97
La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it
Vernici
Rispettare le norme senza diminuire la qualità della verniciatura
Ultrasuoni
Istruzioni per l’uso
Legislazione
183, la nuova legge sulle emissioni
Prezzi
Variazione delle materie prime
Rubriche
Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi
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CAMPAGNA PER L’IMPIEGO SICURO DEI DILUENTI NELLA VERNICIATURA
DILUENTI & SICUREZZA
Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici
promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi
utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri
sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti
Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:
assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio H300, H301, H310, H311, H330, H331, H334, H340, H341, H350, H351, H360, H361, H370, H371, H372, H373, H304, H362
assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%
assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici
acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici
costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche
Per informazioni: redazione@finishing.it
Mirodur, vernici industriali dal 1957 La produzione Mirodur comprende prodotti a base solvente: primer e smalti epossidici, poliuretanici, acrilici, alchidici, nitro, nitrosintetici, cloro caucciù; prodotti a base acqua: primer e smalti epossidici, acrilici e alchidici. Completano l’offerta sistemi tintometrici acqua e solvente, linea carrozzeria e rivestimenti epossidici alto solido e solvent free per protezione di manufatti in condizioni severe quali interramento, contatto con sostanze chimiche e idrocarburi, rivestimenti epossidici per interno pipelines per trasporto acqua potabile e gas metano, zincanti organici e inorganici. Mirodur mette a disposizione della clientela l’esperienza e la competenza del personale tecnico-commerciale il quale, attingendo dalla vasta
gamma di prodotti, indirizza il cliente alla migliore preparazione delle superfici da verniciare, al ciclo di verniciatura più adatto per il tipo di supporto da trattare e alla migliore soluzione per l’applicazione (immersione, a spruzzo con impianti airless, elettrostatici, a testine rotanti, nonché a rullo o pennello) e per l’essiccazione della vernice. Le vernici sono prodotte in tutte le tinte RAL, Industriali, a campione, in tutte le lucentezze ed effetti (liscio, martellato, goffrato, testurizzato, metallizzato o micaceo) anche su capitolati o specifiche tecniche; sono formulabili a solvente, idrosolubili, alto solido, senza solvente (anche per uso alimentare) e solamente esenti da cromo esavalente e piombo.
Mirodur S.p.A. Via delle Scienze, 3 - 04011 Aprilia (LT) Tel. +39 06 9281746 Fax +39 06 9280644 www.mirodur.com - info@mirodur.com
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Contenuti del numero 97 04
Aumenta la produttivitĂ della chimica italiana
10
Gli ultrasuoni nel lavaggio industriale (parte 14)
15
Dlgs 183: si cambia aria?
22
Come rispettare le norme ambientali senza diminuire la qualitĂ della verniciatura
26
Combustione e filtrazione a Pesaro
30
Notizie dalle aziende
46
L'agenda dei fornitori
Metal Cleaning & Finishing
97
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N. 97 Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
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Direttore responsabile e editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan Stampa Pixartprinting SpA - Quarto D’Altino VE Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Termini di consegna materiali NUMERO
REDAZIONALI
PUBBLICITA’
97/GENNAIO
15/11/2018
06/12/2018
98/MAGGIO
15/03/2019
11/04/2019
99/SETTEMBRE
02/06/2019
04/07/2019
100/NOVEMBRE
12/09/2019
03/10/2019
03
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
Prezzi
Aumenta la produttivitĂ della chimica italiana
A cura della Redazione
04
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
Prezzi
Dopo un 2017 di crescita robusta e generalizzata, nel- chimica in Italia, ma sono numerosi i fattori di rischio la prima parte dello scorso anno la produzione chi- che potrebbero condizionare l’andamento settoriale mica in Italia ha dovuto far fronte ad un significativo in senso peggiorativo: turbolenze connesse all’inverrallentamento della domanda, che ha caratterizzato sione della politica monetaria europea, evoluzione del il settore anche a livello europeo. Nonostante la cor- tasso di cambio e delle quotazioni petrolifere, proterezione, i livelli di attività si confermano superiori ri- zionismo, tensioni geopolitiche. spetto all’anno precedente, molto positivo (+1,4% an- La capacità dell’industria chimica italiana, terzo pronuale nei primi 5 mesi, in linea con la media europea). duttore europeo dopo Germania e Francia, discende La Chimica si dimostra un termometro molto sensi- soprattutto da aspetti qualitativi, in particolare il conbile della situazione congiunturale: come bene pre- tenuto tecnologico e il posizionamento a monte delle valentemente intermedio risente, infatti, in modo filiere, che rendono il comparto un’infrastruttura tecamplificato del rallentamento nell’attività dei settori nologica per tutto il sistema economico e industriale a valle e del clima di incertezza, che rende più caute italiano. le politiche di acquisto delle materie prime da parte A rafforzare questo ruolo sempre più indicatori economici collocano la Chimica tra i settori a più elevadei clienti. Se i segnali di rallentamento economico generale non ta competitività, intesa come capacità di continuare preludono ad ulteriori frenate e si tramuteranno solo a crescere nel medio-lungo periodo. Figura, infatti, in uno sviluppo a tassi più moderati, si può pensa- tra i primi tre settori della classifica dell’Istat basata re che l’effetto di destoccaggio da parte dei clienti sull’Indicatore Sintetico di Competitività (ISCO) che coglie i fattori strutturali della com(stimolato anche dall’aumento del prezzo del petrolio e degli intermedi chimici di base) petitività (internazionalizzazione, innovazione, produttività e profitsarà solo temporaneo. tabilità). Parte del rallentamento è, tuttavia, Per consultare online La produttività, come noto, rappredeterminato anche dal fatto che l’evoluzione dei prezzi senta un fattore chiave, in quanto importanti settori clienti stiano delle materie prime, determina la competitività e, di gradualmente esaurendo la loro visitate i portali: conseguenza, la capacità di crespinta o non vedano ancora una scere e generare posti di lavoro decisa inversione ciclica, mentre i www. lavaggio.com ben remunerati. settori industriali più dinamici hanwww.verniciatore.it A fronte di un andamento stagnante no un più limitato contenuto di chia livello nazionale, l’industria chimica mica. Dopo il forte progresso registrato nel ha saputo innalzare la sua produttività del 14% dal 2007 (misurata come valore aggiunto 2017 (+9% in valore), l’export chimico italiano si mantiene in espansione anche se a ritmi più con- per ora lavorata) raggiungendo livelli superiori alla tenuti (+2,8% nei primi 5 mesi). Rallentano le vendite media italiana di quasi il 60%. nel mercato europeo e, soprattutto, quelle destinate Ciò è stato conseguito in modo più virtuoso rispetai mercati emergenti. L’export verso il mercato USA to alla media manifatturiera, attraverso la crescita risulta, invece, vivace (+10,8%) nonostante il rafforza- del valore aggiunto, a conferma dell’innalzamento del contenuto tecnologico delle produzioni italiane di mento dell’euro. La performance all’export della chimica italiana, dal chimica, a fronte di un più contenuto calo delle ore 2010 ad oggi, si conferma tra le migliori nel confron- lavorate. to con gli altri grandi produttori europei, un risultato Questi risultati sono per molti versi straordinari, in frutto del forte orientamento ai mercati internazio- quanto testimoniano il forte impegno delle imprese, nali conseguito sia dalle imprese a capitale italiano con risultati visibili sulla competitività nonostante un (in molti casi presenti all’estero anche con propri siti contesto esterno penalizzante (costo dell’energia, inproduttivi), sia dagli stabilimenti italiani dei gruppi a frastrutture, normative e Pubblica Amministrazione). In particolare, diventa sempre più rilevante l’approccapitale. L’industria chimica in Italia si conferma in crescita, cio del legislatore e della Pubblica Amministrazione al ma risente di un contesto meno favorevole estero, tema della Sostenibilità. per effetto di un processo di specializzazione che comporta quote esportate spesso superiori al 75%. A condizione che non si aggravi ulteriormente l’incertezza del quadro politico, nazionale e internazionale, si può prevedere una crescita della produzione 05
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
Acetato butile Acetato etile Acetato isobutile Acetone Acquaragia min. Acquaragia min.dearomat. Alcool butilico Alcool isobutilico Alcool etilico Butilglicole Acetato Cloruro di Metilene MEK (Metiletilchetone) MIBK (Metilisobutilchetone) Percloroetilene (tetracloroetilene) Solvente nafta petrolio (Tipo leggero) Toluene Xilene MATERIE PRIME PER RESINE Acidi grassi tallolio Acidi grassi soia Anidride ftalica scaglie Olio di ricino Olio di soia Pentaeritrite Trimetrilolpropano in scaglie MATERIE PRIME PER POLIESTERI Acido adipico Acido fumarico Anidride maleica fusa Glicerina distillata Glicole monoetilenico Glicole dietilenico Stirolo monomero VARIE Ftalato di isononile Nitrocellulosa con alcool isopropilico Stearato di zinco Titanio Biossido rutilo T.D.I.
SOLVENTI
1,06 0,95 1,11 0,72 0,92 0,97 1,11 1,06 0,89 1,40 0,55 1,68 1,57 1,00 1,22 NP NP
1,36 1,28 1,13 1,50 1,03 1,34 1,80
1,23 1,28 1,27 0,55 0,80 0,80 1,08
1,73 2,97 1,57 3,30 1,68
