SPECIAL CAFE #30
TRIUMPH
THRUXTON CAFFEINE POTENZA INGLESE FIRMATA DINO ROMANO NORTON COMMANDO
La bellezza della tradizione
BOBBER&ROAMER Le due gemelle Guzzi
MARCHI GLORIOSI 竄ャ 4,50 MAGGIO-GIUGNO 2016 Bimestrale
Bell story
9 7722 39 0720 04
CARLO TALAMO
Ritratto di un visionario 60030
VALTORテ誰
Fatte a mano
CE PROTECTORS
Shoulder and elbow protectors
FIT ADJUSTMENT
leather jacket
GENUINE LEATHER
YOOUR YYOUR RACER RA ACER SOUL SO UL
La giac giacca ca GARA GARAGE GE HJL30 HJL301MB 1MB ha tut tutto to il ffascino ascino dell’essenza essenza aut autenticamente enticamente old sstyle. tyle. La pelle bo bovina vina pieno fior fioree che ne è l’l’anima anima viene lalavorata vorata trtramite amite un trtrattamento attamento specific specificoo all’ all’anilina anilina che ne aumenta la morbidezza e miglioraa la qualità. LL’interno ermico è rremovibile, emovibile, ccon on un taglio gile gilet.t. Su spalle e gomiti sono pr presenti esenti ne miglior ’’interno ttermico protezioni omologate posteriormente ospitaree il par paraschiena. aschiena. La giac giacca ca è pr predisposta edisposta per protezioni omologa te CE e pos teriormente una tasca per ospitar l’aggancio pantalone.. l’aggancio al pantalone Jeans Indigo Indigo:: HPS406M, casc cascoo Gar Garage: age: HHV27F HHV27FGRBK, GRBK, casc cascoo Gold Stripes: HHV27F HHV27FGLSK GLSK www.hevik.com contact: info@hevik.com - ph. +390302680374 Trova l’elenco dei rivenditori sul territorio o compra online visitando il sito eshop.hevik.it
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BLACK LIST #30 www.specialcafe.it 4
WORLD GARAGE 10 VALTORON MEAT&BONES 18 CARLO TALAMO PREVIEW 24 MOTO GUZZI V9 HOT WHEELS 30 HONDA 750 FOUR 36 TRIUMPH “CAFFEINE” 52 NORTON COMMANDO 750 66 SPORTSTER GRAND PRIX
74 “COUNTRY” & “TRATTURO” CULT GARAGE 42 HESKETH ROCKERS 44 STEFANO RUGGERI OIL&INK 50 DANILO DE DONNO ICONS 58 SKULL
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SPECIAL CAFE è una pubblicazione edita dalla Flake Srl REDAZIONE Via di Pietralata, 304/c 00158 Roma Tel. +39 06 97271295 redazione@specialcafe.it DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Brodolini roberto.brodolini@specialcafe.it CO-EDITOR Marco Montanari FOTO Roberto Brodolini, Valentina Piccinni, Jean-Marc Caimi HANNO COLLABORATO Giacomo Brodolini, Francesco Bucci, Mauro Di Giovanni, Fernando Felli, Carlo Manetti, Valerio Monaco, Paolo Sormani, Michele Steccato, Jeffrey Zani ILLUSTRAZIONI Danilo De Donno CORRISPONDENTE DA NEW YORK Pier Paolo Campo ABBONAMENTI abbonamenti@specialcafe.it www.specialcafe.it/shop STAMPA Arti Grafiche Boccia Spa Salerno PROGETTO GRAFICO e IMPAGINAZIONE alexia masi studio grafico Roma DISTRIBUZIONE SO. DI. P. S.p.a. Cinisello Balsamo (MI) Tel.: +39 02660301 www.sodip.it AMMINISTRAZIONE Barbara Marrocco Via di Pietralata, 304/c 00158 Roma Tel. +39 06 97271295 Fax +39 06 41793417 amministrazione@specialcafe.it
30 ROADTRIP 62 VINTAGE RIDES POSTCARD 70 ENDURANCE CLASSIC VISION 80 FORCELLA OLD GLORY 86 LGM
COVER
COVER
In copertina Dino Romano in sella alla sua Triumph Thruxton. Casco Hevik Garage Silver. Stivali Stylmartin Rocket.
