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Digital nomadi: un fenomeno in evoluzione DIGITAL NOMADS
Oggi sono molte le persone che riescono a lavorare in smart working e le procedure per ottenere visti sono sempre più semplici. iI remote working è una modalità di lavoro che appare normale e, molto spesso, addirittura preferita rispetto alla tradizionale concezione dell’attività in sede. Secondo le stime fatte dall’Associazione Italiana Nomadi Digitali - ETS a fine 2022, i digital nomad nel mondo sarebbero 35 milioni, con un reddito pro capite medio di 1.800 $ al mese
Se si riunissero in unico luogo darebbero vita al 41° stato al mondo per numero di abitanti e al 38° più ricco (su più di 190 nazioni esistenti). Sebbene il nomadismo digitale non sia un fenomeno così recente – il termine “digital nomad” appare per la prima volta in una ricerca accademica del 1997 – è solo in questi anni che sta interessando una grossa fetta della popolazione. Questo è dovuto al fatto che molti lavori d’ufficio possono fare al PC e che i dati di piccole o grandi aziende sono accessibili ovunque via cloud.
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Ma non è solo questo: è cambiata la mentalità. Le generazioni dei Millennial e quella Z se da un lato hanno molte incertezze, dall’altro sono molto più aperte e più libere.
Today, an increasing number of people is able to work from home, and the procedures for obtaining visas are even more simple. Remote working is a way of working that seems normal and, very often, even preferred to the traditional concept of the office activity. According to estimates made by the Italian Association of Digital Nomads - ETS at the end of 2022, digital nomads in the world would be 35 million, with an average per capita income of $ 1,800 per month.
In case digital nomads decided to meet in one place, they would create the 41st most populous state in the world and the 38th richest state (out of more than 190 existing nations). Although digital nomadism is not such a recent phenomenon, - the term “digital nomad” appeared for the first time in a 1997 academic research - it is only in these years that a large part of the population is becoming interested in it. This is due to the fact that many office jobs can be done online, on the computer, and that the data of small or large companies are accessible anywhere via cloud.
But it is not only this: the mentality has changed. Millennial and Generation Z have many uncertainties, but they sure are much more open and free than previous generations.
In più c’è lo spirito dell’uomo, migratorio per natura. Il bisogno di spostarsi, viaggiare e muoversi è innato. E poi tra le cause di questa crescita verticale dei lavoratori nomadi, anche la pandemia che tra il 2020 e il 2021 ha trasformato la vita di molte persone e di conseguenza anche delle aziende, molte delle quali hanno introdotto lo smart working
La categoria in cui si trovano più nomadi digitali è senz’altro quella dei lavoratori indipendenti. I settori prevalenti sono: tecnologia dell’informazione; servizi creativi; educazione; consulenza, coaching e ricerca; vendite, marketing e pubbliche relazioni; finanza e contabilità.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti che possono intraprendere lo stile di vita del nomadismo digitale, i più fortunati sono gli impiegati delle aziende big.
Ma si può andare ovunque a lavorare? In realtà no: a parte in Europa, dove ci si può spostare liberamente come cittadini dell’area UE, altrove servono dei visti speciali e sempre più governi stanno mettendo a punto visti specifici per nomadi digitali, come per esempio il Brasile, il Portogallo e il Costa Rica. Ecco come funzionano alcuni di questi.
In addition, there is the spirit of mankind, migratory by nature. The need to roam, travel and move is innate. Alongside, among the causes of this vertical growth of nomadic workers, there is also the pandemic, that between 2020 and 2021 has transformed many people’s lives and consequently also companies lives, many of which have introduced remote working.
The category in which most digital nomads are found is certainly that of the self-employed. The main areas are: information technology; creative services; education; consulting, coaching and research; sales; marketing and public relations; finance and accounting.
As for the employees who can undertake the lifestyle of digital nomadism, the luckiest ones are the employees of big companies.
But is it really possible to work everywhere? Not really: apart from Europe, where you can move freely as citizens of the EU area, elsewhere you need special visas, and gradually more governments are developing specific visas for digital nomads, such as Brazil, Portugal and Costa Rica. Here’s how some of these work.
