Metal Cleaning & Finishing 94

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La rivista dalla parte dell’utilizzatore - www.finishing.it

Lavaggio

Chiusa azienda nel Valdarno

Vernici

Ritenzione dello sporco

Legislazione Le modifiche al 152

Emissioni

Semplificazioni lombarde

Prezzi

Variazione delle materie prime

Rubriche

Notizie dalle aziende: novitĂ , tecnologie ed eventi

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NON SONO TUTTI UGUALI

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Contenuti del numero 94 04

Finitura italiana al settimo posto nella classifica mondiale

10

Solventi cancerogeni nel Valdarno: chiusa un’azienda con 14 addetti

19

I poteri forti non esistono? Diciamo che si nascondono bene

23

Le semplificazioni lombarde

27

HFiltration entra a far parte di Uniaria

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Notizie dalle aziende

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L'agenda dei fornitori


Direttore responsabile Helma Bresciani Direttore editoriale Pierluigi Offredi Periodicità 4 numeri all’anno Direzione e redazione: HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano Tel. 02.39.312.736 www.lavaggio.com www.verniciatore.it E-mail info@finishing.it Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano: N. 590 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento: Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre. vengono trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio

Termini di consegna materiali NUMERO

REDAZIONALI

PUBBLICITA’

93/GENNAIO

15/11/2017

06/12/2017

94/MAGGIO

15/03/2018

11/04/2018

95/SETTEMBRE

02/06/2018

04/07/2018

96/NOVEMBRE

12/09/2018

03/10/2018


Prezzi

Finitura italiana al settimo posto nella classifica mondiale

A cura della Redazione

04  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.94 - Aprile - Maggio - Giugno 2018


Prezzi

Senza la finitura, macchine, elettrodomestici, edifici non sarebbero completi, utilizzabili, abitabili. Il “Libro bianco” sul settowww. lavaggio.com re della finitura, realizzato www.verniciatore.it dalle associazioni Ucif e Poliefun, delinea i tratti essenziali di tutte le aziende italiane del comparto. Il campione è composto da più di 200 imprese, con una copertura doppia rispetto all’analisi precedente, che ha consentito di disaggregare le singole determinanti (economica, patrimoniale e finanziaria) che ne segnalano lo stato di salute. L'Italia è il settimo esportatore mondiale di impianti di finitura e vanta anche la quarta posizione nella bilancia commerciale con l'estero di settore. La fotografia della finitura che il “Libro bianco” restituisce a chi legge è quella di un'industria molto dinamica, in costante adattamento al mercato e alle richieste dei clienti. Dall'analisi appare evidente come le imprese perseguano un vantaggio competitivo basato sulle caratteristiche tecnologiche del prodotto e sui servizi complementari. Nei prossimi tre anni si prospetta un incremento della gamma dei prodotti offerti, il lancio di nuovi servizi ma anche la reingegnerizzazione di alcuni processi specifici. L'innovazione tecnologica è considerata un fattore critico di successo e si muove in due direzioni: la prima è la creazione di impianti che permettano di avere un elevato risparmio energetico, la seconda è un'innovazione che si relaziona con le esigenze del cliente, per fare in modo che l'impianto offerto si inserisca perfettamente nel processo utilizzato dal cliente. Il 2017 si è chiuso positivamente e il valore della produzione è nettamente cresciuto rispetto al 2016 (+8,3%), mentre per il 2018 si prevede un valore di produzione in ulteriore crescita (+3,8%).

Per consultare online l’evoluzione dei prezzi delle materie prime, visitate i portali:

Le esportazioni sono aumentate (+8,7%) rispetto al 2016 e si prevedono in crescita anche nel corso del 2018 (+5,4%), nonostante un mercato importante come quello russo negli ultimi anni sia diventato molto meno accessibile, a causa delle sanzioni economiche internazionali. L'occupazione nel 2017 è rimasta invariata e si prevede rimarrà stabile anche nel corso del 2018. Nel complesso per il 2018 resiste un certo ottimismo, confermato anche dalle previsioni sugli investimenti, che sono già aumentati nel 2017 (+14,3%), trainati soprattutto dai provvedimenti che riguardano l'innovazione costituita da "Industria 4.0" e, in ragione di ciò, si prevede possano aumentare ulteriormente nel corso del 2018 (+10,9%). In relazione alla struttura societaria, negli ultimi tre anni diverse imprese associate hanno acquisito società straniere. Motore di tali scelte è spesso il bisogno di innovazione tecnologica, che richiede ingenti investimenti cui solo le risorse finanziarie di un gruppo o di una multinazionale possono provvedere. Le imprese di maggiore dimensione sembrano vantare un primato per la redditività, ma non riescono ad ottenere marginalità significativamente migliori rispetto alle altre. Le microimprese soffrono soprattutto per la maggiore volatilità dei risultati. La produttività è rimasta stabile e solo le imprese degli impianti di verniciatura sembrano essere riuscite ad ottenere miglioramenti sulla gestione del capitale circolante. La situazione patrimoniale si mantiene invece in media molto solida, con bassi livelli di indebitamento e buoni valori di liquidità. La centralità che l'internazionalizzazione occupa ogni anno di più nella quotidianità delle imprese, aiuta ad aumentare i potenziali clienti, rafforzare il proprio brand e incrementare la possibilità di apprendere tecnologie utilizzate in mercati nuovi e provare ad applicarle nel mercato italiano.

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.94 - Aprile - Maggio - Giugno 2018  05


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Lavaggio

Solventi cancerogeni nel Valdarno: chiusa un’azienda con 14 addetti

La nostra rivista nei mesi scorsi ha fornito a tutti gli organi di vigilanza dati e documentazione approfondita sul fenomeno e cominciano a vedersi i primi risultati. Nella zona è stata sequestrata un’azienda che lavorava in assenza di autorizzazioni ambientali, producendo accessori per un nota griffe di moda. Emissioni non autorizzate, deposito incontrollato di rifiuti, reflui contaminati da prodotti chimici riversati nella pubblica fognatura. All’interno rinvenuti anche tre lavoratori a nero. Tutto sequestrato dalla Polizia Municipale e dal Dipartimento ARPAT. A cura della Redazione

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Lavaggio

IGNORANZA O COMPLICITÀ? Dove sono andate a finire le migliaia di tonnellate di solventi cancerogeni e teratogeni venduti negli ultimi 10 anni alle centinaia di aziende che operano nella zona del Valdarno? Lo scorso anno, un’inchiesta della nostra rivista aveva evidenziato l’esistenza di una fitta rete di aziende di piccole e medie dimensioni, che svolgono lavori di subfornitura per i grandi gruppi toscani (Prada, Gucci, Ferragamo, Cavalli, Coveri, Pucci ecc) e i grandi marchi internazionali (Fendi, Louis Vuitton, Chanel, Dior ecc.). Queste aziende, per la produzione degli accessori (borse, scarpe e abbigliamento, che richiedono fibbie, minuterie, bottoni, guarnizioni, chiusure e attacchi), utilizzano grandi quantità di solventi di lavaggio cancerogeni e teratogeni (trielina e normal propil bromuro), con il massiccio ricorso all’impiego di manodopera a basso costo di origine straniera, spesso utilizzate anche in nero. E’ tecnicamente impossibile rispettare contemporaneamente i limiti di emissione in atmosfera e nell’ambiente di lavoro con questi prodotti: non esistono infatti sistemi a circuito chiuso che impiegano i suddetti solventi. Analizzando le autorizzazioni concesse alle aziende della zona (ricavabili dal sito della Regione Toscana), si evidenzia che i limiti fissati per trielina e npropil bromuro variano, a seconda dei casi, da 10 a 50 g/h, per 8 ore di lavoro giornaliere, per 220 giorni anno. Il rispetto di tali limiti comporterebbe consumi annuali di poche decine di kg (da 17 a 88), quando nella pratica i consumi reali delle aziende sono molto superiori ai 1000 kg/anno. Dove saranno finite le migliaia di tonnellate di solventi cancerogeni e teratogeni venduti negli ultimi 10 anni alle centinaia di aziende che operano nella zona? Le analisi sul-

le emissioni, per ammissione degli Enti competenti, non sono mai state fatte e non risulta che si facciano analisi di routine che prevedono la ricerca di solventi clorurati e bromurati, per verificarne la presenza nei pozzi pubblici e privati della zona. Conoscendo il potenziale inquinante della trielina, è lecito chiedersi quale sia la situazione della falda acquifera della zona. Basta digitare su Google «trielina inquinamento falda acquifera» per trovare in tutta Italia decine di casi di inquinamento in prossimità di zone industriali o artigianali. Usi massicci e incontrollati fanno sì che la si trovi nell’acqua potabile, negli ambienti confinati (case, uffici ecc.), nell’aria, nelle falde acquifere profonde e nei suoli, anche molti anni dopo che le attività produttive sono chiuse, in quanto si tratta di una sostanza con una persistenza molto lunga nel tempo, per cui i costi di bonifica poi ricadono sempre sulla comunità. E’ incomprensibile il motivo per cui la Toscana sia rimasta l’unica zona d’Italia in cui si usano tuttora macchine funzionanti con trielina e nPB. Non ci è chiaro se la situazione sia frutto dell'ignoranza degli utilizzatori di queste macchine o della complicità con i venditori, per cui da anni «Metal Cleaning & Finishing” porta avanti una campagna informativa sull’argomento, affinchè nessuno possa dire “non lo sapevo” (vedi articoli su www. lavaggio.com, alla voce “Trielina”). I PRIMI CONTROLLI Abbiamo quindi informato della situazione gli organi di vigilanza, fornendo a tutti gli Enti competenti dati e documentazione approfondita, coinvolgendo in un convegno pubblico, svoltosi a Montevarchi, le autorità pubbliche, i rappresentanti sindacali, le associazioni di categoria artigianali e industriali. I primi risultati cominciano a ve-

dersi e dopo le denunce i controlli interforze sulle attività produttive ad impatto ambientale hanno scoperto vicino a Campi Bisenzio un’azienda, in piena attività lavorativa, con 14 dipendenti, di cui tre privi di regolare contratto lavorativo, che riceveva commesse lavorative da parte di un’azienda italiana, dalla quale risultava autorizzata ad operare con un noto marchio di moda. All’interno dei locali sono stati rinvenuti numerosi prodotti chimici, necessari per le varie fasi lavorative. L’azienda non aveva mai richiesto alcuna autorizzazione ambientale per le emissioni derivanti dall’utilizzo di prodotti chimici nelle varie postazioni di lavoro e inoltre il Nucleo Ambientale della Polizia Municipale ha accertato che i rifiuti di lavorazione, anziché essere correttamente gestiti come rifiuto e pertanto smaltiti mediante ditta autorizzata, venivano riversate direttamente nel lavandino del bagno, per poi da qui finire in pubblica fognatura. Nel piazzale esterno della ditta sono inoltre stati rinvenuti rifiuti industriali mescolati ad avanzi di cibo, plastica e carta e l’azienda non è stata in grado di dimostrare la gestione di tali rifiuti, che dovevano invece essere correttamente differenziati per tipologia per il successivo ritiro da parte di smaltitori. Il titolare dell’azienda è stato pertanto denunciato per le numerose violazioni alla normativa ambientale e sono stati apposti sigilli all’immobile, mentre il personale dell’ispettorato del lavoro, presente all’intervento, ha provveduto a sospendere l’attività imprenditoriale. L’intervento dimostra, qualora ve ne fosse ulteriore bisogno, che nonostante le difficoltà degli Enti pubblici preposti al controllo della salute negli ambienti di lavoro e

