Tax Policy Trends
1. Audizioni e consultazioni
1.1.Audizione parlamentare sui disegni di legge recanti “Delega al Governo per la riforma fiscale”
Lo scorso 11 maggio il Vice Presidente Emanuele Orsini è stato audito, presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, sul DDL recante la delega al Governo per la riforma fiscale. In tale occasione, ha rimarcato la centralità per le imprese di una riforma fiscale complessiva, da completare in tempi rapidi. Nella trattazione delle priorità per la fiscalità d’impresa ci si è soffermati sui punti ancora da chiarire, in particolare con riguardo all’IRES a doppia aliquota e alle criticità connesse ad un’eventuale sostituzione dell’IRAP con una sovraimposta IRES. Valutazioni sono state offerte anche in merito alla graduale riforma dell’IRPEF, con particolare attenzione per il perseguimento di tagli strutturali e consistenti del cuneo fiscale e contributivo. È stato sottolineato l’apprezzamento per l’ambizioso progetto di riforma dell’IVA, sollecitando, tuttavia, ulteriori riflessioni sui trattamenti di esenzione e sugli adempimenti relativi all’imposta. Ulteriori aspetti degni di nota hanno riguardato la valutazione della copertura finanziaria della riforma, la necessità di perseguire maggior certezza nel rapporto Fisco-Contribuente e l’opportunità di affrontare specifiche istanze settoriali. È, poi, seguita l’elaborazione di alcune proposte di interventi correttivi
Lo scorso 11 maggio Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria con delega a credito, finanza e fisco, è stato audito presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, sui DDL recante delega al Governo per la riforma fiscale (C. 75 Marattin e C. 1038 Governo) 1 , condividendo diverse riflessioni, tutte orientate ad una riforma fiscale completa ed organica, che guardi anche oltre l’orizzonte della singola legislatura. Si riportano di seguito alcune considerazioni, con specifico riferimento all’ultimoDDL(C.1038).
Un primo aspetto positivo della delega riguarda il richiamo espresso alla possibilità di costituire tavolitecnicicon associazioni di categoria per l’elaborazione dei decreti legislativi attuativi, per cui Confindustria ha manifestatolapropriapienadisponibilità.
Conriguardoallespecificheimposte,èda accogliere con interesse la proposta di un meccanismo di IRES a doppia aliquota che comporti la riduzione dell’aliquota base; tuttavia, in mancanza di dettagli rilevanti, non è possibile fornire una valutazione complessiva. Si pensi, ad
1 Il testo completo dell’audizione è reperibile al seguente link:
http://www.confindustria.it//home/policy/audizioniparlamentari/dettaglio/delega-fiscale-2023
esempio, al dettaglio delle due aliquote o allecondizioniperusufruiredellariduzione di aliquota. A tale ultimo riguardo, Confindustria ritiene che la condizione legata all’incremento dell’occupazione dovrebbe essere maggiormente approfondita,tenendoinconsiderazionele profonde differenze tra i comparti produttivi e gli investimenti nella digitalizzazione fatti in questi anni. Occorrerebbe, poi, definire il perimetro degli investimenti qualificati e, contestualmente, la sorte degli incentivi già esistenti e adottare idonee e necessariedisciplinetransitorie.
Restando nell’ambito della fiscalità societaria, sono apprezzabili i criteri contenuti nella delega in materia di interessi passivi e perdite fiscali, ma sarebbe opportuno un richiamo espresso all’introduzione del regime di riporto all’indietro(c.d.“carryback”)delleperdite fiscali, istituto da tempo sollecitato da Confindustria.
Un altro aspetto condivisibile, nella direzione di una maggiore semplicità, è l’avvicinamento tra valori civilistici e fiscali; d’altra parte, è importante che questointerventononcomportisostanziali passi indietro in merito a discipline ormai consolidate.
Unodegliinterventipiùdubbicontenutinel DDL riguarda il superamento dell’IRAP mediante la sua sostituzione con una sovraimposta IRES; anche assumendo che resti costante l’imposizione fiscale complessiva a carico dei redditi delle società (aspetto da confermare) tale
soluzione rischia di concentrare il carico IRAP su pochi soggetti, trasferendo sulle solesocietàdicapitaliunprelievocheoggi grava su una platea più ampia di contribuenti. Inoltre, una sovraimposta IRES porterebbe, in sostanza, ad un notevoleinnalzamentodell’aliquotamedia di tassazione societaria, con un conseguente ampio svantaggio competitivorispettoaglialtriPaesi.
