ANNO 3 N°9 SETTEMBRE 2011
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Redazione Mia Dell’Agnello mia@professionefitness.com - int. 212 Progetto grafico Stefano Frattallone Impaginazione Anita Lavoce Pubblicità Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com Hanno collaborato a questo numero Angelo Gioffredi, Melissa Manganiello, Natalia Aprile, Roberto Martello, Antonio Bianco, Rosario D’Onofrio, Michele Marzullo, Davide Traverso, Sergio Giulio Roi, Giuseppe Musolino, Rosario Bellia, Corrado Ceschinelli Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93. L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere responsabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delle informazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto; inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchiano il pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) pervenuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblicato e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del materiale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasi scopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmata dal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controversie il Foro di competenza è quello di Milano.
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NEWS
COMMUNITY BUSINESS 4
sommario
RUBRICHE
MEDICINA DELLO SPORT: il concetto di completo benessere
Angelo Gioffredi, Melissa Manganiello, Natalia Aprile, Roberto Martello, Antonio Bianco, Rosario D’Onofrio, Michele Marzullo
SPECIALE RESISTENZA 8
A PROPOSITO DI RESISTENZA… di Davide Traverso
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ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA. Principi, effetti, metodologie di Giulio Sergio Roi
14
ACIDO LATTICO. Massimo consumo di ossigeno, soglia anaerobica, meccanismi di smaltimento del lattato di Alessandro Lanzani
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CARDIO A ZONA. Come la dieta, anche l’attività aerobica ha la sua “zona” di Giuseppe Musolino
ALLENAMENTO E REHAB 28
PALLAVOLO e sindrome del conflitto sotto-acromio-coracoideo di Rosario Bellia
NUTRIZIONE 32
IL BENESSERE DEL FUTURO: mentalità vincente ed eccellenze nutraceutiche di Corrado Ceschinelli
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Uno studio che descrive un campione di utenti afferenti al servizio di Medicina dello Sport ne indaga abitudini sportive e alimentari, con particolare attenzione alla cultura del doping.
Medicina dello sport: il concetto di completo benessere
Angelo Gioffredi, Melissa Manganiello, Natalia Aprile, Roberto Martello, Antonio Bianco, Rosario D’Onofrio, Michele Marzullo (Servizio di Medicina dello Sport, Università di Napoli – Federico II)
a salute viene definita dall'OMS come "uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia" e per la sua tutela, lo svolgimento di una costante e regolare attività fisica, è un presidio irrinunciabile. Molti studi in letteratura confermano questa tendenza: in molti casi vi è una dimostrazione diretta di come l’attività sportiva, agonistica o non, possa prevenire lo svilupparsi di patologie con elevata mortalità e morbilità, come ad esempio le malattie cardiovascolari. I benefici derivanti dall’attività fisica sono legati a una serie di fattori fisiologici di cui i più importanti sono: la riduzione del grasso corporeo, con importanti ripercussioni su malattie come il diabete, l’ipercolesterolemia o la sindrome metabolica e
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la riduzione della pressione sanguigna, il cui controllo previene i danni d’organo, gravi complicanze dell’ipertensione. Inoltre, recentissimi studi hanno dimostrato come anche la sedentarietà, soprattutto se associata a particolari abitudini (ore al pc o alla tv, ad esempio), debba essere considerata un vero e proprio fattore di rischio. Anche dal punto di vista psico-emotivo lo sport è in grado fornire un aiuto per il raggiungimento di un buon equilibrio: indipendentemente dal tipo di sport e dal livello in cui questo viene svolto, l’attività fisica consente di scaricare lo stress derivante da ritmi di vita sempre troppo frenetici. Inoltre, lo svolgimento di un buon esercizio fisico, soprattutto se a livello agonistico, può migliorare l’autostima e rafforzare il convincimento nelle 4
proprie capacità. Negli ultimi anni, poi, si è assistito a un nuovo fenomeno di massa legato all’immagine corporea, in cui l’esercizio fisico rappresenta un ottimo strumento per valorizzare la forma esteriore; non a caso è già da diversi anni che il mondo della pubblicità sceglie come propri testimonial gli sportivi. Purtroppo, però, accade fin troppo spesso che la ricerca del miglioramento non rispetti i tempi fisiologici legati all’allenamento e all’acquisizione della destrezza atletica; la dilagante cultura del “tutto e subito” può indurre chi si avvicina allo sport a utilizzare qualsiasi mezzo artificiale che possa far raggiungere l’obiettivo in tempi molto rapidi. In questi casi, secondo logiche del tutto discutibili, si può arrivare a scegliere come strada preferen-
Community business ziale l’aiuto farmacologico, senza tenere presente i gravissimi rischi per la salute per chiunque ricorra a questi espedienti. Obiettivo del nostro studio è stato quello di descrivere un campione di utenti afferenti al nostro servizio di Medicina dello Sport e di indagarne, mediante un questionario, le caratteristiche legate all’attività sportiva e all’alimentazione. Inoltre, è stata indagata la cultura del doping, dalla conoscenza della problematica sino all’eventuale utilizzo.
MATERIALI E METODI Lo studio è stato condotto sugli utenti afferiti nell’anno 2010 al Servizio di Medicina dello Sport dell’Università degli studi di Napoli – “Federico II”, ed è stato realizzato mediante la compilazione di un questionario costituito da ventuno domande, consegnato a tutti gli utenti in attesa di eseguire la visita d’idoneità medico-sportiva. Poiché non si era a conoscenza della scolarità del campione afferente, si è scelto di preparare un questionario con un linguaggio semplice, di tipo autosomministrato e che poteva impegnare gli utenti per un tempo massimo di circa dieci minuti. La compilazione, la raccolta dati e la valutazione sono state condotte in maniera anonima. Il questionario prevedeva una serie di parti: le prime domande riguardavano informazioni generali di tipo anagrafico, sociale e demografico; poi si è indagato il tipo di sport praticato e l’allenamento a esso dedicato, valutando anche il grado di adesione all’attività sportiva e le motivazioni che spingevano l’atleta a sostenerla. In una terza parte si sono valutate informazioni di tipo comportamentale, quali alimentazione, integrazioni e farmaci, abitudini viziate ecc. Infine, un’ultima parte era incentrata sulla conoscenza del doping.
Sono stati consegnati 1039 questionari. Di questi 102 sono stati scartati, 27 perché incompleti e 75 perché si riferivano ad utenti di età comprese fra 5 ed 11 anni, considerati troppo piccoli per avere delle informazioni adeguate soprattutto in tema di doping. Il campione oggetto di osservazione dello studio, quindi, era composto di 937 utenti; in questo gruppo sono stati comunque inseriti soggetti di 12 o 13 anni di età che, sebbene molto giovani, svolgevano pratica sportiva da almeno 6 anni e avevano mostrato di avere almeno delle elementari conoscenze in tema di doping.
ternate con dispendio energetico mode-
r a t o (AE-AN) e attività prevalentemente anaerobiche con dispendio energetico leggero (AN). La composizione dei tre gruppi è illustrata nel grafico 1.
CARATTERISTICHE SOCIO-DEMOGRAFICHE Il campione da noi esaminato era costituito da 937 questionari riferiti a 745 uomini (79,5%) e 192 donne (20,5%), tutti di età compresa tra 12 e 73 anni. L’età media del campione era di 24 anni (± 13,38), 23,6 (± 14,32) per gli uomini e 25,6 (± 14,24) per le donne. Il 51% del campione esaminato proveniva dalla città di Napoli, il 33% dalla sua provincia e il 15% dal resto della regione Campania. Solo l’1% proveniva da altre regioni. Il livello di scolarizzazione del campione era così distribuito: il 42% aveva raggiunto la licenza media, il 39,5% aveva conseguito il diploma di scuola media superiore e il 18% aveva raggiunto la laurea. Solo lo 0,5% non aveva alcun titolo di studio.
VALUTAZIONI LEGATE AL TIPO DI SPORT Gli sport praticati dai singoli individui sono stati raggruppati in base al dispendio energetico in: attività prevalentemente aerobiche con dispendio energetico pesante (AE), attività aerobico-anaerobiche al5
Grafico 1: suddivisione nei tre gruppi di sport praticati.
Il tempo medio dedicato all’allenamento da parte dell’intero campione è stato di 3,43 allenamenti a settimana, della durata di 3,69 ore complessive. La suddivisione in base al gruppo di sport è indicata in tabella 1. Tabella 1
N° allenamenti/settimana h/settimana AE AE-AN AN
3,3 3,8 3,2
3,2 4,78 5,06
Il 38% del campione praticava la sua attività sportiva da almeno 5 anni, mentre il 25% da almeno 10 anni. La restante parte del campione svolgeva l’attività fisica da un periodo inferiore a 5 anni o saltuariamente. Nella maggior parte dei casi (72%) l’attività fisica era considerata irrinunciabile e il livello di adesione agli allenamenti o alle gare era totale. Le moti
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v a zioni che spingevano il campione di individui a fare attività fisica erano molto varie e sono illustrate nella tabella 2. Tabella 2
Motivazioni allo Sport
%
Benessere Prevenzione sanitaria Aspetto fisico Relazioni sociali Riabilitazione secondaria a patologie Effetto traino
27 24 18 15 12 4
VALUTAZIONI COMPORTAMENTALI Dal punto di vista alimentare, la maggior parte dei soggetti osservati aveva un regime nutrizionale sano, con predilezione per carne, frutta e verdura, e ridotta assunzione di grassi e dolci. Si è osservato in particolare che il consumo di frutta e verdura era direttamente proporzionale all’aumentare dell’età, sebbene molto raramente si siano raggiunte le indicazioni dell’OMS che prevedono il consumo di 5 razioni giornaliere di frutta e verdura. Il 48% del campione esaminato assumeva una dieta mediterranea, il 35% si nutriva con una dieta ipocalorica (in più della metà fatta di propria iniziativa), il 14% era vegetariano e il 3% praticava la dieta dissociata. Il 37% dei soggetti esaminati assumeva integratori per sostenere la propria attività fisica; i tipi di integratori utilizzati e le relative percentuali di utilizzo sono indicati in tabella 3. Interessante notare come la maggior parte (60%) dei soggetti che ricorrevano a integratori non conoscessero esattamente la composizione o l’utilità della sostanza che assumevano. Infine, il 10% della popolazione esaminata era dedita al tabagismo e un terzo di
questi erano forti fumatori. Il 42% dei soggetti esaminati assumeva modiche quantità di alcool, esclusivamente durante i pasti, il 12% ne assumeva in maniera continuativa e la restante parte del campione era astemia. Tabella 3
Integratori Utilizzati
%
Sali Minerali Vitamine Prodotti di erboristeria Creatina Proteine Amminoacidi Carnitina Maltodestrine Acido Lipoico
31 22 16 10 9 7 2 2 1
DOPING In quest’ultima parte del questionario si è indagata la conoscenza del fenomeno doping e della sua incidenza nel mondo dello sport da parte del campione esaminato. Quasi la totalità (circa il 98%) conosceva esattamente il significato della parola “doping”. La maggior parte di essi (circa il 60%) aveva avuto informazioni sulla problematica da internet, riviste e libri, mentre il 18% aveva dichiarato di aver conosciuto il doping attraverso la famiglia o gli amici. Solo il 12% degli individui intervistati aveva avuto informazioni o aveva interpellato delle persone esperte (medici, farmacologi ecc). Quasi il 10%, infine, aveva conosciuto il doping in seguito a esperienze pregresse dirette. Tra questi ultimi, le sostanze maggiormente utilizzate erano gli ormoni (32%), gli antiinfiammatori (26%) e i diuretici (15%), con la via di somministrazione che era soprattutto quella orale. Un dato abbastanza rilevante era quello che ben il 42% del campione esaminato si diceva disposto a utilizzare delle sostanze dopanti; di questi, più della metà lo avrebbero fatto per migliorare la propria resa sportiva o l’aspetto fisico. Infine, circa i due terzi del campione considerava la qualità della sua cono6
scenza sul doping come scarsa o minima.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Il nostro studio rappresenta un buon punto di osservazione per quello che riguarda le tendenze attuali sull’importanza dell’attività fisica e sportiva nella vita quotidiana. Infatti, non essendo più disponibili dei grossi osservatori epidemiologici, il ruolo preventivo della Medicina dello Sport diviene centrale, sia per educare la popolazione all’attività fisica e al suo corretto svolgimento, sia per analizzare e valutare l’impatto dei fenomeni satelliti allo sport, come ad esempio il doping. La prima conclusione che si può trarre valutando i risultati della nostra indagine è che l’attività fisica viene concepita dalla popolazione sportiva come una parte integrante della propria vita, soprattutto per motivazioni legate al mantenimento della buona salute e del benessere psico-fisico dell’individuo. Per tali motivi, l’attività viene svolta con regolarità, con partecipazione e con lo stimolo per ottenere prestazioni sempre migliori. Altro grosso motivo di adesione all’attività sportiva è legato al miglioramento del proprio aspetto fisico, particolarmente tra i giovani. Indipendentemente da valutazioni sociali, c’è da dire che la cura del proprio corpo e il miglioramento della propria immagine fisica, sebbene raggiunto col solo intento del miglioramento esteriore, non deve essere considerato del tutto negativo, poiché anch’esso contribuisce alla creazione di una stabilità psico-emotiva. A ciò si aggiungono, con una specie di effetto traino, le modificazioni del proprio regime alimentare e l’eventuale utilizzo di integratori, altri fattori considerati in grado di favorire
Community business il raggiungimento di risultati ottimali, soprattutto sul peso-forma. Osservando attentamente i nostri dati circa l’apporto alimentare e l’utilizzo di integratori, il campione osservato ha mostrato risultanti discordanti per quanto attiene la conoscenza di detti aspetti: se da un lato sembrano essere ben chiari i vantaggi di un’alimentazione variegata, indicizzata alla propria capacità fisica, dall’altro sembra non essere molto chiara la reale importanza degli integratori, e il loro corretto utilizzo. Testimonianza abbastanza fedele di questo dato è che una buona parte del campione non conosceva esattamente la composizione delle sostanze utilizzate e il loro reale effetto biologico. Sicuramente questa mancata informazione deriva da campagne pubblicitarie confondenti, che tendono a rendere l’idea della necessità della supplementazione, e da un’inadeguata preparazione di alcuni impiegati del settore circa l’importanza di una dieta sana ed equilibrata che sia di sostegno all’attività fisica. Una considerazione simile circa la conoscenza di determinati fenomeni può essere fatta sul doping: anche qui, a fronte di una conoscenza abbastanza diffusa sul tema e sulle sostanze utilizzate, non esiste un corrispettivo d’informazione circa la reale complessità del fenomeno, in particolare sugli effetti nocivi sulla salute. Purtroppo, è anche abbastanza elevato il numero di individui che, tra esperienza dirette o buona predisposizione verso l’utilizzo di sostanze dopanti, riferisce un’idea del fenomeno come qualcosa di non del tutto negativo, se può migliorare la propria resa sportiva o l’aspetto fisico. Questo atteggiamento di apertura nei confronti di una pratica che è da considerarsi dannosa per la salute, oltre che antisporti-
va, va ricercata nella quasi totale assenza di educazione al problema, come confermato dalla scarsa qualità dell’informazione. Anche qui il ruolo dei mass media è da considerarsi centrale nel determinare e diffondere un certo tipo d’informazione, legata più al sensazionalismo del problema piuttosto che alla creazione di una cultura di conoscenza preventiva. Non a caso, solo una bassa percentuale di intervistati acquisisce informazioni da personale qualificato. I dati del nostro studio, e le ultime considerazioni fatte, dovrebbero far riflettere sulla necessità di continuare a formare delle figure professionali che possano educare correttamente allo sport, che favoriscano la corretta integrazione dell’attività fisica al proprio stile di vita e che modifichino i comportamenti errati in modo da ottenere il massimo beneficio dallo svolgimento di una pratica sportiva. Inoltre, ampliando il concetto di benessere e di buona salute, è fondamentale favorire la diffusione della giusta informazione nei confronti del doping, criticando giudizi sommari e non validati da un supporto scientifico, ed enfatizzando i reali e gravi rischi per la salute, derivanti dall’utilizzo di sostanze stimolanti.
BIBLIOGRAFIA 1) Cleland VJ, Ball K, Magnussen C, et al: Socioeconomic Position and the Tracking of Physical Activity and Cardiorespiratory Fitness From Childhood to Adulthood. Am J Epidemiol, 170: 1069-1077, 2009. 2) Dunn AL, Marcus BH, Kampert JB, et al: Comparison of lifestyle and structured interventions to increase activity and cardiorespiratory fitness: a randomised trial. JAMA, 281: 327-334, 1999. 3) Sallis JF, Barman A, Pratt M: Environmental and policy interventions to promote physical activity. Am J Prev Med, 15: 379-397, 1998. 4) Veerman JL, Healy GN, Cobiac LJ, et al: Television viewing time and reduced life expectancy: a life table analysis. 5) Dwyer T, Magnussen CG, Schmidt MD, 7
et al. Decline in physical fitness from childhood to adulthood associated with increased obesity and insulin resistance in adults. Diabetes Care, 32(4): 683–687, 2009. 6) Cleland VJ, Dwyer T, Venn AJ. Physical activity and healthy weight maintenance from childhood to adulthood. Obesity (Silver Spring), 16(6): 1427–1433, 2008. 7) Craig CL, Marshall AL, et al. International physical activity questionnaire: 12-country reliability and validity. Med Sci Sports Exerc, 35(8): 1381–1395, 2003. 8) Yang X, Telama R, Viikari J, et al. Risk of obesity in relation to physical activity tracking from youth to adulthood. Med Sci Sports Exerc, 38(5): 919–925, 2006. 9) Cleland VJ, Schmidt MD, et al. Television viewing and abdominal obesity in young adults: is the association mediated by food and beverage consumption during viewing time or reduced leisure-time physical activity? Am J Clin Nutr, vol. 87 no. 5: 11481155, 2008.
ROSARIO D’ONOFRIO Dottore fisioterapista, diplomato ISEF, Master in Posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma, è stato fisioterapista della Nazionale Italiana di Pallamano Senior A maschile e della Nazionale Italiana di Basket Femminile senior A. Preparatore atletico e allenatore, è responsabile recupero atleti infortunati della SS Calcio Napoli. Ha pubblicato a oggi oltre 143 lavori scientifici, su riviste nazionali di interesse specifico nel campo della rieducazione e riabilitazione dello sport e della preparazione atletica; su questi stessi temi ha relazionato a oltre 57 Congressi Nazionali e a 13 Congressi Regionali, come “Invited Lecture”.