1,21 0,97 1,24 0,70 0,71 0,75 1,15 1,13 0,75 1,38 0,58 1,58 1,45 1,30 0,75 0,66 0,78
1,20 1,25 1,02 1,54 1,09 1,18 1,70
1,92 1,30 1,34 0,57 0,94 1,04 1,05
06  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
1,96 2,30 1,55 2,20 2,02
1,85 2,97 1,55 2,80 2,15
1,44 1,36 1,46 0,77 0,93 0,94 1,33
1,54 1,21 1,31 1,27 1,03 1,39 1,84
1,02 0,91 1,03 0,85 0,90 0,95 1,16 1,08 0,86 1,48 0,42 1,30 1,68 0,69 0,96 1,07 1,06
1,75 2,97 1,37 2,55 2,12
1,46 1,41 1,52 0,61 0,87 0,88 1,32
1,40 1,02 1,22 1,22 0,82 1,38 1,87
1,09 0,84 1,07 0,88 0,87 0,93 1,12 1,01 0,85 1,47 0,34 1,45 1,48 0,67 0,88 0,83 0,94
1,58 3,00 1,30 2,43 1,84
1,36 1,41 1,44 0,53 0,82 1,09 1,27
1,28 0,96 1,02 1,41 0,77 1,38 1,81
1,07 0,93 1,04 0,85 0,77 0,86 0,96 0,92 0,82 1,33 0,40 1,80 1,53 0,67 0,80 0,82 0,80
1,24 2,94 1,29 2,05 1,54
1,05 1,21 1,00 0,59 0,98 0,84 0,94
1,28 0,96 0,82 1,34 0,84 1,40 1,49
0,85 0,82 0,85 0,50 0,55 0,64 0,66 0,65 0,85 1,27 0,56 1,03 1,14 0,64 0,63 0,60 0,62
1,39 2,94 1,33 2,36 2,93
1,18 1,00 0,85 0,49 0,67 0,66 1,15
1,22 1,07 0,88 1,31 0,92 1,36 1,35
1,02 0,90 1,03 0,63 0,58 0,68 0,77 0,74 0,81 1,23 0,47 0,75 0,96 0,50 0,66 0,58 0,61
1,65 2,94 1,43 3,20 3,40
1,59 1,41 1,25 0,96 0,89 0,88 1,19
1,22 1,02 0,93 1,51 0,79 1,50 2,01
1,07 1,02 1,17 0,84 0,67 0,78 1,00 0,84 0,81 1,29 0,58 1,93 1,96 0,55 0,73 0,65 0,66
1,68 2,94 1,44 3,21 2,48
1,43 1,51 1,35 0,65 0,92 0,82 1,20
1,20 0,92 1,08 1,48 0,70 1,56 2,05
1,22 1,17 1,32 0,60 0,81 0,89 1,09 0,92 0,80 1,34 0,58 1,30 1,42 0,50 0,85 0,79 0,79
GEN.11 GEN.12 GEN.13 GEN.14 GEN.15 GEN.16 GEN.17 GEN.18 NOV.18
PERIODI DI RIFERIMENTO
1,82% 0,00% 0,70% 0,31% -27,06%
-10,06% 7,09% 8,00% -32,29% 3,37% -6,82% 0,84%
-1,64% -9,80% 16,13% -1,99% -11,39% 4,00% 1,99%
14,02% 14,71% 12,82% -28,57% 20,90% 14,10% 9,00% 9,52% -1,23% 3,88% 0,00% -32,64% -27,55% -9,09% 16,44% 21,54% 19,70%
NOV/18 GEN/18
20,86% 0,00% 8,27% 36,02% -15,36%
21,19% 51,00% 58,82% 32,65% 37,31% 24,24% 4,35%
-1,64% -14,02% 22,73% 12,98% -23,91% 14,71% 51,85%
19,61% 30,00% 28,16% -4,76% 39,66% 30,88% 41,56% 24,32% -1,23% 8,94% 23,40% 73,33% 47,92% 0,00% 28,79% 36,21% 29,51%
35,48% 0,00% 11,63% 56,59% 61,04%
36,19% 24,79% 35,00% 10,17% -6,12% -2,38% 27,66%
-6,25% -4,17% 31,71% 10,45% -16,67% 11,43% 37,58%
43,53% 42,68% 55,29% 20,00% 47,27% 39,06% 65,15% 41,54% -5,88% 5,51% 3,57% 26,21% 24,56% -21,88% 34,92% 31,67% 27,42%
NOV/18 GEN/16 11,93% 39,29% 23,36% -31,82% -6,90% -4,30% -2,68% -8,91% -5,88% -8,84% 70,59% -10,34% -4,05% -25,37% -3,41% -4,82% -15,96%
19,61% 28,57% 28,16% -29,41% -10,00% -6,32% -6,03% -14,81% -6,98% -9,46% 38,10% 0,00% -15,48% -27,54% -11,46% -26,17% -25,47%
15,09% 23,16% 18,92% -16,67% -11,96% -8,25% -1,80% -13,21% -10,11% -4,29% 5,45% -22,62% -9,55% -50,00% -30,33% NP NP
NOV/18 GEN/12 0,83% 20,62% 6,45% -14,29% 14,08% 18,67% -5,22% -18,58% 6,67% -2,90% 0,00% -17,72% -2,07% -61,54% 13,33% 19,70% 1,28%
NOV/18 GEN/11
6,33% -2,00% 10,77% 32,10% 34,78%
-4,00% -1,01% 5,11% 25,88% 16,98%
-9,19% -1,01% -7,10% 14,64% 15,35%
5,15% -2,05% -0,69% 7,09% 7,09% 11,03% -6,25% -11,18% -7,53% 22,64% 6,56% -15,58% 12,20% 5,75% -1,08% -24,77% -6,82% -12,77% -5,51% -9,09% -9,77%
-2,89% -1,01% -8,28% -2,73% 47,62%
16,26% 17,97% 6,30% 18,18% 15,00% 2,50% 11,11%
-14,29% 27,83% -7,10% 45,91% 22,77%
-25,52% 16,15% 0,75% 14,04% -2,13% -21,15% 14,29%
-6,25% -14,29% -22,08% -11,76% 0,00% -4,17% -9,80% -23,97% -28,13% -26,40% 5,88% -11,48% -17,56% -4,42% 5,88% 4,96% 21,31% 16,54% -1,33% -3,90% -9,09% -14,63% -32,04% -32,04% -35,78% 13,04% 13,04% 12,23% 16,42% 32,20% 13,26% 9,63% 11,41% 13,89% 20,59%
14,02% 25,81% 26,92% -29,41% 5,19% 3,49% 13,54% 0,00% -2,44% 0,75% 45,00% -27,78% -7,19% -25,37% 6,25% -3,66% -1,25%
NOV/18 NOV/18 NOV/18 GEN/15 GEN/14 GEN/13
DIFFERENZE IN % CON PERIODI PRECEDENTI NOV/18 GEN/17
VARIAZIONE COSTI MATERIE PRIME DA TABELLE SOLE 24 ORE
Prezzi
Variazioni costi materie prime
Acetato butile Acetato etile Acetato isobutile Acetone Acquaragia min. Acquaragia min.dearomat. Alcool butilico Alcool isobutilico Alcool etilico Butilglicole Cloruro di Metilene MEK MIBK Percloroetilene (tetracloroetilene) Solvente nafta petrolio (Tipo leggero) Toluolo Xilolo MATERIE PRIME PER RESINE Acidi grassi tallolio Acidi grassi soia Anidride ftalica Olio di ricino Olio di soia Pentaeritrite Trimetilolpropano MATERIE PRIME PER POLIESTERI Acido adipico Acido fumarico Anidride maleica fusa Glicerina distillata Glicole monoetilenico Glicole dietilenico Stirolo monomero VARIE Ftalato di isononile Nitrocellulosa con alcool isopropilico Stearato di zinco Titanio Biossido rutilo T.D.I.
SOLVENTI
0,94 0,88 0,97 0,77 0,47 0,55 0,71 0,71 0,60 1,28 0,52 1,48 1,40 0,52 0,53 0,52 0,59
0,75 0,91 0,87 0,87 0,60 1,35 1,80
1,45 1,85 1,75 0,56 1,00 1,00 1,05
0,99 2,85 1,15 1,95 2,00
0,78 0,85 0,65 0,83 0,66 1,25 1,35
1,10 0,80 0,80 0,62 0,66 0,58 0,70
0,73 2,60 1,15 1,90 1,90
GEN.05
0,66 0,59 0,69 0,58 0,37 0,44 0,63 0,61 0,60 0,74 0,40 0,64 0,98 0,42 0,40 0,46 0,50
GEN.04
1,15 2,85 1,26 1,90 1,95
1,20 1,35 1,25 0,46 0,73 0,64 0,87
0,94 0,81 0,93 0,78 0,66 1,22 1,70
0,90 0,86 0,92 0,67 0,60 0,65 0,79 0,75 0,65 1,28 0,51 0,93 1,30 0,51 0,66 0,56 0,70
1,30 2,70 1,60 2,00 2,41
1,70 1,10 1,34 0,46 0,80 0,91 1,15
0,93 0,80 0,97 0,85 0,65 1,50 1,78
1,10 0,95 1,11 0,75 0,59 0,69 1,13 1,15 0,65 1,21 0,51 0,91 1,26 0,54 0,66 0,57 0,71
1,69 2,60 1,39 2,00 2,70
1,30 0,97 1,27 1,20 1,13 1,09 0,98
0,85 1,00 0,98 1,00 0,96 1,59 1,64
1,14 0,88 1,18 0,67 0,66 0,73 1,10 1,14 0,66 1,42 0,49 1,02 1,15 0,51 0,72 0,62 0,73
1,37 2,40 1,35 1,95 2,87
1,10 1,09 1,11 0,37 0,55 0,67 0,60
0,85 0,98 0,73 1,13 0,78 1,45 1,60
1,03 0,82 1,06 0,77 0,58 0,64 1,02 1,03 0,70 1,41 0,43 0,98 1,78 0,51 0,64 0,42 0,54
1,23 2,00 1,32 1,95 2,10
1,33 0,97 1,08 0,33 0,63 0,70 0,80
0,90 0,88 0,80 1,10 0,75 1,12 1,28
0,81 0,78 0,83 0,93 0,55 0,58 0,86 0,84 0,70 1,22 0,50 0,77 1,05 0,54 0,61 0,52 0,63
1,96 2,30 1,55 2,20 2,02
1,92 1,30 1,34 0,57 0,94 1,04 1,05
1,20 1,25 1,02 1,54 1,09 1,18 1,70
1,21 0,97 1,24 0,70 0,71 0,75 1,15 1,13 0,75 1,38 0,58 1,58 1,45 1,30 0,75 0,66 0,78
GEN.06 GEN.07 GEN.08 GEN.09 GEN.10 GEN.11
1,73 2,97 1,57 3,30 1,68
1,23 1,28 1,27 0,55 0,80 0,80 1,08
1,36 1,28 1,13 1,50 1,03 1,34 1,80
1,06 0,95 1,11 0,72 0,92 0,97 1,11 1,06 0,89 1,40 0,55 1,68 1,57 1,00 1,22 NP NP
GEN.12
1,85 2,97 1,55 2,80 2,15
1,44 1,36 1,46 0,77 0,93 0,94 1,33
1,54 1,21 1,31 1,27 1,03 1,39 1,84
1,02 0,91 1,03 0,85 0,90 0,95 1,16 1,08 0,86 1,48 0,42 1,30 1,68 0,69 0,96 1,07 1,06
GEN.13
VARIAZIONE COSTI MATERIE PRIME DA TABELLE SOLE 24 ORE
1,75 2,97 1,37 2,55 2,12
1,46 1,41 1,52 0,61 0,87 0,88 1,32
1,40 1,02 1,22 1,22 0,82 1,38 1,87
1,09 0,84 1,07 0,88 0,87 0,93 1,12 1,01 0,85 1,47 0,34 1,45 1,48 0,67 0,88 0,83 0,94
GEN.14
1,58 3,00 1,30 2,43 1,84
1,36 1,41 1,44 0,53 0,82 1,09 1,27
1,28 0,96 1,02 1,41 0,77 1,38 1,81
1,07 0,93 1,04 0,85 0,77 0,86 0,96 0,92 0,82 1,33 0,40 1,80 1,53 0,67 0,80 0,82 0,80
GEN.15
1,24 2,94 1,29 2,05 1,54
1,05 1,21 1,00 0,59 0,98 0,84 0,94
1,28 0,96 0,82 1,34 0,84 1,40 1,49
0,85 0,82 0,85 0,50 0,55 0,64 0,66 0,65 0,85 1,27 0,56 1,03 1,14 0,64 0,63 0,60 0,62
GEN.16
1,39 2,94 1,33 2,36 2,93
1,18 1,00 0,85 0,49 0,67 0,66 1,15
1,22 1,07 0,88 1,31 0,92 1,36 1,35
1,02 0,90 1,03 0,63 0,58 0,68 0,77 0,74 0,81 1,23 0,47 0,75 0,96 0,50 0,66 0,58 0,61
GEN.17
1,65 2,94 1,43 3,20 3,40
1,59 1,41 1,25 0,96 0,89 0,88 1,19
1,22 1,02 0,93 1,51 0,79 1,50 2,01
1,07 1,02 1,17 0,84 0,67 0,78 1,00 0,84 0,81 1,29 0,58 1,93 1,96 0,55 0,73 0,65 0,66
GEN.18
1,68 2,94 1,44 3,21 2,48
1,43 1,51 1,35 0,65 0,92 0,82 1,20
1,20 0,92 1,08 1,48 0,70 1,56 2,05
1,22 1,17 1,32 0,60 0,81 0,89 1,09 0,92 0,80 1,34 0,58 1,30 1,42 0,50 0,85 0,79 0,79
NOV.18
Prezzi
Variazioni costi materie prime
La tabella della pagina precedente descrive le variazioni e le differenze in percentuale dei prezzi delle materie prime utilizzate per la preparazione di solventi di lavaggio, vernici, diluenti, e svernicianti, da gennaio 2003 all’ultimo mese disponbibile, mentre la tabella in questa pagina descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno. (valori espressi in Kg).
07 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
0,85
1,91
1,73
2,20
2,02
Acido tereftalico purificato
Bisfenolo A (difenil ol propano)
Neo-pentilglicole in scaglie
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
08 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
1,05
1,10
1,90
1,90
Bisfenolo A (difenil ol propano)
Neo-pentilglicole in scaglie
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
2,00
1,95
1,50
1,65
1,02
1,95
1,90
1,55
1,20
1,05
1,10
gen-06
2,12
2,55
1,70
1,53
1,06
1,41
GEN-14
2,41
2,00
1,74
1,49
1,17
1,52
gen-07
1,84
2,43
1,57
1,62
0,89
1,34
GEN-15
2,70
2,00
1,72
1,55
1,12
1,74
2,87
1,95
1,71
0,95
1,02
1,04
gen-09
2,93
2,36
1,15
1,15
0,78
1,70
GEN-17
2,10
1,95
1,49
1,13
0,81
0,96
gen-10
3,40
3,20
1,98
1,39
0,82
1,96
GEN-18
34,15% 22,30% -14,14% 0,31% -27,06%
1,10 1,70 1,70 3,21 2,48
2,02
2,20
1,73
1,91
0,85
1,25
gen-11
1,68
3,30
1,74
1,45
1,11
1,25
gen-12
-31,12%
NOV/18 GEN/18
1,35
NOV-18
Confronto prezzi 2004-2018
gen-08
1,54
2,05
1,20
1,00
0,78
1,14
GEN-16
2,15
2,80
1,74
1,65
1,26
1,52
gen-13
-15,36%
36,02%
47,83%
47,83%
41,03%
-20,59%
NOV/18 GEN/17
2,12
2,55
1,70
1,53
1,06
1,41
gen-14
61,04%
56,59%
41,67%
70,00%
41,03%
18,42%
NOV/18 GEN/16
16,98%
25,88%
0,00%
11,11%
3,77%
-4,26%
NOV/18 GEN/14
15,35%
14,64%
-2,30%
3,03%
-12,70%
-11,18%
NOV/18 GEN/13
47,62%
-2,73%
-2,30%
17,24%
-0,90%
8,00%
NOV/18 GEN/12
1,84
2,43
1,57
1,62
0,89
1,34
1,54
2,05
1,20
1,00
0,78
1,14
2,93
2,36
1,15
1,15
0,78
1,70
3,40
3,20
1,98
1,39
0,82
1,96
gen-15 gen-16 gen-17 gen-18
34,78%
32,10%
8,28%
4,94%
23,60%
0,75%
NOV/18 GEN/15
DIFFERENZE IN % CON I PERIODI PRECEDENTI
La tabella in alto descrive l’andamento dei prezzi delle materie prime impiegate per la produzione di vernici in polvere, rilevati, dagli anni precedenti all’ultimo mese disponibile, mentre la tabella in basso descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno.
