Fit med
online
Anno 2 numero 5 - maggio La rivista online per i professionisti del settore
FOCUS IPERTENSIONE e attivitĂ fisica Fitness metabolico e diabete -
Esercizio contro resistenza elastica
FUORIFIERA 2010
Come aprire un nuovo centro motorio
A Rimini l’evento aggregatore di nuove idee -
- Workshop tecnici Clinical Pilates e Pilatech -
Il nuoto antalgico News, fiere, convegni, corsi di aggiornamento professionale
Trasferte dipendenti: i rimborsi
ANNO 2 N°5 MAGGIO 2010 Fitmed online è una rivista mensile di aggiornamento che si rivolge a imprenditori, manager, opinion leader, professionisti che operano nel mondo del fitness, benessere, prevenzione e salute. Propone articoli riguardanti metodiche di allenamento, rieducazione funzionale, alimentazione, prevenzione e benessere, marketing e management. Editore Alea Edizioni di Alessandro Lanzani via G. Sapeto, 5 - 20123 Milano Redazione e uffici via P. Orseolo, 3 - 20144 Milano tel. 0258112828 - fax 0258111116 fitmed@professionefitness.com redazione@professionefitness.com Direttore responsabile Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com
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Alea edizioni è una casa editrice specializzata in libri di finess, benessere e rieducazione funzionale, con più di 50 titoli a catalogo. Professione Fitness è una rivista bimestrale di aggiornamento per imprenditori e professionisti del settore, che da 16 anni propone articoli originali riguardanti metodiche di allenamento, rieducazione funzionale, alimentazione, prevenzione e benessere, impiantistica, marketing e management e tutto ciò che può servire a un'efficiente e moderna realtà che opera nel settore del fitness e del benessere. E distribuita tramite abbonamento postale a fitness club, centri fisioterapici e polisportivi, operatori di settore, luxury hotel, golf club, centri benessere, studi di architettura. Da oltre 25 anni la Scuola di Professione Fitness con i suoi corsi, master e stage ha contribuito alla formazione e all’aggiornamento di migliaia di operatori del settore, mettendo a loro disposizione un corpo docente selezionato e altamente qualificato. Rilascia diplomi e attestati di partecipazione accredidati dall’USACLI, ente di promozione spportiva riconosciuto dal CONI.
Redazione Mia Dell’Agnello mia@professionefitness.com - int. 212 Progetto grafico Stefano Frattallone Impaginazione Anita Lavoce Pubblicità Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com Hanno collaborato a questo numero Marco Ciervo, Giulio Sergio Roi, Davide Girola, Rosario D’Onofrio, Andrea Altomare, Paola Bruni Zani Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93. L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere responsabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delle informazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto; inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchiano il pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) pervenuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblicato e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del materiale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasi scopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmata dal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controversie il Foro di competenza è quello di Milano.
Gestione dati digitali Lidia Di Giovanni ldigiovanni@professionefitness.com - int. 218 Amministrazione Luciana Iritano liritano@professionefitness.com - int. 219 La Scuola di Professione Fitness Francesco Capobianco fcapobianco@professionefitness.com - int. 217
LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO Alcan Airex pag 4 Pilatech pag 9 Clinical Pilates pag 11 HighFly pag 15
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Sommario
Sommario
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CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE FIERE E CONVEGNI NEWS
COMMUNITY BUSINESS 5
FUORIFIERA 2010: aggregatore di idee a cura della redazione
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ANTEPRIME: le novità al FuoriFiera a cura della redazione
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METODO PILATES: come sopravvivere alla cattiva informazione di Marco Ciervo
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IL PROGRAMMA a cura della redazione
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FIBO: ancora numeri record a cura della redazione
FOCUS: IPERTENSIONE 16
FITNESS METABOLICO E IPERTENSIONE di Alessandro Lanzani
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Sommario
RUBRICHE
IL CARDIOFITNESS CON LA PRESSIONE ALTA di Giulio Sergio Roi
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STILARE E CONDURRE UN PROGRAMMA DI TRAINING SICURO di Davide Girola
ALLENAMENTO E REHAB 24
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ESERCIZIO CONTRO RESISTENZA ELASTICA nella riabilitazione post ricostruzione del legamento crociato di Rosario D’Onofrio anteriore IL NUOTO ANTALGICO di Andrea Altomare
MANAGEMENT & MARKETING 32
TRASFERTE DIPENDENTI E AMMINISTRATORI: tipologie di rimborso e documentazione di di Paola Bruni Zani supporto
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BeBalanced! Next Generation Poche spese, profitto assicurato. Questo è il motto del nuovo sito web. Basta un clic per accedere gratuitamente ai programmi più all’avanguardia, alla musica e a tutto l’indispensabile per allenarsi con AIREX® Balance-pad Elite.
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Fuori Fiera 2010: aggregatore di nuove idee 2
l Fuori Salone, che da oltre un ventennio accompagna il Salone del Mobile di Milano, è nato con l’intento di dare un’occasione a chi, per diversi motivi, doveva rinunciare a partecipare alla fiera tradizionale: vuoi per mancanza di spazio, vuoi per mancanza di budget o per impossibilità di riconoscere negli spazi fieristici tradizionali un’identità, un percorso, un denominatore che si potesse definire “comune”. Così, soprattutto giovani designer, creativi e artisti, “sistemarono” le loro idee al di fuori dei mastodontici, pietrificati padiglioni fieristici, organizzando eventi e appuntamenti che facevano da cornice alla manifestazione principale. Negli anni il Fuori Salone si è molto evoluto e diffuso, tanto che per molti è diventato l’appuntamento “must”, surclassando per importanza la fiera tradizionale. La redazione di Professione Fitness ha sede proprio nel cuore della “movida del design”, che per una settimana travolge come un ciclone intere zone di Milano. E anche noi siamo stati travolti, trascinati più che altro da ciò che il Fuori Salone rappresenta: semplicemente il nuovo. Così è nata l’idea del FuoriFiera 2010, strettamente connessa alla nostra nuova proposta di fitness 2.0 e al desiderio di condividerla con altri, fuori dai confini, geometrici e culturali, della fiera di Rimini.
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LE PRESENTAZIONI Il fitness 1.0 ha concluso il suo ciclo. Ha dato soddisfazione a molti, anche a noi, ma è giunto il momento di cambiare, perché quel modello non funziona più; i fattori sono molti, anche esterni al settore del fitness. Il fitness 2.0 è il servizio alla persona, che può e deve essere declinato in tanti modi: posturale,
cardiovascolare, preventivo, metabolico, motorio, ma deve essere comunque servizio di qualità per una popolazione sedentaria e analfabeta dal punto di vista motorio. Certo, rimane il mercato del divertimento del fitness, ma darà da vivere a non più del 70% del settore in Italia: per il restante 30% le chiusure sono già una realtà. Intendi partecipare a questa “roulette russa” di ridimensionamento del mercato o vuoi provare a generare nuovi servizi efficaci, utili e profittevoli? (Video 1, 2 e 3) I nuovi centri motori non sono piccole palestre, ma sono centri di qualità per il servizio alla persona. Sono strutture di cento, duecento, fino a trecento metri quadri che permettono ai personal trainer di realizzare un sogno professionale: la gestione diretta dei propri clienti. Le strutture sono semplici, accoglienti, ben tagliate negli spazi, per permettere la gestione del servizio uno a uno e uno a molti. Gli architetti Gianni Dapri e Luca Di Giovanni al FuoriFiera di Rimini presenteranno alcune tra le più interessanti case histories affrontate in questi mesi. Coloro che parteciperanno alla sessione potranno di discutere i casi in diretta e trovare spunti concreti ed efficaci per poter iniziare con professionalità il sogno di una vita. (Video 4) Una scelta strategica, ma fatta col cuore. Se noi di Clinical Pilates abbiamo scelto di essere presenti al FuoriFiera 2010 di Rimini, non è perché rifuggiamo il clamore della grandi manifestazioni, ma piuttosto perché crediamo fermamente che possa e debba esistere un contesto più intimo e accogliente, ma altrettanto valido, dove promuovere e sostenere le proprie convinzioni riguardo al Fitness 2.0: un fitness del terzo millennio, che guarda al futuro
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e vede in Internet la chiave di un nuovo modo per operare nel settore, rivoluzionando sia il concetto di formazione degli addetti ai lavori che dell’utenza finale, senza per questo rinunciare al piacere e alla cura dei rapporti interpersonali, che danno inevitabilmente, e senza ombra di dubbio, valore aggiunto al prodotto. (Video 5)
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CON LINK DI APPROFONDIMENTO
Le novità al FuoriFiera 2010
E - Fitness - Learning Link
i siamo! La Scuola di Professione Fitness presenta in anteprima la nuova scuola di formazione a distanza: E - Fitness - Learning. La formazione distanza è il salto qualitativo dell’aggiornamento permanente per gli operatori del fitness e delle attività motorie. Presentiamo qui i contenuti, il progetto e i tempi di attivazione di questo nuovo servizio.
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I VANTAGGI DELLA FORMAZIONE ON LINE - Facilità di accesso: ormai è sufficiente un qualsiasi computer e una normale connessione adsl per accedere pienamente a tutti i contenuti online. Una volta che si sono scelti i moduli formativi e fatta l’iscrizione,
con una semplice password si ha l’accesso ai contenuti formativi. - Risparmio di tempo: non c’è più bisogno di sprecare tempo in trasferte e questo è ancor più interessante per tutti coloro che sono lontani dalle sedi di formazione frontale. - Risparmio di costi: biglietti di treno o aerei, benzina, pedaggi autostradali e pernotti alberghieri. - Flessibilità di orari: i programmi di e-fitness learning saranno utilizzabili sia nelle lezioni in diretta che nelle lezioni in differita. Se qualcuno non potrà partecipare il giorno e all’ora prevista della lezione (on line) potrà accedere in differita (on demand), scegliendo l’orario più comodo alle proprie esigenze. - Chiarezza espositiva: i supporti
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utilizzati sono video, diapositive, testi in word, immagini e link bibliografici. Questo impone inevitabilmente chiarezza espositiva, facilitazione nell’apprendimento e sintesi. - Novità dei contenuti: i moduli didattici sono organizzati per generare conoscenza, quindi informazioni (nozioni) e capacità di applicazione pratica (metodo). I contenuti formativi rispondono alle nuove esigenze professionali: la gestione degli sportivi, ma anche, e soprattutto, la gestione dei sedentari, che rappresentano un “mercato” in forte espansione. - Apprendimento con tutoraggio: tutti i moduli formativi sono organizzati per verificare in modo autonomo e oggettivo i livelli di apprendimento, tramite quiz, risposte ragionate,
communitybusiness business community spiegazione dei concetti chiave e collegamenti tra i concetti chiave in ogni modulo formativo. - Certificazione finale: in base ai diversi moduli, e previa verifica on line o frontale, saranno erogati attestati di partecipazione o certificati di conseguimento di capacità professionali come nella formazione tradizionale.
Corso di formazione a distanza per consulenti di vendita. Workshop tecnici manageriali e gestionali dedicati: - agli imprenditori di centri fitness - ai nuovi imprenditori per l’apertura di centri motori 2.0.
LE PROPOSTE FORMATIVE
Abbiamo considerato quattro categorie di utenti e moduli di acquisto per rendere ulteriormente conveniente il costo della formazione on line. 1. singoli istruttori, per l’acquisto dei moduli tecnici individuali ; 2. centri fitness con abbonamento, per la formazione annuale di tutto lo staff tecnico e commerciale (con attribuzione di un numero concordato di password legate ai nominativi delle persone che intraprendono il percorso formativo e relazione al centro fitness del buon esito del percorso formativo dei singoli partecipanti); 3. catene di fitness club (con attribuzione di un numero concordato di password legate ai nominativi delle persone che intraprendono il percorso formativo e relazione al centro fitness del buon esito del percorso formativo dei singoli partecipanti); 4. enti che erogano servizi di assi-
L’E-Fitness-Learning propone ai professionisti del settore con pacchetti formativi specifici per l’area tecnica, l’area commerciale e l’area manageriale-gestionale. AREA TECNICA Formazione di base: - corso a distanza per la certificazione in istruttore di fitness. Formazione avanzata: - corso a distanza per la certificazione in personal trainer; - corso a distanza per la certificazione in Fitness Metabolico. Formazione di perfezionamento: moduli monotematici per apprendere le modalità appropriate di approfondimento di tecniche come il Pilates, Ginnastiche posturali, o l’utilizzo di nuove metodologie di monitoraggio e valutazione dei clienti. AREA COMMERCIALE
A CHI SI RIVOLGE IL SERVIZIO E – FITNESS LEARNING?
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stenza motoria, come case di cura per anziani, enti di promozione sportiva, federazioni, associazioni di operatori di settore (con attribuzione di un numero concordato di password legate ai nominativi delle persone che intraprendono il percorso formativo e relazione all’ente o associazione del buon esito del percorso formativo dei singoli partecipanti).