Speciale resistenza
A proposito di
resistenza… di Davide Traverso davide@chinesiologiaglobale.it
uando si parla di resistenza, la prima cosa a cui pensiamo è la capacità di perpetrare un gesto nel tempo utilizzando il metabolismo aerobico. Questa considerazione, seppur giusta, può essere un po’ limitata. In un’ottica di sviluppo globale delle capacità fisiche dobbiamo infatti considerare anche la resistenza anaerobica, lattacida e alattacida, cioè la capacità di eseguire un gesto a intensità elevata o massimale nel tempo. Possiamo tradurre questa capacità in fase di allenamento con i termini di allungo e scatto. Eseguire un allungo vuol dire percorrere una data distanza a una velocità superiore a quella tenuta per percorrere le lunghe distanze, ma inferiore a quella massimale. Fare uno scatto significa percorrere una distanza a velocità
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massimale. Gli allunghi ricoprono anche un importante ruolo vascolare: dopo aver perpetrato un gesto, per esempio la corsa, per un tempo prolungato a bassa intensità, fare una serie di allunghi aumenta temporaneamente l’afflusso di sangue ai muscoli, ripulendoli dai cataboliti che il lavoro precedente ha accumulato. Corsa, bicicletta, nuoto e i diversi attrezzi per il cardiofitness ci permettono di allenare in modo completo tutti i tipi di resistenza. L’allenamento per la resistenza crea una serie di reazioni fisiologiche sui diversi apparati organici e comporta una serie di adattamenti a breve e medio termine.
cuore. - Aumento della riserva cardiaca e coronarica e della gittata cardiaca (volume di sangue in un minuto). - Migliore irrorazione sanguigna periferica (capillarizzazione). - Maggiore elasticità dei vasi sanguigni. - Riduzione più rapida della frequenza cardiaca e respiratoria dopo sforzo (recupero più rapido). - Valori pressori tendenti alla norma. - Aumento della ventilazione polmonare. - Aumento della dinamica costodiaframmatica (meccanica del respiro) e dell’elasticità dei polmoni. - Miglioramento degli scambi gassosi a livello alveolare. - Aumento della resistenza aerobica.
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO E RESPIRATORIO
SISTEMA ENDOCRINO-METABOLICO
- Rafforzamento del muscolo cardiaco. - Facilitazione del ritorno venoso al
- Migliore termoregolazione corporea e miglior utilizzo dei diversi siste-
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Speciale resistenza e dell'efficienza del sistema nervoso in genere.
LINEE GUIDA PER L’ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA Per capire, durante l’allenamento, che tipo di metabolismo si sta utilizzando, il metodo più semplice consiste nel monitorare il battito cardiaco. Il cardiofrequenzimetro ci può dare un grosso aiuto e diventa essenziale per svolgere un lavoro preciso e mirato. Per sapere entro quali range di frequenza cardiaca devo rimanere a seconda del tipo di allenamento che ho programmato, utilizzeremo la formula di Karvonen: Frequenza cardiaca massima = 220-età (FC max - FC a riposo) x percentuale intensità + FC a riposo
mi di metabolismo energetico. - Tendenza alla normalizzazione degli indici ematochimici. - Riduzione della massa grassa. - Corretta regolazione del controllo diencefalico dell’appetito. - Corretto assetto glico-lipidico.
Sceglieremo la percentuale d’intensità in base al tipo di allenamento che vorremo proporre: una percentuale d’intensità tra il 60% e il 70% è l’ideale per un training brucia grassi; utilizzando un range di allenamento con FC del 75%-80% andremo a migliorare le capacità cardiovascolari; utilizzando percentuali superiori andremo a ricercare un aumento del VO2 max. La massima potenza aerobica è equivalente alla massima quantità di ossigeno che può essere utilizzata nell'unità di tempo da un individuo. Viene in genere espressa come Vo2Max: il massimo volume di ossigeno consumato per minuto.
APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO E NEURO-MOTORIO
METODOLOGIE PER LO SVILUPPO DELLA RESISTENZA
- Maggiore trofismo e forza muscolare dei muscoli impegnati. - Maggiore elasticità e potenza dei legamenti articolari. - Miglioramento della postura - Rallentamento dell’invecchiamento delle ossa e delle cartilagini (metabolismo più attivo). Questo consente anche il contenimento nella perdita di sostanza ossea e di sali di calcio dello scheletro (osteoporosi). - Aumento della destrezza motoria
Metodo continuato. Consiste nello svolgere un lavoro di resistenza a intensità costante; l’intensità deve essere scelta in base alle capacità personali del soggetto. Ottimo per migliorare la capacità aerobica. Dal punto di vista fisiologico questa metodologia migliora la capillarizzazione, aumenta la densità dei mitocondri e abitua i muscoli a bruciare grassi. Consiglio di utilizzare questo metodo per un periodo prolungato, prima di introdurre altre metodolo5
gie. Cerchiamo un buon sviluppo della resistenza di base prima di richiedere impegni fisici maggiori. Non abbiate fretta di sparare tutte le cartucce a nostra disposizione quando il metodo di base non ha ancora sortito tutti i suoi effetti. Metodo intervallato. Consiste sostanzialmente nell’alternare momenti più intensi a momenti meno intensi, senza mai avere un recupero completo. Questo metodo migliora i processi di respirazione cellulare, stimolando l’aumento dei volumi interni del muscolo cardiaco e aumentando la quantità di sangue messa in circolo. Metodo incrementale. Prevede ritmi esecutivi crescenti, incrementando gradualmente la frequenza cardiaca. Faremo percorrere una distanza prestabilita a velocità progressivamente crescente, per sviluppare la massima potenza aerobica. Per l’allenamento della resistenza, se utilizziamo le macchine cardio da palestra, avremo il vantaggio di ritrovare queste metodologie nei programmi preimpostati. Dopo qualche prova sul soggetto potremo trovare il programma giusto per lui. Fartlek. Metodo utilizzato per la corsa, possiamo applicarlo anche a nuoto e bicicletta. Di origine finlandese, vuol dire “corsa libera e gioiosa attraverso i campi”, ovvero una corsa continua in cui l’atleta, quando meglio lo ritiene, può variare il ritmo per il tempo che la sua preparazione gli permette. Se il soggetto non è esperto di allenamento, saremo noi preparatori a guidare le variazioni di ritmo. È consigliabile non far alzare eccessivamente la frequenza cardiaca e farla tornare in soglia aerobica prima di un successivo aumento di ritmo. Non è necessario, per questa metodologia, raggiungere la massima velocità. Il fartlek classico applicato per la corsa sviluppa il suo massimo potenziale se svolto all’aria aperta, su terreno vario: asfalto, erba, terra battuta e bosco, con percorsi pianeggianti alternati a salite e discese.
Speciale resistenza
Allenamento della resistenza
Principi, effetti, metodologie tratto da “Manuale di cardiofitness” di Giulio Sergio Roi
’allenamento ha lo scopo di indurre nell’organismo una serie di adattamenti che permettano il miglioramento della capacità di compiere lavoro e quindi della prestazione. Per adattamento si intende una risposta cronica, che si instaura lentamente e persiste nel tempo, almeno fino a quando lo stimolo allenante rimane presente. La moderna teoria dell’allenamento individua 5 principi fondamentali che regolano l’allenamento: 1. il principio del sovraccarico 2. il principio della specificità del carico 3. il principio della diversità interindividuale 4. il principio della progressione dei carichi 5. il principio della reversibilità.
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IL PRINCIPIO DEL SOVRACCARICO L’effetto allenante dipende dalle caratteristiche della sollecitazione proposta mediante l’esercizio allenante. Un esercizio, per essere allenante, deve produrre un sovraccarico che consiste in una sollecitazione quantitativamente e/o qualitativamente maggiore di quanto l’organi-
smo è normalmente abituato a sostenere. Solo tale sollecitazione è in grado di indurre quegli adattamenti anatomici e fisiologici che sono alla base del miglioramento della capacità di compiere lavoro. Il sovraccarico adeguato per ogni soggetto è ottenuto dall’accurata combinazione di intensità, frequenza, durata (o quantità) e tipo di carico, dove per carico intendiamo il lavoro eseguito. Negli esercizi aerobici il carico è costituito dal ripetersi di un determinato gesto per un elevato numero di volte: risulta quindi assai facile quantizzare il carico in termini assoluti attraverso la velocità, i km percorsi, la pendenza del terreno, ma anche sulla base del peso o della resistenza spostati, della potenza meccanica erogata e del dispendio energetico. D’altra parte, un carico può essere anche quantizzato in termini relativi, esprimendo l’unità di misura scelta per identificare un determinato carico, in percentuale rispetto al carico massimo sostenibile dallo stesso soggetto. Infine, non bisogna dimenticare che un carico può essere valutato anche soggettivamente, attraverso la scala di Borg. 6
IL PRINCIPIO DELLA SPECIFICITÀ DEL CARICO Ogni carico produce effetti esclusivi e particolari, cioè specifici, che dipendono dalle caratteristiche del carico medesimo. Gli esercizi che definiamo anaerobici (di potenza) provocano specifici effetti metabolici e fisiologici, che sono completamente diversi e non intercambiabili rispetto agli effetti metabolici e fisiologici indotti dall’esercizio aerobico e di cardiofitness. Il miglioramento della condizione fisica indotto da esercizi aerobici di nuoto, ciclismo, corsa oppure da esercizi con le braccia, è ben evidente solo durante i rispettivi esercizi, cosicché i miglioramenti ottenuti con l’allenamento aerobico potranno essere quantizzati solo se si utilizza per la valutazione il medesimo tipo di esercizio utilizzato durante l’allenamento. La specificità del carico induce quindi quegli effetti anch’essi specifici, che sono evidenti sia a livello generale, che a livello locale.
IL PRINCIPIO DELLA DIVERSITÀ INTERINDIVIDUALE Ogni essere umano è diverso dall’altro, sia per quanto riguarda il patri-
Speciale resistenza
monio genetico, sia per quanto riguarda il livello di allenamento. È chiaro che uno stesso programma di allenamento non potrà produrre gli stessi effetti su tutti gli individui ai quali è proposto. Un medesimo carico di lavoro potrà essere troppo intenso oppure troppo leggero, secondo le caratteristiche del soggetto. Ecco quindi che possiamo distinguere i carichi in carico esterno e carico interno. Il carico esterno è quello che possiamo facilmente misurare e di cui abbiamo detto a proposito del principio del sovraccarico. Il carico interno è invece rappresentato dalla somma degli effetti indotti su un determinato organismo da un determinato carico esterno. Il carico interno è quindi determinato anche dalle condizioni in cui si trova l’organismo nel momento in cui viene somministrato il carico esterno. Il principio della diversità interindividuale ci rende ragione della necessità di sottoporre ai test di valutazione funzionale ogni soggetto che desideri seguire un programma di allenamento aerobico, con lo scopo di individuare esattamente l’entità del carico interno.
IL PRINCIPIO DELLA PROGRESSIONE DEI CARICHI Per ottenere un effetto allenante non basta individuare il carico allenante da somministrare a ogni soggetto sulla base delle proprie caratteristiche, ma è necessario adattare continuamente i carichi alla situazione che evolve. Ciò è particolarmente importante nel caso di soggetti portatori di determinate patologie o reduci da infortuni che hanno comportato un più o meno lungo periodo di immobilizzazione. Di conseguenza una volta ottenuto un determinato miglioramento, sarà necessario aumentare l’intensità del carico per ottenere un ulteriore miglioramento. L’entità dell’aumento dei carichi viene determinata attraverso la somministrazione periodica dei test di valutazione funzionale. Nell’allenamento aerobico tipico del cardiofitness effettuato mediante alcune macchine da palestra, l’utilizzo della modalità denominata “frequenza cardiaca controllata” permette di modulare l’intensità del carico automaticamente. Tuttavia è importante ricordare che il principio della progressione dei carichi deve essere applicato con 7
estrema cautela. L’aumento sconsiderato dei carichi allenanti, senza i necessari periodi di scarico e di adattamento alla nuova situazione, può portare rapidamente all’instaurarsi di patologie da sovraccarico o addirittura alla sindrome da sovra-allenamento.
IL PRINCIPIO DELLA REVERSIBILITÀ Quando l’allenamento viene interrotto, si instaura immediatamente un processo di involuzione che, in breve tempo, porta alla perdita degli adattamenti centrali e periferici. Già dopo un paio di settimane dall’interruzione dell’allenamento è evidente una riduzione delle capacità metaboliche e della capacità di lavoro, che tornano ai livelli preallenamento in capo a qualche mese. Quindi: tutti gli adattamenti indotti dall’allenamento aerobico sono transitori e reversibili. Per contrastare la reversibilità degli effetti dell’allenamento è necessario evitare di interrompere bruscamente un programma ed effettuare periodicamente alcune sedute di “richiamo”. Inoltre, se è notevole la differenza tra il livello di prestazione aerobica raggiunto con l’esercizio e il livello cui si
Speciale resistenza è precipitati dopo l’interruzione dell’allenamento, per ritornare ai livelli raggiunti sarà necessario un lungo periodo di riallenamento, che dovrà rispettare il principio della progressione dei carichi.
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO AEROBICO: LO STIMOLO ALLENANTE Gli effetti dell’allenamento aerobico consistono essenzialmente in una maggiore capacità di utilizzare l’ossigeno, che si traduce in un’aumentata capacità di protrarre nel tempo esercizi submassimali ad una maggiore intensità (espressa come % della massima potenza aerobica) e che avviene attraverso importanti modificazioni anatomiche e funzionali degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, oltre che del tessuto muscolare. I meccanismi che inducono tali modificazioni non sono ancora del tutto chiariti. Tuttavia vi è un generale accordo nel ritenere che le modificazioni indotte dall’allenamento siano estremamente specifiche e riguardino, in primo luogo, gli stessi muscoli coinvolti nell’esercizio allenante e, nell’ambito di un determinato muscolo, esclusivamente le fibre muscolari reclutate. Infatti con l’aumentare dell’intensità dell’esercizio da leggero a moderato, a intenso, vengono via via reclutate sempre più fibre muscolari, con una sequenza ben precisa, che Figura 1. Reclutamento e frequenza di scarica di cinque diverse unità motorie durante una contrazione submassimale.
coinvolge dapprima le fibre del primo tipo, quindi quelle di tipo IIa e da ultimo le fibre IIb (Figura 1). È quindi ovvio che durante un esercizio aerobico, che per definizione è di bassa intensità, saranno reclutate quasi esclusivamente le fibre del primo tipo (ossidative e resistenti alla fatica). L’allenamento aerobico produrrà una loro maggiore efficienza, cosicché potranno essere sostenute intensità di esercizio più elevate, ma sempre in regime aerobico, e quindi con l’esclusivo coinvolgimento delle fibre muscolari del primo tipo. La specificità dell’allenamento coinvolge anche gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio, che presentano modificazioni funzionali rilevabili quasi esclusivamente con le stesse modalità di esercizio utilizzate nell’allenamento. È noto che per ottenere un determinato effetto, l’esercizio che fornisce lo stimolo allenante deve: 1 - possedere una data intensità 2 - essere protratto per un certo tempo 3 - essere ripetuto a intervalli regolari per un determinato periodo. Per esempio, per ottenere un aumento dell’attività mitocondriale, l’esercizio deve essere di bassa o moderata intensità, sono necessarie alcune settimane, e l’effetto è maggiore quanto più lunga è la durata di ogni seduta di allenamento. Tuttavia, l’aumento dell’attività mitocondriale non è sempre direttamente proporzionale alla durata della seduta, poiché oltre una certa durata (1-2 ore), il tempo speso in più non aggiunge quasi nulla in termini di attività mitocondriale. Ciò non toglie che esercizi di lunga durata comportino altri effetti che coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio, il bilancio idrico, la disponibilità dei substrati energetici, la percentuale di tessuto adiposo e molti altri fattori non direttamente dipendenti dal tessuto muscolare, ma che possono determinare notevoli miglioramenti della prestazione nelle attività sportive aerobiche e di lunga durata. È importante ricordare che, qualun8
que sia lo stimolo allenante, al cessare dell’allenamento gli adattamenti e i miglioramenti della performance ottenuti tendono a regredire in un tempo assai più breve rispetto al tempo impiegato per ottenerli. Per contrastare efficacemente il decadimento dei miglioramenti indotti dall’allenamento aerobico è necessario effettuare almeno 2 (meglio 3) sedute di mantenimento alla settimana, della durata di almeno 45 minuti ciascuna.
ESERCITAZIONI ALLENANTI L’allenamento del metabolismo aerobico può essere effettuato attraverso alcuni tipi di esercitazioni che forniscono lo stimolo allenante. Tali esercitazioni sono: l’allenamento continuo di lunga durata, il fartlek e l’interval training. Allenamento continuo di lunga durata. È il classico allenamento aerobico, condotto a intensità bassa e all’equilibrio, per esempio a frequenza cardiaca costante oppure a velocità costante, con lo scopo di sollecitare le capacità di resistenza. L’intensità dell’esercizio allenante è compresa tra il 60 e l’80% di VO2max, e viene preferibilmente stabilita con un test di soglia, sulla base del quale viene identificata una frequenza cardiaca (una velocità o un carico di lavoro) immediatamente inferiore a quella che comporta una lattacidemia di 2 mM. Caratteristica principale di questo allenamento è la durata, che deve raggiungere (e possibilmente superare) i 40-45 minuti di esercizio continuo, per ottenere gli effetti centrali e periferici illustrati in precedenza. Questo tipo di esercitazione può rivelarsi noiosa per chi effettua il cardiofitness in palestra e quindi può essere suddivisa in 2-4 parti di 10-15 minuti ciascuna, nelle quali il soggetto utilizza diverse macchine aerobiche. Una seduta di allenamento potrebbe comprendere ad esempio: 10 minuti di riscaldamento e stretching, 10 minuti di cyclette, 10 minuti di vogatore, 10 minuti di corsa o di marcia in salita, 10
Speciale resistenza minuti di step, defaticamento. Con il progredire della forma fisica si potranno effettuare esercizi di maggiore durata, che prevedono l’utilizzo di 2 sole macchine e la rotazione su base settimanale: primo giorno 10 minuti di riscaldamento e stretching, 25 minuti di cyclette, 25 minuti di vogatore; secondo giorno riscaldamento e stretching, 25 minuti di corsa a piedi e 25 minuti di step; terzo giorno riscaldamento e stretching, 25 minuti di versa-climber, 25 minuti di marcia in salita. Fartlek. È un allenamento che comprende variazioni d’intensità effettuate dal soggetto “a sensazione”. In altre parole, ciascun soggetto sceglie di variare l’intensità o il ritmo dell’esercizio, sulla base di quello che si sente di fare in quel momento. L’ambito d’intensità va dall’esercizio continuo di lunga durata (60-80% di VO2max), a intensità più elevate (90-95% di VO2max): in altre parole, si lavora anche tra le due soglie. Anche la durata di ogni variazione è determinata “a sensazione”. Questo allenamento, se effettuato con perizia, può stimolare tutti gli adattamenti metabolici e ha la caratteristica di essere estremamente vario. Un fartlek può essere preprogrammato su molte macchine aerobiche, anche utilizzando il programma a sorpresa. Interval training. Il concetto che sta alla base dell’interval training è che, se non si riesce a effettuare un determinato esercizio di intensità elevata per un certo tempo, si può però riuscire a effettuarlo suddividendolo in tante frazioni della stessa intensità, intervallate da altrettante pause di recupero. In questo modo si riesce a sostenere, per un periodo di tempo complessivamente identico, un esercizio altrimenti impossibile. È quindi una forma di allenamento che consiste in esercizi intervallati, di intensità elevata, quasi massimale, che comportano un pesante coinvolgimento sia del metabolismo aerobico che di quello anaerobico lattacido. Tuttavia,
per evitare il repentino aumento della lattacidemia e il conseguente stato di affaticamento che impedirebbe la prosecuzione dell’allenamento, la durata di ogni prova è limitata a 60-90 secondi, mentre le pause di recupero durano 60-120 secondi (rapporto lavoro : pausa = 1:1 oppure 1:1.5). È interessante notare che anche con esercizi della durata di 10-15 secondi, intervallati da pause di 10-15 secondi, si riesce a ottenere una buona sollecitazione della massima potenza aerobica. Brevi sedute o parti di seduta di allenamento dedicate all’interval training sono indicate in tutti i soggetti che non presentano controindicazioni all’esercizio fisico intenso. In genere, l’interval training viene inserito in un programma avanzato di cardiofitness, una volta la settimana, mentre dovrebbe essere evitato nei principianti e in quanti presentano scarse doti aerobiche. La durata complessiva della sollecitazione può variare da qualche minuto a un paio di decine di minuti, a seconda dello scopo e degli obiettivi del programma di allenamento.
