Anno 6 fanza 3

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TRASFERTE LIBERE PER TUTTI La sveglia domenicale di buon mattino, l'appuntamento a Torre Cantore col pullman, il viaggio tra cori, allegria e aggregazione, quei 90 minuti di incitamento continuo così intensi da far sembrare ai ragazzi in campo di giocare al Ferraris: una "routine" che fino a due anni fa ripetevamo con grande entusiasmo ogni 15 giorni e che ogni volta avevamo il piacere di raccontare attraverso queste pagine. Ciascuna trasferta è una storia a sé e un momento indelebile che solo chi lo vive in prima persona può comprendere, la quintessenza per chi come noi vive di Sampdoria quotidianamente. Come noto, le assurde leggi studiate per reprimerci purtroppo non ci hanno più permesso di seguire liberamente la Sampdoria su e giù per lo stivale, costringendoci spesso e volentieri a fare i salti mortali per acquistare un biglietto e per riuscire ad entrare negli stadi, diritto che ci è stato negato diverse volte sebbene in possesso di regolare tagliando. Oggi finalmente possiamo tornare dopo tanto tempo a raccontare una di quelle domeniche fatte di emozioni e di passione, in cui finalmente si parte sicuri di entrare senza il rischio di essere rispediti al mittente o di essere ingiustamente colpiti da daspo e si torna a vivere la trasferta come un tempo. L'appuntamento è anticipato di un'ora rispetto al consueto orario di partenza per Parma: il pullman infatti è destinato a lasciarci nei pressi del Tardini per proseguire, accompagnato da una nostra delegazione, in direzione Sassuolo per consegnare alla Protezione Civile gli ultimi aiuti raccolti al club in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Si parte con una grande carica addosso e con una voglia incredibile di fare bolgia. Il viaggio scorre velocissimo tanto che giungiamo a Parma un paio d'ore prima del fischio d'inizio, in tempo per trovare un bar in prossimità della Curva Sud: un’autentica oasi che ci dà una mano a combattere una certa "arsura" dovuta alla carenza di birra che immancabilmente ci colpisce non appena scesi dal pullman. Finalmente è ora di entrare: ci sistemiamo nel settore riservato ai non tesserati e


ci accorgiamo col passare dei minuti dello splendido colpo d'occhio che la nostra curva riserva: sembra di tornare indietro di un paio d'anni, quando riempivamo i settori ospiti con quei colori magici che ci fan venire i brividi. La partita purtroppo termina con un'altra sconfitta, ma niente riesce a fermare la nostra felicità per essere riusciti a rivivere 90 minuti come una volta: nonostante il risultato infatti il viaggio di ritorno è una vera e propria bolgia dove viene rispolverato anche il famigerato "sorteggione", un gioco storico che ha accompagnato innumerevoli trasferte in pullman negli anni passati. Si arriva a Genova non senza esserci fermati mille volte in autogrill, come da nostra storica tradizione, contenti e soddisfatti, ma anche consapevoli che purtroppo il futuro potrebbe riservarci nuovamente assurdi divieti. Per chi ancora non l'avesse fatto, consigliamo di guardare le fotografie della Curva Sud del Tardini di domenica scorsa: una volta ammirato lo splendido spettacolo, spenda ancora qualche minuto a cercare le foto dei settori ospiti desolatamente vuoti cui ormai siamo abituati nelle ultime due stagioni. Di fronte alle enormi differenze che potrà riscontrare, rifletta, chiedendosi se il calcio che stanno creando, così privo di calore, colore e passione, ha ancora senso di esistere, oppure se è il caso che qualcuno faccia un passo indietro ammettendo che la tessera del tifoso è stata un grave errore e una pagina nera da voltare in fretta... restituendoci i nostri diritti.

TRASFERTE LIBERE!!


