Anno 1 numero 1
La rivista per i professionisti del settore
SALUTE E BENESSERE: Artrite reumatoide - Alimentazione, medicina del futuro
ALLENAMENTO E REHAB: Rottura dell’lca - Preparazione atletica dello sciatore
COMMUNITY BUSINESS: Facebook mania - Il valore del front office
ANNO 1 N° 1 MARZO 2009 Fitmed online è una rivista mensile di aggiornamento che si rivolge a imprenditori, manager, opinion leader, professionisti che operano nel mondo del fitness, benessere, prevenzione e salute. Propone articoli riguardanti metodiche di allenamento, rieducazione funzionale, alimentazione, prevenzione e benessere, marketing e management. Editore Alea Edizioni di Alessandro Lanzani via G. Sapeto, 5 - 20123 Milano Redazione e uffici via P. Orseolo, 3 - 20144 Milano tel. 0258112828 - fax 0258111116 professionefitness@professionefitness.com redazione@professionefitness.com Direttore responsabile Alessandro Lanzani alanzani@professionefitness.com Redazione Mia Dell’Agnello mia@professionefitness.com - int. 212 Progetto grafico e impaginazione Anita Lavoce Pubblicità Silvia Brioschi sbrioschi@professionefitness.com A. Lanzani alanzani@professionefitness.com Hanno collaborato a questo numero Davide Girola, Rosario D’Onofrio, Massimiliano Gollin, Olivia Stevanin, Alessandro Elli, Giovanni Albanese Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 578 del 20.12.93. L’Editore e l’autore non potranno in alcun modo essere responsabili per incidenti o danni provocati dall’uso improprio delle informazioni o delle immagini contenute nel materiale ricevuto; inoltre non necessariamente le opinioni pubblicate rispecchiano il pensiero dell’editore. Il materiale (testi, immagini e disegni) pervenuto in redazione non verrà restituito, anche se non pubblicato e viene considerato libero da diritti. La riproduzione del materiale apparso su Fitmed online in qualsiasi forma e per qualsiasi scopo non è consentita se non dietro richiesta scritta e firmata dal direttore responsabile e dall’editore. Per eventuali controversie il Foro di competenza è quello di Milano.
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Alea edizioni è una casa editrice specializzata in libri di finess, benessere e rieducazione funzionale, con più di 50 titoli a catalogo. Professione Fitness è una rivista bimestrale di aggiornamento per imprenditori e professionisti del settore, che da 16 anni propone articoli originali riguardanti metodiche di allenamento, rieducazione funzionale, alimentazione, prevenzione e benessere, impiantistica, marketing e management e tutto ciò che può servire a un'efficiente e moderna realtà che opera nel settore del fitness e del benessere. E distribuita tramite abbonamento postale a fitness club, centri fisioterapici e polisportivi, operatori di settore, luxury hotel, golf club, centri benessere, studi di architettura. Da oltre 25 anni la Scuola di Professione Fitness con i suoi corsi, master e stage ha contribuito alla formazione e all’aggiornamento di migliaia di operatori del settore, mettendo a loro disposizione un corpo docente selezionato e altamente qualificato. Rilascia diplomi e attestati di partecipazione accredidati dall’USACLI, ente di promozione spportiva riconosciuto dal CONI.
Gestione dati digitali Lidia Di Giovanni ldigiovanni@professionefitness.com - int. 216 Amministrazione Luciana Iritano liritano@professionefitness.com - int. 219 La Scuola di Professione Fitness Francesco Capobianco fcapobianco@professionefitness.com - int. 217
SOMMARIO sommario
alimentazione 6 - ALIMENTAZIONE medicina del futuro
salute e benessere 4 - ARTRITE REUMATOIDE primo ra pporto sociale
rehab 10 - ROTTURA del LCA
sport of mouth 18 - IL NUOTO in fermento
allenamento 13 - AL LAVORO TUTTO L’ANNO preparazione a tletica dello scia tore aggiornamento 20 - NEWS community fitness 22 - LA PALESTRA INTEGRATA a misura di disa bile costume e società 26 - FITNESS BARNUM SHOW marketing e management 32 - FRONT OFFICE l’importanza del lingua ggio
community business 30 - FACEBOOK conta gia ti dalla mania
aggiornamento 35 - FIERE E CONVEGNI 3
salute e benessere a cura della redazione
Primo rapporto sociale
Artrite reumatoide
'Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR), la Società Italiana di Reumatologia (SIR) e la fondazione Censis, hanno recentemente presentato il Primo rapporto sociale sull’artrite reumatoide, un’indagine nazionale (svolta su un campione di 646 pazienti), con lo scopo di analizzare la condizione delle persone affette da questa malattia, il carico assistenziale e l'impatto economico e sociale, in modo da valutare, at-
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traverso le indicazioni dei diretti interessati, le possibili aree di miglioramento. Dal punto di vista anagrafico, i dati emersi confermano che le donne sono maggiormente colpite dalla malattia, rappresentando il 72,6% del campione; per quanto riguarda l’età, i pazienti intervistati tendono a concentrarsi nella fascia compresa tra i 45 e i 64 anni (38,5%), mentre il 9,4% ha meno di 45 anni, il 30,7% ha tra i 65 e i 74 anni, e gli over75 sono il 21,4% del campione.
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IL PESO DELLA MALATTIA La natura progressiva e invalidante dell'Artrite Reumatoide impatta in maniera significativa sulla qualità della vita di coloro che ne sono affetti e configura una serie di modificazioni che spesso finiscono per pesare anche sulla percezione di sé e delle proprie possibilità di realizzazione. Infatti, solo l'8,5% del campione definisce completamente soddisfacente il proprio modo di vivere al momento dell’intervista; la maggioranza dei pazienti intervistati considera il proprio modo di vivere abbastanza soddisfacente (il 55,3%), mentre non troppo soddisfacente è il 36,2%: più di un paziente su tre. Dal punto di vista lavorativo, il 22,7% del campione segnala una modificazione seria della propria attività lavorativa a causa della patologia, con conseguenze di differenti entità. È consistente il numero dei lavoratori che ha segnalato episodi di ripetuta assenza dal lavoro a causa di problemi legati alla malattia: se si prendono in considerazione le fasce d'età attive, il dato risulta pari al 35,0% degli under 44, mentre è pari al 43,6% dei 4465enni. Tra i principali esiti a lungo termine della patologia vi è la totale inabilità al lavoro, soprattutto per le persone impiegate nelle mansioni fisicamente più impegnative e che rappresentano, spesso, le fasce di cittadini più deboli. Anche l'impatto della malattia sulla sfera psicologica emerge in modo assolutamente evidente: l'83,7% dei pazienti è preoccupato dall'evoluzione della malattia e dal rischio di invalidità, e il 68,7% si sente normale fino a quando non sopraggiunge una fase acuta. Più della metà dei pazienti, il 50,8% (in particolare donne) vive periodi di depressione; poco meno di un paziente su tre (il 28,2%) sente di essere un peso per gli altri, soprattutto i pazienti più anziani (il 44,7% dei pazienti con più di 75 anni), mentre il 25% circa prova vergogna per i segni che la malattia lascia sul pro-
prio corpo. Bisogna ricordare che l’AR incide profondamente anche nella vita di tutti i giorni, costringendo i malati a sperimentare, nella loro quotidianità, una quantità significante di limitazioni: un'azione semplice, ma per molti aspetti indispensabile, come girare una chiave nella serratura o aprire un vasetto risultano estremamente difficoltose per più della metà dei pazienti intervistati (il 59,0%). IL COSTO DELLA MALATTIA Per determinare il costo sociale dell’AR, nello studio si è deciso di non tener conto dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma di concentrare l'attenzione su due tipologie di costi: - i costi diretti sostenuti dal paziente per la cura dell'artrite reumatoide (farmaci, ricoveri, visite, trasporti) e per l'assistenza a pagamento di cui ha beneficiato; - i costi indiretti, relativi cioè al tempo sottratto a un'attività lavorativa sia per coloro che sono affetti da AR che per i familiari che lo assistono gratuitamente. La valorizzazione di questa assistenza informale è avvenuta attraverso la stima dei costi che sarebbe stato necessario sostenere nel caso di impiego di personale retribuito. Nel complesso, il Costo Medio Annuo per Paziente (CMAP), comprensivo sia dei costi diretti che indiretti (a esclusione dei costi sostenuti dal SSN), è risultato pari a poco più di 11.000 euro. Alla quantificazione di questo costo medio annuo concorrono in particolare i costi indiretti, che pesano per poco meno del 90%. I costi diretti medi annui (12,4% del totale) risultano essere invece pari a quasi 1.400 euro, a cui contribuiscono per circa 630 euro gli esborsi per l'assistenza privata e per 576 euro le spese sostenute per l'acquisto di farmaci. OLTRE AI FARMACI È ormai opinione comune che un programma di attività fisica mirato rappresenti una componente
importante della strategia terapeutica. Ma perché questo abbia successo, è necessario informare con chiarezza il paziente rispetto a tipologia, intensità e frequenza degli esercizi da eseguire. Essendo inoltre una patologia dolorosa, caratterizzata da fasi acute particolarmente invalidanti, è necessario incoraggiare il paziente e sostenerne la motivazione per evitare che l’attività fisica possa essere associata agli stimoli dolorosi e acquisire, di conseguenza, una valenza negativa. Proponiamo di seguito alcuni suggerimenti, studiati in base alla classificazione standard della malattia. Classe 1: completa abilità e capacità di eseguire tutti i lavori abituali. Classe 2: abilità adeguata per attività normale, nonostante handicap parziale, fatica, difficoltà e ridotta mobilità a una o più articolazioni. Classe 3: abilità limitata o annullata per le normali occupazioni o rispetto all’autosufficienza. Classe 4: invalidità ampia o totale. Il paziente è costretto a letto o su sedia a rotelle; scarsa autosufficienza. Fitness per soggetti affetti da AR classe 1 e classe 2. Ogni seduta può durare in totale dai 45 ai 90 minuti. Una parte è dedicata all’allenamento cardiovascolare, lavorando a una FC<7580% di quella massimale teorica (valutata tramite test). Si possono utilizzare i normali attrezzi da cardiofitness, escludendo il vogatore e privilegiando bike o walking su nastro trasportatore. Esercizi isotonici possono essere svolti al 40-50% del carico massimale, 10/15 ripetizioni per esercizio, meglio con modalità di circuit training; i protocolli personalizzati devono escludere movimenti con le articolazioni colpite. Completano il programma esercizi di stretching, mobilità articolare e ginnastica respiratoria. Programmazione: - anamnesi generale e sportiva; - valutazione globale ed esame obiettivo motorio; - valutazione funzionale;
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- scelta e verifica dei parametri dell’allenamento; - verifica tramite valutazione funzionale ogni 4/6 settimane; - raccolta dati; - riassetto e programmazione del training.
