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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it
Vernici
Prodotti a mano unica
Lavaggio
Per trielina e nPB non c’è futuro!
Convegni
Solventi cancerogeni nel Valdarno
Prezzi
Variazione delle materie prime
Rubriche
Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi
Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
Solventi
&
Sicurezza
Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”
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Le maglie grandi (27 x 18 mm) e tutte eguali intrappolano le gocce più grosse pur permettendo un elevato passaggio d’aria e favorendo l’accumulo di profondità ed evitando l’intasamento superficiale.
le maglie 9x4 mm trattengono le gocce molto piccole. La maglia “small” era la più piccola che potesse essere prodotta prima della comparsa della tecnologia mini-mesh.
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UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE
IL MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO Come scegliere la vernice, il diluente e lo sverniciante? Quali sono i parametri per scegliere correttamente un sistema di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua, sui rifiuti e sulla sicurezza del lavoro? Come si preparano i supporti? Come scegliere una cabina di verniciatura? Come scegliere un impianto di depurazione?
430 pagine, 200 figure e tabelle
CAPITOLO I: COSA SONO I PRODOTTI VERNICIANTI Anzitutto la parola giusta Verniciare per decorare è una tecnica antica Verniciare per proteggere è una tecnica moderna I pv sono amici o nemici dell’ambiente ? Classificazione e campi di impiego dei pv Destinazione d’uso dei p v La tecnologia dei pv è in continuo progresso CAPITOLO II: COSA SI VERNICIA? Il comportamento delle superfici Acciai al carbonio (ferro) Acciai inox Ghisa Alluminio e sue leghe Rame e sue leghe Zinco e sue leghe Altri CAPITOLO III: I COMPONENTI DEI PRODOTTI VERNICIANTI I principali tipi di leganti Pigmenti e cariche: differenze e analogie Solventi, diluenti, composti volatili (COV) Gli additivi Altri componenti dei pv Appendice: la campagna ”Diluente Certo” CAPITOLO IV: L’ESSICCAZIONE Essiccazione fisica o chimica (reticolazione) Le reazioni di reticolazione Note sui meccanismi di reticolazione Film essiccati con essiccazione fisica o chimica: reversibilità e irreversibilità CAPITOLO V: PRESTAZIONI DEI PV E LORO DOCUMENTAZIONE Come si misurano le caratteristiche prestazionali Le caratteristiche principali La documentazione sulle prestazioni: Scheda tecnica e scheda di sicurezza CAPITOLO VI: LE TECNOLOGIE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE I prodotti all’acqua
I prodotti per l’immersione e per elettroforesi I prodotti ad alti solidi Le pitture in polvere Essiccazione mediante radiazioni
l’applicazione: reciprocatori e robot Controllo e gestione dell’impianto
CAPITOLO VII: PRETRATTAMENTO E SVERNICIATURA Trattamento chimico dell’acciaio Pretrattamento meccanico dell’acciaio: Sabbiatura Pretrattamento dell’alluminio e sue leghe Pretrattamento di altri metalli Sverniciatura
CAPITOLO XIII: APPLICAZIONI DELLE VERNICI IN POLVERE Processo a letto fluido Processo a letto fluido elettrostatico Caratteristiche delle polveri Verniciatura elettrostatica a spruzzo Le attrezzature Le cabine di applicazione a polvere e i sistemi di recupero
CAPITOLO VIII: L’APPLICAZIONE DELLE VERNICI: LE ATTREZZATURE Parametri che distinguono le varie apparecchiature Le manovre con la pistola Gli apparecchi per l’applicazione a spruzzo con aria, detti anche aerografi Le apparecchiature per l’applicazione a spruzzo ad alta pressione senza aria (”airless”) Le apparecchiature per l’applicazione ”misto-aria” Le apparecchiature per l’applicazione elettrostatica Spruzzatura a caldo CAPITOLO IX: CABINE DI VERNICIATURA La sicurezza prima di tutto Cabine aperte frontalmente Cabine chiuse Cabine di grandi dimensioni Cabine con disco elettrostatico Piano aspirante Impianti di protezione antincendio Filtrazione dell’overspray Aria in entrata Rumore Zone per la pulizia delle pistole e la preparazione delle vernici Come scegliere una cabina CAPITOLO X: FORNI DI ESSICCAZIONE Forni di essiccazione Fonti di calore Grandezze caratteristiche di un forno a convezione CAPITOLO XI: AUTOMAZIONE La movimentazione dei manufatti
CAPITOLO XII: MOVIMENTAZIONE: I SISTEMI DI TRASPORTO
CAPITOLO XIV: APPLICAZIONI PARTICOLARI Immersione Macchine a rullo (”coil coating”) Elettroforesi CAPITOLO XV: DEPURAZIONE E DISTILLAZIONE DEI SOLVENTI Adsorbimento Assorbimento Combustione Rotoconcentrazione Biofiltrazione Il recupero dei solventi CAPITOLO XVI: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO Come si presenta la domanda I limiti alle emissioni Le competenze degli enti locali La legislazione europea: direttiva VOC, prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento Effetto serra e reattività fotochimica CAPITOLO XVII: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Igiene del lavoro Sentenze in materia di sicurezza Il rumore La marcatura CE Riconoscere i prodotti pericolosi Il rischio secondo gli igienisti Classificazione delle sostanze La protezione delle vie respiratorie Adempimenti fiscali Pubblicita’ ingannevole Da rifiuti a risorse
MODULO DI ORDINAZIONE MANUALE DEL VERNICIATORE DEL METALLO (per acquisti via internet: www.verniciatore.it) Cognome........................................................................................................................................ Nome……………………………………………………………………………………………………........................... Società……………………………………………………..…………………………………………….......................... Produzione …………………………………………………………………………………………….......................... Via…………………………………………………………………………………………................. n°………........... CAP…………………….... Città…………………………………………………………............... Prov.………….... Telefono: ............................................................………………………………………………………………… Fax: ………………………………………………………………….................................................................... E–mail: …………………………………………………………........................................................................ Partita IVA: ……………………...........................................................................................................
• Desidero acquistare un manuale con bonifico bancario anticipato a 29 Euro + spese postali 10 Euro • Essendo già abbonato alla rivista Metal Cleaning & Finishing, desidero acquistare un manuale con bonifico bancario anticipato a 24 Euro + spese postali 10 Euro • Desidero fare l’abbonamento annuale alla rivista Metal Cleaning & Finishing + desidero acquistare un manuale con bonifico bancario anticipato per un totale di 75 Euro + spese postali 10 Euro • Desidero fare l’abbonamento biennale alla rivista Metal Cleaning & Finishing + desidero acquistare un manuale con bonifico bancario anticipato per un totale di 110 Euro + spese postali 10 Euro Dati per bonifico: Banca Popolare di Sondrio - Ag. 5 - Milano Cod. IBAN IT13U0569601604000003722X60 Intestato a: HB pi.erre s.a.s. di Pierluigi Offredi & C. ritagliare e spedire tramite email a info@finishing.it, in busta chiusa a: METAL CLEANING & FINISHING Via degli Imbriani 19/a - 20158 Milano o via fax al n. 02/33.22.04.62. Per l’acquisto di più copie o altre informazioni, telefonare al n. 02/39.31.27.36.
CAMPAGNA PER L’IMPIEGO SICURO DEI DILUENTI NELLA VERNICIATURA
DILUENTI & SICUREZZA
Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici
promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi
utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri
sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti
Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:
assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio H300, H301, H310, H311, H330, H331, H334, H340, H341, H350, H351, H360, H361, H370, H371, H372, H373, H304, H362
assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%
assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici
acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici
costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche
Per informazioni: redazione@finishing.it
UNO STRUMENTO DI LAVORO PER TUTTI GLI OPERATORI DEL SETTORE
IL MANUALE DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE Cos’e’ il lavaggio? Che cosa si lava? I materiali Con cosa si lava? I prodotti Con cosa si lava? Gli impianti Principali settori di applicazione Impianti di depurazione aria e acqua La legge sull’inquinamento atmosferico Caratteristiche tossicologiche e impatto ambientale Autorizzazioni e regole per lavorare in sicurezza
292 pagine - oltre 100 figure e tabelle
IL MANUALE DEL LAVAGGIO INDUSTRIALE CAPITOLO I: COS’E’ IL LAVAGGIO? 1. Definizioni 2. Il grado di lavaggio 3. I metodi di misura del grado di lavaggio 4. I contaminanti Appendice A: come misurare lo sporco CAPITOLO II: CHE COSA SI LAVA? 1. Il comportamento delle superfici 2. Ferro e acciai al carbonio 3. Acciai inox 4. Ghisa 5. Alluminio e sue leghe 6. Rame e sue leghe 7. Zinco e sue leghe 8. Altri CAPITOLO III: CON COSA SI LAVA? I PRODOTTI 1. Gli agenti di lavaggio 2. Solventi organici puri 3. Le famiglie dei solventi 4. Detergenti in soluzione acquosa 5. Sistemi misti Appendice B: come confrontare i prodotti di lavaggio CAPITOLO IV: CON COSA SI LAVA? GLI IMPIANTI 1. Premessa 2. Impianti aperti 3. Impianti chiusi 4. Impianti ermetici 5. Lavaggio ad immersione 6. Lavaggio a spruzzo 7. Lavaggio in fase vapore 8. Azione meccanica supplementare 9. I sistemi di movimentazione 10. Tecnologie impiantistiche CAPITOLO V: I PRINCIPALI SETTORI DI APPLICAZIONE 1. Industria elettronica 2. Manufatti di ottone
3. Posateria 4. Occhialeria/ottica 5. Rubinetteria 6. Orologeria 7. Industria automobilistica e motoristica 8. Minuteria metallica 9. Produzione fili e bandelle 10. Pentolame 11. Trattamenti termici CAPITOLO VI: IMPIANTI DI DEPURAZIONE 1. Depurazione aria 2. Depurazione acqua 3. Recupero dei solventi: distillatori CAPITOLO VII: LA LEGGE SULL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO 1. Premessa 2. Le norme attuali 3. Come si presenta la domanda di autorizzazione 4. I limiti alle emissioni
Regione Piemonte Regione Lombardia Regione Emilia Romagna Regione Marche Le altre regioni e province italiane
5. Le competenze degli Enti locali 6. Le tendenze in Europa: Direttiva VOC e IPPC 7. La normativa per la tutela dell’ozono stratosferico 8. Uno sguardo al futuro: effetto serra e reattività fotochimica Glossario CAPITOLO VIII: CARATTERISTICHE TOSSICOLOGICHE E IMPATTO AMBIENTALE DEI PRODOTTI DI LAVAGGIO 1. Solventi o detergenti? Un falso
problema 2. Detergenti acquosi 3. Solventi idrocarburici 4. Solventi clorurati 5. HCFC 141B 6. Idrofluoroeteri (HFE) 7. Idrofluorocarburi (HFC) 8. Idrocarburi alifatici miscelati con esteri 9. Terpeni 10. Alcossi propanolo 11. n-Propil bromuro CAPITOLO IX: AUTORIZZAZIONI E REGOLE PER LAVORARE IN SICUREZZA Appendice C: sentenze in materia di sicurezza Appendice D: il rumore: linee guida per l’interpretazione e l’applicazione della legge 277 Appendice E: la Direttiva ”macchine” e la marcatura CE Appendice F: come riconoscere i prodotti più pericolosi? Guida pratica alla lettura delle etichette e delle schede di sicurezza Appendice G: il rischio secondo gli igienisti statunitensi Appendice H: classificazione delle sostanze ai fini dell’inquinamento atmosferico (tabella ”D” del DM 12/7/90) Appendice I: la protezione delle vie respiratorie Appendice L: adempimenti fiscali Appendice M: pubblicità ingannevole Appendice N: come scegliere l’impianto di depurazione delle acque Appendice O: da rifiuti a risorse
MODULO DI ORDINAZIONE MANUALE DEL LAVAGGIO
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Contenuti del numero 91 04
Chimica per il trattamento delle superfici: crescono produzione e prezzi
10
Solventi cancerogeni nel Valdarno: ignoranza o complicitĂ ?
23
Siamo Franchi
26
Notizie dalle aziende
46
L'agenda dei fornitori
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N. 91 Luglio - Agosto - Settembre 2017
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Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Termini di consegna materiali NUMERO
REDAZIONALI
PUBBLICITA’
89/GENNAIO
15/11/2016
06/12/2016
90/MAGGIO
15/03/2017
11/04/2017
91/SETTEMBRE
02/06/2017
04/07/2017
92/NOVEMBRE
12/09/2017
03/10/2017
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 03
Prezzi
Chimica per il trattamento delle superfici: crescono produzione e prezzi
A cura della Redazione
04  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017
Prezzi
Secondo i dati diffusi da Federchimica, il settore delle pitture e vernici rappresenta una componente rilevante della chimica italiana. Con un valore della produzione superiore ai tre miliardi di euro, l’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Germania. In Italia sono attive sia importanti imprese a capitale italiano di dimensioni medie e piccole, sia filiali produttive di gruppi internazionali. I prodotti trovano impiego in svariati settori: i più importanti in termini quantitativi sono l’edilizia (circa il 55% delle vendite complessive), l’industria metalmeccanica (20%) e il mobile (15%), ma figurano anche l’auto, la protezione industriale, la nautica, la marina, il can coatings. Le imprese di pitture e vernici, attraverso la qualità dei propri prodotti, l’innovazione e la capacità di dare efficacemente risposte alle esigenze dei clienti, sono spesso alla base dei successi di molte imprese del cosiddetto “made in Italy”. Una parte significativa e tendenzialmente crescente della produzione è rivolta ai mercati esteri. La ripresa dell’economia italiana continua ad essere fragile e di intensità contenuta; non fa eccezione il settore dei prodotti vernicianti che ha registrato un 2016 complessivamente difficile, caratterizzato, nella maggior parte dei comparti, da un susseguirsi di segnali di vivacità e segnali di difficoltà tradotti in risultati mensili molto altalenanti. L’anno si è chiuso con performance complessivamente in linea con il 2015. Il quadro del mercato delle costruzioni è ancora incerto e non sembrano sussistere le condizioni per un’effettiva ripartenza; ciò si riflette sul comparto dei prodotti vernicianti per edilizia, che vale circa il 50% dell’intero mercato delle pitture e vernici; solo i settori che hanno una migliore propensione all’export, in particolar modo extra-UE, come il legno e il refinish, hanno riscontrato performance più incoraggianti, anche aumentando la quota estera rispetto a quella domestica. Per tutti i settori continuano a destare notevole preoccupazione i problemi legati direttamente alle mancate riscossioni: non peggiora l’indice del DSO (Days of Sales Outstanding, ossia il tempo medio di incasso), anche grazie ad una miglior valutazione dei clienti da parte di tutta la filiera, ma resta alto il rischio di fallimenti. L’indeterminatezza dell’andamento delle vendite finali e l’incertezza dei pagamenti spingono sempre più verso politiche di mantenimento dei livelli minimi di scorte e produzioni just in time. Il 2017 vede rafforzarsi i segnali di miglioramento, andando anche oltre le attese. Nella prima parte dell’anno la produzione chimica in Italia mostra una crescita diffusa a quasi tutti i settori e complessivamente ro-
busta (+2.8% nel primo quadrimestre). Il buon andaPer consultare online mento congiunturale del l’evoluzione dei prezzi settore trova riscontro delle materie prime, anche nella produzione visitate i portali: chimica europea (+2.4%). www. lavaggio.com Si consolida la ripresa www.verniciatore.it della domanda interna industriale (+0.8% nel primo quadrimestre), che coinvolge non solo l’auto ma anche altri importanti settori clienti come il cuoio e il mobile. Ciò si associa anche ad un atteggiamento di minore cautela, da parte dei clienti, nell’acquisto di intermedi chimici. L’incertezza non può comunque dirsi definitivamente archiviata, dato il quadro politico in Italia. Dopo un 2016 sottotono anche per effetto di prezzi cedenti, tornano a brillare le esportazioni (+9.5% in valore nel primo quadrimestre dopo il +1.8% dell’anno precedente) cogliendo le opportunità derivanti da un’intonazione più favorevole della domanda internazionale. La crescita dell’export coinvolge tutte le principali aree geografiche e tutti i settori. L’export italiano verso il mercato europeo supera complessivamente il +8%. Tra i principali mercati, spiccano Polonia (+19.3%) e Repubblica Ceca (+17.4%), ma sono ampiamente positivi anche Germania (+8.5%), Francia (+9.1%) e Spagna (+11.2%). Ancora più dinamico l’export extra-europeo (+11.4%) con incrementi molto marcati in Cina (+34.5) e Russia (+20.1). Moderata invece la crescita negli Stati Uniti (+4.0%). A livello settoriale, torna ad aumentare l’export di chimica di base (+10%), dopo la contrazione scontata nel 2016, e allungano il passo le esportazioni di chimica fine e specialistica (+9%), in decisa espansione già negli anni precedenti. Nel primo semestre la produzione chimica in Italia è cresciuta tra il 2.5% e il 3% e nonostante i gravi condizionamenti del Sistema Paese, la performance all’export risulta tra le migliori nel confronto con i principali produttori europei. Dal 2010, ossia da quando la crisi del debito ha scatenato il crollo del mercato interno, l’Italia è seconda solo alla Spagna e sopravanza anche la Germania. Questo risultato trova conferma anche nella prima parte del 2017. In particolare la chimica fine e specialistica si conferma un’area di specializzazione italiana : la sua quota sul totale del valore della produzione chimica risulta di 10 punti superiore alla media europea e il surplus commerciale, in continua espansione dal 2010, sfiora i 3,2 miliardi di euro (anno 2016).
