Orizzonti 06

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I t a l i a n a

B i o t e c n o l o g i

FIBio Magazine

F e d e r a z i o n e

2012: STAGNAZIONE O RIPRESA ECONOMICA? è tornAto il sondAggio occupAzionAle

f.i.bio

A londrA l'estAte si tinge di...scienzA!

le biotecnologie forensi sono tornAte


crisi economica...

A.Massa

Direttore eDitoriale Federazione Italiana Biotecnologi, sede ammin.: via Gianbattista Ruoppolo n°105, scala C, 80128 Napoli; sede legale: via Leonardo Bianchi n°10, 80131 Napoli reDattore CaPo Stefania Cocco reDazione Sansone M. (DISCOVERY),Crifò I. (FIBIO-WORK IN PROGRESS), Netti F. (BIOTECH EVENTS), Costa R. (L’INTERVISTA), Ferraris R. (VITE PER LA SCIENZA), Cocco S. (VOCE DAL MONDO BIOTECH), Ferraris R. (MISCELLANEA) imPaginazione e grafiCa Antonio Massa Contatti redazione.fibio@biotecnologi.it Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 559 Nathan Abbott Way, Stanford, California 94305, USA.


SOMMARIO

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_________l’eDitoriale ___DiSCoVerY

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_____fiBio-WorK in ProgreSS

_____BioteCH

eVentS

________l’interViSta

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____Vite Per la SCienza

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___VoCe Dal monDo BioteCH ______________miSCellanea

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L’editoriale

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’hanno preso tutto … il lavoro, i soldi, la dignità… la possibilità di comprare una casa, di mettere su famiglia. la maggior parte di noi è laureata, è iper-specializzata, ha conseguito master pagati con i risparmi di una vita dei propri genitori. la maggior parte di noi non ha un lavoro, la maggior parte di quelli che ha un lavoro ha un lavoro precario. lavoro precario vuol dire non fare progetti a lungo termine, vuol dire nessuna sicurezza, vuol dire non avere relazioni importanti, tanto non si può pagare un mutuo, tanto non si può pagare l’affitto, tanto adesso qui non trovo lavoro e vado a cercare lavoro all’estero. Vuol dire salutare gli amici di una vita e non sapere quando li rivedrai. ci hanno fatto crescere con la menzogna che anni di studio, di sacrificio e di perseveranza ci avrebbero ripagato con lavoro e successo. Adesso ti rendi conto che per quanti sforzi tu abbia fatto o continui a fare non sempre ce la fai, perché la selezione naturale del mondo del lavoro permette solo ai “forti” di farcela. e se non sono forte? se non riesco a tirare fuori le unghie e riuscire a competere, quasi gareggiando con gli altri, per la conquista di un lavoro? o se semplicemente voglio accontentarmi di un lavoro modesto ma dignitoso? non posso, la società è cambiata. Qualche anno fa, accontentarsi, non avere pretese e riuscire comunque a condurre una vita senza troppe rinunce significava fare l’impiegato. Adesso, per noi ge-

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nerazione di precari “supercurriculati”, il posto fisso di impiegato da milleduecento euro al mese è il sogno! e allora dai la colpa ad un governo che ha generato la crisi che ha investito il mercato del lavoro, sempre meno tutelato e spinto al limite della mobilità ignorando i sindacati dei lavoratori. speri che morto un governo se ne faccia un altro, migliore, ma poi ti accorgi che ad un paese che non ti ascolta, e che è al limite della democrazia (perché la legge elettorale non permette di scegliere i candidati, perché le proposte popolari sono ignorate, i referendum sono solo abrogativi e comunque i risultati non vengono considerati) viene imposto un governo tecnico che, ancora una volta, i cittadini non hanno scelto e che impone una politica di risoluzione della crisi a spese sempre e solo di quel lavoratore atipico che è il frutto di quella stessa crisi i cui artefici sono i governi, i grandi sistemi capitalistici, le banche. per anni il povero lavoratore, adesso atipico, non è mai stato neanche messo a conoscenza della crisi, ma adesso sì, perché a lui, proprio a lui, viene chiesto l’ultimo grande sacrificio per risanare il paese! tutto ciò potrebbe apparire paradossale? ma è la realtà che ci viene mostrata e fatta credere e a cui noi non possiamo obiettare perché c’hanno preso tutto … anche la libertà. [Stefania Cocco]


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ECCO IL NEONATO ART. 45 DEL REGOLAMENTO RIGuARDANTE L’ORGANO DI STAMPA F.I.BIO.

“Articolo 45 organo di stampa” 1. Aperiodico f.i.bio il giornale “orizzonti biotecnologici” è l’aperiodico della f.i.bio. di cui si garantisce l’uscita minima di tre numeri l’anno. la decisione dei contenuti spetta al redattore capo o in sua vece al viceredattore capo ed è insindacabile. 2. redazione la redazione è composta da redattore capo, vice redattore, responsabile grafica e collaboratori. 3. redattore capo

è autore dell’editoriale. sceglie la linea editoriale ed i contenuti del giornale stesso. controlla le bozze degli articoli e l’appropriatezza delle immagini scelte. può bloccare l’uscita dei pezzi e l’utilizzo delle immagini, qualora sospetti di violazione dei diritti d’autore (ai sensi dell’ art. 2576 del c.c, dell’art. 70 del d. lgs. 633/41, e del d. lgs. 128 / 04 anche attraverso il peer-to-peer) 4.Vice redattore capo. figura di supporto al redattore capo, ne fa totalmente le sue veci in caso di espressa indisponibilità del redattore capo; anche in questo caso, ogni decisione presa dovrà essere comunicata in anteprima al redattore capo. e’ responsabile del “fondo articoli” e ricorda le scadenze a tutti i collaboratori. 5. collaboratori i collaboratori si dividono in occasionali e responsabili di rubrica. i primi sono figure non fisse della redazione alla quale la redazione può commissionare articoli, purché si rispettino gli standard di battitura e di decoro. i responsabili di rubriche hanno il compito di scrivere un articolo per ogni numero, che può essere destinato sia alla rubrica di cui è responsabile o ad altra. il responsabile di rubrica che non pubblica alcun articolo per due numeri consecutivi è automaticamente rimosso dall’incarico. Al suo posto sarà indicata dal capo redattore il nuovo responsabile scelto

fra i collaboratori occasionali. AcurAdi M. sANsoNe chiunque voglia collaborare attivamente con la redazione può inviare, in qualunque momento, una breve lettera di presentazione specificando nome, cognome e a quale rubrica vorrebbe collaborare, all’indirizzo istituzionale redazione.fibio@biotecnologi.it. i responsabili di rubriche possono dimettersi in qualsiasi momento inviando una mail a redazione.fibio@biotecnologi.it indicando o meno le motivazioni delle dimissioni.

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6. responsabile grafica è la figura che impagina il giornalino, dispone le foto, struttura la copertina ed il retro copertina (su indicazione del redattore capo o del vice redattore capo). Ha il veto finale sull’appropriatezza delle immagini e dei contenuti del giornale, bloccandoli qualora sospetti di violazione dei diritti d’autore o di plagio (ai sensi degli art. sopracitati). 7.dimissioni redattore capo il redattore capo può inviare le dimissioni al presidente nazionale, via mail, con almeno un mese di anticipo dalla data dalla quale intende dimettersi. in tale periodo il Vice redattore capo assume la carica di redattore capo pro tempore ed il consiglio direttivo elegge un nuovo redattore capo.

AcurAdi

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l 30 settembre 2011, durante la 2° edizione del corso di aggiornamento professionale “le biotecnologie nel mondo della criminologia” presso l’istituto ortopedico rizzoli di bologna, si è svolta la seconda Assemblea dei soci del 2011, ove sono state discusse e approvate modifiche circa lo statuto della f.i.bio. ed il regolamento associativo. Qui di seguito riportiamo uno stralcio del nuovo regolamento Associativo approvato che riguarda proprio noi … il nostro giornalino! Quindi dal 30 settembre … esistiamo ufficialmente! la dott.ssa cocco, la sottoscritta, il dott. Massa e la redazione tutta ringraziano i soci per questo, invitando loro e anche chi è appassionato alla scrittura e alle biotech a far crescere questo progetto, come spiegato (appunto) nell’articolo che riguarda, da ora… tutti!

