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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it
Impianti e cabine
Ispezioni ASL su impianti fuorilegge
Lavaggio
Analisi della contaminazione
Prezzi
Variazione delle materie prime
Depurazione aria Espulsione o riciclo?
Rumore
Una norma per il trattamento delle superfici
Rubriche
Notizie dalle aziende: novitĂ , tecnologie ed eventi
In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Solventi & Sicurezza Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti, i termini ecologico, atossico, non nocivo 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore 3) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi 4) promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei prodotti 5) promuovere una corretta gestione dei rifiuti 6) Promuovere la diffusione e l’impiego di impianti a ciclo chiuso. Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare obbiettivamente i prodotti e gli impianti per lo sgrassaggio e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e gli impianti che rispettano questo codice di autoregolamentazione saranno identificabili dal logo ”Solventi & Sicurezza”.
Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori
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Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 Fax 02.39.312.736 Sito Web www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Termini di consegna materiali NUMERO
REDAZIONALI
PUBBLICITA’
69/GENNAIO
15/11/2011
06/12/2011
70/MAGGIO
15/03/2012
11/04/2012
71/SETTEMBRE
02/06/2012
04/07/2012
72/NOVEMBRE
12/09/2012
03/10/2012
Per consultare online l’evoluzione dei prezzi delle materie prime, visitate i portali:
www.lavaggio.com www.verniciatore.it
Contenuti del numero 69 20/ Le imprese della meccanica resistono
Nonostante il contesto particolarmente incerto, l’industria italiana del comparto ha recuperato buona parte del terreno perso durante la crisi del 2009.
26/ Impianti fuorilegge (parte II)
Presentiamo un altro caso, frutto di una serie di ispezioni effettuate da una ASL lombarda, che hanno dimostrato che la marcatura CE per molti costruttori ”disinvolti” (...)
36/ Il colore delle vernici
Quali sono le metodologie per confrontare lotti diversi di vernici dello stesso colore, oppure per ottenere esattamente l’identico colore di uno standard?
38/ Una norma per il controllo del rumore nei trattamenti di superficie
Una breve sintesi della norma europea EN 14462 che permette di misurare i livelli di emissione sonora.
40/ 150 partecipanti al convegno nazionale Uniaria
I requisiti minimi degli impianti di depurazione nelle nuove linee guida della Regione Lombardia.
43/ Cresce il numero dei tecnici esperti in materia di emissioni in atmosfera Sono ormai quasi cento i partecipanti all’annuale corso di formazione su tecnologie di abbattimento, metodiche di prelievo e controllo delle emissioni.
46/ Contaminazione dei pezzi e intossicazione dei lavoratori
Test di verifica della qualità del lavaggio, al fine di individuare eventuali residui ancora presenti sui particolari trattati.
50/ Il fisco colpisce i furbetti della Tremonti ambientale
Abbiamo più volte segnalato, sulle pagine delle nostre riviste, la “disinvoltura” con cui molte aziende hanno usufruito delle agevolazioni previste dalla cosiddetta “Tremonti ambientale”, che prevedeva la detassazione degli investimenti in impianti che riducono l’impatto ambientale
Chiedete e vi sarà detto! Il solvente o il detergente lavano male? Qual é la pistola più efficiente? Il diluente ha un colore o un odore strano? La vernice fa puntini o schivature? Problemi con gli enti pubblici o con il vicinato? C’é da acquistare il nuovo impianto di lavaggio o la nuova cabina di verniciatura? Le emissioni sono a norma di legge? Cosa fare delle latte sporche? Come scegliere un buon fornitore?
LE CONSULENZE DI METAL CLEANING & FINISHING: QUALCUNO DI CUI FIDARSI Ecco la tessera che ogni abbonato riceverà e che dà diritto ad usufruire dei servizi elencati I SERVIZI PER GLI ABBONATI ORGANIZZA ZI O
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- Informazione sulle norme legislative - Assistenza nella scelta di prodotti, apparecchiature e impianti - Analisi su campioni di diluenti e solventi “sospetti” - Assistenza alle aziende nei rapporti con le Autorità locali e nazionali (ASL, Province, Regioni e Ministeri) - Organizzazione di incontri di aggiornamento, seminari e corsi di formazione – Assistenza nell’analisi dei difetti di lavaggio e di verniciatura
Le consulenze di METAL CLEANING & FINISHING:
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PRONTO INTERVENTO TELEFONICO
PROBLEMI CON LE USL?
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Editoriale
In tempi di crisi è forte la tentazione di stringere i rubinetti degli investimenti, tirando i remi in barca e aspettando che il vento della recessione cessi e la tempesta passi, sperando di essere tra quelli che non andranno a fondo. Come vedrete sfogliando le pagine della rivista, noi siamo invece tra coloro che preferiscono sfidare gli eventi, cogliendo le opportunità che emergono nei momenti difficili, quando la competizione si fa dura e il mercato diventa più selettivo, anche nella scelta delle riviste da leggere e su cui investire pubblicitariamente. La “forma é sostanza”, dicono gli esperti di comunicazione e perfino l’anticonformista Oscar Wilde, scriveva che “solo gli imbecilli non tengono conto delle apparenze”. Per tutti questi motivi abbiamo deciso di fare un ulteriore passo in avanti, investendo su nuove tecnologie e su competenze tecniche interne ed esterne che ci consentono di realizzare una rivista più bella, in maniera ancor più professionale, puntando a far crescere il numero dei nostri lettori, un obbiettivo che rappresenta il miglior premio per i nostri investimenti. Per far conoscere il nuovo formato, questo numero é stato stampato e diffuso in 20.000 copie, raggiungendo in una sola volta tutte le aziende presenti nell’indirizzario della rivista, alle quale presenteremo le nostre credenziali, che possiamo così riassumere.
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare Durante questi anni anni “Metal Cleaning & Finishing” ha raggiunto costantemente circa 4.000 abbonati paganti; la rivista é stata inviata a rotazione a oltre 20.000 aziende artigiane e industriali che lavano e/o verniciano, in proprio o per conto terzi; circa un migliaio di Enti Pubblici (USSL, Province, Regioni e Ministeri) sono stati costantemente informati sull’evoluzione dei prodotti e delle tecnologie di trattamento delle su-
perfici, in modo da fornire un quadro aggiornato sullo “stato dell’arte” del nostro settore; si sono sviluppati rapporti di collaborazione con 500 sedi nazionali e locali di associazioni, con le quali sono stati realizzati convegni, seminari, corsi di formazione e progetti di ricerca. Inoltre sono state vendute 10.000 copie del “Manuale del lavaggio” e 8.000 copie del “Manuale del verniciatore”. Sono stati realizzati decine di “Corsi di formazione e di aggiornamento”, organizzati in varie regioni in collaborazione con le associazioni di categoria artigianali ed industriali, ai quali hanno partecipato oltre 1.000 persone. Sono stati organizzati autonomamente decine di convegni nazionali, ai quali hanno partecipato circa 5.000 spettatori. I nostri siti internet sono visitati annualmente da quasi 15.000 operatori del settore, che ricevono periodicamente informazioni via email al proprio indirizzo personale. Tutto questo lavoro di informazione e aggiornamento e gli investimenti finanziari e umani che lo sorreggono, rappresenta il nostro contributo alla “sfida della globalizzazione”, un termine ormai abusato, che in parole povere significa che dobbiamo cercare di guadagnare la pagnotta utilizzando ciò di cui il nostro Paese è sempre stato ricco: la fantasia, la creatività e la tenacia. Buon anno!
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 19
Prezzi
Le imprese della meccanica resistono a cura della Redazione
20  Metal Cleaning & Finishing  Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
Prezzi
Per consultare online l’evoluzione dei prezzi delle materie prime, visitate i portali:
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Nonostante i ripetuti segnali di allarme sulla difficilissima situazione finanziaria del nostro Paese, i dati congiunturali diffusi dall’UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, sottolineano sia una crescita della domanda straniera, sia soprattutto il risveglio della domanda interna, il dato sicuramente più interessante che emerge dalla rilevazione sull’andamento industriale del terzo trimestre 2011. Secondo i vertici dell’associazione, l’inversione di tendenza, in un momento così incerto, fa ben sperare per il prossimo futuro ed è un’ottima base da cui ripartire dopo l’arresto degli investimenti in beni strumentali avvenuto nel 2009. L’indice degli ordini di macchine utensili ha infatti segnato nel terzo trimestre del 2011 un incremento del 58,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2010, per un valore assoluto pari a 73,9 (base 2005=100). Si allunga così, nonostante gli allarmi recessivi, il trend positivo avviato a inizio 2010, consolidando la ripresa dell’industria italiana di comparto che, come emerge dalla rilevazione, raccoglie riscontri positivi sia sul mercato interno che estero. Per la prima volta, infatti, dopo quattro trimestri consecutivi di calo, l’indice degli ordini raccolto sul merca-
to interno torna a crescere, segnando un incremento del 96,8%. Nonostante ciò il valore assoluto resta ancora basso, fermandosi a quota 30,3. Ottima la performance della domanda espressa dal mercato estero ove la raccolta ordinativi marca un incremento del 32,3%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore assoluto pari a 114,3. Giancarlo Losma, presidente UCIMU, ha così commentato: “nonostante il contesto particolarmente incerto, l’industria italiana del comparto ha recuperato buona parte del terreno perso durante la crisi del 2009, incrementando in modo deciso la propria attività sui mercati stranieri”. Nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni di macchine utensili sono cresciute del 27,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Crescono le consegne in Germania (+67,3%), che torna a essere il primo mercato di sbocco dell’offerta italiana di comparto. In leggero calo le vendite in Cina (-1,3%). Di segno positivo le consegne destinate a Stati Uniti (+100,9%), Francia (+6,3%), Brasile (+63,4%), India (+40%), Russia (+8,7%), Turchia (+113,1%).
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 21
0.49
22  Metal Cleaning & Finishing  Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
0.80
0.63
0.93
0.68
1.52
1.40
Acidi grassi soia
Anidride ftalica scaglie
Olio di ricino
Olio di soia
Pentaeritrite
Trimetrilolpropano in scaglie
0.76
Stirolo monomero
0.82
2.60
1.30
2.15
2.30
Ftalato di isononile
Nitrocellulosa con alcool isopropilico
Stearato di zinco
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
VARIE
0.49
Glicole dietilenico
1.90
1.90
1.15
2.60
0.73
0.70
0.58
0.66
0.62
1.03
0.58
0.84
Glicerina distillata
0.80
0.80
0.88
Acido fumarico
Anidride maleica fusa
Glicole monoetilenico
1.10
1.35
1.25
0.66
0.83
0.65
0.85
0.78
0.50
0.46
0.40
0.42
0.37
1.20
Acido adipico
MATERIE PRIME PER POLIESTERI
0.78
Acidi grassi tallolio
MATERIE PRIME PER RESINE
0.46
Xilolo
0.98
Toluolo
0.64
0.83
0.44
0.40
0.44
Cloruro di Metilene
MEK (Metiletilchetone)
Solvente nafta petrolio (Tipo leggero)
0.74
0.77
1.02
0.60
0.63
Alcool etilico
Butilglicole Acetato
0.46
0.61
0.64
0.60
Alcool butilico
Alcool isobutilico
MIBK (Metilisobutilchetone)
0.63
0.44
Acquaragia min.dearomat.
Percloroetilene (tetracloroetilene)
0.44
0.40
Acquaragia min.
0.69
0.58
0.70
0.63
0.59
0.66
Acetone
0.75
Acetato etile
GEN.04
Acetato isobutile
0.72
Acetato butile
SOLVENTI
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2.00
1.95
1.15
2.85
0.99
1.05
1.00
1.00
0.56
1.75
1.85
1.45
1.80
1.35
0.60
0.87
0.87
0.91
0.75
0.59
0.52
0.53
0.52
1.40
1.48
0.52
1.28
0.60
0.71
0.71
0.55
0.47
0.77
0.97
0.88
0.94
GEN.05
1.95
1.90
1.26
2.85
1.15
0.87
0.64
0.73
0.46
1.25
1.35
1.20
1.70
1.22
0.66
0.78
0.93
0.81
0.94
0.70
0.56
0.66
0.51
1.30
0.93
0.51
1.28
0.65
0.75
0.79
0.65
0.60
0.67
0.92
0.86
0.90
GEN.06
2.41
2.00
1.60
2.70
1.30
1.15
0.91
0.80
0.46
1.34
1.10
1.70
1.78
1.50
0.65
0.85
0.97
0.80
0.93
0.71
0.57
0.66
0.54
1.26
0.91
0.51
1.21
0.65
1.15
1.13
0.69
0.59
0.75
1.11
0.95
1.10
GEN.07
2.70
2.00
1.39
2.60
1.69
0.98
1.09
1.13
1.20
1.27
0.97
1.30
1.64
1.59
0.96
1.00
0.98
1.00
0.85
0.73
0.62
0.72
0.51
1.15
1.02
0.49
1.42
0.66
1.14
1.10
0.73
0.66
0.67
1.18
0.88
1.14
GEN.08
2.87
1.95
1.35
2.40
1.37
0.60
0.67
0.55
0.37
1.11
1.09
1.10
1.60
1.45
0.78
1.13
0.73
0.98
0.85
0.54
0.42
0.64
0.51
1.78
0.98
0.43
1.41
0.70
1.03
1.02
0.64
0.58
0.77
1.06
0.82
1.03
GEN.09
2.10
1.95
1.32
2.00
1.23
0.80
0.70
0.63
0.33
1.08
0.97
1.33
1.28
1.12
0.75
1.10
0.80
0.88
0.90
0.63
0.52
0.61
0.54
1.05
0.77
0.50
1.22
0.70
0.84
0.86
0.58
0.55
0.93
0.83
0.78
0.81
GEN.10
2.02
2.20
1.55
2.30
1.96
1.05
1.04
0.94
0.57
1.34
1.30
1.92
1.70
1.18
1.09
1.54
1.02
1.25
1.20
0.78
0.66
0.75
1.30
1.45
1.58
0.58
1.38
0.75
1.13
1.15
0.75
0.71
0.70
1.24
0.97
1.21
GEN.11
1.82
3.30
1.57
2.97
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NOV.11
-9.90%
50.00%
1.29%
29.13%
-8.16%
5.71%
-7.69%
0.00%
-3.51%
0.75%
3.85%
-21.88%
-21.18%
13.56%
-5.50%
2.60%
11.76%
2.40%
13.33%
21.79%
28.79%
16.00%
3.08%
20.69%
15.19%
6.90%
5.07%
18.67%
5.31%
5.22%
22.67%
22.54%
10.00%
-3.23%
4.12%
-2.48%
-13.33%
69.23%
18.94%
48.50%
46.34%
38.75%
37.14%
49.21%
66.67%
25.00%
39.18%
12.78%
4.69%
19.64%
37.33%
43.64%
42.50%
45.45%
51.11%
50.79%
63.46%
42.62%
148.15%
66.67%
136.36%
24.00%
18.85%
27.14%
41.67%
40.70%
58.62%
58.18%
-17.20%
44.58%
29.49%
45.68%
-36.59%
69.23%
16.30%
23.75%
31.39%
85.00%
43.28%
70.91%
48.65%
21.62%
23.85%
36.36%
-16.25%
-7.59%
32.05%
39.82%
56.16%
30.61%
60.00%
75.93%
102.38%
35.94%
162.75%
-1.69%
85.71%
44.19%
2.84%
27.14%
15.53%
18.63%
43.75%
50.00%
0.00%
13.21%
23.17%
14.56%
-32.59%
65.00%
12.95%
14.23%
6.51%
13.27%
-11.93%
-16.81%
-54.17%
6.30%
39.18%
15.38%
-18.29%
-15.72%
7.29%
58.00%
16.33%
28.00%
60.00%
30.14%
37.10%
20.83%
162.75%
52.17%
78.43%
26.53%
2.11%
34.85%
4.39%
10.00%
26.03%
31.82%
14.93%
1.69%
14.77%
3.51%
-24.48%
65.00%
-1.88%
10.00%
38.46%
-3.48%
5.49%
17.50%
19.57%
0.75%
22.73%
-11.76%
-24.72%
-10.67%
58.46%
85.88%
17.53%
60.00%
46.24%
33.80%
49.12%
31.82%
148.15%
38.89%
100.00%
21.57%
19.83%
36.92%
3.48%
7.08%
33.33%
47.46%
2.67%
8.11%
6.32%
7.27%
-6.67%
73.68%
24.60%
4.21%
56.52%
27.59%
50.00%
28.77%
19.57%
8.00%
0.00%
25.00%
-21.18%
9.84%
56.06%
102.56%
22.58%
58.02%
44.68%
35.71%
51.79%
31.82%
162.75%
34.62%
95.70%
21.57%
13.28%
36.92%
58.67%
53.16%
41.54%
45.00%
14.93%
30.43%
17.44%
31.11%
DIFF 11/11- DIFF 11/11- DIFF11/11- DIFF 11/11- DIFF 11/11- DIFF 11/1101/11 01/10 01/09 01/08 01/07 01/06
Prezzi
Variazioni costi materie prime
0.22
Acquaragia min.