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 05
Acetato butile Acetato etile Acetato isobutile Acetone Acquaragia min. Acquaragia min.dearomat. Alcool butilico Alcool isobutilico Alcool etilico Butilglicole Acetato Cloruro di Metilene MEK (Metiletilchetone) MIBK (Metilisobutilchetone) Percloroetilene (tetracloroetilene) Solvente nafta petrolio (Tipo leggero) Toluene Xilene MATERIE PRIME PER RESINE Acidi grassi tallolio Acidi grassi soia Anidride ftalica scaglie Olio di ricino Olio di soia Pentaeritrite Trimetrilolpropano in scaglie MATERIE PRIME PER POLIESTERI Acido adipico Acido fumarico Anidride maleica fusa Glicerina distillata Glicole monoetilenico Glicole dietilenico Stirolo monomero VARIE Ftalato di isononile Nitrocellulosa con alcool isopropilico Stearato di zinco Titanio Biossido rutilo
SOLVENTI
1.21 0.97 1.24 0.70 0.71 0.75 1.15 1.13 0.75 1.38 0.58 1.58 1.45 1.30 0.75 0.66 0.78
1.20 1.25 1.02 1.54 1.09 1.18 1.70
1.92 1.30 1.34 0.57 0.94 1.04 1.05
1.96 2.30 1.55 2.20
0.81 0.78 0.83 0.93 0.55 0.58 0.86 0.84 0.70 1.22 0.50 0.77 1.05 0.54 0.61 0.52 0.63
0.90 0.88 0.80 1.10 0.75 1.12 1.28
1.33 0.97 1.08 0.33 0.63 0.70 0.80
06  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017
1.23 2.00 1.32 1.95
1.73 2.97 1.57 3.30
1.23 1.28 1.27 0.55 0.80 0.80 1.08
1.36 1.28 1.13 1.50 1.03 1.34 1.80
1.06 0.95 1.11 0.72 0.92 0.97 1.11 1.06 0.89 1.40 0.55 1.68 1.57 1.00 1.22 NP NP
1.85 2.97 1.55 2.80
1.44 1.36 1.46 0.77 0.93 0.94 1.33
1.54 1.21 1.31 1.27 1.03 1.39 1.84
1.02 0.91 1.03 0.85 0.90 0.95 1.16 1.08 0.86 1.48 0.42 1.30 1.68 0.69 0.96 1.07 1.06
1.75 2.97 1.37 2.55
1.46 1.41 1.52 0.61 0.87 0.88 1.32
1.40 1.02 1.22 1.22 0.82 1.38 1.87
1.09 0.84 1.07 0.88 0.87 0.93 1.12 1.01 0.85 1.47 0.34 1.45 1.48 0.67 0.88 0.83 0.94
1.58 3.00 1.30 2.43
1.36 1.41 1.44 0.53 0.82 1.09 1.27
1.28 0.96 1.02 1.41 0.77 1.38 1.81
1.07 0.93 1.04 0.85 0.77 0.86 0.96 0.92 0.82 1.33 0.40 1.80 1.53 0.67 0.80 0.82 0.80
1.24 2.94 1.29 2.05
1.05 1.21 1.00 0.59 0.98 0.84 0.94
1.28 0.96 0.82 1.34 0.84 1.40 1.49
0.85 0.82 0.85 0.50 0.55 0.64 0.66 0.65 0.85 1.27 0.56 1.03 1.14 0.64 0.63 0.60 0.62
1.39 2.94 1.33 2.36
1.18 1.00 0.85 0.49 0.67 0.66 1.15
1.22 1.07 0.88 1.31 0.92 1.36 1.35
1.02 0.90 1.03 0.63 0.58 0.68 0.77 0.74 0.81 1.23 0.47 0.75 0.96 0.50 0.66 0.58 0.61
1.60 2.95 1.42 2.96
1.90 1.55 1.30 0.76 0.81 1.11 1.14
1.22 1.02 1.25 1.55 0.80 1.57 1.75
1.28 1.00 1.25 1.38 0.61 0.74 1.81 1.04 0.81 1.35 0.57 1.35 2.41 0.55 0.74 0.68 0.69
GEN.10 GEN.11 GEN.12 GEN.13 GEN.14 GEN.15 GEN.16 GEN.17 GIU.17
PERIODI DI RIFERIMENTO
11.51% 0.34% 6.77% 25.42%
61.02% 55.00% 52.94% 55.10% 20.90% 68.18% -0.87%
0.00% -4.67% 42.05% 18.32% -13.04% 15.44% 29.63%
25.49% 11.11% 21.36% 119.05% 5.17% 8.82% 135.06% 40.54% 0.00% 9.76% 21.28% 80.00% 151.04% 10.00% 12.12% 17.24% 13.11%
GIU/17 GEN/17
29.03% 0.34% 10.08% 44.39%
80.95% 28.10% 30.00% 28.81% -17.35% 32.14% 21.28%
-4.69% 6.25% 52.44% 15.67% -4.76% 12.14% 17.45%
50.59% 21.95% 47.06% 176.00% 10.91% 15.63% 174.24% 60.00% -4.71% 6.30% 1.79% 31.07% 111.40% -14.06% 17.46% 13.33% 11.29%
17.43% 19.05% 16.82% 56.82% -29.89% -20.43% 61.61% 2.97% -4.71% -8.16% 67.65% -6.90% 62.84% -17.91% -15.91% -18.07% -26.60%
25.49% 9.89% 21.36% 62.35% -32.22% -22.11% 56.03% -3.70% -5.81% -8.78% 35.71% 3.85% 43.45% -20.29% -22.92% -36.45% -34.91%
20.75% 5.26% 12.61% 91.67% -33.70% -23.71% 63.06% -1.89% -8.99% -3.57% 3.64% -19.64% 53.50% -45.00% -39.34% N.P. N.P.
GIU/17 GEN/12
1.27% -1.67% 9.23% 21.81%
39.71% 9.93% -9.72% 43.40% -1.22% 1.83% -10.24%
31.94% 13.97% -10.96% -1.30% -12.90% 18.09% -14.29%
54.47% 21.09% 2.36% 38.18% 1.25% 38.75% 5.56%
35.56% 15.91% 56.25% 40.91% 6.67% 40.18% 36.72%
30.08% 47.50% 7.58% 51.79%
-1.04% 42.86% 19.23% 59.79% -2.99% 20.37% 33.33% 130.30% -13.83% 28.57% 6.73% 58.57% 8.57% 42.50% -8.57% -13.51% -7.51% -18.37% -0.67% -0.67% -0.67% 28.26% 3.65% -8.39% -9.55% -8.39% 16.08% 5.71% -10.30% 34.55%
30.14% 9.93% -14.47% 24.59% -6.90% 26.14% -13.64%
GIU/17 GEN/10
5.79% 58.02% 3.09% 28.21% 0.81% 50.60% 97.14% 48.39% -14.08% 10.91% -1.33% 27.59% 57.39% 110.47% -7.96% 23.81% 8.00% 15.71% -2.17% 10.66% -1.72% 14.00% -14.56% 75.32% 66.21% 129.52% -57.69% 1.85% -1.33% 21.31% 3.03% 30.77% -11.54% 9.52%
GIU/17 GEN/11
-4.69% -12.86% -20.78% -10.29% 1.67% 6.25% 0.00% -15.70% -20.31% -18.40% 22.55% 2.46% -4.58% 10.62% 22.55% 9.93% 27.05% 22.05% 3.33% 0.65% 3.90% -2.44% -22.33% -22.33% -26.61% 13.77% 13.77% 12.95% 17.16% 33.05% -3.31% -6.42% -4.89% -2.78% 2.94%
19.63% 7.53% 20.19% 62.35% -20.78% -13.95% 88.54% 13.04% -1.22% 1.50% 42.50% -25.00% 57.52% -17.91% -7.50% -17.07% -13.75%
GIU/17 GIU/17 GIU/17 GEN/15 GEN/14 GEN/13
DIFFERENZE IN % CON PERIODI PRECEDENTI GIU/17 GEN/16
VARIAZIONE COSTI MATERIE PRIME DA TABELLE SOLE 24 ORE
Prezzi
Variazioni costi materie prime
Acetato butile Acetato etile Acetato isobutile Acetone Acquaragia min. Acquaragia min.dearomat. Alcool butilico Alcool isobutilico Alcool etilico Butilglicole Cloruro di Metilene MEK MIBK Percloroetilene (tetracloroetilene) Solvente nafta petrolio (Tipo leggero) Toluolo Xilolo MATERIE PRIME PER RESINE Acidi grassi tallolio Acidi grassi soia Anidride ftalica Olio di ricino Olio di soia Pentaeritrite Trimetilolpropano MATERIE PRIME PER POLIESTERI Acido adipico Acido fumarico Anidride maleica fusa Glicerina distillata Glicole monoetilenico Glicole dietilenico Stirolo monomero VARIE Ftalato di isononile Nitrocellulosa con alcool isopropilico Stearato di zinco Titanio Biossido rutilo T.D.I.
SOLVENTI
0.94 0.88 0.97 0.77 0.47 0.55 0.71 0.71 0.60 1.28 0.52 1.48 1.40 0.52 0.53 0.52 0.59
0.75 0.91 0.87 0.87 0.60 1.35 1.80
1.45 1.85 1.75 0.56 1.00 1.00 1.05
0.99 2.85 1.15 1.95 2.00
0.78 0.85 0.65 0.83 0.66 1.25 1.35
1.10 0.80 0.80 0.62 0.66 0.58 0.70
0.73 2.60 1.15 1.90 1.90
GEN.05
0.66 0.59 0.69 0.58 0.37 0.44 0.63 0.61 0.60 0.74 0.40 0.64 0.98 0.42 0.40 0.46 0.50
GEN.04
1.15 2.85 1.26 1.90 1.95
1.20 1.35 1.25 0.46 0.73 0.64 0.87
0.94 0.81 0.93 0.78 0.66 1.22 1.70
0.90 0.86 0.92 0.67 0.60 0.65 0.79 0.75 0.65 1.28 0.51 0.93 1.30 0.51 0.66 0.56 0.70
1.30 2.70 1.60 2.00 2.41
1.70 1.10 1.34 0.46 0.80 0.91 1.15
0.93 0.80 0.97 0.85 0.65 1.50 1.78
1.10 0.95 1.11 0.75 0.59 0.69 1.13 1.15 0.65 1.21 0.51 0.91 1.26 0.54 0.66 0.57 0.71
1.69 2.60 1.39 2.00 2.70
1.30 0.97 1.27 1.20 1.13 1.09 0.98
0.85 1.00 0.98 1.00 0.96 1.59 1.64
1.14 0.88 1.18 0.67 0.66 0.73 1.10 1.14 0.66 1.42 0.49 1.02 1.15 0.51 0.72 0.62 0.73
1.37 2.40 1.35 1.95 2.87
1.10 1.09 1.11 0.37 0.55 0.67 0.60
0.85 0.98 0.73 1.13 0.78 1.45 1.60
1.03 0.82 1.06 0.77 0.58 0.64 1.02 1.03 0.70 1.41 0.43 0.98 1.78 0.51 0.64 0.42 0.54
1.23 2.00 1.32 1.95 2.10
1.33 0.97 1.08 0.33 0.63 0.70 0.80
0.90 0.88 0.80 1.10 0.75 1.12 1.28
0.81 0.78 0.83 0.93 0.55 0.58 0.86 0.84 0.70 1.22 0.50 0.77 1.05 0.54 0.61 0.52 0.63
1.96 2.30 1.55 2.20 2.02
1.92 1.30 1.34 0.57 0.94 1.04 1.05
1.20 1.25 1.02 1.54 1.09 1.18 1.70
1.21 0.97 1.24 0.70 0.71 0.75 1.15 1.13 0.75 1.38 0.58 1.58 1.45 1.30 0.75 0.66 0.78
GEN.06 GEN.07 GEN.08 GEN.09 GEN.10 GEN.11
1.73 2.97 1.57 3.30 1.68
1.23 1.28 1.27 0.55 0.80 0.80 1.08
1.36 1.28 1.13 1.50 1.03 1.34 1.80
1.06 0.95 1.11 0.72 0.92 0.97 1.11 1.06 0.89 1.40 0.55 1.68 1.57 1.00 1.22 NP NP
GEN.12
VARIAZIONE COSTI MATERIE PRIME DA TABELLE SOLE 24 ORE
1.85 2.97 1.55 2.80 2.15
1.44 1.36 1.46 0.77 0.93 0.94 1.33
1.54 1.21 1.31 1.27 1.03 1.39 1.84
1.02 0.91 1.03 0.85 0.90 0.95 1.16 1.08 0.86 1.48 0.42 1.30 1.68 0.69 0.96 1.07 1.06
GEN.13
1.75 2.97 1.37 2.55 2.12
1.46 1.41 1.52 0.61 0.87 0.88 1.32
1.40 1.02 1.22 1.22 0.82 1.38 1.87
1.09 0.84 1.07 0.88 0.87 0.93 1.12 1.01 0.85 1.47 0.34 1.45 1.48 0.67 0.88 0.83 0.94
GEN.14
1.58 3.00 1.30 2.43 1.84
1.36 1.41 1.44 0.53 0.82 1.09 1.27
1.28 0.96 1.02 1.41 0.77 1.38 1.81
1.07 0.93 1.04 0.85 0.77 0.86 0.96 0.92 0.82 1.33 0.40 1.80 1.53 0.67 0.80 0.82 0.80
GEN.15
1.24 2.94 1.29 2.05 1.54
1.05 1.21 1.00 0.59 0.98 0.84 0.94
1.28 0.96 0.82 1.34 0.84 1.40 1.49
0.85 0.82 0.85 0.50 0.55 0.64 0.66 0.65 0.85 1.27 0.56 1.03 1.14 0.64 0.63 0.60 0.62
GEN.16
1.39 2.94 1.33 2.36 2.93
1.18 1.00 0.85 0.49 0.67 0.66 1.15
1.22 1.07 0.88 1.31 0.92 1.36 1.35
1.02 0.90 1.03 0.63 0.58 0.68 0.77 0.74 0.81 1.23 0.47 0.75 0.96 0.50 0.66 0.58 0.61
GEN.17
1.60 2.95 1.42 2.96 3.12
1.90 1.55 1.30 0.76 0.81 1.11 1.14
1.22 1.02 1.25 1.55 0.80 1.57 1.75
1.28 1.00 1.25 1.38 0.61 0.74 1.81 1.04 0.81 1.35 0.57 1.35 2.41 0.55 0.74 0.68 0.69
GIU.17
Prezzi
Variazioni costi materie prime
La tabella della pagina precedente descrive le variazioni e le differenze in percentuale dei prezzi delle materie prime utilizzate per la preparazione di solventi di lavaggio, vernici, diluenti, e svernicianti, da gennaio 2003 all’ultimo mese disponbibile, mentre la tabella in questa pagina descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno. (valori espressi in Kg).
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 07
0.81
1.13
1.49
1.95
2.10
Acido tereftalico purificato
Bisfenolo A (difenil ol propano)
Neo-pentilglicole in scaglie
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
08 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017
0.85
1.20
1.14
2.15
2.30
Acido teraftalico purificato
Bisfenolo A (difenil ol propano)
Neo-pentilglicole in scaglie
Titanio Biossido rutilo
T.D.I.
1.90
1.90
1.10
1.05
0.70
1.10
gen-04
1.68
3.30
1.74
1.45
1.11
1.25
GEN-12
2.00
1.95
1.50
1.65
1.02
1.20
gen-05
2.15
2.80
1.74
1.65
1.26
1.52
GEN-13
1.95
1.90
1.55
1.20
1.05
1.10
gen-06
2.12
2.55
1.70
1.53
1.06
1.41
GEN-14
2.41
2.00
1.74
1.49
1.17
1.52
2.70
2.00
1.72
1.55
1.12
1.74
gen-08
1.54
2.05
1.20
1.00
0.78
1.14
GEN-16
2.87
1.95
1.71
0.95
1.02
1.04
gen-09
2.93
2.36
1.15
1.15
0.78
1.70
GEN-17
16.67% 28.70% 58.26% 25.42% 6.48%
0.91 1.48 1.82 2.96 3.12
2.10
1.95
1.49
1.13
0.81
0.96
gen-10
2.02
2.20
1.73
1.91
0.85
1.25
gen-11
44.12%
GIU/17 GEN/17
2.45
GIU-17
Confronto prezzi 2003-2017
gen-07
1.84
2.43
1.57
1.62
0.89
1.34
GEN-15
1.68
3.30
1.74
1.45
1.11
1.25
gen-12
102.60%
44.39%
51.67%
48.00%
16.67%
114.91%
GIU/17 GEN/16
2.15
2.80
1.74
1.65
1.26
1.52
gen-13
69.57%
21.81%
15.92%
-8.64%
2.25%
82.84%
GIU/17 GEN/15
2.12
2.55
1.70
1.53
1.06
1.41
gen-14
47.17%
16.08%
7.06%
-3.27%
-14.15%
73.76%
GIU/17 GEN/14
85.71%
-10.30%
4.60%
2.07%
-18.02%
96.00%
GIU/17 GEN/12
54.46%
34.55%
5.20%
-22.51%
7.06%
96.00%
GIU/17 GEN/11
1.84
2.43
1.57
1.62
0.89
1.34
1.54
2.05
1.20
1.00
0.78
1.14
2.93
2.36
1.15
1.15
0.78
1.70
gen-15 gen-16 gen-17
45.12%
5.71%
4.60%
-10.30%
-27.78%
61.18%
GIU/17 GEN/13
DIFFERENZE IN % CON I PERIODI PRECEDENTI
La tabella in alto descrive l’andamento dei prezzi delle materie prime impiegate per la produzione di vernici in polvere, rilevati, dagli anni precedenti all’ultimo mese disponibile, mentre la tabella in basso descrive l’andamento dei prezzi rilevati all’inizio di ogni anno.
Prosegue la pubblicazione dell’osservatorio congiunturale, realizzato dalla nostra rivista per tenere sotto controllo i prezzi delle principali materie prime utilizzate per la produzione delle vernici in polvere, in modo da consentire agli utilizzatori di valutare l’entità dei fenomeni in corso e tutelarsi nei confronti dei tentativi speculativi (aumenti ingiustificati o ribassi del prezzo che nascondono un’inferiore qualità del prodotto).