ARRETRATI abbonamenti@specialcafe.it www.specialcafe.it/shop Modalità di pagamento: Paypal / Bonifico bancario (8,00 €) Banca Popolare di Spoleto IBAN:IT87Q0570403218000000232200 intestato a Flake S.R.L. Testata Registrata al Tribunale Civile di Roma n. 141/2011 del 05/05/2011 L’editore garantisce la riservatezza dei dati forniti, per i quali è possibile esercitare i diritti di cui all’Articolo 13 L. 675/96. Finito di stampare nel mese di Maggio 2016
BLACK STREET CAR 92 AUSTIN "FROGEYE" 5
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MOTORCYCLES & OTHER a cura della Redazione
e d i R n u S 2016 “Motorcycles, Music and Good Vibrations”. Queste le tre promesse del SunRide 2016, che si terrà a Pesaro il 24, 25 e 26 giugno nei pressi della suggestiva Baia Flaminia, unico punto della costa adriatica da cui è possibile assistere al sorgere e tramontare del sole in un solo spicchio di mare. Una festa a base di musica e moto aperta a tutti (l’ingresso è gratuito), e sostenuta tra le altre da BMW, Harley-Davidson, Mash, Moto Guzzi, Triumph e Yamaha, che metteranno a disposizione alcune moto per giri di cortesia. Oltre alle case saranno presenti più di 20 preparatori, pronti a parlare delle loro ultime creature. E se tra un bagno e un giro in moto, cala presto la sera, a elettrizzare le notti di venerdì 23 e sabato 24 ci penseranno concerti di musica dal vivo. Noi ci saremo, perché al SunRide, nella Pesaro degli storici musei Benelli e Morbidelli, la passione per i motori pulsa ancora forte. E la passione ripaga sempre. sunride.it
BE SPECIAL Il 20 Aprile a Brescia si è tenuto Brixia Special è il primo Moto Club affiliato al FMI dedicato al mondo delle moto special. Come ha spiegato il presidente Marco Barabanti in occasione dell’evento di apertura tenutosi a Brescia lo scorso 20 Aprile, Brixia nasce per «riunire nel nome della cultura motociclistica e nel rispetto universale chi, attraverso le motociclette, sceglie di vivere la libertà di essere speciale». Perché Special non è una moda, ma un autentico modo di vivere che ognuno interpreta a modo suo, al di là della moto. brixiaspecialclub.it
er t n e c First e for th arts visual io
agg m 7 2 dal ttob re al 9 o
BELLISSIMA! Ogni tanto, un po’ di orgoglio nazionale. Dal 27 Maggio al 9 Ottobre il FRIST Center for the Visual Arts di Nashville ospiterà alcune perle della fantasia motoristica italiana del dopoguerra (1945-1975). Molte auto, tra cui da sottolineare la rarissima Alfa Romeo BAT (saranno esposti i modelli 5, 7 e 9 originali degli anni ‘50) e la Ferrari 250 GTO del ‘62, ma anche moto Guzzi e Ducati. Non sarete negli States nei prossimi mesi? No problem, la mostra “The Italian Automotive Renaissance” è già un libro. Perché se noi italiani nonostante tutto non perdiamo mai il gusto, quando si tratta di far business gli americani non perdono mai tempo. rizzoliusa.com 6
POLAROID I-1 Chi diavolo si comprerebbe una Polaroid oggi? Devono averlo pensato anche i ragazzi che hanno rilevato la Polaroid nel 2008, salvandola dall’estinzione, a giudicare dal nome scelto: Impossible Project. In questa lotta contro il tempo, il nostro tempo, quello dei cento scatti al minuto e della condivisione frenetica, Impossible Project rilancia e annuncia che a breve una nuova Polaroid sbarcherà sul mercato. La I-Type sarà connessa allo smartphone, sarà ricaricabile via USB, avrà un flash da otto LED, ma stamperà ancora su pellicola come la classica Polaroid. La sfida è andare avanti tornando indietro. Un progetto impossibile, per questo ci piace. eu.impossible-project.com
a v o r p A acqua d’
SEVEN DAYS CARBON Se ogni tanto ti piace rimpolpare i muscoli e saltare sui marciapiedi tagliando in due la città, la nuova Fantic Seven Days fa al caso tuo. Il motore elettrico Brose, la forcella in carbonio e la batteria con autonomia compresa tra i 60 e i 120 km sono solo alcune delle caratteristiche più interessanti di questo vero e proprio SUV a due ruote. Una bici per tutti i terreni da tenere pronta in garage accanto alla moto. fantic-bikes.it