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Lavaggio

delle emissioni in atmosfera, sempre meno dotati di risorse umane e finanziarie, è necessaria una maggiore vigilanza e controllo del territorio in questo specifico settore, in quanto sono coinvolti non solo centinaia di lavoratori, che rischiano quotidianamente la loro salute, ma anche i cittadini di quelle zone, che subiscono, senza saperlo, gli effetti della diffusione incontrollata di sostanze molto pericolose. CONCORRENZA SLEALE Le alternative a basso impatto ambientale sono disponibili da tempo, ma le poche aziende che le hanno introdotte, effettuando importanti investimenti, subiscono la concorrenza sleale di coloro che continuano a utilizzare solventi pericolosi, aggiungendo così il danno economico alla beffa. La nostra redazione nei mesi scorsi aveva contattato telefonicamente circa 200 aziende che nella zona del Valdarno effettuano lavorazioni di pulitura e di lavaggio, per verificare il tipo di prodotti e di macchine utilizzate. Circa 100 aziende hanno rifiutato di fornire qualsiasi tipo di informazione (e possiamo immaginarne il motivo...), mentre le altre sono state molto collaborative nel fornire dati qualitativi e quantitativi sui prodotti e gli impianti utilizzati. I risultati sono stati comunque sconfortanti: il 35% delle aziende ha dichiarato di usare prodotti cancerogeni e teratogeni e solo il 13% ha dichiarato di usare prodotti alternativi (il 52% non ha risposto). Questa prima indagine ha dimostrato che cominciano, timidamente, a diffondersi macchine che impiegano prodotti alternativi (detergenti acquosi, solventi fluorurati, alcoli modificati). La suddivisione percentuale è la seguente: - Acqua = 1%; - Trielina = 9%; - Percloroetilene (in macchine a circuito chiuso) = 6%;

- Npropil bromuro = 26% - Fluorurati (HFE, HFO) = 4%; - Alcoli modificati (in impianti a circuito chiuso) = 2%; - Non risponde = 52% BOCCHE TAPPATE Esiste un’ampia letteratura sui casi di morte sul lavoro causati dalla trielina (su lavaggio.com ne parliamo dettagliatamente) e anche gli operatori del Valdarno ci hanno raccontato diversi casi. Qualcuno è morto a causa di tumori, qualcun altro ha rischiato la vita cascando nella macchina a trielina durante la manutenzione, a causa dei vapori residui, che fanno perdere conoscenza: nessuno però ha voluto venire a raccontarli al convegno di Montevarchi, un po’ per paura delle autorità sanitarie, un po’ per timore di ritorsioni da parte dei concorrenti. Tra le voci raccolte, ricorre spesso il fatto che ci sarebbero alcuni commercianti di prodotti galvanici che obbligano i pulitori a usare trielina o nPB, pena la perdita del lavoro, con la scusa che ci sarebbero specifici capitolati che lo impongono (le griffes hanno smentito categoricamente che esistano capitolati del genere). CIRCUITO CHIUSO FASULLO Per molti anni alcuni costruttori hanno venduto nella zona del Valdarno macchine spacciate per “circuito chiuso”, ma che in realtà sono ben lontane dal rispettare i necessari requisiti di sicurezza nell’ambiente di lavoro e i limiti di emissione in atmosfera. In sede europea, l’ECHA (European Chemicals Agency) consente di autorizzare gli impianti che usano trielina in conformità a quanto previsto dalle norme Reach, per cui si possono usare solo macchine di tipo III, IV e V, ben descritte da uno studio del 2003 (J. von Grote, Occupational Exposure Assessment in Metal Degreasing and Dry Cle-

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aning – Influences of Technology Innovation and Legislation, Dissertation n° 15067, ETH Swiss Federal Institute of Technology Zurich, Zurich, Switzerland), che è diventato la “bibbia” degli operatori del settore. Tali impianti, per l’utilizzo di trielina sarebbero talmente complessi e costosi che nessun costruttore si è mai azzardato a costruirne e installarne uno in Italia. Non c’era comunque bisogno di aspettare le indicazioni europee per non autorizzare gli impianti con “finto circuito chiuso”, che in realtà sono macchine più o meno carenate. Bastava prendere in considerazione il dettato del dlgs 152, art 272, comma 4, lettera b, che vieta espressamente la concessione di autorizzazioni generali per i solventi classificati H350, H340, H350i, H360F, H360FD, H341 (di cui fanno parte trielina e nPB), mentre in caso di autorizzazione ordinaria era evidente l’impossibilità oggettiva di rispettare un limite di emissione di 10 g/h (al superamento del quale scatta il limite di 2 mg/ Nm3). Negli ultimi 10 anni la trielina è scorsa a fiumi nel Valdarno, in parte sostituita da nPB (teratogeno), senza che sia mai stata controllata una sola macchina per verificare


Lavaggio

sia le emissioni al camino, sia il rispetto dei requisiti previsti dal dpr 59/2013 per le macchine a circuito chiuso, che al punto m) allegato 1 (che riguarda le attività in deroga, tra cui le attività di “Sgrassaggio superficiale dei metalli con consumo complessivo di solventi non superiore a 10 kg/ giorno”), prescrive una serie precisa di requisiti, costantemente evasi dai costruttori. IN TOSCANA NON ESISTONO LAVATRICI A CIRCUITO CHIUSO FUNZIONATI CON TRIELINA In Italia ci sono migliaia di macchine a circuito chiuso funzionanti con percloroetilene, ma nessuna con trielina. Il motivo richiede una dettagliata spiegazione tecnica. Gli esperti sanno che il circuito frigorifero di una macchina a circuito chiuso deve “essere funzionante a temperatura adeguata rispetto al solvente utilizzato”. Il percloroetilene ha una temperatura di solidificazione di -21°C, per cui il sistema di condensazione previsto (di almeno -20°C, di solito compreso tra -25 e -28°C) è da ritenersi efficace, anche se le macchine con dimensioni di botte superiore a 0,6 m3 necessitano sempre di un filtro finitore a carboni attivi, in quanto il solo sistema di condensazione

non è sufficiente a garantire il rispetto del limite di emissione di 100 g/h, al superamento del quale scatta il limite di 20 mg/Nm3. La trielina invece si caratterizza per una temperatura di solidificazione di -84,5 °C, per cui è impossibile che con un ciclo frigorifero funzionante a -20°C (o poco meno) si possa rispettare il limite di emissione di 10 g/h (al superamento del quale scatta il limite di 2 mg/Nm3). Per essere garantiti sulle emissioni di trielina bisognerebbe adottare un sistema di condensazione molto più spinto (che in Italia non si è mai visto) o più semplicemente adottare sempre un filtro finitore a carbone attivi a valle del tradizionale sistema di condensazione (-20°C). Secondo il parere dei costruttori di impianti di depurazione, il rispetto del limite di 2 mg/Nm3 a valle di un trattamento a carboni attivi rappresenta un obiettivo molto impegnativo, con velocità di attraversamento decisamente più lente di quelle consuete e tempi di contatto molto più lunghi, con relativo appesantimento dei costi di investimento e gestione. Analogo discorso si può fare per l’impiego di n-propil bromuro, con l’aggravante che la temperatura di congelamento (solidificazione) è -108°C. Va detto anche che l’abbattimento della trielina mediante adsorbimento non è un’operazione così “semplice” da eseguire come avviene per il percloroetilene: la maggiore instabilità della trielina, la sua tendenza ad acidificare in presenza d’acqua e la bassissima concentrazione imposta al camino, costringono all’uso di impianti di abbattimento più “sofisticati” e dai costi elevati (a volte anche superiori al costo della stessa lavatrice): ecco spiegato il perchè non esistono lavatrici a circuito chiuso che impiegano trielina (lo stesso

discorso vale per l’nPB). Le problematiche ambientali non si limitano però alle sole emissioni al camino. E’ noto, infatti, che la maggior parte delle emissioni in ambiente (interno ed esterno) di una lavatrice derivano dalle emissioni diffuse, mediamente attorno all’80-85% delle emissioni totali. Esse sono prevalentemente dovute alla presenza di solvente residuo nei pezzi lavati (causata spesso da cicli di asciugatura troppo brevi o dalle caratteristiche intrinseche dei pezzi) e a perdite di varia natura (guarnizioni logore, travasi di solvente non a circuito chiuso, manutenzione, ecc.). Una lavatrice con trielina o nPB, dunque, a meno di non essere super accessoriata (cioè molto costosa) e di essere condotta in modo estremamente rigoroso (ma sappiamo quanto sia forte la tentazione, per esigenze produttive, di derogare dalle norme di buona conduzione...), rilascerebbe in ambiente di lavoro la maggior parte delle proprie emissioni, con grave rischio per la salute degli operatori (ricordiamo che il TLV/TWA è 10 ppm, mentre il TLV/ STEEL è 25 ppp). IL RUOLO DELLE GRIFFES Abbiamo chiesto la collaborazione dei grandi marchi che producono gli accessori per la moda, in quanto non è concepibile che l’immagine di un settore fondamentale per la nostra economia possa essere offuscata da processi produttivi pericolosi per i lavoratori e per l’ambiente. Abbiamo quindi proposto di eliminare dalle lavorazioni l’impiego di solventi cancerogeni e teratogeni, ma le risposte sono state quasi tutte evasive, tranne quella di Gucci, che ha invitato i propri fornitori e sub-fornitori a sostituire le sostanze cancerogene e/o teratogene. In sintesi la posizione delle aziende che ci hanno risposto è questa: l’uso dei composti cance-