Passando all’IRPEF, appare apprezzabile la volontà di semplificare e razionalizzare le misure fiscali sui benefit erogati ai dipendentielasceltadinoninterveniresul sistema degli incentivi fiscali per la sanità integrativa.Piùdubbia,invece,laproposta di forme di flat tax “incrementale” sugli aumenti contrattuali dei dipendenti; una viapreferibilesarebbequelladipotenziare la disciplina agevolativa sui premi di risultato, stabilizzandone l’aliquota e semplificandoneirequisitidiaccesso.
In ambito IVA, va accolta con favore la decisione di rivedere le aliquote (sia in terminidipercentualichedipanieridibeni e servizi), ma sarebbe opportuno estenderel’interventoancheaitrattamenti di esenzione IVA, adattandoli ai nuovi contestieconomiciesociali.Bisognerebbe anche ripensare atuttiiregimiagevolati e agli strumenti antifrode oggi in vigore, eliminandoli ove ridondanti o non più efficaci. Non si registrano, poi, altri interventi richiesti da tempo, quale, ad esempio, l’adeguamento della disciplina nazionalesullenotedivariazione.
Per quanto concerne le coperture finanziarie, una prima fonte dovrebbe
provenire dalla revisione delle tax expenditure; occorre, però, tenere presente che la revisione di tali misure va effettuata non su un piano meramente finanziario, ma valutando attentamente gli obiettividipoliticaeconomicanazionaleed europea che vi stanno dietro. Un’altra fonte di finanziamento potrebbe provenire dall’ipotesi di condizionare l’erogazione di taluni benefici fiscali (e non) ad una sorta di “ISEE corretto”, tuttavia un tale intervento andrebbe meditato con particolare cautela. Attenzione, poi, a non eliminare strumenti fiscali che hanno funzionatoneglianni(es.nell’ambitodella ricerca e dello sviluppo), cercando piuttostodirenderlistrutturali.
Unaltroprofilosucuisisoffermaladelega riguardala certezzadeldiritto.Aldilàdei princìpigenerali,sicuramentecondivisibili, occorre effettuare qualche riflessione su alcune delle proposte specifiche contenute nel DDL. Ad esempio, in tema di interpelli, pur condividendo la necessità di rivederne il meccanismo applicativo, anche alla luce della proliferazione preoccupante delle risposte alleistanzediinterpellonegliultimianni,si ritiene opportuno rafforzare il ricorso a circolari quadro; queste ultime, infatti, dovrebbero costituire lo strumento principale per offrire interpretazioni chiare al contribuente, a fronte di un ricorso “residuale” all’interpello nei soli casi in cui il tema non sia già stato affrontato da alcunacircolare.
Il rapporto tra Fisco e contribuente richiedeancheuna ripostasanzionatoria equilibrata. In tal senso, risultano positive
le previsioni contenute nella delega, sebbene manchino alcuni aspetti cruciali, quali la criticità dell’avvio dell’azione penale e l’adozione di misure cautelari. Sul primo aspetto, ad esempio, si potrebbe rivalutare la confisca allargata, stabilire la non rilevanza penale della dichiarazione infedele e rivedere le soglie di punibilità per le indebite compensazioni deicreditid’imposta.
Nel corso dell’iter di approvazione del DDL, Confindustria ha sollecitato alcuni interventi volti, in generale, a rendere la riformapiùorganicaedefficace.
Nello specifico, un primo aspetto riguarda il superamento dell’IRAP mediante una sovraimposta IRES; sul punto, si propone di precisare nel testo della delega che la nuova forma di imposizione non deve comportare per le società di capitali un onere fiscale effettivo maggiore rispetto a quellodeterminatoinvigenzadell’IRAP.
Ancora, come anticipato, è stata evidenziata la necessità di intervenire sulla disciplina delle perdite fiscali, introducendo un regime di carry back ed eliminando il limite di riportabilità attualmentevigente.
Sempre in ambito IRES, in relazione al nuovo meccanismo a doppia aliquota, sarebbe opportuno prevedere che le due condizioni per beneficiare dell’aliquota ridotta(i.e. investimentiqualificatienuove assunzioni) non siano cumulative, ma alternative.
Tralealtreproposte,sisegnalapoiquella volta ad eliminare la previsione di una fee
perleistanzediinterpello,contenutanella delega, e la sostituzione della flat tax incrementale per i dipendenti con una
semplificazione ed un rafforzamento del regime di tassazione sostitutiva dei premi dirisultato.
