Anno I > Poste Italiane S.p.a. > Sped. in abb. post. > D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma
LOS MALANDROS: IL CULTO DELLA MALA JACOPO MONTI: SEXY MOTOR RING I BIKERS DEL BRONX DI ROMA
N.3 - 3,90 € SETTEMBRE OTTOBRE 2011 Bimestrale
Gestione rete di vendita e logistica Press-Di Diffusione C.D.M. Roma
In ogni numero c’è sempre un servizio che più mi sta a cuore. Senza nulla togliere ai personaggi e alle moto che hanno, come sempre, ampio spazio nel nostro magazine, questa volta ho accolto con entusiasmo l’interessante proposta di un nostro collaboratore per dedicare le pagine centrali a un servizio fotografico di stampe tanto vecchie quanto inedite. E così visto che Special Cafe ama raccontare storie di uomini e delle loro moto, in questo numero il cassetto della memoria si apre sui Bikers del Bronx di Roma.
UNA STORIA D'ALTRI TEMPI, che ha il sapore vintage dei vent'anni che non ho più, e la forza di una solidarietà che oggi sembra difficile trovare. Sono pochi a Roma a non conoscere il Laurentino 38, un quartiere popolare che nel pieno degli anni ‘70, era considerato
UN VERO E PROPRIO BRONX. Impossibile entrare senza una "scorta" locale, si aveva una paura fottuta, ci si sentiva quasi come un bianco che attraversava una bidonville di Johannersburg. Senza contare che per la maggior parte di noi ragazzi romani di allora, non c'era una ragione valida per andare al
LAURENTINO 38
. Un quartiere lontano, mal collegato e, per giunta, pure malfamato. Eppure in quel quartiere in molti ce l'hanno fatta e
L'MC S.P.Q.R., pur non avendo un nome molto originale per un club di motociclisti romani, ha lasciato una traccia indelebile in una città ricca di realtà e contraddizioni come solo sa essere la Capitale. Di loro purtroppo abbiamo perso tutte le tracce, ma se ce n’è qualcuno che ancora oggi gira su due ruote, che si faccia avanti! Magari, perchè no, potremmo fare ancora un giro al Laurentino 38, trent'anni dopo e respirare lo stesso autentico odore di
AMICIZIA E LIBERTÀ. R.B.
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BLACK LIST #3 10
8 NO HALF MEASURES FLAT TRACK: UNO SPORT PER UOMINI DURI MASTERPIECE KAWASAKI MOTOR ROCK
12 HOT WHEELS TRIUMPH BONNEVILLE 1944 “BUFFALO “
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18 HOT WHEELS TRIUMPH THRUXTON HOT WHEELS DUCATI GT 1000 SPORT
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30 HOT WHEELS HONDA FOUR 750 MEAT & BONES JACOPO MONTI
40 OPEN WINDOW ANVIL MOTORCYLES REVIVAL I BIKERS DEL BRONX DI ROMA
54 OLD GLORY ICONOGRAFIA DI UN MITO 58 FACTORY ALTH
60 LAB 0564 GARAGE 64 LAB NERO OPACO
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EVENT PIKES PEAK 2011
72 COLLATERAL LA CRAVATTA CORNUTA 76 COLLATERAL WERKSTATT
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80 COLLATERAL RECYCLES E LA SUA “SALTERELLO” EXTRA NEL NOME DEL LADRO
88 SHOOTING CHERRY SHAKEWELLELLE
90 DATES
91 EVENT PRESENTAZIONE BREGANZE “SF 750”
94 RAGS CLOTHES & ACCESSORIES 96 GARAGE LE MOTO DEI LETTORI
SPECIALCAFE è una pubblicazione edita dalla EUROSPORT EDITORIALE S.R.L. REDAZIONE DI SPECIAL: Via della Bufalotta, 378 - 00139 Roma INFOLINE: Tel. 06.45.23.15.00 - Fax 06.45.23.15.99 - redazione@specialmag.it Stampata con carta BURGO R4 da 90 gr. MATT SATIN prodotta in Italia, stampata su Rotooffset KBA modello 018 da 48pp con velocità massima pari a 30.000 copie all’ora. La tiratura di questo numero è pari a 38.000 copie
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ART DIRECTOR Giovanni Morelli