Prosegue la pubblicazione dell’osservatorio congiunturale, realizzato dalla nostra rivista per tenere sotto controllo i prezzi delle principali materie prime utilizzate per la produzione delle vernici in polvere, in modo da consentire agli utilizzatori di valutare l’entità dei fenomeni in corso e tutelarsi nei confronti dei tentativi speculativi (aumenti ingiustificati o ribassi del prezzo che nascondono un’inferiore qualità del prodotto).
0,70
Acido teraftalico purificato
1,20
gen-05
gen-04
1,10
2,15
2,80
1,74
1,65
1,26
1,52
GEN-13
1,68
3,30
1,74
1,45
1,11
1,25
GEN-12
Acido isoftalico purificato
Materie prime
1,25
Acido isoftalico purificato
Materie prime
GEN-11
PERIODO DI RIFERIMENTO
Confronto prezzi 2011-2018
2,48
3,21
1,70
1,70
1,10
1,35
nov-18
22,77%
45,91%
-1,73%
-10,99%
29,41%
8,00%
NOV/18 GEN/11
Prezzi
Prezzi delle vernici in polvere
14,95
5,55
6,95
6,95
8,00
11,65
6,95
8,95
12,00
Zincante epossi-poliamminico/poliammidico (contenuto in zinco >al 86% in peso sul film secco) residuo secco in volume >=62%
Antiruggine alchidica al fosfato di zinco residuo secco in volume >=55%
Fondo epossi- poliammidico al fosfato di zinco (fosfato di zinco >=15% sulla pittura; residuo secco in volume >= 55%)
Epossipoliammidico a spessore per esterni (residuo secco in volume >al 55%), p.s.> 1,40 kg/l
Epossipoliammidico modificato vinilico a spessore, per esterni (residuo secco in volume > 55%)
Smalto poliuretanico bicomponente non ingiallente (base acrilica o poliestere) residuo secco in volume >=50%
Smalto alchidico/clorocaucciù (rapporto alchidico/clorocaucciù 2:1 a 1/1 residuo secco in volume >50%), p.s.>1,30 kg/l - tinte chiare
Epossi-poliammidico/poliamminico tipo 'surface tolerant' per manutenzione (residuo secco in volume >=80%
Epossidico-poliamminico solvent less ad alto spessore (residuo secco in volume>=95%
3,70
3,80
Diluente per prodotti epossidici
Diluente per prodotti alchidici e clorocaucciu'
DILUENTI
13,10
Zincante inorganico a solvente (contenuto in zinco >all'82% in peso sul film secco)
PRODOTTO VERNICIANTE
3,75
3,65
11,90
9,20
6,85
11,40
7,80
6,90
6,85
5,40
14,80
12,80
nov-18 mag-18
3,55
3,35
11,40
8,30
6,45
10,40
7,55
6,60
6,45
5,20
14,00
12,00
2017
3,55
3,35
11,25
8,10
6,45
10,15
7,50
6,50
6,35
5,20
13,75
11,80
2016
3,55
3,35
11,40
8,10
6,45
10,00
7,50
6,50
6,55
5,50
14,15
11,90
2015
2013
7,93
6,50
6,68
5,85
8,10
6,45
3,70
3,90
3,85 3,65
3,70
11,00
7,95
6,35
10,40
7,65
5,80
6,35
5,70
13,75
12,75
2012
3,90
11,20 11,20
8,10
6,45
10,50 10,50
7,95
6,50
6,65
5,85
14,00 14,00
12,95 12,90
2014
3,45
3,65
10,55
7,60
6,30
10,10
7,30
6,10
6,15
5,25
13,55
13,40
2011
1,33%
1,37%
0,84%
-2,72%
1,46%
2,19%
2,56%
0,72%
1,46%
2,78%
1,01%
2,34%
DIFF. Nov .18 Mag.18
7,04%
10,45%
5,26%
7,83%
7,75%
12,02%
5,96%
5,30%
7,75%
6,73%
6,79%
9,17%
DIFF. Nov .18 Gen.17
7,04%
10,45%
6,67%
10,49%
7,75%
14,78%
6,67%
6,92%
9,45%
6,73%
8,73%
11,02%
DIFF. Nov.18 Gen.16
7,04%
10,45%
5,26%
10,49%
7,75%
16,50%
6,67%
6,92%
6,11%
0,91%
5,65%
10,08%
DIFF. Nov.18 Gen.15
2,70%
-5,13%
7,14%
10,49%
7,75%
10,95%
0,63%
6,92%
4,51%
-5,13%
6,79%
1,16%
DIFF. Nov.18 Gen.14
2,70%
-5,13%
7,14%
10,49%
7,75%
10,95%
0,88%
6,92%
4,04%
-5,13%
6,79%
1,55%
DIFF. Nov.18 Gen.13
4,11%
-3,90%
9,09%
12,58%
9,45%
12,02%
4,58%
19,83%
9,45%
-2,63%
8,73%
2,75%
DIFF. Nov.18 Gen.12
10,14%
1,37%
13,74%
17,76%
10,32%
15,35%
9,59%
13,93%
13,01%
5,71%
10,33%
-2,24%
DIFF. Nov.18 Gen.11
Prezzi
Prezzi delle vernici liquide
09 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
Lavaggio
Gli ultrasuoni nel lavaggio industriale (parte 14)
Una panoramica completa, teorica e pratica, sullo "stato dell’arte" di una tecnologia che presenta ancora molti lati sconosciuti e che è caratterizzata da esperienze empiriche a volte controverse A cura della Redazione
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Lavaggio
I PRODOTTI DI LAVAGGIO In linea generale si può dire che i prodotti con presenza di tensioattivi sono preferibili a quelli non schiumogeni, usati ad esempio nei lavaggi a spruzzo, anche se occorre prestare molta attenzione alla frequenza ultrasonora utilizzata. Molti solventi idrocarburici, così come le soluzioni semi-acquose contenenti idrocarburi, sono compatibili con gli ultrasuoni, anche se necessitano di maggiori potenze per poter cavitare efficacemente, oltre che tutta una serie di accorgimenti impiantistici per l’uso in sicurezza, essendo infiammabili. L’applicazione di un certo grado di vuoto nella vasca di lavaggio può contribuire, in questi casi, ad una riduzione della potenza necessaria al lavaggio, riducendosi la soglia di cavitazione. IL POSIZIONAMENTO DEI PEZZI Di fondamentale importanza ai fini dell’efficienza di lavaggio è anche il posizionamento dei pezzi all’interno della vasca. Affinché la pulizia sia condotta con successo, tutte le superfici devono essere esposte sia all’azione degli ultrasuoni, sia a quelle del liquido pulente, ma differenti possono essere le cause tali per cui questa situazione ottimale potrebbe non presentarsi: un’impropria introduzione di pezzi in cui siano presenti fori ciechi, con cavità, ecc., porta alla formazione di sacche d’aria in cui il liquido non riesce a penetrare e l’azione degli ultrasuoni non si può esplicare. Il caricamento di un’eccessiva quantità di piccoli oggetti può portare all’assorbimento dell’energia degli ultrasuoni da parte dei primi strati del carico, che effettuano una sorta di “schermatura” degli oggetti più interni, impedendone la pulizia. L’uso di materiali non appropriati (quali la plastica) e la forma non consona dei cestelli portapezzi può portare ad un'attenuazione
dell’onda ultrasonora, con conseguente riduzione dell’efficacia della cavitazione. Anche la distanza dei pezzi dall’unità radiante è molto importante, in quanto l’intensità della perturbazione è soggetta ad una certa attenuazione man mano che ci si allontana dalla sorgente; i pezzi andrebbero quindi posizionati alla minima distanza possibile (compatibilmente con il disegno della vasca) dalla sorgente degli ultrasuoni ed il numero di unità radianti dislocate dovrebbe essere in grado di garantire la totale “copertura” del carico. In quest’ultimo caso, va posta particolare attenzione all’installazione di unità radianti disposte frontalmente una all’altra, perché possono verificarsi fenomeni di interferenza distruttiva tra le onde generate, se le unità sono comandate dallo stesso generatore. Il primo passo nel dimensionamento di un dispositivo ad ultrasuoni è quindi la conoscenza della superficie da lavare, intesa come ingombro superficiale, cioè come spazio occupato di fronte all’unità radiante; poiché le onde emesse dal trasduttore sono planari, con angolo di diffusione quasi nullo, l’unità radiante deve coprire il più possibile tale ingombro superficiale. In seguito, in funzione della tipologia dei pezzi, si stabilirà quante unità radianti installare e se è necessario posizionarle su pareti opposte della vasca. Nel caso di pezzi di notevole spessore e/o di elevate dimensioni e/o numerosi, vengono sfruttate le riflessioni dell’onda contro le pareti della vasca, anche se questo fenomeno secondario non è oggetto di calcoli nè di aggiustamenti empirici; ciò su cui ci si basa è la semplice conoscenza del fatto che, nonostante il lavaggio dovuto all’onda riflessa sia meno efficiente rispetto a quello dell’onda diretta, a causa dell’inevitabile riduzio-
ne d'intensità dell’onda dovuta alla propagazione, le molteplici riflessioni possono portare localmente ad utili e benefici incrementi di intensità. Si ottiene invece un risultato inferiore, posizionando le unità radianti sul fondo della vasca. Alcuni costruttori suggeriscono, come regola pratica, di non immergere nella vasca un quantitativo di pezzi il cui peso complessivo sia maggiore della metà del peso dell’acqua contenuta nella vasca; altri considerano ottimale un rapporto 60/40 tra il volume del liquido ed il volume dei pezzi. La cosa migliore è quella di stabilire un proprio standard operativo, in funzione del grado di lavaggio desiderato e verificato sperimentalmente. IL RUMORE Da ultimo consideriamo l’aspetto del rumore prodotto dai dispositivi ad ultrasuoni. Innanzi tutto occorre sgombrare il campo dall’opinione errata secondo la quale più un sistema ad ultrasuoni è rumoroso e maggiore è la potenza installata; il rumore è un aspetto che dipende solo parzialmente dalla potenza installata, essendo invece maggiormente influenzato dalla frequenza e dalle caratteristiche costruttive dell’intero dispositivo. Relativamente al processo di cavitazione, il rumore prodotto dalla cavitazione generata da un’onda a bassa frequenza (bolle più grosse) è maggiore rispetto a quello prodotto da un’onda ad alta frequenza, poiché maggiore è l’intensità di cavitazione. A parità di frequenza dell’onda, il rumore risulta maggiore per il dispositivo che fornisce il miglior rendimento, cioè la maggiore intensità di cavitazione e quindi, quello che fornisce la più elevata ampiezza della pressione trasmessa.