1.10
gen-03
2.02
2.20
1.73
1.91
0.85
1.25
Acido isoftalico purificato
Materie prime
0.96
Acido isoftalico purificato
Materie prime
GEN-10 GEN-11
PERIODO DI RIFERIMENTO
Confronto prezzi 2010-2017
3.12
2.96
1.82
1.48
0.91
2.45
giu-17
48.57%
51.79%
22.15%
30.97%
12.35%
155.21%
GIU/17 GEN/10
Prezzi
Prezzi delle vernici in polvere
14.00
5.20
6.45
6.60
7.55
10.40
6.45
8.30
11.40
Zincante epossi-poliamminico/poliammidico (contenuto in zinco >al 86% in peso sul film secco) residuo secco in volume >=62%
Antiruggine alchidica al fosfato di zinco residuo secco in volume >=55%
Fondo epossi- poliammidico al fosfato di zinco (fosfato di zinco >=15% sulla pittura; residuo secco in volume >= 55%)
Epossipoliammidico a spessore per esterni (residuo secco in volume >al 55%), p.s.> 1,40 kg/l
Epossipoliammidico modificato vinilico a spessore, per esterni (residuo secco in volume > 55%)
Smalto poliuretanico bicomponente non ingiallente (base acrilica o poliestere) residuo secco in volume >=50%
Smalto alchidico/clorocaucciĂš (rapporto alchidico/clorocaucciĂš 2:1 a 1/1 residuo secco in volume >50%), p.s.>1,30 kg/l - tinte chiare
Epossi-poliammidico/poliamminico tipo 'surface tolerant' per manutenzione (residuo secco in volume >=80%
Epossidico-poliamminico solvent less ad alto spessore (residuo secco in volume>=95%
3.35
3.55
Diluente per prodotti epossidici
Diluente per prodotti alchidici e clorocaucciu'
DILUENTI
12.00
Zincante inorganico a solvente (contenuto in zinco >all'82% in peso sul film secco)
PRODOTTO VERNICIANTE
mag-17
3.55
3.35
11.25
8.10
6.45
10.15
7.50
6.50
6.35
5.20
13.75
11.80
2016
3.55
3.35
11.40
8.10
6.45
10.00
7.50
6.50
6.55
5.50
14.15
11.90
2015
2013
7.93
6.50
6.68
5.85
8.10
6.45
3.70
3.90
3.85 3.65
3.70
11.00
7.95
6.35
10.40
7.65
5.80
6.35
5.70
13.75
12.75
2012
3.90
11.20 11.20
8.10
6.45
10.50 10.50
7.95
6.50
6.65
5.85
14.00 14.00
12.95 12.90
2014
3.45
3.65
10.55
7.60
6.30
10.10
7.30
6.10
6.15
5.25
13.55
13.40
2011
3.35
3.45
10.15
7.30
6.05
9.85
7.05
5.70
5.85
5.15
13.20
12.35
2010
3.45
3.55
9.75
6.90
6.45
10.45
7.40
4.95
5.55
5.35
13.25
12.65
2009
0.00%
0.00%
1.33%
2.47%
0.00%
2.46%
0.67%
1.54%
1.57%
0.00%
1.82%
1.69%
DIFF. Mag.17 Gen.16
0.00%
0.00%
0.00%
2.47%
0.00%
4.00%
0.67%
1.54%
-1.53%
-5.45%
-1.06%
0.84%
DIFF. Mag.17 Gen.15
-4.05%
-14.10%
1.79%
2.47%
0.00%
-0.95%
-5.03%
1.54%
-3.01%
-11.11%
0.00%
-7.34%
DIFF. Mag.17 Gen.14
-4.05%
-14.10%
1.79%
2.47%
0.00%
-0.95%
-4.79%
1.54%
-3.44%
-11.11%
0.00%
-6.98%
DIFF. Mag.17 Gen.13
-2.74%
-12.99%
3.64%
4.40%
1.57%
0.00%
-1.31%
13.79%
1.57%
-8.77%
1.82%
-5.88%
DIFF. Mag.17 Gen.12
2.90%
-8.22%
8.06%
9.21%
2.38%
2.97%
3.42%
8.20%
4.88%
-0.95%
3.32%
-10.45%
DIFF. Mag.17 Gen.11
5.97%
-2.90%
12.32%
13.70%
6.61%
5.58%
7.09%
15.79%
10.26%
0.97%
6.06%
-2.83%
DIFF. Mag.17 Gen.10
2.90%
-5.63%
16.92%
20.29%
0.00%
-0.48%
2.03%
33.33%
16.22%
-2.80%
5.66%
-5.14%
DIFF. Mag.17 Gen.09
Prezzi
Prezzi delle vernici liquide
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017  09
Pulitura & Lavaggio
Solventi cancerogeni nel Valdarno: ignoranza o complicità?
Dove sono andate a finire le migliaia di tonnellate di solventi cancerogeni e teratogeni venduti negli ultimi 10 anni alle centinaia di aziende che operano nella zona? Le analisi sulle emissioni, per ammissione degli Enti competenti, non sono mai state fatte! Sindacati, associazioni di categoria e ASL hanno partecipato al convegno organizzato a Montevarchi da MCF, mentre Regione Toscana (l’ente che autorizza le emissioni) e ARPA (l’Ente che dovrebbe controllarle) hanno preferito non presentarsi. Pierluigi Offredi 10 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017
Pulitura & Lavaggio
INTRODUZIONE Nell’area del Valdarno, nelle province di Arezzo e Firenze, opera una fitta rete di aziende di piccole e medie dimensioni, che svolgono lavori di subfornitura per i grandi gruppi toscani (Prada, Gucci, Ferragamo, Cavalli, Coveri, Pucci ecc) e i grandi marchi internazionali (Fendi, Louis Vuitton, Chanel, Dior ecc.). Queste aziende, per la produzione degli accessori (borse, scarpe e abbigliamento, che richiedono fibbie, minuterie, bottoni, guarnizioni, chiusure e attacchi), utilizzano grandi quantità di solventi di lavaggio cancerogeni e teratogeni (trielina e normal propil bromuro), con il massiccio ricorso all’impiego di manodopera a basso costo di origine straniera. E’ tecnicamente impossibile rispettare contemporaneamente i limiti di emissione in atmosfera e nell’ambiente di lavoro con questi impianti: non esistono infatti sistemi a circuito chiuso che impiegano i suddetti solventi. Analizzando le autorizzazioni concesse alle aziende della zona (ricavabili dal sito della Regione Toscana), si evidenzia che i limiti fissati per trielina e npropil bromuro variano, a seconda dei casi, da 10 a 50 g/h, per 8 ore di lavoro giornaliere, per 220 giorni anno. Il rispetto di tali limiti comporterebbe consumi annuali di poche decine di kg (da 17 a 88), quando nella pratica i consumi reali delle aziende sono molto superiori ai 1000 kg/anno. Dove saranno finite le migliaia di tonnellate di solventi cancerogeni e teratogeni venduti negli ultimi 10 anni alle centinaia di aziende che operano nella zona? Le analisi sulle emissioni, per ammissione degli Enti competenti, non sono mai state fatte e non risulta che si facciano analisi di routine che prevedono la ricerca di solventi clorurati e bromurati, per verificarne la presenza nei pozzi pubblici e privati della zona.
La prima pagina del mensile locale "Il Valdarno" (100.000 lettori).
10 GRAMMI DI TRIELINA INQUINANO 1.000 LITRI DI ACQUA Conoscendo il potenziale inquinante della trielina, è lecito chiedersi quale sia la situazione della falda acquifera della zona. Basta digitare su Google «trielina inquinamento falda acquifera» per trovare in tutta Italia decine di casi di inquinamento in prossimità di
zone industriali o artigianali. Usi massicci e incontrollati fanno sì che la si trovi nell’acqua potabile, negli ambienti confinati (case, uffici ecc.), nell’aria, nelle falde acquifere profonde e nei suoli, anche molti anni dopo che le attività produttive sono chiuse, in quanto si tratta di una sostanza con una persistenza molto lunga nel tempo, per cui i costi di bonifica poi ri-
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 11
Pulitura & Lavaggio
IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO DI MONTEVARCHI I risultati dell'indagine svolta da "Metal Cleaning & Finishing" sulle aziende che nel Valdarno svolgono l'attività di pulitura e lavaggio degli accessori per la moda Le tecnologie di pulitura e di lavaggio, la filiera produttiva, il ruolo della subfornitura Casi positivi: le aziende che svolgono attività di pulitura e lavaggio degli accessori per la moda con cicli a basso impatto ambientale Inquinamento ambientale nella zona del Valdarno: la legislazione italiana sulle emissioni in atmosfera e le applicazioni in materia di lavaggio metalli con solventi Igiene del lavoro nell'impiego di solventi cancerogeni e teratogeni per il lavaggio dei metalli Controllo pubblico del territorio e risorse umane e finanziarie disponibili Normativa tecnica europea EN12921 sulla sicurezza degli impianti di lavaggio Incentivi per gli investimenti nelle tecnologie più pulite La responsabilità sociale delle imprese del settore della moda nell'elaborazione dei processi produttivi pericolosi per i lavoratori e per l'ambiente. cadono sempre sulla comunità. La via principale di esposizione alla trielina è rappresentata dalle vie aeree, anche a causa della contaminazione dell’aria prodotta dai vapori provenienti dal suolo e/o dall’acqua. Viene metabolizzata a diversi composti secondari, principalmente nel fegato, per cui provoca cancro della vescica, linfomi e mieloma multiplo negli adulti e il rischio cresce con l’aumento dell’esposizione, in particolare nei lavoratori maggiormente esposti. E’ rapidamente assorbita per via inalatoria, orale o cutanea. I principali effetti neurotossici, a breve e medio termine, sono i disturbi della visione, della memoria visuospaziale e delle funzioni neuropsicologiche (per esempio il tempo di reazione), ma gli effetti peggiori sono quelli a lungo termine, perché si tratta di una sostanza che si accumula nel tempo nell’organismo umano. VALDARNO E TRIELINA: IGNORANZA O COMPLICITÀ? E’ incomprensibile il motivo per 12
cui la Toscana sia rimasta l’unica zona d’Italia in cui si usano tuttora macchine funzionanti con trielina e nPB. Non ci è chiaro se la situazione sia frutto dell'ignoranza degli utilizzatori di queste macchine o della complicità con i venditori, per cui da anni «Metal Cleaning & Finishing” porta avanti una campagna informativa sull’argomento, affinchè nessuno possa dire “non lo sapevo” (vedi articoli su www.lavaggio.com, alla voce “Trielina”). Nonostante le difficoltà degli Enti pubblici preposti al controllo della salute negli ambienti di lavoro e delle emissioni in atmosfera, sempre meno dotati di risorse umane e finanziarie, è necessaria una maggiore vigilanza e controllo del territorio in questo specifico settore, in quanto sono coinvolti non solo centinaia di lavoratori, che rischiano quotidianamente la loro salute, ma anche i cittadini di quelle zone, che subiscono, senza saperlo, gli effetti della diffusione incontrollata di sostanze molto pericolose.
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CONCORRENZA SLEALE Le alternative a basso impatto ambientale sono disponibili da tempo, ma le poche aziende che le hanno introdotte, effettuando importanti investimenti, subiscono la concorrenza sleale di coloro che continuano a utilizzare solventi pericolosi, aggiungendo così il danno economico alla beffa. La nostra redazione nei mesi scorsi ha contattato telefonicamente circa 200 aziende che nella zona del Valdarno effettuano lavorazioni di pulitura e di lavaggio, per verificare il tipo di prodotti e di macchine utilizzate. Circa 100 aziende hanno rifiutato di fornire qualsiasi tipo di informazione (e possiamo immaginarne il motivo...), mentre le altre sono state molto collaborative nel fornire dati qualitativi e quantitativi sui prodotti e gli impianti utilizzati. I risultati sono stati comunque sconfortanti: il 35% delle aziende ha dichiarato di usare prodotti cancerogeni e teratogeni e solo il 13% ha dichiarato di usare prodotti alternativi (il 52% non ha risposto). Questa prima indagine ha dimo-
Pulitura & Lavaggio
strato che cominciano, timidamente, a diffondersi macchine che impiegano prodotti alternativi (detergenti acquosi, solventi fluorurati, alcoli modificati). La suddivisione percentuale è la seguente: - Acqua = 1%; - Trielina = 9%; - Percloroetilene (in macchine a circuito chiuso) = 6%; - Npropil bromuro = 26% - Fluorurati (HFE, HFO) = 4%; - Alcoli modificati (in impianti a circuito chiuso) = 2%; - Non risponde = 52% Abbiamo quindi informato della situazione gli organi di vigilanza, trovando molta disponibilità da parte delle ASL locali, molta meno da parte della Regione e dell’ARPA Toscana: a tutti gli Enti competenti abbiamo comunque fornito dati e documentazione approfondita. BOCCHE TAPPATE Esiste un’ampia letteratura sui casi di morte sul lavoro causati dalla trielina (su lavaggio.com ne parliamo dettagliatamente) e anche gli operatori del Valdarno ci hanno raccontato diversi casi. Qualcuno è morto a causa di tumori, qualcun altro ha rischiato la vita cascando nella macchina a trielina durante la manutenzione, a causa dei vapori residui, che fanno perdere conoscenza: nessuno però ha voluto venire a raccontarli al convegno, un po’ per paura delle autorità sanitarie, un po’ per timore di ritorsioni da parte dei concorrenti. Tra le voci raccolte, ricorre spesso il fatto che ci sarebbero alcuni commercianti di prodotti galvanici che obbligano i pulitori a usare trielina o nPB, pena la perdita del lavoro, con la scusa che ci sarebbero specifici capitolati che lo impongono (le griffes hanno smentito categoricamente che esistano capitolati del genere). CIRCUITO CHIUSO FASULLO Per molti anni alcuni costrutto-
ri hanno venduto nella zona del Valdarno macchine spacciate per “circuito chiuso”, ma che in realtà sono ben lontane dal rispettare i necessari requisiti di sicurezza nell’ambiente di lavoro e i limiti di emissione in atmosfera. In sede europea, l’ECHA (European Chemicals Agency) consente di autorizzare gli impianti che usano trielina in conformità a quanto previsto dalle norme Reach, per cui si possono usare solo macchine di tipo III, IV e V, ben descritte da uno studio del 2003 (J. von Grote, Occupational Exposure Assessment in Metal Degreasing and Dry Cleaning – Influences of Technology Innovation and Legislation, Dissertation n° 15067, ETH Swiss Federal Institute of Technology Zurich, Zurich, Switzerland), che è diventato la “bibbia” degli operatori del settore. Tali impianti, per l’utilizzo di trielina sarebbero talmente complessi e costosi che nessun costruttore si è mai azzardato a costruirne e installarne uno in Italia. Non c’era comunque bisogno di aspettare le indicazioni europee per non autorizzare gli
impianti con “finto circuito chiuso”, che in realtà sono macchine più o meno carenate. Bastava prendere in considerazione il dettato del dlgs 152, art 272, comma 4, lettera b, che vieta espressamente la concessione di autorizzazioni generali per i solventi classificati H350, H340, H350i, H360F, H360FD, H341 (di cui fanno parte trielina e nPB), mentre in caso di autorizzazione ordinaria era evidente l’impossibilità oggettiva di rispettare un limite di emissione di 10 g/h (al superamento del quale scatta il limite di 2 mg/Nm3). Negli ultimi 10 anni la trielina è scorsa a fiumi nel Valdarno, in parte sostituita da nPB (teratogeno), senza che sia mai stata controllata una sola macchina per verificare sia le emissioni al camino, sia il rispetto dei requisiti previsti dal dpr 59/2013 per le macchine a circuito chiuso, che al punto m) allegato 1 (che riguarda le attività in deroga, tra cui le attività di “Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10 kg/ giorno”), prescrive una serie preci-
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Pulitura & Lavaggio
GLI IMPIANTI A CIRCUITO CHIUSO Alberto Passaponti, Convenor del Gruppo di lavoro europeo WG1 che, all'interno del Comitato Tecnico 271 del CEN (Comitato Europeo di Normazione), ha elaborato le norme europee sulla sicurezza degli impianti di lavaggio (EN12921), ha spiegato che non ci possono essere dubbi nella definizione di un impianto di lavaggio a circuito chiuso, specie quando vengono utilizzati solventi cancerogeni e teratogeni. Tali impianti, durante le fasi di lavaggio dei pezzi (eseguite per immersione, a spruzzo e in vapori di solvente), non devono determinare emissioni di solvente né in atmosfera né in ambiente di lavoro. Non ci deve quindi essere collegamento diretto tra i la vasca contenente il solvente e l'ambiente esterno. La citata Norma Europea EN 12921-4 prevede che "...venga messo a punto un metodo che garantisca che la concentrazione...nella camera di raccolta...sia minore di 1 g/m3 prima cbe possano essere aperte le valvole di sfiato...o la porta della camera. Tale requisito può essere soddisfatto mediante: a) spurgo con sistema di ventilazione forzata e misurazione della concentrazione di solvente alogenato nella camera mediante un dispositivo di controllo; b) spurgo con sistema di ventilazione forzata per un periodo specificato, fissato da un temporizzatore automatico". sa di requisiti. “…Per impianto di lavaggio a circuito chiuso s’intende: - un impianto che durante le fasi di lavaggio dei pezzi (eseguite per immersione, a spruzzo e in vapori di solvente) non determini emissioni di solvente né in atmosfera né in ambiente di lavoro; - un impianto che durante le fasi di distillazione del solvente, recupero del solvente a mezzo condensazione, adsorbimento del solvente su eventuali carboni attivi (deodorizzazione camera di lavaggio), desorbimento dei carboni attivi, non determini emissioni di solvente né in atmosfera né in ambiente di lavoro; - un impianto che può generare emissioni durante la fase di produzione del vuoto (ove applicabile) e la fase di carico/scarico dei pezzi, limitatamente al periodo di apertura del portello di
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carica; - un impianto provvisto di camino di scarico in atmosfera, in accordo con le autorizzazioni regionali. I requisiti minimi sono i seguenti: - sistema di recupero per condensazione funzionante a temperatura adeguata rispetto al solvente utilizzato; - sistema di recupero del solvente a carbone attivo per impianti con camera di lavaggio di dimensioni maggiori di 0,6 m3; - sistema di regolazione che consenta di modificare i tempi delle fasi del processo di lavaggio, e in particolare della fase di asciugatura, in funzione della conformazione dei pezzi da lavare; - sistema idraulico che consenta il carico del solvente fresco e lo scarico del residuo di distillazione in circuito chiuso, escludendo operazioni manuali eseguite con recipienti aperti (evitando stoccaggi anche temporanei in
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contenitori aperti destinati alla raccolta dei residui); - sistema di asciugatura del truciolo, sia esso raccolto in botte o separato in appositi filtri, eseguito senza movimentazione manuale dello stesso fino ad avvenuta asciugatura; - stoccaggio del solvente fresco e dei reflui di distillazione in recipienti chiusi; - accurata gestione del processo, eseguita, se possibile, attraverso manutenzione programmata; - sistema di aspirazione che tenga in depressione il distillatore nel corso delle operazioni di manutenzione, con annesso trattamento degli sfiati a carico del circuito di recupero del solvente. I requisiti e le modalità operative ritenute utili a contenere ulteriormente le emissioni sono le seguenti: - rilevatore della concentrazione residua di solvente nella camera di lavaggio che dia il consenso all’apertura del portello di carica solo al raggiungimento di una concentrazione di solvente residuo nella camera stessa inferiore a 1 g/m3; - distillazione che consenta, anche attraverso l’intervento discontinuo (a “batch”), di conseguire un tenore di solvente nel refluo inferiore al 10% in peso;
Pulitura & Lavaggio
L’ECHA (European Chemicals Agency) consente di autorizzare gli impianti che usano trielina in conformità a quanto previsto dalle norme Reach, per cui si possono usare solo le macchine di tipo III, IV e V descritte negli schemi sottostanti.
