Lapilli Nr.25 - Estate 2010

Page 1

DISTRIBUZIONE GRATUITA

NR. 25 - ESTATE 2010


Dove trovare Lapilli ---> CATANIA

Scuola Popolare di Musica “Lomax”, Biò, Nievski, Pub After Nine, Pub Altamira, Scenario Pubblico, Internetteria, Musicland, Farmavet Etnea - Via Enna 3f, Bar Europa, Bar La Tavernetta, Bar La Tazza d’Oro, Bar Privitera, Caffè Sauvage Facoltà di Lettere e Filosofia, Scienze dell’Educazione, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Accademia di Belle Arti, CUS Cittadella, Cittadella Universitaria Libreria Bonaccorso, Libreria Cavallotto, Libreria La Paglia, Libreria Mondadori Libreria Tempolibro, Tertulia Cinema Ariston, Cinema Capitol, Cinema King, Cinema Odeon Arena Argentina

Sant’Agata li Battiati

Edicola Marzà - Via Bellini, 7

San Gregorio Bar Viscuso

San Giovanni la Punta

Cine Centrale, Libreria Il Bosco, Edicolé Libreria Mondadori - Le Zagare, Edicola La Pergamena Trappeto, Bar Trappeto, Pasticceria Il Cioccolatino

Gravina di Catania Biblioteca Comunale

Mascalucia

Cinema-Teatro “Moderno”, Bar Il Mito, Libreria Mondadori - Le Ginestre

Aci Castello Bar Viscuso, Bar

Acireale

Biblioteca Zelantea

Giarre

Libreria Le Señorita, Bar Mirò (C.so Italia)

Riposto

Arena Giardino

Registrato presso il Tribunale di Catania n.17/07 del 15/07/2007

Editore --->

Associazione Culturale Lapilli --> lapilli@email.it

Sede --->

Via Nino Bixio 15/a San Giovanni la Punta - CT

Direttore responsabile ---> Emilia Giuliana Papa --> giulianapapa@alice.it

Coordinatore di Redazione ---> Claudio Sciacca --> ksciacca@libero.it

Responsabile Marketing e Comunicazione ---> Sebastiano Di Bella --> sebidibella@hotmail.it ---> 347 - 5463318

Progetto Grafico e Impaginazione ---> Fausto Grasso --> faustidio@yahoo.it

Vignette --->

Giuseppe Ruscica --> www.etherealcomics.blogspot.com

Redazione --->

Sebastiano Di Bella Fausto Grasso Emilia Giuliana Papa Alessandro Puglisi Angela Puglisi Claudio Sciacca Patrizia Seminara

Hanno collaborato a questo numero ---> Valeria Bafumi Lidia Ianuario Alessandro Lattanzio Piero Petralia Maurizio Pistorio Alberto Surrentino D’Afflitto

Stampa --->

Tipografia A&G Via Agira 41/43 - CT

Visita il nostro blog ---> www.lapillionline.blogspot.com


In Questo Numero: copertina Pag. 4

Tintarella? Si, ma con cautela di Emilia Giuliana Papa Pag. 6

Pag. 12

Antichi come la storia di Fausto Grasso

Solomon Burke, la grande voce del soul di Maurizio Pistorio

Pag. 8 Pag. 10

di Fausto Grasso

Taormina 2010: stravince il film “Dalla vita in poi” di Alberto Surrentino D’Afflitto

Paul McCartney o William Campbell? Il caso della presunta morte di Paul McCartney di Piero Petralia Pag. 14

65 anni fa ‘esplodeva’ l’era atomica di Alessandro Lattanzio Pag. 16

Lapilli Scaffale a cura di Emilia Giuliana Papa Il Libro del Mese di Lidia Ianuario Ricorrenze e Anniversari

Pag. 18

I 100 anni di Madre Teresa di Calcutta di Patrizia Seminara Pag. 19

4 6

Il Museo delle Curiosità di Angela Puglisi

Pag. 20

Gli eventi di Agosto e Settembre

La Foto del Mese

12

Illustrazione di Valeria Bafumi


TINTARELLA? SÌ, MA CON CAUTELA

Scopriamo come coniugare i vantaggi estetici dell’abbronzatura con il mantenimento della salute, sgombrando il campo da equivoci e disinformazione. Tra direttive europee e Ministero della Salute, nuove indicazioni e consigli utili per gli amanti del solleone di Emilia Giuliana Papa

Sole, mare, tintarella. Diktat irrinunciabili in ogni estate che si rispetti. Ma un pizzico di cautela non guasta. E pure la recente normativa aiuta bagnanti e amanti del solleone a districarsi tra le mille etichette di creme solari e oli abbronzanti, con indicazioni da quest’anno più comprensibili e forse, aggiungiamo, anche più corrette per invitare i consumatori a una maggiore consapevolezza del livello di protezione della pelle adeguato a ciascun fototipo. Lo stabilisce il Ministero della Salute, ai fini di un adeguamento alle linee-guida e alla direttiva europea sui cosmetici (Regolamento CE n. 1223 del 30 novembre 2009) per la tutela della salute

pubblica e la sorveglianza efficace del mercato e della qualità dei prodotti (ingredienti e composizione, presenza di nanomateriali tossici, trasparenza delle informazioni, controlli standardizzati dell’efficacia e degli eventuali effetti collaterali, attribuzione di responsabilità, corretta conservazione, data di durata minima etc.). Banditi, innanzitutto, le fuorvianti diciture “Protezione totale” e “Schermo totale”, espressioni rassicuranti ma certo non realistiche, nonché ogni denominazione, marchio e immagine “che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che non possiedono” (Regolamento CE n. 1223); si veda, per fare un altro esempio, la contraddittoria dicitura “crema abbronzante” per indicare creme che dovrebbero, semmai, essere protettive, salvo non si tratti di prodotti privi di filtri solari. Rimane, invece, inalterato l’acronimo SPF (Sun Protecting Factor) – seguito dall’indice numerico di protezione solare dai raggi UVB, responsabili di ustioni ed eritemi – ma viene affiancato da altri elementi verbali

I NANOMATERIALI. QUESTI SCONOSCIUTI Chi non ha sentito mai parlare delle “nanotecnologie” e dei “nanomateriali”? Oggi come oggi, molti. Ebbene, lasciamo da parte le loro applicazioni nei vari campi dell’industria, quali l’elettronica o il fotovoltaico e l’energia in genere; è, infatti, accertato che componenti di nanomateriali – gravemente nocivi alla salute e all’ambiente secondo recenti studi condotti, tra gli altri, dalla Silicon Valley Toxic Coalition – siano rintracciabili anche nei prodotti cosmetici. Per fortuna, la nuova direttiva europea, che però sarà applicata in toto solo a partire dal 2012, prevede un’attenta valutazione di tali nanomateriali, in base alla loro concentrazione nei prodotti, da parte di un’apposita Commissione. Nel frattempo, è bene diffidare della loro presenza “ingombrante”. Basta, comunque, leggere bene le etichette e preferire prodotti in cui essi non compaiano tra gli ingredienti.


www.etherealcomics.blogspot.com

numero via via più alto e riguarda chi ha pelle, occhi e capelli scuri e necessita di meno precauzioni. Se poi si è soggetti con pelle tendenzialmente grassa, meglio cercare prodotti “oil free” e, per chi non lo sapesse, è bene proteggere anche gli occhi dagli effetti dei raggi ultravioletti, indossando occhiali da sole, sia al mare che in montagna, con lenti munite di filtri adeguati, garanzia CE (Comunità Europea) e, possibilmente, di colore marrone, le più efficaci contro riverberi di luce e radiazioni. Ecco, con un po’ di buon senso e consapevolezza, siamo pronti per…vacanze intelligenti. Z

PELLE SANA E AMBIENTE PULITO chiarificatori. Da quest’anno, infatti, sono obbligatorie etichette indicanti il livello di protezione – bassa (corrispondente al vecchio SPF 6-10), media (SPF 1530), alta (SPF 30-50), altissima (SPF 50+) – e compare il nuovo indice PPD (Persistent Pigment Darkening), che filtra i raggi UVA, pericolosi almeno quanto gli UVB. Infatti, gli UVA, avendo una maggiore lunghezza d’onda e penetrando più in profondità nella pelle – oltre lo strato esterno dell’epidermide – concorrono alla comparsa di macchie, reazioni allergiche, fotoinvecchiamento, e possono generare radicali liberi e modificazioni della struttura cutanea con conseguente comparsa di melanomi e altre forme tumorali. Bisogna, dunque, fare attenzione alla presenza, nelle etichette, di 2 diversi tipi di filtri, che proteggano sia contro i raggi UVB che contro gli UVA, sgombrando il campo da false informazioni sulla loro apparente innocuità. Inoltre, i prodotti adeguati alla nuova normativa forniranno indicazioni sulla scadenza, anche attraverso l’immagine del barattolo aperto con su scritti i mesi di conservazione, o il cosiddetto PAO (Period after opening), la durata dopo l’apertura. Per di più, saranno esplicite le indicazioni su come riconoscere il grado di protezione necessario al proprio fototipo. Ma cos’è esattamente il “fototipo”? Si tratta del livello di reattività della pelle a contatto col sole, quindi della sua resistenza ad esso. Un fototipo più sensibile è caratteristico di soggetti con pelle, occhi e capelli chiari, è indicato con un indice numerico basso e richiede schermatura alta. Un fototipo più resistente al sole, invece, è indicato con un