0.85
0.32
1.27
0.62
1.24
1.65
Acidi grassi soia
Anidride ftalica
Olio di ricino
Olio di soia
Pentaeritrite
Trimetilolpropano
0.40
Stirolo monomero
1.91
1.06
2.07
1.91
Nitrocellulosa con alcool isopropilico
Stearato di zinco
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
0.41
Ftalato di isononile
VARIE
0.35
0.88
Glicerina distillata
0.34
0.88
Anidride maleica fusa
Glicole dietilenico
0.88
Acido fumarico
Glicole monoetilenico
1.16
Acido adipico
MATERIE PRIME PER POLIESTERI
0.62
Acidi grassi tallolio
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 23
1.86
2.07
1.06
2.07
0.80
0.80
0.60
0.67
0.88
0.70
0.72
1.21
1.50
1.08
0.48
1.24
0.70
0.70
0.67
2.30
2.27
1.16
2.30
0.86
0.89
0.65
0.62
1.65
1.19
1.24
1.32
1.50
1.29
0.48
1.01
0.73
0.70
0.70
0.54
2.35
2.27
1.16
2.30
0.76
0.81
0.60
0.60
1.42
1.14
1.29
1.29
1.50
1.29
0.46
0.90
0.65
0.70
0.70
0.46
2.12
1.95
1.24
2.30
0.75
0.50
0.44
0.44
0.89
0.85
0.90
1.11
1.20
1.22
0.57
0.82
0.55
0.75
0.72
0.36
0.37
0.44
0.45
0.24
Xilolo
MATERIE PRIME PER RESINE
0.51
0.41
0.24
0.49
Toluolo
0.56
0.34
0.38
0.26
Solvente nafta petrolio (Tipo leggero)
1.03
0.70
0.34
0.77
0.70
0.53
0.58
0.36
0.32
0.47
0.58
0.59
0.58
GEN.02
0.34
1.27
0.95
0.84
0.62
0.57
0.64
0.54
0.46
0.52
0.70
0.87
0.70
GEN. 01
Percloroetilene (tetracloroetilene)
1.24
0.96
0.71
0.75
0.89
0.64
0.85
MIBK
0.70
0.62
0.62
MEK
Butilglicole
0.52
0.52
0.67
0.57
0.53
0.54
0.72
0.88
0.72
GEN.00
0.00
0.65
Alcool etilico
0.55
0.39
0.34
0.64
0.62
0.72
0.61
GEN. 99
Cloruro di Metilene
0.38
0.58
Alcool isobutilico
0.26
0.29
Acetone
0.38
0.55
Acetato isobutile
Alcool butilico
0.61
Acetato etile
Acquaragia min.dearomat.
0.53
Acetato butile
SOLVENTI
GEN.98
2.30
2.15
1.30
2.60
0.82
0.76
0.49
0.58
1.03
0.84
0.88
1.20
1.40
1.52
0.68
0.93
0.63
0.80
0.78
0.49
0.46
0.44
0.46
1.02
0.83
0.44
0.77
0.63
0.60
0.64
0.44
0.40
0.63
0.70
0.75
0.72
GEN. 03
1.90
1.90
1.15
2.60
0.73
0.70
0.58
0.66
0.62
0.80
0.80
1.10
1.35
1.25
0.66
0.83
0.65
0.85
0.78
0.50
0.46
0.40
0.42
0.98
0.64
0.40
0.74
0.60
0.61
0.63
0.44
0.37
0.58
0.69
0.59
0.66
GEN.04
2.00
1.95
1.15
2.85
0.99
1.05
1.00
1.00
0.56
1.75
1.85
1.45
1.80
1.35
0.60
0.87
0.87
0.91
0.75
0.59
0.52
0.53
0.52
1.40
1.48
0.52
1.28
0.60
0.71
0.71
0.55
0.47
0.77
0.97
0.88
0.94
GEN.05
1.95
1.90
1.26
2.85
1.15
0.87
0.64
0.73
0.46
1.25
1.35
1.20
1.70
1.22
0.66
0.78
0.93
0.81
0.94
0.70
0.56
0.66
0.51
1.30
0.93
0.51
1.28
0.65
0.75
0.79
0.65
0.60
0.67
0.92
0.86
0.90
GEN.06
2.41
2.00
1.60
2.70
1.30
1.15
0.91
0.80
0.46
1.34
1.10
1.70
1.78
1.50
0.65
0.85
0.97
0.80
0.93
0.71
0.57
0.66
0.54
1.26
0.91
0.51
1.21
0.65
1.15
1.13
0.69
0.59
0.75
1.11
0.95
1.10
GEN.07
2.70
2.00
1.39
2.60
1.69
0.98
1.09
1.13
1.20
1.27
0.97
1.30
1.64
1.59
0.96
1.00
0.98
1.00
0.85
0.73
0.62
0.72
0.51
1.15
1.02
0.49
1.42
0.66
1.14
1.10
0.73
0.66
0.67
1.18
0.88
1.14
GEN.08
2.87
1.95
1.35
2.40
1.37
0.60
0.67
0.55
0.37
1.11
1.09
1.10
1.60
1.45
0.78
1.13
0.73
0.98
0.85
0.54
0.42
0.64
0.51
1.78
0.98
0.43
1.41
0.70
1.03
1.02
0.64
0.58
0.77
1.06
0.82
1.03
GEN.09
2.10
1.95
1.32
2.00
1.23
0.80
0.70
0.63
0.33
1.08
0.97
1.33
1.28
1.12
0.75
1.10
0.80
0.88
0.90
0.63
0.52
0.61
0.54
1.05
0.77
0.50
1.22
0.70
0.84
0.86
0.58
0.55
0.93
0.83
0.78
0.81
GEN.10
2.02
2.20
1.55
2.30
1.96
1.05
1.04
0.94
0.57
1.34
1.30
1.92
1.70
1.18
1.09
1.54
1.02
1.25
1.20
0.78
0.66
0.75
1.30
1.45
1.58
0.58
1.38
0.75
1.13
1.15
0.75
0.71
0.70
1.24
0.97
1.21
GEN.11
1.82
3.30
1.57
2.97
1.80
1.11
0.96
0.94
0.55
1.35
1.35
1.50
1.34
1.34
1.03
1.58
1.14
1.28
1.36
0.95
0.85
0.87
1.34
1.75
1.82
0.62
1.45
0.89
1.19
1.21
0.92
0.87
0.77
1.20
1.01
1.18
NOV.11
Prezzi
Variazioni costi materie prime
La tabella della pagina precedente descrive le variazioni e le differenze in percentuale dei prezzi delle materie prime utilizzate per la preparazione di solventi di lavaggio, vernici, diluenti, e svernicianti, da gennaio 2003 all’ultimo mese disponbibile, mentre la tabella in questa pagina descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno. (valori espressi in Kg).
Jan-98
1.20
1.14
2.15
2.30
Jan-97
Bisfenolo A (difenil ol propano)
Neo-pentilglicole in scaglie
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
24 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
0.65
1.21
1.08
1.37
1.52
1.96
Acido teraftalico purificato
Bisfenolo A (difenil ol propano)
Neo-pentilglicole in scaglie
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
1.91
2.07
1.06
1.08
0.49
1.27
Jan-99
2.00
1.95
1.50
1.65
1.02
1.20
Jan-05
1.86
2.07
1.06
1.08
0.70
1.09
Jan-00
1.95
1.90
1.55
1.20
1.05
1.10
Jan-06
2.19
2.27
1.11
1.29
0.77
1.24
Jan-01
2.41
2.00
1.74
1.49
1.17
1.52
Jan-07
2.12
1.95
1.09
1.34
0.78
1.24
Jan-02
2.70
2.00
1.72
1.55
1.12
1.74
Jan-08
2.30
2.15
1.14
1.20
0.85
1.10
Jan-03
2.87
1.95
1.71
0.95
1.02
1.04
Jan-09
1.90
1.90
1.10
1.05
0.70
1.10
Jan-04
2.10
1.95
1.49
1.13
0.81
0.96
Jan-10
2.00
1.95
1.50
1.65
1.02
1.20
Jan-05
2.02
2.20
1.73
1.91
0.85
1.25
Jan-11
1.95
1.90
1.55
1.20
1.05
1.10
Jan-06
1.82
3.30
1.77
1.59
1.19
1.38
Nov-11
2.41
2.00
1.74
1.49
1.17
1.52
Jan-07
-9.90%
50.00%
2.31%
-16.75%
40.00%
10.40%
2.70
2.00
1.72
1.55
1.12
1.74
Jan-08
-13.33%
69.23%
18.79%
40.71%
46.91%
43.75%
2.87
1.95
1.71
0.95
1.02
1.04
Jan-09
-36.59%
69.23%
3.51%
67.37%
16.67%
32.69%
2.10
1.95
1.49
1.13
0.81
0.96
Jan-10
-32.59%
65.00%
2.91%
2.58%
6.25%
-20.69%
2.02
2.20
1.73
1.91
0.85
1.25
Jan-11
-24.48%
65.00%
1.72%
6.71%
1.71%
-9.21%
1.82
3.30
1.77
1.59
1.19
1.38
Nov-11
-6.67%
73.68%
14.19%
32.50%
13.33%
25.45%
DIFF.11/11 DIFF.11/11 DIFF. 11/11 DIFF.11/11 DIFF. 11/11 DIFF. 11/11 1/11 01/10 01/09 01/08 01/07 01/06
La tabella in alto descrive l’andamento dei prezzi delle materie prime impiegate per la produzione di vernici in polvere, rilevati, dal gennaio 2003 all’ultimo mese disponibile, mentre la tabella in basso descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno.
Prosegue la pubblicazione dell’osservatorio congiunturale, realizzato dalla nostra rivista per tenere sotto controllo i prezzi delle principali materie prime utilizzate per la produzione delle vernici in polvere, in modo da consentire agli utilizzatori di valutare l’entità dei fenomeni in corso e tutelarsi nei confronti dei tentativi speculativi (aumenti ingiustificati o ribassi del prezzo che nascondono un’inferiore qualità del prodotto).
1.96
1.96
1.14
1.39
1.90
1.10
1.05
Acido isoftalico purificato
Materie prime
1.90
0.85
Acido tereftalico purificato
0.70
1.10
1.10
Jan-04
Acido isoftalico purificato
Materie prime
Jan-03
Prezzi
Prezzi delle vernici in polvere
10.40 10.10
6.35
6.45
7.95
11.00 10.55 10.15
Smalto poliuretanico bicomponente non ingiallente (base acrilica o poliestere) residuo secco in volume >50%) p.s. 1,25 - tinte chiare
Smalto alchidico/clorocaucciu' (rapporto alchidico/clorocaucciu' 2:1 a 1/1 residuo secco in volume >50%), p.s.>1,30 - tinte chiare
Pittura epossi-catrame a spessore (rapporto epossidica/pece di catrame 1/1 residuo secco in volume >55%), p.s. 1,35
Epossi-poliammidico/poliamminico tipo'surface tole-rant' per manutenzione (residuo secco in volume >80%), p.s.>1,40
Epossidico-poliamminico solvent less ad alto spessore (residuo secco in volume>95%), p.s.>1,50
3.85
3.65
Diluente per prodotti epossidici
Diluente per prodotti alchidici e clorocaucciu'
DILUENTI
7.65
3.45
3.65
7.60
6.35
6.30
7.30
3.35
3.45
7.30
6.05
6.05
9.85
7.05
5.70
6.70
4.95
3.45
3.55
9.75
6.90
5.55
6.45
3.55
3.60
9.55
7.10
5.73
6.45
10.45 11.15
7.40
4.95
5.35
6.08
6.75
6.05
3.58
4.20
9.55
7.25
5.45
6.75
3.68
4.50
9.15
8.53
5.35
6.40
11.35 10.60
6.55
5.38
6.05
5.95
Epossipoliammidico modificato vinilico a spessore, per esterni (residuo secco in volume > 50%), p.s. 1,35 - tinte chiare
6.10
5.55
5.95
5.80
5.85
5.40
Epossipoliammidico a spessore per esterni (residuo secco in volume >al 50%), p.s.> 1,40 tinte chiare
6.15
5.35
6.35
5.15
Fondo epossi- poliammidico al fosfato di zinco (fosfato di zinco >=15% sulla pittura; residuo secco in volume >= 50%), p.s.>= 1,40 kg/l
5.25
5.70
2006
Antiruggine alchidica al fosfato di zinco (fosfato di zinco >= 10% sulla pittura) p.s.>= 1,30 kg/l
2007
13.75 13.55 13.20 13.25 13.75 14.00 13.00
2008
Zincante epossi-poliamminico/ poliammidico (contenuto in zinco >al 86% in peso sul residuo secco) p.s. >2,85
2009
12.75 13.40 12.35 12.65 13.15 12.75 10.75
2010
Zincante inorganico a solvente (contenuto in zinco >all'82% in peso sul residuo secco), p.s.>2,53
PRODOTTO VERNICIANTE
Nov-11 Jan-11
2.13
2.80
7.70
7.35
5.08
5.60
9.80
5.60
5.80
5.25
5.20
9.85
6.68
2005
1.73
2.13
7.70
7.35
5.08
5.20
9.20
5.60
5.60
5.05
5.10
9.85
6.68
2004
1.78
2.18
7.55
7.35
5.08
5.38
9.00
5.60
5.60
5.05
5.00
9.55
6.68
2003
1.86
2.20
7.23
0.00
5.04
5.40
0.00
5.58
5.47
4.91
4.86
9.17
6.59
2002
1.91
2.27
9.55
7.33
5.04
5.68
8.52
5.42
5.63
5.37
5.11
10.30
6.97
2001
1.99
2.27
9.55
7.33
4.91
5.68
8.52
5.42
5.42
5.37
5.11
9.48
6.97
2000
1.89
2.17
9.55
7.33
4.91
5.68
8.52
5.42
5.42
5.37
5.11
9.27
7.14
1999
1.89
2.17
9.55
7.33
4.91
5.68
8.52
5.42
5.42
5.37
5.11
9.27
7.14
1998
1.89
2.17
9.40
7.33
4.75
5.68
8.52
5.42
5.42
5.32
5.01
9.14
6.97
1997
0.93
2.17
9.40
7.33
4.75
5.68
8.52
5.42
5.42
5.32
5.01
9.14
6.97
1996
5.48%
5.19%
4.09%
4.40%
1.55%
0.79%
2.88%
4.58%
-5.17%
3.15%
7.89%
1.45%
-5.10%
8.96%
11.59%
8.37%
8.90%
6.61%
4.96%
5.58%
8.51%
1.75%
8.55%
10.68%
4.17%
3.24%
5.80%
8.45%
12.82%
15.22%
16.22%
-1.55%
-0.48%
3.38%
17.17%
14.41%
6.54%
3.77%
0.79%
2.82%
6.94%
15.18%
11.97%
12.57%
-1.55%
-6.73%
14.18%
17.17%
18.69%
5.56%
0.00%
-3.04%
DIFF. DIFF. DIFF. DIFF. Novembre Novembre Novembre Novembre 2011 Gen- 2011 Gen- 2011 Gen- 2011 Gennaio 2011 naio 2010 naio 2009 naio 2008
Prezzi
Prezzi delle vernici liquide
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012  Metal Cleaning & Finishing  25
Cabine
Impianti fuorilegge (parte II)
Presentiamo un altro caso, frutto di una serie di ispezioni effettuate da una ASL lombarda, che hanno dimostrato che la marcatura CE per molti costruttori ”disinvolti” è una semplice etichetta appiccicata all’impianto, progettato senza tener conto delle norme sulla prevenzione dei rischi A cura di Pierluigi Offredi 26 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
Cabine
PREMESSA La quasi totale assenza di controllo del territorio da parte degli organi di vigilanza, frutto di decenni di continue riduzione degli stanziamento pubblici per le risorse umane e finanziarie delle ASL, ha consentito l’enorme proliferazione di costruttori di cabine e impianti di verniciatura nel nostro Paese (ne abbiamo censito oltre 200!), che puntano sui bassi costi costruttivi, a scapito della sicurezza. La marcatura CE per molti costruttori “disinvolti” è una semplice etichetta appiccicata all’impianto, progettato senza tener conto delle normative tecniche sulla prevenzione dei rischi. Si tratta di un atteggiamento criminale (il reato è penale!) che,
oltre a mettere a rischio la salute dei lavoratori, danneggia pesantemente i costruttori corretti, vittime di una diffusa concorrenza sleale. Nei mesi scorsi in Lombardia per la prima volta sono stati effettuati dai tecnici ASL dei controlli sugli impianti di verniciatura installati presso alcune aziende, dai quali sono emerse numerose non conformità alle norme di sicurezza e siamo certi che se i controlli venissero allargati ad altre regioni si troverebbero altissime percentuali di inadempienza alla legge. Quando gli organi di vigilanza accertano che un’attrezzatura di lavoro risulta non rispondente a uno o più requisiti essenziali di sicurezza, ne informano immediatamente l’autorità nazionale di sorveglianza del mercato (Mi-
nistero dello sviluppo economico e Ministero del Lavoro e Politiche Sociali) per le verifiche tecniche: nei casi lombardi i Ministeri competenti hanno già confermato la non conformità. Ricordiamo che, trattandosi di un reato, l’autorità giudiziaria può sequestrare le macchine pericolose su tutto il territorio nazionale. IL VERBALE DELL’ASL Avevamo già pubblicato il caso di una cabina a velo d’acqua, riportando il testo quasi integrale della relazione di accertamento di non conformità ai requisiti essenziali di sicurezza ai sensi dell.art. 6, comma 3, del D.Lgs. 27/01/2010, n. 17. Stavolta pubblichiamo l’esito di un’ispezione effettuata su una ca-
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 27
Cabine
bina di verniciatura a secco, utilizzata per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi. Anche in questo caso non si tratta di una vecchia cabina, sulla quale sarebbe stato comprensibile (ma non giustificato, in quanto la legge impone agli imprenditori di rivalutare i rischi dovuti all’uso delle attrezzature in uso ai lavoratori, anche di quelle costruite prima dell’entrata in vigore delle norme sulla marcatura CE), trovare qualche non conformità, bensì una cabina di recentissima costruzione (2008). La cabina di verniciatura ha le seguenti dimensioni: mm 5000 x 4000 x 3000. E’ dotata di n. 2 ventilatori centrifughi della portata dichiarata di 15.000 metri cubi/h ciascuno, montati sul tetto della cabina; la zona di aspirazione è racchiusa da pannelli di lamie-
ra, mentre il tetto è costituito da pannelli pre-compressi coibentati, la cui parte centrale è aperta per il passaggio di un carroponte. La cabina è del tipo con apertura frontale e con direzione orizzontale della ventilazione. La spruzzatura del prodotto verniciante avviene con sistema pneumatico. Per effetto della depressione che si crea nella cabina, l’overspray della vernice spruzzata con l’aerografo viene captata da un flusso d’aria disposto in senso ortogonale alla posizione dell’operatore, e fatta passare attraverso filtri a cartone pieghettato/forato e poi attraverso celle filtranti contenenti un materassino in fibre di vetro, distribuite con densità progressiva nel senso del flusso d’aria. Successivamente l’aria filtrata viene fatta passare attraverso gruppi di abbattimento a carboni attivi.