Brasile
In Brasile esistono norme per la concessione di visti e permessi di soggiorno temporanei per gli immigrati che non hanno un rapporto di lavoro in Brasile e la cui attività professionale può essere svolta a distanza per un periodo massimo di un anno, prorogabile per un periodo uguale. Ma dallo scorso anno il governo brasiliano ha disciplinato la concessione di visti temporanei per i nomadi digitali. Nel caso di un soggiorno fino a 90 giorni, il nomade digitale può entrare nel Paese come visitatore (turista), e deve soddisfare i requisiti adeguati alla sua condizione migratoria in base alla sua nazionalità. Per richiedere il visto, l’interessato deve presentare all’autorità consolare alcuni documenti che si possono reperire online.
Costa Rica
Il Costa Rica, quindi, da un lato offre la possibilità di aprire un conto bancario in loco, cancella le imposte sul reddito, ritiene valida la patente di guida del Paese d’origine e non chiede tasse d’importazione su computer e altre attrezzature per il lavoro a distanza. Ma d’altra parte i richiedenti devono dimostrare di avere un reddito mensile di 3.000 dollari al mese (o 4.000 se ha una famiglia). Essendo un piccolo Paese, di 5 milioni di abitanti, il Costa Rica mira, per stessa ammissione del governo, ad aumentare la sua popolazione proprio grazie ai lavoratori nomadi.
Brazil
In Brazil, there are rules for granting visas and temporary residence permits for immigrants who do not have an employment contract in Brazil and whose professional activity can be carried out remotely, for a maximum period of one year, extendable for an equal period. But since last year, the Brazilian government has regulated the granting of temporary visas for digital nomads. In the case of a stay of up to 90 days, the digital nomad can enter the country as a visitor (tourist), and must meet the appropriate requirements to his migration status according to his nationality. To apply for a visa, the person concerned must present to the consular authority some documents that can be found online.
Costa Rica
Following, Costa Rica offers, on one hand, the possibility of opening a bank account on site, cancels income tax, considers valid the driving license of the country of origin and does not require import taxes on computers and other equipment for remote work. But on the other hand, applicants must prove that they have a monthly income of $3,000 per month (or 4,000 if they have a family). Being a small country of 5 million inhabitants, Costa Rica aims, by the same admission of the government, to increase its population thanks to nomadic workers.
Bali
Il sud est asiatico è da sempre una delle destinazioni preferite dai digital nomad. Costo della vita basso, temperature costanti, sicurezza. E Bali è pronta a diventare la capitale mondiale dei nomadi digitali, potendo contare su una buona diffusione del wi-fi e la sua splendida natura.
Il governo indonesiano ha deciso di sviluppare un visto per nomadi digitali, che può durare dai 60 ai 180 giorni. Il visto si chiama B211a ed è detto anche “socio-culturale”. Chi entra nel Paese chiedendo il visto per 60 giorni, può chiedere di estenderlo per altre due volte, consentendo così di fatto di poter stare a lavorare per sei mesi. Pare che il governo sia al lavoro per renderlo ancora più lungo, ma già sei mesi non sono pochi. Si richiede online, bisogna dimostrare di avere 2.000 $ di fondi, il biglietto di ritorno e si paga una tassa di ingresso.
Bali
Southeast Asia has always been one of the favorite destinations for digital nomads. Low cost of living, constant temperatures, safety. And Bali is ready to become the world capital of digital nomads, relying on a good diffusion of wi-fi and its beautiful nature.
The Indonesian government has decided to develop a digital nomad visa, which can last 60 to 180 days. The visa is called B211a, but is also known as “socio-cultural”. The one who enters the country applying for a visa for 60 days, can ask to extend it twice, thus allowing, in fact, to be able to work for six months. It seems that the government is working to make it even longer, but already six months are not a few. People can require it online, having to prove that they have $2,000 in funds, the return ticket and they need to pay an entrance fee.
