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Legno
Nuove applicazioni
Sicurezza
Biossido di titanio sospetto cancerogeno
Emissioni
Il tenore di ossigeno negli impianti di depurazione
Economia
I tempi di pagamento delle imprese italiane
Prezzi
Variazione delle materie prime
Rubriche
Notizie dalle aziende: novitĂ , tecnologie ed eventi
Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI In caso di mancato recapito inviare a CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
EMISSIONI IN ATMOSFERA? L’ATTIVITA’ DEL GRUPPO
NON SONO TUTTI UGUALI
GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE
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IL MANUALE DELLA LEVIGATURA • Come scegliere l’abrasivo? • Come scegliere la levigatrice e la spazzolatrice? • Quali sono i parametri per scegliere correttamente un ciclo di levigatura?
200 pagine, oltre 100 figure e tabelle • Quali sono i principali difetti di levigatura e i modi per evitarli? • Quali sono i metodi per lavorare in sicurezza e per aspirare la polvere di levigatura? • Come si calcolano i costi di gestione nella levigatura?
Indice PREMESSA: CENNI STORICI Cap. I: I MATERIALI DA LEVIGARE • ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL LEGNO • PANNELLI E SEMILAVORATI A BASE DI LEGNO • PANNELLI E SEMILAVORATI SPECIALI Cap. II: TERMINOLOGIA • LE MACCHINE • LA LEVIGATURA DEL SUPPORTO • LA LEVIGATURA DELLA SUPERFICIE VERNICIATA Cap. III: GLI ABRASIVI FLESSIBILI • INTRODUZIONE • I SUPPORTI • I LEGANTI • I GRANULI DI SOSTANZA ABRASIVA La grana abrasiva La cosparsione • I PRODOTTI ANTI-INTASANTI • LA CORRETTA CONSERVAZIONE DEGLI ABRASIVI FLESSIBILI • IL CORRETTO IMPIEGO DEI NASTRI ABRASIVI FLESSIBILI • DETERMINAZIONE Dei difetti DEI NASTRI ABRASIVI • CONCLUSIONI Cap. IV: PRINCIPI GENERALI • PARAMETRI Lo spessore del truciolo La velocità di taglio dell’abrasivo La velocità di avanzamento del pezzo La pressione specifica di levigatura Potenza assorbita Cap. V: LA CALIBRATURA DEL PANNELLO • LE MACCHINE CALIBRATRICI Calibratrice superiore Calibratrice-levigatrice superiore Calibratrice doppia superiore/inferiore Linea di calibratura con calibratrice inferiore + cali bratrice superiore • CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA CALIBRATRICE • L’ABRASIVO PER LA CALIBRATURA Cap. VI: LA LEVIGATURA DEL PANNELLO • LEVIGATURA DELLA SUPERFICIE GREZZA • LEVIGATURA DELLA SUPERFICIE VERNICIATA • MACCHINA LEVIGATRICE E GRUPPI OPERATORI • GRANA DELL’ABRASIVO • ACCORGIMENTI PER UNA CORRETTA LEVIGATURA DELLA SUPERFICIE Cap. VII: MACCHINE LEVIGATRICI PER SUPERFICI DI PANNELLI
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LEVIGATRICI MANUALI PORTATILI LEVIGATRICI MANUALI A NASTRO LUNGO LEVIGATRICI SEMIAUTOMATICHE IGIENE DEL LAVORO LEVIGATRICI AUTOMATICHE MACCHINE PER LA CALIBRATURA MACCHINE PER LA LEVIGATURA DI SUPERFICI GREZZE MACCHINE PER LA LEVIGATURA DI SUPERFICI VERNICIATE • CONSIDERAZIONI FINALI Cap. VIII: APPLICAZIONI PRATICHE • COMPOSIZIONE MACCHINE CALIBRATRICI • COMPOSIZIONE MACCHINE LEVIGATRICI PER SUPPORTI LEGNOSI • COMPOSIZIONE MACCHINE LEVIGATRICI PER SUPERFICI VERNICIATE • COSTI DI PRODUZIONE Cap. IX: LEVIGATURA TRIDIMENSIONALE Cap. X: LEVIGATURA DEI BORDI, DEI PANNELLI E DELLE CORNICI • I GRUPPI OPERATORI • APPLICAZIONI SU PROFILI GREZZI • APPLICAZIONI SU PROFILI VERNICIATI • LEVIGATRICI PER BORDI E CORNICI • INDICAZIONI DI CARATTERE GENERALE • PARAMETRI QUALITATIVI Cap. XI: LA LUCIDATURA • NOZIONI GENERALI SULLE FINITURE LACCATE LUCIDE • AGGREGATI LUCIDATORI • UTENSILI LUCIDATORI MANUALI • LUCIDATRICI SEMIAUTOMATICHE MONO O “BISPAZZOLONE” • LUCIDATRICI AUTOMATICHE “PLURISPAZZOLONE” • BRILLANTATRICI AUTOMATICHE “A RAGNO” • PRODOTTI LUCIDANTI • LUCIDATURA CON PASTE ABRASIVE SEMILIQUIDE • LUCIDATURA CON PASTE ABRASIVE SOLIDE • LA BRILLANTATURA • I DILUENTI Cap. XII: SPAZZOLATURA • PREMESSA • LA PREPARAZIONE DEL SERRAMENTO • LA PREPARAZIONE DI ANTE PIANE E SAGOMATE Cap. XIII: DIFETTI E RIMEDI Cap. XIV: SICUREZZA Cap. XV: INQUINAMENTO ATMOSFERICO BIBLIOGRAFIA
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CAMPAGNA PER L’IMPIEGO SICURO DEI DILUENTI NELLA VERNICIATURA
DILUENTI & SICUREZZA
Un codice di autoregolamentazione per il rispetto dell’ambiente e dei verniciatori Le aziende aderenti al codice di autoregolamentazione si impegnano a: non usare, per promuovere i propri prodotti, i termini ecologico, atossico, non nocivo rispettare scrupolosamente le regolamentazioni in vigore promuovere l’utilizzo razionale e sicuro dei diluenti e delle vernici
promuovere la corretta gestione dei rifiuti e facilitarne il recupero promuovere la corretta gestione degli imballi
utilizzare tappi sigillati per i fusti da 200 litri
sostenere iniziative di formazione e aggiornamento degli utilizzatori promuovere incontri periodici con gli Enti pubblici competenti
Quest’impegno permetterà agli utilizzatori di selezionare i diluenti e di utilizzarli nelle migliori condizioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Oltre agli impegni generali previsti dalla campagna “Diluenti & Sicurezza”, i fornitori si impegnano a formulare una linea di prodotti, denominata Diluente Certo, con le seguenti modalità:
assenza di sostanze cancerogene e/o teratogene che fanno scattare le frasi di rischio H300, H301, H310, H311, H330, H331, H334, H340, H341, H350, H351, H360, H361, H370, H371, H372, H373, H304, H362
assenza di sostanze appartenenti alla classe I e II (tab. D del DM 12.7.90). La somma totale di eventuali impurezze deve essere inferiore allo 0.1%
assenza di alcoli primari nei diluenti poliuretanici
acqua in percentuale inferiore allo 0,05% nei diluenti poliuretanici
costanza di formulazione secondo precise specifiche tecniche
Per informazioni: redazione@finishing.it
IL MANUALE DEL VERNICIATORE GUIDA ALLA VERNICIATURA PROFESSIONALE DEL LEGNO
VOLUME SECONDO
Come scegliere il legno, la vernice, il diluente? Quali sono i cicli a basso impatto ambientale? Quali sono i parametri per scegliere un ciclo di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento atmosferico e sui rifiuti? Quali sono le normative sulla sicurezza del lavoro? Come scegliere una cabina di verniciatura? Come scegliere un impianto di depurazione?
430 pagine, oltre 200 figure e tabelle HB. PI. ERRE EDITRICE
IL MANUALE DEL VERNICIATORE
VOL. II
GUIDA ALLA VERNICIATURA PROFESSIONALE DEL LEGNO
430 pagine, oltre 200 figure e tabelle Come scegliere il legno, la vernice, il diluente? Quali sono i cicli a basso impatto ambientale? Quali sono i parametri per scegliere un ciclo di verniciatura? Come si leggono le schede di sicurezza e le schede tecniche? Quali sono le normative sull’inquinamento atmosferico e sui rifiuti? Quali sono le normative sulla sicurezza del lavoro? Come scegliere una cabina di verniciatura? Come scegliere un impianto di depurazione?