L’intasamento dei filtri viene segnalato con apposito dispositivo con allarme luminoso. Descrizione dettagliata delle situazioni di pericolo Alla spia luminosa inserita nel circuito del pressostato segnalante un calo di rendimento dell’impianto di ventilazione, non è stato anche associato un dispositivo di allarme acustico indicante tale deficienza; tale anomalia risulta anche dallo schema elettrico riportato nel libretto di istruzione ed uso della macchina. La cabina di verniciatura non è dotata di dispositivo di arresto di emergenza che consenta di evitare imminenti situazioni di pericolo. L’intervento del pressostato, segnalante guasti o cali di rendimento dell’impianto di ventilazione, oltre quelli consentiti per evitare la
I RISCHI PER IL FABBRICANTE Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 - Supplemento Ordinario n. 108 Art. 70 - Requisiti di sicurezza • Salvo quanto previsto al comma 2, le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono essere conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto. • Le attrezzature di lavoro costruite in assenza di disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 1, e quelle messe a disposizione dei lavoratori antecedentemente all’emanazione di norme legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, devono essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di cui all’allegato V. • Si considerano conformi alle disposizioni di cui al comma 2 le attrezzature di lavoro costruite secondo le prescrizioni dei decreti ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 395 del decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, ovvero dell’articolo 28 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626. • Qualora gli organi di vigilanza, nell’espletamento delle loro funzioni ispettive, in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, accertino che un’attrezzatura di lavoro messa a disposizione dei lavoratori dopo essere stata immessa sul mercato o messa in servizio ai sensi della direttiva di prodotto, in tutto o in parte, risulta non rispondente a uno o più requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle disposizioni legislative e regolamentari di cui al comma 2, ne informano immediatamente l’autorità nazionale di sorveglianza del mercato competente per tipo di prodotto. In tale caso le procedure previste dagli articoli 20 e 21 del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758, vengono espletate: a) dall’organo di vigilanza che ha rilevato la non rispondenza in sede di utilizzo, nei confronti del datore di lavoro utilizzatore dell’esemplare di attrezzatura oggetto dell’accertamento, mediante apposita prescrizione a rimuovere la situazione di rischio determinata dalla mancata rispondenza ad uno o più requisiti essenziali di sicurezza; b) dall’organo di vigilanza territorialmente competente, nei confronti del fabbricante e dei soggetti della catena della distribuzione, alla conclusione dell’accertamento tecnico effettuato dall’autorità nazionale per la sorveglianza del mercato.
28 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
Cabine
formazione di concentrazione pericolosa di vapori infiammabili, non interblocca il processo di verniciatura; anche dallo schema elettrico del circuito dove è inserito il pressostato non si evince tale possibilità. La rimessa in marcia dell’impianto di ventilazione, dopo un qualsiasi suo arresto, non avviene con azione volontaria di un operatore; per esempio con impianto in esercizio l’apertura degli interruttori al quadretto a monte di quello della cabina provoca l’arresto della ventilazione, ma la successiva chiusura di questi ultimi provoca la messa in esercizio della cabina senza intervento dell’operatore. Segnalazione di non conformità Dalla dichiarazione di conformità del costruttore, rilasciata in data 24.04.2008, non emerge che sia stata rispettata la norma di tipo C UNI EN 12215 versione italiana del 07.2005 specifica per tale tipo di cabina. La macchina non è conforme ai seguenti requisiti essenziali di sicurezza previsti dall’allegato I del D.P.R. 459/’96.
Allegato I punto 1.2.3–1.2.4 Il quadro di comando della macchina non prevede un pulsante di marcia e arresto congegnato in maniera tale che una rimessa in marcia dell’impianto di ventilazione dopo un qualsiasi suo arresto avvenga sempre con azione volontaria di un operatore; il quadro di comando della cabina non prevede un interruttore di arresto per emergenza. Allegato I punto 1.5.7 Non sono state messe in atto tutte le misure preventive per evitare una concentrazione pericolosa di vapori infiammabili ed impedire il loro innesco; infatti la cabina non è dotata di dispositivo che interblocca, con conseguente segnale acustico, le operazioni di verniciatura quando il pressostato differenziale segnala una deficienza all’impianto di aspirazione (al disotto di quella calcolata per evitare una formazione pericolosa di prodotti infiammabili). Non risultano altresì che siano stati previsti contatti disponibili (puliti) nel circuito del pressostato
dove l’utilizzatore avrebbe potuto intercettare l’alimentazione elettrica del sistema pneumatico di spruzzatura, in quanto tale ultimo accorgimento doveva essere segnalato anche nel libretto d’uso e manutenzione della macchina; sono state altresì installate nel volume della cabina due sorgenti luminose xxxxx IP 66 non rispondente al DPR 126/’98 e quindi non idonee per aree con pericolo di esplosione; esse non esercitano nessuna protezione per gas e vapori ma solo per solidi e liquidi.
Allegato I punto 1.7.3 Nella marcatura della macchina non sono state previste le seguenti ulteriori informazioni, compatibili con la buona tecnica, che possono essere indispensabili alla sicurezza in esercizio della macchina compatibili con le norme di buona tecnica: • quantità max di solvente infiammabile contenuto nel prodotto verniciante applicato in un’ora e relativa indicazione del LEL;
LA RESPONSABILITA’ DI CHI ACQUISTA LE CABINE L’applicazione del D.Lgs. 81/2008, che sostituisce il D.Lgs. 626/94 in materia di sicurezza sul lavoro, pone gli imprenditori nella condizione di dover rivalutare i rischi dovuti all’uso delle attrezzature in uso ai lavoratori (artt. 70 e 71). Come “attrezzatura di lavoro” si considera “qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro” (art. 69 c.1 lettera a) e quindi anche gli impianti elettrici e le apparecchiature elettriche in genere. E’ necessario che queste attrezzature siano progettate, costruite, installate, utilizzate e manutenute in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica (art. 80). Il datore di lavoro ha il dovere di mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di cui all’articolo 70, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adattate a tali scopi (art. 71 c.1), di sottoporle ad idonea manutenzione al fine di garantirne nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza e verificare che siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso e libretto di manutenzione. Qualora dall’analisi del rischio effettuata sulle attrezzature si evidenzino carenze in tal senso, le attrezzature devono essere assoggettate alle misure di aggiornamento dei requisiti minimi di sicurezza (art. 71 c.4). La periodicità delle verifiche è stabilita dallo stesso datore di lavoro, sulla base della valutazione del rischio precedentemente citata, in relazione alla tipologia dell’attrezzatura, del suo stato d’uso, dei rischi specifici e delle indicazioni del fabbricante riportate nel manuale d’uso, nonché a titolo consultivo, da guide degli Enti normativi che suggeriscono periodicità annuali/biennali. La non osservanza di tali obblighi comporta l’applicazione delle sanzioni previste all’art. 87 che vanno dall’arresto da due a sei mesi o dall’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per ogni violazione accertata.
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 29
Cabine
• portata d’aria (in metri cubi/h); • potenza installata (KW); • dimensione massima dei pezzi da verniciare; • velocità dell’aria (m/s).
Allegato I punto 1.7.4 Il manuale di istruzione per l’uso non comprende: • i posti di lavoro che possono essere occupati dagli operatori; • le modalità di trasporto e massa della cabina; • tipi e quantità massima di solventi infiammabili contenuti nel prodotto verniciante applicato in un’ora; condizioni di utilizzazioni previste (contrariamente a quanto indicato nel libretto di istruzione d’uso si tratta di cabina aperta con direzione orizzontale della ventilazione e non di cabina chiusa con ventilazione verticale).
Prescrizione di reato adottate nei confronti dell’utilizzatore Prescrizione alla violazione dell’art. 70 comma 1 del DLgs 81/08. E’ stata messa a disposizione dei lavoratori un’attrezzatura consistente in una cabina di verniciatura a secco per l’applicazione manuale di prodotti vernicianti liquidi ed operatore all’interno, non conforme alle disposizioni legislative e regolamentari di recepimento della relativa direttiva comunitaria di prodotto in quanto: • l’avviamento del suo impianto di ventilazione può avvenire anche senza un’azione volontaria su un dispositivo di comando, infatti la chiusura dell’interruttore generale, a monte del quadretto di alimentazione cabina, dopo una sua apertura, provoca la messa in esercizio involontaria di tale impianto; • la cabina di verniciatura non è
30 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
dotata di dispositivo di arresto di emergenza che consenta di evitare imminenti situazioni di pericolo; • non sono state messe in atto tutte le misure preventive per evitare una concentrazione pericolosa di vapori infiammabili ed impedire il loro innesco, infatti la cabina non è dotata di dispositivo che interblocca le operazioni di verniciatura quando il pressostato differenziale segnala una deficienza all’impianto di aspirazione; • le due sorgenti luminose installate nel volume della cabina dove durante le operazioni di verniciatura si possono formare zone con pericolo di esplosione, non sono idonee per tali zone in quanto esse avendo un grado di protezione IP66 non esercitano nessuna protezione per gas o vapori ma solo per solidi e liquidi.
Cabine
SINTESI DELLA NORMA EN 12215, CHE DEFINISCE I REQUISITI DI SICUREZZA DELLE CABINE DI VERNICIATURA A SPRUZZO PER L’APPLICAZIONE DI PRODOTTI VERNICIANTI LIQUIDI La norma si applica alle cabine di verniciatura per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi organici e tratta tutti i pericoli significativi, pertinenti le cabine stesse, quando utilizzate secondo l’uso proprio e nelle condizioni previste dal fabbricante. Una cabina di verniciatura è un insieme costituito da differenti componenti tra loro collegati e riuniti all’interno di una struttura parzialmente o totalmente chiusa (delimitata da pareti, definita spazio): ventilazione forzata per mezzo di una o più ventole; filtro a secco o sistemi di lavaggio ad umido; dispositivi di misurazione e di comando; impianto di riscaldamento dell’aria di ventilazione; dispositivi automatici antincendio; dispositivi di allarme; apparecchiature elettriche. Sono escluse dalla norma: Le aree di spruzzatura (spazi per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi organici che sono limitati soltanto da una parete laterale utilizzata per l’estrazione dell’aria di scarico). • Le cabine di verniciatura combinate (norma EN 13355). • Le pareti che delimitano le cabine di verniciatura, se parti integranti dell’edificio; • La stanza di lavoro o l’edificio utilizzato per la verniciatura a spruzzo di articoli di grandi dimensioni (per esempio: aerei); • Le apparecchiature di spruzzatura utilizzate nelle cabine di verniciatura trattate nelle norme EN 1953, EN 50050 e EN 50176. • Le cabine di verniciatura che sono parte di installazioni complesse. La norma contiene: l’elenco dei pericoli significativi che necessitano di un’azione volta ad eliminare o ridurre il rischio; i requisiti e/o le misure di sicurezza; le modalità di
verifica di tali requisiti e/o misure di sicurezza; le prescrizioni relative alle informazioni per l’uso che il costruttore deve fornire contestualmente all’impianto.
formi alle norme EN ISO 14122-2, EN ISO 14122-3 ed EN ISO 141224. Prescrizioni sono previste per grate, pavimentazione, pozzi di lavoro, passerelle ed illuminazione.
ELENCO DEI PERICOLI SIGNIFICATIVI
Alcuni esempi di requisiti di sicurezza di natura elettrica Gli apparecchi elettrici devono essere conformi alla EN 60204-1. L’isolamento degli apparecchi elettrici deve essere resistente ai solventi e agli altri fluidi. Gli apparecchi elettrici devono essere protetti contro l’influenza meccanica esterna. Tutte le parti meccaniche conduttive devono essere collegate alla messa a terra. L’accesso alle zone pericolose in cui è ubicata l’apparecchiatura automatica elettrostatica deve essere impedito durante il funzionamento. Tutti i sistemi e gli apparecchi rilevanti per la sicurezza devono essere realizzati in modo tale da non poter essere influenzati dall’interazione con i campi elettromagnetici.
Generalità • Pericoli di natura meccanica • Pericoli di natura elettrica • Pericoli di natura termica • Pericoli provocati dal rumore • Pericoli derivanti da sostanze pericolose • Pericoli di incendio ed esplosione • Pericoli generati da guasto nell’alimentazione di energia • Pericoli generati da posture scorrette per la salute REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA Alcuni esempi di requisiti di sicurezza di natura meccanica Il contatto con parti mobili pericolose deve essere impedito per mezzo di: installazione di ripari distanziatori; dispositivi di protezione; interblocchi idraulici, pneumatici o elettrici. Le cabine chiuse devono essere progettate in modo che in caso di emergenza l’operatore possa trovare l’uscita in un tempo minimo senza ostacoli od ostruzioni sul suo cammino. Sono previste specifiche prescrizioni per il numero, la conformazione e la dislocazione delle porte. Le tubazioni del fluido e i sistemi pressurizzati devono essere conformi ai requisiti della EN 982 ed EN 983. Gli apparecchi di spruzzatura devono essere conformi alle specifiche stabilite dalla EN 1953. Scale a pioli, passerelle e passamano in dotazione alle cabine di verniciatura devono essere con-
Alcuni esempi di requisiti di sicurezza e misure contro i pericoli termici La protezione contro le bruciature da contatto con superfici molto calde facili da raggiungere deve essere garantita per mezzo dell’isolamento o da ripari. Secondo quanto previsto dalla EN 563 ogni superficie calda esposta ad un probabile contatto deve avere una temperatura inferiore a 60 °C. In caso di incendio o di esplosione l’operatore deve essere in grado di uscire rapidamente dalla cabina di verniciatura in condizioni di massima sicurezza. Alcuni esempi di requisiti di sicurezza e misure contro il rumore La cabina di verniciatura deve essere progettata e costruita in
Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 31
Cabine
modo che i rischi derivanti dall’emissione di rumore aerodisperso siano ridotti al minimo tenendo conto del progresso della tecnica e della disponibilità di mezzi per la riduzione del rumore in particolare alla sorgente. La EN ISO 11688-1 fornisce le informazioni tecniche generali sui regolamenti tecnici e i mezzi per la progettazione di macchinari a basso rumore. La EN ISO 11688-2 fornisce utili informazioni sui meccanismi di generazione del rumore nel macchinario. Per quanto riguarda le emissioni acustiche dei compressori d’aria e degli apparecchi di verniciatura fare riferimento alla EN 1012-1 ed EN 1953.
che l’operatore non possa inalare aria contaminata da prodotti vernicianti liquidi organici a livelli pericolosi. Nelle cabine ventilate verticalmente, il flusso d’aria deve essere diretto verso il basso. Nelle cabine per l’applicazione manuale la velocità dell’aria (a cabina vuota) deve avere i seguenti valori: cabina chiusa o aperta in alto, almeno 0,3 m/s; cabina aperta frontalmente, almeno 0,5 m/s; cabina ventilata verticalmente con pozzo di lavoro, almeno 0,3 m/s.
ruttore della pressione differenziale. Il dispositivo dotato di allarme acustico e visivo deve indicare eventuali perdite di prestazione (come quelle causate dall’intasamento dei filtri) al disotto della velocità specificata per la ventilazione forzata. Il calo di rendimento non deve superare il 10%. La cabina di verniciatura deve essere provvista di un dispositivo che interblocchi la ventilazione forzata e le operazioni di riscaldamento e verniciatura. Il dispositivo di interblocco non deve impedire il funzionamento della ventilazione forzata dopo la normale verniciatura, finchè l’atmosfera interna sia sicura. I dispositivi di riscaldamento che utilizzano sostanze combustibili devono essere conformi alle norme specifiche EN 746-1, EN 746-2 ed EN 525.
