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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it

Incentivi

Credito d’imposta sull’acquisto di impianti

Lavaggio

Tutto sugli ultrasuoni

Vernici

Polveri per l’anticorrosione

Prezzi

Variazione delle materie prime

Rubriche

Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi

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Solventi

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Sicurezza

Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”

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La vernice fa puntini o schivature?

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DILUENTI & SICUREZZA

Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici

promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi

utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri

sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti

Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:

assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio R 40, R 45, R 46, R 49, R 60, R 61, R 62, R 63, R 64

assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%

assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici

acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici

costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche

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IL TRATTAMENTO DELLE SUPERFICI NON HA PIĂ™ SEGRETI... LE CONSULENZE E I SERVIZI PER GLI ABBONATI Assistenza nella scelta di prodotti, apparecchiature e impianti. Scelta sistemi di depurazione aria e acqua. Legislazione (emissioni, sicurezza, rifiuti). Difetti di lavaggio e di verniciatura. Analisi su campioni di diluenti, solventi e vernici. Test prestazionali.

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Contenuti del numero 80 04

Prospettive incerte

10

Credito d’imposta per l'acquisto di impianti

13

Gli ultrasuoni nel lavaggio industriale (III)

16

Polveri contro la corrosione

22

Notizie dalle aziende

46

L'agenda dei fornitori


VI SIETE DIMENTICATI DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO?

MEGLIO PENSARCI PRIMA!

Direttore responsabile Helma Bresciani

Questo è l’ultimo numero di Metal

Direttore editoriale Pierluigi Offredi

Cleaning & Finishing che riceverà chi

Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it

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Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994

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Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio

Termini di consegna materiali

• assistenza nella scelta di prodotti, apparecchiature e impianti; • suggerimenti

per

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diluenti ”truccati”; • assistenza nei rapporti con gli Enti pubblici (ASL, Province, Regioni).

numero

REDAZIONALI

pubblicita’

81/gennaio

15/11/2014

06/12/2014

82/maggio

15/03/2015

11/04/2015

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83/SETTEMBRE

02/06/2015

04/07/2015

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84/NOVEMBRE

12/09/2015

03/10/2015

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Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Cleaning & Finishing  03

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Prezzi

Prospettive incerte

a cura della Redazione

04 Metal Cleaning & Finishing


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Impianti

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi

Nel decreto legge del 24/614, n. 91, pubblicato sulla GU Serie Generale n.144 del 24-6-2014, è stato introdotto un credito d’imposta per le imprese che acquistano beni strumentali nuovi nel periodo compreso tra il 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto) e il 30 giugno 2015. L’articolo 18 definisce le modalità che consentono di accedere al credito A cura della Redazione 10 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014


Impianti

Chi può beneficiarne L’agevolazione spetta esclusivamente ai soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica (ad esempio imprese individuali, società di persone, società di capitali). Nel comma 1 si precisa che “ai soggetti titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO, di cui al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate 16 novembre 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 21 dicembre 2007, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2015, è attribuito un credito d’imposta nella misura del 15 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali compresi nella suddetta tabella, realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore. Sono quindi agevolati gli investimenti per l’acquisto di apparecchiature e macchinari utilizzati per: - impieghi generali (macchine e attrezzature per ufficio, a esclusione di computer e unità periferiche), ascensori, attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione, sistemi di riscaldamento, macchinari e apparecchi di sollevamento e movimentazione ecc.; • agricoltura e silvicoltura (trattori agricoli e altri macchinari per l’agricoltura, la silvicoltura e la zootecnia ecc.); • formatura di metalli e altri materiali (macchine utensili per la lavorazione di metalli, legno pietra e altri materiali ecc.); • impieghi speciali (macchine per la metallurgia, macchine per l’industria alimentare, tessile, della carta e del cartone, delle materie plastiche e della gomma ecc.); Un’elencazione completa delle apparecchiature e dei macchinari per i quali spetta l’agevolazione è disponibile nell’apposita sezione del sito web dell’Istat. Il credito d’imposta è riconosciuto se gli investimenti effettuati hanno i seguenti requisiti: • sono destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato; • sono di importo unitario non inferiore a 10.000 euro; • la spesa viene sostenuta nel periodo compreso tra il 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto) e il 30 giugno 2015.

15% dell’eccedenza delle spese sostenute rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali compresi nella divisione 28 della tabella Ateco nei 5 periodi d’imposta precedenti (2009-2013 per gli investimenti effettuati dal 26 giugno 2014 al 31 dicembre 2014; 2010-2014 per gli investimenti effettuati dal 1 gennaio 2015 al 30 giugno 2015). È possibile escludere dalla media il periodo d’imposta in cui l’importo degli investimenti è stato maggiore. Possono usufruire del credito d’imposta anche le imprese costituite da meno di 5 anni: l’art. 18 comma 2 del D.L. n. 91/2014 prevede infatti che: • le imprese che sono in attività da meno di 5 anni calcolano la media degli investimenti facendo riferimento ai periodi d’imposta precedenti a quello di entrata in vigore del D.L. n. 91/2014 (o a quello successivo per gli investimenti effettuati nel 2015), con possibilità di escludere dalla media il periodo d’imposta in cui l’investimento è stato

Quanto si puo’ detrarre Il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  11


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Lavaggio

Gli ultrasuoni nel lavaggio industriale (parte 3)

Una panoramica completa, teorica e pratica, sullo "stato dell’arte" di una tecnologia che presenta ancora molti lati sconosciuti e che è caratterizzata da esperienze empiriche a volte controverse A cura della Redazione

Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  13


Lavaggio

Gli ultrasuoni Gli ultrasuoni sono onde elastiche longitudinali la cui frequenza di vibrazione è superiore a 18.000 Hz (18 KHz); a partire da tale valore gli ultrasuoni coprono una gamma di frequenze che si estende fino a circa 109 Hz (1.000.000 KHz o 1.000 MHz). Al di sopra della frequenza di 1 MHz sono detti anche megasuoni. Gli ultrasuoni si differenziano dalle vibrazioni acustiche propriamente dette (quelle udibili) sia perché per la loro alta frequenza presentano proprietà quasi ottiche (presentando fenomeni di diffrazione poco accentuati, la propagazione avviene per fasci rettilinei pochissimo divergenti, con predominio di raggi paralleli alla direzione centrale), sia perché è possibile concentrarli con elevata densità energetica. Per il resto, sono anch’essi soggetti agli altri fenomeni inerenti la propagazione ondosa quali la riflessione, la rifrazione, l’interferenza ed i battimenti. Giungendo alla superficie di separazione tra due mezzi, l’onda viene in parte riflessa, in parte rifratta ed in parte assorbita: la parte non riflessa viene trasmessa al secondo mezzo e continua il suo percorso (ad esempio, propagandosi nell’acqua, la perturbazione viene riflessa in misura minima da una lastra di ghiaccio o di plastica, in misura maggiore da una superficie di acciaio, soprattutto se lucida). Se la perturbazione viene generata in un liquido o in un solido, all’interfaccia con l’aria o con un gas la perturbazione viene quasi totalmente riflessa. Il coefficiente di riflessione dipende dalla differenza tra le velocità di propagazione della perturbazione nei due mezzi: maggiore è questa differenza e maggiore è la riflessione dell’onda; tra aria e acqua, la differenza di velocità è di circa 1.100 m/sec e quindi la riflessione è assai elevata. L’energia che viene assorbita, e

Tab. I - Velocità di propagazione degli ultrasuoni in diversi mezzi

Mezzo di propagazione

Velocità (m/sec)

acqua a 8°C

1.435

acqua a 20°C

1.480

ferro a 0°C

4.810

ferro a 20°C

5.950

rame a 20°C

4.760

vetro a 0°C

4.740

vetro a 20°C

5.600

Tab. II - Velocità di propagazione degli US in diversi mezzi.

Mezzo di propagazione

Velocità (m/sec)

acqua a 20°C

1.480

tricloroetilene a 20°C

1.050

idrocarburi paraffinici a 20°C

circa 1.300

acetone a 25°C

1.170

che viene quindi sottratta all’onda rifratta, dipende dal materiale che l’onda incidente incontra: la plastica, ad esempio, assorbe la gran parte dell’energia presente nella perturbazione. La velocità di propagazione degli ultrasuoni dipende dal mezzo in cui propagano ed è indipendente dalla frequenza di vibrazione. Si riportano in tabella I i valori di maggior interesse (N.B.: per i solidi, le velocità riportate sono solo quelle longitudinali). Propagazione degli ultrasuoni nei liquidi E’ il tipo di applicazione che più direttamente interessa gli scopi di

14 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014

questa pubblicazione. Nel lavaggio industriale gli ultrasuoni vengono utilizzati soprattutto negli impianti in cui il liquido pulente è una soluzione acquosa contenente una certa percentuale di prodotti chimici che cambiano la densità e la viscosità dell’acqua; possono però essere impiegati anche con altre sostanze, quali i solventi clorurati e fluorurati, gli idrocarburi, i terpeni, i chetoni, gli alcoli, gli eteri. Nella tabella II vengono elencati i valori della velocità di propagazione per differenti sostanze, calcolati mediante la relazione [1]. Prima di passare a descrivere le componenti che permettono ad


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Vernici

Polveri contro la corrosione CLASSE CORROSIVITA'

DESCRIZIONE

CI

Molto bassa - Edifici riscaldati con atmosfera pulita, per esempio uffici, negozi, scuole, alberghi.

C2

Bassa - Ambienti con basso livello d' inquinamento. Soprattutto aree naturali. Edifici non riscaldati dove può verificarsi condensa, per esempio depositi, locali sportivi.

C3

C4

Media - Ambienti urbani e industriali, modesto inquinamento da anidride solforosa. Zone costiere con bassa salinità. Locali di produzione con alta umidità e un certo inquinamento atmosferico; per esempio industrie alimentari, lavanderie, birrerie, caseifici. Alta - Aree industriali e zone costiere con moderata salinità. Impianti chimici, piscine, cantieri costieri per imbarcazioni.

C5-I

Molto alta (industriale) - Aree industriali con alta umidità e atmosfera aggressiva. Edifici o aree con condensa quasi permanente e con alto inquinamento.

C5-M

Molto alta (marina) - Zone costiere e offshore con alta salinità. Edifici o aree con condensa quasi permanente.

Cresce la richiesta di cicli di verniciatura realizzati con prodotti in polvere che garantiscano una maggior durabilità dei manufatti

A cura di Akzo Nobel Coatings

16 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014


Vernici

In questi ultimi anni stiamo assistendo ad una crescente richiesta di cicli di verniciatura realizzati con vernici in polvere, che garantiscano una maggiore durabilità intesa come maggiore resistenza alla corrosione. I supporti maggiormente interessati sono: acciaio al carbonio, acciaio zincato a caldo e alluminio. Questa tendenza ha coinvolto vari settori: costruzioni, mezzi agricoli, gruppi elettrogeni, quadri elettrici etc. Gli elementi che hanno concorso a generare questa richiesta sono molteplici e differenti tra di loro: • l'allargamento del bacino di esportazione dei clienti (i produttori non esportano più solo in Europa, ma in ambito mondiale, con condizioni climatiche profondamente differenti e quindi anche con potenziali maggiori rischi di deteriora-

• •

mento); la valutazione del costo di verniciatura in termini temporali, quindi considerando anche i costi di manutenzione; la conversione di cicli da liquido a polvere per componenti strutturali e non; la diffusione della norma EN ISO 12944 e la recente applicazione della UNI EN 1091 per la libera circolazione dei prodotti da costruzione in ambito comunitario; la crescente specializzazione e differenziazione da parte dei verniciatori; la crescente richiesta e relativa concessione di garanzie; l'aumento dello standard qualitativo dei manufatti, quale elemento di differenziazione competitivo da parte delle aziende; i marchi di qualità.