GIULIO SERGIO ROI Giulio Sergio Roi, specialista in Medicina dello Sport, ha insegnato per oltre 10 anni biomeccanica presso l'ISEF della Lombardia. È attualmente direttore dell'Education & Research Department del Network Isokinetic (www.isokinetic.com) con sede a Bologna. Esperto di valutazione funzionale dell'atleta, è da anni impegnato nello sviluppo di programmi di reconditioning e di fitness metabolico. È autore di numerosi articoli scientifici e di alcuni testi tra i quali Manuale di Cardiofitness, 99 esercizi addominali e L'esercizio Isocinetico, sono stati pubblicati da Alea Edizioni.
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Speciale resistenza
Acido lattico Massimo consumo di ossigeno, soglia anaerobica, meccanismi di smaltimento del lattato. Concetti importanti, senza i quali è impensabile programmare un training per la resistenza di Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com Tratto da “Fitness e body building”
’acido lattico prodotto dalla glicolisi anaerobica si accumula quando l’esercizio raggiunge un’intensità pari al 55% del VO2 max. Ricordiamo che VO2 max è la massima quantità di ossigeno che il muscolo riesce a utilizzare in un minuto. Un soggetto sedentario ha mediamente valori di VO2 max di 40 ml/kg/min (40 millilitri di O2 per kg di peso al minuto); atleti di endurance di alto livello arrivano a valori che superano i 75 ml/Kg/min. L’accumulo di acido lattico è dannoso per il muscolo perché interferisce con i meccanismi di contrazione muscolare (ponti di actina e miosina). La sensazione di accumulo di acido lattico è quella di un bruciore dei muscoli interessati nell’esercizio durante l’attività. Indipendentemente dall’intensità dell’esercizio, una piccola quota di acido lattico viene sempre prodotta. Quindi è più corretto parlare di accumulo di acido lattico. Per un lavoro di bassa intensità, sia in soggetti allenati che non,
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la richiesta energetica è completamente coperta dal metabolismo aerobico. La spiegazione dell’aumento di lattato nel sangue si basa su una relativa ipossia tissutale nel corso dell’esercizio. Se manca l’ossigeno, gli idrogenioni (H+), derivanti dalla degradazione della molecola di zucchero vanno a combinarsi con il piruvato trasformandolo in acido lattico, che in realtà si forma in continuazione, sia a riposo sia durante attività muscolare. In condizioni aerobiche, l’acido lattico viene ossidato e rimosso alla stessa velocità con cui viene formato; si accumula quando la velocità di rimozione è inferiore a quella di produzione. Un’ulteriore spiegazione all’accumulo sta nel fatto che con l’aumentare delle intensità di lavoro vengono reclutate un maggior numero di fibre muscolari bianche (rapide). Questa tipologia di fibre contiene un’elevata concentrazione dell’enzima LDH (latticodeidrogenasi) che ha la capacità di catalizzare la reazione che converte l’acido piruvico in acido lattico. 10
L’accumulo di lattato è uguale sia in soggetti allenati che nei non allenati. La differenza è che gli allenati accumulano lattato a intensità di lavoro superiori.
CONCENTRAZIONI DI ACIDO LATTICO Convenzionalmente si dice che si è in regime aerobico (soglia aerobica) se la concentrazione di acido lattico nel sangue è pari a 2 mMoli (millimoli); si è in regime misto (aerobico + anaerobico) se la concentrazione è tra 2 e 4 mMoli; si è in regime anaerobico (soglia anaerobica) se la concentrazione è superiore a 4 mMoli. La soglia anaerobica corrisponde al momento di transazione dal metabolismo misto (aerobico + anaerobico) a quello prevalentemente anaerobico. Con-venzionalmente, il valore è posto a 4 mMoli/litro. L’importanza della soglia anaerobica è proporzionale alla lunghezza della gara. Per esempio la soglia anaerobica è molto importante nell’atletica per corridori di mezzofondo prolungato (10.000 metri e maratona), mentre non assume valore
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rilevante per corridori di mezzofondo veloce (800-1500 metri), ha valore praticamente nullo, ai fini della prestazione, per corridori di velocità (100-200-400 metri).
COME MISURARE L’ACIDO LATTICO Alla fine dello sforzo bisogna attendere qualche secondo prima di effettuare un prelievo capillare (pratica che deve essere eseguita dal medico). Il prelievo può essere effettuato dal dito oppure dal lobo dell’orecchio. In pratica con uno spillo si buca la superficie cutanea al fine di far fuoriuscire una goccia di sangue. Con speciali cartine si preleva un campione di sangue, il quale viene inserito nella macchina per il lattato che fornirà la concentrazione di acido lattico nel sangue. Il limite di questa rilevazione sta nel fatto che il sangue capillare non fornisce alcuna informazione riguardo il quantitativo di lattato prodotto nei muscoli e il quantitativo di lattato che dai muscoli si diffonde nel sangue. Se non si dispone di una macchina per il lattato, si può utilizzare il
cardiofrequenzimetro: all’aumentare dell’intensità dell’esercizio aumenta in maniera direttamente proporzionale la frequenza cardiaca. Questa linearità si verifica fino a un certo punto; infatti, quando all’aumentare dell’intensità dell’esercizio la frequenza cardiaca tende a rimanere costante o ad aumentare in maniera più lieve, significa che il soggetto è entrato nel meccanismo anaerobico e la sua concentrazione di acido lattico nel sangue è pari o superiore a 4 mMoli. Se non si dispone neanche di un cardiofrequenzimetro si può monitorare il soggetto facendolo parlare in maniera tale da cogliere il suo stato di affaticamento. Finché il soggetto è in grado di parlare fluentemente significa che l’intensità dell’esercizio è abbastanza bassa e si trova in una situazione esclusivamente aerobica. Quando il soggetto non risponderà più alle vostre domande o non riuscirà più a parlare fluentemente significa che l’intensità dell’esercizio è molto alta e il meccanismo utilizzato è quello anaerobico. 11
RIOSSIDAZIONE DELL’ACIDO LATTICO Una volta prodotto, che fine fa l’acido lattico? Può seguire differenti vie metaboliche per essere risintetizzato: - può essere riconvertito in acido piruvico e quindi ad acetil CoA direttamente nel muscolo dove, entrando nei mitocondri, produce ATP + CO2 + H2O; - viene introdotto dal muscolo nel circolo ematico, dove viene portato al fegato e riconvertito in glicogeno epatico; - in parte viene riconvertito direttamente nel muscolo in glicogeno muscolare. Importante dal punto di vista dell’allenamento è il tempo di dimezzamento della concentrazione del lattato nel sangue. Il tempo di ripristino delle concentrazioni del lattato non è di tipo lineare, ma segue un andamento esponenziale. Quindi è importante determinare il tempo necessario alla diminuzione della concentrazione del 50%. Mediamente il tempo di dimezzamento dell’acido lattico è pari a 18 minuti.
Speciale resistenza
Cardio a zona Come la dieta, anche l’attività aerobica ha la sua “zona” di Giuseppe Musolino musolino.press@email.it
rendete un body builder, ponetelo davanti al fatto compiuto di dover iniziare un programma di cardiofitness e questi comincerà a venir assalito da tutta una serie di paranoie: “Perderò massa muscolare!”, “Perderò forza!”… In realtà, gli allenamenti aerobici possiedono proprietà tutt’altro che sfavorevoli. Questo vale anche per una certa tipologia di atleti, cioè quelli praticanti attività essenzialmente anaerobiche, che spesso pensano di non necessitare di un ulteriore stimolo allenante, soprattutto poi così diverso da quello loro abituale. Non raramente, molti atleti appartenenti a questa categoria, sono soprappeso (es. pesisti, giocatori di football): ecco allora una motivazione in più per inserire quantomeno periodicamente - una qualche forma di condizionamento aerobico. Abitualmente, invece, molti di questi soggetti evitano accuratamente ogni forma di attività cardio, temendo un decadimento delle proprie capacità di
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forza. In realtà, questo problema potrebbe manifestarsi (e non è detto che lo faccia) solo in due casi, e cioè solo se l’intensità dell’esercitazione aerobica fosse troppo alta o se l’atleta in questione abbandonasse definitivamente il proprio tradizionale allenamento anaerobico e l’attività cardio divenisse per lui l’unica forma di training. La verità è che l’allenamento anaerobico non migliora significativamente la circolazione (anzi, alcuni gesti atletici, come quelli del body building, prevedono una - temporanea - “strozzatura” dei vasi, con conseguente blocco del rifornimento di sangue al muscolo), e questo influisce negativamente sulla capacità di recupero dell’atleta. Ecco perché il periodico inserimento di una forma di attività cardiovascolare non è affatto una cattiva idea per ogni tipologia di atleta.
L’AEROBICA “A ZONA” Confucio diceva: “Non importa quanto vai piano, l’importante è 12
che non ti fermi”; beh, forse Confucio non sapeva alcunché del cardio-fitness, ma quel suo aforisma calza a pennello con l’attività aerobica. Vediamo allora nel concreto come impostare un allenamento cardio. La prima domanda da porsi è: qual è lo scopo di questo programma? Lipolisi o condizionamento cardiorespiratorio? Esaminiamo il primo caso. Innanzitutto, occorre stabilire il range cardiaco nel quale mantenersi durante l’esercitazione. Come fare? Bisogna considerare due casi: 1. soggetti non ben condizionati (sedentari o principianti); 2. atleti con una buona esperienza. Nel primo caso, l’atavica formula di Cooper (220 - età) può essere ancora d’aiuto per conoscere la frequenza cardiaca max (fcm). In base a questa, la “zona” lipolitica sarà compresa tra il 60 ed il 70% della fcm, per cui un soggetto di 35 anni dovrà allenarsi ad una fc posta tra 111 e 130 bpm. A un range superiore a queste percentuali si finisce solo per consumare
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più zuccheri, riducendo perciò l’apporto lipidico al processo energetico in atto: conseguenza di tutto ciò sarà un’indesiderata iperfagia al termine del training, che con molte probabilità porterà - paradossalmente a ingrassare, nonostante il programma aerobico in opera. Per gli atleti con una maggiore anzianità di allenamento si preferisce invece adoperare la più complessa formula di Karvonen: occorre innanzitutto stimare la fc basale (fcb), al mattino appena svegli; alla fcm calcolata secondo la sopraindicata formula di Cooper si sottrarrà allora la fcb, ottenendo un nuovo valore (fcm1); il range “dimagrante” sarà allora compreso tra: (60% - 70% di fcm1) + fcb Con questa formula, il soggetto dell’esempio di sopra, che abbia una fcb di 65, dovrà mantenere il suo range aerobico tra 137 e 149 bpm. Il discorso cambia, invece, se si ricerca il condizionamento cardiovascolare. Anche in quest’ottica occorrerà distinguere due casi: 1. individui poco allenati o decondizionati, che possono dimostrare miglioramenti anche con intensità relativamente basse (55-64% fcm); 2. atleti con maggiore esperienza, che richiederanno un’intensità di allenamento superiore (70-85% fcm).
CARDIO A DIGIUNO Datemi un tapis roulant a fianco del mio letto… e vi sconfiggerò l’obesi-
tà! Certo, è (volutamente) esagerata come affermazione, ma non va neanche tanto lontana dalla realtà: il lavoro aerobico con finalità dimagranti funziona meglio se svolto al mattino e possibilmente a digiuno. L’ideale sarebbe far precedere una breve sessione di esercizi anaerobici (preferibilmente indirizzata alle zone con maggior deposito adiposo: es. addome per l’uomo, glutei per la donna), in modo da consumare un po’ di carboidrati e ridurre così il già basso livello glicemico seguente al digiuno notturno: la bassa glicemia renderà più facile l’accesso al grasso con la seguente attività cardio. Detto questo, ecco riproporsi le remore di alcuni atleti: perdere muscoli. Remore di certo non infondate: la condizione in cui ci ritrova al risveglio, infatti, è ideale per ossidare i grassi, ma contemporaneamente anche per catabolizzare massa magra. Allora, è opportuno sottolineare come le discriminanti principali in questi casi siano l’intensità e la durata della sessione cardio e non l’allenamento aerobico in sé stesso. Un’attività aerobica eccessivamente prolungata e/o svolta a intensità particolarmente elevata (cioè superiore a quelle su indicate), potrebbe effettivamente mettere a repentaglio la sudata massa muscolare dell’atleta, ma una sessione cardio “soft” (anche quando effettuata a digiuno) non dovrebbe causare alcun tipo di problema 13
in questo senso. Tutte le attività fisiche hanno il loro bravo - e inscindibile - effetto catabolico sulla muscolatura: non vedo quindi perché angustiarsi per una ventina di minuti di passeggiata (speed walking), quand’anche effettuata a digiuno. Per di più, esiste un post-allenamento in cui ricercare l’anabolismo, provvedendo con l’alimentazione e il recupero a riparare le eventuali “falle” muscolari ingenerate.
CARDIO-NUTRIZIONE A proposito dell’alimentazione relativamente al cardio, come manovrare queste due variabili in un’ottica di dimagrimento? Spesso si commette l’errore di inserire o aumentare l’attività cardio riducendo nel contempo l’apporto dietetico. Al contrario, le due operazioni dovrebbero essere iniziate in modo separato l’una dall’altra. Ad esempio, con in atto ancora il regime dietetico abituale si può iniziare a inserire - gradualmente il cardio, proseguendolo poi fin quando lo stesso si dimostri efficace. Solo quando si sia riscontrata una situazione di stasi nella risposta al programma aerobico, si potrà pensare di intervenire sulla dieta (mantenendo il programma cardio al grado raggiunto). Agendo classicamente solo con la dieta ipocalorica, si ottengono risultati limitati per diversi motivi: si riduce il metabolismo, si attivano gli enzimi lipogenici, si negativizza il pro-
Speciale resistenza filo ormonale ecc.
RAGGIUNGERE IL TARGET Infine, ci restano altri due quesiti irrisolti: 1. come modulare nel tempo un programma cardio? 2. quanto tempo deve durare un programma cardio? Per quanto al primo punto, è sicuramente saggio integrare il lavoro in modo graduale, iniziando con una o due sedute aerobiche di 20-30 minuti ogni 7-10 giorni, fino ad arrivare col tempo a tre o più allenamenti
(della stessa durata o anche maggiore) alla settimana. Una volta raggiunto l’obiettivo prefissato - dimagrimento o condizionamento - si può pensare di mantenere frequenza e durata delle sessioni. Quanto tempo deve durare un programma cardio? Difficile da stabilire a priori, sarà l’esperienza a guidare. Sicuramente, alcuni “segni” (calo notevole della resa atletica, aumentata durata nei dolori articolari al mattino, perdita dell’appetito abituale) dovranno far sospettare una condizione di sovrallenamento e per questo indirizzare verso una rettifica del programma. Caratteristica è la sensazione riportata da molti atleti circa la percezione dei propri muscoli “piatti”. Certo, il cardio potrebbe non essere il responsabile di tutto ciò o perlomeno non esserne l’unica causa, ma occorre comunque tenere presente la concretezza di un’eventualità del genere. In ogni modo, a margine di queste che sono tutte condizioni molto legate alla psiche, c’è un dato tangibile e incontrovertibile del corretto funzionamento di un programma cardio-nutrizionale: lo spessore delle pliche cutanee. Un aumento (soprattutto improvviso) di queste deve sicuramente indicare una qualche falla nel programma di allenamento o nella dieta.
CONCLUSI-ONIRICHE Non credo al detto: “Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere”. Penso invece che l’ambizione di un uomo, e quindi anche di un atleta, vada misurata sulla base della determinazione a realizzare i propri sogni. E il modo migliore per concretizzare un sogno è quello di svegliarsi…e iniziare a correre. Possibilmente a digiuno!
BIBLIOGRAFIA 1. Shono N et al, Effects of low intensity aerobic training on skeletal muscle capillary and blood lipoprotein profiles, J Atheroscler Thromb, 2002. 2. Greiwe JS et al, Exercise induces lipoprotein lipase and GLUT-4 protein in muscle 14
independent of adrenergic-receptor signalling, J Appl Physiol, 2000. 3. Alhassan S et al, Blood lipid responses to plant stanol ester supplementation and aerobic exercise training, Metabolism, 2006. 4. Jennen C, Uhlenbruck G, Exercise and life-satisfactory-fitness: complementary strategies in the prevention and rehabilitation of illnesses, Evid Based Complement Alternat.Med, 2004. 5. McCarty MF, Optimizing exercise for fat loss, Med Hypothesis, 1995. 6.You T et al,Addition of aerobic exercise to dietary weight loss preferentially reduces abdominal adipocyte size, Int J Obes (Lond), 2006. 7. Brito SM et al, Adaptation to a high protein, carbohydrate-free diet induces a marked reduction of fatty acid synthesis and lipogenic enzymes in rat adipose tissue that is rapidly reverted by a balanced diet, Can J Physiol Pharmacol, 2005. 8. Hackney AC et al, Basal testicular testosterone production in endurance-trained men is suppressed, Eur J Appl Physiol, 2003.
GIUSEPPE MUSOLINO Laureato con lode in Dietistica, con tesi di laurea in Medicina Interna e diplomato ISEF, con tesi finale in Biologia. Vanta oltre 15 anni di esperienza nel settore del body building, sia da atleta (4 volte campione italiano; miglior posatore IFBB) che da allenatore. Ha partecipato ad oltre 50 corsi di formazione professionale ed è autore di diverse pubblicazioni, a carattere scientifico e non, sulle più importanti riviste nazionali. È docente di nutrizione presso il CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale).
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A chi è rivolto? A tutti i diplomati ISEF, i laureati in scienze motorie o fisioterapia con esperienza di istruttori e a tutti gli istruttori e preparatori atletici con un diploma valido rilasciato da una federazione.