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Tab. V - TLW guida definiti dalla ACGIH statunitense Frequenza mediana di banda a 1/3 di ottava in KHz
Livello di banda a 1/3 di ottava in dB riferito a 20 µPa
10,0
80
12,5
80
16,0
80
20,0
105
25,0
110
31,5
115
40,0
115
50,0
115
Anche la forma d’onda influisce sulla rumorosità dell’impianto; l’onda quadra è molto rumorosa, in quanto è formata da molte armoniche che possono più facilmente produrre risonanza nei materiali costituenti la vasca. Il rumore percepito deriva però dagli effetti secondari, che si manifestano come conseguenza del trasferimento dell’energia ultrasonora all’impianto di lavaggio e come conseguenza dell’implosione delle bolle di cavitazione: in quest’ultimo caso, quello che viene percepito è il rumore provocato dall’onda d’urto. L’effetto secondario maggiore è dovuto sia alle vibrazioni della vasca di lavaggio e dei suoi componenti, che possono entrare in risonanza per le sollecitazioni indotte dalla perturbazione ultrasonora (in questo caso l’effetto udibile è un fischio molto acuto), sia alle subarmoniche che vengono prodotte (cioè frequenze che sono sottomultipli della frequenza fondamentale). Poiché il rumore percepibile in queste condizioni è decisamente elevato, l’impianto di lavaggio ad
ultrasuoni deve necessariamente essere dotato di opportuni accorgimenti atti alla riduzione di questo rumore. La normativa italiana prevede che “nelle attività che comportano un valore dell’esposizione personale di un lavoratore a rumore superiore a 80 dB(A)” il datore di lavoro deve provvedere ad attivare quelle misure tecniche (privilegiando gli interventi alla fonte) atte a ridurre i rischi derivanti dall’esposizione suddetta. Se un impianto è molto rumoroso non significa che ha un'elevata potenza installata quanto, piuttosto, che non è dotato della adeguata insonorizzazione. Gli accorgimenti adottabili sono diversi; di seguito si descrivono quelli più comunemente presenti nei dispositivi in commercio: • applicazione di coibentazioni fonoassorbenti (costituite da adeguati materiali di apposito spessore) sulle pareti della vasca (compreso il fondo) e sul coperchio; • interblocco che impedisca l’avviamento del dispositivo ad ultrasuoni a coperchio aperto;
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accoppiamento tra coperchio e vasca e tra vasca e struttura di supporto, mediante dispositivi antivibranti o giunti e guarnizioni in gomma; • eliminazione, per quanto possibile, di parti metalliche esterne collegate alle pareti interne della vasca; • riduzione, per quanto possibile, della potenza applicata (tale accorgimento può essere adottato se si dispone di generatore con regolazione di potenza); • utilizzo di apposite vernici antirombo, da applicare sulle pareti metalliche della vasca. Il tipo di rumore percepito dipende anche da altri fattori quali ad esempio: la turbolenza e la temperatura del liquido nella vasca; il tipo e la concentrazione di prodotto chimico utilizzato; dimensioni, forma e materiale dei pezzi trattati. C’è un altro aspetto da considerare quando si parla di rumore e degli eventuali danni da esso provocati; i discorsi fin qui fatti sono tutti riferiti al campo dell’udibile, nel quale gli ultrasuoni sono responsabili di danni uditivi minori, provocati dalle subarmoniche della frequenza di risonanza, piuttosto che alle componenti ultrasonore vere e proprie. Viene invece sottovalutato il danno provocato da queste ultime, responsabili di effetti extrauditivi più gravi. L’esposizione continua ad ultrasuoni può infatti produrre affaticamento, cefalea, nausea, vomito, gastralgie, acufeni, sensazione di sovrapressione o otturazione dell’orecchio, deambulazione incerta, vertigini e disturbi del sonno. Questi rischi sono sottovalutati anche a causa delle difficoltà insite nelle misura degli ultrasuoni; la loro rilevazione richiede infatti la disponibilità di specifici analizzatori di frequenza, notevolmente costosi e di scarsissima diffusione. A fronte di questo problema un
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gruppo di ricercatori veneti ha presentato al 16° Congresso Nazionale dell’A.I.D.I.I. una metodologia di misura che, in via preliminare, permette di valutare il rischio da ultrasuoni anche con strumentazione di facile reperimento. L’esposizione completa di tale ricerca esula dagli scopi di questa pubblicazione; vanno però puntualizzate alcune considerazioni relative alla metodologia da adottarsi, che scaturiscono da questo studio e da altre esperienze parallele. La misura delle componenti ultrasonore (>20 KHz) va effettuata secondo modalità e con strumentazione differenti rispetto alla misura del campo sonoro, poiché, data la presenza di armoniche superiori alla frequenza fondamentale, l’intervallo di misura è molto ampio (20 100 KHz): di conseguenza le misure devono essere effettuate in terzi di ottava per essere significative. Dunque, se nel campo sonoro la misura va espressa in dB(A), per il campo ultrasonoro la misura va espressa in dB assoluti. Nel campo sonoro i limiti legislativi vengono normati dal citato DL 277/91 e successive modifiche; nel campo ultrasonoro non esiste a livello nazionale una normativa specifica, ma viene normalmente preso in considerazione quanto definito dalla ACGIH, l'associazione degli igienisti americani. I TLV guida, riferiti ai livelli di pressione sonora, rappreseno le condizioni alle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere ripetutamente esposta senza effetti negativi per la salute (vedi tab VI). I TLV riportati in tabella devono essere usati come guida per il controllo dell’esposizione al rumore, ma data la differente sensibilità individuale, non devono essere visti come una linea netta di demarcazione tra livello di sicurezza e livello di pericolo.
Curva ponderale a 79,5 dB (A) Valori assoluti per terzi d’ottava Hz
dB
Limite ACGIH
8.000
66
80
10.000
69
80
12.500
55
80
16.000
80
80
20.000
84
105
25.000
56
110
31.000
54
115
40.000
56
115
Tab. VI - Esempio di rapporto di misura del rumore su una vasca di lavaggio a ultrasuoni (coperchio chiuso, rumore di fondo 52 dB (A), misurazione a 1.5 metri di altezza da terra, distanza dall’impianto 1 metro) Nella Tabella VI si riporta un esempio di rapporto di misura del rumore, effettuato su una vasca ad ultrasuoni per il lavaggio industriale. CONCLUSIONI Gli ultrasuoni possono essere un efficace mezzo per effettuare la pulizia di un’ampia varietà di manufatti differenti per forma, dimensioni e materiali, contaminati da un’ampia varietà di sostanze; poiché gli effetti chimici e fisici provocati dall’applicazione degli ultrasuoni sono molteplici e dipendono dalle condizioni di processo, tali dispositivi possono essere indicati per l’asportazione sia di contaminanti solubili, sia di contaminanti non-solubili: ciò che cambia, caso per caso, è l’efficacia di un'azione rispetto ad un’altra. Quella degli ultrasuoni applicati al lavaggio industriale non è però una scienza esatta; essa procede gradualmente attraverso la sperimentazione di chi produce gli impianti e di chi li usa, anche se
difficilmente i risultati ottenuti da soggetti differenti possono essere utilmente confrontati, a causa delle differenti metodologie di valutazione: si rende quindi necessario trovare un minimo comune denominatore che favorisca la comparazione ed il progresso della tecnologia. Teoricamente, il processo di lavaggio più efficiente è quello che utilizza l’energia ultrasonora più aggressiva, rimuovendo tutti i contaminanti presenti nel più breve tempo possibile, senza causare danni ai materiali trattati. Per raggiungere questo obiettivo devono innanzitutto essere individuati con precisione i meccanismi e le situazioni che possono provocare danni ai pezzi trattati; in secondo luogo devono essere ottimizzati tutti i parametri che influenzano e vanno a determinare l’efficienza di lavaggio; da ultimo, l’installazione e la conduzione del dispositivo ad ultrasuoni devono essere eseguite secondo le norme di buona tecni-
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ca e con tutti gli accorgimenti che ne garantiscano l’affidabilità nel tempo, riducendo la probabilità di guasti e malfunzionamenti; ad esempio, è di basilare importanza che il trasduttore si trovi sempre completamente coperto dal liquido della vasca, per evitare danni irreparabili.
Il problema per l’utilizzatore è come avere la garanzia che l’impianto che acquista sia effettivamente ottimizzato e consono alle sue esigenze: riteniamo che, in assenza di dati comparativi attendibili, la migliore tutela sia quella di acquisire tutte le possibili e necessarie informazioni tecniche
che rendano l’utente in grado di rivolgersi ai fornitori con la dovuta competenza e cognizione di causa, le sole che possono garantire un rapporto tra pari. Ci auguriamo che il nostro sforzo divulgativo possa contribuire allo scopo.
Bibliografia Parte del materiale pubblicato in questo testo è stato estratto dalle seguenti pubblicazioni. • F.John Fuchs - Ultrasonic cleaning: Fundamental theory and application (www.caeblackstone.com) • Howard M. Layton - Ultrasonic frequencies make a clean sweep (Precision Cleaning Web, Archives) • Kenneth S. Suslick - Gli effetti chimici degli ultrasuoni (Le Scienze, Aprile 1989, N.248) • F. John Fuchs - The key to ultrasonics: cavitation and implosion (Precision Cleaning Web, Archives) • F. John Fuchs - Bursting bubbles: ultrasonic cleaning principles for parts cleaning potentials (Precision Cleaning Web, Archives) • Ahmed A. Busnaima, Glenn W. Gale, Ismail I. Kashkoush - Ultrasonic and megasonic theory and experimentation (Precision Cleaning Web, Archives) • Mark Beck, Richard B. Vennerbeck - Megasonics help stream-line sensitive substrate cleaning (Precision Cleaning Web, Archives) • Panatronix - L’evoluzione degli ultrasuoni nel lavaggio industriale (www.panatronix.com) • John M. Kolyer, A.A. Passchier, Q.M. Tran - Aluminium foil erosion helps determine ultrasonic damage (Precision Cleaning Web, Archives) • Branson - Theory of ultrasonics (www.bransoncleaning.com) • Rick Reynolds - What’s the frequency? (Precision Cleaning Web, Archives) • Jeff Hancock - Ultrasonic cleaning (www.bluewaveinc.com) • Ppb Inc. - Ultrasonic energy meter: operation manual • Russel C. Manchester - The precision cleaning of delicate structures using aggressive ultrasonics without damage (Precision Cleaning, Aprile 1997) • FISA - Il lavaggio ad ultrasuoni (Bollettino tecnico) • A. Peretti, M. Gravino, G. Guarnieri, L. Munegnina, F. Sarto, M. Robotti, G. Grandesso, P. Mariotto, G.B. Bartolucci - Ultrasuoni negli ambienti industriali (Atti del 16° Congresso Nazionale dell’AIDII) • Giorgio C. Kruger - Il lavaggio con ultrasuoni (Corso AIFM 1998) • Ugo Amaldi - Dal pendolo ai quark (Zanichelli, 1991) • Antonio Caforio, Aldo Ferilli - Physica (Le Monnier, 1995)
INDICE DELLE PUNTATE PRECEDENTI: I ) Introduzione e "stato dell'arte" VIII) Il generatore II ) Cenni di acustica IX) La cavitazione (1) III) Gli ultrasuoni X) La cavitazione (2) IV) I trasduttori magnetostrittivi XI-XII) Ottimizzazione del lavaggio V) I trasduttori piezoelettrici (1) XIII) Frequenze e prestazioni VI) I trasduttori piezoelettrici (2) XIII) Ottimizzazione del lavaggio (3) VII) I trasduttori piezoelettrici (3) rumore
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Legislazione
Dlgs 183: si cambia aria?
Il D.Lgs.15.11.2017, n. 183 ha modificato la Parte Quinta del Testo Unico Ambientale, che riguarda le emissioni in atmsofera.
Franco Giacomin, Funzionario di P.O. Emissioni in Atmosfera ed Autorizzazioni Integrate Ambientali Provincia di Treviso
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Legislazione
LA LEGGE DELEGA DEL 12.8.2016, N. 170 - OBIETTIVI DELL’INTERVENTO NORMATIVO Il recepimento della Direttiva UE 2015/2193 del 25.11. 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi (G.U. dell’Unione Europea del 28.11.2015) era da recepire entro il 19.12.2017. Questa scadenza è stata l’occasione per il riordino della disciplina degli stabilimenti che producono emissioni in atmosfera prevista nella Parte Quinta del D.Lgs.3 aprile 2006, n. 152 con l’aggiornamento, in particolare, dei valori limite di emissione. La proposta di una nuova classificazione delle sostanze inquinanti a partire dal vigente sistema europeo di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze pericolose (regolamento CE n. 1272/2008 - CLP Classification Labellingand Packaging) non è stata accolta. Rimane quindi la difficoltà di applicare valori limite di emissione, per i nuovi impianti o per le modifiche di quelli esistenti, in carenza di una specifica normativa nazionale o regionale. L’art. 5 del D.Lgs.183/2017 prevede la possibilità che il coordinamento istituito presso il Ministero dell’Ambiente possa, sentiti gli altri Ministeri ed associazioni di categoria, predisporre gli atti necessari alla revisione dei limiti. ART. 268 GG-BIS - DEFINIZIONI Medio impianto di combustione: impianto di combu stione di potenza termica nominale pari o superiore a 1 MW e inferiore a 50 MW, inclusi i motori e le turbine a gas alimentato con i combustibili previsti in Allegato X alla Parte Quinta o con le biomasse rifiuto previste all’allegato II alla Parte Quinta.