La norma EN UNI 12944, che ha ampia diffusione nell’ambito dei cicli anticorrosivi con vernici liquide, è stata progressivamente introdotta anche nel settore della verniciatura a polvere, diventando il riferimento per la definizione della durabilità della verniciatura su supporti di acciaio al carbonio, acciaio zincato a caldo e acciaio al carbonio metallizzato a spruzzo. La diffusione di questa norma ha avuto l’importante funzione di definire i punti fondamentali per la durabilità di un ciclo, che sono: • l'ambiente di esposizione, cioè il luogo in cui verrà installato il manufatto (che determina laclasse di corrosività); • il tempo, cioè la resistenza del ciclo di verniciatura fino al primo intervento di manutenzione (che determina la classe di durabilità). Il tipo di ciclo di verniciatura è lo

Tab 1 - Procedure di prova per cicli di verniciatura su supporto in acciaio Classe di corrosione come definita nella 150 12944-2

Classe di durabilità

150 2812-1 (resistenze chimiche). Ore

150 2812-2 "50 6270 (immersione (condensa di in acqua). acqua). Ore Ore

150 9227 (nebbia salina neutra). Ore

C2

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

-

-

48 48 120

-

C3

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

-

-

48 120 240

120 240 480

C4

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

-

-

120 240 480

240 480 720

C5-I

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

168 168 168

-

240 480 720

480 720 1440

C5-M

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

-

-

240 480 720

480 720 1440

Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  17


Vernici

strumento che consente di soddisfare i due requisiti sopra citati. La norma riporta tabelle con cicli con prodotti liquidi, quindi i cicli con vernici in polvere hanno la necessità di essere testati per valutare le performance e il successivo inquadramento nelle tabelle. Gli ambienti sono stati catalogati in 6 differenti categorie, da C1 a C5-M e C5-I e ogni ambiente ha 3 classi di durabilità così ripartite: • low = bassa (2-5 anni); • medium = media (5-15 anni); • high = alta (oltre 15 anni). La tabella in apertura dell'articolo descrive i diversi ambienti che determinano la classe di corrosività. Le tabelle 1 e 2 descrivono le correlazioni tra valori di tests accelerati, quali nebbia salina neutra e umidostato/condensa d’acqua, classe di corrosività e classe di durabilità. Per alcuni Paesi europei, come Olanda e Francia, esistono già

delle mappature che consentono la determinazione della classe di corrosività delle aree, annullando l’interpretazione soggettiva. Come si nota dalle tabelle, i tests sono differenti in funzione del tipo di supporto (acciaio e acciaio zincato a caldo), in quanto per quest’ultimo l’attenzione non è tanto posta alla tenuta alla corrosione, dove il rivestimento di zinco garantisce la protezione, ma all’adesione tra zinco e prodotto verniciante. Ovviamente la preparazione superficiale riveste un ruolo fondamentale nella preparazione di tutti i supporti, in quanto può determinare il risultato, indipendentemente dal ciclo. In questo senso si registra un maggiore interesse nell’utilizzo di trattamenti meccanici, quali sabbiatura e granigliatura, per la preparazione superficiale. Inoltre, la norma ha associato la

progettazione alla verniciatura, quale componente fondamentale per il risultato finale della verniciatura e quindi della durabilità del manufatto verniciato. Per riportare alcuni esempi, la presenza di spigoli vivi e zone di ristagno di acqua possono compromettere il risultato di un buon ciclo di verniciatura. Questa considerazione porta a considerare il rivestimento di un manufatto in modo più articolato, rispetto al risultato di un test in nebbia salina su un lamierino. In Italia la norma UNI EN 1090 era stata recepita nel 2011, diventando obbligatoria dal luglio 2014, come regola per l’esecuzione di strutture in acciaio e alluminio; essa indica sia i requisiti per la valutazione di conformità delle caratteristiche prestazionali dei componenti strutturali in acciaio e di alluminio, sia i kit immessi sul mercato come

Tab 2 - Procedure di prova per la valutazione dell'adesione di cicli diverniciatura su lamiera zincata Classe di corrosione come definita nella 150 12944-2

Classe di durabilità

150 2812-1 (resistenze chimiche). Ore

C2

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

240 240 240

C3

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

240 240 240

C4

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

240 240 480

C5-I

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

240 480 720

C5-M

Bassa (Low) Media (Medium) Alta (High)

240 480 720

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Vernici

prodotti da costruzione. Nella norma ci sono numerosi richiami alla EN ISO 12944, ma in particolare sono interessanti tre aspetti: • il ciclo di verniciatura secondo norma UNI EN 1090 diventa un componente integrante della progettazione; • in relazione al punto uno la norma indica che “...le caratteristiche prestazionali dei componenti strutturali fabbricati in acciaio o di alluminio adeguatamente progettatati e fabbricati, non sono soggette a degradazione, eccetto dove si consente alla corrosione di verificarsi. Si può impedire la corrosione mediante l’uso di sistemi di protezione. La vita di servizio di un componente è preservata da un'adeguata manutenzione del componente...”; • la manutenzione quale sistema per preservare le caratteristiche strutturali (in termini economici la frequenza e complessità della manutenzione è

determinata dalla durata del ciclo di verniciatura, per cui a cicli più durevoli corrisponderà una riduzione della manutenzione, con minori rischi di decadimento strutturale e minori costi). La conseguenza che questa norma potrà generare è una maggiore interazione tra committenza e verniciatori per la definizione dei cicli, quindi in termini di supporto tecnico e comunque nell’ambito della norma EN ISO 12944. La maggiore complessità genererà una richiesta di verniciatori più qualificati, in grado di eseguire cicli più complessi, ma anche di gestire la verniciatura in modo più strutturato, in termini di controllo di processo. Akzo Nobel Coating ha ritenuto opportuno sviluppare una gamma di cicli composti da primers + top coats, specifici per tipo di supporto e/o preparazione del substrato, sfruttando tecnologie con o senza composti di Zinco ed anche differenti polimeri, per consentire agli applicatori di offrire durabilità mol-

to elevate. Inoltre la tecnologia dei prodotti vernicianti in polvere combina un'elevata protezione anticorrosiva, unendo proprietà chimiche con un importante effetto barriera. I risultati permettono di coprire le classi C4-H, C5-I H e C5-M H. Alcuni di questi cicli sono già stati omologati da Qualisteelcoat ed altri ancora sono i corso di omologazione (vedi tab 3). Infine è stata posta attenzione anche allo sviluppo di cicli misti polvere + liquido, come opportunità addizionale ai cicli interamente a polvere. Questo passaggio non deve essere inteso come percorso regressivo, ma come soluzione a specifiche esigenze di verniciatura, quali ad esempio il completamento della verniciatura in cantiere. In questo senso vanno sottolineati i vantaggi dei cicli a polvere rispetto a quelli a liquido, che sono: facilità di applicazione, brevi tempi di esecuzione anche per cicli multistrato e quindi minore costo e impatto ambientale.

Tab 3 – Cicli Akzo Nobel Coating per i vari tipi di supporti, di protezione e di protezione Supporto Pre-trattamento Principio

Sistema

Acciao

Chimico

Passivazione

APP120 + Interpon D

Acciao

"Chimico Meccanico"

Effetto Barriera

BPP660 + Interpon D

Acciao

"Chimico Meccanico"

Protezione catodica PZ790 + Interpon D

Acciao

Meccanico

Protezione catodica PZ790 + + effetto bariera BPP600 + Interpon D

L= bassa 2-5 anni

M= media 5-15 anni

C1

C2

C3

C4

C5‐M C5‐I

H= alta oltre ai 15 anni

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Sicurezza

Attenzione ai prodotti chimici!

ISBN 978-92-9191-951-2

Spiegazione dei pittogrammi di pericolo

Sai cosa significano questi pittogrammi?

PITTOGRAMMI

DI PERICOLO I pittogrammi che vengono stampati sulle etichette dei prodotti chimici sono cambiati. Previeni malattie e infortuni sul lavoro imparando qualcosa in più sui nuovi pittogrammi. Nei posti di lavoro le sostanze chimiche sono utilizzate quotidianamente all’interno di prodotti per la pulizia, vernici e altro, non solo nelle fabbriche e negli impianti produttivi ma anche in edilizia e nel settore dei servizi. Nel 2009 il regolamento CLP dell’Unione Europea relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele chimiche ha introdotto dei nuovi pittogrammi di pericolo. I nuovi pittogrammi a forma di rombo indicano la natura dei pericoli associati all’uso di una sostanza o miscela pericolosa. Sulle etichette i pittogrammi sono accompagnati da avvertenze, indicazioni di pericolo e consigli di prudenza, oltre che da informazioni sul prodotto e sul fornitore. Impara con Napo a mantenere la sicurezza sul luogo di lavoro! Guarda “Napo in… Attenzione ai prodotti chimici!” su http://www.napofilm.net/it/napos-films/chemicals I prodotti chimici accompagnati da questo pittogramma sono: Gas sotto pressione (compressi, liquefatti, disciolti) che potrebbero esplodere se esposti al calore Gas refrigerati che potrebbero causare ustioni o lesioni criogeniche Anche gas che sono normalmente sicuri possono diventare pericolosi quando sono sottoposti a pressurizzazione. Questo pittogramma indica: Esplosivi, Sostanze e miscele autoreattive, Perossidi organici che possono causare esplosioni se esposti al calore.

La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l’azienda.

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Sicurezza

Attenzione ai prodotti chimici! Spiegazione dei pittogrammi di pericolo

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Occorre prestare attenzione al significato dei due pittogrammi di questa riga, simili tra di loro. Questo mette in guardia da: Gas, aerosol, liquidi e solidi infiammabili Sostanze e miscele autoriscaldanti Liquidi e solidi piroforici che potrebbero infiammarsi a contatto con l’aria Sostanze e miscele che a contatto con l’acqua emanano gas infiammabili Sostanze e miscele autoreattive o perossidi organici che possono provocare un incendio se esposti al calore

La presenza di questo pittogramma sull’etichetta, invece, indica che si ha a che fare con gas, solidi e liquidi comburenti che possono provocare o rendere più pericoloso un incendio o un’esplosione.

Una sostanza o miscela con questo pittogramma può indicare uno o più dei seguenti effetti nocivi: È cancerogena Nuoce alla fertilità e al feto Causa mutazioni È un sensibilizzante delle vie respiratorie e può causare allergia, asma o difficoltà respiratorie se inalato È tossica per determinati organi Comporta pericoli da aspirazione: può essere dannosa o anche letale se ingerita o introdotta all’interno delle vie respiratorie

In questo caso si ha a che fare con una sostanza chimica che ha una tossicità acuta a contatto con la pelle, se inalata o ingerita, e che può anche essere letale.

