Mall, uno spazio di 60 metri quadrati. Il concept di progetto per la vendita vuole creare un’atmosfera accogliente e contemporanea. La boutique – salotto ha pareti e tappeti grigio perla, lampadari in pizzo nelle diverse tonalità del bianco e arredi in acciaio mirror, legno laccato e vetro retro verniciato. Gli elementi espositivi, come delle vere e proprie librerie, presentano abiti ed accessori come libri, riferimenti culturali in mostra pronti per essere fruiti.

Simonetta con "ONE" a Shanghai

Fendi veste i neonati

Simonetta ha aperto il primo store “One” a Shanghai. Il gruppo, specializzato nella produzione e nella vendita di abbigliamento per bambini e bambine di tutte le età, sceglie il department store di lusso Isetan per l’inaugurazione del progetto One. L’obiettivo è puntare tutto sui monomarca per racchiudere le quattro linee di childrenswear: Simonetta, l’house brand, insieme ai marchi distribuiti in licenza Fay Junior, Fendi Kids e Roberto Cavalli Junior. Lo stile degli interni è elegante e raffinato, gli elementi espositivi e gli arredi sono semplici ed essenziali, il bianco permette di unire le diverse collezioni pur mantenendo la propria brand identity. Shanghai è solo la prima di una nuova serie di aperture programmate per l’Europa e l’Asia. La prossima sarà allo Shopping Center Steffl di Vienna.

Il marchio Sarabanda punta al mercato cinese

Dopo le aperture di due nuovi shop in shop di 50 metri quadrati, uno a Pechino e l’altro a Shanghai, Sarabanda ha inaugurato in Cina una boutique monomarca. A Beijin, nel centro commerciale World Mall, è stato aperto uno spazio di 100 metri quadrati dedicato alla linea di abbigliamento e accessori studiata per bambini e bambine fino a sedici anni. Il marchio di Miniconf, l’azienda toscana nata nel 1973, dedicata all’abbigliamento per l’infanzia, riceve i benefici della distribuzione sul mercato cinese curata da Semir che, con 4000 stores in Cina, è stato riconosciuto leader del casualwear con il premio “chinese clothes company achievement award”.

Confermata la partnership tra Imperial e Altana

Imperial Fashion fattura 2 milioni di euro in 1 anno con le linee bambino. Confermata la brand extention con Altana nel settore kidswear. I marchi Imperial e Please, concessi per 5 anni in produzione e distribuzione ad Altana, azienda veneta nel segmento luxury dell’abbigliamento bambino, riscontrano, dopo il primo anno, i primi risultati positivi nelle vendite. Il 70% del fatturato proviene dal mercato italiano mentre il restante 30% dal mercato estero. Le linee streetwear junior, dall’alta componente fashion e dalla produzione esclusivamente Made in Italy, sono state distribuite in 300 punti vendita in Italia e in Europa attraverso una rete di 12 tra distributori e agenzie e. L’obiettivo adesso, dice

l’Ad di Altana Barbara Donadon, è quello di consolidare il posizionamento dei due brand all’interno dei più prestigiosi department stores.

Nuova linea Kid per GAP

GAP annuncia una nuova collezione kids in collaborazione con Kate Spade New York e Jack Spade. Il brand casual e american style sceglie il design di Kate Spade New York, linea femminile nata nel 1993 come marchio di borse pratiche e semplici, e di Jack Spade, linea maschile seguita nel 1996 di borse e borsoni, per la progettazione di una linea childrenswear in limited edition. Entrambi i marchi hanno ormai linee di abbigliamento e accessori ma non si sono ancora affacciati sul mercato dei più piccoli. Lo faranno a novembre 2014, quando la collezione sarà visibile e disponibile sul sito gap.com e nei negozi GapKids nei soli paesi selezionati (U.S., Canada, U.K, Francia e Giappone). Fendi ha presentato la prima capsule collection Kids interamente organica per i più piccoli da 0 a 2 anni. Per la primavera/estate 2014, la maison romana crea mini tute, pagliaccetti, body, bavaglini, cappelli e copertine ma anche felpe, tshirts, pantaloni e scarpine per piccoli e piccolissimi. I modelli scelti sono comodi, eleganti ed essenziali. I colori sono neutri e naturali. I tessuti sono atossici e anallergici, esclusivamente trattati con materiali controllati ed ecologici, prevale il cotone organico. Il concept ecosostenibile pervade anche il packaging e il logo della maison, accompagnato per l’occasione da un porte-bonheur a forma di quadrifoglio.

Quvenzhanè Wallis per Armani Junior

Per la campagna pubblicitaria Armani Junior autunno/inverno 2014/2015, Giorgio Armani sceglie il volto di Quvenzhané Wallis, la più giovane candidata agli Oscar 2013 come migliore attrice protagonista per Beast of the Southern Wild del 2012. La piccola statunitense di 11 anni interpreta ogni outfit come un personaggio di volta in volta diverso, con vitalità e spontaneità. A suo agio davanti all’obbiettivo di Stefano Azario si esprime, come in presenza della macchina da presa, con pose versatili, prima umoristiche e gioiose poi irriverenti. Gli scatti sono ritratti classici a figura intera con il fondale in canvas, immagini naturali, immediate e accattivanti.