TCX X-GROOVE A prova d’acqua. Grazie alla particolare membrana “soft touch”, la nuova scarpa X-Groove Waterproof della TCX è pensata per permetterti di mantenere un look classico e sportivo in ogni occasione. La tomaia in pelle scamosciata (disponibile anche di colore marrone) e la zip con doppio colore in contrasto, esaltano ulteriormente il look della scarpa. Che grazie ai rinforzi nell’area dei malleoli, punta e tallone diventa perfetta per un giro in moto. tcxboots.com
MOTOBATT, L’AMERICANA GIALLA Installazione libera, massima versatilità e 30% di potenza in più a parità di spazio. Queste le promesse di AGM MOTOBATT, batteria di ultima generazione prodotta dall’azienda americana MOTOBATT e distribuita in Italia da Bergamaschi. Da sottolineare la tecnologia QuadFlex, che offre un doppio collegamento e consente alla batteria di adattarsi al posizionamento con poli invertiti. bergamaschi.com
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MOTORCYCLES & OTHER a cura della Redazione
IL RITORNO DEL SUPER8
ro t e r w e N ch te
New retro tech. La tecnologia che un tempo puntava dritto al futuro come un missile, ora sembra aver fatto qualche giro di boa. Il ritorno sul mercato del mitico Super8, rivoluzionaria cinepresa apparsa per la prima volta nel 1965, suona a tutti gli effetti come una conferma di qualcosa che ancora ci sfugge. Forse che stiamo cominciando a sentire una fottuta nostalgia di quella maledetta, sporca, scomoda, costosa e deperibile materia? kodak.com
Vintage ride La Milano-Sanremo con qualche cavallo in più a spingere le ruote promette molto bene. Prima edizione di un evento che durerà tre giorni, con percorsi on e offroad. Sono accettate moto scrambler, enduro vintage e special distinte in due categorie, pre- e post-1996. Premi ai primi nelle due categorie e alla moto più in linea con lo spirito dell’evento. Unico neo? Prezzi non proprio per tutte le tasche. Per info e programma vintageride.it
THE BARN DAY
RALLY INTERNAZIONALE BSA L’anno scorso in Danimarca, il prossimo anno in Olanda e quest’anno in Italia. Se avete un debole per la gloriosa casa inglese, questa è l’occasione ideale per gustarvi esemplari provenienti da ogni parte del mondo. Organizzato dal BSA Club Italia in collaborazione con Camping Natura, il 53° Intarnational Rally si svolgerà dal 18 al 24 Giugno sulle rive del Lago di Vico. info@camping-natura.com
Cinque amici, un garage e tanta voglia di far casino. Ma sempre con stile. Dopo il primo appuntamento dello scorso anno, i ragazzi marchigiani di The Barn raddoppiano con il The Barn Day. L’appuntamento è per il 19 Giugno a Casette d’Ete, da dove partirà un giro per le suggestive colline dei dintorni. Dopo aver dato aria ai motori, il pomeriggio sarà tutto prato, con un’esposizione di macchine d’epoca e moto cafe racer, qualche finta partenza. Una giornata diversa, ma giusto per divertirsi. Se capitate nella Marche, preparate camicia e papillon! Per info e programma dettagliato visitate la pagina Facebook di The Barn
SNOPED by J. Ruiter Questo moped da neve è forse la prima slitta cafe racer della storia. Sembra di sedersi su una motina anni ‘50, e anche lo stile a cui si è ispirato il designer americano è quello delle cafe racer più minimaliste. Simpatico, ma se proprio dobbiamo finire col culo nella neve preferiamo ancora farlo con la moto! jruiter.com
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BLOG SIMBOLI DI PELLE
CONSIGLI PER FUTURI TATUATI A CURA DI MICHELE STECCATO michelebast.wordpress.com
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uesto breve vademecum si propone di offrire una serie di suggerimenti, consigli, dritte per coloro che stanno pensando di tatuarsi. È dunque rivolto a chi per la prima volta si vuole sottoporre alle mani di un tatuatore, a chi si interroga sul “se”, su quanto farà male, sulla scelta del design, e su tutti gli altri dubbi possibili. Due appunti iniziali: sono consigli validi sempre, ai quali anche il sottoscritto a volte non ha dato ascolto, pentendosene; spero di non annoiarvi e di risultare, prima che arrogante o supponente, utile.