Ogni volta che si usa una sostanza chimica con questo pittogramma, bisogna fare attenzione perché la sostanza è corrosiva e può causare gravi ustioni alla pelle e danni agli occhi. Il simbolo può indicare anche un’azione corrosiva sui metalli. Questo pittogramma indica una sostanza con una o più delle seguenti proprietà: È nociva Causa sensibilizzazione cutanea e irritazioni a pelle e occhi Irrita le vie respiratorie Ha effetti narcotici, provoca sonnolenza o vertigini È pericolosa per l’ozono Questo pittogramma segnala una sostanza pericolosa per l’ambiente e tossica per gli organismi acquatici.

Napo è il protagonista di una serie di cartoni animati che vuole introdurre il tema della salute e della sicurezza sul lavoro in maniera divertente e facile da ricordare. I cartoni animati di Napo evidenziano i possibili pericoli sul posto di lavoro, il modo per identificarli e le precauzioni da prendere per migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro. Visita: www.napofilm.net

Per maggiori informazioni visita http://osha.europa.eu/it/ topics/ds/clp-2013-classification-labelling-and-packagingof-substances-and-mixtures

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) supporta la Commissione Europea nel promuovere la conoscenza dei nuovi simboli che identificano le sostanze chimiche presso quanti vengono a contatto con tali sostanze sul lavoro e presso i datori di lavoro stessi.

Puoi anche visitare la pagina sul regolamento CLP dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) su http://echa.europa. eu/it/regulations/clp Con il supporto del Consorzio Napo TE-30-12-714-IT-N

http://osha.europa.eu/it

http://osha.europa.eu/en/general-faq/faq-on-dangeroussubstances

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Per ricevere ulteriori informazioni sugli articoli di questa rubrica scrivere a:

info@finishing.it indicando il relativo numero di pagina

Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizione e scelta dei clienti);

2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per

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cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.

• Dow

In questo numero:

• Franchi e Kim • Dollmar Meccanica • Verinlegno • Axalta • Urai • St Powder Coatings • Durr • Torchiani • Sia Biffignandi • Indicam • Metef


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SOLVENTI PER LAVAGGIO In molti settori la pulizia delle superfici metalliche è diventata un importante fattore di qualità. Devono essere rispettati capitolati e specifiche ben precise. L’impegno finanziario, tecnico e di personale necessario per soddisfare tali requisiti dipende dalla scelta del giusto agente sgrassante. Al termine della fabbricazione e della lavorazione di componenti metallici, è inevitabile che la superficie risulti sporca. Le contaminazioni, quali oli ed emulsioni, influenzano la qualità dei successivi processi di produzione, ad esempio la verniciatura, la saldatura, l’incollaggio e l’assemblaggio, e possono compromettere la funzionalità del prodotto finito. La pulizia dei componenti industriali deve quindi soddisfare tutti i requisiti richiesti dai processi a valle. Per tale scopo vengono principalmente utilizzate tecniche di lavaggio che impiegano agenti chimici liquidi. Lavaggio con solventi o prodotti acquosi? Il tipo di contaminazione, il materiale e la geometria sono fattori essenziali per indirizzare la scelta. La qualità, l’efficienza dei costi, la stabilità e i tempi di lavorazione del processo di lavaggio, dipendono in massima parte dal potere solvente dell’agente sgrassante utilizzato. Gli agenti più frequentemente impiegati sono solventi o detergenti a base acquosa. Nel

selezionare il giusto prodotto per il lavaggio, si applica il principio chimico in base al quale “il simile scioglie il simile”. In altre parole: per i tipi di contaminazioni a base acquosa (polari) quali fluidi di raffreddamento e lubrificanti, nonché per rimuovere residui solidi quali sali, residui di pasta lucidante e polveri, solitamente è preferibile utilizzare agenti chimici acquosi. Questi sono disponibili in formulazioni acide, alcaline o con pH neutro. Si consiglia sempre di testare la compatibilità con il materiale del componente; il risultato che si può ottenere in termini di qualità di pulizia e costanza di risultati nel tempo, migliora molto eseguendo precedentemente delle prove. Per garantire dei risultati di pulizia costanti nel tempo, i processi ad acqua devono infatti essere sottoposti a regolare monitoraggio con il controllo di parametri chiave, quali la concentrazione del detergente, la temperatura, la qualità dell’acqua di risciacquo e le condizioni dei filtri. Nel rimuovere contaminazioni non polari a base di olii minerali, ad esempio oli di lavorazione, grasso o cera, è preferibile utilizzare come agente sgrassante un solvente. Una volta rimossi gli oli con il solvente, i trucioli e le polveri (immessi nell’impianto sul componente insieme agli oli), perdono adesione e possono

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essere facilmente rimossi nello stesso impianto per effetto meccanico. Tra le applicazioni tradizionali per il lavaggio a solvente vi sono le seguenti: • lavaggio di pezzi pesantemente contaminati con oli che richiedono ampi sforzi di trattamento e possono determinare risultati scarsi o scarsa costanza qualitativa, in caso di utilizzo di agenti sgrassanti a base acquosa; in questi casi, l’utilizzo di sgrassanti a base acquosa determina anche consumi e spese elevati in termini di prodotti chimici, acqua ed energia, nonché alti costi di gestione dei rifiuti; inoltre, le necessarie e frequenti sostituzioni del bagno possono ridurre l’efficienza dell’impianto di lavaggio; • lavaggio di pezzi difficili da asciugare, quali parti capillari e con pareti sottili, nonché componenti stampati e parti curve; in questi casi il lavaggio ad acqua con asciugatura ad aria calda consuma grandi quantità di energia e il tempo di processo risulta molto più lungo; • operazioni di lavaggio in settori quali l’aviazione e l’aerospaziale, dove l’approvazione dei processi si basa preferenzialmente sull’uso di solventi, per garantire uno sgrassaggio perfetto; • lavaggio di componenti piccoli, ad esempio nel settore dell’elettronica, che richiede una buona compatibilità dei materiali e l’uso di agenti sgrassanti non corrosivi; • operazioni di lavaggio intermedie, che da un lato vengono effettuate per evitare di mischiare prodotti diversi, la cui rimozione richiederebbe grandi sforzi o, nei casi peggiori, risulterebbe impossibile, dall’altro per ridurre al minimo la quantità di contaminazione da olio che deve essere rimossa tramite il processo di lavaggio finale e per estendere il ciclo di vita dell’eventuale bagno acquoso a valle (come ad esempio nella produzione di dispositivi medicali).

Lavaggio efficiente e sostenibile con i solventi I solventi più utilizzati nelle industrie di lavorazione e formatura dei metalli comprendono solventi clorurati (CHC), quali il percloroetilene, e alcoli modificati come la serie Dowclene. Questi solventi offrono una buona compatibilità con i materiali, che permette di utilizzarli con tutti i tipi di metalli. Inoltre il lavaggio avviene senza corrosione, ossidazione, decolorazione, bruciature, offuscamento o altri danni alla superficie del componente. Il percloroetilene vergine e non infiammabile Dowper MC di Safechem Europe GmbH, consociata della The Dow Chemical Company, può essere utilizzato per il lavaggio e lo sgrassaggio di parti metalliche con geometrie estremamente complesse. Contiene uno speciale stabilizzante che lo rende adatto ad applicazioni complesse. Grazie al punto di ebollizione relativamente elevato (121 °C) e alla conseguente temperatura alta dei vapori, possono essere rimossi efficacemente grassi e contaminanti ossidati o induriti, con un elevato punto di fusione. Inoltre, il Dowper MC mostra una tensione superficiale minima ed è chimicamente molto stabile. Un altro vantaggio del solvente è il suo basso indice di evaporazione, che consente di asciugare in modo rapido e completo i componenti, con una notevole ri-

duzione dei tempi di ciclo, sia nel caso di parti molto complesse a livello geometrico, sia per componenti realizzati con metalli porosi, da cui spesso è difficile rimuovere i liquidi. Grazie alla possibilità di ristabilizzazione, il percloroetilene può avere una vita operativa di diversi anni. Con il Dowclene 1601, Safechem offre un solvente basato su alcoli modificati. Viene utilizzato quale alternativa ai solventi clorurati, agli idrocarburi e ai prodotti acquosi. Lei sue proprietà lipofile e idrofile consentono di rimuovere con eccellenti risultati oli 24 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014


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e grassi, nonché contaminazioni polari, ad esempio emulsioni e impronte. E’ inoltre una soluzione ideale per applicazioni difficili quali il lavaggio di scambiatori di calore, parti lucidate e costosi componenti meccanici ad altississima precisione. Il Dowclene 1601 può essere distillato, non è corrosivo ed evapora rapidamente senza lasciare residui. Tra le applicazioni tipiche vi sono il lavaggio prima di trattamenti termici, rivestimenti, saldature, brasature sotto vuoto e collature. Per il Dowper MC e il Dowclene 1601, Safechem offre test kit che consentono di controllare facilmente la qualità del solvente. Quando si deve scegliere il solvente più adatto per un determinato impiego di pulizia, le analisi del solvente e della compatibilità dell’olio offerte dai servizi di laboratorio Chemaware permettono di prendere la decisione giusta. Protezione dalla corrosione temporanea Prima di raggiungere il loro punto di utilizzo, i componenti viaggiano per migliaia di chilometri in nave, aereo o treno, pertanto devono essere protetti adeguatamente dalla corrosione. In tale ambito i solventi rappresentano una soluzione affidabile ed efficace dal punto di vista dei costi. Il Dowper MC o il Dowclene 1601 vengono mescolati a un prodotto utilizzato per la protezione, concentrato e privo di solvente. Questo viene applicato sul pezzo dopo il lavaggio. Tale processo può essere integrato nell’impianto di lavaggio o eseguito in un sistema separato. Vantaggi ambientali ed energetici Per il lavaggio dei componenti industriali i solventi sono a volte stigmatizzati per considerazioni di carattere ambientale, dovute per lo più ai tempi in cui tali prodotti venivano impiegati in sistemi aperti. Da molti anni, tuttavia, i solventi possono essere usati in sistemi a ciclo chiuso, che consentono una gestione sostenibile e rispettosa dell’ambiente. In primo luogo vi sono impianti di lavaggio completa-

mente chiusi, che operano sotto vuoto e rispettano i requisiti della Direttiva europea sui COV (composti organici volatili). Essi dispongono solitamente di un sistema di distillazione integrato, che consente di purificare continuamente il solvente, assicurando quindi una lunga vita operativa del solvente e un basso consumo. Inoltre la maggior parte degli impianti per il lavaggio è dotata di sistemi di recupero del calore, per sfruttare l’energia termica associata alla distillazione. In secondo luogo il sistema Safe-Tainer, sviluppato da Safechem contribuisce in maniera significativa a un processo rispettoso dell’ambiente. Esso contiene due diversi contenitori a doppia parete: uno per l’erogazione del solvente vergine, l’altro per il recupero dei rifiuti contenenti l’agente sgrassante. Utilizzato in un impianto di lavaggio a ciclo chiuso, il sistema SafeTainer consente di effettuare processi di lavaggio con solvente senza alcuna emissione. Scegliere l’agente sgrassante in base al principio “il simile scioglie il simile” non offre quindo solo vantaggi tecnici ed economici, ma anche ecologici. Dowper™ MC, Dowclene™ 1601, Safe-Tainer™ E CHEMAWARE™ sono marchi della The Dow Chemical Company (“Dow”) o di sue consociate.

