Professione Verniciatore del Legno n. 143 - Settembre

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Prodotti vernicianti Prove di trazione

Incentivi

Chiarimenti sull’iperammortamento

Dati di mercato

I numeri del settore legno-arredo

Legislazione

183: la nuova legge sulle emissioni

Prezzi

Variazione delle materie prime

Rubriche

Notizie dalle aziende: novitĂ , tecnologie ed eventi

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Contenuti del numero 143 04

Tecnologie italiane trainate dall'export

08

Prova di trazione di film di vernice liberi

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I numeri del settore legno-arredo

16

Chiarimenti sull’iperammortamento

21

Dlgs 183: si cambia aria?

28

Notizie dalle aziende

46

L'agenda dei Fornitori


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Pierluigi Offredi Periodicità

143

Professione Verniciatore del legno

Direttore responsabile

6 numeri all’anno

UNI EN ISO 9001:2008

Prodotti vernicianti Prove di trazione

Incentivi

Direzione e redazione:

Chiarimenti sull’iperammortamento

Dati di mercato

HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano

I numeri del settore legno-arredo

Legislazione

183: la nuova legge sulle emissioni

Tel. 02.39.312.736

Prezzi

Variazione delle materie prime

Rubriche

www.woodfinishing.it

Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi

Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan

N 143 - Settembre 2018

info@finishing.it

Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano:

Termini di consegna materiali NUMERO

REDAZIONALI

PUBBLICITA'

139/GENNAIO

15/11/2017

06/12/2017

Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro

140/MARZO

17/01/2018

07/02/2018

I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre vengono

141/APRILE

14/02/2018

07/03/2018

142/MAGGIO

11/04/2018

02/05/2018

143/SETTEMBRE

13/06/2018

04/07/2018

144/OTTOBRE

22/08/2018

05/09/2018

N. 592 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento:

trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio


Prezzi

Tecnologie italiane trainate dall'export

A cura della Redazione

04  Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018


Prezzi

I dati relativi al primo trimestre del 2018 parlano chiaro: questo sarà un anno positivo per le tecnologie dedicate www. woodfinishing.it alla industrie del mobile e alla lavorazione del legno e dei suoi derivati. Lo conferma la tradizionale indagine trimestrale di Acimall, l’associazione confindustriale di settore, ritraendo un primo trimestre 2018 che conferma l’ottimo andamento del 2017, un anno che si è concluso, come noto, con un valore della produzione in crescita di ben il 10,5 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti, per un valore di 2,27 miliardi di euro, record storico del comparto. Ebbene, il periodo gennaio-marzo ribadisce l’ottimismo, rivelando una crescita di un ulteriore 19,2 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2017. L’export si conferma ancora una volta assolutamente trainante (più 22,1 per cento sul primo trimestre dello scorso anno), mentre il mercato interno cresce di un certamente meno entusiasmante 3,7 per cento. Se per quanto riguarda le vendite oltre confine basta ricordare la nostra oramai consacrata vocazione a rispondere alle domande degli utilizzatori di tutto il mondo, sull’Italia c’è da dire che il mercato mostra di essere in una stagione di “riflessione”, dopo il vero e proprio boom di investimenti dei mesi passati, sull’onda dei provvedimenti in materia di “Industria

Per consultare online l’evoluzione dei prezzi delle materie prime, visitate il portale:

4.0”. L’indagine dell'associazione confindustriale racconta che il carnet ordini è di 3,4 mesi (erano 3,6 nel trimestre precedente), mentre i prezzi dal primo gennaio mostrano una leggera crescita (0,6 per cento). L’indagine qualitatva L’indagine qualitativa sul trimestre rivela che per il 65 per cento del campione il trend della produzione è positivo (stazionario per il 29 per cento, in calo per il 6 per cento). L’occupazione è giudicata stabile dal 35 per cento del campione, in aumento dal 53 per cento, in diminuzione per il restante 12 per cento. Le giacenze sono stabili per il 65 per cento degli intervistati, in crescita per il 29 per cento, in diminuzione per il 6 per cento. L’indagine previsionale Dando una occhiata al futuro a breve termine, il 41 per cento degli intervistati scommette su un aumento degli ordini esteri, mentre per il 47 per cento saranno stazionari; in flessione per il 12 (saldo pari a più 29). Per quanto concerne il mercato interno, è fiducioso il 23 per cento degli intervistati; il 65 per cento prevede che le vendite entro i confini saranno stabili, il 12 per cento è convinto che diminuiranno (saldo pari a più 11).

Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018  05


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Norme tecniche

Prova di trazione di film di vernice liberi

Come interpretare i risultati e quali sono i limiti del test

08  Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018

Alessia Matellon - Catas


Norme tecniche

PREMESSA I l gruppo di lavoro WG02 del Comitato Tecnico TC139 del CEN (Comitato Europeo di Normazione) sta elaborando gli ultimi ritocchi ad una norma che descrive il metodo di esecuzione della prova di trazione per film di vernice liberi. Dai film ottenuti con la stesura delle vernici, si ricavano provini sagomati (a forma di “osso di cane”) che vengono sottoposti a prove di trazione per determinarne le caratteristiche meccaniche. Dall’analisi dei risultati ottenuti con una serie di prove condotte su diverse campionature di vernici, è emersa una mancanza di univocità nell’interpretazione dei dati. Il presente articolo quindi ha lo scopo di presentare alcune nostre considerazioni. LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO Catas, assieme al laboratorio tedesco WKI di Braunschweig, ormai da alcuni anni ha elaborato ed attivato una certificazione di prodotto comune per i cicli di verniciatura di elementi in legno per usi esterni, nella quale regolamento, metodi e requisiti sono condivisi da entrambi gli istituti. I due enti hanno condiviso le proprie conoscenze per realizzare tale certificazione, e tra i metodi proposti dal WKI, c’era anche quello della valutazione dell’elasticità del film di vernice, mediante una procedura interna che descriveva una prova di trazione. Nonostante alcuni aspetti di metodica e di interpretazione dei risultati da migliorare, il metodo era stato inserito nel processo di certificazione. Dato l’utilizzo nel tempo di tale procedura e la costante valutazione delle sue potenzialità e criticità, il metodo è approdato al CEN (Comitato Europeo di Normazione); la forma del documento è sostanzialmente stabilita, anche se la discussione riguardo all’interpretazione dei risultati sembra perdurare. LA PROVA DI TRAZIONE Prima di approfondire alcuni aspetti, è utile fare alcuni cenni alla teoria delle prove di trazione. Grafico 1 - Tipica situazione di prodotto deformabile, quale può essere ad esempio un polimero

Le caratteristiche a trazione di un materiale sono valutabili attraverso un grafico sforzo/deformazione. Un materiale sottoposto a trazione può fornire un grafico diverso a secondo della sua duttilità. Il grafico 1 rappresenta una tipica situazione di prodotto deformabile quale può essere ad esempio un polimero. Nel grafico 2 sono messi a confronto materiali diversi: la curva “a” rappresenta ad esempio un materiale rigido (es: ceramica, vetro), le curve “b” e “c” sono date da materiali plastici; la curva “d” da elastomeri. Temperatura e velocità di prova possono influire sulle prestazioni a trazione di un polimero (termoplastico). Per quel che riguarda le vernici, bisogna fare una distinzione tra la valutazione dell’elasticità e del punto di rottura. Come risultato della prova solitamente si considera il punto di rottura (cfr. grafico 1), ma ciò che ci sentiamo di dover chiarire è che il punto di rottura non identifica l’elasticità di una vernice. Per definizione l’elasticità è la proprietà di un materiale sottoposto a sollecitazioni di deformarsi e di riassumere la sua forma originale (o quasi) al cessare di tali sollecitazioni. Tale proprietà, nei grafici qui proposti, è identificata nel tratto iniziale della curva sforzo-deformazione (zona a comportamento lineare). Tecnicamente il risultato numerico viene denominato "Modulo di elasticità" o "Modulo di Young", che rappresenta il rapporto tra sforzo e deformazione in questa porzione di curva (cioè la sua pendenza) ed è espresso in MPa. Considerando che stiamo trattando vernici per legno, le valutazioni e le considerazioni sulle loro deformazione vanno fatte in abbinamento ai movimenti del legno, che di fatto è il supporto sul quale vengono applicate. Facciamo un esempio abbastanza severo: se prendiamo un elemento con taglio tangenziale largo 100 mm, che subisce una variazione di umidità del 10% e considerando un coefficiente di variazione di 0,4% per ogni punto percentuale di umidità assorbito o perso dal legno, otteniamo un movimento del legno di circa 4 mm, che rappresenta una deformazione sulla larghezza del 4%. E’ naturale che sorga un dubbio in merito alla scelta dell’allungamento percentuale a rottura come risultato della prova. Perché studiare l’ultima parte del grafico, dove le deformazioni mediamente raggiungono ed oltrepassano il 100% di allungamento e non concentrarsi sulla prima parte della curva? A fronte di questa considerazione quindi, i requisiti andrebbero rivalutati? Probabilmente sì. Molto probabilmente ciò che il normatore vuole studiare e tenere sotto controllo è il fenomeno delle rotture dei film, che possono verificarsi nel tempo per cercare di limitarle o prevenirle. Professione Verniciatore del Legno  09


Norme tecniche

Da qui la necessità di invecchiare il film, per valutare le differenze tra la condizione iniziale e la condizione del film invecchiato. Come Catas abbiamo affrontato la questione con interesse, data l’importanza che la definizione di requisiti ha per la certificazione di prodotto.

