Special Cafe #24

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­Anno­II­-­Poste­Italiane­S.p.A.­-­­Spedizione­in­abbonamento­postale­-­D.L.­353/2003­(conv.­in­L.­27/02/2004­n.­46)­art.­1,­comma­1, ­Aut.­C/RM/03/2012

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#24 -­€4,50

MAggIo/gIugno­2015­Bimestrale

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ANDREA LO CICERO Il Barone in sella NORTON 850 La Commando inavvicinabile MAX HAZAN Moto al limite

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THE REUNION Cafe Racer in pista



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SPECIAL CAFE è una pubblicazione edita dalla Flake S.R.L.

BLACK LIST #24

REDAZIONE DI SPECIAL CAFE: Via di Pietralata, 304 00158 Roma Tel. +39 06 97271295 redazione@specialmag.it

DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Brodolini roberto.brodolini@specialmag.it GRAFICA E IMPAGINAZIONE Stefania Esuperanzi grafica@specialmag.it

CULT GARAGE 04 EDDIE DOW

SUPERVISOR Marco Montanari montanari@specialmag.it

NEWS 06 MOTORCYCLE & OTHER

CONSULENTE DI REDAZIONE Alfonso Rago redazione@specialmag.it

CAFE STYLE 12 RADICAL RACER

FOTO Roberto Brodolini, Alejandro Cartagena, Francesco Cesaroni, Igor Gentili, Fabrizio Jelmini, Eolo Perfido, Shaik Ridzwan

MEAT & BONES 16 ALEX POLITA 24 MAX HAZAN 30 ANDREA LO CICERO

HANNO COLLABORATO Andrea Bonomo, Giacomo Brodolini, Lorenzo Catini, Mauro Di Giovanni, Mario Esse, Nicoletta Rolla, Domenico Sofia, Jeffrey Zani MARKETING - PUBBLICITÀ Edimotive Srl alberto.comparato@edimotive.com Cell +39 342 5400084 Tel. +39 06 97993700 AMMINISTRAZIONE Barbara Marrocco Via di Pietralata, 304/c 00158 Roma Tel. +39 06 97271295 Fax +39 06 41793417 amministrazione@specialmag.it STAMPA Tiber S.p.A. Via della Volta, 179 25124 Brescia DISTRIBUZIONE SO. DI. P. Spa Cinisello Balsamo (MI) Tel.: +39 02660301 www.sodip.it ABBONAMENTI Tel. +39 0399991541 Fax +39 0399991551 abbonamenti@specialmag.it ARRETRATI Tel. +39 06 97271295 Fax +39 06 41793417 segreteria@specialmag.it Pagamento tramite bonifico bancario di €8,00 Banca popolare di Spoleto - iban: IT87Q0570403218000000232200 intestato a Flake S.R.L.

HOT WHEELS 36 BENELLI 654 STREET SCRAMBLER 40 TRIUMPH THRUXTON 46 NORTON COMMANDO FEATHERBED 850 SPECIAL ROCKERS 54 FIORENZO D’ADAMIO COLLATERAL 60 KOTARO NODA VISION 62 CARPOOLERS FACTORY 68 KAPPA HELMET THE BOOK 72 THE BRONX RIVIERA EVENTS 76 THE REUNION, FIRST EDITION OLD GLORY 80 RINO MELANDRI HAND MADE 86 SOIATTI MOTO CLASSICHE - STEP 2 BLACK STREET CAR 88 JAGUAR “E” TYPE SHOOTING 96 MILKY BUTTERFLY

Testata Registrata al Tribunale Civile di Roma n. 141/2011 del 05/05/2011

L’editore garantisce la riservatezza dei dati forniti, per i quali è possibile esercitare i diritti di cui all’Articolo 13 L. 675/96. Finito di stampare nel mese di MAGGIO 2015

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CULT GARAGE EDDIE DOW

IL GURU DEI

ROCKERS Il primo punto di riferimento della filosofia cafe racer, capace di creare e produrre parti speciali e accessori in chiave “racer” A cura di Mauro Di Giovanni

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ddie Dow era uno che ne sapeva. Da ragazzo aveva lavorato alla Rolls Royce, ma quando nel dopoguerra prevalse la sua passione per le motociclette, fu affascinato dalla saga delle “Gold Star”, le più belle e veloci monocilindriche stradali del mondo.

