Madre e Regina

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Renè Vuilleimier

Madre e Regina


Proprietà letteraria riservata: © 2017 by Himmel associazione

Con approvazione D. Benedetto Calati, Priore Generale della congregazione Benedettina camaldolese 1 nov. 1980.

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A Maria, nostra Madre e Regina L'uomo nasce dall’amore e rinasce dal dolore, specialmente della sua madre. Dio, secondo la natura umana, nasce dall’Amore; l’uomo, secondo la grazia divina, rinasce dal Dolore di Maria, Regina perché Madre, «Umile ed alta più che creatura, Termine fisso di Eterno Consiglio» (Par. XXX, 1, 2).

Alla nostra Madre immacolata, addolorata e incoronata, nel Bimillenario della sua nascita, indegnamente: D. Colombano Vuilleumier


Premessa «È apparso un prodigio nel cielo: una Donna vestita del sole con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle intorno alla testa» (Ap 12, 1). È l’«Umile ed alta più che creatura, termine fisso di eterno consiglio» (Par. XXX, 2). È il capolavoro del Creatore! È l’Immacolata, collaboratrice del Padre per generare l’UomoDio, collaboratrice del Figlio per rigenerare l’Umanità, collaboratrice dello Spirito Santo per santificare le anime, la Chiesa. È la nostra Madre, la nostra salvezza. Contempliamo Maria SS. quale ce la presenta il Signore. Lui solo ci può parlare della sua Madre*.

*Offriamo alla riflessione del gentile lettore questa specie di autobiografia di Maria SS., tratta dalle comunicazioni del Signore a Maria Valtorta. Invitiamo il lettore ad un giudizio obiettivo sul loro valore intrinseco.

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INTRODUZIONE

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La Vergine che sta nella Trinita a – Nel Pensiero di Dio Gesù: « Prima che l’uomo fosse, la Mente suprema che nulla ignora, sapeva che l’uomo sarebbe stato di se stesso omicida e ladro. Poiché l’Eterna Bontà è infinita, prima che vi fosse la colpa, ha pensato al mezzo di annullarla. Il mezzo sono Io, il Figlio, e lo strumento è Maria, mia madre. Così fu creata la Vergine nel Pensiero sublime di Dio. Tutte le cose sono state create per Me, Figlio diletto del Padre. Ma io dovevo essere carne oltre che spirito. Carne per salvare, sublimare la carne e portarla in Cielo, molti secoli prima dell’ora. Il corpo abitato dallo spirito è il capolavoro di Dio, per questo è stato fatto il Cielo. Per essere Dio, avevo bisogno che Dio stesso fosse mio Padre; per essere uomo, avevo bisogno di una Madre: ecco allora Dio crearsi la Sposa. Vedendo la Colpa e vedendo la Senza Colpa: “Vieni a Me, le disse Dio, tu che cancelli l’amarezza della disubbidienza umana, della fornicazione dell’uomo con Satana, dell’umana ingratitudine. Con te prenderò la rivincita su Satana”» (Poema I, 33). «Io sono la Vergine che sta nella Trinità, la Regina della Rivelazione» (parole di Maria SS. Roma, Tre Fontane). Nell’incandescente Triangolo della SS. Trinità appare Maria «alla quale l’Onnipotenza Divina si concede, tutta la Sapienza si rivela, tutto l’Amore si dona. Comprendano i sapienti quanto potere, sapere e amore è rinchiuso in Maria, così contenuta nella SS. Trinità, quale Ella fu prima che il tempo fosse, e della quale fu tabernacolo, contenendo nel suo seno il Padre, il Figlio e lo Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


Spirito Santo col contenere il Frutto benedetto della sua verginità: Gesù, che in virtù della sua divina natura, è unito essenzialmente col Padre e lo Spirito Santo. «Se anche tutta l’opera del Padre per creare dal nulla la Terra, non avesse servito che ad acquistare Maria, l’opera creativa avrebbe avuto la sua ragione di essere, perchè la perfezione di questa creatura è tale che è la della Potenza, della Sapienza e dell’Amore con cui Dio ha il mondo» (Quad. ’43 p. 307). «Avere Maria che Lo amasse! Oh! Ben meritava creare l’uomo, lasciarlo vivere e decretare di perdonarlo, per avere la vergine bella, santa, immacolata, la Figlia diletta, la Madre purissima, la Sposa amorosa! Tanto più ancora Dio vi ha dato e vi avrebbe dato, pur di possedere la Creatura delle sue delizie, il Sole del suo Sole, il Fiore del suo giardino. Tanto continua a darvi per causa di Lei, la cui gioia, riversandosi nella gioia di Dio, l’aumenta con bagliori che empiono di sfavilli di luce la grande luce del Paradiso, e ogni sfavillare è una grazia all’Universo, all’Umanità, agli stessi Beati che con un grido di alleluia rispondono ad ogni miracolo divino, creato dal desiderio della Trinità di vedere l’affascinante riso di gioia della Vergine» (Poema I, p. 30) «Maria è l’Amore del Dio Uno e Trino; è la soave Regina della Rivelazione, suo appannaggio; è la pura sorgente, fecondata da Dio, per dispensarvi la Parola e la Sapienza; è l’acqua viva di vita eterna per chi ne beve» (Ott. '47). «Leggi le sue glorie nel libro di Salomone: “Dio mi possedette all’inizio delle sue opere, fin dal principio, prima della Creazione. “Ab eterno” fui stabilita, al principio, prima che fosse fatta la Terra. Non erano ancora gli abissi e io ero già concepita. Le sorgenti di acqua non rigurgitavano ancora, i monti non si erano ancora eretti nella loro mole, che io ero già partorita! Dio non Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