RISULTATI DEI TEST Nella tabella 1 sono riportati i risultati di diverse vernici di finitura per esterni: mordenzate o semi trasparenti e colorate (tutte finiture bianche). Si sono messi a confronto i risultati del modulo di elasticità e l’allungamento a rottura, entrambi prima e dopo invecchiamento artificiale con lampade UV. L’invecchiamento è stato eseguito con due cicli da 168 ore ciascuno, secondo EN 927-6. Innanzitutto è stata fatta distinzione tra vernici pigmentate bianche e non. Le vernici bianche sono identificate con le celle di colore azzurro. Partendo dal principio che più alto è l’allungamento percentuale a rottura, più è resistente il film e più alto è il modulo di Young, più il film è rigido, è interessante realizzare che non sempre a seguito dell’invecchiamento si ottiene l’irrigidimento del film (cfr campioni: 2, 3, 4, 5, 16, 17), tanto che il modulo di Young diminuisce a fronte dell’invecchiamento, anziché aumentare e, allo stesso tempo, l’allungamento a rottura aumenta. Comportamento inverso ottengono le vernici 8, 12 e 14, dove le due proprietà denotano comportamenti inversi: nel primo caso si ha l’aumento sia di allungamento che di modulo di elasticità, nelle vernici 12 e 14 entrambi si riducono.

Tabella 1 - Estratto dei risultati del test di trazione su vernici per esterni prima e dopo invecchiamento

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Norme tecniche

Tabella 2. Estratto dei risultati utili.

Da questi dati, si direbbe che l’invecchiamento artificiale di due settimane non sia stato sufficiente ad invecchiare il film e, si sarebbe dovuto continuare l’esposizione, per poterlo fare significativamente. Estrapoliamo i risultati a noi utili per questa attività e valutiamo la tabella 2. Qui, appare subito interessante il fatto che le vernici bianche siano più sensibili all’invecchiamento; le modifiche nelle proprietà meccaniche sono consistenti, sia nel modulo elastico, sia nel punto di rottura. Delle semitrasparenti, troviamo che le vernici 1 e 11 sono quelle il cui modulo elastico subisce una mag-

gior aumento dopo l’invecchiamento, che si conferma con la riduzione significativa del punto di rottura. Tali tendenze però non sono confermate da altre vernici (es. vernici 10 e 7…). In tabella 3 riprendiamo in esame tutte le vernici provate e notiamo che le vernici con più alto valore di modulo elastico iniziale hanno un allungamento a rottura inferiore al 100% (cfr. es. vernici 2, 14 e 16). Le vernici 8 e 11 dimostrano un comportamento elastico maggiore (moduli di Young iniziali più bassi), ma il loro allungamento a rottura iniziale supera in entrambi il 100%.

Tabella 3. Confronto dati.

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Norme tecniche

La vernice 8 perde considerevolmente elasticità dopo l’invecchiamento (modulo di Young iniziale <finale), ma si potrebbe dire che si mantiene in termini di allungamento a rottura. Anche l’osservazione dei provini dopo il test, oltre al grafico, ci può aiutare a comprendere il comportamento del film a trazione. Le foto 1 e 2 sono esplicative del comportamento alla trazione di film di vernici. CONCLUSIONI La prova di trazione dei film di vernice è un test i cui dati vanno sicuramente studiati singolarmente. In questo lavoro è stato utile il confronto tra diverse vernici e tale dovrebbe essere sempre. Al momento, a mio avviso, non è possibile classificare una vernice per singolo aspetto, sia esso l’allungamento percentuale a rottura, sia esso il modulo di elasticità, ma vanno presi in considerazione entrambi. Dal nostro studio si desume inoltre che non sempre due settimane di invecchiamento artificiale sono sufFoto 1. Esempio di campioni dal comportamento rigido.

ficienti ad invecchiare il film, tanto da poterne valutare una riduzione delle prestazioni elastiche. Sicuramente però, quando si evidenzia un irrigidimento significativo post invecchiamento di due settimane, le vernici potrebbero essere classificate meno prestanti rispetto ad altre. La valutazione della perdita di prestazioni meccaniche dopo invecchiamento, a quel punto potrebbe richiedere maggior tempo e divenire più dispendioso. Per ciò che riguarda il metodo, inoltre, ritengo che taluni aspetti della prova non possano essere prefissati: la velocità di prova gioca ruolo fondamentale per la definizione del modulo di elasticità. Non può essere un dato fisso e va modulato in funzione di prove preliminari sulla vernice da testare al fine di ricavarne dati ripetibili. Al momento Catas sta considerando di rivalutare i requisiti riguardo l’elasticità dei film liberi nella certificazione di cicli di verniciatura per esterni e di non contemplare momentaneamente tale caratteristica nel regolamento.

Foto 2. Esempio di campioni dal comportamento elastico.

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Dati economici

I numeri del settore legno-arredo

FederlegnoArredo rappresenta un mercato che, con 41,5 miliardi di euro di fatturato alla produzione nel 2017 (piÚ 2,2 per cento rispetto all’anno precedente) e oltre 320mila addetti contribuiscono per il 5 per cento al PIL nazionale, con esportazioni pari a 16,3 miliardi di euro..

A cura della redazione

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Incentivi

Chiarimenti sull’iperammortamento

L’ultima circolare ministeriale fornisce ulteriori istruzioni applicative della disciplina agevolativa.

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A cura della redazione


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Legislazione

Dlgs 183: si cambia aria?

Il D.Lgs.15.11.2017, n. 183 ha modificato la Parte Quinta del Testo Unico Ambientale, che riguarda le emissioni in atmsofera.

Franco Giacomin, Funzionario di P.O. Emissioni in Atmosfera ed Autorizzazioni Integrate Ambientali Provincia di Treviso

Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018  21


Legislazione

LA LEGGE DELEGA DEL 12.8.2016, N. 170 - OBIETTIVI DELL’INTERVENTO NORMATIVO Il recepimento della Direttiva UE 2015/2193 del 25.11. 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi (G.U. dell’Unione Europea del 28.11.2015) era da recepire entro il 19.12.2017. Questa scadenza è stata l’occasione per il riordino della disciplina degli stabilimenti che producono emissioni in atmosfera prevista nella Parte Quinta del D.Lgs.3 aprile 2006, n. 152 con l’aggiornamento, in particolare, dei valori limite di emissione. La proposta di una nuova classificazione delle sostanze inquinanti a partire dal vigente sistema europeo di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze pericolose (regolamento CE n. 1272/2008 - CLP Classification Labellingand Packaging) non è stata accolta. Rimane quindi la difficoltà di applicare valori limite di emissione, per i nuovi impianti o per le modifiche di quelli esistenti, in carenza di una specifica normativa nazionale o regionale. L’art. 5 del D.Lgs.183/2017 prevede la possibilità che il coordinamento istituito presso il Ministero dell’Ambiente possa, sentiti gli altri Ministeri ed associazioni di categoria, predisporre gli atti necessari alla revisione dei limiti. ART. 268 GG-BIS - DEFINIZIONI Medio impianto di combustione: impianto di combustione di potenza termica nominale pari o superiore a 1 MW e inferiore a 50 MW, inclusi i motori e le turbine a gas alimentato con i combustibili previsti in Allegato X alla Parte Quinta o con le biomasse rifiuto previste all’allegato II alla Parte Quinta.