PROGRAMMA Definizione e ambito di lavoro Caratteristiche personali, target di riferimento, qualificazione professionale, gestione del tempo. Come operare nei club e nelle abitazioni private. Le attrezzature necessarie. Aspetti chinesiologici e posturali Basi scientifiche della chinesiologia e dell’analisi posturale. Valutazione dell’elasticità muscolare, della mobilità articolare e del trofismo muscolare. Impostazione di un protocollo di lavoro tipo. Composizione corporea e antropoplicometria Cos’è l’antropoplicometria. Perché la plicometria. Procedura delle misurazioni plicometriche. Rilevazioni e descrizione dei punti di repere per le pliche. Rilevazioni e descrizione delle circonferenze. Body Mass Index (BMI). Body Fat Index (BFI) Indice Globale di Rischio (GRI) Basic Life Support (BLS) Modalità di primo soccorso, manovre di salvataggio e prove pratiche con manichino. Educazione alimentare L’educazione alimentare comincia dalla consapevolezza. Il principio biologico della regolazione: l’omeostasi come legge del vivente. Condizioni da rispettare e necessità da soddisfare. La via del dimagrimento fisiologico, stabile e duraturo Un’alimentazione a basso indice e carico glicemico. Malattie metaboliche e malattie infiammatorie. L’attività fisica quale ausilio del dimagrimento e come interazione per la funzionalità generale. Alimentazione e fabbisogni specifici: criteri e meccanismi di calcolo. L’educazione alimentare e le linee guida generali: la didattica e gli stru-
menti semplici per sé e per il cliente. Test di valutazione funzionale: i nuovi FIX metabolici. Controindicazioni e limiti dell’attività fisica in presenza di patologie metaboliche e da sedentarismo: protocolli di intervento in presenza di ipertensione, cardiologia, diabete, asma. Strategie di marketing Proposte pratiche per mettere sul mercato il servizio di personal training. Strumenti di fitness marketing di base, passaparola organizzati, analisi del mercato, ricerca della clientela, comunicazione e rapporto cliente-trainer, capacità di autopromozione. Aspetti fiscali e legali Il libero professionista, apertura della partita IVA, tenuta dei libri contabili, pagamento delle tasse. Responsabi-lità professionale e legale, responsabilità del cliente e del centro fitness, come stendere un contratto, assicurazione.
CORSI 1° livello
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Durata del corso Il corso è articolato in 6 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche e pratiche, ragruppati in tre fine settimana, a partire da sabato 22 ottobre. E' necessario frequentare almeno l'85% delle lezioni per poter accedere agli esami di fine corso per la qualifica di Personal trainer. Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17. Dove: Milano, Sala De Amicis Via De Amicis, 17 . Via de Amicis 17 è in zona centrale a 600 m. da piazza del Duomo. Si consiglia di venire con i mezzi pubblici, eventualmente parcheggiando l'auto presso una fermata qualsiasi del metro. linea metro 2 verde : fermata Sant'Ambrogio. Esami: quiz a risposta multipla e discussione della tesi. La prova scritta (quiz) prevede 50 domande a risposta multipla. Superata la prima fase dei quiz, si accede alla seconda fase che è prettamente orale. Solo dopo aver superato le due fasi dell'esame viene rilasciato il diploma di Personal Trainer con una valutazione in centesimi.
Iscrizioni
Quanto costa: 464 euro entro il 31 luglio; 504 euro entro il 31 agosto; 534 euro entro il 30 settembre; 570 euro dopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.
La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico, dispense ad ogni lezione - esame per il conseguimento della certificazione di Personal Trainer - nel caso la certificazione non venga conseguita al primo esame è previsto un secondo esame gratuito alla sessione successiva. Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).
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CORSI 1° livello
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CORSO DI BASE PER OPERATORI PER LA GRANDE ETÀ Promosso e organizzato in partnership con Uisp Lombardia, questo nuovo corso si sviluppa in 10 incontri e prevede una parte di tirocinio pratico (16 ore) da svolgere in affiancamento a professionisti che operano in corsi per la grande età già attivi sul territorio milanese.
Asimmetrie dell’apparato scheletrico; muscolari non traumatiche e post traumatiche; asimmetrie funzionali delle qualità motorie; asimmetrie motivazionali. La gestione delle asimmetrie un moderno approccio metodologico. Fisiologia cardiovascolare e metabolismi energetici.
Lezioni teorico - pratiche A chi è rivolto? Sia agli operatori che già lavorano nel settore (istruttori, diplomati ISEF, laureati in scienze motorie), sia a chi vuole intraprendere questa attività professionale ex novo.
PROGRAMMA
Iscrizioni
Quanto costa: 400 euro entro il 31 luglio; 440 euro entro il 31 agosto; 460 euro entro il 30 settembre; 500 euro dopo il 30 settembre. + 30 euro di iscrizione alla scuola, validità annuale. Prezzi Iva inclusa.
La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - accesso alle lezioni - materiale didattico, dispense ad ogni lezione - esame per il conseguimento della certificazione di Operatore per la grande età - nel caso la certificazione non venga conseguita al primo esame è previsto un secondo esame gratuito alla sessione successiva. Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).
sabato 15 ottobre Il ruolo professionale dell’istruttore di attività motoria per la grande età. L’esperienza organizzativa e di metodo dell’Uisp: situazione attuale e prospettive future, opportunità di lavoro. L’Area per la grande età e i rapporti con le istituzioni centrali e territoriali: Asl Amministrazioni locali. L’operatore dello sport per tutti: ruolo, opportunità, identità. L’anziano nella società moderna. Personalità e cicli di vita.Timori e aspettative dell’anziano verso il movimento. Principi di teoria della comunicazione e dinamiche di gruppo. sabato 22 ottobre - Apparato locomotore come insieme funzionale. Classificazione funzionale soggetti sportivi, sedentari e metabolici. sabato 29 ottobre - Anatomia funzionale: apparato locomotore del sedentario. Test e fix per soggetti sedentari e fragili. Motricità e invecchiamento: abilità e capacità motorie. Cenni di patologie croniche nell’anziano. Aspetti psicologici nelle patologie dell’invecchiamento. Evoluzione delle funzioni cognitive. sabato 05 novembre - Biomeccanica e fisica applicata del movimento (1) . Caratteristiche fisiche del movimento umano. Leve applicate al movimento, integrazione muscoli antagonisti sinergici. sabato 12 novembre - Biomeccanica e fisica applicata del movimento (2). Funzione motoria e di stabilizzazione dell’apparato locomotore. I cingoli muscolari pelvico e scapolare. sabato 26 novembre - Le asimmetrie, descrizione e gestione.
Palestra del Tiro a Segno Nazionale di via Achille Papa 22/b. sabato 3 dicembre - L’attività in palestra (1). La programmazione, i principi metodologici dell’attività motoria (continuità, gradualità, sistematicità, stabilizzazione). Relazione operatore – anziano (emozione, ansia, affettività) e la gestione del gruppo. Espressione corporea, musiche e danze. sabato 17 dicembre - L’attività in palestra (2) Mobilità articolare, tonificazione e allungamento muscolare. Equilibrio e coordinazione. sabato 14 gennaio - Cenni di primo soccorso. Metodologia di gestione delle emergenze.
Durata del corso Il corso è articolato in 10 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche, laboratori di anatomia e seminari tecnici con l'utilizzo di supporti multimediali. Le lezioni si svolgono sempre di sabato, a partire da sabato 15 ottobre, con cadenza settimanale. È necessario frequentarne almeno l'80% per poter accedere all'esame di fine corso per conseguire la certificazione. Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17. Dove: Milano, via De Amicis 17 e via Achille Papa 22/b . Esame: Sabato 11 febbraio 2012, ore 9.30 in via de Amicis, 17
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MASTER CORSO DI DI FORMAZIONE PER L'APPLICAZIONE DEL PER MAGGIORI INFORMAZIONI CLICCA SU OGNI SINGOLA INIZIATIVA
TAPING KINESIOLOGICO IN TRAUMATOLOGIA SPORTIVA CON SPECIFICO RIFERIMENTO ALLA PREVENZIONE DEI TRAUMI E DELLA FATICA, NELLA GESTIONE DELL'ATLETA IN PALESTRA E IN CAMPO Il taping kinesiologico è utilizzato in ambito sportivo prima, durante e dopo il gesto atletico: prima, per preparare e prevenire e dopo per defaticare. Questa tecnica innovativa si basa sulle naturali capacità di “balance” del corpo, stimolate dall’attivazione del sistema “neuromuscolare” e “neuro-sensoriale”, secondo i nuovi concetti di Neuroscienza. Il metodo scaturisce dalla scienza della chinesiologia. Si tratta di una tecnica correttiva meccanica e/o sensoriale, che favorisce una migliore circolazione sanguigna e linfatica nell’area da trattare. Nella fase di recupero il taping kinesiologico si applica per migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, ridurre l’eccesso di calore e di sostanze chimiche presenti nei tessuti, ridurre l’infiammazione. Il taping kinesiologico mira a: azionare i sistemi analgesici endogeni; stimolare il sistema inibitore spinale e il sistema inibitore discendente; correggere i problemi delle articolazioni; ridurre gli allineamenti imprecisi causati da spasmi e muscoli accorciati; normalizzare il tono del muscolo e l’anormalità di fascia delle articolazioni; migliorare il ROM.
A chi è rivolto? Laureati in Scienze Motorie, diplomati ISEF, studenti e personal trainer
PROGRAMMA 12 novembre - Storia del taping kinesiologico, l’evoluzione dei materiali. - Generalità sui meccanismi di applicazione, tecniche base per l’applicazione del nastro. - Lo screening test; le controindicazioni - Le tecniche correttive: meccanica; linfatica; funzionale. - Applicazioni pratiche alla spalla. - Applicazioni pratiche per i principali muscoli: 1) arto superiore (deltoide, trapezio,
piccolo e grande rotondo, grande pettorale, grande e piccolo romboide, tricipite brachiale, bicipite brachiale, brachioradiale, supinatore, pronatore rotondo, pronatore quadrato, pronatore lungo, estensore lungo del pollice, estensore del dito mignolo; 2) collo (scaleno anteriore e posteriore, sterno-cleido-mastoideo. Muscoli del capo, lungo del collo. - Controindicazioni. - Domande e conclusioni.
13 novembre - Applicazioni pratiche per i principali muscoli: 3) tronco: gran dorsale, trapezio inferiore, retto addominale, obliquo addominale interno ed esterno, diaframma, ileo, paravertebrali. 4) arti inferiori: grande gluteo, medio e piccolo gluteo, tensore della fascia lata, sartorio, adduttori, piriforme, quadricipite del femore, posteriori della coscia, soleo e gastrocnemio, estensore lungo dell’alluce, peronei, lungo estensore del piede, flessore breve dell’alluce. 5) zona lombare: sacro spinali, lombosacrali. - Applicazioni pratiche di correzione funzionale sportiva: a) spalla; b) polso; c) gomito; d) ginocchio; e) caviglia; f) colonna lombare e cervicale. - Discussione e prova pratica. Test di valutazione.
Durata del corso Il corso è articolato in 2 giorni per un totale di 16 ore, il 12 e 13 novembre. Orari - inizio lezioni ore 9 - pausa pranzo alle ore 13 - inizio lezioni ore 14 - fine lezione ore 18. Dove: Milano.
guarda il video Iscrizioni
Quanto costa: 340 euro entro il 31 luglio; 360 euro entro il 31 agosto; 380 euro entro il 30 settembre; 400 euro dopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.
La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - opuscolo informativo - 3 nastri elastici e un paio di forbici per le prove pratiche, - materiale informativo con trattamento di casi clinici - attestato di partecipazione Modalità di pagamento - Versamento postale: Conto corrente postale n° 26993204 Intestato ad Alea Edizioni, via Sapeto, 5 20123 Milano - Bonifico bancario: CC 48054 intestato a: Alea Edizioni Banca Popolare di Milano Ag. 7 Codice IBAN: IT 43 Q 05584 01607 000000048054 Inviare via fax al n°0258111116, o via mail a infoscuola@professionefitness.com, la fotocopia della ricevuta del versamento con il nome dell´iniziativa scelta e i dati personali completi di un recapito telefonico e un'e-mail (codice fiscale e/o partita IVA obbligatori).
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master e stage
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MASSAGGIO SPORTIVO Master di tre giorni, accessibile preferibilmente a personal trainer, diplomati Isef e laureati in Scienze Motorie, fisioterapisti e medici. Questo master fornisce tutte le conoscenze necessarie per ottimizzare la prestazione attraverso il massaggio e per guidare l’atleta verso il pieno recupero funzionale da eventi traumatici acuti e cronici.
Iscrizioni
Quanto costa: 320 euro entro il 31 luglio; 350 euro entro il 31 agosto; 380 euro entro il 30 settembre; 410 euro dopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.
La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - materiale didattico - attestato di partecipazione
VALUTAZIONE POSTURALE Saper analizzare e comprendere la postura di un soggetto è la tappa obbligata per elaborare un programma di allenamento davvero “personal”. Con questo stage vi impadronirete di uno strumento pratico di grande accuratezza, con uno sguardo alla psicologia.
A chi è rivolto? A tutti gli operatori del settore fitness. Personal Trainer, Laureati in scienze motorie, diplomati ISEF, Massofisioterapisti e istruttori di Fitness.
PROGRAMMA - Dal neonato all’anziano: la formazione e l’evoluzione delle curve rachidee. - La postura fisiologica del soggetto - Appoggio plantare ed effetti posturali. - Gli effetti del sistema muscolo-connettivale sull’apparato scheletrico. - Individuare le asimmetrie mediante la valutazione posturale. - Contrazione, contrattura e retrazione muscolare. I test. - Muscoli agonisti, antagonisti e sinergici. - Esercitazioni pratiche di gruppo. Dove e quando: Milano, sabato 23 ottobre Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00
A chi è rivolto? Accessibile preferibilmente a personal trainer, diplomati Isef e laureati in scienze motorie, fisioterapisti e medici.
PROGRAMMA - Aspetti fisiologici e meccanismo d’azione del massaggio.
- Indicazioni e controindicazioni. - Periodizzazione e finalità del massaggio sportivo. - Esame del paziente - Tecniche del massaggio - Trattamento del rachide cervicale, del tronco, del bacino e degli arti.
Durata del corso Il corso è articolato in 3 incontri di una giornata ciascuno, con lezioni teoriche e pratiche. Le lezioni si svolgono sempre di sabato, nelle date: 29 ottobre, 12 e 26 novembre Orari - inizio lezioni ore 10 - break di dieci minuti ore 11,30 - pausa pranzo di 30 minuti ore 13 - fine lezione ore 17.
COMPOSIZIONE CORPOREA e MASSAGGIO MIOFASCIALE Questo stage di una giornata fornisce ANTROPOPLICOMETRIA Obiettivo della giornata di formazione è di fornire i contenuti pratici e teorici della misurazione corporea. La valutazione della composizione corporea è uno strumento utile per programmare e monitorare il lavoro fisico e gli obiettivi. È anche uno strumento di fidelizzazione perché aiuta il personal trainer a instaurare una relazione professionale di credibilità ed efficienza con i propri assistiti.
tutte le conoscenze necessarie per ottimizzare la prestazione attraverso il massaggio e per guidare l'atleta verso il pieno recupero funzionale da eventi traumatici acuti e cronici.
A chi è rivolto? Accessibile preferibilmente a personal trainer, diplomati Isef e laureati in scienze motorie, fisioterapisti e medici.
A chi è rivolto?
PROGRAMMA
A tutti gli operatori del settore fitness. Personal Trainer, Laureati in scienze motorie, diplomati ISEF, Massofisioterapisti e istruttori di Fitness.
- Anatomia e topografia della fascia. - Fisiologia, patologia e sintomatologia della fascia. - Tecniche di base, trattamento preliminare, globale, segmentario. - Tecniche avanzate di detensionamento miofasciale, i punti trigger, tecniche profonde e traverse, tecniche combinate. Dove e quando: Milano, sabato 5 novembre Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00
PROGRAMMA - Cos’è l’antropoplicometria. - Procedura delle misurazioni plicometriche; rilevazioni e descrizione dei punti di repere per le pliche. - Rilevazioni e descrizione delle circonferenze. - Body Mass Index (BMI). Dove e quando: Milano, sabato 26 novembre Orario: 10.00-13.00 e 14.00-17.00
Iscrizioni
Quanto costa: 90 euro entro il 31 luglio; 120 euro entro il 31 agosto; 150 euro entro il 30 settembre; 180 euro dopo il 30 settembre. Prezzi Iva inclusa.
La quota è comprensiva di: - 30 euro di iscrizione alla scuola (validità annuale) - attestato di partecipazione
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-FITNESS-LEARNING OPERATORE DI
FITNESS METABOLICO formazione a distanza l corso a distanza per operatore di fitness metabolico permette di raggiungere obiettivi operativi altamente specialistici, fornendo le basi necessarie teoriche e pratiche per realizzare percorsi motori personalizzati in sicurezza per la sindrome metabolica: - ipertensione e malattie cardiovascolari; - soprappeso e obesità; - diabete; - artrosi e osteoporosi. Il corso si sviluppa in un'opera composta da un volume + 8 DVD multimediali con contributi tecnici: - audio mp3 con registrazioni e approfondimenti verbali; - video con filmati didattici e tecnici; - immagini a supporto dei testi; - testi con documenti interi o recensiti; - presentazioni con grafici e tabelle. ATTENZIONE: I DVD SONO FRUIBILI SOLO SU PERSONAL COMPUTER E NON SU MACINTOSH
I
CONTENUTI Strumenti tecnici • Accreditamento istituzionale: “attività motoria come prevenzione sociale”. • I soggetti metabolici: definizione delle principali parole chiave; sedentarismo e malnutrizione da eccesso, stili di vita. • Alfabetizzazione motoria, Fitness metabolico e Fitness terapia: tre livelli per un nuovo stile di vita. • Equilibrio funzionale, allenamento funzionale: la grande gara della vita quotidiana. • Fitness metabolico e diabete. • Fitness metabolico e obesità, sovrappeso, anoressia e bulimia (strategie integrative nel centro fitness). • Fitness metabolico e ipertensione, malattie cardiovascolari.
• Fitness metabolico e apparato locomotore: artrosi e osteoporosi. • Classificazione, approccio psicologico e fidelizzazione del soggetto metabolico. • Classificazione e approccio dei soggetti sedentari, motori, sportivi, e agonisti. • Selezione e abstract della più recente bibliografia scientifica internazionale sul fitness metabolico. • Aspetti di marketing e gestionali: come si vende il fitness metabolico e con quali “pacchetti servizio”. • Formazione per lo staff di vendita: inquadramento generale.
Step operativi • Inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica: un metodo di sicurezza per l'operatore e il soggetto metabolico; • gli strumenti di misura: dai test tradizionali dello sport ai Fix metabolici specifici; il tempo zero; • le misure sicure per la gestione dei metabolici; • strumenti di lavoro e unità motorie metaboliche; • programmazione dell'attività motoria; • insegnamento dell'attività motoria; • strumenti di fidelizzazione: il passaporto metabolico;
bile nelle pagine a seguire, sezione STAGE, oppure sul sito internet www.professionefitness.com Chi volesse frequentare il CORSO PER OPERATORE DI FITNESS METABOLICO CON LEZIONI FRONTALI, può consultare le pagine precedenti, nella sezione CORSI.