QUALE È LA ROAD MAP? - FuoriFiera 2010: Rimini, venerdi 14 e sabato 15 maggio hotel Continental h. 17 – 17,30, presentazione dei contenuti e – fitness learning ai partecipanti. - 15 giugno 2010: pubblicazione su www.professionefitness.com e su Fitmed del calendario dei corsi annunciati per la stagione ottobre 2010 - giugno 2011. - 15 giugno 2010: apertura delle preiscrizioni per la stagione ottobre 2010 – giugno 2011 con agevolazioni e promozioni per i primi iscritti, fino al 31 agosto 2010. - 1 settembre 2010: apertura delle iscrizioni, attribuzione delle password e login agli aderenti - 1 ottobre 2011: inizio delle lezioni on line e on demand. www.professionefitness.com
igh Fly è un macchinario unico e polifunzionale, che siamo certi si rivelerà essere una sorprendente risorsa per i centri fitness, sia in termini di fidelizzazione della clientela che di ottimizzazione dell’investimento. Il suo minimo ingombro e le ruote poste alla base della struttura portante, lo rendono adattabile a sale di qualsiasi dimensioni, oltre che facilmente spostabile da un’area all’altra del centro. Concepita per operare in una “Triple Fly Zone”, cioè per essere utilizzata nelle diverse aree del fitness, High Fly è un nuovo, ottimo macchinario per la tonificazione muscolare, ma la vera novità sta nella possibilità di utilizzarlo per rivoluzionare il concetto di “lezioni musicali”, raddoppiando il divertimento e ottimizzando e dosando a
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piacere l’intensità di lavoro. E poi, e poi… il Pilates: High Fly nasce anche come ottimo supporto nell’esecuzione dei protocolli Pilates, abbinando l’efficacia dell’esecuzione ai vantaggi del ridotto investimento. Ma High Fly riserva sorprese anche per chi si occupa di postura, ginnastica correttiva e recupero funzionale, poiché, grazie alle carrucole che consentono demoltipliche dei carichi di lavoro, può essere utilizzata anche su clienti che lamentano sintomatologie dolorose a carico dell’apparato osteo-articolare. I campi di applicazione di High Fly sono davvero molteplici e Clinical Pilates è attiva fin da ora nel proporre continui corsi di aggiornamento e formazione per usufruire al meglio di questo innovativo macchinario. w w w. h i g h f l y. i t
Wall Unit all Unit è l'ultima novità di Pilatech per rispondere alle esigenze di chi voglia offrire sessioni di Pilates individuali o in piccoli gruppi pur disponendo di una stanza molto piccola o di aree destinate anche ad altre attività. Grazie alla sua struttura, che consente di ripiegarla a muro, offre la possibilità di sfruttare le caratteristiche di un’attrezzatura professionale completa come la Cadillac con il vantaggio aggiuntivo di un ingombro ridottissimo. La Wall Unit è costituita dal complesso di elementi metallici verticali della Cadillac, coi suoi due tubi laterali alti 2 metri e 10 cm fissati a parete, e da una pedana in legno imbottita, che si aggancia alla parte bassa di tale struttura ed è incernierata in modo da poter essere richiusa quando non serve. Il cliente può scegliere la soluzione integrata, comprendente la pedana in legno, oppure acquistare la soluzione minima, ovvero la sola struttura metallica, e utilizzare solamente un tappetino a terra. Si possono quindi utilizzare sia la Tower, una barra che consente un’attività di flesso-estensione degli arti superiori e inferiori, sia le varie molle di diversa resistenza adattabili a specifiche necessità, che la
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Rolling back bar, una barra in legno usata per la mobilizzazione della colonna vertebrale. In più è dotata di una cinghia che attraversa il piano della pedana e permette l’ancoraggio dei piedi. Wall Unit è ideale per esercizi prevalentemente statici, isometrici, mirati al riequilibrio della postura, alla stabilizzazione, soprattutto nelle fasi iniziali dei trattamenti fisioterapici. I materiali utilizzati sono, come per tutte le attrezzature firmate Pilatech, acciai inox e acciai speciali altamente resistenti per le parti metalliche, e faggio lamellare verniciato con prodotti a base d’acqua, non tossici ed ecocompatibili, per quelle in legno, mentre tutte le imbottiture sono ignifughe. Wall Unit è in via di certificazione TUV-GS. Pilatech è oggi l’unico brand a livello mondiale a proporre una gamma completa di attrezzi certificati con il marchio TUV Rheinland–GS, che ne garantisce le prestazioni in termini di qualità, sicurezza, affidabilità e durata. Il principio cardine che ispira la filosofia operativa di Pilatech è la costante ricerca della qualità, unita al rigoroso rispetto dell’ambiente. L’azienda, infatti, nel suo iter produttivo si avvale delle più moderne tecnologie e di materiali all’avanguardia per essere totalmente ecocompatibili.
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o d : o s t e te M ila P
Come sopravvivere alla cattiva informazione di Marco Ciervo marco@clinicalpilates.it
a ancora senso parlare di Pilates nei centri fitness, considerato quello che si legge sulle riviste? È forse Pilates quello che viene proposto dai media agli utenti finali? E quello proposto da molti operatori del settore? Forse è proprio questo il momento di parlarne, per sfruttare l’onda di confusione e raccattare qualche cliente per il proprio centro fitness? La nostra risposta, alla luce di quanto è successo negli ultimi due anni, in cui il Pilates ha vissuto di molta, anzi moltissima approssimazione è: “dobbiamo parlarne, ora più che mai!”. Ma ad una condizione: la professionalità. Facciamo un passo alla volta e cominciamo dall’immagine del Pilates sulle riviste. Essendo un fautore del Pilates, e come tale profondo innamorato del metodo, non ho proprio nulla contro questo sistema di lavoro anzi, sotto sotto credo che porti fortuna: non fosse così etereo si potrebbe utilizzare come amuleto. Il fatto è che sempre più spesso viene speso più per riempire una bocca
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stolta, che per giustificare un modo di vivere il proprio essere. E così mi fermo a leggere gli articoli sulle riviste… Quali? Tutte, visto che non si parla d’altro. In egual misura partono per svelarne i segreti e, al primo uncinetto o ricetta di cucina, si arrestano quel tanto che basta per far capire al lettore che poi, in fondo in fondo, “Pilates: ...ma che sarà mai…. meglio le fettuccine”. Insomma, un successone. Naturalmente l’abitudine a scrivere ciò che il lettore vuol leggere è dura a morire e così, anche se sono meglio le fettuccine, qualche quarto di pagina vien sempre fuori, tanto male non fa. Esattamente come tutti i tecnici del Pilates (che, per inciso, con il Pilates ci campano) guardo con sospetto chi si agita troppo nel tentare di far valere la propria verità, basata sulla certezza che di verità non ne esistano altre. Eppure, mi sorge spontaneo considerare con un po’ di rimpianto l’intransigenza di tutte le “vecchie” scuole nei confronti del metodo quando, condividendo una linea
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comune, si sosteneva: “il movimento è questo… la respirazione si fa così… le controindicazioni sono queste…”. Le regole erano chiare, magari non di facile esecuzione, ma chiare. Fama meritata di onestà, visto come è rimasto puro il movimento fino al sopraggiungere delle tante scuole “fai da te”, con tutto quello che si sono portate dietro. Non ci rimane che una sola via di uscita per rilanciare l’immagine del vero Pilates: dare un servizio al cliente di altissima qualità, fargli capire che lezioni con gruppi di 25 persone hanno poco a che fare con il metodo, e dotarsi di attrezzature non solo “simil-Pilates”, ma di alta qualità. Per confrontarci su questi e altri argomenti ti invitiamo a Rimini all’Hotel Continental il 14 e 15 maggio per il FuoriFiera 2010. Parleremo di tecnica, ma anche di attrezzature e gestione manageriale del prodotto, per avviare un centro Pilates o introdurre l’attività in un centro fitness in modo serio, professionale e redditizio.
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FuoriFiera 2010 Workshop Tecnico
Rimini, 14 – 15 Maggio
venerdì 14 maggio Sala 1 Clinical Pilates Pilates: L’opportunità per uscire dalla crisi
Sala 3 Diabete e Fitness Metabolico
Nel fitness 2.0 il Pilates non può più essere venduto con i metodi e le strategie applicate fino a oggi. Relatori: Marco Ciervo – Roberto Vianini
Nuove Misurazioni antropometriche strumenti appropriati.
Programma
settore le ultime novità e i nuovi protocolli esecutivi di
h 10.00 COMUNICAZIONE. Come i mass media stanno degradando l’immagine del metodo pilates h 10.30 STRATEGIA. L’approccio al Pilates che ti aiuterà a uscire dalla crisi h 11.00 TECNICA. Le tre P del metodo: pilates postura propriocettività h 11.30 Pausa caffè h 11.45 LEZIONE PRATICA. Dimostrazione tecnica e nuove soluzioni esecutive con gli attrezzi pilates h 13.00 Pranzo h 14.00 GESTIONE. L’analisi dei costi e la redditività del Pilates 2.0 h 14.30 MARKETING EMOZIONALE. La necessità di un imprinting corticale per aiutarti a trasformare il tuo centro di fitness h 15.00 GESTIONE. La gestione del cliente: uno a uno, uno a pochi uno a molti. Conclusione e discussione.
valutazione e trattamento per i soggetti che intraprendo
Sala 2 Workshop Tecnici di Clinical Pilates e Pilatech
La giornata ha la finalità di chiarire ai professionisti del
l'attività fisica. Saranno presentate due novità assolute: il (BFI) Body Fat Index e l'indice globale di rischio (GRI) Global Risk Index.
Programma h 10.00 Sindrome metabolica e diabete. Le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità h 11.00 Dalla diagnosi medica alla classificazione motoria per età, sesso e impegno funzionale h 12.00 Gestione dei rapporti con il medico curante. Esempi pratici. h 13.00 Break pranzo h 14.00 Fix funzionali: come misurare la riserva funzionale in assenza di rischi. h 15.00 Accessori di monitoraggio scelti secondo il criterio dell’appropriatezza funzionale. h 16.00 Strumenti operativi per il personal metabolico Body Fat Index e l’indice globale di “rischio/prevenzione”: Global Risk Index.
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FuoriFiera 2010 Workshop Tecnico
Rimini, 14 – 15 Maggio
sabato 15 maggio Sala 1 Clinical Pilates Pilates: L’opportunità per uscire dalla crisi Nel fitness 2.0 il Pilates non può più essere venduto con i metodi e le strategie applicate fino a oggi. Relatori: Marco Ciervo – Roberto Vianini
Programma h 10.00 COMUNICAZIONE. Come i mass media stanno degradando l’immagine del metodo pilates h 10.30 STRATEGIA. L’approccio al Pilates che ti aiuterà a uscire dalla crisi h 11.00 TECNICA. Le tre P del metodo: pilates postura propriocettività h 11.30 Pausa caffè h 11.45 LEZIONE PRATICA. Dimostrazione tecnica e nuove soluzioni esecutive con gli attrezzi pilates h 13.00 Pranzo h 14.00 GESTIONE. L’analisi dei costi e la redditività del Pilates 2.0 h 14.30 MARKETING EMOZIONALE. La necessità di un imprinting corticale per aiutarti a trasformare il tuo centro di fitness h 15.00 GESTIONE. La gestione del cliente: uno a uno, uno a pochi uno a molti. Conclusione e discussione.
Sala 2 Workshop Tecnici di Clinical Pilates e Pilatech
Sala 3 Come aprire un nuovo centro motorio Operatività e concretezza
Programma h 10 – 11.30 Dott. commercialista Luca Mazzotti - le ragioni sociali dei nuovi centri motori: criteri di scelta - Partita iva individuale - Società sportiva - Società sportiva in regime agevolato - Società commerciale h 11.45 -13.00 Studio associato Puddu Arch. Gianni Dapri e Arch. Luca di Giovanni - La distribuzione degli spazi con strutture da 100, 200, 300 metri quadri - La reception con strutture piccole, medie e grandi - La sala di valutazioni funzionali - Come cambiano gli spazi logistici a seconda della struttura - Requisiti delle sale uno a uno, uno a pochi, uno a molti h 13.00 Break pranzo h 14.00 -17.00 Francesco Capobianco - Michele Pitti - Esame obiettivo motorio del personal trainer - Quali strumenti e quali misure nella sala di valutazione? - L’anamnesi motoria - Esame obiettivo motorio - Le misurazioni di base standard - Le misurazioni cardiovascolari - Le misurazioni posturali - Gli strumenti e le misure analizzate
COSTI DI PARTECIPAZIONE per iscrizioni entro il 10 maggio: 100 euro per la singola giornata, 160 euro per entrambe le giornate per iscrizioni all’ingresso, prima dell’inizio del workshop, previa disponibilità di posti: 130 euro I costi si intendono IVA inclusa infoscuola@professionefitness.com
HOTEL CONTINENTAL E DEI CONGRESSI V.le C.Vespucci 40 - 47900 Rimini Marica Centro
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ancora
Fibo 2010
numeri
record
a 25esima edizione del Salone Leader Internazionale del Fitness, Wellness & Health, svoltasi dal 22 al 25 aprile a Essen (Germania), ha registrato un nuovo record di espositori e visitatori. Con un totale di 53.200 visitatori (+ 5,3% rispetto alla precedente edizione) e 560 espositori (+ 8,3%) Reed Exhibitions Deutschland, organizzatore del Salone, supera ancora una volta se stesso, affermando un trend di costante crescita: il confronto delle ultime cinque edizioni vede infatti salire del 60% il numero di espositori e di oltre il 20% il numero dei visitatori. “Nonostante gli scarsi sentori positivi, dovuti alla difficile congiuntura economica e alle scongiurate ripercussioni del divieto di volo indetto solo pochi giorni prima del Salone, Fibo ha ottenuto un eccellente risultato che ben si addice al suo 25° compleanno”, così dichiara Mr. Olaf Tomscheit, Direttore del Salone.
