MCF 73 COPIA SAGGIO

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73

La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it

Emissioni

Corsi di formazione nel Triveneto

Lavaggio

Autorizzazioni impossibili nella metalmeccanica?

Prezzi

Variazione delle materie prime

Vernici

I parametri di scelta

La verniciatura a “Report” Dibattito tra i lettori sul caso Geico

Polveri

Come ridurre i rischi di esplosione

Rubriche

Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi

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UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE

IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante? Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla sicurezza del lavoro? Come si preparano i supporti? Come scegliere una cabina di verniciatura? Come scegliere un impianto di depurazione?

430 pagine, 200 figure e tabelle


CAPITOLO I: COSA SONO I PRODOTTI VERNICIANTI Anzitutto la parola giusta Verniciare per decorare è una tecnica antica Verniciare per proteggere è una tecnica moderna I pv sono amici o nemici dell’ambiente ? Classificazione e campi di impiego dei pv Destinazione d’uso dei p v La tecnologia dei pv è in continuo progresso CAPITOLO II: COSA SI VERNICIA? Il comportamento delle superfici Acciai al carbonio (ferro) Acciai inox Ghisa Alluminio e sue leghe Rame e sue leghe Zinco e sue leghe Altri CAPITOLO III: I COMPONENTI DEI PRODOTTI VERNICIANTI I principali tipi di leganti Pigmenti e cariche: differenze e analogie Solventi, diluenti, composti volatili (COV) Gli additivi Altri componenti dei pv Appendice: la campagna ”Diluente Certo” CAPITOLO IV: L’ESSICCAZIONE Essiccazione fisica o chimica (reticolazione) Le reazioni di reticolazione Note sui meccanismi di reticolazione Film essiccati con essiccazione fisica o chimica: reversibilità e irreversibilità CAPITOLO V: PRESTAZIONI DEI PV E LORO DOCUMENTAZIONE Come si misurano le caratteristiche prestazionali Le caratteristiche principali La documentazione sulle prestazioni: Scheda tecnica e scheda di sicurezza CAPITOLO VI: LE TECNOLOGIE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE I prodotti all’acqua

I prodotti per l’immersione e per elettroforesi I prodotti ad alti solidi Le pitture in polvere Essiccazione mediante radiazioni

l’applicazione: reciprocatori e robot Controllo e gestione dell’impianto

CAPITOLO VII: PRETRATTAMENTO E SVERNICIATURA Trattamento chimico dell’acciaio Pretrattamento meccanico dell’acciaio: Sabbiatura Pretrattamento dell’alluminio e sue leghe Pretrattamento di altri metalli Sverniciatura

CAPITOLO XIII: APPLICAZIONI DELLE VERNICI IN POLVERE Processo a letto fluido Processo a letto fluido elettrostatico Caratteristiche delle polveri Verniciatura elettrostatica a spruzzo Le attrezzature Le cabine di applicazione a polvere e i sistemi di recupero

CAPITOLO VIII: L’APPLICAZIONE DELLE VERNICI: LE ATTREZZATURE Parametri che distinguono le varie apparecchiature Le manovre con la pistola Gli apparecchi per l’applicazione a spruzzo con aria, detti anche aerografi Le apparecchiature per l’applicazione a spruzzo ad alta pressione senza aria (”airless”) Le apparecchiature per l’applicazione ”misto-aria” Le apparecchiature per l’applicazione elettrostatica Spruzzatura a caldo CAPITOLO IX: CABINE DI VERNICIATURA La sicurezza prima di tutto Cabine aperte frontalmente Cabine chiuse Cabine di grandi dimensioni Cabine con disco elettrostatico Piano aspirante Impianti di protezione antincendio Filtrazione dell’overspray Aria in entrata Rumore Zone per la pulizia delle pistole e la preparazione delle vernici Come scegliere una cabina CAPITOLO X: FORNI DI ESSICCAZIONE Forni di essiccazione Fonti di calore Grandezze caratteristiche di un forno a convezione CAPITOLO XI: AUTOMAZIONE La movimentazione dei manufatti

CAPITOLO XII: MOVIMENTAZIONE: I SISTEMI DI TRASPORTO

CAPITOLO XIV: APPLICAZIONI PARTICOLARI Immersione Macchine a rullo (”coil coating”) Elettroforesi CAPITOLO XV: DEPURAZIONE E DISTILLAZIONE DEI SOLVENTI Adsorbimento Assorbimento Combustione Rotoconcentrazione Biofiltrazione Il recupero dei solventi CAPITOLO XVI: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO Come si presenta la domanda I limiti alle emissioni Le competenze degli enti locali La legislazione europea: direttiva VOC, prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Effetto serra e reattività fotochimica CAPITOLO XVII: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Igiene del lavoro Sentenze in materia di sicurezza Il rumore La marcatura CE Riconoscere i prodotti pericolosi Il rischio secondo gli igienisti Classificazione delle sostanze La protezione delle vie respiratorie Adempimenti fiscali Pubblicita’ ingannevole Da rifiuti a risorse


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Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 Fax 02.33.22.04.62 Sito Web www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio

Termini di consegna materiali numero

REDAZIONALI

pubblicita’

73/gennaio

15/11/2012

06/12/2012

74/maggio

15/03/2013

11/04/2013

75/SETTEMBRE

02/06/2013

04/07/2013

76/NOVEMBRE

12/09/2013

03/10/2013


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Contenuti del numero 73 04 -  Si intravede la luce in fondo al tunnel: speriamo che non sia un treno...

Nel 2013, nonostante l’attenuazione degli impulsi sfavorevoli e un moderato recupero dell’attività economica nel secondo semestre, la variazione media annua del PIL resterà leggermente negativa

10 - Nebbie in Val Padana

Il lamento, ironico ma molto serio, di un consulente alle prese con l’autorizzazione alle emissioni per lo sgrassaggio con solventi di un’azienda metalmeccanica

14 - La scelta dei prodotti vernicianti

Tutto quello che avreste voluto sapere sulle vernici e nessuno vi ha mai spiegato. Continua la serie di articoli di approfondimento sul tema delle vernici. Questa volta analizziamo i parametri di scelta dei PV

19 - Ridurre i rischi di esplosione

Nuova edizione 2012 della norma EN 14491 - Sistemi di protezione mediante sfogo dell’esplosione di polveri

22 - Che aria tira nella depurazione?

A Treviso si sono svolte quattro giornate di aggiornamento e confronto tra gli impiantisti del settore della depurazione e gli operatori pubblici del Triveneto impegnati nelle autorizzazioni e nel controllo delle aziende

26 -  La verniciatura a Report

Dibattito acceso tra i nostri lettori sul servizio presentato dalla trasmissione televisiva “Report” su un’impiantista del nostro settore

32 - Notizie dalle aziende

La nostra rivista consente di affrontare le scelte di comunicazione in modo professionale e questa rubrica è a disposizione delle aziende

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  03


Prezzi

Si intravede la luce in fondo al tunnel: speriamo che non sia un treno...

a cura della Redazione

04  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013


Prezzi

Per l’anno 2012 le prime analisi dell’Istat (l'ente nazionale di statistica) prevedono una riduzione del prodotto interno lordo nazionale pari al 2,3%, mentre per il 2013, nonostante l’attenuazione degli impulsi sfavorevoli e un moderato recupero dell’attività economica nel secondo semestre, la variazione media annua resterebbe leggermente negativa (-0,5%). Le banche centrali manterranno condizioni monetarie espansive sia in Europa sia negli Stati Uniti, mentre nella maggior parte dei Paesi le politiche fiscali restrittive continueranno a perseguire l’obbiettivo del risanamento dei bilanci pubblici. Negli Stati Uniti, il tasso di crescita del Pil del 2013 (+2,1%) rimarrebbe in linea con quello del 2012 (+2,3%) sotto l’ipotesi del rinnovo delle misure fiscali di stimolo in scadenza a fine anno. L’area dell’euro sperimenterebbe, invece, una contrazione del prodotto per l’anno in corso (-0,5%), seguita da un lieve aumento nel 2013 (+0,1%) determinato da un secondo semestre in moderata accelerazione. L’andamento più dinamico dell’economia statunitense rispetto a quella europea condurrebbe, anche per il 2013, a un lieve apprezzamento in media d’anno del dollaro verso l’euro (di circa lo 0,6%), dopo quello più consistente del 2012 (circa 7,6%). Il rallentamento delle economie avanzate si è trasmesso alle aree emergenti attraverso un deterioramento del clima di fiducia e una sostanziale decelerazione degli scambi mondiali. Anche in Cina l’attività economica ha subito un notevole rallentamento, con una decelerazione nella dinamica delle esportazioni e degli investimenti. Più in generale le prospettive a medio termine per le economie emergenti sembrano legate prin-

cipalmente alla capacità di attuazione di azioni di stimolo da parte delle politiche economiche. L’insieme di questi effetti sta determinando una decelerazione del Pil di queste economie (+5% nel 2012 rispetto al +6,2% del 2011), fenomeno che dovrebbe confermarsi anche nel 2013 (+4,7%). A una graduale ripresa del ciclo economico internazionale è anche legata la previsione di una più vivace dinamica degli scambi mondiali. Il commercio mondiale in volume registrerebbe per l’intero 2012 la performance più modesta dell’ultimo decennio (2,5%), se si esclude la forte riduzione del 2009. Per il 2013 l’incremento previsto (4,7%) sarebbe compatibile con un profilo di moderata crescita degli scambi. La caduta del Pil iniziata in Italia nel terzo trimestre del 2011 dovrebbe proseguire, con intensità sempre più contenute, fino al secondo trimestre del 2013: la durata della crisi attuale supererebbe così sia quella del biennio 2008-09 (5 trimestri) sia quella del periodo 1992-93 (6 trimestri). La domanda estera netta risulterebbe la principale fonte di sostegno alla crescita, con un contributo rispettivamente pari a 2,8 e a 0,5 punti percentuali nei due anni considerati. Nel 2013 la domanda estera proveniente dai mercati dell’Unione europea (UE) dovrebbe mostrare soltanto un moderato miglioramento a seguito di una ripresa dei livelli di fiducia, mentre le economie esterne all’area UE guiderebbero ancora l’evoluzione del commercio internazionale. Le esportazioni complessive sono attese in ulteriore marcata decelerazione nel 2012 (+1,3%), per poi guadagnare lievemente in intensità nel 2013 (+2,4%). La geografia degli scambi continuerà a operare in senso avverso all’export del nostro Paese: i mer-

cati di sbocco dell’Italia, infatti, sono attesi crescere meno del commercio complessivo, il che determinerebbe una nuova flessione della quota di mercato in volume delle esportazioni italiane sul commercio mondiale. Nel 2012, le importazioni complessive si ridurrebbero in misura significativa (-7,9%), riflettendo Per consultare online la drastica l’evoluzione dei prezzi riduzione delle materie prime, dei consuvisitate i portali: mi privati www. lavaggio.com e degli inwww.verniciatore.it vestimenti e la frenata dell’export. Nel 2013, gli acquisti all’estero mostrerebbero un moderato recupero (+0,9%), attivato dalla ripresa delle esportazioni e dal miglioramento della spesa per investimenti in beni strumentali. Alla luce di tali andamenti e di una moderata evoluzione dei corrispondenti deflatori, il saldo positivo tra esportazioni e importazioni si attesterebbe, nella media del 2012, a circa l’1% del Pil e poi salire all’1,5% nel 2013, a sintesi di un surplus della bilancia commerciale e di un disavanzo di quella dei servizi. Il contributo della domanda interna al netto delle scorte è previsto rimanere negativo sia nel 2012 (-3,6 punti percentuali) sia nel 2013 (-0,9 punti percentuali). Gli investimenti fissi lordi diminuirebbero del 7,2% nel 2012, per effetto di una forte riduzione da parte delle imprese e delle amministrazioni pubbliche. Nel 2013, le prospettive di una ripresa del ciclo produttivo e il graduale miglioramento delle condizioni di accesso al credito porterebbero ad un rallentamento della caduta (-0,9%).

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  05


0,58

Acetato isobutile

0,63

0,61

0,60

0,64

0,60

0,63

0,77

0,44

0,83

1,02

0,46

0,44

0,46

0,49

Alcool butilico

Alcool isobutilico

Alcool etilico

Butilglicole Acetato

Cloruro di Metilene

MEK (Metiletilchetone)

MIBK (Metilisobutilchetone)

Percloroetilene (tetracloroetilene)

Solvente nafta petrolio (Tipo leggero)

Toluene

Xilene

06  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

1,52

1,40

Pentaeritrite

Trimetrilolpropano in scaglie

0,58

0,49

0,76

Glicole monoetilenico

Glicole dietilenico

Stirolo monomero

0,82

2,60

1,30

2,15

2,30

Ftalato di isononile

Nitrocellulosa con alcool isopropilico

Stearato di zinco

Titanio Biossido rutilo

T.D.I.

VARIE

0,66

1,03

0,58

Glicerina distillata

1,90

1,90

1,15

2,60

0,73

0,70

0,62

0,80

0,88

0,84

Acido fumarico

Anidride maleica fusa

Acido adipico

1,35

1,25

0,66

0,80

0,68

Olio di soia

0,83

1,10

0,93

Olio di ricino

0,65

0,85

0,78

0,50

0,46

0,40

0,42

0,98

0,64

0,40

0,74

1,20

0,63

Anidride ftalica scaglie

MATERIE PRIME PER POLIESTERI

0,78

0,80

Acidi grassi tallolio

Acidi grassi soia

MATERIE PRIME PER RESINE

0,44

0,44

Acquaragia min.dearomat.

0,37

0,63

0,40

Acetone

Acquaragia min.

0,59

0,69

0,75

0,70

Acetato etile

0,66

0,72

Acetato butile

SOLVENTI

2,00

1,95

1,15

2,85

0,99

1,05

1,00

1,00

0,56

1,75

1,85

1,45

1,80

1,35

0,60

0,87

0,87

0,91

0,75

0,59

0,52

0,53

0,52

1,40

1,48

0,52

1,28

0,60

0,71

0,71

0,55

0,47

0,77

0,97

0,88

0,94

1,95

1,90

1,26

2,85

1,15

0,87

0,64

0,73

0,46

1,25

1,35

1,20

1,70

1,22

0,66

0,78

0,93

0,81

0,94

0,70

0,56

0,66

0,51

1,30

0,93

0,51

1,28

0,65

0,75

0,79

0,65

0,60

0,67

0,92

0,86

0,90

2,41

2,00

1,60

2,70

1,30

1,15

0,91

0,80

0,46

1,34

1,10

1,70

1,78

1,50

0,65

0,85

0,97

0,80

0,93

0,71

0,57

0,66

0,54

1,26

0,91

0,51

1,21

0,65

1,15

1,13

0,69

0,59

0,75

1,11

0,95

1,10

2,70

2,00

1,39

2,60

1,69

0,98

1,09

1,13

1,20

1,27

0,97

1,30

1,64

1,59

0,96

1,00

0,98

1,00

0,85

0,73

0,62

0,72

0,51

1,15

1,02

0,49

1,42

0,66

1,14

1,10

0,73

0,66

0,67

1,18

0,88

1,14

2,87

1,95

1,35

2,40

1,37

0,60

0,67

0,55

0,37

1,11

1,09

1,10

1,60

1,45

0,78

1,13

0,73

0,98

0,85

0,54

0,42

0,64

0,51

1,78

0,98

0,43

1,41

0,70

1,03

1,02

0,64

0,58

0,77

1,06

0,82

1,03

PERIODI DI RIFERIMENTO GEN. 03 GEN.04 GEN.05 GEN.06 GEN.07 GEN.08 GEN.09

2,10

1,95

1,32

2,00

1,23

0,80

0,70

0,63

0,33

1,08

0,97

1,33

1,28

1,12

0,75

1,10

0,80

0,88

0,90

0,63

0,52

0,61

0,54

1,05

0,77

0,50

1,22

0,70

0,84

0,86

0,58

0,55

0,93

0,83

0,78

0,81

GEN.10

2,02

2,20

1,55

2,30

1,96

1,05

1,04

0,94

0,57

1,34

1,30

1,92

1,70

1,18

1,09

1,54

1,02

1,25

1,20

0,78

0,66

0,75

1,30

1,45

1,58

0,58

1,38

0,75

1,13

1,15

0,75

0,71

0,70

1,24

0,97

1,21

GEN.11

1,68

3,30

1,57

2,97

1,73

1,08

0,80

0,80

0,55

1,27

1,28

1,23

1,80

1,34

1,03

1,50

1,13

1,28

1,36

NP

NP

1,22

1,00

1,57

1,68

0,55

1,40

0,89

1,06

1,11

0,97

0,92

0,72

1,11

0,95

1,06

GEN.12

2,15

2,80

1,55

2,97

1,85

1,30

1,00

0,98

0,77

1,52

1,36

1,42

1,88

1,39

1,03

1,30

1,36

1,25

1,54

1,10

1,08

1,00

0,69

1,71

1,32

0,42

1,50

0,86

1,12

1,20

0,97

0,92

0,89

1,06

0,93

1,04

DIc.12

27,98%

-15,15%

-1,27%

0,00%

6,94%

20,37%

25,00%

22,50%

40,00%

19,69%

6,25%

15,45%

4,44%

3,73%

0,00%

-13,33%

20,35%

-2,34%

13,24%

N.P.

N.P.