alimentazione alimentazione
L’alimentazione medicina del futuro
Implicazioni di valore e riflessi organico-metabolici di Corrado Ceschinelli wellness@corradoceschinelli.com
li aspetti che interagiscono e contribuiscono allo stato di massima funzionalità dell’organismo, che equivale alle migliori condizioni di salute, sono molteplici e con implicazioni molto diverse fra loro. Conoscere questi meccanismi, i loro principi e le loro proprietà, ci consente di avere informazioni con le quali possiamo correggere abitudini e adottare provvedimenti che, se più rispettosi della nostra natura biologica, sono la vera strategia di prevenzione e il presupposto per un’esistenza nelle migliori condizioni possibili. Proviamo a elencare sinteticamente le ragioni dei principali squilibri sistemici e cellulari, ovvero le ragioni delle maggiori disfunzioni e della maggior parte del-
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le patologie,per poi riservarci un successivo approfondimento: - eccesso calorico complessivo; - cattiva distribuzione dei pasti, della loro composizione sia qualitativa che quantitativa; - esagerato consumo di cibi a elevato tenore di zuccheri, con successivo squilibrio ormonale post prandiale e conseguente aumento di peso, dei lipidi ematici, del rischio diabete, di ipertensione; - esagerato consumo di grassi saturi, con incidenza sui livelli ematici del colesterolo; il sempre più frequente consumo di prodotti confezionati con grassi parzialmente idrogenati o Trans provoca, alla lunga, un’alterazione delle membrane cellulari e una maggiore incidenza di cancro e malattie cardiocircolatorie;
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- ridotta assunzione di fibra solubile e insolubile, vitamine e minerali (causa la raffinazione degli alimenti e un sempre minore consumo di frutta e verdura); - sbilanciamento fra i grassi i essenziali Omega 6 e Omega 3 a favore dei primi; un rapporto delicato e critico, fondamentale per la regolazione delle principali funzioni biologiche e del livello di infiammazione; - aumentata “ossidazione” da radicali liberi, che provocano danni cellulari e strutturali; maggiore esposizione a fronte di una ridotta attività anti-ossidante (meno vitamine e minerali implicati nelle difese); - aumentata acidosi metabolica dovuta a un’alimentazione prevalentemente acida; - aumentata tossicità degli alimen-
alimentazione alimentazione ti, per l’utilizzo di sostanze che ne modificano la loro natura (nella coltivazione, nell’allevamento, nella lavorazione, per la conservazione ecc.); - aumentata tossicità ambientale; - tossicità da intolleranze dovuta alla nostra specificità individuale che tollera meglio alcuni alimenti e reagisce negativamente verso altri innescando e favorendo una moltitudine di squilibri, disturbi e patologie; - abbattimento significativo delle difese immunitarie per cause multifattoriali (somma dei molti deficit descritti + stress), con conseguente maggiore accelerazione dei fenomeni degenerativi. Gli aspetti fisiologici di cui stiamo soffrendo, come abbiamo visto, sono molteplici e complessi e tutti sono, principalmente e fondamentalmente, la conseguenza di errori alimentari: per la semplice ragione che da lì possono - o no - venire le sostanze di cui abbiamo necessità (frequenza, giuste proporzioni, sostanze essenziali, ecc.), oppure possiamo inconsapevolmente assumere sostanze che, per eccesso o tossicità, disturbano equilibri, strutture e meccanismi spontanei. IMPARARE A MANGIARE L’Educazione Alimentare quindi assume un importanza fondamentale per la prevenzione e la conservazione dello stato di salute. Questo aspetto, alla luce di un evidenza scientifica che ne legittima e ne spiega sempre più il ruolo, può finalmente diventare la nuova “medicina” del futuro e il nuo-
vo “buon senso”. Per spiegare molti problemi con i quali oggi ci troviamo a fare i conti è necessario partire da una prima e fondamentale considerazione: l’uomo ha una costituzione biologica definita da anni e anni di evoluzione e di adattamento e fortemente caratterizzata dalle cose di cui si cibava. Per semplificare, è un po’ come dire che siamo gli stessi di 1 milione di anni fa, nel senso che le modalità di funzionamento e di regolazione hanno ancora, più o meno e per la maggior parte della popolazione, quella stessa memoria e quella stessa suscettibilità. Con “omeostasi” si definisce il mantenimento di uno stato ottimale di funzionalità, che noi chiamiamo comunemente “salute” e che equivale alle migliori capacità di regolazione. Se “il cibo” è un aspetto che ha contrassegnato e condizionato la nostra natura, significa che è tuttora un fattore critico e determinante: può favorire e agevolare l’equilibrio e quindi il benessere; può contrastare e disturbare l’omeostasi e quindi provocare squilibrio e malattia. Il mangiare “troppo e male” è causa di scompenso e deterioramento; i danni sono poi ampli-
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ficati da uno stile di vita più sedentario e più stressante e da una generale alterazione/contaminazione degli alimenti e dell’ambiente in cui viviamo. La ragione del “troppo” sta nel fatto che la quantità di cibo “sopportabile”, necessario cioè a soddisfare tutti i bisogni, è in ogni caso limitata e che il surplus già di per sé produce una serie di conseguenze deleterie. La ragione del “male” sta invece nel fatto che non sono adeguatamente fornite le sostanze indispensabili a sostenere tutti i processi e tutte le funzioni; o che ne sono fornite troppe di mal tollerate, o addirittura tossiche per l’organismo. Gli eccessi, le sproporzioni e le alterazioni urtano così la capacità di autoregolazione spontanea, provocano superlavoro, sono immagazzinati sottoforma di grasso, costringono a reazioni anomale e forzate…. dopo anni di errori ripetuti e sulla base di una soggettiva sensibilità ed ereditarietà sono causa e presupposto di una infinità di disturbi e di patologie: dai problemi estetici al soprappeso all’obesità, dal diabete all’ipertensione alle cardiopatie, dalle infiammazioni alle allergie, dalle malattie autoimmuni al cancro alle malattie degenerative del sistema nervoso ecc. Il grido di allarme viene dall’aumento esponenziale di queste patologie e dall’abbassamento dell’età del loro manifestarsi, un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto proporzioni preoccupanti. Limitarsi a soddisfare il senso della fame
alimentazione alimentazione con abitudini e preferenze legate alle proprie convinzioni e ai propri gusti, senza nessuna regola e senza nessuna vera garanzia sulla produzione degli alimenti, implica spesso - molto spesso - la possibilità e il pericolo di inibire le proprie potenzialità e difese e quindi di ammalarsi. È paradossale che ci si accontenti di allungare la vita media (con l’ausilio di farmaci, naturalmente) piuttosto che preoccuparsi della sua qualità! Questa mentalità è favorita da un sistema sanitario ancora troppo concentrato sulla diagnosi e sulla cura piuttosto che sulla promozione di uno stile di vita sano e naturale. Per cambiare le sorti di questo stato di cose sono fondamentali tre momenti: 1 - momento culturale, riguarda l’interesse e la curiosità che dovremmo avere una volta capita e riconosciuta l’importanza di una questione così centrale per la salute e per il benessere; 2 - momento didattico, ovvero la necessità di capire i meccanismi e le leggi biologiche generali, di indagare le proprie caratteristiche personali, di conoscere le proprietà degli alimenti per poterli utilizzare per soddisfare tutte le necessità; 3 - applicazione della consapevolezza e della competenza, è il momento di costruire concretamente delle nuove abitudini, un nuovo modo di mangiare, ispirato il più possibile da questa nuova cultura. Una cucina fatta di menù all’insegna del piacere e del gusto con scelte e strategie intelligenti, guidate da sani principi nutrizionali. Dico “il più possibile” per lasciare spazio anche a qualche “piacere trasgressivo”, che è cosa ben diversa dal vivere quotidianamente e ripetutamente nell’eccesso e nella sproporzione. La stessa fame, troppo spesso condizionata da spirali perverse per scelte sbagliate o da stati d’animo e condizioni psicologiche, con una giusta frequenza dei pasti, con una corretta composizione, e soprattutto una maggiore comprensione del problema, ritorna più facilmente alla sua dimensio-
ne fisiologica. Doversi “accontentare” di meno calorie (non necessariamente questo corrisponde a minori quantità di cibo, dipende ovviamente dal carico calorico delle scelte che facciamo) non è una limitazione della libertà; al contrario, è una conquista di consapevolezza e di coerenza, oltre a essere conveniente per la propria energia vitale e per il proprio stato di salute. In conclusione: un’alimentazione a basso impatto calorico, bilanciata e più naturale, con una corretta frequenza dei pasti, che risponda alle necessità dei nostri bisogni/consumi, ricca di alimenti antiossidanti e antiacidi, come verdura e frutta, è la migliore garanzia di funzionalità sistemica e la migliore medicina preventiva che possiamo adottare per difendere la nostra condizione di salute e di benessere generale.
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C o r r a d o C e s c hi n e lli Laureato in Sociologia all’Università degli Studi di Trento, ha una formazione in Naturopatia a indirizzo Olistico conseguita presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica. Qualificato come “specialista del benessere”, preparatore atletico ed esperto in comportamenti alimentari, è da sempre impegnato per un approccio sano, equilibrato, soprattutto educativo, alle pratiche che contribuiscono a migliorare lo stato di salute e di benessere generale. Da anni svolge attività di docenza e scrive per le più autorevoli riviste del settore.
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Rehab
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CASI CLINICI IN PALESTRA - LA SERIE
In ognuno dei 5 volumi si inquadrano le principali patologie dell’apparato locomotore. Per ognuna di esse sono descritti anamnesi ed esame obiettivo motorio, sono individuati i traguardi0 da raggiungere, sono tracciate le linee guida del protocollo di lavoro attraverso gli esercizi consigliati e quelli da evitare. Autori Vari Alea Edizioni - pag. 128 Ogni volume Euro 21 Offerta: tutta la seria (5 volumi) a 84 Euro
E ERI A S) A L I TA TUTVOLUM (5 EURO MAL DI SCHIENA 84 Il volume affronta il tema del mal di schiena in modo
MASSAGGIO SPORTIVO Il testo propone tecniche manuali per il trattamento efficace della micro-traumatologia dei tessuti molli nello sportivo. I capitoli a carattere puramente pratico descrivono la conformazione dei tessuti connettivi, le interazioni tra il danno tessutale, l’infiammazione e gli eventi riparativi. Roberto Dagani Alea Edizioni 2002 pag. 128 Euro 21
davvero esaustivo. Nella prima sezione guida il lettore al corretto utilizzo della colonna nella vita quotidiana e nella pratica sportiva. La seconda parte raccoglie invece approfondimenti sulle patologie e sui meccanismi del dolore lombare. Claudio Corno Alea Edizioni 2001 pag. 256 Euro 26
TRATTAMENO MIOFASCIALE PER LO SPORTIVO
IL DOLORE CERVICALE Il manuale offre un’ampia panoramica delle patologie più comuni nell’individuo adulto: la cervicalgia. Il volume è diviso in tre parti: la prima, dedicata all’anatomia, alla fisiologia articolare e alla biomeccanica del tratto cervicale. La seconda, dedicata alle sindromi dolorose più comuni. Infine la terza parte che comprende alcune schede pratiche di utilizzo in palestra contenenti gli esercizi più idonei in relazione alla sintomatologia dolorosa. Claudio Corno Alea Edizioni 2003 pag. 128 Euro 21
Il manuale espone in maniera chiara ed esaustiva le tecniche manuali per il detensionamento miofasciale a indirizzo sportivo. L’ampia documentazione iconografica chiarisce ogni dettaglio di posizionamento e intensità del massaggio. Roberto Dagani Alea Edizioni 2005 pag. 128 Euro 21
FITNESS TERAPIA - 2 VOLUMI
COMPOSIZIONE CORPOREA
Il movimento è un farmaco naturale contro molte patologie cronico-degenerative. Partendo da questa convinzione i volumi propongono protocolli di lavoro per ipertensione, patologie respiratorie, cardiache infantili e della colonna, obesità (vol. 1) patologie coronariche e renali, artrite reumatoide, gravidanza, fibrosi cistica (vol. 2). Autori Vari Alea Edizioni 1999/2000 - pag. 144
A partire dalla definizione di sovrappeso e obesità il volume suggerisce al lettore metodiche rigorose e scientifiche per un’analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea, punto di partenza indispensabile per una corretta programmazione nutrizionale e dell’allenamento. Sergio Rocco
Alea Edizioni 2000 pag. 128 Euro 21
Ogni volume Euro 24 Offerta: i 2 volumi a 36 Euro
FISIOLOGIA APPLICATA AL FITNESS
CARDIOLOGIA E FITNESS
Il manuale affronta in maniera concisa ma esaustiva la fisiologia del corpo umano, con particolare riferimento all’influenza dell’esercizio fisico su organi e apparati. Il manuale è anche uno strumento didattico e di autovalutazione per il professionista del fitness e costituisce strumento fondamentale per la programmazione del training.