Docente: Alessandro Lanzani Quanto costa: 720 euro Iva inclusa. La quota comprende: l'iscrizione alla scuola, l'opera completa + 1 Workshop tecnico + l'esame finale (a Milano) per conseguire la certificazione. È possibile ottenere più certificazioni con la stessa opera: per qualsiasi ulteriore informazione contattare la segreteria corsi al numero 02.58112828 o consultare il sito internet:
www.professionefitness.com Esami: colloquio orale.
Esempi pratici Come strutturare le prime ore di lavoro con i soggetti metabolici; • monitoraggio e verifica dei risultati • Codice deontologico; • Manifesto del fitness metabolico. L'apprendimento sarà supportato da un servizio di assistenza on line e completato da una giornata di Workshop tecnico, a scelta dello studente, fra quelli proposti dalla nostra Scuola di Forma-zione. Il calendario delle giornate è consulta-
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LA SCUOLA DI PROFESSIONE FITNESS DIPLOMI E ATTESTATI
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Ogni corso prevede un esame finale al quale potrai accedere frequentando almeno l’80% delle lezioni teoriche. Il voto che otterrai sarà espresso in centesimi: 60/100 è la votazione minima necessaria per ottenere il diploma rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. A ogni master, frequentando almeno l’80% delle lezioni, otterrai un attestato di partecipazione rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI. Ogni stage è un’iniziativa monotematica di una giornata al termine della quale otterrai un attestato di partecipazione rilasciato da Professione Fitness e riconosciuto da Uisp sport per tutti, comitato di Milano, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI.
La quota di partecipazione ai corsi comprende il materiale didattico, l’accesso alle lezioni e il diploma o attestato di partecipazione. Per iscriverti puoi venire di persona presso la nostra sede amministrativa in via Orseolo n°3 a Milano, oppure puoi scegliere una tra le seguenti modalità: • Versamento sul conto corrente postale n°26993204 intestato ad Alea Edizioni - via Sapeto 5, 20123 Milano • Bonifico bancario sul conto corrente n°48054 intestato ad Alea Edizioni- Banca Popolare di Milano Ag. 7 –IBAN IT 43 Q 05584 01607 00000 0048054; in entrambi i casi è necessario inviare via fax la fotocopia del versamento postale o del bonifico bancario segnalando il nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale, un recapito telefonico ed e-mail al fax n° 02.58111116. • Assegno bancario non trasferibile intestato ad Alea Edizioni, da inviare, unitamente al nome dell’iniziativa scelta, i dati personali, il codice fiscale, un recapito telefonico ed email, tramite posta prioritaria a Professione Fitness via Orseolo 3 - 20144 Milano.
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Per ogni informazione la nostra segreteria organizzativa è sempre a tua disposizione. Ci trovi presso Professione Fitness in via Orseolo, 3 Milano. Il nostro numero di telefono è 0258112828, fax 0258111116, e-mail infoscuola@professionefitness.com. La fermata più vicina della metropolitana è MM S. Agostino sulla linea verde. Ci trovi dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00
ANNULLAMENTI E RINUNCE La Scuola di Professione Fitness si riserva il diritto di annullare le iniziative in programma qualora non si raggiunga il numero minimo di iscritti, provvedendo in tal caso al rimborso totale delle quote già corrisposte. In caso di rinuncia, la Scuola di Professione Fitness provvederà al rimborso parziale della quota corrisposta secondo le modalità indicate nel sito www.professionefitness.com
I NOSTRI DOCENTI Alessandro Lanzani Direttore scuola Francesco Capobianco Responsabile scuola Davide Fogliadini Massofisioterapista, personal trainer Edoardo Lanzani Medico ortopedico, esperto in rieducazione funzionale Davide Girola Medico, esperto in riabilitazione cardiologica Roberto Dagani Laureato in scienze motorie, massofisioterapista Andrea Scala Laureato in scienze motorie, personal trainer,
Serenella Lattanzio Avvocato, esperta in normative tributarie Luca Mazzotti Dottore commercialista Andrea Medici Preparatore atletico, esperto in osteopatia Gianni Montagna Trainer, esperto in alimentazione e integrazione Andrea Gianesella Laureato in scienze motorie, Presenter di discipline musicali Francesca Degasperi Presenter di discipline musicali Corrado Ceschinellli Sociologo, naturopata, preparatore atletico ed esperto in comportamenti alimentari
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I QUADERNI DI n° 7 - Allenamento Le colonne d’Ercole di MARCO NERI e ARMANDO DEFANT Srl Andrea’s biceps Editrice di TIBERIO FRANCHI Tricipiti da bovi di ANGELO GIORNO Push it! di PIERO NOCERINO Tom Platz e i suoi pettorali di MARCO BECHINI L’allenamento del petto di EROS SAMMARTINO Rock Hard Abdominals di ALESSANDRO PELLACANI e COSTANTINO BERTUCELLI Addominali e falsi miti di VANNI SACCON Ciao deltoide di ANGELO GIORNO Come costruire dei deltoidi vincenti del Dott. MASSIMO SPATTINI Dorsali a volare del Dott. MARCO NERI I dorsali. Proposta d’allenamento per atleti hard-gainers avanzati di MARCO BECHINI
TRAM
I QUADERNI DI n° 20 - Allenamento War of delts di RAFFAELE MORANDINI Il successo sta sulle spalle di JIMMY PEDEMONTE Il muscolo più amato dagli italiani di COSTANTINO BERTUCELLI e ALESSANDRO PELLACANI Allenamento della schiena di MAURO SARNI Allenamento della schiena di ENZO FERRARI Bicipiti come colline di GINO BARZACCHI Fast Abs di RAFFAELE MORANDINI Sù le gambe di CRISTIANA CASONI In gamb...issima! di FRANCESCO CURRÒ Come costruire un quadricipite fantastico senza lo squat di JOHNNY BLOISI Rocky Calves di RAFFAELE MORANDINI
n°
21 26 34
I QUADERNI DI 8 - Allenamento
39 44
n°
9 13 15 18 19 22 25 30 32 35
2ª serie
Due serie insieme (€ 15,00)
LE RADICI DEI SAPIENS di GIOVANNI CIANTI
€ 26,00
148 pagine con illustrazioni
Azione muscolare concentrica del Prof. ARMANDO FUCCI Parola di Verchoshansky di ANGELO GIORNO Difetti intrinseci delle presse nell’uso per il potenziamento degli arti inferiori del Prof. ANGELO CASTIGLIONI BIOMECCANICA IN PALESTRA Pre-allungamento e pre-accorciamento di DARIO SORARÙ L’angolo di lavoro di DARIO SORARÙ Il lavoro negli esercizi monoarticolari di DARIO SORARÙ Il lavoro negli esercizi poliarticolari di DARIO SORARÙ Le macchine semplici di DARIO SORARÙ Le macchine isotoniche di DARIO SORARÙ
DOSSIER NATURAL “Super sostanze” e “Psyco-Muscle Training” del Dott. ALESSANDRO GELLI Questione di personalità del Dott. FRANCESCO TODDE Una preparazione H/P del Prof. ROBERTO CALCAGNO DOSSIER INVERNO Che la “massa” sia con noi di MARCO NERI e MAX MAFFUCCI Inverno vs. Termogenesi del Dott. ALESSANDRO VIANELLO Manualetto su come... perdere le gare di CLAUDIO CARELLA DOSSIER ESTATE Sole, mare e ... adipociti di VANNI SACCON Muscoli in ferie di RAFFAELE MORANDINI L’estate a tavolaGli errori più comuni nelle del Dott. ALESSANDRO VIANELLO del Prof. MASSIMO GUGLIELMI
n°
25 29 32
I QUADERNI DI n° 9 - Allenamento
36 41
19
28 33
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E dL’allenamento i t r i c e in pratica del Prof. ROBERTO CALCAGNO Settembre andiamo, tempo di “ingrossare”… del Prof. MASSIMO GUGLIELMI 36 Periodizziamo la massa Come migliorare del le aree carenti GUGLIELMI 3 Prof. MASSIMO 43 di PIERLUIGI FASSETTA Duri a morire 5 di ANGELO GIORNO I veri esercizi base 8 di JIMMY PEDEMONTE Riflessioni su temi di ipertrofia muscolare 12 di ALESSANDRO AMMASSARI Processi di recupero e rigenerazione nell’allenamento 18 di PIER ANTONIO DELL’AMICO Occhio al tempo! 25 di ARMANDO FUCCI Training program Overtraining 30 di COSIMO ARUTA di RICCARDO UBALDINI Allenamento Dimagrire con dieta e peri-muscolare pesi. MARCELLO MORMINO Facile adidirlo, difficile a farlo 40 di ARMANDO FUCCI
I QUADERNI DI n° 2 - Allenamento
18 22 30 32 35 39
Nozioni di base sulla teoria dell’allenamento sportivo del Prof. ARMANDO FUCCI
3
Norme per l’allenamento giovanile nel body building di JIMMY PEDEMONTE
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I QUADERNI DI 10 - Alimentazione
37
di MARCELLO TRAM SrlMORMINO
11
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n°
23
21
I QUADERNI DI n° 1 - Allenamento
Il carico di allenamento nel body building di SAMUELE MARCORA
Attenzione al concetto di “serie” di MASSIMILIANO MENCHI
36 39 44 palestre italiane 3
I QUADERNI DI n° 3 - Allenamento
6 14 20 25 29 44
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High Intensity di UGO PERALDO
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1a parte: Principi generali 2a parte: Braccia 3a parte: Torace 4a parte: Quadricipite femorale 5a parte: Dorsali
3 13 17 25 33
High Intensity & Big Wave di NICOLA CAMERA
42
Serie: proposte del Dott. FILIPPO MASSARONI
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21
Periodizzazione dell’allenamento di LUCIO LANDUZZI
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Ciclizzazione funzionale nel body building di JIMMY PEDEMONTE
4ª serie
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TRAM
Fondamenti metodologici della periodizzazione dell’allenamento di JIMMY PEDEMONTE
”
n°
32
Facciamo chiarezza del Prof. ARMANDO FUCCI Noterelle 18 di MARCELLO MORMINO La tecnica dell’esercizio nell’esercizio Srl 25 Edi dJIMMY i t rPEDEMONTE ice Tecniche di recupero nel body-building di ALESSANDRO PELLACANI 40 e del Prof. COSTANTINO BERTUCELLI La ruota del successo 44 Proteine: digestione di VANNI ed SACCON assorbimento 3 Un allenamento ciclico di RAFFAELE MORANDINI di PAOLO IANNETTONE Il ruolo degli aminoacidi a catena ramificata nella regolazione del metabolismo umano 13 del Dott. FULVIO FIORINI Il ruolo dei carboidrati come necessità energetica nell’attività fisica 20 del Prof. GIACOMO ZACCONE Il ruolo delle vitamine più importanti per il body-builder 27 di DANIELE RIZZO E la frutta quando? Sempre 31 di ANNA BARTOLINI 3 Fattori alimentari anti-tumore 38 di NICOLA CAMERA Il body-builder in off-season: 9 alimentazione e supplementazione 44 del Dott. MASSIMO MUSUMECI
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3
Illustrazioni di VANNI SACCON
L’apporto calorico – Strategie & sinergie 3 di NICOLA CAMERA 7 chili in 7 mesi 16 di MARCELLO MORMINO Attenti alla fibra 21 di MARCO CERIANI A proposito di zuccheri 25 di MARCELLO MORMINO Master Aminoacid Pattern 29 di FILIPPO FORTUNA 2 mesi senza carne 36 Comportamento alimentare del Dott. ALESSANDRO GELLI di NICOLA CAMERA Allergie alimentari 40 Concetti di termochimica alimentare di NICOLA CAMERA del Dott. THEODORE J. BREMBOS e del Dott. MARCO DALLAPICCOLA Dieta: chiariamoci le idee di PIERLUIGI FASSETTA L’integrazione alimentare per Srldel pattern ormonale l’ottimizzazione d iMASSIMO t r i c eMUSUMECI delEDott. Alta definizione: i segreti di una dieta riuscita del Dott. PHILIPPE MORET La “qualità”Integrazione muscolare vincente 3 di RICCARDO UBALDINI di VITTORIO SCIALDONE La dieta pre-gara body-building Le prove di valutazione fisica:nel i test 8 del PELLACANI Prof. ROBERTO CALCAGNO di ALESSANDRO e COSTA BERTUCELLI Gli esami ematochimici 12 di PIERLUIGI FASSETTA Lo stress 15 di NICOLA CAMERA La ritenzione idrica 23 di PIER ANTONIO DELL’AMICO Funzione e metabolismo dell’Ormone dieta metabolica dellaLa crescita 26 delGIACOMO Dott. M. BRIGATTI del Prof. ZACCONE GH-peak 33 La dieta su misura del Dott. MASSIMO MUSUMECI di PIERLUIGI FASSETTA Aspetti attuali dell’iperplasia muscolare: miogenesi e fattori 38 Perfect diet di crescita del Dott. MASSIMOCOLOMBO SPATTINI di RENATO e del Prof. GIACOMO ZACCONE
I QUADERNI DI 11- Medicina dello sport n°
TRAM
I QUADERNI DI n° 4 - Alimentazione
Dentro le fibre 3 del Prof. GIACOMO ZACCONE I sistemi pilota nello sviluppo organico 8 di NICOLA CAMERA Cellule satellite & miogenesi 13 di NICOLA CAMERA Tante contrazioni un solo obiettivo 21 del Dott. ALESSANDRO LANZANI Il Principio di Henneman 25 di RICCARDO UBALDINI Biogenetica muscolare 31 di BRUNO DAVIDE BORDONI e IGOR FERRARINI Stimolazione e inibizione degli ormoni in rapporto all’esercizio intenso 35 del Prof. MASSIMO GUGLIELMI Ormoni: che cosa realmente sono? 40 Body-building & vitamine del Dott. TOMASO LEDER del Prof. MASSIMO GUGLIELMI Fenomenologia dell’ormone somatotropo 43 i no delle vitamine e dei minerali del Dott. ALDOTutti E. CALOGERO del Dott. ANDREA MARLIANI L’apporto del potassio per i culturisti di PIERLUIGI FASSETTA L’acqua del Prof. ROBERTO CALCAGNO FitnesStyle: & Fitness 3 Srl La Body-building ricarica dei carboidrati 5 E dROBERTO i Vita t r i CALCAGNO ce del Circuiti Prof. 8 Le Estate acque minerali L’allenamento 10 di NICOLA CAMERA in casa La Mountain Bike 12 Il frullato di CRISTINAdiTEDESCHI MARCELLO MORMINO Creatine approach Pesi & fitness: il “circuit training” in palestra del Dott. MASSIMO MUSUMECI di LUCIO LANDUZZI 14 Schede di allenamento: il seno 17 di ANTONELLA LIZZA L’estate addosso 21 di ANTONELLA LIZZA Sudare fa bene 29 di MONICA ALBERTI Le bevande isotoniche 35 di MARCO CERIANI 25 modi per ottimizzare la vostra dieta 39 di SILVIA ZANET Come realizzare il “rimbalzo glucidico” Disintossicarsi a tavola 42 Dott. PHILIPPE a cura del di “MEDI INFO” MORET Per imparare un nuovo modo Il riequilibrio idro-salinico nello sport di alimentarsi basta una settimana 45 di PIER ANTONIO DELL’AMICO a cura di “MEDI INFO”
I QUADERNI DI 17 - Alimentazione
I QUADERNI DI 16 - Alimentazione
10 17
n° 3
La programmazione del lavoro per i principianti del Prof. ARMANDO FUCCI
3ª serie
I QUADERNI DI 24 - Medicina dello sport n°
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I QUADERNI DI 15 - Allenamento
15
La scheda di allenamento di RICCARDO UBALDINI Terminologia chinesiologica
3 6
Siamo proprioEsicuri d Teoria i tdir saperci i dell’allenamento c e allenare? 3 di MARCELLO MORMINO di MARCELLO MORMINO Come e perché ci si con le superserie 6 Il allena blocco ipertrofia di EMILIO THEY del Prof. ARMANDO FUCCI Viaggio intorno alla forza ipertrofia con tecniche 11 Il blocco intensive di ARMANDO FUCCI del Prof. ARMANDO FUCCI L’allenamento della forza Intensità per gli atleti intermedi di ENZO FERRARI di ANGELO GIORNO Criteri metodologici per lo sviluppo della forza massimale di COSTANTINO BERTUCELLI e ALESSANDRO PELLACANI Caffé per una lezione intensa del Dott. FILIPPO MASSARONI Come ottenere l’ipertrofia muscolare di ARMANDO FUCCI Peaking di PIER ANTONIO DELL’AMICO 3+1 di ANGELO GIORNO “Titan System” di NICOLA CAMERA
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I QUADERNI DI 14 - Allenamento
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TRAM SrlPORTA di FAUSTO
Tre serie insieme (€ 20,00)
”
3
15
The “Heavy-duty” System di FRANCESCO CURRO’ Heavy Duty 2
3 8
I QUADERNI DI n° 23 - Alimentazione
I QUADERNI DI n° 22 - Dossier
8 11
I QUADERNI DI 13 - Allenamento
3 13 17
Sì inviatemi: “I QUADERNI DI 1ª serie
I QUADERNI DI n° 21 - Biomeccanica
I QUADERNI DI 18 - Medicina dello sport
n°
3 12 19 25 29 33 40
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Dieta e body building di NICOLA CAMERA
18
Questione di metabolismo del Dott. MARCO NERI e del Dott. ANTONIO PAOLI
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Il metabolismo dei muscoli del Dott. ANDREA DEFANT e del Dott. MARCO DALLAPICCOLA
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Metabolismo e bioenergetica muscolare di NICOLA CAMERA
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Massa muscolare: pianificare la dieta di PIERLUIGI FASSETTA
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I QUADERNI DI 12 - Fitness n°
TRAM
I QUADERNI DI n° 5 - Alimentazione
Diuresi e ricambio idro-elettrolitico di NICOLA CAMERA
n°
Risposta adattativa del muscolo all’esercizio fisico: nuovi risultati sperimentali 3 del Prof. GIACOMO ZACCONE La fatica nel body-building: sue basi e significati 8 di JIMMY PEDEMONTE L’indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata 11 di RICCARDO UBALDINI Le patologie muscolari (1) Sintomi, diagnosi e terapia 18 del Dott. STEFANO TRICARICO Le patologie muscolari (2) Cause e riabilitazione 24 del Prof. FRANCESCO TODDE La visualizzazione 30 del Dott. GIUSEPPE ROMBOLA’ Visualizzazione & “ferro” 34 di ENZO FERRARI Il paradosso “mente-corpo” alla base della performance vincente 37 di NICOLA CAMERA Mente: la risorsa inestinguibile 41 del Dott. VINCENZO CAPRIOLI
3 13 16 19 24 29
I QUADERNI DI n° 6 - Medicina dello sport
35 39
I muscoli 3 8 15
La ricostruzione del glicogeno nel muscolo scheletrico negli esercizi di potenza 21 del Prof. GIACOMO ZACCONE “Ricaricare” senza problemi di PIERLUIGI FASSETTA
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Integrare o non integrare? di MASSIMO GUASCO
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Via degli acidi tricarbossilici o “Ciclo di Krebs” di RICCARDO UBALDINI
35
Il sistema muscolare del Dott. ANDREA MARLIANI Morfologia muscolare e sviluppo differenziato del Prof. ANGELO CASTIGLIONI Body building tra morfologia e fisiologia di MARCO CERIANI Biochimica dell’attività muscolare nel body builder del Dott. LUIGI BUTTURINI Analisi approfondita della contrazione muscolare del Prof. ARMANDO FUCCI Esercizio fisico e risposta ormonale del Prof. GIACOMO ZACCONE La conduzione dell’impulso nervoso ai muscoli del Dott. MASSIMO MUSUMECI
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ABBONAMENTO “CULTURA FISICA” - Spedizione per posta normale € 33,00 (per l’Italia) Libro “VADEMECUM CULTURISTICO” - € 21,00 Libro “BODY-BUILDING DUEMILAUNO” - € 19,00 Libro “I PROFILI PENALI DEL DOPING” - € 18,00 Libro “RICETTE PER LO SPORT” - € 18,00 Libro “ORMONI E ALLENAMENTO” - € 16,00 Libro “MANUALE DI CRESCITA MUSCOLARE”+“APPENDICE ALLENAMENTO” - € 30,00 Libro “FULL BODY” - € 15,00 Libro “SAPIENS ALLO STATO BRADO” - € 19,00 Libro “LE RADICI DEI SAPIENS” - € 26,00 I versamenti dovranno essere effettuati sul C/c postale 21933502 intestato a “TRAM Srl” - Viale dei Mille, 90 - 50131 Firenze - Tel. 055 570323 - Fax 055 582789 (allegando la copia del versamento al presente tagliando). Spedizione con pagamento C/c postale: + € 1,50 spese fisse Post pay (poste o tabaccheria) n.4023600577192307 cod.fisc. TSS RCR 47P18D 612Q + € 1,50 spese fisse Spedizione in contrassegno: + € 9,00 rispetto ai prezzi indicati MODALITA’ DI RICHIESTA (trattamento dei dati personali ai sensi della legge n. 675/96) Nome....................................................................Cognome.............................................................................................. Via ............................................................................................................................................................ N° .......................... CAP ................................... Città ................................................................................................ Prov. .............................. Tel..............................................................................Firma....................................................................................................