1.2. Delega al Governo in materia di revisione del sistema di incentivi alle imprese
Confindustria ha sottoposto all’attenzione della Commissione Industria e Agricoltura del Senato della Repubblica alcune considerazioni in merito ai DDL nn. 571 e 607 di delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese. Nell’ampia memoria depositata hanno trovato spazio anche alcune considerazioni sui temi fiscali e connessi agli aiuti di Stato.
Lo scorso 12 aprile, la Commissione Industria e Agricoltura del Senato della Repubblica ha avviato l'esame congiunto deiddlnn.571e607didelegaalGoverno in materia di revisione del sistema degli incentivialleimprese.
Confindustria ha sottoposto all’attenzione della Commissione una memoria scritta recante osservazioni e proposte di intervento2 .
Il DDL n. 571 reca delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivialle imprese,nonchédisposizioni disemplificazionedellerelativeprocedure, dettando disposizioni mirate arimuovere gli ostacoli al dispiegamento dell'efficacia dell'intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo mediante le politiche di incentivazione,garantendoneunamigliore pianificazione, organizzazione e attuazione nonché rafforzandone le capacità di sostegno alla crescita negli ambiti strategici delle politiche industriali nazionali ed europee e di perseguimento degli obiettivi di piena coesione sociale, economicaeterritoriale.
IlDDLn.607persegue l’intentodi definire una disciplina organica in tema di
agevolazioni e incentivi agli investimenti delle imprese, con l'obiettivo di rafforzare la coesione, semplificare i procedimenti amministrativi, snellire gli oneri burocratici a carico delle imprese e ad elaborare strumenti standardizzati comuni per la modulistica e le attività di attuazione connesseagliincentivierogati.
Con specifico riferimento ai profili fiscali e relativi agli aiuti di Stato, nella citata memoria si è focalizzata l’attenzione sui seguentiaspetti:
- esame delle criticità che il ricorso a strumenti fiscali può porre: i) in primo luogo,l’utilizzodiunostrumentofiscale per finalità ampie ed extrafiscali richiedeilnecessariocoinvolgimentodi competenze, professionalità, amministrazioni diverse. Peraltro, l’agevolazione fiscale, data l’assenza di controlli ex ante da parte dell’amministrazione finanziaria, richiede un controllo ex post da parte della stessa; in questa delicata fase di verificasuccessiva,sarebbeopportuno individuare e mettere a sistema competenze tecniche che possano supportareleamministrazionipreposte
2 Iltestocompletodeldocumentoèdisponibilesul sito di Confindustria al seguente link:
http://www.confindustria.it//home/policy/audizioniparlamentari/dettaglio/DDL-incentivi
alla gestione e al controllo dei crediti fiscali; ii) sul piano normativo, è necessario definire, con precisione e tempestività,alfiancodellemodalitàdi utilizzo degli incentivi fiscali la cornice applicativadeglistessi, chiarendo, con regole adeguatamente istruite, attuate e monitorate e con un approccio multidisciplinare, l’ambito oggettivo, le modalitàdicalcolo,iprofilitecnici;iii)il confronto tra amministrazioni deve guidare anche la fase interpretativa di una misura (i.e. adozione di circolariquadro a firma di diverse PA) e assistere anchelafase“patologica”del rapportodiimposta(i.e.accertamento, contenzioso). Gli elevati tecnicismi extra-fiscali, che connotano alcune agevolazioni, rendono necessario consolidare anche forme di confronto tra contribuente e amministrazioni diverse dall’Agenzia delle Entrate, da esplicarsi mediante richieste di pareri con tempi certi di risposta o forme di certificazione preventiva; iv) l’ampio ricorso alla leva fiscale per finalità agevolative impone, inoltre, una attenta considerazione dei profili sanzionatori, sul piano tributario, amministrativoepenale;
- nello schema di Disegno di legge sarebbe opportuno rafforzare il riferimento al necessario controllo e coordinamento degli incentivi con la disciplinacomunitariainmateriadiaiuti di Stato, ove contemplata. Il processo di espansione dell’offerta di interventi agevolativi che ha caratterizzato la
politica industriale degli ultimi anni è stato favorito dalle modifiche e integrazioni del quadro regolatorio in materia di aiuti di Stato, che costituisconounaquota prevalentedel complesso sistema delle agevolazioni alle attività economiche e produttive. Il citatoquadroregolatorio comunitarioè tuttavia caratterizzato da importanti vincoli applicativi, che ne limitano l’efficacia e spesso non sono adeguati all’obiettivo che si pongono. Il DDL in esame dovrebbe inoltre prevedere, parallelamenteaunarazionalizzazione delquadrodegliincentivi,unintervento sulla governance della disciplina degli aiuti di Stato, al fine di assicurare una miglioregestionedelleagevolazioniad essa connesse. Parimenti, potrebbe essere utile prevedere l’istituzione di un ufficio dedicato alle relazioni con la Commissione europea presso ogni amministrazione titolare di interventi agevolativi; questo consentirebbe un’interlocuzione più efficiente e consolidata e, quindi, maggiore certezza nell’interpretazione delle disposizioni comunitarie in materia di aiutidiStato.