Esistente: messo in esercizio prima del 20.12.2018, nel rispetto della normativa all’epoca vigente o previsto in una autorizzazione (emissioni, AUA, AIA) che il gestore ha ottenuto o alla quale ha aderito primadel 19.12.2017. Nuovo: il medio impianto di combustione che non rientra nella definizione precedente. ART. 273-BIS - MEDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE Non costituiscono medi impianti di combustione: - impianti i cui gas di combustione sono utilizzati per il riscaldamento diretto, essiccazione o qualsiasi altro trattamento di oggetti o materiali (es. forni da riscaldo e trattamento termico); - impianti di post combustione per la depurazione dell’effluente gassoso; - dispositivi tecnici utilizzati per la propulsione di un veicolo, nave o aeromobile; - turbine a gas e motori a gas e diesel usati su piattaforme off-shore; - impianti per riscaldamento a gas diretto di spazi interni di uno stabilimento per il miglioramento delle condizioni degli ambienti di lavoro; - dispositivi di rigenerazione dei catalizzatori di cracking catalitico; - dispositivi di conversione del solfuro di idrogeno in zolfo; - reattori utilizzati nell’industria chimica; - batterie di forni per il coke; - cowpers degli altoforni; - impianti di cremazione; - impianti di raffineria per la produzione di energia; - caldaie di recupero nelle installazioni della pasta di legno;

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Legislazione

- impianti di combustione destinati ad installazioni di macchine mobili non stradali; - impianti di incenerimento o coincenerimento. ART. 273 BIS – L’ADEGUAMENTO DEI MEDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE Gli impianti esistenti aventi p.t.n. uguale o superiore a 1 MW e quelli che prima non erano soggetti all’obbligo dell’autorizzazione vanno autorizzati ai sensi dell’art. 269 o artt. 208/214 (per le biomasse rifiuti) o A.I.A. Possono essere oggetto di autorizzazioni generali adottate secondo quanto previsto dall’art. 272, comma 3-bis. I medi impianti di combustione esistenti si adeguano ai Valori Limite dell’All. I Parte entro il: - 1/1/2030 quelli con p.t.n. ≤ 5 MW; - 1/1/2025 quelli con p.t.n. > 5 MW. I valori limite di emissione da raggiungere con l’adeguamento sono, a parità di combustibile, inferiori a quelli vigenti prima del 19.12.2017 (vedi tab. II). Almeno 2 anni prima della scadenza il gestore presenta istanza di autorizzazione (A.I.A., art. 269, art. 208 o art. 214 o adesione alla generale) o una comunicazione se i V.L. previsti nella autorizzazione vigente sono già allineati con quelli dell’Allegato I. La domanda deve contenere anche le informazioni di cui all’All. I parte IV-bis. L’adeguamento può essere previsto nelle domande di rinnovo periodico dell’autorizzazione presentate prima del termine di due anni. Fino alla data di adeguamento vanno rispettati i V.L. delle vigenti autorizzazioni e, per i medi impianti di combustione prima sotto soglia (All. IV Parte I), quelli

eventualmente previsti dai Piani o Programmi (regionali) di Tutela di Qualità dell’Aria. Ai fini della determinazione della potenza termica nominale, in base alla quale stabilire i V.L., si considerano come un unico impianto i medi impianti di combustione localizzati nello stesso stabilimento e le cui emissioni risultano convogliate o convogliabili ad un solo punto di emissione sulla base di una valutazione delle condizioni tecniche svolta dall’autorità competente con i criteri già definiti dall’art. 270 qui riassunti: - caratteristiche tecniche e costruttive simili; - caratteristiche chimico-fisiche delle emissioni omogenee; - destinati a specifiche attività tra loro identiche. Non vanno considerati nella sommatoria gli impianti di riserva (non di supporto) se funzionano in alternativa all’impianto principale. Sono possibili deroghe al rispetto dei V.L. stabiliti dall’allegato I per impianti esistenti e nuovi che funzionano meno di 500 ore/anno . Il rispetto del numero di ore operative dichiarate va calcolato come media mobile su ciascun periodo di 5 anni (esistenti) e di 3 anni (nuovi) dalla data di rilascio dell’autorizzazione con l’obbligo di comunicare (entro il 1 marzo di ogni anno) la registrazione delle ore effettive (a partire dal secondo anno) utilizzate nell’anno precedente. Per i medi impianti di combustione soggetti a deroga i V.L. non possono essere meno restrittivi di quelli vigenti prima del 19.12.2017. Sono possibili proroghe (al 1/1/2030) per l’adeguamento ai V.L. di medi impianti di combustione esistenti con p.t.n. > 5 MW a servizio di: - impianti pubblici di teleriscaldamento dove almeno il 50% del calore utile prodotto viene veicolato in rete;

Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018  23


Legislazione

- turbine a gas o motori nelle stazioni di compressione di gas (NOx). Per ottemperare alla normativa sono schematicamente necessari tre passaggi. 1) Identificare i medi impianti di combustione esistenti nello stabilimento. 2) Verificare con il criterio di somma delle potenze termiche nominali: - la scadenza per l’adeguamento; - i valori limite alle emissioni da garantire con l’adeguamento; - le modalità di adeguamento. 3) Inoltrare nei termini stabiliti dalla Legge o dall’eventuale calendario predisposto dall’a.c. la domanda di autorizzazione o la comunicazione che attesta il rispetto dei V.L. e l’eventuale richiesta di deroga ai V.L. o alle tempistiche di adeguamento. ART. 269 - AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA PER GLI STABILIMENTI Le emissioni diffuse oggetto di apposite prescrizioni, anche gestionali, per assicurarne il contenimento sono solo quelle su cui l’a.c. valuti necessario intervenire. L’autorità competente per il controllo è autorizzata ad effettuare presso gli stabilimenti tutte le ispezioni che ritenga necessarie per accertare il rispetto dell’autorizzazione. Il gestore fornisce a tale attività la collaborazione necessaria per i controlli,

anche svolti mediante l’attività di campionamento e analisi e raccolta di dati e informazioni, funzionali all’accertamento del rispetto delle disposizioni della parte quinta del presente decreto. Il gestore assicura in tutti i casi l’accesso in condizioni di sicurezza, anche sulla base delle norme tecniche di settore, ai punti di prelievo e di campionamento. L’art. 452-septies c.p. “Impedimento del controllo”, prevede che “…salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, negando l'accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l'attività di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.” ART. 271 - VALORI LIMITE DI EMISSIONE E PRESCRIZIONI PER GLI IMPIANTI E LE ATTIVITÀ Al fine dell’individuazione dei V.L. di emissione possono essere considerati: - i Piani Regionali di Qualità dell’Aria; - l’applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili; - i BAT - AEL e le tecniche previste nelle conclusioni sulle BAT pertinenti per tipologia di impianti e attività, anche se riferiti ad installazioni A.I.A. L’accertamento del rispetto dei V.L. di emissione può essere effettuato anche utilizzando i dati di un sistema di monitoraggio in continuo (S.M.E.) qualora la sua installazione sia prevista dalla normati-

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va nazionale o regionale o se tale utilizzo è previsto dall’autorizzazione. In questa ipotesi il sistema S.M.E. deve essere conforme all’Allegato VI e rispettare le procedure di garanzia di qualità stabilite dalla norma UNI EN 14181:2015 dal titolo: “Emissioni da sorgente fissa - Assicurazione della qualità di sistemi di misurazione automatici” progettata per essere utilizzata su sistemi di monitoraggio che siano certificati in conformità alla serie di norme europee EN 15267. ART. 272 - ATTIVITÀ SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE GENERALE L’ a.c. può predisporre apposite prescrizioni finalizzate a predefinire i casi e le condizioni in cui il gestore è tenuto a captare e convogliare le emissioni diffuse di cui all’art. 270. Al di fuori di tali casi e condizioni non si applica l’art. 270 agli impianti soggetti ad autorizzazione generale (es. lavorazioni materie plastiche). In stabilimenti dotati di un’autorizzazione prevista dall’art. 269 è ammessa, previa procedura di adesione, l’installazione e l’avvio di attività previsti nelle autorizzazioni generali, purchè la normativa regionale o le autorizzazioni generali stabiliscano requisiti e condizioni volti a limitare il numero massimo o l’entità delle modifiche effettuabili mediante tale procedura per singolo stabilimento. L’a.c. provvede ad aggiornare l’autorizzazione prevista dall’art. 269 sulla base dell’avvenuta adesione. L’ autorizzazione generale si applica a chi vi ha ade-

rito, anche se sostituita da successive autorizzazioni generali, per un periodo pari a 15 anni successivi all’adesione. Non hanno effetto su tale termine le domande di adesione relative alle modifiche dello stabilimento. Alla domanda di adesione il gestore può allegare la comunicazione di messa in esercizio prevista dall’art. 269, c. 6 che può avvenire solo dopo 45 giorni dalla domanda. Le domande di adesione per i medi impianti di combustione devono contenere tutti le informazioni previste in allegato I, parte IV-bis alla parte quinta. L’a.c. provvede, almeno ogni 15 anni, al rinnovo delle autorizzazioni generali. Art. 272, comma 4 - Attività soggette ad autorizzazione generale Dal 19.12.2017 non possono servirsi dell’autorizzazione generale le attività ove si utilizzano le sostanze o le miscele con le indicazioni di pericolo H340, H350, H350i, H360D, H360F, H360FD, H360Fd e H360Df. Attività autorizzate dopo il 19.12.2017. Nel caso in cui, a seguito della modifica della classificazione di sostanza, uno o più impianti o attività ricompresi in autorizzazioni generali siano soggetti al divieto previsto al presente comma, il gestore deve presentare all’a.c., entro 3 anni dalla modifica della classificazione, una domanda di autorizzazione ai sensi dell’art.