La dermatologia ecologica è una nuova branca della medicina che studia la biodegradabilità nell’ambiente di profumi, creme, dopobarba, di tutti quei prodotti cosmetici che entrano in contatto con la pelle. L’associazione Skineca, di cui è Presidente la dermatologa Riccarda Serri, è una delle associazioni che si occupano di indagare sulla spinosa questione e di suggerire ai consumatori come scegliere una crema solare attraverso una maggiore consapevolezza delle sue componenti inquinanti e per lo più dannose alla salute. Esempio: se leggiamo in un’etichetta, tra gli ingredienti, il “petrolatum” o il “paraffinum liquidum”, dobbiamo sapere che si tratta di derivati del petrolio, sostituibili – secondo la dott.ssa Serri - con nuove vaseline vegetali presenti in prodotti dermo-ecocompatibili commercializzati anche dalla Grande Distribuzione.

METEO E UV Non tutti i momenti della giornata ci espongono allo stesso livello di radiazioni. Ovvio. Ma anche in base alla località, alla città, alle condizioni meteo e al giorno e alla stagione dell’anno, varia l’intensità dei raggi ultravioletti. Per questo, è possibile consultare, prima di andare in vacanza, la pagina Meteo dei quotidiani o i siti del Meteo, in cui, accanto alle temperature, compare la previsione dell’indice UV.

www.skineko.org www.salute.gov.it


ANTICHI COME LA STORIA

Se potessero parlare, potrebbero raccontare tanti avvenimenti legati alla nostra storia. Sono gli alberi più antichi d’Italia. E, da un censimento del Corpo Forestale dello Stato, risultano vivi oltre 22 mila esemplari di valore di Fausto Grasso d’Aragona e i suoi cento cavalieri appartenenti alla nobiltà catanese, si imbatterono in un temporale. Per ripararsi dalla pioggia incessante, trovarono riparo per la notte sotto le fronde di un castagno. L’albero di cui stiamo parlando è considerato il più imponente d’Italia, si trova a Sant’Alfio e da secoli è noto con l’appellativo di “castagno dei cento cavalli”. Oltre ad essere il più grande, è anche il più antico albero della Sicilia, con i suoi oltre

Castagno dei 100 cavalli Lo stato vegetativo di questo magnifico esemplare di Castanea sativa millenaria è alquanto precario e preoccupante. La pianta presenta numerose carie di diversa estensione. La più estesa è quella che ha intaccato il tronco principale, il primo castagno, per intenderci, che è ormai quasi secco, assieme a buona parte del lato sinistro dell’albero. Per non fare cadere questo grosso ramo, è stato puntellato con resistenti legni e sorretto da un tronco a forcella. Tra gli interventi periodici, eseguiti dalla forestale, ci sono il controllo delle carie, la sfoltitura dei rami più malandati e nel contempo una maggiore attenzione allo sviluppo dei nuovi polloni, i quali daranno seguito alla vita del nostro monumento vivente.

7

Comune: Sant’Alfio (CT) Altezza: 22 metri Età stimata: oltre 2000 anni Circonferenza del tronco: 50 metri Ampiezza della chioma: 68 metri

Olivo Grande di Predica

Castagno di S.Agata

Comune: Caronia (ME) Altezza: 11,80 metri Età stimata: oltre 1500 anni

Comune: Mascali (CT) Altezza: 19 metri Età stimata: 1800 anni

6

8

Olivo Millenario di Motta S. Anastasia Comune: Motta S.Anastasia (CT) Altezza: 8,5 metri Età stimata: 1000 - 1200 anni

9

www.etherealcomics.blogspot.com

Molti degli alberi più longevi d’Italia sono sopravvissuti sino ad oggi perchè legati a qualche evento storico o perchè hanno avuto a che fare con la vita di qualche santo. È il caso del cipresso di San Francesco, a Villa Verrucchio, che la tradizione popolare narra sia stato lo stesso frate di Assisi a piantare, nel 1213, o il Pino larice, sull’Aspromonte, a nord di Gambarie, che ha ospitato Garibaldi, ferito il 29 agosto 1862 dai soldati regi che volevano impedire l’avanzata dei Mille. Passando, poi, ai nostri territori, la leggenda narra che, di ritorno da una battuta di caccia, la regina Giovanna

2000 anni. Per la loro maestosità, età e legami con il luogo che li ospita, questi esemplari si possono considerare dei veri e propri monumenti viventi, a volte scampati a disastri naturali, quali incendi o alluvioni, oppure all’opera dell’uomo che ha reso alcune zone agricole centri abitati, minacciando l’abbattimento di questi alberi millenari. Per questo motivo, nel 1982 il Corpo Forestale dello Stato ha stilato un censimento delle piante di maggior interesse, sia botanico e paesaggistico che storico, presenti nel nostro Paese, al fine di evitare, così, atti di vandalismo o opere di cementificazione, e ponendo regole Olivo di c/da la Gebbia

Carrubbo di c/da Candelaro

Comune: Avola (SR) Altezza: 10 metri Età stimata: 1300 - 1500 anni

Comune: Noto (SR) Altezza: 13 metri Età stimata: 900 - 1000 anni

10

11


Acerone delle Madonie Comune: Castelbuono (PA)

Leccio di Piano Zucchini Comune: Isnello (PA)

Altezza: 20 metri Età stimata: 900 anni

Altezza: 16,50 metri Età stimata: 800 - 900 anni

1

2

e leggi che tutelassero la flora. Da questo censimento sono venute alla luce, nell’intero territorio nazionale, oltre 22 mila “piante di valore”, delle quali 2000 di “grande interesse” e 150 di “eccezionale valore storico o monumentale”. In un periodo in cui le piante vengono costantemente aggredite dall’uomo, sarebbe giusto promulgare delle leggi, a livello nazionale, per tutelarle ma, purtroppo, ogni

Roverella di Piano dell’Inferno Comune: Castelbuono (PA) Altezza: 12 metri Età stimata: 1000 anni

3

Olivo di Maviti

Olivo di Santa Venere

Comune: Pettineo (ME) Altezza: 7 metri Età stimata: 1000 anni

Comune: S. Stefano di Camastra (ME) Altezza: 7 metri Età stimata: 1000 anni

4

5

3 2

4

5

6

1

9

15

L’albero più vecchio del mondo Il primato va alla Svezia, anche se il pino rosso in questione si trova quasi al confine con la Norvegia. Ha ‘appena’ 8000 anni e a scoprirlo è stata l’équipe del professor Leif Kullman, il quale stava studiando un gruppo di piante situate in una zona alquanto impervia. Lo studioso si chiedeva come tali piante potessero vivere nonostante il clima gelido della stagione invernale in quelle zone. A seguito della datazione al carbonio 14 delle radici, si è giunti alla conclusione che questo pino rosso è l’organismo vivente più antico del pianeta. Piccola precisazione: l’area sarebbe situata nei luoghi dedicati alla fornitura di legna della Regione.