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Pulitura & Lavaggio
- sistema sotto vuoto per pezzi di difficile asciugatura.” IN TOSCANA NON ESISTONO LAVATRICI A CIRCUITO CHIUSO FUNZIONATI CON TRIELINA In Italia ci sono migliaia di macchine a circuito chiuso funzionanti con percloroetilene, ma nessuna con trielina. Il motivo richiede una dettagliata spiegazione tecnica. Gli esperti sanno che il circuito frigorifero di una macchina a circuito chiuso deve “essere funzionante a temperatura adeguata rispetto al solvente utilizzato”. Il percloroetilene ha una temperatura di solidificazione di -21°C, per cui il sistema di condensazione previsto (di almeno -20°C, di solito compreso tra -25 e -28°C) è da ritenersi efficace, anche se le macchine con dimensioni di botte superiore a 0,6 m3 necessitano sempre di un filtro finitore a carboni attivi, in quanto il solo sistema di condensazione non è sufficiente a garantire il rispetto del limite di emissione di 100 g/h, al superamento del quale scatta il limite di 20 mg/Nm3. La trielina invece si caratterizza per una temperatura di solidificazione di -84,5 °C, per cui è impossibile che con un ciclo frigorifero funzionante a -20°C (o poco meno) si possa rispettare il limite di emissione di 10 g/h (al superamento del quale scatta il limite di 2 mg/Nm3).
Per essere garantiti sulle emissioni di trielina bisognerebbe adottare un sistema di condensazione molto più spinto (che in Italia non si è mai visto) o più semplicemente adottare sempre un filtro finitore a carbone attivi a valle del tradizionale sistema di condensazione (-20°C). Secondo il parere dei costruttori di impianti di depurazione, il rispetto del limite di 2 mg/Nm3 a valle di un trattamento a carboni attivi rappresenta un obiettivo molto impegnativo, con velocità di attraversamento decisamente più lente di quelle consuete e tempi di contatto molto più lunghi, con relativo appesantimento dei costi di investimento e gestione. Analogo discorso si può fare per l’impiego di n-propil bromuro, con l’aggravante che la temperatura di congelamento (solidificazione) è -108°C. Va detto anche che l’abbattimento della trielina mediante adsorbimento non è un’operazione così “semplice” da eseguire come avviene per il percloroetilene: la maggiore instabilità della trielina, la sua tendenza ad acidificare in presenza d’acqua e la bassissima concentrazione imposta al camino, costringono all’uso di impianti di abbattimento più “sofisticati” e dai costi elevati (a volte anche superiori al costo della stessa lavatrice): ecco spiegato il perchè non esistono lavatrici a
circuito chiuso che impiegano trielina (lo stesso discorso vale per l’nPB). Le problematiche ambientali non si limitano però alle sole emissioni al camino. E’ noto, infatti, che la maggior parte delle emissioni in ambiente (interno ed esterno) di una lavatrice derivano dalle emissioni diffuse, mediamente attorno all’80-85% delle emissioni totali. Esse sono prevalentemente dovute alla presenza di solvente residuo nei pezzi lavati (causata spesso da cicli di asciugatura troppo brevi o dalle caratteristiche intrinseche dei pezzi) e a perdite di varia natura (guarnizioni logore, travasi di solvente non a circuito chiuso, manutenzione, ecc.). Una lavatrice con trielina o nPB, dunque, a meno di non essere super accessoriata (cioè molto costosa) e di essere condotta in modo estremamente rigoroso (ma sappiamo quanto sia forte la tentazione, per esigenze produttive, di derogare dalle norme di buona conduzione...), rilascerebbe in ambiente di lavoro la maggior parte delle proprie emissioni, con grave rischio per la salute degli operatori (ricordiamo che il TLV/TWA è 10 ppm, mentre il TLV/STEEL è 25 ppp). REGIONE TOSCANA E ARPA: I CONVITATI DI PIETRA Per tutti i motivi tecnici descrit-
IL PROGETTO DI CONTROLLO DELLE ASL Mauro Giannelli, responsabile Setting Sudest, Unità Funzionale Prevenzione Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Azienda Sanitaria Toscana centro, ha sottolineato che, in base alle segnalazioni e ai dati forniti da "Metal Cleaning & Finishing", la ASL ha deciso di avviare un progetto di monitoraggio delle aziende che utilizzano solventi di lavaggio nella zona del Valdarno, ben comprendendo la pericolosità dei prodotti che vengono utilizzati. L'iniziativa pubblica è di particolare importanza, in quanto sono coinvolti non solo centinaia di lavoratori, che rischiano quotidianamente la loro salute, ma anche i cittadini di quelle zone, che subiscono, senza saperlo, gli effetti della diffusione incontrollata di sostanze molto pericolose. L'iniziativa è stata confermata anche da Andrea Costa, tecnico prevenzione Setting territoriale prevenzione igiene sicurezza area Valdarno aretina, la cui struttura opererà coordinandosi con la struttura dell'area fiorentina.
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Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017
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IL RUOLO DEL SINDACATO Davide Materazzi, segretario Uilm Firenze-Arezzo, ha sottolineato che il problema è ben noto al sindacato, in quanto il rispetto delle regole (fiscali, contributive, ambientali e di igiene del lavoro) nel terzismo è spesso trascurato. Anche per questo le grandi marche della moda, invece di chiedere il massimo ribasso dei prezzi ai loro terzisti, limitandosi a un puro atteggiamento commerciale, dovrebbero applicare i principi della responsabilità d’impresa, che sono poi alla base di una politica industriale moderna, che non punta a monetizzare nell’immediato, ma a investire sulla qualità, sul rispetto dell’ambiente e della salute dei lavoratori, su tutta la filiera. Gli stessi principi sono stati espressi in una nota da Antonio Fascetto di FIOM CGIL, che non ha potuto partecipare all'incontro, ma che seguirà con interesse e attenzione lo sviluppo del progetto di controllo delle aziende. A seguito del convegno, UILM di Firenze-Arezzo, si sta adoperando, con la compartecipazione di UILM, UilTec e UIL nazionali, per organizzare iniziative atte a sensibilizzare il settore moda e delle minuterie metalliche, riguardo le sostanze cancerogene utilizzate in tutta la filiera. ti e vista l’efficacia degli impianti funzionanti con solventi alternativi, molti operatori del settore ritengono che non debbano essere autorizzati impianti che utilizzano solventi cancerogeni e teratogeni, in quanto per essere conformi alle norme vigenti dovrebbero richiedere investimenti che le aziende del settore non sono in grado di fare, se non eludendo i controlli. Ci sarebbe piaciuto confrontarci con chi autorizza e controlla gli impianti, ma le sedie che nel convegno di Montevarchi erano riservate ai rappresentanti di ARPA e della Regione Toscana sono rimaste tristemente vuote. I loro responsabili hanno declinato l’invito, ma la loro presenza sarebbe stata molto utile per spiegare i criteri adottati per autorizzare (e controllare) le aziende che hanno potuto utilizzare migliaia di tonnellate di solventi cancerogeni e teratogeni venduti negli ultimi 10 anni nel Valdarno e anche per capire perchè non sono mai state fatte analisi sulle emissioni in atmosfera di queste aziende, che spesso utilizzano impianti non adeguati. Le motivazioni che abbiamo raccolto informalmente sono variegate:
- è complesso valutare la “qualità” delle macchine e dei cicli di lavaggio in fase di autorizzazione (quasi nessuno conosce la norma europea 12921); - gli utilizzatori non forniscono dettagli sugli impianti, dichiarando che sono sempre “a circuito chiuso” e
purtroppo le richieste in via generale sono poco più che autocertificazioni); - è difficile vietare l’uso di prodotti contemplati nella tabella delle sostanze classificate per la tipologia specifica di attività, se richieste in via ordinaria e se le aziende dichiarano che non ci sono sostituti
possibili (il che è difficile da credere, ma è anche difficile dimostrare il contrario, in quanto le aziende invocano le cosiddette “esigenze produttive”); a volte si può sostenere che se un concorrente che fa esattamente lo stesso lavoro ci riesce, vuol dire che la sostituzione è possibile, ma le aziende dichiarano di effettuare lavorazioni particolari, diverse da quelle della concorrenza; - una parte significativa di queste aziende, ai sensi dell’Allegato 11 della DGP n.643/2011 prima e del DPR n.59/2013 oggi, se indicano consumi di solvente inferiori a 10 kg/giorno possono accedere ad autorizzazioni in via generale e per questa tipologia di autorizzazione non è previsto il parere dell’Agenzia (le Autorizzazioni rilasciate dall’Autorità competente non sempre vengono trasmesse con regolarità all’ARPA); - l’attività di controllo viene pianificata ed indirizzata secondo priorità indicate dalla Regione Toscana e i programmi territoriali vengono, successivamente, messi in atto in base alle criticità più pressanti e rilevanti, in funzione anche delle dimensioni delle attività produttive, nonché delle se-
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Pulitura & Lavaggio
IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI Confindustria Toscana sud è stata rappresentata da Mario Bernardini, responsabile area ambiente, sicurezza, quailtà ed energia che, pur evidenziando che il mondo del terzismo non rientra tra gli associati a Confindustria, ha confermato il sostegno ad ogni iniziativa di miglioramento della qualità del lavoro, nel rispetto della sicurezza degli addetti e con il minimo impatto ambientale CNA è stata rappresentata da Mauro Fratini di Oasi Consulting, mentre Confartigianato ha delegato Martina Galletti, responsabile del dipartimento analisi di PMI Geos. Entrambi i tecnici hanno confermato i frequenti casi di utilizzo improprio di solventi cancerogeni e teratogeni, ma nonostante i reiterati tentativi per far sostituire i prodotti pericolosi, spesso le aziende preferiscono cambiare consulente, piuttosto che solvente, anche perchè sul mercato esistono società di consulenza compiacenti, che "aggiustano" le analisi per rientrare nei limiti autorizzativi. gnalazioni e delle emergenze ambientali (in pratica le verifiche sugli impianti di lavaggio si fanno solo in caso di denuncia, quindi sono inesistenti). PERCHÉ SI AUTORIZZANO SOLVENTI CANCEROGENI E TERATOGENI? Qualche autorizzazione classifica la trielina, sulla base della tabella D del Dlgs 152, in classe II, anche se sono ormai più di 10 anni che è stata classificata con la frase R 45, diventata ora H350. L’evidente contraddizioni tra l’Allegato 1 alla parte quinta, che utilizza le vecchie tabelle del 1990, e l’Allegato 3 alla parte quinta, che aggancia, giustamente, le sostanze alla loro più recente classificazione tossicologica, sta per essere superata dalla revisione del dlgs 152, che verrà completata entro pochi mesi. Per quanto riguarda l’nPB (inserito a giugno nell'elenco REACH), si gioca sul fatto che si tratta di una sostanza non classificata nella citata tabella D, nonostante i suoi ben noti effetti teratogeni (H360FD), per proporla come alternativa alla trielina, assimilandola alle sostanze della classe 3 e assegnando un limite di 25 g/h, “dimenticando” che ai fini delle emissioni la frase di rischio ha lo stesso valore della trielina (vedi 152, parte V, all III, parte 1, art 1, comma 2.1 e 2.2). Nonostante questo limite “privilegiato”, le macchine in circolazione non sono quasi mai in grado 18
di rispettare contestualmente gli standard di sicurezza del lavoro e le norme sulle emissioni in atmosfera. Per le autorizzazioni in via ordinaria, caratterizzate da alti consumi, sarebbe molto utile che si verificasse, anche solo documentalmente, la conformità alla norma europea 12921-4 (obbligatoria per la marcatura CE), sulla quale i costruttori non possono mentire, in quanto si tratterebbe di un reato di rilevanza penale, mentre non vi è alcuna responsabilità per il costruttore se la macchina supera i limiti di emissione in atmosfera (di cui è responsabile penalmente l’utilizzatore). La conformità garantirebbe, almeno sulla carta, la corrispondenza ai requisiti che definiscono un sistema a circuito chiuso e dato che è impossibile costruire una macchina ermetica conforme alle norme di sicurezza europee impiegando trielina o nPB, il problema si risolverebbe alla fonte. CASI POSITIVI Purtroppo le aziende del settore non si sono rese disponibili a raccontare le loro storie al convegno (per i motivi che abbiamo precedentemente elencato), neanche quelle che hanno investito in tecnologie alternative. Abbiamo raccolto qualche dato da internet, altri sono frutto di testimonianze raccolte telefonicamente: contiamo che nel prossimo futuro sia sempre maggiore il numero di casi po-
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sitivi da far conoscere e diffondere, per dimostrare che si può lavorare in modo diverso. La. met. e il lavaggio ad acqua Nel sito aziendale http://www. lametsnc.net/, una pagina è interamente dedicata a descrivere “L’importanza del lavaggio”, che viene spiegata in questo modo. Per le operazioni di pulitura e lucidatura vengono utilizzate particolari paste, i cui residui devono essere in seguito completamente asportati; è per questa ragione che il lavaggio riveste un’importanza davvero fondamentale per le lavorazioni. Fino a poco tempo fa veniva utilizzata trielina, come nella stragrande maggioranza delle aziende della zona. La La. Met. era dotata di un impianto automatico a tre stadi, in regola con le direttive riguardanti le emissioni, ed il ciclo di lavaggio dei pezzi avveniva utilizzando trielina a 87 gradi. Considerando la pericolosità dei materiali utilizzati, pur essendo a norma di legge, l’azienda ha cercato soluzioni alternative non pericolose, ma che comunque permettessero di ottenere gli stessi risultati tecnici dei solventi utilizzati fino a quel momento. L’impianto di lavaggio attuale è completamente automatico ed offre la possibilità di lavare i materiali con detergenti a base acquosa. Il macchinario è costituito da tre vasche di sgrassaggio ad ultrasuoni, con differenti concentra-
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zioni di prodotto detergente; segue una vasca di recupero statico che consente di depositare il trascinamento del detersivo, una vasca di risciacquo con acqua di rete e due per i risciacqui finali con acqua demineralizzata e, a conclusione del ciclo, due postazioni di asciugatura a aria calda. Il processo è interamente gestito da un software in grado di programmare i cicli a seconda dei pezzi da lavare. Il risultato finale di lavaggio è addirittura superiore a quello precedente a solvente, in quanto i pezzi risultano più brillanti e con un grado di pulizia ottimo. Casini & Fantechi e il lavaggio con solventi fluorurati L’azienda, che prima usava nPB, sta usando un prodotto fluorurato che costa 17.5 €/kg (l’nPB costa circa 7 €/kg, con un peso specifico di 1.32). Il nuovo prodotto è efficace sulle paste fresche, ma non bisogna lasciarle seccare, altrimenti l’asportazione diventa molto difficile (bisognerebbe mettere i pezzi a bagno in un solvente idrocarburico a evaporazione molto lenta, allungando molto i tempi). E’ in fase di prova anche un tipo di paste di pulitura con grassi vegetali, più facili da asportare. La macchina utilizzata è la stessa in cui si usava l’nPB: quando tutto va bene il consumo è di circa 1 kg al giorno, ma a volte il bagno si inquina a causa dei cosolventi, per cui il consumo aumenta. Sarebbe necessaria una macchina specifica, che se automatica richiede un investimento di circa 80.000 euro, mentre manuale costa intorno ai 35.000 euro. IL RUOLO DELLE GRIFFES Abbiamo chiesto la collaborazione dei grandi marchi che producono gli accessori per la moda, in quanto non è concepibile che l’immagine di un settore fondamentale per la nostra economia possa essere offuscata da processi produttivi peMetal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 19
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ricolosi per i lavoratori e per l’ambiente. Abbiamo quindi proposto di eliminare dalle lavorazioni l’impiego di solventi cancerogeni e teratogeni, ma le risposte sono state quasi tutte evasive, tranne quella di Gucci, che ha invitato i propri fornitori e sub-fornitori a sostituire le sostanze cancerogene e/o teratogene. In sintesi la posizione delle aziende che ci hanno risposto è questa: l’uso dei composti cancerogeni e teratogeni è sottoposto all’autorizzazione dell’ente pubblico, ogni altro uso improprio e non conforme alle indicazioni di legge è responsabilità del soggetto utilizzatore. Si tratta di un atteggiamento pilatesco, in quanto la responsabilità sociale di un’impresa non si esaurisce nel puro rispetto degli obblighi di legge, bensì comporta anche un’attenzione all’impatto delle proprie attività (in tutta la filiera produttiva) sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente esterno. Le aziende del settore sono quasi tutte certificate SA 8000 (SA sta per Social Accountability, cioè Rendiconto Sociale), un sistema di gestione aziendale che prevede il rispetto del valore delle risorse umane e dell’ambiente esterno lungo tutta la catena di fornitura. La certificazione ”etica”, è nata per assicurare condizioni di lavoro che rispettino la responsabilità sociale, un approvvigionamento giusto di risorse ed un processo indipendente di controllo per la tutela dei lavoratori. In particolare, lo standard prevede requisiti specifici tra i quali: garantire la sicurezza sul luogo di lavoro; garantire la salubrità del luogo di lavoro; garantire il diritto dei lavoratori di essere tutelati dalla contrattazione collettiva. Poichè le leggi vigenti prevedono già sia la tutela dei lavoratori e dell’ambiente, sia il rispetto dei diritti sindacali, è ovvio che
alle aziende certificate SA 8000 si chieda di fare un passo in più, ad esempio eliminando sostanze particolarmente nocive, anche se la legge consente di usarle, oppure facendo in modo che in tutta la filiera produttiva siano applicate modalità di lavoro e remunerazioni adeguate. Si tratta di condizioni che il terzismo sfrenato (fatto di fornitori, sub-fornitori e sub-sub-fornitori) rende quasi impossibile realizzare, in quanto questa perversa catena, che nel nostro Paese ha fatto la fortuna di vari distretti produttivi, è fondata sullo sfruttamento della concorrenza e sulla guerra al ribasso dei prezzi, che inevitabilmente incide negativamente sulle condizioni di lavoro e sull’ambiente esterno, specie quando i controlli pubblici sul rispetto delle norme ambientali, sindacali, contributive e fiscali sono quasi inesistenti. Crediamo che i margini operativi delle società del settore siano tali da consentire scelte coerenti con i principi della responsabilità d’impresa, come hanno sottolineato i sindacati nel corso del convegno. Ad esempio Prada nel 2016 ha fatturato 3.2 miliardi di euro, con utili per 278,3 milioni di euro, mentre Salvatore Ferragamo ha chiuso l’anno con ricavi per 1,44 miliardi, con un utile netto in forte miglioramento (salito da 172 milioni a 201 milioni).
processo galvanico) sono regolarmente richiesti (e monitorati) ad utilizzare nei processi di lavorazione di prodotti Gucci solo sostanze consentite dalla legge, con gli impianti e i dispositivi di protezione individuale previsti, sostituendo le vecchie sostanze cancerogene e/o teratogene. Gucci invita inoltra costantemente gli stessi fornitori diretti ad attuare processi di responsabilizzazione e condivisione virtuosa di tali processi con i loro sub-fornitori.
