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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it
Cabine di verniciatura Un giorno in Pretura
Lavaggio
Acqua o solvente per l’ottone?
Prezzi
Variazione delle materie prime
Vernici
Il quadro economico e le prospettive
Rubriche
Notizie dalle aziende: novitĂ , tecnologie ed eventi
Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
EMISSIONI IN ATMOSFERA? L’ATTIVITA’ DEL GRUPPO
NON SONO TUTTI UGUALI
GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE
ADERISCONO AL GRUPPO: AEROFILTRI - AIR PROTECH - AR FILTRAZIONI - BWF FTI - CEFLA - CLOMAR - DONALDSON TORIT DCE - ECOCHIMICA - FREUDENBERG - FZ ZANETTI - IMAS - ITAS - MECAIR - MION VENTOLTERMICA OLPIDURR - SOTEC - SVEDA - TAMA - TECNOSIDA - TRIBOTECNA - WAM GROUP
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La vernice fa puntini o schivature?
Qual é
la pist ola più
Il solvente o il detergente lavano male?
COSA FARE DELLE LATTE SPORCHE?
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DILUENTI & SICUREZZA
Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici
promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi
utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri
sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti
Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:
assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio R 40, R 45, R 46, R 49, R 60, R 61, R 62, R 63, R 64
assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%
assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici
acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici
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IL TRATTAMENTO DELLE SUPERFICI NON HA PIĂ™ SEGRETI... LE CONSULENZE E I SERVIZI PER GLI ABBONATI Assistenza nella scelta di prodotti, apparecchiature e impianti. Scelta sistemi di depurazione aria e acqua. Legislazione (emissioni, sicurezza, rifiuti). Difetti di lavaggio e di verniciatura. Analisi su campioni di diluenti, solventi e vernici. Test prestazionali.
MANUALI Il Manuale del Verniciatore del Metallo Il Manuale del Lavaggio Industriale
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IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante? Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla sicurezza del lavoro? Come si preparano i supporti? Come scegliere una cabina di verniciatura? Come scegliere un impianto di depurazione?
430 pagine, 200 figure e tabelle
CAPITOLO I: COSA SONO I PRODOTTI VERNICIANTI Anzitutto la parola giusta Verniciare per decorare è una tecnica antica Verniciare per proteggere è una tecnica moderna I pv sono amici o nemici dell’ambiente ? Classificazione e campi di impiego dei pv Destinazione d’uso dei p v La tecnologia dei pv è in continuo progresso CAPITOLO II: COSA SI VERNICIA? Il comportamento delle superfici Acciai al carbonio (ferro) Acciai inox Ghisa Alluminio e sue leghe Rame e sue leghe Zinco e sue leghe Altri CAPITOLO III: I COMPONENTI DEI PRODOTTI VERNICIANTI I principali tipi di leganti Pigmenti e cariche: differenze e analogie Solventi, diluenti, composti volatili (COV) Gli additivi Altri componenti dei pv Appendice: la campagna ”Diluente Certo” CAPITOLO IV: L’ESSICCAZIONE Essiccazione fisica o chimica (reticolazione) Le reazioni di reticolazione Note sui meccanismi di reticolazione Film essiccati con essiccazione fisica o chimica: reversibilità e irreversibilità CAPITOLO V: PRESTAZIONI DEI PV E LORO DOCUMENTAZIONE Come si misurano le caratteristiche prestazionali Le caratteristiche principali La documentazione sulle prestazioni: Scheda tecnica e scheda di sicurezza CAPITOLO VI: LE TECNOLOGIE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE I prodotti all’acqua
I prodotti per l’immersione e per elettroforesi I prodotti ad alti solidi Le pitture in polvere Essiccazione mediante radiazioni
l’applicazione: reciprocatori e robot Controllo e gestione dell’impianto
CAPITOLO VII: PRETRATTAMENTO E SVERNICIATURA Trattamento chimico dell’acciaio Pretrattamento meccanico dell’acciaio: Sabbiatura Pretrattamento dell’alluminio e sue leghe Pretrattamento di altri metalli Sverniciatura
CAPITOLO XIII: APPLICAZIONI DELLE VERNICI IN POLVERE Processo a letto fluido Processo a letto fluido elettrostatico Caratteristiche delle polveri Verniciatura elettrostatica a spruzzo Le attrezzature Le cabine di applicazione a polvere e i sistemi di recupero
CAPITOLO VIII: L’APPLICAZIONE DELLE VERNICI: LE ATTREZZATURE Parametri che distinguono le varie apparecchiature Le manovre con la pistola Gli apparecchi per l’applicazione a spruzzo con aria, detti anche aerografi Le apparecchiature per l’applicazione a spruzzo ad alta pressione senza aria (”airless”) Le apparecchiature per l’applicazione ”misto-aria” Le apparecchiature per l’applicazione elettrostatica Spruzzatura a caldo CAPITOLO IX: CABINE DI VERNICIATURA La sicurezza prima di tutto Cabine aperte frontalmente Cabine chiuse Cabine di grandi dimensioni Cabine con disco elettrostatico Piano aspirante Impianti di protezione antincendio Filtrazione dell’overspray Aria in entrata Rumore Zone per la pulizia delle pistole e la preparazione delle vernici Come scegliere una cabina CAPITOLO X: FORNI DI ESSICCAZIONE Forni di essiccazione Fonti di calore Grandezze caratteristiche di un forno a convezione CAPITOLO XI: AUTOMAZIONE La movimentazione dei manufatti
CAPITOLO XII: MOVIMENTAZIONE: I SISTEMI DI TRASPORTO
CAPITOLO XIV: APPLICAZIONI PARTICOLARI Immersione Macchine a rullo (”coil coating”) Elettroforesi CAPITOLO XV: DEPURAZIONE E DISTILLAZIONE DEI SOLVENTI Adsorbimento Assorbimento Combustione Rotoconcentrazione Biofiltrazione Il recupero dei solventi CAPITOLO XVI: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO Come si presenta la domanda I limiti alle emissioni Le competenze degli enti locali La legislazione europea: direttiva VOC, prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Effetto serra e reattività fotochimica CAPITOLO XVII: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Igiene del lavoro Sentenze in materia di sicurezza Il rumore La marcatura CE Riconoscere i prodotti pericolosi Il rischio secondo gli igienisti Classificazione delle sostanze La protezione delle vie respiratorie Adempimenti fiscali Pubblicita’ ingannevole Da rifiuti a risorse
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Contenuti del numero 77 04
Aggiornamento prezzi materie prime
10
Vernici e abrasivi: un quadro preoccupante ma non drammatico
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Acqua o solvente per l’ottone?
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Un giorno in Pretura
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Notizie dalle aziende
46
L'agenda dei fornitori
Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Termini di consegna materiali numero
REDAZIONALI
pubblicita’
77/gennaio
15/11/2013
06/12/2013
78/maggio
15/03/2014
11/04/2014
79/SETTEMBRE
02/06/2014
04/07/2014
80/NOVEMBRE
12/09/2014
03/10/2014
Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 03
Prezzi
Aumenta il clima di fiducia SETTORE / ANNO
2012
2013 (preconsuntivo)
2014 (previsioni)
Settore Meccanico
+0,4
-2,0
+3,0
Settore elettrico ed elettronico
-2,1
-2.1
+2,0
Beni in metallo lavorati
-3,2
-1,5
+2,0
Totale Engineering
-1,2
-1,7
+2,5
Occupazione (compreso servizi assistenza e installazione)
+0,6
-0,6
+0,2
04  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014
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Analisi economica
Vernici e abrasivi: un quadro preoccupante ma non drammatico
Il rapporto 2012-2013 realizzato da Federchimica, evidenzia la difficile situazione delle aziende che realizzano i principali prodotti di consumo impiegati nel nostro settore, che comunque sta affrontando la crisi in modo piĂš efficace rispetto ad altri comparti industriali 10  Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014
Analisi economica
Secondo Cesare Puccioni, presidente di Federchimica, l’industria chimica ha affrontato con reattività gli ultimi 12 mesi, sempre più drammatici per l’impresa. Alla domanda interna, ormai endemicamente indebolita dai fattori penalizzanti del nostro sistema Paese, costo dell’energia, infrastrutture carenti, burocrazia soffocante, si sono sommate le incertezze politiche ed economiche del Paese e dell’Europa. Negli ultimi anni la chimica ha saputo, però, trovare la formula per fronteggiare queste condizioni di operatività quasi proibitive: la capacità di innovare, tipica del settore, ha permesso non solo di migliorare tecnologicamente prodotti e processi, ma anche di competere sui mercati esteri. Gli investimenti in ricerca hanno, in moltissimi casi, consentito di vincere la sfida dell’internazionalizzazione. Tuttavia, al settore va anche riconosciuto il merito di aver perseguito la sostenibilità in tutti i suoi aspetti. Il Rapporto sull’industria chimica in Italia 2012/2013 contiene indicazioni precise riguardo al ruolo della chimica nello sviluppo sostenibile; sviluppo che va inteso come connubio fra tre fattori fondamentali, che è importantissimo mantenere uniti: il benessere delle persone, la tutela dell’ambiente, la crescita economica. In tutti questi ambiti la chimica ha svolto e può svolgere un ruolo molto importante. La chimica, motore di innovazione, può razionalizzare l’utilizzo di risorse naturali, ridurre l’inquinamento, migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni, dei trasporti e delle industrie, oltre che individuare e sviluppare nuove fonti di energia. La scienza e l’innovazione chimica producono ricchezza, permettendo di realizzare prodotti di sempre più elevata qualità e a minor costo, migliorando la competitività di qualsiasi settore e quindi il benes-
sere economico di tutti. La chimica può migliorare la vita delle persone, direttamente e indirettamente: la crescita economica procura benessere, sicurezza e salute, assicurando la protezione dell’ambiente per garantire una vita sana, anche alle future generazioni. È in questo scenario che si inserisce l’attività di Federchimica, che dialoga con le istituzioni a livello nazionale ed europeo, per creare il più corretto quadro normativo, da perseguire con strumenti rewgolatori semplici, efficaci e il meno onerosi possibili; conduce relazioni industriali con trasparenza e collaborazione fra tutte le parti sociali; segue attentamente ogni aspetto tecnico scientifico di rilevante importanza per le imprese, primo fra tutti il Regolamento REACH; si adopera per la riqualificazione di
un’immagine della chimica passata, ormai ampiamente superata. In queste pagine, dunque, c’è uno scorcio che auspica una ripresa: siamo convinti che la strada per uscire dalla crisi e tornare finalmente alla crescita passi anche attraverso l’importanza dell’industria chimica, della quale il Rapporto fornisce una dettagliata descrizione. PITTURE E VERNICI Il settore delle pitture e vernici rappresenta una componente molto rilevante della chimica italiana. Con un valore della produzione superiore ai 3 miliardi di euro, l’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Germania. In Italia sono attive sia importanti imprese a capitale italiano di dimensioni medie e piccole, sia filiali produttive di gruppi internazionali. I pro-
Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 11
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Lavaggio
Acqua o solvente per l’ottone?
