![](https://assets.isu.pub/document-structure/210712150800-a0814cd7f5ee7c97fdeb45fb7df96065/v1/b9bd00a590f63e092d9514d25dfd676e.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
4 minute read
aspettandO intraLOGistica itaLia Latteria soresina investe nella digitalizzazione del magazzino
ASPETTANDO INTRALOGISTICA ITALIA
Il punto di vista del Logistic Manager Latteria Soresina investe nella digitalizzazione del magazzino
just in time a tutti i costi. Tutto quello che è preparato in un giorno, quel giorno deve partire. Uno dei fattori critici è rappresentato dallo spazio dedicato alla merce in partenza che deve essere adeguato per poter gestire tutte le spedizioni. Il picking è quasi frenetico, ma deve essere gestito».
in cantiere c’è il progetto per un nuovo magazzino automatico. «Possiamo parlarne poco, però, perché siamo ancora in gara, stiamo parlando con molti player di settore e abbiamo le nostre idee». Ci accoglie così, apparentemente abbottonato, Alberto Spinelli, Logistic and S&OP manager di Latteria Soresina, fra le più importanti cooperative italiane nel lattiero-caseario. Poi però, parlando, si lascia trascinare dalla passione per la logistica.
«Nel settore del fresco lavoriamo sul picking, in questo ambito vedrei difficile passare a un magazzino automatico, il nuovo progetto coinvolgerà una categoria di prodotti più tranquilla e facile da gestire. Per il resto, al momento, riusciamo a gestire tutto con un Wms (Warehouse management system, un software che supporta la gestione operativa dei flussi NdR)».
La notizia, però, è che l’azienda sta lavorando, anzi, «è già molto avanti» secondo Alberto Spinelli, a un magazzino semi-automatico per la gestione del Grana Padano di cui, con circa 550mila forme, Latteria Soresina è il primo produttore. «Abbiamo scelto di automatizzare alcuni passaggi» continua Spinelli «anche perché si tratta di forme davvero molto pesanti, siamo riusciti a introdurre una macchina che dialoga con l’Agv e riesce a lavorare anche nei piani più bassi, i primi tre, cosa che fino a ieri era fatta a mano. Di fatto l’Agv porta la forma dal finesalina al magazzino, qui la macchina la prende in consegna e la posiziona segnalando l’operazione al Wms che registra ora, giorno e posizione».
Tornando al magazzino automatico in fase di progettazione, «stiamo valutando tra una serie di soluzioni molto diverse tra loro» spiega il logistic manager, «abbiamo bisogno di ottimizzare gli spazi, che purtroppo non sono enormi. E ci interessa una soluzione che sia tecnologicamente dimensionata anche per le caratteristiche del nostro prodotto, che non avendo un valore aggiunto molto alto non può giustificare investimenti troppo elevati. Anche perché siamo una cooperativa dove i proprietari sono i conferenti, quindi i margini servono a remunerare i nostri soci».
«In generale comunque è evidente che anche noi siamo entrati nel vortice della velocità e del just in time a tutti i costi. Diciamo che per una realtà come la nostra l’impatto è più morbido perché tutto il fresco ha dei tempi di rotazione molto rapidi. Abbiamo poco da stoccare, dobbiamo garantire una shelf life residua molto lunga e in pratica tutto quello che è preparato in un giorno, quel giorno deve partire. In questo senso uno dei fattori critici è rappresentato dallo spazio dedicato alla merce in partenza che deve essere adeguato per poter gestire tutte le spedizioni. Il picking è quasi frenetico, ma deve essere gestito e quello che si prepara deve essere preso prontamente in carico».
Dal lungo dialogo con Alberto Spinelli emergono altri due elementi chiave: il magazzino automatico, anche per una realtà come Soresina nasce per rispondere alle esigenze del presente, ma deve essere sufficientemente flessibile per gestire i prodotti futuri. Tenendo presente che flessibilità vuol dire costi, e che quindi ogni scelta va calibrata. Il secondo elemento è legato alla tracciabilità: un magazzino automatico porta necessariamente con sé l’introduzione del digitale in azienda. In un settore come quello alimentare tracciabilità e rintracciabilità rappresentano un dovere ineludibile a prescindere dalle tecnologie introdotte, ma la digitalizzazione del
In un settore come quello alimentare tracciabilità e rintracciabilità rappresentano un dovere ineludibile, ma la digitalizzazione del processo che deriva dall’introduzione in azienda di un magazzino automatico è un investimento che si ripaga nello snellimento delle procedure e nell’automazione dei passaggi. che significa, necessariamente, meno errori
processo rappresenta sicuramente un investimento che si ripaga dallo snellimento delle procedure e dall’automazione dei passaggi che significa, necessariamente, meno errori. Per Soresina il passaggio diventa dalla tracciabilità “carta penna” alla completa integrazione con il Warehouse management system, e quindi a un controllo della filiera che va dall’allevamento alla gestione delle stalle fino alla distribuzione del prodotto.
Un’integrazione verticale, insomma, che introduce una razionalizzazione dei processi gestionali, ma che rappresenta anche un elemento molto interessante dal punto di vista del marketing, nonché un primo passo verso una potenziale disintermediazione o quanto meno un punto di forza importante anche per la valorizzazione del brand. d.b.
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210712150800-a0814cd7f5ee7c97fdeb45fb7df96065/v1/38ce99e73fc44f0418c66c2e1d4574de.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
AUTOMA ZIONE E PRODU ZIONE
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210712150800-a0814cd7f5ee7c97fdeb45fb7df96065/v1/231d27c9f74439a69245e83b904a9c15.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
AUTOMAZIONE E PRODUZIONE
![](https://assets.isu.pub/document-structure/210712150800-a0814cd7f5ee7c97fdeb45fb7df96065/v1/ced92ba23eafb4316c61c529c317558c.jpeg?width=720&quality=85%2C50)