Il comunicato di Gucci Il marchio Gucci, tra i primi ad avere intrapreso volontariamente un concreto e tangibile percorso di responsabilità sociale e sostenibilità del proprio business, coerentemente con le attività di audit connesse alla certificazione SA8000, conferma che tutti i suoi fornitori di primo livello di servizi di pulimentatura (pulitura meccanica, smerigliatura, spazzolatura e lucidatura su pezzi che dovranno successivamente subire un
La risposta di MCF a Prada Le linee guida della Camera Nazionale della Moda Italiana non escludono l’impiego di solventi cancerogeni e teratogeni. Il vostro “Codice etico”” invece prevede, citiamo testualmente, “...che il rispetto dei principi etici sia un pilastro fondamentale alla base dei propri valori e del proprio successo...” puntando sul “...rispetto del valore della persona e delle risorse umane... dell’ambiente e sulla sensibilizzazione alla tutela ambientale...”.
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Il comunicato di Prada Nel mese di luglio è stato pubblicato il nuovo report di sostenibilità per l’anno 2016, in cui è riportata la decisione di Prada di allineare i propri requisiti contenuti nella RSL all’approccio “proattivo” delle “Linee Guida sui requisiti ecotossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori della Camera Nazionale della Moda Italiana”. Il dettaglio delle linee guida è disponibile sul sito di Camera della Moda. L’azienda non impone obblighi nei capitolati che vadano contro alla normativa in materia di uso dei composti fluorurati. L’uso dei composti fluorurati è sottoposto ad autorizzazione dell’ente pubblico, ogni altro uso improprio e non conforme alle indicazioni di legge è responsabilità del soggetto utilizzatore.
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Tali principi riguardano “...la tutela dei lavoratori lungo la catena di fornitura...” nonchè il rispetto delle “...norme per la salute e la sicurezza all’interno della sua organizzazione e lungo la catena di valore”. La nostra proposta è perfettamente coerente ai principi da voi enunciati, in quanto l’eliminazione dalle lavorazioni dei solventi cancerogeni e teratogeni (che non riguarda i composti fluorurati, da voi erroneamente citati, bensì quelli clorurati e bromurati) risponde perfettamente all’impegno che voi stessi avete preso con il vostro Codice etico, che recita testualmente: “...anche i partner del Gruppo vengono incoraggiati a superare i requisiti minimi stabiliti dalle normative, nonché a favorire la comunicazione tra tutte le parti coinvolte per facilitare l’attuazione e il rispetto degli standard, allo scopo di creare rapporti di lavoro positivi. Nella relazione con i fornitori si incoraggia la sensibilità sociale, e si promuove la conoscenza delle normative e l’adozione delle principali certificazioni ambientali, sociali e di qualità”.
Il comunicato del Gruppo Salvatore Ferragamo Il Gruppo Ferragamo riconosce l’importanza di produrre e commercializzare prodotti che risultino conformi dal punto di vista della sicurezza chimica alle normative presenti nei mercati globali e questo sia nei processi produttivi che nell’intero ciclo di vita dei prodotti. Per questo, nell’ambito di un attento e rigoroso processo di qualificazione, il Gruppo richiede ai propri fornitori l’autocertificazione REACH, ossia il rispetto di quanto previsto dalla legislazione comunitaria (Regolamento EU n.1907/2006) in merito all’impiego di sostanze pericolose nei processi produttivi. Il Gruppo richiede inoltre ai propri fornitori anche la dichiarazione di accettazione della policy dell’Azienda che prevede un solo livello di subfornitura
La risposta di MCF al Gruppo Salvatore Ferragamo A nostro avviso la certificazione Sa 8000 impegna le aziende non solo al rispetto degli obblighi di legge, ma comporta anche un’attenzione particolare all’impatto delle proprie attività su tutta la filiera produttiva, sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente esterno. I principi della responsabilità sociale prevedono di superare i requisiti minimi stabiliti dalle normative, come indicato nella nostra proposta di eliminazione dalle lavorazioni dei solventi cancerogeni e teratogeni.
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Il comunicato di Emilio Pucci In funzione della segnalazione pervenuta dalla rivista MCF, è stata fatta una ricerca sull’utilizzo di trielina o nPB per la pulizia di parti metalliche. La verifica ha dato esiti negativi. La nostra azienda si interfaccia con un unico centro di galvanica (punto di riferimento anche per i sub-fornitori) il quale è sottoposto periodicamente a controlli sulle sostanze utilizzate nel ciclo di lavorazione. La risposta di MCF a Emilio Pucci Ringraziamo per la precisazione, ma vi segnaliamo che la galvanica a cui fate riferimento (come la maggior parte delle galvaniche operanti nella zona) molto probabilmente distribuisce il lavoro di pulitura e di lavaggio ad altre aziende, di cui difficilmente è in grado di controllare i materiali uti-
lizzati. Sarebbe quindi importante che voi indicaste espressamente nei vostri capitolati vincolanti per i vostri fornitori e sub-fornitori, il divieto di utilizzo di trielina e nPB. L’ESPERIENZA DI REPORT La celebre trasmissione televisiva ha dedicato vari servizi sul mondo della moda e l’impressione che abbiamo ricavato dalla nostra inchiesta sul lavaggio degli accessori (escludendo Gucci, che ha accolto pienamente la nostra proposta di eliminazione dalle lavorazioni dei solventi cancerogeni e teratogeni) non si discosta molto dalla sintesi amara fatta dalla giornalista Sabrina Giannini, che riportiamo integralmente. «Nell’ultimo decennio la Toscana, culla della pelletteria, è diventata zona franca al servizio di molti marchi del lusso che hanno trovato
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il sistema per produrre al ribasso in Italia, senza delocalizzare in Cina. Fummo i primi a dimostrarlo nel 2007 in una puntata intitolata “Schiavi del lusso”. Ispettori del lavoro, dell’INPS, Guardia di finanza, ma anche associazioni di categoria e sindacati devono essersi persi dentro l’enorme buco nero che crea un danno incalcolabile all’economia e all’occupazione. Qualcuno raccoglierà le briciole che cascano dalle tasche dei miliardari del lusso, ma intanto la concorrenza sleale sta penalizzando gli artigiani onesti che esigono il giusto compenso orario, pagare le tasse e garantire il lavoro ai propri dipendenti».
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Siamo Franchi
Prosegue la rubrica “Siamo Franchi”, con la quale presentiamo i nostri prodotti più recenti ed innovativi, studiati e realizzati sulla base di particolari esigenze del mercato e risolvere così i problemi della clientela. Carlo Rigolin – Franchi & Kim
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PV A MANO UNICA In questo articolo presentiamo un prodotto dalle caratteristiche molto particolari, inserito nella gamma dei prodotti vernicianti “a mano unica diretta su metallo (dtm)”, sempre più richiesti dagli utilizzatori ed oggetto di un precedente articolo della rivista (vedi MC&F n° 83). Le aziende metalmeccaniche, le carpenterie in genere e le verniciature, sono sempre più orientate verso prodotti con queste proprietà: cicli composti da un unico prodotto, con eccellenti doti di adesione, copertura, riempimento, elevato potere anticorrosivo e, soprattutto, facilità di applicazione rapidità di essiccazione, il tutto per consentire un breve tempo di lavorazione. Dopo un lungo periodo di studio, seguito da un attento lavoro di collaudo basato su test molto meticolosi, è stato realizzato il nuovo prodotto, codificato come FONDO FINITURA SURFACE TOLERANT Serie 0440, che racchiude in sé tutte le peculiarità dei prodotti “dtm” sopra indicate. Si tratta di un prodotto semilucido di natura epossipoliamminica, a base di fosfati di zinco, che forma una pellicola particolarmente dura ed impermeabile, che lo rende idoneo alla verniciatura di manufatti metallici, quando è richiesta una buona resistenza all’acqua e a liquidi aggressivi impiegati nel settore industriale come oli minerali e idrocarburi alifatici; limitata è la resistenza ai solventi aromatici o forti e a materiali altamente acidi o alcalini. Per queste sue prerogative è idoneo per la verniciatura di macchine utensili e carpenteria in genere, su superfici in acciaio opportunamente pretrattato (sabbiatura) o con profili superficiali molto grossolani (ghisa), in quanto ha una eccellente verticalità che, unita ad un elevato residuo secco, consente l’applicazione in forti spessori, nell’ordine dei 150-200 microns secchi per mano. Anche a questi spessori, l’essiccazione è molto rapida, con un “fuori polvere” di 50-60 minuti (a 20°C) ed un’essiccazione al tatto di 2-3 ore (sempre alla temperatura ambiente di 20°C). Buona è la tenuta alla corrosione: 400 ore di esposizione al test in nebbia salina secondo ISO 9227 (nelle foto si evidenzia il risultato del test relativo del FONDO FINITURA SURFACE TOLERANT Serie 0440 a confronto con un prodotto concorrente similare, presente sul mercato nel settore dell’anticorrosione). Un altro fattore molto interessante è la capacità del prodotto di polimerizzare anche a basse temperature, fino a +5°C, contrariamente ai tradizionali P.V. epossidici che necessitano di temperature non inferiori ai 12-15°C per reticolare correttamente. Questo è sicuramente un aspetto molto importante, poiché nella stagione più fredda, molte verniciature vengono effettuate in ambienti non particolarmente riscaldati, soprattutto laddove i manufatti da proteggere sono di grosse dimensioni, difficili quindi da riscaldare e portare alla temperatura minima necessaria.
Dopo 400 ore di esposizione al test in nebbia salina secondo ISO 9227, si può notare la differenza tra il provino verniciato con il FONDO FINITURA SURFACE TOLERANT Serie 0440 Franchi e Kim (a destra) e un prodotto concorrente similare, presente sul mercato nel settore dell’anticorrosione.
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Pistole Vernici
Infine, nell’ottica di mettere a disposizione degli utilizzatori dei prodotti che rispettino la salute a l’ambiente, il FONDO FINITURA SURFACE TOLERANT Serie 0440 è stato formulato per soddisfare le esigenze di quanti vogliono impiegare prodotti a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC). Il prodotto catalizzato è “pronto all’uso” e non necessita di diluizione (eventualmente, se necessario si può intervenire con il 5% massimo di Diluente EP 981) per cui, all’applicazione ha un contenuto di COV inferiore a 500 grammi/litro che ne permette il rientro nella Sottocategoria j) Pitture bicomponente ad alte prestazioni, contenuta nell’Allegato B della Direttiva 2004/42/CE consentendone l’uso per quanto previsto dal DLgs. 161/06 PRESTAZIONI Riassumendo, le caratteristiche principali, che ne fanno un prodotto assolutamente particolare ed estremamente interessante, possono essere così schematizzate: - ottima adesione sui metalli in applicazioni a mano unica diretta; - buona verticalità anche ad elevati spessori; - alto potere riempitivo grazie agli elevati spessori secchi ottenibili; - ridotte emissioni dai processi di verniciatura in virtù del basso contenuto di COV; - capacità di polimerizzazione anche a basse temperature; - ottimo potere anticorrosivo; - rapidità di essiccazione. CONCLUSIONI La realizzazione del FONDO FINITURA SURFACE TOLERANT Serie 0440 è una risposta al mercato di sicuro interesse, sempre più alla ricerca di prodotti con elevate prestazioni, ma al tempo stesso di sempre più facile impiego e di veloce esecuzione. Nei laboratori di F&K si è a lungo studiato il problema, fino alla formulazione di un prodotto in grado si soddisfare le esigenze del mercato, ponendo particolare attenzione non solamente alle caratteristiche tecniche, applicative e prestazionali, ma anche in grado di limitare l’impatto ambientale, riducendo al massimo il contenuto di solventi. Possiamo affermare pertanto che il nuovo prodotto si colloca in un segmento di mercato molto diffuso, offrendo una valida soluzione alle richieste delle aziende impegnate a fornire manufatti metallici con rivestimenti altamente protettivi, lavorando in condizioni ambientali anche difficili (basse temperature) e con attenzione anche all’aspetto ambientale con una sensibile riduzione delle emissioni di COV. Tutto questo comporta l’ottimizzazione dei cicli di verniciatura, anche a livello economico, grazie alla facilità di impiego del prodotto e alle sue caratteristiche prestazionali, che lo rendono anche più economico rispetto ai cicli tradizionali. Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 25
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NOTIZIE DALLE AZIENDE La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio26
ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si
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fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
In questo numero
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Garzanti Arsonsisi Part2clean Europolveri Verinpaints Henkel Tama Durr Lyberty Chemicals
Block notes
LE ALTERNATIVE GARZANTI PER IL LAVAGGIO DELLE PASTE DI PULITURA Come solventi alternativi alla trielina e al normal propil bromuro, Garzanti Specialties propone i prodotti della linea Opteon/Vertrel, principalmente l’Opteon™ Sion della Chemours, società nata dallo spin-off della Dupont nel 2015. Si tratta di un HFO (idrofluoroolefina) a basso impatto ambientale e tossicologico, che viene utilizzato per la rimozione dei più svariati inquinati, in particolare olii e paste di pulitura da tutti i substrati metallici. Attualmente l'Opteon Sion viene utilizzato da più di venti clienti in tutta Italia e in Toscana lo utilizzano sette aziende, di cui sei per la rimozione delle paste di pulitura ed una per rimuovere olii. Ci sono numerose altre aziende che stanno effettuando prove e che nei prossimi mesi hanno intenzione di sostituire i solventi clorurati e/o bromurati con l'Opteon Sion. Un'altra alternativa è rappresentata dai detergenti acquosi e la nostra azienda commercializza i noti e qualificati prodotti della società Borer, che vengono utilizzati da diversi nostri clienti in tutto il territorio italiano, nessuno dei quali però in Toscana. Il fluido speciale Opteon™ Sion è concepito per soddisfare gli elevati requisiti di pulizia imposti dal mercato del lavaggio industriale. E’ un solvente sicuro,
non infiammabile e a basso impatto ambientale, con un potenziale di riduzione dell’ozono (ODP) nullo e un potenziale di riscaldamento globale (GWP) ridotto (<15), tutte proprietà estremamente importanti nelle applicazioni di lavaggio industriale, come ad esempio lo sgrassaggio a vapore. Opteon™ Sion è una miscela di fluidi esclusivi e trans-1,2-dicloroetilene (t-DCE), con proprietà azeotropiche. L’eccezionale potere solvente (valore KB = 103) ne fa il candidato ideale a sostituire il tricloroetilene (trielina), l’n-propilbromuro (nPB), il benzene, il percloroetilene, il cloruro di metilene, e altri solventi particolarmente efficaci nelle applicazioni che richiedono il massimo potere pulente. Rappresenta inoltre un’alternativa eccellente a prodotti con potere solvente medio-basso, quali HCFC-225, HCFC-141b, HFE, PFC, CFC, e detergenti acquosi. Opteon™ Sion è in grado di eliminare una vasta gamma di agenti contaminanti. Il fluido si contraddistingue per l’elevata solubilità e per la tensione superficiale ridotta, due caratteristiche in grado di migliorare l’efficienza dello sgrassaggio a vapore. E’ facile da usare e garantisce la massima affidabilità, agevolando le operazioni di manutenzione. Le caratteristiche principali del prodotto sono: - prestazioni di pulizia superiori, grazie al miglior po-
Tab. 1 - Proprietà fisiche Proprietà
Unità
Opteon™ Sion
CFC-113
HCFC-141b
Novec® 72DE
HCFC-225 ca/cb
TCE
Perc
nPB
Punto di ebollizione
°C
47
48
32
43
51
87
121
71
Densità allo stato liquido(1)
g/cm3
1.29
1.56
1.23
1.28
1.55
1.46
1.62
1.35
Densità vapore saturo(1)
kg/m3
1.81
3.47
3.89
N.D.(2)
N.D.(2)
4.5
5.7
4.24w
Tensione superficiale(1)
Dyn/cm
21
17.3
19.3
19
16.2
29.5
29.5
25.9
Pressione di vapore(1)
kPa
44.7
44.1
79.5
46.7
38.7
8.0
2.4
20.0
Viscosità(1)
cP
0.42
0.68
0.43
0.45
0.59
0.49
0.75
0.49
Conducibilità termica allo stato liquido(1)
mW/m-K
128
12.3
90.6
N.D.