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INDICE Capitolo I: il legno 1.1 Introduzione 1.2 Struttura del legno 1.3 Composizione del legno 1.4 Umidità del legno 1.5 Essiccazione naturale del legno 1.6 Essiccazione artificiale del legno 1.7 Alterazione del legno
Capitolo VIII: le tecnologie a basso Impatto ambientale 8.1 Premessa 8.2 Prodotti “naturali” ed ecofurbi 8.3 I prodotti all’acqua 8.4 I prodotti ad alto residuo secco 8.5 Le vernici in polvere 8.6 Essiccazione mediante radiazioni
Capitolo II: le specie legnose 2.1 Denominazione e caratteristiche
Capitolo IX: l’applicazione dei prodotti vernicianti 9.1 Pv per la tinteggiatura, coloritura o nobilitazione 9.2 Pv per la preparazione 9.3 Pv per il riempimento delle porosità 9.4 Pv per la finitura
Capitolo III: i supporti legnosi 3.1 Introduzione 3.2 Pannelli di particelle truciolari 3.3 Pannelli di fibra 3.4 Pannelli nobilitati 3.5 Pannelli compensati, multistrati, listellari e placcati 3.6 Pannelli di laminato plastico 3.7 Conclusioni Capitolo IV: cosa sono i prodotti vernicianti 4.1 Anzitutto la parola giusta 4.2 Verniciare per decorare è una tecnica antica 4.3 Verniciare per proteggere è una tecnica moderna 4.4 I pv sono amici o nemici dell’ambiente ? 4.5 La tecnologia dei pv è in continuo progresso 4.6 Classificazione dei pv Capitolo V: i componenti dei prodotti vernicianti 5.1 Premessa 5.2 I principali tipi di leganti 5.3 Pigmenti e cariche: differenze e analogie 5.4 Solventi, diluenti, composti volatili COV 5.5 Gli additivi La campagna diluente certo Capitolo VI: l’essiccazione dei prodotti vernicianti 6.1 Essiccazione fisica o chimica (reticolazione) 6.2 Le reazioni di reticolazione 6.3 Note sui meccanismi di reticolazione 6.4 Film essiccati con essiccazione fisica o chimica: reversibilità e irreversibilità Capitolo VII: le prestazioni dei prodotti vernicianti 7.1 Come si misurano le caratteristiche prestazionali 7.2 Le caratteristiche principali 7.3 La documentazione sulle prestazioni 7.4 Procedura di controllo delle prestazioni tecniche e ambientali dei prodotti vernicianti applicati su superfici di mobili per uso interno
Capitolo X: l’applicazione delle vernici: macchine e forni 10.1 Premessa 10.2 Nozioni generali 10.3 Reciprocatori 10.4 Spruzzatrici automatiche 10.5 Laccatrici (macchine a due cilindri di lavoro) 10.6 Laccatrici-stampatrici (macchine a due cilindri di lavoro) 10.7 Stuccatrice (macchina con almeno tre cilindri di lavoro) 10.8 Reverse (macchina con almeno 4 cilindri di lavoro) 10.9 Velatrice ad una o più testate 10.10 Trafila 10.11 Forni di essiccazione Capitolo XI: i cicli industriali 11.1 Premessa 11.2 La scelta del ciclo 11.3 Cicli bagnato su bagnato trasparenti e pigmentati di tipo “sandwich ” su vari supporti 11.4 Cicli fotochimici trasparenti e pigmentati su vari supporti 11.5 Cicli anticalo trasparenti e pigmentati di tipo uv su vari supporti 11.6 Cicli vari trasparenti e pigmentati su supporti diversi Capitolo XII: cabine di verniciatura 12.1 La sicurezza prima di tutto 12.2 Caratteristiche generali 12.3 Cabine aperte frontalmente 12.4 Cabine chiuse 12.5 Cabine di grandi dimensioni 12.6 Cabine per verniciatura con disco elettrostatico 12.7 Aree a piano aspirante 12.8 Impianti di protezione antincendio 12.9 Filtrazione dell’overspray 12.10 Aria in entrata 12.11 Rumore 12.12 Zone con aspirazione per la pulizia delle pistole e la preparazione delle vernici
12.13 Come scegliere una cabina 12.14 La manutenzione non e’ un optional 12.15 Flocculanti: i problemi cominciano con le vernici all’acqua 12.16 Defangatori Capitolo XIII: depurazione e distillazione dei solventi 13.1 Introduzione 13.2 Adsorbimento 13.3 Assorbimento 13.4 Combustione 13.5 Rotoconcentrazione 13.6 Biofiltrazione 13.7 Come scegliere l’impianto giusto 13.8 Il recupero dei solventi: la distillazione Capitolo XIV: la legge sull’inquinamento atmosferico 14.1 Premessa 14.2 Le norme attuali 14.3 Come si presenta la domanda di autorizzazione 14.4 I limiti alle emissioni Scheda regione piemonte Scheda regione lombardia 14.5 Le competenze degli enti locali 14.6 La legislazione europea: direttiva VOC 14.7 Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento 14.8 Uno sguardo al futuro: effetto serra e reattività fotochimica Capitolo XV: autorizzazioni e regole per lavorare In sicurezza 15.1 Permessi e autorizzazioni 15.2 Igiene del lavoro Appendice 1: Sentenze in materia di sicurezza Appendice 2: Il rumore: linee guida per l’interpretazione e l’applicazione della legge 277 Appendice 3: La direttiva “macchine” e la marcatura CE Appendice 4: Come riconoscere i prodotti più pericolosi? Guida pratica alla lettura delle etichette e delle schede di sicurezza Appendice 5: Il rischio secondo gli igienisti statunitensi Appendice 6: Classificazione delle sostanze ai fini dell’inquinamento atmosferico (tabella “d” del dm 12/7/90) Appendice 7: La protezione delle vie respiratorie Appendice 8: Pubblicita’ ingannevole Appendice 9: Da rifiuti a risorse Profilo degli autori Bibliografia Ringraziamenti Elenco sponsor
IL PROGRAMMA DI PRODUZIONE ASSORBITORI SCRUBBER Air Protech AR Filtrazioni Cefla Clomar Ecochimica Imas Aeromeccanica Srl Sveda Tama Tecnosida BIOFILTRI Air Protech Clomar Ecochimica Tecnosida COMPONENTISTICA PER IMPIANTI FILTRAZIONE Aerofiltri BWF FTI Donaldson Torit DCE Freudenberg Imas Aeromeccanica Srl Mecair Tama Tecnosida WAM Group CONCENTRATORI E ROTOCONCENTRATORI Air Protech Ecochimica Olpidurr Sveda DEPOLVERATORI Aerofiltri Air Protech AR Filtrazioni BWF FTI
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NON SONO TUTTI UGUALI
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Contenuti del numero 138 04
Crescono gli investimenti
08
Aumenti inevitabili per le vernici
13
Il legno riscoperto e reinventato
16
Biossido di titanio: sospetto cancerogeno
18
Il tenore di ossigeno nell'effluente gassaso degli impianti di depurazione
22
I pagamenti delle imprese italiane: una graduale ripresa
25
Made in Italy in Cina
26
Notizie dalle aziende
46
L'agenda dei Fornitori
Pierluigi Offredi Periodicità
138
Professione Verniciatore del legno
Direttore responsabile
6 numeri all’anno
Legno
Nuove applicazioni
Sicurezza
Direzione e redazione:
Biossido di titanio sospetto cancerogeno
Emissioni
Il tenore di ossigeno negli impianti di depurazione
HB Pi.erre - Via Imbriani, 19/A - 20158 Milano
Economia
I tempi di pagamento delle imprese italiane
Tel. 02.39.312.736
Prezzi
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Notizie dalle aziende: novità, tecnologie ed eventi
Variazione delle materie prime
Rubriche
Grafica e impaginazione John Michael Vincent San Juan
N 138 - Ottobre 2017
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Stampa Lalitotipo - Settimo Milanese (MI) Registrazione tribunale di Milano:
Termini di consegna materiali NUMERO
REDAZIONALI
PUBBLICITA'
139/GENNAIO
15/11/2017
06/12/2017
Abbonamenti Italia: 1 anno 52 euro - 2 anni 90 euro
140/MARZO
17/01/2018
07/02/2018
I dati dell’archivio elettronico della HB pi. erre vengono
141/APRILE
14/02/2018
07/03/2018
142/MAGGIO
11/04/2018
02/05/2018
143/SETTEMBRE
13/06/2018
04/07/2018
144/OTTOBRE
22/08/2018
05/09/2018
N. 592 del 05/11/1994 Vendita per abbonamento:
trattati nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali. Chiunque può richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti e cancellazioni dei dati personali dal nostro archivio
Prezzi
Crescono gli investimenti
A cura della Redazione
04  Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017
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Prezzi
Aumenti inevitabili per le vernici
Abbiamo chiesto ai produttori di vernici e di materie prime un parere sull'andamento del mercato e sulle prospettive future, rispondendo a una serie di quesiti A cura della redazione 08  Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017
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LE PREVISIONI DEGLI ECONOMISTI Secondo Prometeia, l’associazione per le ricerche econometriche che svolge ricerche ed analisi di macroeconomia, i prezzi delle materie prime quest’anno cresceranno mediamente dal 10 al 20%, anche se l’impatto sui costi operativi delle aziende varierà a seconda dei settori. Nel 2016 c’erano stati segnali su tutti i mercati internazionali delle materie prime che, dopo un inizio incerto, erano cresciute nell’ultima parte dell’anno, recuperando quasi tutto il terreno perso nel 2015. La crescita è continuata anche quest’anno e non ci si attendono inversioni di tendenza, complice anche l’effetto del deprezzamento del cambio dell’euro rispetto al dollaro che proseguirà fino al 2018. Tutto il settore manifatturiero europeo, i cui costi di approvvigionamento in euro tra il 2013 e il 2015 erano scesi, ha dovuto quindi correre ai ripari, cercando di riversare l’aumento dei costi sulla clientela. Le conseguenze dei rincari non sono state omogenee per le diverse filiere produttive, a seconda delle caratteristiche strutturali delle imprese che ne fanno parte e delle strategie di approvvigionamento perseguite. L’incidenza dei costi di acquisto delle materie prime infatti è diversa nei vari settore: strutturalmente più elevata per le imprese della prima trasformazione, a monte dei processi produttivi, e più bassa per chi opera in prossimità dei mercati finali o si caratterizza per lavorazioni a maggior valore aggiunto. Nel settore delle vernici, in uno scenario come quello attuale, caratterizzato dalla persistente debolezza della domanda finale, risulta comunque difficile trasferire gli aumenti sui listini di vendita, per cui nella prima parte dell’anno i rincari sono stati rimandati. Secondo le stime di Prometeia, l’incremento dei prezzi delle ma-
