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Approfondimento ( di Nica Ruospo
from FOGLIE N.8 / 2021
by FOGLIE
L’ARTE DELLA CURA IN AGRICOLTURA COME NEL COACHING
IN COMUNE L’INIZIO DI UN PERCORSO
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L’AGRICOLTURA è l'arte di lavorare la terra, per ricavarne il maggiore e miglior frutto possibile, compatibilmente con la natura del suolo e i livelli e sistemi tecnici.
Il COACHING è il processo di sviluppo delle capacità, risorse e competenze di una persona gestito da un professionista qualificato ( coach ), attraverso l'individuazione degli ambiti di potenziale crescita e la definizione di un programma finalizzato al raggiungimento di obiettivi personali o professionali.
L’agricoltura e il Coaching hanno in comune l’inizio di un percorso che parte da un bisogno e accompagna al raggiungimento di un cambiamento migliorativo e produttivo. In agricoltura tutto comincia con la semina e un tempo di attesa per lo sviluppo di piante che crescono e raggiungono il momento di produrre frutti. La semina è il momento più bello per un agricoltore che progetta e immagina l’evoluzione che avverra’ nel futuro. E comincia a prendersi cura di quel terreno perché sia custode di un miracolo di vita.
Poi un giorno intravede i germogli che delicatamente iniziano a spuntare e chiedono attenzione e cura per poter crescere forti. La pazienza e la dedizione sono elementi fondamentali per accompagnare e ascoltare la pianta che chiede una certa quantità d’acqua, di sole, calore o freddo necessari al suo nutrimento, L’arte dell’agricoltore come del Coach che aiuta una persona a L’agricoltura e il Coaching hanno in comune l’inizio di un percorso che parte da un bisogno e accompagna al raggiungimento di un cambiamento migliorativo e produttivo.
crescere e comprendere, sta nel saper accompagnare con tanta pazienza e cura l’evoluzione del seme e dell’obiettivo da raggiungere.
Le intemperie climatiche spesso diventano ostacoli e fonte di difficoltà, e allora, giorno dopo giorno ci si approccia con arte e competenza a modulare la cura e l’ascolto dei bisogni. Quando il tempo necessario scorre, ecco che quei semi diventano piante che producono i primi e delicati frutti che a loro volta vanno seguiti per soddisfare le dovute necessità. Il Coach come l’agricoltore è accanto a quella crescita naturale che grazie all’empatica relazione che si crea, riesce a raggiungere il momento del raccolto.
Quante difficoltà e attese ci sono, in questo lavoro, dove capita che il risultato tanto desiderato tarda ad arrivare. Ma la Natura ci insegna una cosa importantissima, Ricominciare a Sperare Lavorando La terra si rigenera e le piante ricominciano sempre a rinascere, grazie alle radici che nascoste e silenziose continuano a nutrirle.
Ed i rami si rafforzano con il calore e la luce del sole, si rinfrescano con la pioggia e si asciugano con il vento. Tutto riparte inneggiando al coraggio e alla vita, Come l’agricoltore anche il Coach fornisce al suo coachee gli strumenti necessari per attingere alle risorse in sé per migliorarsi e vivere la propria vita nel benessere e nella pienezza di quel che è.
L’uomo e le piante sono uniti
da un’immensa capacità di ricominciare a nascere grazie alla pazienza e alla cura insiti in ogni essere vivente. A te agricoltore instancabile nel tuo lavoro dico come Coach che ama l’azione e la perseveranza nel cercare tanti modi per non perdere le speranze, continua a coltivare la terra e a regalarci frutti meravigliosi. A te agricoltore che spesso sei dimenticato e poco considerato dalla società, dico come Coach che crede nell’immensa capacità delle risorse umane, continua a sorridere e a sporcarti le scarpe di quella terra che è oro per ogni essere vivente e rialzarti anche quando nelle tue mani resta ben poco del tuo duro lavoro. Chi conosce il valore dei frutti coltivati, saprà riconoscere e rivalutare la grandezza del vostro lavoro che è il padre di tutti i lavori. Il Coach vi sostiene e vi offre l’arte del fare bene e allenarvi al crederci nel raggiungimento degli obiettivi.
Nica Ruospo counselor, professional e life Coach
CAMBIAMENTI CLIMATICI E GESTIONE DEL RISCHIO AGEVOLATA
Sono abbastanza recenti gli effetti provocati da una gelata eccezionale verificatasi tra 6 e il 9 aprile e che ha colpito tutta la penisola. Eccezionale perchè verificatasi dopo un periodo di caldo anomale, e perché l’abbassamento di temperatura, che ha raggiunto valori abbondantemente sotto lo zero termico fino a -6 °C, è durata molte ore e per più notti consecutive.
In questi giorni si sta ancora procedendo alla conta dei danni che sicuramente sono importanti in particolare per tutta la frutta precoce: ciliegie, nettarine, pesche, albicocche; in alcune aree risultano azzerate anche le produzioni di kiwi e dell’uva da vino. La gelata si è verificata dopo un periodo di caldo anche esso fuori dall’ordinario, che ha stimolato la ripresa vegetativa di molti fruttiferi, aggravandone gli effetti. In seguito alla gelata da più parti si è attivata la rincorsa alla richiesta dello stato di calamità naturale. Ma siamo certi che sia questa la strada per tutelare il lavoro delle imprese agricole?
La storia lo dovrebbe insegnare, ma sembra che non sia così. Da anni i rimborsi ex-post, attivati in seguito al verificarsi di eventi metereologici estremi, non hanno mai ristorato i danni verificatisi. Fatto 100 i danni censiti, il rimborso non è andato oltre il 5% con l’erogazione avvenuta dopo 3-4 anni. Può essere questa la soluzione? Assolutamente no! Nel nostro paese è attivo un sistema agevolato per la gestione del rischio in agricoltura il cui strumento principale è la copertura assicurativa: il sistema probabilmente non è perfetto, ma comunque è tra i più evoluti in Europa. Un sistema a forte trazione nord dove si concentra circa l’83% dei valori assicurati, mentre i valori assicurati nel sud sono solo il 7,7%, ed il centro rappresenta circa il 9,3% A questo va aggiunta una considerazione generale: le risorse messe a disposizione dal Programma di sviluppo rurale nazionale per finanziare le coperture assicurative sono date dalle risorse versate da tutte le regioni, ma gli agricoltori del centro e del sud le utilizzano molto poco.
Per gestire i rischi climatici e quindi gli effetti delle avversità atmosferiche, le imprese agricole hanno a disposizione di strumenti per attutire il loro effetto e mettere in sicurezza almeno parte dei ricavi aziendali. Gli strumenti previsti sono tre: polizze assicurative, fondi di mutualità e lo strumento per la stabilizzazione del reddito (IST). In tutti e tre i casi è previsto un aiuto pubblico fino al 70% dei costi di adesione, ovvero il premio in caso di polizza, o l’adesione mutualistica in caso dei fondi a. valere sul Piano di sviluppo rurale nazionale. Lo strumento assolutamente più utilizzato seppur con una penetrazione diversa secondo le diverse aree del paese è la polizza assicurativa. Leggi l’articolo completo su www.foglie.tv