Partendo dai fondamenti della fisiologia cardiovascolare, l’autore accompagna il lettore dalla pratica clinica alla valutazione funzionale e psicosomatica del cardiopatico e alla periodizzazione dell’allenamento, spiegando con precisione gli effetti della terapia farmacologica sulla performance. Davide Girola
Davide Girola
Alea Edizioni pag. 248 Euro 31
Alea Edizioni 2003 pag. 160 Euro 23
Prevenzione
Prevenzione Salute
Salute 9
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Te l . 0 2 . 5 8 1 1 2 8 2 8 w w w. p ro f e s s i o n e f i t n e s s . c o m o rd i n i l i b r i @ p ro f e s s i o n e f i t n e s s . c o m
ROTTURA DEL
rehab
LCA di Rosario D’Onofrio donofrio.rosario@virgilio.it
l legamento crociato anteriore è una struttura legamentosa di circa 27 mm di lunghezza e 11 mm di larghezza; si distinguono due fasci (anteromediale e posterolaterale) che costituiscono il corpo del legamento. L’inserzione tibiale si trova tra i due corni anteriori del menisco interno ed esterno, il decorso intrarticolare è obliquo, dalla tibia si
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dirige verso l’alto per inserirsi più posteriormente possibile, sul condilo femorale esterno. Raggiunge la massima tensione in flessione (15-20°) associata a una rotazione interna. Questo risulta il meccanismo eziopatogenetico primario più classico per lesionare un LCA in maniera isolata (decelerazione improvvisa, ricaduta dopo un salto ecc.). 10
MECCANISMI TRAUMATICI Per semplificare si possono distinguere quattro meccanismi di distorsione di ginocchio. 1 - Valgorotazione esterna: il piede rimane fisso al suolo, atteggiato in rotazione esterna, il femore va in rotazione interna e la tibia extraruota. L’evento lesivo avviene in due tempi: quando il trauma ha un’entità minore, il primo compartimento a essere lesionato è il mediale, con un interessamento del legamento collaterale mediale e del legamento posteriore obliquo di Hughston. Se il meccanismo traumatico continua, l’evento lesivo arriva a causare la lesione del LCA. 2 - Varorotazione interna: Il piede è fisso al suolo atteggiato in intrarotazione, il femore va in extrarotazione, il ginocchio si atteggia in varismo e intrarotazione. La rotazione interna del ginocchio è la posizione di maggior stabilità: LCA e LCP sono avvitati tra loro e quindi il ginocchio ha la minor libertà anatomica; il primo legamento a cedere è il LCA. Se il meccanismo non esaurisce la sua forza, il secondo a interrompersi è il legamento capsulare antero-esterno e in alcuni casi si crea una lesione del menisco. 3 - Da iperestensione: il ginocchio va in iperestensione per la sua conformazione anatomica (per esempio durante la ricaduta da un salto a ginocchio esteso o un calcio a vuoto) e il tetto della gola intercondiloidea va a ghigliottinare il LCA, che si trova nella massima tensione. 4 - Rotture ricollegabili alla pratica dello sci. La traumatologia da sci è molto cambiata, da quando negli ultimi 15 - 20 anni si è passati dagli scarponi bassi a quelli alti: le fratture del terzo distale di gamba hanno
rehab lasciato il posto a un aumento delle lesioni del LCA. Possiamo distinguere le lesioni in due tipi: passiva, in cui l’atleta scivolando carica tutto il suo peso sulle code dello sci e lo scarpone, alto com’è, trascina la tibia in avanti, traslandola anteriormente rispetto al femore (cassetto anteriore); e attiva quando l’atleta, nel tentativo di rialzarsi dalla flessione massima del ginocchio, produce una brusca contrazione attiva del quadricipite che provoca una sublussazione dei piatti tibiali e quindi la lesione del LCA. DIAGNOSI MEDICA Si basa sull’anamnesi e l’esame obiettivo. L’atleta riferirà la percezione di qualcosa che si rompe, la sensazione di un crac, che il ginocchio “va fuori e poi torna a posto”, un cedimento quando si cerca di caricare l’arto infortunato. A breve distanza dal trauma distorsivo insorge un versamento, che a seconda dei casi può essere modesto o importante. La palpazione ricerca la sede del dolore sulla periferia del ginocchio (collaterale interno o esterno) e nei casi molto gravi si può apprezzare una soluzione di continuità nei legamenti periferici e il manifestarsi di un edema nella sede della lesione. Esiste poi una serie di manovre semeiologiche, la più comune delle quali è il Lachamn Test: a ginocchio flesso di 20 gradi si cerca di allontanare la tibia dal femore. Lo stop anatomico a questo allontanamento dei capi articolari è segno di un crociato anteriore integro; se invece il crociato anteriore è rotto vi è una traslazione anteriore della tibia rispetto al femore. I test del cassetto hanno importanza non solo per vedere la traslazione articolare della tibia rispetto al femore, ma anche
per valutare un’eventuale lesione meniscale nel corno posteriore. Vanno poi effettuati altri test di abduzione e adduzione, per verificare se sono associate lesioni dei legamenti periferici. Di grande aiuto sono gli strumenti lassitometrici che permettono di studiare i millimetri e il diverso gioco articolare tra ginocchio sano e ginocchio patologico; inoltre la diagnostica per immagini, in particolare Rx standard, TC e RM, permette oggi di studiare le associazioni con altre patologie. TRATTAMENTO È sostanzialmente chirurgico per gli atleti che praticano sport di contatto-contrasto o con una gestualità tecnico-
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atletica torsionale e di salto. Appena succede l’incidente sul campo la cosa migliore è applicare ghiaccio e un tutore che posizionerà il ginocchio nella sua completa estensione. Seguirà poi un’attenta valutazione clinica e strumentale, oltre che un’accurata anamnesi delle modalità del trauma; l’elaborazione del tutto permetterà di effettuare una diagnosi più precisa possibile, a cui seguirà un consequenziale progetto terapeutico. La sintomatologia acuta e dei casi cronici, cioè degli atleti che nonostante la rottura del LCA continuano a praticare lo sport, è caratterizzata da una serie di sintomi diversificati a seconda dell’en-
rehab tità della lesione (dolore, emartro, perdita del ROM ecc.). Durante l’intervento verranno ispezionati entrambi i menischi: spesso l’esterno presenta piccole lesioni che guariscono spontaneamente; l’interno nel tempo va incontro a inesorabili lesioni del corno posteriore, che non guariscono e diventano sempre più sintomatiche. La sutura meniscale oggi assume un ruolo importantissimo e ricordiamo che salvare i menischi significa cambiare totalmente la prognosi, specie in un giovane. RIEDUCAZIONE E RECUPERO L’età anagrafica, lo status anatomico del ginocchio e il livello di attività sportiva, il tipo di intervento chirurgico (tendine rotuleo, semitendinoso e gracile ecc.) e di fissazione (viti a interferenza, metalliche e riassorbibili, cambre, suture ecc.) condizioneranno nei tempi l’iter riabilitativo e il ritorno, più o meno rapido, alla piena attività agonistica. Il ritorno allo sport passa inesorabilmente attraverso un percorso riabilitativo, individualizzato, che salvaguardi il processo di guarigione biologica del neolegamento, abbinato a un’attività di ricondizionamento precoce. Una riabilitazione pre-operatoria è determinante per accelerare il percorso riabilitativo post-operatorio. Gli obiettivi da raggiungere prima dell’intervento chirurgico possono essere ricollegabili a risoluzione del dolore e del gonfiore, riacquisizione della completa funzionalità articolare, recupero del tono e del trofismo muscolare, elaborazione del protocollo riabilitativo in funzione del monitoraggio effettuato, illustrazione al paziente dell’intervento e dell’i-
ter riabilitativo che deve essere “full day”, ovvero coinvolgente per l’intero arco della giornata. Nella progettazione del percorso riabilitativo bisogna tener presente che nella modulazione dei carichi di lavoro non devono essere previste brusche impennate d’intensità. La rieducazione funzionale moderna deve avvicinarsi il più possibile all’ottimale teorico che non prevede nessun incremento verticale dei carichi di lavoro, in termini d’intensità. La personalizzazione della struttura riabili12
tativa deve tenere conto anche delle forze di traslazione femorotibiali dirette anteriormente, delle forze di compressione femorotibiali e femoro-rotulee. Quindi bisogna fare riferimento anche alla degenerazione delle superfici articolari e ai dati acquisiti prima, durante e alla fine del lavoro. Il monitoraggio strumentale (test lassitometrici, valutazione funzionale e della forza...) sarà la guida per elaborare un percorso riabilitativo scientificamente valido e individualizzato.
allenamento
Al lavoro tutto l’anno La preparazione atletica dello sciatore di Massimiliano Gollin massimiliano.gollin@unito.it
uando si parla di preparazione fisica in generale, o meglio ancora di come sviluppare un qualsiasi progetto di allenamento a lungo termine, è necessario adottare come riferimento di lavoro un “modello teorico di prestazione”. La costruzione di tale strumento operativo prende in considerazione le seguenti variabili fondamentali: il metabolismo di gara, i muscoli che intervengono nella prestazione e l’esperienza maturata in itinere. Nel
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nostro specifico, volendo esaminare lo sci alpino, possiamo definirlo come uno sport di destrezza, con un impegno prevalentemente muscolare degli arti inferiori, supportato da un metabolismo anaerobico alattacido e lattacido. A questo punto il problema più grande che dovrà affrontare l’allenatore sarà quello di non sbagliare esercitazioni, direzionando l’adattamento dell’atleta a un modello diverso da quello mirato. Per cui andrà sempre tenuto in considerazione che il modello sarà persona13
le, apparterrà a una disciplina specifica e dunque non trasferibile ad altre discipline, ma soprattutto si adatterà a quell’individuo in modo esclusivo. Va presa in considerazione l’età dei soggetti che determinerà la differenza nella scelta dei metodi, degli strumenti e dei tempi della programmazione. Due sono le tendenze più accreditate. 1 - nella formazione giovanile il principio della multilateralità degli stimoli motori condiziona l’allenamento: si devono far eseguire tanti esercizi diversificati
aspecifici e il modello non deve essere rigido e determinato. Questo modo di operare serve a incrementare le competenze motorie del futuro atleta, che come un computer nuovo necessita di molti programmi per elaborare risposte complesse. Ben vengano anche le esercitazioni tecniche mirate, ma in quantità tali da non specializzare precocemente il soggetto, ricordando che l’allenamento troppo monotematico crea danni a volte difficilmente recuperabili. 2 - Per l’atleta già formato l’obiettivo è la ricerca della massima specializzazione e il grande problema diventa fare tante esercitazioni diverse che mirino sempre allo stesso obiettivo, con incremento della performance. Si evidenzia come l’allenamento dell’atleta adulto si presti maggiormente a errori metodologici nella gestione delle esercitazioni. L’atleta sciatore si dovrebbe allenare in base a un modello di programmazione che evidenzi durante l’anno quattro diverse forme di esercitazioni, in riferimento alla suddivisione in quattro differenti periodi del ciclo annuale di allenamento. A ogni cambio di periodo sarà importante valutare gli atleti attraverso test di laboratorio e da campo, che certifichino la validità delle strategie di allenamento proposte e lo stato fisico dell’atleta e attraverso l’analisi di tali dati sarà possibile modificare in itinere i programmi di allenamento. PERIODO DI PREPARAZIONE FONDAMENTALE Se facciamo partire questo periodo nei mesi subito successivi a quelli in cui in via ipotetica l’atleta ha gareggiato, possiamo affermare che i mesi compresi tra maggio e agosto hanno come obiettivo la messa in atto delle strategie necessarie per la preparazione organico-
muscolare e coordinativa finalizzata a ottimizzare la prestazione. Bisogna operare per rendere equilibrato lo sviluppo muscolare e funzionale dell’individuo, recuperando eventuali carenze di flessibilità, forza ecc. Viene data priorità a un lavoro fisico con quantità importanti di allenamento, con i pesi e a corpo libero. Le esercitazioni svolte in questo periodo preliminare, sono di base e fondamentali per la futura estrinsecazione della competizione, pur non riproponendo i gesti motori specifici della gara, ma creandone i presupposti. Uno tra gli errori più comuni di questo periodo è quello di investire molte energie nell’allenamento della resistenza cardiovascolare generale di lunga durata (per esempio due o tre ore di ciclismo), qualità poco utile allo sci alpino, essendo prerogativa degli sport di endurance (maratona, ciclismo di fondo...). Il suo utilizzo, in quantità limitate, non superiori all’ora di allenamento, andrebbe circoscritto all’inizio del ciclo di pre14
parazione fisica, come base per un cuore efficiente e una rete capillare capace di smaltire velocemente i cataboliti dovuti ad allenamenti intensi, in modo da abbreviare i tempi di recupero. Dal punto di vista muscolare, l’allenamento deve mirare alla forza resistente nel mese di maggio e giugno e alla forza sub massimale a media intensità, con carichi compresi tra il 65 e il 100% del massimale, nei mesi di luglio e agosto, con esecuzioni concentriche veloci ed esecuzioni eccentriche controllate, al fine di evitare gesti tecnici errati. L’obiettivo di questo periodo sarà lo sviluppo della maggior forza possibile estrinsecata alla massima velocità, per ottenere un incremento dell’espressione di potenza istantanea, cioè la capacità di esprimere il massimo lavoro nell’unità di tempo. Tale miglioramento favorisce la capacità di reclutamento neuromuscolare dello sciatore, dandogli la possibilità di reagire prontamente a situazioni di gara
non previste, rendendo le numerose contrazioni e decontrazioni muscolari durante le discese estremamente più immediate. L’errore più frequente riguarda l’utilizzo di un’esecuzione lenta durante le esercitazioni con i sovraccarichi. Tali ritmi abituano l’atleta a resistere a un carico, aumentando la sua forza, ma trasformandolo in una sorta di motore diesel (chi si allena lento diventa lento!), allontanandolo dal modello di prestazione, che invece deve essere veloce e a riposta subitanea. I metodi di allenamento più utilizzati per la preparazione fisica dello sciatore prevedono esercizi a corpo libero e altri con l’ausilio di sovraccarichi. ESERCIZI A CORPO LIBERO - Corse con variazioni di ritmo da basse a medie intensità (fartlek) di durata non superiore ai 5 km (30-35 minuti); - esercizi di pre-atletismo a carico naturale; - pre-acrobatica per l’incremento della destrezza; - flessibilità muscolare attraverso esercizi di stretching; - ripetute sui 100-200 metri; - salto di ostacoli a differente altezza; - andature rettilinee, laterali e diagonali; - potenziamento della propriocezione articolare attraverso l’utilizzo di tavole basculanti o pavimentazioni gommate. ESERCIZI CON I SOVRACCARICHI - Metodi a sforzi ripetuti di media bassa intensità con carichi dal 65 al 75% del massimale; - metodi a sforzi ripetuti di alta intensità con carichi dall’80 al 100% del massimale; - metodi piramidali ascendenti e discendenti dal 65 al 100% del massimale.