terie prime nel 2017 farà crescere i costi in media del 2,7%, ma saranno i settori caratterizzati da una maggiore incidenza di materie prime energetiche e dei metalli sul totale a pagare il prezzo più alto, con incrementi potenziali dei costi operativi del 6% (metallurgia), e compresi tra il 2.4 e il 3.8% per autoveicoli e moto, elettronica, elettrotecnica ed elettrodomestici, in ordine crescente. Il settore che accuserà maggiormente le tensioni sui mercati sarà quello degli “Altri intermedi” (materie plastiche in forme primarie, caucciù, fibre tessili, carta ecc.), perché l’elevato peso dei costi di approvvigionamento sul totale e il brusco apprezzamento faranno aumentare i costi operativi totali del settore dell’8% circa. Tensioni meno consistenti sono previste per gli altri settori, con aumenti in linea con la media del manifatturiero o addirittura marginali, come nel caso della farmaceutica. Sempre secondo Prometeia, gli aumenti dei costi potranno incidere sull’evoluzione dei margini delle imprese a seconda del loro potere contrattuale, del posizionamento lungo la filiera, del tipo di lavorazione realizzata e dalle tempistiche di fissazione dei listini di vendita. Tutti comunque dovranno, molto più che negli anni scorsi, adottare strategie di approvvigionamento più attente, monitorando costantemente la situazione di mercato per coprirsi dai rischi. Anche la crescente incertezza politica internazionale (a partire dalle strategie del presidente statunitense, Donald Trump) si riflette nell’elevata volatilità dei prezzi delle materie prime, condizionando le politiche di gestione delle scorte a valle della filiera. D’altro canto, la bassa crescita della domanda mondiale e interna manterrà ridotti gli spazi per trasferire le variazioni dei costi sui listini di
vendita: navigare a vista, in una situazione così complessa, è un lusso che sempre meno imprese, specialmente quelle dotate di minor potere contrattuale, potranno permettersi. In base agli ultimi dati in nostro possesso (luglio), nonostante il calo delle quotazioni del Brent (scambiato nella media di luglio a 46,6 dollari/barile, quindi con una riduzione del 6.6% rispetto al mese precedente), l’ascesa dei costi di approvvigionamento della chimica non si è fermata, a causa delle tensioni sui mercati degli organici di base, nonché al ritardo nella trasmissione sul prezzo dell’energia elettrica dei rincari petroliferi dei mesi scorsi. Gli indici della meccanica e della filiera del legno non hanno invece evidenziato variazioni di rilievo. LE PREVISIONI DEI PRODUTTORI DI VERNICI E MATERIE PRIME Il vertiginoso aumento dei prezzi delle materie prime, ha creato molte preoccupazioni tra gli utilizzatori di vernici, che si stanno chiedendo quali saranno le conseguenze, a breve e medio termine, sui prezzi dei prodotti che acquistano. Abbiamo quindi chiesto ai produttori di vernici e di materie prime un parere sull'andamento del mercato e sulle prospettive future, rispondendo a una serie di quesiti Le domande 1) Concordate con le motivazioni che abbiamo elencato negli articoli pubblicati dalla nostra rivista nei mesi scorsi, per spiegare le cause degli aumenti delle materie prime? 2) Ci sono altre cause? 3) Nei primi 6 mesi del 2017 le vendite di prodotti vernicianti sono diminuite o aumentate rispetto al 2016? In che percentuale? 4) Gli aumenti delle materie pri-
Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017 09
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Ricerche
Il legno riscoperto e reinventato
Nel corso di laurea magistrale “Production Engineering and Management” è stata approfondita la conoscenza del cosiddetto “legno liquido” e della possibilità di “saldare il legno”
Franco Bulian - CATAS
Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017 13
Ricerche
PREMESSA Con questi brevi note vogliamo testimoniare come il legno rappresenti un materiale affascinante e interessante non solo per tutti gli aspetti, ben noti, che derivano dalla sua qualità estetica e dalla sua origine naturale, ma anche e soprattutto per le sue caratteristiche tecniche, che lo rendono ancora oggi oggetto di ricerche e di conseguenti nuove interessanti applicazioni. Ogni anno questo tema è posto all’attenzione dei giovani studenti del corso di laurea magistrale “Production Engineering and Management “, che si tiene da alcuni anni a Pordenone e che vede coinvolte le Università di Trieste e di Lemgo (Germania) con un percorso che porta gli studenti all’ottenimento di una doppia laurea (Double Degree) e che vede coinvolto marginalmente anche il CATAS. Il legno dunque non solo come tema di studio, ma soprattutto come spunto per riflessioni sul suo impiego ottimale, per preve-
nirne i problemi e anche, per l’appunto, per guardare avanti, per cogliere con curiosità e passione le innovazioni e le ricerche che ancora lo riguardano. Gli studenti sono dunque stimolati a condurre dei piccoli studi su temi innovativi che coinvolgono questo “vecchio” materiale. Nel corso del 2017, due gruppi di studenti hanno preso spunto da uno dei temi trattati durante il corso “Materials and Technologies of the Furniture Sector”, che riguarda specificatamente la composizione chimica del legno. Le proprietà della lignina e in particolare la sua termoplasticità sono state considerate in termini pratici nel corso delle lezioni, sottolineando come questo costituente naturale del legno rappresenti una materia prima su cui si sta concentrando da tempo l’attenzione del mondo della ricerca e di quello produttivo, essendo anche sorte alcune interessanti iniziative a suo sostegno (vedi ad esempio il sito dell’International Lignin Institute).
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Queste informazioni hanno dunque rappresentato lo spunto che ha condotto gli studenti ad approfondire la conoscenza sul cosiddetto “legno liquido” e sulla possibilità di “saldare il legno”. IL LEGNO LIQUIDO (DALLA PRESENTAZIONE DI LIONELA CARP) Il legno liquido nasce da uno studio iniziato in Germania dal Fraunhofer Institute ancora negli anni ‘90. Lo scopo di queste ricerche riguardava la possibilità di impiego della lignina che deriva, come scarto, soprattutto dall’industria cartaria. Per la produzione della carta, infatti, si utilizzano sostanzialmente i derivati cellulosici che costituiscono il legno, mentre la lignina viene normalmente scartata, rappresentando in altri termini una materia prima che può trovare interessanti applicazioni nel mondo industriale. Queste ricerche hanno considerato che la natura termoplastica della lignina conduce alla possibi-
Ricerche
lità di miscelarla con vari additivi, cere e fibre cellulosiche, che possono derivare anche da piante erbacee come ad esempio la canapa o il lino. Il risultato finale è un materiale simile alla plastica, che può essere stampato o estruso in modo similare a quello delle normali plastiche di derivazione sintetica. I vantaggi rispetto ai materiali similari ottenuti del petrolio derivano sostanzialmente dalla sua composizione naturale e dalla “sostenibilità”, essendo un materiale che, evidentemente, può essere continuamente rinnovato. Alcune aziende commercializzano già prodotti realizzati con il “legno liquido” non solo nel settore dell’arredo, ma anche in altri ambiti, che sfruttano alcune sue proprietà peculiari tra le quali, ad esempio, l’assorbimento acustico. LA “SALDATURA” DEL LEGNO (DALLA PRESENTAZIONE DI HASSAN DADABHOY, LUCA TALON E MARCO ZONTA) La saldatura del legno è un processo scoperto casualmente da
un ricercatore statunitense, che per errore inserì in un dispositivo adatto alla saldatura della plastica i soli supporti di legno che venivano utilizzati per la preparazione dei provini. La frizione generata da questo dispositivo aveva comunque prodotto la saldatura dei due pezzi di legno, richiamando evidentemente la curiosità e l’attenzione dei ricercatori coinvolti. Successivamente si è quindi capito che la saldatura osservata derivava in primo luogo dalla parziale fusione della lignina, le cui caratteristiche termoplastiche sono già state ricordate, e dal contemporaneo “aggrovigliamento” delle fibre presenti sulle superfici dei due pezzi di legno posti reciprocamente a contatto. Benché non sembra che ci siano ancora delle applicazioni pratiche su larga scala, la saldatura del legno appare interessante, in quanto consente di unire due pezzi di legno senza ricorrere ad adesivi, ed essendo inoltre un processo molto semplice e veloce. Data la necessità di far aumen-
tare la temperatura per effetto dell’attrito, l’applicabilità di questo metodo è limitata a casi specifici, nei quali è possibile far vibrare gli elementi da unire in modo lineare o rotazionale. Evidentemente questa tecnica ha anche altri limiti, che riguardano l’impiantistica necessaria, l’attenzione per le alte temperature sviluppate in superficie durante il processo e le differenze di comportamento tra le varie specie legnose. La saldatura del legno è comunque un argomento interessante che potrebbe portare anche a sviluppi pratici, considerata soprattutto l’accresciuta sensibilità del mercato verso prodotti naturali o comunque ambientalmente “sostenibii”.