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269. Attività autorizzate prima del 19.12.2017: Se uno o più impianti o attività ricompresi nelle autorizzazioni generali risultino soggetti al divieto (di cui all’art. 272, c.4) il gestore deve presentare, entro 3 anni, domanda di autorizzazione ordinaria ai sensi dell’art. 269. (es. alla Formaldeide H 350 dal 1/1/2016). In caso di mancata presentazione domanda di autorizzazione lo stabilimento si considera in esercizio senza autorizzazione. Art. 272, comma 5 - Attività soggette ad autorizzazione generale Il Titolo I non si applica: - agli stabilimenti destinati alla difesa nazionale: - alle emissioni da sfiati e ricambi d’aria esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro in relazione alla temperatura, umidità ed ad altre condizioni attinenti al microclima di tali ambienti; - alle valvole di sicurezza, dischi di rottura e altri dispositivi destinati a situazioni critiche o di emergenza (salvo quelli disciplinati nell’autorizzazione). Il Titolo I si applica: - ai punti di emissione specificatamente destinati all’evacuazione di sostanze inquinanti dagli ambienti di lavoro; - agli impianti che, anche se messi in funzione in caso

di situazioni critiche o di emergenza, operano come parte integrante del ciclo produttivo dello stabilimento; - agli impianti destinati alla difesa nazionale in cui sono ubicati medi impianti di combustione. ART. 272- BIS - EMISSIONI ODORIGENE La normativa regionale o le autorizzazioni possono prevedere misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli stabilimenti di cui al Titolo I. Tali misure possono anche includere, ove opportuno, alla luce delle caratteristiche degli impianti e delle attività presenti nello stabilimento e delle caratteristiche della zona interessata, e fermo restando, in caso di disciplina regionale, il potere delle autorizzazioni di stabilire valori limite più severi con le modalità previste dall’art. 271: - V.L. di emissione espressi in concentrazione (mg/ Nm3) per le sostanze odorigene; - prescrizioni impiantistiche e gestionali e criteri localizzativi per impianti e per attività aventi un potenziale impatto odorigeno, incluso l’obbligo di attuazione di piani di contenimento; - procedure volte a definire, nell’ambito del procedimento autorizzativo, criteri localizzativi in funzione della presenza di ricettori sensibili nell’intorno dello stabilimento; - criteri e procedure volti a definire, nell’ambito del procedimento autorizzativo, portate massime o con-

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centrazioni massime di emissione odorigena espresse in unità odorimetriche (OUE/m3 o OUE/s) per le fonti di emissioni odorigene dello stabilimento; - specifiche portate massime o concentrazioni massime di emissione odorigena espresse in unità odorimetriche (OUE/m3 o OUE/s) per le fonti di emissioni odorigene dello stabilimento. EMISSIONI DI C.O.V. – ART. 275, COMMA 6 (COME MODIFICATO DAL D.LGS. 15.11.2017, N. 183 E DALLA LEGGE 20.11.2017, N. 167) L’autorizzazione indica il consumo massimo teorico di solvente e l’emissione totale annua conseguente all’applicazione dei valori limite di cui al comma 2, individuata sulla base di detto consumo, nonché la periodicità dell’aggiornamento del piano di gestione di cui alla parte V dell’allegato III alla parte quinta del presente decreto. Al fine di ammettere l’applicazione di valori limite espressi come emissioni totali equivalenti, ai sensi della parte V dell’Allegato III alla parte quinta del presente decreto, negli stabilimenti caratterizzati da elevate soglie di consumo di solventi, l’a.c. valuta anche, tenuto conto delle specifiche attività degli stabilimenti oggetto di autorizzazione, la sussistenza della possibilità di assicurare un efficace controllo sul rispetto di tali valori.

ART. 294 - PRESCRIZIONI PER IL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE Gli impianti disciplinati dal Titolo I, eccettuati quelli previsti dall’allegato IV, parte I, devono essere dotati di un sistema di controllo della combustione che consenta la regolazione automatica del rapporto aria/ combustibile. Gli impianti disciplinati dal Titolo II con p.t.n. , per singolo focolare, superiore a 1,16 MW o p.t.n. complessiva superiore a 1,5 MW e dotati di singoli focolari di p.t.n. non inferiore a 0,75 MW, devono essere dotati di un sistema di controllo della combustione che consenta la regolazione automatica del rapporto aria/combustibile. Biomasse rifiuto previste all’Allegato II alla Parte Quinta Rifiuti vegetali derivanti da attività agricole e forestali. Rifiuti vegetali derivanti dalle industrie alimentari di trasformazione, se l’energia termica è recuperata. Rifiuti vegetali fibrosi della produzione di pasta di carta grezza e della produzione di carta dalla pasta, se gli stessi sono coinceneriti sul luogo di produzione se l’energia termica è recuperata. Rifiuti di sughero Rifiuti di legno ad eccezione di quelli che possono contenere composti organici alogenati oi metalli pesanti, a seguito di un trattamento o di rivestimento, inclusi in particolare i rifiuti di legno, ricadenti in questa definizione, derivanti dai rifiuti edilizi e di demolizione.

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Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (defini28

zione e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si fonda sulla chiara e trasparente distin-

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zione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.

In questo numero

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Oece Nuova Sivam Adler Zetagi Sayerlack Finiture Remmers Giardina Ica


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FINITURA LUCIDA BIANCA ESENTE DA AROMATICI OECE 218-9005/95

La finitura PU bianca 218-9005/95, realizzata per l’arredamento di interni, è esente da sostanze chimiche aromatiche e caratterizzata da eccellente copertura, ottima distensione, rapidità di essiccazione. Può essere applicata sia a velo che a spruzzo automatico, direttamente su carta melamminica carteggiata. E’ caratterizzata da una mano morbida e scivolosa. Grazie all’assenza di sostanze chimiche aromatiche, il prodotto non presenta in etichetta il pittogramma di rischio di tossicità a lungo termine. La carta melamminica deve essere carteggiata con carta di diversa finezza, fino alla 600. Su supporto carteggiato accuratamente la prima mano può essere anche di 200-300 gr/m².

Il prodotto è accatastabile già dopo 2-3 ore a 20°C. Il ciclo di verniciatura è così composto: - da finitura 218-9005/95; - catalizzatore 812-20 al 100%; - diluente 922-03 al 30-70%. La rapidità di essiccazione rende possibile un sistema lucido rapido con ottima copertura e corpo. L’eccellente adesione conferisce resistenza agli urti, le buone resistenze chimiche resistenza ai liquidi freddi e l’ottima durezza superficiale resistenza al graffio. Fonte: Oece Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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SINERGIA TRA NUOVA SIVAM E B&B INFISSI La B&B Infissi di Venturina Terme, in provincia di Livorno, è un’azienda dinamica e concreta, che dal ’95 ad oggi ha saputo evolversi da semplice falegnameria artigiana dedicata al recupero degli infissi, sino a diventare un importante punto di riferimento nella progettazione, produzione ed installazione di infissi certificati in legno e legno-alluminio per tutta la Toscana. Oltre agli infissi, l’azienda si occupa anche di porte, portoni, sistemi oscuranti, scorrevoli, serre solari e arredamento su misura. Alioscia Riva, del laboratorio vernici per legno Sivam, dice dell'azienda di Venturina: "B&B punta sulla qualità, ogni prodotto viene curato nel minimo dettaglio." Il loro sito dichiara a chiare lettere: “Scegliamo personalmente le materie prime, perché non ci piacciono le brutte sorprese.” La materia prima è al centro della buona riuscita del prodotto, quindi, oltre alla selezione di legnami di

prima scelta e certificati, molta è l’attenzione posta sulla scelta delle vernici. “Verniciatura a spruzzo o laccatura, trasparente o coprente, all’acqua o solvente, abbiamo tante soluzioni ma un’unica certezza, il risultato finale sarà eccellente”. Un ciclo di verniciatura ha almeno tre mani: impregnante, fondo, carteggiatura, finitura. Viene posta attenzione agli spessori di verniciatura. Questa politica ha premiato l’azienda, che nell’ultimo anno ha incrementato il proprio business di circa il 20%. Dal sito di B&B il perfetto incipit per descrivere la collaborazione instauratasi fra il laboratorio vernici per legno di Nuova Sivam, diretto da Gian Piero Ripamonti, e il reparto verniciatura di B&B infissi. La collaborazione è nata dall’esigenza dell’azienda di avere un’essiccazione in tempi più brevi e per i propri prodotti, requisito essenziale che permette l’installazione del serramento in tempi rapidi rispetto alla sua verniciatura, fase ultima della produzione.