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ADVERTISING MANAGER Rossella Nicoletti - Tel. 06.45.23.15.08 PRODUZIONE Mario Polini - polini@specialmag.it Claudio e Ettore Broussard broussard@eurosporteditoriale.com
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NO HALF MEASURES FLAT TRACK: UNO SPORT PER UOMINI DURI
CUORE IN GOLA... AGLI ALBORI ERA CONOSCIUTO ANCHE COME DIRT TRACK, VISTO CHE SI CORREVA SU PISTE DOVE VENIVA STESO DEL CARBONE COME LEGANTE (DIRT=SPORCO). IL FLAT TRACK VIENE CORSO SU DIVERSE TIPOLOGIE DI CIRCUITO OVALE: SHORT TRACK (FINO A 400 M), HALF MILE (FINO 800 M), MILE (1.600 M) E TT (SHORT TRACK CON UNA CURVA A DESTRA E UN SALTO) A cura di Ascanio “Asky 1:43” Gardini
lat Track. Short Track. Dirt Track. Tre locuzioni che identificano lo stesso fenomeno: vivere di traverso, correndo su piste ovali con moto in costante derapata. Uno sport da duri. Non da mammolette. Si sta sempre al limite dell'aderenza, con il rischio perenne di cadere. In un precario equilibrio che per molti versi ricorda l'esistenza umana: un attimo ci sei e un attimo dopo non più. Una scuola di vita. Uno sport semplice, rustico. Come semplici e puri sono gli uomini che lo praticano. Basta una moto, due gomme da 19 pollici intagliate, una suola di ferro sotto ad un piede e via, pronti ad
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affrontare la prima curva con il cuore in gola. Perché di cuore ce ne vuole... E tanto! Entrare “a cannone” in curva sapendo di poter contare solo sul freno posteriore è roba per pochi, che solitamente vivono la vita come questa disciplina: costantemente, in derapata. Come le loro moto. Mezzi selvaggi e ignoranti, che nulla hanno a che spartire con il motociclismo moderno. In Italia il Flat Track è all'inizio. Mancano gli impianti. Manca l'interesse. Manca il vil denaro. Eppure qualcosa sembra si stia muovendo. Si iniziano a vedere le prime moto specifiche e qualche azienda volge il proprio sguardo a questa disciplina... Noi ne siamo rapiti!
MASTERPIECE KAWASAKI MOTOR ROCK
NIPPON ALIEN DAL GIAPPONE, FERITO MA NON SCONFITTO, LA CREAZIONE PIÙ VISIONARIA DEL NOTO PREPARATORE NIPPONICO. MOTOR ROCK, CONOSCIUTO PER LA SUA VERVE ARTISTICA, QUASI BAROCCA, APPLICA ALCUNE TECNICHE PROPRIE ALLA SCULTURA SULLE MOTO, CON RISULTATI DAL FORTE IMPATTO VISIVO Testo SP
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a visione è tanto semplice quanto geniale: iniziare parlano da sole, raccontano il lavoro di up-grade, sia ogni nuovo lavoro come se fosse il primo, senza ciclistico che estetico: pezzi realizzati a mano, soluzioni lasciarsi influenzare dai fattori ambientali totalmente artigianali e tante ore di lavoro. Il telaio piuttosto che dalle caratteristiche costruttive della realizzato artigianalmente, più lungo dell'originale, moto. Un taglia e cuci che trova la sua massima completato da due soluzioni totalmente nuove sia per espressione nelle forme, nel ferro, modulato come se l'avantreno che per il posteriore, dona alla moto una fosse una creta, permettendo di raggiungere livelli forma lunga e affusolata. Il serbatoio ricavato da da vere opere d'arte. Di solito quando si un'unica lastra di alluminio, è alloggiato pensa alle Cafe Racer, la mente apre sotto il telaio che accoglie una nicchia subito le scatole che contengono rivestita per la seduta del conducente. immagini di moto inglesi, vecchie I semi manubri, molto Cafe, Jappo e qualche Guzzone Made in nascondono al loro interno, tutti i Italy. Nel nostro caso, invece, la cavi dei comandi, regalando una OGNI OPERA D'ARTE HA DUE FACCE, scelta è audace. Parliamo infatti visione minimale ed elegante. UNA PER IL PROPRIO TEMPO Il grande motore alloggiato di una preparazione realizzata