Olivo di Busulmone Comune: Noto (SR) Altezza: 10 metri Età stimata: 1300 - 1500 anni

12

Carrubbo di Favarotto Comune: Rosolini (SR)

8

7

16

11 10 12 13 14

regione ha invece una sua legislazione, applicata, di conseguenza, in modo differente a seconda della sensibilità dei governanti locali. Potrebbe essere il Ministero dell’Ambiente a proporre una riforma che metta insieme le varie normative, creandone una nazionale, o, in alternativa, potrebbe occuparsene il Ministero dell’Agricoltura. E allora, ministri Prestigiacomo e Galan, non sarebbe il caso, dopo qualche giorno di vacanza, di pensare seriamente a tutelare i nostri “patriarchi” vegetali? Z

Olivo di Palazzelli

Carrubbo di Caschetto

Carrubbo di Iozia

Altezza: 8 metri Età stimata: 1700 - 2000 anni

Comune: Ispica (RG) Altezza: 7 metri Età stimata: 1500 anni

Comune: Modica (RG) Altezza: 9,50 metri Età stimata: 1000 anni

Comune: Modica (RG) Altezza: 9,50 metri Età stimata: 1000 anni

13

14

15

16


SOLOMON BURKE, LA GRANDE VOCE DEL SOUL Recentemente ospite a Mascalucia, in occasione della nota rassegna estiva “Etna in blues”, si è esibito nel comune etneo in uno dei tre unici concerti del suo tour italiano. Tra gospel e soul, fino al country e al rock, raccontiamo vita e carriera di un predicatore e musicista portentoso di Maurizio Pistorio

Con

proverbiale autoironia, è lo stesso Burke a raccontare se stesso, affermando che la sua carriera è iniziata il giorno in cui è nato, il 21 marzo 1940, al piano superiore della chiesa battista fondata dalla nonna a Filadelfia (in Pennsylvania, USA), mentre nel tempio suonavano ottoni e grancasse. Non sa dire, però, in quale tonalità emettesse i primi vagiti! La sua anagrafe, in effetti, è controversa e altre fonti anticipano al 1936 o al 1938 quell’evento lietissimo per la storia della “black music”: Solomon Burke - che si è esibito lo scorso 19 luglio al Parco Trinità Manenti di Mascalucia in un entusiasmante concerto, circondato da decine di spettatori seduti a semicerchio sul palco, letteralmente rapiti dal suo carisma da predicatore - è un grande interprete del “soul”, lo stesso genere che, tra le donne, ha scelto come sua indiscussa regina Aretha Franklin, mentre, tra gli uomini, una lunga e fiera contesa sulla “corona di re” si è disputata proprio tra Burke e James Brown. Certo è che un bel giorno del 1964, dopo i primi grandi successi con la prestigiosa etichetta discografica Atlantic Records, nel corso di una cerimonia ufficiale, Solomon fu incoronato “re del soul e rhythm and

blues”; e lui, con un bel po’ d’ironia ma anche con la piena convinzione di meritare il titolo, per tanti anni si è presentato in scena con corona, mantellina e scettro, perfino assiso sul trono, come nell’ultima esibizione, in tutta la sua enorme stazza (qualcuno ricorderà le sue apparizioni in tv, alla fine degli anni Ottanta, nel programma di musica live “Doc” di Renzo Arbore).

Proprio nella chiesa dove era nato

(e della quale più tardi divenne il vescovo) cominciò a cantare e predicare a sette anni; allora si dedicava solo al “gospel”, la musica sacra delle chiese afroamericane,

e alla fine degli anni Cinquanta pubblicò le prime canzoni. Poi arrivò la Atlantic Records, e Solomon si avviò anche alla musica profana: negli anni Sessanta fu un vero dominatore del mercato discografico, con splendide canzoni d’amore in virtù delle quali il grande Otis Redding, che morì a soli ventisei anni in un incidente aereo, lo considerò il suo modello. I due maggiori successi di Burke in quel decennio furono Cry To Me, poi tornata alla ribalta anche per una scena di danza e seduzione nel film Dirty Dancing, e Everybody Needs Somebody To Love (eseguita anche dai Rolling Stones, da Wilson Pickett e dai Blues Brothers sia nei loro spettacoli “live” che nel meritatamente famoso film omonimo). I tre decenni successivi lo collocarono in secondo piano per l’emergere di James Brown e di altri artisti, per qualche suo ammiccamento a generi più orecchiabili e anche per la fine del suo contratto con la Atlantic; ma la fiamma del suo nome resta accesa grazie agli spettacoli dal vivo (tenuti anche in Europa e Italia), finché nel 2001 ottiene un prestigioso riconoscimento: è infatti ammesso nella “Rock and Roll Hall of Fame”, il famoso “Museo del Rock” di Cleveland, dove sono già presenti, tra gli altri, i nomi di James Brown, Ray Charles, Aretha Franklin e Elvis Presley.

L’anno dopo, quasi all’improvviso

e dopo anni di silenzio discografico, pubblica l’album Don’t Give Up on Me: una decina di autori, tra i quali alcune “vere leggende viventi del rock” come Bob Dylan, Van Morrison e Tom Waits, scrivono dei


brani per lui. E lui, o meglio la sua Voce, sembra compiere un nuovo miracolo: una voce ancora intatta, nonostante i 62 anni (almeno, così pare) dell’epoca, potente, bruciante e morbida, che ci accarezza e ci scuote in brani intensissimi come Flesh and Blood, composta da Joe Henry. Solomon ottiene di nuovo il successo, vince il Grammy Award per il miglior album blues contemporaneo e torna a incidere più spesso: nel 2006 un album di musica country, intitolato Nashville, nel 2008 Like a Fire, con brani scritti per lui anche da Eric Clapton e Ben Harper, e, ai nostri giorni, Nothing’s Impossible, prodotto da un altro prestigioso musicista soul, Willie Mitchell.

La discografia di Solomon Burke

– il cui successo commerciale è evidenziato dagli oltre 17 milioni di dischi venduti – è estesa (poco più di una trentina di album, comprese le antologie) ma non enorme, se si considerano i cinquant’anni di carriera; ma, d’altra parte, “il vescovo del soul” si è dedicato, oltre che alle suddette leggendarie esibizioni “live” e ai suoi uffici religiosi, anche ad altre attività: ha infatti gestito una ditta di pompe funebri (!) e, soprattutto, ha trovato il tempo di generare ventuno figli (14 femmine e 7 maschi), tanto da ritrovarsi ora allietato da 90 nipoti e 19 pronipoti!Z

Testo originale della canzone Everybody Needs Somebody To Love (1964), di Bert Berns, Solomon Burke e Jerry Wexler Everybody needs somebody Everybody needs somebody to love, someone to love (Someone to love) Sweetheart to miss (Sweetheart to miss) Sugar to kiss (Sugar to kiss) I need you, you, you (You, you, you) … In the morning (I need) (You, you, you) When my souls on fire (I need) (You, you, you) Sometimes I feel, I feel a little sad inside When my baby mistreats me, I never, never, never have a place to hide I need you Sometimes I feel, I feel a little sad inside When my baby mistreats me, I never, never, never have a place to hide I need you, you, you (I need you) … (I need you) I need you You know people when you do find somebody Hold that woman, hold that man Love him, please him, squeeze her, please her, hold her Squeeze and please that person, give ‘em all your love Signify your feelings with every gentle caress (Signify) Because it’s so important to have that special somebody To hold (Hold), kiss (Kiss), miss (Miss), squeeze (Squeeze) and please (Please) Everybody needs somebody (I need you) Everybody needs somebody to love (Everybody), someone to love (Needs somebody) Sweetheart to miss (Everybody) Sugar to kiss (Needs somebody) I need you, you, you (You, you, you) … I need you, you, you (Everybody) I need you, you, you (Needs somebody) ... In the morning (Everybody) When my souls on fire (Needs somebody) When I need that woman of mine (Everybody) I need you, you, you, you (Needs somebody) I need you, you, you, you (Everybody) I need you, you, you (Needs somebody) I need youn fire


TAORMINA 2010: STRAVINCE IL FILM “DALLA VITA IN POI” Un quadro eterogeneo e non sempre confortante quello che viene fuori dalla recente edizione del festival. Eppure, rimane un prestigioso punto di riferimento. E, questa volta, le vittorie dell’italiano “Dalla vita in poi” e, nella sezione “Beyond”, del tedesco “Friendship” appaiono più che meritate dal nostro inviato Alberto Surrentino D’Afflitto Dal 2005 in poi, il Festival di Taormina ha dovuto fare i conti con gravi problemi finanziari, che ne hanno messo in forse ogni anno la sua realizzazione. È, purtroppo, un

dato di fatto che gli investimenti nella cultura si siano notevolmente ridotti, sia in Sicilia che a livello nazionale. È bene ricordarlo, anche solo per non sottrarre la classe politica siciliana e nazionale alle proprie responsabilità. Che il Festival di Taormina non sia tra le priorità della Regione è un fatto grave; e che in una importante manifestazione internazionale il pubblico

sia “condannato” alle visioni pomeridiane senza aria condizionata, non ci fa fare proprio una bella figura con gli ospiti stranieri. Eppure, sarebbe ingiusto che del Festival di Taormina si ricordasse solo questo. Negli ultimi anni, infatti, la direttrice Debora Young ha fatto un lavoro eccellente, si è reinventata una formula vincente per andare oltre i fasti dell’era Laudadio, cercando di contemperare il più possibile l’esigenza della qualità con quella del richiamo del grande pubblico con i titoli di prossima distribuzione. Da questo punto di vista la scommessa può dirsi senz’altro vinta. Al di là del gradimento sui singoli film (migliori, a dire il vero, quelli della sezione