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Sicurezza
Biossido di titanio: sospetto cancerogeno
L’Europa ritiene che le prove non sono sufficienti per classificare il biossido di titanio come cancerogeno di tipo 1B, ma consentono la classificazione come sospetta di provocare il cancro per via inalatoria
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Pierluigi Offredi – Professione Verniciatore
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Depurazion aria
Il tenore di ossigeno nell’effluente gassoso degli impianti di depurazione
Quando si installano di impianti per il trattamento delle Sostanze Organiche Volatili, si evidenziano dei casi di errata interpretazione delle norme da parte degli enti autorizzativi
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Costantino Gatti – Air Protech
Depurazione aria
PREMESSA Più di una volta, anche recentemente, abbiamo dovuto confrontarci con clienti, consulenti e a volte anche con i funzionari degli Enti pubblici che si occupano delle autorizzazioni, per chiarire gli aspetti tecnici e normativi legati all’imposizione di valori limite di emissione, con riferimento ad un valore di ossigeno diverso da quello atmosferico. Il valore di riferimento di ossigeno trova origine nella corretta filosofia di evitare “diluizioni” delle emissioni, al fine di ridurre artificiosamente la concentrazione degli inquinanti a valori al di sotto dei limiti consentiti. Questo concetto trova una sua logica applicazione in processi caratterizzati da emissioni con un contenuto di ossigeno inferiore a quello atmosferico, ma non, come dovrebbe risultare evidente, nel trattamento delle emissioni gassose che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono costituite da aria. E’ quindi logico applicare il riferimento alla percentuale di ossigeno nell’incenerimento di rifiuti solidi e liquidi o negli impianti di produzione energia alimentati a combustibile, laddove l’apporto di aria al processo è finalizzato a fornire l’ossigeno necessario alla combustione a livelli stechiometrici o con un eccesso limitato e volto ad ottimizzare l’efficienza di ossidazione. Quando si deve trattare aria, utilizzata per captare e veicolare i vapori dei SOV che si sviluppano nel processo di produzione, è evidente che il tenore di ossigeno è quello atmosferico (convenzionalmente 21%): l’applicazione di riferimenti a valori più bassi (o molto più bassi, dato che normalmente viene richiesto il 3%) comporta concentrazioni di inquinanti reali in emissione a valori prossimi allo zero. Tutto ciò nasce da una non corret-
ta interpretazione di norme, che in realtà affrontano in maniera corretta la questione. OSSIDATORI TERMICI E INCENERITORI Nel trattamento delle emissioni gassose contenenti SOV si distinguono diverse tecnologie. Alcune di queste, che di fatto oggi sono la parte predominante, si basano sull’ossidazione termica e in minor parte sull’ossidazione catalitica. Nella grande maggioranza dei casi, le emissioni gassose sono costituite da aria, con concentrazioni variabili di SOV. L’aria viene utilizzata quale «veicolo», per captare ed allontanare i vapori dei SOV dai macchinari e dalle apparecchiature di processo con un duplice scopo: - mantenere salubre l’ambiente di lavoro; - mantenere la concentrazione dei SOV infiammabili a valori lontani dai limiti di esplosività, cioè con una concentrazione inferiore al L.E.L. (Lower Explosive Limit). In queste emissioni la percentuale volumetrica di ossigeno è quella atmosferica e cioè circa il 21%. Ma un impianto di ossidazione termica è assimilabile ad un impianto di combustione per l’utilizzo dell’energia termica o ad un inceneritore? No, senza alcun dubbio! Al di là delle ovvie differenze nelle finalità funzionali, negli inceneritori, così come negli impianti di combustione, l’aria introdotta nel processo ha lo scopo di fornire l’ossigeno necessario (comburente) con un eccesso che garantisca il risultato ottimale nella combustione. L’ossigeno residuo nei fumi deve essere contenuto al valore tecnicamente ottimale, al fine di non influire negativamente sul rendimento termico. La percentuale di ossigeno nelle emissioni degli inceneritori o de-
gli impianti di combustione può variare, a seconda della tipologia di rifiuto e/o di combustibile, dal 3 all’11%. Aggiunte di aria al processo o a valle del processo, finalizzate alla «diluizione» della concentrazione degli inquinanti, comporterebbero un incremento nel tenore di ossigeno dei fumi. Al fine di vanificare l’effetto di eventuali diluizioni, la normativa prevede che i limiti in emissione siano riferiti ad un determinato valore di ossigeno di riferimento, definito in funzione del processo e del tipo di combustibile. La percentuale di ossigeno nell’aria in uscita da un ossidatore termico o catalitico è data dalla differenza fra l’ossigeno atmosferico e il volume di ossigeno «consumato» per l’ossidazione dei COV e/o del combustibile di supporto. A seconda dell’efficienza del recupero termico e della concentrazione dei SOV, la percentuale di ossigeno al camino di un ossidatore varia dal dal 18 al 20,5 %. In questo caso, un’eventuale diluizione comporterebbe una variazione minima del tenore di ossigeno FACCIAMO DUE CONTI In più di un’occasione abbiamo avuto modo di constatare che la differenza fra i diversi processi non è perfettamente compresa; autorizzazioni per impianti di trattamento delle emissioni gassose contenenti SOV con valori di emissione riferiti al 3% di ossigeno, denotano quantomeno una non corretta interpretazione delle norme. La concentrazione degli inquinanti misurata al camino, nei casi in cui viene imposto un tenore di ossigeno di riferimento, deve essere «corretta» mediante la seguente formula: E = [(21 - O2) / (21 - O2M)] x EM dove: EM è la concentrazione misurata, E è la concentrazione, O2M è il tenore di ossigeno misurato,
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Economia
I pagamenti delle imprese italiane: una graduale ripresa
In Italia un mancato pagamento costa in media 14.000 euro, all’estero 23.000. I giorni d’incasso per un credito (DSO) rimangono elevati ma diminuiscono di 48 ore, attestandosi a 86gg nel 2016. L’ammontare totale dei debiti scaduti è diminuito del 25%, nel 2016. Il valore medio di un mancato pagamento nel 2016 è diminuito del 13% sul mercato domestico arrivando a quota 14.000, mentre, sul mercato estero aumenta dell’8% toccando il livello di 23.000 euro. Le insolvenze aziendali sono calate del 9% nel 2016 con 13.500 casi, ancora il doppio rispetto ai livelli pre-crisi. Nel 2017 è atteso un ulteriore calo del 5%. 22 Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017
Pierluigi Offredi – Professione Verniciatore
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Fiere
Made in Italy in Cina La seconda edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai ritorna a novembre con il meglio del design Made in Italy.
A cura della Redazione Con la sua storia lunga 56 anni, il Salone del Mobile. Milano è internazionalmente riconosciuto come la principale fonte d’ispirazione e di tendenza per l’industria del mobile e del design e l’edizione 2017 ha ancora una volta confermato il suo ruolo di leader, con 343.602 visitatori provenienti da 165 Paesi. Lo scorso anno, in risposta al grande entusiasmo e interesse dimostrato dal mercato cinese per il design
Made in Italy, la manifestazione ha debuttato nel Paese asiatico con una collettiva di 56 aziende italiane e la seconda edizione del Salone del Mobile.Milano Shanghai si terrà dal 23 al 25 novembre prossimo sempre al SEC (Shanghai Exhibition Center), con la presenza di oltre 100 marchi italiani e un’area espositiva notevolmente più grande.
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Block Notes
Notizie dalle aziende La gallina quando ha fatto l’uovo canta, l’anatra no. Per questo la gente nei negozi chiede le uova di gallina e non quelle di anatra. Non sappiamo se il vero motivo del successo delle uova di gallina sia dovuto agli schiamazzi che accompagnano la loro deposizione, ma certamente la metafora sintetizza con chiarezza l’importanza di far conoscere al mercato i propri progetti, i propri prodotti e le proprie iniziative. Molti ottimi imprenditori passano la vita a cercare di realizzare ottimi prodotti, migliori della concorrenza e con prezzi inferiori, per poi accorgersi che il concorrente, che fa prodotti peggiori, vende di più solo perché grida (comunica) di più e meglio: proprio come la gallina della citazione. Per comunicare con efficacia è necessario definire: 1. a chi si rivolgono i messaggi (defini-
zione e scelta dei clienti); 2. che cosa si vuol comunicare (definizione e scelta del contenuto della comunicazione); 3. in che modo si vuole comunicare (definizione e scelta della forma di comunicazione); 4. quando comunicare (definizione e scelta della frequenza di comunicazione); 5. dove comunicare (definizione e scelta dei mezzi attraverso i quali comunicare). La nostra rivista consente di affrontare queste scelte in modo professionale e questa rubrica è a disposizione delle aziende che vogliono utilizzare uno strumento efficace, che consente di presentare prodotti e servizi in modo mirato per essere costantemente informati sull’evoluzione tecnologica del settore. La nostra filosofia editoriale si fonda sulla chiara e trasparente distin-
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zione tra informazione e pubblicità, per cui ogni articolo riporta la fonte aziendale che lo ha ideato e realizzato, affinchè i lettori possano distinguere i contenuti e le forme della comunicazione.
In questo numero
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Verinlegno Adler Sayerlack Ligna Catas Mirka Cefla Ica Epf Scm
Block Notes
FPX BIANCO 4215 E A.F. Dai laboratori Verinlegno un nuovo fondo poliestere bianco dal ridotto impatto ambientale, che garantisce resa straordinaria, una grande elasticità del film secco, l'assenza di “calo” della finitura sovrapplicata. FPX Bianco 4215 E A.F. è un fondo poliestere bianco, inodore, che rispetto ai prodotti tradizionali ha un minor impatto ambientale, grazie all'eliminazione dello stirene. Si tratta di un prodotto ideale per laccature su supporti MDF, essenze porose e truciolare, ma può essere applicato su qualsiasi specie legnosa. Questo prodotto è un'alternativa eccezionale che Verinlegno offre ai tradizionali fondi poliestere, dotato di ottimo riempimento, verticalità e distensione. Si caratterizza per la semplicità d'uso, per l'alto residuo secco (86 +/- 2%) e per l'elevata resistenza chimicofisico-meccanica. Ottime anche la carteggiabilità (8h) e la rapidità di essiccazione. L'elevata “tixotropia” lo rende adatto per manufatti sagomati, anche in verticale. Si applica a spruzzo ed è utilizzabile tra i sei e gli otto mesi dalla data del lotto, se stoccato a temperatura inferiore a 30°C. Si consiglia l'utilizzo di isolante prima dell'applicazione, soprattutto su MDF e su legni esotici. Deve essere conservato in recipienti ben chiusi, in luogo ventilato e con temperatura compresa tra 5°C e 35°C. Trova impiego per arredamenti di pregio come cucine, bagni, porte, mobili, oggettistica, nel segno del rispetto dell'ambiente, degli operatori e degli utilizzatori finali del mobile. Rispetta i capitolati europei che non consentono l'utilizzo di prodotti contenenti stirene.
Fonte: Verinlegno Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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Block Notes
NOBILE SPLENDORE: LE NUOVE VERNICI ADLER AD EFFETTO METALLO VERO La tendenza verso superfici ad effetto rimane stabile. Dopo le spettacolari realizzazioni ad effetto cuoio, pelle, cemento, ferro e ruggine, ADLER, leader austriaco nella produzione di vernici per legno, propone ancora qualcosa in più, implementando il già vasto spettro di vernici metalliche con nuove e incredibili varianti: rame, bronzo, ottone e stagno. Le vernici ADLER contengono qualità senza compromessi: protezione stabile, utilizzo efficiente, ottica perfetta e tatto piacevole. Seguendo questo filo conduttore, ADLER propone nuovi effetti che puntano in direzione del metallo nella sua purezza: la base Aqua-Pure-Metal viene facilmente miscelata con Aqua-Pur-Härter e la polvere metallica ADLER Aquafix nelle varianti rame, ottone, bronzo oppure stagno ed è subito pronta all'uso! Effetti sfaccettati… Splendore autentico ed infinite possibilità di personalizzazione: sono questi i punti di forza dei "metalli liquidi" di ADLER. Gli effetti ottenibili variano in base al supporto utilizzato, ma anche a seconda del metodo applicativo o della carteggiatura: si potranno ottenere superfici più strutturate oppure lisce, con splendore metallico oppure in un opaco antico, nella versione metallo puro o patinato. Ogni superficie diventerà una vera opera d'arte.