Fonte: Dow Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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SCHEDE DI SICUREZZA FACILI Franchi&Kim è un’azienda particolarmente attenta al proprio mercato di riferimento e cerca sempre di proporre novità non solamente tecniche, ma anche gestionali, che permettano una soluzione efficace delle problematiche di settore che la clientela si trova ad affrontare. L’ultima novità in quest’ambito è rappresentata da due nuovi software, “ICS Formula” e “+SDS Schede Di Sicurezza”, che permettono di

risolvere il problema della gestione delle schede di sicurezza. Oggi c’è molta attenzione in tema di gestione dei preparati pericolosi, che sono regolamentati in modo sempre più preciso da leggi e normative che mirano a tutelare sia la salute dell’uomo, sia il rispetto per l’ambiente. Secondo la normativa vigente, tutte le attività che immettono sul mercato prodotti pericolosi (sia produttori che distributori), sono considerate responsabili dell’immissione di tale prodotto e hanno l’obbligo di redigere le schede di sicurezza nella lingua ufficiale dello Stato in cui il prodotto viene venduto, di aggiornarla quando il produttore modifica la formulazione dei semilavorati e di fornirla all’utilizzatore. Inoltre, deve tenere un

archivio contenente la prova dell’avvenuta consegna del documento al proprio cliente, su supporto cartaceo (con timbro e firma per ricevuta), oppure tramite posta certifica PEC. Chi distribuisce, oltre ad essere responsabile delle certificazioni prodotte, in caso di inadempimento, in base al Decreto legislativo n. 133 del 24/09/2009, può incorrere in pesanti sanzioni amministrative, che arrivano fino a 60.000€ in caso di mancato aggiornamento o mancata fornitura della scheda di sicurezza. È evidente che la gestione di queste procedure burocratiche implica un enorme spreco di energie per tutta la catena distributiva, oltre che un’enorme responsabilità. Franchi&Kim ha quindi elaborato i due citati sistemi gestionali in grado di garantire la gestione e l’invio di SDS, assolvendo agli obblighi di legge, mettendolo a disposizione di tutti i suoi distributori e utilizzandolo in prima persona per i clienti gestiti dalla sede. “ICS Formula” fornisce la ricetta per realizzare moltissime colorazioni anche senza l’impiego dello spettrofotometro, mettendo a disposizione del rivenditore un database contenente oltre 100 cartelle colori tra le più conosciute ed utilizzate sul mercato italiano ed internazionale. Questo permette di ottenere prodotti destinati al settore industria. La grande novità, veramente rivoluzionaria, è “+SDS Schede Di Sicurezza”, un software che gestisce la generazione e l’invio in automatico al cliente finale, tramite posta certificata PEC, delle schede di sicurezza di tutti i prodotti tinteggiati, realizzati mediante sistema tintometrico. Ogni invio viene memorizzato come previsto dal regolamento REACH. Qualora il cliente finale non disponesse della PEC, il programma consente la stampa della scheda di sicurezza, che così potrà essere consegnata manualmente con firma di ricevuta..

Fonte: Franchi e Kim Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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DOLLMAR A BIMU 2014 Il Gruppo Dollmar si è presentato alla 29ima edizione della Fiera Bimu con un gran numero di novità implementate negli ultimi due anni. Dall’ultima edizione Bimu 2012 Dollmar e Dollmar Meccanica sono cresciute, sviluppando partnership e investendo nell’innovazione. Come storica costruttrice di impianti di lavaggio, Dollmar Meccanica ha presentato due impianti per la pulizia di componentistica meccanica. RDV.4 E’ una soluzione di lavaggio a base acquosa dedicata al trattamento di pezzi con morfologia particolarmente complessa, studiata per coniugare un’elevata efficienza ad un minor impatto ambientale. DM Multisolvent Unisce i vantaggi di un impianto di lavaggio a base solvente con la polifunzionalità di un processo interamente automatico, avendo la possibilità di scegliere fra 20 diversi programmi di lavaggio con solventi idrocarburici o alcool modificati. Il punto di forza degli impianti Dollmar Meccanica è il supporto di Dollmar S.p.A., che sviluppa e fornisce soluzioni di lavaggio specifiche per ogni materiale e inquinante da rimuovere, garantendo una soluzione ad hoc per ogni cliente e un servizio post vendita completo.

La manifestazione milanese è stata anche l’occasione per presentare la nuova partnership implementata nel 2014 con MotulTech, azienda specializzata nello sviluppo e produzione di lubrificanti speciali per molte applicazioni industriali, come la lavorazione dei metalli, la lubrificazione ad alto rendimento e il trattamento termico.

Fonte: Dollmar Meccanica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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Verinlegno è più green con il CNR L’attenzione alle tematiche ecologiche, alla qualità dei processi produttivi e dei prodotti ha convinto Verinlegno a siglare un accordo con l’Istituto di Chimica Biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Sassari, diretto dal Professor Mauro Marchetti. Un incontro in parte casuale e fortunato, determinato dalla volontà di muoversi sul grande mercato cinese, si presenta denso di possibili sviluppi. Volge a conclusione proprio in questi giorni il primo contratto di collaborazione dell’azienda di Massa e Cozzile con il prestigioso istituto di ricerca. Il rapporto con il CNR ha prodotto in solo sei mesi risultati pratici, immediatamente tangibili. E’ fortemente migliorata la capacità dell’azienda di valutare i materiali di base (resine, solventi, additivi) ed è maturata la consapevolezza sulla qualità dei prodotti vernicianti in uscita dall’azienda. Nuove opportunità rese possibili a partire dall’acquisto degli strumenti necessari ai controlli e dalla loro corretta taratura. Il passaggio dalla fiducia totale nei fornitori ad un’analisi consapevole dei materiali da loro offerti cambia e migliora la natura del rapporto con i fornitori. La vocazione alla ricerca e allo sviluppo testimoniata dalla forte struttura del laboratorio di R&D interno e l’attenzione alle tematiche ecologiche porta ora allo sviluppo del rapporto con il CNR nell’ambito della ricerca su biocidi, sostanze attive capaci di impedire

l’aggressione da parte di insetti, muffe e microorganismi in genere. Le normative europee e internazionali tendono costantemente a limitarne l’uso. La ricerca di prodotti innovativi, di materie prime sostenibili, di processi a bassa emissione di VOC (composti organici volatili) sono nel dna dell’azienda. Ecco perché altri versanti, oggetto di collaborazione, saranno il green e le nanoparticelle. Da sempre Verinlegno è stata capace di fornire ai propri clienti soluzioni speciali, vernici ed effetti che altri produttori, magari più grandi, non erano in grado di offrire. Adesso la ricerca esperienziale, frutto dell’alta creatività del laboratorio interno; della volontà quotidiana di risolvere situazioni problematiche proposte dai propri clienti, trova una sponda importante nel CNR. La ricerca si avvia ad essere strutturata e strategica, finalizzata a trovare soluzioni ai più spinosi problemi che si verificano con i supporti verniciati. E’ un po’ come dire che l’eccellenza originaria dell’azienda diventa eccellenza al quadrato, grazie al ruolo ricoperto dall’Istituto di chimica del Professor Marchetti. Sarà fondamentale in questo contesto la possibilità di accesso ai finanziamenti europei del programma “Horizon 2020” promosso dalla Commissione Europea e finalizzato al sostegno alla ricerca per le pmi. Intanto, come è stato segnalato nell’ambito del 2° formulation day, svoltosi a Milano, in Federchimica,

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lo scorso 19 Maggio, l’esempio di Verinlegno sarà seguito da un pool di di 15 aziende dell’ambito chimico, che fino a ieri ritenevano praticamente impossibile stabilire rapporti proficui con la ricerca più evoluta disponibile in Italia e di valore mondiale. Finalmente, come ha commentato il Professor Mauro Marchetti nel corso dell’incontro, inizia a rompersi il velo che ha, di fatto, impedito alle pmi di eccellenza di formulare domande pratiche e specifiche a soggetti come il CNR che pure ha, nel proprio statuto la missione di aiutare le aziende a rispondere in maniera sempre più appropriata a richieste di mercato e normative nazionali e internazionali sempre più stringenti. “Da sempre -ha detto il dottor Marco Rossi del laboratorio analisi di Verinlegno, nel corso del formulation day- la filosofia di Verinlegno è la ricerca. Fino ad ora è stata soprattutto interna. Adesso entriamo in una fase di rapporti esterni che ci arricchiscono della loro conoscenza teorica per migliorare i nostri prodotti e far crescere la nostra competitività sui mercati. Stiamo per mettere a punto metodi di analisi su materie prime per le quali non esistono ancora, di fatto, normative. Stiamo attivando analisi ancora più mirate per andare ad individuare quali sono le caratteristiche chimiche che interagiscono nelle nostre formulazioni, per stabilire quali siano quelle resine, o quei solventi che possono ottimizzare i nostri risultati. Anche un

solo additivo può aiutarci nella sfida. Riteniamo che sia fondamentale, in questa direzione un approccio capace di mixare scienza, conoscenza teorica e pratica quotidiana. Il rapporto con il CNR ha portato in azienda una ventata nuova, un fervore del quale siamo tutti consapevoli che ci aiuterà ancora a migliorare nel segno della qualità dei prodotti, della salute e della sicurezza dell’uomo”.

Fonte: Verinlegno Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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ABCITE DI AXALTA Il sistema verniciante in polvere Abcite® 1060 di Axalta Coating Systems, ha superato i severi standard ISO 20340 per vernici protettive a fase unica, per strutture utilizzate in mare aperto. Il sistema permette di avere flessibilità di applicazione senza l’utilizzo di primer, è duraturo e praticamente non richiede manutenzione. Le vernici per parti e componenti utilizzati in mare aperto devono soddisfare severi requisiti; alti livelli di umidità e nebbia salina, in abbinamento a intensi raggi UV, creano infatti un ambiente molto corrosivo e, allo stesso tempo, la vernice è esposta a stress meccanici estremi, soprattutto nelle zone in cui viene sferzata dalle onde. Abcite, che ha anche recentemente ottenuto la Certificazione ISO 12944-6 per la protezione contro la corrosione nelle categorie C5-M Alta e Im3 Alta, ha dato prova della propria qualità e resistenza in condizioni estreme. L’ISO 20340 viene considerato come il test più importante per la misurazione della protezione dalla corrosione delle vernici protettive in strutture utilizzate in alto mare. In questo test, i supporti in acciaio verniciati e tracciati vengono esposti ad eventi atmosferici simulati, come nebbia salina, raggi UV e shock termici per 25 settimane. Abcite ha superato tutte le prove: dopo 25 cicli di test non si è osservato alcun danno esterno nello strato verniciato e le aree tracciate non avevano subito sfogliamenti o infiltrazioni da corrosione. Abcite è stata applicata a fase unica direttamente sull’acciaio, senza primer o promotore d’adesione, dimostrandosi in grado di offrire un livello di protezione alla corrosione che viene normalmente raggiunto con vernici liquide in tre o cinque strati. Nell’utilizzo di questo prodotto vi sono dei vantaggi economici e di salvaguardia dell’ambiente. Rispetto ai sistemi triplostrato, che utilizzano vernici liquide a base di solvente, è possibile avere un risparmio di materiale di oltre il 40% ed il processo stesso di lavorazione consuma meno energia; inoltre non contiene solventi, bisfenolo o sostanze nocive soggette a legislazioni nazionali. Abcite rappresenta una soluzione ideale per la protezione contro la corrosione in altre applicazioni ed è utilizzato con successo per verniciare tubazioni e impianti (internamente e esternamente) per acqua potabile e fognature, semafori e segnaletica stradale, navi, costruzioni edili, impianti industriali, recinzioni e mobili da esterni. Fonte: Axalta Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it 30 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014