Sul lavaggio dell’ottone esistono opinioni talmente diverse che é difficile presentare una sintesi corretta. Per farci un’idea della situazione abbiamo interpellato ad alcune aziende produttrici di maniglie. Questo articolo é il frutto delle loro esperienze, molto spesso negative a causa della scarsa professionalità di alcuni fornitori di prodotti e impianti di lavaggio. A cura della Redazione 16 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014
Lavaggio
PREMESSA L’ottone é un materiale piuttosto delicato da trattare, in quanto é soggetto a modificazioni nell’aspetto causate da attacchi chimici da parte di sostanze acide o alcaline, a viraggi di colore e a macchiature. Per i manufatti in ottone é quindi importante che sia garantita e mantenuta nel tempo un’ottimale stabilità chimico-fisica (assenza di corrosione) ed estetica. Per inquadrare le problematiche connesse con il lavaggio di tali prodotti, é necessario evidenziare alcuni parametri che incidono sul risultato finale e sui trattamenti da effettuare. QUALITA’ DEL MATERIALE La qualità del prodotto finito caratterizza il campo di applicazione e il mercato a cui é destinato: si possono distinguere in modo generale prodotti di prima scelta e prodotti di minor pregio. I prodotti di prima scelta sono quelli costituiti da una lega di zinco e rame elettrolitico (con purezza superiore al 99%), con presenza di altri materiali, quali alluminio o fosforo, in percentuali non superiori al 2%: per la loro lavorazione sono richieste finiture particolari e molto accurate. I prodotti di minor pregio sono invece caratterizzati dal fatto che il rame utilizzato é un materiale industriale di minore purezza; per la loro lavorazione non sono richieste finiture o accorgimenti particolari. In entrambi i casi i manufatti devono subire un trattamento finale di verniciatura che, quasi sempre, consiste in un ciclo con finitura trasparente che serve da protettivo, qualche volta con una finitura colorata. La verniciatura viene effettuata a spruzzo con sistemi manuali o automatici, oppure mediante deposizione elettrochimica (cataforesi).
molto più contenuto e meno evidente.
IL PROCESSO PRODUTTIVO Maniglie e accessori vengono prodotti sostanzialmente in due modi: mediante stampaggio (a caldo o a freddo) o pressofusione. Lo stampaggio a freddo viene utilizzato per la produzione di placche ed accessori piani, partendo da fogli di lamiera, mentre lo stampaggio a caldo viene utilizzato per la produzione delle maniglie da biglie di metallo, che vengono surriscaldate in forno e passate al maglio per la formatura. Nella pressofusione il metallo liquido viene fatto colare all’interno di appositi stampi, quindi raffreddato e poi staccato dalla “matarozza” mediante tranciatura. I prodotti pressofusi sono caratterizzati da microporosità superficiali piuttosto evidenti (anche se non a occhio nudo) e risultano quindi più difficili da pulire, in quanto al loro interno si deposita con maggior facilità la pasta di lucidatura. Questa caratteristica é presente anche negli accessori stampati a freddo, mentre nelle maniglie stampate a caldo il fenomeno é
LA PULIZIA DELLE SUPERFICI Al termine delle lavorazioni meccaniche i prodotti possono presentarsi lucidi oppure opachi. Ciò che distingue un tipo di prodotto dall’altro é la presenza o meno di una fase di spazzolatura (lucidatura) dopo la fase di vibrofinitura. L’operazione di vibrofinitura serve ad asportare il grosso dei contaminanti presenti sui pezzi dopo le precedenti lavorazioni (tranciatura e smerigliatura) e a fornire loro la necessaria levigatura. Questa operazione provoca però una perdita di colore e di lucentezza dei pezzi, i quali si presentano opachi (o semilucidi, a seconda dell’abrasivo usato) al termine della lavorazione, risultando di minor pregio. Per poter riprendere le caratteristiche di lucentezza originarie (e quindi per ridare pregio al prodotto finito), i pezzi devono essere lucidati. Con questa operazione, che in alcuni casi viene ancora eseguita a mano, per dare maggiori garanzie di qualità, si ottiene anche il risultato di eliminare ogni residuo solido di vibrofinitura dalla superficie. I prodotti lucidati necessitano di una maggiore pulizia e di una maggior cura nelle successive fasi di lavorazione, in quanto eventuali difetti risulterebbero più evidenti rispetto al prodotto opaco. Indipendentemente dal tipo di prodotto finito risultante, la lavorazione delle maniglie e degli ac-
Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 17
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Cabine
Un giorno in Pretura
Introdotto da una considerazione generale di Enzo Morandi, scritta sulla base della sua lunga esperienza nel ruolo di perito del tribunale, presentiamo un caso in cui i tecnici della nostra rivista hanno assistito un abbonato nel contenzioso contro un costruttore di cabine, utilizzando con successo le norme tecniche Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014  Metal Cleaning & Finishing  21
Cabine
CONFESSIONI DI UN PERITO Finché va tutto bene, siamo tutti buoni e ragionevoli anzi, aggiungo io, troppo! Infatti molto spesso le liti nascono proprio perché quando va tutto bene, sembra brutto andare a chiedere ad un fornitore amico un sacco di precisazioni, oppure fare prove e verifiche prima di usare una materia prima o un prodotto in uso da tempo senza problemi: al massimo si chiede uno sconto. Per le precisazioni tecniche o qualitative, peggio ancora quelle tossicologiche o di sicurezza, si va avanti così un po’ alla “carlona” (con leggerezza), senza neanche ipotizzare che quel fornitore/amico potrebbe fare come noi, cioè non preoccuparsi troppo di controllare i suoi fornitori amici o i materiali da essi consegnati. Salvo poi naturalmente, quando qualche materiale non è come previsto o non si comporta come voluto e crea dei problemi che ci fanno perdere soldi e credibilità, diventare delle belve. Iniziano così le incomprensioni e le giustificazioni a tutti i costi, l’amicizia (ammesso che di ciò si trattasse) comincia ad incrinarsi e si arriva alle lettere e poi alle raccomandate. Infine uno dei due va dall’avvocato e si cominciano a percorrere le vie legali; intanto i tempi si dilatano e tante cose cominciano a cambiare consistenza. La contestazione, che era di carattere morale e finanziario, comincia a diventare anche di principio, poi comincia a costare più soldi del previsto, quindi il problema finanziario aumenta ed insieme crescono l’incomprensione e la voglia di punirsi l’un l’altro. Intanto la lenta ma inarrestabile macchina della giustizia va avanti, il giudice comincia a sentire i testimoni delle due parti, e proprio lì, in quell’occasione, i due contendenti rischiano l’arresto, sia legale che cardiaco. Con gli occhi fuori dalle orbite ascoltano i testimoni della controparte con lo stupore di chi nota la leggera forzatura (a lui sembra enorme) creata dall’avversario; a nessuno dei due naturalmente passa per la testa che anche lui ha cercato, ove fosse possibile, di forzare un pochino la verità, Una cabina sbagliata Un abbonato alla nostra rivista ha intentato una causa nei confronti dell’azienda che gli ha fornito una cabina pressurizzata a velo d’acqua, giudicata non idonea a causa delle diffuse puntinature sui pezzi verniciati. Il suo consulente in materia di sicurezza era passato al soldo del costruttore, che evidentemente aveva offerto “qualche dollaro in più”, per cui ci ha chiesto di svol-
gere il ruolo di perito di parte. Già da una verifica sommaria, la cabina mostrava evidenti carenze: sulla targa identificativa mancavano alcuni elementi importanti (ad esempio le dimensioni massime del pezzo da verniciare); nel manuale di istruzioni mancavano le indicazioni sulla pressione di spruzzatura e sulla portata delle pistole; la superficie del pressurizzatore (che dovrebbe essere almeno pari a quella del fronte della
Figura 1 – CN 22 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014
cabina, se non maggiore quando l’aspirazione è obliqua) era ampiamente sottodimensionata. Il difetto contestato consisteva nella eccessiva rugosità della superficie verniciata e nella presenza di difetti biancastri sulla stessa. Problemi prestazionali, quindi. Nel corso della causa, le perizie effettuate da soggetti terzi hanno dimostrato che il non corretto dimensionamento della cabina di pressurizzazione, relativamen-