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In seguito a questo innamoramento, come pilota, meccanico, e poi dealer BSA, Eddie Dow diventò nel corso del tempo il primo riferimento per la BSA nel mondo anglosassone come specialista di moto sportive. Già dai primi anni cinquanta si era distinto per le preparazioni, gli allestimenti e

l’ergonomia generale delle sportive più celebrate: le BSA “Gold Star” 500 monocilindriche. Nel 1958 aprì il Britain’s Gold Star Service, nell’Oxfordshire e più precisamente al numero 15/16 di Southam Road a Bambury, nell’Oxon. In quel centro si vendeva di tutto per trasformare in


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uno stile racing stradale le moto più amate dai rockers, una nuova categoria rampante di motociclisti che voleva emulare su strada l’immagine delle corse e delle moto da corsa, ma in versione goliardica, da bar. Da cui l’espressione “cafe racer”, che indica uno stile motociclistico ma anche uno stile di vita. Dalla prima M24 del 1938, tutta in alluminio, alle B31/32, fino all’ultima DBD 34, la Gold Star per antonomasia, nel negozio di Eddie Dow trovavi tutto ciò che serviva per far diventare la tua moto come le omologhe che vincevano nelle gare per derivate di serie. Ma non bastava. Eddie rivolse perciò la sua attenzione alle bicilindriche A10, le Super Rocket e le Golden Flash, e inserendo gli elementi sovrastrutturali del suo catalogo “Gold Star”, si inventò una

special: la RGS “Rocket Gold Star” 650. La moto risultò di così alto gradimento, che il management della BSA decise di produrla in serie, mettendola subito in listino. Fu la consacrazione che nel 1959 suggellò la leggenda di Eddie Dow. Nel mondo cafe racer Eddie ebbe un ruolo di guida fondamentale per alcune scelte stilistiche ed ergonomiche che si sarebbero poi diffuse su tutte le cafe racer più estreme. Il primo elemento riguardava la pedaliera arretrata, che andava montata indipendentemente dal tipo di serbatoio e di sella utilizzati; in secondo luogo la posizione del manubrio in due pezzi, che gli inglesi chiamano “clip-on”, il più stretto ed inclinato possibile. Il manubrio era collocato sempre più in basso, e nei casi estremi e paradossali, sotto la piastra superiore della forcella! In terzo luogo, la posizione del faro anteriore, molto alto sulla forcella, era sostenuta da speciali reggifaro costruiti in tondino metallico e rigorosamente neri. Il periodo d’oro di questa cultura che si diffuse anche in Europa, sopratutto nei paesi del Nord, fu quello compreso fra il 1955 e il 1965, ma anche lo stile off-road, che nacque in Inghilterra, beneficiò del gusto di Eddie Dow. Le versioni enduro e cross della Gold Star, come la “Catalina”, furono un successo negli Stati Uniti contrastando il potere delle Matchless G80 nel fuoristrada dalla metà degli anni ’50. Dow continuò ad occuparsi di off-road con le BSA “Hornet” A65 del 1964, che come tracker vinsero nel campionato AMA del flat-track americano, e poi con versioni speciali della mitica Victor 441 che vinse due volte il Mondiale Motocross 500 nel biennio 1964/’65. L’avvento delle “supermoto” nel 1969 e dei motori frazionati cambiarono il mondo, e i mono e le bicilindriche di Eddie Dow, il “guru dei rockers” vennero via via dimenticate…fino ad oggi. «Moto di ieri stile di oggi», come si dice. Il tempo ha dato ragione a Eddie Dow, la “Tigre di Bambury”.

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NEWS MOTORCYCLE & OTHER a cura della Redazione

BIKE SHED PARIS La Rodaggio Film presenta in anteprima europea The Greasy Hands Preachers, un’ode al lavoro manuale come forma di realizzazione personale e come scelta di vita. Girato in 16 mm in California, Utah, Indonesia, Spagna, Scozia e Francia, co-finanziato da oltre 1000 sostenitori su Kickstarter, è il film che la comunità motociclistica più sensibile al vitale fenomeno della customizzazione ha per mesi seguito, supportato e atteso. Firmato dai francesi Clement Beauvais e Arthur De Kersauson, già noti al pubblico motociclistico per il corto Riding September, co-prodotto da Orlando Bloom, convinto motomaniaco, e girato con il sostegno di Belstaff, BMW Motorrad e Motul, The Greasy Hands Preachers è il ritratto di alcuni dei più folli e coraggiosi nomi internazionali della creazione motociclistica: Deus Ex Machina, El Solitario, Blitz Motorcycles, Shinya Kimura, Roland Sands Design, SS Classics. È il racconto per immagini di una motofamily allargata i cui componenti hanno abbandonato vite sicure, curriculum da laureati, carriere da colletti bianchi per dedicarsi semplicemente a ciò che amavano di più: dare vita con le proprie mani a moto artigianali, controcorrente, visionarie, lontane da ogni logica seriale e industriale. Il film sarà proiettato con sottotitoli in italiano. Dopo la prima del 15 Maggio al

