Fanzine n 7 sampdoria internazionale

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Ciao Ringo, una vita in Blucerchiato

Chi frequenta la Gradinata ed è stato, almeno in qualche occasione in trasferta, non può non aver notato, almeno una volta nella vita, quell’uomo grande e grosso, con un paio di baffoni e il cappellino perennemente in testa. Quell’uomo era e sarà per sempre un pezzo dei nostri cuori, ma ancor di più era e resterà un pezzo di storia della tifoseria Blucerchiata. Ringo, così era conosciuto da tutti, ci ha lasciato alla fine della scorsa settimana, destinando al cuore di chi aveva avuto modo di frequentarlo un grande tesoro di ricordi ed emozioni che resteranno indelebilmente impresse nei cuori. Il suo vero nome era Salvatore Piras ed essendo nato nel 1946 il suo legame con l’Unione Calcio Sampdoria era scritto nelle stelle. Era giunto a Genova


dalla Sardegna e quei colori che fanno festa solo a guardarli gli erano entrati da subito nel cuore. Ad oggi risulta quasi impossibile determinare quante trasferte abbia fatto al seguito della Sampdoria, in realtà non lo sapeva con precisione neanche lui, ma in tanti sono pronti a giurare che abbia superato di gran lunga le 500 partite. Una cosa è certa, a vedere la Sampdoria Ringo c’è sempre stato: con la neve, con la pioggia e con il sole; in treno, in pullman, in macchina o con i pulmini, ha sempre raggiunto qualunque stadio, perché in casa come in trasferta lui c’era sempre. Ai tempi dei primi Ultras lui era sempre con quei ragazzi, come spesso ci ha ricordato Claudio Bosotin, e con loro aveva condiviso viaggi, fatiche ed avventure. Non aveva un gruppo o una compagnia fissa, per lui l’importante era andare, intanto tutti gli volevano bene e lui stava bene con tutti. Nella seconda metà degli anni duemila incominciò a venire in trasferta con noi; lui viveva a Sampierdarena e dopo averci conosciuto ha iniziato a frequentare il nostro club e a seguirci in ogni trasferta. Ringo amava il calcio in ogni sua declinazione e spesso era possibile vederlo sui gradoni dello stadio Ferrando di Cornigliano ad assistere alle partite del Don Bosco, ma il suo vero amore erano quei colori Blucerchiati che spiccavano in ogni occasione, sette giorni su sette, sul suo cappellino, su una felpa o su una semplice maglietta. Ringo era l’esempio inconfutabile dell’innamorato: alla fine delle partite più sciagurate brontolava contro questo o quel giocatore, piuttosto che contro l’arbitro e le sue decisioni, ma durante il viaggio di ritorno tutto passava, perché c’era un’altra partita da aspettare e da vivere e solo questo contava. Era, per l’appunto, come l’innamorato che perdona qualche imperfezione al proprio amore, in vista della prospettiva di tutte le gioie che si vivranno in quello spazio di tempo che si chiama futuro. Quanti scherzi ci siamo fatti Ringo! Quante volte ci siamo menati il belino al club e quante risate insieme. In questi giorni, parlando tra di noi, abbiamo ricordato tanti momenti, come quello in cui, durante la manifestazione contro le leggi sugli stadi, tu tenevi un lembo del nostro striscione, un fatto che a pensarci oggi ci riempie di orgoglio; oppure le tante ore passate in nave per le trasferte a Cagliari o i lunghi viaggi delle trasferte europee. A portare via Ringo è stato quel male bastardo che colpisce la memoria, cancellando tutti i momenti belli e le persone care, ma se è vero come dice qualcuno che, quando la vita ci abbandona, nella mente passano in rassegna tutti i momenti della propria vita, allora in quell’attimo, tra le altre cose avrai senz’altro rivisto i goal di Salvi e le meraviglie di Chiorri, le magie di Vialli e di Mancini e le tante coppe, lo scudetto e tutti i momenti d’oro della tua Sampdoria. Avrai visto ancora una volta tutto e ti avrà rasserenato il cuore. Ora immaginiamo che nel cammino che hai intrapreso ti accompagnino migliaia di bandiere blucerchiate, perché quei colori che hai così tanto amato non manchino mai più ai tuoi occhi e quando sarai arrivato dove il destino ti


avrà voluto portare, ancora guarderai la tua Sampdoria e aspetterai ogni volta la prossima partita. Buon viaggio Grande Baffo, sarai sempre nei nostri cuori.

In viaggio con i nostri Fratelli Durante le ultime settimane abbiamo avuto modo di incontrare i nostri gemellati Ternani e del Porto, in occasione delle partite Ternana- Cremonese e Liverpool-Porto di Champions League. In terra umbra abbiamo riabbracciato i Fratelli Ternani durante una partita chiave nella lotta per la salvezza delle Fere. Una macchina di ragazzi del nostro gruppo ha raggiunto Terni e ha passato l’intera giornata con i tifosi rossoverdi, assistendo con loro in Curva Nord al fondamentale successo della Ternana, che ha rappresentato un piccolo, ma importante passo verso la salvezza. Siamo contenti di averS portato bene ai nostri Fratelli e ci auguriamo che l’orgoglio delle Fere, possa presto portarci a festeggiare con loro la permanenza in serie B. Qualche giorno più tardi è stata la volta della trasferta europea di Liverpool, per sostenere insieme ai ragazzi del Colectivo 1995, la compagine bianco azzurra in terra britannica.

A Ai ragazzi di Porto si è aggregata una rappresentanza del nostro gruppo, a testimonianza di un gemellaggio che per entrambe le parti è ogni giorno più saldo e inscindibile. Questa volta non ci è riuscito di portare bene ai fratelli portoghesi come qualche giorno prima ci era riuscito con i Ternani, ma la cosa più importante per noi era condividere con i ragazzi del Colectivo un'altra giornata importante nella storia del nostro Gemellaggio. Un saluto ai ragazzi di Terni e di Porto. Alla prossima!


Crotone-Sampdoria Domenica 11/03 il calendario ci ha messo di fronte ad una delle trasferte che più aspettavamo con trepidazione, quella di Crotone. Da una parte perchè non presenziavamo nel settore dell'Ezio Scida da ormai diversi anni, dall'altra perchè le trasferte al Sud hanno sempre un fascino particolare che solo chi le affronta può cogliere. Partiamo quindi alla volta di Crotone il sabato sera su due pulmini e, dopo un lungo viaggio, raggiungiamo la Calabria. Giunti allo stadio prendiamo posto nel settore posizionando la nostra pezza e creando un bel colpo d'occhio con lo sventolio delle nostre bandierine, coadiuvato dal forte vento che soffia sullo stadio. Purtroppo, come ormai troppo frequentemente accade in trasferta, la partita si mette subito male e la squadra prende un'imbarcata figlia di una prestazione davvero imbarazzante. Nonostante il risultato impietoso, il settore non si perde d'animo e sostiene la squadra incessantemente fino al triplice fischio; un impegno encomiabile da parte di noi tifosi, non altrettanto da parte della squadra, dalla quale pretendiamo prestazioni di ben altro spessore dal punto di vista della cattiveria agonistica perchè la storia della Sampdoria e i tifosi blucerchiati non si meritano figure come queste. Il viaggio di ritorno è interminabile e su molti di noi incombe la giornata lavorativa, da affrontare immediatamente all'arrivo a Genova, ma nonostante tutto la soddisfazione per aver affrontato questa lunga trasferta è davvero una sensazione impagabile che va oltre la stanchezza e la delusione per il risultato.

www.fierifossato.it


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