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Lavaggio

rogeni e teratogeni è sottoposto all’autorizzazione dell’ente pubblico, ogni altro uso improprio e non conforme alle indicazioni di legge è responsabilità del soggetto utilizzatore. Si tratta di un atteggiamento pilatesco, in quanto la responsabilità sociale di un’impresa non si esaurisce nel puro rispetto degli obblighi di legge, bensì comporta anche un’attenzione all’impatto delle proprie attività (in tutta la filiera produttiva) sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente esterno. Le aziende del settore sono quasi tutte certificate SA 8000 (SA sta per Social Accountability, cioè Rendiconto Sociale), un sistema di gestione aziendale che prevede il rispetto del valore delle risorse umane e dell’ambiente esterno lungo tutta la catena di fornitura. La certificazione ”etica”, è nata per assicurare condizioni di lavoro che rispettino la responsabilità sociale, un approvvigionamento giusto di risorse ed un processo indipendente di controllo per la tutela dei lavoratori. In particolare, lo standard prevede requisiti specifici tra i quali: garantire la sicurezza sul luogo di lavoro; garantire la salubrità del luogo di lavoro; garantire il diritto dei lavoratori di essere tutelati dalla contrattazione collettiva. Poichè le leggi vigenti prevedo-

no già sia la tutela dei lavoratori e dell’ambiente, sia il rispetto dei diritti sindacali, è ovvio che alle aziende certificate SA 8000 si chieda di fare un passo in più, ad esempio eliminando sostanze particolarmente nocive, anche se la legge consente di usarle, oppure facendo in modo che in tutta la filiera produttiva siano applicate modalità di lavoro e remunerazioni adeguate. Si tratta di condizioni che il terzismo sfrenato (fatto di fornitori, sub-fornitori e sub-sub-fornitori) rende quasi impossibile realizzare, in quanto questa perversa catena, che nel nostro Paese ha fatto la fortuna di vari distretti produttivi, è fondata sullo sfruttamento della concorrenza e sulla guerra al ribasso dei prezzi, che inevitabilmente incide negativamente sulle condizioni di lavoro e sull’ambiente esterno, specie quando i controlli pubblici sul rispetto delle norme ambientali, sindacali, contributive e fiscali sono quasi inesistenti. Crediamo che i margini operativi delle società del settore siano tali da consentire scelte coerenti con i principi della responsabilità d’impresa, come hanno sottolineato i sindacati nel corso del convegno di Montevarchi. Ad esempio Prada nel 2016 ha fatturato 3.2 miliardi di euro, con utili per 278,3 milioni di euro, mentre Salvatore Ferragamo ha chiuso l’anno con ricavi per 1,44 miliardi, con un utile netto in forte miglioramento (salito da 172 milioni a 201 milioni).

nica, smerigliatura, spazzolatura e lucidatura su pezzi che dovranno successivamente subire un processo galvanico) sono regolarmente richiesti (e monitorati) ad utilizzare nei processi di lavorazione di prodotti Gucci solo sostanze consentite dalla legge, con gli impianti e i dispositivi di protezione individuale previsti, sostituendo le vecchie sostanze cancerogene e/o teratogene. Gucci invita inoltra costantemente gli stessi fornitori diretti ad attuare processi di responsabilizzazione e condivisione virtuosa di tali processi con i loro sub-fornitori.

Il comunicato di Gucci Il marchio Gucci, tra i primi ad avere intrapreso volontariamente un concreto e tangibile percorso di responsabilità sociale e sostenibilità del proprio business, coerentemente con le attività di audit connesse alla certificazione SA8000, conferma che tutti i suoi fornitori di primo livello di servizi di pulimentatura (pulitura mecca-

La risposta di MCF a Prada Le linee guida della Camera Nazionale della Moda Italiana non escludono l’impiego di solventi cancerogeni e teratogeni. Il vostro “Codice etico”” invece prevede, citiamo testualmente, “...che il rispetto dei principi etici sia un pilastro fondamentale alla base dei propri valori e del proprio successo...” puntando sul “...rispetto del valore della

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Il comunicato di Prada Nel 2017 è stato pubblicato il nuovo report di sostenibilità per l’anno 2016, in cui è riportata la decisione di Prada di allineare i propri requisiti contenuti nella RSL all’approccio “proattivo” delle “Linee Guida sui requisiti ecotossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori della Camera Nazionale della Moda Italiana”. Il dettaglio delle linee guida è disponibile sul sito di Camera della Moda. L’azienda non impone obblighi nei capitolati che vadano contro alla normativa in materia di uso dei composti fluorurati. L’uso dei composti fluorurati è sottoposto ad autorizzazione dell’ente pubblico, ogni altro uso improprio e non conforme alle indicazioni di legge è responsabilità del soggetto utilizzatore.


Lavaggio

persona e delle risorse umane... dell’ambiente e sulla sensibilizzazione alla tutela ambientale...”. Tali principi riguardano “...la tutela dei lavoratori lungo la catena di fornitura...” nonchè il rispetto delle “...norme per la salute e la sicurezza all’interno della sua organizzazione e lungo la catena di valore”. La nostra proposta è perfettamente coerente ai principi da voi enunciati, in quanto l’eliminazione dalle lavorazioni dei solventi cancerogeni e teratogeni (che non riguarda i composti fluorurati, da voi erroneamente citati, bensì quelli clorurati e bromurati) risponde perfettamente all’impegno che voi stessi avete preso con il vostro Codice etico, che recita testualmente: “...anche i partner del Gruppo vengono incoraggiati a superare i requisiti minimi stabiliti dalle normative, nonché a favorire la comunicazione tra tutte le parti coinvolte per facilitare l’attuazione e il rispetto degli standard, allo scopo di creare rapporti di lavoro positivi. Nella relazione con i fornitori si incoraggia la sensibilità sociale, e si promuove la conoscenza delle normative e l’adozione delle principali certificazioni ambientali, sociali e di qualità”. Il comunicato del Gruppo Salvatore Ferragamo Il Gruppo Ferragamo riconosce l’importanza di produrre e commercializzare prodotti che risultino conformi dal punto di vista della sicurezza chimica alle normative presenti nei mercati globali e questo sia nei processi produttivi che nell’intero ciclo di vita dei prodotti. Per questo, nell’ambito di un attento e rigoroso processo di qualificazione, il Gruppo richiede ai propri fornitori l’autocertificazione REACH, ossia il rispetto di quanto previsto dalla legislazione comunitaria (Regolamento EU n.1907/2006) in merito all’impiego

di sostanze pericolose nei processi produttivi. Il Gruppo richiede inoltre ai propri fornitori anche la dichiarazione di accettazione della policy dell’Azienda che prevede un solo livello di subfornitura La risposta di MCF al Gruppo Salvatore Ferragamo A nostro avviso la certificazione Sa 8000 impegna le aziende non solo al rispetto degli obblighi di legge, ma comporta anche un’attenzione particolare all’impatto delle proprie attività su tutta la filiera produttiva, sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente esterno. I principi della responsabilità sociale prevedono di superare i requisiti minimi stabiliti dalle normative, come indicato nella nostra proposta di eliminazione dalle lavorazioni dei solventi cancerogeni e teratogeni. Il comunicato di Emilio Pucci In funzione della segnalazione pervenuta dalla rivista MCF, è stata fatta una ricerca sull’utilizzo di trielina o nPB per la pulizia di parti metalliche. La verifica ha dato esiti negativi. La nostra azienda si interfaccia con un unico centro di galvanica (punto di riferimento anche per i sub-fornitori) il quale è sottoposto periodicamente a controlli sulle sostanze utilizzate nel ciclo di lavorazione.

L’ESPERIENZA DI REPORT La celebre trasmissione televisiva ha dedicato vari servizi sul mondo della moda e l’impressione che abbiamo ricavato dalla nostra inchiesta sul lavaggio degli accessori (escludendo Gucci, che ha accolto pienamente la nostra proposta di eliminazione dalle lavorazioni dei solventi cancerogeni e teratogeni) non si discosta molto dalla sintesi amara fatta dalla giornalista Sabrina Giannini, che riportiamo integralmente. «Nell’ultimo decennio la Toscana, culla della pelletteria, è diventata zona franca al servizio di molti marchi del lusso che hanno trovato il sistema per produrre al ribasso in Italia, senza delocalizzare in Cina. Fummo i primi a dimostrarlo nel 2007 in una puntata intitolata “Schiavi del lusso”. Ispettori del lavoro, dell’INPS, Guardia di finanza, ma anche associazioni di categoria e sindacati devono essersi persi dentro l’enorme buco nero che crea un danno incalcolabile all’economia e all’occupazione. Qualcuno raccoglierà le briciole che cascano dalle tasche dei miliardari del lusso, ma intanto la concorrenza sleale sta penalizzando gli artigiani onesti che esigono il giusto compenso orario, pagare le tasse e garantire il lavoro ai propri dipendenti».

La risposta di MCF a Emilio Pucci Ringraziamo per la precisazione, ma vi segnaliamo che la galvanica a cui fate riferimento (come la maggior parte delle galvaniche operanti nella zona) molto probabilmente distribuisce il lavoro di pulitura e di lavaggio ad altre aziende, di cui difficilmente è in grado di controllare i materiali utilizzati. Sarebbe quindi importante che voi indicaste espressamente nei vostri capitolati vincolanti per i vostri fornitori e sub-fornitori, il divieto di utilizzo di trielina e nPB. Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.94 - Aprile - Maggio - Giugno 2018  15


Vernici

Chi fa da sè, fa per tre! (parte 9 - La ritenzione dello sporco )

Le prove che ogni verniciatore dovrebbe fare per misurare le prestazioni delle vernici, senza dover assumere tecnici o investire in costose attrezzature di laboratorio. Basta solo qualche semplice strumento e un po’ di buona volontà. Enzo Morandi - CE.R.TO.(Centro Ricerche Toscano) - Pierluigi Offredi - Metal Cleaning & Finishing

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Telefonate al direttore 1

I poteri forti non esistono?