2. Fiscalità nazionale
2.1. Conversione in legge del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 (c.d. DL Energia) e altri provvedimenti
Il Senato, il 25 maggio u.s., ha approvato definitivamente in seconda lettura e con modifiche, la legge di conversione del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 (c.d. DL Energia). Il provvedimento introduce misure urgenti a sostegno di famiglie e imprese intervenendo su energia, salute e adempimenti fiscali. Durante l’esame parlamentare sono state introdotte diverse novità che, tuttavia, continuano ad avere una prospettiva a breve termine, prive di una visione strategica di medio periodo. In corso di conversione vi sono altri provvedimenti, tra cui il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, recante misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro (DL Lavoro) e il decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale (DL mini omnibus).
SullaGazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio scorso è stata pubblicata la legge 26maggio2023,n.56diconversione,con modificazioni, deldecreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, recante “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali”.
Diversi sono stati gli interventi – anche di natura fiscale – operati dal decreto-legge incommento.
Nel merito, sono positive le misure del capitolo energia che confermano i crediti d’imposta in favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale per un altro trimestre (II trimestre 2023).
Il decreto prevede poi diversi interventi in materiadiadempimentifiscali.
Vengono riaperti i termini per accedere alla adesione agevolata e alla definizione agevolata per gli atti di accertamento che
sono divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo 1° gennaio 2023-15febbraio2023.
Viene poi previsto che la regolarizzazione degli omessi pagamenti delle rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale possa avvenire in relazione a debiti per i quali, alla data del 1° gennaio 2023, non fosse stata ancora notificata la cartella di pagamento, ovvero l’attodiintimazione.
Viene, altresì, introdotta una norma di interpretazione autentica della disciplina delravvedimentospeciale,perdelimitarne meglio l’ambito delle fattispecie e chiarire possibili sovrapposizioni con altri strumentidefinitori.
Con riferimento al ravvedimento speciale, ilDLmodificaiterminientrocuipuòessere effettuato il versamento. In particolare, viene meno il riferimento alla scadenza trimestrale delle otto rate e la scadenza della prima rata viene fissata al 30
settembre 2023. Di conseguenza, le rate successivesonofissateentroil31ottobre 2023,il30novembre2023,il20dicembre 2023,il31marzo2024,il30giugno2024, il 30 settembre 2024 e il 20 dicembre 2024
Il DL interviene poi su alcuni termini. In particolare: i) in materia di definizione agevolata delle controversie tributarie posticipando al 30 settembre 2023 il termine per la presentazione della domanda e il pagamento degli importi dovuti; ii) il termine della rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione viene posticipato dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023; iii) il termine assegnato all’Agenzia delle EntrateperildepositoinCassazionediun elenco delle controversie per le quali è stata presentata domanda di definizione agevolata, passa dal 31 luglio 2023 al 31 ottobre2023.
Infine, il decreto prevede una causa specialedinonpunibilitàperspecificireati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazionedicreditinonspettantiper un importo superiore a 50.000 euro, rispettivamente articoli 10-bis, 10-ter, 10 quater, co. 1, DLGS n. 74/2000), che opera quando le relative violazioni siano
correttamente definite con il versamento integrale delle somme dovute, secondo le modalità previste in tema di definizione agevolata degli avvisi bonari da liquidazione. *** Incorsodiesame,pressolaCommissione Affari sociali del Senato, la legge di conversione del DL Lavoro (DL n. 48/2023). In merito a questo provvedimento,sulqualeseguiràunanota in sede di approvazione definitiva, merita segnalare che Confindustria, sul piano fiscale, ha proposto un intervento di modifica in merito alla norma sui fringe benefit(art.40).