tivo quello di trasformare le qualità condizionali e coordinative acquisite precedentemente nella prestazione di gara, che rappresenterà la verifica del lavoro svolto. Gli esercizi assumono una grande correlazione con la prestazione, diminuendo in quantità e aumentando in intensità. Le esercitazioni sciistiche sul campo aumentano e l’allenamento si modifica avvicinandosi sempre di più al metabolismo della prestazione, cercando il più possibile di simulare le condizioni di gara. ESERCIZI A CORPO LIBERO - Pre-atletismo a carico naturale; - flessibilità; - sprint di breve durata sui 10/30m. - serie di balzi a carico naturale per la durata di 30-40 secondi; - ripetute in pianura sui 400m; - ripetute in salita sui 200m. ESERCIZI CON I SOVRACCARICHI - Metodi a sforzi ripetuti di me-
PERIODO DI PREPARAZIONE SPECIFICO I mesi di settembre, ottobre e novembre hanno come obiet15
dia bassa intensità con carichi dal 65 al 75% del massimale; - metodi a contrasto di carico per lo sviluppo della forza veloce e resistente con carichi dal 95 al 55% del massimale; - metodi piramidali ascendenti dall’85% al 100% del massimale. Gli errori più comuni in questa fase riguardano l’abbondante incremento di esercitazioni, che danno al carico un orientamento quantitativo e l’utilizzo di esecuzioni lente nell’allenamento con i sovraccarichi, che generano un depauperamento degli adattamenti delle unità motorie (sincronia) e sviluppano un’asincronia delle stesse, caratteristica, degli sport di resistenza. PERIODO COMPETITIVO Questo periodo, compreso tra dicembre e aprile, rappresenta la fase di massima performance: l’allenamento è rivolto
quasi esclusivamente alle specifiche di gara e al mantenimento delle qualità acquisite nei periodi precedenti. Purtroppo vi sono spesso problemi di organizzazione per le numerose trasferte nei luoghi di gara e la mancanza in queste sedi di attrezzature adattabili alle differenti esigenze degli atleti (a questo fine gli elastici rimangono l’attrezzatura più facilmente trasportabile e utilizzabile con gruppi di soggetti eterogenei). La soluzione migliore all’esigenza dei richiami (di forza, di potenza, di forza resistente…) sembrerebbe quella di inserire una seduta di allenamento alla settimana, al massimo ogni due, partendo dal presupposto che dopo un mese di mancata stimolazione di un determinato metabolismo pare venga perso circa il 50% degli adattamenti. L’investimento maggiore dovrebbe essere rivolto nei confronti della potenza e della forza massima, considerato che alcuni studiosi della materia, hanno osservato che il gesto dello sciare sembrerebbe comunque migliorare la resistenza lattacida. I carichi di allenamento e la quantità delle esercitazioni andranno attentamente valutati in funzione del particolare periodo di allenamento, del numero delle competizioni e delle sensazioni dell’atleta. L’abbandono totale dei richiami di forza sarà un errore metodologico che provocherà un inevitabile e progressivo scadimento della performance soprattutto a fine stagione, con una diminuzione di rendimento tecnico in gara. Da sottolineare come attualmente nello sci alpino la preparazione fisica trovi giustificazione come prevenzione organicomuscolare (cuore e muscoli forti) e come premessa per un minore calo di rendimento tecnico nella stagione agonistica e nella singola gara.
PERIODO DI TRANSIZIONE In quest’ultima fase, solitamente di durata non superiore a un mese, l’obiettivo è far recuperare l’organismo dal punto di vista muscolo-articolare e psichico. Si evidenziano due modalità operative per affrontare questo periodo: 1 - non seguire nessun programma di allenamento codificato, ma cercare di effettuare esercitazioni diverse da quelle normalmente attuate, con possibile utilizzo di contenuti sportivi più attraenti; 2 - diminuire notevolmente la quantità e l’intensità del carico di allenamento, utilizzando esercitazioni a carattere fondamentale per la disciplina in questione. Gli errori più gravi riscontrati in questo periodo riguardano il mantenimento di un allenamento intenso, per paura di perdere i risultati ottenuti precedentemente, incorrendo in danni muscolari o articolari gravi o nell’overtraining; oppure, l’abbandono completo dell’attività fisica, con un inevitabile calo di performance che richiederà un periodo di riadattamento progressivo difficilmente attuabile in tempi brevi.
PERIODO DI SCARICO Alla fine di un ciclo di allenamento che ha mirato allo sviluppo di una determinata qualità, solitamente della durata compresa tra 16
2 e 6 settimane, con carichi fisici di allenamento importanti, sarà necessario proporre da 7 a 15 giorni di scarico attivo, per permettere all’atleta di compensare le fatiche accumulate. Le modalità più utilizzate sono: - priorità di allenamento del metabolismo aerobico a bassa intensità; - diminuzione della durata delle sedute di allenamento; - soppressione di una o più sedute di allenamento; - dimezzamento delle serie di lavoro; - diminuzione dell’intensità del carico; - utilizzo di particolari tecniche di recupero come l’idroterapia, il massaggio, il mental training ecc.
MASSIMILIANO GOLLIN Laureato in Scienze e Tecniche dell’allenamento Sportivo, docente presso l’Università in Scienze Motorie dell’Università di Torino in Metodologia della Prestazione, allenatore di IV Livello CONI. È esperto in Metodologia dell’allenamento e svolge attività di consulente per la preparazione fisica nel Ri-atletismo e Fitness,Triathlon, Sollevamento Pesi, Sci, Ciclismo, Maratona, Scherma.
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sport of mouth
c o n l i n k d i a p p ro f o n d i m en t o
di Silvia Brioschi sbrioschi@professionefitness.com
ià molto criticati per tutto il 2008, (durante i giochi olimpici sono stati abbattuti più di venti record del mondo), i costumi integrali al polireutano sono stati oggetto di dubbi e contestazioni anche durante i mondiali in vasca corta disputatisi lo scorso dicembre a Rijeka. In questa occasione, le maggiori Federazione Europee, in un totale di 15, si sono riunite sotto un’unica voce e hanno chiesto alla Fina (Federazione Mondiale del Nuoto) un chiarimento e nuove regolamentazioni sull’utilizzo dei costumi ipertecnologici grazie ai quali sono stati ottenuti importanti miglioramenti di performance. Il tessuto con cui sono confezionati i moderni costumi pare favorire l’idrodinamicità del corpo dell’atleta sia in fase di scivolamento post partenza che nella fase di virata, azioni che occupano più del 30% della durata di una gara. Il 20 febbraio a Losanna i rappresentanti della Fina si incontreranno con i costruttori alla ricerca di un compromesso che riporti gli atleti a essere i veri e unici protagonisti in piscina. Dalla introduzione di questi costumi, avvenuta più o meno un anno fa, sono stati frantumati più di cento record mondiali: 55 in vasca normale e 47 sui 25 metri. Nel frattempo la nostra federazione ha vietato l’uso del costume integrale di ultima generazione nella categorie giovanili. Nel comunicato emanato dalla stessa federazione si legge che la Fin (Federazione Italiana Nuoto) “ritiene non condivisibile ed altamente diseducativo che atleti in via di formazione, in particolare quelli appartenenti alle fasce di età inquadrate nelle categorie giovanili, possano essere indotti a pensare che per costruire la propria carrie-
G
in fermento
Il nuoto
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sport of mouth ra sia sufficiente ricorrere ai vantaggi offerti dalla tecnologia, anziché impegnarsi quotidianamente negli allenamenti per acquisire la tecnica migliore e la condizione psicofisica ottimale”. Stessa posizione è stata assunta anche dalla federazione australiana, mentre la Usa swimminig (la federazione statunitense) lancia l’allarme del “doping tecnologico” e richiede l’introduzione di nuove normative, proponendo un costume che copra al massimo fino a sopra il ginocchio e che lasci libere spalle e schiena, oltre al divieto di indossare due costumi sovrapposti (tecnica utilizzata da molti campioni per ottenere un’idrodinamicità ancora migliore). La Fina promette di tirare una riga, noi attendiamo fiduciosi.
ROMA PROTAGONISTA Sarebbe molto bello ritrovarsi ai campionati del mondo di Roma che si disputeranno dal 18 luglio al 2 agosto, con regole chiare e precise, con tempi da record sul cronometro, ma senza l’ombra delle magie dei costumi integrali. La macchina organizzativa dei 13th FINA World Championships Roma 2009 è in movimento da tre anni, esattamente dal 2005 quando la Fina ha preferito la capitale italiana a altre 4 città: Atene, Mosca, Dubai, Yokohama. Per questa importante manifestazione sono stati ristrutturati impianti natatori preesistenti e create nuove strutture, fra cui il progetto più ambizioso è la costruzione della Città dello Sport Tor Vergata, composta da uno stadio per il nuoto (con vasche coperte e scoperte) e un palasport per basket e volley con una capienza di 15000 persone (nel 2010 si svolgeranno a Roma i mondiali di pallavolo). Anche la mascotte ha già preso il suo posto: si chiama “Diva”, la ranocchia con occhialini e cuffia da nuotatrice, scelta tra le oltre 7000 proposte arrivate da 300 scuole romane.
Filippo Magnini, testimonial Speedo
19 Progetto della Città dello Sport Tor Vergata
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS IL CROMO NELLA DIETA Il cromo è un oligoelemento essenziale che si trova ovunque in natura: nell’aria, nell’acqua, nel suolo e anche negli alimenti, anche se, come per altri oligominerali, la sua quantità nel cibo è ridotta e dipende dall’esposizione al cromo nell’ambiente e alla successiva lavorazione. Poiché il cromo potenzia la funzione dell’insulina e influenza il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi (in particolare grazie a un complesso organico in esso contenuto, denominato “Fattore di tolleranza al glucosio” o “GTF”), è stato proposto come additivo per perdere peso e per migliorare il controllo degli zuccheri nel sangue nelle persone diabetiche. I meccanismi di azione non sono ancora del tutto chiari e ancora pochi sono gli studi che hanno cercato di testarne l’efficacia, sia per il controllo della glicemia che per la perdita di peso: i risultati finora ottenuti sono scarsi e ancora nessuno è riuscito a confermare l’efficacia di un’integrazione alimentare a base di cromo. Le linee guida consigliate dalla EU suggeriscono un consumo giornaliero di circa 40 µg Cr3+ al giorno, quando nella dieta di un europeo adulto ne sono contenuti in media tra i 60 µg e i 160 µg. In generale, sono buone fonti di cromo la carne, i crostacei, il pesce, le uova, i cereali integrali, la frutta secca e alcuni frutti e vegetali. Consumare una dieta varia e bilanciata risulta essere, ancora una volta, la miglior soluzione per fornire l’organismo della quantità adeguata alle nostre necessità. http://www.eufic.org/article/it/artid/Il-cromo-nella-dieta/
FITNESS FOREVER Finalmente fissato il giorno d'uscita di "Personal Train", il disco d'esordio dei Fitness Forever, così definiti da Pippola Music che li lancerà sul mercato italiano il 13 marzo: “I Fitness Forever sono lo spettacolo più cool del 2009. Canzoni pop indimenticabili, da falò, che si sposano con arrangiamenti colti in stile Trovajoli, Piccioni, Bacharach. Cori a profusione e l’ironia tipica di chi sa quando è il periodo giusto per andare in vacanza…”. Il sito ufficiale al momento non è disponibile, ma già il nome dice tutto sui loro hobby. Molto cliccata invece la loro pagina http://www.myspace.com/fitnesswithyou, sulla quale vi invitiamo ad ascoltare il brano “Mondo Fitness”.