-18,03%

-31,00%

8,92%

-21,43%

-23,64%

7,14%

-3,37%

5,66%

8,11%

0,00%

0,00%

23,61%

-4,50%

-2,11%

-1,89%

DIC/12 GEN/12

6,44%

27,27%

0,00%

29,13%

-5,61%

23,81%

-3,85%

4,26%

35,09%

13,43%

4,62%

-26,04%

10,59%

17,80%

-5,50%

-15,58%

33,33%

0,00%

28,33%

41,03%

63,64%

33,33%

-46,92%

17,93%

-16,46%

-27,59%

8,70%

14,67%

-0,88%

4,35%

29,33%

29,58%

27,14%

-14,52%

-4,12%

-14,05%

2,38%

43,59%

17,42%

48,50%

50,41%

62,50%

42,86%

55,56%

133,33%

40,74%

40,21%

6,77%

46,87%

24,11%

37,33%

18,18%

70,00%

42,05%

71,11%

74,60%

107,69%

63,93%

27,78%

62,86%

71,43%

-16,00%

22,95%

22,86%

33,33%

39,53%

67,24%

67,27%

-4,30%

27,71%

19,23%

28,40%

-26,13%

48,72%

14,81%

23,75%

37,96%

125,00%

49,25%

78,18%

108,11%

36,94%

24,77%

29,09%

17,50%

-4,14%

32,05%

15,04%

86,30%

27,55%

81,18%

103,70%

157,14%

56,25%

35,29%

-3,93%

34,69%

-2,33%

6,38%

22,86%

8,74%

17,65%

51,56%

58,62%

15,58%

0,00%

13,41%

0,97%

-20,37%

40,00%

11,51%

14,23%

9,47%

32,65%

-8,26%

-13,27%

-35,83%

19,69%

40,21%

9,23%

14,63%

-12,58%

7,29%

30,00%

38,78%

25,00%

81,18%

50,68%

74,19%

38,89%

35,29%

48,70%

29,41%

-14,29%

5,63%

30,30%

-1,75%

9,09%

32,88%

39,39%

32,84%

-10,17%

5,68%

-8,77%

-10,79%

40,00%

-3,13%

10,00%

45,38%

13,04%

9,89%

22,50%

67,39%

13,43%

23,64%

-16,47%

5,62%

-7,33%

58,46%

52,94%

40,21%

56,25%

65,59%

54,93%

89,47%

51,52%

27,78%

35,71%

45,05%

-17,65%

23,97%

32,31%

-2,61%

6,19%

40,58%

55,93%

18,67%

-4,50%

-2,11%

-5,45%

DIFFERENZE IN % CON PERIODI PRECEDENTI DIC/12 DIC/12 DIC/12 DIC/12 DIC/12 GEN/11 GEN/10 GEN/09 GEN/08 GEN/07

10,26%

47,37%

23,02%

4,21%

60,87%

49,43%

56,25%

34,25%

67,39%

21,60%

0,74%

18,33%

10,59%

13,93%

56,06%

66,67%

46,24%

54,32%

63,83%

57,14%

92,86%

51,52%

35,29%

31,54%

41,94%

-17,65%

17,19%

32,31%

49,33%

51,90%

49,23%

53,33%

32,84%

15,22%

8,14%

15,56%

DIC/12 GEN/06

Prezzi

Variazioni costi materie prime


0,22

0,26

0,38

0,38

0,58

0,65

Acquaragia min.

Acquaragia min.dearomat.

Alcool butilico

Alcool isobutilico

Alcool etilico

Butilglicole

0,70

0,52

0,52

0,55

0,39

0,34

0,64

0,85

0,62

0,62

0,67

0,57

0,53

0,54

0,72

1,24

1,65

Pentaeritrite

Trimetilolpropano

0,88

0,67

0,60

0,88

0,35

0,34

0,40

Glicerina distillata

Glicole monoetilenico

Glicole dietilenico

Stirolo monomero

1,91

T.D.I.

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  07

1,86

2,07

1,06

1,06

2,07

Stearato di zinco

1,91

Titanio Biossido rutilo

2,07

0,41

Ftalato di isononile

0,80

0,80

Nitrocellulosa con alcool isopropilico

VARIE

0,70

0,88

Anidride maleica fusa

0,72

1,16

0,88

Acido adipico

1,21

1,50

1,08

0,48

1,24

0,70

0,70

0,67

Acido fumarico

MATERIE PRIME PER POLIESTERI

1,27

0,62

Olio di soia

0,32

Anidride ftalica

Olio di ricino

0,62

0,85

Acidi grassi tallolio

Acidi grassi soia

MATERIE PRIME PER RESINE

0,44

2,30

2,27

1,16

2,30

0,86

0,89

0,65

0,62

1,65

1,19

1,24

1,32

1,50

1,29

0,48

1,01

0,73

0,70

0,70

0,54

2,35

2,27

1,16

2,30

0,76

0,81

0,60

0,60

1,42

1,14

1,29

1,29

1,50

1,29

0,46

0,90

0,65

0,70

0,70

0,46

2,12

1,95

1,24

2,30

0,75

0,50

0,44

0,44

0,89

0,85

0,90

1,11

1,20

1,22

0,57

0,82

0,55

0,75

0,72

0,36

0,37

0,24

0,49 0,45

Xilolo

0,51

0,56

0,34

0,41

0,38

0,24

1,03

0,26

1,27

Toluolo

1,24

0,70

0,34

0,77

0,70

0,53

0,58

0,36

0,32

0,47

0,58

Solvente nafta petrolio (Tipo leggero)

0,89

0,75

0,95

0,84

0,62

0,57

0,64

0,54

0,46

0,52

0,70

0,59

0,58

0,34

MIBK

0,70 0,87

Percloroetilene (tetracloroetilene)

0,71

0,64

0,96

0,29

Acetone

0,62

0,72

0,88

MEK

0,55

Acetato isobutile

0,72

0,61

0,00

0,61

Cloruro di Metilene

0,53

Acetato butile

2,30

2,15

1,30

2,60

0,82

0,76

0,49

0,58

1,03

0,84

0,88

1,20

1,40

1,52

0,68

0,93

0,63

0,80

0,78

0,49

0,46

0,44

0,46

1,02

0,83

0,44

0,77

0,63

0,60

0,64

0,44

0,40

0,63

0,70

0,75

0,72

1,90

1,90

1,15

2,60

0,73

0,70

0,58

0,66

0,62

0,80

0,80

1,10

1,35

1,25

0,66

0,83

0,65

0,85

0,78

0,50

0,46

0,40

0,42

0,98

0,64

0,40

0,74

0,60

0,61

0,63

0,44

0,37

0,58

0,69

0,59

0,66

2,00

1,95

1,15

2,85

0,99

1,05

1,00

1,00

0,56

1,75

1,85

1,45

1,80

1,35

0,60

0,87

0,87

0,91

0,75

0,59

0,52

0,53

0,52

1,40

1,48

0,52

1,28

0,60

0,71

0,71

0,55

0,47

0,77

0,97

0,88

0,94

1,95

1,90

1,26

2,85

1,15

0,87

0,64

0,73

0,46

1,25

1,35

1,20

1,70

1,22

0,66

0,78

0,93

0,81

0,94

0,70

0,56

0,66

0,51

1,30

0,93

0,51

1,28

0,65

0,75

0,79

0,65

0,60

0,67

0,92

0,86

0,90

2,41

2,00

1,60

2,70

1,30

1,15

0,91

0,80

0,46

1,34

1,10

1,70

1,78

1,50

0,65

0,85

0,97

0,80

0,93

0,71

0,57

0,66

0,54

1,26

0,91

0,51

1,21

0,65

1,15

1,13

0,69

0,59

0,75

1,11

0,95

1,10

2,70

2,00

1,39

2,60

1,69

0,98

1,09

1,13

1,20

1,27

0,97

1,30

1,64

1,59

0,96

1,00

0,98

1,00

0,85

0,73

0,62

0,72

0,51

1,15

1,02

0,49

1,42

0,66

1,14

1,10

0,73

0,66

0,67

1,18

0,88

1,14

2,87

1,95

1,35

2,40

1,37

0,60

0,67

0,55

0,37

1,11

1,09

1,10

1,60

1,45

0,78

1,13

0,73

0,98

0,85

0,54

0,42

0,64

0,51

1,78

0,98

0,43

1,41

0,70

1,03

1,02

0,64

0,58

0,77

1,06

0,82

1,03

GEN.98 GEN. 99 GEN.00 GEN. 01 GEN.02 GEN. 03 GEN.04 GEN.05 GEN.06 GEN.07 GEN.08 GEN.09

Acetato etile

SOLVENTI

2,10

1,95

1,32

2,00

1,23

0,80

0,70

0,63

0,33

1,08

0,97

1,33

1,28

1,12

0,75

1,10

0,80

0,88

0,90

0,63

0,52

0,61

0,54

1,05

0,77

0,50

1,22

0,70

0,84

0,86

0,58

0,55

0,93

0,83

0,78

0,81

GEN.10

2,02

2,20

1,55

2,30

1,96

1,05

1,04

0,94

0,57

1,34

1,30

1,92

1,70

1,18

1,09

1,54

1,02

1,25

1,20

0,78

0,66

0,75

1,30

1,45

1,58

0,58

1,38

0,75

1,13

1,15

0,75

0,71

0,70

1,24

0,97

1,21

1,68

3,30

1,57

2,97

1,73

1,08

0,80

0,80

0,55

1,27

1,28

1,23

1,80

1,34

1,03

1,50

1,13

1,28

1,36

NP

NP

1,22

1,00

1,57

1,68

0,55

1,40

0,89

1,06

1,11

0,97

0,92

0,72

1,11

0,95

1,06

GEN.11 GENN.12

2,15

2,80

1,55

2,97

1,85

1,30

1,00

0,98

0,77

1,52

1,36

1,42

1,88

1,39

1,03

1,30

1,36

1,25

1,54

1,10

1,08

1,00

0,69

1,71

1,32

0,42

1,50

0,86

1,12

1,20

0,97

0,92

0,89

1,06

0,93

1,04

DIc.12

Prezzi

Variazioni costi materie prime

La tabella della pagina precedente descrive le variazioni e le differenze in percentuale dei prezzi delle materie prime utilizzate per la preparazione di solventi di lavaggio, vernici, diluenti, e svernicianti, da gennaio 2003 all’ultimo mese disponbibile, mentre la tabella in questa pagina descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno. (valori espressi in Kg).


1,20

1,14

2,15

2,30

Bisfenolo A (difenil ol propano)

Neo-pentilglicole in scaglie

Titanio Biossido rutilo

T.D.I.

08  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

0,65

1,21

1,08

1,37

1,52

1,96

Acido teraftalico purificato

Bisfenolo A (difenil ol propano)

Neo-pentilglicole in scaglie

Titanio Biossido rutilo

T.D.I.

1,91

2,07

1,06

1,08

0,49

1,27

GEN-99

2,00

1,95

1,50

1,65

1,02

1,20

1,86

2,07

1,06

1,08

0,70

1,09

2,70

2,00

1,72

1,55

1,12

1,74

2,19

2,27

1,11

1,29

0,77

1,24

GEN-01

2,41

2,00

1,74

1,49

1,17

1,52

GEN-00

1,95

1,90

1,55

1,20

1,05

1,10

2,12

1,95

1,09

1,34

0,78

1,24

GEN-02

2,87

1,95

1,71

0,95

1,02

1,04

2,30

2,15

1,14

1,20

0,85

1,10

GEN-03

2,10

1,95

1,49

1,13

0,81

0,96

1,90

1,90

1,10

1,05

0,70

1,10

GEN-04

2,02

2,20

1,73

1,91

0,85

1,25

2,00

1,95

1,50

1,65

1,02

1,20

GEN-05

1,68

3,30

1,74

1,45

1,11

1,25

1,95

1,90

1,55

1,20

1,05

1,10

GEN-06

2,15

2,80

1,78

1,65

1,26

1,55

DIc-12

2,41

2,00

1,74

1,49

1,17

1,52

GEN-07

19,13%

-18,60%

3,52%

16,67%

17,65%

30,00%

DIC/12 GEN/12

2,70

2,00

1,72

1,55

1,12

1,74

GEN-08

4,95%

31,82%

2,89%

-13,61%

48,24%

26,40%

2,87

1,95

1,71

0,95

1,02

1,04

GEN

0,95%

48,72%

19,46%

46,02%

55,56%

64,58%

2,10

1,95

1,49

1,13

0,81

0,96

GEN-10

-26,13%

48,72%

4,09%

73,68%

23,53%

51,92%

2,02

2,20

1,73

1,91

0,85

1,25

GEN-11

-21,48%

45,00%

3,49%

6,45%

12,50%

-9,20%

1,68

3,30

1,74

1,45

1,11

1,25

GEN-12

-12,03%

45,00%

2,30%

10,74%

7,69%

3,95%

DIFFERENZE IN % CON I PERIODI PRECEDENTI DIC/12 DIC/12 DIC/12 DIC/12 DIC/12 GEN/11 GEN/10 GEN/09 GEN/08 GEN/07

La tabella in alto descrive l’andamento dei prezzi delle materie prime impiegate per la produzione di vernici in polvere, rilevati, dal gennaio 2003 all’ultimo mese disponibile, mentre la tabella in basso descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno.

Prosegue la pubblicazione dell’osservatorio congiunturale, realizzato dalla nostra rivista per tenere sotto controllo i prezzi delle principali materie prime utilizzate per la produzione delle vernici in polvere, in modo da consentire agli utilizzatori di valutare l’entità dei fenomeni in corso e tutelarsi nei confronti dei tentativi speculativi (aumenti ingiustificati o ribassi del prezzo che nascondono un’inferiore qualità del prodotto).

1,96

1,96

1,14

1,39

GEN-98

1,90

1,90

1,10

1,05

0,70

1,10

Acido isoftalico purificato

Materie prime

0,85

Acido tereftalico purificato

GEN-97

1,10

Acido isoftalico purificato

Materie prime

PERIODO DI RIFERIMENTO

GEN-03 GEN-04 GEN-05 GEN-06 GEN-07 GEN-08 GEN-09 GEN-10 GEN-11 GEN-12

2,15

2,80

1,78

1,65

1,26

1,55

DIc-12

8,72%

52,63%

14,84%

37,50%

20,00%

43,64%

DIC/12 GEN/06

Prezzi

Prezzi delle vernici in polvere


6,45

NP

8,10

11,20 11,00 10,55 10,15

Smalto alchidico/clorocaucciù (rapporto alchidico/clorocaucciù 2:1 a 1/1 residuo secco in volume >50%), p.s.>1,30 kg/l - tinte chiare

Pittura epossi-catrame a spessore (rapporto epossidica/pece di catrame 1/1 residuo secco in volume >55%), p.s. 1,35

Epossi-poliammidico/poliamminico tipo ‘surface tolerant’ per manutenzione (residuo secco in volume >=80%

Epossidico-poliamminico solvent less ad alto spessore (residuo secco in volume>=95%

3,90

3,70

Diluente per prodotti epossidici

Diluente per prodotti alchidici e clorocaucciu’

DILUENTI

10,50 10,40 10,10

Smalto poliuretanico bicomponente non ingiallente (base acrilica o poliestere) residuo secco in volume >=50%

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  09

3,65

3,85

7,95

6,45

6,35

7,65

3,45

3,65

7,60

6,35

6,30

7,30

7,40

4,95

6,70

4,95

6,55

5,38

6,05

6,08

6,75

6,05

5,60

5,80

5,25

3,35

3,45

7,30

6,05

6,05

3,45

3,55

9,75

6,90

5,55

6,45

3,55

3,60

9,55

7,10

5,73

6,45

3,58

4,20

9,55

7,25

5,45

6,75

3,68

4,50

9,15

8,53

5,35

6,40

2,13

2,80

7,70

7,35

5,08

5,60

9,85 10,45 11,15 11,35 10,60 9,80

7,05

5,70

5,35

5,20

7,93

6,10

5,55

5,95

Epossipoliammidico modificato vinilico a spessore, per esterni (residuo secco in volume > 55%)

5,80

5,85

5,95

6,50

6,15

5,40

Epossipoliammidico a spessore per esterni (residuo secco in volume >al 55%), p.s.> 1,40 kg/l

6,35

5,35

6,68

5,15

Fondo epossi- poliammidico al fosfato di zinco (fosfato di zinco >=15% sulla pittura; residuo secco in volume >= 55%)

5,25

5,85

Antiruggine alchidica al fosfato di zinco residuo secco in volume >=55%

5,70

14,00 13,75 13,55 13,20 13,25 13,75 14,00 13,00 9,85

Zincante epossi-poliamminico/poliammidico (contenuto in zinco >al 86% in peso sul film secco) residuo secco in volume >=62%

6,68

12,90 12,75 13,40 12,35 12,65 13,15 12,75 10,75

Zincante inorganico a solvente (contenuto in zinco >all’82% in peso sul film secco)

