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Quaderno-catalogo n째 19 Collana PInAC Gli Occhi le Mani Assessorato Cultura Comune di Rezzato A cura di Elena Pasetti Testi di Claudio Donneschi Mariella Forestii Elena Pasetti Le poesie del presente volume sono dei poeti: Gianni Rodari, Roberto Piumini, Umberto Saba e di: Bibi di 10 anni Rita Garzetti Chianese, Novara Elia Mariano Segreteria Maria Grazia Morandi Digitalizzazione delle opere Carla Cinelli, Claudio Garda Grafica Luisa Goglio
A che
gioco
giochiamo? Movimenti, ritmi, corpi, spazi e regole
fra gioco e sport
nelle rappresentazioni dei giovani autori presenti in PInAC Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi Comune di Rezzato Assessorato alla Cultura Rezzato (Bs) Italia
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La nuova Mostra PInAC dal titolo “A che gioco giochiamo” ci offre un approccio nuovo al mondo variegato e tanto seguito dello sport. Come spesso capita, il segno infantile coglie la realtà con uno sguardo più diretto – per molti aspetti più libero – e ne svela dimensioni lontane dalla ovvietà di cui abusano oggi i mezzi di comunicazione quando parlano di sport. Certo, quel campo di basket in piena savana keniota, con tanto di alberi e fiori che sembrano invadere lo spazio di gioco è lontano anni luce dagli stadi supertecnologici dell’occidente, ma che eleganza e che gioia nelle quattro bambine africane che si contendono quella palla che è rimasta sospesa nel cielo! Quell’opera trasmette davvero il senso di quanto sia bello buttare la palla nel canestro, al di là degli sponsor o delle scarpette griffate. E quanta sana competizione in quella mischia affollata del campetto da calcio parrocchiale che conta ben 13 giocatori in area (cioè tutti, arbitro compreso…) dove sembra di respirare l’affanno gioioso di quando bambini esultavamo nel rincorrere tutti la sfera e il gioco del calcio consisteva ancora essenzialmente nel tirare il pallone in rete, più che nel realizzare incassi milionari… Vorrei dire, insomma, che in queste istantanee realistiche e autobiografiche – perché il più delle volte si coglie che l’artista bambino si è raffigurato mentre corre sulle piste di atletica, o contende ai compagni di classe il dischetto sul ghiaccio – riescono ancora ad emergere le dimensioni più autentiche ed umane proprie dell’attività sportiva: la voglia di mettersi in gioco, la meta da raggiungere sulla quale misurare i propri limiti, il gioco di squadra dove conta la collaborazione più che l’individualità, il rispetto delle regole come norma di convivenza condivisa.
“A che gioco giochiamo?”, ci chiedono queste bambine e bambini del mondo. E la metafora viene spontanea, perché sappiamo tutti che lo sport è sempre stato una grande immagine della vita in società, sin da quando i Greci antichi attribuivano ai loro Giochi in Olimpia una valenza normativa così elevata da riuscire a far cessare, proprio in concomitanza con le attività agonistiche, ogni conflitto fra le città. Non a caso quest’anno la nostra comunità rezzatese sta cercando di coniugare un tema comune alle numerose e diverse attività promosse sul territorio riflettendo sulle “regole del gioco”, sui diritti/doveri di cittadinanza che devono alimentare la convivenza comune. Regole da far conoscere alle nuove generazioni, ma anche da praticare da parte degli adulti nel rispetto dell’ambiente e del territorio, degli spazi pubblici, delle aree verdi. È pur vero che la vita è una grande partita; altrettanto vero che sarebbe bello potessimo giocarla tutti senza privilegi, senza scommesse che distorcono i risultati, senza arbitri compiacenti con qualcuno e troppo severi con altri… insomma con lo stesso impegno e con la stessa responsabilità coerente che sembra animare quegli atleti raffigurati da Giorgio Gazzola nell’atto sublime di staccarsi da terra nella corsa: non si sa da quanto sono partiti, né quanto manchi al traguardo ma non è importante; ciò che conta è che stanno correndo e questo dà senso alla loro impresa. Claudio Donneschi assessore alla cultura
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Il gioco di crescere Quante volte a scuola, per dire ai ragazzi che i risultati non si improvvisano, ricorriamo alla metafora sportiva: “Se non sei allenata a dovere il sabato ti fanno giocare?” “Senza esercizio ripetuto centri il canestro?” Si tratta di imparare a fare la nostra parte a regola d’arte insieme agli altri – forza, non siamo né soli né il centro del mondo, capiterà di stare in panchina e non è un dramma –, di usare in modo intelligente le regole distinguendo quelle truccate, scegliendo quali tenere e quali buttare, di misurare allenatori e arbitri, che siano i migliori se possibile, perché son troppo importanti… Le cose poi si complicano allegramente – drammaticamente? – per il fatto che nel tempo tutti diventiamo allenatori e arbitri senza smettere di essere giocatori. A che gioco giocare per diventare grandi? Su quali campi allenarci, con quali regole, con chi? Una bella domanda. Crescere, cambiare è il gioco più importante, uno dei più difficili. Non solo per le persone, anche per le istituzioni. A Rezzato nasce il nuovo istituto comprensivo, le scuole si mettono insieme. Quale occasione per provare a essere più e meglio: più incisivi, più accoglienti e inclusivi, più coerenti nell’azione educativa?