ASCOLTA IL BRANO
TERMOMETRI AL MERCURIO, ADDIO! A partire dal prossimo 3 aprile entra in vigore il decreto ministeriale del 30 luglio 2008, emanato in attuazione di una Direttiva CE, che vieta la produzione di termometri al mercurio, per evitare danni all’ambiente e alla salute dell’uomo. È ormai accertato infatti che si tratta di un elemento tossico: il mercurio elementare (quello utilizzato nei termometri) è un metallo liquido in grado di evaporare e, quindi, una volta inalato, di penetrare nell’organismo. In realtà per l’uomo la maggior fonte di intossicazione è quella alimentare, rappresentata per lo più dal consumo di pesci e crostacei. Infatti il mercurio è uno degli inquinanti più pericolosi per l’ambiente, perché tende ad accumularsi negli organismi e lungo la catena alimentare, rendendone pressoché impossibile il controllo e la dispersione. Per questo, attenzione! Il decreto riguarda la produzione di nuovi termometri, e non l’utilizzo di quelli già in nostro possesso, anche perché lo smaltimento di mercurio dovrebbe essere fatto attraverso ditte specializzate per la gestione di rifiuti tossici. Nel caso del termometro, le farmacie dovrebbero disporre, oltre al cassonetto per la raccolta dei medicinali scaduti, anche di una vaschetta per la raccolta dei termometri e dei loro resti: ma chi ne ha mai visto uno?
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NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS CAMPIONATI EUROPEI INDOOR DI ATLETICA
INUTILI SUPPLEMENTI
Si svolgerà dal 6 all'8 marzo prossimi la trentesima edizione dei Campionati Europei Indoor di atletica, presso il Pala Oval Lingotto di Torino. L’impianto (26.500 metri quadrati di superficie) nato per le Olimpiadi del 2006 (in cui ha ospitato le gare di pattinaggio-velocità) è stato successivamente trasformato in uno spazio polifunzionale, capace di accogliere manifestazioni sportive e di contenuto fieristico. Nella configurazione per l’atletica leggera indoor, l’Oval ospiterà circa 6.600 spettatori, oltre a tutti gli spazi di servizio per pubblico, squadre e operatori dei media. All’appuntamento saranno presenti tutti i grandi campioni dell’atletica; la formazione azzurra sarà composta da 38 atleti (23 uomini e 15 donne). Nell'elenco dei convocati è assente il vice-campione del mondo di salto in lungo, Andrew Howe, che deve recuperare una lesione muscolare al bicipite femorale destro. http://www.torino2009.org/
Sull’ultimo numero degli Archives of Pediatric and Adolescent Medicine, è stato pubblicato uno studio condotto dalla pediatra Ulfat Shaikh dell'università della California a Davis, per indagare l’utilizzo di vitamine e integratori alimentari fra gli under 18 americani. La ricerca, durata 5 anni, ha coinvolto oltre 10 mila bimbi e adolescenti fra 2 e 17 anni e ha analizzato il consumo di supplementi vitaminici e minerali, anche in rapporto al regime alimentare adottato e alla quantità di esercizio fisico svolto. I risultati hanno rivelato un paradosso abbastanza sconcertante: i bambini e gli adolescenti più attivi, che seguivano una dieta più varia e bilanciata, e che quindi non necessitavano di supplementi, erano anche quelli che più spesso ne facevano uso (in una quota pari al 37%); mentre solo il 28% di coloro che erano sottopeso o avevano necessità di integrare la propria dieta utilizzavano vitamine e integratori alimentari. Se nei quadri di carenza appare come evidente giustificazione l’aspetto socio-economico, sono i quadri di eccesso che fanno riflettere, quando il sovradosaggio evidenzia una cultura dell’abbondanza e una sottocultura delle regole alimentari di base. (http://archpedi.ama-assn.org/current.dtl)
PAGAMENTO TRIBUTI Da qualche giorno, sul sito dell’agenzia delle Entrate, sono disponibili i modelli di dichiarazione con le rispettive istruzioni e il modello Unico Persone Fisiche. Tra le novità troviamo la possibilità di detrazione del 19% delle spese sostenute riconosciute ai genitori per il pagamento delle rette dell’asilo nido, la reintroduzione della sezione dedicata alla rivalutazione del valore dei terreni e le modifiche apportate dalla “manovra d’estate” alle plusvalenze di natura finanziaria. Il modello Unico 2009, in tutte le sue versioni, accoglie anche riforme sulla deducibilità delle spese di rappresentanza, con particolari regole per quelle sostenute dalle imprese di nuova costituzione. http://www.agenziaentrate.gov.it/ilwwcm/connect/Nsi/
NUOVE RICERCHE SUL TESSUTO ADIPOSO Esistono due tipi di tessuto adiposo: il grasso bianco, le cui cellule immagazzinano energia sotto forma di trigliceridi, e il grasso bruno, le cui cellule dissipano energia sotto forma di calore. Il grasso bruno è ben rappresentato nei neonati, mentre negli adulti le cellule di grasso bruno tendono a scomparire, anche se i loro precursori restano nell'organismo. In una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Nature (http://www.nature.com/) condotta presso lo Joslin Diabetes Center (http://www.joslin.org/) si è dimostrato che la produzione di grasso bruno, a scapito di quello bianco, è stimolata dalla proteina BMP-7, la stessa che induce la produzione di tessuto osseo. Di fatto, elementi differenti della famiglia delle BMP determinerebbero il destino degli adipociti e li indirizzerebbero a diventare cellule di gasso “buono” o di grasso “cattivo”. Questa scoperta potrebbe indirizzare l’intervento medico all’utilizzo di agenti che favoriscano la produzione di grasso bruno, in quelle persone che sono geneticamente predisposte all'obesità. Per la popolazione generale, sottolineano gli stessi ricercatori, la dieta e l'esercizio fisico restano il miglior approccio per combattere obesità e soprappeso.
community fitness di Olivia Stevanin info@asdpalextra.it
na palestra completamente a misura di disabile. Questo era l'obiettivo. E questo è esattamente quello che l'A.S.D. Palextra Fitness Club di Savona ha fatto, creando una struttura perfettamente in grado di ospitare atleti diversamente abili, consentendogli di spostarsi, in completa assenza di barriere architettoniche, per la L'Associazione palestra. Dilettantistica Palextra Fitness Club nasce il 21 febbraio del 1994 con l'intento di proporre e incentivare l'attività sportiva amatoriale e agonistica, ma è con l'inaugurazione della nuova sede, nel novembre 2004, che i titolari, Sandro Boraschi e Ivo Badano, decidono di proporsi come polo di riferimento per gli atleti disabili motori. L'idea era appunto quella di adattare le attrezzature esistenti, crearne e acquistarne di nuove, per consentire ai diversamente abili di praticare l’esercizio fisico in completa autonomia, in un ambiente privo di barriere architettoniche, tale da favorire il miglioramento psicofisico e la totale integrazione con gli altri frequentatori, anche in base alle esigenze specifiche. Così
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La palestra integrata A misura di disabile
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è stato: è nata una struttura dotata di ascensore per spostarsi nei vari piani, con rampe per facilitare lo spostamento delle carrozzine, con ampio spazio tra le macchine e con spogliatoi attrezzati. Lo staff Palextra si è anche impegnato per garantire un’assistenza specifica e personalizzata a ogni atleta e, in questo senso, fondamentali sono state anche le collaborazioni con il Dr. Massone, (direttore dell’Unità spinale unipolare dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure) e del comitato provinciale paralimpico di Savona, nella persona di Giuseppe Corso. I risultati si vedono: la Palextra nel giro di un biennio diventa il luogo di allenamento e di ritrovo di un gruppo di atleti disabili. Un club senza barriere architettoniche è già un grande passo, ma da solo non basta. Per questo nasce il progetto “La palestra Integrata”. A dare il là a questa iniziativa è stata, il 4 Novembre 2006, la prima gara nazionale di distensione su panca piana per atleti diversamente abili, organizzata proprio dalla Palextra nella sua sede a Savona. Grazie al successo della manifestazione è nato, nel Gennaio 2007, il progetto per continuare e far crescere maggiormente il processo di integrazione del disabile in palestra. L’idea è portata all’attenzione dell’Assessorato allo Sport del Comune di Savona e alla Fondazione “A. De Mari CRS”, sempre a Savona, che contribuiscono in materia determinante alla copertura finanziaria del progetto.
Cervinara (Av), la manifestazione è organizzata dalla Federazione Italiana Pesi e Cultura Fisica del Coni (FIPCF) e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e rappresenta il primo appuntamento congiunto dopo la convenzione stipulata tra le due parti. Grazie al lavoro della Palextra, la distensione su panca piana, disciplina paralimpica che non aveva nessun praticante e rappresentante in Italia, ora vede un gruppo di atleti che si sta allenando con l’obiettivo di partecipare alle paralimpiadi di Londra 2012. Sogno che non è affatto irrealizzabile, ma a condizione che FIPCF e CIP non facciano mancare il loro sostegno. I portacolori della Palextra, Simone Capelli e Manrico Gianelli, che al Criterium di Cervinara occuparono i primi due gradini del podio
DISTENSIONE SU PANCA Per poter continuare questo lavoro, ma soprattutto per continuare a crescere, occorre compiere un altro piccolo passo in avanti: lavorare per fare sì che gli atleti disabili possano competere con gli atleti normodotati, dal momento che, nelle competizioni di distensione su panca piana, l'atleta diversamente abile si può confrontare con l'atleta normodotato. Il risultato si concretizza il 24 novembre 2007, al Criterium Nazionale di distensione su panca a
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nella categoria diversamente abili, sono vere e proprie bandiere di questa disciplina. Il successivo traguardo raggiunto dalla Palextra è stato, nel 2008, l'affiliazione al CIP. ATLETI E PROGETTI Attualmente il settore tecnico della Palextra è in grado di fornire una professionalità specifica che si rivolge ai portatori di disabilità che, terminato il periodo di “stabilizzazione” presso le strutture ospedaliere, intendono riaccostarsi al mondo dello sport. L'intervento è attuato mediante lo studio preliminare della storia individuale del singolo utente; ogni intervento deve essere, necessariamente, personalizzato. Si procede con lo studio del programma di allenamento che richiede l'adattamen-
to delle attrezzature a disposizione: macchine isotoniche per il tono-trofismo muscolare, cicloergometri ove sia consentito, tapis roulant per esercizi di “standing”, piccoli pesi, tatami per il lavoro a terra e Bosu per il condizionamento neuromuscolare. L'attività si sviluppa durante tutto l'anno, tenendo conto delle esigenze di ciascuno. La partecipazione a manifestazioni sportive viene concordata con la sezione di Savona del CIP. Il raggiungimento di questi traguardi ha fatto sì che la squadra della Palextra continuasse a crescere: attualmente il team di atleti diversamente abili vede iscritti provenienti da diverse città della Liguria e, dal 2008, è tesserato anche Valentino Statella, di Como. Molti degli atleti disabili che si allenano alla Palextra, oltre al powerlifting, praticano anche basket, atletica, vela, tiro al piattello, nuoto, subacquea, pallamano e tennis. Il team Palextra però non è fatto solo di diversamente abili, ma anche di atleti normodotati che si allenano e si preparano per le gare insieme ai primi, a dimostrazione del fatto che non esiste nessuna barriera nella frequentazione degli spazi della palestra e nella pratica della distensione su panca piana. Tra gli atleti diversamente abili i due fiori all'occhiello sono certamente Simone Capelli e Manrico “The lifter” Gianelli, mentre tra i nor-
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modotati spiccano Luca Viola e le giovanissime gemelle Chiossone, Arianna e Martina, campionessa e vice campionessa italiane ‘08. Ora gli atleti della Palextra hanno appena iniziato la preparazione in vista dell'appuntamento clou della stagione 2009: i campionati Italiani di distensione su panca che si terranno a Rimini, il 16 Maggio, in concomitanza dell'evento “Rimini Wellness”. L'occasione sarà anche un'importantissima vetrina per la disciplina che, per la prima volta, è legata ad un evento di notevole rilevanza. Pertanto sarà fondamentale cercare di promuovere la gara per far conoscere ai più il powerlifting/disabili. La Palextra ha l'obiettivo di portare alla manifestazione 6/7 atleti, ma l'obiettivo primario resta quello di preparare un gruppo da portare alle Paralimpiadi di Londra 2012. Sognando Londra e altri successi a livello nazionale Sandro Boraschi ed Ivo Badano continuano anche ad allargare il progetto «La palestra integrata»: dal 2009 la palestra avrà un campo per la pratica del tennistavolo e, in collaborazione con l’Unità Spinale Unipolare dell'Ospedale S.Corona di Pietra Ligure (Sv), è allo studio un progetto di lavoro riguardante l'utilizzo della «pedana vibrante» e dell'«elettrostimolatore fes» nell'allenamento degli atleti diversamente abili.
