PORTFOLIO FEDERICO NAPOLI
ARCHITETTURA
FEDERICO NAPOLI in
ALEXANDER THEEZAN
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FAV E T N E P T U N U S E U N T I Nettuno favorisca il viaggiatore
VIVERE TRA CIELO E TERRA Parco Avventura Madonie Contrada Gorgonero Petralia Sottana (Palermo) Tesi di laurea discussa nell’a.a. 2015/2016 Relatore: Prof. Arch. Tiziana Firrone (SSD ICAR/12) Sulla base dell’esperienza del Treehotel svedese, ad Harads, ho pensato alla possibilità di strutturare un albergo diffuso sugli alberi all’interno del Parco Avventura delle Madonie, in località Gorgonero (Petralia Sottana, Palermo), che possa integrarsi con la natura e con le attività ricreative che esso stesso offre ai suoi visitatori. Di tale albergo, chiamato Gorgonero Treehotel, ho dunque progettato una camera che si trova all’interno di un bosco di conifere, perlopiù cedri e pini, e si impianta a circa 2,5 metri di altezza da terra “abbracciandosi” a quattro cedri di notevole imponenza.
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Albergo tradizionale
Albergo diffuso
Albergo diffuso sugli alberi
FOLDING CAMERA
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La forma della camera proposta è vincolata dalla posizione dei quattro cedri “strutturali” e prende spunto dalla macchina fotografica a soffietto, da cui il nome “Folding Camera”. Questa si struttura come l’inverso di una fotocamera a soffietto, in cui l’immagine catturata è costituita dalla grande parete trasparente che si affaccia sul paesaggio. Per il progetto è stato effettuato il metodo V.T.A. da un Dottore Forestale che ha riscontrato lo stato ottimale dei cedri su cui si fonda la camera.
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0,5
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2,5 m
Copertura ventilata
Parete sud
Incastro trave-pilastro
Ancoraggio all’albero
Villaggio di Abetenim Regione Ashanti Ghana Concorso: “4th Earth Competition School for Ghana” Nka Foundation Lavoro di gruppo (2016) Il programma prevede il progetto di laboratori per la nuova scuola di Abetenim, nella regione di Ashanti (Ghana). Il villaggio si trova in un’area dal paesaggio tipico della savana africana, con presenza scarsa di vegetazione ed una terra dal tipico colore rossastro perché ricca di ferro. Dopo un’analisi bioclimatica, il progettosi sviluppa in due parti: quella in muratura in terra cruda (realizzata con la tecnica del bauge, atakpamé in lingua ashanti) e la copertura leggera, staccata dal resto (realizzata in legno e lamiera). Le piccole bucature nella muratura ad altezze differenti pensate in vasi di terracotta, rimandano alla cultura locale.
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LABETENIM
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73o 5 73 59 9o
S2A | SHOREDITCH SCHOOL OF ARTS Shoreditch Londra Regno Unito Concorso: “School of Arts London” STAR for talents Lavoro di gruppo (2015) La School of Arts si trova in un’area molto densa di Hackney, in cui però la presenza del parco di Shoreditch fa da protagonista. Pertanto il progetto tenta di porsi all’interno di un ecosistema ed una biodiversità già ben definita e da non alterare. The Garden of Live Arts è elemento di fusione tra arte e natura, che da orto urbano aperto al pubblico si trasforma per l’occasione in sala espositiva all’aperto che entra in relazione con il parco vicino. L’atelier dei colori e dei materiali, sempre al 4 piano è uno spazio accessibile al pubblico, ai bambini del quartiere, a chiunque voglia conoscere il mondo delle arti. La scuola quindi si apre al quartiere, come simbolo di rinascita dello stesso.
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Garden of Live Arts
EXPO Hall (in alto) Laboratorio di pittura (in basso)
MEDI TERRAE
LIVING MEDITERRANEAN Petrosino Trapani, Sicilia Italia Concorso: “Med Green Student Award” ABITA, Dida (Unife) 2015 Il mar Mediterraneo è accomunato da una cultura costruttiva assai similare, grazie agli scambi tra i diversi paesi che vi si affacciano. Questa maniera “mediterranea” di edificare oggi è stata soppiantata da un modo più internazionale, meno identificativo e sempre più omologato dell’architettura. Il recupero delle tradizioni e l’apporto di innovazioni legate ad esse è un obbligo morale e professionale da parte di tutti i tecnici e specialisti del settore edilizio. Oggetto del concorso era l’abitare mediterraneo in forme sostenibili e all’avanguardia e nel progetto in questione sono esplicitate da sistemi di raffrescamento passivi (mashrabiya), di riscaldamento passivo (muro massivo in calcarenite), di impiantazione di microelico, e dalla forma stessa dell’abitazione (nata appositamente per risparmiare energia).
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GLI SCHIAVONI Quartiere degli Schiavoni, Castello a mare Palermo, Sicilia Italia Laboratorio di arte dei giardini e architettura del paesaggio Prof. Manfredi Leone Lavoro di gruppo (2012) L’antico quartiere degli “schiavoni” a Palermo, nei pressi del Castello a mare (vecchia sede amministrativa della città in epoca araba) ad oggi è rappresentato da alcune aree abbandonate ma che nascondono antichi resti urbani dell’epoca. Il progetto prevede la riapertura di una di queste aree alla città, valorizzando le architetture del passato e, attraverso una vegetazione variegata e autoctona, il rapporto con la natura che proprio in queste aree è andato perduto.