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Deus/Leica Theatre di Milano queste le prossime date: 18 maggio Cinema Mexico di Milano, con Frank Augello di Moto Sumisura. 25 maggio l’Europa Cinema/Kinodromo di Bologna 20 giugno il Cinema Massimo di Torino. Aggiornamenti sulle successive date sulla pagina Facebook della Rodaggio Film: facebook.com/rodaggiofilm.


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CLUTCH KID CLOTHING Una linea di abbigliamento denim di alta qualità dedicata ai più piccoli e ispirata all’abbigliamento motociclistico vintage americano. Un giorno l’appassionata motociclista, modella e mamma Sabrina Nova ha deciso di unire la passione per le due ruote alla sua spiccata manualità confezionando un piccolo giubbino in denim per suo figlio, ispirato al look dei centauri a stelle e strisce. Con l'aiuto di una serie di patch ha reso il capo originale e ha creato un look unico. Ogni volta che il figlio lo indossava per strada, la domanda era frequente: «dove l’hai comprato?». Sabrina ha iniziato così la sua ricerca di tessuti di qualità e patch originali, ed è nata una collezione che in poco tempo è cresciuta ottenendo un incredibile successo. Ogni capo Clutch Kid è realizzato a mano, con denim riciclato, da marchi come Levis, Osh Kosh, Gap, DKNY, Calvin Klein, Lee, Wrangler, Ralph Lauren Polo, Mudd, Arizona Jeans e molti altri, garanzia di stile e alta qualità nei tessuti. Potete ordinare il vostro capo personalizzato scrivendo a clutchkidclothing@gmail.com

SAINT MOTORCYCLE CLOTHING Perché non esistono capi tecnici che possano essere indossati tutto il giorno? Il nuovo marchio australiano Saint, nasce per trovare una soluzione a questo problema. Hanno sviluppato una serie di tessuti innovativi che abbinano sicurezza e comfort. Il primo è il loro 100% Kevlar Motorcycle Drill – che dimostra tutta la resistenza del kevlar pur rimanendo leggero e piacevole al tatto. Un pantalone tecnico e comodo che può essere portato senza problemi tutto il giorno e che, essendo interamente realizzato in kevlar, mantiene le sue caratteristiche inalterate nel tempo, lavaggio dopo lavaggio. Ma la ricerca non si ferma. I ragazzacci di Saint stanno affinando un denim interamente in kevlar leggero e performante che non richiede stratificazioni ingombranti di tessuto. Tutti i prodotti sono testati e certificati CE presso prestigiose università europee. Ai capi tecnici si affiancano altri prodotti interessanti come le maglie in lana merino che ricordano quelle degli MC dei primi anni del XX secolo. Presto sarà anche lanciata una linea tutta al femminile. Aggiornamenti, dettagli e shop online su www.saint.cc

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NEWS MOTORCYCLE & OTHER

ÖHLINS VINTAGE PER FUORISTRADA Öhlins ha pensato anche agli appassionati di moto d’epoca con una linea specifica di ammortizzatori per modelli fuoristrada degli anni '70 e '80 siglati S36D e S36P. Realizzati con la rinomata qualità della casa svedese e con le intramontabili caratteristiche tecniche ed estetiche dei modelli passati, gli ammortizzatori Öhlins Vintage sono disponibili con o senza serbatoio esterno e grazie alle loro prestazioni sono in grado di ridare nuova guidabilità anche alle moto più datate. Ulteriori informazioni: www.andreanigroup.com

STYLMARTIN SNEAKER MANIA

QGARAGE Qgarage diventa il nuovo punto di riferimento a Genova per le Cafe Racer e non solo. All’interno dello spazio in via Lungo Bisegno Dalmazia 29/c vengono realizzate anche verniciature, restauri di moto d’epoca, selle e splendide Special.