Le norme definiscono i requisiti di sicurezza delle cabine
Alcuni esempi di requisiti di sicurezza contro le sostanze pericolose Il contatto con o l’assorbimento delle sostanze pericolose spruzzate deve essere ridotto mediante la ventilazione forzata per quanto possibile Nelle cabine di spruzzatura per l’applicazione manuale, la prevenzione dell’inalazione di nebulizzazioni e vapori di solventi deve essere eseguita riducendo la concentrazione nella zona di lavoro dell’operatore al di sotto dei limiti di esposizione previsti dalla vigente normativa. Nelle cabine di verniciatura senza operatore i pericoli di inalazione sussistono soltanto quando l’operatore deve entrare all’interno della cabina di verniciatura per scopi di regolazione, comando o manutenzione. Si devono evitare le fuoriuscite di aria contenente vapori di solventi in quantita’ o concentrazioni pericolose dalla cabina di verniciatura all’ambiente di lavoro circostante. Nelle cabine per l’applicazione manuale, il flusso d’aria deve essere omogeneo e diretto per assicurare
velocità dell’aria inferiori a quelle sopra riportate dovrebbero essere accettate in ogni caso quando è stato dimostrato che la tutela della salute dell’operatore è garantita (ad esempio, se il prodotto verniciante utilizzato non contiene alcuna sostanza tossica o se le velocità elevate dell’aria sono in contraddizione con i requisiti del processo tecnico di applicazione; in quest’ultimo caso potrebbe essere necessario l’uso di dispositivi di protezione della respirazione. I sistemi di comando elettronico, monitoraggio e misurazione utilizzati nelle funzioni relative alla sicurezza per evitare la formazione di gas e vapori pericolosi e atmosfere esplosive, devono soddisfare i requisiti della EN 954-1 categoria 3 e della EN 1088. Quando si utilizzano computer o PLC per le funzioni relative alla sicurezza, tutti i malfunzionamenti devono essere rilevati e produrre un’esclusione di corrente che lasci la cabina di verniciatura in condizioni di sicurezza. Le cabine di verniciatura devono essere dotate di un dispositivo per rilevare eventuali deterioramenti nel rendimento dell’impianto di ventilazione, per esempio: inter-
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Alcuni esempi di requisiti di sicurezza e misure contro l’incendio e l’esplosione Tutte le cabine di verniciatura che processano sostanze organiche infiammabili devono essere equipaggiate con un sistema antincendio manuale o automatico. Tutte le cabine di verniciatura automatica devono essere equipaggiate con un dispositivo automatico di segnalazione incendi. In caso di incendio la ventilazione forzata deve essere arrestata automaticamente, l’alimentazione di prodotto verniciante liquido deve essere interrotta, e dove applicabile, le serrande antincendio devono essere chiuse. Le cabine di verniciatura automatica in cui si esegue la verniciatura elettrostatica devono essere equipaggiate con un dispositivo antincendio automatico (vedere EN 50176). Per impedire una rapida propagazione dell’incendio, tutti gli elementi della struttura della cabina
Cabine
di verniciatura e l’equipaggiamento devono essere conformi ai requisiti di prevenzione incendio e di protezione delle macchine descritti nella EN 13478. Le misure per prevenire il rischio di esplosione devono essere tali da mantenere la concentrazione di sostanze infiammabili al di sotto del LEL per mezzo della ventilazione forzata e di eliminare o ridurre le sorgenti di accensione. Nelle cabine di verniciatura con operatore la concentrazione di sostanze infiammabili deve essere limitata ad un valore del 25 % LEL massimo. Nelle cabine di verniciatura senza operatore la concentrazione di sostanze infiammabili deve essere limitata ad un valore del 50 % LEL massimo; cio’ si applica agli impianti di ricircolo dell’aria. La classificazione in zone pericolose è una parte integrante del concetto di sicurezza per la prevenzione dell’esplosione. Nel caso di valori della concentrazione di sostanze infiammabili al di sotto del 25 % del LEL il volume interno della cabina di verniciatura, incluse le condotte per il ricircolo e lo scarico dell’aria e i volumi esterni entro una distanza di 1 m dalle aperture permanenti, è classificato come zona 2. Nel caso di valori della concentrazione di sostanze infiammabili compresi tra il 25 % e il 50 % del LEL, il volume interno della cabina di verniciatura, incluse le condotte per il ricircolo e lo scarico dell’aria, è classificato come zona 1; Nel caso di valori della concentrazione di sostanze infiammabili compresi tra il 25 % e il 50 % del LEL, i volumi esterni entro una distanza di 1 m dalle aperture permanenti sono classificati come zona 2. Se la concentrazione calcolata dei solventi infiammabili è uguale o superiore al 25 % del LEL, la cabina di verniciatura deve essere equipaggiata o con dispositivi
di sfogo per l’esplosione, oppure con un dispositivo di misurazione della concentrazione che arresta l’alimentazione di sostanze infiammabili se la concentrazione è uguale o superiore al 50 % del LEL. L’equipaggiamento elettrico installato e situato in zona 1 deve rientrare almeno nella categoria 2 ed essere conforme alle norme EN 60079-0, EN 50015, EN 50016, EN 50017, EN 60079-1, EN 600797, EN 50020, EN 60079-18 ed EN 60079-25 nel modo appropriato. L’equipaggiamento elettrico installato e situato in zona 2 deve rientrare almeno nella categoria 3 ed essere conforme alle norme EN 60079-0 e EN 60079-15. Tutti gli equipaggiamenti non elettrici e i componenti installati e situati in atmosfere potenzialmente esplosive devono essere progettati e realizzati in conformità alla buona pratica di progettazione tecnica e devono essere sottoposti ad una valutazione del pericolo di accensione in conformità a quanto previsto in 5.2 della EN 134631:2001 per assicurare la protezione richiesta. L’equipaggiamento deve soddisfare i requisiti della EN 13463-1 e della EN 13463-5. Alcuni esempi di requisiti di sicurezza e misure di prevenzione contro l’interruzione dell’alimentazione dell’energia Tutte le cabine di verniciatura devono essere dotate di avvertimenti luminosi e luci per le uscite d’emergenza nonché di sistema automatico antincendio (quando appropriato) e devono soddisfare i requisiti della EN 1838. Alcuni esempi di requisiti di sicurezza e misure contro le posture scorrette per la salute Il pozzo di lavoro deve avere almeno le seguenti dimensioni: profondita’ = 1,4 m; larghezza = 0,8 m. VERIFICA DEI REQUISITI E/O DELLE MISURE DI SICUREZZA
Generalità I requisiti di sicurezza esposti in dettaglio nel punto 5 devono essere verificati mediante prove, calcoli, ispezione o altri metodi in base ai seguenti punti. La verifica deve essere eseguita prima o durante la messa in servizio. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza di natura meccanica La predisposizione e l’efficienza dei dispositivi di protezione, in conformità alle norme e alle specifiche relative a questo tipo di cabina di verniciatura per l’applicazione di prodotti vernicianti liquidi organici saranno eseguite verificandone la presenza e il funzionamento. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza di natura elettrica La conformità ai requisiti della EN 60204-1 e della EN 50050 deve essere verificata. Accertarsi che i ripari siano installati al fine d’impedire l’accesso alle zone pericolose e che i dispositivi di interblocco siano funzionanti. Controllare che le parti elettriche ed elettroniche siano installate in conformità alle specifiche del fabbricante. Le funzioni dell’equipaggiamento elettrico devono essere sottoposte a prova, in particolare quelle relative alla sicurezza e alla salvaguardia, vedere 19.6 della EN 60204-1:1997. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza e/o delle misure di protezione contro i pericoli termici La verifica di questi requisiti deve essere eseguita misurando le temperature delle superfici che possono essere toccate con un termometro da contatto tarato. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza e delle misure di protezione contro il rumore La misurazione dei livelli di pres-
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Cabine
sione delle emissioni acustiche nelle posizioni dell’operatore e del livello di potenza sonora deve essere eseguita in conformità all’appendice C. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza contro le sostanze pericolose Per il controllo della direzione del flusso d’aria, mettere un generatore di fumo nella zona di applicazione della vernice e verificare che tutto il fumo sia estratto dall’apposita apparecchiatura. La verifica delle velocità dell’aria richieste deve essere eseguita in conformità all’appendice D. La presenza della funzione e l’etichettatura del dispositivo di sicurezza devono essere verificate mediante esame visivo. La verifica della conformità dei dispositivi di riscaldamento con norme specifiche deve essere eseguita prima dell’avviamento. Il fabbricante dei generatori d’aria a gas a fiamma diretta deve fornire una dichiarazione di conformità con le prove richieste nella EN 746-2 per il bruciatore. L’esame visivo e le prove devono essere eseguite per garantire che sia installato un interblocco effettivo tra la ventilazione forzata e l’ingresso del gas nel bruciatore. Il corretto funzionamento del sistema d’allarme deve essere verificato per assicurare che sia disponibile il tempo sufficiente per permettere all’operatore di uscire dalla cabina di verniciatura prima dell’attivazione del sistema automatico antincendio, se esistente. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza e delle misure di protezione contro l’incendio e l’esplosione Nelle cabine di verniciatura con un operatore si deve verificare la conformità ai requisiti di velocità: in questi casi non è richiesta la misurazione della concentrazio-
ne di sostanze infiammabili; se le velocità elevate dell’aria sono in contraddizione con i requisiti del processo tecnico di applicazione, potrebbe rendersi necessaria la misurazione della concentrazione di sostanze infiammabili. Nelle cabine di verniciatura senza operatore la concentrazione di solventi infiammabili espressi in percentuale del LEL (CLEL) deve essere calcolata in conformità all’appendice B. In base al valore calcolato di CLEL si devono eseguire le seguenti misurazioni della concentrazione: se il CLEL calcolato = 10%: non è richiesta alcuna misurazione; se il 10 % < CLEL calcolato = 25%: la/le misurazione(i) deve/devono essere eseguita (e) nel condotto di scarico dell’aria; se il 25 % < CLEL calcolato = 50%: si deve eseguire la misurazione: all’interno della cabina di verniciatura nei punti definiti per la misurazione della velocità dell’aria (vedere appendice D ); nel/nei condotto/i di scarico dell’aria. Le misurazioni devono essere eseguite utilizzando un esplosimetro nelle condizioni d’uso (temperatura, pressione, umidità...) specificate dal fabbricante dell’apparecchio. Le misurazioni non devono essere eseguite tra la pistola di spruzzatura e il pezzo o in sua prossimita’. La conformità dell’equipaggiamento elettrico e non elettrico alle categorie richieste per la protezione contro l’accensione deve essere verificata prima della messa in servizio. Il buon funzionamento dei dispositivi di sicurezza deve essere verificato. Alcuni esempi di verifica dei requisiti di sicurezza e misure di prevenzione contro l’interruzione dell’alimentazione dell’energia La presenza di segnalazioni luminose e dell’illuminazione delle uscite d’emergenza deve essere verificata mediante esame visivo.
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INFORMAZIONI PER L’USO Generalità Le informazioni per l’uso devono essere redatte in conformità al punto 5 e in particolare secondo quanto previsto in 5.5 della EN ISO 12100-2:2003 per il manuale per l’uso. Il manuale deve fornire le specifiche per la messa in servizio, l’uso e la manutenzione della cabina di verniciatura e includere , secondo il caso, le informazioni e le istruzioni per la sicurezza dell’utilizzatore per un uso corretto e sicuro della cabina di verniciatura Alcuni esempi dei contenuti del manuale d’istruzioni Si deve richiamare l’attenzione dell’utilizzatore sulla scelta del tipo di ventilazione, in base al tipo di pezzo da verniciare, poiché alcuni pezzi causano un flusso di ritorno della vernice verso l’operatore. Il manuale d’uso deve contenere, almeno, le seguenti indicazioni: • proibire l’immagazzinamento delle sostanze infiammabili o dei loro contenitori vuoti, oppure di altri materiali che sono stati a contatto con questi prodotti (stracci, carta, ecc.), nella cabina di verniciatura e davanti alle porte; • proibire l’uso, nella cabina di verniciatura, di prodotti alogenati per la pulizia; • proibire l’uso, nella cabina di verniciatura, di fiamme vive, oggetti incandescenti, equipaggiamenti o articoli in grado di generare scintille; • esporre un cartello “Vietato fumare” su tutte le porte d’entrata della cabina di verniciatura, all’interno e all’esterno, oppure sulle pareti esterne della cabina aperta frontalmente; • raccomandare l’uso di personale qualificato ed autorizzato per eseguire le regolazioni relative alla cabina di verniciatura, per le
Cabine
condizioni d’esercizio conformi alle specifiche del fabbricante; • situare la posizione di lavoro dell’operatore in atmosfera non contaminata (nel caso di cabine di verniciatura con ventilazione orizzontale); • utilizzare dispositivi di posizionamento per i pezzi, al fine di mantenere l’operatore in un’atmosfera salubre, se necessario; • adottare ripari, protezioni e/o altre misure di sicurezza per impedire la caduta del personale nei pozzi; • mettere l’equipaggiamento antincendio portatile e di dimensione adatta in posizioni sicure e facili da raggiungere; • tipo e quantita’ massima di solventi infiammabili, contenuti nel prodotto verniciante, applicabili in un’ora; • limiti di temperatura dell’aria all’interno della cabina di verniciatura durante la fase di applicazione; • valori delle emissioni acustiche in conformità all’appendice C. • perdita di carico massima attraverso i filtri (ad acqua, a secco, ecc.). Il manuale d’uso deve indicare all’utilizzatore che: • la ventilazione forzata deve essere mantenuta finché la concentrazione di sostanze pericolose è al di sotto dei limiti di esposizione, prima di entrare nella cabina di verniciatura automatica per eventuali operazioni di regolazione, riparazione o manutenzione; • la ventilazione forzata deve essere mantenuta durante l’operazione di pulizia con solventi pericolosi; • deve indossare adeguati dispositivi di protezione individuale in tutte quelle situazioni in cui ci sono pericoli per la salute dovuti all’inalazione o al contatto con sostanze o materiali pericolosi; Il manuale d’uso deve riportare al-
meno le seguenti istruzioni per la manutenzione preventiva: • controllare ad intervalli regolari l’intasamento dei filtri e del sistema di scarico come pure i depositi dei prodotti vernicianti sulle apparecchiature, pareti e pavimenti della cabina di verniciatura; • controllare ad intervalli regolari la messa a terra della cabina di verniciatura e dei pezzi; • applicare le precauzioni di sicurezza da adottare nelle fasi non operative se una fiamma libera, un oggetto incandescente, un apparecchio o un articolo in grado di generare scintille viene portato nella cabina di verniciatura per un lavoro di manutenzione, (per esempio la pulizia completa della cabina di verniciatura per rimuovere i depositi di vernice); • seguire le istruzioni precise per la manutenzione dei dispositivi di riscaldamento e particolarmente la periodicita’ della manutenzione; • attenersi alle indicazioni sugli intervalli per la sostituzione dei filtri e la pulizia dei condotti di scarico; • verificare la conformità ai requisiti per il trattamento dell’acqua ed alle istruzioni sull’uso corretto dei prodotti per l’impianto di lavaggio o la regolazione delle serrande; La manutenzione correttiva puo’ essere eseguita soltanto da persone qualificate, competenti, che si attengono alle specifiche del fabbricante. Marcatura Qualunque sia il modello della cabina di verniciatura, devono essere riportate in modo indelebile le seguenti informazioni su una targa di identificazione fissa, posta in modo permanente su una delle pareti della cabina: • Nome e indirizzo del fabbricante.
• Tipo di cabina di verniciatura • Anno di fabbricazione • Anno di modifica • Numero di serie • Metodo di applicazione della vernice per il quale è progettata la cabina di verniciatura (per esempio: aria compressa, elettrostatica, ecc.; si deve indicare se di tipo automatico o manuale). • Portata del flusso d’aria ... m3/h • Potenza installata: • Elettrica ... (kVA) • Altro ... Quantità massima di solvente infiammabile, contenuto nel prodotto verniciante, applicabile in un’ora, con indicazione del LEL come definito in appendice B. Dimensioni massime dei pezzi; Velocità dell’aria (misurata in base alla presente norma): ... (m/s). APPENDICE A (NORMATIVA) Diagrammi relativi alle zone pericolose d’atmosfera potenzialmente esplosiva. APPENDICE B (NORMATIVA) Determinazione della concentrazione di solventi infiammabili in termini di LEL. APPENDICE C (NORMATIVA) Codice di collaudo per il rumore. APPENDICE D (NORMATIVA) Misurazione delle velocità dell’aria. APPENDICE E (INFORMATIVA) Classificazione del comportamento dei materiali in caso di incendio. APPENDICE F (INFORMATIVA) Riferimento ai limiti di esposizione nazionali. APPENDICE G (INFORMATIVA) Diagrammi relativi alla classificazione delle cabine di verniciatura. APPENDICE ZA (INFORMATIVA) Rapporto tra la presente norma europea e i requisiti essenziali della Direttiva UE 98/37/CEE. BIBLIOGRAFIA
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Lettere al direttore
Il colore delle vernici
Egregio Direttore, quali sono le metodologie per confrontare lotti diversi di vernici dello stesso colore, oppure per ottenere esattamente lâ&#x20AC;&#x2122;identico colore di uno standard? a cura della Redazione 36â&#x20AC;&#x192; Metal Cleaning & Finishingâ&#x20AC;&#x192; Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
Lettere al direttore
Le linee guida per l’esame dei colori sono contenute nella norma ISO 3668 “Pitture e vernici - Confronto visivo del colore delle pitture”. Poichè non è possibile effettuare una prova attendibile utilizzando la semplice luce solare (il cielo dovrebbe essere parzialmente nuvoloso per evitare riflessi indesiderati; l’illuminazione dovrebbe essere uniforme, con un’intensità di almeno 2000 lux; deve essere evitata la luce solare diretta), la norma prevede l’utilizzo di una cabina confronto-colore dotata di illuminazione artificiale. Questa cabina deve essere costituita da una camera da cui sia esclusa la luce esterna; essa deve essere illuminata da due sorgenti luminose, aventi intensità di illuminazione compresa tra 1000 e 4000 lux. La distribuzione della potenza spettrale della prima lampada deve avvicinarsi a quella dell’illuminante CIE normalizzato D65 (luce diurna a 6500°K), mentre quella della seconda lampada deve avvicinarsi a quella dell’illuminante CIE normalizzato A (lampadina ad incandescenza). L’utilizzo di due sorgenti luminose è motivato dal fatto che in questo modo è possibile evidenziare un’eventuale metameria (fenomeno che si manifesta quando una coppia di colori appare diversa al variare della sorgente luminosa; ciò può accadere soprattutto quando le due vernici sono formulate con pigmenti diversi). La qualità di simulazione della luce diurna deve essere valutata con il metodo descritto nella pubblicazione CIE n.51. La distribuzione spettrale delle sorgenti deve rientrare nella categoria BC (CIELAB) o migliore. Per un utilizzo generale, l’interno della cabina confronto-colore deve essere dipinto di grigio neutro opaco (con valori di a* e b* minori di 1,0) con una chiarezza
L* compresa tra 45 e 55 (L*, a* e b* si riferiscono al sistema CIELAB descritto nella ISO 7724-1). Tuttavia, quando devono essere confrontati colori chiari o vicini al bianco, l’interno della cabina può essere dipinto in modo da avere una chiarezza L* di circa 65 o maggiore, al fine di fornire un contrasto limitato tra campione e sfondo; quando invece devono essere confrontati principalmente colori scuri, l’interno della cabina può essere dipinto con una chiarezza L* di circa 25. Per garantire un campo circostante idoneo per il confronto del colore, anche la superficie del piano della cabina deve essere coperta
da un provino grigio neutro, con un fattore di chiarezza scelto in modo da essere simile a quello dei campioni da confrontare. Deve essere generalmente utilizzato uno schermo diffondente, per evitare il riflesso di un’immagine della lampada sul provino. Le proprietà di distribuzione spettrale della sorgente luminosa devono includere la trasmissione spettrale dello schermo. Il produttore della sorgente luminosa deve rendere noto il numero di ore di funzionamento per le quali è previsto che il prodotto sia conforme alla norma.