PRODOTTO VERNICIANTE

1,73

2,13

7,70

7,35

5,08

5,20

9,20

5,60

5,60

5,05

5,10

9,85

6,68

1,78

2,18

7,55

7,35

5,08

5,38

9,00

5,60

5,60

5,05

5,00

9,55

6,68

1,86

2,20

7,23

0,00

5,04

5,40

0,00

5,58

5,47

4,91

4,86

9,17

6,59

6,97

1,91

2,27

9,55

7,33

5,04

5,68

8,52

5,42

5,63

5,37

5,11

1,99

2,27

9,55

7,33

4,91

5,68

8,52

5,42

5,42

5,37

5,11

10,30 9,48

6,97

1,89

2,17

9,55

7,33

4,91

5,68

8,52

5,42

5,42

5,37

5,11

9,27

7,14

1,89

2,17

9,55

7,33

4,91

5,68

8,52

5,42

5,42

5,37

5,11

9,27

7,14

1,89

2,17

9,40

7,33

4,75

5,68

8,52

5,42

5,42

5,32

5,01

9,14

6,97

1,35%

1,28%

1,79%

1,85%

NP

1,55%

0,95%

3,53%

10,77%

4,94%

2,56%

1,79%

1,16%

5,71%

4,26%

6,76%

6,41%

5,80%

6,17%

NP

2,33%

3,81%

7,94%

6,15%

7,93%

8,55%

5,36%

1,94%

7,69%

1,79%

-1,94%

9,46%

11,54%

9,37%

9,88%

NP

6,20%

6,19%

11,10%

NP

0,00%

-6,19%

15,51%

6,76%

8,97%

4,05%

7,69%

12,95% 14,73%

14,81% 12,35%

NP

0,00%

0,48%

6,68%

12,31% 23,85% 23,85%

12,43% 16,92% 19,91%

10,26% 11,97%

3,21%

-3,88%

DIFF. DIFF. DIFF. DIFF. DIFF. Nov-12 Gen-12 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 Nov.12 Nov.12 Nov.12 Nov.12 Nov.12 Gen.12 Gen.11 Gen.10 Gen.09 Gen.08

Prezzi

Prezzi delle vernici liquide


Lettere al Direttore

Nebbie in Val Padana

Il lamento, ironico ma molto serio, di un consulente alle prese con l’autorizzazione alle emissioni per lo sgrassaggio con solventi di un’azienda metalmeccanica 10  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013


Lettere al Direttore

“...vicentini...magnagati, veronesi…tuti mati, padoani...gran dotori, veneziani...gran signori...”. Signor direttore, lei conosce, per caso, un detto per cremaschi e cremonesi ? A dire il vero, un detto per i cremonesi lo conosco anch’io, ed è quello delle “tre T”, ma non mi sembra pertinente al caso, e ci porterebbe troppo lontano (vedi note finali, ndr). A questo punto, signor direttore, lei si sarà spazientito, perché l’oggetto di questa mia nota è ancora oscuro e sarà tentato di cestinarla. Non si preoccupi: ci arrivo subito. L'argomento è l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera per aziende meccaniche (tornerie e similari). La vexata quaestio sono le prescrizioni contenute nell’autorizzazione della Provincia di Cremona, sapientemente suggerite dalla ASL di Crema. Egregio direttore, mi consenta (si può ancora usare questo predicato senza sconfinare nel ridicolo? Veda lei, che è esperto in belle lettere, semmai trovi in sinonimo...), prima di entrare nel vivo dell’argomento, una breve premessa. Per alcune lavorazioni industriali sono indicati, ormai da anni, precisi limiti ai camini di emissione, stabiliti in norme europee, recepiti con decreti nazionali, ripresi in direttive tecniche regionali, ribaditi nelle autorizzazioni provinciali (che fatica!). E' il caso, ad esempio, delle operazioni di sgrassaggio con solvente, tipiche del settore metalmeccanico, e delle emissioni di nebbie oleose, tipiche delle lavorazioni meccaniche con tradizionali macchine utensili (per queste ultime, per quanto ne so, ci sono indicazioni solo delle Regioni, l’Europa non ci aiuta, ma a noi lombardi la fantasia non manca). Dunque, il rilascio di autorizzazioni per le aziende meccaniche dovrebbe essere un’operazione

di routine, che si realizza in tempi rapidi e che si concretizza in limitazioni (prescrizioni) ben definite. Caro direttore, a dire il vero, i tempi non sempre sono rapidi. Se ci è consentito (ancora questo predicato), diamo un encomio alla Provincia di Cremona, davvero rapida nel rilascio delle autorizzazioni ed anche alla “leonessa” Brescia. La pedemontana Varese, ahimè, dovremmo dire che è in lista per la maglia nera, sebbene sia retta da amministratori in camicia verde. Bergamo, spiace dirlo, contende la maglia a Varese: sarà forse per un atavico problema di linguaggio (incomprensioni?). Milano va benino, anche se, ultimamente, tende a scivolare verso il basso, mentre Monza, la più giovine, dopo qualche disavventura si sta ben riprendendo. Della manzoniana Lecco non so che dire, così come della colta Pavia. Di Como mi dicono male (ma forse sono malelingue) e anche Lodi, probabilmente in crisi di identi-

tà per la prossima soppressione, stenta a batter colpo. Sondrio e Mantova...non le conosco, sono troppo lontane dal centro; forse lei avrà notizie anche dalle estreme province dell’impero formigoniano (speriamo, tra breve, di poter cambiare l’aggettivo). Mi rendo conto che la digressione si è protratta troppo a lungo, quindi torniamo sul pezzo: le autorizzazioni per lavorazioni meccaniche rilasciate, in tempi rapidi, dall'efficiente Provincia di Cremona. Il problema, almeno in quel di Cremona, non è il tempo di rilascio di tale “permesso” per le aziende, bensì il suo contenuto; infatti, oltre alle prescrizioni usuali e, a mio giudizio ragionevoli, contenute nelle autorizzazioni di tutte le province che si riconoscono sotto la Rosa Camuna, quelle rilasciate in terra cremasca contengono un addendum davvero originale, per usare un eufemismo. Richiedono infatti, su proposta della solerte ASL di Crema, precise informazioni, aggiuntive rispetto alle solite.

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  11


Lettere al Direttore

Va detto che alcune delle informazioni richieste dai sanitari cremaschi (mi conceda la semplificazione) sono contenute nelle istanze presentate dalle aziende; ciò farebbe pensare che le domande di autorizzazione sulle quali si esprimono i suddetti sanitari non vengano lette ma, del resto, signor direttore, con tutto quel che han da fare i signori dottori (o i chimici, o i biologi, o gli infermieri, o a chi tocca il rilascio di certi pareri), mica possono leggere tutto quello che arriva sul tavolo, non crede? Ma insomma, quelle informazioni già fornite, si possono ricopiare e rispedire; è un po’ una perdita di tempo, ma tant’è, anche il minore dei mali. Sono le ulteriori richieste che, invece, preoccupano le aziende che prendono seriamente quanto richiesto dai tutori della salute cremasca. Riprendo

testualmente: “ Ai fini della tutela della salute pubblica, è necessario predisporre una valutazione quali-quantitativa degli inquinanti emessi: breve descrizione del sito topografico in cui si insedia l’impianto, zona PGT, individuazione nel raggio di almeno 1.000 metri, di insediamenti produttivi e civili con permanenza continuativa di persone; breve descrizione dell’impianto con:...omissis...; pericolosità degli inquinanti/ sostanze prodotti dall’impianto; interazione potenziamento con sostanze emesse dagli altri eventuali impianti circostanti; valutazione del trasporto e della diffusione degli inquinanti nei comparti ambientali (acqua, aria, suolo, catena alimentare); analisi epidemiologica del con-

12  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

testo (livello minimo comunale) ante operam; simulazione nell’ipotesi di variazione dell’impatto dell’impianto sull’ambiente e sulla popolazione.” Egregio direttore, io sono rimasto basito, anche perché dovrò cercarmi un altro lavoro: certo non sono in grado di aiutare le aziende a fornire le risposte richieste e, obtorto collo, finirò per rinfoltire la lista degli esodati (ma questo è un problema personale, che non merita l’attenzione della stampa specialistica). Lei che ne pensa ? E che ne penseranno i suoi lettori, tra i quali numerosi sono i funzionari pubblici ? Sarei felice di aver qualche risposta. Qualche mio più giovine e acculturato collega mi suggerisce che, anche quando ci sono aziende


Lettere al Direttore

per le quali si deve procedere alla Valutazione di Impatto Ambientale o al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), non vengono richieste le complesse valutazioni imposte invece al mio cliente tornitore. Io di VIA non ne so nulla e l’unica aia che conosco è quella della fattoria, quindi, prudentemente, mi astengo dal far commenti. Tuttavia ho un sospetto: non è che si sia messo sullo stesso piano una torneria di taglia medio-piccola e l’Ilva di Taranto? Dovremmo chiederlo al dotto ministro Clini, che da anni si occupa di emissioni in atmosfera (ricorda, egregio direttore, fu proprio Clini a presentare e sostenere il D.M. 12.7.1990, quello dei limiti alle emissioni degli allora impianti esistenti, tanto avversato dalle Regioni perché giudicato arretrato, ma sedici anni dopo

inserito negli Allegati del D.Lgs. 152/2006, validi anche per i nuovi impianti ?). Ancora una volta mi son lasciato prender la mano e son andato fuori tema. Ritorniamo sull’argomento. Ora, signor direttore, lascio a Lei e alla sua competente rivista il compito di dibattere la questione, di raccogliere pareri sulle richieste sopra riportate che, elegantemente, definirei inusuali. Per quanto ho appreso, le suddette informazioni sono richieste per qualsiasi istanza di nuova autorizzazione e per qualsiasi dimensione di azienda e tipologia di inquinanti emessi (insomma, sembrerebbero richieste di routine). Un parere io ce lo avrei, ma non voglio condizionare il futuro dibattito; e poi, lei mi conosce, ho da tempo i capelli grigi, ma ciò non sempre è caratteristica di sag-

gezza e qualcuno potrebbe tirare in ballo una mia precoce demenza senile. Per concludere, signor direttore, lei pensa che la questione da me sollevata possa essere oggetto di un proficuo dibattito tra gli addetti ai lavori? Lo scoprirò leggendo il prossimo numero della sua rivista. Per intanto, cordialmente, la saluto. Un consulente disperato Note per i lettori extra-Lombardia - Le “tre T” di Cremona: turùn, turàs, tetàs (il torrone, la torre campanaria e la .. prosperità femminile). - La Rosa Camuna, riprodotta sui graffiti rupestri dei Camuni (antichi abitanti della Val Camonica), è il simbolo della Regione Lombardia, quello che sembra un vecchio rubinetto dell’acqua.

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  13


Vernici

La scelta dei prodotti vernicianti

Tutto quello che avreste voluto sapere sulle vernici e nessuno vi ha mai spiegato. Continua la serie di articoli di approfondimento sul tema delle vernici. Questa volta analizziamo i parametri di scelta dei PV A cura di Carlo Rigolin – Franchi & Kim

14  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013


Depurazione aria Vernici

PREMESSA Continua la rubrica di approfondimento dei parametri che consentono agli utilizzatori di scegliere con cognizione di causa i prodotti vernicianti di uso comune. L’obbiettivo rientra nella filosofia comunicativa di Franchi&Kim, che si basa sul confronto con il mercato in modo trasparente e corretto, offrendo chiari ed utili strumenti di valutazione agli operatori del settore I PARAMETRI DA CONSIDERARE I fattori che incidono sulla scelta di un prodotto verniciante (o di un ciclo di verniciatura) sono molteplici, in quanto dipendono: • dalla natura del supporto; • dalla forma e dalla dimensione del manufatto da verniciare; • dall’utilizzo finale del manufatto verniciato; • dal tipo di impianto di applicazione del prodotto verniciante; Nell’analisi che deve portare all’individuazione del miglior ciclo possibile, si devono valutare attentamente: • il pretrattamento da eseguire prima della verniciatura; • le caratteristiche tecnico/applicative dei prodotti vernicianti che lo andranno a comporre; • la qualità e la quantità dei prodotti di cui deve essere composto; • gli spessori che si dovranno applicare; • gli agenti aggressivi a cui deve resistere (chimici, meccanici); • il metodo di applicazione (rullo, pennello, spruzzo, immersione, ecc.); • le condizioni ambientali al momento dell’applicazione (temperatura, umidità, ventilazione); • le condizioni ambientali del luogo in cui sarà installato il manufatto verniciato (temperatura, umidità, presenza di vento, sbalzi termici, irraggiamento solare, salsedine, ecc.); Non bisogna inoltre trascurare il supporto, che dovrà essere valutato in base: • alla tipologia (composizione, dimensioni, accessibilità); • alla destinazione d’uso (parti di ponti, navi, tubi ecc.). Nella cosiddetta “General Industry”, le condizioni di lavoro e di applicazione delle vernici sono estremamente varie, in quanto sono diversissime le situazioni in cui ci si trova ad operare. Possiamo così schematizzare la grande varietà dei casi. Supporti di diversa natura Acciaio (ferro), acciaio inox, ghisa, alluminio (pressofuso o estruso), superfici zincate (a caldo o a freddo), materiali lavorati (torniti, molati, rettificati, ecc.), lamiera preverniciata, plastiche varie, ecc. Supporti diversi per dimensioni e per destinazioni d’uso Possono variare da oggetti con dimensioni molto piccole (penne, bottoni, accessori per il vestiario), fino ad arrivare ai grandi impianti industriali, ai ponti, alle navi, ecc. Pretrattamenti diversi Spesso non viene eseguito nessun pretrattamento, oppure si eseguono lavaggi manuali con solventi o con prodotti all’acqua, fosfosgrassaggi in impianti dedicati, sabbiatura, granigliatura, spazzolatura, molatura, carteggiatura. Ampia gamma di cicli di verniciatura Fondi, aggrappanti, antiruggine, isolanti, smalti, mano unica, prodotti monocomponente, bicomponente, all’aria, a forno, a solvente, all’acqua, a bassi o elevati spessori, ecc. Prodotti vernicianti impiegati in grandi quantità Latte, fusti, cisterne, per consumi di parecchi chilogrammi al giorno. Condizioni ambientali incostanti L’applicazione della vernice può essere fatta all’aria aperta, fuori impianto, in condizioni di basse o elevate temperature, con tempi di esecuzione e di sopraverniciatura spesso ristretti. Applicazione differenti I sistemi possono essere tra i più disparati: rulli, spatole, aerografi a tazza, sistemi airless o misto-aria, semplici • in elettrostatica, a caldo, a disco o coppe rotanti, alimentate da pompe o da bidoni sotto pressione (manuali • in impianti automatici, con reciprocatori o mediante robot antropomorfi), ad immersione (semplice o per elettrodeposizione), flow coating, ecc.

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  15


Vernici

UN CONFRONTO TRA SETTORI DIVERSI Se confrontiamo il settore “General Industry” con un campo considerato più “nobile” come la carrozzeria auto (car refinishing), dove invece le situazioni sono molto più “standardizzate”, ci rendiamo conto del minor numero di variabili che vanno prese in considerazione, che condizionano pesantemente la scelta e l’applicazione dei cicli utilizzati. Nella carrozzeria auto i supporti sono limitati (acciaio, alluminio, leghe leggere, plastica) le dimensioni dei pezzi sono standard (automobili), i pretrattamenti sono costanti (sgrassaggio, carteggiatura, spolveratura, flammatura), i cicli sono noti e consolidati nel tempo (aggrappanti, stucchi, basecoat, trasparenti di finitura), i prodotti vernicianti sono impiegati in piccole quantità (pochi chilogrammi per ogni auto), le condizioni di applicazione sono praticamente identiche (forni statici a temperatura controllata, con tempi predeterminati) e le applicazioni vengono sempre fatte con aerografi a tazza. Non va trascurato un elemento molto importante come il tempo di lavorazione: nella carrozzeria i tempi vengono sempre rispettati e l’auto viene riconsegnata al cliente solo quando la verniciatura è stata ultimata, piuttosto si rimanda la consegna anche di giorni. Viceversa, nella “General Industry” non è raro che i manufatti siano imballati e spediti con il film non ancora perfettamente indurito: qualche volta, addirittura, si fanno gli ultimi ritocchi sui manufatti già caricati sui camion! CICLI E PRODOTTI “SU MISURA” Per adeguare la verniciatura alle svariate esigenze produttive, diventa quindi necessario adottare materiali realizzati “su misura”, cioè idonei per quella specifica situazione. Molto spesso, invece, si pretende che i vari prodotti disponibili sul mercato siano ottimali per tutte le applicazioni, richiedendo prestazioni che non sono in grado di offrire, salvo poi imputare loro gli eventuali cattivi risultati a cui spesso si va incontro. Le prestazioni di un ciclo di verniciatura, cioè la sua “bontà” o “qualità”, non dipendono solamente dal tipo di p.v. usato, ma da molti fattori come: 1. la scelta del ciclo più idoneo; 2. il pretrattamento delle superfici; 3. la preparazione dei prodotti (miscelazione, diluizione, catalisi); 4. la loro applicazione (condizioni ambientali, tempi di sopraverniciatura, spessori); 5. le modalità di essiccazione (tempi e temperature); 6. l’esposizione all’esterno o al contatto con aggressivi vari. Prendendo in considerazione il primo punto, vediamo ora quali sono i criteri di valutazione di un prodotto verniciante o di un ciclo di verniciatura. Un criterio di scelta importante è quasi sempre il prezzo (al litro o al chilogrammo), ma più importante è considerare il costo al metro quadrato, che deriva da altre voci, dipendenti dalle caratteristiche dei prodotti, come ad esempio: • il grado di copertura; • la resa unitaria; • le prestazioni offerte; • il maggiore o minore impegno richiesto per l’applicazione; • i costi ecologici di smaltimento. Dei primi fattori abbiamo già parlato negli articoli pubblicati nei numeri precedenti: analizziamo ora i prodotti in rapporto alle loro prestazioni. ANALISI DELLE PRESTAZIONI Come esempio abbastanza significativo, prendiamo in esame il caso di un’azienda che vernicia attrezzature metalliche destinate al settore “macchine movimento terra”. Il ciclo prevede il pretrattamento dei supporti con lavaggio in impianto e l’applicazione mediante coppe rotanti di un prodotto all’acqua a “mano unica”, essiccato poi in tunnel ad aria calda. La concorrenza si è proposta con un prodotto più economico, che è stato analizzato in laboratorio, trovando i valori riportati nella tabella 1. I due prodotti sono stati applicati con un apposito apparecchio (stendifilm), su cartoncini a contrasto, per verificarne, a parità di spessore, l’aspetto (colore, copertura e brillantezza) e l’essiccazione (sia superficiale che in 16  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013


Vernici

Tabella 1 – Confronto tra vernici: caratteristiche chimico-fisiche Campione concorrenza Caratteristiche

Mano unica all’acqua Franchi & Kim

Come prelevato dal contenitore

Alla fornitura

1,450

1,320

Portato a viscosità di applicazione mediante diluizione del 5% 1,30

Viscosità (cPs A3V20)

450

2.000

800

Residuo secco a peso totale (%) Secco in volume (%)

56,0

52,3

49,8

25,0

28,1

26,7

Resa teorica a 50 micron secchi (m2/kg)

5,0

5,6

5,3

Peso specifico (kg/litro)

profondità). I risultati hanno dimostrato che, a film essiccato, i due prodotti sono sostanzialmente molto simili a livello di copertura e di brillantezza (entrambi sui 3-5 gloss). Diverso invece è risultato il colore, in quanto il prodotto verniciante concorrente risulta molto più scuro e di tonalità meno vivace, presentando un valore di Delta E pari a 4. A livello di essiccazione, il prodotto della concorrenza risulta più rapido nella prima fase di rilascio della frazione liquida (fuori polvere), ma, dopo alcune ore, l'essiccazione è sostanzialmente uguale. La grossa differenza consiste nel fatto che, mentre il prodotto verniciante Franchi&Kim essicca progressivamente (ed è perfettamente maneggiabile dopo alcune ore alla temperatura ambiente di 20-23°C), quello della concorrenza rimane molto morbido per alcuni giorni, risultando facilmente scalfibile all’unghia. Resistenza alla corrosione I due prodotti sono stati applicati a spruzzo su Q Panel metallici (acciaio) e, dopo essiccazione e stabilizzazione a temperatura ambiente, immessi nella camera a nebbia salina, effettuando il test secondo il metodo ISO 9227. I risultati hanno dimostrato che già dopo 50 ore di esposizione il film del prodotto concorrente era già ampiamente corroso e con blistering diffuso, sia sulla croce che sull’intera superficie. Dopo 100 ore di esposizione, il prodotto concorrente risultava completamente distrutto, con elevato avanzamento della ruggine sulla croce e blistering diffuso, mentre il prodotto F&K manteneva ancora una buona resistenza alla corrosione (vedi tabella 2).