Esistente: messo in esercizio prima del 20.12.2018, nel rispetto della normativa all’epoca vigente o previsto in una autorizzazione (emissioni, AUA, AIA) che il gestore ha ottenuto o alla quale ha aderito prima del 19.12.2017. Nuovo: il medio impianto di combustione che non rientra nella definizione precedente. ART. 273-BIS - MEDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE Non costituiscono medi impianti di combustione: - impianti i cui gas di combustione sono utilizzati per il riscaldamento diretto, essiccazione o qualsiasi altro trattamento di oggetti o materiali (es. forni da riscaldo e trattamento termico); - impianti di post combustione per la depurazione dell’effluente gassoso; - dispositivi tecnici utilizzati per la propulsione di un veicolo, nave o aeromobile; - turbine a gas e motori a gas e diesel usati su piattaforme off-shore; - impianti per riscaldamento a gas diretto di spazi interni di uno stabilimento per il miglioramento delle condizioni degli ambienti di lavoro; - dispositivi di rigenerazione dei catalizzatori di cracking catalitico; - dispositivi di conversione del solfuro di idrogeno in zolfo; - reattori utilizzati nell’industria chimica; - batterie di forni per il coke; - cowpers degli altoforni; - impianti di cremazione; - impianti di raffineria per la produzione di energia; - caldaie di recupero nelle installazioni della pasta di legno; - impianti di combustione destinati ad installazioni di
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macchine mobili non stradali; - impianti di incenerimento o coincenerimento. ART. 273 BIS – L’ADEGUAMENTO DEI MEDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE Gli impianti esistenti aventi p.t.n. uguale o superiore a 1 MW e quelli che prima non erano soggetti all’obbligo dell’autorizzazione vanno autorizzati ai sensi dell’art. 269 o artt. 208/214 (per le biomasse rifiuti) o A.I.A. Possono essere oggetto di autorizzazioni generali adottate secondo quanto previsto dall’art. 272, comma 3-bis. I medi impianti di combustione esistenti si adeguano ai Valori Limite dell’All. I Parte entro il: - 1/1/2030 quelli con p.t.n. ≤ 5 MW; - 1/1/2025 quelli con p.t.n. > 5 MW. I valori limite di emissione da raggiungere con l’adeguamento sono, a parità di combustibile, inferiori a quelli vigenti prima del 19.12.2017 (vedi tab. II). Almeno 2 anni prima della scadenza il gestore presenta istanza di autorizzazione (A.I.A., art. 269, art. 208 o art. 214 o adesione alla generale) o una comunicazione se i V.L. previsti nella autorizzazione vigente sono già allineati con quelli dell’Allegato I. La domanda deve contenere anche le informazioni di cui all’All. I parte IV-bis. L’adeguamento può essere previsto nelle domande di rinnovo periodico dell’autorizzazione presentate prima del termine di due anni. Fino alla data di adeguamento vanno rispettati i V.L. delle vigenti autorizzazioni e, per i medi impianti di combustione prima sotto soglia (All. IV Parte I), quelli eventualmente previsti dai Piani o Programmi (regio-
nali) di Tutela di Qualità dell’Aria. Ai fini della determinazione della potenza termica nominale, in base alla quale stabilire i V.L., si considerano come un unico impianto i medi impianti di combustione localizzati nello stesso stabilimento e le cui emissioni risultano convogliate o convogliabili ad un solo punto di emissione sulla base di una valutazione delle condizioni tecniche svolta dall’autorità competente con i criteri già definiti dall’art. 270 qui riassunti: - caratteristiche tecniche e costruttive simili; - caratteristiche chimico-fisiche delle emissioni omogenee; - destinati a specifiche attività tra loro identiche. Non vanno considerati nella sommatoria gli impianti di riserva (non di supporto) se funzionano in alternativa all’impianto principale. Sono possibili deroghe al rispetto dei V.L. stabiliti dall’allegato I per impianti esistenti e nuovi che funzionano meno di 500 ore/anno . Il rispetto del numero di ore operative dichiarate va calcolato come media mobile su ciascun periodo di 5 anni (esistenti) e di 3 anni (nuovi) dalla data di rilascio dell’autorizzazione con l’obbligo di comunicare (entro il 1 marzo di ogni anno) la registrazione delle ore effettive (a partire dal secondo anno) utilizzate nell’anno precedente. Per i medi impianti di combustione soggetti a deroga i V.L. non possono essere meno restrittivi di quelli vigenti prima del 19.12.2017. Sono possibili proroghe (al 1/1/2030) per l’adeguamento ai V.L. di medi impianti di combustione esistenti con p.t.n. > 5 MW a servizio di: - impianti pubblici di teleriscaldamento dove almeno il 50% del calore utile prodotto viene veicolato in rete; - turbine a gas o motori nelle stazioni di compressio-
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ne di gas (NOx). Per ottemperare alla normativa sono schematicamente necessari tre passaggi. 1) Identificare i medi impianti di combustione esistenti nello stabilimento. 2) Verificare con il criterio di somma delle potenze termiche nominali: - la scadenza per l’adeguamento; - i valori limite alle emissioni da garantire con l’adeguamento; - le modalità di adeguamento. 3) Inoltrare nei termini stabiliti dalla Legge o dall’eventuale calendario predisposto dall’a.c. la domanda di autorizzazione o la comunicazione che attesta il rispetto dei V.L. e l’eventuale richiesta di deroga ai V.L. o alle tempistiche di adeguamento. ART. 269 - AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER GLI STABILIMENTI Le emissioni diffuse oggetto di apposite prescrizioni, anche gestionali, per assicurarne il contenimento sono solo quelle su cui l’a.c. valuti necessario intervenire. L’autorità competente per il controllo è autorizzata ad effettuare presso gli stabilimenti tutte le ispezioni che ritenga necessarie per accertare il rispetto dell’autorizzazione. Il gestore fornisce a tale attività la collaborazione necessaria per i controlli, anche svolti mediante l’attività di campionamento
e analisi e raccolta di dati e informazioni, funzionali all’accertamento del rispetto delle disposizioni della parte quinta del presente decreto. Il gestore assicura in tutti i casi l’accesso in condizioni di sicurezza, anche sulla base delle norme tecniche di settore, ai punti di prelievo e di campionamento. L’art. 452-septies c.p. “Impedimento del controllo”, prevede che “…salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, negando l'accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l'attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.” ART. 271 - VALORI LIMITE DI EMISSIONE E PRESCRIZIONI PER GLI IMPIANTI E LE ATTIVITÀ Al fine dell’individuazione dei V.L. di emissione possono essere considerati: - i Piani Regionali di Qualità dell’Aria; - l’applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili; - i BAT - AEL e le tecniche previste nelle conclusioni sulle BAT pertinenti per tipologia di impianti e attività, anche se riferiti ad installazioni A.I.A. L’accertamento del rispetto dei V.L. di emissione può essere effettuato anche utilizzando i dati di un sistema di monitoraggio in continuo (S.M.E.) qualora la sua installazione sia prevista dalla normativa nazionale o regionale o se tale utilizzo è previsto
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dall’autorizzazione. In questa ipotesi il sistema S.M.E. deve essere conforme all’Allegato VI e rispettare le procedure di garanzia di qualità stabilite dalla norma UNI EN 14181:2015 dal titolo: “Emissioni da sorgente fissa - Assicurazione della qualità di sistemi di misurazione automatici” progettata per essere utilizzata su sistemi di monitoraggio che siano certificati in conformità alla serie di norme europee EN 15267. ART. 272 - ATTIVITÀ SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE GENERALE L’ a.c. può predisporre apposite prescrizioni finalizzate a predefinire i casi e le condizioni in cui il gestore è tenuto a captare e convogliare le emissioni diffuse di cui all’art. 270. Al di fuori di tali casi e condizioni non si applica l’art. 270 agli impianti soggetti ad autorizzazione generale (es. lavorazioni materie plastiche). In stabilimenti dotati di un’autorizzazione prevista dall’art. 269 è ammessa, previa procedura di adesione, l’installazione e l’avvio di attività previsti nelle autorizzazioni generali, purchè la normativa regionale o le autorizzazioni generali stabiliscano requisiti e condizioni volti a limitare il numero massimo o l’entità delle modifiche effettuabili mediante tale procedura per singolo stabilimento. L’a.c. provvede ad aggiornare l’autorizzazione prevista dall’art. 269 sulla base dell’avvenuta adesione. L’ autorizzazione generale si applica a chi vi ha aderito, anche se sostituita da successive autorizzazio-
ni generali, per un periodo pari a 15 anni successivi all’adesione. Non hanno effetto su tale termine le domande di adesione relative alle modifiche dello stabilimento. Alla domanda di adesione il gestore può allegare la comunicazione di messa in esercizio prevista dall’art. 269, c. 6 che può avvenire solo dopo 45 giorni dalla domanda. Le domande di adesione per i medi impianti di combustione devono contenere tutti le informazioni previste in allegato I, parte IV-bis alla parte quinta. L’a.c. provvede, almeno ogni 15 anni, al rinnovo delle autorizzazioni generali. ART. 272, COMMA 4 - ATTIVITÀ SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE GENERALE Dal 19.12.2017 non possono servirsi dell’autorizzazione generale le attività ove si utilizzano le sostanze o le miscele con le indicazioni di pericolo H340, H350, H350i, H360D, H360F, H360FD, H360Fd e H360Df. Attività autorizzate dopo il 19.12.2017. Nel caso in cui, a seguito della modifica della classificazione di sostanza, uno o più impianti o attività ricompresi in autorizzazioni generali siano soggetti al divieto previsto al presente comma, il gestore deve presentare all’a.c., entro 3 anni dalla modifica della classificazione, una domanda di autorizzazione ai sensi dell’art. 269.
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Attività autorizzate prima del 19.12.2017: Se uno o più impianti o attività ricompresi nelle autorizzazioni generali risultino soggetti al divieto (di cui all’art. 272, c.4) il gestore deve presentare, entro 3 anni, domanda di autorizzazione ordinaria ai sensi dell’art. 269. (es. alla Formaldeide H 350 dal 1/1/2016). In caso di mancata presentazione domanda di autorizzazione lo stabilimento si considera in esercizio senza autorizzazione. ART. 272, COMMA 5 - ATTIVITÀ SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE GENERALE Il Titolo I non si applica: - agli stabilimenti destinati alla difesa nazionale: - alle emissioni da sfiati e ricambi d’aria esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro in relazione alla temperatura, umidità ed ad altre condizioni attinenti al microclima di tali ambienti; - alle valvole di sicurezza, dischi di rottura e altri dispositivi destinati a situazioni critiche o di emergenza (salvo quelli disciplinati nell’autorizzazione). Il Titolo I si applica: - ai punti di emissione specificatamente destinati all’evacuazione di sostanze inquinanti dagli ambienti di lavoro; - agli impianti che, anche se messi in funzione in caso di situazioni critiche o di emergenza, operano come
parte integrante del ciclo produttivo dello stabilimento; - agli impianti destinati alla difesa nazionale in cui sono ubicati medi impianti di combustione. ART. 272- BIS - EMISSIONI ODORIGENE La normativa regionale o le autorizzazioni possono prevedere misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli stabilimenti di cui al Titolo I. Tali misure possono anche includere, ove opportuno, alla luce delle caratteristiche degli impianti e delle attività presenti nello stabilimento e delle caratteristiche della zona interessata, e fermo restando, in caso di disciplina regionale, il potere delle autorizzazioni di stabilire valori limite più severi con le modalità previste dall’art. 271: - V.L. di emissione espressi in concentrazione (mg/ Nm3) per le sostanze odorigene; - prescrizioni impiantistiche e gestionali e criteri localizzativi per impianti e per attività aventi un potenziale impatto odorigeno, incluso l’obbligo di attuazione di piani di contenimento; - procedure volte a definire, nell’ambito del procedimento autorizzativo, criteri localizzativi in funzione della presenza di ricettori sensibili nell’intorno dello stabilimento; - criteri e procedure volti a definire, nell’ambito del procedimento autorizzativo, portate massime o concentrazioni massime di emissione odorigena espres-
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Legislazione
se in unità odorimetriche (OUE/m3 o OUE/s) per le fonti di emissioni odorigene dello stabilimento; - specifiche portate massime o concentrazioni massime di emissione odorigena espresse in unità odorimetriche (OUE/m3 o OUE/s) per le fonti di emissioni odorigene dello stabilimento. EMISSIONI DI C.O.V. – ART. 275, COMMA 6 (COME MODIFICATO DAL D.LGS. 15.11.2017, N. 183 E DALLA LEGGE 20.11.2017, N. 167) L’autorizzazione indica il consumo massimo teorico di solvente e l’emissione totale annua conseguente all’applicazione dei valori limite di cui al comma 2, individuata sulla base di detto consumo, nonché la periodicità dell’aggiornamento del piano di gestione di cui alla parte V dell’allegato III alla parte quinta del presente decreto. Al fine di ammettere l’applicazione di valori limite espressi come emissioni totali equivalenti, ai sensi della parte V dell’Allegato III alla parte quinta del presente decreto, negli stabilimenti caratterizzati da elevate soglie di consumo di solventi, l’a.c. valuta anche, tenuto conto delle specifiche attività degli stabilimenti oggetto di autorizzazione, la sussistenza della possibilità di assicurare un efficace controllo sul rispetto di tali valori.
COMBUSTIONE Gli impianti disciplinati dal Titolo I, eccettuati quelli previsti dall’allegato IV, parte I, devono essere dotati di un sistema di controllo della combustione che consenta la regolazione automatica del rapporto aria/ combustibile. Gli impianti disciplinati dal Titolo II con p.t.n. , per singolo focolare, superiore a 1,16 MW o p.t.n. complessiva superiore a 1,5 MW e dotati di singoli focolari di p.t.n. non inferiore a 0,75 MW, devono essere dotati di un sistema di controllo della combustione che consenta la regolazione automatica del rapporto aria/combustibile. BIOMASSE RIFIUTO PREVISTE ALL’ALLEGATO II ALLA PARTE QUINTA Rifiuti vegetali derivanti da attività agricole e forestali. Rifiuti vegetali derivanti dalle industrie alimentari di trasformazione, se l’energia termica è recuperata. Rifiuti vegetali fibrosi della produzione di pasta di carta grezza e della produzione di carta dalla pasta, se gli stessi sono coinceneriti sul luogo di produzione se l’energia termica è recuperata. Rifiuti di sughero Rifiuti di legno ad eccezione di quelli che possono contenere composti organici alogenati oi metalli pesanti, a seguito di un trattamento o di rivestimento, inclusi in particolare i rifiuti di legno, ricadenti in questa definizione, derivanti dai rifiuti edilizi e di demolizione.
ART. 294 - PRESCRIZIONI PER IL RENDIMENTO DI 21 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
Convegni
Come rispettare le norme ambientali senza diminuire la qualità della verniciatura
Tecnici e Enti pubblici a Pordenone hanno discusso sui nuovi limiti alle emissioni per le attività di verniciatura.