La scelta inizia dal supporto: l'ideale è scegliere tra pannelli in truciolato, pannelli in MDF, oppure pannelli di supporto rivestiti di pellicola di fondo. Anche superfici in abete spazzolato creano look finali molto interessanti, in quanto la caratteristica struttura del legno viene mantenuta ed ulteriormente sottolineata con la carteggiatura, il tutto ulteriormente impreziosito da uno splendore metallico. Anche la lavorazione prescelta influisce sul risultato finale: le vernici metallo vero possono essere applicate a spruzzo, pannello, a rullo, a spatola...per un risultato ogni volta diverso e personalizzato. … con qualcosa in più L'effetto Patina crea "batuffoli di colore", mentre la soluzione ossidativa ADLER Aquafix Blue-Patina, applicata puntualmente oppure su tutta la superficie tramite flacone nebulizzatore, dona espressive macchie nelle sfumature del blu e del verde. Un risultato finale unico nel suo genere per un accento di tendenza e superfici incredibilmente attuali. Fonte: Adler Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
Fonte www.schreinerei-beer.de 28 Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017
Block Notes
Effetto metallo vero Aquafix Oxid FERRO
Effetto metallo vero Aquafix Blue Patina STAGNO Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017  29
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CICLO DI VERNICIATURA SEASIDECK AD ALTE PERFORMANCE PER DECKING E STABILIMENTI BALNEARI: IL LEGNO IN SPIAGGIA È PROTETTO Per il suo fascino naturale e la sua forte identità, il legno è la scelta più indicata per ogni ambiente esterno dove sia richiesto un design elegante e funzionale. Questo il trend. L’eleganza essenziale del legno naturale deve però essere immune da qualsiasi tipo di aggressione: la resistenza gli attacchi esterni, la durata, sono determinanti. Seasideck è un ciclo di verniciatura per esterni estremamente versatile, studiato per decking, stabilimenti balneari, resort, mobili da giardino, gazebo, panchine, dove un’applicazione sul posto a pennello o a rullo è spesso richiesta. Il ciclo di verniciatura è stato studiato per ottenere alta durabilità all’esterno, adesione anche in condizioni di alta umidità ed eccellente resistenza all’acqua, caratteristiche molto importanti per questo settore di utilizzo. Il ciclo prevede l’applicazione ad immersione, pennello o rullo dello specifico impregnante all’acqua AML3542/XX, seguito a pennello, rullo o spruzzo manuale dalla finitura opaca all’acqua ad alte prestazioni AZL3541/XX o AZL6288/85. AML3542/XX è un impregnante all’acqua ad alta penetrazione e bagnabilità, specifico per legni duri di latifoglia quali doussié, teak, iroko, mogano, Jack wood, kumbuk, niangon, thulan, così come per substrati trattati quali accoya e thermo pine. Contiene additivi di nuova generazione per la riduzione della degradazione della lignina che, combinati con gli ossidi di ferro semitrasparenti, conferiscono elevata stabilità di colore nell’esposizione ai raggi UV. E’ disponibile in 4 differenti colori (/85/89/90/92) e una versione neutra (N0) compatibile con le paste XA4034/XX e XA2006/XX per ottenere tutti i toni desiderati. AZL3541/XX è una finitura ad alte prestazioni all’ac-
qua per esterni ad opacità intensa che, con la sua bassa lucentezza (4 gloss) e la sua eccellente penetrazione nei legni duri, crea un effetto legno naturale su deck. Disponibile nel colore larice AZL3541/85 e nella versione neutra AZL3541/NN, che può essere colorata con le paste XA4034/XX e XA2006/XX. Per un migliore risultato estetico su legni scuri è disponibile la versione a 25 gloss nel colore larice AZL6288/85. Si procede con l’applicazione dell’impregnante AML3542/XX direttamente su legno opportunamente carteggiato e dopo circa due ore si applica la prima mano di finitura all’acqua per deck AZL3541/XX o AZL6288/85. Per conferire maggiore copertura e protezione si consiglia una seconda mano a distanza di 2/4 ore senza carteggiare. Se vengono superati questi tempi è necessario carteggiare con carta abrasiva 220 prima dell’applicazione della seconda mano di finitura per deck. Il ciclo di verniciatura conferisce elevata stabilità alla luce del sole e all’esposizione all’esterno, anche in condizioni estreme in ambienti marini. Eccellente resistenza all’esposizione all’acqua, all’umidità e ad altri liquidi freddi. Buono/eccellente risultato nei test di corrosione in atmosfere artificiali - test nebbia salina (NSS) – ISO 9227 2006. Il deck ci permette di passeggiare scalzi su una terrazza in riva al mare, di passare direttamente dal legno all’acqua, naturalmente: Seasideck, creato per il mare e il design, protegge il tuo deck da ogni tipo di aggressione.
Fonte: Sayerlack Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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LIGNA 2017: UNA GRANDE EDIZIONE NEL SEGNO DELLE INNOVAZIONI Ligna si è conclusa con un più marcato profilo internazionale, sia degli espositori, sia dei visitatori e ha dato nuovo impeto al trend della digitalizzazione che sta ridefinendo la fisionomia del settore. Dopo cinque giorni di fiera gli organizzatori hanno tracciato un bilancio decisamente positivo. La più importante fiera mondiale delle macchine, degli impianti e degli utensili per la lavorazione e per il trattamento del legno va a gonfie vele. “Ligna 2017 ha posto una pietra miliare nella digitalizzazione dell’industria del legno - ha dichiarato Andreas Gruchow, del CdA di Deutsche Messe – perché le soluzioni di Industria 4.0 per l’industria del legno (connessione in rete e automazione) sono state il tema dominante dell’edizione di quest’anno. Gli espositori hanno proposto una vastissima gamma di soluzioni, spaziando da complessi e sofisticati impianti integrati per l’industria a sistemi entry level per aziende di dimensione artigianale. Molti espositori hanno allestito quest’anno stand particolarmente curati nel design o con soluzioni strutturali comple-
tamente nuove, dando alla fiera un nuovo volto. La manifestazione ha accresciuto inoltre il suo richiamo internazionale, rafforzando così il proprio ruolo di evento leader a livello mondiale.” Ligna si è tenuta quest’anno per la prima volta con un nuovo concept di ripartizione degli spazi espositivi: immagine riflessa dei cambiamenti in atto nell’impiego della tecnologia per la lavorazione del legno, dove non esiste più linea di demarcazione tra industria e artigianato. “La nuova formula espositiva - ha affermato Wolfgang Pöschl, presidente dell’associazione costruttori macchine per la lavorazione del legno interna all’associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti VDMA (Francoforte sul Meno) e CEO di Michael Weinig AG di Tauberbischofsheim - ha incontrato pieno gradimento. I nostri clienti sono molto soddisfatti”, in quanto la produzione integrata è ormai un fattore di successo per i nostri clienti. Ci aspettiamo una forte crescita degli ordinativi e faremo di tutto per ottimizzare i tempi di consegna.”
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Con il nuovo concept, Ligna ha dimostrato di saper dare un fondamentale contributo alla stabilità di crescita del settore. Più di 1.500 espositori, 900 dei quali provenienti dall’estero, hanno presentato, su 129.000 metri quadrati di superficie espositiva netta, evolute soluzioni e tecnologie, e innovativi impianti di produzione. Ligna 2017 ha registrato complessivamente 93.000 visitatori, 42.000 dei quali esteri, provenienti da oltre 100 diversi Paesi. Si è registrato un incremento di affluenza da tutte le aree del mondo, e in particolare da Asia, Nordamerica ed Europa. Questi dati confermano che i decision maker internazionali si sono resi conto di come solo a Ligna ci si possa assicurare una panoramica completa dei nuovi sviluppi per la lavorazione e per il trattamento del legno. La Top-Ten dei Paesi esteri di provenienza dei visitatori include Francia, Austria, USA, Svezia, Belgio, Spagna, Cina, Polonia, Italia e Russia. Oltre l’80 per cento dei visitatori ha giudicato il nuovo layout tematico da “buono” a “molto buono”. Anche la particolare attenzione dedicata quest’anno all’ambito delle tecnologie per la finitura delle superfici si è rivelata vincente, riscuotendo l’interesse di un visitatore su tre. I leader di mercato hanno aspettato la fiera leader mondiale per introdurre all’utenza nuove soluzioni software che integrano tutti i componenti di un im-
pianto. In linea con il tema di Industria 4.0, ha riscosso grande attenzione il trend della visualizzazione delle fasi di processo e di lavoro. L’industria del legno ha dato prova della sua capacità di innovazione con tutta una serie di proposte che spaziavano dalle app di servizio per il monitoraggio macchine a avvertenze digitali per l’operatore tramite impostazione di pittogrammi su macchine segatrici, a sistemi di telecamere di sicurezza per pale gommate. I gemelli digitali di macchine e utensili basati su Cloud si sono rivelati utilissimi per efficienti processi di più veloce preparazione degli ordini e per la documentazione del ciclo di vita delle macchine. Altro elemento caratterizzante delle molte novità presentate è la tendenza a conseguire una maggiore efficienza di produzione senza gravare sull’operatore. Un espositore ha presentato ad esempio il primissimo processo “a tre click” per la lavorazione completa di un mobile: nel settore dei componenti macchina e dell’automazione i robot stanno facendo passi da gigante. Nel padiglioncino a ridosso del padiglione 11 si sono tenuti per la prima volta, in collaborazione con la Sprint-Akademie di Colonia, veri e propri corsi per falegnami, ebanisti, carpentieri e montatori. Festool, Jowat, Mafell e il Dr. Koch del Thünen-Institut si sono resi disponibili come partner per queste sessioni formative ad orientamento pratico. Nel corso di nove
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lezioni della durata di circa 2 ore ciascuna, i relatori hanno trasmesso il loro know-how su tematiche di carattere tecnico, ad esempio illustrando le caratteristiche che differenziano nuovi legni in commercio o spiegando il modo di impiego di moderni collanti. I partecipanti hanno potuto cimentarsi ampiamente nell’utilizzo di macchine a funzionamento manuale per la lavorazione del legno, sotto l’attenta guida degli esperti. Hanno approfittato dell’occasione per fare tesoro di preziosi consigli e danno un giudizio estremamente positivo su questa nuova offerta di workshops a completamento del programma espositivo. Un altro interessante momento sono state le brevi conferenze sul tema “Processing of Plastics and Composites” presso la Robotation Academy, che hanno registrato un vivace confronto tra esperti su questo nuovo trend per l’industria di settore. Numerosi espositori hanno dimostrato ai loro stand che le moderne macchine vengono impiegate per la lavorazione non solo del legno, ma anche di materie plastiche, di compositi in pannelli, di materiali isolanti e da costruzione: applicazioni interessanti soprattutto per la costruzione di camper e imbarcazioni, per la finitura interna di veicoli, navi e aerei, e per la produzione di parti in materie plastiche. Il nuovo layout, con i suoi quattro ambiti tematici (Tecnologia forestale, Industria della segheria, Produzione di materiali a base legno e Energia dal legno), che spaziavano dalla pianificazione al taglio degli alberi, alla raccolta del legno, ha incontrato grandi favori anche tra i visitatori del settore della prima lavorazione del legno, interessati alla produzione del legno come materia prima da lavorare e come fonte energetica. Altrettanto interesse hanno riscosso gli ultimissimi veicoli aerei autonomi telecomandati (i droni) e gli ultimissimi processi per la rilevazione di dati sulle aree forestali.