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allenamento & rehab
e P a l l a v o l o sindrome del conflitto
sotto-acromio-coracoideo
di Rosario Bellia belliarosario@virgilio.it
http://kinesiobellia.com
uesta patologia è caratteristica delle attività dove la spalla riveste un ruolo determinante, specie nei movimenti con arto superiore in elevazione e rotazione interna o esterna e degli sport di lancio (nuoto, pallanuoto, ginnastica, pallamano, baseball, pallavolo, tennis, badminthon ecc.). La tendinite della cuffia dei rotatori spesso è la conseguenza più ricorrente di continue sollecitazioni non equilibrate a cui vengono sottoposte tutte le strutture capsulo-legamentose dell’arti-
colazione scapolo-omerale. Sollecitazioni funzionali ripetute (overuse), associate a gesti sportivi over hand (gestualità sportive che comportano l’uso dell’arto elevato sopra il capo), espongono gli atleti al rischio di sviluppare varie patologie della spalla: tendiniti, sindrome da impingement ed, eventualmente, instabilità articolare. Le strutture statiche di contenzione si indeboliscono progressivamente, permettendo una sublussazione anteriore gleno-omerale. In un primo tempo, gli stabilizzatori dinamici riescono a compensare la
Q
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modesta instabilità attraverso l’ipertrofia muscolare; tuttavia questi meccanismi di compenso spesso non sono sufficienti e si verifica una sublussazione anteriore della testa omerale, che entra in contatto con il legamento coraco-acromiale determinando un impingement sotto-acromiale. L’impingement glenoideo postero superiore può verificarsi anche perché la traslazione anteriore omerale permette alla superficie inferiore del tendine dei muscoli sovraspinoso e sottospinoso di avere un punto di “frizione” contro la rima postero su-
allenamento & rehab periore della glenoide.
QUESTIONE DI STABILITÀ Sono molti gli stabilizzatori statici e dinamici dell’articolazione della spalla che provvedono al necessario equilibrio tra mobilità e stabilità. Malgrado il contatto articolare gleno-omerale sia relativamente piccolo, la stabilità statica è assicurata dai sovrastanti tessuti molli e dal cercine glenoideo che, incrementando la superficie ed espandendo la profondità della fossa glenoidea, contribuiscono a migliorare la stabilità senza impedire l’articolarità. La capsula articolare garantisce la stabilità della spalla grazie a una selettiva resistenza delle fibre capsulari anteriori e inferiori, mentre i legamenti gleno-omerali intervengono durante l’abduzione omerale e la rotazione esterna. Nella posizione di caricamento prelancio (novanta gradi di abduzione e massima extrarotazione) il legamento gleno-omerale inferiore e il cercine anteroinferiore sono le strutture passive di contenzione più significative a livello del margine glenoideo anteriore. La stabilità dinamica è ottenuta attraverso
l’azione sinergica dei muscoli della cuffia dei rotatori e di quelli rotatori della scapola. I muscoli della cuffia (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo, sottoscapolare), che si inseriscono sul corpo della scapola, si inseriscono sulla grande e piccola tuberosità dell’omero. Questi muscoli conferiscono stabilità provvedendo a mantenere la testa dell’omero centrata nella cavità glenoidea in maniera fisiologica. I rotatori della scapola (trapezio, dentato anteriore, romboidei ed elevatore della scapola) posizionano la scapola (glenoide) in modo da garantire la migliore stabilità durante il completo movimento del gesto sportivo del lancio.
BIOMECCANICA DEL MOVIMENTO In visione biomeccanica, scomponendo l’azione nei singoli movimenti, possiamo evidenziare l’azione muscolare in diverse fasi. Durante la fase di “caricamento”, il muscolo deltoide abduce il braccio, mentre il muscolo infraspinato e il piccolo rotondo ruotano esternamente l’omero; il muscolo bicipite mantiene il gomito flesso a novanta gradi e il sottoscapolare modula decelerando la rotazione del-
l’omero. I muscoli grande pettorale, gran dorsale e tricipite forniscono la forza propulsiva di avanzamento durante la fase di accelerazione. Nella fase di decelerazione, la contrazione muscolare eccentrica del muscolo piccolo rotondo, l’incrementata l’attività dei muscoli trapezio, dentato anteriore e romboide, che controllano la decelerazione delle estremità. Una piccola carenza di un muscolo stabilizzatore, dinamico e statico, determina un effetto importante sull’intera funzionalità della spalla. I sovraccarichi funzionali possono portare a una compromissione delle strutture di contenimento anteriore, che darà origine a una modesta traslazione anteriore gleno-omerale. Inizialmente, gli stabilizzatori dinamici riescono a compensare questa modesta instabilità aumentando l’attivazione muscolare. In seguito all’affaticamento di questi muscoli si può verificare una sublussazione della testa omerale; con la traslazione anteriore si può arrivare al contatto diretto della testa dell’omero con l’acromion dando origine a impingement secondario.
IL CASO CLINICO L’obiettivo deve essere il ricentraggio della testa dell’omero, perché a causa degli squilibri muscolari, spesso si presenta un’anteposizione della testa dell’omero. Per avere una completa visione del paziente è necessario un approfondimento generale della sua storia clinica. Riveste particolare importanza l’osservazione iniziale del paziente e l’attenta analisi della mobilità articolare generale della spalla, in riferimento all’attività svolta e quindi dell’identificazione del meccanismo lesivo specifico. Tutte le informazioni raccolte sono necessarie per rendere completo il progetto riabilitativo; risulta inoltre importante l’osservazione posturale generale per evidenziare eventuali compensi posturali. Il paziente in esame presenta il seguente quadro clinico: “Il dolore, espressione di sofferenza dello spazio sub-acromiale, si ma-
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allenamento & rehab nifesta tipicamente con una irradiazione caudale: può raggiungere il gomito e l’aspetto radiale dell’antibraccio fino al polso” (Dott. G. di Giacomo; Dott. A. Costantini; Dott. A. de Vita, 2008). Per la borsite sub–acromiale si esegue il test di Dawbarn: il terapista posto dietro al paziente abduce il braccio ed esercita una pressione nella regione della borsa sotto-deltoidea, provocando il dolore. L’esame obiettivo procede con un’analisi minuziosa di entrambe le spalle alla ricerca di asimmetrie, ipotonie muscolari, deformità ossee, riduzione di articolarità, crepitii, aree di tumefazione localizzata o dolore.
PROTOCOLLO RIABILITATIVO Il paziente ha evidenziato i sintomi riferiti dopo un trauma durante una partita di pallavolo, però ha continuato a praticare sport senza fare nessun tipo di terapia. Solo dopo 3 mesi di dolore sempre crescente, che inoltre si irradiava dalla spalla anche a tutto l’arto superiore fino alla mano, ha deciso d’iniziare la terapia riabilitativa. 1) Terapia fisica: - ultrasuono con effetto di elettrolisi per diminuire l’edema; - elettrostimolazione con effetto antalgico e drenante. 2) Taping kinesiologico decompressivo e drenante per due volte la settimana. Il bendaggio elastico ha un duplice obiettivo: drenare i liquidi infiammatori che si sono riscontrati nell’artico-
lazione con gli esami diagnostici effettuati, rilassando in tal modo i muscoli retratti; stabilizzare l’articolazione durante i movimenti che risultano dolorosi. 3) Potenziamento muscolare specifico per ristabilire l’equilibrio del tono-trofismo. Dopo un mese di terapia si aggiunge qualche esercizio per rinforzare la cuffia dei rotatori. Gli esercizi proposti sono: 1. ante posizione - retrazione delle spalle; rotazione delle spalle in modo lento e senza dolore; 2. rotazione interna – esterna; l’esercizio si esegue impugnando un bastone con le braccia a 90°, muovendo solo l’avambraccio lentamente; 3. esercizio di estensione della spalla impugnando un bastone dietro la spalla, con le mani rivolte verso l’alto; 4. esercizio di intra-rotazione con un elastico, mano sana su e arto leso giù; 5. esercizio a pendolo di Codman; il paziente è appoggiato con la mano su un tavolo o lettino ed esegue movimenti di rotazione interna ed esterna con l’arto leso.
ROSARIO BELLIA Presidente dell’Associazione Italiana Taping Kinesiologico e della International Association of Taping Kinesiologico, è fisioterapista della nazionale italiana di pattinaggio a rotelle corsa, docente di educazione fisica e docente al corso postuniversitario presso l’Università Statale di Valencia
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IL TAPING KINESIOLOGICO NELLA TRAUMATOLOGIA SPORTIVA Manuale di applicazione pratica di Rosario Bellia e Francisco Selva Sarzo Il taping kinesiologico è una tecnica per migliorare la limitata mobilità articolare e stabilizzare l'attività muscolare, contribuendo a produrre una “modulazione” del tono. Questo manuale fornisce gli elementi necessari per realizzare le più svariate applicazioni specifiche per i traumi sportivi e aiuta a fornire le competenze necessarie per svolgere la corretta applicazione del bendaggio in una visione neuromuscolare. Ogni singola patologia da sport è introdotta con una breve presentazione, per fornire una visione d’insieme più completa e non riduttiva al solo bendaggio. Sono quindi illustrati, con diversi esempi pratici, i tre diversi approcci nella traumatologia sportiva e le tecniche applicative: nella fase di fisioterapia, di riabilitazione agonistica e di competizione. Un libro pratico, chiaro, sintetico e facilmente comprensibile, corredato da oltre 500 illustrazioni a colori per realizzare il bendaggio neuromuscolare nello sport di tutti i giorni. Uno strumento fondamentale per i professionisti che lavorano nella riabilitazione funzionale, prevenzione e trattamento degli infortuni sportivi.
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Community business Nel campo della nutrizione si afferma l’idea di imparare a mangiare; si chiariscono le regole generali da rispettare e si scoprono gli alimenti e le sostanze naturali con funzioni di eccellenza
Il benessere del futuro: mentalità vincente ed eccellenze nutraceutiche di Corrado Ceschinelli wellness@corradoceschinelli.com
alse credenze e convinzioni in cui sono immerse le nostre idee e opinioni ci impediscono di cogliere un aspetto elementare e fondamentale: che la vita accade di suo, per sua implicita affermazione e che in questo processo dinamico la salute dovrebbe essere la norma del vivere. Un equilibrio, una funzionalità che si garantisce e si mantiene in relazione alle condizioni, alle scelte, ai comportamenti che l’uomo, potendo scegliere, decide di adottare o adotta suo malgrado. La ricerca e la scienza ci stanno riportando verso questa considerazione e ci offrono opportunità senza precedenti per ottimizzare le risposte: affermano l’importanza dello stile di vita inteso come condizioni ideali favorevoli alla vita stessa; tornano a parlare di unità e di interazioni e individuano sempre più le condotte, le linee guida, gli alimenti, le molecole che magnificano la potenzialità biologica e l’espressione genica; capiscono che le malattie sono, nella generalità dei casi, la risultante di
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abitudini inadeguate; che sovrappeso e obesità sono una condizione innaturale e quindi uno stato di sofferenza; che l’attività fisica è una prerogativa vitale e che per questa ragione la sedentarietà debilita molte funzioni… e così anche per gli stati ansiogeni, per le malattie metaboliche, per quelle cronichedegenerative. Dietro al nostro modo attuale di vivere e di pensare ci sono tutte le insidie e le cause del nostro mal-essere! Nonostante siamo agli inizi di una rivoluzione epocale (mai prima d’oggi disponevamo di una tale comprensione) la mentalità diffusa gira ancora intorno all’idea – ingenua e irreale – che la facoltà di scelta sia una opportunità discrezionale e una modalità di affermazione di libertà: mentre non se ne ha la minima cognizione, la realtà che ci accoglie e che ci accompagna condiziona la percezione degli accadimenti, struttura personalità e comportamenti, fino a farla credere l’unica possibile e la normalità. Per questo è necessario un momento di disincanto che non 28
può che passare dall’educazione e dalla riflessione, un cambio di logica che può avvenire solo attraverso questa consapevolezza: il riconoscimento dell’equivoco di fondo di cui siamo vittime. Solo così possiamo sentire il desiderio e la convenienza di “imparare”; una mentalità vincente per ristrutturare il nostro “essere” e il nostro “fare” in linea con le leggi della costituzione e della funzionalità. Allora - e solo allora - torneremo a prenderci cura di noi e a realizzare quel magnifico progetto che è in ognuno di noi e che si chiama vita.
LE ECCELLENZE NUTRACEUTICHE Nel campo della nutrizione si afferma l’idea di imparare a mangiare; si chiariscono le regole generali da rispettare e si scoprono gli alimenti e le sostanze naturali con funzioni di eccellenza: bilanciare i pasti tra i macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi), organizzare una corretta distribuzione, razionalizzare le scelte verso materie prime più bio-compatibili e nel rispetto
Community business dei sistemi di regolazione, tenere sotto controllo la glicemia, ridurre le calorie, abbassare l’infiammazione sono le linee guida e i presupposti per rimanere sani, magri e vivere a lungo. La nutraceutica in particolare (dalla parola “nutrizione” e “farmaceutica”) è quella branca della ricerca che si occupa di individuare e scoprire le proprietà più funzionali delle sostanze e delle molecole. Per questo ho pensato a un articolo sulle eccellenze nutraceutiche, per tenere in primo piano quegli alimenti sui quali gli studi sperimentali non lasciano dubbi riguardo alle proprietà “speciali”, per garantire la migliore risposta biologica e quindi le migliori condizioni di salute.