aveva ancora fatto la Terra, né i fiumi, e già esistevo. Quando preparava i cieli, io ero presente; quando con legge immutabile chiuse l’abisso, quando in alto rese stabile la volta celeste e vi sospese le fonti di acqua, quando fissava al mare i suoi confini, quando gettava i fondamenti della Terra, io ero con Lui a ordinare tutte le cose. Sempre·nella gioia scherzavo, nell'Universo, dinnanzi a Lui...» (Prov. 8, 22-31). «Ora Io voglio farvi conoscere Maria, trasfigurare il vostro concetto di Lei, molto ammirativo, ma ancora molto umano, in un soprannaturale concetto. Voglio scoprirvi l’anima di mia Madre, la sua vera e eterna bellezza». «L’eterna bellezza dell’anima di mia Madre, dico. Sono la Parola e perciò so usare della parola senza errore. Ho detto: “eterna”, non “immortale”, e l’ho detto non senza scopo. È immortale chi, essendo nato, non muore più. L’anima, creata che sia, non muore più che alla grazia. Così l’anima dei giusti è immortale in Cielo, e l’anima dei dannati è immortale nell’Inferno. Ma l’anima vive nella mente di Dio, dal momento che Egli la pensa; è il pensiero di Dio che la crea. L’anima di Maria è da sempre pensata da Dio. Perciò, nel pensiero divino, è eterna nella sua bellezza in cui Dio ha riversato ogni perfezione per averne conforto. “Dio mi ha posseduta all’inizio delle sue opere, fin dal principio, prima della Creazione” è stato scritto.·Sì, è vero! Di te, o Madre, di te Dio, l’Immenso, il Sublime, l’Increato era gravido e ti portava come il suo dolcissimo Tesoro, giubilando di sentirti agitarti in Lui, dandogli i sorrisi dei quali fece il creato. Te, creata per essere l’anima vergine della Vergine, Dio, con immenso amore, t’infuse nella carne dell’Immaco1ata, o Perfezione del Creato, Luce del Paradiso, Consiglio di Dio che, guardandoti, poteva perdonare la Colpa, perché tu sola, da te sola, sai amare come tutta l’Umanità Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


messa insieme non sa amare. In Te, il perdono di Dio, il rimedio dell’uomo, la salvezza del mondo, o Madre del Redentore, dell’Amore Incarnato. Io, fuso nell’amore del Padre, ti guardavo dentro di Me, o Anima di mia Madre! Il tuo splendore, la tua preghiera, l’idea di essere da te portato, mi consolava in eterno del mio destino di dolore e di esperienza umana, tanto disumana per il Dio perfettissimo, di ciò che è il mondo corrotto. Io sono sceso dal Cielo, sentendo te sola, il tuo profumo, il tuo canto, il tuo amore. Sono arrivato, già saturo delle tue consolazioni… Grazie, o Madre, gioia mia!». «Una sola è la Donna senza macchia, una sola, la Creatura che non costa ferita al Redentore» (Poema, 5°, p. 270). «Sia nota la Gioia e la Consolazione di Dio, la ragione di quella costante, perfetta, intima letizia del Dio Uno e Trino, che vi regge e ama, seppure da voi ha avuto tanti motivi di tristezza; la ragione perché abbia perpetuato la razza umana, anche quando, alla prima prova, si era meritata di essere distrutta; la ragione del perdono che avete avuto» (Poema I, p. 30). «Io ti guardo, Tesoro, e dò l’azzurro del tuo sguardo al mare e al firmamento, il colore dei tuoi capelli al grano maturo, il candore e il roseo della tua epidermide di seta al giglio e alla rosa; copio le perle dai tuoi denti; faccio le dolci fragole, la tua bocca; agli usignoli metto in gola le tue note, e alle tortore il tuo pianto. Leggendo i tuoi futuri pensieri, udendo i palpiti del tuo cuore, ho il motivo di guida nel creare… Vieni e vedi creare le pecore e gli agnelli, le aquile e le colombe. Siimi vicina, mentre faccio le coppe dei mari e alzo le montagne, dipingendole di selve e di neve, mentre semino biade, alberi e viti… Scorri, vola e giubila, o mia Bella, e l’Universo, che d’ora in ora si crea, impari ad amarmi da Te, Amorosa, e si faccia più bello per il tuo ridere, Madre del Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