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Norme tecniche
Una norma per il controllo del rumore nei trattamenti di superficie Una breve sintesi della norma europea EN 14462 La EN 14462, titolata “Procedura per prove di rumorosità delle apparecchiature per il trattamento delle superfici, incluse le attrezzature manuali asservite - Classi di accuratezza 2 e 3”, fornisce ai costruttori ed agli organismi di controllo la metodologia da adottare per misurare e verificare i livelli di emissione sonora dalle macchine per il trattamento delle superfici, sia in fase di progettazione e costruzione, sia nelle condizioni di normale funzionamento nell’ambiente di lavoro in cui sono installate. Le apparecchiature alle quali la norma è applicabile, comprendono: • macchine per il lavaggio ed il trattamento superficiale (coperte dalla norma EN 12921); • impianti di verniciatura (coperte dalle norme EN 12215; EN 12981; EN 12581; EN 13355); • macchine per l’erogazione delle vernici e la miscelazione dei colori (coperte dalle norme EN 1953; EN 12621; EN 12757); • essiccatoi, forni e sistemi di evaporazione (coperte dalle norma EN 1539; EN 12753). La metodologia e le procedure presenti nella presente norma, comprendono sia la la determinazione del livello di pressione sonora nelle postazioni di lavoro (Capitolo 5) sia, ove applicabile (cioè, in 38 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
Norme tecniche
impianti di medio-piccole dimensioni), la determinazione del livello di potenza sonora emessa dalle macchine (Capitolo 6). I metodi standardizzati in grado di garantire la riproducibilità delle misure, all’interno di ben precisi intervalli di accuratezza, sono di due tipi: • il metodo tecnico progettuale (classe di accuratezza 2); • il metodo del controllo in situ (classe di accuratezza 3). La EN 14462 individua alcuni gruppi di norme internazionali esistenti, in grado di soddisfare i requisiti di cui sopra: • per i livelli di pressione sonora, le norme ISO 11201, ISO 11202 e ISO 11204; • per i livelli di potenza sonora, le norme ISO 3744, ISO 3746, ISO 3747 e ISO 9614. Nell’Allegato A, vengono altresì fornite tutte le informazioni utili (suddivise per tipologia di macchina) per caratterizzare le condizioni operative dell’apparecchiatura oggetto della misurazione e la determinazione dei punti di misura in cui effettuare i rilievi fonometrici. Le informazioni che devono invece essere raccolte durante la misurazione e che devono essere successivamente riportate nella relazione che accompagna la dichiarazione di rumorosità, sono indicate nei Capitoli 9 e 10 della norma. In particolare, devono essere riportati:
• i dati e le caratteristiche tecniche della macchina oggetto del test; • le condizioni operative della macchina oggetto del test; • le norme internazionali utilizzate per l’effettuazione del test; • i dati acustici rilevati; • luogo e data del test e nominativo del personale responsabile del test stesso. Nel Capitolo 11 vengono definite le prescrizioni relative alla dichiarazione che il costruttore è tenuto a presentare a corredo dell’impianto venduto. La dichiarazione di rumorosità deve contenere la seguente coppia di valori, in accordo con la ISO 4871: • il livello di pressione sonora presente nelle diverse postazioni di lavoro attorno alla macchina, se esso eccede i 70 dB(A); se il valore misurato non supera tale limite, tale evento deve comunque essere segnalato; • il livello di potenza sonora emesso dalla macchina, se il dato del punto precedente supera 85 dB(A). Nel caso di impianti di grandi dimensioni, al posto del livello di potenza sonora deve essere riportato il livello medio di pressione sonora. Per entrambi i tipi di misurazione, è ammesso un certo errore nella misura (2,5 dB per grado di accuratezza 2; 5 dB per grado di accuratezza 3), ma solo nel caso di macchine non standard; per le produzioni in serie, il costruttore deve dichiarare la media aritmetica di tutti i valori misurati ed il relativo grado di incertezza della misura. La dichiarazione del costruttore può ovviamente essere verificata dall’utilizzatore, purchè vengano
riprodotte le condizioni operative in essere durante il test effettuato dal costruttore. La verifica deve essere effettuata utilizzando gli standard di misurazione riportati nella dichiarazione, oppure utilizzando standard che prevedono un maggior grado di accuratezza. Nel caso in cui la macchina da testare sia una cabina di verniciatura aperta frontalmente o chiusa, la EN 14462 prevede alcune prescrizioni aggiuntive, indicate nell’Allegato B. Per concludere, nell’Allegato C viene riportato un esempio di determinazione dei livelli di emissione sonora nel caso di macchine che non hanno postazioni di lavoro definite.
Punto di misura per cabina con apertura frontale e postazione di lavoro esterna
Punti di misura per cabine chiuse di larghezza superiore a 16m
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Depurazione aria
150 partecipanti al convegno nazionale Uniaria
I requisiti minimi degli impianti di depurazione nelle nuove linee guida della Regione Lombardia. Sicurezza, risparmio energetico e ricircolazione degli inquinanti negli ambienti di lavoro: esperienze italiane ed europee nei settori della depolverazione, delle nebbie oleose e delle sostanze organiche volatili. Prestazioni ed efficienza di abbattimento degli impianti utilizzati nella verniciatura. 40â&#x20AC;&#x192; Metal Cleaning & Finishingâ&#x20AC;&#x192; Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
Depurazione aria
UNIARIA (Unione Costruttori Impianti Depurazione Aria), proseguendo nell’impegno per la diffusione di una cultura ambientale fondata sul rispetto delle norme, organizza il consueto convegno nazionale sull’inquinamento atmosferico. Anche l’incontro di quest’anno, svoltosi a Milano nel Novembre scorso, rappresenta la dimostrazione dello sforzo di un gruppo di aziende qualificate, che continuano a investire nello sviluppo tecnologico, promuovendo la conoscenza dei processi di depurazione e delle loro modalità di impiego, mantenendo un costante confronto con gli Enti pubblici (USSL, Province, Regioni, ARPA e Ministeri competenti) e offrendo agli utilizzatori indicazioni e informazioni che consentano di fare investimenti sicuri, per difendersi dalle numerose “bufale” che li hanno resi diffidenti. PROGRAMMA Il recupero delle polveri da filtro: una soluzione per la riduzione dell’inquinamento, il risparmio energetico e la tutela della salute degli operatori. (Fabio Pivetti – Wamgroup) Registrazione del funzionamento dei bypass sugli impianti di depurazione: un sistema di sicurezza o un modo per eludere le norme? (Lauro Gatti – Air Protech) L’applicazione della normativa ATEX negli impianti di filtrazione dell’aria. (Giampaolo Giaccone – BWF FTI) Aspirazione e depurazione di nebbie oleose e fumi generati da lavorazioni meccaniche con utilizzo di oli lubrorefrigeranti. Proposta per normare il ricircolo in ambiente dell’aria dopo filtrazione con filtri Assoluti EPA ed Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 41
Depurazione aria
HEPA certificati secondo norme EN1822. Proposta per l’osservanza dei limiti TLV-TWA all’interno degli ambienti di lavorativi e revisione dei limiti di emissione in atmosfera. Proposta di revisione degli Allegati Tecnici n.30, 32 e 36 del DDRL N. 532/09, alla luce delle tecnologie esistenti e di quanto si rileva nelle aziende. (Raffaele Lazzarini - AR Filtrazioni) Impianti per l’abbattimento di solventi emessi da operazioni di verniciatura: prestazioni ed efficienza minima. (Pierluigi Offredi – Professione Verniciatore) Le nuove linee guida lombarde e i requisiti minimi degli impianti di depurazione. (Roberto Esposito – Regione Lombardia, Unità Operativa Preven-
zione inquinamento atmosferico, Direzione Generale Ambiente) DIBATTITO FINALE Case histories: soluzioni impiantistiche applicate con successo. caratteristiche
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tecniche e costi Depuratori per nebbie oleose (AR Filtrazioni) Abbattimento emissioni essiccatoi utilizzati per l’estrazione dell’olio di sansa (Tecnosida)
Corsi
Cresce il numero dei tecnici esperti in materia di emissioni in atmosfera
Sono ormai quasi cento i partecipanti all’annuale corso di formazione su tecnologie di abbattimento, metodiche di prelievo e controllo delle emissioni, norme e modalità autorizzative A cura della Redazione Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 43
Corsi
GLI OBIETTIVI DEL CORSO Gli operatori del settore lamentano da tempo la mancanza di consulenti, laboratori, tecnici e in generale di professionisti affidabili a cui rivolgersi per risolvere i problemi legati all’inquinamento atmosferico. Col diffondersi della sensibilità ambientale e la conseguente necessità di ottemperare ai limiti previsti dalle norme legislative, sempre più spesso emergono errori nella scelta delle tecnologie di abbattimento, nell’analisi delle emissioni e nell’esecuzione delle procedure burocratiche, dovute
I DOCENTI Giorgio Cozzi - Dal 1975 al 1995 ha lavorato presso il Servizio Protezione Aria della Regione Lombardia (CRIAL), con funzioni di controllo dell’inquinamento atmosferico di origine industriale, consistenti nello studio dei cicli produttivi, delle relative emissioni in atmosfera, delle possibilità tecnologiche di contenimento delle stesse, dell’elaborazione di direttive tecniche
all’approssimazione e alla superficialità con cui si affrontano le tematiche tecniche e legislative. UNIARIA (Unione costruttori impianti di depurazione aria), per venire incontro alle necessità di formazione e aggiornamento degli operatori del settore, ha promosso un corso, con l’obbiettivo di contribuire alla divulgazione delle tematiche legate all’inquinamento atmosferico tra le aziende pubbliche e private, creando nel contempo un gruppo di professionisti competenti e accreditati, a cui ci si potrà rivolgere sapendo di poter contare su un bagaglio tecnico e culturale
adeguato ad affrontare le diverse tematiche riguardanti il settore delle emissioni inquinanti. Il corso approfondisce la conoscenza delle diverse tecnologie di abbattimento, le metodiche di prelievo e controllo delle emissioni inquinanti, le norme legislative e le modalità per ottenere le autorizzazioni . I docenti sono stati selezionati sulla base delle esperienze specifiche maturate nel settore pubblico e privato, dove hanno svolto un ruolo di primo piano, grazie alla competenza e autorevolezza maturata in 30 anni di lavoro sul campo.
per i settori industriali. Dal 1995 opera come consulente in qualità di esperto dei problemi di inquinamento atmosferico e di rumore di origine industriale. Dal 2003 è socio di IBS Analysis, società operante nel settore ambientale e della sicurezza sul lavoro.
(Presidio Multizonale di Igiene e Prevenzione) di Milano. Attualmente opera all’interno di ARPA Lombardia.
Antonio Foschi - Dal 1975 opera nel settore dell’inquinamento atmosferico, ricoprendo vari incarichi all’interno del PMIP
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Pierluigi Offredi - Svolge da oltre 25 anni l’attività giornalistica nel settore del trattamento delle superfici. Dal 2001 coordina il GL7 UNI “Impianti di trattamento degli effluenti aeriformi”, che opera nell’ambito della Commissione Ambiente.
Corsi
I PARTECIPANTI Sono oltre 60 le aziende private e pubbliche che hanno partecipato negli ultimi tre anni ai corsi di formazione Uniaria, per un totale di un centinaio di tecnici partecipanti. L’elenco completo è il seguente: Aereco, Aerofiltri, Akzo Nobel, Alcea, Api/Brescia, Ar Filtrazioni, Arpa Forlì Cesena, Arpa Firenze, Arpa Friuli, Arpa Lombardia, Arpa Macerata, Arpa Pesaro, Arpa Piemonte, Arpa Umbria, Arpa Valle D’Aosta, Balducci Bruno, Boero, Cam Centro Analisi Monza, Castello, Centro Servizi Lapideo del VCO, Consylia, Cornaz, Delta Ohm, Dizeta, Donadi Luca, Donelli Alexo, Doerken Italia, Donaldson, Drewo, Du Pont Nemours, Ecam, Ecoprogett, Ecostudio Ambiente, Ecostudio Di Braghini, Ehovoc Tecom, Est, Franchi & Kim, FZ, Geico, Geo Snc, Gruppo Imea, IMF, Inail, Indam, Indrigo Stefano, ITAS, Lab Control, Latekne, Linde Gas Italia, Luxottica, Made Ambiente e Sicurezza, Mam Collettori, Meg, Mix, Natuzzi, Necsi, Netco, Pastore Centro Del Colore, Pontiggia Claudio, Programma Ambiente, Provincia di Bergamo, Provincia Bolzano, Provincia Gorizia, Provincia Di Mantova, Provincia Di Padova, Provincia Pavia, Provincia Rimini, Provincia Di Trento, Provincia di Treviso, Provincia Vercelli, Regione Lombardia, Roman Andrea, Sacea, Same Deutz Fahr Italia, Sacchetto Claudia, Salchi Wood Coatings, Scalmati Livio, Sait Abrasivi, Sea Gruppo, Sotec, Studio Adriaflor, Studio Ambiente, Tama, Techint, Techno Analisys, Tecno Habitat, Tecnoimpianti Water Treatment, Tecnolab, Testori, Trafilerie Sanpaolo, Tribotecna, Universita’ Udine, WAM.
IL PROGRAMMA Emissioni in atmosfera da processi produttivi • Inquadramento normativo • Procedure di autorizzazione Limiti alle emissioni • Disposizioni nazionali D.Lgs 152/06 • Disposizioni regionali (esempi di limiti in alcuni settori industriali, tra cui la verniciatura) • Direttiva VOC 1999/13/CE: nuovi limiti, camini, emissioni diffuse, emissioni totali; piano di riduzione degli inquinanti; piano di gestione dei solventi ed emissioni diffuse Il controllo delle emissioni convogliate • Scelta dei punti di prelievo • Durata del campionamento • Tipo di campionamento • Numero dei campionamenti • Determinazione della T dell’effluente • Calcolo delle velocità dell’effluente • Determinazione della portata • Normalizzazione della portata misurata
(richiamo delle metodiche e delle condizioni operative) • L’isocinetismo • Prelievo di inquinanti gassosi • Richiamo delle metodiche per alcuni inquinanti comuni • Determinazioni analitiche di laboratorio per gli inquinanti più comuni • Metodi automatici con misure effettuate direttamente in campo • Inquinanti da combustione, COT La determinazione delle sostanze organiche volatili • Richiamo dei limiti regionali, nazionali ed europei • Richiamo delle metodiche menzionate nella normativa italiana • Effettuazione delle misure con metodo tradizionale (adsorbimento su carbone attivo + analisi GC) • Effettuazione delle misure in campo con apparecchiatura a ionizzazione di fiamma (FID) Come scegliere gli impianti di depurazione • Migliori tecnologie disponibili • Criteri di ordinazione, progettazione e requisiti minimi
Prelievo di inquinanti corpuscolari Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 45
Lavaggio
Contaminazione dei pezzi e intossicazione dei lavoratori
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Lavaggio
Egregio direttore, nella nostra azienda lavoriamo particolari vari in alluminio che subiscono differenti trattamenti; in particolare, dopo le operazioni di tranciatura, effettuate con oli lubrorefrigeranti, il materiale viene sgrassato con Percloroetilene e inviato al forno di saldo brasatura ad alto vuoto (600°C), da cui esce per passare alla zona di saldatura manuale di tipo classico: è durante questa fase che gli operatori lamentano lo sprigionarsi di odori sgradevoli e conseguenti malesseri, che vengono imputati a residui di solvente di sgrassaggio o a prodotti di degradazione dello stesso. Vi chiediamo, se possibile, la disponibilità ad effettuare dei test di verifica della qualità del lavaggio, al fine di individuare eventuali residui ancora presenti sui particolari trattati nei nostri impianti a circuito chiuso funzionanti con Percloroetilene. A questo scopo vi inviamo dei campioni di materiale soltanto sgrassato e dei campioni di materiale sgrassato e passato nel forno di saldo brasatura. Cordiali saluti Lettera firmata ANALISI DEI CAMPIONI Abbiamo fatto analizzare i campioni da un laboratorio specializzato, che ha realizzato una serie di analisi sui seguenti campioni. Campione A: pezzi in Alluminio di varie forme, provenienti dall’impianto di lavaggio a Percloroetilene. Campione B: pezzi in Alluminio di varie forme, provenienti dal forno di saldobrasatura. Le analisi eseguite sono state le seguenti: • identificazione della presenza di contaminazione organica sulla superficie dei pezzi (analisi al microscopio); • caratterizzazione qualitativa dei contaminanti organici presenti sui pezzi (analisi con spettrofotometro FT-IR). ANALISI AL MICROSCOPIO FLUORESCENZA
A
Questo tipo di analisi, effettuato mediante microscopio stereoscopico Leica con luce UV, permette di individuare la presenza di materiale organico su di una superficie; l’analisi non consente di caratterizzare il tipo di materiale, ma solo di individuarne la distribuzione superficiale. L’eventuale presenza di materiale organico è individuabile dalla colorazione verde che esso assume nella fotografia.