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dicono di noi
Fitness Barnum Show Venghino Signori, venghino!
a cura della redazione redazione@professionefitness.com
i presentiamo una breve rassegna stampa, compilata considerando le notizie fitness del 2008, pubblicate su periodici nazionali, riviste sia off line che on line, con l’intento di capire come “gli altri” raccontano il fitness, partendo da due presupposti: 1 – la professionalità di chi scrive, anche se non necessariamente esperto di fitness (ci mancherebbe altro…); 2 – l’influenza che le notizie pubblicate hanno sul lettore che non si è mai avvicinato al fitness, ma che è
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esposto ai canali d’informazione tradizionali. La premessa è che, naturalmente, non si può fare di tutte l’erbe un fascio e che, per dovere di autocritica, diciamo che c’è stata, nella compilazione di questo lavoro, una certa tendenza a essere attirati dagli articoli più “estremi”. Tuttavia, il quadro è disarmante, e anche se leggendo qua e là ci si può fare qualche risata, a ripensarci non c’è poi tanto da ridere. E certo, la colpa è anche un po’ nostra. Quello che ne emerge è un vero Circo Barnum con tanto di gorilla, pantere e tutti i fenomeni da baraccone al gran completo. A leggere questi articoli
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sembra che il tempo non sia passato e che tutti i tentativi di comunicazione volti a rinnovare l’immagine e la professionalità del fitness siano, ancora oggi, quasi del tutto vani… TRENDY, NEW STYLE, FASHION Il presupposto è che delle novità esistono sempre, così come nella moda esistono le collezioni primavera/estate e autunno/inverno, o in libreria nuovi libri o novità discografiche o un nuovo modello di telefonino… Mai che a qualcuno venga in mente di considerare quante NUOVE discipline sportive siano nate negli ultimi vent’anni, o quanti
NUOVI metodi di allenamento, o quanti NUOVI esercizi o modi di muoversi… Il Circo Barnum si basa su fenomeni che, si sa, invecchiano in fretta. Quindi, per fare notizia, si deve parlare di NOVITÀ che, guarda caso, non mancano mai, mannaggia a tutti gli “esperti” intervistati, che si prestano a raccontar facezie pur di avere accesso nel magnifico Olimpo dei mass media. Poi, però, chi legge la notizia senza conoscere il nostro mercato, pensa che il fitness sia quella roba lì e quindi o in un centro fitness non ci metterà mai piede, oppure ci va cercando proprio quello e restando, nella maggior parte delle volte, estremamente deluso… Ecco, in sintesi, cosa abbiamo trovato. Le parti in corsivo sono citazioni originali: le fonti sono state volutamente omesse, perché la nostra volontà non è criticare una singola intervista, ma comprendere il senso di questo surreale rumore di fondo. - Military fitness. Per uomini e donne da combattimento, che non rinunciano ad un brivido temerario e acrobatico. È un work-out per corpi speciali che accrescono la potenza e pure l'autostima con la fatica e il sudore. - Cardio Dance Combat. La nuova filosofia del "fitness-man" con le sneakers ai piedi è il vivere sano. Non solo, quindi, attività fisica, sudore e fatica, ma anche attenzione al benessere e alla cura di sé. È, in una parola, lo slow-fitness Cardio Dance Combat, una disciplina che abbina alle tradizionali tecniche delle arti marziali i coinvolgenti ritmi della danza per bruciare le calorie, scolpendo il fisico dalla testa ai piedi. (soprattutto la testa e i piedi…) - Zumba. Questo è ormai un mito, anche perché saranno due o tre anni che ce la propinano come novità… Niente fatica, tutto divertimento. Per tonificare il corpo, migliorare il giro vita, aumentare la resistenza, bruciare calorie…Un, due, tre, modellarsi sorridendo "Zumba Toning" offre un programma per scolpire il corpo. Presto anche l'Aquazumba. - Powerpilates. Un simpatico refuso: fra le ultime novità c’è anche la powerpilates, pedana vibrante che mette in moto tutte le fibre muscolari. - Hula-fit. Una manna per i forzati
Immagini tratte dal libro “The Circus, 1870-1950” by TASCHEN
del workout: in dieci minuti di esercizio, dicono gli esperti, si arrivano a bruciare più di cento calorie. Quindi, dobbiamo pensare a una casalinga con un metabolismo da maratoneta di eccellenza. - Antigravity Yoga. Una sequenza di posizioni rubate a yoga, pilates e stretching, da praticare a testa in giù su un’amaca appesa al soffitto. Per ora, solo al centro Crunch di New York, ma presto anche in Italia. (Speriamo davvero…) - Burlesque. Si ispira al cabaret sexy degli anni '40 e oggi arriva anche in Italia. Le lezioni sono riservate alle donne, che imparano coreografie e andature che esaltano la sensualità, migliorando postura e portamento. - Sex Fit Lap Dance Training. Una serie di movimenti, seducenti e atletici al tempo stesso, da eseguire su tacchi a spillo indossando biancheria intima molto sexy… in un mix di seduzione, danza e allenamento fisico, dove migliorano l'elasticità e la tonicità del corpo imparando movenze sensuali, in questo modo la donna acquisirebbe maggior sicurezza in se stessa e nei confronti del proprio partner. - Ladies Sensual Training. Andare in palestra non solo per rinforzare il proprio fisico ma anche per diventare più sensuali… oltre a svelare i trucchi per camminate sinuose e sensuali, il corso migliora la tonicità e la capacità aerobica grazie a un sottofondo musicale a base di ritmi latino-americani. CONSIGLI FITNESS PER DONNE - Street Gym o Shopping Gym. Camminare a passo sostenuto lungo le principali vie dello shopping …una nuova moda delle sportive più trendy. Così a New York, ma ora
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anche a Parigi, “a condizione di far durare la passeggiata almeno un’ora e a ritmo sostenuto”, raccomandano gli esperti. Meglio, ahimé, se non ci si ferma davanti alle vetrine. - Un semplice ma utile esercizio per stimolare la muscolatura del seno, della schiena ma anche di spalle e braccia lo suggerisce il personal trainer XX: “Appoggiate a una parete solo la testa, la schiena e i glutei, mentre le gambe devono stare distese in avanti. Mantenete questa posizione per 5 minuti respirando normalmente: allena i muscoli dalla testa ai talloni. Camminerete meglio”. E non dimenticate l’ottimo ed efficace consiglio
mmagini tratte dal libro The Circus, 1870-1950” y TASCHEN
tradizionale: dopo il bagno, dirigete il braccio della doccia sul busto e fate uscire un bel getto di acqua fredda, per un mezzo minuto. Ha un fantastico effetto rassodante. (Se riuscite a fare l’esercizio così come spiegato, sicuramente scoprirete anche di essere dotate della fantomatica muscolatura del seno. Mi raccomando, la sera, un bel getto di acqua fredda: in testa, però)! - Qualche piccolo esercizio. Per avere spalle da rock star (vedi la splendida cinquantenne Madonna), basta stare in piedi con le braccia lungo i fianchi e poi eseguire un’elevazione degli arti superiori lateralmente fino all’altezza delle spalle; potete servirvi dei pesi per rendere più evidenti e veloci i risultati. Esibire braccia sode è un must, tanto più nella bella stagione; allora mettetevi in piedi, avvicinate le mani alle spalle e spingetele verso l’alto, in poco tempo torneranno in forma. “Ricordatevi però di non esagerare, è buona regola iniziare con 10 movimenti per ogni esercizio, da ripetere due volte, e solo quando i muscoli saranno allenati aumentare l’intensità del training», conclude l’esperto. - Allenamento domestico. Una soluzione oculata è quella del fitness casalingo con un doppio risparmio: non si devono pagare i servigi di una domestica né quelli di un allenatore e di una palestra. Senza contare che nessuno fa le pulizie meglio della padrona di casa, il che significa anche meno piatti e bicchieri rotti, graffi sul parquet e camice rovinate da stirature distratte... I lavori domestici sono
un'attività fisica a tutti gli effetti che tonifica i muscoli e aiuta a smaltire calorie. Ecco qualche esempio: - Rifare i letti, 98 calorie (30 minuti), i piegamenti in avanti aiutano la flessibilità della colonna; (ma quanti letti si devono rifare per lavorare 30 minuti? Tranquille, se non lavorate in un albergo, si possono fare e disfare sempre gli stessi 2/3 letti: ma a disfarli si bruciano le stesse calorie che a rifarli? Mah!) - Spolverare, 98 calorie (30 minuti), alternando le braccia si stimola la coordinazione e si rinforzano i muscoli delle braccia; (se poi, per arrivare nei punti più alti, fate dei salti a piedi pari, lavorerete anche con le gambe e aumenterete in modo esponenziale il consumo calorico). - Pulire i pavimenti, 127 calorie (45 minuti), alternando il movimento avanti-indietro con destra-sinistra si rinforzano pettorali e dorsali. - E ancora stirare, 144 calorie (60 minuti); battere i tappeti, 54 calorie (10 minuti); stendere i panni, 36 calorie (10 minuti), un'ora di gioco con i bambini bruci 240 calorie (non valgono i giochi da tavolo…). Da non dimenticare, infine, attività decisamente più piacevoli per aiutarsi a restare in forma: con venti minuti di rapporto sessuale si perdono 84 calorie (preliminari esclusi?); un'ora di grasse risate fa bruciare 300 calorie (avete capito bene: 60 minuti di grasse risate no stop, naturalmente). Insomma fra passeggiate, faccende domestiche, abolizione dell'ascensore, un film comico ogni tanto e sesso a piacimento il programma di fitness settimanale è completo.