su E UNA PER IL FUTURO, base Kawasaki 750, grande moto molto basso, permette a questa PER L'ETERNITÀ da strada, molto diffusa e super kawa 750, evoluzioni da soprattutto reperibile a prezzi moto sportiva, tenute a freno dai DANIEL BARENBOIM contenuti. Le "Naked" in pneumatici non propriamente generale, una volta spogliate del adatti. Il forcellone posteriore è superfluo, si prestano benissimo unico e artigianale, come del resto come base per la realizzazione di tutta la linea degli scarichi saldata a filo Special-Cafe, dalle ottime prestazioni e dal continuo pezzo per pezzo. Un "Alieno" carattere rigorosamente "Retrò". La venuto dal Sol Levante che brilla di luce spettacolarità di questa moto appare evidente anche se propria, dimostra la grande attitudine alla preparazione osservata di sfuggita. Appariscente e complicata, questa della Motor Rock, capaci di metter mano su qualsiasi tipo Kawa sfata il luogo comune che di solito aleggia nel e categoria di moto, realizzando delle vere e proprie nostro ambiente. Anche una moto votata alle prestazioni, opere di design. Il segreto risiede nella "Visione" di cose può, se lo si vuole, diventare un pezzo da intenditori, che non tutti riescono a cogliere. Come un fotografo che appagando la vista ma soprattutto le emozioni, ha in mente il suo scatto, questa Kawasaki nasce dalla accentuate dal generosissimo motore della casa mente e dalle viscere di tali "Artisti", ribaltando tutte le nipponica. Ferro, ferro e poi ancora ferro. Le immagini sicurezze e gli schemi mentali della Cafe Racer Culture.
MOTOR ROCK - www.motorrock.net
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UNA PANORAMICA DELLE PIÙ INTERESSANTI MODIFICHE REALIZZATE DALLA MOTOR ROCK
HOT WHEELS TRIUMPH BONNEVILLE 1944 “BUFFALO “
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Testo SP Foto Roberto Brodolini
MARANZANA MILANESE
QUANDO MENO TE LO ASPETTI, TUTTO IL PASSATO SEMBRA LONTANO E LA VOGLIA DI CREARE DI “NUOVO” APRE SCENARI INEDITI, FATTI DI SFIDA CON SE STESSI E TANTO, TANTO LAVORO. NASCE COSÌ L’ULTIMA MOTO DELLE CARROZZERIE TPR: DURA E PURA, UNA LIVREA CHE ACCENNA AL COLORE, TANTO MOTORE E MUSICA DAGLI SCARICHI
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HOT WHEELS TRIUMPH BONNEVILLE 1944 “BUFFALO “
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uando una Milano di fine inverno fa da spettatrice all’inizio di un progetto rivoluzionario, partorito di getto, a mano libera, in una sera come le altre. Mentre tutti sistemavano i ferri e preparavano il laboratorio per il giorno dopo, Pietro era in ufficio a sbrigare la solita, pallosa e a volte inutile burocrazia. Fuori la neve cadeva e il freddo spopolava le strade. Da tempo in TPR Pietro parla di un progetto nuovo, diverso dall’impostazione classica e
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slanciata delle moto di solito prodotte, una special che possa esprimere il vero impeto creativo della “Crew”. DURA E PURA In pochi minuti, senza tante esitazioni, la moto è sul foglio… è pronta! I nuovi progetti sono così, fanno salire l’adrenalina e non fanno dormire. Un lavoro di squadra che ha permesso un risultato eccellente. La Buffalo nasce da una Triumph Bonneville e incarna il carattere duro e sincero di chi l’ha realizzata, sfacciata e disponibile, comoda e sportiva allo stesso tempo. La livrea dai colori decisi e contrastanti lascia intuire, anche a motore spento, il carattere forte, da “vera stronza”. L’impostazione è bassa e allargata, tutto merito del manubrio, che esalta le sensazioni on-board… vento a manetta che sembra quasi di non essere in moto. Libertà: è la prima parola che viene in mente…