Ai piedi della torre con lo stilizzato profilo di Mercurio è stata allestita quest’anno per la prima volta un’area dimostrativa, gestita in collaborazione con la Commissione tedesca di controllo dei lavori boschivi e della tecnica forestale (KWF), dove ogni giorno sono state proposte su uno spazio di circa 1.500 metri quadrati dimostrazioni di più attività, commentate da un presentatore: dal taglio delle piante alla raccolta del legno con harvester, al trasporto fino al sentiero boschivo tramite forwarder e rimorchi, al trasporto finale in segheria. Soprattutto tra il pubblico internazionale del settore della prima lavorazione del legno ha riscosso infine grande interesse il 2° Wood Industry Summit. 15 delegazioni di 13 diversi Paesi (ad es. Canada, Colombia, Cile, Bulgaria o Romania) hanno colto questa opportunità per un mirato confronto di idee. All’insegna dello slogan “Access to Resources and Technology”, negli spazi del Summit si è discusso vivacemente degli ultimi sviluppi di temi quali “Industria forestale e del legno 4.0”, “Valorizzazione delle foreste”, “Lotta agli incendi boschivi” e “Gestione del parco macchine”. La prossima LIGNA è in calendario dal 27 al 31 maggio 2019. Fonte: Ligna Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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CATAS A PIENO RITMO
In sei mesi Catas, il più importante laboratorio europeo di prove e ricerche per il settore legno-arredo, è tornato pienamente operativo. L’incendio dello scorso 20 dicembre, che ha distrutto parte della sede di San Giovanni al Natisone, è oramai dimenticato: l’impegno e la passione di tutti, il supporto della filiale di Lissone, in Brianza, e l’allestimento di un laboratorio provvisorio a poche centinaia di metri dalla sede di Via Antica hanno permesso di compiere il miracolo. “Un miracolo – ha dichiarato il presidente Bernardino Ceccarelli – compiuto grazie alla passione e alla abnegazione di tutte le persone che lavorano in Catas, senza le quali non sarebbe stato possibile voltare pagina. Catas, dunque, continua a essere una eccellenza friulana che il mondo ci invidia e che ha davanti a sè un futuro fatto di grande competenza, professionalità, riconosciuta autorevolezza”. Andrea Giavon ha presentato il progetto per il nuovo “laboratorio mobili”, una struttura di oltre 2.500 metri quadrati a cui si aggiungono altri 800 metri quadrati di magazzino, per un investimento complessivo che supera i 3 milioni di euro. “Si tratta di un investimento che affronteremo in piena autonomia – ha sottolineato Giavon - che ci permetterà di poter disporre di spazi più ampi e attrezzature ancora più moderne, oltre ad ambienti destinati a ospitare eventi di formazione per le imprese di settore e gli incontri degli organismi internazionali di normazione e certificazio-
ne di cui siamo parte attiva”. Un cantiere che ha preso il via nei mesi scorsi e si chiuderà entro il 2019, un’opera che avrà concreti riflessi anche sul fronte occupazionale, oltre a permettere una nuova, dinamica fase di sviluppo della attività legata all’arredo. “Siamo certi che il nuovo laboratorio mobili ci permetterà di far crescere ulteriormente i servizi per quello che è il nostro settore di riferimento fin dal 1969 ha commentato Franco Bulian, vicedirettore Catas - quando Catas nacque su iniziativa della Camera di Commercio di Udine in supporto al tessuto economico del Distretto della sedia. Oggi siamo un centro di competenza a livello internazionale, forte di un fatturato che supera i 6 milioni di euro, con oltre 10mila metri quadrati di laboratori e 50 tecnici altamente specializzati, due sedi, un ricchissimo catalogo di test, oltre 43mila prove effettuate ogni anno per duemila clienti in tutto il mondo, di cui ben il 40 per cento stranieri, dalla Cina agli Stati Uniti”. Fonte: Catas Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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MIRKA DEOS, LA LEVIGATRICE ORBITALE ELETTRICA PIÙ LEGGERA E COMPATTA DI SEMPRE
Solo 10 cm di altezza e 1 kg di peso: la Mirka Deos è l’orbitale elettrica più leggera e compatta di sempre
Dopo il grande successo della levigatrice elettrica Deros, Mirka si prepara a rivoluzionare ancora una volta il mondo degli utensili professionali con un’altra invenzione. Si tratta della levigatrice orbitale elettrica Mirka Deos, una novità assoluta per il settore legno, con caratteristiche decisamente fuori dal comune. Tra tutte spiccano le misure da primato: con soli 10 cm di altezza e 1 kg di peso la Mirka Deos è l’orbitale elettrica più leggera e compatta di sempre. E in queste dimensioni ultra-ridotte è racchiuso un insieme di innovazioni destinato a ridisegnare gli standard della categoria. Motore brushless, orbita da 3mm, sensore Bluetooth La Mirka Deos è dotata di un motore di nuova generazione da 250 W, equiparabile a un motore tradizionale da 360 W, ma molto più compatto, efficiente e soprattutto senza spazzole, quindi meno soggetto a manutenzione. Il motore eroga tutta la potenza necessaria anche sotto sforzo, lavorando da 5.000 a 10.000 giri/minuto. La velocità si imposta facilmente tramite gli appositi pulsanti e grazie alla leva di controllo può essere dosata con precisione, garantendo sempre un avviamento graduale sulla superficie. Altra caratteristica distintiva è l’orbita da 3 mm, numero perfetto per avere il giusto equilibrio tra velocità di levigatura e livello di vibrazioni. Il tutto
è pilotato da una scheda che controlla costantemente anche la temperatura di esercizio. La scheda contiene uno speciale sensore che si connette via Bluetooth con tablet e smartphone, comunicando in tempo reale i parametri di velocità e vibrazioni. Per leggere i dati della levigatrice basta installare l’App myMirka, disponibile sia per iOS che per Android in due versioni: quella base (gratuita) e quella avanzata, che tiene traccia dell’esposizione giornaliera alle vibrazioni. Design ultra-compatto, sensibilità, comfort e sicurezza La Mirka Deos è la prima orbitale elettrica che permette all’operatore di levigare tenendo la mano a soli 10 cm di distanza dalla superficie: questo assicura una sensibilità e un controllo del lavoro senza paragoni. La versione da 81 x 133 mm pesa solo 0,97 kg, una leggerezza che non ha eguali sul mercato e fa la differenza tutte le volte che si leviga su superfici verticali. Il design ergonomico e simmetrico dell’impugnatura offre il massimo confort sia ai destrorsi che ai mancini, lasciando più spazio per le dita. La forma allungata della scocca consente inoltre di impugnare la levigatrice con due mani contemporaneamente, qualora fosse necessario. Il nuovo platorello ha la stabilità ideale per livellare velocemente le superfici, con un disegno che
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migliora le prestazioni anche sugli angoli. Oltre al comfort, la Mirka Deos offre tanta sicurezza agli operatori, grazie a un livello di vibrazioni e di rumorosità estremamente bassi. Costi energetici 14 volte inferiori rispetto all’orbitale pneumatica Uno dei vantaggi particolarmente apprezzati di tutti gli utensili elettrici è il risparmio energetico offerto rispetto a quelli pneumatici. Senza il compressore infatti, il consumo di energia si riduce drasticamente. La Mirka Deos brilla anche sotto questo punto di vista, offrendo prestazioni imbattibili ma con costi energetici decisamente conte-
nuti: grazie al motore da 250 W ha un consumo di energia quattordici volte inferiore rispetto a quello di un’orbitale pneumatica. Tecnologie di levigatura evolute per cicli più rapidi ed efficienti L’invenzione della Mirka Deos rappresenta un’evoluzione senza precedenti nelle tecnologie di levigatura. La forza della nuova orbitale elettrica si sposa perfettamente con le rivoluzionarie strisce su rete Abranet, offrendo un sistema imbattibile per il trattamento delle superfici: finiture di qualità superiore, drastico abbattimento dei tempi e cicli di lavoro senza polvere.
L’efficienza del motore brushless in un design ultra-compatto, per unire prestazioni, comfort, sensibilità e controllo
Mirka Deos e strisce Abranet: il sistema di levigatura evoluto Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017 37
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Velocità e vibrazioni in tempo reale su smartphone e tablet, grazie al sensore Bluetooth e alla App myMirka
MIRKA E CAFRO UNISCONO LE FORZE PER ESPANDERSI NEL CAMPO DEI SUPERABRASIVI MIRKA Ltd., leader mondiale nel settore degli abrasivi e nelle macchine utensili, annuncia l’acquisizione del 100% delle azioni di Cafro SpA, leader nel settore delle mole e degli utensili superabrasivi. Mirka fa parte del gruppo finlandese a conduzione familiare KWH e offre una gamma completa di soluzioni superiori per la levigatura e la finitura superficiale di alta qualità. L’acquisizione è parte integrante della strategia di espansione di Mirka nel settore dei superabrasivi e delle soluzioni di rettifica. “Diamo il benvenuto a Cafro nel gruppo Mirka – ha dichiarato Stefan Sjöberg, presidente di Mirka - e siamo veramente entusiasti per le nuove opportunità che potremmo sviluppare assieme. C’è un’ottima corrispondenza tra il know-how specializzato e la capacità produttiva di Cafro con la presenza nel mercato globale di Mirka. Prevedo una rapida espansione a partire dall’unione delle nostre forze”. Cafro SpA, azienda familiare con base a Fino Mornasco (Como), è leader nella produzione di mole diamantate e in CBN (Nitruro di Boro) ma anche nella produzione di utensili in PCD (diaman-
te policristallino) e PCBN (CBN policristallino). L’acquisizione rappresenta per Cafro un’eccellente opportunità per espandere il proprio mercato a livello globale. “Questa per Cafro è una grandissima opportunità – ha dichiarato Mario Mancina, appena nominato amministratore delegato di Cafro - un passaggio evolutivo per la nostra azienda per creare un vero mercato globale, che ora può realizzarsi. Nel corso degli anni abbiamo sistematicamente sviluppato prodotti e processi unici, diventando così uno dei pochi produttori che possono offrire una gamma completa di superabrasivi per l’industria meccanica di precisione. Ora possiamo notevolmente accelerare la nostra crescita con Mirka”. La terza generazione della famiglia Mancina, proprietari della Cafro dal 1955, continuerà a guidare l’azienda all’interno del Gruppo Mirka. “L’acquisizione di Cafro – ha concluso Stefan Sjöberg - è una pietra miliare nel portafoglio di aziende che stiamo costruendo nel settore della rettifica di precisione. I clienti di Mirka e Cafro vedranno i benefici di un’ampia e completa offerta di soluzioni per la finitura superficiale e per la rettifica”.