Zgeneration e Ikks per i tifosi junior

In occasione dei mondiali di calcio 2014, il gruppo Zannier, multinazionale nel settore abbigliamento bambino, pensa ai giovani tifosi. I due brand di proprietà Ikks Junior, specializzato nel denim sportivo e capi casual in stile vintage, e Zgeneration, focalizzato su collezioni fashion, pensano insieme ad una linea “Viva o Brasil”. Costumi, sneakers, occhiali da vista e t-shirt nelle tonalità del giallo e del verde vestono i bambini da 0 a 14 anni.

World Cup t-shirt by Pepe Jeans

Pepe Jeans London rende omaggio alle nazionali di calcio in gara per la world cup. Il brand inglese veste i tifosi più giovani, dai 4 ai 16 anni, con magliette in cotone dedicate alle nazioni date per favorite alla vittoria della world cup. Le stampe riprendono i loghi della fondazione delle nazionali e la palette si ispira ai colori simbolo delle squadre. Giallo per il Brasile, rosso per la Spagna, blu per l’Italia, verde per il Portogallo e celeste per la Francia.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #27 - Luglio/Agosto 2014


FASHION CHI LEGGE

I gusti dei bambini vanno rispettati

Dalle giacche blu ai pantaloni da rapper, penso sia giusto lasciare che mio figlio Achille scelga cosa indossare. di MARTINA COLOMBARI illustrazione di NICOLA GOBBETTO

M

io figlio Achille ha ormai 10 anni, ma è da un po’ di tempo che rifletto sull’opportunità o meno di lasciare spazio a lui in termini di gusto nell’abbigliamento e devo dire che sono giunta alla conclusione che sia giusto farlo esprimere. Si tratta, a mio parere, di dargli più responsabilità e farlo sentire grande. Così oggi Achille oscilla dalla giacca blu con pochette quando magari andiamo a mangiare giapponese nel fine settimana, un rito per la nostra famiglia, allo stile un po’ rapper che va tanto adesso. Sicuramente la giacca lo fa sentire grande e simile al papà, ma non è nemmeno così strano che ami indossarla in quanto fa parte della sua divisa scolastica da quando ha tre anni: Achille gioca a calcio e sale sugli alberi in giacca e cravatta! E devo dire che è davvero carino guardarlo mentre si fa il nodo davanti allo specchio. Nell’abbigliamento di tutti i giorni, invece, sono le felpe col cappuccio, i jeans a vita bassa, canotte ed enormi scarpe da ginnastica a farla da padrone (d’altronde gioca a basket…), ma lo faccio ragionare sia sullo stile che sulla spesa di questi acquisti.

Anzitutto abbiamo avuto la fortuna che Simonetta prima e Fendi da qualche stagione vestano Achille da quando è nato. Si tratta di cose che scelgo io, ma ormai conosco i suoi gusti: bermuda solo sotto al ginocchio, no a polo o camicie classiche, ma pezzi più originali…Per esempio ha due camicie di lino che adora e vuole indossare sempre. Per altre cose andiamo a fare shopping insieme e ha ovviamente i suoi negozi di riferimento: da Abercrombie compra le mutande (devono intravedersi dai pantaloni!) e questo suo “vezzo” viene assecondato, su altre cose però ne discutiamo: un giorno sono tornata a casa con ben otto t-shirt molto divertenti e gli ho fatto notare che costavano come una maglia che avrebbe voluto acquistare lui e lì ha capito che è importante dare valore alle cose che si comprano. Ritengo che non abbia senso imporsi senza far ragionare i figli e a volte è comunque il caso di lasciare un po’ correre, meglio essere più severi sulle questioni realmente importanti. Poi non ha prezzo lasciare vestire da solo tuo figlio e vedertelo arrivare in camera tutto preparato chiedendo: “mamma, ti piace il mio stile?”.


FASHION ILLUSTRATED

Issue #27 - Luglio/Agosto 2014

Il miglior Family Hotel del mondo nelle meravigliose Dolomiti!

TRAVELLERS’ CHOICE

my time

two time

family time

· Cavallino Bianco, primo e unico Grand Hotel dedicato esclusivamente a famiglie con figli. · Lino Land: 1.250m2 di divertimento - assistenza professionale a partire dal 1° mese di vita per 13 ore al giorno · 660 m2 di superficie acquatica con strepitose piscine dedicate ai bambini · Beauty & Spa su 2.900 m2 - acqua, saune e Spa Area per tutta la famiglia · Offerta “All Inclusive” solo per famiglie con bambini & bebè · Cucina gourmet: cucina raffinata e genuina per grandi e piccoli. Ristorante dedicato ai bambini con menù sano e bilanciato studiato da un’esperta nutrizionista · Natura: situato tra le bellezze naturali della Val Gardena e nelle meravigliose Dolomiti, patrimonio naturale UNESCO. Ricco programma di passeggiate ed escursioni · Aperto tutto l’anno

Via Rezia 22 | 39046 Ortisei in Val Gardena (BZ) | Dolomiti - Italia Tel. +39 0471 783 333 | Fax +39 0471 797 517 | www.cavallino-bianco.com | info@cavallino-bianco.com

kids time


FASHION ILLUSTRATED

FASHION ILLUSTRATED_August.indd 1

Issue #27- Luglio/Agosto 2014

06/06/14 11.44


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