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DIVAMPANO INCENDI CALORICI C’è un gran bruciare di calorie, in questi articoli. I metodi di calcolo sono protetti da segreto professionale, perché potrebbero essere scoperti da tutti quegli espertoni che da anni stanno studiando la materia (medici dello sport, preparatori atletici, dietologi ecc). Utilizzando il metodo proposto da Margaria, che si basa sullo studio della corsa in atleti agonisti, si ottiene un risultato approssimativo del dispendio calorico di 1 Kcal per ogni Kg di peso e per ogni km percorso. Ciò vuol dire che un atleta di alto livello, dal peso di 75 chili, consumerà circa 750 Kcal con 10 chilometri di corsa. Invece, leggendo questi articoli, ne scopriamo delle belle. 1 ora di Zumba? da 350 a 700 a lezione; 45 minuti di tapis roulant acquatico? 960 calorie. Walking? 700 calorie. Un trucco per ridurre l’assunzione di calorie? Triplicando i tempi di masticazione del cibo, si risparmiano 68 calorie a pasto, circa 300 al giorno. ANIMALI DA CIRCO: UN PO’ DI ETOLOGIA Comportamenti tipici del maschio da palestra. Sapete cos’è l’anoressia nervosa definita “inversa”? Anche detta “sindrome del palestrato" è una nuova forma di anoressia nervosa «inversa» che associa all'attività fisica smodata diete nutrizionali ristrette con attenzione maniacale alla massa muscolare “Basta entrare in una qualsiasi palestra per accorgersi di come si comportano i maniaci del fitness…
dieta ed esercizio fisico sembrano il loro unico interesse (62%); non parlano d'altro che di muscoli (56%); il 39% si lamenta di non essere abbastanza muscoloso”. Si abbassa l'età a rischio: i ragazzi tra i 18 e i 24 anni, timidi, insicuri e succubi dei modelli mediatici, diventano le nuove vittime. La chiamano "sindrome di Pollicino" e scaturisce dal confronto sulle dimensioni del pene che negli spogliatoi delle palestre gli uomini fanno tra di loro. Negli ultimi tempi, spiegano gli esperti, sono addirittura aumentate le richieste di ritocchi per aumentare la circonferenza dell'organo sessuale: non si tratta di allungamento del pene, operazione chirurgica vera e propria, ma di aumentare la circonferenza attraverso l'iniezione locale di acido ialuronico. Il tutto costa da 1.500 a 2 mila euro a seconda della quantità di sostanza impiegata, e la durata media dell'effetto va da un anno e mezzo a due anni. Vogliamo rassicurarvi: un’altra ricerca conferma la maggior parte dei maschi ha misure che rientrano nella norma (quelle "codificate" prevedono 8-9 centimetri a riposo, 14-16 in erezione, diametro di 3-4 cen-
timetri). Se così non fosse, che razza di “norma” sarebbe? Comportamenti tipici della femmina da palestra. - Versa litri di sudore in palestra - e in certi casi: fiumi di lacrime - per ottenere i risultati tanto agognati e poter indossare quel completino intimo visto in vetrina e stupire il proprio uomo. - Porta borsoni da palestra ingombranti per allenarsi in abiti trendy come se si trovasse a sfilare in una passerella della moda sportiva. - Si deterge la fronte con classe, sicura del trucco waterproof nature: c'è ma non si vede, dopo una serie massacrante di addominali. - Corre sul treadmill con la pettinatura che non teme scosse telluriche grazie al gel di ultima generazione. Nel circo Barnum c’è anche una “nuova” attrazione: il personal trainer. Ma attenzione ai falsi! Perché non tutti gli energumeni muscolosi che lavorano nelle palestre hanno le credenziali per farlo. Magari hanno un passato di semplici body builder o assistenti di sala - spiega il personal trainer DOC (Di Origine Controllata) intervistato - Lo dico con dispiacere perché si rischia di stereotipare la figura del person-
al trainer come qualcuno che è alla pari del semplice assistente di sala. Ma non è così… il problema è che ora il personal trainer lo fa chiunque, complice il fatto che la gente non è ancora molto istruita in merito. E associa spesso l'assistente di palestra come la persona adatta a seguirlo nello specifico. Ma i muscoli non bastano. Ecco, appunto… UN SUCCESSO SENZA FINE Davanti a tutto ciò, non ci si stupisce del fatto che la palestra non conosca crisi: un luogo dove lievitano i pettorali, diminuisce lo stress. E si moltiplicano le iscrizioni. Tornati delle vacanze, le iscrizioni in palestra crescono. Per una moda che non conosce né sesso né età. “Si parte da un 20 per cento in più ogni settembre”, affermano gli addetti al settore. L'impennata di frequentatori è dettata anche dalla volontà di tornare in forma il più presto possibile. E sono disposti a quasi tutto. Anche a spendere. E ancora, La crisi non tocca il settore delle palestre: 300 milioni i praticanti del fitness in tutto il mondo, 12 milioni solo in Italia. Negli Usa c’è chi sostiene che questo sarà il campo di maggior sviluppo dei prossimi cinque anni. Lo confermano anche a Rimini Wellness, la maggiore fiera italiana di settore, i frequentatori più o meno assidui delle oltre 8.300 palestre del Bel Paese rimangano un'infinità: circa 8 milioni. Insomma, come minimo siamo un paese di palestrati o di aspiranti tali. Una nazione di edonisti e di narcisi innamorati del proprio corpo a cui dedicano cure, attenzioni e denari in quantità crescente. Se lo dicono loro… E QUINDI? Noi pensiamo che il settore del fitness abbia bisogno di professionalità, in modo da presentarsi al mondo dei potenziali clienti come una realtà di benessere psicofisico, di gestione sana del tempo libero e di prevenzione contro i problemi generati dal sedentarismo. Diceva Andy Warrol che ognuno ha diritto ai suoi 15 minuti di celebrità: forse questa microcelebrità da trafilettointervista-dichiarazione dell’esperto, alla fine, genera nel grande pubblico un rumore di fondo non utile né ai potenziali clienti né agli operatori di settore. E ne facciamo tutti le spese.
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I K D NTO N I E IM NL CO OND F RO P AP
community business
Linee guida di Roberto Tarullo tarullor@marcheinrete.it
Contagiati dalla mania di Silvia Brioschi sbrioschi@professionefitness.com
ondato esattamente il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca diciannovenne e studente presso l'università di Harvard, con lo scopo di mettere in contatto gli studenti del college e dell’università per scambiarsi dispense e appunti degli esa-
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mi, ha subito un’espansione velocissima in tutte le università e college del North Usa. Da settembre 2006 è accessibile a chiunque dichiari di avere più di 13 anni: nel giro di un anno balza dal sessantesimo posto della classifica compilata sul traffico internet generato, al 7°
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posto (settembre 2007). In Italia il vero e proprio boom si è registrato durante l’agosto scorso, quando i nuovi utenti sono cresciuti del 135%; attualmente il sito conta più o meno 160 milioni di utenti ed è valutato più di 8 milioni di euro. La popolarità del sito è dovu-
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ta anche al fatto che per gli utenti risulta essere completamente gratuito e gli introiti derivano interamente dalla pubblicità. Facebook (FB) è diventato il raccogli dati della vita delle persone: dati personali, foto, sensazioni, commenti ed emozioni condivise sono all’ordine del giorno per l’iscritto al sito. Ogni volta che si apre la pagina è come si aprisse un vecchio diario pieno e zeppo di ricordi riportati a galla dalla tecnologia: è così che si ritrovano i primi fidanzati, le foto della scuola elementare, la best friend del tempo dell’adolescenza di cui si erano perse le tracce. Ma come funziona? Nello specifico, l’utente che desidera iscriversi deve semplicemente crearsi un proprio profilo, inserendo obbligatoriamente pochi dati tra i quali nome, cognome e un indirizzo email valido. Una volta creato il proprio profilo, si ha la possibilità di inserire tutta una serie di informazioni private aggiuntive, dal numero di telefono a quello di carta di credito, dal proprio credo religioso allo stato sentimentale: in questo caso, sono curiose le possibilità proposte fra “fidanzato”, “libero”, “sposato” e “situazione sentimentale complicata”, dal significato ambiguo e, forse per questo, gettonatissima.
di bibite, alcolici, vestiti, diventando quindi un possibile bersaglio commerciale. Amicizie, divertimento, lavoro, ma anche campagne di sensibilizzazione, raccolta fondi e solidarietà, come tutte le community che si rispettino lo spettro d’interazione è ampio. Eppure, come per ogni medaglia, esiste anche in questo caso il suo rovescio. Quale? Guardate questo video http://www.ictv.it/file/vedi/901/i-5-motivi-per-non-iscriversi-a-facebook/: siamo certi che qualche mosca all’orecchio svolazzerà. MANIA FACEBOOK Ebbene si, siamo stati contagiati anche noi. Alea Edizioni e Profes-
LAVORARE CON FACEBOOK FB non è solo considerato puro divertimento, perdita di tempo, aggregazione, ma è diventato anche un nuovo canale pubblicitario che permette di instaurare un contatto diretto con le persone alle quali ci si vuole rivolgere. Non si parla solo dell’acquisto di spazi pubblicitari sulla pagina del sito, ma di una vera possibilità di interagire con i propri clienti, creando un gruppo, invitando i “possibili recettori” a un evento organizzato o chiedendo di rispondere a test e questionari. In questo modo l’azienda è in grado di conoscere e contestualizzare meglio i prodotti o servizi. All’interno del proprio profilo ognuno può evidenziare le proprie preferenze anche in fatto
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sione Fitness sono effettivamente da poco presenti sul sito: considerando Facebook un enorme palcoscenico digitale, come attori del mondo professionale del fitness, benessere, salute e prevenzione non potevamo mancare. Cercheremo di sfruttare al meglio le potenzialità offerte da FB come canale di comunicazione, aggiornando il nostro spazio con novità, appuntamenti, eventi importanti per il settore. Molte palestre e centri fitness hanno già provveduto a sviluppare la propria pagina, con lo scopo di creare una community e fidelizzare i propri soci… non ci resta che un arrivederci on line! http://www.facebook.com/profile.php?id=1288716586&ref=profile
marketing & management di Alessandro Elli con la superivisione di Giovanni Albanese a comunicazione rappresenta un aspetto di primaria importanza in ogni business. Tale assunto si rivela di particolare interesse in un settore, come quello del fitness, significativamente connotato dall’aspetto relazionale fra il front office aziendale e i clienti o potenziali tali (prospect). La consapevolezza di ciò si deve concretamente convertire in meccanismi operativi tali da creare un reale vantaggio competitivo sui competitors. Un’azione formativa è la base per un processo di professionalizzazione del personale di contatto, che in questo modo sarà in grado di gestire nel migliore dei modi le varie relazioni con prospect e clienti (momenti della verità). Di seguito sarà riportato un elenco di mezzi, ognuno dei quali rappresenta una riflessione e una conseguente ottimizzazione del processo comunicativo. Tali indicazioni permettono di facilitare la trasformazione di un prospect in un cliente (vendita di un nuovo abbonamento) e di un cliente in un cliente fedele (retention).
L
CONSAPEVOLEZZA COMUNICATIVA Comunicazione verbale (digitale): adeguare il linguaggio in base all’interlocutore, usare frasi brevi semplici e chiare, informare in base alle richieste senza divagazioni inutili. Comunicazione non verbale (analogica): tutto ciò che si può esprimere senza le parole. Si suddivide in metacomunicazione (postura, prossemica, movimenti e gesti di braccia e mani, espressioni del viso) e paracomunicazione (tono, volume e tempo dell’eloquio). La comunicazione non verbale è più efficace in quanto ritenuta più sincera.
ASCOLTO In un buon processo persuasivo deve essere rispettata la proporzione
Front office
L’importanza del linguaggio
di 80 a 20: l’interlocutore deve parlare per l’80% del tempo e voi solo per il 20%.
PAROLE POSITIVE Le parole negative (che indicano sconfitta, perdita, indecisione…), inducono inconsciamente a pensieri negativi, e sono l’anticamera di insuccessi e contrasti. Contrastare la negatività dell’interlocutore è un obiettivo da raggiungere, per esempio con l’uso di parole a valenza positiva (quelle che indicano successo, profitto, sicurezza, decisione, …).
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COMUNICAZIONE INDIRETTA Bisogna evitare uno “scontro diretto” che porterebbe a creare delle inutili resistenze. Il processo persuasivo deve svolgersi a livello subliminale (subconscio), attraverso una scoperta guidata della soluzione.
EMISFERO DESTRO Per indurre il cambiamento è necessario modificare e influenzare l’immagine del mondo nel prospect (ciascuno si crea delle rappresentazioni della realtà), in modo che sviluppi positività verso la frequenza al
club. La creazione dell’immagine del mondo è prevalentemente attribuibile all’emisfero cerebrale destro (emisfero della totalità, dell’immagine, della metafora, del simbolismo…). Tale priorità va ben considerata nella comunicazione.
SOSTENERE L’AUTOEFFICACIA L’autoefficacia è la fiducia che ciascuno ha nelle proprie possibilità di raggiungere un determinato obiettivo in un certo tempo. È bene sostenerla.
AMPLIARE LA FRATTURA INTERIORE La frattura interiore è la percezione di una contraddizione fra la propria attuale condizione e importanti aspirazioni, valori e mete ideali. La percezione di una frattura interiore è dolorosa, e deve essere risolta: ampliandola si può indurre un comportamento.
NECESSITÀ Vs DESIDERIO La necessità è noiosa; il desiderio è stimolante e travolgente. Non si deve semplicemente soddisfare un bisogno, ma dare la possibilità di realizzare un sogno.
PIACERE Vs DOLORE Il comportamento può essere ricondotto all’equilibrio di due forze: il desiderio di raggiungere piacere e il bisogno di evitare dolore. Al momento di una decisione (cambiamento), si ha un’anticipazione dello stato finale, che crea un’immagine virtuale del possibile cambiamento. Le persone tendono maggiormente a evitare il dolore, piuttosto che ricercare il piacere. Bisogna cercare di far arrivare l’individuo a un’anticipazione dello stato finale positiva per lui, ma anche sottolineare come tale scelta porta a evitare un dolore.