V. BrANcAto


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8. ipotesi di sviluppo Qualora l’organo di stampa diventasse testata registrata, tutti i collaboratori diventeranno perseguibili in ipotesi di reato ai sensi delle leggi sopracitate. una volta registrata sarà inoltre possibile, ai sensi di legge, creare e vendere spazi pubblicitari all’interno del giornale stesso purché gli spazi pubblicitari siano contenuti entro e non oltre il 30% dello spazio pubblicabile totale. i

proventi di tale attività saranno devoluti interamente alla tesoreria, ma il caporedattore potrà richiedere fino ad un massimo del 30% di tale quota laddove si presentasse l’urgenza di un rimborso spese ai fini stessi della divulgazione e dei rimborsi per i collaboratori. si intesterà il giornale ad un giornalista, almeno pubblicista, iscritto al relativo ordine. 9. chiusura organo di stampa il consiglio direttivo può in qual-

siasi momento decidere a maggioranza di chiudere l’organo di stampa per mancanza di collaboratorio, per il numero di uscite annue inferiore a quelle prestabilite, se lo ritiene non produttivo o se ritiene non confacenti i suoi contenuti con la linea della f.i.bio.”

[Roberta Ferraris]

LA TECNOLOGIA DELL’EDITING GENOMICO: RISCRIvERE IL CODICE GENETICO Un potenziale “taglio e incolla” terapeutico per emofiliaci

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on una tecnica innovativa di terapia genica, definita editing genomico, un gruppo di scienziati del the children's Hospital di philadelphia hanno “riparato” una mutazione ge-nica scatenante l’emofilia nei topi. Questo approccio terapeutico usa enzimi specializzati nel tagliare il dnA in punti specifici, le nucleasi a dita di zinco (zink finger). in questo studio innovativo, i ricercatori hanno utilizzato due versioni di un virus geneticamente modificato (virus AAV o adenoassociati), di cui uno trasportava la nucleasi e l'altro il gene sano da copiare nella sequenza di dnA.tali esperimenti sono stati effettuati su epatociti di topi in vivo e i risultati pubblicati sulla rivista scientifica nature. “… la nostra ricerca..” dichiara l'ematologa Katherine A. High, “… solleva la possibilità di correggere in vivo un difetto genetico con le nucleasi a dito di zinco … ”. gli scienziati hanno infatti progettato una nucleasi specifica per il gene del fattore 9° ( iX ) mutato in persone affette da emofilia b. Questa patologia, ereditaria recessiva, è caratterizzata da una grave insufficienza nel processo di coagulazione del sangue dovuta alla mancanza totale o parziale del fattore iX. il gene che codifica per il fattore iX mappa sul cromosoma umano X, Orizzonti biotecnologici

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e per questo motivo le madri portatrici hanno un rischio pari al 50% di generare figli maschi affetti. il gruppo di ricercatori ha generato con tecniche d' ingegneria genetica topi mutanti per il gene codificante per il fattore iX. la somministrazione in questi topi dei due vettori contenenti la combinazione nucleasi e gene del fattore iX con-

sentiva la sostituzione del gene mutato con conseguente ripristino alla normalità dei livelli del fattore stesso. i controlli, invece, costituiti da topi riceventi solo uno dei due vettori, non mostravano visibili miglioramenti nella risposta coagulativa. i topi, monitorati per diversi mesi successivi alla somministra-

zione, non hanno riportato effetti negativi sulla loro normale crescita corporea, sulla perdita di peso o sulla funzione epatica confermando compatibilità ed efficacia terapeutica. le nucleasi a dita di zinco sono la vera innovazione dello studio che, avendo come principale bersaglio una sequenza specifica di dnA, costituiscono uno strumento molto vantaggioso rispetto le tecniche della terapia genica convenzionale. Queste ultime infatti avendo target meno specifici possono generare nuove mutazioni ad inserzione a caso nella sequenza di dnA con potenziale insorgenza di patologie cancerose. la trasmissione clinica di terapie geniche da modelli murini all’uomo è un processo lungo, che potrebbe durare decenni, ma si intravedono già i primi risultati positivi per un’ampia serie di malattie che vanno dalle patologie ereditarie della retina ad alcune malattie sanguigne. con l’editing genomico, si apre quindi una promettente possibilità nel campo della terapia genica e nello sviluppo di terapie per malattie genetiche. [Claudia Arbore]


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I BATTERI SPAZZINI DEL MARE Il tema “Green” è diventato molto attuale, sia per l’economia che per l’opinione pubblica. Insomma inquinare non conviene più, né all’ambiente, né all’uomo. Dall’applicazione della filosofia green c’è tutto da guadagnarci.

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a sempre, parole come “bandiera blu”, “area incontaminata”, “oasi protetta” sono usate dai giornali e dai media per attirare l’attenzione di turisti ed ambientalisti. un problema cruciale resta l’inquinamento delle acque marine, vittime di versamenti di rifiuti r.s.u., residui petroliferi, scarichi industriali, che col tempo intaccano il delicato equilibrio degli habitat che popolano i nostri mari. l’inquinamento delle acque può essere causato anche da scarichi agrari, come per esempio quelli zootecnici, dal rilascio di sostanze radioattive da par te di sottomarini a propulsione nucleare affondati e corrosi sul fondo del mare; infine, non da meno sono l’inquinamento termico da acque di raffreddamento delle industrie, all’interno delle quali possiamo ritrovare alcuni solventi e saponi tossici per l’ecosistema marino.

Ma la natura ci viene incontro con i batteri: essi infatti, oltre a provocare malattie e infezioni alimentari, talvolta, possono abbassare il livello di inquinamento delle acque marine, grazie ai batteri spazzini del mare. in par ticolare, alcuni di essi possono essere usati per abbassare il livello di inquinamento da idrocarburi che spesso sono riversati nelle acque marine in seguito a perdite di oleodotti o ad incidenti di navi da traspor to. Questa tematica ha trovato spazio anche nell’ultimo convegno “Mare e qualità Ambientale”, organizzato dall’icrAM, istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare. durante tale evento, c’è stato un punto sull’uso di batteri modificati con al-

cuni catalizzatori enzimatici per l’abbattimento da inquinamento da petrolio nel mare; si è parlato, inoltre, della necessità di riqualificare i golfi italiani più a rischio di inquinamento marino, quali per esempio quello di por to Marghera a Venezia in Veneto, o quello del golfo di priolo in sicilia, con progetti innovativi ad alto contenuto tecnologico. un altro batterio spazzino delle acque è quello che digerisce il tcA (tricloroetano), un potente inquinante clorato, che resta depositato nelle acque senza poter essere degradato. Questi batteri, scoper ti dai ricercatori della Michigan state university, sono stati rinvenuti sia nel fiume Hudson a new York e in un altro fiume del Michigan, il Kalamazoo. essi tramite il tcA1, conver tono il tcA in cloroetano, meno tossico che può essere degradato da altri batteri aerobici del suolo. insomma, questi sono solo alcuni esempi di scoper te fatte dalla scienza sul sano uso dei batteri nel ripristino del giusto equilibrio degli habitat marini, indispensabile per la vita delle specie marine e per la vita e l’economia dell’uomo.