(2)
N.D.
115.9
N.D.
(2)
N.D.(2)
Capacità termica(1)
kJ/kg °C
1.069
1.079
1.0996
N.D.(2)
1.046
0.962
0.855
1.103
Calore di vaporizzazione al punto di ebollizione
kJ/kg
280
147
223
218
145
236
210
246
103
31
56
52
31
129
30
125
Valore KB
(2)
Tutti i dati inseriti provengono da fonti accessibili al pubblico. (1) I valori riportati si riferiscono a una temperatura di 25 °C, eccetto dove indicato diversamente. (2) N.D. indica che non vi sono dati di riferimento disponibili.
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 27
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Tab 2. - Valutazione prestazionale Opteon™ Sion Proprietà
Livello di contaminazione
% di contaminazione rimossa
(mg/cm2)
(per una media di 3 test)
Olio minerale
2
100%
Fluido idraulico (MIL-PRF-83282)
3.29
100%
Grasso (MIL-PRF-81322)
16.2
100%
tere solvente nella sua categoria (valore KB = 103); - asciugatura rapida, grazie al punto di ebollizione ottimale (47 °C), che consente di lavorare e utilizzare immediatamente il componente lavato; - capacità di assorbire grandi quantità di sporco, che consente di incrementare la produttività, riducendo i fermi impianto legati alle operazioni di sostituzione del solvente; - stabilità della composizione originaria, anche durante l’utilizzo (miscela azeotropica); - lo stabilizzante, semplice da utilizzare, non richiede alcuna manutenzione; - in linea di massima, è possibile utilizzare le apparecchiature per lo sgrassaggio a vapore già esistenti, apportando modifiche minime o nulle (consultare le Linee guida per l’aggiornamento di Opteon™ Sion); - non sono necessari tensioattivi, per cui vengono eliminate le fasi di lavaggio aggiuntive normalmente inserite per ottenere una pulizia senza residui; - è riciclabile e riutilizzabile, per cui i costi di esercizio e l’impatto ambientale sono ridotti; - non infiammabile; - l’odore e la tossicità sono minimi; - il profilo ambientale è eccellente, in quanto il GWP è basso (<15), mentre l’ODP nullo. Le applicazioni tipiche sono le seguenti: - rimozione di olio e grasso; - pulizia di precisione; - deflussaggio a elevata solubilità; - rimozione di silicone; - sgrassaggio a vapore; - pulizia a freddo. Le prestazioni offerte da Opteon™ Sion sono state valutate in base alle prove di pulizia standard previste dalla normativa ASTM G122 (vedi tabella, in cui sono riportati alcuni esempi di risultati relativi alla valutazione delle prestazioni). È possibile contattare Chemours per avviare un test di pulizia presso uno dei nostri laboratori regionali, o per ottenere un campione per un test in loco. Opteon™ Sion è stato sottoposto a valutazione per quanto riguarda flussanti e residui e si è rivelato efficace nella pulizia dei residui di flussanti apolari a base di colofonia dai circuiti stampati a montaggio
superficiale. Opteon™ Sion presenta un potere solvente superiore a qualsiasi altro fluido detergente appartenente alla sua categoria, come rivela il valore KB misurato (valore KB = 103). Il valore KB viene determinato in conformità con la normativa ASTM D1133, e rappresenta un punto di riferimento universalmente riconosciuto per la misurazione del potere solvente. In linea di massima, il valore KB cresce con l’aumentare del potere pulente. La tabella 3 riporta i livelli di solubilità di Opteon™ Sion per diversi agenti contaminanti. Opteon™ Sion è caratterizzato da una buona compatibilità con una vasta gamma di metalli, quali ad esempio acciaio inox, rame, ottone e alluminio. E’ inoltre compatibile con le seguenti materie plastiche ed elastomeri: Teflon™ (PTFE), FEP, PFA, polietilene, polipropilene, Nylon, Kynar, Ryton, Halar, e Kalrez®. Fra i materiali plastici non compatibili figurano invece PMMA, ABS, policarbonato, e polistirene. La maggior parte degli elastomeri, fra cui Viton™, gomma naturale, EPDM, silicone, e Hypalon®, se esposti al contatto con Opteon™ Sion, tendono a gonfiarsi in maniera reversibile. Per le pompe a diaframma si consiglia l’impiego di guarnizioni e o-ring in Teflon™ o incapsulati nel Teflon™. Le singole formulazioni plastiche ed elastomeriche possono variare in base al fabbricante; di conseguenza, la miglior garanzia di compatibilità è fornita da un test eseguito nelle condizioni di processo normali previste. Per questioni specifiche inerenti la compatibilità dei materiali, si consiglia di contattare il rappresentante tecnico locale. Opteon™ Sion non presenta alcun punto di infiammabilità né in vaso chiuso né in vaso aperto, ed è classificato come liquido non infiammabile sia dalla NFPA (l’associazione nazionale statunitense per la protezione antincendio), sia dal DOT (Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti). Il prodotto è volatile e il vapore può diventare infiammabile se miscelato con aria in determinate concentrazioni (la tabella 5 riporta i dati relativi al punto di infiammabilità e i limiti di infiammabilità del vapore nell’aria. Opteon™ Sion è termicamente stabile, e non è soggetto a ossidazione o degradazione durante il pe-
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Tab. 3 - Solubilità di diversi agenti contaminanti in Opteon™ Sion Agente contaminante Agente contaminante
Solubilità
Olio minerale
Miscibile
Fluido idraulico (MIL-PRF-83282)
Miscibile
Grasso (MIL-PRF-81322)
Miscibile
Silicone (DC-704)
Miscibile
Skydrol®*
Miscibile
* Marchio registrato di Eastman Chemical Company
Tab. 4 - Compatibilità materie plastiche/elastomeri Materie plastiche
Elastomeri
Compatibile
Non compatibile
Non compatibile
Compatibile
Polietilene
Polietilene
Teflon™
Silicone
Polipropilene
Policarbonato
Kalrez®
Hypalon®
Teflon™
ABS
Ryton
Gomma EPDM
Poliestere
Poliacrilato
PTFE/EPDM
Viton™
Nylon
Acrilico (PMMA)
PTFE/Neoprene
Buna N
FEP/PFA
Polisolfone
Parafluoro
Fluorosilicone
Halar Kynar
riodo di stoccaggio. Si consiglia di conservare i contenitori in un luogo asciutto e pulito, e di proteggerli dal congelamento e da temperature superiori a 52 °C. Se conservate correttamente, le confezioni sigillate non hanno data di scadenza. Opteon™ Sion è disponibile in confezioni da 20 kg (secchio metallico) e da 227 kg (fusto in acciaio). Per la movimentazione si consiglia di indossare guanti in film laminato.
Tab. 5 - Sicurezza, tossicità e proprietà ambientali Proprietà
Unità
Opteon™ Sion
Punto di infiammabilità in vaso chiuso, ASTM D56
°C
Nessuno
Punto di infiammabilità in vaso aperto, ASTM D1310
°C
Nessuno
Limiti di infiammabilità vapore
% Vol
7,25–15,25
Potenziale di riduzione dell’ozono
-
0
Potenziale di riscaldamento globale
-
<15
Composti organici volatili (COV)
g/L
1278
Limite di esposizione professionale
ppm
201
Fonte: Garzanti Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 29
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ARSONSISI: 100 ANNI DI STORIA DEL COLORE Nata in Italia e cresciuta in Europa, Arsonsisi è una realtà attiva sul mercato mondiale delle vernici industriali in polvere, liquide e per l’elettrodeposizione, con due stabilimenti di produzione in Italia ed una in Turchia, filiali o sedi logistiche in Spagna, Estonia, Turchia e Russia. Inoltre si appoggia sulla sede delle consorelle J Colors S.p.A. ed Elcrom Srl, per la produzione di talune tipologie di prodotti. Grazie alla conoscenza sviluppata attraverso un costante lavoro di ricerca nei suoi laboratori e ad una serie di acquisizioni strategiche, Arsonsisi è in grado di offrire soluzioni all’avanguardia per tutte le applicazioni industriali ed è leader in Italia nelle Specialty Coatings e nell ’anticorrosione. La missione di Arsonsisi è fornire all’industria soluzioni globali, capaci di soddisfare l’intero ciclo di verniciatura di qualsiasi manufatto, con un sistema di cicli specialistici integrati concepiti per garantire la qualità estetica e cromatica, senza mai rinunciare alle migliori performance di tutto il settore. Dietro a questo percorso di crescita ci sono un enorme lavoro di ricerca, l’impiego delle più avanzate
tecnologie e l’impegno congiunto di persone con esperienze complementari e idee innovative, oltre che, naturalmente, l’ambizione, la flessibilità e lo spirito di servizio al cliente. Vernici in polvere Le vernici in polvere rappresentano una delle specialità di Arsonsisi sin dagli anni ‘70. La gamma Arsonsisi offre soluzioni per settori anche molto complessi, come quello degli elettrodomestici, il riscaldamento, l'architettura, l'automotive e i gasdotti (questi ultimi con brevetti sviluppati Basepox BASF). L‘azienda si avvale di tecnologie all'avanguardia ed offre prodotti certificati UNI ISO 9001 e, per il settore automotive, ISO TS 16949. Con il marchio Basepox, Arsonsisi produce inoltre vernici funzionali per grandi opere e pipeline. Complessivamente offre una gamma completa, con oltre 400 codici colore a stock aggiornati alle esigenze del mercato. Elettrodeposizione Per l'elettrodeposizione Arsonsisi dispone di una
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linea completa, con prestazioni al vertice per resistenza alla corrosione ed aspetto estetico. La gamma Arsonkote include prodotti per processi catodico e anodico, per impieghi come primer ad alto potere penetrante e come mano a finire, con vernici specifiche per grandi elettrodomestici e per l'industria del riscaldamento. Arsonsisi è in grado di formulare svariate tinte per la verniciatura ad immersione, adattabili a qualunque tipo di impianto industriale, per poter essere essiccati ad aria od in forno. E se non bastasse, offre un
qualificato servizio di assistenza tecnica e impiantistica ed un laboratorio di ricerca e sviluppo per soddisfare anche le esigenze più particolari. Vernici liquide Arsonsisi soddisfa le richieste di settori altamente specialistici, come quello dell’automotive OEM dei componenti per auto, impianti frenanti o ruote in lega, elettrodomestico, illuminotecnica, general industry ed attrezzature per l’agricoltura e l’edilizia (ACE: Agricultural Construction Equipment).
Iniziata nel 1917, quella di Arsonsisi è una storia ricca di accadimenti. Particolare è anche l’origine del nome, che nasce dall’anagramma del cognome del fondatore, l’Ing. P. Norsa, che battezzò l’azienda ARSON. A questo nome si aggiunse poi quello di un marchio di vernici prodotte per il mercato USA, SISI, che diede vita al nome completo Arsonsisi. Negli anni successivi, l’azienda si distinse per una gamma di vernici particolarmente orientata alle applicazioni industriali. Forse anche per questo con il secondo conflitto mondiale l’azienda venne espropriata e divenne fornitrice dell’Aeronautica Militare per la verniciatura di aerei militari. La gestione venne affidata a Pietro Zelaschi, che assunse l’incarico di Amministratore Delegato. Durante la guerra, lo stabilimento originario di Lorenteggio bruciò a causa di un bombardamento e la produzione venne così trasferita a Mariano Comense. Finito il conflitto, lo stabilimento ritornò alla famiglia Norsa, che trasferì l’impresa ai cugini Masciadri. L’azienda venne denominata “Cugini Masciadri” e trasferita a Milano nella attuale ubicazione. Nel 1959 la denominazione cambiò ancora in Masciadri Arsonsisi SpA. Nel 1972 Arsonsisi divenne la prima azienda in Italia a produrre vernici in polvere. Nel 1987 venne acquisita ed entrò a far parte della holding Junionfin. L’acquisizione si completò nel 1990, quando venne rilevato l’intero pacchetto azionario e l’azienda assunse la denominazione Arsonsisi SpA. Nel 1995 Arsonsisi ha ottenuto la certificazione ISO 9001. Nel 2009 la capogruppo Junionfin ha concluso una serie di importanti acquisizioni: il ramo vernici in polvere di BASF Coatings, la Sebino Industria Vernici S.p.A. (vernici liquide speciali) ed Elcrom Srl, specializzata in anticorrosione e vernici speciali. Nel 2012 Arsonsisi è diventata Arsonsisi Technological Coatings, aprendo sedi in Europa e in Russia ed esordendo nella grande distribuzione. L’ultima acquisizione è del 2015, quella di Tecnocolor Industria Vernici e Smalti S.r.I., specializzata in vernici liquide speciali, che va ad arricchire ulteriormente una gamma che consente ad Arsonsisi di coprire tutti i segmenti di mercato dei prodotti vernicianti per l’industria.
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La gamma di prodotti comprende vernici tradizionali a base acqua e solvente, vernici speciali di alta qualità con tecnologie innovative, come le indurenti a raggi UV, per il processo di metallizzazione in alto vuoto e Sputtering/PVD (Plasma Vapour Deposition, deposito di vapori di plasma), per supporti difficili quali polipropilene e vetro. La strategia di crescita del Gruppo Arsonsisi nella general industry si concretizza nel 2015, quando Beckers Industrial Coatings Italia concede in esclusiva ad Arsonsisi la licenza per la produzione e vendita delle vernici liquide per fusti, serbatoi e bombole GPL, tubi. Rivestimenti protettivi La gamma Protective Coatings per l'anticorrosione propone un ventaglio di cicli specializzati omologati da enti pubblici e privati, conformi alle più esigenti specifiche di settore e in linea con le normative UNI ISO 12944-2-2001 per la protezione delle strutture d'acciaio. Il capitale tecnologico di Arsonsisi nell'anticorrosione deriva dall'esperienza maturata da Elcrom, realtà altamente specializzata nello sviluppo di vernici protettive e di sistemi tintometrici dedicati, che permettono di ottimizzare i costi di produzione utilizzando basi in comune con altri sistemi. Sistemi tintometrici La fedeltà cromatica è da sempre uno dei punti di forza di Arsonsisi, che vanta innumerevoli collaborazioni con il mondo dell'architettura e del design, per i quali la qualità del colore è determinante. Oggi la grande novità Arsonsisi nei sistemi tintometrici si chiama Gemini System, un innovativo sistema tintometrico in grado di realizzare tutti i tipi di prodotti industriali, che siano a solvente o ad acqua, utilizzando il medesimo set di 24 paste coloranti. In pratica è come avere due sistemi tintometrici differenti in uno. Oltre ad essere compatibile con tutti i tipi di vernici industriali, Gemini System viene fornito con un database comprendente oltre 2500 tonalità istituzionali e numerose tinte societarie. UV Coat Arsonsisi propone una linea di vernici indurenti sotto gli UV all’avanguardia, grazie anche alle conoscenze ed all’esperienza di Tecnocolor, realtà specializzata entrata a far parte del gruppo nel 2015. La gamma UVcolor di Arsonsisi include vernici al 100% di residuo secco, a solvente o ad acqua, adatte a diversi tipi di applicazione tra cui metallizzazione in alto vuoto, Sputtering o PVD e vernici ibride “Dual Cure”, a reticolazione mista Calore & UV, per oggetti 32 Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017
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tridimensionali complessi. I prodotti UV di Arsonsisi sono utilizzati per verniciare materiali plastici, materiali metallici e supporti speciali, quali vetro e ceramica e trovano largo impiego nella verniciatura di confezioni e packaging nei settori della cosmetica, cura del corpo e profumeria. Innovare col colore: J 20.20, la collezione iconica per il design Arsonsisi non è soltanto tecnologia, ma anche ricerca di stile, come dimostra il recente lancio di Top Quality Collection J 20.20, una serie di poliesteri certificati Qualicoat Classe 1, che anticipa le tendenze del colore nell’arredamento, design e architettura, in una speciale collezione di 35 colori iconici, caratterizzati da “sfumature” emozionali. La nuova Top Quality Collection J 20.20 soddisfa i più alti standard decorativi, grazie alle eccellenti caratteristiche meccaniche e alle proprietà estetiche, nonché alle ottime resistenze a corrosione ed esposizione in ambienti esterni, garantite dalla certificazione Qualicoat Classe 1. Realizzata in collaborazione con specialisti del co-
lore, la collezione si suddivide in 7 elementi: acqua, metalli, flora, spazio, neve, preziosi, terra. Ogni elemento è composto a sua volta da 5 colori iconici, tutti abbinabili tra loro, destinati a rimanere attuali nel tempo più al lungo, per la capacità di integrarsi perfettamente nell’ambiente circostante. Si prediligono le tinte pastello, le finiture texturizzate morbide e i metallizzati bonderizzati, che assicurano una migliore applicazione della vernice e una finitura più omogenea e costante rispetto a quelli classici. I nomi sono stati pensati per sottolineare l’iconicità del colore, arricchita da una “sfumatura” emozionale, che vuole sollecitare l’immaginazione ed ispirare la creatività del progettista. Top Quality Collection J 20.20 trova largo impiego in molteplici applicazioni industriali, quali pannelli, profili in alluminio, porte, cancellate, articoli di illuminotecnica, complementi d’arredo e mobili da giardino. Fonte: Arsonsisi Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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PARTS2CLEAN 2017
In ogni settore industriale, dall’automotive alla subfornitura, dalla tecnica medicale alla meccanica, dall’aeronautica alla meccanica fine e alla micromeccanica, all’elettronica e così via, il lavaggio assicura le premesse necessarie per i processi a seguire e per una perfetta resa dei prodotti, contribuendo alla creazione di valore in ambito produttivo. Trend quali elettromobilità, costruzione leggera, industria 4.0, sostenibilità, produzione di lotti più piccoli, in risposta alla crescente richiesta di individualizzazione e progressiva globalizzazione, creano però nuove sfide per le aziende di tutto il mondo, anche nel trattamento delle superfici. La risposta a queste sfide sarà uno dei temi importanti della prossima parts2clean, in calendario a Stoccarda dal 24 al 26 ottobre. “Gli espositori di parts2clean – ha affermato Olaf Daebler, Global Director parts2clean presso Deutsche Messe - presentano soluzioni attraverso le quali è possibile soddisfare in modo efficiente e sicuro esigenze di pulizia non solo attuali ma anche future. Basta dare un’occhiata all’elenco espositori della 15esima edizione di parts2clean per capire che la sua offerta può dare un contributo determinante alla competitività degli utenti di sistemi industriali di pulizia: tra le oltre 150 aziende che hanno già prenotato i loro spazi espositivi a metà marzo ci sono praticamente tutti i leader di mercato e tecnologici dei diversi settori rappresentati. Prevediamo quindi una grande affluenza di addetti ai lavori e la decisione di tornare a una data autunnale si è confermata assolutamente giusta.
