Un'Italia da scoprire di Fiammetta La Guidara

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Un’ Italia da scoprire di Fiammetta La Guidara


Viaggiare è uno dei piaceri della vita. Spesso viaggiando e incontrando nuove culture si possono provare delle emozioni uniche che difficilmente sono spiegabili a chi non ha mai intrapreso un'esperienza del genere. Trasmettere le emozioni a parole non è semplice e ancora meno facile risulta co-

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municarle in un articolo spesso legato a problemi di spazio. In questi anni dedicati agli articoli più vari ho cercato di farlo nella giusta maniera, tentando di coinvolgere il lettore. Ritengo che sia interessante ripercorrere luoghi e avvenimenti di ieri ma che ritroviamo nella Storia di oggi.

Le foto renderanno meglio l'idea su quello che si è descritto a parole e invoglieranno a recarsi oggi nei posti descritti e che forniscono un contributo di forte impatto emozionale. Fiammetta La Guidara


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Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare

Con i suoi 13.000 m2 di superficie espositiva coperta, è uno dei più grandi ed interessanti musei del volo esistenti al mondo. Disposto su quattro grandi padiglioni espositivi, il Museo accoglie al suo interno circa 80 velivoli ed una cospicua collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini che ne furono protagonisti. Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai pionieri, ai dirigibili, alla Prima Guerra Mondiale (hangar Troster, inizio visita), all’epopea dei voli polari del Generale Nobile, alle grandi crociere di Massa, alla Coppa Schneider, ai velivoli tra le due guerre (hangar Velo), alla Seconda Guerra Mondiale e i grandi aeroplani (hangar Badoni), per terminare con l’ultimo padiglione illustrante la rinascita postbellica dell’Aeronautica Militare Italiana, che comprende i velivoli a getto contemporanei (hangar Skema).

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Lo SVA fu tra i primi aerei di concezione e costruzione interamente italiana. L’acronimo “SVA” deriva dalle iniziali dei cognomi Savoia e Verduzio, gli ingegneri che lo progettarono, e Ansaldo, la ditta che lo costruì in circa duemila esemplari a partire dal 1917. Impiegato principalmente in missioni di rico-

gnizione nel corso della grande guerra, questo velivolo divenne leggendario tra i piloti per avere effettuato alcuni voli memorabili; primo fra tutti quello su Vienna, il 9 agosto del 1918, compiuto dagli SVA della 87^ Squadriglia “Serenissima” al comando di Gabriele D’Annunzio. Nel dopoguerra, grazie alla forte determinazione dei piloti ed alla scrupolosa preparazione delle imprese, due SVA andarono da Roma a Tokyo in un eccezionale volo di 18.000 km, mentre quello pilotato

dalla Medaglia d’Oro Antonio Locatelli attraversò le Ande con un volo solitario.

Il velivolo esposto, appartenuto al Maggiore Giordano Bruno Granzarolo, è proprio uno di quelli che effettuarono il volo su Vienna del 1918 lanciando manifestini che invitavano l’Austria alla resa.




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Nell’antico carcere di Roma

Il Museo Criminologico è ospitato nel Palazzo del Gonfalone, edificio risalente al 1827 e fatto costruire da Papa Leone XII per destinarlo a casa di correzione dei minorenni. Nel Museo oltre al passato troviamo anche il presente. Si va dal mantello appartenuto al boia dello Stato Pontificio Bugatti agli oggetti legati alla morte dello scrittore-regista Pier Paolo Pasolini.