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IQ IL GLOSSMETRO PIÙ AVANZATO PER LA VALUTAZIONE DI SUPERFICI AD ALTA FINITURA La qualità superficiale che l’occhio umano percepisce durante l’osservazione di un qualsiasi oggetto, dipende largamente dalla capacità di riflessione della luce da parte della sua stessa superficie. Più una superficie è lucida e più dettagliata e nitida dovrebbe risultare l’immagine di un oggetto che vi sia riflesso. E’ il caso, ad esempio, di uno specchio, di una superficie metallica lucidata o della finitura superficiale di uno yacht. Il metodo comunemente utilizzato per valutare la lucentezza di una superficie prevede l’utilizzo dei Glossmetri. Questi strumenti inviano un raggio di luce e ne misurano la quantità riflessa ad un angolo di riflessione identico all’angolo di incidenza. Maggiore sarà la quantità di luce riflessa, più alto sarà il valore di Gloss e viceversa. È esperienza comune verificare che, spesso, superfici aventi uguali valori di gloss, presentano qualità superficiali visibilmente diverse. I due pannelli (Immagine 1 Effetto buccia d’arancia) hanno lo stesso valore di Gloss, ma è evidente che la loro qualità superficiale, da cui dipende la nitidezza dell’immagine riflessa, è nettamente diversa. Il pannello di destra evidenzia la presenza dell’effetto “buccia d’arancia” normalmente causato da una cattiva distensione del coating successiva all’applicazione Le ragioni della differenza tra la qualità percepita dall’occhio umano e quella misurata dal Glossmetro, risiedono nel fatto che quest’ultimo registra come semplice valore numerico la quantità di luce riflessa, senza valutarne le possibili variazioni, e cioè “come” la luce viene riflessa. Al contrario, l’occhio umano possiede una fitta serie di sensori, chiamati coni, in grado di rilevare le impercettibili variazioni di struttura superficiale

responsabili della qualità effettivamente osservata. Per lo stesso motivo anche le due seguenti figure (Immagine: 2a e 2b Effetto Haze), rappresentanti due pannelli aventi uguali valori Gloss, mostrano in realtà aspetti estetici nettamente differenti. In questo caso il pannello di destra mostra un effetto “Haze” (velatura) causato da microstrutture superficiali imputabili ad incompatibilità tra i componenti formulativi, cattiva dispersione o problemi in fase di essiccamento / polimerizzazione del coating.

Immagine:1 – Effetto buccia d’arancia

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In questo caso il pannello di destra mostra un effetto “Haze” (velatura) causato da microstrutture superficiali imputabili ad incompatibilità tra i componenti formulativi, cattiva dispersione o problemi in fase di essiccamento / polimerizzazione del coating. Immagine:2a – Effetto Haze

I nuovi strumenti IQ Trigloss e IQ Dualgloss consentono di effettuare, oltre alle classiche misure di Gloss, anche la rilevazione del Profilo di Riflettanza della luce su un angolo compreso tra 14° e 26°, grazie alla funzione goniofotometrica integrata. I pratica lo strumento utilizza una serie di micro sensori in grado di simulare l’effetto della luce riflessa nell’occhio umano. Il software incorporato analizza il grafico ottenuto e ne calcola istantaneamente i valori di: Gloss (lucentezza) - secondo ISO 2813, ASTM D523. (20°-60° Mod. Dualgloss; 20°-60°-85° Mod Trigloss) Haze (velatura) - secondo ASTM E430. Rspec Riflettanza Speculare – picco di riflettanza a 20 ± 0,09375°. DOI – Distinctness of Image (Nitidezza di Immagine) – secondo ASTM D5767A RIQ – Reflected Image Quality (Qualità di Immagine Riflessa) Quest’ultimo parametro, esclusivo di questi strumenti, è ottenuto mediante un’analisi a più alta risoluzione della curva di riflettanza. Il parametro RIQ

Immagine:2b – Effetto Haze

consente di differenziare le variazioni di aspetto superficiale soprattutto ad alto valore di Gloss, superando nettamente la caratterizzazione sulla base del Distinctness of Image (DOI). I valori di RIQ (impostato di default) e DOI (selezionabile dall’utente) sono una funzione della pendenza della curva e hanno entrambi valori compresi tra 0 e 100. Il valore 100 rappresenta una superficie perfettamente liscia, capace di riflettere un’immagine perfettamente nitida, e a cui corrisponde una curva di riflettenza stretta e appuntita simile quella del grafico qui sopra riportato (DOI = 98,5). All’aumentare della difettosità superficiale il valore di DOI e RIQ diminuiscono, mentre il profilo di riflettenza risulta più basso e ampio. Ecco un esempio estremo di due pannelli, in vetro lucido – linea blu e un pannello stampato 20l – linea rossa. Il valore di Gloss è molto simile, vedi tabella, ma il vetro, che ha un alto valore di DOI e basso valore di Haze, restituisce un’immagine riflessa nitida, mentre il pannello stampato restituisce un’immagine

Immagine 3: Profilo di Riflettanza che mostra la distribuzione della luce riflessa.

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Schermata principale: visualizzazione contemporanea di tutti i valori ottenuti.

Schermata statistica: Media, Val. Minimo, Val. Massimo e Deviazione Standard

201

Glass Std

Gloss

39.68

37.77

Haze

33.37

125.57

RSPEC

8.16

24.81

DOI

29.49

92.18

riflessa del tutto indistinta. I due Profili di Riflettanza sovrapposti costituiscono la rappresentazione grafica di quanto percepito visivamente. Gli strumenti IQ Dualgloss e IQ Trigloss rappresentano un’importante evoluzione negli strumenti per la valutazione della qualità superficiale, storicamente ingombranti e costosi. Questi nuovi strumenti sono economici, compatti, portatili, muniti di batterie al Litio ricaricabili tramite caricabatteria o mediante cavo USB. Possiedono, in memoria, il software necessario per elaborare i dati di prova in formato .csv, facilmente esportabile in fogli di calcolo Excel Microsoft o Apple. La scocca esterna in alluminio li rende robusti e affidabili. La visualizzazione dei dati e dei grafici è affidata all’ampio e luminoso schermo a colori, mentre le impostazioni di misura si effettuano in maniera molto intuitiva mediante 5 pulsanti a sfioramento. I campi applicativi di questo strumento comprendono la produzione e l’applicazione di vernici, il coil coating, la lucidatura dei metalli, la nautica con particolare riferimento al gelcoat, l’automotive, inchiostri & stampa, vernici in polvere, manufatti in plastica, produzione di additivi per vernici e inchiostri, industria del mobile e comunque tutti quei settori in cui l’aspetto estetico gioca un ruolo determinante.

Fonte: Urai Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Andamento grafico dei valori di Gloss in relazione alle diverse misure effettuate Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  33


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POLVERI SU MISURA La ST Powder Coatings, produttrice di vernici in polvere termoindurenti di altissima qualità, persegue una politica di miglioramento continuo. Elementi di forza sono l’elevata flessibilità nell’esaudire le richieste del cliente e nel rispondere alle sue esigenze con prontezza. ST Powder Coatings dispone di un sistema di tracciabilità che va dalla fase di ricevimento materie prime fino alla consegna dei prodotti finiti. Il settore Ricerca & Sviluppo si dedica alla formulazione di prodotti innovativi rispondenti alle esigenze del mercato, che richiede nuove soluzioni e nuovi effetti. Vengono studiate vernici termoindurenti con spessori del film più bassi, cicli di cottura più rapidi, temperature di polimerizzazione più basse, miglioramento delle proprietà anticorrosive, resistenza agli UV, migliore applicabilità. Sotto il profilo estetico sono stati presentati diversi ef-

fetti speciali e altri sono allo studio. I prodotti sono formulati in accordo al regolamento Reach e sono privi di sostanze SVHC (Substances of very high concern). Una volta sviluppati i prodotti, il Laboratorio Applicativo esegue i controlli inerenti le differenti fasi, dal controllo delle materie prime al collaudo del prodotto finito. Per i suoi prodotti l’azienda ha ottenuto le omologazioni Qualicoat, GSB, Polyester Med. La ST Powder Coatings opera garantendo la massima qualità, nel rispetto dell’attuale legislazione in tema ambientale e della salute e sicurezza dei lavoratori; attua infatti un sistema di gestione conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2008 (per la qualità), UNI EN ISO 14001:2004 (per l’ambiente) e BS 18001:2007 (per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro). ST è e una delle poche società alla quale Certiquality ha rila-

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ST Powder Coatings offre in pronta consegna oltre 700 prodotti, disponibili a magazzino, una gamma che va sempre più arricchendosi, ed è in grado di consegnare le vernici in polvere “taylor made” su specifiche esigenze del cliente in tempi brevissimi.

Fonte: St Powder Coatings Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

sciato la prestigiosa “Attestazione d’eccellenza”. La gamma dei prodotti, oltre 9000 formulazioni, è costituita dalla linea standard (vernici in polvere epossidiche, epossipoliesteri, poliesteri standard TGIC-Free, poliesteri TGIC-Free architectural, poliuretani alifatici), dalla linea speciale (vernici in polvere superdurabili TGIC-Free architectural, vernici in polvere zinch-rich primer, vernici in polvere antigraffiti, vernici antistatiche) e dalla linea “bonderizzati”, che consente di ottenere un’ampia gamma di finiture ad effetto speciale, caratterizzate da elevata uniformità ed efficienza (minor consumo di polvere e minor quantità di residui).