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ANALISI SETTORIALE I settori Fitness & Salute restano indipendenti dall’andamento poco
positivo della congiuntura economica globale; ciò è dimostrato dai numeri positivi di Fibo, evento annuale indicatore del settore, e dai risultati dei sondaggi svolti durante il Salone da un istituto di ricerche di mercato indipendente. Il 60% delle oltre 700 società intervistate si aspetta un’ulteriore percettibile crescita della domanda di prodotti per fitness e salute; solo il 15% prevede una situazione stagnante o regressiva, mentre il 25% delle società intervistate conta su uno sviluppo stabile del settore. Quale forza trainante della crescita dell’intero settore, si può annoverare in prima posizione il “classico” comparto del Fitness ed Attrezzature per i fitness studio. In seconda posizione si distingue in modo sempre più rilevante il comparto dedicato alla Salute: il 20% dei visitatori di FIBO proviene proprio dal settore medico, fisioterapico e riabilitativo e oltre il 25% dei visitatori mostra estremo interesse in tali tematiche. Grazie a FIBOmed, il Salone ha offerto una piattaforma informativa, quale interfaccia tra il comparto Fitness & Salute. Al terzo posto, quale forza trainante del settore, il tema del Wellness. “Fibo,
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insieme alle Associazioni di categoria, gioca un ruolo di apripista come strumento di connessione tra Fitness e Salute” dichiara Mr. Hans-Joachim Erbel, Managing Director di Reed Exhibitions Deutschland; oltre il 70% degli operatori professionali di Fibo ha valutato da ottima a buona l’offerta di attrezzature per il settore fisioterapico e riabilitativo.
CONSEGNATI I PREMI FIBO INNOVATION AWARD Nella categoria “Training Equipment” è stato premiato il prodotto medical-fitness “Core Circuit” della società Proxowell GmbH. Nella categoria “Health Promotion” ha vinto la società Aipermon GmbH con il suo strumento high-tech “AiperSunny”. Infine, per la categoria “Concepts” si è aggiudicato il premio per la seconda volta consecutiva il software OS, che assiste gli allenatori e aiuta nella gestione dei fitness club. Il premio speciale per il Design è stato attribuito alla linea di prodotti “Premium-Line” di SVG. Ulteriori informazioni sui premiati, Link così come foto, sono disponibili nel sito internet www.fibo.de.
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Volare è possibile.
L’allenamento di nuova concezione. • CARDIO • TONE • PILATES
Interamente prodotto in Italia da personale altamente qualificato.
High Fly nata per: • Lezioni musicali innovative Low/High impact • Tonificazione specifica • Protocolli Pilates • Ginnastica correttiva • Lavoro per il recupero funzionale • Protocolli fisioterapici post-intervento e conservativi Sono previsti corsi di formazione HIGH FLY per le varie aree di utilizzo: www.clinicalpilates.it
Clinical Pilates S.r.l. Via Condove 19/A 10129 TORINO scrivi@clinicalpilates.it Tel. +39 011 5089184 Tel. +39 011 9278029 www.highfly.it
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e ipertensione
Fitness metabolico
di Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com
Foto by Evaxebra
er dare una definizione utile all'operatore, proponiamo di considerare l'ipertensione come l'alterazione di un equilibrio vantaggioso per la sopravvivenza dell'organismo. Questa alterazione genera uno svantaggio, aumentando il rischio di usura del sistema. Gli organi bersaglio sono: - il cuore, che deve lavorare di più per spingere a valle il sangue in quanto trova una resistenza maggiore; ipertrofia concentrica e difficoltà di irrorazione del cuore stesso (patologie coronariche associate); - le arterie, perché devono sopportare una pressione maggiore, spesso sia nella fase di sistole che in quella di diastole; - i capillari arteriosi e venosi, con perdita di elasticità, aumento della fragilità, facilitazione della formazione dell’aterosclerosi, di trombi ed emboli; - reni e retina, a causa del delicato equilibrio dei capillari di questi due organi. Di fatto, l'ipertensione non è altro che la constatazione clinica e
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CON LINK DI APPROFONDIMENTO
scientifica che man mano che i valori di pressione si alzano, aumentano anche le incidenze delle malattie cardiovascolari e dei danni d'organo. La malattia non esiste più quando il rischio di sviluppare un danno cardiovascolare o di organo equivale a quello del gruppo di persone con valori inferiori. Pertanto, la definizione di ipertensione corrisponde alla definizione del confine tra livelli di pressione che non aumentino il rischio di patologie cardiovascolari e connesse. È un confine destinato a mutare nel tempo, man mano che gli studi epidemiologici confermano quando sia vantaggioso abbassare la pressione di un soggetto e quando non lo sia più. Se non ci sono vantaggi in termini di diminuzione del rischio, non vale la pena somministrare farmaci che sono associati a un costo sociale e a un rischio biologico. Ancora una volta, tutto gioca intorno al rapporto costi/benefici.
SINTOMI E DIAGNOSI Il sistema cardiocircolatorio è il sistema di trasporto interno: di ossi-
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Tabella valori pressori dell'OMS massima inferiore a 120 mm. Hg, minima inferiore a 80 mm. Hg massima inferiore a 130 mmHg, Pressione normale minima inferiore a 85 mm. Hg massima da 130 a 139 mm. Hg, Pressione normale alta minima tra 85 e 89 mm. Hg massima da 140 a 159 mm. Hg, Ipertensione lieve minima tra 90 e 99 mm. Hg massima da 160 a 179 mm. Hg, Ipertensione moderata minima tra 100 e 109 mm. Hg massima uguale o superiore a 180 Ipertensione grave mm. Hg, minima uguale o superiore a 110 mm. Hg Pressione ottimale
geno, nutrienti, metabolici. La circolazione del sangue è alla base della vita stessa, indispensabile per gli scambi tra ambiente esterno e interno. Lo squilibrio pressorio favorisce la possibilità che si esprima un danno cardiovascolare a livello cardiaco, ma anche di qualsiasi organo e apparato. Considerando che l'ipertensione è asintomatica, la difficoltà consiste nell'informare una persona sulla necessità di rientrare in una zona di rischio più favorevole: un motivo in più per introdurre nell'esperienza motoria non solo il principio del dovere, ma anche quello della consapevolezza e del piacere. C'è poi un altro argomento: la salute è, di fatto, un'industria. La dia-
focus ipertensione
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gnosi e la terapia dell'ipertensione no anche la nascita e la morte. La tanto che alcuni ricercatori considemuovono letteralmente miliardi di domanda che si pone è: fino a che rano non utile una terapia farmacolodollari e di euro. Pertanto, mentre è punto possiamo medicalizzare gica in termini costi/benefici. Eppure, assolutamente evidente che in caso fenomeni naturali legati all'es- tutti considerano utile la riduzione del di ipertensione severa e non trattata senza stessa della nostra forma peso e l'introduzione di attività fisica la vita è sensibilmente più breve e il di vita come appunto l’invecchia- costante per una riduzione del ririschio di incappare in una grave mento? Fino a che punto possiamo schio di patologie cardiovascolari; complicanza cardiovascolare è alto, prevenire e curare? Qualsiasi sia la anche e soprattutto nei casi di “preinel caso di una “ipertensione lie- risposta, noi abbiamo un vantaggio: pertensione”, cioè fino a 89 mm Hg. ve”, un trattamento farmacologi- reintrodurre del tempo motorio co preventivo/curativo non è det- nella vita di un sedentario signifi- LINEE GUIDA to che dia vantaggi in termini di ca abbassargli il rischio diretto e È ormai chiarito dall'evidenza clinica qualità e quantità della vita. In indiretto delle complicanze del- che l'attività fisica regolare, coquesto caso, sarebbe del tutto inu- l'ipertensione. Questa consapevo- stante e frequente, riduce i livelli tile esporre milioni di persone al lezza dà dignità al nostro lavoro. di pressione arteriosa, sia in maconsumo di farmaci che niera diretta che indiretta. - Effetti diretti: migliora l'efcomunque hanno sempre ficienza cardiovascolare, sia effetti collaterali e indesidea livello cardiovascolare che rati. È opportuno sapere periferico; migliora la riserva che è in atto una vera e funzionale. propria battaglia di marke- Effetti indiretti: contribuiting aziendale da parte del sce all'aumento del consumondo farmaceutico in gemo calorico che, associato nerale per l'introduzione del a un'alimentazione contenuconcetto di ”preipertensiota, permette un calo pondene”, con livelli sempre più rale del comparto lipidico. bassi di pressione da sottoIl fitness metabolico, inteporre a monitoraggio e teLink so come parte integrante rapia. In questi casi è molto di uno stile di vita motocontroverso il confine tra rio, è il farmaco ecologico normale e patologico; o per eccellenza per la ridumeglio, è difficile dire quanzione dei livelli pressori do sia vantaggioso instaudel singolo e della poporare un regime di monitolazione, anche perché raggio e terapia che sia effiagisce su un sistema di cace nel ridurre il danno fattori. statistico a posteriori. Una by Joe McLaren Se le intensità sono basse cosa è certa: l'attività fisica (frequenza cardiaca 90 – 110), di regolare migliora l'efficienza fisica e DEMOGRAFIA riduce il rischio. Non è poco. “Si “In Italia si stima che 12 milioni di fatto non ha controindicazioni, con definisce iperteso il soggetto che persone soffrano di ipertensione ar- l'avvertenza di conoscere l'evenpresenta una pressione sistolica teriosa. Si stima anche che ci siano tuale uso di farmaci beta bloccanti superiore a 139 mm. Hg e/o una circa tre milioni di persone ipertese nelle ipertensioni severe e inveterapressione diastolica superiore a senza saperlo. Infine, dopo i sessan- te. Intensità maggiori sono consi89 mm. Hg” (fonte: linee guida t’anni di età, una persona su due è gliabili solo dopo un periodo di dell'OMS). Questo dato deve esse- ipertesa”. Queste affermazioni, che svezzamento motorio della durata re comunque associato ad altri ele- si possono trovare su molte pubbli- di almeno 4 – 6 mesi. menti come l'età, il sesso e le abitu- cazioni scientifiche OBIETTIVI dini di vita (Organizzazione e divulgative, in reLa stabilizzazione e la Mondiale della Sanità). La pressione altà vanno comattività fisica frequente e regolare tende ad alzarsi con l'età e occorre mentate. Per prima riduzione “metabolica” della (riduzione del danno e del rischio cronico) chiedersi se questo sia un fatto fi- cosa: intorno ai 90 pressione evitare gli effetti collaterali e indesiderati siologico legato all’invecchiamento; mm Hg di pressioa meno che non si voglia considera- ne minima il rischio L'educazione dell'iperteso dell'attività fisica (riduzione del danno e del rischio acuto) re l'invecchiamento stesso come per il soggetto è L’informazione e lo stimolo attraverso l'attività fisica e la relazione tra una patologia piuttosto che un fe- molto piccolo, professionista e soggetto metabolico nomeno naturale, come naturali so- prossimo allo zero, “non ansiogeno” dell'iperteso
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focus ipertensione
American college of sports medicine - Le linee guida di intervento in presenza di ipertensione
LINEE GUIDA ALIMENTARI L'operatore di fitness metabolico non prescrive diete, ma nella sua attività di counseling fornisce informazioni per un'alimentazione corretta. Elenchiamo qui i punti fondamentali di un regime alimentare adeguato per soggetti ipertesi. 1) Dieta ipocalorica in base alla tipologia del soggetto e all'entità del peso corporeo. 2) Dieta iposodica (2 - 3 grammi/die = circa metà dell'apporto normale). 3) Dieta ricca in Potassio e con il giusto apporto di Magnesio e Calcio. 4) Dieta povera di grassi saturi e con corretta quota di grassi insaturi. 5) Moderare l'introduzione di Alcool (max 2 bicchieri vino rosso/die).
LINEE GUIDA DELL'AMERICAN COLLEGE OF SPORTS MEDICINE k Lin
La tabella dell'Associazione dei Medici Sportivi degli Stati Uniti dimostra quanto sia centrale l'attività fisica: in alcuni casi è addirittura la prima strategia di approccio. - In quattro situazioni su otto il cambiamento degli stili di vita è il primo approccio terapeutico consigliato prima di un’eventuale farmacoterapia. - Negli altri casi, l'attività fisica è co-
Pressione arteriosa 130 – 139 /85 140 – 159 /90 99 + di 160 / + di
Gruppo di rischio B. Con Gruppo di rischio C. Con fattori di rischio senza fattori di rischio incluso diabete e danno diabete e danno d'organo Cambiare stili di vita Cambiare stili di vita Terapia farmacologica Cambiare stili di vita Cambiare stili di vita Terapia farmacologica Fino a 12 mesi Fino a 6 mesi Terapia farmacologica Terapia farmacologica Terapia farmacologica Gruppo di rischio A. Senza fattori di rischio
munque consigliata in associazione alla farmacoterapia. - I criteri di riferimento riguardo alle intensità sono inversamente proporzionali ai gruppi di rischio A, B, C. - In tutti i casi è fondamentale il tempo settimanale di esposizione all’attività fisica: più è alto e meglio è, anche se deve essere frazionato in quantità sopportabili dal sedentario. Le singole frazioni di tempo sono comunque “brevi”: 10, 20, max 30, perché tengono conto di tutti gli aspetti di un organismo limitato da livelli di sedentarismo, che possono essere anche molto profondi. - L'intensità della frequenza cardiaca non è considerata l'elemento determinante in senso allenante, perché sono enfatizzati alcuni elementi: 1. il rischio acuto aumenta con l'intensità di frequenza cardiaca; 2. più si alza la frequenza e più sono necessari monitoraggi di tipo medico, con presenza o supervisione medica; i monitoraggi sono in genere elettrocardiogramma di base o sotto sforzo, prove al cicloergome-
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tro, prescrizione e valutazione di esami di laboratorio; 3. le frequenze “basse”, al di sotto di 110 bpm con alcuni ulteriori livelli restrittivi per le classi di rischio B e C, sono consigliate per le ipertensioni severe, con danno d'organo e instaurate da più di cinque anni. L'aggettivo “basse” è riferito alle frequenze per obiettivi sportivi e allenanti ovviamente più “alte” ma, come abbiamo visto, la cultura sportiva non è adatta a questi soggetti, almeno fino a quando non si siano trasformati in soggetti motori. Commento finale: è vantaggioso lo stile di vita con molto tempo motorio (120-150 minuti/settimana), suddiviso in piccole frazioni (10-20 minuti) e con intensità appropriate, che definiamo “basse” solo per distinguerle dai livelli allenanti dello sport. Tutto questo va costruito con una relazione professionale di supporto al sedentario per informare, spiegare, motivare: il fitness metabolico.
