Il culto del silenzio

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Renè Vuilleimier

Il culto del silenzio


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a S. Giuseppe che in vita e in morte, ci ha parlato solo con l'esempio.

Imprimatur: D. Benedetto Calati, Priore Generale della Congregazione Benedettina Camaldolese Roma, S. Gregorio al Celio : 21 marzo 1970, festa di S. Benedetto.

Nihil obstat: ffi Mons. Diego Parodi, Vescovo di Gubbio e Città di Castello Gubbio «la città del Silenzio» (Gabriele d'Annunzio) 19 Marzo 1970 Festa di S. Giuseppe.

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PROLOGO Abbiamo mai valutato i veri nostri tesori per sfruttarli meglio? Nel settore umano e cristiano i valori più comuni e trascurati sono i più preziosi, come: – il tempo (vd. René Vuilleumier, Cristo in Teilhard de Chardin), – la propria miseria (vd. René Vuilleumier, La misteriosa umiltà), – le nostre pene (vd. René Vuilleumier, L'arte del soffrire), – il sacrificio (vd. René Vuilleumier, Il sacrificio), – il silenzio da considerare sotto i diversi suoi aspetti in altrettanti capitoli: Cap. 1) Silenzio fruttuoso. 2) Silenzio virtuoso. 3) Silenzio religioso. 4) Silenzio misterioso. 5) Silenzio gioioso. 6) Silenzio eccelso Tale silenzio è un vero coefficiente del tempo e del lavoro che moltiplica per la maggior gloria di Dio e il bene dell’Umanità. Il vero «aggiornamento» non consisterebbe nel meglio valorizzare queste umili realtà ed inesauribili ricchezze che lasciamo così profondamente sepolte sotto i nostri piedi? Ti lamenti della tua solitudine, di quel morto silenzio che ti assedia e stringe come per distruggerti con la sua insopportabile noia e malinconia. Ringrazia piuttosto il Signore per un tanto dono e impara ad usarlo meglio! Queste pagine amiche vorrebbero aiutarti in tale impresa, alla Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


grandissima soddisfazione, for­ se, di qualche collega che, a tua insaputa, sente anche lui uno struggente bisogno di calma. Certo: «il rumore non fa bene, (neppure alla salute), e il bene non fa rumore!». « Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce »! (Proverbio indiano). Il silenzio è la legge della vita! Oggi, il suo bisogno è sentito in ogni settore della vita personale come della vita sociale, tanto dai laici come dai religiosi che l’osservano sempre meno. Donde la necessità, per tutti, di capire il valore del silenzio. .

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CAPITOLO I SILENZIO FRUTTUOSO I silenzi della meditazione e della riflessione so­ no i momenti più alti e più pieni della nostra esistenza e, in fondo, i più consolanti, anche se talvolta i più tormentati. Nella nostra giornata in mille cose dispersa, l'istante del silenzio ci ridona la freschezza della libertà, il vigore della volontà; sospende i mille impegni non necessari per riportarci a casa, nella nostra anima, per impegnarci con noi stessi. Fuori c'è il mondo, il rumore, la fretta e la vanità, ma non la casa che sta dentro di noi e dove si sta bene se c'è silenzio e calma. Il silenzio medica e consola, ripara le forze e rinnova la vita, rasserena lo spirito e riposa il cuore: è pienezza spirituale, fa in noi posto a Dio, alla sua volontà. È l’istante della solitudine feconda in cui ci ritroviamo buoni e generosi, in armonia con tutto l’universo: ci ricordiamo del Signore. Se almeno una volta nella vita non siamo capaci di annullarci in un silenzio assoluto, non creeremo nulla di eccezionale, né un sentimento, né una decisione, né un’opera. Solo il silenzio crea uomini grandi, fa i geni e i santi. Nel silenzio suonano le squille di tutti i rimorsi, passano le ombre di tutte le colpe, arrivano da ogni parte i richiami del male commesso o del bene omesso. Il silenzio è decisamente scomodo, inquietante, ci rimprovera troppo! Non per nulla lo sfuggiamo: lui solo ci pone di fronte alla nostra anima, ci ricorda e ricapitola tutta la nostra vita: è il vero rimedio, tanto più necessario quanto più ci sembra amaro. Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