[Francesco Netti] Orizzonti biotecnologici

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“2012: STAGNAZIONE O RIPRESA ECONOMICA?” Intervento sullo stato dell’economia al premio “Capo D’Orlando” del prof. Krugman

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l 23 maggio 2011 presso il castello giusso a Vico equense (napoli) si è svolta la 13° edizione del premio scientifico “capo d’orlando”, incentrato sul tema “come uscire da questa confusione?”, in riferimento alla crisi economica degli ultimi anni. il premio è patrocinato da vari enti (fra cui l’università degli studi di napoli “federico ii”) e dal 2007 ha come presidente onorario il prof. r. giacconi, nobel per la fisica. inoltre, conta cinque sezioni: scientifica, management culturale, divulgazione sui mass media, comunicazione multimediale e, da quest’anno, scienza e industria. nell’albo d’oro dei vincitori ci sono diversi premi nobel, e in par ticolare per la sezione scientifica, J. Watson nel 2009, t. Hunt nel 2010, il professor paul Krugman, nobel per l’economia nel 2008, nel 2011. Quest’ultimo, editorialista dei quotidiani “the new York times” e “il sole 24 ore”, ora insegna economia e reOrizzonti biotecnologici

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lazioni internazionali all’università di princeton, dopo aver insegnato a Yale, stanford, al Mit di boston e alla london school of economics. la sua opera più nota “economia internazionale. teoria e politica commercio internazionale”, è considerata pietra miliare per comprendere l’economia internazionale. il suo intervento, intitolato “2012: stagnazione o ripresa economica?” raccoglie alcune riflessioni circa la crisi economica globale, par tendo dalla crisi finanziaria dovuta allo scoppio della bolla immobiliare negli stati uniti, e propone delle soluzioni per la ripar tenza dell’eco-

nomia mondiale. tale intervento non è un attacco gratuito ad alcuna corrente politica, ma un’analisi lucida ed autorevole di ciò che sta accadendo negli ultimi anni e che può così essere riassunto: “… il mondo economico finora conosciuto non esiste più: dobbiamo renderci conto che è finito tre anni fa con l’inizio di questa grande crisi da cui ancora oggi non siamo usciti. il motivo è legato anche alla peculiarità di questa crisi, diversa perché non più legata alla scarsità di produzione, ma al non riuscire ad ottimizzare le risorse disponibili. siamo soggetti a fare sacrifici perché c’è una crescente disoccupazione ed il primo modo per fare sacrifici è evitare di spendere; ma paradossalmente spendendo meno non facciamo altro che fomentare la crisi, invece di arginarla. risparmiando di più spendiamo di meno e di conseguenza a livelli più alti ven-


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gono meno gli investimenti e come effetto finale aumenta la disoccupazione. ed ecco perché i governi che tagliano e risparmiano anziché investire deprimono l’economia. un altro fattore aggravante è il pArAdosso dellA flessibilitA’, il principio in base al quale se tutti accettano i salari più bassi ed i debiti restano inalterati l’economia ne risulta inevitabilmente frenata. A differenza degli stati uniti, in europea il problema è ancora più grave perché negli stati uniti ogni stato confederato aiuta l’altro, mentre in europa questa coesione non c’è: basti pensare, per esempio, alla germania che si oppone agli aiuti economici per la grecia. Quindi cosa ha di diverso la crisi economica del 2008 da quella del 1931? stavolta il sistema bancario non è collassato, ma i politici non hanno reagito al meglio: si è continuato a ragionare in maniera “convenzionale” non conside-

rando che per la particolarità dello scenario non si possono applicare più le regole economiche convenzionali. cer to, si è arginato il caos scaturito dalla crisi, ma la crisi non si è risolta. il problema crisi c’è ancora perché non si investe. e cosa compor ta il non investire? che per la prima volta nella storia i giovani hanno enormi difficoltà nell’entrare nel mondo del lavoro, pur avendo spesso competenze maggiori rispetto a quelle che avevano i loro genitori quando si sono a loro volta affacciati nel mondo del lavoro. Quindi quando e come si uscirà dalla crisi? col tempo il problema della crisi si risolverà da solo, anche senza l’intervento delle classi politiche: fra 5 anni il debito europeo sarà minore di quanto sia adesso. le tecnologie creano di contro continue opportunità d’investimento. Ma ci vorrà del tempo. la speranza è che ci sia un ripensamento e che si punti mol-

to su di esse. negli ultimi 18 mesi però c’è un inversione di tendenza perché si sta iniziando lentamente a capire che l’economia tradizionale che conoscevamo prima del 2008 ha dei limiti venuti fuori con la crisi globale, perciò se si sviluppa un nuovo pensiero economico, la ripresa sarà molto più rapida rispetto ai 20-30 anni che ci aspetteremmo dalla ripresa naturale … ” il nostro augurio da biotech e da giovani che stanno costruendo il loro futuro è che tali parole non cadano nel vuoto ma possano servire a scuotere le coscienze di tutti per far si che il domani non faccia più paura. [ Roberta Ferraris ]

CORSO DI LAuREA MAGISTRALE IN COMuNICAZIONE SCIENTIFICA BIOMEDICA

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na oppor tunità lavorativa per i biotecnologi è cer tamente il campo della comunicazione della scienza. la f.i.bio è lieta di presentar vi il primo corso di laurea che si pone come obiettivo quello di formare una figura professionale in grado di diffondere e di far conoscere in modo appropriato la vasta tematica della scienza biomedica. i recenti mutamenti sociali ed economici hanno creato una

nuova dimensione dell’interno sistema scienza-salutebenessere, permettendo una consapevole par tecipazione dei cittadini alla conoscenza e all’utilizzo dei determinandi della salute. la comunicazione è chiamata a farsi por tatrice del cambiamento della percezione del rappor to salute-malattia e delle problematiche deontologiche e bioetiche e nella diffusione dell’operatività e dell’innovazione biotecnologica. in

seguito all’analisi di tali cambiamenti, la facoltà di farmacia e Medicina e la facoltà di scienze politiche, sociologia e comunicazione dell’università “la sapienza” hanno istituito, già a par tire dall’Anno Accademico 2010/2011, il corso di laurea interclasse lM9 e lM59 in comunicazione scientifica biomedica. è una proposta formativa, prima ed unica in italia, che si pone l’obiettivo di formare una figura professionale in grado Orizzonti biotecnologici

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di conoscere e diffondere in modo appropriato la vasta tematica teorica e pratica della scienza biomedica. il percorso formativo è caratterizzato da una elevata interdisciplinarità tra le scienze biomediche e le scienze della comunicazione. il corso è ar ticolato in 120 cfu e comprende 11/11 prove d’esame. si rivolge agli studenti laureati in scienze biologiche, biotecnologie per la salute, scienze farmaceutiche applicate, chimica e tecnologie farmaceutiche, Medicina, professioni sanitarie, odontoiatria, scienze della comunicazione e da altri percorsi di studi in possesso dei requisiti stabiliti nel Manifesto degli studi. il corso prevede, per il primo anno, materie attinenti alla comunicazione, alla sociologia e alla gestione delle innovazioni biotecnologiche, per il secondo anno prevede lezioni di bioetica, storia della comunicazione scientifica e psicologia del benessere. trattandosi di un corso interclasse (classe lM-9, biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche e classe lM-59, scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità), all’inizio del secondo anno gli studenti potranno scegliere in quale delle due classi conseguire la laurea. il clMcsb mira alla formazione di esper ti della comunicazione in campo biomedico. l'istituzione del corso intende dare una formazione specifica per la progettazione e la gestione dei processi organizzatiOrizzonti biotecnologici

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vi e comunicativi nell'ambito della ricerca scientifica e della salute. Attraverso questo percorso formativo i laureati acquisiranno la capacità di gestire i processi d'innovazione in atto nelle istituzioni pubbliche e private che operano nell'area della salute e della ricerca, e di produrre e gestire l'informazione scientifica. i laureati potranno svolgere attività redazionali nell’area biomedica presso periodici, quotidiani, redazioni radiofoniche, televisive e on-line, e in generale attività presso aziende istituzioni e organizzazioni, pubbliche e private, che operano nel settore biomedico quali: • responsabile comunicazione interna e intranet • responsabile comunicazione esterna • public relations executive • responsabile del fund raising • progettista di campagne di comunicazione sociale • risk management • Media buyer • Media planner • consulenza e spin off per l’adeguata valorizzazione di prodotti e brevetti • ufficio stampa per maggiori informazioni potete scrivere a :corso di laurea Magistrale in comunicazione scientifica biomedica facoltà di farmacia e Medicina, Via A. borelli 50, 00161 roma. tel e fax: 06/49918103 sito internet: www.medicina1.uniroma1.it/coMbioMed Mail: combiomed@uniroma1.it

la pagina facebook dedicata alla f.i.bio. nata da poco più di due mesi, già conta oltre 800 fan. la pagina ha lo scopo di far conoscere la f.i.bio. anche presso le aziende ed i privati non soci interessati al mondo delle biotecnologie, evidenziando caratteristiche peculiari del sito www.biotecnologi.it come i nostri contatti, il nostro sondaggio occupazionale, l’intervista rilasciata ad Agrilinea dal nostro presidente, i link sui corsi d’aggiornamento professionale, sugli eventi correlati, per visionare il nostro giornalino e molto altro. periodicamente, la pagina è aggiornata ogni volta che c’è nell’aria una novità targata f.i.bio! per visualizzarla, basta cercare su facebook “fibio - federazione italiana biotecnologi”.