GLI ALIMENTI PIÙ FUNZIONALI Semi di lino (olio). È l’olio con il più elevato contenuto di omega-3 (2 cucchiaini al giorno di olio di semi di lino, oppure 1 cucchiaio di semi macinati e 30 grammi di noci assicurano il corretto apporto quotidiano. Può contribuire a ridurre la pressione sanguigna e ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo; inoltre ha proprietà di protezione contro il cancro interrompendo lo sviluppo nella fase iniziale e la nascita stessa di nuovi tumori. Semi di girasole. Presente la vitamina B12 (rara nel mondo vegetale), ricchi di vitamina B1, buon apporto di vitamina A, D, E,e PP. Discreta presenza di acido clorogenico che svolge una preziosa azione come antibatterico e antinfettivo, oltre che come agente antitumorale e antimutageno. Semi di zucca. Elevato contenuto di ferro, zinco e fosforo. Ricchi di cucurbitina che secondo alcuni ricercatori avrebbe un’azione anticancro nei confronti dell’ipertrofia della prostata. Semi di sesamo (cotti e tostati – max 3 o 4 cucchiai al giorno). Sono una “pillola” vitaminica e minerale straordinaria. Contengono: calcio, fosforo, disinfiammanti, tranquillanti, acido linoleico e linolenico, vitamine B, E, T (che aumenta le piastrine ematiche), e vitamina D. Sono pre-
senti tre antiossidanti naturali: sesamina, sesamolina e sesamolo. Mandorle. Aiutano a combattere la stitichezza. Ricche di potassio, di magnesio, ferro, calcio e fosforo. Noci. Ricche di ferro, calcio, magnesio, potassio, fluoro, rame, zinco, fosforo. Risultano utili per fissare il calcio nelle ossa e danno energia in maniera molto rapida. Contengono vitamine del gruppo B e sono piuttosto ricche di acido alfa-linoleico (ALA), un precursore degli omega-3 di origine vegetale. Sono inoltre ricche di antiossidanti e dell’aminoacido arginina, che trasformato in nitrossido aiuta a prevenire e contrastare l’arteriosclerosi. Nocciole. Ricchissima fonte di vitamina A, inoltre contiene vitamina E, selenio e flavonoidi (azione antinfiammatoria, antivirale e aiuta a prevenire l’insorgenza dei tumori). Contengono anche fitosteroli (prevenzione cardiovascolare, abbassano il colesterolo LDL ed i trigliceridi). Sono inoltre presenti anche omega-3. Curry. Il suo ingrediente principale è la curcuma. Il curry è una miscela ad alto potere antiossidante contenente anche peperoncino, aglio, paprika e noce moscata. Ha spiccate virtù antinvecchiamento, purifica il sangue, ostacola lo sviluppo dei tumori e protegge il fegato; frena la crescita delle cellule “malate” e ne provoca la morte (apoptosi). Zenzero. Contiene ginestrolo, una sostanza antinfiammatoria capace di fermare l’azione di un enzima responsabile dell’infiammazione, chiamato ciclossigenasi 2 (cox 2). Grazie a questo è da annoverare tra le piante con efficaci proprietà anticancro. Peperoncino di cayenna. Il principio attivo si chiama capsicina e ha un alto potere di difesa di molte malattie intestinali. Ricco di vitamina C, vitamina A, tiamina, riboflavina, acido pantotenico, acido folico, vitamina E. Scioglie i coaguli del sangue e allontana quindi il rischio di malattie cardiovascolari; è un espettorante, decongestionante e aiuta a prevenire l’enfisema, la bronchite e le ulcere allo stomaco. Agisce anche contro psoriasi, stitichezza, vene va29
ricose, cellulite, emicrania, obesità, acne giovanile, tosse e raffreddori. Aglio. Vanta differenti proprietà ed effetti benefici grazie al selenio, ha un elevata quantità di potassio, enzimi, vitamine A, B1, B2, PP, C, sali minerali, oligoelementi. Elemento principale è l’allicina, un tiosulfonato (contiene zolfo) che è un potente battericida naturale. Ha azione ipotensiva e di protezione cardiovascolare, è antisettico, antibiotico, è inoltre ipoglicemizzante, migliora cioè le condizioni dei diabetici arginando i livelli di glucosio nel sangue. Aiuta le arterie a restare pulite e prive di placche grazie ad una sostanza chiamata ajoene e sembra funzionare come fluidificante naturale. Cipolla. Il suo principio attivo più presente è il disolfuro di allilpropile, un glicoside solforato. Le sostanze solforate presenti nella cipolla hanno la capacità di abbassare i trigliceridi, il colesterolo e combattono l’aggregazione piastrinica, riducendo il rischio cardiovascolare. Contiene enzimi che stimolano la digestione e il metabolismo, inoltre ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio, manganese e fosforo, vitamine A, complesso B, C, E; flavonoidi dall’azione diuretica. Ricca di quercetina e di glucochinina, un ormone vegetale dall’azione diabetica ormai documentata dalla ricerca. È un forte ipotensore, diuretico, depurativo. Stimola la funzione metabolica e disintossicante del fegato e previene il cancro del colon e del retto. Pomodori (meglio se cotti). Hanno il più alto contenuto di licopene, un potente antiossidante utile per combattere l’invecchiamento cellulare, le malattie cardiovascolari e alcune forme tumorali come il cancro alla prostata, dell’apparato digestivo, della cervice o collo dell’utero, della mammella. Protegge l’organismo da malattie neurologiche quali l’Alzheimer e il morbo di Parkinson. Uno studio americano ha dimostrato una riduzione del 35% del rischio di cancro alla prostata per uomini che consumavano 10 o più porzioni di derivati del pomodoro la settimana. L’assorbi-mento del licopene au-
Community business menta con la cottura in quanto con l’aumentare della temperatura aumenta la sua bio-disponibilità. Cavoli e broccoli. Tutti i cavoli contengono quantità significative di vitamina C, acido folico, fibra, potassio e alcune sostanze particolari come i tioossazolidoni, con effetto antitiroideo, e il sulforafano che, assieme agli isotiocinati, si ritiene abbia un effetto protettivo contro i tumori intestinali. Tra le verdure, il cavolo e la gran parte delle crucifere sono anche le più ricche di calcio. Sono capaci di ridurre lo stress ossidativo e combattere l’azione dei radicali liberi. Accanto alle crucifere (cavoli e broccoli in primis) gli alimenti con elevato potere antiossidante sono: porri, rapa, verza, radicchio rosso, ravanelli, cipolla rossa, tè verde, uva rossa, fragole, mirtilli, lamponi, ciliegie, aglio, curcuma, olio extravergine di oliva, pomodori (cotti), asparagi, pompelmo, arance, limoni, peperoni rossi. Ciliegie, mirtilli, more, ribes e fragole. Grandi alleati per la salute, il benessere e la bellezza. Oltre a contenere minerali e vitamine di vario genere sono un concentrato di polifenoli, sostanze naturali capaci di proteggere dall’attacco dei radicali liberi. Occorre ricordare che il nostro corpo è capace per sua natura di combattere i radicali liberi, ma un’eccessiva esposizione al sole, l’abuso di farmaci, un’alimentazione povera di frutta e verdura e lo stress possono favorirne l’accumulo con tutta la degenerazione che comporta verso molte strutture e sostanze. Inoltre contengono una elevata quantità di fibra detta “insolubile” che favorisce il transito intestinale contro la stitichezza, Ultime ricerche dimostrano che contengono acido ellagico, un composto fenolico dotato di spiccata attività antitumorale e antiossidante. Le antocianine presenti hanno effetto antinfiammatorio e contribuiscono a bloccare l’accumulo di depositi di grasso nelle arterie. Arance, mandarini e limoni. Sono i frutti più ricchi di vitamina C, tra i più importanti antiossidanti e nutraceuti-
ci. Utile per la salute e per le difese immunitarie, difende l’organismo dalle malattie da raffreddamento ed è un valido aiuto per mantenere elastica e giovane la pelle. Coloro che fanno uso di molti agrumi sono meno esposti al rischio di tumori, soprattutto dello stomaco e dell’esofago. Questo grazie al contenuto elevato di polifenoli e terpeni che hanno la capacità di bloccare la crescita di cellule tumorali. Sono ricchi di pectina, una sostanza che aiuta a mantenere basso il colesterolo cattivo. Ha inoltre una azione rinforzante per i capillari venosi e le pareti cellulari, favorendo la circolazione. Il limone inoltre è conosciuto anche per le sue proprietà astringenti ed è ottimo in caso di diarrea e per eliminare i dolori derivati.
LE SOSTANZE PIÙ FUNZIONALI Omega-3. Hanno un'azione protettiva sull'apparato cardiocircolatorio, prevenendo depositi di colesterolo "cattivo", di trigliceridi e di coaguli nel sangue, e sono fondamentali componenti e mediatori del sistema nervoso, fornendogli anche protezione. Inoltre mantengono elastica e permeabile la membrana cellulare, conservano l'apparato dermico in buono stato e mediano la produzione di altre sostanze indispensabili al funzionamento e al benessere organico. Gli Omega-3 e 6 vengono detti anche vitamina F e sono presenti in cibi come crostacei, frutta secca, legumi, olio di fegato di merluzzo, olio si semi di lino, pesce, semi oleosi, ribes, uova, uva, zafferano, verdure a foglia verde. Quercetina. Particolare sostanza naturale che svolge azione protettiva nei confronti delle cellule del nostro organismo contro la degenerazione neoplastica. Capperi, uva rossa (e vino rosso), cipolla rossa, tè verde e mirtilli ne sono particolarmente ricchi. Resveratrolo. Presente particolarmente nell’uva, ma anche nelle more e nelle arachidi. Rallenta il decadimento fisico-mentale dovuto all’invecchiamento e ha proprietà anticancerogene e cardio-protettive. 30
Falcarinolo. Sostanza anticancro contenuta nella verdura. Di recente scoperta ha spiccate qualità antitumorali: si trova nelle carote, nel sedano e nel prezzemolo, ma solo se crudi. Fitoestrogeni, lignani, indoli, cumestani. Alimenti ricchi sono: la soia (per eccellenza), la rucola, i cereali integrali in genere, le lenticchie, i fagioli, i ceci, le fave, i piselli, i semi di lino, i semi di zucca, i semi di girasole, cavoli e broccoli e ancora, cipolla, aglio, lamponi e more. I fitoestrogeni sono molecole non steroidee che si legano al recettore degli estrogeni imitandone e modulandone l’azione, esercitano un interessante e protettivo effetto biologico sul nostro corpo. Regolano lo scambio di calcio attraverso le membrane cellulari. Costituiscono un vero e proprio strumento di prevenzione e riduzione dei sintomi menopausali, prevenzione e riduzione del rischio cardiovascolare, del rischio osteoporotico, del cancro mammario e dell’endometrio.
CORRADO CESCHINELLI Sociologo e Naturopata, è impegnato da sempre nello studio delle pratiche che contribuiscono a migliorare lo stato di salute e di benessere psico-fisico delle persone. Consu-lente Nutrizionale, esperto in comportamenti e disturbi alimentari, si occupa di educazione alimentare e, più nello specifico, di ri-educazione a stili di vita biologicamente sostenibili ed è ideatore del progetto Mangia InForma.to. Ha una formazione in naturopatia a indirizzo olistico conseguita presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica, in nutrizione biologica e funzionale; si interessa di epigenetica e ha una consolidata competenza multidisciplinare in ambito sportivo. Da anni svolge attività di docenza, scrive per autorevoli riviste del settore wellness ed è relatore in molti contesti informativi. I suoi riferimenti teorici sono trasversali e orientati alla globalità della persona, partendo dall’assunto che ogni contributo disciplinare deve consentire di migliorare il livello di consapevolezza e, conseguentemente, la qualità e la dignità della nostra esistenza. Ha pubblicato “Il Benessere Possibile” (Alea Edizioni 2008) e “Io Vivo e Mangio InForma...to” (Vitagen Edizioni 2010).
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LA SCHIENA CHE VA A SCUOLA Con la ripresa delle attività scolastiche, si ritorna a discutere sul “peso della cultura” che i bambini e i ragazzi devono portarsi sulle spalle. Pur sfatando subito la falsa credenza secondo cui il trasporto della cartella o zainetto può portare allo sviluppo della scoliosi, il dott. Stefano Negrini, direttore scientifico di Isico (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale), sottolinea come “portare per diverse ore, tutti i giorni, uno zaino pesante potrebbe favorire l'insorgere del mal di schiena, soprattutto in quei ragazzi che conducono una vita sedentaria e non hanno un fisico allenato”. Isico ha recentemente pubblicato “Il decalogo della schiena che va a scuola”, che qui riportiamo integralmente. 1) Il peso dello zainetto non deve superare il 10-15% di quello corporeo, non deve essere né troppo grande né troppo pesante. 2) Attenzione al momento in cui si solleva lo zainetto: appoggiarlo su un ripiano, fare in modo che sia ben aderente alle spalle e disporre il materiale più pesante vicino allo schienale. 3) Riempire lo zainetto in altezza e larghezza mai in profondità, facendo attenzione che il peso sia simmetrico. 4) Non correre, non tirare lo zainetto di altri e non fare sforzi con lo zainetto sulle spalle. 5) Lo zaino ideale: uno schienale imbottito ma rigido, spallacci morbidi, una maniglia e se possibile cinture addominali. 6) Evitare di tenere la stessa posizione al banco per tempi troppo prolungati: rilassare le spalle, fare piccoli movimenti e alzarsi. 7) Leggere e studiare in posti e posizioni diverse: alla scrivania, sul letto, sul divano o camminando per casa. 8) Un fisico allenato sopporta meglio il peso dello zainetto. 9) Abbinare all'attività fisica scolastica un paio d'ore la settimana di sport. 10) L’intervallo è un diritto, ma anche un dovere: muoversi e sgranchire le gambe fa bene anche alla schiena, mentre restare seduti al banco anche in quei minuti fa male ! http://www.isico.it/component/content/article/206.html
LO SPORT BENEFICO La fine di settembre si presenta ricca di appuntamenti sportivi legati a iniziative benefiche. Innanzitutto segnaliamo “Santiago in rosa - Il cammino per la salute delle donne”, un progetto promosso da Cancro Primo Aiuto Onlus per la raccolta di fondi per la ricerca e la cura del carcinoma all’endometrio e del carcinoma ovarico. Protagoniste dell’iniziativa sei donne che, dal 19 al 25 settembre, percorreranno i quasi 800 chilometri che dividono Roncisvalle da Santiago De Compostela in staffetta continua, giorno e notte. La squadra è composta da atlete amatoriali fra i 37 e i 58 anni di età, la fascia più critica per il manifestarsi della malattia. L’assistenza e la sicurezza continuativa sul percorso sarà assicurata da una squadra femminile di 4 bikers. La campagna di raccolta fondi prevede la possibilità di sostenere il progetto scientifico attraverso l’acquisto simbolico dei chilometri percorsi dalla atlete: un chilometro ha il costo di un euro. www.santiagoinrosa.it Per domenica 25 settembre è previsto un doppio appuntamento podistico. The Media Running Challenge è la corsa benefica organizzata dalla Fondazione Coca-Cola HBC Italia all’Arena Civica di Milano. La manifestazione, dedicata a tutti gli appassionati, e in particolare a coloro che lavorano nel mondo della comunicazione, avrà inizio alle ore 09.30 con dei percorsi dedicati ai bambini. Alle 10.00 sarà la volta dei “grandi”, che gareggeranno attraverso le più affascinanti strade di Milano: un doppio percorso di 5 km o di 10 km, riservato ai più allenati. Il ricavato dell’evento sarà intera-
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mente devoluto alla Fondazione ABIO Italia Onlus, l’associazione per il bambino in ospedale fondata nel 1978 per sostenere e accogliere, in collaborazione con medici e operatori sanitari, bambini e famiglie che entrano in contatto con la struttura ospedaliera. Sarà possibile iscriversi direttamente in loco o collegandosi al sito www.themediarunningchallenge.it Sempre domenica 25 settembre, nella città di Torino, si svolgerà l’undicesima edizione della Turin Half Marathon Gran Premio Città di Moncalieri. Chiunque voglia partecipare in modalità non agonistica può iscriversi a nome di Cardioteam Foundation onlus, fondazione che si occupa a livello internazionale di ricerca, formazione, solidarietà e prevenzione nel settore della salute e delle malattie di origine cardiovascolare. All’interno della manifestazione sarà presente un punto informativo di Cardioteam Foundation onlus, per parlare di prevenzione delle malattie cardiovascolari (organizzazione@cardioteamfoundation.org). www.turinmarathon.it
COSTITUENTI DIETETICI E INTEGRATORI POSSONO INFLUENZARE L'ENERGIA MENTALE? L'International Life Sciences Institute (ILSI) ha recentemente pubblicato sul Nutrition Reviews uno studio sulle ricerche scientifiche riguardanti tutti i prodotti commercializzati come adiuvanti nel recupero dell’energia mentale. Con il termine “energia mentale” ci si riferisce alla capacità di svolgere attività mentali con concentrazione, resistendo alla stanchezza e mantenendo alta la motivazione. Per l’insufficienza dei dati non è stato possibile condurre una revisione sistematica, ma è stato comunque rilevato che non esiste una letteratura scientifica a sostenegno o giustificazione della gran quantità di prodotti commercializzati allo scopo di supportare o ripristinare l’energia mentale. La maggior parte degli studi riguarda quattro costituenti dietetici: Ginkgo biloba, ginseng, glucosio e acidi grassi omega-3 polinsaturi (omega-3 PUFA). La più forte evidenza suggerisce che il Ginkgo biloba può migliorare, in individui sani, la capacità attentiva e la velocità di elaborazione. Il Ginkgo biloba è un prodotto a base vegetale derivato dalla pianta capelvenere, utilizzato nella medicina tradizionale cinese principalmente nel trattamento delle disfunzioni cerebrali; i risultati sono incoerenti e la povertà di studi limita conclusioni definitive. Gli Omega-3 PUFA sono acidi grassi essenziali, richiesti in tutto il corpo per la struttura delle membrane dei tessuti, incluso il cervello e l’apparato nervoso. Sono quindi essenziali per l'apprendimento, la memoria e altri processi cognitivi complessi. Vi sono inoltre prove che suggeriscono che il consumo di Omega-3 PUFA può ridurre il declino cognitivo correlato all’età. Essendo disponibili negli alimenti comunemente introdotti nella dieta, la necessità di una supplementazione è ancora da confermare. Piuttosto, è necessaria cautela, perché l'uso cronico di alte dosi di omega-3 PUFA (> 3 g al giorno) aumenta il rischio di coagulazione del sangue e di ridotta risposta immunitaria. Le prove alla base degli effetti del ginseng sull’energia mentale sono incoerenti. Come per tutte le sostanze a base vegetale, questa incoerenza tra gli studi potrebbe essere attribuibile a variazioni nella composizione delle piante, causate da differenti condizioni di crescita, quali il clima e le precipitazioni. Il glucosio è di particolare interesse per il ruolo fondamentale che svolge nella fornitura di energia al cervello, e infatti gli sono stati dedicati molti studi. Come per gli Omega-3, non è in dubbio il suo ruolo indispensabile per eseguire le attività cognitive, quanto piuttosto la necessità di una supplementazione, al di là della normale assunzione con la dieta. L'evidenza scientifica disponibile si concentra sulla funzione del glucosio rispetto alla memoria; le incongruenze rilevate fra gli studi, per cui non è possibile arrivare a dei risultati significativi, sono attribuite alla diversa metodologia utilizzata come tempi, dosaggio di assunzione, età della popolazione studiata e strumenti di analisi utilizzati. Soprattutto la misurazione delle diverse componenti di energia mentale è risultata estremamente variabile in tutta la letteratura scientifica, e questo ha rappresentato un ostacolo significativo per trarre conclusioni su molti costituenti dietetici e integratori. www.eufic.org/page/it/show/latest-science-news/page/LS/fftid/dietary-constituents-supplements-mental-energy/
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LIBRI ALLENAMENTO - LIBRI ALLENAMENTO - LIBRI ALLENAMENTO - LIBRI ALLENAMENTO Vuoi consultare il sommario e leggere il primo capitolo? Clicca sul libro che ti interessa! FITNESS & BODY BUILDING La terza edizione, completamente aggiornata, del libro che ha formato intere generazioni di professionisti del fitness. Dall’anatomia funzionale dell’apparato locomotore alla fisiologia muscolare, fino alla biomeccanica degli esercizi; in questo volume il futuro istruttore troverà tutte le nozioni indispensabili, arricchite di 120 disegni e oltre 400 foto a colori. Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2004 pag. 360 - Euro 45
MANUALE DI CARDIOFITNESS Il volume tratta in modo approfondito il cardiofitness nei suoi diversi aspetti: dall’anatomia e fisiologia, ai metabolismi energetici e alla biomeccanica muscolare, per poi addentrarsi nello specifico del training cardiovascolare. Abbraccia l’attività indoor e outdoor, l’utilizzo dei simulatori aerobici e il monitoraggio della frequenza cardiaca. Giulio Sergio Roi Alea Edizioni 2004 pag. 238 - Euro 35
STRETCHING Non più allungamento muscolare, ma miglioramento della mobilità di tutte le componenti dell’apparato locomotore. Partendo da questa convinzione gli autori riprendono i principi teorici dello stretching, propongono test di valutazione e una lunga serie di esercizi suddivisi per attività sportiva. Francesco Capobianco Alessandro Lanzani, Alea Edizioni - pag. 224 Euro 21
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Allenamento
Vuoi consultare il sommario e leggere il primo capitolo? Clicca sul libro che ti interessa! PERSONAL TRAINER
ELETTROSTIMOLAZIONE
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Francesco Capobianco (Cap.4 ‘Personal trainer come libero professionista’ a cura di Paola Bruni Zani )
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Fabio Aprile e Fabio Perissinotti Alea Edizioni 1998 - Pag. 128 E 20,66
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PUNTI MOTORI DI ELETTROSTIMOLAZIONE
Questo lavoro pone una lente d’ingrandimento sulla professione del personal trainer. Dall’analisi delle potenzialità di mercato al management e alla comunicazione fino ad arrivare all’organizzazione gestionale dell’impresa PT, il testo si propone di avviare trainer esperti e non a un percorso di successo. Daria Illy Alea Edizioni 2002 Pag. 128 - Euro 21
Per la corretta applicazione dell’elettrostimolazione è fondamentale conoscere con precisione e accuratezza i punti motori. Avere una mappa precisa permette un allenamento senza effetti collaterali non solo nei distretti più conosciuti, ma anche a livello di tibiali, peronei, trapezi, obliqui e cuffia dei rotatori.. Alessandro Lanzani Alea Edizioni 1999 Pag. 128 - E 20,66
ELETTROSTIMOLAZIONE NUOVE FRONTIERE
PREPARAZIONE ATLETICA IN PALESTRA Come effettuare all’interno del centro fitness una preparazione atletica che miri non soltanto al benessere fisico, ma che proponga esercizi con i sovraccarichi per la muscolatura specifica dello sport, con un occhio particolare all’esecuzione e alla richiesta energetica il più possibile simili al gesto sportivo. Maurizio Fanchini Alea Edizioni 1999 Pag. 192 - Euro 25,82
Il volume mette in risalto le metodiche di allenamento con l’utilizzo dell’elettrostimolazione, facendo riferimento alle variazioni metaboliche, agli indici di fatica ed alla modulazione dei parametri che condizionano l’allenamento. Sono inserite un’ampia parentesi sulla riabiltazione associata all’elettrostimolazione e una valutazione sulle possibili utilizzazioni nell’immediato futuro. Fabio Aprile - Fabio Perissinotti Alea Edizioni 2001 Pag 144 - E 20,66
FREE METHOD BIKE
CROSS TRAINING
Il free method bike è una metodica di allenamento su bicicletta stazionaria che ha come obiettivo principale il voler dare strumenti e mezzi per programmare e arricchire nel tempo un’attività motoria clinica. L’intento è quello di guidare i lettori ad un uso razionale dell’attività, adattandola a tutte le età, per il raggiungimento del benessere psico-fisico.
