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Agricoltura

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CIBI STRANIERI 6 VOLTE PIÙ PERICOLOSI

UNA RAGIONE IN PIÙ PER SOSTENERE MADE IN ITALY IN TEMPO COVID

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Fragole, cavoli cappuccio, uva da vino, sono tra i cibi stranieri sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia. E’ quanto emerge sulla base dell’ultimo rapporto EFSA appena pubblicato sulla presenza di pesticidi rilevati sugli alimenti venduti in Europa. Secondo il report del Ministero della Salute in Puglia arrivano 87mila partite di cibo dall’estero, provenienti prevalentemente da Germania, Francia, Spagna, Austria, Olanda, Danimarca e Grecia. E’ necessario che tutti i prodotti che varcano i confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaf fali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute.Il Made in Italy a tavola risulta molto più sicuro degli alimenti che arrivano dall’Unione Europea e di quelli provenienti da Paesi extracomunitari. Una buona notizia che viene certificata dal rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che ha analizzato capillarmente 96.302 campioni di alimenti in vendita nell’Unione Europea fornendo uno spaccato della presenza dei residui di pesticidi su frutta, verdura, cereali, latte e vino prodotti all’interno dei Paesi dell’Unione o provenienti dall’estero. In Puglia sono 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione lungo la filiera impegnate a garantire le forniture alimentari al tempo del Covid.

PANE DI ALTAMURA CANDIDATO A BENE UNESCO

CONFAGRICOLTURA PUGLIA: “È IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ANCHE PER I NOSTRI AGRICOLTORI”

“L’approvazione da parte del Consiglio Regionale della mozione presentata dal consigliere Davide Bellomo sull'inserimento del Pane di Altamura nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco è un’ottima notizia che non valorizza solo i panificatori ma anche i produttori della materia prima che dà vita a questo prodotto eccezionale pugliese, e questi sono gli agricoltori che coltivano il grano”, è quanto sostiene il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro.

“Per produrre il pane di Altamura eccellente testimonial del nostro territorio, serve infatti un’ottima materia prima che solo la Puglia e la sapienza dei suoi agricoltori può produrre. Come Confagricoltura – prosegue - auspichiamo iniziative per valorizzare questo prodotto sano e importante nella alimentazione umana troppo spesso e ingiustamente demonizzato”. Il presidente di Confagricoltura Bari Michele Lacenere sottolinea inoltre che

“Il Pane di Altamura non è un semplice prodotto ma costituisce un brand di tutto il territorio dell’Alta Murgia, esprimendo la sintesi della produzione cerealicola e della tradizionale trasformazione eseguita dagli operatori dei prodotti da forno. Ci tengo a sottolineare questo aspetto, perché nessuno dimentichi che le sinergie tra i diversi comparti produttivi portano sempre all’ottenimento di risultati importanti per i territori di appartenenza. L’attuale crisi dei prezzi dei cereali può essere arginata solo con la valorizzazione di queste interazioni produttive che, dando un maggiore valore aggiunto al trasformato, permettono un gratificante riconoscimento ai produttori della materia prima”.

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