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Il cardiofitness
focus ipertensione
con la pressione alta di Giulio Sergio Roi
’ipertensione è una malattia che tende a comparire con l’aumentare dell’età e che colpisce una buona parte della popolazione. Nel 90% dei casi l’ipertensione è di origine sconosciuta (ipertensione essenziale), mentre negli altri casi è secondaria a malattie endocrine o strutturali. In entrambe le situazioni si vengono a produrre un aumento della gittata cardiaca e/o un aumento delle resistenze periferiche al flusso. In diversi frangenti, soprattutto nelle persone anziane, l’ipertensione può essere dipendente, in varia misura, da fattori emotivi e nevrotici reattivi quali l’ansia. Indipendentemente dalle cause, coloro che presentano cronicamente una pressione al di sopra del limite superiore di normalità, hanno un’aumentata probabilità di essere colpiti da infarto, ictus, coronaropatie e ipertrofia ventricolare sinistra. Tali rischi devono essere accuratamente valutati in sede medica. L’ipertensione può essere grossolanamente classificata in quattro forme: 1) borderline, con pressione a riposo superiore a 140/90 mmHg 2) moderata, con pressione a riposo non superiore a 150/95 mmHg
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3) severa, con pressione a riposo non superiore a 160/100 mm Hg 4) incontrollata, con pressione superiore a 180/110 mmHg. Nei soggetti ipertesi non trattati farmacologicamente, durante l’esercizio fisico si possono osservare aumenti della gittata cardiaca e della pressione sistolica e diastolica superiori a quelli dei soggetti normotesi. Nei casi di ipertensione severa si verifica una diminuzione della gittata cardiaca, dovuta a una diminuzione della gittata pulsatoria, mentre le pressioni sistolica e diastolica aumentano notevolmente per l’aumento delle resistenze periferiche. Inoltre l’aumento pressorio è particolarmente evidente durante esercizi con sovrac-
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carichi, isometrici e aerobici con componente isometrica.
FARMACI E RISPOSTA FISIOLOGICA ALLO SFORZO L’ipertensione borderline può essere modificata, senza trattamento farmacologico, attraverso il controllo del peso, la dieta, la riduzione dell’assunzione del sodio (sale da cucina) e l’esercizio fisico. Anche le forme di ipertensione più severa si possono giovare di tali misure, tuttavia nella maggioranza dei casi sarà indicato anche il trattamento farmacologico specifico. La valutazione dell’ipertensione e dei presidi terapeutici farmacologici e non, più idonei al trattamento sono di esclusiva competenza del medico, al quale il pro-
focus ipertensione fessionista dell’esercizio fisico deve sempre fare riferimento. Il trattamento farmacologico dei pazienti ipertesi può modificare le risposte fisiologiche allo sforzo, che quindi devono essere considerate. I farmaci che riducono le resistenze periferiche attraverso la vasodilatazione possono provocare un abbassamento della pressione dopo esercizio, specialmente quando l’esercizio è interrotto bruscamente. È quindi utile effettuare un defaticamento attivo, attraverso il quale si diminuisce progressivamente l’intensità dell’esercizio fino a ottenere una normale ridistribuzione del flusso ematico ai vari distretti corporei. I pazienti che assumono farmaci che riducono la gittata cardiaca attraverso una riduzione della frequenza cardiaca non possono essere monitorati con il cardiofrequenzimetro e quindi devono fare riferimento alla scala di Borg. I pazienti che sono trattati con i diuretici possono presentare aritmie durante esercizio. Inoltre, sia con i beta bloccanti che con i diuretici, si possono avere modificazioni della capacità di termoregolazione dei pazienti e quindi dovranno essere presi i provvedimenti in caso di esercizio in ambiente caldo e umido. In tutti i casi di trattamento farmacologico, l’esercizio dovrà essere somministrato sempre con cautela e tutti gli effetti dell’esercizio dovranno essere riportati al medico curante, che provvederà a un eventuale aggiustamento della terapia; d’altra parte l’istruttore di cardiofitness dovrà essere informato delle variazioni della terapia per poter adattare il programma alla nuova situazione terapeutica.
LA TERAPIA DELL’ESERCIZIO FISICO È stato dimostrato da vari autori che l’esercizio aerobico tipico del cardiofitness induce una diminuzione della pressione arteriosa sisto-
lica e diastolica a riposo, particolarmente evidente in molti pazienti affetti da ipertensione, dove può essere anche pari al 14%. I meccanismi con cui questo effetto si produce sono ancora in parte sco-
nosciuti, tuttavia l’esercizio aerobico provocherebbe una diminuzione delle resistenze periferiche per minore increzione di catecolamine e una maggiore eliminazione del sodio da parte del rene, con conseguente diminuzione del volume circolante. Negli ipertesi l’esercizio di cardiofitness dovrà essere individualizzato sulla base delle risposte della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. In ogni caso dovranno essere sempre evitate le intensità elevate indipendentemente dalla modalità di contrazione muscolare, mentre le esercitazioni che comprendono una blanda sollecitazione muscolare, anche con azioni isometriche, non sono controindicate in assoluto, a patto che l’intensità sia sempre molto bassa e comunque entro il 20-25% della massimale. Anche le sollecitazioni distrettuali con i sovraccarichi possono e dovrebbero essere previste come utile completamento del programma di cardiofitness, con intensità non su-
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periore al 20-30% del massimale e un numero di ripetizioni elevato (minimo 20, da raggiungere progressivamente) eseguite lentamente. Una frequenza di 3-5 sedute settimanali è auspicabile, anche se spesso ciò si rivela di difficile attuazione. È quindi importante fornire un programma da effettuarsi quotidianamente a casa, come complemento al programma di palestra. Perché l’intervento risulti efficace, si dovrà lavorare anche sulle motivazioni del paziente. La durata di ogni seduta dovrà tendere progressivamente da 30 a 50-60 minuti, durante i quali l’intensità dovrà essere sempre bassa (indicativamente tra il 40 e il 60% della VO2max) e comunque non superiore alla soglia aerobica. Poiché la terapia con l’esercizio in questi pazienti durerà per tutta la vita, è importante prevenire l’abbandono dell’esercizio. Per questo è necessario scegliere gli esercizi più graditi al paziente ed eventualmente proporre delle variazioni. Da questo punto di vista gli esercizi con i sovraccarichi possono essere efficacemente utilizzati, anche se bisogna ricordare che gli effetti di tali esercizi sulla riduzione della pressione arteriosa, pur essendo evidenti, sono quantitativamente assai minori rispetto all’esercizio aerobico e di cardiofitness.
GIULIO SERGIO ROI Specialista in Medicina dello Sport, studioso di metabolismo energetico, segue atleti di alto livello di diverse discipline ed è anche un esperto di metodiche isocinetiche per lo sviluppo della forza. Attualmente è direttore dell’ Education & Research Department Isokinetic di Bologna, Network di riabilitazione sportiva.
focus ipertensione
Stilare e condurre un
programma di training sicuro di Davide Girola davidegirola@virgilio.it
ata la notevole incidenza dell’ipertensione nella popolazione adulta, è pressoché impossibile che un trainer non si trovi di fronte a un soggetto iperteso, che talora può essere portatore di una patologia associata o conseguente (cardiopatia ischemica, diabete mellito tipo II, sovrappeso o obesità): in tal caso la valutazione dei valori pressori (prima, dopo e durante l’allenamento) diventa un aspetto di assoluta importanza. Qui di seguito riportiamo alcune considerazioni che qualunque professionista del fitness dovrebbe tener presente, per una precipua e sicura stesura e conduzione del training.
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LA MISURAZIONE DEI VALORI PRESSORI È una pratica medica e paramedica. Il trainer, a meno che non sia dotato dei titoli previsti, non è ovviamente tenuto a valutare la pressione arteriosa, né tantomeno a fare diagnosi di ipertensione o altro.
Tuttavia, in qualsiasi caso, come tecnico e talvolta educatore, dovrebbe sapere quantomeno l’abc della corretta misurazione della pressione arteriosa. Innan-zitutto le autovalutazioni che il soggetto (che sa di essere iperteso) effettua, possono essere talvolta inficiate da errori anche grossolani. In qualsiasi caso si deve tenere presente che: - l’utilizzo degli sfigmomanometri automatici a polso non è consigliato dalle recenti linee guida; - l’utilizzo di un manicotto standard nel soggetto obeso e/o con braccio voluminoso o ipertrofico (bodybuilder) comporta una sovrastima della pressione arteriosa; sono quindi necessari manicotti larghi 14-15 cm (rispetto ai 12 del normale); - l’ambiente della misurazione deve essere tranquillo e confortevole; - il soggetto deve essere supino o seduto da almeno 5 minuti, con braccio libero, e non deve eseguire sforzi; - la pressione va misurata anche in ortostatismo;
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- si dovrebbero effettuare almeno due o tre misurazioni a distanza di un paio di minuti una dall’altra; - alla prima misurazione la pressione dovrebbe essere misurata su ambedue le braccia.
SE IL SOGGETTO IPERTESO È GIOVANE Nella maggior parte dei casi di ipertensione (95%) l’origine non è riferibile ad alcuna causa organica (ipertensione idiopatica); nel restante 5% circa, l’ipertensione, specie nel giovane adulto, è di tipo secondario. Se il soggetto appartiene a questa categoria, è stato inviato in palestra e quindi può praticare attività sportiva di tipo non agonistico (provvisto di regolare e valido certificato medico). Si deve ovviamente tener bene presente quali sono le linee guida per l’allenamento in caso di ipertensione e di solito fare un’attenta opera di educazione, per evitare che il training sia caratterizzato da situazioni non appropriate. Tra queste ricordiamo le essenziali:
focus ipertensione anziane o con problemi cardiovascolari. Altri farmaci in uso sono i calcioantagonisti in grado di ridurre le resistenze periferiche: questi presidi terapeutici non incidono sulla performance, ma all’inizio del trattamento possono provocare fenomeni di ipotensione o stanchezza. I diuretici riducono la pressione arteriosa attraverso la riduzione della volemia; purtroppo determinano anche una perdita di sali (magnesio e potassio) e possono quindi provocare stanchezza, crampi, ma anche scatenare pericolose turbe del ritmo cardiaco. Gli ACE-inibitori, categoria di farmaci assai utilizzata nell’iperteso, non sembrano ridurre i valori del VO2 max. In sintesi, il trainer deve interagire con il medico e verificare quali sono gli eventuali effetti sulla performance dei farmaci somministrati.
- evitare qualsiasi sforzo di tipo isometrico; - evitare eccessivi sforzi anche se di tipo dinamico, isotonico; - evitare di intraprendere il training nel caso siano stati riscontrati alti valori pressori prima del training o durante e, in qualsiasi caso, consultare il medico; - evitare la manovra di Valsalva durante l’esecuzione degli sforzi submassimali.
QUANDO SI SCOPRE OCCASIONALMENTE DI AVERE ELEVATI VALORI PRESSORI Può succedere, ad esempio durante una misurazione in farmacia, oppure per puro caso, magari utilizzando lo sfigmanometro di un conoscente. In questi casi il comportamento è molto semplice: consultare il medico, l’unico in grado di fare diagnosi di ipertensione e impostare il programma terapeutico. Nel caso il soggetto fosse iscritto da tempo al club, risultato idoneo alla visita medica, è consigliabile sentire anche il medico del club per ulteriori pareri.
SE IL SOGGETTO NON È SOLTANTO IPERTESO Può accadere che il soggetto sia portatore di cardiopatia di tipo ischemico, oppure in sovrappeso e/o affetto da diabete mellito. La gestione del training di un tale soggetto iperteso con altri fattori di rischio o patologie deve essere affidata a un team qualificato. Sostanzialmente valgono le regole fondamentali sopraccitate e l’esecuzione di un training di tipo aerobico a medio-bassa intensità.
I FARMACI La terapia farmacologia dell’ipertensione è spesso una polichemioterapia, cioè formata da più farmaci, specie se l’individuo non è giovane e l’ipertensione è
DAVIDE GIROLA di grado medio o, ancora, vi sono patologie concomitanti. Il trainer dovrebbe sapere che alcuni farmaci incidono negativamente sulla performance e, purtroppo, anche sulla qualità della vita. I ß-bloccanti agiscono bloccando i recettori del sistema simpatico a livello del cuore e dei vasi: rallentando la frequenza cardiaca il cuore risparmia lavoro (energia), ma la portata si riduce e quindi anche il consumo di ossigeno (potenza aerobica) fino al 20% e oltre. Sono farmaci spesso utilizzati in persone
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Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università dell’Insubria, insegnante di educazione fisica (ISEF), si occupa di cardiologia clinica e riabilitativa. Docente ai corsi della Scuola di Professione Fitness, ha pubblicato quattro volumi per Alea Edizioni: Fitness Terapia 1 e 2, Cardiologia e fitness, Fisiologia applicata al fitness.