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ECOCWAVE BY DÜRR ECOCLEAN Con la EcoCWave, Dürr Ecoclean ha creato un sistema innovativo per i processi di lavaggio in soluzione acquosa, che trattano in maniera efficace sia le applicazioni standard che quelle di precisione. Per raggiungere quest’obiettivo la nuova macchina presenta caratteristiche polivalenti, che offrono una qualità di lavaggio superiore, un’elevata affidabilità del processo, oltre a tempi d’inattività ridotti e un minimo consumo di energia. Inoltre la EcoCWave, macchina molto flessibile, pone dei nuovi parametri in materia di ingombro, operabilità e design. Che si tratti dell’industria automobilistica e dei suoi innumerevoli fornitori, o dell’industria meccanica più classica o di quella di precisione, che si tratti dì imbutitura, di stampaggio, di profilatura, di sistemi ottici

o di tecnologia medica, il lavaggio di componenti in soluzione acquosa con detergenti alcalini, neutri o acidi è una delle tecnologie da sempre più applicate nei diversi settori industriali. I campi di applicazione variano dal lavaggio preliminare a quello intermedio fino ad arrivare al lavaggio di precisione. La nuova EcoCWave della Dürr Ecoclean sostituisce il modello Universal 81W e offre un’ampia varietà di applicazioni, grazie alla sua lungimirante tecnologia. L’ingombro ridotto permette di inserire la nuova macchina senza alcun problema in ogni processo di produzione. Dispone inoltre di un’alta flessibilità, adattandosi facilmente ai requisiti di pulizia e di produzione richiesti, garantendo così la sicurezza dell’investimento. Una tecnologia intelligente porta a una qualità di lavaggio superiore A seconda delle esigenze del cliente, la EcoCWave é dotata di due o tre serbatoi. Per favorire il deflusso, i serbatoio sono stati posizionati verticalmente ed hanno una sezione circolare. Rispetto ai serbatoi degli impianti di lavaggio tradizionale, generalmente di sezione rettangolare e montati orizzontalmente nella parte inferiore della macchina, i serbatoi cilindrici prevengono la formazione di depositi e di sporcizia, motivo per il quale risulta una migliore qualità di lavaggio e una vita operativa dei bagni più lunga. Inoltre ogni serbatoio ha il suo circuito separato e un sistema completo di filtrazione: i bagni di lavaggio e di risciacquo sono filtrati, sia al riempimento, sia allo svuotamento della camera di lavoro e operano in bypass. Nell’alloggiamento del filtro si possono inserire sia filtri a sacco sia filtri a cartuccia: in questo modo la filtrazione può essere adattata in modo semplice e rapido alle specifiche di pulizia richiesta, senza alcuna modifica dell’hardware. Anche la ridisegnata struttura rotante all’interno della camera di lavoro fornisce un importante contributo a migliorare le prestazioni della macchina; assicura infatti che la soluzione detergente e l’azione meccanica degli ultrasuoni o del sistema di spruzzatura possano facilmente raggiungere gli elementi da lavare da tutti i lati. Inoltre l’effetto di trascinamento dovuto alla struttura rotante è stato ampliamente minimizzato. Riduzione dei costi unitari con cicli più rapidi Nella EcoCWave pompe molto potenti e tubazioni di grande diametro accelerano il riempimento e lo

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svuotamento della camera di lavoro e dei serbatoi, minimizzando i tempi di inattività, aumentando la produzione e riducendo i costi unitari. Anche i processi di lavaggio a spruzzo beneficiano di queste migliorie; sono stati infatti aumentati gli ugelli di spruzzatura e ne è stata migliorata la disposizione, ottenendo così prestazioni più efficaci e riducendo i tempi-ciclo, anche nei casi di semplici lavaggi preliminari. Per ridurre ulteriormente i tempi-ciclo, è stata migliorata anche l’asciugatura a vuoto, generalmente abbinata all’asciugatura ad aria calda. Una risposta ad ogni requisito di pulizia L’impiego di pompe a frequenza variabile permette di adattare la portata alle proprie esigenze. Il risultato è, da un lato, un alto risparmio di energia e, dall’altro, la possibilità di selezionare il processo di lavaggio più adeguato per raggiungere i desiderati requisiti di pulizia. Si possono quindi raggiungere diversi livelli di riempimento nella camera di lavoro durante il processo di immersione, come ad esempio per il lavaggio di componenti con fori ciechi o con una geometria complessa, quando si alternano continui cicli di riempimento e di svuotamento. Un intenso e continuo ricambio della soluzione detergente nelle zone critiche del componente aumenta notevolmente l’effetto del lavaggio. Nei processi di lavaggio a spruzzo, la forza del getto può essere regolata a seconda del componente da processare. La possibilità di poter regolare la pressione di spruzzatura inoltre amplia lo spettro dei detergenti utilizzabili. Il sistema “Aquaclean”, che può essere integrato nell’impianto, garantisce un trattamento continuo dei bagni. Con il calore disperso dal processo di evaporazione all’interno di tale sistema si riscalda completamente la soluzione di lavaggio nel primo serbatoio. Flessibilità anche nel volume di carico La camera di lavoro ermetica della EcoCWave é concepita per lotti fino ad una dimensione di 670 x 480 x 300 mm. Come soluzione alternativa è possibile integrare una camera di lavoro più grande, con una dimensione di 670 x 480 x 400 mm, senza ingrandire l‘ingombro della macchina. Il volume adattato alla configurazione del lotto da trattare riduce i costi unitari.

La visualizzazione dei diversi dati di processo, come ad esempio il livello di riempimento nella camera di lavoro, avviene tramite un monitoraggio del processo in tempo reale. E’ anche possibile rilevare tutti i parametri essenziali del processo, opzione utile, ad esempio, per lo sviluppo dei programmi di lavaggio. Design dell’impianto: riduzione dell’ingombro e predisposizione a modifiche Oltre alle sue alte prestazioni, gli ingegneri della Dürr Ecoclean hanno rivolto un’attenzione particolare alla riduzione dell’ingombro della EcoCWave; infatti la superficie della macchina, dotata di due serbatoi, è di soli 5,5 metri quadrati. E ancora, la EcoCWave eccelle per il suo attraente design, con il caricatore integrato e la pannellatura esterna costituita da vetri di sicurezza.

Fonte: Durr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Facilità operativa con visualizzazione del processo Il nuovo display a colori con icone auto esplicative rende l’uso della EcoCWave facile, rapido e sicuro. Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  37


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CHIMICA PER LA MECCANICA Per l’azienda Torchiani, essere nata a Brescia e avere sede nella città che può essere considerata la capitale storica della lavorazione dei metalli, è una precisa responsabilità: significa essere al servizio di un tessuto industriale molto esigente. Ma è anche un grande vantaggio: vuole dire infatti aver maturato e continuare ad implementare un know how di grande spessore nel settore professionale e organizzativo. La gamma prodotti e l’attività collaborativa rivolta al settore della meccanica, configura la Torchiani come un riferimento completo e propositivo, in grado di garantire i più elevati livelli di fornitura e un dialogo consulenziale finalizzato ad ottimizzare le filiere produttive all’interno delle officine. Nella gamma troviamo infatti le risposte più moderne con le quali la ricerca chimica risponde alle richieste sia di trattamento superficiale dei metalli (prodotti per galvanica, sgrassaggio, fosfatazione e preverniciatura), sia per le lavorazioni con macchine utensili di ogni tipo, che operano prevalentemente per deformazione e asportazione di truciolo: lubrorefrigeranti, sgrassanti, oli evaporabili, aerosol e grassi, prodotti biotecnologici e molti altri ancora. “Far ottenere ai clienti i più elevati rendimenti operativi dalle loro macchine – ha affermato Riccardo Tosi, responsabile del team commerciale Torchiani specializzato nel dialogo con le industrie meccaniche – è il nostro principale obiettivo, ma non il solo. Prestazioni e durata delle macchine sono infatti strettamente connessi: un prodotto chimico di eccellenza può fare veramente molto per creare l’equilibrio migliore fra questi due aspetti, apparentemente antitetici. Gli utensili hanno bisogno della chimica per funzio-

RICCARDO TOSI responsabile commerciale Torchiani settore meccanica

nare ad alte velocità e con livelli di precisione estremi. Questo comporta usura. Compito della chimica è quello di ridurre lo stress meccanico. Il nostro ruolo è fare da collegamento fra ricerca nel settore chimico, produttori e utilizzatori finali: le officine. Il primo impegno della Torchiani è perciò il monitoraggio e la selezione accurata dei fornitori: che spaziano dalle grandi multinazionali della chimica, fino ad aziende che propongono prodotti di nicchia. Oggi le aziende del settore meccanico vivono una condizione complessa: si trovano a dover restare competitive grazie alle tecnologie, che però richiedono attenzioni maggior di un tempo, in termini di manutenzione e scelta dei prodotti di consumo, soprattutto quelli funzionali alle lavorazioni. Si chiedono maggiori prestazioni, ma bisogna allo stesso tempo contenere i costi del processo di filiera. L’evoluzione della chimica può aiutare molto le aziende meccaniche in questa loro necessità, con prodotti che sono il risultato di importanti investimenti in R&D. In particolare oggi disponiamo di lubrificanti industriali con speciali miscele di oli base e additivi, capaci di ridurre in modo straordinario il coefficiente di attrito e l’usura. Proprio perché il settore è in costante evoluzione e richiede massima specializzazione, la Torchiani ha creato all’interno dell’azienda una divisione specificatamente dedicata all’industria meccanica. Una realtà integrata e sinergica all’organizzazione aziendale, ma allo stesso tempo autonoma e dinamica, per fornire in modo mirato le risposte giuste e ampliare costantemente l’offerta di prodotti altamente performanti e, fatto sempre più importante, attenti anche all’ambiente”. Fonte: Torchiani Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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L’IMPORTANZA DELL’ARIA COMPRESSA Uno dei parametri che condizionano i risultati della verniciatura e la vita operativa degli utensili pneumatici, in particolare quelli impiegati nella levigatura, è la scarsa o incostante qualità dell’aria compressa utilizzata. Si tratta di un argomento molto vasto, spesso trascurato, che può essere visto da diversi punti di vista. Affrontiamo il discorso su come e quanto incida

Fig. 1 - Il percorso dell’aria compressa prima di arrivare alla pistola di verniciatura

la qualità dell’aria compressa in relazione ai difetti di verniciatura, fenomeni acuitosi con il progressivo incremento dell’impiego delle vernici all’acqua. Il percorso che l’aria compressa prima di arrivare alla pistola di verniciatura è schematizzato nella figura 1. L’aria viene aspirata dall’atmosfera e filtrata con filtri molto grossolani, che raramente vengono controllati. Viene quindi compressa con sistemi a pistone o a vite, che necessitano di essere costantemente lubrificati, e infine stoccata nei serbatoi. Attraversando le tubazioni, raccoglie tutti i detriti che si formano a causa della loro corrosione. La figura 2 riassume schematicamente i più comuni contaminanti dell’aria compressa. I principali nemici del verniciatore sono l’olio e l’umidità, entrambi difficili da combattere con i sistemi di filtraggio tradizionali. Vediamo nel dettaglio i danni che possono causare e soprattutto come è possibile evitarli in modo sicuro ed economico. Olio La pistola di verniciatura sfrutta la forza dell’aria compressa per veicolare la vernice sul supporto. All’inter-

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Block notes Fig. 3 e 4

no della pistola, grazie agli appositi ugelli, la vernice viene atomizzata. La presenza di olio comporta che anch’esso venga atomizzato insieme alla vernice, provocando la comparsa di “chiazze gialle” sulle tinte chiare, scarsa aderenza e schivature. Umidità Tutte le fasi della preparazione del supporto, come levigatura, stuccatura e stesura del fondo, necessitano di essere spruzzate con aria compressa per rimuovere la polvere residua; questi materiali sono molto porosi ed assorbono l’umidità contenuta nell’aria compressa utilizzata. Questo comporta alcuni inconvenienti, come il rallentamento dei tempi di appassimento, con la comparsa dopo qualche mese di bollicine dovute proprio all’umidità che raggiunge la superficie, nonché lo sfogliamento, in quanto non vi è più aderenza. L’incostanza dell’efficienza dell’essiccatore a ciclo frigorifero, dovuta spesso all’innalzamento della temperatura durante il periodo estivo, è un ulteriore importante elemento di incertezza rispetto al giusto livello di umidità contenuta nell’aria compressa. Una nuova soluzione Si può ottenere il massimo della qualità con un sistema semplice ed affidabile come il Drypoint System prodotto dalla Beko Technologies e distribuito in Italia da sia Biffignandi spa, che racchiude in modo ef-

ficiente i molteplici sviluppi e brevetti realizzati dalla Beko Technologies, grazie alla sua posizione di leader nello sviluppo dei trattamenti dell’aria compressa. Drypoint System è composto da due unità di trattamento aria: Clearpoint e Drypoint M, che rispettivamente filtrano ed essiccano l’aria compressa in un unico aggregato. Clearpoint è un filtro disoleatore a coalescenza, con scarico di condensa automatico a galleggiante. La cartuccia filtrante è realizzata con 7 strati di borosili-

