Buon lavoro Presidente
La settimana che si conclude oggi ha visto la Sampdoria eleggere il suo sedicesimo Presidente. In ottica futura non possiamo che essere ottimisti a seguito della nomina del Dott. Edoardo Garrone a Presidente della società Blucerchiata. Le ultime scelte della famiglia Garrone hanno portato grandi benefici a tutto l'ambiente e se il neo-presidente proseguirà su questo sentiero siamo certi che ci toglieremo delle soddisfazioni, teniamo a ribadire che, altrettanto certamente, rimarremo vigili sull'operato della dirigenza e se si cadrà ancora negli errori del passato, non mancheremo di farlo notare; sempre e comunque nel segno di ciò che è secondo noi il bene dell' U.C.Sampdoria, anche a costo di sembrare forse poco riconoscenti, ma
purtroppo (o per fortuna) siamo fatti cosi,quando c'è di mezzo la Samp andiamo dritti per la nostra strada. Nella speranza, ovviamente, di non aver alcun motivo fututo per criticare la società e di continuare a vivere il momento di fiducia attuale auguriamo al Presidente, a noi e a tutti i Sampdoriani un avvenire di successi e soddisfazioni.
Buon lavoro Presidente e sempre FORZA DORIA!! _________________________________________
Black List, un incubo venuto dal passato per toglierci il futuro Prendiamo spunto da un articolo a firma di Matteo Falcone, comparso sul portale www.sportpeople.net che vi invitiamo a leggere, per analizzare il fenomeno delle black list, spauracchio sbandierato dai tempi dell'introduzione della tessera del tifoso che ancora pende sulle teste dei cittadini italiani e che poco è stato trattato dai media. Cos'è dunque una black list? Con questo termine, già di per se mostruoso nei termini, si indica una lista che ai tempi delle più dure dittature mondiali raccoglieva persone giudicate pericolose dalle autorità e le privava di svariati diritti estendendo all'infinito le pene che gli stessi soggetti interessati avevano già scontato. Ai tempi degli antichi romani, in epoca tardo repubblicana, tale fenomeno prendeva il nome di “Liste di proscrizione”; gli iscritti in tale lista venivano considerati fuori legge ed erano privati dei propri beni, inoltre chiunque poteva ucciderli con compenso da parte dello stato. La versione moderna delle liste di proscrizione in chiave sportiva non prevederebbe senz'altro l'uccisione di nessuno, ma l'annullamento del diritto di poter tornare allo stadio dopo aver scontato la propria pena si. Una bella dimostrazione di apertura mentale da parte di chi sbandiera nel mondo del calcio un provvedimento che ci porterebbe secoli indietro, cancellando di fatto le conquiste del mondo moderno. In Italia l'argomento black list, finalizzato a rendere operativo quell'obrobrio legislativo, da più parti criticato, che corrisponde al tristemente noto articolo 9 del decreto Amato, al momento risulta solo parzialmente applicato (a Venezia per esempio è già attiva una lista di soggetti non graditi negli stadi), ma come leggiamo nell'articolo già citato
comparso su Sport people.net, la stessa norma è stata adottata da un paese come la Svizzera e da tempo produce i propri effetti negativi nello sport elvetico. In Svizzera il nome dato al database che contiene i nominativi delle persone bandite da stadi e palazzetti prende il nome di “Hoogan” e comporta l'iscrizione nei suddetti registri dei soggetti sottoposti a sanzioni derivanti da condanne per fatti compiuti negli stadi; iscrizione che si protrae anche nei tre anni successivi dopo la scadenza delle misure previste. Come noterete esistono evidenti somiglianze con quanto previsto dall'articolo 9 della legge Amato che, da noi, interessa addirittura le persone giudicate anche in via non definitiva. Quello che emerge in maniera più evidente dal modello svizzero degli Hoogan è che se state pensando che in tali liste siano iscritti pericolosi delinquenti e criminali vi sbagliate di grosso. Al di la dei moltissimi casi di persone successivamente dichiarate innocenti che tuttavia sono rimaste archiviate nel database anche dopo la piena assoluzione dai fatti ad essi prescritti (evidentemente anche la proverbiale precisione degli svizzeri ogni tanto non funziona), si registra l'iscrizione nelle liste di ragazzi sottoposti a misure di irrisoria entità. Per fare un esempio, la maggior parte dei presenti nelle liste sono sottoposti a provvedimenti per la violazione di leggi sulla pirotecnica. In pratica esistono persone alle quali è vietato entrare negli stadi e nei palazzetti per aver acceso un fumogeno. Riassumendo, immaginate cosa potrebbe succedere in Italia se fosse universalmente applicato sistema del genere? Posto che se hanno fatto degli errori gli svizzeri, tenendo gente innocente nelle proprie liste, immaginiamoci cosa potrebbe succederebbe in Italia con la nostra burocrazia. Dobbiamo inoltre considerare che il numero dei sottoposti a Daspo, da noi, è pieno di gente che risulta colpevole di fatti ridicoli, dai fumogeni accesi come in Svizzera, all'essersi presentato senza tessera del tifoso in trasferta. Vogliamo sensibilizzare tutti a mantenere la massima attenzione su fatti come questi, perchè la piena applicazione delle Black List non sarebbe un problema solo degli Ultras, chiunque infatti potrebbe trovarsi coinvolto in fatti che potrebbero colpirne la libertà, anche per fatti di lieve entità o per eventi mai realizzatisi. Nessuno pensi di essere immune a questo ennesimo esercizio di repressione, una vergogna che, chissà, qualcuno potrebbe anche voler applicare al di fuori degli stadi. Per troppo tempo abbiamo concesso a chiunque di privarci delle nostre libertà e così, mostri venuti dal passato come le Black List, sono riemersi nel silenzio generale. Ne consegue che
oggi, senza dover far cenno alle mille vessazioni che siamo costretti a subire come cittadini tutti i giorni, nel nostro piccolo mondo calcistico ci troviamo senza striscioni, senza tamburi, senza trasferte e sottoposti a mille autorizzazioni.
Prima di piangere anche la scomparsa degli ultimi diritti rimasti, non allentiamo l'attenzione, vigiliamo compatti per conservare la nostra libertà.
DIFFIDATI CON NOI Domenica scorsa la partita con il Chievo è stata per noi una giornata speciale, perché ha visto il ritorno allo stadio di Raffaele, uno dei nostri ragazzi colpiti dall’ingiusta diffida di Nocera dello scorso campionato; una diffida data a ragazzi colpevoli unicamente di aver voluto seguire la propria squadra in trasferta, senza essersi piegati alle vergognose leggi riguardanti la tessera del tifoso. Il ritorno di Raffa è stato festeggiato con un prepartita a dir poco pirotecnico e da un dopopartita al club che ha degnamente festeggiato l'evento. La gioia per il ritorno di Raffaele, però, non ci fa dimenticare che altri ragazzi del gruppo stanno ancora soffrendo a causa della stessa ingiustizia e non aspettiamo altro che riabbracciarli tutti nel cuore della Sud. Chi non vive il calcio come noi forse non può capire, ma questi ragazzi, ogni settimana condividono con noi gli impegni del club, le decisioni e i momenti di aggregazione e alla domenica ci mancano terribilmente. Per loro e per tutti gli altri Ultras colpiti dalla repressione non smetteremo mai di cantare “diffidati con noi”... Fino a che giustizia non sarà fatta.
Libertà per gli Ultras!