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RIGENERAZIONE OLIVICOLA, CIA SALENTO: “TROPPE AZIENDE SONO STATE ESCLUSE”

ACCOGLI: “IL PRESIDENTE DEL DISTRETTO CI SPIEGHI, FORSE NON MERITA LA NOSTRA FIDUCIA”

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"Rigenerazione olivicola, CIA Agricoltori Italiani to Accogli, presidente Cia Salento - non può favodel Salento esprime preoccupazione per tutte le rire l'agognata rigenerazione del territorio salenaziende agricole che non hanno ottenuto imme- tino, in quanto molte aziende ne sono rimaste diato finanziamento”. escluse. Un trattamento di cui non si conoscono i criteri e le motivazioni og-gettive, in quanto È stato pubblicato, infatti, l'elenco delle azien- l'avviso pubblicato dal Dajs non indicava precisi de inserite nell'unico programma di distretto criteri di inserimento in un programma. In base finanziato dal Piano di rigenerazione olivicola a quale metodologia sono stati redatti i tre per rinverdire il territorio salentino, ma l'asso- programmi nei quali sono confluite alcune ciazione degli agricoltori non comprende le aziende che otterranno il finanziamento ed altre, motivazioni che abbiano portato alla selezio- invece, resteranno escluse? Malgrado gli sforzi ne operata dal Distretto agroalimentare di nel darci delle risposte si chiedono chiarimenti al qualità jonico-salentino di quelle aziende Presi-dente del Distretto e alla struttura tecnica soltanto. Tale elenco, infatti, non contempla che ha redatto i programmi. Cia crede fortementutte le imprese che hanno presentato te nel Distretto, come strumento di tutela e domanda, ma soltanto alcune. sviluppo del territorio, tuttavia potrebbe ricredersi nell'esprimere fiducia al Presidente alla "Questa disparità di trattamento - dice Benedet- luce di quanto accaduto".

COVID: RICHIESTA CARBURANTE AGRICOLO AGEVOLATO E SEMPLIFICATO

MALTEMPO AGGRAVA COSTI STALLE, SERRE E LAVORAZIONI IN CAMPAGNA

Richiesta l’assegnazione del carburante agricolo agevolato con procedure semplificate per aiutare gli agricoltori nelle campagne pugliesi alle prese con le difficoltà causate dall’emergenza Covid e le frequenti ondate di maltempo e la morsa di gelo che aggravano i costi di stalle, serre e lavorazioni aggiuntive. E’ quanto ha chiesto Coldiretti Puglia all’Assessorato all’agricoltura regionale, dopo che la Giunta regionale aveva già disposto un analogo provvedimento l’anno scorso in occasione del primo lockdown dovuto alla pandemia. Coldiretti Puglia per questo ha richiesto l’approvazione dell’assegnazione del gasolio agricolo, per quelle imprese che ne facciano richiesta, attraverso la concessione di un anticipo nella misura del 50 per cento rispetto alla dotazione ricevuta nell’anno precedente, secondo le procedure semplificate. “La burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all'anno che vengono ‘rubati’ all'attività degli agricoltori. Le imprese agricole hanno espresso chiare aspettative per il futuro, con il 62% percento che ha chiesto con forza proprio la semplificazione amministrativa”, dichiara Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia. Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali. Sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della BAT, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, secondo le elaborazioni di Coldiretti Puglia sulla scorta dei dati ISPRA.

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