Nel quartiere fieristico di Stoccarda i visitatori specializzati potranno dunque informarsi su tendenze e innovazioni per una pulizia orientata al futuro. Saranno esposti ad esempio impianti di lavaggio nella cui ideazione è già stata predisposta la possibilità di un facile e veloce adattamento futuro a nuove gamme di pezzi e esigenze di lacvaggio o nuovi processi. Verranno inoltre presentate innovative tecnologie, grazie alle quali è possibile ottenere veloci prestazioni di elevatissimo livello nei processi di lavaggio fine e finissimo. Da parte dell’utenza si registra una sempre più frequente richiesta di maggiore automatizzazione del processo di lavaggio e di una sua integrazione nella produzione a base Industria 4.0. Gli espositori di parts2clean rispondono con proposte di automazione intelligenti e con soluzioni per processi di lavaggio adattivi: ad esempio processi che rendono possibile un controllo in linea ininterrotto dei bagni, con dosaggio interamente automatico dell’agente di lavaggio a posteriori, con rilevazione permanente di tutti i parametri di processo e relativa documentazione, con controllo in linea del grado di lavaggio ottenuto. Know-how sulla pulizia dei componenti e delle superfici A integrazione del fronte espositivo, il Forum specialistico di tre giorni offrirà ai visitatori di parts2clean preziose informazioni su tendenze e innovazioni. Nel corso delle conferenze in calendario, per le quali è prevista la traduzione simultanea tedesco-inglese/ inglese-tedesco, noti relatori del mondo dell’indu-
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stria, della scienza e della ricerca presenteranno nuovi sviluppi, illustreranno nuove soluzioni per l’ottimizzazione di processi e costi e per la sicurezza della qualità e riferiranno su esempi di best practice. Guided Tours: la via più veloce alla soluzione ottimale Le visite guidate, focalizzate su una scelta di temi
importanti per il settore, si terranno due volte al giorno, in lingua tedesca e in lingua inglese e permetteranno ai visitatori di ottenere una panoramica mirata su ambiti particolari del lavaggio industriale dei componenti e delle superfici. Fonte: Parts2clean Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
parts2clean Quality needs perfection La più importante Fiera Internazionale nel settore della pulizia industriale di pezzi e superfici 24 – 26 ottobre 2017 ▪ Stoccarda ▪ Germany parts2clean.com
with Again ours sT Guide
Hannover Fairs International GmbH • Tel. +39 02 70 63 32 92 • info@hfitaly.com
Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 35
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LA NUOVA SERIE 5L4 MATT È SEMPRE DISPONIBILE IN MAGAZZINO Europolveri ha realizzato una nuova serie di vernici in polvere denominata 5L4 Matt, che comprende 207 tinte RAL, in versione opaca, conformi alle direttive C.E.P.E (05-05-2004), con una brillantezza di 25 ± 5 Gloss, che con l'applicazione di opportuni cicli di verniciatura può raggiungere la massima protezione alla corrosione definita C5M-H (secondo EN ISO 12944-2) in conformità alle specifiche Qualisteelcoat (QSC). Le vernici 5L4 Matt fanno parte della serie Pural 5L, prodotti poliestere Qualicoat senza TGIC, realizzati in conformità alle specifiche tecniche Qualicoat Classe 1, che li rendono in grado di garantire un alto grado di protezione e di durabilità, quindi adatti all’utilizzo in architettura per l'applicazione su serramenti in alluminio o acciaio e dove sia indispensabile un’alta
resistenza agli agenti atmosferici. Tutti i 207 prodotti della Serie 5L4 Matt sono disponibili a magazzino, con un quantitativo minimo ordinabile di 25 kg, che in aggiunta agli altri 750 prodotti con disponibilità immediata, permette ad Europolveri di fornire un servizio di stoccaggio di circa 1.000 prodotti diversificati, con tempi di consegna ridotti, in grado di garantire in ogni momento forniture veloci al cliente finale. Il servizio tecnico di Europolveri, inoltre, fornisce un costante supporto tecnico per consigliare i cicli applicativi che utilizzano primer specifici omologati per cicli QSC. Fonte: Europolveri Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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VINYLEPOX GRIGIO 4757 E Verinpaints powered by Verinlegno presenta VINYLEPOX GRIGIO 4757 E, un prodotto intermedio epossivinilico ad alto spessore (film umido 250 micron, secco 150 micron), caratterizzato da ottimo potere anticorrosivo e adesione su acciaio, alluminio e leghe leggere. E' indispensabile nella verniciatura dei manufatti la cui destinazione d’uso richieda il raggiungimento o il superamento delle caratteristiche indicate dalla Classe di Durabilità Alta in ambienti con Classe di Corrosività C5-M, secondo la norma UNI EN ISO 12944-6 “Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura – Prove di laboratorio per le prestazioni”. Può essere applicato su precedenti rivestimenti a base zincanti organici o inorganici e il ciclo di verniciatura standard prevede: - 1 mano 01EN00780, EPOX PRIM GRIGIO 780 SUPER (80 µm secchi); - 1 mano 9EE04757, VINYLEPOX GRIGIO 4757 E (150 µm secchi); - 1 mano di finitura (GLENVER/ACRYBOND/VEREPOX a seconda della destinazione d’uso).
Il ciclo ha superato un'esposizione alla nebbia salina di 1500 ore (Norma UNI EN ISO 9227). Il test non ha evidenziato nessun vescicamento della superficie verniciata, nessuno sfogliamento, nessuna crepa, nessun incremento valido di ruggine (Ri-0). Le specifiche di verniciatura più idonee andranno definite con il servizio tecnico di Verinpaints: a seconda del tipo di manufatto/struttura da trattare; delle condizioni di esposizione a cui lo stesso verrà sottoposto; delle modalità di verniciatura del cliente e del tipo di classe di resistenza anticorrosiva richiesta. Il supporto verniciato con VINYLEPOX GRIGIO 4757 E è maneggiabile dopo 4 ore e sovraverniciabile oltre le 10 ore e fino a tre mesi senza carteggiare. Il prodotto è applicabile a spruzzo, airless, airmix e può essere usato entro un anno dal suo confezionamento. Resa teorica 4,3 m2/Kg, Pot Life 8 h. Residuo secco volumetrico 55 ± 5% Fonte: Verinpaints Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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HENKEL AL FIANCO DI FIAT CHRYSLER Henkel e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) hanno descritto la loro stretta collaborazione in merito allo sviluppo di nuovi processi di trattamento d’avanguardia, applicati alla più recente versione dell’Alfa Romeo Giulia. Le aziende sono state presenti sul palco di Surcar 2017, la manifestazione internazionale dedicata alle verniciature per il segmento Automotive che si è tenuta a Cannes il 29 e 30 giugno. FCA e Henkel hanno lavorato insieme per quasi tre anni, al fine di sviluppare e adeguare materiali e sistemi di Henkel per le esigenze specifiche di FCA. La riduzione del peso delle scocche sta determinando significativi cambiamenti nei processi applicati nei reparti di carrozzeria e verniciatura. Scocche sempre meno pesanti, realizzate con leghe di acciaio e metalli più leggeri come l’alluminio, richiedono un approccio diverso per quanto riguarda il trattamento superficiale. I nuovi processi offrono alle case automobilistiche non solo l’opportunità di utilizzare strutture metalliche più leggere, ma anche di impiegare materiali più semplici rispetto alle precedenti generazioni di prodotti per il trattamento. I processi e le procedure stanno cambiando notevolmente in seguito all’introduzione di nuovi materiali e tecnologie applicative. A Surcar, Roberto Selvestrel di FCA Materials Engineering Paint e Manfred Holzmueller, Henkel Sales Director Transplant OEM Business, hanno analizzato i risultati conseguiti mediante l’impiego di nuovi sistemi di trattamento per i metalli, applicati alla nuova Giulia, nati grazie alla stretta collaborazione fra i reparti di Body & Paint Materials & Engineering Process e il fornitore dei materiali di pretrattamento. Selvestrel e Holzmueller hanno illustrato l’approccio olistico che coinvolge tecnologie di pretrattamento multi-metallo d’avanguardia, così come tecnologie legate all’acustica, alla struttura, alla sigillatura ed al rivestimento per i reparti di carrozzeria e verniciatura. La nuova Giulia presenta una scocca più leggera del 13% rispetto a una struttura comparabile interamente in acciaio. Questo risultato è stato ottenuto utilizzando metalli leggeri, accanto a nuovi materiali di processo e nuove tecnologie applicative. Al fine di ottenere una riduzione del peso e un incremento delle prestazioni, FCA utilizza alluminio in ragione del 45% della superfice della scocca. La casa automobilistica ha adottato un pacchetto acustico altamente innovativo per migliorare il comfort 38
nell’abitacolo, conseguendo al contempo un’ulteriore riduzione del peso. Processi di pretrattamento Il processo di trattamento Bonderite Two Steps, è stato sviluppato da Henkel appositamente per scocche multi-metallo con un contenuto di alluminio elevato (fino all’ 80%); esso offre ottime prestazioni anticorrosive, riducendo allo stesso tempo i costi di investimento e di processo. Il processo di rivestimento per immersione prevede l’uso di fosfato di zinco per il trattamento dell’acciaio nella prima fase, cui fa seguito il trattamento per l’alluminio nella successiva fase conversione. “L’alluminio può essere facilmente aggredito dagli acidi normalmente utilizzati per la fosfatazione dell’acciaio – ha spiegato Holzmueller - ed è dunque necessario trovare un giusto equilibrio nel processo di trattamento. Il livello di corrosione è equivalente a quello del fosfato di zinco tri-cationico, ma il processo Bonderite genera il 30 – 50% di fanghi in meno, richiede un consumo inferiore di prodotti chimici e riduce la richiesta di successive lavorazioni dovute a rugosità superficiale dopo verniciatura. La temperatura di esercizio più bassa aiuta poi a risparmiare energia”.
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Riduzione del rumore L’Alfa Romeo Giulia sfrutta anche i vantaggi offerti dai setti termo-espandenti Teroson. Si tratta di particolari stampati, formati da un elastomero particolarmente espandibile da inserire nelle cavità della scocca, ad esempio nel montante anteriore, durante il montaggio nel reparto carrozzeria. Quando la scocca passa attraverso il forno della verniciatura per elettrodeposizione, le elevate temperature provocano l’espansione dei profili fino a dieci volte il loro volume iniziale, arrivando così a riempire e sigillare completamente la cavità. Ciò impedisce il passaggio di aria nella cavità quando il veicolo è in movimento, eliminando quindi qualsiasi fruscio che si verrebbe altrimenti a creare. Un secondo prodotto Teroson applicato alla carrozzeria è il Teroson AL 7154, prodotto liquido acrilico insonorizzante a base d’acqua con applicazione a spruzzo (LASD), che riduce la rumorosità nell’abitacolo causata dalle vibrazioni della scocca. Durante numerosi test presso FCA, questo prodotto ha presentato di gran lunga il più elevato fattore di Loss Factor (misura del coefficiente di smorzamento del rumore) fra tutti i materiali collaudati. Il peso totale di Teroson AL 7154 applicato nella Giulia è ridotto di più del 10% rispetto a quello dei classici pannelli in bitume, che fornirebbero inoltre un livello inferiore di isolamento acustico. Un ulteriore vantaggio di questo nuovo LASD è che può
essere applicato da robot senza alcun intervento di manodopera umana. Questo aspetto presenta importanti implicazioni, non solo in termini di costi ma anche di salute e sicurezza. L’Alfa Romeo Giulia è stata la prima autovettura a sfruttare i vantaggi offerti dal Teroson AL 7154. Due altri veicoli prodotti da FCA sulla medesima linea nello stabilimento di Cassino, Italia, l’Alfa Romeo Stelvio, primo SUV della casa automobilistica, così come la già esistente Alfa Romeo Giulietta (come modifica in corso d’opera), hanno adottato da allora questo prodotto. Sigillatura automatizzata Sviluppato a sua volta per un’applicazione interamente robotizzata sulla Giulia, Teroson PV 3414 è un nuovo sigillante che viene a sostituire due differenti sigillanti, uno per sigillature esterne e uno per quelle interne, che richiedono entrambe spesso l’applicazione manuale. Questo prodotto offre una velocità di applicazione superiore, migliori prestazioni sigillanti, aspetto più gradevole, con meno colature e decisamente meno ritocchi manuali. Anche in questo caso, Alfa Romeo è il primo utente di questo sistema basato su un PVC plastisol. “Per FCA – ha sottolineato Holzmueller - il nuovo reparto di verniciatura di Cassino rappresenta una svolta di qualità per i propri veicoli, con l’impiego delle più avanzate tecnologie di verniciatura per la produzione di automezzi di alta classe. Riteniamo che anche lo spirito innovativo di Henkel si rispecchi chiaramente nella nuova Giulia. Favoriamo la riduzione di peso attraverso l’uso di materiali più leggeri e aiutiamo il nostro cliente a contenere i costi e a incrementare la sostenibilità, grazie all’impiego di sistemi di applicazione completamente automatici, contribuendo alla possibilità di riduzione dei rifiuti, evitando fanghi ed eccessi di prodotto applicato durante i processi. Inoltre, riduciamo la necessità di interventi di pulizia e manutenzione. FCA ha compiuto un grande passo in avanti implementando simultaneamente un gran numero di tecnologie e processi inediti per la nuova Alfa Romeo Giulia. La collaborazione davvero stretta ed intensa fra le nostre due aziende si è rivelata essenziale e sono molto felice che si sia tradotta in una macchina bella come questa!” Fonte: Henkel Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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CASA “SEBASTIANO” AL VIA “Abbiamo investito in un sogno: con grande passione e tanto lavoro lo abbiamo realizzato!”. Con queste parole Giovanni Coletti ha inaugurato lo scorso aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, il nuovo centro specialistico dedicato ai Disturbi dello Spettro Autistico Casa “Sebastiano”, un progetto che il presidente di Tama Aernova ha fortemente sognato, voluto e realizzato. Casa “Sebastiano” nasce dalla volontà di un gruppo di genitori e di amici, alla ricerca di risposte per i loro figli autistici. La creazione della Fondazione Trentina per l’Autismo Onlus, avvenuta nel 2010, diede il via al percorso che ha portato a una nuova visione dell’Autismo e alla realizzazione del progetto. Da allora tanta strada è stata fatta: la Fondazione conta oggi quasi 100 soci e lavora incessantemente per favorire l’integrazione dei soggetti autistici nella vita sociale e per sensibilizzare l’opinione pubblica verso una condizione altamente diffusa, ma ancora troppo poco conosciuta. La Fondazione ha costruito negli anni una rete di solidarietà coinvolgendo enti, aziende e le istituzioni pubbliche, che hanno contribuito alla realizzazione del nuovo centro specialistico. La struttura sorge su una superficie di circa 4.000 metri quadrati con una volumetria di 7.000 metri cubi destinati alla residenzialità di persone autistiche in gravi difficoltà familiari, a progetti di semiresidenzialità, che offriranno momenti di sollievo alle famiglie e di crescita per i ragazzi autistici, alla riabilitazione ed al trattamento
sociale e sanitario, alla formazione di operatori specializzati: uno spazio diurno con percorsi educativi individualizzati per rinforzare le competenze cognitive, comunicative e relazionali attraverso attività ludiche, ricreative e sportive; uno spazio residenziale di sollievo con programmi strutturati e personalizzati dove sperimentare e consolidare le autonomie personali. “Le persone con autismo – ha sottolineato Coletti, presidente della Fondazione, al pari di qualsiasi individuo, sono prima di tutto persone: bambini e ragazzi bisognosi come tutti gli altri di relazioni e stimoli positivi per crescere e vivere una vita serena. Casa “Sebastiano” sarà un luogo di accoglienza, non per curare una malattia, ma per vivere percorsi di crescita educativi e riabilitativi, per sperimentare autonomie, un luogo di formazione e di studio. Oltre che un centro servizi, una casa, calda e viva”. Molteplici le attività previste, tra le quali sarà sicuramente possibile trovare le proprie preferite: laboratorio di cucina, di falegnameria, di pittura e arte, musicoterapia, attività di fattoria con la cura di animali, pet terapy, coltivazione di ortaggi ed educazione ambientale, laboratorio di attività motoria, inserimento protetto in contesti lavorativi del territorio. Casa “Sebastiano” non sarà un ricovero di tipo ospedaliero, ma una casa con spazi confortevoli e camerette colorate e allegre, in cui ricreare un’atmosfera serena e familiare, proprio come sarebbe piaciuto a Sebastiano, alla cui memoria è dedicato il centro, un ragazzino autistico simpatico e vivace, scomparso
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tragicamente nel 2001, figlio di uno dei soci fondatori della Fondazione Trentina per l’Autismo. Il centro sorge a Coredo (TN) in una zona verde e tranquilla, progettata rispettando i criteri di impatto ambientale, eco-sostenibilità e benessere delle persone: la struttura ha ottenuto la certificazione di qualità e sostenibilità per le costruzioni in legno “ARCA Platinum” per ciascuna fase di realizzazione; è infatti collegata al servizio di teleriscaldamento integrato dall’uso di energia alternativa solare, geotermica e fotovoltaico, recupero dell’acqua piovana per i lavaggi esterni e l’irrigazione dei giardini. Il contenimento energetico passivo realizzato con le strutture in legno delle facciate e delle coperture e con una gestione coerente degli impianti, consentiranno un consumo inferiore ai 30 kwh/m2 annui per l’intera costruzione, ottenendo quindi la Classe Energetica A. Il centro è un polo collegato al mondo della ricerca, all’avanguardia nello studio della patologia; sono già in essere collaborazioni con ODFLab-Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione del Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Trento, Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, Istituto Superiore di Sanità, Fondazione Bruno Kessler, Dipartimento di Design dell’Università Politecnico di Milano. L’autismo è una condizione spietata, aggravata dai pregiudizi che l’accompagnano; la vita sociale e l’unità della famiglia per lo più si disgregano. Negli ultimi anni si sono sentite fin troppo spesso storie di genitori abbandonati alla disperazione, di viaggi del-
la speranza all’estero, di elettroshock, di beveroni e santoni… Casa “Sebastiano” porta nuova linfa a tante famiglie in difficoltà, risposte concrete e scientificamente supportate. I servizi saranno convenzionati con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e per accedere le famiglie dovranno rivolgersi all’assistente sociale di riferimento che attiverà l’UVM - Unità di Valutazione Medica territoriale. Questa struttura giocherà un ruolo importante anche in un altro fondamentale passaggio della vita dei ragazzi con autismo: l’inclusione sociale. Casa “Sebastiano” è al centro di una rete di persone e realtà che si pongono l’obiettivo di creare coesione e inclusione sociale, conciliando solidarietà e imprenditorialità per creare opportunità lavorative auto-sostenibili e nel contempo creare rete tra le aziende, in dialogo con le istituzioni e i centri di ricerca d’eccellenza. Il centro sarà affiancato dall’azienda agricola biologica Prato Verde e dalla Cooperativa Social N.O.S. Nuove Opportunità Solidali, nonché da laboratori per l’inserimento lavorativo aperti in prospettiva di coproduzione con le imprese, per dare modo di vedere rappresentato il valore aggiunto sociale che riescono a produrre, creando un circolo virtuoso che porterà benefici non solo ai ragazzi, ma anche al territorio e a chi vorrà scendere in campo al loro fianco. “Casa “Sebastiano” – ha concluso Coletti - è una struttura bella, colorata, ariosa, ma soprattutto di contenuti, perché sono le persone, gli operatori, le idee, che fanno la differenza. In questi anni di lavoro che hanno portato alla realizzazione di quello che sembrava
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solo un sogno, molte persone e aziende ci hanno dato fiducia, lavoriamo in accordo e con il supporto delle istituzioni pubbliche. Il nostro obiettivo è dare il meglio ai ragazzi e alle famiglie. Abbiamo percorso molta strada, spesso irta di difficoltà, questo ci stimola ancora di più, perché abbiamo ancora davanti la sfida più grande: rendere Casa “Sebastiano” una struttura viva e portare la stessa qualità e professionalità con cui è stata costruita anche all’interno”. Cos’è l’autismo? L’autismo è una condizione causata da un disordine dello sviluppo neurologico, che si manifesta nei primi 3 anni di vita con difficoltà nella comunicazione e nell’interazione sociale. Più precisamente non si parla di autismo, ma di Disturbi dello Spettro Autistico, che variano sensibilmente per tipologia e intensità. “Spettro” indica la natura dimensionale dei sintomi dell’autismo, che hanno, di caso in caso, diverse gravità, e indica parimenti la continuità delle caratteristiche tra le persone con autismo ed il resto della popolazione: tutte le persone hanno qualche tratto autistico, anche se ovviamente non sono autistiche. I Disturbi dello Spettro Autistico si diagnosticano attraverso la loro manifestazione comportamentale. La diagnosi si basa sull’osservazione clinica delle caratteristiche comportamentali dell’individuo tramite strumenti di osservazione standardizzati, riconosciuti da studi scientifici internazionali. L’identificazione precoce dell’autismo è fondamentale per permettere di intervenire quando i processi di sviluppo possono ancora essere modificati: agire sullo sviluppo del cervello nel suo periodo di massima
plasticità incide significativamente sulle potenzialità del bambino, portando progressi, nell’immediato, sul piano cognitivo, emotivo e sociale (migliorando i comportamenti e diminuendo i sintomi del disturbo autistico) e, in prospettiva, sui comportamenti adattivi, da cui dipende la qualità di vita del soggetto e dell’intera famiglia. L’autismo spesso provoca una disabilità per tutto l’arco della vita, ma non è una condizione irreversibile: la medicina ufficiale registra casi di bambini che adeguatamente trattati sono usciti dallo Spettro Autistico, riducendo i segni dell’autismo al di sotto della soglia diagnostica.
