Inflazione

Page 1

SCENARI/FINANZA

INFLAZIONE, ECCO COME VIENE CALCOLATA IN ITALIA

SI FA PRESTO A DIRE INFLAZIONE: DI INDICI ELABORATI DALL’ISTAT PER MISURARE

LE VARIAZIONI DEI PREZZI AL CONSUMO NE ESISTONO DIVERSI, CIASCUNO CON LE SUE CARATTERISTICHE. VEDIAMOLI NEL DETTAGLIO

DI FRANCO METTA

il pensiero fisso di tutte le categorie di operatori economici, dal banchiere centrale al piccolo imprenditore di qualsiasi settore, fino ad arrivare al consumatore impegnato nella scelta di cosa acquistare. L’inflazione è protagonista assoluta,

in negativo, di questa fase economica . E se sul modo di provare a spegnere l’incendio le opinioni restano divergenti – come abbiamo raccontato nello scorso numero di GBI, in merito ai rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Bce (si veda GBI n.200 pag.90) – c’è un aspetto su cui è utile fare luce: di

48 GBI LA DISTRIBUZIONE HORECA
È

inflazione o meglio di indici utilizzati per misurarla, ne esiste più di uno . Quali sono le loro caratteristiche? In che cosa si differenziano?

GLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO

Come è noto, in economia per inflazione si intende l’aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi o anche la diminuzione progressiva del potere di acquisto (cioè del valore) della moneta. L’inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che descrive le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, il cosiddetto “paniere”, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. In Italia il calcolo dell’indice è affidato all’Istituto nazionale di statistica (Istat). Entrando più nel concreto, gli indici dei prezzi al consumo, elaborati e pubblicati mensilmente, misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti rappresentativo di tutti i beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie, acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie (sono escluse le transazioni a titolo gratuito, gli autoconsumi, i fitti figurativi, ecc.).

A dicembre di ogni anno, nel corso di operazioni che vengono dette di ribasamento, si rinnova il paniere di prodotti e la struttura di ponderazione, ossia gli elementi di base per il calcolo degli indici dell’anno successivo. L’Istat nello specifico produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l’intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l’indice armonizzato europeo (IPCA).

LE FINALITÀ DEGLI INDICATORI

Il NIC, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, misura l’inflazione a livello dell’intero sistema

economico. In altre parole, considera l’Italia come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori , all’interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche.

Il FOI si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). Sia il NIC sia il FOI vengono calcolati anche nella versione che esclude il consumo dei tabacchi. E proprio l’indice FOI, nella versione senza tabacchi, è generalmente utilizzato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato.

L’IPCA, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea, è stato invece sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello Ue . Infatti, viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei Paesi membri, ai fini dell’accesso e della permanenza nell’Unione monetaria. L’IPCA è detto in gergo anche “indice dei contratti”, perché è quello preso a riferimento e che guida le trattative per i rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro firmati dalle parti sociali.

49 GBI LA DISTRIBUZIONE HORECA

ANALOGIE E DIFFERENZE

I tre indici si fondano su un’unica rilevazione dei prezzi, sulla stessa metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale e hanno in comune la base territoriale e lo schema di classificazione del paniere.

Differiscono invece per i seguenti elementi: NIC e FOI condividono lo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso, a seconda dell’importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento. Per il NIC la popolazione di riferimento è quella presente sul territorio nazionale; per il FOI è invece l’insieme delle famiglie residenti che fanno capo a un operaio o a un impiegato.

L’IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perché il paniere esclude, a seguito di un accordo comunitario, lotterie, lotto e concorsi pronostici.

Un’ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: NIC e FOI considerano sempre il prezzo pieno di vendita; l’IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Per esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato europeo il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket). Inoltre, l’IPCA tiene conto delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni) proprio perché non prende come riferimento i prezzi di listino, ma i prezzi di vendita. L’IPCA viene calcolato, pubblicato e inviato mensilmente dall’Istat a Eurostat secondo

un calendario prefissato. Eurostat, a sua volta, diffonde gli indici armonizzati dei singoli Paesi dell’Ue, sulla base dei quali elabora e diffonde l’indice sintetico europeo. L’indice IPCA, da marzo 2012, è elaborato anche nella versione “a tassazione costante” (IPCA-TC), che considera lo stesso paniere e la stessa struttura di ponderazione, ma si differenzia per l’utilizzo di indici di prezzo depurati degli effetti dovuti a eventuali cambiamenti delle imposte indirette (Iva, accise e imposte su specifici prodotti).

LA BASE E IL PANIERE

Le serie degli indici nazionali NIC e FOI hanno base di riferimento 2015=100. Anche l’indice IPCA è calcolato e diffuso con base di riferimento 2015=100, in linea con gli altri Paesi dell’Unione europea e in conformità al Regolamento (UE) n. 2016/792 del Parlamento e del Consiglio e con il Regolamento di Esecuzione (UE) n. 2020/1148 della Commissione del 31 luglio 2020. Per gli indici nazionali NIC e FOI, per il 2022, il calcolo della variazione dei prezzi ha riguardato un paniere di 1.772 prodotti elementari (dalla pasta al trasporto aereo passeggeri, dal pane ai personal computer, dalla benzina alle consumazioni al bar, ecc.) rappresentativi di tutti quelli consumati dalle famiglie. Per l’indice IPCA, il paniere è costituito da 1.792 prodotti.

50 GBI LA DISTRIBUZIONE HORECA

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.