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rehab
Esercizio contro resistenza elastica
Nella riabilitazione post ricostruzione del legamento crociato anteriore di Rosario D’Onofrio r.donofrio@alice.it
’elastic tubing o flexcord è un piccolo attrezzo, semplice, di facile applicabilità, utilizzato per incrementare i livelli di funzionalità muscolare e articolare, attraverso una resistenza adattativa elastica. Training con elastic tubing sono utilizzati nelle delicate e diversificate fasi del processo riabilitativo. La maggior parte delle indicazioni terapeutiche in questo campo “consigliano” esercizi contro resistenza elastica senza stabilirne protocolli e modalità applicative e senza che esse siano basate sull’evidenza e riflessioni scientifiche. Le forze espresse da questi materiali elastici non sono state quantificate oggi in modo esaustivo nei pochi lavori presenti in letteratura e il terapeuta
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si trova spesso a non poter stimare, con certezza, la forza espressa sia dall’atleta, che dall’elastico. Patterson [1], per esempio, mette in evidenza come ci siano sostanziali differenze nella forza generata dal tubing se il materiale elastico, nuovo e di qualsiasi “colore”, è “pre-stirato” prima del suo utilizzo. L’autore afferma che un elastic tubing “nuovo” deve essere prestirato 20 volte prima che le proprietà elastiche possano essere stabilizzate, ed esprimere valori di forza costanti durante gli esercizi. Link La differenza nella forza massima espressa, prima e dopo il pre-stiramento, è evidenziabile in circa 0.98 N. Così, emerge dalla letteratura che la forza generata dal materiale elastico è ripetibile, per almeno 5.700 cicli, senza che questa subisca dei decrementi [1]: è possibile eseguire con lo stesso elastic tubing 10 ripetizioni per 4 diversi esercizi 3 volte al giorno per 6 settimane (5.400 cicli). È anche evidenziabile dalla letteratura scientifica che ci sono delle differenze nella forza generata dall’elastico quando il materiale è attivato durante un esercizio concentrico (fase di allungamento dell’elastico) o eccentrico (fase di ritorno dell’elastico alla sua lunghezza originaria) [1]. La forza “prodotta” dall’elastico è più alta durante la fase attiva, concentrica, che durante la fase negativa, eccentrica, con una differenza esprimibile in circa 9.3 N per il colore argento, 4.23 N per il colore nero, 1.25 N per il colore verde, e 2.72 N per il tubing blu. In questo lavoro abbiamo focalizzato la nostra attenzione sull’applicabilità degli esercizi con l’elastic tubing nella fase post ricostruttiva del legamento crociato
rehab anteriore (lca) e più precisamente sull’attività elettromiografia (EMG) dei muscoli quadricipite e ischio crurali e sui relativi stress diretti sull’articolazione del ginocchio.
Foto 1 – flexcord front pull
L’ATTIVITÀ EMG DI QUADRICIPITE E ISCHIO CRURALI Nella fase post ricostruttiva del legamento crociato anteriore, cioè durante il processo di recupero funzionale, gli esercizi in catena cinetica chiusa sono utilizzati da terapisti e preparatori fisici come mezzo per il potenziamento muscolare. Hopkins [2] ha comparato l'attività EMG di 3 muscoli (vasto laterale, vasto mediale e bicipite femorale), per determinare quale di questi riusciva a produrre una maggiore attività muscolare durante 4 diversi esercizi effettuati in catena chiusa: 1. 1/4 di squat unilaterale 2. step up 3. flexcord - front pull 4. flexcord - back pull I soggetti hanno effettuato 3 ripetizioni per ognuno dei 4 esercizi in catena cinetica chiusa, in un range articolare tra 5° e 30° di flessione del ginocchio. È stato evidenziato che: - gli esercizi effettuati con la flexcord, definiti front pull e back pull, (foto 1 e 2) producevano i più alti livelli di attività EMG del bicipite femorale; - l’esercizio flexcord front pull produceva anche un più alto livello di attività EMG del vasto mediale durante l'estensione del ginocchio, rispetto un 1/4 di squat e step up o flex cord back pull; - durante la fase di flessione del ginocchio gli esercizi flex cord front pull e flex cord back pull producevano i livelli più alti dell'attività EMG del muscolo bicipite femorale rispetto a un 1/4 di squat e allo step up. Gli alti livelli di attività muscolare del bicipite femorale durante gli esercizi con flexcord indicano una maggiore co-contrazione, stabilizzatrice, del gruppo ischio crurali e quadricipite. Esercizi che prevedono una contrazione simultanea di flessori ed estensori del ginocchio sono indicati nelle varie fa-
Foto 2 – flexcord back pull
si della riabilitazione nelle patologie del ginocchio. Lo studio di Hopkins mostra che esercizi con flexcord incrementano l’attività EMG del vasto laterale, vasto mediale e del bicipite femorale, favorendo una maggiore azione stabilizzatrice sul ginocchio; pertanto possono essere utilizzati durante la riabilitazione post ricostruzione del legamento crociato anteriore, in relazione all’incremento dell’attività stabilizzatrice, agonisti/antagonisti del ginocchio, consequenziale a una maggiore co-contrazione quadrici-
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pite – ischio crurali. Gli alti livelli di attività del vasto mediale durante l’esercizio flexcord front pull suggeriscono che questo modello di esercizio può essere utilizzato senza “stressare” l’articolazione del ginocchio, con estremo interesse applicativo nella riabilitazione e nelle attività di “mantenimento” delle patologie a carico dell’articolazione patello-femorale. Attraverso esercizi tradizionali diventa difficile riorganizzare training sulla forza senza stressare l’articolazione del ginocchio e senza incrementare le forze compressive femoro rotulee o, se parliamo di ricostruzione del lca, senza incrementare le forze di taglio femoro-tibiali [3, 4]. La maggior parte degli autori [5, 6] raccomanda esercizi in catena cinetica chiusa con elastic tubing, perché riducono le forze di taglio tibio-femorali sul legamento crociato anteriore [7, 8], stimolando, tra l’altro, un’importante attività neuromuscolare propriocettiva e un’attività successivamente proponibile sui tre piani dello spazio. Gli esercizi con la flexcord nella loro praticità hanno il vantaggio di una resistenza supplementare sull’arto patologico, che si conclama per mezzo e attraverso la gamba che effettua il movimento in catena cinetica aperta. In un lavoro di Schulthies [9] è stata determinata l'attività elettromiografica (EMG) dei muscoli: - vasto mediale (VMO) - vasto laterale (VL) - semitendinoso, semimenbranoso (ST) - bicipite femorale (BF), durante 4 tipologie di esercizi con elastic tubing negli operati di ricostruzione del legamento crociato anteriore: 1. front pull 2. back pull 3. crossover 4. reverse crossover. In termini di risultati finali è stato evidenziato che l’attività EMG del VMO, VL, e BF variava dal 25% al 50% della massima contrazione isometrica volontaria per i 4 esercizi; mentre il semitendinoso e semi-
rehab Tabella 1: media dei valori EMG per i muscoli durante i 4 esercizi eseguiti in catena cinetica chiusa con elastic tubing esercizi
VMO
front pull 42.33 ± 17.4 back pull 37.10 ± 14.5 crossover 31.43 ± 11.2 reverse crossover32.56 ±12.37
VL
ST
BF
35.70 ± 10.3 38.21 ± 10.8 27.18 ± 8.3 35.38 ± 12.5
57.63 ± 25.3 12.82 ± 5.4 39.96 ± 21.4 15.89 ± 9.8
49.38 ± 20.2 39.99 ± 14.2 27.11 ± 12.2 25.11 ± 10.6
Tabella 1. Da: Shane S. Schulthies JAT 1998;33(4):328-335
membranoso esprimevano una percentuale di valori pari al 12% nel back pull e al 58% nel front pull (tabella 1). I rapporti percentuali di co-attivazione tra quadricipite/ischio crurali potevano essere così riassunti: 1. 137% (front pull ) 2. 115% (crossover ) 3. 70% (back pull ) 4. 60% (reverse crossover). Si deduce, osservando la tabella 2, un incremento dell’attività di co-contrazione dei flessori e del quadricipite del ginocchio durante gli esercizi con l’elastico, con una maggiore stabilità articolare e una riduzione, consequenziale, delle forze di taglio femoro-tibiali dirette anteriormente. Esercizi che comportano una co-contrazione dei flessori/estensori del ginocchio sono suggeriti, nel campo riabilitativo, in quanto decrementano lo stress soprattutto negli ultimi gradi di estensione del ginocchio (60° - 0°) sul neo legamento. Possiamo affermare, quindi, che questi esercizi aumentano la stiffness articolare con una consequenziale migliorata stabilità articolare a protezione del neo legamento impiantato. Baratta [10] evidenziava che il tubing elastico, applicato all’arto sano, offre una maggiore resistenza sulla gamba patologica posizionata in catena chiusa. Questo concetto può essere utilizzato all’interno di protocolli riabilitativi atti a enfatizzare muscoli o gruppi muscolari afferenti alla diverse catene muscolari. È stato registrato da Schulthies un incremento dei valori EMG della co-contrazione dei flessori ed estensori del ginocchio
ancorati a valori pari al 156% [9]. Gli esercizi proposti da Shane e Schulthies (front pull, crossover, back pull, reverse crossover) permettono di lavorare in range limitati (30° - 60°) controllando le forze di-
no più adeguatamente tollerate e più sicure di altre esercitazioni. I 4 esercizi sopra descritti, effettuati con elastic tubing e utilizzati in range articolari limitati, migliorano il controllo delle forze articolari espresse su tutti i piani dello spazio con una interessante attivazione degli ischio crurali seguita da un’importante stimolazione neuromuscolare e dell'equilibrio [16]. Bachler e Schulthies sostengono l’ipotesi che la resistenza durante l'esercizio front pull tende a provocare la flessione rotazione esterna dell'anca e l’estensione del ginocchio della gamba patologica, determinando
Tabella 2: media EMG dei rapporti quadricipite-ischio crurali per i 4 esercizi con elastic tubing eseguiti in catena cinetica chiusa esercizi
media % quadricipite / ischio crurali
front pull back pull crossover reverse crossover
137 ± 62 70 ± 44 115 ± 44 60 ± 21
Tabella 1. Da: Shane S. Schulthies JAT 1998;33(4):328-335
rette sull’articolazione, attivando di riflesso un’ottima contrazione dei flessori del ginocchio e stimolando i processi atti al miglioramento della coordinazione e della propriocezione. Diversi Autori suggeriscono [11, 12, 13, 14] che altri esercizi eseguiti in catena cinetica chiusa producono una co-contrazione dei muscoli flessori del ginocchio, riducendo così le forze di taglio femoro-tibiali quando queste sono comparate con esercizi di estensione del ginocchio a catena aperta. Nella riabilitazione dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore sono raccomandati allenamenti atti al miglioramento della forza dei flessori del ginocchio per il controllo e la modulazione della forza in situazioni di instabilità [9, 15]. Malone e Garrett [16] hanno suggerito che le esercitazioni in catena cinetica chiusa, eseguite in piccoli range articolari, so-
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una maggiore attività dei muscoli ischio crurali (più il compartimento mediale di quello laterale) rispetto al muscolo quadricipite [17]: in pratica sostengono che il semitendinoso e il bicipite femorale sono più attivi rispetto al muscolo quadricipite (tabella 1). Questa contrazione dei flessori, evidenziata anche da altri Autori, genera una forza di taglio diretta posteriormente a salvaguardia del legamento crociato anteriore, in modo da decrescere lo stress sul legamento crociato anteriore. Tra l’altro, la resistenza durante l'esercizio di front –pull tende a provocare sull’arto patologico una flessione e rotazione esterna dell'anca, e un’estensione del ginocchio [18]. L’opposizione muscolare a questi movimenti favorisce una maggiore attività EMG dei flessori del ginocchio rispetto al quadricipite, con un maggiore interessamento dei “flessori
rehab mediali” del ginocchio rispetto a quelli laterali. Mangine e Noyes [19] suggeriscono che, se da un lato un carico precoce nella fase post ricostruttiva dell’lca è importante nella riabilitazione, dall’altro diventano essenziali training di forza che tendano a limitare e controllare le forze di taglio femoro-tibiali dirette anteriormente. Anche Malone e Garrett suggeriscono che attività muscolari di carico con elastic tubing in range articolari limitati con carico medio sono tollerate meglio e possono essere più sicure delle stesse esercitazioni tradizionali effettuate in catena cinetica aperta o chiusa [20]. I risultati evidenziati da Schulthies confermano che lo ST e BF hanno un’attivazione EMG superiore rispetto a entrambi i muscoli quadricipiti (tabella 1); così come risulta maggiore rispetto a quelli registrati in esercizi simili come 1/4 di squat.
CONCLUSIONI L’utilizzo nella clinica riabilitativa e nell’attività di ricondizionamento dell’esercizio contro resistenza elastica rimane uno strumento efficace e modulabile che si correla all’interno di protocolli riabilitativi con importanti risultati, come evidenziato dagli studi condotti sull’EMG dei diversi muscoli del ginocchio. Una migliore attività degli ischio crurali aumenta l’efficacia del ruolo stabilizzatore degli esercizi in catena cinetica chiusa, decrementando le “anterior shear force” dirette sull’articolazione femoro-tibiale. Tuttavia è importante ricordare che spesso l’utilizzo dell’elastic tubing è guidato solamente da sensazioni personali. Pertanto sarebbero necessari ulteriori studi affinché si possa arrivare a un utilizzo basato sull’evidenza scientifica dell’esercizio contro resistenza elastico in tutte le sue diversificate forme applicative, terapeutiche e di training.