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Indossare una sneaker in moto è da tempo una moda. Stylmartin crede da sempre in questa tipologia di scarpa urban, e ci si è dedicata con tutta la sua esperienza di azienda specializzata nella produzione di calzature sportive e tecniche. Le ultime arrivate si chiamano Panama e Melbourne, modelli indicati per la bella stagione con particolari estetici molto attraenti. Panama ha la tomaia in pelle bovina bianca trattata per ottenere un effetto “spazzolato dirty”. Al suo interno c’è la fodera in mesh e un sottopiede removibile entrambi traspiranti. Le protezioni malleoli in PU sono presenti su entrambi i lati. Melbourne ha la tomaia in tessuto traspirante che riprende il jeans, compreso il contrasto prodotto dalle classiche cuciture utilizzate sul pantalone. Dentro la sneaker c’è sempre una fodera traspirante a nido d’ape e il sottopiede microforato estraibile. Protezione malleoli in PU su entrambi I lati e a contrastare l’effetto della leva cambio un robusto strato in pelle tono su tono.


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NEWS MOTORCYCLE & OTHER

GALLONI LEGGERA 250 Evocando le linee eleganti delle motociclette Galloni degli anni ‘20, questa e-bike artigianale dal design unico e attuale garantisce un’esaltante corsa ovunque tu vada. È un’opera d’arte su ruote, costruita ancora con i materiali di una volta, ferro e passione, per resistere alla prova del tempo, nel segno della tradizione. Il cuore della Leggera 250 è la fantastica ruota elettrica AIO Rool’In, che con le sue caratteristiche garantisce una autonomia di 65 km, tempi di ricarica record (circa 2h) e 3 livelli di assistenza PAS. Tutto in un'unica elegante ruota che comunica via wireless con il computer di bordo, fornendovi ad ogni istante informazioni su velocità istantanea, km percorsi, livello batteria della ruota e del computer di bordo. Per chi desiderasse un appeal più classico, la Leggera 250 è disponibile anche nel kit tradizionale con motore e batteria elettrica asportabile, sempre a trazione anteriore, con una batteria da ben 11Ah, che vi garantirà un’autonomia di quasi 80km, e PAS a 5 livelli di assistenza.

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CASCO APERTO E OCCHIALONI GIVI La voglia di rètro si sta radicando nel mondo motociclistico oltre ogni previsione. Una tendenza che ha portato GIVI a inserire nella gamma caschi 2015 un demi-jet privo di visiera, il 10.9 Easy-J, che ha corredato di cinghietta posteriore per fermare l’elastico dell’occhialone. Quale? il nuovo I400 naturalmente, sempre di GIVI, disponibile con finitura silver e black. Ulteriori dettagli su: http://www.givimoto.com/

www.stylmartin.it


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CAFE STYLE RADICAL RACER

t e k Jac HAND MADE Artigianalità e passione contraddistinguono le giacche Radical Racer. Sono ispirate al mondo motociclistico del passato, ma proiettate al futuro

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Testo Lorenzo Catini Foto Roberto Brodolini

uando si parla di una donna o di un uomo in sella ad una Special, la giacca di pelle è un must. Ma non basta un buon materiale per fare di una giacca un'autentica compagna di vita. Le giacche realizzate da Radical Racer sono una seconda pelle, la vostra seconda pelle. I materiali utilizzati vi garantiranno resistenza e comodità, e lo stile vintage vi accompagnerà anche quando avrete parcheggiato la vostra moto. Questo marchio italiano è stato ideato e viene portato avanti con passione da Cristina Benella, una vera rocker radicale. Cresciuta a pane e motori, e con un fiuto sopraffino per lo stile, Cristina non poteva far altro che mettersi all'opera in questo mondo, occupandosi con mano di ogni giacca come se fosse la sua moto. Ognuna è diversa, personalizzabile in base alle esigenze del rocker che non si accontenta di

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Per lei, PHOENIX - WR, collezione Mythology. Nappa naturale per una giacca racer morbida e leggera. Per lui, PHOENIX - MS, collezione Mythology. L'effetto invecchiato e la vestibilitĂ slim fit si miscelano in uno stile elegante e dinamico. Disponibile in grigio, marrone e nero.


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CAFE STYLE RADICAL RACER

Per lei, PEGASUS, collezione Mythology. Un chiodo alternativo e originale, concepito per aderire perfettamente alle forme femminili e risaltare agli occhi grazie alle varianti di colore. Disponibile con bande in verde, turchese e giallo.

PHOENIX - MS, collezione Mythology. Una giacca racer personalizzabile (misure e colorazioni) in nappa naturale.