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Quindi la ricerca del laboratorio Sivam si è concentrata su un prodotto con uno spunto maggiore in termini di rapidità di essiccazione, con proprietà più performanti per quanto riguarda l’accatastabilità e con una reticolazione superficiale migliore rispetto al prodotto standard. La stretta collaborazione fra le due aziende è stata proficua e ha dato vita a due prodotti che fanno ora parte integrante della linea di produzione di B&B infissi: LWY813 Trasparente - nuanzato e LWY681 Bianco, entrambi prodotti tixotropici 30 gloss, che a loro volta hanno dato vita ad una serie di prodotti Sivam con analoghe caratteristiche. L’esperienza è conferma della politica aziendale di Nuova SIVAM, tesa a dare massima assistenza al cliente nel soddisfacimento delle proprie esigenze tecniche.

Fonte: Nuova SIvam Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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UN SOLO PRODOTTO PER SODDISFARE MOLTE ESIGENZE: BLUEFIN SMART Da sempre uno degli obiettivi principali inseguito dai produttori di vernici è stato quello di formulare e mettere sul mercato il “prodotto perfetto”. Un prodotto facile da applicare, versatile, in grado di dare risultati senza troppi accorgimenti o malizie da parte di chi lo applica. Con il nuovo prodotto BLUEFIN SMART, ADLER WERK sembra esserci finalmente riuscita. La formulazione di questo prodotto ha richiesto ai laboratori ADLER un enorme sforzo, per allontanarsi dall’idea dalle comuni dinamiche di utilizzo di tutti i prodotti vernicianti attualmente esistenti. Perché? I cicli di verniciatura più comuni prevedono l’utilizzo di due prodotti distinti, uno di fondo da applicare per primo ed uno di finitura da applicare per ultimo. Ci sono casi in cui, a tutto vantaggio della semplicità di utilizzo, il fondo e la finitura sono rappresentati dallo stesso prodotto definito “fondo a finire”, applicato in doppia mano: un’innovazione storica quando venne presentata. Oggi è tempo di una nuova rivoluzione: il prodotto in mano unica che sovverte le conoscenze classiche in quanto viene finito semplicemente con una carteggiatura. È come capovolgere completamente i cicli di verniciatura fino ad ora conosciuti ed applicarli al contrario, partendo dalla “fine” e con una singola applicazione. Nulla di sbagliato, non ci sono errori.

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ADLER BLUEFIN SMART è “smart” proprio per questo: non è un fondo e neanche una finitura, è “il” prodotto. Si parte con la classica carteggiatura del supporto grezzo, si applica una mano di ADLER BLUEFIN SMART, lo si lascia asciugare e lo si carteggia con una carta abrasiva a grana fine. Fatto! il lavoro è terminato. Ciò che stupisce ulteriormente è che il manufatto presenterà un aspetto naturale “non verniciato”, senza paragoni ed un riscontro tattile vellutato “soft touch”. Ma quale resistenza al graffio ed ai segni lucidi potrà mai presentare un prodotto del genere, in mano unica e per di più finito con una carta abrasiva anziché una finitura ultra resistente? Ecco l’altra grossa novità: BLUEFIN SMART è estremamente resistente ai segni lucidi, tanto da posizionarsi fra i migliori prodotti a solvente catalizzati, ed inoltre la sua opacità sarà la più bassa mai vista. Idoneo sia per legni di conifera che per quelle di latifoglia, senza il minimo timore di viraggi di colore o imperfezione dovute al tannino, in quanto la formulazione di BLUEFIN SMART è isolante. BLUEFIN SMART: provare per credere. Fonte: Adler Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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NUOVO CAMPIONARIO HOLZFREUND Zetagì ha realizzato una nuova versione del campionario dei cicli Holzfreund all'acqua, rendendo il più verosimile possibile la percezione del risultato finale; il nuovo campionario infatti contiene 14 tasselli di legno trattati con gli impregnanti della serie 681, che vanno dal neutro 681000 ai colorati nelle varie tonalità: Miele 681429, Castagno 681005, Larice 681194, Noce Chiaro 681128, Quercia 681322, Noce Rossiccio 681125, Noce 681001, Rovere Scuro 681008, Douglas 681002, Mogano 681006, Ebano 681007 e Verde 681116. I campioni riproducono nella maniera più reale il risultato ottenibile, ma nel momento dell'applicazione effettiva le proprietà del substrato e l'umidità del legno potranno influenzare la resa del prodotto. Vista la grande diffusione nel mercato internazionale il campionario è stato realizzato in due lingue: italiano ed inglese. La serie di impregnanti all'acqua 681000 è formulata con speciali resine idrodiluibili, di elevata qualità ed

è stata studiata appositamente per il trattamento di serramenti e infissi in legno di conifera come pino, pino finger joint, abete e pino lamellare, travi e perlinati in genere. Le ottime qualità di scorrimento consentono un'efficace penetrazione del prodotto, senza sollevare la fibra del legno. Per ottenere una buona resistenza agli agenti atmosferici, i supporti possono essere sovraverniciati con le finiture Holzfreund all'acqua, caratterizzate da una spiccata resistenza all’acqua e da una particolare durezza superficiale che, associate ad una buona elasticità del film e a un’aderenza elevatissima, permettono l’adattamento a qualsiasi variazione termico-climatica, garantendo una lunga durata e preservando l’alto livello estetico dei serramenti trattati. Fonte: Zetagi Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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ANTIGRAFFITI AZ41**/XX Forte della lunga tradizione d’eccellenza nella ricerca e nello sviluppo di prodotti per esterni, Sayerlack ha realizzato una serie di cicli di verniciatura all’acqua antigraffiti. Si tratta di prodotti altamente specialistici, che combinano un’ottima durabilità in esterno con alta resistenza a solventi, benzine, acidi e prodotti alcalini: proprietà necessarie al trattamento di superfici che risultino facili da pulire. Il sistema, che consente la facile rimozione dei graffiti, ottima durabilità nell’esposizione all’esterno e alta adesione, si compone di finiture bicomponenti (AZ4130/00 trasparente 30 gloss, AZ4180/00 trasparente 80 gloss e AZ4130/13 bianco 30 gloss) applicabili su una ampia varietà di essenze legnose. Le finiture sono pronte all'uso, non necessitano di diluizione e sono applicabili a spruzzo (tazza, airmix,

airless ed elettrostatico) su supporti grezzi o pretrattati di essenze legnose indicate per esterni. Il catalizzatore promuove l’adesione e la reticolazione necessaria a raggiungere le performance desiderate. Abbiamo sviluppato un’ampia gamma di prodotti antigraffiti, per rispondere a tutte le richieste di mercato e il vostro tecnico di zona è a disposizione per indicarvi il ciclo di verniciatura più indicato per le vostre esigenze. Tutti i prodotti antigraffiti sono pigmentabili con le paste agli ossidi di ferro trasparenti della serie XA4034/ XX e con le paste coprenti della serie XA2006/XX. Fonte: Sayerlack Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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FINITURE CHIUDE IN BELLEZZA L’APPUNTAMENTO MILANESE Finiture ha concluso con grande soddisfazione l’appuntamento milanese di Xylexpo 2018, la biennale internazionale delle tecnologie per la lavorazione del legno. Presente al padiglione 4 col suo stand di 140 metri quadri, ha esposto Pro Flow Evo 1, il nuovo sistema per l’impregnazione in linea di elementi di serramenti, candidata all’Innovation Awards per la categoria “Finitura delle superfici”; il robot automatico di spruzzatura RAS orizzontale e verticale con i