Figura 2 – CN
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info@finishing.it indicando il relativo numero di pagina
Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio-
ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale
28 Metal Cleaning & Finishing Finishing Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014
si fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
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In questo Pa-da numero: Franchi & Kim Protecnica Dollmar Meccanica Torchiani Axalta Brofind Durr Europolveri Safechem Mecspe
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UNO STRUMENTO PER MISURARE LA CAVITAZIONE Il termine lavaggio a ultrasuoni deriva dall’applicazione su una o più pareti della vasca di trasduttori particolari che trasformano (traducono) l’energia elettrica proveniente da un apposito generatore elettronico, in energia meccanica di vibrazione. La vibrazione a una frequenza (numero di variazioni per minuto secondo) maggiore di 16 KHz si dice appunto frequenza ultrasonica, da cui il nome delle vasche di lavaggio. Nella realtà nella vasca non è il suono che lava i pezzi, bensì la cavitazione che si genera nel liquido sottoposto a queste vibrazioni, o per meglio dire, alle onde di pressione e depressione prodotte dal trasduttore: il lavaggio quindi non avviene per il suono, ma per la cavitazione, che è l’implosione di bollicine di vapore che si sviluppano nel liquido a livello molecolare. E’ stato calcolato che la pressione a livello molecolare è dell’ordine delle 1000 atmosfere. L’intensità delle bolle di cavitazione è direttamente proporzionale all’efficacia della vasca di lavaggio. Il dimensionamento delle vasche di lavaggio ad ultrasuoni è stato fatto per anni (molti adottano ancor oggi questo sistema), sulla base dei Watt per litro d’acqua, ritenendo che ad una maggiore potenza specifica corrisponda una maggiore cavitazione. Indubbiamente il metodo ha una parte di validità, ma prescinde da parametri importanti che condizionano l’intensità della cavitazione. I parametri cui ci riferiamo sono il rendimento elettromeccanico del trasduttore e la tensione superficiale del liquido nel quale si vuole creare la cavitazione. In sostanza il dimensionamento relativo alla potenza dei trasduttori è stato fatto in modo non tecnicamente provato e documentato. Un metodo per verificare se la cavitazione è presente nel liquido è stato quello del foglio di alluminio utilizzato per avvolgere gli alimenti. Veniva immerso il foglio nella soluzione detergente e dopo un certo tempo si guardava se il foglio era stato o meno perforato dalla cavitazione.
Il metodo è del tutto empirico, perché non è dato sapere in quanto tempo deve avvenire la foratura e quanti fori devono essere fatti per poter valutare il risultato. Il cavitometro RDM 1329 realizzato da Pada risolve il problema dell’incertezza della misurazione. Per quanto riguarda il dimensionamento, l’uso di questo strumento dimostra che i Watt per litro di liquido non dimostrano l’efficienza della vasca di lavaggio. Data una vasca di lavaggio con il trasduttore posto sul fondo, si rileva che la misurazione del cavitometro è la medesima, sia con la vasca piena, sia con la vasca piena per metà. Il riempimento a metà dovrebbe raddoppiare i Watt per litro, con un incremento della cavitazione che invece non avviene. Il cavitometro dimostra inoltre la differenza di cavitazione che si ottiene con l’utilizzo di diversi detergenti (per la vasche che impiegano acqua e detersivo). Il cavitometro consente infine di verificare, tramite la misurazione, quando il liquido della vasca di lavaggio è degasato. Il fenomeno della cavitazione si sviluppa nel liquido privo di gas disciolti e l’eliminazione dei gas disciolti si definisce degasaggio. Il degasaggio avviene nel tempo, con i trasduttori inseriti e con il liquido caldo. Senza uno strumento adeguato non è dato sapere a priori quando tempo occorrerà per ottenere il degasamento. Fonte: Pa-da Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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NANOCLAY: 40% IN PIU’ DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE Si è svolta a Piacenza, dal 22 al 24 otto“Test ed Industrializzazione – Nanobre, la sesta edizione italiana di Eurotecnologia applicata ai prodotti vercoat 2013, l’importante evento fieristinicianti industriali”, relatore il proprio co congressuale internazionale rivolto direttore tecnico Piergiorgio Savoldi. a produttori e distributori di materie All’interno di questa collaborazione, prime, strumenti di laboratorio, attrezFranchi&Kim si è occupata del prozature e macchinari per la produzione cesso di industrializzazione dei proe il confezionamento, ai produttori di dotti additivati con particolari nanopitture e vernici, ad architetti, progetparticelle brevettate. Nei laboratori e tisti e professionisti del colore, ad asnei reparti di produzione dell’azienda sociazioni operanti nel settore vernici bresciana sono stati realizzati dei rie restauro, ai rivenditori e alla grande vestimenti a base “nanoclay” assodistribuzione. lutamente innovativi, ottenuti grazie Nell’ambito della manifestazione si allo studio e allo sviluppo apportato sono tenute delle giornate di convedai propri tecnici. Piergiorgio Savoldi, gni finalizzate alla presentazione delle La stratificazione ed il corretto oriendirettore tecnico di tamento delle nanoparticelle confenovità proposte dalle principali aziende operanti nel settore del colore. riscono ai prodotti vernicianti che le Franchi&Kim Franchi&Kim, in qualità di azienda procontengono un forte effetto barriera, duttrice di prodotti vernicianti, è stata invitata e ha riducendo la permeabilità del film nei confronti di gas partecipato attivamente, portando il proprio contri- e liquidi. buto di esperienza ed innovazione. Il primo obiettivo dei test di laboratorio e delle proMartedì 22 ottobre, presso la sala dei convegni, ve applicative è stato quello di ricercare il metodo nell’ambito dell’incontro dedicato al tema “Smart produttivo migliore per rendere disponibili nella loro tecnologies nel coating”, ha presentato i risultati di completa totalità tutte le “nanoclay” nel prodotto uno studio portato avanti congiuntamente con la verniciante. Nanto Protective Coating Srl, accomunate da un ac- Per ottimizzare la compatibilità tra polimero e “nacordo esclusivo di collaborazione fra le parti, intitolato noclay”, i laboratori di ricerca della Franchi&Kim
Primer epossipoliammidico bicomponente ad alto secco a base di resina epossidica solida, additivato con additivo nanotecnologico NPC-NP-02 PRIMER EPOSSIDICO NPC-101
Catalisi 20% in peso con NPC –101 CAT Residuo solido in volume 62% (A+B) Pot life 8 ore a 20°C
Intermedio epossipoliammidico bicomponente ad alto secco ed alto spessore a base di resina epossidica liquida Additivato con additivo nanotecnologico NPCNP-01 INTERMEDIO EPOSSIDICO NPC-102
Catalisi 20% in peso con NPC –102 CAT Residuo solido in volume 78,5% (A+B) Pot life 1 ora a 20°C
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hanno dovuto sviluppare dei formulati appositi, dove tutte le materie prime selezionate sono state scelte e testate in funzione della compatibilità con la funzionalizzazione della “nanoclay”. Test preliminari di aggiunta dell’additivo “nanoclay” hanno guidato la successiva fase di produzioni pilota. Tale processo di evoluzione del formulato ha permesso la realizzazione di prodotti caratterizzati da un film che garantisce un forte effetto barriera contro l’umidità ed i sali solubili (cloruri). In accordo con Nanto Proteticive Coating, si è deciso di sviluppare una serie di prodotti vernicianti contenenti additivi nanotecnologici in grado di garantire elevate proprietà anticorrosive e di resistenza all’esposizione prolungata agli agenti atmosferici quali umidità, ambiente acido ed alcalino, cloruri. Nello specifico sono stati formulati e testati un primer e un intermedio a base di resina epossidica solida e liquida standard, con l’aggiunta di “nanoclay” in minima quantità. I prodotti sono stati identificati come segue, con le caratteristiche indicate.