Malesia
Anche la Malesia ha intenzione di diventare un hub per i nomadi digitali, incentivando nel frattempo una rivoluzione digitale, promuovendo la mobilità professionale e il turismo digitale. Con una quota di iscrizione di 1.000 ringgit (220 $), il programma accoglie marketer e sviluppatori digitali, creatori di contenuti e professionisti delle tecnologie dell’informazione (IT) da tutto il mondo. Per molti Paesi (inclusa l’Italia) non è necessario un visto se non si superano i 90 giorni di permanenza.
Si può rimanere nel Paese fino a 12 mesi, invece, grazie a un pass digitale. I candidati devono avere un reddito minimo annuale di 24.000 $ e dimostrare di avere un contratto di lavoro attivo di tre mesi con un’azienda straniera o malese. Più contratti di breve durata conteranno per il raggiungimento del requisito minimo. Le persone a carico, come coniugi e figli, possono essere aggiunte alla domanda al costo annuale di 500 ringgit a persona. Il pass sarà inoltre rinnovabile per un altro anno.
Portogallo
Il Portogallo è uno dei tanti Paesi europei che hanno realizzato un visto per i digital nomad, per massimo cinque mesi. In questo caso, è da sottolineare che il visto è rivolto ai cittadini di Paesi extra UE, ma è un esempio di come anche l’Europa stia cercando di attirare nuova forza lavoro, cittadini e spese da parte di una forza lavoro che a quanto pare sarà sempre più numerosa.
Visto per nomadi digitali: l’elenco dei Paesi in cui è possibile richiederlo
Albania; Anguilla (UK); Antigua e Barbuda; Argentina; Australia; Bali; Bahamas; Barbados; Belize; Bermuda; Brasile; Capo Verde; Costa Rica; Cipro; Colombia; Croazia; Curacao; Ecuador; Dubai; Estonia; Georgia; Germania; Grenada; Islanda; Isole Cayman; Lituania; Malesia; Malta; Mauritius; Messico; Montenegro; Montserrat; Namibia; Norvegia; Panama; Portogallo; Repubblica Ceca; Repubblica Domenicana; Saint Lucia; Seychelles; Spagna; Sri Lanka; Taiwan; Ungheria.
E quelli in cui sarà possibile farlo a breve Goa (India); Grecia; Italia; Macedonia del Nord; Romania; Tailandia; Serbia; Sud Africa.
Malaysia
Similarly, Malaysia also aims to become a hub for digital nomads, encouraging in the meantime a digital revolution, promoting professional mobility and digital tourism. With a membership fee of $1,000 ($220), the program welcomes marketers and digital developers, content creators and information technology (IT) professionals from all around the world. For many countries (including Italy) you do not need a visa if you do not exceed 90 days of sojourn.
Instead, you can stay in the country for up to 12 months, thanks to a digital pass. Applicants must have a minimum annual income of $24,000, and prove that they have an active three-month employment contract with a foreign or Malaysian company. More short-term contracts will count towards achieving the minimum requirement. Dependent people, such as spouses and children, can be added to the application at an annual cost of 500 ringgit per person. The pass will also be renewable for another year.
Portugal
Portugal is one of the many European countries that have introduced a visa for digital nomads, for a maximum of five months. In this case, it should be noted that the visa is addressed to citizens of non-EU countries, but it is an example of how Europe is also trying to attract new employees, citizens and expenses from a workforce that apparently will be increasingly numerous.
Digital nomads visa: list of the countries that allow you to apply for:
Albania; Anguilla (UK); Antigua and Barbuda; Argentina; Australia; Bali; Bahamas; Barbados; Belize; Bermuda; Brazil; Cape Verde; Costa Rica; Cyprus; Colombia; Croatia; Curacao; Ecuador; Dubai; Estonia; Georgia; Germany; Grenada; Iceland; Cayman Islands; Lithuania; Malaysia; Malta; Mauritius; Mexico; Montenegro; Montserrat; Namibia; Norway; Panama; Portugal; Czech Republic; Dominican Republic; Saint Lucia; Seychelles; Spain; Sri Lanka; Taiwan; Hungary.
And the one in which it will be possible in the future: Goa (India); Greece; Italy; North Macedonia; Romania; Thailand; Serbia; South Africa.