“Beyond” che non quelli del concorso ufficiale) e degli immancabili problemi organizzativi, la manifestazione taorminese si impone ancora come punto di riferimento ineliminabile per il pubblico cinefilo. E veniamo quindi a parlare dei veri protagonisti di questo festival, ovvero i film, non tutti memorabili, ma comunque degni di interesse. Qualche inevitabile polemica si è registrata all’annuncio del vincitore, il film “Dalla vita in poi”, diretto da Gianfranco Lazotti a 14 anni dal suo ultimo lungometraggio (“Tutti gli anni una volta l’anno”, 1994) e distribuito da 01 (cioè da Rai Cinema). La pellicola si è aggiudicata il Golden Tauro per il miglior film e il premio per la migliore interpretazione maschile (Filippo Nigro) e per quella femminile (Cristiana Capotondi). Il sospetto che si sia voluto strizzare l’occhio al mercato c’è (come del resto rimane analogo sospetto per la Mostra di Venezia, che da diversi anni premia costantemente grandi produzioni americane). Ma, se si analizzano meglio le altre


l’ambientazione anni ‘70 sembra più un tentativo di accondiscendere al gusto nostalgico che non un’esigenza narrativa reale. Di maggiore spessore, piuttosto, il film egiziano “Rasayel el Bahr” (Message from the sea), con un interessante approccio alla sessualità che mette in discussione la visione occidentale del cinema arabo, come pure il turco “Vavien”, un racconto tra commedia e serietà che si rifà volutamente al cinema dei fratelli Cohen.

opere in concorso, si comprende come nessun’ altra pellicola avrebbe potuto recriminare per la propria esclusione dal premio più ambito. Non sicuramente “Chicas”, opera prima di Yasmina Reza, film su cui pesano l’impostazione teatrale (nel senso deteriore del termine) ed un tentativo mal riuscito di messa in scena delle relazioni umane che si riduce alla caratterizzazione di diverse forme di isteria senza alcun costrutto. Stesso discorso per l’altra pellicola francese in concorso, “Nous trois”, secondo lavoro di Renaud Bertrand, ennesima riproposizione del tema del “menage a trois” (ben quattro pellicole presenti al festival nelle varie sezioni sfruttavano questo filone!) in cui non emerge alcun elemento di originalità e in cui

Due le pellicole che, invece, avrebbero potuto legittimamente concorrere alla vittoria: “Neke druge price (Some other stories)” e “18 comidas (18 meals)”. La prima, una coproduzione tra cinque paesi della ex Jugoslavia, composta da episodi ciascuno assegnato a registe di Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia e Macedonia; cinque sguardi al femminile per cinque toccanti storie sulle difficili decisioni che le donne sono chiamate a prendere. E “18 comidas (18 meals)”, opera seconda dello spagnolo Jorge Coira, che si caratterizza per l’essere nata da uno spunto dato agli attori, lasciati poi liberi di improvvisare e costruire la loro storia. A questo film è andato, giustamente, il premio per la Migliore Regia. Il Golden Tauro a “Dalla vita in poi” appare ora meno sospetto: da un lato la concorrenza non era irresistibile, dall’altro il film si caratterizza, comunque, per la sua capacità di raccontare in forma di commedia una situazione tragica senza mai scadere nel macchiettismo e, soprattutto, senza svilire la tematica di fondo. Nella sezione collaterale “Beyond (oltre il Mediterraneo)” ha

meritatamente vinto il Premio della Giuria popolare il film tedesco “Friendship”, una irresistibile commedia con venature amare in cui si racconta la storia vera del viaggio di due studenti della Germania Est negli Stati Uniti, all’indomani della caduta del muro, alla ricerca del padre di uno di loro. Il film è distribuito in Germania dalla Sony, il che lascia ben sperare su una futura distribuzione anche in Italia. Da segnalare anche il bellissimo “Kick off” del regista iracheno Shawkat Amin Korki che, muovendosi tra comicità e commozione, racconta la storia vera dell’organizzazione di una partita di calcio in un vecchio stadio, frattanto diventato alloggio dei profughi, tra squadre composte dagli stessi profughi delle diverse etnie di cui è costituito l’Iraq. Infine, per quanto riguarda la sezione

“Corti siciliani”, il premio della Giuria popolare è andato a “Rec, stop and play”, di Emanuele Pisano. Per la rassegna dedicata al Brasile, la Giuria - composta da 40 studenti provenienti da tutta Italia - ha assegnato il premio a “Besouro”, mentre per la rassegna Spagna il premio è andato al film “53 dias de invierno”. Z

Nella pagina a fianco: Deborah Young con Emir Kusturica; Cristiana Capotondi e Filippo Nigro. Sopra: la locandina di “Vavien”; la locandina di “18 Comidas”; il regista Shawkat Amin Korki


Paul McCartney o William Campbell?

Il mistero della presunta morte di uno dei più amati compositori della storia della musica pop-rock. Mettiamoci sulle sue tracce Paul McCartney o William Campbell? Il 12 settembre del 1969 giunge all’emittente radio WKNR di Detroit una chiamata da parte di un ascoltatore, H. Alfred il suo nome (dietro il quale pare si nasconda in realtà John Lennon), il quale dichiara allo sbalordito speaker di turno che, dopo tre anni di ricerca, sarebbe certo della scomparsa del cantante-bassista dei mitici Fab Four e della sua sostituzione con un sosia, tale William Campbell, di professione poliziotto, straordinariamente somigliante a Paul.

La morte di McCartney sarebbe avvenuta circa tre anni prima, all’alba del 9 novembre 1966, in un terribile incidente stradale, dopo una lunga notte in studio di registrazione trascorsa, secondo la verosimile ricostruzione proposta dal recente e suggestivo programma televisivo trasmesso da Dj Tv “Almoust True”, tra tensioni e aspri confronti con gli altri componenti del gruppo. Eravamo allora nel momento in cui iniziavano le sedute per il mitico album Sgt. Pepper’s (1967). Ed è proprio da quel disco che compaiono i primi indizi e le prime allusioni che cominciarono a dar forza alla cosiddetta “P.I.D.”, ovvero la teoria sul Paul is Dead. In canzoni come A day in the life, ad esempio,

www.etherealcomics.blogspot.com

di Piero Petralia

il verso “He blew his mind out in a car” pare far chiaro riferimento alla morte di Paul e, sulla copertina del disco, una composizione di fiori gialli sembra rappresentare un basso così come lo terrebbe un mancino, come di fatto è McCartney. Nella foto all’interno dello stesso album, inoltre, Paul è seduto nella posizione funebre usata in India e porta al braccio una mostrina con la sigla “O.P.D.”, che sta per “Official Pronounced Dead” (“Dichiarato ufficialmente morto”). Anche nei successivi lavori i riferimenti alla presunta morte di


Paul abbondano. Nel libretto interno che accompagna Magical Mistery Tour (1967), ed esattamente a pagina 3, Paul siede dietro la scritta “I was”, ed è l’unico raffigurato senza scarpe, così come vengono seppelliti i morti, mentre alla pagina 23 campeggia una sola persona con un inequivocabile garofano nero. E ancora, nel brano Glass Onion contenuto nel White Album (1968) Lennon canta: “Ecco un altro indizio per tutti voi: il tricheco era Paul”, che richiama il brano I Am the Walrus, presente in Magical Mistery Tour, dove veniva detto: “È forse morto?”. Molti fan, affascinati da queste congetture, aspettarono allora con ansia l’uscita del successivo disco “Abbey Road” (1969), pronti a scovare altri segni che dessero corpo al mistero. E sin dall’immagine di copertina non vennero delusi, poiché Paul è l’unico ad essere

fotografato scalzo e fuori passo rispetto agli altri nel famoso passaggio sulle strisce pedonali, come in una sorta di processione funebre; si nota anche un furgone della polizia, come quelli che intervengono in caso di gravi incidenti stradali, il cui numero corrisponderebbe a quello della vettura in servizio la sera del presunto incidente, e sulla sinistra, invece, c’è una Volkswagen la cui targa è “28 IF”, 28 anni se fosse stato ancora vivo. Nel tempo, si sono aggiunti tanti altri indizi, in una gara

tra i fan, tra le pieghe dei versi e delle copertine dei dischi. Il dubbio si è insinuato in molti, ma forse gli stessi Beatles lo hanno alimentato ad arte per rinsaldare il loro mito, al contrario di altri artisti la cui morte, avvenuta in modo ufficiale in quella stessa epoca, è stata esorcizzata dai fan che li hanno resi immortali facendoli sopravvivere spesso in mondi ideali senza tempo e memoria. E torniamo alla vexata quaestio: McCartney o Campbell? Ciò che resta, al di là del mistero che avvolge l’uomo, sono i suoi brani memorabili e - loro sì - immortali, che attraversano le generazioni senza perdere il loro straordinario fascino. Z