TEST DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE IN NEBBIA SALINA NORMA ISO 9227 – ESPOSIZIONE 1.000 ORE
NPC-101 additivato con nanoclay
NPC-101 non additivato con nanoclay
Primer epossidico NPC-101 Si tratta di un primer epossipoliammidico bicomponente ad alto secco, a base di resina epossidica solida, additivato con additivo nanotecnologico NPCNP-02, da catalizzare al 20% in peso con NPC –101 CAT, con un residuo solido in volume del 62% (A+B) e un pot life di 8 ore a 20°C. Intermedio epossidico NPC-102 Si tratta di un intermedio epossipoliammidico bicomponente ad alto secco ed alto spessore, a base di resina epossidica liquida, additivato con additivo nanotecnologico NPC-NP-01, da catalizzare al 20% in peso con NPC –102 CAT, con un residuo solido in volume del 78,5% (A+B) e un pot life di 1 ora a 20°C. Confronto prestazionale Al fine di valutare le differenze prestazionali garantite dalle “nanoclay”, sono stati realizzati i prodotti vernicianti con e senza l’aggiunta delle “nanoclay”, mantenendo invariato il resto del formulato. I seguenti parametri sono stati mantenuti invariati in tutti i formulati: • residuo solido (sia in peso sia in volume); • PVC; • rapporto legante/polveri; • catalisi. • I prodotti NPC-101 e NPC-102 sono stati applicati su provini in acciaio sabbiato Sa2 ½ dello spessore di 3 mm con i seguenti spessori: • NPC-101 150 μ secco; • NPC-102 250 μ secco;
NPC-102 additivato con nanoclay
NPC-102 non additivato con nanoclay
NPC-101 + NPC-102 additivato con nanoclay
NPC-101 + NPC-102 non additivato con nanoclay
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Test di tenuta Corrosione in Nebbia Salina ed umidostato a 1000 ore
Dopo 1000 ore di esposizione in nebbia salina ed umidostato i prodotti con la carica nanotecnologica hanno mostrato una maggiore tenuta al blistering ed alla formazione di ruggine. Incremento registrato nelle prestazioni: +40% • NPC-101 + NPC-102 150 μ secco + 250 μ secco. Dopo adeguato condizionamento a temperatura ambiente, i provini sono stati sottoposti ai seguenti test di laboratorio: • resistenza alla corrosione in nebbia salina secondo la norma ISO 9227 (2012); • resistenza all’umidità secondo la norma UNI EN ISO 6270 (2001); • resistenza ai liquidi secondo la norma UNI EN ISO 2812– 1 (2007); • adesione mediante pull-off secondo la norma UNI EN 24624 (2006). Tutti i provini sono stati esposti in Camera Q-Fog (nebbia salina), con soluzione salina al 5%, alla temperatura di 35°C e in camera umidostatica (umidostato) al 10% di umidità, a 40°C. Il monitoraggio della prova ha evidenziato i seguenti risultati: • fino a 700 ore di esposizione in nebbia salina ed umido stato, i prodotti formulati con e senza “nanoclay” hanno mostrato andamenti analoghi; • da 700 a 1000 ore di esposizione in nebbia salina ed umido stato, i prodotti formulati con “nanoclay” hanno mostrato una maggiore resistenza alla formazione di blistering ed alla corrosione, incrementando le performance del 40%. E’ da sottolineare che i prodotti additivati con “nanoclay” avrebbero potuto ulteriormente essere esposti ai test (oltre 1000 ore di esposizione), in quanto non
mostravano danneggiamenti evidenti. Test di resistenza ai liquidi aggressivi - norma UNI EN ISO 2812-1 Tutti i provini sono stati immersi per sette giorni nelle seguenti soluzioni: • soluzione di soda caustica al 10%; • soluzione di acido solforico al 10%. I risultati dei test condotti sono i seguenti. Tutti i provini esposti al test e sui quali è stato applicato il prodotto additivato con “nanoclay” non presentano formazione di blistering. Tutti i provini esposti al test e sui quali è stato applicato il prodotto non additivato con “nanoclay” presentano formazione di blistering e distacco del film. Test di adesione mediante pull off - norma UNI EN 24624 Tutti i provini sono stati sottoposti alla prova di adesione mediante trazione con dinamometro. Dopo completa reticolazione dei prodotti NPC-101 ed NPC102 applicati su supporto in acciaio sabbiato Sa 2 ½, sono stati incollati al supporto verniciato dei “dolly” in alluminio, utilizzando colla epossidica certificata. Dopo completa asciugatura della colla, tramite apposito dinamometro, si è sottoposto il provino a trazione, fino a completo distacco del “dolly”. I risultati dei test condotti sono i seguenti: • i prodotti additivati con “nanoclay” hanno rag-
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giunto valori superiori a 70 kg/cm2; i prodotti non additivati con “nanoclay” hanno raggiunto valori pari a 50 kg/cm2.
TEST DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE IN NEBBIA SALINA NORMA ISO 9227 – ESPOSIZIONE 1.000 ORE
Considerazioni finali L’utilizzo di nanoparticelle funzionalizzate nei prodotti a base di resina epossidica garantisce: • maggiore impermeabilità del film all’umidità e all’ingresso di sali solubili (cloruri), creando unabarriera in forte opposizione alla corrosione; • migliore adesione al substrato e coesione tra gli strati, grazie all’aumento della bagnabilità del Supporto; • maggiore resistenza ai liquidi aggressivi (soluzione acido solforico e soda caustica al 10%). I prodotti NPC-101, NPC-102 ed il ciclo NPC-101 + NPC-102 additivati con nano particelle, sono idonei per essere classificati con classe di corrosività C4H, secondo la norma UNI EN ISO 12944 (480 ore di umidostato e 720 ore nebbia salina). Sviluppo dei prodotti In seguito ai test positivi, si è deciso di procedere con il processo di industrializzazione dei prodotti, adattando i formulati ai processi produttivi ed alle tecnologie produttive di Franchi&Kim. Sono stati realizzati batch di produzione pilota ed applicazioni pratiche presso alcuni clienti selezionati. La ditta Nanto Protective Coating sta funzionalizzando le “nanoclay” specifiche per tutte le tipologie di resine in uso nei prodotti vernicianti (acrilici, poliuretanici, fluorurati, alchidici ecc.), sia in sistemi a base solvente, sia in sistemi a base acqua. Grazie all’elevato rapporto area superficiale e volume garantito dalle “nanoclay”, l’uso di tali additivi garantisce ottime performance superficiali in vari ambiti applicativi: • aumentando la resistenza all’abrasione in rivestimenti acrilici per carrozzeria; • conferendo proprietà antibatteriche ai materiali; • conferendo proprietà antiaderenti a film di vernice per contatto alimentare; • conferendo un effetto barriera contro l’ossigeno atmosferico in vernici ritardanti di fiamma.
Fonte: Franchi & Kim Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
NPC-101 additivato con nanoclay
NPC-101 non additivato con nanoclay
TEST DI RESISTENZA AI LIQUIDI AGGRESSIVI – NORMA UNI EN ISO 2812-1 ACIDO SOLFORICO 10%
2812-1 Acido Solforico 10% NPC-101 additivato con nanoclay
NPC-101 non additivato con nanoclay NPC-101 additivato con nanoclay
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NUOVO SISTEMA DI ESSICCAZIONE VERNICI DA PROTECNICA L’essiccazione alogena sfrutta onde molto corte, che essiccano il film di vernice dal fondo verso la superficie. Durante questo processo l’energia viene dosata e diretta con precisione attraverso riflettori e sensori ad infrarosso, in modo che anche profili complicati vengono essiccati mediamente in 10-15 minuti su tutti i lati, anche quelli nascosti, tramite una parete riflettente, senza appassimento. L’essiccazione alogena si situa nella scala di frequenza della luce visibile innocua per l’uomo (nella zona inferiore), come per esempio gli infrarossi, cioè un po’ a destra della luce visibile per gli occhi umani (400-700 nanometri). La luce alogena si situa nella zona della luce bianca ed è possibile guardare questa luce senza pericoli nè problemi. La temperatura del colore è di circa 2500 gradi Kelvin, cioè luce molto chiara e bianca. Per clienti che desiderano una luce meno chiara sono disponibili lampade di vetro rossiccio, che appaiono meno bianche e più rossicce. E’ possibile essiccare velocemente e perfettamente sia prodotti a base acqua che a base solvente come fondi, finiture, impregnanti, poliesteri, poliuretani, colle ecc. Le lunghezze d’onda Rispetto ai relativamente corti raggi infrarossi (IR), la lunghezza dei raggi alogeni è molto più corta e misura circa 1,12 Micrometri (millesimi di mm) e le lampade di questa luce rendono circa il 95% dell’energia prodotta in onde di questa lunghezza.
Le onde infrarosse sono generalmente superiori ai 2 micrometri. Quindi ancora più a destra dello spettro del visibile. Le onde più corte penetrano più velocemente in profondità nel film di prodotto e provocano una rapida essiccazione dal basso verso l’alto. Questo significa che possiamo dimostrare che anche in un film molto spesso il prodotto, quando è secco in superficie, è completamente secco anche in profondità ed è pronto da accatastare o carteggiare. Vantaggi In confronto con i sistemi tradizionali, l’essiccazione alogena si distingue innanzitutto per il brevissimo tempo di essiccazione. Serramenti, mobili strutture metalliche, oggetti in plastica anche dai contorni complicati possono essere essiccati su tutti i lati immediatamente dopo l’applicazione Passando davanti alle lampade e alle pareti riflettenti opposte, in circa 10-15 minuti il manufatto viene molto meno riscaldato, in genere circa 30 °C. Risulta quindi molto opportuno per supporti delicati e sensibili al calore. Riassumendo, se paragonata con l’essiccazione UV o a onde IR, l’essiccazione alogena si distingue per il fatto che: può essere usata per qualsiasi prodotto senza additivi speciali; riscalda i supporti molto meno; i tempi di essiccazione sono molto brevi; attraverso pareti riflettenti raggiunge anche i lati nascosti.