Diciamo che si nascondono bene

Le modifiche alla parte quinte del Testo Unico Ambientale riguardano soprattutto gli impianti termici, ma si è persa una grande occasione per introdurre limiti di emissione legati alle frasi di rischio, auspicata da tempo dagli esperti del settore. Fino all’ultima bozza del Decreto sembrava che tutto andasse in quella direzione, poi all’ultimo momento una “vocina esperta” ha fatto cancellare tutto… A cura della redazione

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.94 - Aprile - Maggio - Giugno 2018  19


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Telefonate al direttore 2

Le semplificazioni lombarde

La Regione Lombardia, con la DGR 7570, ha chiarito i criteri per distinguere le modifiche non sostanziali da quelle sostanziali di impianti in materia di emissioni in atmosfera

A cura della redazione

Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.94 - Aprile - Maggio - Giugno 2018  23


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Depurazione aria

HFiltration entra a far parte di Uniaria

In conformità alle norme previste dal regolamento interno, la società HFiltration è entrata formalmente a far parte del Gruppo Uniaria.

A cura della redazione

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Depurazione aria

L’ATTIVITA’ DI UNIARIA Il Gruppo di aziende aderenti all’Unione dei costruttori di impianti per la depurazione dell’aria è in costante crescita, a conferma di un interesse sempre maggiore degli operatori del settore per un organismo di rappresentanza tecnico e istituzionale. Sono 20 le aziende che fanno parte dell’Unione, specializzate in tutti i settori della depurazione (sostanze organiche e inorganiche, polveri, nebbie oleose, odori ecc.): Aerofiltri, Air Protech, AR Filtrazioni, BWF FTI, Cefla, Clomar, Donaldson, Ecochimica, Freudenberg, FZ Zanetti, HFiltration, IMAS, Mecair, Mion Ventoltermica, Olpidurr, Sotec, Sveda, Tama Aernova, Tecnosida, WAM. Queste aziende coprono tutti i maggiori settori di applicazione, producendo combustori, filtri a carboni attivi, assorbitori, scrubber, impianti a condensazione, biofiltri, concentratori e rotoconcentratori, precipitatori elettrostatici, depolveratori, sistemi di ventilazione e aspirazione. Numerose sono state le iniziative finora svolte: - partecipazione collettiva a fiere e convegni; - organizzazione e promozione di corsi di formazione per tecnici del settore; - collaborazione con il Servizio Protezione Aria della Regione Lombardia per la stesura dei criteri tecnici riguardanti i parametri principali di funzionamento degli impianti di depurazione SOV (BAT, migliori tecnologie disponibili); - partecipazione collettiva ai lavori della Commissione Ambiente UNI sui “Criteri e requisiti per

l’ordinazione, il collaudo e la manutenzione degli impianti per l’abbattimento delle sostanze organiche volatili e delle polveri”; - partecipazione agli incontri per il recepimento delle normative locali e nazionali con i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e degli Enti locali (ARPA, Province e Regioni). IL NUOVO SOCIO HFiltration S.r.l. opera, con un’esperienza trentennale, nel settore della depurazione e filtrazione aria in molteplici settori industriali a salvaguardia dell’ambiente e della sua sostenibilità, applicando da sempre le regole delle certificazioni di qualità e sicurezza. L’esperienza acquisita negli anni e la competenza dello staff tecnico permettono ad HFiltration di offrire consulenza ed assistenza altamente qualificata, in grado di trovare la soluzione più idonea nel

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campo della filtrazione e depurazione. HFiltration sviluppa e commercializza sistemi per la filtrazione dell’aria per molteplici applicazioni. In particolare l’attenzione è rivolta alle tematiche della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro. Mission Realizzare sistemi per la depurazione e filtrazione dell’aria a salvaguardia dell’ambiente, operando ad alto livello di integrazione con il cliente per il raggiungimento del miglior valore in termini di tecnologia, affidabilità e servizio. Certificazioni di qualitá Dal singolo prodotto a sistemi più complessi, il miglior valore in termini di tecnologia, affidabilità e servizio. HFiltration Srl assicura ai propri clienti servizi di assistenza e di consulenza tecnica estremamenProfessione Verniciatore del Legno  28


Depurazione aria

te qualificati, identificando e risolvendo con la massima efficacia qualsiasi problema di filtrazione e di depurazione dell’aria, in armonia con le vigenti normative in materia di emissioni. Qualità del servizio e assistenza garantita.

seconda delle varie applicazioni, HFiltration progetta e realizza due tipi di impianti: CleanMist (apparecchiature di piccole dimensioni facilmente inseribili negli ambienti di lavoro) o Mist Compact (filtro modulare per impianti centralizzati).

Filtrazione fumi secchi e polveri I sistemi di filtrazione a secco sfruttano il principio della separazione fisica, che può avvenire per mezzo di cartucce, maniche, tasche o grazie alla forza centrifuga di un ciclone separatore. La classificazione delle polveri per tipo granulometria e concentrazione, consente di individuare la migliore tecnologia disponibile e dimensionare l’impianto di filtrazione.

Abbattimento COV Per l’abbattimento dei COV e degli inquinanti in forma gassosa, HFiltration studia soluzioni personalizzate, fornendo torri di lavaggio, ossidatori termici rigenerativi (RTO) e filtri a carboni attivi. La soluzione viene cercata in funzione della concentrazione e del tipo di inquinante.

Filtrazione nebbie oleose In diversi processi industriali si generano fumi e nebbie oleose, particolarmente diffuse nelle lavorazioni meccaniche; in questi casi, a

Assistenza post vendita Un’adeguata manutenzione è garanzia del buon funzionamento e dell’efficienza dei filtri. Per questa ragione l’azienda non si limita a vendere i prodotti, ma assiste i clienti sia con diagnosi telefoniche ed eventuale fornitura della

ricambistica necessaria, sia con l’intervento tempestivo in loco dei tecnici. Manutenzione La riduzione dei costi produttivi è strettamente dipendente dall’impego di macchine efficienti e aggiornate in riferimento alle normative sulla tutela ambientale. Un’adeguata manutenzione consente di ridurre i rischi di fermo macchina causati dai guasti, grazie a costi definiti e con la possibilità di avere pacchetti personalizzati. Ricambi Affidarsi a professionisti garantisce il risultato finale. Il corretto dimensionamento di tutto l’impianto, dalla captazione alla filtrazione, è garantito dallo staff tecnico e da installatori qualificati.

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Block notes Per ricevere ulteriori informazioni sugli articoli di questa rubrica scrivere a:

info@finishing.it indicando il relativo numero di pagina

NOTIZIE DALLE AZIENDE La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (definizio-

ne e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e in particolare questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento semplice ed efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato agli utilizzatori che la leggono per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si

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fonda sulla chiara e trasparente distinzione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo presente in questa rubrica riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.

In questo numero

• Verinlegno • Franchi&Kim • Durr • Damiani • Interpon • SurfaceTechnology • Weber • Graco


Block notes

VERINLEGNO E JUBILANT La multinazionale Jubilant Bhartia Group ha scelto la qualità delle vernici toscane e lo scorso 9 dicembre sono stati siglati a Greater Noida in India, nello stato dell'Uttar Pradesh, due importanti contratti tra Jubilant Agri & Consumer Products, Verinlegno Spa di Massa e Cozzile e Verinlegno Holding. La realtà toscana, che produce vernici di eccellenza, fornirà al grande partner internazionale i propri prodotti già a partire dall'aprile di quest’anno. In contemporanea, il contratto multiplo prevede l'implementazione di tecnologie e know-how adatti al mercato indiano, per l' ampliamento del sito produttivo di Jubilant Agri & Consumer Products. Un terzo contratto riguarderà la Woodver Coating, costola di Verinlegno Holding, a New Delhi, che potrà fornire alla multinazionale vernici prodotte localmente. "Siamo orgogliosi – ha commentato Piero Marchetti, presidente di Verinlegno Spa - di collaborare con un partner così prestigioso". Jubilant Bhartia Group, della famiglia Bhartia, è giunta infatti a Verinlegno dopo accurati sondaggi compiuti in tutta Europa sui più importanti produttori di vernici per legno. " Passaggi significativi – ha precisato Sante Zandò, presidente di Verinlegno Holding - sono stati la visita al nostro stabilimento in Italia e al sito produttivo di Woodver a New Delhi, che hanno mostrato l'alto livello impiantistico e organizzativo che siamo capaci di mettere in campo". "Sono bastati 4 mesi – ha aggiunto Marco Cecchini, export manager di Verinlegno - per giungere alla stipula dei contratti. Con questo accordo diamo continuità alla nostra spinta, già notevole, sul mercato indiano, nel contesto della crescita globale di Verinlegno, che

ha vissuto nel 2016 un altro anno di espansione, con numeri particolarmente significativi in Canada, nel Far East, negli Emirati Arabi e in tutta Europa". "L'India conosce in questo momento un grande sviluppo nel settore delle vernici più prestazionali - ha chiosato Claudio Lelli, del CDA di Verinlegno - e gli analisti stimano una crescita ulteriore, con incrementi fino al 25% annuo. Da queste prospettive nasce l'incontro con Jubilant e la conclusione positiva dei contratti". Jubilant Agri & Consumer Products Ltd fa parte del Jubilant Bhartia Group, che copre numerose aree di business, vantando una forte presenza in tutto il mondo, dai prodotti farmaceutici a quelli alimentari, dal gas ai servizi di consulenza nell'ambito petrolifero e aerospaziale. Nell'area “Agri & Performance Polymer” (116 milioni di euro complessivi di fatturato), opera la divisione vernici del gruppo (circa 8 milioni di euro di fatturato). Numerose nel corso degli anni le partnership di successo della multinazionale, sempre nel segno dell'eccellenza, sia in India che a livello globale, per raggiungere la posizione di leadership in ciascuna delle sue imprese. Il Jubilant Bhartia Group impiega nel complesso 6100 persone, di cui 1200 nel Nord America. Il gruppo vede ai suoi vertici Shyam S Bhartia, presidente e fondatore e Hari S Bhartia, co-presidente e fondatore insieme al fratello. Fonte: Verinlegno Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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UN DIRECT TO METAL PER IL SETTORE NAVALE Da decenni la nautica e la cantieristica navale sono uno dei fiori all’occhiello dell’attività manifatturiera italiana; grazie a innovazione, tecnologia, stile e tradizione, l’Italia ha sempre imposto sul mercato il proprio know-how. Questo ha portato alla nascita di molte attività, volte agli allestimenti sia di nuove navi che al cosiddetto “refitting” e di un tessuto di aziende dislocate su tutto il territorio nazionale, con manodopera ad alta professionalità e efficienza. All’interno di questo settore la necessità di ottemperare alle normative di sicurezza europee (96/98/ CE) ha portato allo sviluppo della certificazione MED – MARINE EQUIPMENT DIRECTIVE. Tale Direttiva europea prevede un sistema di test su tutti gli equipaggiamenti che verranno ospitati all’interno delle navi e una procedura di controllo dei sistemi produttivi degli stessi, atta a garantire la costanza di qualità dei manufatti. Tutto questo si riassume nel “modulo B e D” della certificazione MED, grazie ai quali l’azienda può garantire il rispetto da parte dei propri manufatti delle severe norme europee per il settore navale. Nella logica del continuo miglioramento della propria gamma di prodotti e della qualità degli stessi, Fran-