Nel Nuovo Negozio di Catania

Tutto il mondo al tuo servizio Viale Vittorio Veneto, 39 Tel. +39 095 7227497


65 ANNI FA ‘ESPLODEVA’ L’ERA ATOMICA. E SCOMPARIVA IL GRANDE FISICO ETTORE MAJORANA: UNA VICENDA ITALIANA E INTERNAZIONALE ANCORA AVVOLTA NEL MISTERO

di Alessandro Lattanzio Alle prime luci del 16 luglio 1945, ad Alamogordo, cittadina nel deserto del New Mexico, venne fatto esplodere il primo ordigno atomico della Storia. Nome in codice dell’operazione: ‘Trinity Test’. In cima a un traliccio d’acciaio alto 30 metri era collocata ‘The Gadget’, come venne battezzata la prima bomba atomica mai fatta esplodere. Essa era il risultato di tre anni di ricerche e di due miliardi di dollari d’investimenti da parte dell’amministrazione del presidente Franklin Delano Roosevelt, oltre che del lavoro di decine di migliaia di persone tra operai, tecnici, scienziati e militari, tutti impegnati a completare il ‘Progetto Manhattan’, la realizzazione della bomba atomica, appunto. Tra questi, c’era anche Enrico Fermi. Lo scienziato italiano, premio Nobel per la Fisica nel 1938, aveva

aperto la strada all’arma assoluta grazie alla sua ‘Pila Atomica’, costruita nel palazzetto dello sport dell’università di Chicago. In quell’occasione, con una lettera datata 25 maggio 1943, il direttore scientifico del ‘Progetto Manhattan’, Robert Oppenheimer, ed Enrico Fermi si consultarono sul modo migliore d’impiegare tali scoperte: avvelenare le derrate alimentari destinate alle popolazioni tedesca e italiana con lo stronzio radioattivo prodotto dalla ‘Pila’ di Fermi. Ovviamente senza mettere troppe persone a conoscenza del segreto. “Credo che non dovremmo provare a metterlo in pratica, a meno di non poter avvelenare cibo sufficiente a uccidere mezzo milione di persone”, scrisse Oppenheimer a Fermi. Ma altre due ombre oscurano la storia di Fermi

scienziato: subito dopo il ‘Trinity Test’ del 16 luglio 1945, il nuovo presidente statunitense, Harry Truman, chiese a varie autorità politiche, scientifiche e militari dei pareri sull’opportunità di impiegare la nuova arma contro il Giappone. Fermi diede il suo entusiastico appoggio al bombardamento. Inoltre, egli sarebbe coinvolto in un’oscura vicenda degna di un romanzo giallo e che, soprattutto, ci riguarda più da vicino. Si tratta del presunto assassinio, o comunque della misteriosa scomparsa del grande fisico teorico Ettore Majorana. Nato a Catania nel 1906, proveniva da una famiglia dell’alta borghesia siciliana. I suoi zii paterni erano docenti universitari. Sia Fermi che Majorana lavoravano nell’Istituto di fisica di Roma. Majorana era il secondo di Fermi, ma i due scienziati non erano in buoni rapporti e


spesso esplodevano tra loro discussioni e violente liti, in una delle quali, davanti a una lavagna piena di formule, il ‘Papa’ (Fermi) e il ‘Grande Inquisitore’ (Majorana) si diedero a vicenda dell’asino e del cretino. Ma il contrasto reale risiedeva in ambiti ben più ampi e gravi delle semplici gelosie accademiche. Majorana aveva svolto una carriere fulminea: nel 1933 era stato ospite delle università tedesche, dove aveva incontrato il fisico nucleare Werner Heisenberg, che lo aveva convinto a pubblicare Über die Kerntheorie, nei Zeitschrift für Physik (“Quaderni di Fisica”), cosa che non era riuscita nemmeno a Fermi stesso: “Ho scritto un articolo sulla struttura dei nuclei che ad Heisenberg è piaciuto benché contenesse alcune correzioni a una sua teoria”. Majorana conobbe anche altri grandi fisici come Niels Bohr, C. Møller e Arthur H. Rosenfeld. Nel 1935 ricevette l’invito a dirigere l’Istituto Superiore di Fisica di Mosca. Purtroppo l’ambiente accademico italiano tendeva a respingerlo, tanto che a un certo punto egli cominciò a rimanere chiuso in casa, senza ricevere nessuno, lasciandosi crescere barba e capelli, e respingeva la

corrispondenza scrivendoci di proprio pugno: si respinge per morte del destinatario. Ma non si trattava di apatia e immobilismo. Al contrario, si era gettato ulteriormente nei suoi studi, che andavano ampliandosi di giorno in giorno. Nel frattempo, nel 1934 Fermi aveva ottenuto in laboratorio la scissione dell’atomo (la cosiddetta “fissione”); in pratica, l’innesco della reazione a catena nucleare, capace di provocare la detonazione atomica. Anche il fisico ungherese Leo Szilard, sempre nel 1934, col sostegno dell’Ammiragliato inglese, aveva brevettato l’idea di poter costruire l’arma atomica con un elemento

che, “spaccato dai neutroni, ne emette due mentre ne assorbe uno, quindi può sostenere una reazione a catena di enorme potenziale esplosivo”. Nel 1938 vi era, insomma, la certezza di poter costruire la bomba atomica. Era solo questione di soldi e di tempo. Perciò i servizi di intelligence del governo del Regno Unito, che avevano imposto il segreto sulla ricerca, organizzarono, nel più grande segreto, la fuga negli Stati Uniti e a Londra dei più importanti fisici atomici europei. Certamente, Ettore Majorana era a conoscenza del programma di costruzione della bomba atomica. Il 25 marzo 1938 si recò a Palermo su invito di Emilio Segrè, un altro scienziato legato a Fermi, cui probabilmente Majorana aveva riferito di volersi rifiutare di lasciare l’Italia per andare negli USA. Ma Londra e Washington non accettarono un ‘no’ come risposta. E il messaggio giunse forte e chiaro nell’ambiente. Tanto che Emilio Segrè espatrierà dall’Italia il 3 luglio 1938, mentre Fermi, dopo aver ricevuto il Nobel, partirà per New York il 24 dicembre, dopo una breve sosta a Londra. Bruno Rossi e Giulio Recah, altri collaboratori di Fermi, partiranno subito dopo. Majorana, invece, secondo possibili ricostruzioni, si sarebbe imbarcato a Palermo, il 26 marzo 1938, alle 19, sul traghetto per Napoli, dove sarebbe giunto alle 5:45 del 27 marzo. Di lui non si seppe più nulla. Nella stessa cabina, assieme a Ettore Majorana, viaggiavano Vittorio Strazzeri, docente dell’università di Palermo, e un inglese di nome Charles Price. In realtà costui si chiamava Zedick: era un ebreo russo naturalizzato inglese, col nome appunto di Charles Price. I documenti disponibili relativi al personaggio ci dicono solo questo, poiché ‘ogni altra informazione risulta secretata fino al 2027(!)’. Nel Regno Unito la secretazione per 100 anni viene adottata per i documenti estremamente importanti e gravi. Secondo Strazzeri, uno dei due suoi compagni di viaggio ‘parlava italiano come la gente del Sud e aveva modi piuttosto rozzi’. Riesce difficile crederlo. Secondo un’ipotesi alternativa venuta fuori da successive indagini, il meridionale sarebbe stato una controfigura di Majorana e, se ciò fosse vero, lo scienziato catanese non avrebbe mai compiuto il viaggio di ritorno a Napoli, ma sarebbe stato eliminato o sequestrato a Palermo, mentre la messinscena sarebbe stata organizzata allo scopo di depistare le indagini. Evidentemente la corsa per la supremazia nucleare era estremamente importante, tanto che i vertici politico-militari non badavano ai costi, in denaro e in vite umane. Z Nella pagina a fianco: Ettore Majorana prima della scomparsa; Enrico Fermi davanti alla lavagna; Lo scoppio della bomba atomica durante il Trinity Test; Sopra: un giovane Ettore Majorana.