relativi sistemi di movimentazione. Positivo il bilancio di Finiture, che rileva un potenziale mercato in crescita in Asia ed America del sud. Significativo anche il ritorno della clientela dalla Grecia e promettente la conferma di richieste da parte del mercato interno, probabile sintomo di ripresa. Fonte: Finiture Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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REMMERS: CONOSCENZA, ESPERIENZA, COMPETENZA La Remmers ha sede a Löningen, nel nord della Germania, esattamente nel posto dove nacque 70 anni fa. Allora era una piccola impresa individuale che aveva sede in un garage, oggi è un’azienda che impiega più di 1500 persone ed è presente in tutta Europa, pur mantenendo il carattere di azienda familiare. Attualmente Remmers opera in più di 30 paesi europei, con una quota di esportazione superiore al 40 % e un fatturato globale di oltre 300.000.000 di euro, grazie a oltre 400 sistemi di prodotto orientati alla soluzione di problemi e a un’esperienza pluridecennale nelle maggiori aree tecniche del settore. Questo permette all’azienda di offrire un reale valore aggiunto nei rapporti di collaborazione. Remmers produce vernici per la protezione del legno all’esterno, sistemi di verniciatura per mobili e prodotti chimici per l’edilizia. Nella sede centrale è presente un laboratorio di Ricerca e Sviluppo, in cui operano oltre 100 professionisti, capaci di sviluppare prodotti su misura adatti alle diverse condizioni climatiche, alle legislazioni e ai processi di omologazione del Paese in cui vengono

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commercializzati. Per verificare la conformità e la qualità dei prodotti, è stato creato l’Istituto di Analisi Bernhard Remmers (BRIFA), un laboratorio indipendente accreditato, che garantisce l’assoluta neutralità nell’esecuzione di analisi e certificazioni, realizzati per una committenza composta da privati, architetti, imprese ed enti pubblici. Il gruppo Remmers è attivo su molti mercati diversi. I prodotti spaziano dalla protezione dell’edilizia, del legno e delle pavimentazioni, fino ai sistemi di verniciatura industriale. Tra i clienti ci sono artigiani, progettisti, grandi produttori di manufatti in legno, organizzazioni commerciali e committenti pubblici. Il portafoglio comprende sia prodotti per singole applicazioni, sia la completa progettazione e realizzazione di un progetto edilizio o di una linea di verniciatura industriale, formando team di specialisti per aree di competenza: lo scambio e il trasferimento di conoscenza con l’Accademia Bernhard Remmers, l’approccio integrato al progetto con Remmers Fachplanung, l’analisi e certificazione con l’Istituto di

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Analisi Bernhard Remmers. E, naturalmente, soluzioni di prodotto e di sistema con il marchio di riferimento Remmers. Costruire, restaurare e riparare sono le aree di competenza centrali di Remmers, fin dai tempi della fondazione. I requisiti e i campi di applicazione sono estremamente variegati. Dalla piccola villetta monofamiliare a grandi strutture industriali ed edifici di culto soggetti a tutela del patrimonio culturale, dall’impermeabilizzazione di cantine alla protezione del calcestruzzo e delle facciate passando per i sistemi di isolamento interno sostenibili: l’approfondita conoscenza delle norme e linee guida nazionali ed internazionali consente a Remmers di usare la propria esperienza pluridecennale per la protezione e il mantenimento del valore in edilizia, non solo fornendo prodotti e sistemi su misura e ad alto tasso d’innovazione, ma anche concetti e soluzioni complete per la protezione sostenibile di strutture edili di ogni tipo. In ambienti ad uso commerciale e industriale, quali stabilimenti di produzione, ambienti aperti al pubblico, così come per superfici soggette a sollecitazioni particolarmente elevate, ad esempio in ambienti agricoli, la conformazione del pavimento rappresenta un fattore di successo decisivo. Soprattutto per quanto

riguarda la sicurezza igienica e del lavoro e la durabilità del rivestimento non si possono fare compromessi. Superfici estese, sollecitazioni elevate e traffico pesante costituiscono requisiti elevati. Remmers offre una grande varietà di soluzioni per la protezione e l’estetica, sviluppata specificatamente per ciascun tipo di impiego, naturalmente con sistemi conformi alle normative in materia di salute e igiene, alle normative e linee guida dei singoli Paesi e muniti della relativa autorizzazione generale per uso in edilizia. Il legno è un materiale naturale che svolge un ruolo centrale nell’ambiente che ci circonda e nel lavoro quotidiano di molte aziende. Il suo calore e la sua naturalezza ne fanno un materiale sempre più usato da architetti e progettisti, sia per l’arredamento interno, ma anche per strutture esterne e l’arredamento di giardini. Fin dalle sue origini Remmers si è posta l’obiettivo di assicurare con i suoi prodotti e sistemi una protezione altrettanto naturale del legno come elemento costruttivo. Oggi sviluppiamo un ampio spettro di soluzioni per la protezione e la decorazione del legno basate su sistemi di verniciatura di alta qualità (dai pavimenti alle pareti, dall’esterno e all’interno, su oggetti singoli o superfici estesi), l’obiettivo è sempre unico: fornire soluzioni durature, sostenibili e di

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design. Quando un produttore leader in Europa nella protezione del legno occupa nuovi campi di competenza, dedicandosi con esperti altamente qualificati alle tecnologie superficiali per l’industria, allora nasce un forte legame per il futuro. Un legame tra la consapevolezza della tradizione e la forza dell’innovazione, tra presenza a livello regionale e contatti in tutto il mondo e, soprattutto, tra competenza artigianale e tecnologia produttiva industriale. Un grande punto di forza delle superfici prodotte con metodi industriali è l’adattamento dei prodotti vernicianti alle richieste specifiche dei partner: dal tipo di applicazione prevista, alla colorazione desiderata fino a caratteristiche della superficie finita. Insieme ai clienti e con il supporto di tecnici applicatori ed esperti di processi altamente qualificati, Remmers è in grado di sviluppare soluzioni perfettamente adattate a qualsiasi contesto produttivo. Per rimanere competitiva nel lungo periodo Remmers ha sin dall’inizio della sua storia investito in nuove tecnologie, e continua a farlo tutt’oggi. Ne sono testimonianza il nuovo stabilimento per la produzione di vernici all’acqua ed i due centri tecnici: - il centro tecnico per serramenti, presente direttamente in sede a Löningen e capace di simulare l’intero processo produttivo in condizioni reali e con mac-

chinari ed impianti all’avanguardia; - il centro tecnico di competenza per vernici per mobili, nella sede di Hiddenhausen, dove in origine si trovava la 3H, azienda leader nel settore, acquisita dal gruppo Remmers. Come per il centro tecnico serramenti, anche qui è possibile riprodurre qualsiasi sistema e simulare qualunque processo d’applicazione, grazie ad uno dei più moderni impianti di produzione di tutta Europa. A fianco dei due centri tecnici sono stati creati degli spazi per il ricevimento dei clienti, l’assistenza e la formazione: un servizio globale per il cliente, volto ad adeguare costantemente le prestazioni dei prodotti alle loro esigenze. Fiore all’occhiello, infine, il reparto logistica, con un centro logistico destinato ai mercati europei con oltre 20.000 posti pallet, processi semiautomatizzati ed un reparto specifico per le spedizioni espresse. Alla luce della forte crescita e delle richieste sempre maggiori da parte dei clienti, Remmers ha sviluppato la propria logistica integrata facendola diventare una delle competenze chiave dell’azienda. Tutti i processi aziendali, dall’approvvigionamento di materie prime alla distribuzione del prodotto finito, passando dalla produzione e dall’immagazzinamento, sono stati ottimizzati e coordinati tra di loro. Il risultato è la consegna in

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tempi brevissimi, indipendentemente dal luogo in cui viene effettuato l’ordine. Il concetto logistico 24h (consegna garantita entro 24 ore dall’ordine), è unico nel settore e ci ha premesso di ottenere considerevoli successi in Germania e nei paesi limitrofi. Efficienza e tecnologia hanno permesso a Remmers di ricevere, nel 2013, il prestigioso European Logistics Award. Processi decisionali efficaci, tempi di consegna brevi e vicinanza al cliente: è questo il segreto dei servizi Remmers. Con più di 400 consulenti specializzati e tecnici applicatori in tutta Europa, l’azienda dispone della più fitta rete di consulenza nel settore. I team di assistenza godono di una vasta esperienza e sono addestrati specificamente per le esigenze del mercato e dei clienti. Artigiani e progettisti, assistenza tecnica generale o consulenza specifica per singoli progetti: Remmers punta sulla cooperazione tra persone e vuole instaurare rapporti di collaborazione paritetici e duraturi. Conseguentemente viene offerta consulenza sull’utilizzo dei prodotti, pianificazione strategica, legislazione e norme, innovazione tecnologica e trend in materia di design. In Italia Remmers è presente dal 2010 con una filiale di proprietà, con sede a Bolzano, che può contare su un team di oltre 20 collaboratori, con esperienza

pluriennale nel settore della verniciatura del legno. Numerosi clienti hanno potuto sperimentare anche in Italia la qualità dei prodotti e dei servizi Remmers. Serramentisti, mobilieri e produttori di tetti e case in legno vengono quotidianamente raggiunti da una rete vendita composta da oltre 30 rivenditori, con un mercato prossimo al superamento del milione di litri annui venduti. Il punto di forza della filiale italiana è rappresentato da una squadra solida, multinazionale e orientata all’innovazione, con un’alta competenza tecnica e specifica del mercato del legno. Sia la struttura interna che i servizi verso il cliente coniugano il rigore tedesco e la flessibilità italiana, creando un mix d’eccellenza.