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RIFLESSIONI SuL SAGGIO DI R. SENNETT:

“L’uOMO FLESSIBILE - LE CONSEGuENZE DEL NuOvO CAPITALISMO SuLLA vITA PERSONALE”

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l prof. sennett insegna sociologia alla london school of economics e alla new York university. All’alba del nuovo millennio pubblica “l’uomo flessibile- le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale. tuttavia nella traduzione si è perso quello che era l’impatto del titolo originale : “the corrosion of caracter”. dal testo si evince che in meno di una generazione (da quella dei nostri padri alla nostra) si è assistito ad un drastico cambiamento dello scenario lavorativo contemporaneo, introducendo nuove parole come “mobilità”, “rischio”, “capitalismo flessibile” (flexible capitalism). pensiamo che i nostri genitori per anni, fino alla pensione hanno svolto un lavoro “lineare” ove raramente un giorno era diverso dall’altro e ciò faceva vivere una vita predicibile, seppur non semplice. il capitalismo flessibile è invece un nuovo sistema, non una variazione sul classico modello capitalista: oggi ai lavoratori è richiesto di essere aperti al cambiamento, correre rischi, comportarsi con maggiore versatilità; ma ciò modifica il significato stesso del lavoro: se si pensa alla parola “carriera” (in inglese carreer) la sua etimologia rimanda a “strada per carri”, cioè un percorso lineare da seguire per tutto il periodo lavorativo; ora, con i “contratti a progetto”, il capitalismo flessibile impone di spostare all’improvviso i lavoratori dipendenti da un incarico all’altro, cancellando la linearità delle carriere e riportando in auge il significato arcaico della parola “job”, un “pezzo” o “blocco” che può essere spostato da una parte all’altra. il primo risultato che si ottiene è che la flessibilità generi ansietà: domande come “quale rischio devo correre?” “che percorso lavorativo devo seguire?” oggi affollano la mente di laureandi e lavoratori. Alcuni sostengono che la flessibilità consenta agli individui un maggiore controllo del proprio destino. Ma il risvolto della flessibilità che genera più confusione è l’impatto sul “character”, che qui si avvicina come significato

più alla parola “personalità” che al “carattere” propriamente detto; come si fa a perseguire obiettivi a lungo termine in un economia che ruota sul breve periodo? non hanno più senso le parole come “stabilità”, “fedeltà all’azienda” ,“fiducia”, punti di forza del vecchio capitalismo, per il semplice fatto che per svilupparsi hanno bisogno di molto tempo. perciò, l’economia si fa più rapida e dinamica, la burocrazia si riduce ma finisce l’assistenzialismo e la vita personale ne risente. oggi s’avvicenda freneticamente personale sempre nuovo (tirocinanti, stagisti, lavoratori a progetto), sempre nuove innovazioni, incertezza, ma le forme di potere e controllo e le disuguaglianze nell’opportunità restano. Questo fa sentire i lavoratori incapaci di rispondere alle nuove sfide, minando alle radici la percezione dell’esistenza e della tradizione. c’è una progressiva corrosione del carattere perché le caratteristiche di stabilità, durata e permanenza tipiche del carattere erodono progressivamente l’integrità dell’io più profondo: si ha quindi la sensazione di non essere indispensabili, organizzando così l’assenza di fiducia, avallato dal sistema che ristruttura le aziende ma mantiene i di-pendenti sul “chi vive”; e quindi le cifre tipiche del carattere (stabilità, durata e permanenza) contrasta la dinamicità, frammentarietà e mutevolezza del capitalismo flessibile. Ma tale flessibilità non può offrire nessuna guida etica per una vita normale. [R.Ferraris] Riflessioni sul saggio L’uomo flessibile - Le conseguenze del nuovo capitalismo sulla vita personale di R. Sennett

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F.I.Bio.: work in progress

OTTENuTA L’EQuIPOLLENZA L’equipollenza tra Laurea in biotecnologie (classe LM-9) e la Laurea in Biologia (Classe LM-6) è realtà dopo anni di intenso lavoro da parte della Federazione Italiana dei Biotecnologi (F.I.Bio). Decreto Interministeriale 28 giugno 2011 pubblicato in data 17/12/2011 in gazzetta ufficiale.

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a f.i.bio, dopo oltre due anni di lavoro intenso e di interazione continua con gli enti e i Ministeri di competenza, annuncia con entusiasmo e soddisfazione che i laureati in biotecnologie (indirizzo: medico, farmaceutico e veterinario, lM-9 ex 9/s ) sono equipollenti ai laureati in biologia (lM-6 ed ls-6) ai fini della partecipazione ai concorsi nell’ssn. si apre la porta legislativa per l’accesso dei biotecnologi ai concorsi pubblici nel servizio sanitario nazionale aperti ai colleghi biologi. “l’essere stati i primi ad annunciare quest’importante traguardo – spiega il presidente nazionale f.i.bio, dr. gianluca ruotolo – dimostra l’impegno e lo zelo con cui pedissequamente abbiamo seguito tutto l’iter di questa questione che segna il solco per l’accesso ai concorsi pubblici per i profili dirigenziali e non di area medico-sanitaria, per i quali i laureati in biotecnologie hanno tutte le conoscenze e competenze per poter essere valutati nell’ambito del concorso stesso”. “finalmente uno spiraglio di luce

nella storia legislativa dei biotecnologi – continua il Vice presidente e past president dell’Associazione, dr.ssa ida crifò - che costituisce il passo più vicino alla risoluzione di una grave sperequazione professionale, che vieta a molti colleghi con competenze altamente qualificate di accedere ai concorsi pubblici dell’ssn in cui nonostante la procedura concorsuale richieda il possesso di titoli “superiori” alla laurea (quale ad es. una specializzazione di area sanitaria e l’iscrizione all’onb) sono esclusi per la denominazione “biotecnologie” della laurea, non menzionata nel dpr n°483 del 1997”. inoltre la fibio continuerà il monitoraggio e richiederà le conseguenti revisioni del decreto di accesso alla scuole di specializzazione (d.M. 01/08/2005), e dei decreti che regolamentano la disciplina concorsuale per l’accesso per il personale dirigenziale del servizio sanitario nazionale (dpr 483/97). la fibio ringrazia pubblicamente coloro i quali hanno condiviso e supportato questa questione, in particolare la conferenza dei presidi e dei presidenti dei corsi di laurea in biotecnologie, l’ordine nazionale dei biologi, i tecnici dei Ministeri, i membri del cun, (in special modo il presi-

dente ed il segretario) e tutti gli altri stake-holders.