a cura di Emilia Giuliana Papa

Il Libro del Mese di Lidia Ianuario

Uno spaccato dell’Iran, con le sue leggi religiose e politiche, un inno

all’espressione della libertà in ogni sua forma, vista dagli occhi di un condannato a morte: è il dialogo, nell’aldilà, tra i due co-protagonisti di L’uomo che amava dipingere, edito dalla casa editrice Aurea. Il pittore Yassir, figlio di Safya, e il padre omosessuale Omar, che l’autore, Vincenzo Borriello, ci mostra in tutta la loro umanità, sono l’emblema di un nuovo modo di concepire la loro terra. È questa la caratteristica principale che affascina nella lettura del romanzo: la trasposizione di spazi e tempi, attraverso i quali si riscopre un periodo storico, grazie alle vicende dei due uomini legati sia dall’amore per l’arte che dal rapporto di sangue svelato solo alla fine. La speranza e la paura, mediante la pittura, si tramutano in consapevolezza del proprio valore: attraverso di essa, altri abbatteranno i muri del fanatismo religioso. “Ci hanno uccisi in nome di Dio, ma, credimi, nessun Dio darebbe mai loro il diritto di farne le veci”: è la frase che chiude l’ultimo dialogo tra Yassir e Omar. Un destino comune, la condanna a morte: la colpa del primo è il dipinto di una donna nuda; quella del secondo, l’amore per un uomo. Il tutto, narrato in uno stile inconfondibile, maturo - nonostante lo scrittore, nato nel 1976 a Torre del Greco, sia alla sua prima opera - evidente soprattutto nella capacità di far svolgere l’intera vicenda in una cella, simbolo della rigidità di un Popolo, e metafora, nello stesso tempo, del pensiero di ogni uomo, scevro da qualunque schema imposto da altri.

Lapilli Scaffale

NARRATIVA ITALIANA

VINCENZO BORRIELLO L’uomo che amava dipingere Aurea Editore, 2010 pp.64 € 11,00

a cura di Emilia Giuliana Papa

NARRATIVA ITALIANA

NARRATIVA ITALIANA

ANDREA CAMILLERI, CARLO LUCARELLI Acqua in bocca Minimum Fax, 2010 pp.108 € 10,00

ENZO RUSSO Niente per cui morire Mondadori, 2010 pp.198 € 18,50

NARRATIVA ITALIANA

NARRATIVA ITALIANA

ALESSIO PULEO, FILIPPO VITALE La mamma dei carabinieri Longanesi, 2010 pp.212 € 15,00

FABIO GEDA Nel mare ci sono i coccodrilli B.C. Dalai editore, 2010 pp.155 € 16,00

NARRATIVA ITALIANA

NARRATIVA STRANIERA

GIORGIO VASTA Spaesamento Laterza, 2010 pp.117 € 9,50

WULF DORN Lo psichiatra Corbaccio editore, 2010 pp.400 € 18,60

NARRATIVA STRANIERA

NARRATIVA STRANIERA

CHARLOTTE LINK Nobody (trad. di Umberto Gandini) Corbaccio editore, 2010 pp.540 € 19,90

ZHANG JIE Anni di buio Salani editore, 2010 pp.366 € 18,00


Novità sotto l’ombrellone NARRATIVA ITALIANA

NARRATIVA ITALIANA

ANDREA CAMILLERI Il nipote del Negus Sellerio editore, 2010 pp.277 € 13,00

LIDIA RAVERA A Stromboli Laterza editore, 2010 pp.100 € 14,00

NARRATIVA ITALIANA

NARRATIVA STRANIERA

SILVIA AVALLONE Acciaio Rizzoli, 2010 pp.357 € 18,00

JONATHAN COE I segreti di Maxwell Sim Feltrinelli, 2010 pp.363 € 18,00

REPORTAGE

FUMETTI

THEODORE MONOD In pieno deserto Bollati Boringhieri, 2010 pp.76 € 12,00

MANUELE FIOR Cinquemila chilometri al secondo Coconito Press, 2010 pp.143 € 17,00

SAGGISTICA

SIMONE PEROTTI Adesso basta. lasciare il lavoro e cambiare vita Chiarelettere, 2010 pp.190 € 14,00

ATTUALITÀ - TESTIMONIANZE

CLAUDIA CERONI Fuori luogo. Inventarsi italiani nel mondo Feltrinelli, 2010 pp.363 € 18,00

ATTUALITÀ - INCHIESTA

ATTUALITÀ - INCHIESTA

ERIC FRATTINI I papi e il sesso Ponte alle Grazie, 2010 pp.442 € 16,50

FILIPPO CECCARELLI La suburra. Sesso e potere: storia breve di due anni indecenti Feltrinelli, 2010 pp.238 € 15,00

SAGGISTICA

MARCO NIADA Il tempo breve Garzanti, 2010 pp.183 € 12,00

SAGGISTICA

ATTUALITÀ - INCHIESTA

PAOLO CREPET Perchè siamo infelici Einaudi, 2010 pp.184 € 15,50

CLAUDIO GATTI Fuori orario. Da testimonianze e documenti riservati le prove del disastro FS Chiarelettere, 2010 pp.256 € 15,00 SAGGISTICA - MUSICA

SAGGISTICA

WAYNE DYER Niente scuse! Il nuovo modo di pensare Corbaccio editore, 2010 pp.260 € 16,60 SAGGISTICA - FILOSOFIA

MICHEL ONFRAY Filosofia del viaggio Ponte alle Grazie, 2010 pp.128 € 12,50

GIUSEPPE ANTONELLI Ma cosa vuoi che sia una canzone. Mezzo secolo di cantato italiano Il mulino editore, 2010 pp.254 € 16,00

SATIRA

SATIRA

MICHELE SERRA Breviario comico Feltrinelli, 2010 pp.196 € 13,00

ASCANIO CELESTINI La pecora nera (con DVD) Einaudi, 2010 pp.98 € 24,00


Ricorrenze e Anniversari

Non importa L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico. Non importa, amalo! Se fai il bene ti attribuiscono secondi fini egoistici. Non importa, fai il bene! Se realizzi i tuoi obiettivi trovi falsi amici e veri nemici. Non importa, realizzali! Il bene che fai verrà domani dimenticato. Non importa, fai il bene! L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile. Non importa, sii franco e onesto! Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo. Non importa, costruisci! Se aiuti la gente, se ne risentirà. Non importa, aiutala! Da’ al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci. Non importa, dài il meglio di te!

Madre Teresa, Gioia di amare, Mondadori 1997

26 agosto 1910 - 26 agosto 2010

I CENTO ANNI DI MADRE TERESA DI CALCUTTA di Patrizia Seminara È, in questi versi, tutta l’esperienza di una vita che, spesa ad aiutare i più poveri tra i poveri e i più sofferenti tra i sofferenti, non deve essere stata facile. Chissà che non abbia conosciuto persino dei dubbi – addirittura, dei ‘ripensamenti’ – momenti di difficoltà e di scoraggiamento, nella lotta con un mondo spesso opportunista, e contrario ai pacifici ideali da lei portati avanti e sostenuti fino al totale annullamento di sé. Ma, per ciò stesso, questi versi rendono ancora più umana e vicina a noi la figura di questa minuta e instancabile donna, curva sotto il peso degli anni, di fronte alla quale si sono inchinati i più potenti uomini del secolo appena trascorso. A lei, nel 1979, è stato assegnato il Premio Nobel per la pace e questa piccola donna, già beata (il processo di beatificazione, conclusosi il 19 ottobre del 2003, fu aperto da Giovanni Paolo II a due soli anni dalla morte – avvenuta il 5 settembre del 1997 – in via del tutto eccezionale rispetto ai cinque anni canonici di attesa), di certo non tarderà ad essere santificata. Di Madre Teresa di Calcutta ricorre quest’anno il centenario della nascita. Agnes Gonxha Bojaxhiu – questo il suo nome secolare – vede infatti la luce a Skopje, in Macedonia, il 26 agosto del 1910, presso una famiglia benestante. Entrata nell’ordine delle suore di Nostra Signora di Loreto e inviata in Irlanda a svolgere la prima parte del noviziato, completa gli studi in India, dove prende i voti nel 1937. Apprezzata per le notevoli doti organizzative, diventa prima insegnante, poi direttrice di un collegio cattolico a