Mano unica F&K dopo 50 ore

Controcampione dopo 50 ore

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Vernici

Tabella 2 – Confronto tra vernici: caratteristiche prestazionali e resistenza alla corrosione Spessore secco

Nebbia salina

Controcampione (pannello con croce)

80-90 µ

100 ore

Mano unica F&K (pannello con croce)

80-90 µ

100 ore

Blistering (ISO 4628/2) Presente: - densità 5 - dimensione 5 Presente: - densità 2 - dimensione 2

Avanzamento ruggine (ISO 4628/3) Area interessata: 0,05% Avanzamento dal punto d’incisione: 3 mm Area interessata: 0 Avanzamento dal punto d’incisione: 0

Si consideri che, per assicurare un minimo grado di protezione contro la corrosione, in genere un rivestimento deve superare almeno le 100 ore di esposizione. Il fatto che il prodotto della concorrenza non le raggiunga, ma addirittura sia già fortemente compromesso dopo appena 50 ore, dimostra la sua assoluta inidoneità per la protezione di manufatti in acciaio destinati all’esterno. CONCLUSIONI In base ai test e alle analisi effettuate, risulta che il prodotto proposto dalla concorrenza è molto più pesante e caricato (vedi peso specifico e RS), quindi con una resa unitaria inferiore, è più lento nell’indurimento (per cui i supporti verniciati risulteranno maneggiabile in tempi più lunghi), ma soprattutto, non è idoneo alla protezione dei manufatti, in quanto non assicura la necessaria protezione anticorrosiva. Anche dal punto di vista economico, il prezzo apparentemente più appetibile non lo è di fatto, se si considera la resa effettiva. In definitiva, anche se il prodotto all’apparenza appare molto simile, a un attento esame delle sue caratteristiche (soprattutto la tenuta alla corrosione) esso risulta decisamente inferiore. E’ evidente quindi che, nella scelta di un p.v. (o di un ciclo) è necessario valutarne attentamente le prestazioni, verificando che effettivamente rispondano alle esigenze richieste, affidandosi a fornitori seri e preparati, in grado di provare e dimostrare le caratteristiche dei propri prodotti.

Fotografie dei provini sottoposti a test in Nebbia Salina dopo 100 ore di esposizione

Mano unica F&K senza incisione

Concorrenza senza incisione

Mano unica F&K con incisione

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Concorrenza con incisione


Sicurezza

Ridurre i rischi di esplosione

Nuova edizione 2012 della norma EN 14491 - Sistemi di protezione mediante sfogo dell’esplosione di polveri

Roberto Dell’Oro - StuvEx International nv Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  19


Sicurezza

Lo scorso anno è stata ufficialmente pubblicata una nuova edizione della norma EN 14491, relativa ai ”Sistemi di protezione mediante sfogo dell’esplosione di polveri”. Questa nuova edizione sostituisce la precedente, pubblicata nel 2006, introducendo importanti estensioni, che hanno rilevanza sia ai fini del dimensionamento delle superfici di sfogo, sia ai fini del posizionamento dei dispositivi di sfogo su alcune tipologie di macchine con volume interno parzialmente ostruito (filtri depolveratori e cicloni). LE RAGIONI DI UNA NUOVA EDIZIONE La precedente edizione del 2006 ha rappresentato la prima stesura della norma EN 14491, che si basava sostanzialmente sulle esperienze derivanti da estese prove effettuate in Germania e nel Regno Unito, così come pubblicate nel corso degli anni sotto forma di “Linee Guida”, dai rispettivi Istituti nazionali: VDI e IChemE. All’epoca, per potere arrivare celermente all’emissione di una norma, il Comitato Tecnico allo scopo costituito, aveva evitato di

includere nella nuova EN le risultanze di alcune prove particolari, perché condotte su un campione ancora troppo ristretto. In conseguenza di ciò l’edizione 2006 della EN14491 risultava essere, in molti casi, più conservativa rispetto alle principali linee guida in uso precedentemente. Questo fatto ha reso estremamente problematico applicare dei sistemi di sfogo a protezione dell’esplosione di polveri su alcune tipologie di macchine, quali grandi sili a bassa resistenza, macchine con scarico canalizzato e altre ancora. La nuova edizione della EN 14491, unitamente agli studi più recenti, ha preso in considerazione anche una parte delle esperienze in precedenza scartate. Con l’occasione il Comitato Tecnico incaricato ha anche meglio chiarito alcuni aspetti precedentemente trattati in maniera controversa e ha aggiornato qualche riferimento in merito a norme correlate, definizioni e bibliografia. LE MODIFICHE INTRODOTTE DALLA NUOVA EDIZIONE Rispetto alla norma pubblicata nel 2006, le modifiche significative sono chiaramente evidenziate

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nell’allegato “F” della nuova edizione 2012. Tra queste citiamo alcune tra le più rilevanti che hanno riguardato: • l’introduzione di formule specifiche per il calcolo delle necessaria area di sfogo in condizioni particolari di dispersione della polvere in nube (clausola 5.3 della nuova norma); in condizioni particolari, ora chiaramente definite dalla norma, è possibile applicare delle formule meno conservative. Questa attività riprende, seppure in parte e con qualche limitazione in più, la precedente linea guida tedesca VDI3673 del 2002 (caso di distribuzione disomogenea della polvere); • la correzione della formula utilizzata in precedenza per il calcolo dell’influenza di una canalizzazione dello scarico dell’esplosione (clausola 5.6 della nuova norma), nonché una più precisa spiegazione su come realizzare tali canali e le loro eventuali protezioni atmosferiche (clausola 5.7 della nuova norma); • l’aggiunta di un nuovo “Allegato A” alla norma, con informazioni specifiche circa l’installazione dei pannelli di sfogo sui filtri a


Sicurezza

maniche/cartucce/tasche; • l’aggiunta di un nuovo “Allegato B” alla norma, con informazioni specifiche circa l’installazione dei pannelli di sfogo sui cicloni. I VANTAGGI DI QUESTA NUOVA EDIZIONE Studiando la nuova norma, un attento lettore può cogliere diverse opportunità. I principali vantaggi introdotti da questa nuova edizione sono riepilogati di seguito. Maggiore economia In alcuni casi chi ha una produzione standardizzata di macchine avrebbe ora l’opportunità, adeguandone

alcune caratteristiche costruttive, di ottenere una riduzione della necessaria area di sfogo. Maggiore chiarezza Viene fornita un’indicazione precisa in merito ad alcuni aspetti da sempre controversi, quali per esempio il corretto posizionamento dei dispositivi di sfogo su quelle macchine che hanno ostruzioni interne (filtri e cicloni) o la reale influenza di canalizzazioni dello sfogo estremamente brevi. Maggiore flessibilità Chi deve intervenire su vecchie macchine non protette può, entro

certi limiti, contenere la necessaria area di sfogo, non solo incrementando la resistenza alla pressione residua d’esplosione, ma anche modificando altri parametri costruttivi (carico prodotto, posizione dispositivi di sfogo, ecc.). DOVE REPERIRE LA NUOVA NORMA La nuova UNI EN 14491:2012 è acquistabile online direttamente tramite il sito web del nostro ente normativo nazionale (UNI) all’indirizzo www.uni.com. Su questo sito la nuova norma è attualmente disponibile in lingua inglese al prezzo di Euro 55,00+IVA.

Per gli impianti di verniciatura a polveri si fa riferimento alla UNI EN 12981:2009, che però al suo paragrafo 5.6.2.5 prevede, tra le alternative di protezione, anche quella di utilizzare dei dispositivi per lo sfogo dell’esplosione. In questo caso le aree di sfogo andrebbero dimensionate secondo la UNI EN 14491:2012. Da un punto di vista pratico, questo criterio di protezione viene adottato dalle aziende dotate di vecchi impianti con filtri privi di fonti di innesco proprie, dove quindi non può bastare il solo sistema antincendio posto nella tubazione tra cabina e filtro Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  21


Convegni

Che aria tira nella depurazione?

A Treviso si sono svolte quattro giornate di aggiornamento e confronto tra gli impiantisti del settore della depurazione e gli operatori pubblici del Triveneto impegnati nelle autorizzazioni e nel controllo delle aziende A cura della Redazione

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Convegni

Nell’ambito dell’attività istituzionale di Uniaria (Unione Costruttori Impianti Depurazione Aria), che ha tra i suoi obbiettivi il costante confronto con gli Enti pubblici, sono stati organizzati alcuni seminari a cui hanno partecipato una cinquantina di operatori delle Province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e delle ARPA del Triveneto. Le relazioni dei costruttori, molto apprezzate dai partecipanti, hanno descritto in modo approfondito le modalità di funzionamento e le prestazioni di tutte le tecnologie applicate per la depurazione dell’aria. OSSIDATORI TERMICI E CATALITICI, IMPIANTI A CARBONI ATTIVI, ROTOCONCENTRATORI: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E PRESTAZIONI • Descrizione dei processi • Identificazione delle componenti principali • Criteri di scelta di processo e dimensionali • Efficienza di abbattimento • Campi di applicazione e case history • Tecnologie, valvole, bruciatori e accessori per impianti trattamento aria: valvole per RTO, valvole di processo, valvole di by-pass caldo, bruciatori per termo distruttori, sistemi di supervisione. Combustione termica e scrubbers per la depurazione di effluenti gassosi generati da processi produttivi nel settore chimico-farmaceutico • Impianti di combustione termica rigenerativi e recuperativi • Quando vengono applicati i sistemi rigenerativi • Quando vengono applicati i sistemi recuperativi (impianto di combustione termica emissioni gassose e reflui liquidi organici ) • Impianti rigenerativi • Descrizione tecnologica • Introduzione alle applicazioni

speciali • Perché necessitano pre-trattamenti degli “off gases” (scrubbers, filtrazione, pre-riscaldamento) • Controllo e gestione LEL • Iniezione gas, risparmio energetico • “Hot gas by-pass”, recupero energetico • Cosa comporta processare composti alogenati (verniciatura, materiali, isolamenti, processo, investimento) • “Bake out”, deposito composti altobollenti su media ceramici • Bruciatori “Dual fuel” • Post-trattamenti dei “clean

gas” (scrubbers, SCR-DeNOx) • Potenziamento capacità operativa passando da 3 torri a 5 torri • Impianti recuperativi • Descrizione tecnologica • Trattamento di emissioni gassose e reflui liquidi organici • Bruciatori “Dual fuel” • Stadio SNCR • Recupero energetico: “steam boiler”, “steam turbine”, ORC • Post-trattamenti dei “clean gas” (scrubbers, SCR-DeNOx) • Cosa comporta processare composti alogenati (verniciatura, materiali, isolamenti, processo, investimento).

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Convegni

DEPOLVERATORI: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E PRESTAZIONI • Importanza della filtrazione • Filtri depolveratori • Filtri a tessuto • Filtro depolveratore con sistema di pulizia ad aria compressa in controcorrente • Gamma filtri depolveratori • Elementi filtranti • Impianti per produzione di calcestruzzo • Filtro sfiato silos • Filtro sfiato bilancia • Filtri sfiato mescolatori di calcestruzzo • Filtro per sfiato doccione di carico autobetoniere • Conclusioni Elementi filtranti in feltro/tessuto, polimeri interessati nella loro costruzione, costruzioni a normativa ATEX e costruzioni certificate per il contatto alimentare FOODTEC • La normativa europea e italiana • Dichiarazioni di conformità Sistemi di controllo degli impianti di filtrazione a secco, sulla base della norma UNI 11304-1/2 • Impianti di filtrazione a secco, filtri a maniche, filtri a cartucce • Sistemi di pulizia utilizzati: on line, off line, meccanici, pneumatici • Emissioni fisiologiche a filtro sano: motivi che le determinano; formazione degli elementi

filtranti; definizione di efficienza • Invecchiamento, usura, rottura degli elementi filtranti: cause ed effetti sulle emissioni . • Sistemi di controllo delle emissioni obbligatori: controlli gravimetrici periodici, pressostati differenziali (carenze legislative italiane e progresso tecnologico ignorato per lungo tempo) • Effetti di una rottura sulla pressione differenziale di un filtro: impossibilità di impiego del pressostato per la determinazione dell’efficienza • Rilevatori di polvere e principi di funzionamento (opacimetri, ottici a modulazione di luce, ottici per diffrazione, laser, triboelettrici ): sensibilità e prestazioni, valutazione del rapporto prezzo/prestazioni • Stato dell’arte dei rilevatori triboelettrici per allarme di filtro guasto: rilevatori con allarme per superamento di un valore istataneo; rilevatori evoluti con il calcolo del valore medio e con settaggio ad auto-apprendimento; possibilità di impiego con varie tipologie di processo (alta temperatura, umido, dimensione camini) • Diagnosi dei filtri: possibilità di identificazione degli elementi guasti • Misura delle emissioni: rilevatori di polvere con segnale d’uscita proporzionale alla concen-

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trazione di particolato; problemi connessi alle condizioni ambientali e alle variazioni di velocità e temperatura del processo; principi di funzionamento • Sistemi di misura e monitoraggio emissioni: software con registrazione e archiviazione dati per impianti soggetti a prescrizione AIA, certificazione QAL 1 • Apparecchiature con certificazione per zone ATEX Filtrazione di processo negli impianti di verniciatura a polvere. Applicazione della norma UNI EN 12981-2009 • Impianti di recupero e depolverazione per cabine di verniciatura a polvere • Controllo dell’efficienza della ventilazione: misure di protezione contro l’incendio e l’esplosione e misure di protezione contro l’inalazione di sostanze pericolose • Reintegro dell’aria filtrata nell’ambiente di lavoro I tessuti non tessuti (TNT) per la tecnica di depolverazione • TNT applicati a cartucce filtrante per depolverazione • Principali fattori che influenzano la scelta del TNT/Cartucce come media filtrante per risolvere problematiche di filtrazione • Principali campi di applicazione


Convegni

per cartucce filtranti • Tessuti non Tessuti di nuova generazione. DEPURATORI PER NEBBIE OLEOSE E POLVERI, CON RICIRCOLO IN AMBIENTE DELL’ARIA FILTRATA: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E PRESTAZIONI • Introduzione • Cenni storici • Importanza della filtrazione • Concetto di filtrazione • Meccanismo di setaccio • Meccanismo di inerzia o collisione (coalescenza) • Accrescimento per coalescenza (centrifugazione) • Meccanismo di intercettazione • Meccanismo di diffusione • Caratteristiche dei principali inquinanti • Criteri sulla scelta delle medie filtranti • Classificazione filtri secondo le norme EN 779 – EN 1822 • Classificazione filtri secondo le norme EN 60335-2-69 (ex BIA ZH1/487) • La nuova normativa tecnica in Regione Lombardia • I depuratori per nebbie oleose con ricircolo in ambiente • Principio di funzionamento dei depuratori • Prestazioni dei depuratori • Installazione dei depuratori per nebbie oleose e polveri • Emissioni di CO2 in atmosfera: perché tenerne conto • Case history

impiantistici • Contenuti innovativi del brevetto • Tipologia e dimensione degli impianti installati (case history) • Riscontri sperimentali • Mercati di riferimento • Direzioni di sviluppo ed obiettivi di ricerca & sviluppo. SCRUBBER: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E CAMPI DI APPLICAZIONE • Aspetti generali • Meccanismi di cattura dei particolati e degli inquinanti gassosi • Descrizione degli scrubber • Riempimenti strutturati e corpi di riempimento • Reagenti di abbattimento • Campi di applicazione ed esempi BIOFILTRI: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E CAMPI DI APPLICAZIONE • Descrizione generale • Principio di funzionamento • Apparecchiature accessorie • Manutenzione • Biomoduli • Campi di applicazione ed esempi