ATTEGGIAMENTO Fra uno stimolo (ambiente) e la risposta (comportamento), si pone una variabile: l’atteggiamento, che si compone di una parte emotiva (istintività, percezione) e di una razionale (logica). Ogni stimolo è prima valutato a livello emotivo e poi razionale. Il livello emotivo è quello più facilmente influenzabile.
CREARE UN RAPPORTO È più facile comprare da un amico, ma per “essere amico” occorre suscitare fiducia e simpatia. Un ele-
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mento che crea rapporto è la comunanza: quando la gente si accorge di avere qualche cosa in comune, crea un legame e la predisposizione a reagire bene.
PORRE DOMANDE Ciò permette di mantenere il controllo della situazione, generando un coinvolgimento del potenziale cliente, che diviene parte attiva e protagonista del processo.
UTILIZZO DEL TESTIMONIAL Utilizzare la storia di un socio come esempio nel quale il prospect può immedesimarsi, permettendogli di visualizzare e immaginare il proprio successo.
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FIERE CONVEGNI
a cura della redazione
WORKSHOP TECNICO: DIABETE E FITNESS META B O L I C O Padova, 7 marzo 2009 Firenze, 21 marzo 2009 La giornata ha la finalità di chiarire ai professionisti del settore le ultime novità e i nuovi protocolli esecutivi di valutazione e trattamento per i soggetti affetti da diabete di I e II tipo che intraprendono l'attività fisica. Questo workshop rientra nel percorso formativo per operatore di fitness metabolico. - Sindrome metabolica e diabete: le linee guida dell'OMS. - Dalla diagnosi medica alla classificazione motoria per età, sesso e impegno funzionale. - Strumenti operativi per il personal metabolico. - Body Fat Index e Global Risk Index (indice globale di rischio). - I Fix funzionali: come misurare la riserva funzionale in assenza di rischi. - Le unità motorie. Procedure e protocolli di attività motoria e controllo dei risultati. - Gestione dei rapporti con il medico curante. - Discussione di casi clinici. - Gli strumenti di misura e monitoraggio: valutazione dell’appropriatezza e modalità d’uso. Segreteria Organizzativa: Scuola di Professione Fitness VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.professionefitness.com/scuola_corsi.asp
C O N V E G N O D I N U T R I Z I O N E E S P O RT S N S I A S Alessandria, 12 marzo 2009 Il Convegno, patrocinato dall'ASL di Alessandria, dalla Provincia di Alessandria, dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera e dall’Istituito di Medicina dello Sport F.M.S.I di Torino, affronta le nuove frontiere della Nutrizione dello Sport, dalla Composizone Corporea allo Stress Ossidativo e si conclude con una Parte pratica dedicata ai vari aspetti dell'allenamento. Fabrizio Angelini è stato invitato a tenere una relazione su "Ormoni e Modulazione della Composizone Corporea " , da segnalare poi le relazioni di Carmine Orlandi su " Composizione Corporea come base della prestazione ", di Massimo Negro sulle "Proteine come Modulatrici della Massa Magra " di Luca Mondazzi su "Carboidrati come modulatori dei depositi energetici" di Fulvio Marzatico su "Antiossidanti e Modulazione dello Stress Ossidativo" di Nicola Sponsiello sulla "Valutazione Multidimensionale dello Stress" e di Fulvio Massini su "Allenamento dei Long Distance Runners". Il Convegno sarà aperto da una Lectio Magi-stralis di Enrico Arcelli su "L'alimentazione negli Sport di Fondo". Segreteria Organizzativa: SIAS VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.sias-onlus.it
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FIERE CONVEGNI a cura della redazione
CON G RE SS O IS I CO R & R "R AC H I D E & R I A B I L I TA ZI O N E M U LT I D I S C I P L I N A R E ” Assago, Centro Congressi Milanofiori, 21 marzo 2009
La quinta edizione di quello che sta diventando un classico per il mondo della riabilitazione in Italia, il cui successo è garantito da una formula originale, che coniuga il rigore scientifico (Evidence Based Meeting) con gli aspetti pratici, secondo il DNA dell'Istituto che organizza il Congresso, ISICO, e dell'Associazione che lo affianca, il Gruppo di Studio della Scoliosi e patologie vertebrali (GSS). Quest'anno il Congresso parte dalle Sessioni Parallele, l'anima “pratica” dell’evento, molto apprezzata dai partecipanti, a cui è stata data più importanza, senza peraltro penalizzare gli ospiti stranieri a cui è dedicato tutto il pomeriggio tra le lezioni magistrali e le relazioni di ricerca. Insieme al primo re-invito (ritorna infatti J. Fairbank, il padre dell'Oswestry Disability Index, già ospite al primo R&R 2005), ci saranno due novità di grande interesse con G. Burwell, il massimo studioso di eziologia della scoliosi e A. Delitto, fisioterapista grande studioso di lombalgia. Un'altra novità di quest'anno è un'iniziativa per far conoscere in modo sistematico la letteratura del settore pubblicata nell'anno precedente anche ad opera di gruppi non italiani: saranno dedicate tre relazioni per rivedere in modo sistematico tutte le novità su lombalgia, cervicalgia e deformità vertebrali. Segreteria Organizzativa: GSS VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.isico.it/rer2009/informazioni.htm
X V I I I C O N G R E S S O I N T E R N A Z I O N A L E D I R I A B I L I TA ZI O NE S P ORT I VA E T R AU M ATO L O G I A Bologna, 25-26 aprile 2009 Un atleta professionista che ha avuto una grave lesione cartilaginea può tornare a giocare allo stesso livello? Una persona comune che ha una artrosi al ginocchio può ancora giocare a tennis? Il nostro lavoro è dare risposte a queste domande e lo scopo della diciottesima edizione del nostro Congresso è creare un confronto su questo tema, ponendo al centro dell’attenzione il paziente e non chi lo cura. Nostro compito è conoscere le soluzioni diagnostiche, chirurgiche e riabilitative, per aiutarlo a raggiungere i propri obiettivi. Proporgli rischi e benefici delle innovazioni che farmacologia, biotecnologie e scienze motorie ci mettono a disposizione, ricordando sempre che è lui il protagonista attivo del suo recupero. Consigliarlo nelle scelte della strada più idonea ed affiancarlo nel percorso di recupero per raggiungere il massimo risultato funzionale possibile. Un risultato che per l’atleta consiste nel rientro allo sport agonistico e per la persona comune consiste nella ripresa della vita attiva. Due esigenze diverse con un comun denominatore, che saranno affrontate separatamente nei lavori delle due giornate congressuali, attraverso una serie di relazioni che affronteranno in modo specifico il percorso di cura in rapporto ai diversi quadri patologici che si andranno ad affrontare. Segreteria Organizzativa: CENTRO STUDI ISOKINETIC VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.isokinetic.com 36
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FIERE CONVEGNI
a cura della redazione
5 3° CONGRESSO NAZIONALE SIGM Firenze, 15 - 17 maggio 2009
“La Patologia Vertebrale: dall’età evolutiva all’età adulta”: scoliosi, cifosi, instabilità, deformità congenite, mal di schiena, ernie discali, stenosi del canale vertebrale, oltre agli aspetti degenerativi del rachide legati all’invecchiamento della popolazione. La Società Italiana di Ginnastica Medica, Medicina Fisica, Scienze Motorie e Riabilitative, è costituita da Medici Ortopedici, Medici Fisiatri, Fisioterapisti, Educatori Fisici, Laureati in Scienze Motorie, Laureati in Fisioterapia, Tecnici Ortopedici, Psicologi ecc. La presenza di tutte queste professionalità consentirà di discutere argomenti relativi alla Patologia Vertebrale, affrontando il tema sotto tutti gli aspetti e con il vantaggio di avere persone esperte in ogni campo. Il programma scientifico avrà come obiettivo quello di fornire linee guida di trattamento e informazioni aggiornate, grazie all’aiuto di numerosi relatori e moderatori scelti per la loro esperienza e competenza, alcuni dei quali provenienti dall’estero. potremo approfondire gli argomenti del Congresso confrontandoci sulle recenti acquisizioni ottenute in Patologia Vertebrale. Segreteria Organizzativa: AIM group - AIM congress VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.sigm.it/congressi_nazionali_sigm.htm
3 7° CONGRESSO NAZIONALE SIMFER Campobasso, 20 - 23 settembre 2009 Il Fisiatra e le professioni sanitarie tra nuove tecnologie, organizzazione della complessità e verifica dei risultati per l’autonomia della persona disabile. Questo è il significato più importante da attribuire al grande percorso di crescita della riabilitazione italiana, percorso che pone nuovi obiettivi per il futuro a tutti gli operatori del settore. Il 37° Congresso Nazionale SIMFER, che si svolge per la prima volta in Molise, si propone pertanto come strumento di interpretazione di questa importante svolta culturale. I topics scelti rappresentano lo spazio comune dove sarà possibile confrontare esperienze, idee, proposte sulla base di una attenta metodologia scientifica e nel coinvolgimento e nella intereazione con le analoghe esperienze di altri paesi dell’Europa, portando a Campobasso per quattro giorni le migliori esperienze ed i massimi esponenti della cultura riabilitativa. I topics avranno come obiettivo quello di stimolare il massimo coinvolgimento dei colleghi e degli operatori, che potranno avere un palcoscenico per la presentazione delle proprie esperienze, valorizzando chi realmente lavora sui relativi argomenti e creando, laddove possibile, un momento di rielaborazione culturale importante. Segreteria Organizzativa: MediK VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.medik.net
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FIERE CONVEGNI a cura della redazione
FIBO - Salone leader internazionale di fitness, w ellness & salute Essen (Germania), 23-26 aprile 2009 Sviluppato su di una superficie di 71.000 mq in 11 padiglioni, il FIBO è il punto d’incontro annuale n. 1 in Europa nel settore che ha per oggetto i temi fitness, wellness e salute. Si attendono più di 480 im-prese internazionali, le quali presenteranno per quattro giorni a oltre 50.000 visitatori i prodotti e le soluzioni di più recente sviluppo per: palestre / fitness center, impianti wellness e spa, solarium, centri sanitari, studi di fisioterapia, associazioni sportive, impianti sportivi pubblici, imprese con proprio settore sportivo, rivenditori specializzati. Un ricco palinsesto di spettacoli dal vivo sul palcoscenico con i più moderni trend nel campo del fitness e la Manifestazione parallela FIBO POWER 2009, il punto d’incontro n. 1 per il body-building e il settore del sollevamento pesi, completano l’offerta dell’evento internazionale. Ente organizzatore: REED EXHIBITION VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO http://www.fibo.de/en/it/
COSMOFA R M A E X H I B I T I O N Bologna, 8 - 10 maggio 2009 Cosmofarma Exhibition, fiera leader italiana dedicata al mondo della farmacia, affermata anche a livello internazionale, si è ormai definitivamente imposta come la più autorevole e stimata per le numerose aziende dei settori farmaceutico, cosmetico, alimentare-dietetico, naturale, laboratorio preparazioni e servizi, che sono le principali aree merceologiche nelle quali si articola. Ente organizzatore: SOGECOS spa VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.cosmoprof.it
RIMINIWELLNESS Rimini, 14 - 17 maggio 2009 RiminiWellness, il primo salone dedicato a Fitness, Benessere e Sport è una manifestazione in grado di rivolgersi tanto all’operatore specializzato quanto al consumatore finale con un’ottica nuova e professionalmente caratterizzata. RiminiWellness conferma l’evoluzione di un settore che attinge le sue radici in un crescente bisogno di armonia e benessere, di interesse per l’esercizio dello sport e per le dinamiche dello "star bene" una ricerca di equilibrio fisico e mentale, che travalica i vecchi steccati della cultura fisica e si rivolge quindi a tutte le fasce d’età, dal grande pubblico ai "tecnici" di settore: tutto sarà predisposto per accogliere al meglio visitatori, proprietari e gestori di palestre, istruttori e presenter, responsabili di centri medico sportivi, centri benessere ed estetici, spa, stabilimenti balneari e alberghi. Ente organizzatore: RIMINIFIERA spa VAI AL SITO E SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO www.riminifiera.it
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RIUSCIREMO A PORTARE LA ZIA PINA IN PALESTRA ?
www.fitnessmetabolico.com