Kolkata (già Calcutta), frequentato soprattutto dalle figlie dei coloni inglesi. Nel 1948 chiede e ottiene il permesso di lasciare il suo posto in convento per dedicarsi interamente ai poveri e agli ammalati riversati per le vie della città, a quelli – diceva – “che sono diventati un peso per la società e vengono rifuggiti da tutti”, e per avviare una propria missione. Per questo, per entrare nella Congregazione da lei fondata (le Missionarie della Carità), già riconosciuta dall’arcidiocesi di Calcutta nel 1950 e in seguito approvata anche dalla Chiesa di Roma, è necessario fare, oltre a quelli tradizionali, il voto di servire interamente i più poveri. Nel 1952 Madre Teresa apre a Calcutta la Nirmal Hriday (“Cuore puro”), la “casa del moribondo abbandonato”. Da allora il suo operato, pur non esente da critiche e incomprensioni, si è allargato in tutti e cinque i continenti. La ricordiamo in giro per le strade di Calcutta, vestita del semplice sari bianco a strisce azzurre, che lei stessa scelse come divisa sua e delle consorelle perché – si dice – era il più economico fra quelli in vendita in un piccolo negozio. La ricordiamo, impegnata a soccorrere e accarezzare bambini malati e sofferenti con dolcezza materna, ma anche con quella caparbietà, quel senso di intelligente ironia e quel tono provocatorio che, nel 1979, a Stoccolma, la spinsero a rifiutare il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori del Nobel e a chiedere che i 6000 dollari di premio fossero destinati ai poveri di Calcutta. Quei poveri – dichiarò ai giornalisti presenti alla cerimonia – che avrebbero potuto, in tal modo, essere sfamati per un anno intero.


a cura di Angela Puglisi

Il Museo delle Curiosità Per chi è in cerca di novità: un salto a San Marino tra stranezze e bizzarrie di ogni tempo È nel centro storico della Repubblica di San Marino che si trova il Museo delle Curiosità. Accogliendoli con il motto “la curiosità è la madre della scienza e il principio del divertimento”, il museo apre le porte a quanti hanno voglia di conoscere curiosità di tutti i generi e provenienti da tutto il mondo. Cos’avrà di particolare questo museo? Semplicemente il fatto che, al suo interno, accoglie antiche curiosità e invenzioni risalenti alle più diverse epoche, alcune delle quali così singolari e bizzarre da fare un baffo ai più recenti guinness dei primati. Si possono trovare – solo per citarne alcune – le misure dell’uomo più alto del mondo (che, nato nel lontano 1918, a soli 22 anni raggiunse i 2 metri e 72 centimetri) e dell’individuo più grasso del mondo, nato nel 1941, il quale riuscì a raggiungere niente meno che i 639 kg. di peso. Ma c’è anche l’uomo più tatuato: il 96% del suo corpo è coperto da un unico tatuaggio, compresi i genitali e le gengive. Nel 1937 è nato l’uomo che detiene il record delle unghie più lunghe: ben 343 cm la lunghezza complessiva di quelle di una sola mano. L’unghia del pollice misura da sola 82,5 cm. Un bel record, non c’è che dire, a parte il fatto che l’individuo in questione non taglia le sue unghie dal 1952… Per quanto riguarda le “invenzioni”, ci sarà sicuramente di che stupirsi. Sapevate, ad esempio, che già nel XVI secolo le cortigiane di Venezia usavano dei veri e propri “zoccoli”? Si trattava di zeppe di legno alte ben 52 cm. In questo modo evitavano di bagnarsi lungo le strade veneziane ancora sprovviste di marciapiedi. La stessa sorte non toccava però all’uomo che, visto il loro instabile equilibrio, sorreggeva le belle donzelle! Per lui la doccia era assicurata… Risale invece al XVIII secolo uno dei primi prototipi di occhiali per la correzione dello strabismo. La struttura in celluloide sorreggeva dei bulbi oculari artificiali che, grazie a dei prismi che infrangevano la luce, permettevano la correzione della malattia.

Al museo si trova in esposizione anche una doccia del XVII secolo davvero geniale, con serbatoio e pompa a mano che permetteva la fuoriuscita di un getto d’acqua dal basso verso l’alto. Terminiamo la lista con una bizzarra curiosità riguardante gli antichi Greci: pare che questi fossero soliti incidere sulla suola dei propri calzari nomi o messaggi vari; ebbene, ne sono stati ritrovati un paio appartenuti ad una prostituta. Il messaggio che lasciavano sul terreno era chiaro: “SEGUITE I MIEI PASSI”… Queste sono solo alcune delle invenzioni, delle stranezze e delle rarità che vi attendono al Museo delle Curiosità di San Marino...Inoltre, nel periodo estivo i visitatori hanno la possibilità di essere trasportati gratuitamente dai parcheggi per le auto al museo con una vecchia corriera del 1913, così da iniziare al meglio il bizzarro tour. Allora, che aspettate a partire? Buon divertimento!

In alto: Scarpe per prostituta greca. Sulla suola era incisa la scritta “Segui i miei passi”. A sinistra: Zoccoli di cortigiana veneziana. Queste calzatura in legno erano alte 51 cm. e servivano per non fare bagnare i piedi alla nobildonna. A destra: Occhiali per strabici. All’interno vi era un prisma che rinfrangeva la luce.


Cartellone Estate 2010 Domenica 1 Agosto

Venerdì 6 Agosto

KING OF CONVENIENCE Mercati Generali h.22.00 ingresso € 28,75

GIOVANNI ALLEVI Festival della Danza Teatro Valle dei Templi (AG) ROSSELLA BRESCIA E JOSÉ PEREZ h.21.30 ingresso da € 30,00 a 50,00 Parco Trinità Manenti Mascalucia h.21.30 ingresso € 16,00

Domenica 1 Agosto

Venerdì 6 Agosto

DALLA - DE GREGORI ALBERTO PATRUCCO Stadio Aldo Campo Selvaggio (RG) Cortile Platamone h.21.00 ingresso da € 30,00 a 49,00 h.21.30 ingresso € 11,50

Lunedì 2 Agosto

Venerdì 6 Agosto

FRANCESCO CAFISO Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

Festival della Danza KLEDI KADIU Parco Trinità Manenti Mascalucia h.21.30 ingresso € 16,00

Lunedì 2 Agosto

Sabato 7 Agosto CARMEN CONSOLI Teatro di Verdura (PA) ROBERTO CACCIAPAGLIA h.21.30 ingresso da € 28,80 a 49,50 Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50 Lunedì 2 Agosto

STEFANO BOLLANI Cantina Valle delle Acate (RG) h.21.30 ingresso € 25,00

Martedì 3 Agosto

Sabato 7 Agosto

TONI ESPOSITO e RITA BOTTO Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

Giovedì 5 Agosto

Sabato 7 Agosto Festival della Danza CRISTINA BENITEZ Parco Trinità Manenti Mascalucia h.21.30 ingresso € 16,00

FARAUALLA - Sospiro Antica Tenuta del Nanfro - Caltagirone Domenica 8 Agosto h.21.30 ingresso € 20,00 FRANCESCO CAFISO Anfiteatro comunale di Milo h.21.30 ingresso € 15,00 Giovedì 5 Agosto GIOVANNI VERNIA Anfiteatro di Zafferana Etnea h.21.30 ingresso € 14,50

Lunedì 9 Agosto Etnafest BAUSTELLE Anfiteatro Le Ciminiere h.21.00 ingresso € 10,00

Lunedì 9 Agosto FRANCESCO CAFISO Teatro di Verdura (PA) h.21.30 ingresso da € 11,50 a 19,50

Lunedì 9 Agosto TUCCIO MUSUMECI L’incidente Anfiteatro Comunale di Milo h.21.00 ingresso € 15,00

GIOVANNI ALLEVI Martedì 10 Agosto Teatro Antico di Tindari (ME) h.21.30 ingresso da € 29,50 a 40,00 Etnafest ANGELIQUE KIDJO 5et Anfiteatro Le Ciminiere Sabato 7 Agosto h.21.00 ingresso € 10,00 AFRICA UNITE

STEFANO BOLLANI Anfiteatro Zafferana Etnea h.21.30 ingresso da € 17,50 a 23,50 Castello di Donnafugata (RG) h.22.30 ingresso € 11,50

Mercoledì 4 Agosto

Domenica 8 Agosto

Domenica 8 Agosto AFRICA UNITE Lido Moon Beach - CT h.22.30 ingresso € 15,50

Martedì 10 Agosto CONCERTO LIRICO CORALE Parco Trinità Manenti Mascalucia h.21.00 ingresso € 8,50

Martedì 10 Agosto ANTONELLO VENDITTI Teatro Stadio - S.Agata di Militello h.21.30 ingresso da € 29,50 a 50,00

Mercoledì 11 Agosto RAFFAELE PAGANINI Anfiteatro Zafferana Etnea h.21.30 ingresso da € 17,50 a 22,50