Logiche deduzioni Nella settimana che ci ha visti tornare in trasferta, a detta dell'osservatorio, per un semplice disguido, a Pisa L'Avvocato Contucci, a conclusione del convegno “tessera del tifoso e voucher: storia, criticità, suggerimenti”, alla presenza di tante tifoserie italiane, ha pubblicato un documento di rara completezza e di incontestabile veridicità. Teniamo a precisare che pur non essendo stati presenti al convegno ne condividiamo a pieno le conclusioni. Per il testo completo del documento vi rimandiamo al nostro sito ufficiale e vi invitiamo a leggerlo con attenzione perchè rappresenta la perfetta sintesi dello stato attuale delle cose oltre a proporre soluzioni di indiscutibile valore, come a breve illustreremo. Senza avere la presunzione di ridurre in parole semplici un testo di tale completezza, vorremmo focalizzare l'attenzione sulle considerazioni che riguardano il “voucher” e la “tessera del tifoso”. In sostanza il documento rammenta che, ad oggi, il biglietto singolo e a maggior ragione il “voucher”, soprattutto a seguito dei blocchi sull'acquisto dei biglietti previsti dal progetto “questura on line”, prevedono già una soglia di controllo tale da garantire i pieni requisiti richiesti dalla legge 41/2007 (c.d. “Legge Amato”) , con la doppia conseguenza di eliminare l'utilità (ammesso che ne abbia mai avuta e sapete come la pensiamo) della t.d.t. e allo stesso tempo far cadere qualunque ragione ostativa alla presenza dei tifosi privi di tessera del tifoso nelle trasferte. In sostanza, senza il previo assenso delle questure, cosa che riteniamo di fondamentale importanza, anche il “voucher” consente di garantire i requisiti di sicurezza previsti dalla legge. Lo scempio cui stiamo assistendo oggi, con i settori ospiti sempre più vuoti e sempre più spogli, non ha più alcuna giustificazione. L'unico elemento che consente ancora di privarci di un diritto, non fonda più le proprie ragioni su una legge (comunque orrenda), ma su pretestuosi pregiudizi dell'osservatorio e di quelle questure ancora oggi paladine di un progetto, quello della t.d.t, che dopo pochi anni oltre ad essere illegittimo e incostituzionale è diventato obsoleto e superato. Riportiamo testualmente la parte del documento redatto dall'Avvocato Contucci, nella parte in cui si rende pubblica la proposta scaturita dal convegno di Pisa: “La soluzione proposta, in conclusione, avrebbe i risultati che seguono: a) il tifoso non “fidelizzato” - per usare questo termine tanto caro ad alcuni quanto detestato da altri - con voucher o tessera del tifoso non potrebbe acquistare biglietti per le partite in trasferta, con ciò soddisfacendo la richiesta di sicurezza dell’Osservatorio, e cesserebbero gli attuali estemporanei fenomeni che vedono tifosi recarsi comunque in trasferta cercando in qualche modo di entrare, con conseguente riflesso sull’ordine pubblico; b) il tifoso più costante nelle presenze allo stadio verrebbe invece ancor più invogliato ad acquistare un voucher o la tessera del tifoso: nel primo caso per potersi recare in trasferta e per potersi abbonare - anche a maggior costo - pur di non avere la tessera del tifoso, nel secondo caso per avere il vantaggio


economico che già oggi ha, pagando un prezzo inferiore per biglietti e abbonamenti ed avere altre facilitazioni scelte dalla Società; c) il tifoso “occasionale” potrebbe comunque, per le partite in casa, acquistare il singolo biglietto, così come fa anche oggi, a costo maggiore rispetto a chi ha la tessera del tifoso, con conseguente vantaggio economico per il club; d) ultimo ma non per questo meno importante, il vantaggio che avrebbero i cameramen delle varie reti televisive nel non dover dribblare gli imbarazzanti spalti vuoti, visto che forse tornerebbero a riempirsi. Adottando questa semplicissima soluzione, praticabile ovviamente da tutte le società che hanno inteso adottare un voucher con le medesime caratteristiche di sicurezza richieste dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, le presenze negli stadi non potranno che aumentare, adattandosi agli standard europei, in una rinnovata maturità delle stesse tifoserie organizzate e dei semplici tifosi di calcio, sui quali è maggiormente gravato il quinquennio di restrizioni che hanno reso meno piacevole, per non dire disagevole e a volte addirittura antipatico, il recarsi allo stadio.” Queste argomentazioni non lasciano adito a nessun dubbio; se proseguirà la politica dei divieti si darà vita all'ennesima macchietta italiana, si terrà in vita un inutile apparato che, già svuotato dei legami commerciali e bancari per effetto della pronuncia del Consiglio di Stato, oggi perde anche l'artificiosa motivazione delle ragioni di pubblica sicurezza. Non pensiamo sia possibile muovere alcuna critica a ragioni come queste e ci permettiamo di aggiungere che a nostro modesto parere, sulla scorta delle inoppugnabili parole dell'Avvocato Contucci, anche coloro che non sono provvisti di voucher o t.d.t potrebbero andare in trasferta, proprio perché acquistando il biglietto, sarebbero già in possesso dei requisiti di sicurezza richiesti. Al di là di questa nostra personale considerazione reputiamo che ormai la situazione sia piuttosto chiara: chi vorrà fare ancora una volta orecchie da mercante si dovrà prendere la responsabilità della morte del calcio italiano e allora non basteranno più le frasi dei politicanti e i loro falsi dati sbandierati ai quattro venti. Le loro colpe saranno palesi anche agli occhi dei tanti che in questi anni hanno voluto coprirsi gli occhi di fronte alla realtà. Non ci sono più scuse!

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