REFERENCE 1. R M Patterson, C W Stegink Jansen, H A Hogan, Michael D Nassif Material Properties of Thera-Band Tubing PHYS
THER Vol. 81, No. 8, August 2001 2. J. Ty Hopkins, An Electromyographic Comparison of 4 Closed Chain Exercises Journal of Athletic Training 1999 3. Zimmermann CL, Cook TM, Bravard MS, et al. Effects of stair-stepping exercise direction and cadence on EMG activity of selected lower extremity muscle groups. J Orthop Sports Phys Ther. 1994 4. Cook T, Zimmermann C, Lux K, Neubrand C, Nicholson T. EMG comparison of lateral step-up and stepping machine exercises. J Orthop Sports Phys Ther. 1992 5. Chu DA. Rehabilitation of the lower extremity. Clin Sports Med. 1995 10. Shelbourne KD, Klootwyk TE, Wilckens JH, DeCarlo MS. Ligament stability two to six years after anterior cruciate ligament reconstruction with autogenous patellar tendon graft and participation in accelerated rehabilitation program. Am J Sports Med. 1995 7. Graham VL, Gehlsen GM, Edwards JA. Electromyographic evaluation of closed and open kinetic chain knee rehabilitation exercises. J Athl Train. 1993 8. Lutz GE, Palmitier RA, An KN, Chao EYS. Comparison of tibiofemoral joint forces during open-kinetic-chain and closed-kinetic-chain exercises. J Bone Joint Surg Am. 1993 9. Shane S. Schulthies An Electromyographic Investigation of 4Elastic-Tubing Closed Kinetic Chain Exercises After Anterior Cruciate Ligament Reconstruction Journal of Athletic Training 1998 10. Yasuda K, Sasaki T. Exercise after cruciate ligament reconstruction: the force exerted on the tibia by the separate isometric contractions of the quadriceps or the hamstrings. Clin Orthop. 1987 11. Manzi V. D’ Onofrio R. Padua E: Annino G and D’Ottovio S. Analisi dei disordini di forza legati al rapporto quadricipite ischio crurali negli atleti top level Coaching & Sport Science Journal volume 2 numero 2-3 pag. 3-10 2006 12. D’Onofrio, R. D’Ottavio S. Manzi V., Pintus A. Riorganizzazione del ritorno allo sport: un’analisi critica. Notiziario del settore tecnico FIGC, 6- 2007 13. D’Onofrio R. ,Manzi V. D’Ottavio S,Annino G,Colli R, Pintus A. Analisi Biomeccanica degli esercizi di squat e leg press.Una review della letteratura Teknosport, maggio-giugno 2003 14. D'Onofrio R. Manzi V.,Colli R., D'Ottavio S. Pintus A: Un legamento da
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proteggere. Analisi dei rischi connessi alle manovre di crossover e sidestep cutting e proposta di un protocollo di esercizi propriocettivi nella prevenzione delle lesioni del lca nella pallacanestro femminile sulla base della letteratura internazionale Sport&medicina, 2004 15. Yasuda K, Sasaki T. Exercise after cruciate ligament reconstruction: the force exerted on the tibia by the separate isometric contractions of the quadriceps or the hamstrings. Clin Orthop. 1987 16. Malone T, Garrett W. Commentary and historical perspective of anterior cruciate ligament rehabilitation. J Orthop Sports Phys Ther. 1992 17. Bachler L, Schulthies S, Myrer J, Durrant E, Fellingham G. An EMG Study of Four Elastic Tubing Closed Kinetic Chain Exercises: a Preliminary Study. Provo, UT: Brigham Young University; 1994 18. Bachler L, Schulthies S, Myrer J, Durrant E, Fellingham G. An EMG Study of Four Elastic Tubing Closed Kinetic Chain Exercises: a Preliminary Study. Provo, UT: Brigham Young University; 1994. 19. Mangine R, Noyes F. Rehabilitation of the allograft reconstruction. J Orthop Sports Phys Ther. 1992 20. Malone T, Garrett W. Commentary and historical perspective of anterior cruciate ligament rehabilitation. J Orthop Sports Phys Ther. 1992
ROSARIO D’ONOFRIO Dottore fisioterapista, diplomato ISEF, Master in Posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma. E' docente al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" E' stato fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallamano Senior A maschile e della Nazionale Italiana di Basket Femminile senior A. Preparatore atletico e allenatore, ha pubblicato a oggi oltre 133 lavori scientifici, su riviste nazionali di interesse specifico nel campo della rieducazione e riabilitazione dello sport e della preparazione atletica. Su questi stessi temi ha relazionato a oltre 51 Congressi, come “Invited Lecture”.
allenamento e rehab Il nuoto antalgico tende a educare l’utente stesso permettendogli di nuotare attraverso esercizi a lui più indicati, eliminando dal suo repertorio eventuali esercizi non adeguati.
Il nuoto
di Andrea Altomare
pesso i medici generici invitano i propri pazienti a frequentare la piscina o a iscriversi a un corso di nuoto per prevenire o curare una sofferenza lombalgica. Tuttavia, una volta recatosi in piscina, l’utente si deve adeguare alle proposte natatorie aspecifiche della scuola nuoto, volte evidentemente a soddisfare le esigenze di un gruppo. Per questo gli si propongono alcuni esercizi natatori non adatti al suo problema, e molto spesso addirittura controindicati. Il nuoto “antalgico” tende a educare l’utente stesso permettendogli di nuotare attraverso esercizi a lui più indicati, eliminando dal suo repertorio eventuali esercizi non adeguati.
S
NOZIONI ELEMENTARI E SEMPLICI ESERCIZI Prima di far eseguire esercizi di nuoto “antalgico” ritengo importante e fondamentale ricordare che il soggetto dovrebbe cominciare a frequentare la piscina quando il suo stato infiammatorio è passato, e quindi non si trova in una situazione
di sofferenza acuta. Alla persona che soffre di lombalgia (per cause diverse) devono essere proposti esercizi di acquaticità e ambientamento, di avviamento al nuoto e di nuoto elementare mirati al suo bisogno personale: molti esercizi standard devono essere modificati in modo da svolgere anche un’azione antalgica in acqua. Questi esercizi fanno sì che il soggetto possa nuotare in modo più dinamico beneficiando del piacere di un’attività più sportiva rinforzando così anche il suo aspetto psicologico nei confronti dell’ambiente piscina, eseguendo alcuni “stili” proposti esclusivamente per il suo stato fisico, senza compromettere ulteriormente la sua patologia. Esistono poi una serie di esercizi natatori che un soggetto sofferente di lombalgia non deve mai eseguire: gli esercizi combinati natatori errati.
ESERCIZI NATATORI ERRATI E CORRETTI SCIVOLAMENTO IN AVANTI CON GALLEGGIANTE (Fig. 1). La partenza in scivolamento in
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avanti con la tavoletta, eseguito con il movimento del tronco e successivo affondo in acqua, oltre a una contrazione muscolare “lombare“ determina anche una negativa propulsione in avanti. Inoltre, è bene considerare che in acqua qualsiasi esercizio proposto deve essere eseguito con armonia da parte del soggetto, valutando il suo livello di tensione e di paura. Lo scivolamento in avanti va eseguito partendo da una posizione “base”: arti inferiori piegati (se ci troviamo in acqua bassa), arti inferiori semi piegati o estesi (se siamo in acqua di media altezza), immergendo successivamente il viso in acqua, lasciandosi così andare in avanti spingendo con le gambe e scivolando. RITORNO ALLA POSIZIONE INIZIALE DOPO LO SCIVOLAMENTO CON GALLEGGIANTE (Fig. 2). Il capo non deve essere messo in iperestensione, inarcando così la colonna lombare e cercando di appoggiare i piedi a terra in qualche modo. Si raccolgono prima gli arti inferiori flessi al petto, poi si effettua l’appoggio dei piedi a terra (possi-
allenamento e rehab
antalgico Fig. 1
ERRATO
CORRETTO
Fig. 2
ERRATO
CORRETTO
Fig. 3
ERRATO
CORRETTO
bilmente con tutta la pianta), e in ultimo si esegue la flessione dorsale
del capo (uscita del capo in acqua), mantenendo, se possibile, le spalle
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sotto l’acqua. SCIVOLAMENTO IN AVANTI SENZA L’USO DI UN GALLEGGIANTE (Fig. 3). La modalità correta è la stessa del precedente. Ciò che cambia è il ritorno alla posizione di base: in questo caso l’utente dovrà flettere le gambe, portare le ginocchia al petto e contemporaneamente portare gli arti superiori (che si trovano in allungamento avanti) verso il basso-dietro, eseguendo una spinta dell’acqua con le mani. Successivamente potrà appoggiare i piedi a terra (sempre in appoggio totale) e infine flettere dorsalmente il capo (fuori dall’acqua). Non bisogna lasciare che l’utente si metta in piedi in qualche “modo”, in quanto per poter fare ciò eseguirà quasi sicuramente movimenti non controllati e coordinati di tipo traumatico per lo stato della sua schiena. BATTUTA DELLE GAMBE A STILE LIBERO SENZA USO DI GALLEGGIANTE. Durante l’esecuzione di questo esercizio il soggetto non deve assumere una posizione troppo inarcata a livello lombare. Questo avviene, nella maggior parte
allenamento e rehab dei casi, quando il soggetto non ha un buon galleggiamento positivo e cerca di rimanere con il corpo in superficie in modo forzato. Cosa dobbiamo fare in questo caso? Dobbiamo invitare il nostro utente a non rimanere per forza con le mani e i piedi in superficie, ma cercare di eseguire lo scivolamento in avanti in modo più rilassato rispetto al proprio galleggiamento naturale, lasciando che le mani e i piedi affondino quanto basta per sentirsi abbandonati nell’acqua. In questo modo il nostro utente dovrà assumere una posizione di avanzamento più frenata, in quanto dovrà vincere una maggiore resistenza dell’acqua, ma sicuramente la sua schiena ne trarrà beneficio, evitando contrazioni muscolari e compressioni a livello lombare. BATTUTA DI GAMBE A STILE LIBERO, CON INSPIRAZIONE ED ESPIRAZIONE FRONTALE (con o senza l’uso di un galleggiante. Fig. 4). L’inspirazione frontale, con l’uso o meno di un galleggiante,
durante l’esecuzione della battuta a stile libero non va mai eseguita, perché durante la fase inspiratoria il tratto lombare tende a inarcarsi eccessivamente (iperlordosi), dando origine a contratture muscolari. Infatti, per poter continuare a battere le gambe a stile libero durante l’inspirazione, il nostro utente estende verso dietro il capo e con le mani cerca di “appoggiarsi“ sulla superficie dell’acqua per emergere maggiormente. per questo dobbiamo far eseguire la respirazione laterale senza l’uso di galleggiante, in modo da mantenere il capo sempre in acqua. BATTUTA DI GAMBE A STILE LIBERO ALLA SBARRA O AL BORDO VASCA E INSPIRAZIONE FRONTALE. Come per il precedente, l’inspirazione va eseguita lateralmente. SCIVOLAMENTO SUL DORSO CON BATTUTA DI GAMBE (Fig. 5). Nella battuta delle gambe a dorso è opportuno verificare la capacità del
Fig. 4
ERRATO
CORRETTO
Fig. 5
ERRATO
CORRETTO
Fig. 6
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nostro utente di utilizzare con efficacia gli arti inferiori, oltre che il suo livello di galleggiamento naturale, per evitare un eccessivo sforzo muscolare a livello lombare nel tentativo di avanzare più velocemente e di portare i piedi in superficie. Per far fronte a ciò può essere proposta la battuta della gambe a dorso con uso di un galleggiante posto alla nuca, sostenuto con le mani. Nel tornare in posizione seduta di partenza, è opportuno che il nostro utente fletta maggiormente il capo e il corpo in avanti, portando le ginocchia verso il torace, espirando in acqua e infine allungando le braccia in avanti. MOVIMENTO DELLA GAMBE A RANA IN AVANTI O SUL DORSO (Fig. 6). Il movimento della gambe a rana in avanti va eseguito senza l’uso del galleggiante e con il capo in acqua; per respirare è opportuno che fermarsi in posizione seduta, con la modalità corretta sopra descritta (vedi scivolamento in avanti). Nel movimento delle gambe sul dorso a rana, l’utente non deve assumere una posizione di decubito supino (a pancia in su), ma una posizione semiseduta, con il corpo posto in diagonale rispetto alla superficie dell’acqua. DORSO. Nella nuotata a dorso bisogna controllare che durante la bracciata il corpo non assuma una posizione errata di inarcamento vertebrale. Questo può avvenire per compensare l’incapacità coordinativa della battuta delle gambe e un galleggiamento di tipo negativo (con le gambe che cadono velocemente verso il basso). In questo caso è opportuno che l’esecuzione del dorso avvenga in una posizione più seduta rispetto alla posizione classica, ovvero con il capo maggiormente flesso in avanti, con le gambe che si muovono al di sotto della superficie dell’acqua e il bacino più in basso rispetto alla posizione dei piedi in movimento. RANA (Fig. 7). La nuotata a rana è da evitare completamente nella sua esecuzione classica. Tuttavia possiamo prendere in considerazione la possibilità di sostituire la respirazio-
allenamento e rehab Fig. 7
ANDREA ALTOMARE
ERRATO
CORRETTO
ne frontale con una respirazione laterale e relativa bracciata a stile libero, che avverrà dopo l’esecuzione della gambata a rana; successivamente si potrà eseguire la bracciata a rana, alternando così una bracciata a stile libero con inspirazione laterale e una bracciata a rana con espirazione in acqua in coordinazione con il movimento delle gambe a rana.
ESERCIZI NATATORI DA EVITARE COMPLETAMENTE La battuta di gambe a delfino è un esercizio da evitare completamente, sia eseguito sul dorso che in avanti, sia con l’uso di un galleggiante che senza. Esecuzione dello stile a delfino, in qualsiasi modo. Esecuzione della bracciata a stile libero, delfino o rana, con l’uso di un galleggiante stretto tra le gambe
INDICAZIONI GENERALI L’operatore dovrebbe conoscere
l’origine del problema ed eventuali modalità di cura a cui la persona è sottoposta, oltre che i suoi riferimenti medici. È importante valutare l’acquaticità della persona a cui vogliamo insegnare l’Acquantalgica, in modo da individuare eventuali paure e tensioni nei confronti dell’acqua. Inoltre, sarà importante capire quanto la persona trattata sia disposta non soltanto a eseguire esercizi mirati alla cura, ma anche a imparare a muoversi in acqua in modo corretto, sviluppando nuove capacità natatorie. Questo ci consentirà di programmare una scheda di lavoro adeguata alle sue necessità e aspettative, che proponga gli esercizi più adatti, utilizzando l’acqua bassa o l’acqua di media altezza, con o senza il capo in acqua, con o senza l’utilizzo di piccoli attrezzi, proponendo esercizi in spostamento o natatori antalgici. Dopo almeno dieci lezioni si potranno valutare i risultati raggiunti e le eventuali difficoltà.