Fig. 5 – Grado di ritenzione del filtro

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Fig. 6 – Schema del processo di essiccazione dell’aria compressa cato strutturati con doppia gabbia in acciaio inox, che garantisce una microfiltrazione fino a 0,01 micron, con olio residuo fino a 0,01 mg/m3 a 20°C ed 1 bar abs. In questa prima fase di trattamento si rimuovono il particolato solido e l’olio che inquinano l’aria compressa; inoltre, grazie all’azione ciclonica che si crea all’interno di Clearpoint, viene scaricata anche l’acqua allo stato solido già presente nelle tubazioni. Drypoint M è un essiccatore a membrana ad alta selezione. Al suo interno vi sono delle membrane a fibre cave, per mezzo delle quali si ottiene l’essiccazione dell’aria compressa mediante un procedimento fisico similare all’osmosi. Qui si rimuove il vapore d’acqua tenuto in sospensione dall’aria compressa, ottenendo un drastico abbattimento sia dell’umidità relativa che del punto di rugiada in pressione. Drypoint System è facile da installare, non necessita di allacciamenti elettrici, di tempi di avviamento, non ha parti in movimento o motorini elettrici soggetti ad usura e può essere utilizzato ad intermittenza, garantendo da subito il massimo della prestazione: è sufficiente installarlo e goderne i benefici. L’unica cautela sarà quella di non applicarlo in pre-

senza di temperature dell’aria superiori ai 60°, situazione in teoria possibile se l’apparecchio viene posizionato immediatamente in uscita da un compressore a pistoni. E’ quindi consigliabile posizionarlo in prossimità del reparto di verniciatura o levigatura, per permettere la pulizia dal residuo dei tubi e per allontanarlo dal compressore. La cartuccia filtrante va sostituita periodicamente, in modo da mantenere efficiente la filtrazione ed impedire che impurità e olio raggiungano la membrana, compromettendone le prestazioni. La vita utile della cartuccia è funzione della qualità e della quantità dell’aria filtrata ed è stata valutata ampiamente superiore all’anno, in presenza di un consumo continuativo utile per alimentare una pistola di verniciatura con qualità d’aria media. Fonte: Sia Biffignandi Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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IL FATTURATO DEI CONTRAFFATTORI IN CRESCITA Non c’è solo l’evasione, ma anche la contraffazione tra i fattori responsabili della non crescita economica del nostro Paese. È quanto emerge dai dati presentati da INDICAM, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione alla sua assemblea annuale, un tradizionale momento di confronto tra le diverse Istituzioni che collaborano alla lotta alla contraffazione. “Il nostro Governo è impegnato in una lotta molto decisa all’evasione fiscale – ha commentato Carlo Guglielmi, presidente di INDICAM – che danneggia l’economia e i cittadini. Eppure, esiste un fenomeno che è totalmente trascurato: la contraffazione non conosce crisi, anzi, sembra essere contro-ciclica: così, mentre noi discutiamo di 1 o 2 punti di IVA, i contraffattori la evadono tutta e danneggiano le imprese e i loro marchi. L’effetto ultimo è un ulteriore calo del PIL e del gettito fiscale”. I dati di comparazione, in effetti, mostrano che sia a livello europeo, sia a livello mondiale, la contraffazione non conosce crisi e soprattutto continua a crescere parallelamente alla crescita della globalizzazione e del commercio via internet. E questo pur tenendo conto che si tratta in un caso come nell’altro di dati interdoganali, che quindi non includono le contraffazioni prodotte e consumate all’interno della stessa regione doganale. I dati diffusi dalla Commissione Europea, mostrano che il numero dei prodotti sequestrati è cresciuto di circa il 10% rispetto all’anno precedente, mentre il numero di sequestri è aumentato del 15% per un totale di 91.245 sequestri in un anno. Il valore stimato di questi beni, che rappresentano solo una quota del totale contraffatto, ha raggiunto l’1,3 miliardi di euro. Cresce, quindi, il valore complessivo della contraffazione, ma crescono più che proporzionalmente i rischi per il consumatore: prodotti di uso quotidiano e prodotti potenzialmente dannosi alla salute e alla sicurezza dei consumatori, ammontano al 28,6%. Un dato che ovviamente è collegato al fatto che circa il 24% dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli postali sequestrati (ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36% erano medicinali. “La questione della salute dei consumatori – ha continuato Carlo Guglielmi – è spesso usata in maniera demagogica, nonostante rappresenti un problema importante, seppure non unico, sul fronte della lotta alla contraffazione. Nelle statistiche europee emerge, per esempio, che il 18% dei sequestri riguarda le sigarette. Ora siamo arrivati al paradosso che, per

proteggere i consumatori dai danni del fumo, si vuole introdurre anche in Europa il cosiddetto “plain package”, confezioni “neutrali” con l’indicazione del nome del brand ridotta al minimo, il miglior regalo possibile ai contraffattori di sigarette. L’esito rischia di essere a danno della salute dei cittadini, perché la qualità del prodotto sarebbe ulteriormente minacciata e la possibilità di controlli ulteriormente complicata. Esempi di miopia simili rendono la nostra lotta impari”. Le statistiche mondiali, presentano dati altrettanto preoccupanti: nel confermare che l’aumento più significativo ha riguardato i prodotti farmaceutici sia a livello di casi (+33%), sia in termini di prodotti seque-

strati (+129%), la contraffazione dimostra di essere ormai globale, capace di arrivare al singolo consumatore direttamente e in grado di danneggiare qualunque marchio di successo. “Nella classifica dei marchi per i quali è stata maggiormente riscontrata la contraffazione attraverso i sequestri – ha proseguito Guglielmi – ci sono molti marchi che pure non essendo italiani, sono prodotti da aziende italiane. È del tutto evidente che la contraffazione brucia ogni anno milioni di euro, che finiscono per danneggiare le aziende e i lavoratori italiani e indirettamente il bilancio pubblico. Eppure, mentre non si rinuncia alla parola “furbi” per gli evasori, non si capisce che la contraffazione racchiude in sé una forma ancora più perversa di ricatto all’equilibrio del sistema: un apparente sconto al consumatore in cambio dell’evasione da tasse e oneri sociali e danni

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alle aziende che hanno investito risorse ingenti sul proprio marchio o sulla propria ricerca di design, che a loro volta si rovesciano sui lavoratori con un aumento della disoccupazione”. I dati mondiali riportano un altro fenomeno estremamente preoccupante. La crescita considerevole del prodotto contraffatto, diffuso attraverso “piccole consegne” (+55% è l’aumento di sequestri effettuati in uffici di smistamento postale), segnale inequivocabile che il web sta indubbiamente accelerando il processo e cambiando il modello di business dei contraffattori. Acquisti non più mediati e di piccoli importi/quantità ancora più difficili da intercettare. Aumentano, inoltre, i casi (il 14,6% del totale) di sequestri che hanno comportato uno o più passaggi in transito prima di raggiungere la destinazione finale. La classifica dei Paesi usati come destinazione di transito vede, nell’ordine: USA, Francia, Germania, Hong Kong Cina e Italia. Questo fa sì che, per lo Spazio Economico Europeo, i transiti sospettabili vadano a posizionarsi intorno al 40%! “Questa importante fetta di sequestri effettuati su prodotti in transito, particolarmente nell’UE – ha concluso Guglielmi – cresce e diventa una quota significativa proprio mentre il testo del nuovo regolamento doganale europeo sembra orientarsi nell’Europarlamento verso la soppressione della possibilità di effettuare sequestri se non per beni destinati ai Paesi UE. Più in generale, non possiamo che rilevare in questo momento l’allarme e l’attenzione “attiva” attorno alla contraffazione che è un patrimonio davvero di poche istituzioni italiane ed europee. Sono rimaste, certo, le “dichiarazioni di impegno”, ma quando si tratta di trasformarle in provvedimenti e azioni concrete, quello che finisce per prevalere a livello decisionale finale è la trascuratezza o peggio, la trappola demagogica che spesso camuffa specifici interessi di parte. Dobbiamo iniziare a ragionare in termini di sostenibilità anche quando si parla di protezione del diritto d’autore o di protezione intellettuale. Un’economia globalizzata che non si curi di questo tema non è sostenibile nel lungo periodo, crea disparità tra Paesi contraffattori e mercato, in cui la contraffazione prospera tra aziende che investono nella crescita e nelle loro realtà aziendali e soggetti che, come una Penelope, disfano la tela dello sviluppo”.

Top 15 marchi contraffatti a livello mondiale per numero di casi (sequestri)

MARCHIO Apple Mac Viagra Power Balance Louis Vuitton Sanrio Hello Kitty Cialis Chanel Nike Adidas Calvin Klein Blackberry Rolex Walt Disney Nokia TOTALE

2011 685 540 532 447 409 392 321 290 290 266 247 245 237 230 210 19.298

% SUL TOT. 3,55% 2,80% 2,76% 2,32% 2,12% 2,03% 1,66% 1,50% 1,50% 1,38% 1,28% 1,27% 1,23% 1,19% 1,09% 100%

Fonte: WCO/OMD

Top 15 marchi contraffatti a livello mondiale per valore dei sequestri

MARCHIO 2011 - USD Nike 462.271.572 Louis Vuitton 136.157.557 Tag Heuer 84.516.670 Nokia 44.775.862 Burberry 42.077.600 Rolex 32.669.118 Cartier 27.289.392 Adidas 25.261.032 Bulgari 19.445.389 Omega 19.042.477 Hermes 18.882.176 Sony 18.695.786 Christian Louboutin 17.854.924 Chanel 17.739.596 Breitling 16.795.331 TOTALE 1.721.062.745