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A cura della Redazione
Convegni
IL DECRETO 183 Col diffondersi della sensibilità ambientale e la conseguente necessità di ottemperare ai limiti previsti dalle norme legislative, sempre più spesso emergono errori nella scelta delle tecnologie di abbattimento, nell'analisi delle emissioni e nell'esecuzione delle procedure burocratiche, dovute all'approssimazione e alla superficialità con cui si affrontano le tematiche tecniche e legislative. Le nuove norme sull'inquinamento atmosferico introducono ulteriori elementi di analisi e il convegno organizzato da Air Protech ha fatto il punto della situazione, dando risposta a una serie di domande: - cosa cambia per le aziende che utilizzano vernici? - come si integrano le nuove norme con i limiti previsti alle emissioni?
- quali sono gli impianti di depurazione più adatti nel settore della verniciatura? Le relazioni hanno approfondito il problema delle emissioni al camino, delle emissioni diffuse e delle emissioni bersaglio, individuando le caratteristiche e le migliori strategie di gestione dei solventi nelle realtà del Triveneto e specificando quali sono i costi di investimento e di gestione degli impianti di depurazione, grazie alla descrizione di alcuni casi applicativi e delle esperienze dei verniciatori, che possono fruire di finanziamenti agevolati e di incentivi di natura fi scale. IL SOLVENTE SI ABBATTE O SI CAMBIA? Lo spirito della normativa europea, recepita a livel lo nazionale e regionale, é quello di dare obbietti-
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Convegni
vi di riduzione delle emissioni di solvente, lasciando agli utilizzatori la scelta tra la sostituzione dei prodotti, la modifica delle tecnologie di applicazione o l’installazione degli impianti di depurazione. In una situazione di mercato caratterizzata da una concorrenzialità sempre più spinta, il rispetto delle norme ambientali, per un’azienda che non può né aumentare i costi di produzione, né diminuire la qualità dei propri prodotti, rischia di diventare un pesante ostacolo competitivo. E’ necessario quindi conoscere le tecnologie e le pre stazioni tecniche e ambientali degli impianti, per fare la scelta giusta, mantenendo la qualità della verniciatura LE RELAZIONI Apertura dei lavori e benvenuto ai partecipanti (Werner Deuring - Presidente Deurotech Group Gmbh e Presidente Airprotech s.r.l) Emissioni in atmosfera: le principali novità introdotte dal D.Lgs.183/2017 e i limiti di emissione per le attività di verniciatura. Emissioni al camino, emissioni diffuse, emissioni bersaglio (Giorgio Cozzi - Consulente ambientale esperto nella regolamentazione delle emissioni gassose inquinanti)
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Convegni
L’attività di verniciatura nel settore del mobile: caratteristiche e strategie di gestione dei solventi nelle realtà del triveneto (Barbara Buttignol - Responsabile settore aria Ev Tech s.r.l.) Tecniche e processi di depurazione per le emissioni gassose inquinanti che si sviluppano nei processi produttivi: esperienze maturate nei vari settori, casi applicativi, costi di investimento e valutazione dei costi di gestione (Lauro Gatti - Amministratore Delegato Airprotech s.r.l., Andrea Gatti Sales Manager Airprotech s.r.l.) L’esperienza della Società LICAR International S.p.A. nella gestione di un impianto di depurazione delle emissioni gassose provenienti da linee di verniciatura e forni. Considerazioni in merito alle valutazioni che hanno preceduto la scelta impiantistica. Rilevazione costi di gestione del sistema (Giorgio Nadalutti - General Manager LICAR International S.p.A.) Industria 4.0: opportunità per le imprese. Panoramica di finanza agevolata e considerazioni di natura fiscale (Laura Citossi - Project Manager - Studio Citossi Laura)
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Corsi
Combustione e filtrazione a Pesaro
Tre giornate di studio organizzate a Pesaro da Uniaria, in collaborazione con la Provincia, per conoscere gli impianti e le tecnologie per il trattamento delle emissioni in atmosfera
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A cura della redazione
Corsi
Si è chiuso il ciclo di incontri dedicati agli operatori del settore pubblici e privati, che si sono confrontati sul tema delle tecnologie di depurazione. L'iniziativa rientra nell’ambito dell’attività di formazione e informazione sui temi legati all’inquinamento atmosferico, che la Provincia di Pesaro ha attivato nel corso dell'anno, rivolti agli operatori del settore, con la partecipazione di alcune aziende associate ad Uniaria (Unione Costruttori Impiati Depurazione Aria), che hanno dato la loro disponibilità per sviluppare vari argomenti nel campo delle tecnologie di depurazione dell’aria. Agli incontri hanno partecipato le seguenti figure professionali: - tecnici della Provincia di Pesaro e delle altre Provincie italiane competenti in materia di autorizzazione alle emissioni; - funzionari della Regione Marche e delle altre Regioni italiane competenti in materia di coordinamento dell’attività di controllo della qualità dell’aria; - tecnici delle Agenzie ARPA di tutta Italia, deputate al controllo
analitico e tecnico in materia di inquinamento atmosferico; - consulenti ambientali che esercitano la professione sul territorio nazionale; - tecnici delle aziende private e pubbliche interessate al tema. OSSIDATORI TERMICI E CATALITICI, CARBONI ATTIVI, ROTOCONCENTRATORI, SCRUBBERS Nel primo incontro una relazione è stata presentata da Lauro Gatti della società Air Protech, che ha spiegato le modalità di funzionamento e le prestazioni degli ossidatori termici e catalitici, degli impianti a carboni attivi e dei rotoconcentratori, descrivendo i vari processi operativi e identificandone le componenti principali. Una parte specifica ha riguardato i criteri di scelta di processo e dimensionali, legati all'efficienza di abbattimento. Ha concluso la relazione una panoramica sui diversi campi di applicazione e la descrizione di specifici casi, realizzati negli ultimi anni La seconda relazione è stata pre-
sentata da Patric Pedruzzi della società Olpidurr, che ha affrontato il tema della combustione termica con l'impiego di scrubbers per la depurazione di effluenti gassosi generati da processi produttivi nel settore chimico-farmaceutico. Gli argomenti sviscerati sono stati diversi, partendo dalla descrizione degli impianti di combustione termica rigenerativi e recuperativi, di cui è stata spiegata la tecnologia costruttiva e operativa. Il relatore si è poi soffermato sulle applicazioni speciali, partendo dal pre-trattamento degli “off gases” (scrubbers, filtrazione, pre-riscaldamento), approfondendo le problematiche di controllo e gestione LEL (Lower Explosive Limit). In conclusione sono state descritte le diverse applicazioni realizzate per abbattere le emissioni che contengono composti alogenati, in particolare per ciò che comporta in termini di verniciatura, materiali, isolamenti, processo, investimento. DEPOLVERAZIONE Al secondo incontro sono intervenuti gli specialisti della depolvera-
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Corsi
zione. Mirko Bertoli, Davide Papazzoni e Matteo Guzzinati (Wam) hanno descritto i depolveratori, spiegandone le modalità di funzionamento e le prestazioni, elencando i vari tipi di filtri (a tessuto, con sistema di pulizia ad aria compressa in controcorrente ecc), descrivendo le diverse applicazioni in particolare quelli per la produzione di calcestruzzo e i sistemi automatici di raccolta in sicurezza delle polveri metalliche da filtri per applicazioni taglio termico Gianpaolo Giaccone (BWF Envirotec) ha parlato di elementi filtranti in feltro/tessuto, polimeri interessati nella loro costruzione, costruzioni a normativa ATEX, descrivendo i mezzi a matrice ceramica ad alta temperatura, i differenti tipi di filtrazione, le modalità di costruzione del mezzo filtrante in feltro, le tecniche di intercettazione delle particelle, i vari trattamenti, i tipi di fibre utilizzate, le diverse tipologie di costruzione, l'antistaticità a norma atex, la certificazione alimentare EU 10/2011 e infine i media filtranti in matrice ceramica per HT. Ha chiuso le relazioni Ariosto Borgato (Tama Aernova), con un intervento sui sistemi di trattamento delle emissioni in atmosfera prodotte da processi di combustione, descrivendo in particolare le applicazioni nel settore delle biomasse. DEPURATORI PER NEBBIE OLEOSE Il terzo incontro, coordinato da AR Filtrazioni, ha riguardato la depurazione per nebbie oleose e polveri, con ricircolo in ambiente dell'aria filtrata
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Corsi
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NOTIZIE DALLE AZIENDE La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio30
ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si
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fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
In questo numero
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Durr Catas SurfaceTechnology Graco
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DÜRR COSTRUISCE IN VIETNAM UN IMPIANTO DI VERNICIATURA È sempre più frequente l’ingresso nel settore automobilistico di start-up che originariamente sono nate al di fuori di questo ambito. Ne è esempio evidente VinFast, il principale produttore automobilistico del Vietnam e filiale del VinGroup. L’azienda ha una particolare ambizione: essere una fabbrica intelligente nella quale, nella prima fase, si produrranno 250.000 auto l’anno, inizialmente con azionamenti convenzionali e in futuro anche con azionamenti elettrici. Attualmente nella fabbrica di Haiphong è in fase di installazione da parte di Dürr l’impianto di verniciatura, altamente automatizzato e con tecnologie integrate di Industrial Internet of Things (IIoT). Inoltre, una concezione innovativa di layout consentirà di ridurre drasticamente lo spazio richiesto ed i costi. VinFast è una start-up del VinGroup, la più grande società privata vietnamita di prodotti e servizi, quotata al 31 luglio 2018 con una capitalizzazione di mercato di circa 340 miliardi di VND (14,6 miliardi di USD). L’obiettivo del VinGroup è quello di diventare la società leader nel settore tecnologico in Vietnam e nell’intera regione. Il marchio VinFast rappresenta la prima incursione del Gruppo nel mercato della mobilità, che offre un enorme potenziale di crescita, grazie al forte aumento della domanda di veicoli nell’area del Sud Est Asiatico. VinFast intende affermarsi con vari modelli di altissima qualità, realizzati in una fabbrica dotata di una tecnologia all’avanguardia, che consenta processi trasparenti e snelli. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, VinFast ha incaricato Dürr di gestire questo progetto. “Il nostro impianto di verniciatura – ha spiegato James Deluca, CEO della VinFast Trading and Production - sarà il più grande di tutto il Vietnam e altamente automatizzato grazie all’integrazione di numerose applicazioni IIoT. Questo lo renderà un punto di riferimento sia per la qualità eccezionale che per i migliori costi operativi, i più elevati standard ecologici e l’alto livello di sicurezza sul lavoro”. Layout brevettato per edifici snelli VinGroup ha costruito l’edificio destinato all’impianto di verniciatura basandosi su un layout brevettato e sviluppato da Dürr in un tempo record: poco meno di otto mesi. Questo layout minimizza i costi operativi e di investimento, poiché richiede soltanto due livelli e nessuna