IMPIANTI PER IL TRATTAMENTO DEI FUMI PROVENIENTI DA COMBUSTIONE DI BIOMASSE IN GENERE E SPECIFICHE DI CALDAIE, FORNI: MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO E PRESTAZIONI • Introduzione: le biomasse, aspetti tecnici ed economici • La combustione e gli inquinanti tipici • La combustione e gli aspetti

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Lettere al Direttore

La verniciatura a Report

Dibattito acceso tra i nostri lettori sul servizio presentato dalla trasmissione televisiva “Report” su un’impiantista del nostro settore di Pierluigi Offredi

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Lettere al Direttore

PREMESSA Nella puntata di domenica 28 ottobre dello scorso anno, la nota trasmissione “Report”, curata da Milena Gabanelli, ha raccontato, con dovizia di particolari, la storia di un’azienda che ha deciso di reagire alla crisi investendo in innovazione e ricerca e che quando è ripartita ha restituito ai suoi dipendenti tutti i soldi persi con la cassa integrazione. Sono un grande estimatore della trasmissione ed è stata per me una bella sorpresa vedere che per la prima volta in TV si parlava di un’azienda del nostro settore; la Geico è infatti una nota azienda italiana produttrice di impianti di verniciatura, il cui presidente, Ali Reza Arabnia, intervistato dal redattore di “Report”, Giuliano Marrucci, ha dimostrato che anche nel nostro settore esiste la possibilità di fare impresa in modo sano, essendo premiati dal mercato. Per questo motivo ho ritenuto opportuno e utile invitare i nostri lettori a guardare la registrazione integrale, disponibile come sempre sul sito di Rai 3, inviando a tutto il nostro indirizzario il link per vedere in streaming la trasmissione: in un momento come questo, in cui circolano solo notizie tristi e sconfortanti sul mondo industriale, diffondere anche qualche notizia ottimistica, che tra l’altro arrivava dal mondo della verniciatura, mi è sembrata un’azione positiva. LE REAZIONI DEI LETTORI: UN GESTO NOBILE O PLATEALE? La mia iniziativa ha creato sorprendentemente un notevole numero di reazioni, molto positive nella maggioranza dei casi, ma anche molte critiche. Dato che le lodi servono solo ad alimentare la vanità personale, tralascerò di descrivere i motivi per cui i lettori hanno considerato positiva la notizia e la mia decisione di divulgarla: i loro ringra-

ziamenti per aver fatto circolare il video è per me motivo di soddisfazione più che sufficiente. E’ invece più utile dare spazio alle ragioni di coloro che hanno espresso un parere negativo sull’iniziativa, perché le critiche espresse in modo civile sono sempre costruttive. Le critiche si basano sostanzialmente su due motivazioni: • l’autocelebrazione (un gesto, pur oggettivamente “buono”, non dovrebbe essere strombazzato ai quattro venti, altrimenti diventa oggettivamente pubblicitario); • la concorrenza sleale (non si possono usare affermazioni comparative e denigratorie nei confronti degli altri impiantisti, solo per amplificare i propri presunti meriti). “LE BUONE AZIONI SI FANNO E NON SI DICONO” La prima critica ha riguardato l’inopportunità di esaltare, da parte di “Report” e quindi della nostra rivista, il gesto della Geico, giudicato plateale. Secondo queste critiche, Geico avrebbe utilizzato il servizio pubblico televisivo come cassa di risonanza commerciale, pagata dagli abbonati. Qualche lettore ha ironizzato, considerando “…nobile, ma interessato, il gesto della restituzione ai lavoratori dei denari persi con la cassa integrazione…”, altri hanno evidenziato la forma autopubblicitaria con cui l’azienda ha fatto sapere di avere fatto “… lodevoli investimenti in innovazione e ricerca…”, altri ancora hanno visto un po’ di ipocrisia nella descrizione della “…commovente partecipazione dei lavoratori alle sorti dell’azienda…”. Tutto questo clamore per un gesto, non più importante di altri e che tanti imprenditori fanno quotidianamente, è sembrato per qualcuno avere il sapore di una bella azione di marketing, soprattutto,

qualcuno ha scritto “…pensando a quanto vale, in termini economici, tutta la visibilità acquisita da Geico grazie a Report: forse più dei denari dati ai dipendenti per le ore di cassa integrazione...”. In particolare alcuni piccoli imprenditori mi hanno segnalato che i numeri della Geico, i suoi dipendenti e il suo fatturato, la classificano tra le aziende medio-grandi, per cui va considerata, viste le dimensioni medie delle aziende del nostro settore, un modello poco rappresentativo. Il 90 % delle aziende italiane, mi ha fatto notare qualcuno, occupa meno di 10 dipendenti, con un fatturato che spesso fatica a raggiungere il milione di euro: sono queste micro aziende che da sole e silenziose ogni giorno trascinano il Paese in silenzio, senza onori, ma con infiniti oneri. Per queste aziende, premiare i dipendenti quando si può, ridurre, se non azzerare, i compensi dell’imprenditore e reinvestire tutto il possibile nell’azienda è un comportamento che esiste da sempre, sia nei momenti belli, sia in quelli brutti, con la differenza che, in quelli brutti, qualche micro imprenditore che non ha più risorse e speranze da investire e che, nonostante tutti i suoi sforzi, non riesce più a rispettare i suoi impegni con dipendenti e fornitori si toglie la vita, tanta è la disperazione e l’umiliazione per la sua situazione! In tutti i settori si può fare impresa in modo sano, basta essere sani dentro e comportarsi in modo corretto ma, purtroppo, a volte questo non basta. I microimprenditori non hanno mai guadagnato i milioni da rimettere in azienda quando le cose vanno male, normalmente essi hanno sempre investito i soldi dei guadagni in immobili e macchinari per l’attività e molto spesso i loro stipendi sono stati inferiori a quelli dei loro migliori dipendenti. E’ vero che tanti

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Lettere al Direttore

altri imprenditori hanno saccheggiato le aziende e poi le hanno mandate in rovina, ma si tratta di delinquenti, che rappresentano un’infima minoranza. Un imprenditore in particolare mi ha segnalato che, nonostante i pesanti cali di fatturato del 2009, per non fare cassa integrazione e licenziare dipendenti, ha rinunciato a parte del suo patrimonio netto, disponibile perché, negli anni buoni, invece di dividere gli utili li aveva lasciati in azienda e nello stesso anno aveva tagliato il 50% del suo compenso di amministratore. Nel 2010 poi c’era stata una ripresa e, preoccupato dal fatto che la crisi comunque era ancora incombente, aveva pensato di creare un fondo dove ogni mese, ad ogni costo, l’azienda realmente accantonava il TFR dei suoi dipendenti, in modo che qualunque cosa fosse successa essi avrebbero comunque avuto i soldi da loro accantonati. Oggi, dopo tre anni, l’azienda ha accantonato un valore pari già al 50% di tutto il TFR lordo accumulato dai dipendenti e il compenso dell’amministratore non è più aumentato. Nel 2011 l’azienda ha dovuto fare qualche settimana di cassa integrazione, ma avendo ridotto all’osso i costi e nonostante un fatturato uguale a quello del 2009, è riuscita a fare un piccolo utile. In sostanza non sono stati dati soldi ai dipendenti per la cassa integrazione (che, comunque, sono ore non lavorate), ma è stata resa più solida e capitalizzata l’azienda, assicurando in questo modo un futuro più certo ai lavoratori. Ovviamente tutto ciò è stato fatto senza alcun clamore. Qualcun altro ancora ha colto l’occasione per segnalare che se lo Stato avesse investito, invece che sprecarle e rubarle, tutte le risorse drenate alle imprese in tanti anni di “vacche grasse”, ora potrebbe sostenere tutte le imprese grandi e piccole nei loro momenti difficili

e nelle loro necessità di investimenti per la crescita, senza gesti plateali, nel bene e nel male, da parte di imprenditori nobili o disperati. Anche per questo motivo alcuni lettori non si sono emozionati davanti al gesto del titolare della Geico, quanto invece si commuovono, si disperano e si arrabbiano quando un essere umano si toglie la vita per il lavoro, per il suo onore, soprattutto pensando che parte dei suoi denari sono stati saccheggiati da tanti, troppi amministratori disonesti. E’ evidente che la drammatica situazione economica che stiamo tutti attraversando ha lasciato scoperti molti nervi, per cui è comprensibile la reazione di chi sta vedendo sfumare il frutto del proprio lavoro, però ritengo che da parte di “Report”, non ci sia stata nessuna volontà di commuovere il pubblico, bensì ci sia stato un razionale tentativo di contrastare la dilagante sfiducia. E’ condivisibile anche il punto di vista sulle micro aziende (la mia è una nano azienda), che stanno trascinando, sempre più stancamente, il carro italiano, appesantito dalla zavorra di un’amministrazione statale incapace e corrotta, ma dobbiamo anche ammettere che se siamo arrivati a questo punto è anche perché noi piccoli imprenditori, presi nella morsa del lavoro o in altre faccende affaccendati, abbiamo lasciato la guida del Paese a chi ci rappresenta: dato che siamo pur sempre una democrazia, i nostri governanti stanno lì perché ce li abbiamo messi noi. In generale si tende a lasciar fare la politica “agli altri”, che è più o meno come far amministrare i propri risparmi a qualcuno che si conosce solo avendolo visto alla televisione (e in effetti qualcuno ha fatto anche questo, illuso dalla prospettiva di interessi a due cifre...). La libertà, diceva Giorgio Gaber, è partecipazione, mentre

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purtroppo il voto è solo una delega in bianco. Più discutibile è invece la critica basata sul fatto che “la beneficenza si fa e non si dice”. Chi fa l’imprenditore e sostiene i propri lavoratori secondo me non fa alcuna beneficenza e quindi dovrebbe far sapere al mercato quello che fa e quello che pensa, trasmettendo anche valori e non soltanto dicendo quanto è bravo a fare i suoi prodotti. Quanti imprenditori si sono chiesti quali vantaggi avrebbe la propria azienda nel far conoscere al mercato gli enormi sforzi che si fanno per tenere in piedi la baracca, salvaguardando i dipendenti? Magari sarò un illuso, ma forse qualche azienda apprezzerebbe di lavorare con un fornitore attento a questi valori, piuttosto che con uno squalo che pensa solo al profitto e ai licenziamenti. Senza dubbio Geico ha tratto un beneficio d’immagine dall’apparizione a “Report”, ma in una società in cui il “cogito ergo sum” è stato sostituito da “appaio quindi sono”, bisogna fare tanto di cappello a chi ha saputo trarre vantaggio da un’operazione oggettivamente “buona”. UNDICESIMO NON DENIGRARE La seconda critica riguarda invece l’uso di affermazioni comparative e denigratorie che Geico avrebbe fatto nei confronti degli altri impiantisti, per amplificare i propri presunti meriti. Dopo aver ricevuto alcune email, ho analizzato attentamente il filmato e il testo integrale (disponibile su internet, come tutto il materiale trasmesso da Report in questi anni), soffermandomi sulle affermazioni espresse nei confronti della concorrenza (per altro senza riferimenti a nomi di aziende). La parte “incriminata”, è sicuramente quella in cui il giornalista, nell’introdurre l’intervista al presidente della Geico, afferma che “…


Lettere al Direttore

alla Geico progettano e costruiscono impianti in grado di verniciare centinaia di migliaia di auto l’anno. Con poco più di 100 dipendenti sono comunque riusciti a sopravvivere alla concorrenza delle uniche 3 aziende al mondo che fanno il loro stesso mestiere, ma che sono 20, 30 volte più grandi. Poi, è arrivata la crisi…”. Nel montaggio dell’intervista, il commento successivo di Ali Reza Arabnia, presidente della Geico, è il seguente: “…mah, noi in quel momento lì eravamo un’azienda di circa 70 milioni media di fatturato e fra agosto 2008 e dicembre 2010 abbiamo avuto più di 120 milioni di ordini cancellati o spostati. E onestamente io avevo sentito dire di sudore freddo, ma non avevo sperimentato, ma in quel periodo lì ho avuto tante notti che mi svegliavo con sudore freddo...proprio sembrava che il mercato auto era andato in coma…”. Il montaggio prosegue con il giornalista che commenta “…ma mentre i concorrenti cominciano subito a licenziare...”, a cui Ali Reza Arabnia aggiunge “…noi non abbiamo mandato via nessuno, anzi, avevamo 3, 4 persone in prova, li abbiamo tenuti…”. In effetti, così come è stato montato, il testo fa passare il generico concetto che i costruttori di impianti di verniciatura concorrenti della Geico, per sopravvivere alla crisi, abbiano abbassato i prezzi e licenziato dipendenti, senza investire in ricerca. Abbiamo chiesto un commento a "Report" (vedi riquadro in questa pagina) e alla Geico. Chiara Pasetti, communication manager, ci ha dichiarato che il montaggio audio e video è stato eseguito da “Report”, ovviamente senza alcun controllo preventivo o successivo da parte dell’azienda. Il presidente, Ali Reza Arabnia, ci ha scritto: "ringrazio di cuore tutte le persone che hanno espresso la loro gentilezza, attenzione e le apprezzatissime parole su di noi.

Ci toccano il cuore. Ciò detto, vorrei scusarmi personalmente se in qualsiasi modo ho causato rammarico o dispiacere ai miei colleghi imprenditori. L’unica scusa che potrei avere, pur essendo molto grato al programma Report per aver promosso così tanto la nostra azienda, è che nulla di questo servizio è stato concepito, cercato, sollecitato, preparato o gestito da noi. In realtà tutto è iniziato da un’intervista fatta dal coordinatore del sindacato della nostra area al quotidiano “Il Giorno” nel 2011 e da allora ho avuto tantissime richieste di intervista che ho rifiutato proprio perché non volevo pubblicizzare un atto per me, non solo privato, ma sinceramente e semplicemente dovuto. Per quello che riguarda i sacrifici di altri imprenditori, non ho dubbi a riguardo che siano veri. Infatti durante la cerimonia di assegnazione del premio “La Spiga d’Oro” conferitomi dal Comune di Cinisello Balsamo, ho dedicato questo riconoscimento ai tantissimi imprenditori che hanno fatto e fanno le stesse cose che abbiamo fatto noi ma che non hanno avuto ne

la fortuna di essere stati notati e purtroppo in molti casi neanche la possibilità di vedere i risultati. Per il resto, invito chi lo desideri a venire a visitare la nostra azienda e toccare con mano la nostra realtà. Vedranno che non c’è niente di falso ma semplicemente una sincera e profonda attenzione e rispetto verso gli altri". CONCLUSIONI Le critiche espresse in modo civile sono sempre costruttive e questo dibattito è stata un’utile occasione per riflettere sul fatto che l’impresa ha un importante ruolo sociale, oltre che economico. Invitiamo quindi i nostri lettori a farci conoscere le iniziative sociali svolte o promosse dalle aziende del nostro settore, oltre a quelle tecniche e commerciali, che ovviamente costituiscono il nucleo principale del nostro lavoro informativo. Fateci sapere (e quindi fate sapere al mercato) anche quello che fate e quello che pensate, trasmettendo i vostri valori e la vostra attenzione nei confronti dell’ambiente, della società e dei vostri dipendenti.

IL C OM ME Egr. direttore NTO ho letto attentamente l’articolo che DI R mi hai inviato in bozza e, visto che le tue EPO risposte mi sembrano già ampiamente esausRT tive, mi limito a sottolineare un paio di passaggi. Ci teniamo a ribadire che la scelta di raccontare la storia della Geico e le modalità con le quali questo racconto è stato presentato al pubblico sono state compiute dalla nostra redazione ed in particolare da me, autore del servizio, in totale indipendenza. Il personale della Geico ha semplicemente risposto in modo trasparente a delle domande che gli sono state poste. In ogni caso credo che raccontare una storia esemplare non rappresenti nessuna offesa nei confronti dei tanti piccoli imprenditori che con spirito di sacrificio e abnegazione stanno coraggiosamente affrontando questa difficile fase economica. A loro va tutta la nostra stima e il nostro rispetto, come credo abbiamo dimostrato in ogni occasione con il nostro lavoro. Giuliano Marrucci

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Chiedete e vi sarà detto! Il diluente ha un colore o un odore strano? La vernice si stacca? I serramenti si imbarcano? Problemi con gli enti pubblici o con il vicinato? C’é da acquistare la nuova cabina di verniciatura? Le emissioni sono a norma di legge? Cosa fare delle latte sporche? Dove trovo un buon verniciatore? LE CONSULENZE DI ARCOBALEGNO: QUALCUNO DI CUI FIDARSI

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Per ricevere ulteriori informazioni sugli articoli di questa rubrica scrivere a:

info@finishing.it indicando il relativo numero di pagina

Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio-

ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale

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si fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.