Work in progress

Ma il ringra- AcurAdi i. grifò ziamento più grande va ai nostri soci che – con il loro sostegno e la loro fiducia – hanno consentito che le attività dell’Associazione andassero avanti verso sempre maggiori successi. tutte le tAppe del percorso portAto AVAnti dAllA fibio: • 8/10/2009: la fibio fa richiesta ufficiale al Miur di equipollenza ex-lege tra le lauree in biotecnologie e quella in biologia. • 5/11/2009: tale richiesta è inviata al cun dal Miur per un parere • 26/10/2009: l’ordine nazionale dei biologi esprime parere favorevole (ribadendo quello espresso il 31/03/2009) a tale richiesta. • 13/11/09: il Miur invia il parere dell’onb al cun. • 14/01/2010: il cun con prot. 1717/1759 prende atto e concorda sull’equiparazione del laureato specialista o magistrale in biotecnologie ed il biologo


F.I.Bio.: work in progress

laureato specialistico o magistrale in scienze biologiche per quel che riguarda la richiesta della specializzazione per l’esercizio della professione di analista e ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici. • 12/05/2010: la fibio, in veste del suo presidente, dr. ruotolo incontra il direttore generale delle risorse umane e personale sanitario del Ministero della salute (dr. g. leonardi) e il dirigente ufficio i dgrups Ministero della salute (dr.ssa s. Amicone). in tale incontro, il presidente ruotolo illustra ai tecnici del Ministero la questione e il Ministero, nelle persone dei suoi dirigenti, informa che invierà, come necessario, parere favorevole alla richiesta. • 14/09/2010: il cun convoca in audizione le parti interessate - tra cui la fibio - poiché il parere di sola presa d'atto del cun emanato il 14/01/2010, non essendo esplicito, avrebbe potuto indurre la corte dei conti a elevare possibili rilievi di legittimità in sede di registrazione del decreto a cui tale parere andava allegato. in tale audizione la fibio, il css ed l’onb hanno dato un parere favorevole all’equipollenza tutte le classi di biotecnologie e biologia mentre il cbui, l’Anbi e la conferenza dei presidi e presidenti dei corsi di laurea in biotecnologie hanno dato parere contrario all’equipollenza totale e si sono espressi per un’equipollenza con dei limiti (solo per la classe 9 e per l’accesso ai con-

corsi pubblici di area sanitaria).

funzione pubblica.

• 15/10/2010: non avendo fatto seguito nessun parere all’audizione del 14/09/2010, la fibio inoltra al Miur (ufficio ii della direzione per l’università) un fax per chiedere al Miur di fare un sollecito al cun per l’emanazione del parere.

• 17/06/2011: il Ministro della funzione pubblica firma il decreto e lo re-invia al Miur.

• 13/01/2011: il cun esprime parere favorevole all’equipollenza tra le classi di laurea 9/s - ora lM-9, limitatamente ai concorsi pubblici in ambito medico-sanitario qualora il soggetto richiedente abbia conseguito complessivamente, nella sua carriera universitaria (lauree e lauree magistrali): 1) almeno 60 cfu nei settori scientifico disciplinari da bio/01 a bio/19; 2) un minimo di 24 cfu in almeno conseguiti in almeno quattro dei seguenti settori bio/09, bio/12, bio/14, bio/16, Med/04, Med/07, Med/42. i cfu acquisiti al punto due possono essere compresi tra quelli previsti al punto

• 28/06/2011: il Miur invia il decreto alla corte dei conti • 10/11/2011: il decreto è inviato per la registrazione in gazzetta ufficiale. • 17/12/2011: il decreto viene pubblicato in gazzetta ufficiale

[Gianluca Ruotolo]

•21/04/2011: il parere cun viene avallato dal Miur che produce un decreto di equipollenza firmato dal Ministro gelmini e lo invia al ministro della

Orizzonti biotecnologici

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Biotech Events

CuTTING-EDGE SCIENCE A PORTATA DI MANO! A Londra l’estate si tinge di … scienza!

Biotech events

g

li inglesi lo sanno fare bene: allestire mostre e musei. basta un’idea e si costruisce intorno un evento. se poi le tante idee hanno un notevole impatto sulla vita quotidiana, il gioco è fatto! se siete a londra in estate, non perdetevi la summer science exibition, nella cornice della carlton House terrace, sede della royal society a pochi passi da piccadilly. la royal society è la più prestigiosa accademia scientifica inglese dal 1660 e farne parte è un onore che si conquista quando si ottengono risultati significativi nel proprio campo di ricerca. Questa “fiera della scienza”, anche se l’appellativo è riduttivo, è totalmente gratuita e non è solo un salone espositivo ma un laboratorio interattivo ove un pubblico vario e talvolta inesper to incontra la “ricerca”. lo scienziato, nonostante vive i benefici delle scoper te scientifiche talvolta vede percepito il suo lavoro dalla società lontano e quasi mai produttivo. Questa mostra interattiva invece avvicina la gente e le giovani generazioni, mettendo in piazza le proprie scoper te e le proprie linee di ricerca con percorsi guidati, mai noiosi che stimolano la curiosità e le domande dei visitatori. le ricerche presentate spaziano dalla biologia alla chimica passando per la medicina e l’ingegneria, col denominatore comune dell’applicabilità nella vita quotidiana. ciò che stupisce il visitatore è il fatto che ogni ricerca risponde a do-

AcurAdi f. Netti

mande ben precise e cerca di trovare soluzioni a problemi più o meno quotidiani. la mostra si articola su due piani per un totale di 22 stand. Qui i ricercatori provenienti dalle università britanniche espongono le loro ricerche in modo semplice distribuendo gadget simpatici e coinvolgendo il visitatore nelle esperienze pratiche organizzate. Quest’anno in uno stand curato dall’università di cambridge e exeter, in un progetto tra fisica e biologia alcune api sono state chiuse in una teca trasparente per mostrare come le piante le attirino usando differenti colori, come piccole nanostrutture, invisibili all’occhio umano, producono segnali che giocano un ruolo impor tantissimo nell’impollinazione. la rothamsted research ha proposto invece una ricerca sui parassiti che infestano le colture e che a causa di trattamenti inadeguati hanno sviluppato resistenze ai comuni battericidi. Questo gruppo ha così brevettato dei sistemi di incapsulamento degli insetticidi, proponendo delle soluzioni a rilascio lento di insetticida così da avere una chance in più contro questi dannosissimi parassiti. il tutto spiegato in un diver tente fumetto in cui i protagonisti sono proprio i ricercatori che lavorano al

progetto! l’università di cambrige ha poi allestito un bosco per promuovere la sua ricerca sui AcurAdi f. Netti pipistrelli, indispensabili per l’ecosistema e l’agricoltura ma che possono essere por tatori di malattie per gli uomini: anche qui con giochi interattivi i bimbi di tutte le età fanno un piccolo passo verso il mondo della scienza. le ricerche proposte sono un po’ ai margini perché usano metodologie e tecniche all’avanguardia, ma dopo un primo impatto, si comprende quanto aiutano a migliorare il mondo in cui viviamo. la mostra, ha riscosso molto successo e da appuntamento al prossimo anno.