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Si rinnova il Consiglio Comunale: con i nuovi amministratori arrivano competenze nuove, punti di vista e sensibilità differenti. Riuscirà Rezzato ad essere migliore grazie a loro, ad allargare la visuale, ad andare avanti senza perdere la memoria dei percorsi? E la Pinacoteca dell’età evolutiva? Qual è il suo gioco in questi tempi di risignificazione? Bene, il Consiglio Comunale ha deciso che la casa dei disegni e dei diritti dei bambini del mondo non è un di più, un orpello, un ninnolo di lusso per i tempi grassi: è il pane e le rose sulla tavola di ogni giorno. La Pinac continuerà ad esistere, ad essere pubblica e diventerà una fondazione. Le sue regole sono la Costituzione Italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: eguale diritto per tutti i bambini all’educazione, alla scuola, all’espressione di sé, alla sicurezza di non essere abbandonati dai grandi alla solitudine o all’insensatezza. Il suo gioco è l’alleanza tra gli adulti della comunità, chiamati a fare squadra sul campo della responsabilità educativa. Gli alberi, come le persone e le istituzioni, crescono affondando le radici. Fosse un albero, anzi due, la Pinac non potrebbe essere altro che il cipresso – schiena dritta – e la romilia – braccia aperte e forti – che le crescono davanti.
A scrivere di schiena dritta, a presentare una mostra di disegni sullo sport viene difficile non pensare a Giambi. Giambi Foresti con il suo giavellotto – arma di guerra riconvertita – sul campo di atletica e in palestra a crescere generazioni di studenti e atleti. Lanciare il peso, mandare il disco e il cuore lontano, oltre la gabbia, nella direzione giusta. Ben piantati sulle gambe, uso corretto dei muscoli, schiena dritta. Lavorare, tenere la posizione, il punto. Non piegarsi al meno peggio, al va come va, al disincanto. Lo diciamo ogni giorno a scuola, lo dicono i migliori tra gli allenatori. È difficile non pensare che da questo sport, da questo modo di stare accanto ai ragazzi e alle ragazze che crescono, dall’espressione di sé che si costruisce e conquista giorno dopo giorno con la fatica sensata e il sacrificio necessario, non vengano sollecitazioni importanti a pensare e a fare la comunità. Fosse un albero, anzi tre, la Pinac sarebbe il cipresso, la romilia e l’ulivo che cresce di lato, vicino al lavatoio. Lavoro, pace e diritti, educazione e creatività, acqua pubblica per tutti. Che belle regole, che bel gioco da giocare insieme. Mariella Foresti presidente fondazione pinac
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Sport come gioco – energia vitale Lo sport è un elemento fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, tanto da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale. Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica [...]”.
campo di gioco le differenze culturali e le priorità politiche scompaiono. I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento”.