Fonte: Mirka Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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BILANCIO RECORD PER CEFLA Giro d’affari in crescita del +5,5%, utile netto a 17,5 mln e 1.900 lavoratori (+200 negli ultimi tre anni). Con questi dati l’assemblea dei soci di Cefla ha approvato il bilancio 2016, il migliore di sempre per l’azienda, che proprio quest’anno festeggia gli 85 anni di attività. I numeri parlano di un risultato superiore a quello del record 2015, confermando il trend di crescita intrapreso cinque anni fa. Cresce il fatturato, che tocca quota 468 milioni di euro (+5,5% rispetto all’anno precedente), con un miglioramento della redditività che ha portato l’utile netto a 17,5 milioni (+9,4% rispetto all’anno precedente), nonostante gli importanti investimenti fatti nell’arco dei dodici mesi. Aumenta anche l’occupazione, che ha toccato quota 1.900 lavoratori, in crescita di 200 unità nell’ultimo triennio. “Siamo felici di presentare il bilancio dei record proprio nell’anno dei festeggiamenti dell’85° della nostra fondazione – ha commentato il presidente di Cefla, Gianmaria Balducci -, consci che da domani l’impegnativa sfida sarà quella di mantenere e migliorare le attuali performance. Cefla è un’impresa con una storia importante alle spalle, che si conferma molto dinamica e proiettata al futuro, grazie a un grande impegno nell’innovazione e a una virtuo-
sa condivisione del know-how e della ricerca fra le nostre Business Unit”. A trainare la crescita di Cefla è stata Cefla Medical Equipment, che conferma anche quest’anno il trend in costante aumento per il settore della radiologia. Importante anche il risultato di C-LED, la nuova Business Unit inaugurata ad aprile 2016, che apre l’azienda al mondo dell’illuminazione LED. Molto bene Cefla Finishing e Cefla Impianti, che confermano le posizioni di leader nei rispettivi mercati e significativi miglioramenti in Cefla Shopfitting, che sta puntando sul retail design e sull’innovazione tecnologica. Complessivamente le performance all’estero, per i settori industriali, rappresentano circa il 70% del giro d’affari del Gruppo Cefla, evidenziando la dimensione internazionale della Cooperativa imolese. Nella foto al centro il presidente di Cefla Gianmaria Balducci, a sinistra Cristian Pungetti e a destra Yuri Della Godenza, entrambi componenti del consiglio d'amministrazione. Fonte: Cefla Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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VERNICI IGNIFUGHE IN GRADO DI RISPETTARE LE PIÙ SEVERE NORMATIVE SULLA PREVENZIONE INCENDI La vernice ignifuga ha lo scopo di rallentare la propagazione delle fiamme in caso di incendio, limitando i danni provocati dal fuoco, grazie ad agenti presenti nella vernice che interrompono la combustione. Quando si realizzano edifici pubblici come teatri, cinema, auditorium, ospedali, scuole, chiese o strutture alberghiere, è importante rispettare normative europee sulla prevenzione incendi. I progettisti e committenti devono garantire inoltre elevati standard estetici ed hanno bisogno quindi di cicli di verniciatura che offrano un livello della finitura elevato. La linea Prometea di ICA Group si compone di vernici ignifughe all’acqua e a solvente, in grado di rispettare le più severe normative sulla prevenzione incendi, dalla norma europea UNI EN 13501, a quella italiana
UNI 9796, fino alla norma inglese British Standard. La linea di vernici ignifughe ICA Group comprende cicli di verniciatura trasparenti, bianchi o pigmentati, con certificati di reazione al fuoco in grado di soddisfare ogni esigenza. Si tratta di cicli molto apprezzati sul mercato, in quanto riescono a combinare elevate prestazioni chimico-fisiche ad eccellenti livelli di finitura. ICA Group ha inoltre messo a punto cicli di verniciatura specifici per gli arredi nautici, in grado di superare i severi test previsti dalla Direttiva MED sull’Equipaggiamento Marittimo (Direttiva Europea 96/98/CE). Fonte: Ica Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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ASSEMBLEA ANNUALE DI EPF Paolo Fantoni, presidente dell’associazione europea dei produttori di pannelli, nel corso dell’assemblea annuale, ha esordito ringraziando il membro ospitante Sonae Arauco, non solo per l’alta qualità della ospitalità, ma per il segnale di una nuova era all’interno della rappresentanza di EPF, in cui emergono nuove aspettative da parte di players “intercontinentali” che esprimono una “visione intercontinentale”. Ciò se da un lato allarga la “visione” della Federazione EPF, non può non rendere consapevoli che aumentano e cambiano anche le responsabilità. Fantoni ha segnalato che, come sistema delle imprese del settore, è stata persa un’opportunità nell’agganciare i prodotti al TTIP, per costruire una più solida alleanza con i partners americani. In via diametralmente opposta si continua a soffrire il proliferare di iniziative locali che consolidano fattori di protezionismo locale, quando non sconfinano in vere e proprie barriere al libero mercato che la Federazione EPF deplora radicalmente. I paesi membri della Comunità Europea hanno da tempo abbandonato l’idea di una politica industriale di settore che indirizzasse l’attività, mentre è cresciuto fortemente il peso delle politiche ambientali, che hanno parimenti preso quasi il posto delle poli-
tiche industriali. Nell’ultimo ventennio nulla ha maggiormente inciso sulla attività delle aziende del settore quanto il Kyoto Protocol e le sue successive revisioni e il Circular Economy Package. Recenti statistiche della Commissione Europea hanno calcolato che l’industria del pannello ha contabilizzato un incremento di costi cumulativi nel periodo 2005-2014 pari al 10%, a seguito dell’impatto delle politiche comunitarie e del 4,9% quello della filiera del legno in generale. L’industria europea del pannello ha registrato negli ultimi 10 anni una riduzione delle capacità produttive di 7 milioni di metri cubi, pari a circa il 10% dell’intera capacità europea e in molti casi l’impiantistica è stata semplicemente trasferita in Paesi a minor impatto dei costi. In tutto ciò è chiaro che l’industria europea guarda con sospetto alla crescita dei target della energia rinnovabile dal 20% per il 2020 al 27% nel 2030, sfidata da ulteriori richieste del 40%. Nel 2016 l’energia rinnovabile prodotta in Europa era al 16% e di questo la metà, l’8%, risulta prodotto consumando biomassa. Chiaramente l’idea di continuare ad aumentare il consumo di legno spaventa gli industriali, ma anche gli ambientalisti. Durante la Venice Declaration del 2016 sulla Circular
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Economy, sono emersi molti obiettivi della Federazione EPF, tra i quali: - bilanciare la pressione sulla disponibilità di legno tra uso industriale e uso energetico; - tenere in considera zione l’efficienza nell’uso della risorsa legno; - eliminare le distorsioni derivanti dall’uso di incentivi alla combustione; - stimolare i target di riciclo del legno; - porre un tetto alla quantità di legno che va in discarica; - stimolare maggiore domanda di prodotti a base legno per incrementare lo stoccaggio di Co2. Si stanno raggiungendo importanti successi e si sta allargando la condivisione dei principi di EPF e in particolare: - si sta facendo strada l’idea di eliminare i sussidi
per la combustione inefficiente del legno fatta per sola produzione di energia elettrica; - si sta riconoscendo la logica di prevedere l’uso efficiente dei materiali secondo l’”uso a cascata del legno”; - il Circular Economy Package in discussione ha posto l’obiettivo “Zero legno” nelle discariche, quanto a materiale da raccolta differenziata. In tutto ciò il giudizio di EPF sul recente Package sulla Circular Economy è di soddisfazione sui risultati quantitativi (aumento dei livelli di riciclo) e meno positivo sui risultati qualitativi, in quanto si sperava in un maggiore coraggio e maggiore iniziativa. EPF auspicava che il documento entrasse nel dettaglio e nella definizione dell’”uso a cascata del legno”, privilegiando la nascita delle “migliori pratiche” con cui indirizzare le politiche nazionali.
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Inoltre si pensava che ci sarebbe stata maggiore evidenza della Extended Producer Responsibility, per favorire la nascita a livello nazionale di circuiti virtuosi per stimolare il riciclo del legno. In tutto ciò bisogna fare un plauso ai produttori europei di materassi, che stanno approfondendo l’analisi di questo processo che potrà, in analogia a quanto succede per gli imballaggi, vedere questi produttori chiamati alle responsabilità sul fine vita del prodotto e sulla definizione delle tecnologie per la separazione dei materiali. Parimenti il plauso va a quelle iniziative per gli acquisti della Pubblica Amministrazione che prevedono le responsabilità del fine ciclo di vita da parte dei produttori di mobili per ufficio. L’industria del legno in tutto ciò sta consolidando la sua immagine di Best Performer nella Circular Economy, ma ciò deve avvenire per il fatto che il legno
è un materiale facilmente combustibile, ma per la capacità tecnologica del settore di separare, ripulire e riciclare il legno. Un pannello melaminico deve tornare a essere un pannello melaminico per dare luogo a vite multiple del legno. Questo cambia la prospettiva del legno, che da una situazione di scarsità può divenire una materia maggiormente disponibile per la società civile. Fonte: EPF Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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SCM A LAS VEGAS L’azienda ha partecipato alla AWFS Fair, la più grande fiera nordamericana dedicata ai produttori di macchine per la lavorazione del legno della costa ovest, che si è tenuta a Las Vegas in Nevada. La “Lean Robot Cell 4.0” di SCM ha conquistato il “Visionary New Product Award” nella categoria Industry 4.0, introdotta quest’anno nella competizione della fiera statunitense. Con la Lean Robot Cell 4.0, Scm ha presentato a Las Vegas un sistema per la produzione di componenti per armadi completamente automatizzato, asservito da due robot antropomorfi, gestito da un software di ultima generazione. Un unico operatore, non necessariamente esperto, è sufficiente per il funzionamento della cella. La “Lean Robot Cell 4.0” è composta da un centro di lavoro nesting Author Morbidelli M600, da una bordatrice Stefani e da un centro per la foratura. La cella opera in automatico dal lancio della commessa ed è progettata per integrarsi nel sistema di gestione aziendale del cliente; utilizza macchine standard, performanti e di facile utilizzo. La cella è in grado di gestire tutte le fasi della lavorazione, dal pannello semilavorato fino al pannello finito. Al termine del processo produttivo i singoli pannelli finiti sono organizzati dal robot su appositi carrelli, pronti per essere montati nello strettoio CPC. La cella è in grado di produrre 500 pannelli per armadi ogni turno. Il “Visionary New Product Award” ha confermato il livello di eccellenza tecnologica della produzione Scm e la capacità di ideare e realizzare sistemi innovativi della divisione Engineering.