alla faccia del Governo, dei problemi e delle inquietudini. Questa è una moto scacciapensieri… una “Maranzana Milanese”. Il ritmo serrato del su e giù dei pistoni ricorda il suono ipnotico e ripetuto del tanto conosciuto strumento folk, tipicamente Siciliano. Una medicina alternativa, la moto risolutrice di mille problemi esistenziali… Senza meta fuori città, aspettando di poter spalancare il gas al primo rettilineo, per sentire le budella che vibrano, il cuore che accelera assieme al
TPR ITALIAN FACTORY www.tpr-italianfactory.com
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HOT WHEELS TRIUMPH BONNEVILLE 1944 “BUFFALO “
motore… Buffalo fa guarire i piccoli “tagli” che un po’ tutti ci facciamo nella vita di tutti i giorni. CREATA DALL’UOMO PER L’UOMO Essere preparatori significa adoperare prima il cuore e poi le mani. Sentire le persone, capire i desideri e i sogni, riportare su ferro un’idea, lavorando giorno e notte per non trascurare nessun dettaglio. Una missione che va a compimento ogni qual volta si consegna una nuova “opera” alla strada. La nuova nata è sicuramente una moto da Maschio, una moto così come la vedete, senza mezzi termini. La continua evoluzione e dinamicità degli uomini che ci mettono la faccia e si “fanno il culo”, tutti, ognuno a modo suo, riempie il
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cuore di progetti futuri, sempre più concettuali, sempre attenti a non dimenticare che “la moto è costruita dall’uomo per l’uomo”. Risultati e soddisfazioni sono il frutto di tanto lavoro, espressione di una costante crescita intellettuale di un mondo che lentamente e inesorabilmente raccoglie consensi, grazie a persone come Pietro, che credono e continuano a esprimersi utilizzando la “Carta di ferro”.
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HOT WHEELS TRIUMPH THRUXTON
UNA MOTO CHE NON SI PUÒ INQUADRARE, O LA SI AMA O LA SI ODIA: STRETTA E AFFUSOLATA, L'APPARENTE RUVIDITÀ COSTRUTTIVA CELA RAFFINATE E INGEGNOSE SOLUZIONI Testo Marco Montanari Foto Roberto Brodolini
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HOT WHEELS TRIUMPH THRUXTON
L’
XTriumph è nata come come una fenice dalle ceneri di una Thruxton incidentata, allestita al tempo in versione “cafe fighter”. L'ha ricostruita Lorenzo, in arte Fugar Metal Worker, un giovane e talentuoso builder anconetano dalle idee molto chiare: invece che affidarsi all'aftermarket, preferisce costruire da sé tutti i pezzi, così, quando ha un idea, riesce a darle forma con tutti i mezzi necessari, senza bisogno di scendere a compromessi o ricorrere a intermediari. Ma questa è un'altra storia, che prossimamente avremo modo di approfondire meglio. Questa XTriumph è una moto fuori dagli schemi classici, non è una cafe racer, non è assolutamente una scrambler, né certamente un enduro, sembra quasi una drag bike in versione rat, anche se questa definizione le sta parecchio stretta: il lavoro fine c'è, è tanto e si vede, non è un'accozzaglia di pezzi casuali come vorrebbe far pensare. A Lorenzo piace chiamarla Spaghetti Mad Max e come definizione ci sembra più che azzeccata: sarà quell'apparenza vagamente postatomica, sarà forse perché, così bassa e stretta come una saponetta, pare essere pronta a corse folli sui lunghi rettilinei australiani e a sfuggire al V8 Interceptor guidato da Mel Gibson. Una moto così non lascia indifferenti, di sicuro divide nei giudizi, spesso contrastanti. E a riprova di questa affermazione, anche Lorenzo e Masa, il proprietario, sin dall'inizio, si sono scontrati su come sarebbe dovuta essere questa XTriumph.