Fonte: Remmers Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018  39


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GIARDINA GROUP A XYLEXPO 2018 Giardina Group ha debuttato a Xylexpo: dopo la presentazione del marchio in occasione dell’ultima edizione di Ligna è stata infatti Milano a ospitare la prima partecipazione del gruppo, nato ufficialmente il 28 dicembre scorso con la firma dell’atto notarile che ha sancito la fusione di tre marchi storici dell’industria italiana della finitura (Mauri Macchine, Giardina Finishing e Ventilazione Italiana), in una grande fiera mondiale, con uno stand di 580 metri quadrati, il più grande allestimento nella storia delle aziende che sono entrate a far parte del gruppo, segno non solo che l’unione fa la forza, ma che il progetto perseguito per decenni da Giampiero Mauri, ha una sua ragione di esistere. “Questa nostra partecipazione a Xylexpo celebra, di fatto, la nostra volontà di dare continuità alla storia che nostro padre ha creato ha commentato Stefano Mauri, contitolare e responsabile commerciale Giardina Group – che per la prima volta non ha partecipato a Xylexpo, anche se sia a noi che a molti degli operatori che sono venuti a trovarci non è sembrato vero non incrociare il suo sorriso, la sua battuta pronta. Hanno però trovato uno stand importante, un ampio spazio dedicato alle macchine e alle tecnologie che rappresentano il lavoro fatto che abbiamo fatto in questi mesi per integrare al meglio le competenze dei marchi che oggi fanno

parte del gruppo”. Una nuova stagione che è iniziata con grande vigore, nella traccia della continuità, ma anche della volontà di compiere ulteriori passi in avanti, indispensabili se ci vuole competere in un mercato globale, sempre più alla ricerca di soluzioni innovative ed efficaci. Una struttura industriale che è in piena trasformazione: oggi Giardina Group ha una sede a Figino Serenza, nel complesso che fu di Giardina Finishing e dove si sono già realizzati importanti interventi di riqualificazione per ospitare i 60 addetti del gruppo. E a breve partirà un altro cantiere per la realizzazione di un nuovo show room di duemila metri quadrati, nella stessa area degli stabilimenti produttivi. “Io e mio fratello Riccardo – ha proseguito Stefano Mauri - sentiamo la necessità di mostrare in modo adeguato ciò che sappiamo fare. Le tecnologie si trasformano, l’offerta è sempre più complessa e i nostri clienti, gli utilizzatori vogliono capire esattamente cosa potranno fare con una determinata macchina, utilizzando certi prodotti, applicandoli secondo le loro consuetudini: da qui la scelta di investire nel Giampiero Mauri Innovation Centre, uno show room ma al tempo stesso un laboratorio per test e prove, spazi per incontri ed eventi formativi, oltre che di ospitalità.

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Un investimento importante, che permetterà di portare a un altro livello l’esperienza Giardina Group, anche dal punto di vista delle strutture e delle modalità di incontro e di confronto tecnologico con i clienti; un investimento a cui si guarda con tranquillità alla luce dei risultati conseguiti nel 2017, che ha visto un fatturato pari a 18 milioni di euro, con una crescita assolutamente importante rispetto ai 12,5 del 2016, e le previsioni per il 2018, che tutto indica potrebbe concludersi con un risultato attorno ai 20 milioni di euro. “I primi quattro mesi di quest’anno ci hanno permesso di firmare ordini per oltre 12 milioni di euro – ha proseguito Stefano Mauri – e se questa tendenza dovesse essere confermata potremmo tranquillamente andare oltre le nostre più rosee aspettative, per quanto sia nostra abitudine tenere i piedi per terra e fare un passo dopo l’altro”. Una crescita che è sostenuta da tutta una serie di fattori e di scelte strategiche: dall’ottimizzazione degli investimenti in nuovi strumenti gestionali e di supporto all’ufficio tecnico, dall’ammodernamento degli spazi produttivi alla ristrutturazione e ampliamento degli uffici, dal maggior impegno in settori diversi (dal vetro al fibro-cemento) alla definizione di partnership sul versante della stampa digitale. “A Xylexpo abbiamo raccontato tutto questo - ha concluso Stefano Mauri - la solidità delle nostre scelte e delle nostre tecnologie, la volontà di proseguire una storia oramai prossima ai “primi cinquant’anni” grazie a una squadra forte e coesa, nella quale entrano a pieno titolo i produttori di

vernici che sono stati al nostro fianco anche nelle cinque giornate di fiera; ogni giorno, infatti, uno di loro è stato protagonista con i propri prodotti del nostro “laboratorio in fiera” e i visitatori hanno avuto modo di vedere tutte le nostre macchine al lavoro con i prodotti di Ica, Ivm, Renner, Sherwin Willimas e Sirca”. Una parte consistente del grande stand di Giardina Group a Xylexpo 2018 è stato dedicato alle macchine: nove differenti tecnologie, a dimostrazione di quali e quante soluzioni oggi il gruppo possa offrire, forte delle diverse competenze ed esperienze confluite al proprio interno. “Abbiamo indubbiamente consolidato una maturità nuova - ha commentato Riccardo Mauri, contitolare e responsabile tecnico e di produzione del gruppo - dimostrando concretamente chi siamo oggi e cosa possiamo proporre agli utilizzatori, esponendo uno spaccato esaustivo del nostro programma di produzione. Una scelta strategica: così come a Ligna, nel 2017, decidemmo di puntare fortemente sul nostro nuovo marchio, che proprio in quell’occasione fece il proprio debutto ufficiale, così a Milano abbiamo scelto di mostrare quello che sappiamo fare, i processi nei quali sappiamo di poter offrire soluzioni vincenti. Lo stand è il coronamento del progetto di nostro padre Giampiero, che ha voluto fortemente che tutta la nostra storia, da Mauri Macchine a Ventilazione Italiana, fino a Giardina Finishing, potesse finalmente un giorno essere riunita in un unico, grande gruppo industriale capace di offrire qualsiasi tipo di tecnologia possa richiedere chi si occupa

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di verniciatura e finitura. Tutte le tecnologie presentate sono state perfettamente operative, così da permettere ai visitatori di sperimentare direttamente la qualità e l’efficacia delle tecnologie del gruppo. Dalla spruzzatrice più performante alla verniciatura di elementi per l’edilizia, dai forni dotati delle tecnologie più innovative alle spalmatrici, dai sistemi di appassimento Uv ai robot antropomorfi: abbiamo definito un catalogo completo, lavorando alla migliore integrazione delle tecnologie delle diverse aziende oggi parte del gruppo, disegnando una proposta coerente, indubbiamente la più vasta che un fornitore del nostro segmento può proporre al mercato. Xylexpo ha inaugurato, di fatto, una stagione di consolidamento e di innovazione anche a livello tecnico, definendo con ancora maggiore precisione su quali terreni il gruppo giocherà la propria partita. Nelle finiture dedicate al settore del legno e dell’arredo abbiamo oramai una competenza e una maturità che il mondo da tempo ci riconosce; abbiamo portato con successo il nostro know how anche nel mondo della verniciatura del serramento con la tecnologia del robot antropomorfo e i risultati sono ottimi: d’altra parte stiamo parlando di una modalità di applicazione dei prodotti vernicianti che frequentiamo dagli anni Novanta e che ora abbiamo semplicemente “adattato” alle specificità del serramento. E questa è solo una delle tante sfide sul tavolo dei tecnici di Giardina Group, che si è aggiunta al sempre più rilevante impegno nei processi dedicati al mondo del vetro, che nel 2017 ha portato ad alcune importanti realizzazioni, un segmento nel quale stiamo investendo molto e nel quale registriamo sviluppi rilevanti, con interessanti novità per l’anno in corso a proposito di stampa digitale, un percorso di crescita che verrà sviluppato con un importante partner industriale, competenze condivise che permetteranno nuove realizzazioni anche in altri settori, primo fra tutti, oltre a legno-arredo e vetro, il mondo sempre più coinvolgente del fibro-cemento e dei materiali compositi”. Le macchine esposte La “Dualtech 501 Dry” è da sempre una delle spruzzatrici più performanti della produzione Giardina Group. Permette un’applicazione a spruzzo di alta qualità per qualsiasi tipo di prodotto, dalle tinte ai fondi fino alle finiture, su qualsiasi superficie. E’ attrezzata con un tappeto da 2.000 millimetri di larghezza e garantisce un recupero ottimale del prodotto verniciante, grazie anche a un sistema di diffusione dell’aria particolarmente efficiente, che