Think before you ink. Sempre. Per quanto sia bello ed entusiasmante varcare le soglie di una convention e sentirsi partecipi del rituale antico del walk-in, pensa bene a ciò che vuoi, al design, al soggetto. Non permettere all’entusiasmo di soffocare la razionalità e per ogni tatuaggio assicurati che passi del tempo dal momento in cui lo vuoi al momento in cui lo ottieni. È un tempo non quantificabile, certo. Possono essere anche solo due ore di attenta analisi, ma che almeno vi siano. Non correre, non farti prendere da ansia, panico o fretta, le peggiori consigliere. Insomma, pensaci prima. Cerca varianti e disegni del soggetto che hai prescelto. Grazie a Internet e alla gran quantità di pubblicazioni specialistiche, questo passaggio è facile e fondamentale. A meno che tu non abbia optato per un soggetto molto particolare, di cui esistono pochi esempi, spulcia e guarda più design possibili, per orientarti e capire non più cosa vuoi, ma come lo vuoi. Trova un professionista competente, non affidarti al primo o al più economico. Il ruolo del tatuatore è sfaccettato: un po’ libero professionista, un po’ sciamano, un po’ psicoanalista, con lui devi costruire un rapporto di fiducia, di ascolto e supporto. Non ascoltare i consigli degli amici su questo o quel tatuatore, se non strettamente legati al soggetto o al particolare stile che ricerchi. Il mondo del tatuaggio è in espansione, i tatuatori sono molti: cerca in questa selva di persone quella che ti sembra fare al caso tuo. Non fidarti di chi sparla dei colleghi, o di chi ti mette fretta per avere un appuntamento. Ogni tatuatore degno di questo (bellissimo) nome sa che il cliente ha esigenze particolari, e dunque deve darti tempo per pensare ed esaminare i suoi sketchbook senza pressioni, offrendo suggerimenti e attenzione. Se invece ottieni fretta, prevaricazione e supponenza, esci da lì e cerca un tatuatore migliore. Sii chiaro. Pensarci prima e avere una quantità notevole di disegni, ti permettono di raggiungere lo scopo che insegui. Dunque, non avere paura a fare appunti, a dire le cose come le senti; è la tua prima volta, una sciocchezza eventuale passerà sotto silenzio e sarà dimenticata. Cerca ascolto e informazioni.
Farà male? Chi può dirlo. La percezione del dolore è soggettiva, ma alcune zone sono più sensibili di altre. Mettiti l’anima in pace: farà male. Ma, spesso, il dolore è molto inferiore alle aspettative; peraltro, dopo poco la vibrazione della macchinetta renderà la zona addormentata e poco sensibile, permettendoti di passare attraverso la procedura in maniera serena. In più, se lo desideravi da tempo, l’entusiasmo e la soddisfazione faranno passare in secondo piano la percezione fisica. In base al soggetto scelto, chiedi consiglio sulla zona del corpo. Vi sono soggetti che si sposano meglio a determinate parti del corpo, poiché sottoposti a minore o maggiore tensione, minori o maggiori movimenti deformanti. Il tuo tatuatore ti saprà orientare. Se poi vuoi che sia proprio su quella parte di corpo, ascolta ciò che ti verrà detto sulle eventuali modifiche al disegno. È meglio un tatuaggio un po’ spostato che uno dove lo volevi ma che ad ogni movimento si deforma. Evita l’homemade e i tatuatori improvvisati. Nonostante il tatuaggio homemade sia una realtà interessante dal sapore antico che ci riporta agli albori della tradizione, se è il primo tatuaggio, evita. Il tatuaggio homemade va vissuto come esperienza, come momento diverso e “magico”. Se speri di risparmiare soldi affidandoti ad un non-professionista, cambia idea. Il laser costa di più. Non invitare tutti i tuoi amici ad assistere. Il tatuaggio è un momento di passaggio. Colpevolmente anche il sottoscritto al suo primo incontro con la macchinetta aveva fatto sì che lo studio diventasse un raduno di amici e curiosi. Difficilmente un tatuatore ti dirà che non puoi portare nessuno a sostenerti. Ma da “due amici fidati” a “nove scalmanati” la differenza esiste. Rispetta il tatuatore mentre lavora e cerca di evitare che una bella