“Penthouse”. Il design compatto consente di ridurre l’area occupata in pianta di circa 15.000 metri quadrati. Ciò corrisponde a un risparmio di oltre il 20% rispetto a un layout convenzionale. La richiesta di VinFast di massimizzare l’automazione dei processi produttivi e della logistica, è stata soddisfatta installando macchinari con capacità IIoT endto-end. Queste macchine sono monitorate e supervisionate in modo completo e in tempo reale, grazie alla tecnologia di controllo fornita da Dürr. Questo consente, ad esempio, di testare e ottimizzare l’efficienza complessiva delle apparecchiature (OEE). Tecnologia flessibile per obiettivi futuri Il forno è un esempio perfetto della precisione con cui la tecnologia dell’impianto di verniciatura soddisfa i requisiti di VinFast, pur rimanendo flessibile per possibili cambiamenti futuri. Il forno EcoInCure raggiunge la migliore qualità possibile estetica del rivestimento a smalto, grazie al suo processo di riscaldamento dall’interno verso l’esterno e al flusso d’aria ottimizzato. Ciascuna scocca ottiene un certificato di qualità digitale per il processo di essiccazione. I dati ottenuti dal forno con soluzioni IIoT vengono raccolti e valutati dal sistema di controllo. Inoltre, l’innovativa modalità di movimentazione trasversale delle scocche di EcoInCure, che permette di ridurre lo spazio in pianta occupato dal forno, in combinazione con un magazzino centrale di grande altezza, la rende ideale per realizzare un edificio compatto. Il principio di riscaldamento dall’interno è particolarmente vantaggioso per le scocche con diversi spessori di materiale (un esempio perfetto sono i veicoli elettrici, con il loro telaio rinforzato nel sottoscocca). Rispetto ai forni convenzionali, l’innovativo metodo di essiccazione EcoInCure riduce significativamente le sollecitazioni dei componenti termici. La struttura VinFast è quindi ben preparata tecnicamente per la futura espansione della gamma di modelli, che includerà anche i veicoli elettrici. Il nuovo impianto di verniciatura VinFast sarà inoltre equipaggiato con l’ultima generazione di robot EcoPaint, completamente automatico. Si tratta di robot di verniciatura estremamente flessibili, grazie ad una cinematica a sette assi, che non necessitano di rotaia longitudinale. Questa caratteristica consente di risparmiare spazio e costi di investimento. Dotati di un’intera gamma di sensori, sono progettati
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per rispondere ai requisiti di un ambiente Industria 4.0. I robot forniscono dati in tempo reale, che vengono analizzati e valutati utilizzando gli ultimi software Dürr. Oltre alle innovazioni EcoInCure e ai robot a sette assi descritti, Dürr installerà anche altri elementi tecnici salienti nell’impianto di verniciatura VinFast: - il processo ad immersione con rotazione RoDip, un efficiente processo ad immersione con rotazione RoDip, che viene utilizzato presso lo stabilimento di VinFast nell’area PT/EC (pretrattamento e verniciatura cataforetica). Il movimento rotatorio delle scocche elimina la necessità di inclinazione in entrata e in uscita nei bagni di processo ad immersione, rendendo così più compatte le vasche. Questo riduce i costi unitari, essendo minore la capacità della vasca significa che RoDip utilizza meno energia, meno acqua e meno sostanze chimiche rispetto ad altre soluzioni tecniche; - il sistema di separazione a secco dell’overspray di
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verniciatura EcoDry X, un sistema di filtrazione multistadio, facile da gestire, che comprende carrelli con sei box di filtrazione ciascuno e filtri a tasche a valle come secondo stadio del processo. Il sistema di separazione semiautomatico definisce lo standard per un’elevata capacità di separazione e bassi costi di filtrazione. Con tutte queste tecnologie all’avanguardia, il nuovo impianto di verniciatura VinFast è progettato ed equipaggiato per realizzare gli obiettivi strategici della start-up: i più elevati standard di qualità ai minimi costi operativi, un basso impatto ambientale e un’elevata protezione della salute e della sicurezza del personale. Fonte: Durr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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UN ANNO IN CRESCITA “Non è stato un anno semplice per Catas, ma abbiamo saputo reagire e porre in atto una serie di misure per mantenere inalterata la nostra operatività; e i risultati di fine anno lo testimoniano”. Sorride Bernardino Ceccarelli, presidente di Catas, sfogliando i dati relativi alla attività svolta lo scorso anno, che non era iniziato sotto i migliori auspici, alla luce dell’incendio che a fine 2016 ha distrutto il laboratorio mobili di San Giovanni al Natisone e che induceva a pensare che sarebbe stato un anno molto difficile: tutto indicava che si sarebbe dovuta risalire la china e aspettarsi una situazione diversa e, invece, la coesione dell’intera “squadra Catas” e le misure messe in atto per governare l’emergenza hanno permesso di archiviare un 2017 molto positivo. “Un dinamismo che ha colpito prima di tutto noi stessi – ha proseguito Ceccarelli – permettendoci di cogliere quanto Catas possa contare su una rete di relazioni e di rapporti che si sono dimostrati fondamentali in questa stagione”; nel 2017, infatti, il più importante laboratorio europeo di prove, certificazione e ricerche per il legno arredo ha eseguito qualcosa come 43.785 prove, un record assoluto, contro le 43.205 dell’anno
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precedente. Sono state certificate ben 146 produzioni, relative a pannelli derivati dal legno (per il rilascio di formaldeide), cicli di verniciatura per legno per esterni, cicli di verniciatura per mobili domestici, profili lamellari per finestre, parchi gioco, il tutto grazie alla creazione in pochi mesi di un nuovo laboratorio mobili di oltre tremila metri quadrati, in un capannone preso in affitto, e al deciso incremento delle attività nei laboratori di Catas Brianza, ulteriormente potenziati e dotati di nuove attrezzature. A dar manforte cinque nuovi addetti, assunti nel corso del 2017, che portano il totale dei tecnici e del personale Catas a quota 51. Un bilancio positivo anche per Catas Engineering, ovvero la divisione che fornisce singole attrezzature di prova per componenti, sedie, tavoli, letti e mobili contenitori, così come progetti di laboratori chiavi in mano. Un’attività che comprende, ovviamente, la formazione dei tecnici incaricati della gestione di queste attrezzature, che nel 2017 è stata ulteriormente consolidata con richieste pervenute sia dall’Italia che dall’estero.
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Nel 2017 Catas ha creato molte opportunità di formazione, forse la voce del “catalogo” del laboratorio che ha mostrato l’andamento più dinamico e che testimonia quanto il settore del legno-arredo si stia confrontando con una realtà e con scenari economici internazionali in grande trasformazione e, di conseguenza, abbia assoluta necessità di conoscenza. Nelle sedi di San Giovanni al Natisone e Lissone sono stati organizzati 43 eventi formativi, in media tre al mese: seminari, workshop, webinar e corsi per singole aziende su specifiche tematiche, quest’ultima una domanda in forte crescita, che indica la volontà di poter disporre di momenti “ad hoc”, calibrati sulle necessità delle singole aziende. In tutto sono state erogate oltre 260 ore di formazione a circa 600 utenti. “Tutto questo – ha proseguito Bernardino Ceccarelli – ci ha permesso di archiviare un buon fatturato, che stimiamo sia addirittura superiore a quello del 2016. La parte più importante delle prove (oltre il 95 per cento) deriva dal nostro settore di riferimento, il legno-arredo, all’interno del quale le prove sulle superfici, le analisi chimiche e le prove sul prodotto finito fanno la parte del leone. È interessante notare come il calo delle prove sui mobili della sede di San Giovanni, dato su cui hanno pesato gli effetti del già ricordato incendio di fine 2016, sia stato compensato dalla forte crescita della sede di Lissone. Questo “gioco di squadra” da parte della sede brianzola è stato fondamentale nell’assorbire le necessità del laboratorio mobili di San Giovanni, sviluppando ulteriormente anche le proprie specificità nel territorio di riferimento. E ancora una volta non ci sorprende toccare con mano quanto pesi il numero di prove commissionateci da aziende straniere – ha voluto sottolineare Ceccarelli – che hanno oramai superato il 40 per cento del totale”. Qualche dato per i più curiosi: l’80 per cento delle attività del Catas nel territorio italiano si concentra in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia; al primo posto, nell’ordine, le province di Udine, Treviso, Milano, Pordenone, Vicenza e Mantova. Se guardiamo oltre confine, il 76 per cento delle prove vengono effettuate per aziende europee, il 16 per cento per l’Asia, il 5 per cento per l’America e il 3 per cento per l’Africa. La top ten per Paesi vede come migliori clienti, nell’ordine, Polonia, Romania, Cina, Slovacchia, Portogallo, Germania, Lituania, Russia, Regno Unito e Bielorussia. In crescita anche le attività sul fronte del marketing, che hanno portato Catas ad aumentare la propria visibilità nei mercati di riferimento e non solo: “da 36 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
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qualche anno abbiamo deciso di impegnarci maggiormente su questo versante, proponendoci con maggior evidenza sia nei nostri ambiti tradizionali che ricercando nuove opportunità”, ha commentato Franco Bulian, vicedirettore di Catas e responsabile proprio delle attività di marketing e comunicazione. “Abbiamo molto potenziato l’attività informativa e ripreso la nostra partecipazione in fiere di settore di primaria importanza per la filiera legno-arredo, come Sicam a Pordenone e Xylexpo a Milano; inoltre abbiamo completamente rinnovato il nostro sito web per farne uno strumento semplice, utile e pratico, arricchendo i nostri processi di comunicazione sia verso clienti e partner, attraverso newsletter mensili, che verso la stampa italiana e internazionale”. Carte in regola, dunque, per guardare con ottimismo al 2018. “L’anno è iniziato sotto i migliori auspici”,
conferma Andrea Giavon, direttore dell’istituto. “Stiamo procedendo di buona lena con la costruzione del nuovo laboratorio mobili-prodotti finiti, che sarà pronto dopo l’estate 2019: sarà il modo migliore per festeggiare il cinquantesimo di Catas, fondato proprio nel 1969. Nel frattempo, stiamo arricchendo giorno dopo giorno la nostra offerta, garantendo risposte concrete alle aziende e dimostrando “sul campo” le tante competenze maturate in tutti questi anni”. A proposito del nuovo laboratorio: chi volesse seguire i lavori “in diretta” non dovrà fare altro che collegarsi al link https://my.catas.com/lab-webcam per poter tenere sempre d’occhio i lavori del cantiere! Fonte: Catas Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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DEBUTTO DI SUCCESSO PER SURFACE TECHNOLOGY GERMANY La fiera internazionale delle tecnologie per il trattamento delle superfici si è dimostrata pienamente all’altezza delle attese: con un nuovo nome e interamente all’insegna del verde, l’ex O&S ha sfoggiato un profilo ancora più internazionale, dimostrandosi nuovo punto di partenza all’insegna della continuità. L’obiettivo è stato raggiunto: un quarto dei circa 300 espositori e dei visitatori specializzati (oltre 6.000) era di provenienza estera. “Il debutto è riuscito – ha detto Olaf Daebler, Global Director di SurfaceTechnology presso Deutsche Messe – e in effetti una superficie occupata senza precedenti assicurava già le migliori premesse. L’importante affluenza di visitatori ha completato il quadro alla perfezione: SurfaceTechnology non solo si mantiene allineata con gli eccellenti risultati di quella che era O&S, ma ne decreta un importante
superamento in termini di internazionalità, di settori utenti e di importanza per il mercato”. Con la massima occupazione finora raggiunta (8.286 metri quadrati), la manifestazione si è rivelata immagine riflessa del positivo clima che si respira nel settore delle tecnologie per il rivestimento delle superfici. E anche il fatto che abbia occupato praticamente al completo l’enorme padiglione 1 del parco fiere di Stoccarda ha avuto eccellenti ripercussioni. Contatti e colloqui di alto livello La collettiva dell’Associazione centrale tedesca della tecnologia per le superfici (ZVO) è per tradizione uno dei settori più importanti di SurfaceTechnology. Con 77 aziende schierate, la collettiva ha proposto anche quest’anno un imponente quadro d’insieme della galvanotecnica.