Biotech Events

[Virginia Brancato]


Biotech Events

Biotecnologie incontro Università- impresa

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l 3 maggio 2011 presso l’Aula Magna della facoltà di scienze biotecnologiche (a 10 anni dalla creazione della facoltà, c’è finalmente la sede!!!) dell’università degli studi di napoli “federico ii” si è svolto l’incontro dal titolo “biotecnologie incontro università- impresa”, organizzato dalla facoltà di scienze biologiche dell’università degli studi di napoli “federico ii”, dalla nostra associazione no-profit “f.i.bio – federazione italiana dei biotecnologi”, dall’ ”A.r.s biotech”, Associazione studenti di scienze biotecnologiche dell’università degli studi di napoli “federico ii” e dal ce.in.ge, biotecnologie Avanzate s.c.a.r.l. l’evento era stato progettato per: • favorire un incontro fra esigenze del

mondo imprenditoriale e università • offrire un orientamento nel mondo del lavoro ai giovani studen-

ti in biotecnologie • diffondere tra i giovani una cultura d’impresa • fornire alcuni esempi di ricerca e sviluppo che hanno prodotto spin-off e nuove imprese. i lavori, aperti coi saluti inviati da guido trombetti, ex-rettore dell’università degli studi di napoli e ora assessore regionale alla ricerca scientifica e all’università, hanno coinvolto personalità del mondo accademico campano fra i quali, l’attuale rettore prof. M. Marelli, il preside della facoltà di scienze biotecnologiche, il prof. g. piccialli, rappresentanti delle industrie Metaponto Agrobios, campania bioregion, Kedrion, Mossi & ghisolfi group, priMM, Arterra, Merek-serono, roche diagnostics, lo spin-off protogen bio, rappresentanti di confindustria, federchimica e Assobiotech oltre alla f.i.bio. nella persona del suo presidente! i rappresentanti delle sopracitate industrie hanno presentato le loro realtà: chi sono, in che ambito operano, ove fisicamente si trovano. Ma la cosa sconvolgente è stata constatare che in tutte queste aziende, pur essendo inquadrate industrie biotecnologiche, nell’organico lavorativo i biotecnologi non siano la mag-

gioranza ma solo una minoranza esigua di lavoratori. più di uno studente si è chiesto il senso della dicitura “industria biotecnologica.” inoltre nessuno era lì per vagliare curriculum dei laureandi. e questo già indica quanto siamo lontani dalla fine del tunnel chiamato “crisi economica”. per f.i.bio, il dott. g. ruotolo ha presentato in modo magistrale i dati aggiornati di alma laurea sulla situazione occupazionale dei biotecnologi sia triennali sia specialistici/ magistrali sia laureati vecchio ordinamento. dati che per il loro interesse e complessità, saranno oggetto nel prossimo numero di un articolo dedicato, ma di cui preannuncio un dato che dovrebbe far riflettere tutti: nel nostro settore (geo-biologico) dopo tre anni dalla laurea specialistica lavorano solo il 47,1% dei laureati, il 24,9% non lavora ma cerca e invece il 28% non lavora né cerca lavoro. si arrendono, ritenendo la loro laurea buona come pergamena da appendere al muro. e questa è una sconfitta, specie per le istituzioni che hanno investito anche loro soldi ed energie per formare professionisti che restano a casa o che si dedicano ad altro. [roberta ferraris] Orizzonti biotecnologici

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L’intervista

L’intervista

LEGGE SuLLA PMA: COSA SALvARE, COSA ABOLIRE. INTERvISTA ALL’Avv.TO FILOMENA GALLO Dopo che la mia collega Marina Severino ha trattato nel num. 4 di “Orizzonti Biotecnologici” la vita di Robert Edwards Nobel per la medicina e la fisiologia nel 2010, “padre” di Luise Brown, la prima bimba concepita nel ’78 in vitro, m’è sembrato doveroso parlare della legge 40, che ora regola la procreazione medicalmente assistita (PMA) in Italia. Ho voluto perciò, intervistare l’avvocato Filomena Gallo, Segretario Nazionale dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica; l’avv.to è stata firmataria, (con gli esponenti Radicali e di varie associazioni), del referendum sulla legge 40 tenutosi nel giugno 2005; inoltre coordina un gruppo di legali per l’associazione Luca Coscioni, che (in collaborazione con altre onlus), è stato promotore delle principali modifiche apportate alla legge 40 in seguito alle sentenze pronunciate da vari Tribunali, dal Tar del Lazio e dalla Corte di Cassazione. Ecco perché intervistare chi ha avuto il merito di richiamare l’attenzione sull’incostituzionalità di molte parti della legge, dando poi la possibilità ad alcune coppie di accedere alle tecniche di PMA, che altrimenti sarebbe stata negata. el 2004 il Parlamento ha approvato la legge 40, “norme in materia di procreazione medical-

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AcurAdi r. costA

mente assistita”, giudicata da molti restrittiva e lesiva di alcuni diritti fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale. Prima della legge 40/2004 com’era regolamentata la Pma da un punto di vista normativo? La "fecondazione medicalmente assistita" era regolata da una serie di Decreti Ministeriali e da obblighi per il medico determinati dal Codice Deontologico Medico. A livello normativo i decreti ministeriali hanno determinato un primo censimento dei centri di Pma e istituito un registro nazionale con adesione volontaria; inoltre, hanno stabilito inizialmente che le tecniche in vitro fossero applicabili solo nelle strutture private ed è stato sancito il divieto di commercializzazione di gameti. Poi il codice deontologico Medico ha introdotto divieti per le tecniche di fecondazione assistita: no all’uso dell’utero surrogato e no alle applicazione di tecniche a donne in menopausa non precoce. l referendum del 2005 e le numerose sentenze emesse dai vari livelli della giustizia ordinaria e amministrativa in materia di procreazione medicalmente assistita dimostrano che la legge 40 non è chiara ed esaustiva. Cosa ammette la legge e cosa vieta? e cos’ è cambiato dal 2004 ad oggi? La legge 40 entra in vigore il 10/03/04 con una serie di divieti: di eterologa, di produ-

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zione di più di tre embrioni con obbligo di unico e contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti, di utero surrogato, di crioconservazione embrioni, di accesso alle tecniche a coppie dello stesso sesso o ai single, di uso per la ricerca di embrioni non idonei per una gravidanza, di accesso alle tecniche per le coppie fertili (che devono fare diagnosi preimpianto per non trasmettere gravi malattie al nascituro). A seguito dell’ intervento dei vari tribunali, alcuni divieti sono stati cancellati; oggi si può produrre il numero di embrioni necessari a garantire la possibilità di avere una gravidanza; per la tutela della salute di donna e nascituro è stata aperta una deroga al divieto di crioconservazione e si possono crioconservare gli embrioni. Inoltre, le linee guida del 2004 avevano illegittimamente introdotto nella legge un ulteriore divieto poiché prevedevano che l’ unica indagine clinica effettuabile sull’embrione fosse osservazionale. Una sentenza del Tar cancella questa previsione. Quindi ora si può fare anche diagnosi sull’embrione su richiesta della coppia nel rispetto del divieto di eugenetica. Occorre evidenziare che nel 2004 all’indomani dell’entrata in vigore della legge numero 40 i radicali con l’Associazione Luca Coscioni proposero un referendum abrogativo totale per questa


L’intervista

norma, bollata dal mondo scientifico e giuridico come lesiva del diritto alla salute e del principio di uguaglianza; alcuni partiti di sinistra proposero, invece, i quesiti parziali sulla norma. Gli italiani furono, dunque, chiamati a pronunciarsi su quesiti meramente tecnici e senza adeguata informazione. Il referendum si concluse con il 25% degli italiani che condannarono la legge ed il quorum non fu raggiunto. Oggi, dopo 6 anni, i tribunali hanno confermato che avevamo ragione e che il Parlamento ha legiferato in modo pessimo. opinione corrente che l’italia sia stata estremamente ritardataria e approssimativa nell’affrontare una tematica di forte interesse sociale. Cosa o chi ha tracciato la distanza tra il nostro modello normativo e quello degli altri Paesi europei?Come si manifesta tale distanza? Tale distanza e' stata tracciata da posizioni ideologiche che di fatto non hanno rispettato il principio di laicità alla base della nostra costituzione. Nell’ultimo decennio assistiamo ad un legiferare che non considera le esigenze dei cittadini e di una società multietnica che cambia. Tale distanza parte dalle politiche sociali e investe come un uragano le politiche sanitarie e i diritti civili, determinando un arretramento economico e sociale per la pressione determinata dalle norme. ual è il numero delle coppie alle quali è stato negato l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente

e’