occasione diventi la discesa dei barbari su Roma. Curalo bene. Il momento della guarigione è cruciale. Ricordati che il tatuaggio è una ferita superficiale che ha bisogno di attenzioni e cura. Ancor prima di cominciare, passa dalla farmacia ed acquista il Bepanthenol, la pomata lenitiva che il 98% dei tatuatori consiglia. Dopo che hai finito, lascialo coperto per qualche ora, e poi sciacqua con sapone a ph neutro (il sapone per intimo, per intenderci) senza profumi, e continua a lavare il tatuaggio con tale sapone ed acqua tiepida per le due settimane successive. Ricorda sempre che di Bepanthenol non puoi avere un’overdose: meglio troppo, che troppo poco. Nascondilo (se devi). Questo può apparire come una sorpresa, ma, purtroppo, il tatuaggio ancora non è ben visto in molti ambienti, soprattutto se formali o “antiquati”. Rispetta l’opinione anche di chi lo ha in odio viscerale, e aspetta e spera nella trasformazione sociale in atto. D’altro canto, i “conservatori a tutti i costi” non sanno che si perdono. Non incaponirti in discussioni sterili o in giustificazioni: non sarai tu a far cambiare idea ai benpensanti. 9
WORLD GARAGE VALTORON
vamos hermanos I FRATELLI PABLO E CARLOS DELGADO REALIZZANO SPECIAL VESTITE D’ALLUMINIO NELLA PROVINCIA A NORD DI MADRID, DOVE SI LASCIANO AFFASCINARE DA UNO DEI PIÙ FAMOSI CIRCUITI DEL MONDO A CURA DI JEFFREY ZANI
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WORLD GARAGE VALTORON
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alla cittadina di Valdetorres de Jarama, a meno di un’ora di automobile da Madrid, in Spagna, passa un rigagnolo d’acqua che si tuffa nel più grande flusso del fiume Jarama, lo stesso che presta il nome al circuito che per 15 volte, fra il 1969 e il 1988, ha ospitato la tappa spagnola del motomondiale. Qui, in una terra in gran parte coltivata, che vista da un’aereo sembra messa a riposo sotto un patchwork cucito da mani divine, più o meno 30 anni fa giocavano due fratelli che si chiamavano Pablo e Carlos Delgado, figli di uno scultore e amanti degli spazi aperti. Spesso, quando non erano in giro a sporcarsi i pantaloni fra schizzi di fango e birbanterie, i due osservavano il padre Rafael mentre plasmava le opere messe in circolazione sotto il nome d’arte di Muyor. E lì assorbivano la passione per l’arte e il design che caratterizzerà il loro futuro. Prima di mettersi al lavoro, però, avranno ancora tempo per godere dei vapori dell’adolescenza. Sulla strada che segue il tracciato del ruscello si alzerà il fumo delle prime mo-
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tociclette elaborate senza troppa perizia, poi verrà aperta una bottega in cui i due cercheranno di unire gusto estetico e desiderio di velocità: un’officina chiamata “Valtoron” come il corso d’acqua che li ha visti giocare e crescere, per sottolineare il doppio legame con il territorio e con la tradizione, la nostalgia e la memoria. «La parola ‘Valtoron’ significa ‘valle del grande toro’, ci piace sia per il suo significato che per il suono che ha quando viene pronunciata», spiega Carlos dalla bottega di 300 metri quadri che divide con il fratello. «Qui lavoriamo senza preconcetti – precisa il 46enne spagnolo – ci avviciniamo a ogni modello con uno spirito nuovo dopo averlo selezionato con attenzione, perché ogni base deve avere una sua storia e una sua unicità». Carlos e Pablo vivono la loro missione come se fossero il mezzo attraverso il quale la moto raggiunge l’aspetto che le spetta, come se le scelte fossero dettate a livello cosmico: «È lei che ci dice cosa serve, noi ascoltiamo e basta», racconta Pablo, 43 anni all’anagrafe. «Le idee più concrete spesso ci vengono di notte, quando rimaniamo in veglia