I premi in palio erano nove e per la competizione sono stati selezionati 33 prodotti, in rappresentanza di 27 aziende. Oltre alla legittima soddisfazione per questo importante premio conquistato, Scm chiude la fiera di Las Vegas con un bilancio ampiamente positivo in termini di contatti, trattative e ordini, grazie alla vasta gamma presentata, la più ampia a livello mondiale, di soluzioni tecnologiche per la lavorazione del legno che rispondono ad ogni esigenza produttiva, dalla grande industria all’artigiano. Anche sul mercato Nord Americano il settore della lavorazione del legno sta attraversando un momento positivo e alla AWFS sono arrivati forti segnali di crescita. Per assecondare questa crescita Scm ha programmato importanti investimenti nell’area per rafforzare il livello di servizio offerto. Nei mesi scorsi è stata ampliata la filiale messicana, è in corso il restyling del quartiere generale di Atlanta ed è stata completata l’operatività della nuova sede di Carson a sud di Los Angeles, che pone Scm al primo posto per capillarità e presenza sulla West Coast. La presenza diretta e indiretta è cresciuta su tutta l’area Nord America e Messico. Per quel che riguarda il Canada è in fase di avvio un ambizioso programma di crescita. Fonte: Scm Per ulteriori informazioni scrivere a: info@finishing.it
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L’agenda dei fornitori
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IVM Chemicals - Div. ILVA Viale della Stazione 3 27020 Parona PV Tel. 0384/25441 Fax 0384/252054 www.ilva.it ilva@ilva.it
Via del Fiffo 12 40065 Pianoro BO Tel. 051/770511 Fax 051/777437
Via del Fiffo 12 40065 Pianoro BO Tel. 051/770511 Fax 051/777437
Zona Industriale Calderaio Via Galvani 7 51010 Massa e Cozzile PT Tel. 0572/92711 Fax 0572/78824
www.oece.it servizioclienti@sherwin.com
www.sayerlack.it servizioclienti@sayerlack.it
www.verinlegno.it info@verinlegno.it
VERNICI-COLORANTI PER LEGNO Via Artigianato 2 35010 Trebaseleghe PD Tel. 049/9385648 049/9388042 Fax 049/9385070 www.kemichal.it info@kemichal.it
Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017 47
L’agenda dei fornitori
MATERIE PRIME PER VERNICI
Chemaxia SrL Via Don Pino Puglisi 1/C 20068 Peschiera Borromeo (MI) Tel./Fax 02/90634457 www.chemaxia.com commerciale@chemaxia.com
ABRASIVI
Via Vicenza 4 z.i. 31046 Oderzo TV Tel. 0422/815402 Fax 0422/814046 www.lba.it info@lba.it
IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
CEFLA FINISHING GROUP Via Bicocca 14/c 40026 Imola BO Tel. 0542/653441 Fax 0542/653444
EVONIK INDUSTRIES AG Goldschmidtstrasse 100 45127 Essen - Germany Phone +49 2011732222 Fax +49 2011731939 www.evonik.com info-tego@evonik.com
Mirka Italia srl Via Toscana, 20 62014 Corridonia (MC) Tel. 0733/207511 Num. verde 800 113929 www.mirkaitalia.com info@mirkaitalia.com
AEROFILTRI Via Rubens 23 20148 Milano MI Tel. 02/ 48705894 Fax 02/48705893 www.raccoglivernice.it info@aerofiltri.it
ROBOT DI VERNICIATURA
Via Trento 6 33044 Manzano UD Tel. 0432/754616 - 750828 Fax 0432/754616
Via Dei Valtorta 48 20127 MI Tel. 02/2886460/479 Fax 02/26141099 www.viledon-filter.com filter.mi1@freudenberg-nw.com Il marchio dei filtri Freudenberg
CMA Robotics s.p.a. Via P. Paolo Pasolini 35 Int.15 33040 Pradamano UD Tel. 0432/640172 Fax 0432/640018 www.cmarobotics.it info@cmarobot.it
APPARECCHIATURE DI SPRUZZATURA
Tel. 0331/423333 Fax 0331/423303 www.neuvendis.com ivan.barozzi@neuvendis.com
Via delle Industrie 17 31047 Levada di Ponte di Piave TV Tel. 0422/853018 r.a. Fax 0422/853533 www.nastroflex.it nastroflex@nastroflex.it
Cabine di Verniciatura Impianti Pressurizzati e Macchine per il Risanamento Ambientale
www.ceflafinishinggroup.com www.carpenteriamanzanese.it cefla.finishing@cefla.it info@carpenteriamanzanese.it
FILTRI IMPIANTI E CABINE DI VERNICIATURA
Neuvendis SpA S.S. Sempione 270/a CP 83 20028 San Vittore Olona MI
WAGNER COLORA s.r.l. Via Fermi 3 - 20875 Burago di Molgora MB Tel. 039/625021 www.wagnercolora.com info@wagnercolora.com
48 Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017
Via del Tesoro 210 47827 Villa Verucchio RN Tel. 0541/678078-678225 Fax 0541/671144 www.tecnoazzurra.it info@tecnoazzurra.it
Via Enrico Fermi 27 20843 Verano Brianza MB Tel. 0362/991823 Fax 0362/907252 www.tomaninimpianti.it info@tomaninimpianti.it
L’agenda dei fornitori
VERNICIATORI C/TERZI
C.S. s.r.l. Zona Ind.le 06055 Marsciano PG Tel./Fax 075/8743440 Tel./Fax 075/8748941 c.s.srl@tin.it
CONSULENTI
IBS ANALYSIS via Bruno Buozzi 4 20090 Caleppio di Settala MI Tel./Fax 02/90600687 ibsanalysis@libero.it
IMPIANTI DEPURAZIONE ARIA
AIR PROTECH s.r.l. V.le Lombardia 33 20013 Magenta MI Tel. 02/9790466-364 Fax 02/97297483 www.airprotech.it info@airprotech.it
BABCOCK WANSON Italiana Via Roma 147 - 20873 Cavenago Brianza MB Tel. 02/959121 Fax 02/95019252 www.babcock-wanson.it bwi@babcock-wanson.com
OLPIDÜRR s.p.a. Via G. Pascoli 14 - 20090 Novegro di Segrate MI Tel. 02/70212278 Fax 02/70212319 www.olpidurr.it sales@olpidurr.it
Via Stra Madonna 89 21047 Saronno VA Tel. 02/9625251/2 Fax 02/9606597 www.innovaterm.com info@innovaterm.com
SOCIETA’ VENETA DEPURATORI E AFFINI Impianti abbattimento VOC ad autosostentamento Via Cendon 5 31057 SILEA TV Tel. 0422/361960 r.a. Fax 0422/360517 www.svedasrl.com info@svedasrl.com
DILUENTI
CHIMICA CBR s.p.a. Via A. Rizzotti 23 - 37064 Povegliano V.se VR Tel. 045/7970773 Fax 045/6359777 www.chimicacbr.it info@chimicacbr.it
Professione Verniciatore del Legno | Anno XXII - n.138 - Ottobre 2017 49
Filato cucirino Hi-Tech senza silicone
I normali filati cucirini contengono silicone
Air Flow
prodotto con carta autoestinguente* postFiltro Poliestere
Lo schema, a scopo informativo, illustra una combinazione di strati che pur essendo realizzabile, non fa parte della gamma standard.
*F1 - DIN 53438 Parte 3
Frutto di avanzata ricerca, la speciale struttura è progettata per ottenere accumulo in profondità.
3 strati “large”
le maglie “large” (15x7 mm) continuano a provocare continui cambiamenti della direzione del flusso d’aria. La turbolenza che ne consegue è molto efficace nel catturare le particelle di vernice. Qui si depositano le gocce di media dimensione.
3 strati “HC”
1 strato “small”
Le maglie grandi (27 x 18 mm) e tutte eguali intrappolano le gocce più grosse pur permettendo un elevato passaggio d’aria e favorendo l’accumulo di profondità ed evitando l’intasamento superficiale.
le maglie 9x4 mm trattengono le gocce molto piccole. La maglia “small” era la più piccola che potesse essere prodotta prima della comparsa della tecnologia mini-mesh.
1 strato“mini-mesh” la maglia 4x2,5 è il risultato di una tecnologia insuperata. La maglia mini-mesh conferisce l’efficienza supplementare necessaria a rispettare le sempre più restrittive normative ambientali.
1 postFiltro Poliestere Via Rubens, 23 • 20148 Milano • Italy Tel. +39 02 48 70 58 94 • TeleFAX +39 02 48 70 58 93 aero@aerofiltri.it • www.aerofiltri.it
Paint Stop in Fibra di Vetro FdV
preFiltri in Poliestere G2-G4
Filtri Cielo F5
Filtri a Tasche Filtri a Tasche Manometri MM G2-F9 con telaio in plastica e Pressostati PS F5-F9
Filtri Inerziali pieghettati FIP
Indicatori di Pressione DPG
Un’ampia scelta di filtri poliestere permettono di realizzare lo strato finale, opzionale, per realizzare le prestazioni richieste da casi particolari
Pannelli Filtranti TCHC
Tubi diPitot Multipunto TD21
Mini pleat F5-H10
Generatore di fumo ad alta Portata ICA103