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assistita che si rivolgono all’associazione luca Coscioni? Quali sono le principali istanze presentate? Una coppia su cinque è infertile e i portatori di patologie genetiche sono numerosi. Consideriamo, inoltre, che il dato sull’infertilità è in aumento in un Paese che non fa prevenzione e dove le politiche del welfare sono assenti. Le richieste che ci giungono sono sulle tecniche vietate e su recenti ulteriori ostacoli dati dal federalismo sanitario, poiché la legge, come risulta oggi modificata in forza di sentenze, è applicata a macchia di leopardo. Le strutture pubbliche non fanno indagini sull’embrione, in alcuni casi non hanno recepito l’eliminazione del limite dei tre embrioni e non crioconservano embrioni, violando sentenze e norme. Insomma, restano di sicuro dei divieti da rimuovere (accesso alle tecniche, eterologa e utilizzo per la scienza di embrioni non idonei per una gravidanza). Ma di certo dobbiamo difendere le modifiche ottenute sulla norma e chiedere anche per via giudiziale l’applicazione corretta della norma come risulta dal 13/05/2009, data di pubblicazione della sentenza della corte costituzionale 151/09. lla luce dell’articolo 1 della legge 40/2004, qual è l’ordine d’importanza che

emerge dalla norma tra coppie richiedenti, medico compente e “concepito”? e quello che lei stabilirebbe? L’articolo 1 parla di tutti i soggetti coinvolti. La Corte costituzionale con sentenza 151/09, a conferma della giurisprudenza costituzionale, ha accertato che i diritti del concepito sono da considerarsi in subordine ai diritti della donna, che è già persona. a legge 40 andrebbe completamente riscritta o si possono identificare alcuni aspetti normativi sufficientemente condivisibili? Sicuramente le norme a tutela del nascituro e l’istituzione del Registro nazionale PMA sono da salvare ma tutto il resto sarebbe da riscrivere. Purtroppo, col Parlamento inattivo dobbiamo chiamare in campo i giudici per difenderci da questa cattiva legge e consentire che le tecniche applicabili siano applicate secondo scienza e non secondo fede.

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[Rossella Costa]

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Orizzonti biotecnologici

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nikolaij j. vavilov e la genetica: vittima silenziosa o coraggioso martire? La storia di un genetista e di un disaccordo che gli fu fatale.

vite per la Scienza

“s”

di “scienza”, ma anche di “sacrifici”: lo sa bene chi vive di idee e per le idee. sacrifici che regalano il più delle volte, soddisfazioni, ma talvolta ad un prezzo troppo alto: quello della propria vita stessa. la scienza ci offre molte storie che seguono questo canovaccio, ma non tutti conoscono una tra le più avvincenti e toccanti accaduta nel XX secolo: quella che sto per raccontarvi. 26 gennaio 1943: un famoso genetista nikolaij J. Vavilov, nato nel 1887,muore di fame in un ospedale sovietico dopo

AcurAdi r.ferrAris

esser stato deportato in siberia. un evento triste, ma soprattutto beffardo: Vavilov era stato, infatti, direttore del prestigioso istituto di riproduzione delle piante di leningrado, dedicando la sua vita allo studio e al miglioramento delle coltivazioni di mais,grano ed altri cereali, per allontanare lo spettro della fame dalla grande unione sovietica. la sua colpa era stata quella di essere coinvolto nel mezzo di una lunga disputa riguardante i meccanismi dell’evoluzione, contraddicendo le idee del partito e ciò gli costò la vita. negli anni Venti Vavilov aveva compiuto molti viaggi, in cui aveva raccolto semi di diversi tipi di coltivazioni: era diventato,così, il maggior esperto al mondo di biogeografia del grano, e grande amico di eminenti biologi in tutto il mondo. purtroppo, i suoi guai cominciarono verso la metà degli anni Venti, quando conobbe trofim d. lysenko (18981976), giovane e carismatico scienziato che dedicava ogni giorno alle sue piante sperimentali, con lo scopo di “allenarle” a produrre più grano o a crescere in climi diversi. era un progetto ambizioso e lysenko era spinto dal desiderio di migliorare il destino della popolazione sovietica, ma non aveva conoscenze

approfondite di biologia e, in particolar modo, odiava la genetica, che egli stesso definiva “un dannosa assurdità”. Vavilov non era cosciente delAcurAdi r. ferrAris l’ignoranza del suo amico lysenko e, quasi per conquistarlo alla scienza della genetica, cominciò ad invitarlo alle riunioni degli studiosi. in quei tempi il governo sovietico esercitava una forte pressione, affinché gli scienziati non si fermassero agli studi teorici, ma si dedicassero soprattutto ai risultati “pratici”, come lysenko stava facendo: inoltre, egli godeva di forte simpatia dal governo anche perché figlio di contadini. negli anni trenta, lysenko conobbe isai prezent, un filosofo che lo avvicinò alla teoria dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti elaborata nel 1809 dal naturalista Jean baptiste de lamarck. solo per dare un breve cenno, lamarck pensava che i cambiamenti che si accumulavano nel tempo fossero adattivi, ma sosteneva che dipendessero dall’interazione tra una “spinta” interna verso uno stato di perfezione e le necessità degli organismi stessi. Quindi, l’evoluzione avveniva con la trasmissione alla prole

vite per la Scienza


Vite per la Scienza

dei caratteri adattivi acquisiti dai genitori durante la loro vita. ora sappiamo con certezza che ciò non è assolutamente vero, ma la scienza è anche gravi errori, e il peggior danno non è commetterli quanto perseverare in essi. lysenko preferì perseverare, dato che il lamarckismo era perfettamente idoneo a sostenere il suo approccio; inoltre, a quel tempo erano rimasti pochi biologi a credere che i caratteri acquisiti potessero essere ereditabili ma, stranamente, nessuno aveva provato l’erroneità di questa teoria. per questa ragione, e grazie alle sue origini contadine e alla filosofia pragmatista, lysenko ottenne numerosi privilegi e aiuti concreti per condurre le sue ricerche. egli promise che avrebbe raddoppiato o addirittura triplicato i raccolti di grano “allenando” le sue piantine a crescere nel nord del paese, e questo rese il governo e la po-

polazione ancora più entusiasta, tanto che i giornali facevano a gara per un’intervista con lui. Man mano che proseguiva, le sue teorie fallivano, ma ad ogni fallimento lysenko rispondeva e rimediava con nuove promesse. la fiducia in lui era talmente forte che il giovane scienziato arrivò perfino a tentare un incrocio tra diverse varietà di grano in tutto il paese, coinvolgendo migliaia di aziende agricole. Vavilov e i suoi colleghi erano allibiti: l’impollinazione incrociata tra i differenti tipi di grano dell’unione sovietica avrebbe eliminato molte delle migliori varietà di grano. e fu quello che accadde. lysenko e prezent, però, avevano ormai una grande influenza e stalin, su suggerimento dei due, stabilì che la genetica non venisse più in-

segnata nell’università e nelle scuole: i seminari di Vavilov divennero allora un terreno di scontro tra i genetisti e i sostenitori di lysenko. la difesa di Vavilov, in un tempo in cui milioni di sovietici venivano uccisi per molto meno che contraddire un amico di stalin, fu estremamente coraggiosa ma fatale. nell’estate del 1940, infatti,Vavilov fu arrestato per aver “mandato in rovina” l’agricoltura sovietica e condannato alla fucilazione, ma la sentenza fu poi cambiata in deportazione, ed egli morì umiliato in carcere, stremato dalla fame e dalla dissenteria. perché la verità non riuscì ad avere la meglio? perché Vavilov e i suoi colleghi non riuscirono a dimostrare che l’ereditarietà era genetica? i genetisti degli anni Venti e trenta non erano in grado di provare senza ombra di dubbio che i geni fossero entità reali e non astratte, né erano in grado di provare che i geni nei gameti non fossero influenzati dall’organismo che li produceva. solo negli anni Quaranta, come sappiamo, ci furono le prove conclusive che i geni avevano una realtà fisica nel dnA, e le teorie di lysenko furono eliminate del tutto: ma per Vavilov era ormai troppo tardi. perciò, il minimo che si può fare è ricordare, tra le tante, la storia di uno scienziato che, tra dubbio e ignoranza, si rese martire, per amore della verità.