chi & Kim ha deciso di certificare secondo la Direttiva 96/98/CE il proprio prodotto “Serie 2122 Smalto poliacrilico bicomponente idrosolubile opaco DTM”. Questo prodotto soddisfa l’esigenza richiesta dal settore di un prodotto dalle elevate caratteristiche di adesione, resistenza all’usura, facilità d’applicazione, rapidità di polimerizzazione ed elevato impatto estetico. Il prodotto è disponibile in tutta la gamma di colori desiderati dai clienti, grazie al sistema tintometrico aziendale, che garantisce un’elevata efficienza e tempestività nelle consegne degli ordini. Questo, abbinato alla capillare rete di rivendite autorizzate Franchi & Kim e agli numerosi agenti commerciali, permette di servire perfettamente tutto il territorio italiano con professionalità e puntualità. Il prodotto, volto principalmente all’uso in verniciature industriali a spruzzo, ha anche la possibilità di essere applicato a rullo o pennello all’interno delle navi stesse, per eventuali ritocchi o intere lavorazioni che vanno effettuate con la nave già allestita. Il prodotto all’acqua, in questo senso, garantisce un più ampio utilizzo anche in ambienti confinati, dove l’impatto

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dei solventi ne avrebbe impedito l’uso, senza però ridurre le prestazioni della vernice, grazie alle ultime tecnologie sviluppate dai prodotti idrosolubili. La scelta di un prodotto poliacrilico DTM è stata effettuata per garantire perfetta adesione sulle più disparate superfici: dal ferro all’acciaio, dalla lamiera zincata alle leghe leggere. In situazioni architettonicamente complesse e scheduling ristretto, un prodotto versatile permette di ridurre al minimo il cambio di vernice da utilizzare e massimizza l’efficienza del sistema. La caratteristica di Direct To Metal permette di salvare tempo nell’applicazione (non necessitando di primer), ridurre possibili errori di tempi di riverniciatura tra primer e top coat, evitare incompatibilità tra le mani, diminuire il numero di prodotti da portare in cantiere e, soprattutto, ridurre il numero di certificati da dover presentare per il ciclo delle lavorazioni. In definitiva è una soluzione perfetta per questo settore, in quanto massimizza efficienza e remuneratività. Il prodotto Serie 2122, smalto poliacrilico idrosolubile

DTM, fa parte di una famiglia di vernici all’acqua sviluppata da anni da Franchi & Kim per le esigenze dei clienti professionisti che necessitano di avere le migliori prestazioni con emissioni quasi nulle. La gamma si articola in quattro versioni: Lucida, Semilucida, Satinata e appunto Opaca. Tutte queste sono caratterizzate da ottime adesioni, pigmenti passivanti (tranne il lucido), ottime resistenze di nebbia salina ed umidostato, rapidità di polimerizzazione e facilità di applicazione. Franchi & Kim ha deciso di sviluppare la certificazione MED in collaborazione con l’ente di riferimento in questo settore così competitivo e innovativo: l’istituto RINA di Genova, da anni all’avanguardia nel settore navale, per cui permette di avere una vera consulenza a 360° per l’introduzione dei prodotti sul mercato. La fase preliminare ha visto effettuare i test di laboratorio per i pannelli verniciati per verificarne il potere calorifico e la resistenza alla propagazione della fiamma. Compiuto questo passo si è passati alla verifica delle procedure interne a Franchi & Kim, per assicurare la ripetitività e costanza della qualità della vernice stessa. Sono state controllate le procedure della ISO 9000 e tutte le istruzioni operative della produzione e collaudo, volte a monitorare tutte le attività. L’azienda è risultata pienamente idonea a questa attività e ha conseguito entrambi i Moduli B e D della Direttiva, che, abbinati alla Dichiarazione di Conformità dei lotti, permette di fornire la “certificazione completa” della vernice. In definitiva un prodotto performante per un sistema competitivo e sempre alla ricerca di innovazione. Fonte: Franchi&Kim Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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IMPIANTO DI VERNICIATURA PER VEICOLI ELETTRICI Il futuro appartiene alle auto elettriche, poiché esse consentono una mobilità senza emissioni ed ecosostenibile e le case automobilistiche affermate sempre più vengono affiancate da nuovi concorrenti, specialmente in Cina. Dürr sta attualmente costruendo un impianto di verniciatura completamente automatico per un OEM locale a Hefei, progettato per gestire 100.000 unità all'anno e inizierà ad operare nel giugno 2018. L'integrazione di numerose soluzioni digital@DÜRR trasforma il reparto di verniciatura in una Smart Factory con ampio uso di dati. In futuro, il nuovo impianto JAC (Anhui Jianghuai Automobile) produrrà auto alimentate a batterie per conto di un costruttore locale di auto elettriche. I veicoli avranno un moderno design bicolore nell’impianto di verniciatura completamente automatico Dürr. L’impianto di Hefei combina la produzione di autovetture all’avanguardia con una tecnologia impiantistica intelligente e moderni concetti di verniciatura . L'intero impianto, compresa l'acquisizione e la valutazione dei dati e il monitoraggio, viene controllato dalla soluzione software di Dürr iTAC.MES.Suite. Il sistema modulare MES fornisce in ogni momento informazioni dettagliate sui flussi di lavoro della produzione e sui dati di consumo. Anche i veicoli elettrici hanno una quota sempre

maggiore di componenti in plastica e leggeri, che vengono verniciati separatamente e installati sulla scocca solo durante l’assemblaggio finale. I processi di lavoro nelle linee di verniciatura si adattano a questi cambiamenti. Prima che alle scocche venga applicata la mano finale nella cabina di verniciatura, esse vengono sottoposte al pretrattamento (PT) e alla cataforesi (EC). Il processo di immersione con rotazione RoDip viene utilizzato per applicare la vernice di protezione contro la corrosione. Il movimento rotatorio elimina la necessità di tratti inclinati per l’immersione e l’uscita della scocca nella vasca di immersione, consentendo una notevole riduzione dello spazio necessario all’impianto. La minore capacità della vasca fa anche sì che il sistema RoDip utilizzi meno energia, acqua e sostanze chimiche e in questo modo si riducono i costi per scocca. In seguito vengono applicati i cordoni di sigillatura del sottoscocca, viene applicato uno strato di protezione al sottoscocca e vengono spruzzati i tappetini insonorizzanti all'interno della scocca. Tutto ciò viene realizzato utilizzando il nuovo dispositivo di applicazione 3D EcoGun2, che è adatto a tutti i materiali e processi di sigillatura. Il nuovo canale nella testa del dispositivo di applicazione consente una maggiore durata e un livello

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di pressione inferiore durante l'apporto del materiale. Gli innovativi applicatori sono montati su tutti gli otto robot EcoRS 16 o EcoRS 30L16, e in questo modo il materiale sigillante viene applicato alle scocche in modo completamente automatico. La linea di verniciatura è composta da una stazione di applicazione del primer, da una stazione per l’applicazione della mano finale agli interni e da due stazioni per gli esterni. Da qui in alcuni casi le scocche vengono estratte per essere inviate alla linea di verniciatura finale per la verniciatura bicolore del tetto. Anche l’applicazione del trasparente finale viene eseguita tramite stazioni di verniciatura per interni ed esterni completamente automatiche. Al fine di ridurre il più possibile le emissioni in atmosfera, il flusso di aria estratto dalle cabine di verniciatura trasparente e dalle zone di miscelazione della vernice viene trattato in un impianto di abbattimento solventi. Di solito il processo di verniciatura genera volumi particolarmente elevati di aria da trattare, che contengono solo basse quantità di contaminanti. Per questo motivo, si dovrebbe installare un sistema di

concentrazione ad adsorbimento di VOC altamente efficiente (Ecopure® KPR), con accoppiato un sistema di ossidazione termica del flusso d’aria di desorbimento (Ecopure® TAR), che sfrutta l’energia disponibile nel flusso di desorbimento ad alta concentrazione di solventi, in modo da ridurre il fabbisogno energetico. Il sistema Dürr di depurazione dell’aria altamente efficiente Ecopure® riduce le emissioni di solventi di oltre il 95% e quindi garantisce che anche limiti particolarmente restrittivi non vengano superati. L’'applicazione di vernice, completamente automatica, è gestita da un totale di 26 robot verniciatori EcoRP E/L033 e EcoRP E/L133. Otto robot Scara EcoRP 130 supportano il processo di verniciatura, aprendo le porte e un EcoRP 133 apre il cofano anteriore. Il cofano del bagagliaio e i parafanghi dei veicoli elettrici sono realizzati in plastica e vengono montati sulla scocca dopo durante il processo di produzione: non c'è quindi bisogno di un dispositivo di apertura del bagagliaio posteriore. È la prima volta che gli atomizzatori EcoBell3 Ci di