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“I nostri espositori – ha dichiarato Christoph Matheis, Direttore Generale di ZVO - tracciano praticamente tutti un bilancio da positivo a molto positivo. La qualità dei contatti e dei colloqui si è imposta sin dal primo giorno, grazie alla presenza di numerosi fornitori OEM e di primo livello. Il secondo giorno si è poi toccata con mano anche l’attesa affluenza di visitatori: gli stand dei nostri espositori hanno registrato una vivace presenza di addetti ai lavori praticamente per tutta la durata della manifestazione. È inoltre notevolmente cresciuto il profilo internazionale dei visitatori: un buon 50 per cento arrivava dall’estero e molti degli operatori esteri provenivano da Paesi extraeuropei.” Anche Martin Riester, Direttore della Divisione Tecnologia delle Superfici all’interno dell’Associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti (VDMA), ha tracciato un bilancio positivo: “Il settore sta andando molto bene. Lo si è toccato con mano a Stoccarda. Abbiamo avuto molti colloqui interessanti con clienti in cerca di soluzioni a problemi specifici. E abbiamo potuto presentare loro
molte proposte. La collocazione nel padiglione 1 e il nuovo nome di SurfaceTechnology promettono di potenziare il ruolo di appuntamento con la tecnologia delle superfici della location di Stoccarda. Le aziende di VDMA hanno esposto soluzioni per il trattamento delle superfici a impiego efficiente delle risorse rivolte ai più diversi settori utenti, ampiamente rappresentati dai visitatori specializzati della manifestazione. Austria e Italia al primo posto per numero di visitatori Secondo l’indagine condotta dagli organizzatori, la maggior parte dei visitatori rappresentava l’industria della lavorazione e del trattamento dei metalli, subito seguita dai settori dell’industria automobilistica, della costruzione di macchine e impianti, dell’elettronica e delle materie plastiche. Anche utenti dell’industria aeronautica e aerospaziale, della tecnica medicale, dell’industria dei semiconduttori o della meccanica fine e di precisione hanno approfittato di questo appuntamento per infor-
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marsi su soluzioni, prodotti e servizi dell’industria delle superfici. I tre quarti dei visitatori internazionali di SurfaceTechnology sono arrivati dall’Europa, un buon 17 per cento dall’Asia meridionale, orientale e centrale. I Paesi di maggiore provenienza dei visitatori sono stati quest’anno Austria e Italia, seguiti da Svizzera, Cina, Spagna e Repubblica Ceca. Oltre due terzi dei visitatori internazionali erano alla loro prima presenza a Stoccarda. L’Italia è nettamente al primo posto tra i Paesi espositori esteri, un’esperienza considerata molto positiva dagli operatori, sia per la quantità, sia per la qualità dei contatti, oltre che per l’eccellente organizzazione dell’evento, e non solo nella fase preparatoria ma anche durante lo svolgimento dei lavori. Con una quota pari al 98 per cento, la percentuale dei visitatori qualificati di SurfaceTechnology è altissima. Anche la percentuale dei decision maker è elevata: l’86 per cento dei visitatori ha dichiarato di prendere parte alle decisioni della propria azienda. Più di un visitatore su due ha detto di occupare una posizione dirigenziale, e la percentuale dei top manager presenti è risultata essere del 31 per cento. I principali obiettivi dichiarati per la visita in fiera sono stati la ricerca di novità, di una panoramica completa del mercato e la ricerca di fornitori. Un terzo circa degli intervistati ha affermato di cercare soluzioni concrete per la propria azienda, con un altrettanto elevata quota di operatori con progetti di investimento reali. Un altro 47 per cento si è detto comunque interessato a prendere in considerazione possibili investimenti. Grande interesse per il Forum e per lo Speakers Corner Il Forum SurfaceTechnology, punto di incontro centrale per il transfer di know-how e lo scambio di esperienze, ha registrato il tutto esaurito, soprattutto il mercoledì, giornata centrale della fiera. Relatori di alto profilo hanno informato il pubblico specializzato della manifestazione sulle tendenze attuali della tecnologia per il trattamento delle superfici nel corso di 42 interventi della durata di 20 minuti ciascuno. Per temi come il Regolamento UE REACh e le sue disposizioni in merito all’impiego di sostanze chimiche a tutela della salute e dell’ambiente, o i nuovi trattamenti superficiali, le presenze hanno superato il centinaio di operatori. Uno degli highlight del Forum è stata l’assegnazione del Premio all’Innovazione “Die Oberfläche 2018”, da parte dell’Istituto Fraunhofer per l’in40 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
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gegneria di produzione e di automazione (IPA) di Mannheim. Il Premio è andato all’azienda tedesca Plasotec GmbH, i cui ingegneri hanno sviluppato un processo attraverso il quale è possibile lucidare superfici metalliche senza contatto. Lo Speakers Corner di nuova ideazione si è rivelato un importante plus: collocato nell’area direttamente confinante con il Forum, ha offerto agli spettatori la possibilità di fare domande e chiedere ulteriori approfondimenti ai relatori subito dopo le loro presentazioni. Altrettanto successo hanno riscosso gli espositori della collettiva “Catena di processo della tecnologia per le superfici”, allestita di fronte al Corner. Si trattava di fatto di una mostra della vasta offerta del settore, che ha consentito di prendere visione dei diversi ambiti della finitura superficiale delle parti. “Soprattutto i prodotti esposti hanno richiamato attenzione sul nostro stand - ha dichiarato Herbert Kaeszmann, organizzatore dello spazio WoTech – e le aziende partecipanti hanno espresso l’intenzione di esserci anche la prossima volta.” Il programma espositivo di SurfaceTechnology abbraccia l’intera offerta di tecnologia per le superfici: galvanotecnica, tecnologia della granigliatura, spruzzatura termica, tecnologia al plasma e al laser, lavaggio, verniciatura, trattamento delle superfici, tutela ambientale e tecnologia di alimentazione, vibrofinitura, servizi, pretrattamento, sistemi di misura, controllo e analisi. La prossima edizione si terrà a Stoccarda dal 16 al 18 giugno 2020. I commenti degli espositori Secondo Georg Harnau, Direttore Marketing di Walther Trowal “…la fiera è stata un grande successo su due fronti. Da una parte perché abbiamo stabilito contatti con molti nuovi potenziali clienti. Dall’altra perché per la prima volta abbiamo esposto in una fiera due diversi gruppi di prodotti (tecnologia per la smerigliatura e rivestimento di piccole parti) e per entrambi abbiamo riscosso grande interesse. La percentuale di potenziali nuovi clienti contattati è all’incirca del 60 per cento. Abbiamo accolto molti visitatori di provenienza locale, ma anche molti visitatori internazionali. Per i colleghi addetti alle vendite vale davvero la pena di iscriversi a un corso di italiano!” Per Frank Breidenbach, Key Account Manager Global Sales per Dörken MKS-System “… SurfaceTechnology è soprattutto una fiera di networking. È per questo che per la prima volta non abbiamo esposto prodotti, ma proposto ai nostri clienti corsi 41 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.97 -Gennaio - Febbraio - Marzo 2019
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sul tema della corrosione e della protezione anticorrosione. Il nostro Corrosion College ha incontrato un buon apprezzamento, ma rappresenta una novità e deve crescere e farsi conoscere di più.” Il giudizio di Thomas Haberfellner, Direttore Assistenza e Vendite Nazionali di Schlötter è stato positivo “…Pollice in su con tutte e due le mani! Abbiamo avuto moltissimi visitatori al nostro stand e molti colloqui promettenti. Soprattutto la giornata centrale non abbiamo avuto tregua. Abbiamo accolto clienti di sempre, nuovi clienti e fornitori. Almeno un terzo dei visitatori arrivava dall’estero, ad esempio da Austria, Svizzera, Ungheria, Repubblica Ceca, Russia, Giappone, Svezia o Regno Unito. Il raccoglitore nel quale abbiamo raccolto le schede dei contatti presi è pieno. Anche con il nuovo nome questa continua ad essere per noi la fiera nella quale ci sentiamo a casa.” Per Petra Schlachter, Public Relations di Harter “… il primo e il secondo giorno sono stati fantastici. Siamo stati visitati da un eccellente mix di clienti consolidati e di nuovi clienti. E ci ha positivamente sorpresi l’elevato numero di visitatori specializzati in arrivo da Paesi non di lingua tedesca. Molti arrivavano dal Sud-Est asiatico, in parte con richieste decisamente concrete. Probabilmente è per effetto del nuovo nome” Jochen Fezer, Direttore Business Unit di TIB Chemicals ha spiegato che “…quello della tecnologia delle superfici è un piccolo mondo e quindi non si può non essere qui. La fiera è una riunione di famiglia per il network di quest’industria. Vi si incontrano i protagonisti più noti, ma si prende anche contatto con nuovi clienti. Complessivamente abbiamo avuto una buona affluenza di visitatori.” Per Björn Laskowski, Sales Director di Auer Strahltechnik “…la fiera è andata meglio di come ci aspettavamo. Il nome ci fa sentire molto più in famiglia. Tra i nuovi clienti e i clienti già consolidati con i quali ci siamo incontrati, c’erano molti utenti dell’industria automotive e dell’impiantistica, decisamente importanti per noi, ben rappresentati nel sud della Germania.” Per Andreas Mühle, Amministratore di Coventya “… il trasferimento nel padiglione 1 è da considerarsi un successo. L’affluenza di visitatori ha lasciato un po’ a desiderare, ma la seconda giornata è andata comunque molto bene. Un aspetto importante di questa manifestazione è il networking. Il settore si incontra qui. Secondo noi è un po’ cresciuto il profilo internazionale. Abbiamo avuto molti colloqui con addetti ai lavori italiani, ma anche con clienti asiatici in arrivo dall’India o dalla Cina.”
La fiera per Benjamin Diener, Amministratore di SurTec Deutschland “…è stata eccellente. Abbiamo avuto molti colloqui con i clienti. Eravamo qui in undici e siamo sempre stati tutti impegnatissimi. Il nostro settore non è molto ampio e quindi questa fiera è sempre un po’ come una rimpatriata tra compagni di classe. Questo non toglie però che la fiera abbia anche un valore aggiunto, che è quantificabile: con i nostri clienti abbiamo colloqui molto mirati e discutiamo di progetti concreti.” Per Paul van Ham, Socio amministratore di Hender Pompen “…si tratta della più importante fiera del mondo per la tecnologia del trattamento delle superfici. Per questo abbiamo portato a Stoccarda anche i nostri addetti globali alle vendite. E dobbiamo dire che i clienti cercano esattamente quello che noi offriamo: un prodotto robusto e affidabile che offra però anche il vantaggio del risparmio energetico. Quello della sostenibilità è un tema davvero importante.” Secondo Frank Munk, Amministratore di Munk “… la fiera ha decisamente superato le aspettative. A Stoccarda c’è una vera passione per la tecnologia delle superfici. Nessun’altra manifestazione può vantare colloqui di così alto profilo. I visitatori sono molto interessati alle informazioni e pianificano ordini per il futuro. Se inizialmente io ero piuttosto critico in merito al cambio di nome, ora devo ammettere che questo ha dato positivi risultati. Il nuovo nome ha sicuramente contribuito a richiamare un maggior numero di nuovi clienti internazionali, in arrivo ad esempio dall’India, dalla Cina, da Taiwan e persino dal Messico.” Per Sandra Theis, Senior Sales Executive di KraftPowercon Sweden “…SurfaceTechnology è la fiera più importante per il settore della tecnologia delle superfici. La qualità dei visitatori è stata buona quest’anno come sempre. Il leggero calo nell’affluenza di operatori può dipendere dal fatto che la manifestazione non si tiene più parallelamente a parts2clean, oppure dal fatto che nel settore le cose al momento vanno così bene che non si è trovato nemmeno il tempo per venire in fiera.” Per Matthias Böhland, Responsabile Marketing per la microscopia presso Keyence Deutschland “…l’ultima O&S era andata bene, per cui avevamo elevate aspettative anche per SurfaceTechnology, che sono state pienamente soddisfatte. Abbiamo avuto moltissimi colloqui e il bilancio è positivo dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo. Abbiamo potuto constatare che c’è un fortissimo interesse nella ricerca e nello sviluppo, e anche nell’analisi qualitativa, delle superfici.”
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Per Ludger Fuchs, Direttore Commerciale per la Germania di NOF Metal Coatings Europe ”…il nuovo nome ha portato bene alla fiera. Ora ad esempio anche i visitatori delle manifestazioni che si tengono in contemporanea capiscono subito di che cosa si tratta. Sarà interessante vedere come il marchio riuscirà ad interpellare in futuro altri ambiti tecnologici e gruppi di persone, in aggiunta ai clienti fissi di sempre.” Infine Günter Kayan, Amministratore di Forplan ha dichiarato: “…siamo molto soddisfatti e il nostro bi-
lancio è pienamente positivo. Abbiamo avuto eccellenti colloqui con moltissimi visitatori specializzati. Abbiamo presentato un nuovo impianto ai nostri clienti di sempre, ma abbiamo richiamato l’attenzione anche di nuovi clienti. Nell’insieme abbiamo incontrato grande interesse.” Fonte: Surface Tecnology Germany Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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VERNICIATURA AD ALTO SOLIDO Civardi, azienda italiana specializzata nella sabbiatura e in rivestimenti di strutture in metallo generico, era alla ricerca di una soluzione per l'applicazione di un rivestimento ad alto solidoi (spessore 400 micron) con pot life breve. Il rivestimento era destinato a nuove tubature per l'industria petrolchimica, realizzate per convogliare il greggio. Civardi cercava un sistema versatile e affidabile, capace di registrare i dati sulla spruzzatura ai fini del controllo qualità, che consentisse anche di modificare elettronicamente il rapporto di miscelazione per applicazioni future. Il materiale doveva essere distribuito con un applicatore automatico a turbina; tuttavia, l'apparecchiatura in possesso di Civardi non era idonea per tale applicazione e, quindi, si rendeva necessaria una nuova macchina, capace di applicare il resistente materiale in modo uniforme e controllato. Tempi ridotti per la modifica dei rivestimenti Il distributore locale, Mac.Ver, ha installato lo spruzzatore multicomponente Graco XM dotato di riscaldatore IS e serbatoi in acciaio inossidabile, fornendo anche le apparecchiature necessarie al funzionamento della turbina automatica (con controllo elettronico, gamma di giri 5000–2000). La scelta è ricaduta sul modello XM, per la facilità e la versatilità nella configurazione, che ne consentono l'uso per diversi rivestimenti bicomponenti. Uno dei
vantaggi principali di questa soluzione è la possibilità di sostituire il catalizzatore in tempi brevissimi, riducendo le operazioni generali durante la modifica dei rivestimenti, che spesso deve essere eseguita più volte al giorno. Rapporto di miscelazione e spessore del materiale costanti Civardi si è dichiarata estremamente soddisfatta: "lo spruzzatore multicomponente Graco XM assicura una regolazione straordinaria del rapporto di miscelazione, che resta costante e preciso per l'intera produzione. La stessa uniformità viene garantita anche per lo spessore del materiale". Lo spruzzatore multicomponente Graco XM ha permesso a Civardi di accrescere la produttività con un controllo qualità eccezionale. Grazie alla nuova apparecchiatura, Civardi ha conseguito inoltre un risparmio sulla manodopera intensiva legato all'hot potting e all'eliminazione degli errori umani correlati a questa prassi: "la macchina XM miscela automaticamente il materiale controllando il rapporto di miscelazione; è facile, veloce e affidabile; ora operiamo con la certezza che i parametri di spruzzatura impostati dal produttore del materiale vengano rispettati, una tranquillità davvero impagabile". Fonte: Graco Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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L'agenda dei fornitori
Linea diretta con le aziende
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IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
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FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
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www.cmarobotics.it info@cmarobot.it
VERNICI LIQUIDE
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Colorificio Damiani in Vernici Liquid Via San Rocco 10/1/A 42027 Montecchio Emilia (RE) tel 0522 864862 infoi@mirodur.com
FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it
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VERNICI IN POLVERE
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VERNICI PER E-COAT
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L'agenda dei fornitori
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IMPIANTI DI LAVAGGIO
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Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813
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Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660
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Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu
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Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu CONSULENZA E VENDITA DI SOLVENTI E DETERGENTI
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E.CHEM s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959 www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com
Via Enrico Tazzoli, 6 20154 Milano Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
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Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”
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