Fonte: Protecnica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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IMPIANTO DI LAVAGGIO PER CORPI VALVOLA Sulla base della trentennale esperienza acquisita nel settore del trattamento delle superfici, Dollmar Meccanica ha progettato e realizzato un impianto a marchio Finep per il lavaggio posizionato di corpi valvola. Un corretto binomio di potenza e portata nel dimensionamento dei flussi di lavaggio dei vari condotti presenti nei corpi valvola, ha permesso il conseguimento di risultati non raggiungibili con altre tipologie di lavaggio. L’impianto prevede un ricircolo differenziato del mezzo lavante, inserito in un sistema di continua filtrazione del bagno di lavaggio, che consente di effettuare i flussaggi dei condotti senza il minimo ed accidentale apporto di contaminanti in sospensione. I flussi di lavaggio si alternano dall’esterno verso l’interno del corpo valvola e viceversa tramite sonde a lame di lavaggio tangenziali poste su giunti rotanti.
Gli ugelli a getto differenziato sono posizionati e mirati, con interventi in cascata programmabili. La particolare conformazione della lavatrice ne permette una alta produttività ed una grande adattabilità alle più svariate esigenze. Il carico e lo scarico dei manufatti può avvenire tramite l’ausilio di un robot antropomorfo che, posto a presidio dell’isola di lavoro, può operare in tempo mascherato, riducendo i tempi ciclo e migliorando la produttività. Fonte: Dollmar Meccanica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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TORCHIANI: L’ANELLO FORTE TRA CHIMICA E MERCATO Recependo gli sviluppi della ricerca nel settore chimico e selezionando le migliori soluzioni sul mercato internazionale, grazie anche ad un dialogo diretto e collaborativo con i principali gruppi industriali, l’attività della Torchiani rappresenta il riferimento per essere sempre aggiornati sul mercato della chimica ed avere le risposte più efficaci per le proprie attività. Da 85 anni il posizionamento di mercato dell’azienda Torchiani comprende in modo attivo anche il ruolo di anello di collegamento fra industria chimica e la capillarità dei campi applicativi, nei quali i prodotti frutto della ricerca vengono utilizzati. In questi ultimi anni questa identità si è ulteriormente ampliata e nel contempo affinata, facendo emergere i vantaggi che la Torchiani sa dare come “valore aggiunto” al proprio servizio distributivo e commerciale: essere un consulente di settore aggiornatissimo, in virtù del fatto che l’azienda è costantemente impegnata a monitorare i mercati internazionali alla ricerca delle soluzioni chimiche più avanzate, affidabili e sicure per migliorare i processi industriali e offrire risultati strategici per ottimizzare le filiere. Nel corso della sua lunga storia aziendale, la Torchiani ha vissuto direttamente le evo-
luzioni della chimica, prendendosi carico di un altro importante ruolo di collegamento: quello di portare ai produttori, siano essi grandi gruppi multinazionali o imprese di nicchia, le richieste e le aspettative del tessuto industriale in molteplici settori. Questo impegno di comunicazione e sollecitazione verso l’in-
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dustria chimica è stato importante, per contribuire a perfezionare l’offerta. Considerando lo scenario di oggi e quello del prossimo futuro, caratterizzato dalla persistenza di una crisi economica mondiale, ma anche da un incessante sviluppo della ricerca, il ruolo di anello di collegamento fra industria chimica e mercato svolto dalla Torchiani appare ancora più importante: si stanno palesando infatti cambiamenti epocali in diversi comparti dell’economia produttiva, nei quali sono sempre più rilevanti anche le componenti connesse alla green economy. Già oggi notiamo come, ad esempio, la galvanica è destinata a riconfigurare profondamente la sua attività e il suo rapporto con la chimica. La Torchiani rappresenta l’interlocutore esperto e ricettivo, sempre vigile sui mercati, per indicare dove sta andando la chimica e cosa può offrire per gestire meglio i processi evolutivi delle produzioni e del rapporto fra industria e ambiente. Fonte: Torchiani Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
AXALTA PREMIATA CON IL BEST PERFORMANCE VENDOR AWARD DA TATA MARCOPOLO Axalta Coating Systems India è stata premiata con il Best Performance Award da Tata Marcopolo Motors Ltd, la joint venture tra Tata Motors e la brasiliana Marcopolo S.A con base in India. Con una produzione che può raggiungere quasi 70 mezzi al giorno, Tata Marcopolo è ormai uno dei maggiori produttori di autobus in Asia. Per il terzo anno consecutivo Tata Marcopolo ha scelto Axalta Coating Systems per questo premio prestigioso tra i propri fornitori, un riconoscimento all’impegno di Axalta nella fornitura di sistemi vernicianti di ottima qualità e altamente prestazionali. “Siamo molto orgogliosi di questo premio - ha spiegato Vinay Rajadhyaksha, amministratore delegato di Axalta Coating Systems India Pvt. Limited - che è un riconoscimento alla stretta collaborazione tra Tata Marcopolo e il nostro team. Intendiamo rafforzare ulteriormenKishore Kotekar, business manager industrial coate questa nostra partnership attraverso l’offerta di servizi innovativi a ting solution Axalta Coating Systems (a sinistra) e Amit Kumar, area manager Axalta Coating Syssupporto della crescita di Tata Marcopolo.” tems (a destra), ricevono il premio da V. G. Prasad, Il premio si basa su parametri di sicurezza, performance, qualità, costo responsabile FBV Tata Motors (al centro). e servizio e Vinay K. Pathak, amministratore delegato di Tata Marcopolo ha rimarcato: “…è con grande piacere che diamo al team Axalta questo premio, una dimostrazione del nostro apprezzamento della qualità dei servizi Axalta che hanno permesso la crescita della nostra competitività sul mercato.”Axalta è fornitore esclusivo di Tata Marcopolo dal 2008 e sono due i sistemi che hanno contribuito in modo particolare all’ottenimento di questo premio: - il sistema verniciante bagnato-su-bagnato, che ha supportato una crescita dei livelli di produzione di Tata Marcopolo pari a oltre quasi cinque volte, grazie ad una maggiore produttività e al risparmio di energia; - i programmi strutturali di Axalta, che hanno aiutato a migliorare le linee produttive di Fonte: Axalta Tata Marcopolo attraverso la formazione del personale Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it e alla riduzione dei costi. Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 37
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RTO (IMPIANTI TERMICI RIGENERATIVI) PER APPLICAZIONI ESTREME La tecnologia della combustione termica di tipo rigenerativo si è sviluppata alla fine degli anni ’80, per cercare di rispondere alle sempre maggiori esigenze ecologiche dell’industria, nel settore della depurazione degli sfiati gassosi inquinati. L’idea era di coniugare le nuove esigenze legislative in materia ambientale con la necessità di contenere i costi di gestione. Il processo rigenerativo associa alla tradizionale ossidazione termica delle sostanze organiche inquinanti (a dare anidride carbonica e acqua, secondo la classica reazione CxHyOz CO2 + H2O), una sezione di recupero calore con masse ceramiche appositamente studiate, testate e dimensionate per permettere un recupero di energia che si può spingere fino al 96 %. Il che significa che l’aria inquinata in ingresso viene prima portata dalla temperatura di uscita del processo produttivo a quella di combustione (normalmente tra i 750 e gli 850 °C) e successivamente raffreddata a un valore finale che può essere di soli 30 °C superiore a quello in ingresso. Il grande successo di questi impianti è proprio dovuto al fatto che l’apporto di calore esterno, fornito solitamente da gas combustibile, è ridotto al minimo, così come la cosiddetta concentrazione di autosostentamento (quella oltre la quale il processo non ha più bisogno di combustibile di supporto, perché è l’esotermicità stessa della precedente reazione di combu-
stione a fornire tutta l’energia necessaria). Dopo più di 20 anni di esperienza e diverse centinaia di impianti messi in marcia, questo processo sta incontrando sempre più popolarità e le sue applicazioni sconfinano in campi fino a poco tempo fa considerati troppo ostili per questa tecnologia. La Brofind, società di ingegneria detentrice di tutti i know how per l’abbattimento delle sostanze organiche volatili in aria, ha recentemente sviluppato alcune applicazioni di tale processo in condizioni operative limite, di cui vi diamo alcuni esempi. Impianti ad elevato carico termico Esistono diverse applicazioni, quali ad esempio il coil coating, la produzione di laminati o la stampa in roto-offset, dove la temperatura dell’aria in uscita dal processo di produzione è già molto elevata (da 150 a 300°C) e il carico organico può