Insegnante di educazione fisica, istruttore di nuoto e assistente bagnanti FIN, istruttore di nuoto per i disabili HSA Italia, operatore per disabili FISD, ha partecipato a seminari e convegni riguardanti la motricità per disabili e per anziani anche non autosufficienti. Attualmente è il responsabile del servizio di idrochinesiterapia presso la Cooperativa Servizi Riabilitazione. Grazie alla sua esperienza è ideatore e promotore dell’Acquantalgica, il metodo di ginnastica in acqua per la prevenzione e la cura delle algie lombari.
ERRATO
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ERRATO
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management & marketing
Trasferte dipendenti e amministratori:
tipologie di rimborso e documentazione di supporto di Paola Bruni Zani paolabrunizani@studiobrunizani.it
dipendenti o amministratori in trasferta temporanea fuori dalla sede di lavoro sostengono spese di vitto e alloggio, il cui rimborso da parte dell’azienda ha uno specifico trattamento fiscale. In particolare: - le indennità e i rimborsi spese connessi a trasferte entro il territorio comunale sono sempre imponibili in capo al percettore, salvo le spese di trasporto comprovate da documenti rilasciati dal soggetto incaricato del trasporto (ricevute taxi, biglietti ferroviari, biglietti autobus, metro ecc.); - per le trasferte fuori dal territorio comunale può essere riconosciuto al dipendente o amministratore un rimborso forfetario, analitico o misto. La prassi più frequente è quella di erogare al dipendente o amministratore contestualmente le seguenti indennità e rimborsi: 1) indennità forfetarie di trasferta pari a euro 46,48 al giorno; normativamente il limite di non imponibilità in capo al percettore è pari a euro 46,48 al giorno per le trasferte in Italia e a euro 77,47 al giorno per le trasferte all’estero;
I
2) indennità chilometrica per l’utilizzo dell’auto propria (tariffe Aci). Tali erogazioni sono completamente detassate in capo all’amministratore e deducibili per l’impresa (con i limiti di deducibilità già detti e relativi al costo di percorrenza di veicoli con potenza pari a 17 cavalli se benzina e 20 cavalli se diesel).
IL RIMBORSO ANALITICO O A PIE’ DI LISTA Molto ricorrente è il rimborso analitico (detto anche a piè di lista), erogabile a dipendenti o amministratori anche in aggiunta alle predette indennità forfetarie e rimborsi chilometrici. La legge (art. 51 comma 5 del D.P.R. 917/86) prevede la completa detassazione delle somme corrisposte a titolo di rimborso di spese documentate relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto. Eventuali spese non documentabili, quali parcheggio, mance, servizi igienici presso autostrade ecc. non sono tassati fino a un importo di euro 15,49 al giorno, elevati a euro 25,82 per le trasferte all’estero. Affinché il rimborso non costituisca
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reddito imponibile è necessario che le spese in oggetto siano documentate da fattura, ricevuta fiscale o scontrino integrato con il codice fiscale. Opportuna è quindi la compilazione della nota spese (vedi fac simile allegato), a cui saranno allegate fatture o ricevute fiscali per comprovare e documentare le spese sostenute dal dipendente o amministratore in occasione della trasferta. Tale documento sarà contabilizzato e conservato in azienda al fine di ottemperare alle disposizioni normative relative ai requisiti per la deduzione dei costi e cioè l’inerenza dei costi all’attività e la documentazione delle spese.
DOCUMENTARE VALIDAMENTE LE SPESE SOSTENUTE Circa la documentazione comprovante la spesa in occasione delle trasferte dei dipendenti, la Circolare Ministeriale n. 188/E del 16/7/1998 ha ritenuto non necessario che i documenti comprovanti le spese di vitto e alloggio siano intestate al dipendente, essendo sufficiente
management & marketing
che siano sostenute nel tempo e nel luogo della trasferta. In relazione alla corretta documentazione da conservare è necessario tuttavia tener conto delle nuove disposizioni che hanno previsto la completa detraibilità dell’Iva relativa ai servizi alberghieri e di ristorazione a far data dall’1/9/2008 e la deducibilità dei relativi costi in misura pari al 75% a far data dall’1/1/2009; come noto la detraibilità dell’Iva è condizionata al fatto che la spesa sia documentata da fattura e non da ricevuta o scontrino. Quindi, a far data dall’1/9/2008, è detraibile l’Iva relativa alle spese per prestazioni alberghiere e somministrazione di alimenti e bevande a condizione che le spese: - siano inerenti all’attività aziendale; - siano documentate da fattura che il soggetto interessato deve richiedere all’albergatore/ristoratore. Il ministero ha inoltre dato ulteriori precisazioni.
- La fattura deve essere cointestata all’azienda e al dipendente o amministratore che ha fruito dei servizi; tuttavia è ammessa la semplice indicazione dei dati del dipendente o amministratore in fattura o in apposita nota spese allegata alla stessa. - Qualora non venga richiesta la fattura, ma il costo sia documentato solo dalla ricevuta fiscale, l’Iva non è ammessa in detrazione; questo significa che la spesa per alberghi e ristoranti documentata da rice-
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vuta fiscale è deducibile al netto dell’Iva. In termini pratici è opportuno sempre richiedere la fattura per le spese di alberghi e ristoranti; qualora la spesa sia documentata solo da ricevuta fiscale ai fini della deducibilità del costo, è necessario scorporare l’Iva (ad esempio ricevuta fiscale per euro 50,00 – costo deducibile euro 42,00; i restanti euro 8,00 sono da contabilizzare come costo indeducibile). Gli addetti alla redazione della contabilità aziendale devono quindi prendere atto di tale precisazione ministeriale e contabilizzare le ricevute fiscali nel senso sopra esposto. - La parziale deducibilità al 75% dei costi per alberghi e ristoranti non trova applicazione per le spese di vitto e alloggio sostenute in occasione delle trasferte fuori dal territorio comunale da lavoratori dipendenti e da amministratori: quindi le spese di alberghi/ristoranti sostenute in
management & marketing trasferta dai predetti soggetti sono deducibili al 100% se le trasferte sono fuori dal territorio comunale. - Le spese relative a somministrazioni di alimenti e bevande e a prestazioni alberghiere, se sostenute in occasione di trasferte effettuate dai dipendenti o dagli amministratori nell’ambito del territorio comunale, sono deducibili ai fini delle imposte dirette nella misura del 75% del loro ammontare. - Le spese sostenute dal datore di lavoro per la gestione diretta della mensa aziendale, compresa l’ipotesi di gestione della mensa aziendale mediante affidamento a terzi, non subiscono la limitazione della parziale deduzione del costi al 75%. - Analogamente all’ipotesi precedente, il datore di lavoro che stipula una convenzione con un pubblico esercizio per la fornitura del servizio di mensa esterna ai propri dipendenti non subisce la limitazione della deducibilità al 75%. - L’acquisto di buoni pasto (ticket restaurant) da parte del datore di lavoro rappresenta un servizio sostitutivo di mensa aziendale e quindi il relativo costo non subisce il limite di deducibilità del 75%.
NOTA SPESE n. Io sottoscritto
in qualità di: Amministratore Socio Dipendente
Della Società: DICHIARO di aver sostenuto le seguenti spese per trasferta nei giorni dal …... al …… Motivo: ……….. Luogo:……… All. Tipologia di spesa Importo Euro Note
Spese di viaggio (aereo, nave, treno) 1,2,3 Taxi / autobus / noleggio auto 4,5 Parcheggi 6,7,8 Vitto 9 Alloggio Rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio automezzo Tragitto:
Marca Modello Targa Km x Euro
10,11,12,1 Pedaggi autostradali Altro (specificare) Totale spese sostenute nel periodo Si allegano i documenti di spesa debitamente numerati in ordine progressivo. Luogo e data: ……. Firma del dichiarante
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NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS CON LINK DI APPROFONDIMENTO
SAPETE COME MI TRATTANO? Storie di ordinaria discriminazione; sono le vicende quotidiane di molte persone con disabilità, di rado raccontate e divulgate dai mezzi di comunicazione. FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ritiene sia arrivato il momento di abbattere questo “muro del silenzio”, per riportare finalmente in primo piano il racconto, i protagonisti e le storie che stanno dentro queste esperienze. È per questo che nasce il Concorso “Sapete come mi trattano?”, un’iniziativa rivolta a chiunque voglia contribuire a fare luce su queste non più tollerabili zone d’ombra della nostra società testimoniando – con una foto, una vignetta, un filmato o con un testo – il proprio pensiero e la propria creatività rispetto al tema della discriminazione o dell’esclusione sociale delle persone con disabilità. A selezionare i cinque finalisti per ogni categoria sarà un comitato di valutatori composto da professionisti ed esperti per ciascuna delle sezioni in concorso, e da leader della rete di associazioni aderenti a FISH, che attribuiranno un punteggio per ogni opera in base all’originalità, all’efficacia e alla capacità di cogliere e trasmettere i principi proposti dal bando. Il Comitato d’onore, composto da esponenti di spicco del mondo della cultura e del movimento per i diritti delle persone con disabilità, avrà il compito di selezionare i vincitori tra i cinque finalisti di ogni categoria individuati dal Comitato dei valutatori. Al primo classificato di ogni categoria verrà riconosciuto un premio di 2.000 euro, mentre per i secondi e il terzi classificati – selezionati anch’essi dal Comitato d’onore – sono previste delle menzioni di merito. Il termine per l’invio del materiale è fissato al 21 giugno, mentre la Cerimonia di premiazione si svolgerà a Roma il 18 settembre. Il Concorso “Sapete come mi trattano?” è un’iniziativa prevista dal progetto “Diritti Umani: azioni di rete per il superamento di vecchie e nuove forme di segregazione”, co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
www.sapetecomemitrattano.it
ALTROCONSUMO: INDAGINE SULLA PILLOLA “ANTI-OBESITÀ” Alli è la prima pillola per combattere l'obesità acquistabile in Italia senza obbligo di ricetta, a partire da fine novembre 2009. Prodotto dalla GlaxoSmithKline, si tratta di una versione a dosaggio ridotto di Orlistat, un farmaco anti-obesità approvato nel 1999 dalla Food and Drug Administration (FDA). In gergo tecnico questa operazione si chiama "switch": si prende un vecchio principio attivo, utilizzato per un farmaco acquistabile solo con una prescrizione medica, e lo si utilizza – con dosaggio ridotto - per produrre un farmaco da banco. L’approvazione al commercio di Alli da parte dell’Emea (Agenzia europea del farmaco) ha destato parecchie perplessità, non fosse altro per il fatto che l'obesità non è una condizione che una persona può gestire da sé, né è un disturbo passeggero che si risolve con una pillola. Inoltre, il lungo elenco di effetti indesiderati e il profilo assai ristretto di chi in teoria trae beneficio da questo farmaco non giocano a favore della sua vendita libera. Infine, come precisato dall’Emea e dalla stessa casa farmaceutica - il farmaco non può essere utilizzato come unica strategia, ma deve essere associato a una dieta appropriata e a un costante esercizio fisico. A fronte di queste perplessità, nel mese di gennaio l’associazione Altroconsumo ha visitato 103 punti vendita nelle principali città italiane, per capire la modalità con cui questo farmaco viene venduto. Hanno collaborato all'inchiesta alcune donne con peso nella norma o tecnicamente in leggero sovrappeso (indice di massa corporea tra 24 e 26), per cui questo farmaco non è indicato: il 74% dei farmacisti ha venduto il farmaco senza svolgere quel ruolo di filtro che avrebbe garantito di dispensare il prodotto solo alle persone aventi le giuste caratteristiche per utilizzarlo. Anche se nel sito dedicato (www.alli.it) e nel bugiardino sono riportate tutte le informazioni necessarie per acquistare questo farmaco con discernimento, ma la campagna mediatica che lo sostiene è decisamente fuorviante.
www.altroconsumo.it/obesita-dimagrimento/alli-il-farmaco-per-dimagrire-venduto-senza-controllo-la-nostra-inchiesta-s271053.htm
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FIERE CONVEGNI a cura della redazione
PIANETA NUTRIZIONE 10 – 13 maggio, Parma Forum multidisciplinare sulla Sana Nutrizione e Sana Integrazione dedicato a medici, biologi, dietisti, infermieri, ostetrici e nutrizionisti; 4 giornate di convegni medico-scientifici, che avranno luogo durante la fiera Cibus 2010 in un padiglione dedicato, comprensivo di zona expò e sale convegni. I temi trattati durante le quattro giornate saranno: - La corretta nutrizione in età pediatrica – Fabbisogni nutrizionali nell’anziano – Stili di vita della donna – Preparazione atletica e nutrizione: binomio inscindibile.
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RIARMONIZZAZIONE DEL BACINO 12 – 16 maggio, Roma L'evento ha lo scopo di approfondire le conoscenze dei fisioterapisti rispetto al concetto di equilibrio, manualità e mobilizzazione del bacino nell'ottica di far affinare il livello di precisione e di competenza in un distretto spesso trattato solo in maniera superificiale e/o generica. Al professionista saranno inoltre offerti spunti teorico-pratici per poter cooperare con alta competenza in equipe multi-specialistiche, conseguendo capacità di effettuare la valutazione di esclusione e i test di mobilità per individuare le disfunzioni, di normalizzare la mobilità delle ossa del bacino, migliorare il drenaggio venoso e l'apporto arterioso, reinformare a livello nervoso la zona in disfunzione.