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Dürr vengono utilizzati da una casa automobilistica cinese. Essi sono particolarmente adatti per la verniciatura degli interni con vernici a base d'acqua e non richiedono complessi sistemi di blocchi di tensione. Il design compatto consente agli atomizzatori di raggiungere ogni angolo all'interno della scocca. La robusta tecnologia ad alta tensione permette di minimizzare lo sporcamento e garantisce un'eccellente efficienza di applicazione della vernice. I brevi tempi di lavaggio e di cambio colore, nonché gli intervalli di pulizia rapidi in combinazione con il sistema di lavaggio EcoBell Cleaner D2 aumentano sia la potenzialità che la produttività dell’impianto. "Industria 4.0" è la parola chiave per l'evoluzione digitale della tecnologia di produzione classica nella fabbrica intelligente. Con il suo approccio digital@ DÜRR, Dürr offre una vasta gamma di soluzioni. Questo include non solo il controllo di produzione iTAC. MES.Suite, ma anche l'integrazione di una nuova soluzione software per il controllo dell'aria di rinnovo e di estrazione dei forni di polimerizzazione in Hefei. Il sistema intelligente di gestione dell'aria EcoSmart VEC di Dürr funziona in modo completamente automatico, fornendo energia su richiesta, così si riduce significativamente il consumo di energia elettrica e di gas quando si essiccano le scocche appena verniciate. Nei forni di essiccazione convenzionali riscaldati con gas depurato, il sistema di alimentazione dell'aria fresca e il sistema di estrazione dell'aria di scarico funzionano con una portata volumetrica costante. Il sistema intelligente di gestione dell'aria EcoSmart VEC di Durr, d'altra parte, è un sistema di controllo predittivo; infatti controlla la portata volumetrica dell'aria fresca e di scarico in base al numero di veicoli all’interno del forno di polimerizzazione ed alla loro posizione. Il sistema garantisce quindi che in ogni singola zona del forno di polimerizzazione sia sempre riscaldata una quantità di aria necessaria per un processo ottimizzato energeticamente e qualitativamente. L'aria estratta dai forni viene depurata tramite il sistema di postcombustione integrato Ecopure® TAR

con recupero di calore e quindi resa nuovamente disponibile per il sistema di riscaldamento del forno. La nuova versione del software operativo EcoScreen 3D-OnSite è stata integrata con ulteriori opzioni intelligenti di programmazione e simulazione. Il software è lo strumento perfettamente coordinato per la parametrizzazione, la programmazione e la simulazione dei robot Ecopaint. Il nuovo nucleo 3D supporta tutti i formati di dati CAD più diffusi. Il controllore di robot EcoRPC mette a disposizione test intelligenti per valvole, freni o pompe, che forniscono all’operatore in ogni momento un quadro dettagliato dello stato della tecnologia installata nell’impianto. I risultati dei test vengono visualizzati utilizzando le modalità del semaforo e ciò consente all'operatore addetto alla verniciatura di capire facilmente se, ad esempio, una valvola deve essere sostituita immediatamente o se tutto funziona in modo affidabile all’interno dei parametri ammissibili di lavoro: zona verde. Un’altra funzione intelligente del software di EcoRPC controlla l'interazione dell'ago principale nell’atomizzatore e nella pompa dosatrice. Il sistema di autoapprendimento consente punti di commutazione ad alta precisione per i percorsi di verniciatura dei robot e allo stesso tempo determina l'usura della pompa e dell'ago. Il sistema di controllo della pressione della vernice basato su sensori garantisce anche un carico meccanico minimo sulla pompa, nonché un deflusso costante e quindi una qualità costante del processo. I controllori dei robot possono essere facilmente incorporati in una rete di acquisizione e gestione dati centralizzata per la fabbrica intelligente del futuro e avere la capacità di trasmettere tutte le informazioni relative ai processi ricevute dai sensori e dagli attuatori come flusso di dati ai sistemi di controllo e manutenzione di livello superiore del Cliente o al Dürr Service Cloud. Fonte: Durr Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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ACCADEMIA DAMIANI Sempre alla costante ricerca di soluzioni volte ad elevare professionalmente la propria clientela, il Colorificio Damiani è orgoglioso di presentare il progetto “Accademia Damiani” scuola di formazione sulle vernici industriali. Il percorso formativo sarà in grado di offrire a calendario 6 corsi tecnici ed altamente specializzati che si svolgeranno nella sede di Montecchio (RE) durante i mesi di Maggio, Giugno e Luglio, con le tematiche centrali delle lezioni che approfondiranno numerosi argomenti. Verranno affrontati, tra gli altri, i principali test da effettuare per un corretto controllo e misurazione dei prodotti vernicianti tramite l’utilizzo pratico del kit TECNODAM, l’utilizzo dei cicli idonei con prodotti DTM (Direct to Metal) e con riferimento alla normativa 12944, nonché temi fondamentali come la tintometria ed i corsi di marketing appositamente studiati per addetti e titolari dei punti punti vendita, con particolare focus alla caratterizzazione del punto vendita, del rapporto con la GDO, fino a toccare i temi relativi alla strategia di vendita. Accademia Damiani si rivolge dunque a rivenditori, verniciatori, applicatori professionisti, commessi, banconisti, tintometristi, nonchè responsabili di impianti automatici e linee di produzione e verniciatura, di uffici acquisti e vendite. Un ruolo fondamentale viene esercitato dal corso di verniciatura in cabina di spruzzo, il quale permette ai corsisti non solo di cimentarsi in prove pratiche e quindi di poter applicare concretamente ciò che viene spiegato in aula, bensì anche di toccare con mano i prodotti ed interfacciarsi con le problematiche più frequenti che possono capitare nel mondo della verniciatura industriale. La chiave di volta di Accademia Damiani è rappresentata dal fatto che ogni corso è tenuto da un docente diverso, per riuscire così ad offrire un’offerta formativa che risulti essere il più professionale e dedicata possibile. L’obiettivo che Accademia Damiani si prefigge è di offrire ai propri clienti uno strumento altamente qualificante, che porti ad una maggiore conoscenza degli strumenti, delle tecniche, dei sistemi e dei materiali che compongono il mondo delle vernici. Il primo impegno del Colorificio Damiani è offrire un supporto tecnico completo, mettendo a disposizione della propria clientela un team di tecnici qualificati, in grado di fornire risposte e soluzioni efficaci a qualsiasi questione tecnica e di intervenire tempestivamente in caso di necessità. Lo scopo, in sostanza, è

di diffondere più cultura tecnica possibile affinché la stessa clientela Damiani possa trasferirla alla propria. Inoltre, per estendere la propria proposta formativa anche a coloro i quali sono distanti dalla sede di Montecchio, nasce Accademia Damiani - On The Road. Tramite questa formula, rivenditori, gruppi di applicatori professionisti o aziende manifatturiere possono selezionare alcuni tra i corsi schedulati a calendario ed offrire così ai propri clienti la possibilità di partecipare alla scuola di formazione in qualunque parte d’Italia essi si trovino. Al di là della scontata retorica, l’investimento sulla formazione risulta uno dei pochi baluardi sul quale focalizzare la propria mission. Formazione non è sinonimo di spreco di tempo e risorse, bensì diviene un dogma fondamentale ed imprescindibile per un successo sicuro. Avere a disposizione più informazioni e conoscenze possibili permette in primis di rimanere allineati con l’evoluzione martellante del mercato e consente inoltre di aumentare la qualità del servizio da offrire alla clientela. Potersi distinguere dagli approcci superficiali e approssimativi del mercato è un’occasione da non perdere. Cosa aspetti ad iscriverti? Fonte: Damiani Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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INTERPON AkzoNobel divisione vernici in polvere, sotto il marchio Interpon, auspica che il lancio della nuova Collection Futura 2018-2021 possa essere fonte d’ispirazione per architetti, progettisti e designer, così come è stato per le edizioni precedenti. Partendo da un’analisi dedicata alle ultime tendenze in ambito di materiali e design, il nostro Centro di Ricerca, insieme agli esperti dello studio PeclersParis, rinnovano ogni quattro anni la Collection Futura, offrendo una gamma completa di colori e finiture ad alta durabilità. Formulata per essere sempre più sostenibile, la Collection Futura 2018-2021 viene proposta in quattro temi, che identificano i trend internazionali: Glam City, Time Out, Treasured Light e Wild Nature. "La nostra esperienza in materia di colore e la continua ricerca di finiture sempre più performanti e sostenibili - spiega Jean-Paul Moonen, Powder Coatings Global Architectural Manager - ha guidato la creazione della nuova Collection Futura. La nuova collezione offre una gamma di finiture ed effetti speciali idonei per l’applicazione in esterno su substrati metallici in progetti architettonici di alto livello. I prodotti proposti sono innovativi, sostenibili e in linea con le nuove tendenze". Ogni tema proposto comprende una gamma esclusiva di colori, finiture ed effetti che riflettono il design e le tendenze globali nel contesto sociale contemporaneo. Sono state introdotte, a questo scopo, due nuove finiture con un effetto tattile e visivo innovativo in linea con le richieste del mercato: Silky Texture e Cotton Textile. I temi Glam City raccoglie finiture inquinate da influenze moderne e tendenze barocche con toni intensi e scuri nelle nuance del rosso, blu e verde. Time Out si ispira a spazi abitativi rilassanti, offrendo toni leggeri di bianchi caldi e morbidi. Treasured Light propone effetti metallizzati sensuali e raffinati tra cui ottone, oro rosa, rame pallido e argento. Wild Nature esplora i toni più primitivi e selvaggi della natura e si caratterizza di terreni bruni, arancioni bruciati, grigi antracite e neri carbone. "La nuova collezione – aggiunge Jean-Paul Moonen - permetterà di ottenere l’effetto desiderato in

qualsiasi ambiente, contribuendo implicitamente al futuro della bio-edilizia e a uno sviluppo sostenibile delle nostre città". I rivestimenti in polvere Interpon, infatti, sono certificati Environmental Product Declaration (EPD). Si tratta di una certificazione rilasciata annualmente da un ente terzo, che garantisce un'approfondita e continua analisi del ciclo di vita dei prodotti: dall’acquisizione delle materie prime utilizzate, al ciclo produttivo fino alla spedizione, applicazione e smaltimento. Sono passati 20 anni da quando AkzoNobel ha lanciato la prima Collection Futura, nonché 15 anni di proficua collaborazione con lo studio PeclersParis. La Collection Futura è stata la prima innovativa gamma interamente dedicata al settore dell’architettura, nonché la prima collezione di vernici in polvere a proporre l’effetto Sablé. Ancora oggi l’effetto Sablé è la finitura di maggior successo nell'industria dei rivestimenti in polvere per il design di alto livello, sia nell’arredo che in facciata. Per ulteriori informazioni sui prodotti Interpon D2525 Collection Futura, visitare www.interpon.it L’azienda AkzoNobel è leader nel settore delle vernici, nonché maggiore produttore di prodotti chimici speciali. La sede centrale si trova in Olanda e a oggi AkzoNobel conta 47.000 dipendenti, con oltre 200 siti produttivi distribuiti in 80 diversi stati. Il Gruppo, con sede ad Amsterdam, in Olanda, divide le sue attività in due settori: chimico e vernici. I marchi più importanti per il settore delle vernici sono: Interpon, Cromadex, Resicoat, International, Sikkens. I prodotti AkzoNobel sono formulati per rispettare l’ambiente e la salute dei loro utilizzatori. Inoltre sono riciclabili, poiché l’over-spray può essere recuperato fino al 99%, e la maggior parte dei prodotti AkzoNobel richiede un minor impiego energetico in fase di applicazione rispetto a prodotti concorrenti. Fonte: Interpon Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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SURFACE TECHNOLOGY