I risultati delle analisi sono mostrati nelle seguenti foto. Foto 1 (tipo pezzo: griglia proveniente dal campione A). Ingrandimento: 12,5x. Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di una fibra in basso e di una al centro. Foto 2 (tipo pezzo: barretta piena, lunghezza 5 cm circa, proveniente dal campione A). Ingrandimento: 50x. Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di alcune fibre. Foto 3 (tipo pezzo: piastra piana proveniente dal campione A). Ingrandimento: 8x. Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico. Foto 4 (tipo pezzo: griglia proveniente dal campione A). Ingrandimento: 32x. Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di una fibra. Foto 5 (tipo pezzo: piastra piana proveniente dal campione B). Ingrandimento: 63x Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di particella sulla destra. Foto 6 (tipo pezzo: griglia proveniente dal campione B). Ingrandimenti: 40x Risultato analisi: non si evidenzia la presenza di materiale organico, al di fuori di una fibra al centro.
Per tutti i pezzi analizzati non si è riscontrata la presenza di materiale organico, al di fuori di alcune particelle fibrose probabilmente configurabili come “contaminazione esterna”. Si è riscontrata tuttavia la presenza di “zone violette” in quasi tutti i campioni (ad esclusione della foto 3), che potrebbero essere dovute ad una riflessione della luce UV, ma che potrebbero anche essere indice di una “fluorescenza” di materiale inorganico. Per approfondire questo aspetto, si sono eseguite le seguenti ulteriori analisi. ANALISI SPETTROFOTOMETRICA Questo tipo di analisi viene effettuato mediante spettrofotometro FT-IR e permette di caratterizzare le sostanze presenti sul campione, per mezzo di un apposito database. Il limite di questo tipo di tecnica deriva dal fatto che non è possibile effettuare l’analisi direttamente sulla superficie contaminata, ma l’eventuale contaminante deve essere estratto dalla superficie stessa mediante apposito liquido di prova. Per il caso in questione, la procedura adottata è consistita nell’effettuare l’estrazione dell’eventuale contaminante, immergendo i pezzi in un becker contenente acqua demineralizzata
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Lavaggio
ed esponendoli all’azione degli ultrasuoni in apposita vasca. I risultati dell’indagine sono riportati di seguito. Prova 1 (campione A) L’estrazione dell’eventuale contaminante è stata così effettuata. Tipo pezzi: n. 1 griglia; n. 1 barretta piena; n. 6 barrette lunghe; n. 1 piastra piana. Liquido di prova: 1 litro di acqua demineralizzata. Estrazione a mezzo ultrasuoni: 15’ in multifrequenza + 5’ in monofrequenza (38 kHz); temperatura iniziale liquido 21 °C; temperatura finale 31 °C. Lo spettro del liquido di prova dopo l’estrazione (grafico 1) risulta in parte simile a quello di un anfotero dipropionato in soluzione acquosa (grafico 2) e ad una sostanza clorurata (clorochina grafico 3). Un’ulteriore ricerca è stata eseguita andando a confrontare gli spettri IR presenti nel database, selezionando i picchi dello spettro del liquido di prova dopo l’estrazione: il risultato (grafico 4) mostra che sussiste una certa similitudine con gli spettri delle “ammine idrocloridriche alifatiche” e degli “acidi ammino alifatici”. Nessuna
di queste sostanze è con certezza quella presente sui pezzi. Prova 2 (campione B) L’estrazione dell’eventuale contaminante è stata così effettuata. Tipo pezzi: n. 5 griglie; n. 3 barrette piene; n. 1 piastra piana. Liquido di prova: 1 litro di acqua demineralizzata. Estrazione a mezzo ultrasuoni: 15’ in multifrequenza + 5’ in monofrequenza (38 kHz); temperatura iniziale liquido 21°C; temperatura finale 37 °C. Lo spettro del liquido di prova dopo l’estrazione (grafico 5) non risulta simile in modo significativo ad alcuno diquelli presenti nel database. Il confronto tra i due liquidi di prova (grafico 6) mostra che lo spettro del contaminante presente sui pezzi in uscita dal forno è molto simile a quello dei pezzi in uscita dalla lavatrice. CONCLUSIONI Le analisi condotte sulla superficie dei pezzi, non hanno mostrato la presenza di materiale organico, identificabile come “residuo di lavorazione”, indice questo che il lavaggio è stato eseguito con ele-
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vata efficienza e che la successiva lavorazione di saldobrasatura non ha introdotto ulteriore contaminazione organica. E’ quindi da escludersi la presenza di Percloroetilene e/o Acido cloridrico sui pezzi analizzati. Questi ultimi, tuttavia, presentano, in tracce, eventuali sostanze, forse contenenti cloro, non ben identificabili con le metodiche strumentali utilizzate. Si ritiene però che tale presenza non sia quantitativamente sufficiente ad originare la causa del problema riscontrato dal cliente, qualora tali sostanze fossero effettivamente responsabili dello stesso. Si suggerisce, comunque, di verificare se le sostanze citate nella relazione siano in qualche modo compatibili e/o riscontrabili nelle diverse fasi di lavoro cui sono sottoposti i pezzi. Poichè dalla presente indagine non si sono ottenuti dei risultati indicanti con precisione la causa probabile del problema riscontrato dal cliente, si suggerisce di indirizzare un eventuale ulteriore approfondimento della problematica, verso l’effettuazione di uno o più campionamenti dell’ambiente di lavoro interessa-
Lavaggio
to dagli operatori soggetti a malessere. In particolare si consiglia di: • effettuare un campionamento della eventuale presenza di vapori di Percloroetilene nella zona prospiciente l’impianto di lavaggio e nella zona di saldatura manuale, mediante l’utilizzo di fialette colorimetriche
“passive” selettive per il citato solvente; • effettuare un campionamento della eventuale presenza di acido cloridrico nella zona di saldatura manuale, mediante l’utilizzo di fialette colorimetriche “passive” selettive per la citata sostanza; • effettuare un campionamen-
to della eventuale presenza di altre sostanze nella zona saldatura e nella zona prospiciente il forno di saldobrasatura, mediante l’utilizzo di fialette di carbone attivo e successiva analisi gascromatografica.
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Detassazione
Il fisco colpisce i furbetti della Tremonti ambientale
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Detassazione
Abbiamo più volte segnalato, sulle pagine delle nostre riviste, la ”disinvoltura” con cui molte aziende hanno usufruito delle agevolazioni previste dalla cosiddetta ”Tremonti ambientale”, che prevedeva la detassazione degli investimenti in impianti che riducono l’impatto ambientale Fino al 30/6/2010, data in cui si sono chiusi i termini per usufruire delle agevolazioni, alcuni costruttori, spalleggiati da consulenti che a fronte di provvigioni e/o tangenti, millantavano di far ottenere l’assenso alla detassazione dagli Enti competenti (assenso che in realtà non era affatto necessario), hanno venduto apparecchiature di spruzzatura, reciprocatori, robot, impianti di lavaggio, impianti di verniciatura, impianti di depurazione aria e trattamento delle acque, grazie all’allettante possibilità di detassare gran parte dell’investimento. Come spesso accade nel nostro Paese, una buona legge viene utilizzata per eludere ed evadere il fisco, per cui tra le numerose pratiche effettuate seguendo in modo corretto le procedure previste dalla normativa, si sono accumulati tentativi, apparentemente ben riusciti, di detassazione illecita. La legge prevedeva che le aziende dovessero solo predisporre autonomamente una relazione tecnica, attestante la particolare destinazione a tutela dell’ambiente di una ben definita quota degli investimenti aziendali. Poiché la relazione che giustificava la detassazione degli utili destinati a tali investimenti non veniva valutata tecnicamente da un organismo competente, la responsabilità sulla valutazione della conformità ai requisiti previ-
sti dalla legge era solo dell’azienda (il consulente non ne risponde minimamente), che in pratica si autodetassava il reddito con una semplice autocertificazione. Ciò non significava, ovviamente, che ognuno potesse detassare ciò che voleva: nel nostro settore ad esempio, la sostituzione dei prodotti a solvente con quelli all’acqua, l’acquisto di un impianto che riduce l’impatto ambientale, oppure l’installazione di un impianto di depurazione, non erano condizioni sufficienti per usufruire dei benefici fiscali, in quanto dovevano essere rispettate due precise condizioni: 1. erano esclusi gli investimenti ambientali realizzati per adeguarsi agli obblighi di legge; 2. doveva essere individuata la parte di costo dei beni acquistati che consentiva di raggiungere un grado di tutela ambientale
Nel 2004 pubblicammo l’articolo “Soldi facili con la Tremonti ambientale? Il fisco ha la memoria lunga”, in cui suggerivamo di non cedere alle lusinghe di costruttori e consulenti “disinvolti” e purtroppo siamo stati facili profeti, in quanto negli ultimi mesi sono arrivate in redazione diverse segnalazioni di casi in cui l’Agenzia delle entrate di varie zone d’Italia ha effettuato controlli fiscali, inviando avvisi di accertamento a numerose aziende che hanno illecitamente usufruito delle agevolazioni. I documenti che abbiamo potuto analizzare mostrano una notevole competenza tecnica da parte degli esperti del fisco, che hanno contestato dettagliatamente la detassazione di centinaia di migliaia di euro. Naturalmente a pagare il conto non saranno nè i costruttori degli impianti, nè i consulenti, che hanno già incassato i loro compensi, bensì gli utilizzatori che, indipendentemente dalla buona o malafede con cui si sono fatti convincere, saranno una volta in più “cornuti e mazziati”.
A pagare il conto saranno gli utilizzatori maggiore di quello che, in base allo stato dell’arte, sarebbe richiesto per esigenze produttive. Questo principio è sintetizzato dal concetto di “approccio incrementale” di tutti gli investimenti, che già premia le aziende che operano in modo da migliorare continuamente i processi e prodotti dal punto di vista ambientale, come previsto dalle certificazioni ISO 14000 ed EMAS.
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Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire:
1. a chi si rivolgono i messaggi (definizione e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemen-
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te informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
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In questo
Acustica numero : Torchiani Pada Martin Stuvex Icam Rhodia NOF Metal Coating Group
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ACUSTICA: L’ESPERIENZA NEL LAVAGGIO A ULTRASUONI La società Acustica s.r.l. si è dedicata per anni esclusivamente alla ricerca, formulazione e produzione dei detergenti industriali per il lavaggio ad ultrasuoni, accumulando perciò una notevole esperienza per ogni esigenza della clientela, totalizzando oltre trenta prodotti in listino. Attualmente agisce in una sede operativa di circa 1200 metri quadrati. Una trentina di anni fa il lavaggio delle paste di pulitura dai manufatti metallici, specie se caratterizzati da forme complicate e difficili, era realizzato prevalentemente con l’impiego dei solventi clorurati e fluorurati, oppure con soluzioni acquose di detergenti a base inorganica salina o fortemente alcalina, attivate con gli ultrasuoni. In quegli anni ci siamo posti l’obiettivo di sostituire sia i suddetti solventi, sia i detergenti acquosi fortemente alcalini, con prodotti biodegradabili delicati sulla superficie dei manufatti. La motivazione era duplice: i primi erano sulla lista nera ambientale e i secondi non erano utilizzabili sulle leghe di rame, di zinco e d’alluminio, per cui mancavano sul mercato italiano prodotti a basso impatto ambientale che agissero efficacemente su manufatti realizzati con materiali delicati per una pulizia di alto livello. Ci siamo pertanto applicati nella ricerca e nella formulazione di prodotti con caratteristiche detergenti Il magazzino spedizioni
superiori, che rispettassero le superfici delicate e la collaborazione con i nostri clienti ci ha permesso di formulare prodotti con caratteristiche nuove e all’avanguardia. Come è noto agli operatori del settore, le leghe di zinco e di rame, specialmente se si tratta di manufatti lucidati a specchio, rappresentano uno dei capitoli più difficili del lavaggio ad ultrasuoni. La nostra attenzione si è quindi concentrata sul colore dei manufatti lucidati che non deve essere alterato, sulla necessità dei tempi brevi dei cicli di lavaggio della galvanica, sull’attenzione alla sicurezza degli operatori che richiedono detergenti specifici non tossici, che siano delicati sul metallo base, ma capaci di una veloce asportazione di olio, grasso e paste di pulitura e, non ultimo, garantire anche una temporanea protezione all’ossidazione dopo il risciacquo. Nel costante aggiornamento della produzione, ultimamente abbiamo formulato una nuova linea di prodotti detergenti particolarmente attenti al rispetto ecologico, ad altissima concentrazione di attivo (fino al 95%) e di lunga durata, con temperature di esercizio nell’ordine dei 40-50 °C. Si tratta di detergenti per ultrasuoni da usare in ambiente acquoso a una concentrazione dell’1-3 %, a basso e moderato pH acido ed alcalino, adatti per i manufatti lucidati in acciaio inox, alluminio, leghe di zinco e di rame, argento, oro e plastica. Alcuni prodotti della nuova linea, che ha incontrato una pronta approvazione della nostra clientela, comprendono formulati sostitutivi dei detergenti di una nota società svizzera. Questi formulati, come pure gli altri della nostra produzione, sono sempre pronti a magazzino per una pronta consegna. La qualità costante e il prezzo competitivo ci ha permesso di essere fornitori privilegiati di primarie aziende manifatturiere che operano in diversi campi merceologici, in particolare nei settori: maniglieria, meccanica di precisione, orologeria, occhialeria e nei settori orafo e argentiere. Tutta la nostra gamma è regolarmente registrata al Ministero della Sanità ed è formulata con materie prime tensioattive rispondenti alla biodegradabilità di legge. Le schede di sicurezza e le caratteristiche tecniche e d’uso sono accessibili sul nostro sito internet www. Acusticasrl.com. Fonte: Acustica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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TORCHIANI SRL: CRESCERE AL SERVIZIO DELLA CHIMICA
Sandro Torchiani, Presidente
I positivi risultati dell’azienda sono frutto di un’evoluzione che si è mossa su vari piani fra loro sinergici: mirate acquisizioni societarie, razionalizzazione dell’attività con concentrazione dell’impegno sul core business, riorganizzazione a ampliamento delle strutture logistiche e tecnico-direttive. Le scelte strategiche che la Torchiani Srl di Brescia ha compiuto a partire dal 2009 hanno dato i risultati auspicati: il fatturato consolidato del 2010 ha raggiunto i 26 milioni di euro (nel 2009 era di 11,5 milioni) e nel 2011 l’azienda ha come obiettivo di superare i 30 milioni di euro. Questo significa avere più che raddoppiato in soli due anni d’attività il proprio volume d’affari. In una fase economica generale ancora complessa, è un risultato di tutto rispetto e molto significativo. Lo si deve a vari fattori collegati, caratterizzati prima di tutto dalla decisione di concentrarsi sul “core business” storico, quello della commercializzazione di prodotti chimici. La Torchiani Srl (evoluzione dell’azienda fondata a Brescia nel lontano 1928) serve attualmente oltre 2500 clienti in Lombardia e
in altre regioni limitrofe, fornendo prodotti chimici per molteplici settori industriali e imprenditoriali: dal trattamento dei metalli a quello delle acque, dai detergenti ai lubrificanti per usi speciali, oltre a centinaia di altri prodotti per settori specifici. Dalla decisione di privilegiare la commercializzazione dei prodotti chimici è scaturito il programma di riorganizzazione dell’azienda, che ha visto prima l’acquisizione della Baslini Trade (fondata nel 2006 dallo spin-off della Baslini SpA), azienda nata in Valle Camonica nel 1922 e con stabilimento produttivo a Treviglio (BG). Seconda importante acquisizione quella della Ghianda Prodotti Chimici Srl di Peschiera Borromeo (MI), specializzata nella commercializzazione di prodotti chimici di base e realtà di riferimento per l’industria in un’area della Lombardia molto dinamica e ricca di imprese. Ulteriore azione di strategia della Torchiani Srl è stata l’incorporazione nel gennaio di quest’anno di un ramo dell’azienda specializzato nella commercializzazione di prodotti chimici particolarmente richiesti dal settore farmaceutico. Parallelamente l’azienda ha innovato e ampliato anche la sua sede operativa generale di Brescia. “Lo sviluppo – ha affermato Elisa Torchiani, AD dell’azienda - ha coinvolto sia gli uffici, sia le aree tecnico-logistiche e il parco veicoli. Il tutto è avvenuto nel massimo rispetto del territorio e dell’ambiente nel quale l’azienda si colloca. La volontà di continuo sviluppo dell’azienda è testimoniata dai progetti già avviati, che prevedono un ulteriore ampliamento della nostra sede. Tutto questo nell’ottica di un continuo miglioramento del servizio ai clienti, puntando su quelli che sono da sempre i punti di forza dell’azienda, vale a dire flessibilità di gamma, versatilità di risposta, personalizzazione del dialogo commerciale.” L’organizzazione commerciale della Torchiani può fornire piccole quantità o, al contrario, notevoli entità di prodotto, con tempistiche e modalità in sintonia con quanto richiede il mercato moderno. “Lo sviluppo della gamma di offerta – ha aggiunto il presidente Sandro Torchiani - è stato ottenuto grazie alle acquisizioni societarie, ed è un elemento che va ad aggiungersi a questa identità, sulla quale la nostra azienda ha costruito il suo posizionamento. Per le imprese che operano nel settore della gomma e della plastica, ad esempio, possiamo oggi proporci con un vero e proprio servizio tecnologico, che comprende un “auditing” delle necessità concrete del
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IL CAVITOMETRO
Elisa Torchiani, AD
cliente, l’individuazione delle soluzioni più efficaci sul mercato e la garanzia di una fornitura continuativa e controllata di prodotto”. Il settore, in particolare nel nord Italia, è sempre più esigente e attento alla qualità del risultato, anche se deve fare i conti con livelli di competitività fino a pochi anni fa sconosciuti. Torchiani Srl offre sia ampiezza di gamma, con i vantaggi tipici dell’unico riferimento qualificato, sia profondità di specializzazione, con prodotti che intervengono su necessità mirate. Lo sviluppo societario ha portato la Torchiani ad evolvere da struttura commerciale locale e localizzata, per quanto storicamente ben conosciuta ed apprezzata sul proprio territorio, a realtà di ampiezza operativa multiregionale: una sfida della quale il management e l’intero organico dell’azienda sono consapevoli e che ritengono sprone essenziale per continuare a crescere. Fonte: Torchiani Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
Gli ultrasuoni vengono utilizzati da molti anni per attivare i liquidi detergenti. Per detergere o sgrassare o lavare un oggetto occorrono 4 parametri: il tempo, l’azione chimica, la temperatura e l’azione meccanica. Gli ultrasuoni forniscono l’azione meccanica la cui insufficienza o mancanza provoca un cattivo risultato del trattamento. Gli ultrasuoni generano nel liquido detergente la cavitazione, fenomeno ben conosciuto dalla fisica. La cavitazione, per sintetizzare, è l’implosione (contrario dell’esplosione) di bollicine di vapore a livello molecolare. L’energia dell’implosione, sempre a livello molecolare, è dell’ordine anche di 1000 atm con temperature molecolari di migliaia di gradi. Questi dati sono disponibili presso i dipartimenti del Politecnico di Milano. Il problema è quindi misurare tali pressioni a livello molecolare utilizzando un sensore che resitesse a tale energia e che fornisse un segnale elettrico proporzionale alle pressioni dell’implosione a livello molecolare. Dopo numerose esperienze, da alcuni anni abbiamo messo a punto una particolare sonda, di piccole dimensioni e molto maneggevole, nel cui interno viene inserito il “ sensore “ che trasforma (trasduce) l’energie dell’implosione in segnale elettrico proporzionale che poi viene elaborato da un circuito con microprocessore. Sul display dello strumento compare un numero (cavit) proporzionale all’intensità della cavitazione. L’intensità della cavitazione dipende da numerosi fattori tra i quali: frequenza di funzionamento del sistema, tipo di liquido presente nella vasca attivata da trasduttori d’ultrasuoni, temperatura.La temperatura viene misurata dallo strumento stesso perchè serve quale dato per il microprocessore mentre il valore di frequenza deve essere selezionato. L’intensità della cavitazione intesa come pressione molecolare è in funzione della frequenza. L’intensità a 40 KHz è di circa 1/7 dell’intensità che si ottiene a 25 KHz. Tale dato è rilevabile in internet essendo un dato tecnico. Si vede quindi che oltre una data frequenza (60 KHz) non c’è più cavitazione utilie per l’esecuzione del lavaggio o sgrassaggio che dir si voglia. Lo strumento consente anche di verificare che il dimensionamento in Watt per litro d’acqua nulla ha che fare con il corretto dimensionamento della vasca ad ultrasuoni; data una vasca di base A, con trasduttore sulla base A, ed altezza B, si misura che alle variazioni di B (cambio di volume) nessuna variazione di cavitazione viene rilevata, pur variando in modo significativo i Watt per litro. Fonte: Pada Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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SISTEMA AUTOMATICO DI RICAMBIO FILTRI PER CABINE DI VERNICIATURA Martin Impianti ha realizzato un sistema automatico di ricambio barriere filtranti, che rappresenta la naturale evoluzione tecnica dell’applicazione automatizzata di barriere flessibili senza l’intervento di risorse umane per la sostituzione dei filtri. Il sistema si propone come mezzo per l’abbattimento di tempistica, risorse economiche, logistiche ed umane nella sostituzione e/o rigenerazione dei filtri utilizzati nelle cabine di verniciatura ed è utilizzabile per la filtrazione di fluidi con concentrazioni varie di aria con componenti filmogeni (oli siccativi, resine naturali, cellulosa, resine sintetiche), solventi, agenti plastificanti che compongono le più comuni vernici. Il sistema è composto da un traino che svolge un coil di filtro all’interno di un binario, che verrà investito da un fluido da purificare e successivamente espellerà il filtro esausto in modo automatizzato. Attualmente l’applicazione delle barriere filtranti avviene con la realizzazione di una struttura in cui si alloggiano dei cassetti (realizzati in modo da facilitare il passaggio del fluido da purificare) riempiti dalle barriere filtranti. Nel nuovo sistema le barriere filtranti sono normalmente confezionate in bobine, avvolte su un supporto cilindrico in cartone, che viene alloggiato su di un asse libero sorretto da una staffa per bobine; il filtro viene convogliato all’interno delle guide di contenimento.