consente di ridurre al minimo l’overspray. Da segnalare, fra le tante innovazioni di questa spruzzatrice, i miglioramenti apportati al sistema di filtrazione, che permette una durata ancora più lunga dei filtri. A Xylexpo è stata in funzione anche la spruzzatrice automatica “Dualtech 415-Sbc Air Dry”, anch’essa adatta alla applicazione a spruzzo di tinte, fondi e finiture su superfici lisce o sagomate. In questa spruzzatrice il tappeto è in Pvc, protetto da un sistema di “rivestimento” con un nastro di carta “usa e getta”. Sempre attuale la tecnologia “Mos-Micro onde selezionate”, che caratterizza una specifica famiglia di forni di essiccazione a firma Giardina Group. La tecnologia “Mos” nasce dalla selezione di uno specifico spettro di frequenze che lavorano con un spostamento definito dal punto medio. In altre parole, un apposito circuito elettronico permette l’emissione di energia in un range controllato e ne garantisce la migliore efficacia del processo. Un forno che emette radiazioni “3d”, ovvero in grado di agire sulla superficie del pezzo in essiccazione senza alcun limite di geometria e senza causare il riscaldamento dei materiali verniciati. La possibilità di controllare la potenza, modulandola dal 25 al 100 per cento, permette non solo la migliore gestione del processo, ma anche di risparmiare energia quando le potenze in gioco possono essere inferiori. Il tunnel di essicazione ad aria calda a percussione “GP-Jet” permette il trattamento di prodotti vernicianti su qualsiasi tipo di supporto: l’aria calda viene espulsa ad alta velocità attraverso speciali ugelli conici. Il forno è completato da una cappa in lamiera pressopiegata e verniciata, chiusa sulla parte superiore da pannelli mobili coibentati, e l’aria viene distribuita su tutta la lunghezza del tunnel, con un’apposita struttura di lamiera zincata a cui sono connessi i già ricordati ugelli conici, che ne accelerano la velocità di uscita, rendendo il sistema estremamente più performante. La spalmatrice a rulli “G02/05” è perfetta per l’applicazione di prodotti vernicianti sulle superfici piane: ha una struttura particolarmente robusta che ne garantisce l’utilizzo in qualsiasi condizione di lavoro. Una particolarità di questa spalmatrice è la presenza di un rullo di contrasto inferiore, che ha lo stesso diametro del rullo applicatore, a tutto vantaggio della qualità dell’intero processo di applicazione: una caratteristica che la rende, di fatto, unica! Il forno “GST UV Plus” è uno dei più avanzati sistemi di polimerizzazione a raggi ultravioletti. La serie “Plus” definisce, di fatto, una nuova generazio-

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ne di forni, grazie al sistema di alimentazione e di controllo della lampada che ne ottimizza i consumi energetici, grazie a un aggregato che permette all’operatore di selezionare la potenza di esercizio necessaria per il processo in corso, con una regolazione in continuo della tensione dal 20 al 100 per cento. La spruzzatrice automatica a una vasca per profili “1VE” è adatta alla verniciatura di elementi con prodotti a base solvente e ad acqua, ma può essere attrezzata per gestire anche vernici UV. La vasca di spruzzatura è in acciaio inox teflonato a caldo, così da facilitare le operazioni di pulizia, ed è montata su un carrello estraibile, anch’esso in acciaio inox, connesso a un efficiente sistema di aspirazione e filtrazione dei fumi; una soluzione che rende l’intero dispositivo estremamente semplice da gestire e da manutenere. Le grandi dimensioni della vasca e della cabina di spruzzatura garantiscono la migliore qualità del ciclo di finitura, grazie anche al sistema di pressurizzazione con filtri “a cielo”.

caricatore riceve i pezzi su una rulliera e li deposita sul carrello al livello più alto, procedendo verso i livelli inferiori; la distanza fra i pezzi su ciascun piano è programmabile grazie al Plc che controlla ogni opzione e funzione del sistema. Last but not least la novità forse più “attraente” di Xylexpo 2018, ovvero il robot antropomorfo “Robotech Star1”, nuova declinazione della lunga esperienza di Giardina Group nella verniciatura “in automatico” per il mondo del serramento, e non solo. I tecnici Giardina Group vi hanno lavorato per farne una tecnologia che sia alla portata non solo delle realtà di maggiori dimensioni, ma anche di quanti sono alla ricerca di una soluzione altamente flessibile, versatile e performante, con un investimento contenuto.

Fonte: Giardinia Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

Nello stand è stato proposto anche un interessante caricatore automatico per pannelli, una soluzione che consente di gestire in modo assolutamente semplice e produttivo il passaggio di elementi verniciati da una spruzzatrice al carrello stesso. Il

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Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018 43


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UN NUOVO PREMIO IN CASA ICA GROUP Un nuovo prodotto si affaccia sul mercato e fa già parlare di sé. È arrivata la nuova linea di vernici per superfici ultra opache, anti-graffio e con potere autoriparante. Si chiama X- MATT ed è stata premiata a Xylexpo, fiera biennale mondiale delle tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l'industria del mobile che si è svolta a Milano, giungendo seconda classificata per la categoria “Finitura”. Le vernici hi-tech della linea X-MATT sorprendono tutti per la resistenza estrema. Grazie al calore si riesce a “cancellare” i graffi superficiali in pochi secondi. Questa innovativa linea di vernici per arredi interni, adatta per qualsiasi tipo di superficie, inoltre ottiene

delle ultra opacità con elevate caratteristiche prestazionali dal punto di vista chimico-fisico, mantenendo un livello di emissioni di VOC in applicazione al di sotto di quanto ottenibile con i prodotti UV tradizionali. X-MATT è resistente alle macchie di caffè, anti-impronta, resistente ai liquidi freddi (UNI EN 12720) e resistente al graffio (UNI EN 15186). È disponibile in infiniti colori ed effetti tridimensionali, morbida al tatto, con ridotte emissioni VOC. La forza della ricerca continua! Fonte: Ica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it

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L’agenda dei fornitori

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Via del Fiffo 12 40065 Pianoro BO Tel. 051/770511 Fax 051/777437

Viale Roma 85 - 35010 San Dono di Massanzago PD Tel. 049/9322311 Fax 049/9322322

Via Monviso 10 20010 Bareggio MI Tel. 02/903041 r.a. Fax 02/9014289

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INDUSTRIA CHIMICA ICA SpA - Div ITALIAN COATINGS ADRIATICA s.p.a. Via Alcide De Gasperi 73 Via S. Pertini 52 - Zona ind. A 62012 Civitanova Marche MC 36060 Romano D’Ezzelino VI Tel. 0424/8386 Tel. 0733/8080 Fax 0424/37497 Fax 0733/808140 www.italiancoatings.com www.icaspa.com info@italiancoatings.com info@icaspa.com

Professione Verniciatore del Legno | Anno XXIII - n.143 - Settembre 2018

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NUOVA S.I.V.A.M. s.p.a. Via del Fiffo 12 40065 Pianoro BO Tel. 051/770511 Fax 051/777437

Via J. Mayr Nusser 26 39100 Bolzano Tel. 0471-1924592

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Viale Roma 85 - 35010 San Dono di Massanzago PD Tel. 049/9322311 Fax 049/9322322

Zona Industriale Calderaio Via Galvani 7 51010 Massa e Cozzile PT Tel. 0572/92711 Fax 0572/78824

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L’agenda dei fornitori

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