% SUL TOT. 26,86% 7,91% 4,91% 2,60% 2,44% 1,90% 1,59% 1,47% 1,13% 1,11% 1,10% 1,09% 1,04% 1,03% 0,98% 100%

Fonte: WCO/OMD Fonte: Indicam Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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METEF RILANCIA CON L’INNOVAZIONE Con oltre 400 espositori, di cui 30% esteri, e 20 delegazioni di operatori specializzati e vip visitors internazionali, Metef ha superato in questa edizione i 10.000 operatori professionali, il 32% dei quali provenienti da 60 Paesi, fra questi prima la Germania. A seguire Turchia, Iran e paesi dell’Est Europa, mercati strategici che ricercano tecnologia di qualità e specializzazione. E’ il bilancio finale della tre giorni di Metef, la manifestazione che ha saputo evolvere e aggiornarsi, creando sinergie strategiche per affrontare le nuove sfide del mercato internazionale. Confermata la validità della formula, con l’inserimento del Salone Alumotive, rivolto al settore dei trasporti, che con Metef, dedicato alle tecnologie e alle lavorazioni dell’alluminio, Metalriciclo-Recomat, focalizzato sulle tematiche del riciclo, e Foundeq, expo internazionale della fonderia metalli ferrosi e non ferrosi, ha consentito di raggiungere l’ambizioso obiettivo di completare l’intera filiera e di diventare un grande contenitore di aree espositive specializzate. «Il rilancio di Metef si evidenzia con il successo delle iniziative a maggior valore aggiunto della fiera quali Save the Weight, il Premio Innovazione, il Forum Estrusione, il Convegno Anfia –Assofond e quelli dedicati al Medio Oriente e all’Africa – afferma Mario Conserva, vice presidente Alfin Edimet - C’è poi la conferma della partecipazione con oltre 400 espositori, il numero e la qualità degli operatori presenti, per una buona parte provenienti dall’estero, e questo dà la misura dell’internazionalizzazione dell’evento. Metef si chiude quindi con un grande successo sui concetti di qualità, innovazione e specializzazione nel customized pur sem-

pre con interessanti volumi quantitativi.» «Alfin-Edimet e Veronafiere hanno siglato due anni fa un accordo strategico attraverso il quale abbiamo acquisito il 50% dell’asset – sottolinea il Presidente di Veronafiere, Ettore Riello -. Per l’edizione 2014 è stata individuato l’obiettivo di rappresentare nel suo complesso la filiera italiana dell’alluminio e dei materiali innovativi sullo scacchiere internazionale, dove la competitività è sempre più serrata. Un risultato che possiamo considerare acquisito, consolidando Metef nelle fiere tecniche b2b capaci di dare voce all’intero comparto, un’eccellenza del manifatturiero italiano, e di promuoverlo sui mercati mondiali di maggior importanza.» Fra gli espositori si sono raccolte dichiarazioni significative, all’insegna della volontà di investire in innovazione per poter affrontare i mercati internazionali. Anche per Francesco Savelli, Presidente AMAFOND, si è trattato di un’edizione molto positiva, partita bene già dal primo giorno. «Il secondo giorno ha visto riunite tutte le fonderie italiane di ghisa in un’ottica di vera sinergia e abbiamo raccolto buone prospettive di investimenti per l’anno prossimo. Molti i visitatori venuti da paesi come Russia, Corea del Sud, Germania che testimoniano la rilevanza di un mercato, quello italiano, molto importante, secondo solo a quello tedesco.» «METEF 2014 ospitato a Verona - afferma invece Franco Zanardi, vicepresidente di ASSOFOND - rappresenta un eccellente esempio di filiera produttiva che fa onore al nostro paese. Le tradizionali tecnologie di processo sono state già da qualche anno integrate con la presenta-

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zione dei componenti innovativi in alluminio e leghe leggere. Quest’anno il panorama dei prodotti si e virtuosamente allargato ad altri materiali innovativi che mettono a fattor comune la capacita di offrire soluzioni atte a ridurre il peso dei veicoli. L’organizzazione fieristica e della comunicazione preparata in due anni di intensa attività ha saputo attrarre operatori e visitatori di alto livello internazionale, quindi a mio avviso il bilancio per tutto il settore e molto positivo e preludio di una nuova ripresa dell’attività.» «Siamo molto soddisfatti – racconta Mario Bertoli, ad di Metra – perché abbiamo partecipato a un evento che ha dato ampio risalto alle aziende che hanno investito in tecnologia per avere maggiori prospettive sull’export. I numerosi contatti presi sono di grande qualità e intravediamo opportunità potenziali sia con aziende che dall’Italia esportano in tutto il mondo, sia con medie realtà specializzate. Soprattutto un occhio di riguardo per un’area, quella del Golfo, che vuole ricreare un tessuto industriale e rappresenta quindi un’opportunità per le aziende di medie dimensioni.» Roberta Maroni di Hydro, da sempre sponsor di Metef, conferma la validità della fiera anche guardando ai numerosi visitatori, provenienti da tutto il mondo, che hanno visitato lo stand. «È senz’altro una vetrina interessante perché è lo specchio del mercato e in tre giorni permette di raggiungere tutti i protagonisti della filiera.» Qualche parere anche dagli espositori stranieri: parla Mohammed A. Al-Mutawa di Ega Emirates Global Aluminium «Siamo espositori sin dalla prima edizione. In questa, in particolare, ci fa piacere esordire con la nuova ragione sociale EGA. Il mercato italiano è per noi molto importante ed è un’ottima opportunità di incontro con tutti i nostri clienti.» Soddisfazione anche per Domenico Foti di Sacal Spa: “Siamo da sempre a Metef e questo dimostra che

crediamo nella manifestazione e soprattutto riteniamo importante che cresca perchè abbiamo bisogno di visibilità per la nostra pressofusione di alluminio, seconda solo alla Germania. La nuova location di Verona ha poi un respiro più internazionale e la clientela può anche abbinare turismo, cultura e gastronomia.» Per Novelis pae, multinazionale francese, Antoine Le Tullier afferma: «Siamo per la prima volta a Metef perchè vogliamo recuperare contatti sul mercato italiano ed europeo. Metef è stata utile anche per riprendere contatto con i clienti internazionali, in particolare iraniani.» Metef si conferma manifestazione internazionale, che ha saputo individuare l’interesse dei buyer specializzati e che ha messo a disposizione servizi avanzati di trade matching. Le 20 delegazioni di operatori specializzati e vip visitors hanno rappresentato Argentina, Bosnia Erzegovina, Brasile, Corea del Sud, Croazia, Germania, India, Iran, Iraq, Marocco, Messico, Perù, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Svizzera, Turchia, Ucraina. Fonte: Metef Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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L’agenda dei fornitori

Linea diretta con le aziende v

IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

Dbm TeCnoLogIe s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084 www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com

Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

oLpIDÜrr s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319

ImF engIneerIng s.r.l. Via di Vittorio 9 20016 Pero MI Tel. 02/33910880 Fax 02/33910677

info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

www.imfeng.eu info@imfeng.eu

mACCHIne per preTrATTAmenTo VernICIATurA, eSSICCAZIone

ROBOT DI VERNICIATURA

Via Strà 164/4a 37030 Colognola ai Colli VR Tel. 045/6151417 Tel. e fax 045/6172035 www.veronaimpianti.com info@veronaimpianti.com

FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

www.cmarobotics.it info@cmarobot.it

AeroFILTrI Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/4072476 Fax 02/48705893

Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/462 Fax 02/26141099 filter.mi1@freudenberg-nw.com www.viledon-filter.com

www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it

VERNICI LIQUIDE

FrAnCHI & KIm s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it

VERNICI IN POLVERE

CmA roboTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018

Via L. Galvani 69 36066 Sandrigo VI Tel: 0444/750643 Fax 0444/750653 www.europolveri.it info@europolveri.it

VeFIm Strada dell’Alpo 3 37136 Verona VR Tel. 045/581913 Fax 045/8202126 www.vefim.it vefim@vefim.it

Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608 www.verinlegno.it info@verinlegno.it

ST powder Coatings Spa Via E. Segrè, 46 - 36075 Montecchio Maggiore VI Tel 0444/165 400 Fax 0444/165 499 www.stpowdercoatings.com info@stpowdercoatings.com

46 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014


L’agenda dei fornitori

MATERIE PRIME PER VERNICI

neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com

DILUENTI

DoLLmAr DILuenTI per VernICI

Via B. Buozzi 2 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961213 www.dollmar.com specialties@dollmar.com

m.p.C. s.r.l.

VERNICIATORI C/TERZI

SVERNICIATORI C/TERZI

Verniciatura antiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari

Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com

AbL - Technic ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it

eCoSerVICe s.r.l. Via Circonvallazione 40 33092 Fanna PN Tel. 0427/778150 Fax 0427/778150 info@ecoservicepn.it

nASTroFLeX s.p.a.

ABRASIVI

Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it

CONSULENZA

IbS AnALYSIS Via C. Colombo 25 20060 Mediglia MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it

Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  47


L’agenda dei fornitori v

IMPIANTI DI LAVAGGIO

ASTer s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251 - 9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it

Dbm TeCnoLogIe s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax 0422/827084

Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

oLpIDÜrr s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319

www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com

info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

Via Rometta 13/G - 35018 S. Martino di Lupari PD Tel. 049/9461165 megpd@tin.it

Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398

Via Marconi, 9 - 20090 Trezzano sul Naviglio MI Tel. 02/48403040 megmi@tin.it

www.passaponti.com passaponti@passaponti.it

Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it

Via Cacciamali 45 25125 Brescia BS Tel. 030/3511411 Fax 030/3511444 www.torchiani.com info@torchiani.com

emmegI Via Como 9 20053 Muggiò MI Tel. 039/791582 Fax 039/794679 www.emmegisas.it info@emmegisas.it

ueSSeTI 2000 Srl Via Segantini 31/F 20092 Cinisello Balsamo MI Tel. 02/66014628 Fax 02/66014630 uesseti@uesseti.com www.uesseti.com

VIBROFINITURA

euroCoLD s.r.l. Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813 mail@eurocold.eu

Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660 www.uniondcm.com mauro.cazzola@uniondcm.com

ALmA s.r.l. Via Virgilio 9 20833 Giussano MB Tel. 0362/860171 Fax 0362/861280 www.almagiussano.it info@almagiussano.it

DISTILLATORI

IFp europe Srl Viale dell’Industria 11 35013 Cittadella PD Tel. 049/5996883 Fax 049/5996884 info@ifpsrl.com www.ifpsrl.com

Via San Carlo 21 20847 Albiate MB Tel. 0362/930334 Fax 0362/931440 www.rollwasch.it info@rollwasch.it

ASTer s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251-9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it

SOLVENTI

Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu ConSuLenZA e VenDITA DI SoLVenTI e DeTergenTI

brennTAg Via Cusago 150/4 20153 Milano MI Tel. 02/48333611 Fax 02/48333670 d.superfici@brenntag.it www.brenntag.it

48 Metal Cleaning & Finishing  Finishing Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014


L’agenda dei fornitori

DETERGENTI

Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu ConSuLenZA e VenDITA DI SoLVenTI e DeTergenTI

e.CHem s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959 www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com

Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it

Via Leopardi 24/26 ang. Via Pirandello, 11 20081 Abbiategrasso MI Tel. 02/94699522 Fax 02/9450036 www.surfatek.it info@surfatek.it

Via Cacciamali 45 25125 Brescia BS Tel. 030/3511411 Fax. 030/3511444 www.torchiani.com info@torchiani.com

LUBRO REFRIGERANTI

IMPIANTI DEPURAZIONE ACQUA

IMPIANTI DEPURAZIONE ARIA

Via Cacciamali 45 25125 Brescia BS Tel. 030/3511411 Fax. 030/3511444 www.torchiani.com info@torchiani.com

Via dell’Artigianato 10 20034 Birone di Giussano MB Tel. 0362/862117 Fax 0362/860733 www.lavosrl.com info@lavosrl.com

V.le Lombardia 33 20013 Magenta MI Tel. 02/9790466-364 Fax 02/97297483 www.airprotech.it info@airprotech.it

L.m. Tecnologie dell’Aria Snc Via Roma 114 - 24060 Grumello del Monte BG Tel. 035/839400 Fax 035/4496693 info@lmtecnologie.com www.lmtecnologie.com

bAbCoCK WAnSon Italiana

AIr proTeCH s.r.l.

Via Roma 147 - 20873 Cavenago Brianza MB Tel. 02/959121 Fax 02/95019252 www.babcock-wanson.it bwi@babcock-wanson.com

oLpIDÜrr s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319

Via Metauro 5 20052 Monza MB Tel. 039/27331 Fax 039/745077

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

www.itas.com info@itas.com

Via dell’Industria 11 38012 Mollaro TN Tel. 0463/461700 Fax 0463/461798 www.tama.eu info@tama.it Anno XX - n.80 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2014 Metal Metal Cleaning & Finishing  49


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