MUSICA

TEATRO

CINEMA

MOSTRE

INCONTRI

DANZA

Mercoledì 11 Agosto

Venerdì 20 Agosto

Martedì 24 Agosto

BRIGANTINI Anfiteatro comunale di Milo h.21.00 ingresso € 11,50

Etnafest SUD SOUND SYSTEM Anfiteatro Le Ciminiere h.21.00 ingresso € 10,00

Etnafest RACHELLE FERRELL 4et Anfiteatro Le Ciminiere h.21.00 ingresso € 10,00

Venerdì 20 Agosto

Martedì 24 Agosto

Venerdì 13 Agosto LITFIBA Teatro Torre - Campofelice di Roccella (PA) h.21.30 ingresso € 34,50

Sabato 14 Agosto

FIORELLA MANNOIA RENZO ARBORE Teatro Nuovo - Giardini Naxos Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 38,00 a 49,50 h.21.30 ingresso da € 34,50 a 69,00

Sabato 21 Agosto TOQUINO A CENA CON MORRICONE Anfiteatro di Zafferana Etnea h.21.30 ingresso da € 20,00 a 28,00 Hotel Baia Taormina - Forza d’Agrò h.20.30 ingresso € 80,00 con cena

Martedì 24 Agosto

Sabato 21 Agosto VALERIO SCANU Nuovo Stadio Comunale - Leonforte (EN) ALMAMEGRETTA con RAIZ Taxi fermata Qubba - CT h.21.30 ingresso € 15,00 h.21.30 ingresso € 13,50

Mercoledì 25 Agosto

Lunedì 16 Agosto

Lunedì 16 Agosto

MARCO MENGONI Anfiteatro di Zafferana Etnea h.21.30 ingresso € 19,60

Venerdì 20 Agosto NESLI Mercati Generali h.22.30 ingresso € 11,50

Venerdì 20 Agosto IL GATTO BLU Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

Domenica 22 Agosto PINO DANIELE Teatro Antico di Segesta (TP) h.21.30 ingresso € 46,00

Lunedì 23 Agosto MARIO BIONDI Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso € 46,00 a 69,00

Lunedì 23 Agosto

DALLA - DE GREGORI Teatro Valle dei Templi (AG) h.21.30 ingresso da € 30,00 a 57,50 DALLA - DE GREGORI Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 46,00 a 69,00

Mercoledì 25 Agosto MORCHEEBA Arena Castello di Maniace (SR) h.21.30 ingresso da € 30,00 a 40,00

Mercoledì 25 Agosto IL LAGO DEI CIGNI Teatro Metropolitan h.21.30 ingresso da € 22,00 a 33,00

Giovedì 26 Agosto

RENZO ARBORE MARIO BIONDI Teatro di Verdura (PA) Teatro di Verdura (PA) h.21.30 ingresso da € 34,50 a 67,00 h.21.30 ingresso da € 46,00 a 69,00


Cartellone Estate 2010 Venerdì 27 Agosto

Sabato 4 Settembre

GIANLUCA BELARDI Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

CARMEN CONSOLI Quannu moru faciti ca nun moru Teatro Antico di Taormina Omaggio a Rosa Balistreri h.21.30 ingresso da € 28,80 a 57,50 Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

Venerdì 27 Agosto

Sabato 4 Settembre

ENRICO BRIGNANO DIAFRAMMA Teatro Antico di Taormina Mercati Generali h.21.30 ingresso da € 27,00 a 49,00 h.22.30 ingresso € 10,00

Venerdì 27 Agosto INCONTRO DI JAZZ Gino Paoli, Danilo Rea, Flavio Boltro, Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso Teatro di Verdura (PA) h.21.30 ingresso da € 25,50 a 36,50

Sabato 4 Settembre Madeleine Suite Music MARIELLA LO SARDO e RALPH TOWNER Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

Domenica 5 Settembre

Venerdì 10 Settembre

Venerdì 10 Settembre FIORELLO SHOW Velodromo Paolo Borsellino (PA) h.21.30 ingresso da € 32,00 a 67,00

Sabato 11 Settembre TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI Mercati Generali h.22.30 ingresso € 10,00

Domenica 12 Settembre

ALEX BRITTI Teatro di Verdura (PA) MALIKA AYANE INCONTRO DI JAZZ h.21.30 ingresso da € 23,00 a 46,00 Teatro Antico di Taormina Gino Paoli, Danilo Rea, Flavio h.21.30 ingresso da € 25,00 a 55,00 Boltro, Roberto Gatto, Rosario Mercoledì 15 Settembre Bonaccorso Martedì 7 Settembre ELISA Anfiteatro Comunale di Milo Teatro Antico di Taormina LIGABUE h.21.30 ingresso € 24,50 h.21.30 ingresso da € 38,00 a 69,00 Velodromo Paolo Borsellino (PA) h.21.30 ingresso da € 36,80 a 57,50 Sabato 28 Agosto

Sabato 28 Agosto

Sabato 18 Settembre

MASSIMO RANIERI Mercoledì 8 Settembre LEEROY THORNHILL (Prodigy) Teatro Antico di Taormina Mercati Generali h.21.30 ingresso da € 35,00 a 69,00 PINO DANIELE h.23.00 ingresso € 7,00 Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 34,50 a 48,30 Domenica 29 Agosto ALESSANDRA AMOROSO Mercoledì 8 Settembre Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 32,20 a 44,90 APPASSIONANTE - Lirica Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50 Martedì 31 Agosto ENRICO MONTESANO Giovedì 9 Settembre Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 26,00 a 44,00 UTO UGHI con L’orchestra dei Filarmonici di Roma Teatro Antico di Taormina Venerdì 3 Settembre h.21.30 ingresso da € 24,50 a 59,00 ALESSANDRO DI CARLO Cortile Platamone Giovedì 9 Settembre h.21.30 ingresso € 11,50 DUEL - Due Pianiste e Cantanti Cortile Platamone h.21.30 ingresso € 11,50

Sabato 18 Settembre

GIGI D’ALESSIO Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 34,50 a 57,50

Domenica 19 Settembre Etnafest LE VIBRAZIONI Anfiteatro Le Ciminiere h.21.30 ingresso € 10,00

Venerdì 24 Settembre ELTON JOHN e RAY COOPER Teatro Antico di Taormina h.21.30 ingresso da € 69,00 a 149,50


MUSICA

TEATRO

CINEMA

MOSTRE

INCONTRI

DANZA

ARENA ARGENTINA

Via Vanasco 10 Catania

Domenica 1 Agosto

Giovedì12 Agosto

Domenica 22 Agosto

Lunedì 2 Agosto

Venerdì 13 Agosto

Lunedì 23 Agosto

Martedì 3 Agosto

Sabato 14 Agosto

Martedì 24 Agosto

Mercoledì 4 Agosto

Domenica 15 Agosto

Cado dalle nubi di Gennaro Nunziate

Il mio vicino Totoro di Hayao Myazaki È complicato di Nancy Mayers

Mine vaganti di Ferzan Ozpetek

Giovedì 5 Agosto Il riccio di Mona Achache

Venerdì 6 Agosto

Draquila - L’Italia che trema di Sabina Guzzanti

Sabato 7 Agosto

Agorà di Alejandro Amenabar

Domenica 8 Agosto Agorà di Alejandro Amenabar

Lunedì 9 Agosto Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson

Martedì 10 Agosto Oggi sposi di Luca Lucini

Mercoledì11 Agosto Baciami ancora di Gabriele Muccino

Invictus di Clint Eastwood

Il nastro bianco di Michael Haneke

Il concerto di Radu Mihaileanu Robin Hood di Ridley Scott

Lunedì 16 Agosto

La principessa e il ranocchio di Ron Clements

Martedì 17 Agosto Ricatto d’amore di Anne Fletcher

Mercoledì 18 Agosto Il grande sogno di Michele Placido

Giovedì 19 Agosto A single man di Tom Ford

Venerdì 20 Agosto I gatti persiani di Bahman Ghobadi

Sabato 21 Agosto Shutter island di Martin Scorsese

Shutter island di Martin Scorsese

Nat e il segreto di Eleonora di Dominique Monféry Genitori & Figli - Agitare bene prima dell’uso di Giovanni Veronesi

Mercoledì 25 Agosto Viola di mare di Donatella Maiorca

Giovedì 26 Agosto Soul kitchen di Fatik Akin

Venerdì 27 Agosto Motel Woodstock di Ang Lee

Sabato 28 Agosto Nemico pubblico di Michael Mann

Domenica 29 Agosto La nostra vita di Daniele Lucchetti

Lunedì 30 Agosto

Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze

Martedì 31 Agosto Il cacciatore di ex di Andy Tennant

Orario Spettacoli: 20.45 - 22.45


INVIATE LE VOSTRE FOTO D’AUTORE O ILLUSTRAZIONI A lapilli@email.it Le migliori saranno pubblicate nella rubrica “La Foto del Mese”


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.