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Giambattista Bugatti, più noto come Mastro Titta era nato a Roma nel 1779, nella sua lunga carriera di “maestro di giustizia” Mastro Titta praticò ben 516 esecuzioni, tutte diligentemente descritte nelle sue “Annotazioni”. Prima di ogni esecuzione Mastro Titta si confessava e si comunicava, poi indossava il mantello rosso e si recava a compiere l’opera. Nella Roma ottocentesca celebri viaggiatori rimasero colpiti dalla crudezza delle scene di esecuzione capitale cui assistettero, come Lord Byron, che conobbe Mastro Titta quando il boia s’avvicinava verso la duecentesima “giustizia”. Il poeta inglese, dopo aver assistito a tre esecuzioni capitali tramite ghigliottina, nel 1813 così scriveva al suo amico ed editore John Murray: «La cerimonia, - compresi i preti con la maschera, i carnefici mezzi nudi, i criminali bendati, il Cristo nero e il suo stendardo, il patibolo, le truppe, la lenta processione, il rapido rumore secco e il pesante cadere dell’ascia, lo schizzo del sangue e l’apparenza spettrale delle teste esposte - è nel suo insieme più impressionante del volgare rozzo e sudicio new drop e dell’agonia da cane inflitta

alle vittime delle sentenze inglesi».

Anche Charles Dickens restò molto impressionato da un’esecuzione cui aveva assistito in via de’ Cerchi, intorno al 1865, e commentava con queste parole la scena: «Uno spettacolo brutto, sudicio, trascurato, disgustoso; che altro non significava se non un macello, all’infuori del momentaneo interesse per l’unico disgraziato attore». Infine Massimo D’Azeglio, in alcune pagine de “I miei ricordi”, sintetizzò la barbarie della giustizia praticata nella Roma di quegli anni descrivendo un’immagine vista a Porta San Giovanni: «In una gabbia di ferro stava il cranio imbiancato dal sole e dalle piogge di un celebre malandrino».

Simili scene, però, si ripetevano quotidianamente in tutte le nazioni civili e, nonostante i principi di umanizzazione della pena professati dagli Illuministi e affermati nel celebre libro “Dei delitti e delle pene” da Cesare Beccaria, la “liturgia del dolore” rappresentata in occasione delle esecuzioni capitali pubbliche, continuò a trovare so-

stenitori per tutto il secolo XIX.

Al Museo troviamo anche i reperti dell’omicidio Pasolini inviati dal Tribunale dei minorenni di Roma nel 1985. (Nelle foto: Mantello di Mastro Titta, denuncia CC per furto auto, tessera giornalisti e giacca di P.P. Pasolini).


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Il motociclismo rappresenta una delle bandiere della cultura sportiva, il paradigma di libertà, potenza e passione per le due ruote. Nelle foto, dall’alto: Loris Capirossi, Max Biaggi, Kevin Schwantz, Giacomo Agostini e Valentino Rossi, Luca Cadolora. In basso: Giacomo Agostini durante un’intervista.

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Indice L’università: un microcosmo in evoluzione

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I tricolori del Vittoriano

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La donna nelle forze armate

Antichi cimeli da riscoprire

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Storia alata

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Militaria in Europa

Museo Storico dell’Aeronautica militare

Il cuore oltre l’ostacolo

L’antico carcere di Roma

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Il crimine in gabbie di vetro

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Il Castello dei Nelson

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Piazza Armerina

Omaggio a Franco La Guidara

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Scienza e tecnica a Milano

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Una terra da riscoprire

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La signora della Domenica

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Fascino di un Vulcano

Campioni della velocità

La dove la natura è maestosa

Pelliccia, sì o no?

Favoloso dialogo con la storia

Il silenzio, la melodia della memoria

La vita e la morte nelle viscere della terra

Centuripe, balcone della Sicilia

Scarperia, città dei coltelli

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Storia di un campione un po’ corsaro

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Gli splendori di una grande civiltà

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Il recupero del passato

Quando la donna diventa pilota

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…e la Storia volò verso il futuro

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La donna e le Forze Armate

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Il castello di Paolo e Francesca

Silenziosi testimoni della storia del volo

Il Museo Navale di La Spezia

Il Parco Nazionale del Circeo

Il coraggio degli uomini-uccello 190

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