La visita a una fiera deve assicurare buoni risultati sul fronte del business, ma deve anche consentire di acquisire nuove e interessanti conoscenze. Ecco perché, per assicurare ai visitatori qualificati una panoramica il più possibile completa su temi attuali e tendenze importanti in tema di tecnologie di rivestimento, SurfaceTechnology GERMANY (ex O&S) propone – con una serie di cluster tematici e di collettive, e con il Forum SurfaceTechnology – un interessante programma di eventi collaterali. La fiera specializzata internazionale delle tecnologie per il trattamento delle superfici si terrà a Stoccarda dal 5 al 7 giugno 2018. “Il nostro obiettivo è presentare in modo compatto e panoramico l’intera offerta delle tecnologie per le superfici -dice Olaf Daebler, Global Director Surface-

Technology presso Deutsche Messe – e poiché possiamo assegnare a SurfaceTechnology 2018 lo spazioso padiglione 1, sarà possibile passare in rassegna velocemente tutti i temi importanti per il settore. Tra questi temi rientrano la galvanotecnica, la tecnologia della granigliatura, la spruzzatura termica, la tecnologia al plasma e al laser, materiali di rivestimento, trattamento delle superfici, tutela ambientale e tecnologia di alimentazione, servizi, trattamento preliminare, pulizia, sistemi di misura, controllo e analisi. Sono inoltre previste aree tematiche anche per i settori acque di scarico/ambiente e nano- e microtecnologie“. Considerato una delle piattaforme di riferimento per il settore della galvanotecnica, il “Mondo delle superfici” sarà uno degli appuntamenti centrali di SurfaceTechnology. Organizzata dall’Associazione centrale

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tedesca della tecnologia per il trattamento delle superfici (ZVO), la collettiva occuperà circa 3.500 metri quadrati e offrirà ampio spazio a 75 tra addetti alla finitura e fornitori di processi, impianti e accessori per la presentazione di prodotti pronti per il mercato e di innovativi progetti di ricerca. Degli appuntamenti ormai tradizionali della manifestazione fa parte anche la Collettiva VDMA, organizzata dall’Associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti. Gli espositori presenteranno la tecnologia della granigliatura (granigliatrici a turbina e granigliatrici ad aria compressa) e procedimenti elettrochimici per la nobilitazione dei metalli. Con il tema conduttore “Soluzioni eco-compatibili, economiche e innovative per il trattamento delle superfici all’insegna del risparmio delle risorse”, la

collettiva si rivolge prevalentemente a utenti dell’industria della lavorazione dei metalli, dell’industria meccanica e automobilistica, a fonderie, stabilimenti metallurgici e laminatoi, al settore dell’architettura. Un altro degli highlight del programma di SurfaceTechnology è la collettiva “Catena di processo della tecnologia delle superfici”, che presenterà l’intera offerta del settore, addentrandosi nei diversi ambiti della lavorazione superficiale delle parti. Nella cornice della collettiva verranno anche fornite informazioni in merito alle procedure da seguire per essere allineati alle disposizioni del Regolamento UE REACH, finalizzato alla protezione della salute umana e dell’ambiente. La piattaforma illustrerà le offerte attuali per il raggiungimento di proposte di alto livello qualitativo, attraverso gli impianti e i dispositivi pe-

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riferici disponibili al riguardo e illustrerà le tendenze del futuro. Le giovani aziende tedesche in cerca di contatti con il mercato internazionale sono invitate a presentarsi presso la Collettiva del Ministero federale dell’economia e dell’energia (BMWi), che ospiterà startup con meno di 10 anni di vita e meno di 50 addetti e con un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori ai 10 milioni di euro. Forum sulle tendenze della ricerca e dell’industria Il Forum bilingue SurfaceTechnology – dedicato allo stato attuale della ricerca nel campo del trattamento delle superfici e agli sviluppi futuri del settore – è un appuntamento d’obbligo per i visitatori specializzati internazionali. I relatori sono esperti di aziende leader del settore e famosi scienziati che operano presso noti istituti di ricerca. Numerosi i temi trattati: efficienza energetica e dei materiali, costruzione leggera e tecnologia per il trattamento delle superfici, nuovi processi galvanotecnici, processi di trattamento fisico delle superfici, esempi applicativi di superfici trattate, Industria 4.0 nella tecnologia delle superfici, impianti nuovi o perfezionati, apparecchiature e processi, gestione della sicurezza e della qualità, ottimizzazione dei processi, pulizia e pre-trattamento. Guided Tour I Guided Tour giornalieri offriranno ai visitatori la possibilità di informarsi in modo mirato sulla successione delle fasi di processo della tecnologia per il trattamento delle superfici e di conoscere soluzioni, innovazioni e fornitori su misura per le loro specifiche esigenze. Ai visitatori sarà distribuita anche la pubblicazione “Basiswissen Oberflächentechnik” (“Conoscenze di base sulla tecnologia delle superfici”) che in occasione di SurfaceTechnology si presenterà in una nuova edizione. Altre fiere in contemporanea a Stoccarda: LASYS, Castforge e Automotives Espositori e visitatori di SurfaceTechnology saranno avvantaggiati anche dal fatto che in contemporanea si terranno nel quartiere fieristico di Stoccarda anche altre fiere: - LASYS, fiera specializzata internazionale per la lavorazione dei materiali con il laser, nel padiglione 4;

- Castforge, fiera specializzata su fusione e forgiatura dei pezzi e loro lavorazione, nel padiglione 6; - varie fiere automotive nei padiglioni 7, 8, 9 e 10 (Automotive Testing Expo Europe, Engine Expo Europe, Global Automotive Components and Suppliers Expo, Autonomous Vehicle Technology World Expo). Chi sarà in possesso di un biglietto d’ingresso per una di queste fiere, le potrà visitare tutte. Deutsche Messe AG Deutsche Messe è un organizzatore leader mondiale di fiere di beni di investimento allestite sia in Germania sia sui mercati esteri. Con un fatturato previsto di 357 milioni di euro nel 2017, è uno dei cinque maggiori enti fieristici tedeschi. Il suo portafoglio eventi comprende fiere leader internazionali: CEBIT (Business Festival per l’innovazione e la digitalizzazione), CeMAT (Intralogistica e Supply Chain Management), didacta (istruzione), DOMOTEX (tappeti e pavimentazioni), HANNOVER MESSE (tecnologie industriali), INTERSCHUTZ (protezione antincendio e anticatastrofe, soccorso e sicurezza), LABVOLUTION (tecnologia per i laboratori) e LIGNA (macchine per la lavorazione del legno e tecnica forestale). Il quartiere fieristico di Hannover ospita inoltre con regolarità anche manifestazioni di altri organizzatori che sono fiere leader nei settori di loro pertinenza: AGRITECHNICA (tecnologia agricola) e EuroTier (zootecnia), entrambe organizzate dalla Società Agricola Tedesca (DLG); EMO HANNOVER (macchine utensili), organizzata dall’Associazione dei costruttori tedeschi di macchine utensili (VDW); EuroBLECH (lavorazione della lamiera), organizzata da Mack Brooks; IAA Veicoli commerciali e industriali (trasporto, logistica, mobilità), organizzata dall’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA). Con oltre 1.200 addetti e 58 sales partners, Deutsche Messe è presente in circa 100 Paesi. Fonte: SurfaceTechnology Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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LAVAGGIO, SALDATURA E TAGLIO A ULTRASUONI Weber Ultrasonics ha presentato alla MECSPE soluzioni a ultrasuoni per il lavaggio industriale di componenti, per la giunzione di materiali termoplastici, la tranciatura di materiali leggeri friabili o il taglio di beni alimentari, realizzate con il massimo grado di redditività, qualità di processo, produttività e flessibilità, che si adattano anche a esigenze individuali, ad esempio ad essere incluse in un contesto produttivo di industria 4.0. Weber Ultrasonics ha proposto la quarta generazione della serie di generatori di ultrasuoni orientati al futuro Sonopower 3S, con generatori disponibili nelle versioni a frequenza singola, doppia e multipla da 25 a 132 kHz e fino a 3.000 watt di potenza, in abbinamento ai rispettivi trasduttori, che aprono nuove prospettive nella costruzione di impianti di lavaggio a immersione e con camera di trattamento, anche sottovuoto, grazie a funzioni innovative, un secondo collegamento del trasduttore opzionale e un'interfaccia profinet. I generatori dispongono di una modulazione combinata di frequenza e ampiezza, che non garantisce solo campi sonori omogenei, ma che impedisce anche la formazione delle cosiddette "onde stazionarie". Inoltre questo strumento garantisce che la potenza desiderata giunga nel bagno di lavaggio realizzando le massime prestazioni di lavaggio. Alla potenza sonora costante contribuisce anche il Sonoscan, che rileva automaticamente la frequenza operativa prima dell'emissione sonora e imposta il sistema di conseguenza. Durante il processo la frequenza viene continua-

mente monitorata e automaticamente adattata e ciò consente di lavorare sempre con la potenza ottimale, anche con il cambiamento delle condizioni di esercizio, come oscillazioni di temperatura o cambiamenti delle sostanze di lavaggio. Come per i cambiamenti di frequenza, anche gli adattamenti si svolgono nel corso del funzionamento, senza causare interruzioni nel processo di lavaggio. Un ulteriore strumento di Sonopower 3S è il riconoscimento automatico e l'adattamento alla tensione di rete, che consente di continuare a lavorare a potenza costante anche in reti ad instabilità di corrente o con oscillazioni. Soluzioni intelligenti per la saldatura a ultrasuoni Un ulteriore punto focale della promozione fieristica è stato costituito da soluzioni di saldatura a ultrasuoni, adattate individualmente ai molteplici incarichi di saldatura e di giunzione presenti nei vari settori. Sulla base del sistema di saldatura a ultrasuoni modulare Saphir, queste soluzioni garantiscono, grazie all'impiego di tecnologia innovativa, sia le massime esigenze di velocità, sicurezza di processo e ripetibilità dei cordoni di saldatura, che di flessibilità e di sicurezza per il futuro. Con le sue frequenze di ultrasuoni da 20, 30 e 35 kHz, nonché potenze da 400 a 5.000 watt, il sistema copre una vastissima gamma di applicazioni nella tecnica di giunzione della plastica. Il futuristico principio di generatori e di comando garantisce il rilevamento completo, il monitoraggio e la documentazione dei parametri di processo. Consen-