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raggiungere i 10 -12 g/ Nm3. Questa particolare applicazione deve tenere conto dell’eccessivo sviluppo di calore e deve poter regolare i propri cicli e i propri livelli di temperatura in modo tale da mantenere in equilibrio il processo, senza indesiderate derive. Con uno speciale “hot by pass” che scarica direttamente al camino una parte delle calorie in eccesso, direttamente dalla camera di combustione tramite una valvola refrattariata e un software dedicato, è possibile non solo mantenere l’impianto stabilmente in marcia, ma anche ottimizzare i possibili recuperi calore posti a valle. Su molti di questi impianti Brofind ha eseguito anche importanti sezioni di recupero energetico, producendo vapore, scaldando acqua o fluidi termici, ma anche fornendo ai clienti della preziosa acqua gelida a 6 °C. Il tutto accoppiato all’ottenimento di Titoli Energetici (i così detti certificati bianchi), che contribuiscono a velocizzare il ritorno di un già ottimo investimento. Il vantaggio di poter allargare lo spettro di applicazione di questi impianti è più evidente in quei settori caratterizzati da elevata variabilità, dove cioè la produzione non è stabile, ma può passare da momenti con basso carico organico (al di sotto della concentrazione di autosostentamento) a picchi con elevato carico organico, dove l’impianto deve essere in grado di fronteggiare esattamente il problema opposto, quello dell’elevato sviluppo di energia legata alla combustione, con il conseguente innalzamento dei profili termici. Effluenti gassosi molto sporchi Parliamo di aria con sostanze organiche volatili, ma anche con molti composti solidi di natura difficilmente trattabile con un prefiltro, perché molto umidi, appiccicosi e magari a un livello di temperatura tale da sconsigliare anche pre-trattamenti a umido. In questi casi Brofind ha sviluppato un lay out di impianto, ma soprattutto un materiale ceramico speciale, per permettere all’impianto di mantenere una buona resa di recupero calore, ma anche una bassa sensibilità all’intasamento e una facilità di intervento
di manutenzione. Per tutti i composti solidi organici depositati sull’impianto, l’innovativo sistema di pirolisi automatica denominata “Burnfind” permette una rimozione automatica periodica degli stessi, allungando i tempi tra una manutenzione e l’altra o rendendola addirittura inutile. Effluenti alogenati Una delle applicazioni più complesse recentemente studiate e realizzate è quella per il trattamento delle sostanze organiche alogenate (Cloro e Bromo in primis). In questo caso le principali problematiche sono legate agli attacchi acidi e alla necessità di installare un post trattamento per l’abbattimento degli acidi creatisi durante la combustione. Il nostro know how e la nostra esperienza hanno permesso di ottimizzare tutti i parametri di funzionamento di un impianto di questo tipo, per massimizzare comunque il recupero energetico, senza aumentare i rischi di corrosione, legati alla condensazione degli acidi. Il post trattamento viene poi eseguito con una sezione di quench + scrubber a soluzione basica, fino al raggiungimento dei più restrittivi parametri di emissione. Fonte: Brofind Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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SFRUTTARE A PIENO LE POTENZIALITÀ DEI SOLVENTI I solventi presentano vantaggi in termini di processo di pulitura in molteplici applicazioni nella pulizia delle parti industriali. Per poter sfruttare tali vantaggi, Dürr Ecoclean si dedica costantemente allo sviluppo della proprie tecnologie e della propria gamma di impianti. Questo permette sia di adattare ogni sistema di pulizia, anche con capacità di conservazione integrata, alle specifiche esigenze del cliente, sia di poter incrementare l’efficienza economica, l’affidabilità di processo e la sostenibilità. I solventi organici vengono comunemente utilizzati nel lavaggio industriale delle parti meccaniche e di superfici quando i pezzi in lavorazione sono particolarmente sporchi di olio o risultano difficili da asciugare, quando lavorando o trasformando i manfatti si utilizzano materiali oleosi o quando lavorazioni per temprare i metalli richiedono superfici senza macchie di grasso. L’efficienza, il costo, l’affidabilità di processo e l’impatto ambientale di questo sistema di pulitura dipendono soprattutto dalla tecnologia dell’impianto. Dürr Ecoclean offre soluzioni efficienti in questo settore, con sistemi di pulizia caratterizzati da una vasta dotazione di serie, che include:
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recupero termico; sistema di filtrazione by-pass; lavaggio idrocinetico (IFW); alte prestazioni e una serie di funzioni per ridurre il consumo energetico e di emissioni. Questi impianti possono funzionare sia a idrocarburi non alogenati sia ad alcoli modificati; operano completamente sottovuoto e dispongono di un sistema di sicurezza collaudato, ridondante ed efficiente, e di vasche integrate per la raccolta del solvente. Per quanto concerne le dimensioni, la tecnica di processo, il trattamento delle sostanze e l’asciugatura, i sistemi di pulitura a base di solvente da prodotti nella sede di Filderstadt possono essere adattati a seconda delle specifiche esigenze di pulizia, portata, geometria delle parti e di un’eventuale conservazione. Cicli brevi grazie alla riduzione dei tempi non produttivi Per potere rendere il più efficace possibile il processo di lavaggio, anche con elevate esigenze di pulizia, gli impianti Ecoclean dispongono non solo di un’alta prestazione a vuoto, ma anche di robuste pompe e grandi sezioni di cavi. Questi dettagli costruttivi per-
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mettono un rapido riempimento e svuotamento della camera di lavoro e dei serbatoi e la raccolta ottimale del solvente nella vasca. In questo modo, oltre ad un’efficiente tecnologia del sottovuoto, che garantisce un’asciugatura rapida e completa, anche in presenza di parti geometricamente molto complesse, grazie ad una pressione finale di meno di 1 mbar, si ottengono tempi di ciclo brevi e quindi una portata maggiore. Processi consolidati (come ad esempio in campo medicale) e successivi trattamenti, come consolidamen-
filtrato più di tre volte in un processo di lavaggio della durata di due minuti.
to, rivestimento in CVD e PVD, saldatura, brasatura e incollaggio di superfici necessariamente prive di grasso, hanno bisogno di processi di pulizia estremamente accurati. A questo proposito, gli impianti a solvente possono essere dotati di molteplici serbatoi e vasche di riempimento, per ottenere una pulizia a più livelli. Una camera di lavoro elettrolucidata e condizioni di flusso ottimali evitano che nell’impianto restino tracce di sporco, che potrebbero contaminare nuovamente parti pulite. Un importante contribuito all’alta qualità di lavaggio è fornito anche dal sistema di filtrazione by-pass di serie, che fa circolare la sostanza di lavaggio fino a 100 volte al secondo. Questo significa che il solvente viene
stante e ottimale, anche con un’immissione d’olio fino a 5 litri all’ora. Se è necessario immettere più olio o se è necessario un lavaggio particolarmente accurato, è a disposizione (come optional) un dispositivo per la fuoriuscita costante di olio, che può essere integrato nell’impianto. Il modulo compatto per la distillazione riduce a meno dell’uno per cento la quantità di solvente nell’olio fuoriuscito. In questo modo possono essere recuperati oli speciali, riutilizzandoli all’interno del processo, ad esempio, in combinazione con olio fresco. Grazie al filtraggio a flusso continuo, il solvente viene depurato quando la camera di lavoro viene riempita e anche quando viene svuotata. Tutti gli alloggiamenti
Il trattamento delle sostanze non dà scampo alle tracce di sporco Per il trattamento costante del solvente, gli impianti di Dürr Ecoclean dispongono sia di dispositivi di distillazione di serie integrati e automatici, sia di un sistema di filtraggio by-pass e a flusso totale. La distillazione in serie permette di sgrassare in modo co-
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dei filtri sono progettati per l’utilizzo di filtri a sacco e a candela e consentono di sostituire facilmente i filtri. Per un filtraggio accurato possono essere utilizzati filtri a candela fino a 1 µm. Ideato coerentemente per il risparmio energetico Gli impianti a solvente di Filderstadt offrono vantaggi anche da un punto di vista energetico. Ad esempio, la prima vasca di riempimento viene riscaldata completamente, recuperando il calore di scarico dal dispositivo di distillazione. È possibile risparmiare fino al 20% di energia elettrica attraverso il controllo intelligente dell’impianto, adattato su misura al ciclo di produzione del cliente. Inoltre, l’adeguamento della capacità di riscaldamento del sistema di distillazione in base alle esigenze, consente di risparmiare fino al 40% dell’energia necessaria per questo passaggio. Anche il raffreddamento standardizzato dell’acqua contribuisce al risparmio energetico, dato che non è necessaria corrente per il funzionamento di aggregati per il raffreddamento. Minori emissioni grazie ad una tecnica ad hoc Nella progettazione degli impianti, Dürr Ecoclean pone particolare attenzione alla riduzione del consumo di solventi e, di conseguenza, delle emissioni. Tutti gli impianti a solvente Ecoclean sono al di sotto del valore soglia di una tonnellata di solvente all’anno, previsto dalla normativa COV. Un contributo in tal senso è fornito, oltre che dal trattamento delle sostanze, anche dall’utilizzo di condensatori di raffreddamento. Questi raffreddano l’aria di scarico, portandola a valori di temperatura tra 0 e +5°C. Ne consegue una bassa concentrazione di solvente nell’aria di scarico rispetto ai sistemi di raffreddamento tradizionali, che raggiungono una temperatura dell’aria di scarico di +25°C. Inoltre, la tecnica utilizzata per lo scarico dell’aria rende superfluo il consueto “lavaggio” della camera di lavoro dopo il processo di pulizia con aria fredda. In questo modo si riduce la quantità di aria di scarico. Fonte: Durr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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NUOVO CAMPIONARIO ARCHITECTURALLIGNUM PER SUBLIMAZIONE Europolveri ha realizzato per la propria rete vendita e per clienti ed utilizzatori finali un nuovo strumento di consultazione, finalizzato a rendere più agevole la scelta e l’individuazione del prodotto più affine e adatto alle specifiche esigenze. Si tratta di un nuovo campionario, realizzato in collaborazione con i.dek, azienda leader nella produzione di film sublimatici ed altri prodotti per applicazioni tecniche. Il nuovo campionario raccoglie un’ampia se-