• IFP • Safechem • Durr • Stuvex • Graco • Suhner • Neuvendis • Hubo

In questo numero :


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IFP EUROPE: L’ ECCELLENZA TECNOLOGICA ITALIANA NEL MONDO DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE In occasione della recente fiera IMTS a Chicago, la IFP Europe ha presentato in anteprima per il mercato americano l’aggiornamento della propria famiglia di lavatrici KP sottovuoto a solvente. I modelli presentati, che saranno immessi sul mercato europeo nel corso del 2013, allargano la gamma di lavatrici già disponibili, in quanto al restyling dei classici modelli KP HMA e KP BASIC vengono affiancate le nuove KP MIKRO e KP MAX, per un totale di più di 120 modelli e configurazioni possibili, che permettono di soddisfare ogni esigenza di lavaggio, dall’implantologia dentale alla torneria automatica, fino alle grandi pressofusioni e ai manufatti trattati termicamente. L’applicazione della più evoluta tecnologia oggi dispo-

nibile sul mercato, costituita dal ciclo di trattamento integralmente sottovuoto abbinato all’utilizzo di solventi non alogenati, alcoli modificati e idrocarburi, assicura anche la miglior compatibilità ambientale realizzabile. Le lavatrici KP, caratterizzate dal funzionamento integralmente sottovuoto, fino a 1 mbar ,in tutte le fasi di lavoro, permettono di risolvere con risultati ottimali sia i casi di contaminazione da olio intero, emulsione e paste di lucidatura, sia di affrontare a 360° le problematiche connesse alla gestione dei materiali residuali derivati dal trattamento di lavaggio, con un vantaggio economico tale da consentire il recupero dell’investimento in tempi estremamente rapidi. In particolare:

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la distillazione continua del solvente, con separazione praticamente completa ( >99% ) dell’olio dal solvente e il suo conseguente riutilizzo nel ciclo di lavorazione meccanica, permette risparmi estremamente significativi, grazie al costo ridotto, quasi del tutto azzerato,

necessario per l’acquisto del refrigerante e lo smaltimento della morchia di distillazione; la filtrazione continua del solvente, con asciugatura automatica del truciolo prima dell’apertura filtro, a cui si abbina la possibilità di selezione e suddivisione dei

IFP EUROPE Creata da un team di persone con una profonda e riconosciuta competenza nel settore del lavaggio Industriale, la IFP europe srl è riuscita a raggiungere una posizione di assoluta rilevanza in ambito nazionale ed internazionale tanto da essere considerata tra i costruttori europei più affidabili, innovativi e con una produzione di alta gamma composta tutta da lavatrici a ciclo completamente sottovuoto.

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vari materiali, grazie a sistemi di riconoscimento automatico dei carichi, permette, oltre ad una drastica riduzione dei consumi di solvente, di recuperare il truciolo prodotto e di avviarlo senza ulteriori trattamenti al riciclo o allo smaltimento; la separazione continua dell’emulsione, con scarico automatico della frazione acquosa, permette di eliminare il problema delle macchie residue sui pezzi, specialmente di ottone ed alluminio, con conseguente abbattimento degli scarti per cattiva qualità estetica superficiale . Grazie a tutto ciò, la IFP Europe è riuscita a raggiungere una posizione di assoluta rilevanza tra i produttori europei, come è testimoniato dagli accordi di distribuzione commerciale stipulati con successo in Europa, negli Stati Uniti e nei paesi BRIC, accordi che hanno permesso all’azienda di raggiungere, da vari anni, nonostante la difficile congiuntura mondiale, tassi di crescita a due cifre . Fonte: IFP Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

IFP EUROPE Dai test di laboratorio sino alla progettazione integrata con la produzione, dalla personalizzazione delle soluzioni sino al controllo remoto via internet degli impianti, la costante applicazione delle tecnologie più avanzate, la continua ricerca di innovazioni, l’attenzione alla qualità ed affidabilità contraddistinguono la IFP europe srl e costituiscono per il cliente la miglior garanzia di un a scelta ottimale sotto ogni punto di vista.

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SAFECHEM PROMUOVE LA SICUREZZA NELL’IMPIEGO DEI SOLVENTI Per ottimizzare i processi di lavaggio, è fondamentale utilizzare un sistema di sicurezza per la gestione dei solventi. Le raccomandazioni più importanti sono contenute in un adesivo realizzato nell’ambito del programma CHEMAWARE™, applicabile su tutti gli impianti di lavaggio, in modo da essere sempre a portata di mano degli addetti alle operazioni di lavaggio. I punti principali sono i seguenti: • ordinate un’analisi di compatibilità degli oli, per avere una valutazione completa della compatibilità del solvente con gli oli presenti sui vostri componenti e ottenere conseguenti raccomandazioni; • verificate la stabilità del vostro solvente almeno una volta alla settimana, utilizzando gli appositi “test kit” direttamente in azienda; • ordinate l’analisi del solvente almeno due volte all’anno, richiedete un rapporto completo sulla condizione del vostro solvente e le conseguenti raccomandazioni per la manutenzione; • quando necessario, ripristinate la stabilità del solvente e utilizzate sistemi stabilizzanti con formula specifica, per ottimizzare le prestazioni del solvente e per ridurre i potenziali danni ai vostri macchinari e componenti; • restituite i rifiuti utilizzando un sistema di sicurezza e richiedete un rapporto d’analisi, da allegare alla documentazione necessaria per la gestione del sistema di smaltimento; • effettuate un corso di formazione sui solventi CHEMAWARE™ almeno una volta all’anno e scoprite come implementare un processo di pulizia sicuro e sostenibile, nonché come ottenere risultati di pulizia di elevata qualità e affidabilità. Le indicazioni per applicare un sistema di sicurezza per la gestione dei solventi riguardano i seguenti prodotti: • percloroetilene (DOWPER™, DOWPER™ MC e DOWPER™ N); • tricloroetilene (HI-TRI™ SMG, NEU-TRI™ L e NEU-TRI™ E); • cloruro di metilene (MECTHENE™ MC e METHYLENE CHLORIDE- TECHNICAL E). Se manipolati in modo appropriato, i solventi clorurati non presentano pericoli. Al fine di salvaguardare la salute e l’ambiente, si consiglia di leggere attentamente la scheda di sicurezza del prodotto. Tutti i collaboratori devono essere accuratamente istruiti sulle precauzioni nell’impiego e sulle cure di pronto soccorso, rispettando prioritariamente la legislazione locale. 36  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013


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SAFECHEM SAFECHEM Europe GmbH è stata fondata nel 1992 ed è una società interamente controllata da The Dow Chemical Company. E’ un’azienda esperta nella fornitura di servizi e soluzioni legate all’utilizzo sicuro e sostenibile di solventi nei processi di lavaggio a secco e lavaggio dei metalli, compreso il sistema a ciclo chiuso SAFE-TAINER™ per la fornitura e il ritiro di solventi in maniera sicura e con zero emissioni. Opera da sempre applicando i principi di Responsible Care® e Product Stewardship, sviluppando nuovi modelli di business e servizi come il Chemical Leasing per migliorare l’equilibrio tra gli aspetti

legati all’ecologia, all’economia e alla responsabilità sociale. Con uffici a Düsseldorf, Parigi e Midland, grazie alla stretta collaborazione con una vasta rete di distributori affidabili, serve oltre 7.500 clienti in tutto il mondo. Per accedere al know-how relativo all’intero processo di lavaggio offerto da SAFECHEM, consultate il CHEMAWARE™ Knowledge Services all’indirizzo www. chemaware.org.

Fonte: Safechem Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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COME SCEGLIERE IL PROCESSO DI LAVAGGIO La pulizia nella fabbricazione di componenti metallici rappresenta oggi un anello indispensabile nella catena di produzione. La qualità e l’efficienza di questo processo dipendono essenzialmente dalla scelta della soluzione detergente e della tecnologia di processo corretta. Nella produzione e lavorazione di componenti metallici i pezzi vengono immancabilmente imbrattati. Questo sporco, per esempio residui di fluidi di lavorazione e prodotti per lucidare, trucioli e bave, rappresenta solitamente un problema nei processi a valle. D’altra parte, le contaminazioni possono compromettere la qualità, la funzionalità e la durata dei prodotti

finiti. La pulizia industriale dei pezzi apporta quindi un importante contributo all’assicurazione della qualità e alla creazione di valore negli stabilimenti di produzione. Pulitura chimica a umido: una soluzione pressoché universale Nell’industria della metalmeccanica è possibile assolvere alla quasi totalità dei compiti con processi di pulitura chimica a umido. L’efficienza del metodo utilizzato e quindi la qualità, la validità economica e la stabilità del processo di pulizia dipendono in misura decisiva dal potere solvente della soluzione detergente utilizzata. Si impiegano di norma a soluzioni

Per rimuovere contaminazioni a base di oli minerali quali oli e grassi, un sistema a solventi rappresenta nella maggior parte dei casi la scelta ideale. L'Universal 81C assicura all'utente una pulizia ottimale, un basso impatto ambientale e bassi costi di esercizio.

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acquose e solventi. Questi ultimi sono suddivisi in idrocarburi clorurati (CHC), idrocarburi non alogenati (NH) e solventi polari (P). In sede di selezione della soluzione detergente vale il principio: “similia similibus solvuntur” (il simile scioglie il simile). Questo significa che nel caso di una contaminazione a base di olio minerale (non polare), per esempio oli per macchinari, grassi e cere, generalmente un solvente è la scelta giusta. Trucioli e particelle perdono, con la rimozione dell’olio, l’adesione alla superficie e vengono puliti con metodi meccanici, quali gli ultrasuoni e il lavaggio idrocinetico. Per le contaminazioni a base d’acqua (polari), quali emulsioni refrigeranti e lubrificanti, paste lucidanti, additivi, sali, trucioli e altri solidi, si utilizzano di norma soluzioni acquose. Sono disponibili in formu-

lazioni a pH neutro, acide ed alcaline. Si consiglia di verificare la compatibilità con il materiale e il risultato ottenibile mediante test di pulizia. Per garantire una qualità della pulizia costante con processi a base d’acqua, è necessario un monitoraggio regolare del processo, con controllo dei parametri di processo fondamentali, quali la concentrazione del detergente, la temperatura, la qualità dell’acqua di risciacquo e lo stato del filtro. Solventi polari e alcool modificati abbinano i vantaggi del lavaggio con soluzioni acquose e quelli della pulizia a base di solventi, grazie a equilibrate proprietà idro e liposolubili. L’ampia gamma di impianti di Dürr Ecoclean, include sistemi per tutte le soluzioni detergenti. Gli impianti possono essere personalizzati in termini di dimen-

Con i processi di lavaggio è possibile risolvere praticamente tutti problemi di pulizia e preparazione delle superfici nell'industria metalmeccanica. Criteri essenziali per un lavaggio efficiente sono la selezione della soluzione detergente e della tecnologia di processo più idonee.

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sionamento, tecnologia di processo, trattamento delle soluzioni ed asciugatura, in funzione dei requisiti in materia di pulizia, produzione oraria e geometria dei pezzi. Ai fini di un perfetto coordinamento del processo, l’azienda esegue test di pulizia nel proprio laboratorio. Lavaggio con solventi Per facilitare la movimentazione e la lavorazione dei pezzi, nella lavorazione ad asportazione di truciolo oggi si tende a lavorare con oli di raffreddamento e oli lubrificanti. Ai fini della scelta delle soluzioni contano non solo la lavorazione effettiva, ossia tornitura e fresatura, ma anche processi successivi, come la molatura. Se vengono impiegate emulsioni a base d’acqua, è rilevante la contaminazione principale che rimane sui pezzi e la soluzione deve essere adeguata, o eventualmente occorre integrare un lavaggio intermedio. Processi di stampaggio e imbutitura sono spesso realizzati con oli clorurati e i pezzi sono successivamente puliti con soluzioni acquose. Questo in genere si traduce in un risultato di pulizia non ottimale, una disponibilità limitata dell’impianto e in costi elevati;

infatti il trascinamento dell’olio rende necessario un cambio frequente dei bagni di pulitura e risciacquo, come pure il consumo associato di detergente, acqua ed energia e lo smaltimento dei liquidi contaminati. Per queste applicazioni sono utilizzabili idrocarburi clorurati, come ad esempio il percloroetilene. Con il cloro contenuto nell’olio per macchinari, si registra effettivamente una variazione del pH del solvente, che può essere tuttavia compensata da una stabilizzazione a posteriori degli idrocarburi clorurati, in modo da ottenere una lunga durata utile dei pezzi. Anche la stabilizzazione degli idrocarburi non alogenati e degli alcool modificati è tecnicamente possibile. Analogamente è consigliato l’uso di solventi anche nei processi di tempra, perché i pezzi, dopo la tempra, sono rivestiti di uno spesso strato di olio. Rispetto ai processi acquosi, gli impianti a solventi presentano dei vantaggi in termini di risultati di pulizia, della durata utile dei pezzi e del trattamento della soluzione detergente. Sono vantaggiosi anche quando si rendono necessarie superfici esenti da oli, per garantire una qualità ottimale dei processi a valle, quali rivestimento, saldatura, brasatura.

Il Gruppo Dürr Ecoclean è il fornitore leader di soluzioni per la pulitura, automazione e filtrazione industriale. Il gruppo fornisce l’industria automobilistica, l’indotto e il mercato in generale in tutto il mondo, con innovativi sistemi standard e soluzioni di sistema e servizi personalizzati. Dürr Ecoclean fa parte del Gruppo Dürr e ha stabilimenti in Germania, Francia, Repubblica Ceca, USA, Cina e India. Dürr è un gruppo di costruzioni meccaniche e impiantistica, che detiene posizioni leader nei propri settori di attività sul mercato mondiale. Un buon 80 % delle vendite è realizzato con l’industria automobilistica. Dürr rifornisce inoltre l’industria aeronautica, il settore delle costruzioni meccaniche, nonché le industrie chimica e farmaceutica con innovative tecnologie produttive e ambientali. Il Gruppo Dürr opera in quattro segmenti di business sul mercato: • “Paint and Assembly Systems”, che progetta e costruisce linee di verniciatura e di assemblaggio finale per l’industria automobilistica. • “Application Technology”, che con le proprie tecnologie robotizzate si occupa delle operazioni automatiche di verniciatura, applicazione di sigillanti e adesivi. • “Measuring and Process Systems”, che produce macchine e sistemi utilizzati, tra l’altro, per la produzione di motori e trasmissioni e per l’assemblaggio finale del veicolo. • “Clean Technology Systems”, che focalizza la propria attenzione sui procedimenti atti a migliorare l’efficienza energetica e depurare l’aria. Dürr vanta 50 sedi in 23 paesi e impiega circa 7.100 persone a livello mondiale e ha realizzato un fatturato di 1,9 miliardi di euro nell’esercizio fiscale 2011.

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Compiti classici di un lavaggio con Con i processi di lavaggio è possibile risolvere praticamente tutti soluzione acquosa problemi di pulizia e preparazione delle superfici nell'industria metalOltre alla rimozione di impurità pomeccanica. Criteri essenziali per un lavaggio efficiente sono la selezione lari, il lavaggio con soluzione acquodella soluzione detergente e della tecnologia di processo più idonee. sa può rivelarsi molto utile quando si miri ad ottenere al tempo stesso una fosfatazione o attivazione, ad esempio su superfici lucide di parti in alluminio. Anche quando si tratta di rimuovere ruggine e di pulire i pezzi dopo la sbavatura termica o dopo i processi di nitrurazione, vanno preferite soluzioni acquose. Il processo di lavaggio può avere luogo in sistemi a una o più camere. Un ulteriore settore di impiego è la pulitura fine e superfine, in presenza di requisiti molto elevati di pulizia, ad esempio nei componenti idraulici o prima del rivestimento in PVD e CVD di macchine utensili e placchette a perdere. Per queste applicazioni, la UCM AG, facente parte del gruppo Dürr Ecoclean, propone sistemi di immersione in linea con bagni multipli. Il risultato ottenibile con e specifiche in tal senso sono ancora oggi esistenti questi impianti dipende dal numero di bagni di la- in taluni settori, a prescindere dal fatto che l’utilizzo vaggio e risciacquo: più sono, maggiore è l’effetto di di un sistema a solventi potrebbe arrecare benefici diluizione. Dall’altro lato, l’azione pulente può essere tecnici, ambientali ed economici. aumentata mediante processi meccanici, quali lavag- I solventi sono utilizzati oggi in impianti a circuito chiuso, garantendo così un loro uso sostenibile ed gio ad ultrasuoni e idrocinetico. ecocompatibile. Un esempio evidente è costituito dai sistemi di pulizia completamente chiusi che operano Efficace protezione temporanea dalla corrosione Non è raro che i componenti debbano oggi percorrere sotto vuoto, soddisfando i requisiti delle normative migliaia di chilometri prima di giungere al luogo del sulle emissioni di VOC (volatile organic compounds = loro impiego. Ciò richiede un’efficace protezione dalla composti organici volatili). corrosione. Sistemi a base di solventi si sono affer- L’unità di distillazione integrata, prevede un tratmati come un’alternativa affidabile e conveniente al tamento continuo del solvente e quindi una lunriguardo. Il solvente viene miscelato ad un prodotto ga durata e un basso consumo. Gli impianti di Dürr conservante esente da solventi, reperibile in com- Ecoclean sono inoltre equipaggiati di dispositivi per mercio e applicato dopo il lavaggio. Il solvente utiliz- il recupero del calore prodotto durante la distillaziozato per l’applicazione viene poi fatto riconfluire nel ne. Ciò consente un consumo energetico inferiore del processo. L’operazione può essere effettuata come 50% rispetto ai sistemi convenzionali. Considerando processo integrato nel sistema di lavaggio o in un anche il consumo d’acqua, lo smaltimento delle acque reflue contaminate e la qualità di pulizia spesso impianto separato. inferiore, la pulitura con solventi rappresenta in molti casi la soluzione non solo più a buon mercato, ma anEfficienza dell’energia e delle risorse Sotto il profilo ambientale, i solventi nel lavaggio in- che l’alternativa “più verde”. dustriale dei pezzi non godono della migliore reputazione, cosa che era anche giustificata negli impianti di lavaggio utilizzati in passato. Di conseguenza, nelle operazioni di pulizia che comportano il trascinamento Fonte: Durr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it d’olio si è passati a sistemi di lavaggio a base d’acqua Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  41