Le note UNICEF sono l’adeguata, ideale premessa alla mostra che apre il 2010 in PInAC proponendo lo sguardo particolare e attento di giovani autori e autrici sul mondo dello sport, prevalentemente vissuto in prima persona ma anche seguito come pubblico partecipe e, in minima parte, visto come rappresentazione Come ha recentemente dichiarato Ann Veneman, direttore esecutivo televisiva. dell’UNICEF, “attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti Pensiamo che uno dei motivi per cui non spiccano opere di imparano alcuni dei valori più importanti della vita. È certo che l’attività fisica può spettacolarizzazione ‘mediatica’ dello sport sia riconducibile agli anni in cui promuovere senso di responsabilità, cooperazione e pace. Lo sport sa insegnare la maggior parte delle opere è stata realizzata – fra gli anni ’60 e ’80 – ma importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, certamente il fattore decisivo sia da ascrivere all’atteggiamento con cui i bambini autostima, fiducia in sé e rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, e le bambine vivono lo sport, cioè come gioco di movimento organizzato, capacità di affrontare i problemi, ma anche l’interdipendenza. Oltre ad avere un ruolo individuale o a squadre, con una partecipazione emotiva molto alta e come forte fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport impegno personale. riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze I corpi rappresentati sono totalmente coinvolti, le posture tese nello sforzo ma culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche. Lo sport è un linguaggio in grado complessivamente le espressioni sono serene, giocose, divertite. di contribuire a colmare i divari e a promuovere i valori indispensabili per una cultura Dunque lo sport come gioco-energia vitale, vissuto negli spazi naturali o in di pace. È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo. Sul quelli attrezzati, la gara come competizione con se stessi e come relazione con gli
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altri nel gioco di squadra, con l’unico obiettivo di unire gli sforzi e contribuire alla vittoria (magari sulle proprie paure prima che sui diretti avversari). Siamo andati alla ricerca delle tipologie di sport rappresentate e ne abbiamo scovate venticinque nelle quarantun opere selezionate. Sorprendentemente rispetto a quanto ci aspettavamo, non è il calcio lo sport più rappresentato nella nostra raccolta museale. Primeggiano infatti – per quantità e diversa età degli autori – il ciclismo, la corsa campestre e l’automobilismo. Molte anche le scene di pesca sportiva e subacquea, le gare di nuoto e i giochi in piscina, oltre all’immancabile gioco del calcio. Non sono infrequenti le scene di equitazione, in cui i cavalli hanno generalmente qualche chilo di troppo… Alcune conferme culturali: le bambine disegnano la lezione di danza, la partita di pallavolo e dipingono il pattinaggio, mentre il football, il baseball, il calcio, l’hockey su ghiaccio sono decisamente declinati al maschile, come il pugilato e l’automobilismo. La marcia, la corsa, il nuoto, lo sci e il ciclismo sono rappresentati – probabilmente perché anche esercitati – da entrambi i sessi. Qualche sorpresa: i bambini di Pavia e di Merano vivono il canottaggio sul fiume con grande intensità; l’autore più piccino – di appena 3 anni – racconta di
come si gioca a tennis con la racchetta. Alice, di 6 anni, scandisce al rallentatore le mosse di ju-jitsu, l’arte marziale giapponese, orgogliosa di un papà che lo insegna anche ai suoi compagni di classe. Dalle matite di una ragazzina africana scopriamo con piacere che in Kenya si cerca il canestro in un campo di basket non proprio regolamentare ma con lo stesso entusiasmo di chi gioca nella palestra attrezzata. Il punto di vista più ardito segue, dal portellone di un aereo, il volo acrobatico di un paio di paracadutisti che danzano nell’aria; mentre i velisti canadesi di Randy Rice sono intenti a sfidare il vento protagonisti di un’opera a tempera di grande dinamicità e movimento. Sfogliando le pagine del presente catalogo, il lettore scoprirà alcune poesie di Roberto Piumini, Gianni Rodari, il nostro omaggio riconoscente al poeta triestino Umberto Saba e alle sue 5 poesie sullo sport nazionale (il calcio): un dialogo immaginario tra poesia delle rappresentazioni infantili e grande Poesia del Novecento. Elena Pasetti direttrice pinac
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Festa è nell’aria, festa in ogni via. Se per poco, che importa?
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100 metri piani Allineati ai blocchi di partenza tesi i muscoli verso lo sforzo il cervello fisso alla meta il cuore che batte come un tamburo di guerra il respiro sotto controllo, quando improvviso lo starter spara. Rita Garzetti Chianese, Novara
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Gara di corsa alle Olimpiadi Giorgio Gazzola, 10 anni Rezzato (Bs), Italia 1983 Pastelli a cera, cm 35x50 FA 1852
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Corsa campestre Manuel Miccoli, 8 anni Pavia, Italia 1970 Tecnica mista, cm 35x48 FA 1863
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La corsa campestre Manuela Conte, 7 anni Pavia, Italia 1980 Tecnica mista, cm 33x48 FA 1861
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La Ticimarcia Marco Bonora, 9 anni Pavia, Italia 1985 Pastelli a olio lucidati, cm 33x48,5 FA 1888
Bicicletta Bicicletta due ruote leggere due pensieri rotondi pieni di luce per capire la strada e sapere dove conduce.