mio Figlio, Regina del mio Paradiso, Amore del tuo Dio» (Id. 32). «Vieni, mia Gioia, abbiti i mondi per trastullo, finché mi sarai luce danzante nel pensiero; abbiti i mondi per tuo riso, i serti di stelle e le collane di astri (per monili); mettiti la luna sotto i piedi, fasciati nella sciarpa stellare della Galassia. Sono per Te le stelle e i pianeti. Vieni e godi, vedendo i fiori che saranno giuoco e guanciale al tuo Bambino. Siimi vicina, mentre faccio l’ulivo per te, mia Pacifica, e la vite per te, mio Tralcio, che porterai il Grappolo di Gesù Eucaristico» (Poema 1°, p. 34). «Tutte le cose sono state fatte per il Verbo (Gv 1, 1-3); ma tutte le più grandi opere sono state fatte dall’Eterno Amore anche in Maria e per Maria» (Libro di Azaria, p. 349). A questa predilezione divina, Maria ha risposto con assoluta generosità. Si è sacrificata per la salvezza dell’Umanità alla Gloria di Dio, per amore. L’amore è la chiave di tutto il sapere sulla Madonna ossia della Mariologia. «Oh! La mia teologia non ha che una parolachiave: l’amore. Sono la Regina dei Cieli, perché ho compreso come nessuna altra creatura questa teologia» (15 magg. '44).

b - Nel

pensiero degli Angeli

L’Angelo: «Quando il peccato di Lucifero sconvolse l’ordine del Paradiso e travolse nel disordine gli spiriti meno fedeli, un grande orrore ci percosse tutti, quasi che qualcosa si fosse lacerato, irrimediabilmente distrutto. In realtà, era così. Si era distrutta quella completa carità che prima era sola esistente lassù, era crollata in una voragine dalla quale uscivano fetori d’inferno. Si era distrutta l’assoluta carità degli Angeli, ed era sorto l’Odio. Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


Sbigottiti come lo si può essere in Cielo, noi, Angeli fedeli al Signore, piangemmo per il dolore di Dio e per il corruccio suo. Piangemmo sulla manomessa pace del Paradiso, sull’ordine violato, sulla fragilità degli spiriti. Non ci sentimmo più sicuri di essere impeccabili perché fatti di puro spirito. Lucifero e i suoi pari ci avevano dimostrato che anche l’Angelo può peccare e diventare demonio. Sentimmo che la superbia poteva, essendo latente, svilupparsi in noi. Tememmo che nessuno, fuorché Dio, potesse resistere ad essa, se Lucifero aveva ad essa ceduto. Tremammo per queste forze oscure che non pensavamo potessero invaderci, e potrei dire, ignoravamo che esistessero, ma che brutalmente si disvelavano. Abbattuti, ci chiedevamo, con palpiti di luce: “Allora l’essere così puri (quali gli Angeli) non serve? Chi mai darà a Dio l’amore che Egli esige e merita, se, anche noi, siamo soggetti a peccare?”. Ecco allora che alzando il nostro sguardo dall’abisso e dalla desolazione alla Divinità e fissando il suo splendore, con un timore sino allora ignorato, contemplammo la seconda Rivelazione del Pensiero Eterno: l’Immacolata Madre di Dio. Se per la contemplazione della prima Rivelazione: l’Incarnazione del Verbo, venne il Disordine, creato dai superbi che non vollero adorare il Verbo Incarnato; per la conoscenza dell’Immacolata, tornò in noi la pace che si era turbata. Vedemmo Maria nel Pensiero Eterno. Vederla e possedere quella sapienza, umiltà, che è conforto, sicurezza e pace, fu una cosa sola. Salutammo la futura nostra Regina con il nostro canto, la contemplammo nelle sue perfezioni gratuite (o privilegi) e in quelle volontarie (o meriti). O bellezza di quell’attimo in cui, a conforto dei suoi Angeli, l’Eterno loro presentò la Gemma della sua Potenza e del suo Amore. La vedemmo tanto umile da riparare da sola ogni Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


superbia di creatura. Ci fu Maestra da allora nel non fare dei doni uno strumento di rovina. Non il suo corporeo aspetto, ma la sua spiritualità ci parlò senza parola, e da ogni pensiero di superbia fummo preservati per avere contemplato l’Umilissima. Per secoli e secoli operammo nella soavità di quella fulgida rivelazione. Per secoli e secoli, per l’eternità godevamo, godiamo e goderemo del possedere Colei che avevamo spiritualmente contemplata. La Gioia di Dio è la nostra gioia, ci teniamo nella sua Luce per essere di essa compenetrati e per dare gioia e gloria a Colui che ci ha creati» (Libro di Azaria, p. 336). Sicché l’Immacolata è stata, in certo qual modo, causa di salvezza, o meglio, di felicità per gli stessi Angeli.

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Autore: RenĂŠ Vuilleumier Titolo: Madre e Regina Formano: 16,5x11,5 Pagine: 160


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