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PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI DEI FILTRI DEPOLVERATORI La protezione contro le esplosioni dei filtri depolveratori è un argomento controverso. La guida tedesca VDI 2263 indica che la protezione dalle esplosioni è da prevedersi soltanto quando l’energia di accensione minima della polvere (Minimum Ignition Energy) MIE < 1 mJ . Quando MIE > 10 mJ, sono sufficienti misure preventive; tra 1 e 10 mJ potrebbe essere necessaria la consulenza di esperti. Secondo altre fonti tuttavia, la protezione contro le esplosioni dei filtri depolveratori è sempre necessaria. Questo compendio fornisce una guida alle direttive ATEX per rispondere alla domanda: in quali condizioni è possibile affidarsi unicamente alla prevenzione delle esplosioni? Saranno inoltre forniti alcuni suggerimenti pratici con gli ultimi requisiti basati sulla revisione della norma relativa ai sistemi di sfogo delle esplosioni di polveri: la EN 14491 (revisione che si prevede sarà pubblicata a breve). Atmosfere esplosive Sebbene i filtri depolveratori siano utilizzati in applicazioni con concentrazioni elevate di polvere, molti sono impiegati nei sistemi di estrazione: la concentrazione media di polvere nell’aria estratta è generalmente ridotta, nettamente minore del limite di esplosione inferiore (LEL). Di conseguenza c’è la tendenza ad affermare che l’insorgenza di un’atmosfera esplosiva in tali filtri non sia probabile. Nella classificazione delle aree ai fini ATEX, tali filtri potrebbero rappresentare una situazione da zona 22, o probabilmente anche da zona 21, ma certamente

non una situazione da zona 20. Tuttavia, in molte pubblicazioni sulla classificazione delle aree, i filtri depolveratori sono citati come la tipica situazione da zona 20. A cosa è dovuta tale differenza? L’indizio è la pulizia del filtro. Quando l’aria (con carico di polvere ridotto) entra nel filtro, la maggior parte delle particelle si deposita, in quanto la velocità dell’aria è bassa e la turbolenza scarsa. In alcune applicazioni si utilizzano persino “camere a polvere” senza elementi filtranti, cioè ampie camere con un’entrata dell’aria polverosa e un’uscita dell’aria “pulita”: data la bassa velocità all’interno, la polvere si deposita. Solo finissime particelle di polvere restano in sospensione. In tali “camere a polvere” si lascia la camera con l’aria, mentre nei filtri depolveratori le polveri sottili si depositeranno sugli elementi filtranti. Per prevenire l’ostruzione degli elementi filtranti, si crea periodicamente un impulso d’aria sugli elementi filtranti stessi, che rilasceranno le polveri sottili. Di conseguenza, a ogni impulso pulente, si crea generalmente una nube densa di polvere finissima attorno agli elementi filtranti da pulire. Poiché mediamente nei filtri tali impulsi si creano frequentemente, si genera spesso una nube di polvere e si deve prevedere un’atmosfera esplosiva, almeno in parte del filtro. Secondo le definizioni delle zone nella direttiva ATEX 1999/92/EC, ciò indica una situazione da zona 20: le miscele esplosive insorgono costantemente, in periodi prolungati di tempo, o frequentemente. Di conseguenza, il filtro depolveratore “tipico” deve essere considerato una zona 20.

PROGETTI DI NORMA Sfogo dell’esplosione nei filtri depolvera tori (progetto in accordo con la norma EN 14491) I dispositivi di sfogo (pannelli di rottura, ecc.) dovrebbero essere posizionati sul corpo del filtro in modo tale che la loro sezione di sfogo non possa in alcun modo essere ostruita, generalmente installandoli sotto gli elementi filtranti o rimuovendo o accorciando numerosi elementi filtranti. Di conseguenza, con la nuova revisione della norma EN 14491, la cui pubblicazione è attesa a breve termine, nei calcoli per la determinazione della necessaria area di sfogo sarà possibile detrarre il volume polveroso occupato dagli elementi filtranti e il volume esistente tra gli stessi. L’unica condizione è che la distanza tra gli elementi filtranti dovrà essere limitata: • per filtri a maniche, la distanza tra le maniche non dovrà superare il raggio (metà diametro) della manica stessa; • per filtri a tasche, la distanza tra le tasche non dovrà superare lo spessore della tasca stessa.

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Vista dall’interno di un filtro - foto Aircaplan

Ovviamente, tale regola generale presenta delle eccezioni. In alcune situazioni, la concentrazione di polvere nell’aria estratta è talmente ridotta da rendere sufficiente una pulizia manuale una volta al giorno, o persino nessuna pulizia durante periodi prolungati di tempo, come per esempio nei filtri secondari (assoluti) posti in serie ad un normale filtro depolveratore (primario).

Rischio accettabile secondo la direttiva ATEX Secondo la direttiva ATEX 1999/92/EC, l’attrezzatura nella zona 20 dovrà essere certificata come categoria 1D, in riferimento alla direttiva ATEX 94/9/EC. Secondo 94/9/EC, i requisiti delle attrezzature di cat. 1D (o 1G) prevedono che non insorgano fonti di accensione durante il normale funzionamento, ma neppure in presenza di due situazioni di guasto indipendenti. Tale requisito dovrà altresì essere ap-

Soppressione dell’esplosione nei filtri depolvera tori (progetto in accordo con la norma EN 14373) La norma EN 14373 fornisce tra le varie informazioni, anche un’indicazione di come devono essere considerati questi volumi ostruiti. Seppure lentamente, la fiamma può propagarsi tra gli elementi filtranti e il volume ostruito provocherà un ulteriore incremento della pressione d’esplosione ridotta (calcolabile con le relazioni riportate nella norma EN 14373). Sistema di messa a terra TES-01 “Trasferendo materiali liquidi o in polvere da un’autocisterna in un silo o in una tramoggia, possono verificarsi delle scariche elettrostatiche. Questo accumulo di energia può essere sufficiente a innescare una miscela di gas, vapori o una nube di polvere. Il “Truck Earthing System” TES-01 sviluppato da StuvEx, è un sistema con controllo di tipo capacitivo che è stato specificatamente studiato per la messa a terra delle autocisterne dedicate al trasporto di grandi quantità di materiali sfusi. Di solito, durante le fasi di carico e scarico, l’autista o l’addetto alle operazioni tentano di collegare all’autocisterna un cavo fissato alla linea di terra. Se tuttavia questo collegamento viene dimenticato, se il cavo è danneggiato, se la linea di terra non è efficace o se il collegamento viene disconnesso durante l’operazione, nulla impedisce il trasferimento del materiale.

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Pannelli di sfogo montati sui filtri - foto Aircaplan

plicato all’analisi dei rischi del processo, per valutare se la sola prevenzione delle fonti di accensione sia sufficiente a raggiungere una condizione accettabile ai fini della sicurezza: per una situazione da zona 20 all’interno di un filtro, la sola prevenzione è sufficiente se non si prevedono fonti di accensione, anche in presenza di due situazioni di guasto indipendenti (situazione di guasto “rara”). Per esempio, se un elemento filtrante (conduttivo) non è collegato a terra, può risultare carico e creare

scariche elettrostatiche verso il filtro. Per prevenire tali scariche, l’elemento filtrante dovrà essere collegato a terra. Anche in questo caso tuttavia, si dovrà tenere conto di tali scariche: supponiamo che nel collegare a terra tutti gli elementi filtranti, se ne dimentichi uno, o che un elemento filtrante si stacchi e cada, creando un elemento conduttivo isolato dalla terra. Con un’installazione adeguata degli elementi filtranti, tale situazione non viene certamente ritenuta normale,

Inoltre, anche quando un controllo della messa a terra è presente, a volte capita che per evitare di perdere tempo l’autista o l’addetto colleghino la pinza ad un qualsiasi oggetto metallico presente nelle vicinanze anziché all’autocisterna. Il sistema TES-01 di StuvEx risolve questi problemi verificando prima di tutto che la pinza sia collegata effettivamente a un’autocisterna isolata su pneumatici e non a un qualsiasi oggetto metallico, quindi collegando il camion alla linea di terra e, infine, monitorandone continuamente la connessione. In caso di mancato riconoscimento di un’autocisterna isolata su pneumatici, in presenza di un cattivo collegamento a terra o in caso di disconnessione, il sistema rende disponibile un contatto/relè che deve essere utilizzato per bloccare il trasferimento del materiale. Il sistema TES-01 è predisposto anche per gestire il trasferimento del materiale nel periodo invernale quando pioggia, neve e sale alterano la normale lettura dei sistemi capacitivi. Il sistema TES-01 è dotato di un semplice by-pass che, tramite un comando a serratura, consente di by-passare la modalità capacitiva commutando l’unità sul controllo resistivo.

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ma è difficile escluderla in situazioni di guasto: un elemento filtrante staccato dovrà essere considerato una normale situazione di guasto (o eventualmente una situazione di “guasto raro”, laddove l’affidabilità dell’installazione sia molto elevata). In una zona 20 non è accettabile neppure una situazione di guasto raro! D’altra parte, l’energia della scintilla di tale elemento filtrante isolato è limitata. Dipende dal tipo e dalla dimensione dell’elemento filtrante, ma è molto improbabile che tale scarica di scintille superi i 10 mJ. Il limite VDI di 10 mJ è quindi sensato. È possibile un approccio analogo per le scintille di origine meccanica: se si estrae aria polverosa da un macchinario e in rapido movimento nella direzione del filtro, è estremamente difficile dimostrare che anche in situazioni di guasto raro nessuna scintilla raggiungerà mai il filtro. Tuttavia, accidentali scintille meccaniche innescheranno soltanto polveri piuttosto “sensibili” (MIE < 10 mJ e temperatura di accensione minima della nube di polvere MIT < 400 °C). Ciò deve essere comunque interpretato con attenzione: per polveri con MIT molto bassa, le scintille potrebbero riuscire a generare un innesco anche se MIE > 10 mJ. Quindi, oltre alla MIE, anche la MIT è importante per verificare se sia necessaria la protezione. Un evento spesso trascurato è che una singola scintilla (sebbene non in grado di innescare una nube di polvere se la MIE della polvere in questione è > 10 mJ), può depositarsi su un elemento filtrante e innescare un incendio latente (brace senza fiamma). Per una scintilla, un elemento filtrante polveroso, combinato con un flusso d’aria regolare e continuo, è l’ambiente perfetto in cui sopravvivere e trasformarsi in un incendio latente vero e proprio. La temperatura superficiale di tale brace è nettamente superiore alla MIT di quasi tutte le nubi di polvere e garantisce

un’esplosione di polvere appena insorge una miscela esplosiva (per esempio con la successiva pulizia a impulsi). Di conseguenza, prima di potere concludere che la protezione dalle esplosioni di un determinato filtro possa essere esclusa, è necessario dimostrare che si possa escludere l’eventualità di un incendio latente dovuto alle scintille (o all’auto-combustione dei depositi), anche come condizione di guasto raro. Si ricordi che persino una polvere appartenente al gruppo di combustione BZ1 o BZ 2 (il che significa che non supporterà un incendio latente in uno strato di polvere), potrebbe supportare ottimamente un incendio latente quando lo strato di polvere in questione si trovi su un elemento filtrante con flusso d’aria continuo. Qualora si prevedano numerose scintille in una linea di estrazione (come l’estrazione da un macchinario), la rivelazione e l’estinzione di scintille potrebbe contribuire a evitare che le stesse raggiungano il filtro. Per quanto certamente utile, ciò non è immune da malfunzionamenti: il rivelatore di scintille potrebbe ostruirsi a causa dei depositi, la pressione dell’estinguente potrebbe diminuire, la valvola dell’estinguente potrebbe essere accidentalmente chiusa, ecc. ecc. Generalmente è impossibile escludere le scintille come condizione di guasto raro. In conclusione, l’applicazione dei requisiti ATEX indica che la protezione dei filtri depolveratori dalle esplosioni sarà condizione necessaria in quasi tutte le situazioni, fatto salvo laddove si possa concludere, con una specifica analisi dei rischi, che le nubi di polveri esplosive siano estremamente improbabili o si possano escludere tutte le potenziali fonti di accensione con certezza prossima al 100%.

Fonte: Stuvex Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Il sistema TES-01 di StuvEx è di facile installazione e non richiede alcuna calibrazione successiva. E’ provvisto di grandi indicatori visivi (luci rossa e verde) ed è disponibile in cassetta IP66 (per zona 22) oppure ExD (per zone 1, 2, 21, 22).” Sensore d’esplosione con indicatore luminoso incorporato StuvEx ha ulteriormente migliorato il rivelatore della pressione statica di esplosione (PDS). Il nuovo componente è dotato di un LED di stato che indica se il sensore è intervenuto (LED rosso) oppure no (LED verde). Dopo l’attivazione, questo accorgimento permette di controllare rapidamente i sensori e vedere subito quale è stato quello che ha originato l’attivazione del sistema di soppressione. Il nuovo sensore con LED di stato incorporato è ora disponibile per il sistema di soppressione Flash II.

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NUOVO SPRUZZATORE AIRLESS CORDLESS Graco ha presentato EasyMax™, la prima gamma di spruzzatori airless cordless professionali con pompa a pistone professionale. La gamma EasyMax sostituisce la precedente gamma spruzzatore airless cordless con EasyMax™ WP e presenta il nuovo modello EasyMax™ FF (Fine Finish). EasyMax™ offre ProSpray™, una vera pompa a pistone professionale che consente di ottenere prestazioni simili agli spruzzatori airless professionali di Graco, spruzza i materiali formulati dai produttori di vernice senza bisogno di diluire, garantisce un ventaglio di spruzzatura uniforme e consente un buon risultato con una sola passata Ugelli ProSpray™ RAC®, con un design dell’ugello reversibile e professionale. Gli ugelli sono di alta precisione, ispirati dal design RAC X, per l’uso esclusivo con la tecnologia ProSpray™. L’ugello e il porta ugello integrati ProSpray™ bloccano il fluido all’ugello per un lavoro pulito e per evitare perdite, garantendo una finitura di qualità con risultati professionali. La gamma EasyMax è ideale sia per le applicazioni interne che per quelle esterne. Il nuovo spruzzatore airless EasyMax FF (Fine Finish) presenta alcune caratteristiche esclusive: • spruzza in strati di 50 micron o meno; • la combinazione tra l’interruttore alto/basso e la manopola di controllo della pressione permette di regolare in maniera ottimale il ventaglio di spruzzatura per ogni ugello, materiale o applicazione, offrendo risultati impareggiabili;

• è resistente a tutti i materiali a base solvente; • gli ugelli con pre-orifizio di colore verde offrono una migliore atomizzazione, per una finitura più precisa; • la tazza per vernice trasparente è da 0,75 litri • il tubo di aspirazione regolabile, consente di spruzzare in qualunque direzione • la batteria SlimLine deve essere ricaricata solo 25 minuti per ottenere l’80% di carica; • il peso è inferiore del 25% rispetto a EasyMax WP. Lo spruzzatore EasyMax™ può essere usato come una pistola ausiliaria per ridipingere degli oggetti, per ritoccare con uno spruzzatore convenzionale o per spruzzare superfici fino a un massimo di 50 m2. EasyMax FF è adatto per i materiali a base solvente e a base acquosa, mentre EasyMax WP è adatto solo per i materiali a base acquosa. Utilizzare entrambi gli spruzzatori consentirà di soddisfare tutti i requisiti per progetti di piccole dimensioni e ritocchi. I nuovi accessori esclusivi EasyMax™ comprendono: • pacchetto di spruzzatura portatile ProPack, che estende la possibilità di spruzzare senza interruzioni anche per pezzi di piccole dimensioni; • compressore d’aria integrato, che pressurizza il contenitore del materiale per ottenere una pressione di spruzzatura ottimale nella pistola; • prolunghe di spruzzatura EasyMax, che non solo permettono di arrivare quasi ovunque, ma consentono anche di tenere lo spruzzatore in posizione orizzontale durante la spruzzatura verso l’alto e di utilizzare quasi tutto il materiale presente nella tazza prima di riempirla, in quanto l’ago integrato brevettato blocca il fluido all’ugello per un lavoro pulito e senza perdite, consentendo di arrivare anche nelle aree più difficili da raggiungere; le prolunghe EasyMax sono sia fisse (30 e 60 cm) che flessibili (30 cm); Fondata nel 1926, Graco è leader

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mondiale dei sistemi e dei componenti per la gestione dei fluidi. I suoi prodotti spostano, misurano, controllano, erogano ed applicano una vasta gamma di materiali fluidi e viscosi utilizzati per la lubrificazione dei veicoli, nelle applicazioni di costruzione, rinnovo ed industriali-automobilistiche. I continui investimenti nella gestione e nel controllo dei fluidi continuano a fornire soluzioni innovative per un mercato globale diversificato. La sede dell’azienda è a Minneapolis, Minnesota ed ha più di 2.300 impiegati nel mondo. Le azioni Graco (simbolo: GGG) sono quotate alla borsa di New York. Graco Europa ha localizzato il proprio quartier generale europeo a Maasmechelen, Belgio orientale. Le attività principali includono montaggio,

distribuzione, servizio clienti, assistenza tecnica, vendite e marketing. Graco conta su un organico di 220 dipendenti in Europa e opera con molti distributori e partner di servizi per garantire la soddisfazione del cliente.