Il giro d’Italia Paolo Suprani, 4 anni Italia Pastelli a cera, cm 35x50 FA 4680
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Il vincitore al traguardo Tiziano Ortolani, 5 anni Ponte Nuovo (Ra), Italia Tempera, cm 50x70 FA 1892
Bicicletta due ruote sottili due idee rotonde piene di vento per pensare discese e sapere la gioia e lo spavento. Bicicletta due ruote leggere due parole rotonde piene di festa per parlare col mondo e sapere quanto ne resta. Roberto Piumini
Le corse della bicicletta Alex Helmich, 14 anni Hulst, Olanda 1969 Tempera su legno, cm 38,3x50 FA 1837
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Corse di cavalli Adriana Bresciani, 7 anni Serle (Bs), Italia Tempera, cm 34x81 FA 1878
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La corsa dei cavalli Stefano Fratturato, 7 anni Merano (Bz), Italia 1985 cm 24x33 FA 1864
I cavalli sono come angeli della terra i loro occhi sono come stelle non vanno rinchiusi come piante in una serra, ma vanno lasciati alla natura e alle sue cose belle. Bibi (10 anni)
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La Mille Miglia Piergiorgio Castagna, 13 anni Montichiari (Bs,) Italia 1971 Linoleografia a pi첫 colori, cm 40x50 FA 1897
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Autodromo Ose Masakazu, Giappone1969 Tempera, cm 38x54 FA 1904
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La corsa Francesco Santoro, 9 anni Domodossola, Italia 1966 Pastelli a olio, cm 50x70 FA 3984
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Ho fatto un bel sogno, ero nel mio giardino e giocavo a calcio col mio amico Lorenzo Filippo Jacotti, 5 anni Rezzato (Bs), Italia 1998 Tempera, cm 38,5x40 FA 3396
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Umberto Saba
5 poesie sul calcio Fanciulli allo stadio
Squadra paesana
Galletto è alla voce il fanciullo; estrosi amori con quella, e crucci, acutamente incide.
Anch’io tra i molti vi saluto, rossoalabardati, sputati dalla terra natia, da tutto un popolo Ai confini del campo una bandiera amati. sventola solitaria su un muretto. Trepido seguo il vostro gioco. Su quello alzati, nei riposi, a gara Ignari cari nomi lanciavano i fanciulli, esprimete con quello antiche cose ad uno ad uno, come frecce. Vive meravigliose in me l’immagine lieta; a un ricordo sopra il verde tappeto, all’aria, ai chiari si sposa - a sera - dei miei giorni imberbi. soli d’inverno. Odiosi di tanto eran superbi passavano là sotto i calciatori. Tutto vedevano, e non quegli acerbi.
Le angoscie che imbiancano i capelli all’improvviso, sono da voi così lontane! La gloria vi dà un sorriso fugace: il meglio onde disponga. Abbracci corrono tra di voi, gesti giulivi. Giovani siete, per la madre vivi; vi porta il vento a sua difesa. V’ama anche per questo il poeta, dagli altri diversamente - ugualmente commosso.
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Calcio Guido Gnutti, 8 anni Lumezzane (Bs) Italia 2006 Matite colorate, cm 24x33 FA5162
Goal Il portiere caduto alla difesa ultima vana, contro terra cela la faccia, a non veder l’amara luce. Il compagno in ginocchio che l’induce, con parole e con mano, a rilevarsi, scopre pieni di lacrime i suoi occhi. La folla - unita ebbrezza - par trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli. Pochi momenti come questo belli, a quanti l’odio consuma e l’amore, è dato, sotto il cielo, di vedere. Presso la rete inviolata il portiere - l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima, con la persona vi è rimasto sola. La sua gioia si fa una capriola, si fa baci che manda di lontano. Della festa - egli dice - anch’io son parte.
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Tredicesima partita Sui gradini un manipolo sparuto si riscaldava di se stesso. E quando - smisurata raggiera – il sole spense dietro una casa il suo barbaglio, il campo schiarì il presentimento della notte. Correvano sue e giù le maglie rosse, le maglie bianche, in una luce d’una strana iridata trasparenza. Il vento deviava il pallone, la Fortuna si rimetteva agli occhi la benda. Piaceva essere così pochi intirizziti uniti, come ultimi uomini su un monte, a guardare di là l’ultima gara.