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te inoltre l'integrazione di funzioni e processi aggiuntivi, ad esempio manipolatori industriali e sistemi per il controllo di qualità sensoriale, ottico e meccanico. L'integrazione del processo di saldatura in ambienti di produzione interconnessi (industria 4.0) è realizzabile mediante interfacce come profinet. Tranciatura efficiente di materiali leggeri L'impiego di materiali leggeri come plastica fibrorinforzata, materiali compositi e stacks con nucleo in schiuma o struttura alveolare, richiede spesso il cambiamento di soluzioni di lavorazione. In questo caso i nuovi sistemi a ultrasuoni risonanti, uno sviluppo comune di Hufschmied Zerspanungssysteme e Weber Ultrasonics, portano a un’efficienza maggiore. Grazie a forze di processo notevolmente ridotte, in confronto ai classici processi di tranciatura, taglio e truciolatura a base di ultrasuoni, si realizzano tempi di lavorazione decisamente ridotti e di inattività degli utensili più lunghi, nonché una precisione definitivamente maggiore. Ciò consente tra l'altro nella truciolatura con robot industriali, di conservare campi di tolleranza simili a quelli di macchine utensili. Con queste soluzioni a ultrasuoni, Weber Ultrasonics contribuisce all'adempimento delle crescenti esigenze di efficienza, produttività, digitalizzazione in processi di produzione e di qualità in numerosi settori. Weber Ultrasonics AG L’azienda sviluppa, produce e commercializza soluzioni e componenti per l'impiego industriale di tecnologie ad ultrasuoni. I suoi settori commerciali si concentrano su lavaggio, saldatura e taglio con ultrasuoni e comprendono ulteriori forme di applicazione specifiche. L'azienda è certificata DIN EN ISO 9001 ed è già stata premiata più di una volta per la sua esemplare gestione aziendale. La media impresa a conduzione familiare con sede a Karlsbad (Germania) conta alle sue dipendenze più di 130 impiegati in tutto il mondo. Fanno inoltre parte della Weber Ultrasonics AG aziende affiliate negli USA e in Asia nonché la Weber Entec GmbH & Co. KG, con sede a Waldbronn, specializzata in tecnica impiantistica a base di ultrasuoni per impianti biogas e di depurazione delle acque scure. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.weber-ultrasonics.com Fonte: Weber Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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GRACO ELIMINA LA MISCELAZIONE MANUALE L'azienda ungherese Agrikon KAM Ltd. opera dal 1993 come società interamente privata e la sua produzione è quasi totalmente rivolta all'esportazione. Agrikon produce in prevalenza cabine completamente o parzialmente montate per macchine agricole semoventi come mietitrebbiatrici, trinciatrici e trattori, e per macchine per l'edilizia, oltre che le principali sottounità anche per macchine semoventi, come le testate raccoglitrici e i diversi componenti. Un'alternativa intelligente alla miscelazione manuale Per produrre parti per trattori e macchine raccoglitrici in un colore diverso, Agrikon aveva bisogno di una nuova apparecchiatura di dimensioni ridotte e facile da usare, che, in caso di necessità, potesse essere spostata e utilizzata in più di una cabina di spruzzatura. Ciò non era possibile con l'unità precedente, in quanto era necessario gestire due materiali diversi con catalizzatore e con rapporti di miscelazione differenti. Graco ha fornito ad Agrikon una macchina M2K per la produzione di un piccolo lotto in due colori diversi. L'u-

nità è dotata di uno speciale carrello mobile integrato opzionale, di un serbatoio del catalizzatore chiuso e di una pompa a membrana per lo svuotamento. A basse pressioni era necessaria un'unità con un rapporto di miscelazione di 3:1; a pressioni elevate (misto aria/airless) era invece richiesta un'unità con rapporto di miscelazione fisso di 2:1. Compattezza e qualità Per consentire spostamenti rapidi tra le cabine di spruzzatura, sono stati costruiti due sistemi molto compatti e mobili. Le dimensioni ridotte rendono lo svuotamento più semplice e veloce. "Dopo l'installazione – ha spiegato Agoston Pasztor, consulente tecnico ed esperto di Agrikon – siamo stati molto soddisfatti dell'elevata qualità delle superfici ottenuta con le pistole Graco AirPro e G40" Fonte: Graco Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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L'agenda dei fornitori

Linea diretta con le aziende

v

IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

ROBOT DI VERNICIATURA

DBM TECNOLOGIE s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/827110 Fax. 0422/827084

Via B. Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel. 02/950961239

OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax. 02/70212319

www.dbmtec.com info@dbmtecnologie.com

info@dollmarmeccanica.com www.dollmec.com

www.olpidurr.it sales@olpidurr.it

FILTRI PER IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA

AEROFILTRI

CMA ROBOTICS s.p.a. Via P. P. Pasolini 35 int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018

www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it

www.cmarobotics.it info@cmarobot.it

VERNICI LIQUIDE

Arsonsisi S.p.A. Via Campagna, 42 I-25030 Berlingo BS Tel. 030/9789625 Fax. 030/9789655 info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com

Via Rubens 23 20148 MI Tel. 02/48705894 Fax 02/48705893

Colorificio Damiani in Vernici Liquid Via San Rocco 10/1/A 42027 Montecchio Emilia (RE) tel 0522 864862 infoi@mirodur.com

FRANCHI & KIM s.p.a. Via Matteotti 160 25014 Castenedolo BS Tel. 030/213555 Fax 030/2731664 www.franchi-kim.it info@franchi-kim.it

powered by VERINLEGNO s.p.a Via Galvani 7 51010 Massa Cozzile PT Tel. 0572/92711-927109 Fax 0572/773608 www.verinpaints.com

verinpaints@verinpaints.com

VERNICI IN POLVERE

Arsonsisi S.p.A. Via dell’Elettronica, 5 I-28924 Verbania Fondotoce VB Tel. 0323/58901 Fax. 0323/5890661

VERNICI PER E-COAT

info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com 46  Metal Cleaning & Finishing | Anno XXIII - n.94 - Aprile - Maggio - Giugno 2018

Arsonsisi S.p.A. Via Settembrini, 39 I-20020 Lainate MI Tel. 02/93754600 Fax. 02/93754650 info@arsonsisi.com www.arsonsisi.com

Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/479 Fax 02/26141099

filter.mi1@freudenberg-nw.com

www.viledon-filter.com Il marchio dei filtri Freudenberg

MIRODUR SpA Via delle Scienze 3 04011 Aprilia LT Tel. +39 069281746 Fax +39 069280644 www.mirodur.com infoi@mirodur.com


L'agenda dei fornitori

MATERIE PRIME PER VERNICI

Neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com

DILUENTI

CHIMICA CBR s.p.a. Via A. Rizzotti 23 - 37064 Povegliano V.se VR Tel. 045/7970773 Fax 045/6359777 www.chimicacbr.it info@chimicacbr.it

M.P.C. s.r.l.

VERNICIATORI C/TERZI

SVERNICIATORI C/TERZI

Verniciatura antiaderente di alta qualità per usi industriali e alimentari

Via Seghetto 12 – Loc.Trasanni 61029 Urbino PU Tel. 0722/329692 Fax 0722/377245 www.mpcantiaderente.com info@mpcantiaderente.com

ABL - Technic Ecosverni s.r.l. Via Brixia Zust 8 25125 Brescia Tel. 030/3583727 Fax 030/2682287 www.abl-technic.it info@abl-technic.it

Sede di Milano FILIALI OPERATIVE: PAVIA-BRESCIA-PADOVA Tel. 02.9380101 Viale Resegone 11 20020 Arese MI segreteria.milano@irwinsrl.com www.irwinsrl.com

NIROVE ECOSERVICE s.r.l. Via Fierla, 4 33085 Maniago (PN) Tel. 0427 739299 Fax 0427 737851 info@ecoservicepn.it

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Via Labriola 4/D 40010 Sala Bolognese BO Tel. 051/6814996 Fax. 051/6814660

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Via Prov.le Bassa Val di Cecina 41/9 56040 Montescudaio PI Tel. 0586/635629 Fax 0586/684219 info@bichimica.eu CONSULENZA E VENDITA DI SOLVENTI E DETERGENTI

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E.CHEM s.r.l. Via della Ricerca 1 31032 Casale sul Sile TV Tel. 0422/785502 Fax 0422/785959 www.dbmtec.com/echem e-chem@dbmtecnologie.com

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Solventi

&

Sicurezza

Campagna per l’impiego sicuro dei solventi nel lavaggio industriale Codice di autoregolamentazione dei distributori di solventi e dei costruttori di macchine, per il rispetto dell’ambiente e degli utilizzatori LE AZIENDE ADERENTI AL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE SI IMPEGNANO A: 1) non usare, per promuovere i propri prodotti e i propri impianti di lavaggio, termini ingannevoli, come “ecologico”, “atossico”, “non nocivo”; 2) rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore sull’informazione riguardante i prodotti e gli impianti di lavaggio; 3) rispettare scrupolosamente l’insieme delle regolamentazioni in vigore sulla formulazione dei prodotti e sulla costruzione degli impianti; 4) promuovere la separazione dei luoghi di lavaggio, per un migliore controllo dei rischi; 5) promuovere i codici di buona pratica per un utilizzo razionale dei prodotti e degli impianti, che limiti particolarmente le emissioni sul luogo di lavoro; 6) promuovere una buona gestione dei rifiuti, facilitando il recupero dei prodotti utilizzati, in collaborazione con società autorizzate; 7) promuovere l’eliminazione dei rifiuti di imballaggio, attraverso i canali autorizzati. Questo impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare con maggior consapevolezza i prodotti e gli impianti per il lavaggio industriale e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. I prodotti e le macchine che rispettano questo codice di buona pratica saranno identificabili dal logo “Solventi & Sicurezza”

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