Per sostenere Casa “Sebastiano” IBAN IT 09 B 08263 35570 000000331000 5X1000 devolvi al Codice Fiscale 02180260222 Tutti gli aggiornamenti sul sito web www.fondazionetrentinaautismo.it “Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un’opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre”. Cassius Clay – Muhammad Alì
Fonte: Tama Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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ECODRY X: UN NUOVO SISTEMA DI FILTRAZIONE SEMI-AUTOMATICO
Dürr ha completato la sua gamma di sistemi di separazione dell'overspray di verniciatura a secco con il nuovo sistema di filtrazione EcoDry X a funzionamento manuale, conveniente e semplice. EcoDry X è la soluzione manuale equivalente al già affermato EcoDryScrubber, completamente automatico. La gamma di prodotti Dürr offre differenti soluzioni tecniche nel settore della verniciatura di serie per l'industria automotive, dalla modalità completamente automatica a quella semi-automatica. EcoDry X è un sistema di filtrazione multi-stadio, estremamente facile da gestire. Include carrelli di filtrazione mobili allestiti con sei box di filtrazione primaria e filtri a tasche a valle che fungono da secondo stadio di filtrazione. I box di filtrazione primaria sono in cartone, monouso e possono essere sostituiti rapidamente e facilmente estraendo i carrelli di filtrazione, se necessario anche mentre la produzione è in corso. Il sistema di supervisione, tramite una spia luminosa e una segnalazione sul pannello di controllo, dà indicazione in automatico quando i filtri in cartone hanno raggiunto la massima capacità di accumulo e sono saturi. Per effettuare la sostituzione dei filtri, il carrello con i box saturi viene sganciato manualmente e viene sostituito da un carrello preparato fuori linea con i filtri nuovi. I filtri in cartone saturi possono essere smaltiti in modo pratico in contenitori in una zona di preparazione ventilata. La sostituzione richiede solo pochi minuti e la produzione continua senza necessità di fermo impianto.
EcoDry X con i suoi box di filtrazione a marchio Dürr stabilisce lo standard per i sistemi di separazione semi-automatici quando si tratta di capacità di separazione e costi dei filtri. Tutto questo è possibile grazie alla tecnologia utilizzata, che si basa sulla filtrazione piuttosto che sulla separazione inerziale. Questa soluzione risolve anche il problema relativo alla differente efficienza di separazione tra le varie vernici che a sua volta condiziona la quantità di overspray accumulato. Gli utilizzatori comunque non sono obbligati ad acquistare i box di filtrazione da Dürr. Le dimensioni degli alloggiamenti dei box nei carrelli corrispondono agli standard dei prodotti simili disponibili sul mercato e quindi possono essere allestiti con box di filtrazione realizzati da altri produttori. EcoDry X è adatto sia per i nuovi impianti sia per quelli esistenti da ammodernare. Il nuovo sistema di filtrazione, può essere gestito in modo semplice e affidabile anche da personale con un numero ridotto di ore di training. Il primo impianto, progettato per la verniciatura di scocche di auto secondo un processo che prevede l'uso di primer, base e rivestimento trasparente, è utilizzato dal produttore automobilistico Mahindra presso il suo stabilimento a sud-est di Mumbai, in India. Fonte: Dürr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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ALCUNE MOTIVAZIONI MOLTO IMPORTANTI PER SCEGLIERE UN BIOSOLVENTE
Da alcune recenti statistiche, le ragioni per cui gli operatori si orientano sempre più ai solventi bio-based, piuttosto che alle commodities petrolchimiche tradizionali, si possono suddividere come segue: - eliminazione etichette sostanze pericolose = 30%; - riduzione emissioni di CO2 = 23%; - utilizzo materie prime non petrolifere = 21%; - riduzione esposizione a sostanze pericolose = 13%; - miglioramento biodegradabilità prodotti finiti = 10%; - pubblicizzazione nei prodotti finiti del contenuto di prodotti bio = 3%. A proposito delle emissioni nette di CO2 Si parla spesso delle emissioni nette di CO2 legate ad un prodotto, ad un processo o anche ad un’organizzazione. Esse sono individuate dalla sigla PCF (Product Carbon Footprint, in lingua inglese), che significa “impronta di carbonio di un prodotto“. Essa prevede il calcolo di tutte le emissioni di gas-serra (denominate GHG , Green House Gas) lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto (“dalla culla alla tomba“). Queste procedure sono integralmente descritte nella norma internazionale PAS 2050 (British International Standard). Opportunità di mercato Come già spiegato nell’articolo pubblicato sul numero di gennaio, i biosolventi sono delle specialità, non delle commodities, quindi attualmente i loro prezzi sono quasi sempre maggiori di quelli delle corrispondenti commodities di derivazione petrolchimica. Ma ogni società dovrebbe prendersi cura di testare 44
quanto prima possibile questi nuovi solventi nelle proprie formulazioni, per essere pronta quando una situazione positiva di mercato metterà tutti i concorrenti nella condizione di iniziare ad usarli su larga scala. Se una società non avrà fatto per tempo nessuna valutazione tecnica, applicativa o di marketing, al momento opportuno si troverà completamente impreparata ad affrontare una nuova situazione di mercato, magari anche improvvisa, e perderà completamente ogni vantaggio competitivo nel proprio settore. Quindi gli argomenti che abbiamo solo sintetizzato nella prima parte sono dei suggerimenti per mettere in risalto le principali direzioni in cui le più importanti società a livello internazionale stanno già investendo in questo periodo . Il caso dell’acido succinico L’uso delle fermentazioni per produrre delle molecole chiave, apre la prospettiva non solo per un miglioramento significativo dell’impronta del carbonio (cioè per una riduzione delle emissioni nette di CO2), ma anche per ridurre il dispendio di energia tipico delle sintesi chimiche tradizionali. BioAmber Inc. rivela che, da un report indipendente riguardante la LCA (Life Cycle Analysis, cioè l’analisi sul ciclo di vita) eseguito sul proprio impianto di produzione industriale di acido succinico da risorse naturali e rinnovabili, è emerso che esso emette solo 0,04 kg di gas equivalenti alla CO2 (noti come gas serra) per kg di acido succinico prodotto.
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Secondo i dati citati dalla società, a titolo di paragone il processo petrolchimico emette ben 7,1 kg di gas equivalenti alla CO2 per kg di acido succinico. Ciò significa che il nuovo processo da fermentazione introduce una riduzione del 99,4 % di gas serra. Inoltre, per la stessa molecola chimica si registra un minor consumo energetico nella fermentazione rispetto alla sintesi petrolchimica: 42,7 megajoules per kg di acido succinico da fermentazione, contro i 97,7 da sintesi petrolchimica con una riduzione del 56 %
(fonte BioAmber Inc.). In questo caso va aggiunta anche un’osservazione di mercato molto interessante. La disponibilità di acido succinico per via fermentativa da biomasse ha aperto nuove significative quote di mercato a questo prodotto chimico, che sino ad ora si trovava in una situazione molto conservativa. Fonte: Liberty Chemicals Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
RENATO GIANI Laureato in chimica a pieni voti all’Università Statale di Milano. Specializzato in sintesi organiche, dal 2000 si è occupato a livello internazionale di vari settori legati alle biotecnologie industriali. Dai primi anni 2000 ha approfondito la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi solventi di origine non petrolchimica, destinati soprattutto al mercato dei coating, cioè alla formulazione e produzione di: - pitture e vernici - inchiostri - adesivi e sigillanti - svernicianti e prodotti similari. Dal 2012 è Direttore della Divisione Astrobio™ della società Liberty Chemicals srl di Arsago Seprio (Va) .
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L'agenda dei fornitori
Linea diretta con le aziende
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IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
DBM TECNOLOGIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084
Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
ROBOT DI VERNICIATURA
TECNOFIRMA S.p.A. Viale Elvezia 35 20900 Monza MB Tel. 039/23601 Fax. 039/324283 www.tecnofirma.com info@tecnofirma.com
FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
AEROFILTRI Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/48705894 Fax 02/48705893
Arsonsisi S.p.A. Via Campagna, 42 I-25030 Berlingo BS Tel. 030/9789625 Fax. 030/9789655 info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com
VERNICI IN POLVERE
CMA ROBOTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018 www.cmarobotics.it info@cmarobot.it
www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it
VERNICI LIQUIDE
Via dell’Industria 11 38012 PREDAIA (fraz. Mollaro) Tel. 0463 461700 Fax 0463461799 www.tama.eu tama@tama.eu
Arsonsisi S.p.A. Via dell’Elettronica, 5 I-28924 Verbania Fondotoce VB Tel. 0323/58901 Fax. 0323/5890661 info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com
Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/479 Fax 02/26141099
filter.mi1@freudenberg-nw.com
www.viledon-filter.com Il marchio dei filtri Freudenberg
FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it
Via L. Galvani 69 36066 Sandrigo VI Tel: 0444/750643 Fax 0444/750653 www.europolveri.it info@europolveri.it
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Via dell’Industria 11 38012 PREDAIA (fraz. Mollaro) Tel. 0463 461700 Fax 0463461799 www.tama.eu tama@tama.eu
MIRODUR SpA Via delle Scienze 3 04011 Aprilia LT Tel. +39 069281746 Fax +39 069280644 www.mirodur.com infoi@mirodur.com
VERNICI PER E-COAT
powered by VERINLEGNO s.p.a Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608 www.verinpaints.com
verinpaints@verinpaints.com
Arsonsisi S.p.A. Via Settembrini, 39 I-20020 Lainate MI Tel. 02/93754600 Fax. 02/93754650 info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com
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MATERIE PRIME PER VERNICI
Neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com
DILUENTI
CHIMICA CBR s.p.a. Via A. Rizzotti 23 - 37064 Povegliano V.se VR Tel. 045/7970773 Fax 045/6359777 www.chimicacbr.it info@chimicacbr.it
M.P.C. s.r.l.
VERNICIATORI C/TERZI
SVERNICIATORI C/TERZI
Verniciatura antiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari
Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com
Sede di Milano
ABL - Technic Ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287
ECOSERVICE s.r.l. via Fierla, 4 33085 Maniago (PN) Tel. 0427/778150 Fax 0427/778150
www.abl-technic.it info@abl-technic.it
info@ecoservicepn.it
FILIALI OPERATIVE: PAVIA-BRESCIA-PADOVA Tel. 02.9380101 Viale Resegone 11 20020 Arese MI segreteria.milano@irwinsrl.com www.irwinsrl.com
NASTROFLEX s.p.a.
ABRASIVI
Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it
CONSULENZA
IBS ANALYSIS via Bruno Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it Metal Cleaning & Finishing | Anno XXII - n.91 - Luglio - Agosto - Settembre 2017 47
L'agenda dei fornitori v
IMPIANTI DI LAVAGGIO
IFP Europe Srl Viale dellâ&#x20AC;&#x2122;Industria 11 35013 Cittadella PD Tel. 049/5996883 Fax 049/5996884 info@ifpsrl.com www.ifpsrl.com
EUROCOLD s.r.l.
ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/9968251 9968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
DBM TECNOLOGIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax 0422/827084
Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239
Via Fornace 44/a - 36056 Tezze sul Brenta VI Tel. 0424/89088 Fax 0424/219813
www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com
info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com
mail@eurocold.eu
Via Rometta 13/G - 35018 S. Martino di Lupari PD Tel. 049/9461165 megpd@tin.it
Via Pio la Torre 50010 Badia a Settimo FI Tel. 055/7310041 Fax 055/720398
Via Marconi, 9 - 20090 Trezzano sul Naviglio MI Tel. 02/48403040 megmi@tin.it
www.passaponti.com passaponti@passaponti.it
TECNOFIRMA S.p.A. Viale Elvezia 35 20900 Monza MB Tel. 039/23601 Fax. 039/324283 www.tecnofirma.com info@tecnofirma.com
UESSETI 2000 Srl Via Segantini 31/F 20092 Cinisello Balsamo MI Tel. 02/66014628 Fax 02/66014630 uesseti@uesseti.com www.uesseti.com
Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660 www.uniondcm.com mauro.cazzola@uniondcm.com
VIBROFINITURA
ALMA s.r.l. Via Virgilio 9 20833 Giussano MB Tel. 0362/860171 Fax 0362/861280 www.almagiussano.it info@almagiussano.it
DISTILLATORI
SOLVENTI
ASTER s.r.l. Via Reisina 13 - 10072 Mappano di Caselle TO Tel. 011/99682519968319 Fax 011/9968267 www.asterwash.it aster@asterwash.it
3M Italia Via Norberto Bobbio, 21 20096 Pioltello MI Tel 02 70351
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu CONSULENZA E VENDITA DI SOLVENTI E DETERGENTI
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BRENNTAG Via Cusago 150/4 20153 Milano MI Tel. 02/48333611 Fax 02/48333670 d.superfici@brenntag.it www.brenntag.it
Via T. Speri 8 - 20154 Milano MI Tel. 02/625421 Fax 02/6551505 www.garzantispecialties.it info@garzantispecialties.it
L'agenda dei fornitori
DETERGENTI
Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu CONSULENZA E VENDITA DI SOLVENTI E DETERGENTI
IMPIANTI DEPURAZIONE ARIA
Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959 www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com
AIR PROTECH s.r.l. V.le Lombardia 33 20013 Magenta MI Tel. 02/9790466-364 Fax 02/97297483 www.airprotech.it info@airprotech.it
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