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UNA THRUXTON CHE DIVIDE Circa un anno fa, dopo un incidente, Masa ha un idea malsana per allontanare la sfortuna: “basta col serbatoio rosso, porta male, è ora di cambiare!”. La folgorazione arriva guardando una moto realizzata da Roberto Rossi con un vecchio serbatoio di una XT500… Bellissima! Serbatoio trovato su Internet... e qui il primo scontro: Lorenzo lo vorrebbe portare ad alluminio lucidato e tutto perfettamente liscio, Masa lo vuole lasciare così com'è, bozzato e nella colorazione originale. Questa moto deve
sembrare un “rat”, deve essere “ignorante e maschia”. Nuova divergenza di opinioni sulla sella e secondo paletto irremovibile di Masa: deve essere di alcantara chiara, molto bassa e stretta, come una saponetta. Deve essere scomoda. Per il resto Lorenzo avrebbe avuto carta bianca e così è stato: nasce la XTriumph.
ARTIGIANALITÀ PRIMA DI TUTTO Tutti gli interventi sono mirati e volti ad assottigliare la linea del mezzo e ad abbassarne il baricentro: in aggiunta al serbatoio della XT la moto viene svuotata di tutto il superfluo e poi allungata e ribassata intervenendo sul forcellone, più lungo di 4 cm, e sul cannotto di sterzo, la cui inclinazione è stata incrementata di 2°. Il risultato è una moto bassa, stretta, aggressiva e affusolata come non mai. La coda è uno dei punti forti di questa moto, tutta realizzata a mano e curata nei minimi dettagli: il telaietto posteriore è stato segato e raccordato per poter incastonare il fanale ricavato da uno scarico Spark Race di una BMW. Il portatarga, anch'esso realizzato a mano, chiude armonicamente la linea affusolata della moto, fungendo da parafango. La “sella della discordia”, stretta e sottile, si adagia perfettamente sul telaio risagomato. Altra finezza nella realizzazione è il raccordo a rampa per la sella, che va a coprire il tubo del telaio lasciato scoperto dal serbatoio notevolmente più piccolo rispetto all'originale. Laddove non si è intervenuti con lavorazioni artigianali, si è prediletta una componentistica d'eccezione: le cartucce forcella Öhlins, gli ammortizzatori posteriori Bitubo, le pedane Discacciati e l'ammortizzatore di sterzo LSL ne sono un esempio.
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HOT WHEELS TRIUMPH THRUXTON
LEGGERA E IMPERTURBABILE Alla guida l'XTriumph rimane fedele alle aspettative: il forcellone allungato e il cannotto di sterzo ulteriormente inclinato si fanno sentire levando un po' di agilità in curva, ma sul dritto rimane sui binari, anche sullo sconnesso e a gas spalancato, complice il reparto sospensioni notevolmente migliorato e il ruotone da 150 al posteriore. La sensazione, in qualunque situazione di guida, è comunque quella di avere una moto sempre maneggevole e leggera. La sensibile cura dimagrante a cui è stata sottoposta la porta ad essere
un peso piuma, con conseguenti benefici su tutte le sue prestazioni: frena meglio, spinge di più, si controlla meglio. La bravura di Lorenzo su questa moto è stata quella di riuscire a valorizzare la componentistica e le soluzioni adottate nella versione precedente, stravolgendole e donandole una nuova luce: originale, innovativa e fuori da ogni schema!
ESTETICA Staffa reggifaro artigianale Fugar Metal Worker Parafango ant. KompoTech Leve forate FMW Serbatoio XT500 riadattato FMW Scatola portabatteria sottosella FMW Sella artigianale FMW Raccordo telaio tra sella e serbatoio artigianale FMW Copripignone artigianale FMW Pedane arretrate Discacciati Pedane passeggero FMW Accorciamento telaio + faro post. + portatarga artigianale FMW Tappo serbatoio artigianale ricavato dal pieno FMW Filtro recupero gas esterno FMW Fasce collettori Termotech Blocchetto accensione FMW CICLISTICA Cartucce forcella Öhlins Ammortizzatori post. Bitubo Ammortizzatore di sterzo LSL Forcellone allungato di 4 cm FMW Inclinazione cannotto di sterzo incrementata di 2° FMW Pneumatico post. maggiorato (150) MECCANICA Eliminazione air-box Filtri conici K&N Collettori di scarico originali segati FMW Terminali di scarico artigianali FMW
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