a riflettere su cosa fare, su quale strada intraprendere». La fase successiva è più concreta e scivola dalla testa alle mani, ricoperte da un velo misto di sudore e di stucco: «È il materiale che modelliamo per creare le forme dalle quali ricaviamo gli stampi utilizzati per la fusione dell’alluminio, che ricicliamo da pezzi di vecchie moto». Tolto il guscio e raffreddato il metallo, le parti vengono quindi pulite, saldate e lavorate nelle superfici per portare al risultato che caratterizza le opere firmate Valtoron: carrozzerie filanti e porose, sobrie, evocative. È il caso della Kawasaki H1 del 1974 trasformata nella “Bomba”, una tre cilindri a due tempi da 500 centimetri cubici e 70 cavalli alla ruota, derivata da un modello soprannominato “widow-maker” a causa dell’alto tasso di vittime provocato dalla sua irrequietezza, che ha lasciato vedove troppe mogli. Il tocco di classe è dato dall’unità serbatoio - sella - codino, magistralmente fusi in un pezzo unico arricchito dai dettagli in bronzo. Il fanale anteriore viene da una Zundapp, mentre il motore è stato elaborato con una serie di interventi fra i quali si inseriscono il trio di car-
buratori Mikuni da 28 millimetri e le marmitte a espansione fatte a mano. La pompa del freno a disco anteriore era montata su una moderna Yamaha R6, gli ammortizzatori posteriori sono marchiati Koni, il forcellone è preso in prestito da una Kawasaki GPZ 550. Un calcio alla pedivella d’avviamento e il sibilo caratteristico del tre cilindri riempie l’aria. La guida è da corrida, con il motore che spinge solo agli alti regimi. Un carattere samurai abbinato a un istinto latino e smanioso. Praticamente ingestibile.
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DIAMETRI DIVERSI per il lavoro di foratura che ha coinvolto il carter della Loma, su base Kawasaki KZ 750
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Più facile, invece, l’approccio con la “Loma”, una Kawasaki KZ 750 del 1977 passata dall’assetto stradale originale a uno spirito decisamente off-road con ruote tassellate e parafanghi alti. I cavalli sono solo cinque in meno rispetto alla “Bomba”, ma l’erogazione è decisamente più umana. A fare da contraltare c’è il maggior peso del motore a quattro tempi, che sembra comunque cavarsela dignitosamente fra i panettoni dei crossodromi. Mascherina del faro, parafanghi e serbatoio sono in alluminio, il forcellone viene da una Suzuki GS 1000, il freno a tamburo anteriore da una timida Yamaha SR 250. Fondamentale, per aumentare l’altezza da terra, la forcella anteriore riciclata da una Husqvarna WR 250 del 1986, che contribuisce all’assetto di una due cilindri teppista, pronta a sparare sassi: «La ruota posteriore è perennemente in perdita di aderenza, uscire dalle curve con questa 750 è fra le cose più belle di sempre», assicura Pedro. 15
WORLD GARAGE VALTORON
IL CUORE della El Jarama, una Kawa Z 1000 J con motore maggiorato a 1.075 centimetri cubici
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Si rimane in casa Kawasaki anche per la “El Jarama”, la più giovane e la più massiccia, in termini di cilindrata, delle tre moto passate in rassegna. Questa volta i cilindri sono quattro, l’anno di nascita il 1981, i cavalli di potenza non dichiarati. La rivoluzione a cui è stata sottoposta questa Z 1000 J passa innanzitutto per un aumento dei volumi che le ha fatto raggiungere i 1.075 centimetri cubici, nutriti da un poker di carburatori Mikuni da 36 e associati a pistoni più performanti. La veste in allumino è attraversata da una serie di bande a scacchi che ricordano lo sventolio mostrato a chi taglia il traguardo, tributo al circuito iberico in cui italiani e spagnoli, specialmente nelle piccole cilindrate, hanno vinto a ripetizione. Pablo e Carlos lo sanno bene, perché le corse sono la loro mania: «All’inizio utilizzavamo questo modello per partecipare alle gare di Endurance, poi abbiamo deciso di darle un sapore nuovo e l’abbiamo trasformata fino al risultato attuale». Non essendo questa moto street-legal, per raggiungere il circuito di Jarama i fratelli Delgado possono contare sulle altre due creazioni passate in rassegna. Seguendo la strada più veloce la “Bomba” ci impiega più o meno 20 minuti, mentre la “Loma” può fare anche meglio. Il segreto? Sfruttare le doti enduristiche. E passare per i campi. 17