In fase di conversione anche il DL miniomnibus(DLn.51/2023),rispettoalquale, le proposte di intervento in materia fiscale vertono su: i) un ampliamento dell’ambito di applicazione oggettivo della misura di ravvedimentospeciale,previstadaicommi da174a178dellaLeggediBilancio2023; ii) modifiche alle modalità di versamento delcontributostraordinariodisolidarietàdi cuiall’articolo1,dellaLeggen.197del29 dicembre2022,comma117;iii)laproroga del termine di adesione alla procedura di riversamento spontaneo di crediti di imposta R&S indebitamente compensati, disciplinata dall'articolo 5 del decretolegge21ottobre2021,n.146.
3. IVA
3.1. Risposta alla consultazione pubblica del MEF sull’IVA nell’era digitale
La Commissione Europea negli ultimi anni ha avviato un progetto di modifica della Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006 (c.d. Direttiva IVA) al fine di delineare nuove regole di reporting e di assolvimento dell’imposta per le operazioni intracomunitarie e talune operazioni transfrontaliere. Il progetto di riforma è stato in più occasioni discusso nell’ambito del VAT Expert Group, degli incontri del Fiscalis ed è stato oggetto di consultazione pubblica durante il 2022.
A valle del descritto lavoro di studio, lo scorso 8 dicembre 2022, la Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto di modifiche intitolato “VAT in the digital age” (VIDA), che si compone dei seguenti documenti:
1. Proposta di modifica della Direttiva IVA 112/2006/CE;
2. Proposta di modifica del Regolamento 282/2011;
3. Proposta di modifica del Regolamento 904/2010.
Il pacchetto è stato sottoposto a consultazione pubblica da parte della Commissione Europea e, in data 10 marzo 2023, anche il MEF ha aperto una consultazione pubblica in ambito nazionale sul medesimo pacchetto denominato “L’IVA nell’era digitale”.
Confindustria, oltre ad aver partecipato ai lavori preparatori dei documenti di proposte, ha risposto alle due consultazioni pubbliche sia direttamente, siatramiteBusinessEurope.
Ingeneraleèstatomanifestatounpositivo accoglimento del progetto ispiratore che ha condotto alla pubblicazione del pacchetto “VAT in digital age” (di seguito VIDA) da parte della Commissione Europea. Condividiamo, infatti, l’importanza di aggiornare la disciplina IVA, in termini di regole di applicazioneerelativiadempimentifiscali, alfinediadeguarlaainuovicontesti,incui le imprese operano quotidianamente, caratterizzati da tecnologie e processi digitalisemprepiùprotagonisti;tuttavia,si scorge un progetto di innovazione non ancora completo; coraggioso nel rivedere
la struttura di alcuni adempimenti ma, ancoratimido,quandositrattadieliminarli ointrodurresemplificazionicoerenticonle nuove procedure. Nella risposta alla Consultazione pubblica del MEF – oltre a riportare le principali criticità/dubbi/suggerimenti segnalati dalle imprese sulle varie disposizioni contenute nella proposta – abbiamo richiamato l’attenzione sui seguenti punti che si ritienemeritinoparticolareattenzione:
• tempistica di entrata in vigore: le tempistiche pianificate nella proposta appaiono eccessivamente ristrette. Si ritiene che le prime modifiche in programma debbano essere pianificatedopounperiododitempodi almeno 18/24 mesi dall’entrata in vigore della direttiva/regolamento,
conconseguenteposticipodeitempidi entrata in vigore delle modifiche successive;
• garantire il mantenimento del sistema implementato in ambito nazionale (Sistema di InterscambioSDI). Si ritiene prioritario garantire l’interoperabilità tra i sistemi in uso nei singoliStatimembricon quelliin corso di definizione a livello europeo, al fine di poter adempiere alle nuove regole senza vanificare gli investimenti già fatti;
• necessità di perseguire la semplificazione. La strategia perseguita dalla proposta appare principalmente guidata dall’obiettivo di contrastarelefrodieridurreilVATgap, con misure che rischiano di apportare nuovecomplessitànoncoerenticongli obiettivi di semplificazione da sempre perseguiti. Il timore è che lo sforzo richiesto alle imprese che operano in modo onesto non siano poi compensate da concrete semplificazionierealivantaggi;
• confrontoconleistituzioni. Siritiene fondamentale garantire che durante il processo di implementazione vi sia un costante confronto e una continua collaborazione delle istituzioni con i principali attori del sistema fiscale (imprese, professionisti, software house).Sipropone,atalfine,diistituire un nuovo Forum dedicato allo studio delladisciplina.
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