Le guide di contenimento sono realizzate in modo da contenere la barriera filtrante e sostenere il filtro per tutta la sua lunghezza. Immediatamente sopra i binari di contenimento, vengono alloggiate delle reti di contenimento, per evitare che i filtri, seguendo il fluido, possano uscire dalle guide. Dopo le guide di scorrimento viene installato il traino del filtro, composto da: • u na staffa porta traino, con molle di compressione; • u n rullo inferiore di trascinamento, a cui è accoppiato un motoriduttore ed un contagiri; • u n rullo superiore di compressione, con barre filettate di regolazione. Il motoriduttore è concepito per realizzare una velocità di moto delle barriere filtranti idonea al lavoro di trazione, mentre l’applicazione di un contagiri assicura il controllo della quantità di moto del filtro. I rulli sono rivestiti in gomma per aumentare la presa sulle barriere filtranti. Le molle di compressione e le barre filettate di regolazione assicurano la trasmissione del moto dal rullo di trascinamento alle barriere filtranti.
Fonte: Martin Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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SICUREZZA CONTRO ESPLOSIONI E INCENDI NEI PROCESSI INDUSTRIALI Stuvex International, società specializzata nel settore antincendio e antiesplosione, ha presentato una serie di novità che hanno riscosso notevole interesse sul mercato. Safe-ground: centralina per monitoraggio messa a terra La messa a terra di un’installazione fissa può essere verificata regolarmente. Per le installazioni mobili quali autocarri, fusti, FIBC, la situazione è diversa; la messa a terra può facilmente essere dimenticata. In aggiunta a ciò, allo scopo sono spesso usate semplici pinze, che vengono trascurate e possono essere inefficaci (rottura del cavo, sporcizia, vernice, ecc.). In questi casi è essenziale un monitoraggio continuo della messa a terra. La centralina di monitoraggio della messa a terra verifica continuamente la connessione di terra e utilizza il riconoscimento dell’oggetto per prevenire un eventuale uso scorretto. Un sistema resistivo è disponibile per gli usi generici con fusti metallici, ecc. Un sistema capacitivo è disponibile per riconoscere le autocisterne su gomma. Un sistema conduttivo è disponibile per l’impiego con i sacconi FIBC tipo C (Big Bags tipo C).
pressione dinamica, monitoraggio ottico (UV, IR, UV/IR, ecc.), o dalla combinazione di questi parametri; • unità di controllo modulari e multifunzione; • unità di soppressione ultrarapide, caricate con polveri estinguenti e disponibili in diverse misure e configurazioni secondo l’applicazione a cui sono destinate.
PAGG: sistema antincendio a CO2 per settore industriale I moderni processi industriali sono controllati da tecnologie digitali e la sola sorveglianza umana non è più sufficiente. L’estinzione con CO2 offre un metodo rapido per controllare i principi d’incendio in diverse installazioni industriali. Una vasta gamma di dispositivi di sicurezza è disponibile per la rivelazione e lo spegnimento di fiamme, in modo da prevenirne la propagazione. Il sistema assicura che l’incendio sia contenuto e che la fermata dell’impianto sia limitata. Il sistema è ottimizzato per gli incendi nei processi industriali (cabine di verniciatura, forni, filtri depolveratori, quadri elettrici, ecc.). Le principali caratteristiche sono: • tempo di risposta molto rapido; • allarme incorporato per segnalare quando la quantità di CO2 è troppo bassa; • diverse modalità di scarica programmabili (inondazione, intermittente, ritardata). FLASH: sistema di soppressione esplosioni di polveri Si tratta di sistema flessibile e modulare, costituito dai seguenti elementi: • sensori d’esplosione attivati da pressione statica, 58 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
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Le caratteristiche standard, disponibili per tutte le configurazioni, sono le seguenti: • nessun recipiente in pressione; • attivazione tramite generatori di gas di lunga durata (fino a 10 anni) • innovativo protocollo di comunicazione tra i vari componenti, che rende gli errori dovuti alle radiazioni EMC nei cavi quasi impossibili. Sfogo e isolamento delle esplosioni Stuvex realizza diversi dispositivi che consentono di ottenere il massimo della sicurezza. Per lo sfogo segnaliamo: • pannelli di rottura Stuvent o pannelli Reflex; • Indoorvent o DQS, per sfogare senza fiamma. Per isolare la propagazione d’esplosione segnaliamo: • Ventex, valvole rapide di tipo passivo; • Flap, valvole passive di non ritorno; • FSGV, valvole ultrarapide a ghigliottina; • Flash, barriere chimiche.
Fonte: Stuvex Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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IMPIANTI TRATTAMENTO ARIA E RUMORE Le problematiche connesse alla tutela dell’ambiente hanno assunto una gravità via via crescente; da qui la necessità per ogni realtà aziendale di confrontarsi con i requisiti previsti dalle regolamentazioni ambientali e con le esigenze delle parti interessate. Sin dal 1971 ICAM opera nel campo del risanamento ambientale, progettando e installando impianti per il trattamento dell’aria e del rumore. Progettare un impianto significa quindi tener conto di innumerevoli variabili che solo un team qualificato ed esperto è in grado di analizzare: • la soluzione tecnica; • l’inserimento del nuovo impianto nel contesto strutturale e produttivo preesistente; • il contenimento dei costi, nei consumi e nella gestione e il rispetto delle vigenti normative in tutta la loro complessità; • le informazioni utili per beneficiare delle agevolazioni previste per il settore. L’ampia esperienza acquisita ed il continuo evolversi, nonché l’agile struttura organizzativa, consentono allo staff tecnico di progettare e dimensionare ogni impianto in funzione delle specifiche esigenze, garantendo il massimo risultato nel rispetto delle normative vigenti per le seguenti attività: • impianti di aspirazione e ventilazione; • impianti di filtrazione e depolverazione (esecuzioni ATEX); • impianti di abbattimento gas, vapori, odori; • insonorizzazioni industriali. I servizi offerti da ICAM sono garantiti dal proprio sistema di qualità, certificato secondo le norme DIN EN ISO 9001/2000 dal TUV. La nostra divisione di ingegneria, i nostri servizi di ricerca e sviluppo e le nostre funzioni di assistenza sono
al servizio della clientela, per individuare le soluzioni mirate al conseguimento dei massimi risultati, con la migliore economia di gestione. Su queste basi abbiamo sviluppato un innovativo impianto (PDC) per l’abbattimento delle sostanze organiche volatili (SOV) nei processi industriali dove ci sono grandi portate d’aria con basse concentrazioni di inquinante. L’impianto, che trova il suo utilizzo nei pro-
cessi industriali quali la verniciatura, la stampa flessografica, la produzione di poliuretani e nei processi dove ci sono emissioni di SOV in genere, risolve le problematiche relative al DM 44/2004 nei settori interessati e si contraddistingue per: • alta efficienza di abbattimento; • basso costo di investimento e di esercizio; • recupero energetico. Inoltre, nel rispetto delle nuove normative europee ATEX (ATEX 94/9/CE e 99/92/CE), le quali hanno modificato radicalmente l’approccio alla sicurezza negli ambienti di lavoro dove vengono utilizzati gas, liquidi o polveri infiammabili, ICAM ha approntato una serie di soluzioni impiantistiche, idonee a rispondere alle nuove direttive, sia per il trattamento dei gas che delle polveri per tutti i settori di interesse. Oltre alle attività di consulenza siamo in grado di offrire quanto segue: sistemi che consentono di declassare e/o ridurre le zone pericolose e progettazione e realizzazione di impianti conformi alle zone classificate e di apparecchiature idonee al trattamento di gas e polveri infiammabili. Molti pensano che le atmosfere esplosive si formino solo con prodotti pericolosi, quali combustibili o solventi, in realtà materiali normalmente innocui come polvere di legno, farine, zuccheri e graniglie, possono formare atmosfere esplosive provocando a volte gravi incidenti. Crediamo nell’innovazione, perché un ambiente dinamico, competitivo ed in continua evoluzione richiede elevata capacità di rielaborare idee attraverso la creatività e la capacità di percepire e anticipare nuovi bisogni, qualità che certamente fino ad oggi non è mancata, ma che si può rafforzare costruendo legami più diretti ed efficaci con il mondo della ricerca applicata. Grazie infatti alla collaborazione con un importante Istituto di Ricerca, ICAM è fortemente impegnata con il proprio reparto di R&D nella sperimentazione di tecnologie innovative per il degrado degli inquinanti. Lo scopo finale di un’azienda è quello di essere riconosciuta dai clienti e dal mercato come un fornitore affidabile di servizi eccellenti in termini di qualità, costo, funzionalità e tempestività, in altre parole: generare valore.
Fonte: Icam Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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RHODOCOAT™ X EZ-D™ 401 Dopo il lancio dei nuovi poliisocianati autoemulsionabili “Easy Mixing”, Rhodia Performance Coating & Services amplia ora la sua gamma Rhodocoat con il nuovo poliisocianato idrofilo “Easy Drying”: il Rhodocoat™ X EZ-D™ 401, presentato per la prima volta sul mercato europeo in occasione del Salone European Coating Show di Norimberga. Rhodocoat™ X EZ-D™ 401 è un induritore poliuretanico bicomponente (2K) a base acquosa, messo a punto in modo specifico per ottenere tempi di essiccazione rapidi. Le sue elevate prestazioni consentono di ottenere anche formulazioni con lunga durata in tazza (“pot-life”). Grazie alla sua eccellente resistenza alle intemperie, Rhodocoat™ X EZ-D™ 401 può essere impiegato in applicazioni sia per esterno, sia per interno: rivestimenti per materiali ferroviari, per la riparazione di automobili, per l’industria in generale e per applicazioni su legno. Nelle applicazioni di rivestimento e verniciatura destinate ai mezzi di trasporto (treni, automobili, ecc.), Rhodocoat™ X EZ-D™ 401 consente di migliorare la produttività dei reparti di verniciatura, riducendo le problematiche legate alla polvere ed alle imperfezioni del film protettivo che ne derivano, grazie alla riduzione del tempo di essiccazione dei rivestimenti. Adatti in particolare alla formulazione di rivestimenti poliuretanici a base acquosa, i poliisocianati Rhodocoat™ sostituiscono efficacemente i sistemi a solvente con prodotti che rispettano l’ambiente. L’ampliamento alla fine del 2004 della gamma Rhodocoat™ ha permesso l’introduzione di due nuovi poliisocianati autoemulsionabili “Easy Mixing”: Rhodocoat™ X EZ-M™ 501 e Rhodocoat™ X EZ-M™ 502. Questi due prodotti sono “APEO-free” (senza nonilfenolo etoxilato), particolarmente semplici da utilizzare e consentono di realizzare rivestimenti con durata di vita elevata. Sono entrambi destinati alla formulazione di vernici e tinte 2K PUR a base acquosa ad elevate prestazioni e ridottissimo contenuto di VOC, più sicure per gli utilizzatori. Rhodocoat™ X EZ-M™ 501 presenta una ridotta viscosità e una media idrofilia, mentre Rhodocoat™ X EZ-M™ 502 è maggiormente idrofilo e, quindi, maggiormente adatto ad applicazioni generiche. Le principali applicazioni di Rhodocoat™ X EZ-M™ 501 e Rhodocoat™ X EZ-M™ 502 sono i rivestimenti per l’industria del legno, le formulazioni “soft-feel” per le plastiche e le vernici per i mezzi di trasporto.
Divisione del Gruppo internazionale della chimica Rhodia, Rhodia PPMC è diventata Rhodia Performance Coating & Services dal primo gennaio 2005. Questo cambiamento di nome riflette la volontà di Rhodia di semplificare la sua organizzazione e migliorare la comprensione delle sue attività.
Rhodia Performance Coating & Services propone ai produttori di vernici industriali un’ampia gamma di leganti, resine ed additivi, comprendenti in particolare poliisocianati alifatici derivati dall’HDI, commercializzati con il marchio Tolonate® (a base solvente) e Rhodocoat® (a base acquosa), oltre a monomeri HDI e IPDI. Queste gamme sono continuamente arricchite dall’introduzione di nuovi prodotti destinati a soddisfare le esigenze dei formulatori di poliuretani, in termini di miglioramento delle prestazioni e di rispetto dell’ambiente. Nel 2006, Rhodia ha realizzato un fatturato di quasi sei milioni di euro, con 20.000 collaboratori nel mondo. Il Gruppo è quotato alle Borse di Parigi e New York.