rie di lamierini “effetto legno” realizzati con tecnologia di sublimazione. I lamierini, grazie alla dimensione (misurano 195 x 85 mm) e alla fedeltà del risultato, consentono di apprezzare in modo assolutamente realistico ed esaustivo tutte le caratteristiche ed i plus del trattamento: la valenza estetica della superficie, la varietà di tonalità cromatiche, la diversità e perfetta riproduzione delle venature lignee, realizzate con l’impiego di vernici ArchitecturalLignum prodotte da Europolveri e film poliestere realizzati da i.dek. Il processo di sublimazione prevede il pretrattamento della superfice metallica (alluminio estruso o anche
ferro) con l’applicazione di vernici in polvere specifiche, che favoriscono l’assorbimento delle decorazioni del film poliestere; dopo la reticolazione in forno segue l’avvolgimento del manufatto o semilavorato con il film contenente le decorazioni, la sua saldatura e quindi l’estrazione dell’aria residua mediante tecnica sottovuoto, al fine di creare una perfetta aderenza tra film e superficie da trattare. Si procede quindi alla fase di sublimazione con passaggio in forno a temperature e tempi prefissati; in questa fase le decorazioni contenute nel film vengono trasferite in modo permanente sulla superficie metallica. A conclusione si rimuove il film residuo mediante soffiatura. Il livello qualitativo delle vernici in polvere ArchitecturalLignum formulate da Europolveri per applicazione con tecnologia di sublimazione, è garantito dalla licenza “Qualideco”, ottenuta da questa serie di prodotti. La gamma di prodotti ArchitecturalLignum, oltre alla serie per applicazione con tecnica di sublimazione, comprende anche una serie di vernici in polvere, a base poliestere, per applicazione con tecnica “polvere su polvere”, sia per impianti in orizzontale, sia per impianti in verticale. Le vernici in polvere della serie ArchitecturalLignum trovano valida applicazione nei casi in cui è richiesta una fedele riproduzione della venatura lignea su manufatti metallici destinati all’esterno o all’interno quali: porte, serramenti, finestre, portoni, basculanti, accessori, strutture architettoniche e rivestimenti, elettrodomestici, elementi d’arredo. Per informazioni più dettagliate sulle serie ArchitecturalLignum inviare una mail a: archplu@europolveri.it Fonte: Europolveri Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
ERRATA CORRIGE: In riferimento all'articolo pubblicato sul numero 74 (Ma quanto costa una cabina?), Ucif – Unione costruttori impianti di finitura segnala che la parte riguardante le "Condizioni generali di foritura Ucif", non rispecchia l'attuale stato dell’arte nell’ambito del settore della finitura. Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 43
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MAGGIORE SICUREZZA GRAZIE ALLE ANALISI DEL SOLVENTE E DI COMPATIBILITÀ OLIO I requisiti nel lavaggio dei componenti industriali, in continua crescita ed evoluzione, rappresentano una sfida nella scelta della tecnologia di più adatta. Safechem Europe assiste le aziende nella scelta della tecnologia di lavaggio ottimale e del miglior solvente per ottenere alta qualità, efficienza e sostenibilità nella pulizia dei componenti. Conosciuta per il know-how e i servizi, ora l’offerta Chemaware comprende consolidati servizi di laboratorio completi di analisi del solvente e di compatibilità olio di Dow e Safechem. I servizi di laboratorio Chemaware forniscono un supporto ottimale non solo per gli investimenti nelle tecnologie di lavaggio, ma anche nei processi esistenti, aumentandone la sicurezza e riducendo al contempo il consumo di solvente e stabilizzante. Il lavaggio e lo sgrassaggio di alta qualità dei componenti svolgono un ruolo chiave in un gran numero di settori, come quello automobilistico, aerospaziale, medicale, ottico e nell’industria della misurazione. Una scelta ottimale della tecnologia di lavaggio e del solvente rappresenta un fattore competitivo, proprio come il costante controllo della qualità del solvente. Safechem Europe GmbH, consociata della The Dow Chemical Company, offre un know-how globale e una varietà di servizi con il marchio Chemaware per l’utilizzo efficiente e sostenibile di solventi nelle applicazioni di lavaggio dei componenti industriali. Ora i consolidati servizi di laboratorio Dow/Safechem, con le analisi del solvente e di compatibilità dell’olio, fanno parte del portafoglio dei servizi Chemaware. A fronte delle numerose richieste dei clienti per questi servizi di laboratorio, Dow e Safechem hanno aumentato la capacità con laboratori aggiuntivi in Germania. I nuovi “Laboratori Chemaware™”, sono certificati, dotati di tecnologie avanzate e consentono una più veloce gestione logistica. Sicurezza del processo con le analisi del solvente Mediante diverse procedure analitiche è possibile controllare la qualità del solvente e determinare fattori essenziali quali purezza del solvente, concentrazione dello stabilizzante, prodotti di decomposizione, contenuto di olio e acqua, nonché il profilo dell’acido nel solvente. A seconda delle rispettive caratteristi-
che, questi fattori possono influenzare il processo di lavaggio. Le analisi del solvente non contribuiscono solo a identificare la causa dei problemi di pulizia, ma fungono anche da strumento con cui documentare la stabilità e la qualità del processo di lavaggio nei confronti dei propri clienti. Gli specialisti Dow e Safechem forniscono consulenza ai clienti riguardo agli interventi necessari sulla base dei risultati delle analisi, in modo da eseguire le misure di manutenzione del bagno richieste. Una reazione tempestiva alle variazioni nell’impianto di lavaggio può prolungare la vita del solvente e ridurre il consumo dello stabilizzante, contribuendo così a contenere i costi. Analisi di compatibilità dell’olio: la base per un investimento sicuro Le analisi di compatibilità olio consentono di prendere decisioni ponderate sull’investimento in una tecnologia di lavaggio. Consentono di verificare le possibili influenze degli oli di lavoro sul solvente e sulla sua stabilità. Da un lato i risultati delle analisi sono di aiuto nel processo decisionale per scegliere il solvente più adatto e la sua stabilizzazione, dall’altro lato le analisi forniscono raccomandazioni sulla tecnologia di lavaggio più compatibile dal punto di vista tecnico ed economico, poiché vengono condotte in condizioni di pressione normale o sotto vuoto. Tra le altre cose, per i principali produttori di impianti di lavaggio questa è un’ottima ragione per lavorare con i servizi di labo-
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ratorio Chemaware, in particolare per quei clienti che utilizzano applicazioni critiche con oli clorurati o contenenti zolfo. Al fine di garantire la massima sicurezza per il personale e per l’ambiente durante la manipolazione e il trasporto, i campioni di olio e di solvente vengono maneggiati in un imballaggio di sicurezza. Il flacone per prelevare il campione è imballato in una scatola di acciaio protettiva e in uno speciale imballaggio di cartone ondulato. Oltre alle ampie analisi Chemaware sul solvente e sulla compatibilità olio, gli specialisti Dow R&D (ricerca e sviluppo) continuano a studiare le innovazioni per rendere i processi di lavaggio più efficienti. Il team Dow R&D e Safechem, che vanta una lunga esperienza, supporta inoltre i clienti nel risolvere le loro specifiche problematiche di pulizia. Informazioni su Safechem Safechem Europe GmbH, fondata nel 1992, è una consociata completamente controllata da The Dow Chemical Company. Safechem è un’azienda esperta nella fornitura di soluzioni complete legate all’utilizzo
sicuro e sostenibile di solventi nei processi di pulizia e lavaggio industriale. Ciò comprende il sistema SafeTainer™ a ciclo chiuso per la fornitura e il ritiro dei solventi in tutta sicurezza e senza emissioni. Safechem opera da sempre applicando i principi di Responsible Care® e Product Stewardship, sviluppando nuovi modelli di business e servizi come Complease™ Chemical Leasing per ottimizzare l’equilibrio tra ecologia, economia e responsabilità sociale. Con uffici a Düsseldorf e Parigi, grazie alla stretta collaborazione con una vasta rete di distributori affidabili, Safechem serve oltre 8.500 clienti in tutto il mondo. Il know-how relativo all’intero processo di pulizia è offerto da Safechem tramite i Chemaware ™ Knowledge Services. Chemaware ™ è un marchio della The Dow Chemical Company (“Dow”) o di consociate di Dow.