L’analisi del cross training, degli effetti e delle sue potenzialità, potrebbe costituire la nuova frontiera dello sport di vertice e dello sport sociale. La sfida è lanciata, l’avventura comincia, sperando di ritrovarci numerosi su questo percorso.Cos’è il cross training? I diversi tipi di allenamento incrociato e gli adattamenti.
Roberto Carminucci , MariaLuisa Quinci Alea Edizioni 2001 Pag. 144 - Euro 20,66 -
Simone Diamantini Alea Edizioni 1999 pag. 128 Euro 16
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Acqua e nutrizione
LIBRI ALLENAMENTO IN ACQUA E NUTRIZIONE - LIBRI ALLENAMENTO IN ACQUA E NUTRIZIONE
ACQUANTALGICA L’acqua offre la possibilità di facilitare la ripresa funzionale motoria: da questo punto di vista la piscina è una struttura sportiva cui deve essere riconosciuta una grande valenza a carattere rieducativo e riabilitativo. Il volume propone una sorta di educazione al movimento corretto in presenza di mal di schiena. Il libro contiene una sessantina di proposte fra esercizi e tecniche di “nuoto antalgico”. Andrea Altomare - Alea Edizioni 2000 Pag. 128 - Euro 21
COMPOSIZIONE CORPOREA L’attenzione ai problemi della forma fisica è importante per la sua componente sanitaria di prevenzione. L’attività all’interno del centro fitness necessita di un continuo controllo dei risultati, per cui diviene essenziale poter certificare tramite protocolli la qualità del servizio reso alla clientela. Il manuale intende suggerire metodiche semplici e di basso costo per la valutazione della composizione corporea. Sergio Rocco Alea Edizioni 2000 Pag. 128 - Euro 21
TOTAL FITNESS IN ACQUA
INTEGRATORI PER L’ATLETA
Roberto Conti, professionista affermato del fitness, trasferisce in questo volume tutti i segreti per realizzare lezioni di fitness in acqua: protocolli, metodi, differenziazioni delle classi. Un manuale efficace, serio e completo per gestire tutte le opportunità del fitness in acqua.
Una dietetica razionale negli sport può contribuire a migliorare la condizione fisica e psichica. Il volume considera la categoria degli integratori suddividendoli secondo le finalità preminenti: plastiche, energetiche o di reintegro.
Roberto Conti - Alea Edizioni 2004 pag. 128 Euro 21
Giovanni Posabella Alea Edizioni 1999 Pag. 144 - Euro 21
PLAYAGYM
L’ALIMENTAZIONE DELL’ATLETA 1 - GUIDA PRATICA
Una disciplina ginnica innovativa, creata appositamente per la spiaggia, propone esercizi specifici sviluppati in armonia con l’ambiente marino. In questo volume sono raccolte le informazioni relative all’insegnamento della ginnastica in spiaggia e ai benefici psicofisici che da questa si possono trarre.
Tiziana Scalambro Alea Edizioni 2002 pag. 160 - Euro 21
Partendo dai fondamentali aspetti teorici della fisiologia e della scienza alimentare, sono fornite indicazioni per stabilire il fabbisogno calorico quotidiano dell’individuo e programmarne l’alimentazione. Immancabile una sezione sull’integrazione e una serie di consigli sul comportamento da adottare in occasione di una gara. Ubaldo Garagiola Alea Edizioni 1998 pag. 128 - Euro 23,24
L’ALIMENTAZIONE DELL’ATLETA 2 - TABELLE
TRAINING IN ACQUA Il libro affronta in prima analisi i principi del movimento in acqua, spiegando dettagliatamente i fattori che condizionano la prestazione. Nella seconda parte esplora le diverse possibilità di allenamento delle qualità motorie con e senza attrezzi, facendo riferimento a più discipline sportive. .
Paolo Michieletto Alea Edizioni 2000 pag. 192 Euro 26
Il secondo volume è l’applicazione pratica dei principi teorici delineati nel primo. Vengono trattati dettagliatamente alcuni esempi di alimentazione personalizzata per atleti agonisti e amatoriali, frequentatori di palestre, soggetti in sovrappeso, giovani sportivi e over 60.
Ubaldo Garagiola Alea Edizioni 1998 pag. 96 - Euro 16
FITNESS IN ACQUA Partendo dagli esercizi di base per tutti i distretti muscolari, il libro affronta le diverse metodiche d’allenamento in acqua, tra cui l’aerobica, le arti marziali, lo step e la kick boxe. Grazie a numerose fotografie e schemi di lezione, il volume si caratterizza per un forte taglio pratico. La parte finale è dedicata alle competenze dell’istruttore di fitness in acqua. . Paolo Michieletto e Giada Tessari Alea Edizioni 2004 - pag. 224 Euro 26
IL BENESSERE POSSIBILE L'autore analizza aspetti fondamentali della nostra esistenza: consapevolezza come fondamento del benessere, alimentazione funzionale per la salute, attività fisica per la migliore condizione di forma. Il testo approfondisce temi importanti di alimentazione (come impostare i pasti, allergie e intolleranze alimentari ) e allenamento (attività fisica per uno stile di vita sano e come modello educativo, corsa e tonificazione). Corrado Ceschinelli, Alea Edizioni 2008 pag 200 Euro 25
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Salute e rehab
LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE
CASI CLINICI IN PALESTRA
MAL DI SCHIENA
In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali patologie dell’apparato locomotore. Per ognuna di esse sono de-scritti anamnesi ed esame obiettivo motorio, sono individuati i traguardi da raggiungere, sono tracciate le linee gui-da del protocollo di lavoro attraverso gli esercizi consigliati e quelli da evitare
Il volume affronta il tema del mal di schiena in modo davvero esaustivo. Nella prima sezione guida il lettore al corretto utilizzo della colonna nella vita quotidiana e nella pratica sportiva. La seconda parte raccoglie invece approfondimenti sulle patologie e sui meccanismi del dolore lombare.
VOLUME 1: Sindrome della schiena dritta e scoliosi – Spondilolisi con listesi – Agenesia del pettorale – Lussazione acromion claveare – Cifosi e petto carenato – Petto scavato – Paralisi ostetrica – Poliomielite – Frattura di calcagno – Frattura di gomito – schiacciamento di un disco intervertebrale – Artrosi d’anca – Lussazione di spalla – Rottura del retto femorale Alessandro Lanzani - 1994
VOLUME 2: Calcificazione del tendine del sovraspinato - Correzione di varismo tibiale Grave artrosi vertebrale - Strabismo di rotula Ernia del disco in un culturista - Periartrite scapolo omerale - Artrosi di spalla grave Lombarizzazione della 1° vertebra sacrale Rifrattura di gamba - Dismetria degli arti inferiori - Rettificazione del tratto cervicale - Ginocchio recurvato - Ernia discale intraspongiosa - Piede cavo - Artrosi d’anca - Pseudoartrosi
Alessandro Lanzani - 1997
VOLUME 3: Rottura del menisco del ginocchio - Weight lifters syndrome - Condropatia di rotula Lombalgia in discopatia L5-S1 - Rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio - Recidiva di distorsione della caviglia - Pubalgia - Instabilità di spalla - Postumi di frattura di gomito - Distorsione della colonna cervicale - Frattura di omero in un body builder - Piede piatto - Lombarizzazione della 1° vertebra sacrale - Rottura del tendine d’Achille - Calcificazioni della tibiotarsica
Claudio Corno Alea Edizioni 2001 pag. 256 - Euro 26
IL DOLORE CERVICALE Il manuale offre un’ampia panoramica delle patologie più comuni nell’individuo adulto: la cervicalgia. Il volume è diviso in tre parti: la prima, dedicata all’anatomia, alla fisiologia articolare e alla biomeccanica del tratto cervicale. La seconda, dedicata alle sindromi dolorose più comuni. Infine la terza parte che comprende alcune schede pratiche di utilizzo in palestra contenenti gli esercizi più idonei in relazione alla sintomatologia dolorosa. Claudio Corno Alea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21
IL CORPO INDIVISIBILE
Riccardo Gambaretti - 1998
La vecchiaia non è una malattia. La ginnastica per anziani non è uno sport. L’autore psicomotricista Giovanni Ghidini illustra come strutturare un corso di ginnastica per la terza età muovendosi fra fisiologia ed emotività, anatomia e psicologia motivazionale, rieducazione funzionale e programmazione dell’attività.
VOLUME 4: Doppia frattura vertebrale da schiacciamento - Frattura con deformazione a cuneo di L1 - Rachi-schisi cervicale Emilombarizzazione subtotale di S1- Rottura e sintesi del tendine rotuleo - Doppia spondilolistesi con artrosi vertebrale - Grave artrosi di ginocchio - Ipertrofia reattiva delle spine tibiali Rettificazione cervicale con grave artrosi - Lacerazione del tendine distale del bicipite brachiale Frattura di clavicola - Conflitto subacromiale in donna anziana - Rifrattura di ulna - Osteotomia di bacino in artrosi d’anca - Lesione dei legamenti della caviglia
Giovanni Ghidini e Alessandro Lanzani Alea Edizioni pag. 112 – Euro 21
Edoardo Lanzani - 1998
CRESCERE CON LO SPORT
VOLUME 5: Concussione coxofemorale e postumi da trauma - Calcificazione sottodeltoidea in periartrite scapolo omerale - Degenerazione del sovraspinato -Frattura tipo colles di radio Protrusione discale L5 - S1 - Rettificazione del tratto lombare in soggetto giovane - Ernia espulsa L3 - L4 - Frattura comminuta di tibia Polifrattura costale e frattura clavicolare Sindrome cervicale del manager stressato Frattura del malleolo esterno - Spalla del tennista - Modificazione a cuneo del passaggio lombosacrale - Frattura esposta di gamba - Os acetaboli - Pinzatura del tendine del sovraspinato
Davide Fogliadini, Alessandro Lanzani - 2005
Le attività fisiche praticate in età giovanile contribuiscono allo sviluppo armonico dell’organismo, a patto che l’attività mo-toria sia corretta e adeguata alle caratteristiche psicofisiche del ragazzo e alla sua particolare fase evolutiva. Il volume vuole essere un supporto a completamento del bagaglio tecnico e professionale di ciascun operatore sportivo che si trova a contatto con la realtà dell’allenamento giovanile. Antonio Maone Alea Edizioni 2000 Pag. 160 - Euro 26
Pag. 128 Euro 21 ogni volume Offerta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro
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LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE E REHAB - LIBRI SALUTE Vuoi consultare il sommario e leggere il primo capitolo? Clicca sul libro che ti interessa! MASSAGGIO SPORTIVO
CARDIOLOGIA E FITNESS
Il testo propone tecniche manuali per il trattamento efficace della micro-traumatologia dei tessuti molli nello sportivo. I capitoli a carattere puramente pratico descrivono la conformazione dei tessuti connettivi, le interazioni tra il danno tessutale, l’infiammazione e gli eventi riparativi.
Partendo dai fondamenti della fisiologia cardiovascolare, l’autore accompagna il lettore dalla pratica clinica alla valutazione funzionale e psicosomatica del cardiopatico e alla periodizzazione dell’allenamento, spiegando con precisione gli effetti della terapia farmacologica sulla performance.
Roberto Dagani Alea Edizioni 2002 pag. 128 - Euro 21
Davide Girola Alea Edizioni pag. 248 - Euro 31
FISIOLOGIA APPLICATA AL FITNESS TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVO
Il manuale affronta in maniera concisa ma esaustiva la fisiologia del corpo umano, con particolare riferimento all’influenza dell’esercizio fisico su organi e apparati. Il manuale è anche uno strumento didattico e di autovalutazione per il professionista del fitness e costituisce strumento fondamentale per la programmazione del training.
Il manuale espone in maniera chiara ed esaustiva le tecniche manuali per il detensionamento miofasciale a indirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconografica chiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità del massaggio.
Davide Girola Alea Edizioni 2003 pag. 160 - Euro 23
100 QUIZ – 2 VOLUMI
Roberto Dagani Alea Edizioni 2005 pag. 128 - Euro 21
Un metodo che consente di appropriarsi della materia trattata in modo veloce, coerente e duttile allo stesso tempo, attraverso domande diversificate, piccoli trabocchetti logici, immagini con didascalie incomplete. Un efficiente mezzo di verifica che, dove evidenzia lacune di conoscenza, permette subito di colmarle, grazie alle informazioni mirate e accurate che corredano le risposte. In ogni volume: 100 quiz di anatomia e biomeccanica dell’apparato locomotore, 400 risposte e 400 commenti alle risposte.
FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI Il movimento è un farmaco naturale contro molte patologie cronico-degenerative. Partendo da questa convinzione i volumi propongono protocolli di lavoro e metodi di allenamento adeguati ai soggetti affetti dalle più comuni patologie.
VOLUME 1 Ipertensione - Patologie respiratorie ostruttive croniche - Low back pain Obesità - Patologie cardiache infantili
Alessandro Lanzani e Laura Boggero Alea Edizioni 2005 pag. 112 – Euro 21
VOLUME 2:
L’ESERCIZIO ISOCINETICO
Coronaropatie - Artrite reumatoide Patologie renali - Gravidanza - Fibrosi cistica Alea Edizioni 1999/2000 - pag. 144 Ogni volume Euro 24
Il manuale dopo alcuni cenni di anatomia e fisiologia muscolare, analizza i vari tipi di contrazione e tutti gli aspetti dell’esercizio isocinetico con i relativi protocolli di test e allenamento nel soggetto sano, nell’atleta e nel soggetto patologico, sia a scopo valutativo che rieducativo, con esemplificazioni riportate in appendice.
OFFERTA: 2 VOLUMI A 36 EURO
G. S. Roi, S. Respizzi, P. Buselli Alea Edizioni 2a edizione 1998 - Pag. 160 - Euro 26
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EDITORIA MULTIMEDIALE E MARKETING - EDITORIA MULTIMEDIALE E MARKETING
FITNESS METABOLICO L'opera, su cui è strutturato il corso di formazione a distanza per operatore di fitness metabolico, fornisce le basi necessarie per organizzare percorsi motori personalizzati per la sindrome metabolica: ipertensione e malattie cardiovascolari, soprappeso e obesità, diabete, artrosi e osteoporosi. Step operativi: - inquadramento del soggetto e anamnesi metabolica; - gli strumenti di misura, i Fix metabolici; - le unità motorie metaboliche come strumenti di lavoro; - la programmazione e l'insegnamento dell'attività motoria; - gli strumenti di fidelizzazione; - come strutturare le prime ore di lavoro con i soggetti metabolici; - monitoraggio e verifica dei risultati; - codice deontologico. Si compone di un volume + 8 DVD multimediali con contributi audio, video, immagini, testi e presentazioni con grafici e tabelle. I DVD sono fruibili solo su personal computer, non su Macintosh. Alessandro Lanzani Alea Edizioni 2008 Euro 480
ANATOMIA DELL'APPARATO LOCOMOTORE Anatomia in 3D con animazioni, filmati. Lo strumento per visualizzare, imparare e approfondire l'anatomia funzionale in modo semplice, facile e intuitivo. È indirizzato a medici, fisiokinesiterapisti, studenti e laureati in Scienze Motorie, istruttori di fitness, personal trainer e operatori sanitari in genere. Un'opera che si compone di tre CD, acquistabili separatamente (compatibile con i sistemi Macintosh e Microsoft Windows):
FITNESS COACHING Il coaching è un nuovo modello per la gestione e la cura di ciascun cliente. Il volume propone strategie e tecniche di acquisizione e fidelizzazione del cliente, suggerendo basi tecniche, metodologiche e operative con un nuovo modo di concepire ed erogare il fitness. IL DVD Permette di integrare con efficacia e immediatezza i contenuti del libro, partecipando a lezioni frontali dell’autore. Domenico Nigro Alea edizioni anno 2008 pag. 176 libro Euro 35 - Libro + dvd Euro 70 Domenico Nigro Alea edizioni anno 2008 pag. 176 libro Euro 35 - Libro + dvd Euro 70
BUSINESS FITNESS Investire le proprie risorse mentali ed economiche in una nuova impresa nel fitness rappresenta oggi una sfida difficile e stimolante allo stesso tempo che, condotta con i mezzi adeguati e con un buon grado di buon senso, può garantire piena soddisfazione personale ed economica. Il manuale illustra in forma semplice ed efficace metodi e procedure per avviare e gestire con successo l’impresa fitness, fornendo suggerimenti diretti e immediati, relativi a ogni area e ogni fase della vita di un Fitness Club. Luca Mazzotti Alea Edizioni 2008 - pag. 128 Euro 20
FITNESS MARKETING Libro di riferimento per gli imprenditori di centri fitness, propone gli studi, le strategie e le metodologie più aggiornate per la fidelizzazione e l’acquisizione dei clienti, la gestione dell’offerta, il management del personale, le strategie di comunicazione. Alain Ferrand e Marco Nardi Alea Edizioni 2005 pag. 264 Euro 36
Francesco Bettinzoli Ghedinimedia Editore Euro 45,45 per ogni CD
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