Fonte: Rhodia Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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PRIMO CENTRO DI FORMAZIONE DEDICATO ALLA TECNOLOGIA ANTICORROSIONE DELLO ZINCO LAMELLARE Pioniere dei rivestimenti di zinco lamellare e recentemente ricompensata per i progressi nella riduzione dei COV, NOF Metal Coating Group innova ulteriormente e apre in Europa il suo centro di formazione dedicato alla protezione anticorrosione di zinco lamellare. Situato in una posizione ideale e disponendo di adeguate attrezzature industriali propone formazioni molto diversificate e ha la missione di seguire le evoluzioni dei rivestimenti Geomet®. La tecnologia anticorrosione di zinco lamellare che sviluppiamo da più di 30 anni, è utilizzata mondialmente. La sua particolarità, dal punto di vista chimico, è di essere sviluppata in fase acquosa, contrariamente alle altre soluzioni concorrenti, che sono a base solvente. L’applicazione dei rivestimenti Geomet® e Dacromet® è affidata esclusivamente a una rete mondiale di licenziatari. Attualmente il volume dei pezzi di fissaggio trattati nel mondo supera le 3500 tonnellate al giorno. Il nostro ruolo è di assicurare che i mercati abbiano la migliore tecnologia anticorrosione, in termini di affidabilità, qualità e rispetto delle esigenze. Per rispondere a una larga fascia di bisogni espressi dai nostri clienti per ragioni pratiche, tecniche o di guadagno di produttività e di costi, sono stati messi a punto dei corsi di formazione specifici quali:
• modulo meccanismi di corrosione (comprendere i fattori che portano alla corrosione); • modulo di protezione attraverso la tecnologia dello zinco lamellare (principi della protezione, processi di applicazione, ecc); • modulo controllo qualità (controllo dei pezzi rivestiti, criteri di conformità dei pezzi, identificazione dell’origine dei difetti); • modulo di tribologia (misura dei coefficienti di attrito, principi, effetti). I moduli proposti si rivolgono all’insieme degli attori della filiera anticorrosione dello zinco lamellare e sono stati elaborati per rispondere ai bisogni precisi dei licenziatari applicatori, alle domande dei costruttori di auto e mezzi pesanti, dei fabbricanti di pezzi di fissaggio e dei distributori. Naturalmente, essi si aprono anche ad altri settori di attività, quali le energie rinnovabili o il ferroviario, poiché siamo in grado di adattare i programmi alle specificità dei mercati. Attraverso un centro di formazione, NOF Metal Coating Group ha anche modo di controllare al meglio l’evoluzione dell’utilizzo dei prodotti a livello mondiale: informare, formare, spiegare, scambiare devono far parte dei nostri impegni. “Venendo nel nostro centro tecnico europeo - ha precisare Isabelle Perche, direttrice qualità e responsabile della formazione - i visitatori saranno immersi nel cuore del nostro quotidiano industriale di ricerca e d’ingegneria. Saranno formati da personale esperto, pronto a condividere la passione per il proprio mestiere”. Il centro di formazione europeo, combina trasmissione delle conoscenze e attività pratiche su attrezzature industriali. Le formazioni si svolgono a Creil, vicino a Parigi (20 minuti dall’aeroporto Parigi-Roissy Charles de Gaulle). Gli impianti messi a disposizione sono perfettamente adeguati con l’ attività industriale quotidiana e le attrezzature utilizzate nel settore. Durante la loro formazione, i
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partecipanti possono manipolare i composti in un laboratorio specifico, utilizzare le camere di nebbia salina, realizzare test di misura fisica, elettrochimica o di tribologia. Le formazioni teoriche o pratiche sono fatte da specialisti che maturano professionalmente nel gruppo da numerosi anni e che hanno a cuore la condivisione delle loro conoscenze. Essendo i rivestimenti Geomet® utilizzati in tutto il mondo, la lingua non sarà una barriera, poiché i seminari sono svolti in francese, inglese, tedesco, italiano e spagnolo.
Fonte: NOF Metal Coating Group Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
AQUILE ROSA SULLE VETTE LOMBARDE Il Tennis Tavolo Aquile Rosa, la formazione milanese sponsorizzata dalla nostra rivista, milita da quest’anno nel campionato lombardo di serie C, dove nonostante l’età media nettamente inferiore a quella delle altre squadre, stanno competendo senza alcun timore reverenziale. La squadra, capitanata da Paola Pezzini (categoria seniores, 31 anni) è composta da Leilei Liu (cate-
goria juniores, 17 anni), Elisabetta Fernando (categoria juniores, 15 anni) e Cinzia Gorla (categoria allievi, 14 anni). Le tre ragazze più giovani, cresciute nel vivaio della società TT Aquile Azzurre, hanno recentemente conquistato il terzo posto ai Campionati Regionali Giovanili a squadre di Angolo Terme (BS).
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L’agenda dei fornitori
Linea diretta con le aziende
CM SPRAY s.r.l.
APPARECCHIATURE DI VERNICIATURA
Via Luciano Lama 33 20099 Sesto S. Giovanni MI Tel. 02/24151300 Fax 011/3012293 www.abb.it/paint prodotti.paint@it.abb.com
ROBOT DI VERNICIATURA
Via Luciano Lama 33 20099 Sesto S. Giovanni MI Tel. 02/24151300 Fax 011/3012293 www.abb.it/paint prodotti.paint@it.abb.com
Via Tommaso Salsa 10 (z.i. Quinta Valle) 31030 Carbonera TV Tel. 0422/398768 Fax. 0422/398594 www.cmspray.it cmspray@cmspray.it
KREMLIN REXSON SAMES s.p.a. Via Brunelleschi 16 20146 Milano MI Tel. 02/48952815 Fax 02/48300071 www.kremlinrexson-sames.it info@kremlin-rexson.it
CMA ROBOTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018 www.cmarobotics.it info@cmarobot.it v
IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
EISENMANN ITALIA s.r.l. Via Ferrari 21 21047 Saronno VA Tel. 02/96718626 Fax. 02/96718629 www.eisenmann.com info.italia@eisenmann.com
2R IMPIANTI s.r.l. Via E. Fermi 4 33082 Azzano Decimo PN Tel. 0434/631358 Fax 0434/642121
DBM TECNOLOGIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084
www.2RImpianti.com info@2RImpianti.com
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
DOLLMAR MECCANICA - FINEP Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239 Fax 02/9589618 www.dollmarmeccanica.com impianti@dollmar.com info@finep.it
OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319 www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
MACCHINE PER PRETRATTAMENTO VERNICIATURA, ESSICCAZIONE
EUROIMPIANTI s.r.l. Via Cavour 44 - 37067 Valeggio sul Mincio VR Tel. 045/7950777 Fax. 045/7950026
IMF ENGINEERING s.r.l. Via Vincenzo Monti 25/a 20016 Pero MI Tel. 02/33910880 Fax 02/33910677
Viale Elvezia 35 20052 Monza MB Tel. 039/23601 Fax 039/324283
www.euroimpianti.com info@euroimpianti.com
www.imfeng.eu info@imfeng.eu
www.tecnofirma.com tecnofirma@tecnofirma.com
WMV APPARATEBAU GmbH Werner-von-Siemens-str.3 D-51570 Windeck (Germania) Tel +49 2292.952-0 Fax +49 2292.952-150 www.wmv.com projekt@wmv.com
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Via Strà 164/4a 37030 Colognola ai Colli VR Tel. 045/6151417 Tel. e fax 045/6172035 www.veronaimpianti.com info@veronaimpianti.com
L’agenda dei fornitori
ALCEA s.r.l.
VERNICI LIQUIDE
VERNICI IN POLVERE
Via Piemonte 18 20030 Senago MI Tel. 02/99014.1 Fax 02/99014300
FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664
www.alcea.com alcea@alcea.com
www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it
PRODUCTION OF PAINT Via Roma 68 33040 Povoletto UD Tel. 0432/664040 Fax 0432/664300
Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608
www.mondialcolor.biz info@mondialcolor.biz
www.verinlegno.it info@verinlegno.it
DILUENTI
DOLLMAR DILUENTI PER VERNICI
PULVERIT s.p.a.
Via L. Galvani 69 36066 Sandrigo VI Tel: 0444/750643 Fax 0444/750653 www.europolveri.it info@europolveri.it
Via Carlo Reale 15/4 20158 Milano Tel. 02/376751 (r.a.) Fax 02/37675500 www.pulverit.it pulverit@pulverit.it
Via B. Buozzi 2 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961213 Fax 02/39305774 www.dollmar.com specialties@dollmar.com
M.P.C. s.r.l.
VERNICIATORI C/TERZI
SVERNICIATORI C/TERZI
Verniciatura sntiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari
Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com
ABL - Technic Ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it
ECOSERVICE s.r.l. Via Circonvallazione 40 33092 Fanna PN Tel. 0427/778150 Fax 0427/778150 info@ecoservicepn.it
ASSOCIAZIONI Via San Giovanni Bosco 60 24126 Bergamo BG www.aniarp.it info@aniarp.it
CONSULENZA
SERVIZI PER IMPIANTI, AMBIENTE E SICUREZZA Tel. 02/950961235 Fax 02/9589618 www.dollmar.com sas@dollmar.com
IBS ANALYSIS Via C. Colombo 25 20060 Mediglia MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it
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L’agenda dei fornitori v
IMPIANTI DI LAVAGGIO
ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251 - 9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
CEMASTIR LAVAMETALLI s.r.l. BONFIGLIO s.r.l. Via Ugo Foscolo 11 20060 Basiano MI Tel. 02/95761198 Fax 02/95761811
Via C. Bonazzi 2 40013 Castel Maggiore BO Tel. 051/6256111 Fax 051/6256604
DBM TECNOLOGIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax 0422/827084
www.bonfiglio.eu info@bonfiglio.eu
www.cemastir.it info@cemastir.it
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
FIRBIMATIC s.p.a.
EMMEGI DOLLMAR MECCANICA - FINEP Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239 Fax 02/9589618 www.dollmarmeccanica.com impianti@dollmar.com info@finep.it
Via C. Bassi 1 - 40015 S. Vincenzo di Galliera BO Tel. 051/815154 r.a. Fax 051/812697 www.ilsa.it info@ilsa.it
Viale Elvezia 35 20052 Monza MB Tel. 039/23601 Fax 039/324283 www.tecnofirma.com tecnofirma@tecnofirma.com
OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319
Via Como 9 20053 Muggiò MI Tel. 039/791582 Fax 039/794679
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
www.emmegisas.it info@emmegisas.it
Via P. Togliatti 46/2 a 42020 Montecavolo RE Tel. 0522/880321 Fax 0522/880812 www.irac.it sales@irac.it
UESSETI 2000 s.r.l. Via Monfalcone 7 - 20092 Cinisello Balsamo MI Tel. 02/66014628 Fax 02/66014630 www.uesseti.com
Via dell’Artigianato 10 20034 Birone di Giussano MB Tel. 0362/862117 Fax 0362/860733 www.lavosrl.com info@lavosrl.com
Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660 www.uniondcm.com mauro.cazzola@uniondcm.com
NASTROFLEX s.p.a.
ABRASIVI
Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it
VIBROFINITURA
Via San Carlo 21 20042 Albiate MB Tel. 0362/930334 Fax 0362/931440 www.rollwasch.it info@rollwasch.it
66 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
EUROCOLD s.r.l. Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813
Via F. Turati 16 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814189 Fax 051/6814604
mail@eurocold.eu
www.firbimatic.it metal-cleaning@firbimatic.it
Via Rometta 13/G - 35018 S. Martino di Lupari PD Tel. 049/9461165 megpd@tin.it
Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398
Via Marconi, 9 - 20090 Trezzano sul Naviglio MI Tel. 02/48403040 megmi@tin.it
www.passaponti.com passaponti@passaponti.it
L’agenda dei fornitori
DISTILLATORI
ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251-9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
DETERGENTI
AIKON s.r.l. Via C. Baslini 10 23087 Merate LC Tel. 039/5983257 info@aikonspecialties.eu
Via P. Togliatti 46/2 a 42020 Montecavolo RE Tel. 0522/880321 Fax 0522/880812 sales@irac.it www.irac.it
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu CONSULENZA E VENDITA DI SOLVENTI E DETERGENTI
www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com
Via Leopardi 24/26 ang. Via Pirandello, 11 20081 Abbiategrasso MI Tel. 02/94699522 Fax 02/9450036 www.surfatek.it info@surfatek.it
SOLVENTI
Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
Tel. 02/96732069 Fax 02/96739899 Fax digitale: 0332/1800405 www.npcoildexterindustries.com info@npcoildexter.com
INVENTEC s.r.l.
E.CHEM s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959
Via per Caronno 35 21040 Origgio VA
Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
Henkel Italia s.p.a. Via Amoretti 78 20157 Milano MI Tel. 02/357921 www.henkel.it
Via C. Baslini 10 23087 Merate LC Tel. 039/5983257
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu
info@aikonspecialties.eu
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Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012 Metal Cleaning & Finishing 67
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68 Metal Cleaning & Finishing Anno XVII - n.69 - Gennaio/Febbraio/Marzo 2012
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UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE: IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO • • • •
Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante? Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla sicurezza del lavoro? • Come si preparano i supporti? • Come scegliere una cabina di verniciatura? • Come scegliere un impianto di depurazione?
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be a t e igure f 0 0 ine, 2 g a p 430
INDICE Capitolo I: COSA SONO I PRODOTTI VERNICIANTI ANZITUTTO LA PAROLA GIUSTA VERNICIARE PER DECORARE È UNA TECNICA ANTICA VERNICIARE PER PROTEGGERE È UNA TECNICA MODERNA I PV SONO AMICI O NEMICI DELL’AMBIENTE ? CLASSIFICAZIONE E CAMPI DI IMPIEGO DEI PV DESTINAZIONE D’USO DEI P V LA TECNOLOGIA DEI PV È IN CONTINUO PROGRESSO Capitolo II: COSA SI VERNICIA? IL COMPORTAMENTO DELLE SUPERFICI ACCIAI AL CARBONIO (FERRO) ACCIAI INOX GHISA ALLUMINIO E SUE LEGHE RAME E SUE LEGHE ZINCO E SUE LEGHE ALTRI Capitolo III: I COMPONENTI DEI PRODOTTI VERNICIANTI I PRINCIPALI TIPI DI LEGANTI PIGMENTI E CARICHE: DIFFERENZE E ANALOGIE SOLVENTI, DILUENTI, COMPOSTI VOLATILI (COV) GLI ADDITIVI ALTRI COMPONENTI DEI PV APPENDICE: LA CAMPAGNA “DILUENTE CERTO” Capitolo IV: L’ESSICCAZIONE ESSICCAZIONE FISICA O CHIMICA (RETICOLAZIONE) LE REAZIONI DI RETICOLAZIONE NOTE SUI MECCANISMI DI RETICOLAZIONE FILM ESSICCATI CON ESSICCAZIONE FISICA O CHIMICA: REVERSIBILITÀ E IRREVERSIBILITÀ Capitolo V: PRESTAZIONI DEI PV E LORO DOCUMENTAZIONE COME SI MISURANO LE CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI LA DOCUMENTAZIONE SULLE PRESTAZIONI: SCHEDA TECNICA E SCHEDA DI SICUREZZA Capitolo VI: LE TECNOLOGIE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE I PRODOTTI ALL’ACQUA I PRODOTTI PER L’IMMERSIONE E PER ELET-
TROFORESI I PRODOTTI AD ALTI SOLIDI LE PITTURE IN POLVERE ESSICCAZIONE MEDIANTE RADIAZIONI
CONTROLLO E GESTIONE DELL'IMPIANTO
Capitolo VII: PRETRATTAMENTO E SVERNICIATURA TRATTAMENTO CHIMICO DELL' ACCIAIO PRETRATTAMENTO MECCANICO DELL’ACCIAIO: SABBIATURA PRETRATTAMENTO DELL’ALLUMINIO E SUE LEGHE PRETRATTAMENTO DI ALTRI METALLI SVERNICIATURA
Capitolo XIII: APPLICAZIONI DELLE VERNICI IN POLVERE PROCESSO A LETTO FLUIDO PROCESSO A LETTO FLUIDO ELETTROSTATICO CARATTERISTICHE DELLE POLVERI VERNICIATURA ELETTROSTATICA A SPRUZZO LE ATTREZZATURE LE CABINE DI APPLICAZIONE A POLVERE E I SISTEMI DI RECUPERO
CapitoloVIII: L’APPLICAZIONE DELLE VERNICI: LE ATTREZZATURE PARAMETRI CHE DISTINGUONO LE VARIE APPARECCHIATURE LE MANOVRE CON LA PISTOLA GLI APPARECCHI PER L’APPLICAZIONE A SPRUZZO CON ARIA,DETTI ANCHE AEROGRAFI LE APPARECCHIATURE PER L’APPLICAZIONE A SPRUZZO AD ALTA PRESSIONE SENZA ARIA (“AIRLESS”) LE APPARECCHIATURE PER L’APPLICAZIONE “MISTO-ARIA” LE APPARECCHIATURE PER L’APPLICAZIONE ELETTROSTATICA SPRUZZATURA A CALDO Capitolo IX: CABINE DI VERNICIATURA LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO CABINE APERTE FRONTALMENTE CABINE CHIUSE CABINE DI GRANDI DIMENSIONI CABINE CON DISCO ELETTROSTATICO PIANO ASPIRANTE IMPIANTI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO FILTRAZIONE DELL’OVERSPRAY ARIA IN ENTRATA RUMORE ZONE PER LA PULIZIA DELLE PISTOLE E LA PREPARAZIONE DELLE VERNICI COME SCEGLIERE UNA CABINA Capitolo X: FORNI DI ESSICCAZIONE FORNI DI ESSICCAZIONE FONTI DI CALORE GRANDEZZE CARATTERISTICHE DI UN FORNO A CONVEZIONE Capitolo XI:AUTOMAZIONE LA MOVIMENTAZIONE DEI MANUFATTI L’APPLICAZIONE: RECIPROCATORI E ROBOT
Capitolo XII: MOVIMENTAZIONE: I SISTEMI DI TRASPORTO
Capitolo XIV: APPLICAZIONI PARTICOLARI IMMERSIONE MACCHINE A RULLO (“COIL COATING”) ELETTROFORESI Capitolo XV: DEPURAZIONE E DISTILLAZIONE DEI SOLVENTI ADSORBIMENTO ASSORBIMENTO COMBUSTIONE ROTOCONCENTRAZIONE BIOFILTRAZIONE IL RECUPERO DEI SOLVENTI Capitolo XVI: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO COME SI PRESENTA LA DOMANDA I LIMITI ALLE EMISSIONI LE COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI LA LEGISLAZIONE EUROPEA:DIRETTIVA VOC, PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATE DELL’INQUINAMENTO EFFETTO SERRA E REATTIVITÀ FOTOCHIMICA Capitolo XVII: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA IGIENE DEL LAVORO SENTENZE IN MATERIA DI SICUREZZA IL RUMORE LA MARCATURA CE RICONOSCERE I PRODOTTI PERICOLOSI IL RISCHIO SECONDO GLI IGIENISTI CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE ADEMPIMENTI FISCALI PUBBLICITA’ INGANNEVOLE DA RIFIUTI A RISORSE
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