Fonte: Safechem Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
MECSPE 2014 L’edizione 2014, che si terrà a Fiere di Parma dal 27 al 29 marzo, sarà caratterizzata da numerose iniziative speciali che mostreranno processi e progetti produttivi all’avanguardia, in cui si presenteranno le più avanzate modalità per la produzione di beni strumentali, sia per quanto riguarda le tecnologie sottrattive sia quelle additive (virtual manufacturing, rapid manufacturing ecc.). Grazie alla presenza di macchine e dispositivi funzionanti, gli spazi espositivi daranno al visitatore la possibilità di vedere i processi dal vivo e sperimentare concretamente una vera e propria svolta tecnologica. Inoltre, all’interno di queste particolari aree espositive, si potranno vedere le applicazioni ad alto valore aggiunto di materiali innovativi che sposano il connubio tra alleggerimento e sostenibilità come i tecnopolimeri usati in sostituzione dei metalli (il cosiddetto metal replacement), che saranno protagonisti della “Piazza della Progettazione e Design”, organizzata da “Materioteca Fare Metallo”, o la scelta di utilizzare il magnesio, che oltre ad essere abbondante in natura, il 35% più leggero dell’alluminio, altamente performante e a basso costo, è completamente riciclabile: questo metallo del futuro sarà al centro della Piazza del Magnesio, realizzata con la collaborazione del clu-
ster MG12. Ampio spazio sarà dato alle tecnologie per la realizzazione di microsistemi, sempre più utilizzati in settori come la meccanica di precisione, telecomunicazioni, biomedicale e anche nel settore automotive; su questo fronte sarà sviluppata la tematica del micromolding sia attraverso dimostrazioni pratiche sia durante micro momenti di formazione, con la collaborazione del Dipartimento di Ricerca dell’Università di Bergamo. I numeri dell’edizione 2013 28.307 visitatori, 1.023 espositori, 5 Unità Dimostrative, 26 isole di lavorazione, 11 quartieri tematici, 10 piazze d’eccellenza, 15 convegni e 90 momenti di miniconferenze organizzati da aziende, università e istituti di ricerca. Fonte: Mecspe Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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L’agenda dei fornitori
Linea diretta con le aziende v EISEnMAnn ITALIA s.r.l.
IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
DbM TECnoLogIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084
DoLLMAR MECCAnICA Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
oLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
Via Ferrari 21 21047 Saronno VA Tel. 02/96718626 Fax. 02/96718629 www.eisenmann.com info.italia@eisenmann.com
MACCHInE PER PRETRATTAMEnTo VERnICIATuRA, ESSICCAZIonE
IMF EngInEERIng s.r.l. Via di Vittorio 9 20016 Pero MI Tel. 02/33910880 Fax 02/33910677 www.imfeng.eu info@imfeng.eu
FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
ROBOT DI VERNICIATURA
Via Strà 164/4a 37030 Colognola ai Colli VR Tel. 045/6151417 Tel. e fax 045/6172035 www.veronaimpianti.com info@veronaimpianti.com
AERoFILTRI Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/4072476 Fax 02/48705893
www.cmarobotics.it info@cmarobot.it
Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/462 Fax 02/26141099 filter.mi1@freudenberg-nw.com www.viledon-filter.com
www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it
VERNICI LIQUIDE
FRAnCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it
VERNICI IN POLVERE
CMA RoboTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018
VEFIM Strada dell’Alpo 3 37136 Verona VR Tel. 045/581913 Fax 045/8202126 www.vefim.it vefim@vefim.it
Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608 www.verinlegno.it info@verinlegno.it
Via L. Galvani 69 36066 Sandrigo VI Tel: 0444/750643 Fax 0444/750653 www.europolveri.it info@europolveri.it
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L’agenda dei fornitori
MATERIE PRIME PER VERNICI
neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com
DILUENTI
DoLLMAR DILuEnTI PER VERnICI
Via B. Buozzi 2 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961213 www.dollmar.com specialties@dollmar.com
M.P.C. s.r.l.
VERNICIATORI C/TERZI
SVERNICIATORI C/TERZI
Verniciatura antiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari
Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com
AbL - Technic Ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it
ECoSERVICE s.r.l. Via Circonvallazione 40 33092 Fanna PN Tel. 0427/778150 Fax 0427/778150 info@ecoservicepn.it
nASTRoFLEX s.p.a.
ABRASIVI
Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it
CONSULENZA
IbS AnALYSIS Via C. Colombo 25 20060 Mediglia MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it
Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 47
L’agenda dei fornitori v
IMPIANTI DI LAVAGGIO
ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251 - 9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
bonFIgLIo s.r.l. Via Ugo Foscolo 11 20060 Basiano MI Tel. 02/95761198 Fax 02/95761811
DbM TECnoLogIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax 0422/827084
Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
www.bonfiglio.eu info@bonfiglio.eu
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
DoLLMAR MECCAnICA
EMMEgI oLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319
Via Como 9 20053 Muggiò MI Tel. 039/791582 Fax 039/794679
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
www.emmegisas.it info@emmegisas.it
Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398 www.passaponti.com passaponti@passaponti.it
VIBROFINITURA
uESSETI 2000 s.r.l. Via Monfalcone 7 - 20092 Cinisello Balsamo MI Tel. 02/66014628 Fax 02/66014630 www.uesseti.com
EuRoCoLD s.r.l. Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813 mail@eurocold.eu
IFP Europe Srl Viale dell’Industria 11 35013 Cittadella PD Tel. 049/5996883 Fax 049/5996884 info@ifpsrl.com www.ifpsrl.com
Via Rometta 13/G - 35018 S. Martino di Lupari PD Tel. 049/9461165 megpd@tin.it Via Marconi, 9 - 20090 Trezzano sul Naviglio MI Tel. 02/48403040 megmi@tin.it
Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660 www.uniondcm.com mauro.cazzola@uniondcm.com
Via San Carlo 21 20847 Albiate MB Tel. 0362/930334 Fax 0362/931440 www.rollwasch.it info@rollwasch.it
DISTILLATORI
ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251-9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
SOLVENTI
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu ConSuLEnZA E VEnDITA DI SoLVEnTI E DETERgEnTI
bREnnTAg Via Boccaccio 3 20090 Trezzano s/N MI Tel. 02/48333609 Fax 02/48333670 d.superfici@brenntag.it
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Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
Via Cacciamali 45 25125 Brescia BS Tel. 030/3511411 Fax 030/3511444 www.torchiani.com info@torchiani.com
L’agenda dei fornitori
DETERGENTI
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu ConSuLEnZA E VEnDITA DI SoLVEnTI E DETERgEnTI
E.CHEM s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959 www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com
Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
Via Leopardi 24/26 ang. Via Pirandello, 11 20081 Abbiategrasso MI Tel. 02/94699522 Fax 02/9450036 www.surfatek.it info@surfatek.it
Via Cacciamali 45 25125 Brescia BS Tel. 030/3511411 Fax. 030/3511444 www.torchiani.com info@torchiani.com
LUBRO REFRIGERANTI
IMPIANTI DEPURAZIONE ACQUA
IMPIANTI DEPURAZIONE ARIA
Via Cacciamali 45 25125 Brescia BS Tel. 030/3511411 Fax. 030/3511444 www.torchiani.com info@torchiani.com
Via dell’Artigianato 10 20034 Birone di Giussano MB Tel. 0362/862117 Fax 0362/860733 www.lavosrl.com info@lavosrl.com
AIR PRoTECH s.r.l. V.le Lombardia 33 20013 Magenta MI Tel. 02/9790466-364 Fax 02/97297483 www.airprotech.it info@airprotech.it
bAbCoCK WAnSon Italiana Via Roma 147 - 20873 Cavenago Brianza MB Tel. 02/959121 Fax 02/95019252 www.babcock-wanson.it bwi@babcock-wanson.com
oLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319
Via Metauro 5 20052 Monza MB Tel. 039/27331 Fax 039/745077
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
www.itas.com info@itas.com
Via dell’Industria 11 38012 Mollaro TN Tel. 0463/461700 Fax 0463/461798 www.tama.eu info@tama.it Anno XX - n.77 - Gennaio - Febbraio - Marzo 2014 Metal Cleaning & Finishing 49
ABBONATEVI! Ecco tutti i vantaggi: Sconti sui corsi per la formazione e l’aggiornamento del personale addetto al lavaggio e alla verniciatura Consulenza telefonica gratuita per informazioni su temi tecnici e legislativi Informazioni su nuovi prodotti Sconti sull’analisi di solventi e diluenti ‘’sospetti” Panorama delle fiere e dei convegni del settore Informazioni dettagliate sugli articoli di particolare interesse Sconto del 20% sull’acquisto de Il Manuale del Verniciatore e Il Manuale del Lavaggio Sconti sul controllo della conformità delle macchine alla marcatura CE Compilare la cartolina e spedirla via fax al n. 02/33220462 o tramite email a info@finishing.it
CARTOLINA D’ABBONAMENTO Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mansione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Azienda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cap . . . . . . . . . . . . . . Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fax . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . email . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Partita IVA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La sua azienda si occupa di: Meccanica Galvanica Elettronica Occhiali Casalinghi Rubinetteria Fonderia Minuteria Altro (specificare) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ....
Quota di abbonamento annuale per l’Italia: 52 Euro Quota di abbonamento biennale per l’Italia: 90 Euro Abbonamento digitale (rivista in formato .pdf): 36.30 Euro Ho eseguito bonifico bancario presso la Banca Popolare di Sondrio – Ag. 5 – Milano, intestato a HB pi.erre sas
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pubblicati sul numero . . . . . di Metal Cleaning & Finishing
Solventi
&
Sicurezza
Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”
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