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ARION per lui/UNICORN per lei, collezione Mythology. Una giacca che reinterpreta il concetto di chiodo da vero rocker. Realizzata con pelli di bufalo e accompagnata da fodere colorate a contrasto. Roulotte by Airstream Italia. Moto by South Garage.

indossare un prodotto di serie. Ogni giacca è numerata e il nome del proprietario è impresso a fuoco all’interno. La pelle di Radical Racer invecchia con chi la indossa, assumendo un tocco davvero vintage e portando su di sé le tracce indelebili delle vostre esperienze e dei vostri viaggi. Il design è direttamente ispirato alla cultura straripante dei cafe inglesi degli anni '60. In sella alla vostra Special e con indosso la leather jacket Radical Racer avrete l'opportunità di far rivivere gli anni d’oro come se il tempo non fosse mai passato. www.radicalracer.it

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MEAT & BONES ALEX POLITA

POLITA FAMILY GARAGE Un DNA a forma di due ruote, nato sugli sterrati oggi corre a più di 300 orari e con suo padre realizza sogni per centauri Testo Andrea Bonomo Foto Francesco Cesaroni

rrivo presto tra i colli marchigiani, sono circa le otto del mattino e sto setacciando l’area industriale alla ricerca dell’officina del Gianky, il padre di Alex Polita. Accosto per chiamarlo; appena spengo la macchina sento un’Honda cantare da un capannone poco più avanti… fermo la chiamata, sono certo che sia lui perché sta scaldando il motore come lo fanno i meccanici delle moto da corsa. Mi accoglie

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Alex, 185 cm di pilota, barba e tatuaggi, cammina già freneticamente per il piazzale dell’officina. Mi porta subito da suo padre, all’anagrafe Giancarlo Polita, ma per tutti Gianky, ex pilota di motocross, padre onnipresente nelle corse dei figli come fosse benzina e olio nei loro motori, sia per Alex che per Alessia, che ad oggi corre con un Go-kart modificato da lui. In ogni angolo dell’officina si respira aria di corse. Ci sono foto, tute in pelle,


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MEAT & BONES ALEX POLITA

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caschi, coppe. La storia della famiglia Polita è raccontata in ogni centimetro di questo luogo e la confusione non è di casa qui, tutto è ordinato come se fosse un box della Superbike: capisco al volo che Gianky quando lavora non cerca le cose, sa esattamente dove sono. Dopo i saluti di rito torniamo fuori ad ammirare lo scopo del mio viaggio, l’Honda Bol d’Or 900cc del 1981 della quale mi hanno tanto parlato, trasformata da Polita senior e junior secondo i gusti e le esigenze di guida di Alex. Spicca il numero 53 stile retrò stampato sul minuscolo codone di colore rosso; sul serbatoio, che sembra uscito dalla casa madre giapponese, è appoggiato un casco da stuntman americano. «Adoro lo stile café racer» dice Alex «Ne ho sempre voluta una ma non ho mai trovato una base interessante sulla quale lavorare. Poi un giorno notai una Bol d’Or senza carene ed è li che abbiamo sviluppato il progetto. Dopo un confronto quasi casuale con mio padre venne fuori che da tempo lui voleva creare una due ruote che avesse queste caratteristiche… Avevamo già in mente tutto io e

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Gianky».«Nel ‘74» aggiunge Polita Senior, «c’era un preparatore di moto famosissimo qui a Jesi, io avevo 14 anni ed un giorno lo andai a trovare rimanendo incantato da un mezzo che aveva appena terminato; lo aveva modificato per renderlo più da velocità, più corsaiolo, e io me ne innamorai subito anche se correvo con il cross. Mi sono sempre detto che un giorno ne avrei fatta una mia sull’immagine di quella ed ora che la guardo qui nella mia officina ritorno ragazzino» «Abbiamo costruito il codone in vetroresina ragionando sulla mia altezza e sulla posizione di guida» aggiunge Alex «l’abbiamo spogliata di tutti suoi vestiti ed abbiamo scelto per lei l’essenziale che appaga gli occhi, come se avessimo scelto l’intimo da fare indossare alla donna dei sogni». Infatti Alex la sua due ruote se la mangia con gli occhi, l’accarezza in ogni sua parte come Mickey Rourke accarezzava Kim Basinger nel film Nove settimane e ½. Continua a toccarla come se volesse plasmarla con le dita e ora che parla più lentamente, capisco subito che il pilota è entrato nel suo mondo, un pianeta fatto di odori, di tecniche di guida e di sapo-