Fonte: Graco Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

PICCOLA COME UNA MATITA La nuova minismerigliatrice pneumatica sviluppata dalla Suhner, adatta per lavori di massima precisione, è frutto del miglioramento continuo. La Suhner ha combinato la sua grande esperienza nel settore della finitura di superfici investendo nella ricerca tecnologica e ascoltando le richieste dei clienti per sviluppare un prodotto d’alta prestazione. La nuova LSA 77 replica le provate caratteristiche che hanno fatto della LSA 81 un prodotto ottimale, largamente diffuso sul mercato, ma allo stesso tempo aggiunge dei miglioramenti che la rendono superiore. La costruzione della nuova minismerigliatrice LSA 77, si basa sul design brevettato della piccola LSA 81, ideale per realizzare lavori di fresatura e levigatura che richiedono un’elevata precisione. Efficienti e delicate, le minismerigliatrici Suhner sono uno strumento di lavoro irrinunciabile nelle fonderie e nell’aziende che si occupano di stampaggio, perché permettono di accedere nei punti difficili. In particolare la LSA 77 è un utensile maneggevole che possiede un’impugnatura ergonomica con isolamento integrato, che consente di lavorare senza affaticarsi, con precisione di movimento: l’utensile si tiene in mano come se fosse una matita. Nel nuovo modello la potenza di azionamento è stata aumentata a 110 Watt. Di dimensioni ridotte ma anche grintosa, la LSA 77 è dotata di un motore a palette con alte prestazioni e raggiunge un regime di ben 77.000 giri al minuto. In fase di progettazione Suhner ha prestato grande attenzione alla sicurezza: la LSA 77 dispone di una tecnologia ottimizzata per l’insonorizzazione che

consente di svolgere il lavoro in presenza di una alta silenziosità di funzionamento sotto ogni tipo di carico. Un altro punto di forza è costituito dal sistema di serraggio rapido a chiave brugola. Questo dispositivo consente di sostituire gli accessori rapidamente e quindi l’utente può progredire velocemente con il lavoro. È anche disponibile il modello con pinza di serraggio, come quello della LSA 81. Lo scarico dell’aria nella parte posteriore consente di ottenere superfici lustre come specchi e libere da qualsiasi residuo. La macchina è anche dotata di valvola rotativa, per agevolare il lavoro dell’operatore.

Fonte: Suhner Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  47


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NEUVENDIS PRESENTA L’ULTIMO SVILUPPO ALBERDINGK PER IL MIGLIORAMENTO DELL’ASPETTO DELLE VERNICI ALL’ACQUA Le vernici all’acqua negli ultimi vent’anni hanno acquisito una buona fetta di mercato nella verniciatura dei mobili. Nonostante questo successo, ci sono ancora degli aspetti per cui i sistemi all’acqua non hanno ancora raggiunto il livello di quelli al solvente. Il ravvivamento del legno (“Anfeuerung”) è uno dei principali aspetti per cui le vernici all’acqua sono ancora inferiori rispetto a quelle al solvente. I sistemi base solvente sono principalmente costituiti da polimeri a basso peso molecolare (Mw), caratterizzati da essiccazione chimica. I sistemi all’acqua sono composti per lo più da polimeri ad essiccazione fisica e per questa ragione hanno pesi molecolari elevati. Questa semplice osservazione già indica una differente interazione con il legno. Per iniziare, si potrebbe pensare di ridurre il peso molecolare delle resine all’acqua per migliorare il ravvivamento, ma velocità di essiccazione e resistenza al blocking, caratteristiche molto apprezzate dagli utilizzatori finali delle vernici all’acqua, sono conseguenza dell’alto peso molecolare delle resine stesse. Un’altra importante differenza tra resine al solvente e all’acqua, è il sistema utilizzato per stabilizzare i polimeri nel solvente o in acqua. I sistemi a base solvente sono vere e proprie soluzioni di polimero e normalmente hanno un aspetto “in-can” trasparente. I sistemi all’acqua sono invece dispersioni, particelle di polimero in acqua, o emulsioni, gocce di polimero in acqua, e possono presentarsi

“in-can” sia trasparenti che lattiginose. E’ il sistema di stabilizzazione di dispersioni ed emulsioni che influisce negativamente sul ravvivamento, non l’aspetto: sistemi all’acqua di aspetto lattiginoso possono avere un miglior ravvivamento di quelli trasparenti. Per far fronte a quanto precedentemente detto, la ricerca Alberdingk ha messo a punto un nuovo metodo di polimerizzazione per ottenere resine all’acqua caratterizzate da ravvivamento (“Anfeuerung”) uguale a quello dei sistemi a solvente. Il nuovo polimero (acrilico) non contiene alcuna sostanza che può reagire/interferire con il legno, riuscendo però a conservare le principali caratteristiche delle resine acriliche (velocità di essiccazione/ resistenza al blocking/ basse TMF, autoreticolazione per migliorare le resistenze chimiche, stabilità della resina, costi ragionevoli). Nel 2012 abbiamo delle alternative ai sistemi al solvente, se parliamo di ravvivamento del legno o di aspetto dei mobili moderni. La battaglia per sostituire le vernici al solvente a base nitrocellulosa continua, ma per la prima volta possiamo presentare una dispersione acrilica all’acqua che ha lo stesso aspetto sul legno. Fonte: Neuvendis Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Comparazione di resine 1K Resina Nitrocellulose base solvente Nuova acrilica Alberdingk Acrilica autoreticolante senza surfattanti Acrilica senza surfattanti Acrilica Legenda: 0 = scarso

Peso molecolare

Ravvivamento ”Anfeuerung”

Resistenze chimiche

Carteggiatura

basso

++

0

++

medio

++

0/+

+

alto/basso

0

+

++

alto/basso

+

0

+

alto

0

++

+

+ = buono ++ = molto buono

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HUBO AUTOMATION La società Hubo Automation srl, con sede a Civate, non distante da Milano e nel cuore di uno dei maggiori poli industriali del nord Italia, è ormai divenuta un marchio sinonimo di qualità e competenza, occupando un ruolo di primo piano nel settore dell’automazione e della verniciatura industriale. La sempre crescente necessità di automatizzare e ottimizzare i cicli produttivi, ha portato in questi anni allo sviluppo di sistemi di automazione industriale e di verniciatura, che rappresentano una soluzione tecnologicamente affidabile ed efficiente in grado di fronteggiare un mercato sempre più competitivo. Centinaia di aziende in tutta Europa sono le più efficaci ”testimonials” della nostra produzione nei settori più disparati: automobilistico, ferroviario, medicale, packaging, meccanico, verniciatura polvere e liquido etc., con progettazione e realizzazione di macchine per assemblaggio, controllo e collaudo, linee automatiche, sistemi di trasporto, asservimenti, saldatura. Il nostro staff tecnico, grazie alla notevole esperienza acquisita nel corso degli anni, è in grado di proporre sistemi speciali di manipolazione quali robot cartesiani a 3 o più assi controllati e di programmare con alta efficienza robot antropomorfi. È consolidata la sinergia di gestione con la tecnologia di riconoscimento RFID® Da sempre il core business di Hubo è la divisione di verniciatura, che si contraddistingue per le molteplici

soluzioni standard studiate per andare incontro alle normali esigenze di verniciatura automatica. Per le richieste più particolari troviamo anche una serie di sistemi che, combinati tra di loro, danno la possibilità di avere un impianto di verniciatura flessibile e gestibile sotto tutti gli aspetti. Protagonisti in questi ultimi anni sono i sistemi di rilevamento dimensionale, economizzazione della vernice, traslatori, posizionatori e sistemi basculanti. Da semplici attrezzature e stazioni di collaudo a macchine complesse come linee automatiche con l’impiego di robot antropomorfi e sistemi di visione, Hubo è in grado di progettare e realizzare macchine ad hoc per le più svariate richieste della clientela. Grazie all’attenzione verso le necessità del mercato e alla costante ricerca di soluzioni innovative, Hubo ha saputo affermarsi come leader nel settore dell’automazione e della verniciatura industriale. Con la pluriennale esperienza dello staff tecnico e con un incessante investimento nello sviluppo di nuove tecnologie, l’azienda è in grado di soddisfare in modo dinamico le problematiche imposte dai più svariati settori produttivi. Fonte: Hubo Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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L’agenda dei fornitori

Linea diretta con le aziende v EISEnMAnn ITALIA s.r.l.

IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

DbM TEcnoLogIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084

DoLLMAR MEccAnIcA - FInEP Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

oLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319

www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com

info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

Via Ferrari 21 21047 Saronno VA Tel. 02/96718626 Fax. 02/96718629 www.eisenmann.com info.italia@eisenmann.com

MAccHInE PER PRETRATTAMEnTo VERnIcIATuRA, ESSIccAZIonE

IMF EngInEERIng s.r.l. Via di Vittorio 9 20016 Pero MI Tel. 02/33910880 Fax 02/33910677

TEcnoFIRMA s.p.a. Viale Elvezia 35 20052 Monza MB Tel. 039/23601 Fax 039/324283

www.imfeng.eu info@imfeng.eu

www.tecnofirma.com info@tecnofirma.com

AERoFILTRI

FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/4072476 Fax 02/48705893 www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it

ALcEA s.r.l.

VERNICI LIQUIDE

VERNICI IN POLVERE

Via Strà 164/4a 37030 Colognola ai Colli VR Tel. 045/6151417 Tel. e fax 045/6172035

ROBOR DI VERNICIATURA

www.veronaimpianti.com info@veronaimpianti.com

Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/462 Fax 02/26141099 filter.mi1@freudenberg-nw.com www.viledon-filter.com

cMA RoboTIcS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018 www.cmarobotics.it info@cmarobot.it

VEFIM Strada dell’Alpo 3 37136 Verona VR Tel. 045/581913 Fax 045/8202126 www.vefim.it vefim@vefim.it

Via Piemonte 18 20030 Senago MI Tel. 02/99014.1 Fax 02/99014300

FRAncHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664

www.alcea.com alcea@alcea.com

www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it

Via L. Galvani 69 36066 Sandrigo VI Tel: 0444/750643 Fax 0444/750653 www.europolveri.it info@europolveri.it

50  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013

marchio del Gruppo PPG PPg ITALIA SALES & SERVIcES srl Via A. De Gasperi 17/19 20020 Lainate MI Tel. 02/93179278 Fax 02/93179251 www.selemix.com ppgrefinishitaly@ppg.com

MATERIE PRIME PER VERNICI

neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com


L’agenda dei fornitori

DILUENTI

DoLLMAR DILuEnTI PER VERnIcI

Via B. Buozzi 2 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961213 www.dollmar.com specialties@dollmar.com

M.P.c. s.r.l.

VERNICIATORI C/TERZI

SVERNICIATORI C/TERZI

Verniciatura antiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari

Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com

AbL - Technic Ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it

EcoSERVIcE s.r.l. Via Circonvallazione 40 33092 Fanna PN Tel. 0427/778150 Fax 0427/778150 info@ecoservicepn.it

nASTRoFLEX s.p.a.

ABRASIVI

Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it

CONSULENZA

SERVIZI PER IMPIANTI, AMBIENTE E SICUREZZA Tel. 02/950961235 Fax 02/9589618 www.dollmar.com sas@dollmar.com

IbS AnALYSIS Via C. Colombo 25 20060 Mediglia MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it

Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  51


L’agenda dei fornitori v

IMPIANTI DI LAVAGGIO

ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251 - 9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it

bonFIgLIo s.r.l. Via Ugo Foscolo 11 20060 Basiano MI Tel. 02/95761198 Fax 02/95761811

DbM TEcnoLogIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax 0422/827084

www.bonfiglio.eu info@bonfiglio.eu

www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com

info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com

IFP Europe Srl Viale dell’Industria 11 35013 Cittadella PD Tel. 049/5996883 Fax 049/5996884 info@ifpsrl.com www.ifpsrl.com

Via C. Bassi 1 - 40015 S. Vincenzo di Galliera BO

DoLLMAR MEccAnIcA - FInEP Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

EMMEgI oLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319

Via Como 9 20053 Muggiò MI Tel. 039/791582 Fax 039/794679

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

www.emmegisas.it info@emmegisas.it

Via dell’Artigianato 10 20034 Birone di Giussano MB Tel. 0362/862117 Fax 0362/860733 www.lavosrl.com info@lavosrl.com

Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660

mail@eurocold.eu

Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398

Via Marconi, 9 - 20090 Trezzano sul Naviglio MI Tel. 02/48403040 megmi@tin.it

www.passaponti.com passaponti@passaponti.it

VIBROFINITURA

Via San Carlo 21 20847 Albiate MB Tel. 0362/930334 Fax 0362/931440

TEcnoFIRMA s.p.a. Viale Elvezia 35 20052 Monza MB Tel. 039/23601 Fax 039/324283 www.tecnofirma.com info@tecnofirma.com

DISTILLATORI

www.rollwasch.it info@rollwasch.it

Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu conSuLEnZA E VEnDITA DI SoLVEnTI E DETERgEnTI

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UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE

IL MANUALE DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE Cos’e’ il lavaggio? Che cosa si lava? I materiali Con cosa si lava? I prodotti Con cosa si lava? Gli impianti Principali settori di applicazione Impianti di depurazione aria e acqua La legge sull’inquinamento atmosferico Caratteristiche tossicologiche e impatto ambientale Autorizzazioni e regole per lavorare in sicurezza

292 pagine - oltre 100 figure e tabelle Anno XVIII - n.73 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2013  Metal Cleaning & Finishing  55


IL MANUALE DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE CAPITOLO I: COS’E’ IL LAVAGGIO? 1. Definizioni 2. Il grado di lavaggio 3. I metodi di misura del grado di lavaggio 4. I contaminanti Appendice A: come misurare lo sporco CAPITOLO II: CHE COSA SI LAVA? 1. Il comportamento delle superfici 2. Ferro e acciai al carbonio 3. Acciai inox 4. Ghisa 5. Alluminio e sue leghe 6. Rame e sue leghe 7. Zinco e sue leghe 8. Altri CAPITOLO III: CON COSA SI LAVA? I PRODOTTI 1. Gli agenti di lavaggio 2. Solventi organici puri 3. Le famiglie dei solventi 4. Detergenti in soluzione acquosa 5. Sistemi misti Appendice B: come confrontare i prodotti di lavaggio CAPITOLO IV: CON COSA SI LAVA? GLI IMPIANTI 1. Premessa 2. Impianti aperti 3. Impianti chiusi 4. Impianti ermetici 5. Lavaggio ad immersione 6. Lavaggio a spruzzo 7. Lavaggio in fase vapore 8. Azione meccanica supplementare 9. I sistemi di movimentazione 10. Tecnologie impiantistiche CAPITOLO V: I PRINCIPALI SETTORI DI APPLICAZIONE 1. Industria elettronica 2. Manufatti di ottone

3. Posateria 4. Occhialeria/ottica 5. Rubinetteria 6. Orologeria 7. Industria automobilistica e motoristica 8. Minuteria metallica 9. Produzione fili e bandelle 10. Pentolame 11. Trattamenti termici CAPITOLO VI: IMPIANTI DI DEPURAZIONE 1. Depurazione aria 2. Depurazione acqua 3. Recupero dei solventi: distillatori CAPITOLO VII: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO 1. Premessa 2. Le norme attuali 3. Come si presenta la domanda di autorizzazione 4. I limiti alle emissioni

Regione Piemonte Regione Lombardia Regione Emilia Romagna Regione Marche Le altre regioni e province italiane

5. Le competenze degli Enti locali 6. Le tendenze in Europa: Direttiva VOC e IPPC 7. La normativa per la tutela dell’ozono stratosferico 8. Uno sguardo al futuro: effetto serra e reattività fotochimica Glossario CAPITOLO VIII: CARATTERISTICHE TOSSICOLOGICHE E IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI DI LAVAGGIO 1. Solventi o detergenti? Un falso

problema 2. Detergenti acquosi 3. Solventi idrocarburici 4. Solventi clorurati 5. HCFC 141B 6. Idrofluoroeteri (HFE) 7. Idrofluorocarburi (HFC) 8. Idrocarburi alifatici miscelati con esteri 9. Terpeni 10. Alcossi propanolo 11. n-Propil bromuro CAPITOLO IX: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Appendice C: sentenze in materia di sicurezza Appendice D: il rumore: linee guida per l’interpretazione e l’applicazione della legge 277 Appendice E: la Direttiva ”macchine” e la marcatura CE Appendice F: come riconoscere i prodotti più pericolosi? Guida pratica alla lettura delle etichette e delle schede di sicurezza Appendice G: il rischio secondo gli igienisti statunitensi Appendice H: classificazione delle sostanze ai fini dell’inquinamento atmosferico (tabella ”D” del DM 12/7/90) Appendice I: la protezione delle vie respiratorie Appendice L: adempimenti fiscali Appendice M: pubblicità ingannevole Appendice N: come scegliere l’impianto di depurazione delle acque Appendice O: da rifiuti a risorse


MODULO DI ORDINAZIONE MANUALE DEL LAVAGGIO

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