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PLACE 40
HABITER LA PÉRIPHÉRIE Île de Nantes Nantes, Pays de la Loire Francia HQE Team P. Joanne, C. Puaud, M. Velly 2013 Il masterplan prevedeva un impianto urbanistico di tre tipologie edilizie (orizzontale, intermedio, verticale). Place 40 s’inserisce all’interno del tema “verticale” in una posizione assai interessante: sulla cuspide del lotto, interamente esposto a sud verso la Loira e la sua biodiversità. L’intento, pertanto, è quello di trovare un modo per abitare la periferia della città, integrando la natura (scegliendo specie vegetali a seconda dell’orientamento destinato) con il costruito e inquadrando i differenti paesaggi urbani e naturali visibili dal lotto. La pianta è libera ed è strutturata in modo da poter trasformare gli spazi a seconda delle esigenze degli abitanti. La piazza in copertura è un orto urbano aperto a tutta la cittadanza.
Pubblico Privato
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Abitare la periferia: diretto
Abitare la periferia: ibrido
Abitare la periferia: intimo
IN-FRA-STRUTTURE Area Industriale Brancaccio Palermo, Sicilia Italia Laboratorio di Urbanistica Prof. Carla Quartarone Lavoro di gruppo (2012) L’Area Industriale di Brancaccio a Palermo è ad oggi simbolo di degrado e abbandono, sia per la locazione all’interno di uno dei quartieri più problematici della città, sia perché alcuni spazi dell’area stessa risultano essere inutilizzati. Per mezzo del planning for real, quindi di una pianificazione partecipata, con l’aiuto di alcuni bambini di una scuola elementare del quartiere, siamo stati in grado di cogliere le necessità dell’intera circoscrizione, trasformando un’area degradata che separa il quartiere in due parti ad un sistema di mobilità dolce che dal Centro Commerciale arriva al Castello di Maredolce, attraversando la strada ferrata adibita a parco urbano e creando una serie di mercati e centri di raccolta differenziata all’interno dell’area industriale.
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Mappatura aree edificate
Mappatura aree non edificate
Ai Esempio di partecipazione di alcuni bambini della scuola elementare del quartiere
CONNESSIONI Fossa della Garofala Palermo, Sicilia Italia Lab. IV di Progettazione Architettonica Prof. Francesco De Simone Lavoro di gruppo (2012) Obiettivo del progetto è di vivere il letto dell’antico fiume Kemonia che oggi ha creato la Fossa della Garofala: un lembo di natura che arriva alle porte del centro storico. Il progetto è caratterizzato da una serie di piccoli interventi che hanno il fine di riunire le due sponde del fiume. Lo sventramento di alcuni edifici residenziali figli del “sacco di Palermo” hanno ridato dignità all’antico palazzetto neogotico del 1909, adesso principe del nuovo Parco, e all’edificio retrostante firmato da Samonà. Un altro importante intervento ha riguardato il “retro” della Facoltà di Ingegneria, riconvertito in una biblioteca di quartiere, annessa a studenti e abitanti, punto d’incontro della vita sociale. L’attraversamento della facoltà è evidenziato da un percorso sonoro tematico e dalle facciate inclinate luminose.
Vivere il nuovo parco urbano
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Biblioteca di quartiere nel nuovo prospetto della FacoltĂ di Ingegneria
Percorso tematico sonoro di attraversamento
COSTRUIRE IN
TERRA CRUDA
RI CI CLA BI LE
ENSAN - Prof. Bettina Horsh Nantes, Pays de la Loire Francia, 2013
Il corso “Construire en terre crue” tenuto dalla Prof. B. Horsh fu inserito all’interno dell’evento internazionale che vide Nantes la capitale verde d’Europa nel 2013. L’obiettivo del corso era difatti di realizzare un manuale d’uso per la costruzione in terra cruda, per le quattro tecniche più conosciute e rivalutate negli ultimi anni (Adobe, Bauge, Torchis, Pisé).
VER SA TI LE
Questo esercizio sia teorico che pratico è stato molto utile, in quanto è importante conoscere in termini reali e pratici l’uso del materiale, le tecniche costruttive, il processo di produzione di ogni singolo elemento (dai provini per testare le resistenze, alla fabbricazione dei mattoni impiegati per la costruzione del muro). In prospettiva di un cambiamento nell’edilizia, la terra cruda è una soluzione a costo zero, sia di trasporto, manopera e soprattutto non inquina ed è riciclabile/riusabile.
Sono nato e cresciuto in Sicilia, mi reputo un amante dei viaggi e di tutto ciò che comporta: amo conoscere nuove persone, nuovi costumi, nuove culture e mi piace pensare di poterle mischiare con la mia per poterne prendere il meglio e creare un’armonia trascendentale fra tutte. Sono un appassionato di architettura, design, grafica, moda, fotografia e tutte le forme d’arte. In un mondo in cui ogni nostra scelta ci permette di poter diminuire i danni all’ambiente, bisogna essere consapevoli e responsabili per un futuro più sostenibile per le generazioni future. E tu da che parte scegli di stare?