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nette consumate, d’immagini veloci e decisioni prese in millesimi di secondo. «Adoro guidarla» dice con voce rapita «la posizione di guida è coinvolgente, ti fa diventare tutt’uno con la moto anche quando sei fermo al semaforo. Con lei sei il capo della città, ha una maneggevolezza imbarazzante e suona come un assolo dei Deep Purple tra le mura antiche di Jesi». Ad oggi tantissimi motociclisti trasformano le proprie moto, anche nelle maniere più essenziali, per dargli un tocco di personalità e per renderle uniche ed ammirabili, ma questa Honda è diversa. La guardo ed è lucente e perfetta, sembra nuova ma allo stesso tempo intravedi sul telaio cromato le manate sporche di un padre e di un figlio che insieme hanno realizzato il progetto di una moto stile cafè racer, nata dalla mente di un pilota che quando corre supera i 300 km/h. Quella che mi si presenta è l’immagine di una famiglia che da decenni vive di corse, che ancora oggi, dopo tanti anni, passa il tempo a parlare di moto, di aneddoti e di traguardi raggiunti con la stessa passione di sempre.

Pausa caffè, rigorosamente seduti su sgabelli da meccanici a pochi centimetri da terra, Gianky di fronte alla moto parte a raffica descrivendomi i lavori fatti: «Abbiamo abbassato l’avantreno di 8 cm, dal serbatoio abbiamo eliminato il tappo a scomparsa, il codone tondo in vetroresina è stato allungato ed il telaio posteriore l’ho tagliato e sagomato seguendone la curvatura, è stato eliminato gran parte dell’impianto elettrico e la batteria l’abbiamo alloggiata dentro il codone, i cerchi ed il motore sono stati riverniciati evidenziandone però le parti sporgenti in alluminio con una finitura spazzolata. Ho creato artigianalmente sia le staffe padane che il parafango anteriore, che è nato da un foglio di lamiera battuta a mano con finitura laccata spazzolata». Di colpo mi rendo conto che non sono più ospite tra quelle mura a me nuove, Alex è premuroso, tuttofare, massacra freneticamente il cellulare scrivendo sms, scattando foto e postandole poi su Facebook. Lavoro con il team Guandalini Racing, vedo Alex ad ogni corsa del Civ (Campionato Italiano

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MEAT & BONES ALEX POLITA


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Velocità), ma questa è la prima volta che lo frequento fuori da un circuito e dall’ambiente delle corse. È una persona umile, sempre scherzosa ed anche se ha girato il mondo in Superbike il suo punto di riferimento è qui a Jesi, dove vive la sua famiglia. Come ogni pilota è drogato di adrenalina ma nell’officina di suo padre la sostanza chimica si trasforma in voglia di fare e di creare. Dentro i circuiti Alex è un mix di concentrazione e determinazione, ma quando è a casa si gode i paesaggi percorrendo indefiniti km in bicicletta, è un grande sportivo, non è solo un trentenne con il polso destro a stecca sul gas. Gianky invece è calmo, sorridente e positivo. Ti dice ogni cosa come se fosse straordinaria, anche la più semplice. Ci spostiamo poi nella parte relax dell’officina dove al centro della stanza vedo parcheggiata una Ducati Monster con l’avantreno di un’Husqvarna da cross. Sbarro gli occhi e realizzo la follia ciclistica che ho di fronte. Mi si accende una voglia irrefrenabile d’impennata; vorrei guidarla, o meglio, vorrei girare su una ruota sola per tutto il quartiere industriale e farmi maledire da tutti. Allora faccio un passo avanti e chiedo freneticamente «Com’è guidarla?», sfoggiando un sorriso

che solo un bambino all’ingresso di Disneyland sa fare… immediatamente si accendono i “due motori Polita”: partono spiegazioni tecniche accompagnate da una danza di mani, braccia e spalle che si muovono mimando la moto in movimento, in frenata e in accelerazione, mi trasportano alla guida della Ducati con le espressioni del viso e le movenze del corpo, si guardano negli occhi dando alla luce un confronto di esperienze e sensazioni di guida. Sono piloti, sono padre e figlio.

Alex Polita correrà con il Team Guandalini nel Campionato Italiano Velocità (CIV) 2015 con la nuova Yamaha R1 M supportato ufficialmente dalla casa madre e come compagno di squadra avrà Michele Magnoni che disputerà anche la coppa del mondo Superstock 1000 FIM Cup. Personaggio: Alex Polita, Classe 1984, Pilota Superbike Moto: Honda CB 900 F2 b (carenata) del 1981

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