Bios2 – Ed.Scol. Bruno Mondadori www.wikipedia.it

Orizzonti biotecnologici

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Voce dal Mondo Biotech

ripartono le iscrizioni alla F.i.Bio. per l’anno 2012. Un anno di importanti battaglie vinte grazie al sostegno dei soci.

La voce degli studenti

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nutile negarlo: l’anno appena trascorso è stato strAordinAriAMente positivo. un passo avanti fondamentale per il processo di riconoscimento della figura professionale del biotecnologo è stato effettuato, ed è la promulgazione del decreto di “equiparazione delle lauree specialistiche e magistrali della classe 9/s - lM-9 biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche, alle lauree specialistiche e magistrali della classe 6/s lM-6 biologia, ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici in ambito medico-sanitario” del 28 giugno 2011, pubblicato nel numero 283 della gazzetta ufficiale del 5-12-2011. come è inutile negare che questa è stata un importantissima vittoria della f.i.bio: infatti, a sostegno di tale affermazione, si invita a far caso che nelle varie premesse del decreto, è indicato a chiare lettere: “Vista la richiesta del presidente nazionale e del segretario nazionale della federazione italiana biotecnologi - f.i.bio, datata 8 ottobre 2009, prot. s 004/09, di equipollenza delle lauree specialistiche e magistrali in biotecnologie (classi 7/s, 8/s e 9/s -ora lM-7, lM-8 e lM-9) con la laurea specialistica della classe 6/s e magistrale della classe lM-6, ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi). Questo è un passo decisivo per aumentare sempre più le possibilità occupazionali dei biotecnologi, da

AcurAdi s. cocco

sempre uno degli obiettivi principali di f.i.bio. Ma le battaglie non finiranno qui: f.i.bio. s’è prefissata altri prestigiosi traguardi da raggiungere, come l’accesso alle scuole di specializzazione ancora ad oggi chiuse, la modifica del dpr per l’accesso ai concorsi nel servizio sanitario nazionale per i biotecnologi non lm09, l’accesso ai concorsi per la polizia scientifica e l’apertura di ulteriori classi d’insegnamento; sono traguardi ambiziosi,ma purtroppo richiedono tempo, denaro e pazienza per essere tagliati. non di meno, f.i.bio. ha avuto già diversi incontri presso i ministeri, l’onb, il cun ed altri organi competenti per raggiungere tali obiettivi. l’arrivo del nuovo governo porterà f.i.bio. a rimarcare nelle nuove sedi opportune le istanze comuni a tutti i biotech. e’ una strada lunga e complessa, ma si potrà percorrere solo grazie alla vostra fiducia, che f.i.bio chiede di dare/riconfermare iscrivendovi tutti per l’anno 2012 alla f.i.bio, poiché col solo appoggio morale purtroppo non si può andare avanti. iscriversi è semplice: per essere soci ordinari bisogna possedere la laurea triennale o specialistica o laurea Vecchio ordinamento o dottorato o specializzazione in biotecnologie; per essere soci sostenitori basta essere iscritti a un cor-

so di laurea triennale in biotecnologie. la quota associativa è di 30 AcurAdi s. cocco € per i soci ordinari e di 10 € per i sostenitori. la quota può essere versata mediante: bonifico, versamento postale sul c/c dell’associazione (sul sito sono disponibili vaglia precompilati sia per i soci ordinari sia per i sostenitori) o direttamente al proprio coordinatore regionale. per altri dettagli si può consultare la pagina “iscriviti” del sito www.biotecnologi.it. [R.Ferraris]

La voce degli studenti


Miscellanea

B R A vI A SCuO LA ? SI IMPA R A D A PICCO LI i maestri dei primissimi anni di scuola sono fondamentali: se bravi, lo saranno anche i loro studenti anche nella futura vita scolastica, poiché la loro influenza non svanisce. emerge da uno studio pubblicato sulla rivista teachers college record

effettuato da s. Konstantopoulos della Michigan state university. successi che riguardano in primis i risultati ottenuti sia in matematica sia nella lettura, che gettano le basi per l’apprendimento futuro.

Miscellanea

AcurAdi r.ferrAris

"LA SALuTE? è NELLE MIE MANI!" conoscere le malattie future leggendo le mani. non è chiromanzia, ma un lavoro degli scienziati dell'università della florida (usa), pubblicato su pnas. di solito gli uomini hanno l'anulare più lungo dell'indice e per le donne è l’in-

verso a causa degli ormoni sessuali che determinano lo sviluppo del feto. gli scienziati hanno perciò misurato l’incidenza dell’attività dei recettori di tali ormoni sullo sviluppo prenatale e di conseguenza sulla lunghezza del-

le dita. così si sono identificati 19 geni possibili markers dello stato di salute futuro. il prossimo passo sarà scoprire come, ma già si sa che nei maschi il rappor to tra indice e anulare è un indice di previsione di fer tilità.

E LIMIN A R E IL G R A SSO A D D O MIN A LE ? D I CO R SA ! e’ ciò che emerge da uno studio pubblicato su American Journal of physiology endocrinology and Metabolism dai ricercatori della nor th carolina, che hanno monitorato per 8 mesi 196 pazienti obesi o sovrappeso sedentari

tra i 18 e i 70 anni, suddividendoli in 3 gruppi. il primo gruppo ha seguito un programma di allenamento aerobico con la corsa, il secondo uno anaerobico basato sul sollevamento pesi ed il terzo ha seguito ambo le preparazioni.

Alla fine del training, chi aveva effettuato la corsa aveva registrato una diminuzione del grasso viscerale fino a 20 volte di più rispetto al gruppo della sola sala pesi. il terzo gruppo ha avuto risultati simili al primo.

Mercoledì 21 settembre 2011 si è celebrata la 18esima edizione della giornata Mondiale dell’Alzheimer, dal titolo “i volti della demenza”. in tutta italia diverse associazioni hanno svolto iniziative per sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica. Questa malattia colpisce at-

tualmente 36 milioni di persone nel mondo e 800mila in italia. inoltre, i 3/4 dei pazienti non sanno neanche di essere malati poiché spesso la patologia viene scambiata con un aspetto fisiologico dell’invecchiamento e quindi non beneficiano di alcuna cura. poiché il popolo italia-

no invecchia sempre più, si prevede che nei prossimi anni i casi di demenza aumenteranno. per tale motivo è necessario creare una rete socio-assistenziale intorno al malato e alla sua famiglia. formazione, informazione, assistenza: l'Alzheimer si combatte anche così.

CA MB IO N E LLA R uB R ICA D ISCO vER Y dopo alcuni numeri, Mattia sansone ha lasciato la redazione del nostro giornale a causa di nuovi e gravosi impegni personali. per tale motivo la redazione gli porge il suo migliore in bocca al lupo e accoglie come nuova re-

sponsabile della rubrica “discovery” la dott.ssa Virginia brancato, attuale responsabile dei rapporti con le regioni, già collaboratrice per “orizzonti biotecnologici” e da diversi anni socia attiva f.i.bio. certa che porterà avanti questo

nuovo compito con la precisione e la serietà che la contraddistingue da sempre, la redazione si congratula con la dottoressa, augurandole un forte e sincero “buon lavoro Virginia!”

Miscellanea

I vO LTI D E LLA D E ME N ZA

AcurAdi r. ferrAris


www.biotecnologi.it

sono riaperte le iscrizioni alla FiBio per l’anno 2012 Per essere soci ordinari è necessario essere titolari di Laurea triennale o specialistica o Laurea Vecchio ordinamento o dottorato o specializzazione in Biotecnologie. Per essere soci sostenitori basta essere iscritti a un corso di Laurea triennale in biotecnologie. La quota associativa è di 30 € per i soci ordinari e di 10 € per i soci sostenitori. La quota può essere versata mediante: Bonifico conto corrente postale Vaglia postale ordinario Versando l'importo al proprio coordinatore regionale Per tutti i dettagli vai alla pagina iscrizione del sito www.biotecnologi.it


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