Stare dentro di noi, di fronte a noi esige molto coraggio. Quando l’uomo sta per incontrarsi con se stesso, preferisce cambiare strada, deviare entrando in un dancing, in un bar. Il divertimento è la comoda e vile difesa contro la nostra miseria. «Il non pensarci» è appunto l’assenza di silenzio e di ogni soluzione; difesa comoda almeno fino a quando la noia e la nausea non ci afferrino alla gola per imporci quell’istante salutare o mortale di arresto. L’uomo comune, mediocre rifugge dal silenzio come dalla preghiera. Si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per non guardare in faccia la su immensa povertà interiore. Anche il mondo moderno cospira contro il silenzio, lo teme perché in esso sente il proprio vuoto, il vuoto della morte ed il nulla; lo scaccia col chiasso. Alessio Carrel: «Se oggi il mondo è popolato di nevrastenici, di mediocri e di apatici, ciò è dovuto in massima parte al fatto che non si sa più pensare e meditare. Il silenzio interiore e la preghiera fanno i grandi uomini».(«L’uomo, questo sconosciuto»). La nostra epoca rumorosa è senza armonie perché senza silenzi. Mancano gli spazi di raccoglimento e di meditazione. Viviamo come smembrati nella dispersione di mille cose non essenziali. Il silenzio non ci attira e, alla fine della giornata, siamo vinti, sfiniti, disgustati. Il vero silenzio è sintomo, per non dire sinonimo, di raccoglimento. «Raccoglimento», parola bellissima e tutta cristiana che contiene il segreto della vita virtuosa e felice, come afferma S. Tommaso. Uno spirito raccolto pensa, vuole, sente e opera sempre alla presenza di Dio, sempre muovendo dalla propria interiorità senza uscirne, anche nella vita esterna. Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


«Raccoglimento, significa tutto adunare in silenzio interiore, ogni pensiero al posto giusto. Il silenzio è come il pastore che con uno sguardo chiama a raccolta, raggruppa e riordina la greggia dei pensieri e delle parole. Il vero silenzio 1) sviluppa l’intelligenza, 2) tempra la volontà, 3) facilita la preghiera, 4) innalza al Signore, 5) è insegnato dai santi, 6) da Cristo, 7) da Dio.

l) Sviluppa l’intelligenza Il silenzio isola le facoltà interiori dai sensi esterni, chiude il cervello nel suo ufficio di la voro dove si diventa pensatori. I grandi preferiscono la solitudine, parlano poco, leggono sempre meno, tutti intenti al lavoro interiore. Il silenzio esterno influisce sul progresso interno, esalta, se vogliamo, le nostre facoltà, la fantasia e la sensibilità; soprattutto favorisce lo sviluppo dell’intelligenza e del pensiero, l'attenzione. Se ci sono parole che non dicono nulla, ci sono silenzi che dicono più di ogni parola, come la meditazione, l’intuizione. Tagliata da questa radice, la parola riesce insignificante, vuota. La parola viva, piena, nasce dal silenzio di chi sente e pensa intensamente un valore da comunicare. Per parlare bene, bisogna pensare: per pensare bene, bisogna tacere. Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


La forza della parola nasce dalla convinzione, e la forza della convinzione dallo studio fatto di riflessione silenziosa e profonda. La sincerità e la forza persuasiva di un discorso si misurano dalla profondità del silenzio da cui emerge. Quando non sono artificiosa abilità oratoria ma eloquenza spontanea, le pause testimoniano che le parole sgorgano dal fondo della meditazione e si dirigono alla riflessione di chi ascolta: parole scaturite dall’anima, che raggiungono le anime; parole che tradiscono la sincerità, la serietà e la profondità di chi parla: parole che formano discorsi densi, ordinati, commoventi, convincenti. Chi parla sa quello che vuole dire e perché lo dice, lo ha meditato e, mentre parla, pensa e pesa ogni espressione. Il «saper tacere» fa che si parli sempre in modo opportuno. Ernest Hello: « Più lo spirito ha ricevuto nel silenzio e più trasmette nella parola ». La chiarezza del pensiero si tradisce nella bellezza dello stile, robusto, incisivo, scultoreo: «Ciò che si concepisce chiaramente si esprime facilmente» (Boileau) e brevemente, in termini propri, concisi perché precisi.

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Autore: RenĂŠ Vuilleumier Titolo: Il culto del silenzio Formano: 16,5x11,5 Pagine: 267


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