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RIMINIWELLNESS 13 - 16 maggio, Rimini Le principali aziende del comparto presentano le novità del settore secondo un format che ha reso la manifestazione leader in Italia: l´area WPRO, studiata per il pubblico professionale e gli operatori e l´area WFUN, dedicata al mondo degli appassionati. Sei le anime della manifestazione: Fitness (accessori, attrezzature, equipaggiamenti, impianti, software, etc.), Benessere-Bellezza (apparecchiature, attrezzature, beauty center, centri wellness, cosmetica, fitoterapia, centri termali, etc.), Sport&Dance Fashion (abbigliamento sportwear e specifico per ciascuna disciplina, accessori, calzature, etc.), WellnessFood (prodotti alimentari biologici, prodotti alimentari per ogni tipo di intolleranza ed allergia, istituti di certificazione e analisi alimentare, etc.), Water Wellness (vasche idromassaggio, piscine, attrezzature per il fitness in acqua, etc) e Contract Design (mostre di arredamento e progettazione). Riabilitec, l´area espositiva B2B dedicata alla fisioterapia e alla riabilitazione, ospiterà incontri di formazione e di informazione rivolti ai professionisti della fisioterapia e riabilitazione.
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FIERE CONVEGNI a cura della redazione
FUORIFIERA 2010 14 - 15 maggio, Rimini Prima edizione di un nuovo appuntamento per il settore, che propone un modello di fitness ben lontano dal tradizionale, ridotto ormai a un affitto di macchine e di ambienti. Il fitness 2.0 è il servizio alla persona, declinato in tanti modi: posturale, cardiovascolare, preventivo, metabolico, motorio, ma comunque servizio di qualità, per una popolazione sedentaria e analfabeta dal punto di vista motorio. Al FuoriFiera 2010 sarà presentato questo nuovo approccio, con il seguente programma. - Pilates: come rilanciare una grande opportunità per il settore. - Il fitness metabolico: la metodologia che sta dando lavoro a un numero sempre maggiore di personal trainer e palestre. - Come aprire un nuovo centro motorio basato sui servizi di personal trainer. - La formazione on line 2010 – 2011, organizzato dalla Scuola di Professione Fitness: metodologie, contenuti e approcci per la nuova sfida. Rivolto a personal trainer, centri fitness e gruppi di fitness club.
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LO SPORT: DALLA PRATICA ALLA CLINICA 14 - 16 maggio, San Vito Lo Capo (TP) Il congresso vuole essere un momento di confronto su tematiche di interesse prevalentemente cardiologico, pneumologico, allergologico, dermatologico e riabilitativo. Si tratterà in particolare delle problematiche legate all'inquinamento atmosferico e delle correlazioni con la pratica sportiva. Inoltre si vuole puntualizzare quanto incida la patologia asmatica bronchiale nel mondo dello sport e quanto sia importante praticare regolarmente un’attività fisica idonea nella prevenzione delle crisi broncospastiche indotte dallo sforzo fisico (bief). Con gli allergologi e i dermatologi si vuole fare il punto sull'incremento, nel mondo dello sport, delle patologie allergiche in generale e cutanee nello specifico, confrontando le nuove linee terapeutiche. Nella sessione cardiologica sarà effettuato un corso teorico pratico di BLSD da parte dell'equipe medica del centro medico sportivo di Trapani.
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STAY PILATES 28 - 30 maggio, Rimini Tre giorni dedicati al metodo Pilates e alle discipline olistiche rivolti a istruttori, fisioterapisti e professionisti del fitness, dello sport e della danza. La convention vede la partecipazione di insegnanti della seconda generazione del metodo Pilates mai venuti in Italia. Un’occasione unica per approfondire tematiche e approcci specifici del metodo. Venerdì 28 maggio sarà inoltre possibile sostenere, per la prima volta in Italia, l'esame di certificazione della Pilates Method Alliance, l’associazione internazionale che si prefigge lo scopo di stabilire degli standard nei programmi di certificazione e di aggiornamento per gli insegnanti del metodo Pilates. Accanto alla convention principale sarà possibile seguire alcuni nuovi workshop e masterclass.
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I NOSTRI DOCENTI Alessandro Lanzani Direttore scuola Francesco Capobianco Responsabile scuola Davide Fogliadini Massofisioterapista, personal trainer Edoardo Lanzani Medico ortopedico, esperto in rieducazione funzionale Davide Girola Medico, esperto in riabilitazione cardiologica Roberto Dagani Laureato in scienze motorie, massofisioterapista Andrea Scala Laureato in scienze motorie, personal trainer, Serenella Lattanzio Avvocato, esperta in normative tributarie
Luca Mazzotti Dottore commercialista Andrea Medici Preparatore atletico, esperto in osteopatia Gianni Montagna Trainer, esperto in alimentazione e integrazione Andrea Gianesella Laureato in scienze motorie, Presenter di discipline musicali Francesca Degasperi Presenter di discipline musicali Corrado Ceschinellli Sociologo, naturopata, preparatore atletico ed esperto in comportamenti alimentari
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CONTENUTI Strumenti tecnici • Accreditamento istituzionale: “attività motoria come prevenzione sociale”. • I soggetti metabolici: definizione delle principali parole chiave; sedentarismo e malnutrizione da eccesso, stili di vita. • Alfabetizzazione motoria, Fitness metabolico e Fitness terapia: tre livelli per un nuovo stile di vita. • Equilibrio funzionale, allenamento funzionale: la grande gara della vita quotidiana. • Fitness metabolico e diabete. • Fitness metabolico e obesità, sovrappeso, anoressia e bulimia (strate-
gie integrative nel centro fitness). • Fitness metabolico e ipertensione, malattie cardiovascolari. • Fitness metabolico e apparato locomotore: artrosi e osteoporosi. • Classificazione, approccio psicologico e fidelizzazione del soggetto metabolico. • Classificazione e approccio dei soggetti sedentari, motori, sportivi, e agonisti. • Selezione e abstract della più recente bibliografia scientifica internazionale sul fitness metabolico. • Aspetti di marketing e gestionali: come si vende il fitness metabolico e con quali “pacchetti servizio”. • Formazione per lo staff di vendita: inquadramento generale.
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COME CREARE UN NUOVO CENTRO MOTORIO Milano, sabato 9 ottobre 2010
PROGRAMMA
15,00 Apertura lavori. 15,15 L’evoluzione del mercato del Fitness e i nuovi segmenti di mercato. Luca Mazzotti 15,30 Che cosa è il Fitness Metabolico e come inserire un Centro Motorio di Fitness Metabolico, prevenzione, ginnastica posturale e abilitazione funzionale. Alessandro Lanzani 16,00 Lo start up. L’apertura, i permessi necessari e l’inquadramento societario. Luca Mazzotti 16.15 break 16,30 Lay-out operativo il settaggio dei personal trainer, i metodi di lavoro, le visite mediche interne, i rapporti con i medici esterni. Alessandro Lanzani 17,00 Gli strumenti e le macchine di lavoro: i criteri di selezione, la funzione. Indicazioni, limiti, e controindicazioni. La scelta degli strumenti Il budget. M. Pitti, F. Capobianco 17,30 La promozione dei servizi: come gestire i rapporti con medici specialisti, medici di base e istituzioni locali associazioni.
Alla fine di ogni master o stage sarà rilasciato un attestato di partecipazione accreditato dall’U.S. Acli, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI
Giornata gratuita per gli iscritti al “Corso di formazione a distanza per gli Operatori di Fitness Metabolico”. Per coloro che decideranno di iscriversi in giornata al “Corso Multimediale a distanza per Operatori di Fitness Metabolico”, il costo della giornata sarà detratto dal costo del corso.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE La quota di partecipazione ai corsi comprende il materiale didattico, l’accesso alle lezioni e il diploma o attestato di partecipazione. Per iscriverti puoi venire di persona presso la nostra sede amministrativa in via Orseolo n°3 a Milano, oppure puoi scegliere una tra le seguenti modalità: • Versamento sul conto corrente postale n°26993204 intestato ad Alea Edizioni - via Sapeto 5, 20123 Milano • Bonifico bancario sul conto corrente n°48054 intestato ad Alea Edizioni - Banca Popolare di Milano Ag. 7 – IBAN IT 43 Q 05584 01607 00000 0048054; in entrambi i casi è necessario inviare via fax la fotocopia del versamento postale o del bonifico bancario segnalando il nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale, un recapito telefonico ed email al fax n° 02.58111116. • Assegno bancario non trasferibile intestato ad Alea Edizioni, da inviare, unitamente al nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale, un recapito telefonico ed e-mail, tramite posta prioritaria a Professione Fitness via Orseolo 3 - 20144 Milano.
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PROGRAMMA
COSTI DI ISCRIZIONE
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10,00 Apertura lavori. 10,15 L’evoluzione del mercato del Fitness e i nuovi segmenti di mercato. Luca Mazzotti 10,30 Che cosa è il Fitness Metabolico e come funziona un Centro Motorio di Fitness Metabolico; prevenzione, ginnastica posturale e abilitazione funzionale. Alessandro Lanzani 11,00 Lo start up. L’apertura, i permessi necessari e l’inquadramento societario. Luca Mazzotti 11,15 break 11,30 Lay-out di un Centro di Fitness Metabolico: ripartizione degli spazi e degli ambienti in relazione ai servizi. Architetti Dapri, diGiovanni 12,00 Gli strumenti e le macchine di lavoro: i criteri di selezione, la funzione. Indicazioni, limiti, e controindicazioni. Il budget. Michele Pitti 12,30 La scelta degli strumenti: il kit di macchine cardio di valutazione, gli strumenti di monitoraggio appropriati, gli strumenti di misura appropriati. Francesco Capobianco 12,45 La promozione dei servizi: come gestire i rapporti con medici specialisti, medici di base e istituzioni locali associazioni.
COME INSERIRE L’ATTIVITÀ MOTORIA PREVENTIVA ALL’INTERNO DEL PROPRIO CLUB Riservato a imprenditori del settore fitness
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Sconto del 20% PER I NOSTRI ABBONATI. Spese di spedizione in contrassegno euro 6 per ordini pre-pagati euro 3,90 L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀ DELL'APPARATO LOCOMOTORE
Ricerche e applicazioni pratiche Un valido sussidio per chi si occupa di mobilità articolare e di flessibilità muscolo-tendinea. Un utile strumento operativo per la creazione di tabelle di allenamento personalizzate. I capitoli dedicati alla ricerca applicata all'allenamento permettono di approfondire la valutazione funzionale dell'individuo. Massimiliano Gollin Alea Edizioni 2009 pag. 148 Euro 25
PERSONAL TRAINER Cosa serve per diventare personal trainer? Partendo da un’analisi storica della professione, il libro risponde a questa domanda illustrando le competenze tecniche, psicologiche, commerciali e manageriali che il professionista deve possedere. Francesco Capobianco - Cap.4 ‘Personal trainer come libero professionista’ a cura della Dott.ssa Paola Bruni Zani Alea Edizioni 2001 - pag. 240 Euro 26
ALLENAMENTO ESTETICO Rivolto a quanti vogliono programmare un’attività finalizzata al miglioramento dell’aspetto, fornisce metodi d’allenamento, suggerimenti alimentari e di postura, consigli estetici. Ogni nozione è basata su uno studio approfondito e sul continuo confronto con l’applicazione pratica. Roberto Tarullo Alea Edizioni 2001 pag. 160 Euro 24
LIPOCARDIOFITNESS Perdere peso è il diktat della maggior parte dei frequentatori dei centri fitness. L’autore fornisce gli strumenti per rispondere a questa richiesta: analisi del tessuto adiposo e del metabolismo muscolare, metodologia dell’allenamento con attrezzature cardiovascolari e isotoniche, test di controllo. Massimiliano Ferrero Alea Edizioni pag. 144 Euro 24
FITNESS IN ACQUA Partendo dagli esercizi di base per tutti i distretti muscolari, il libro affronta le diverse metodiche d’allenamento in acqua, tra cui l’aerobica, le arti marziali, lo step e la kick boxe. Grazie a numerose fotografie e schemi di lezione, il volume si caratterizza per un forte taglio pratico. La parte finale è dedicata alle competenze dell’istruttore di fitness in acqua. Paolo Michieletto e Giada Tessari Alea Edizioni 2004 - pag. 224 Euro 26
TRAINING IN ACQUA Il libro affronta in prima analisi i principi del movimento in acqua, spiegando dettagliatamente i fattori che condizionano la prestazione. Nella seconda parte esplora le diverse possibilità di allenamento delle qualità motorie con e senza attrezzi, facendo riferimento a più discipline sportive. Paolo Michieletto Alea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26
Acqua Acqua
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MASSIMILIANO GOLLIN
L'allenamento
della mobilità dell'apparato locomotore Ricerche e applicazioni pratiche
Il libro rappresenta un valido sussidio per quanti, allenatori, istruttori, fisioterapisti, studenti di Scienze Motorie e operatori specifici di settore, intendano occuparsi, a diverso titolo, di mobilità articolare e di flessibilità muscolo-tendinea. Utilizzato come manuale, è un utile strumento operativo per la creazione di tabelle di allenamento personalizzate. I capitoli dedicati alla ricerca applicata all'allenamento sportivo permettono agli appassionati della materia di approfondire, secondo metodologie scientifiche, la valutazione funzionale dell'individuo, con l'obiettivo di un accurato controllo in itinere e di verifica finale del lavoro svolto.
MASSIMILIANO GOLLIN L'ALLENAMENTO DELLA MOBILITÀ DELL'APPARATO LOCOMOTORE PREZZO € 25,00 • PAGINE 148 • ALEA EDIZIONI • GIUGNO 2009