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Coppa campioni Fabio Migliavacca, 9 anni Pavia, Italia 1986 Pastelli a cera, cm 48x33 FA 1838
Tre momenti Di corsa usciti a mezzo il campo, date prima il saluto alle tribune. Poi, quello che nasce poi, che all’altra parte rivolgete, a quella che più nera si accalca, non è cosa da dirsi, non è cosa ch’abbia un nome. Il portiere su e giù cammina come sentinella. Il pericolo lontano è ancora. Ma se in un nembo s’avvicina, oh allora una giovane fiera si accovaccia e all’erta spia. Festa è nell’aria, festa in ogni via. Se per poco, che importa? Nessun’offesa varcava la porta, s’incrociavano grida ch’eran razzi. La vostra gloria, undici ragazzi, come un fiume d’amore orna Trieste.
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Pallavolo Jessica Sancassani, 10 anni Lecco, Italia 2006 Tecnica mista, cm 15x18,5 FA 5130
Partita a baseball Stephen Hughes, 9 anni, USA Tempera, cm 45,5x60,5 FA 1906
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Partita di football Robert Biggart, 12 anni Ottawa, Canada 1967 Tempera, cm 45,5x60,5 FA 1900
Football-huddle Tom Schulz, 13 anni Abadan, Iran 1971 Pastelli a cera, cm 28x42,5 FA 4554
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Giocando a pallacanestro Pauline Gichek Wambui, 8 anni Kisumu, Kenya 1983 Pastelli, cm 27,5x37 FA 1895
La pallacanestro Melania Fusi, 13 anni Toscolano (Bs), Italia 2006 Matite colorate, cm 33x24 FA 5136
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La neve Bianca cosa luminosa cala silenziosamente, leggermente si riposa sulle cose sulla gente. Bianca meraviglia muta che si guarda con stupore, luce in terra ricaduta che ti fa battere il cuore. Roberto Piumini
Sciatori Carlo Casatelli, 9 anni Bellinzona, Svizzera Pastelli a cera, cm 35x25 FA 1889
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Lo sciatore quando scia lascia una scia venendo giù. Ma poi rinevica e la scia non c’è più. Elia Mariano
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Partita di hockey sul ghiaccio Kelvin Wiete, 11 anni Ottawa, Canada 1967 Tempera, cm 30,5x46 FA 1890
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A pattinare Milos Laburda, 14 anni Repubblica Ceca, 1994 Tecnica mista, cm 29,5x42 FA 1902
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Pattinaggio artistico Laura Bassi, 12 anni Toscolano (Bs), Italia 2006 Tecnica mista, cm 24x32,8 FA 5138
PapĂ ci fa fare Ju-Jitsu a scuola Alice Savoldelli, 5 anni Italia 2006 Pennarelli, cm 21x29 FA 4008
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Judo Vive Schliepe, 13 anni Italia 1970 Ecoline, cm 16x16 FA 4402
Scuola di danza Laura Romagnolo, 7 anni Pavia, Italia 1985 Pastelli a olio, cm 33x48 FA 1865
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E il sole dentro la sera come il nocciolo nel frutto (Federico Garcia Lorca)
Andrea Magalini, 13 anni China, cm 50x24 FA 3394
Questo bambino sono io e sto giocando a tennis con la racchetta Mattia, 3 anni, Italia Pastelli a cera, cm 25x34,8 FA 4306
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Manifestazione sportiva in piazza Daniele Tettamanti, 13 anni Como, Italia 1981 Tempera, cm 32x42 FA 3201
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Le canoe sul nostro fiume Valentina Valentini, 7 anni Merano (Bz), Italia 1985 Pastelli a olio, cm 30x40 FA 1884
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Partenza dei canoisti Marco Molinari, 7 anni Merano (Bz), Italia 1985 Pastelli a olio, cm 24x32,7 FA 3239
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Quanti pesci ci sono nel mare?
Gara di pesca Paolo Maggi, 6 anni Lecco, Italia Tempera, cm 28,8x40,5 FA 3261
Senza titolo Stephen Brown, 8 anni Ottawa, Canada 1972 Tempera, cm 45,5x61 FA 4189
Tre pescatori di Livorno disputarono un anno e un giorno per stabilire e sentenziare quanti pesci ci sono nel mare. Disse il primo: “Ce n’è più di sette, senza contare le acciughette”. Disse il secondo: “Ce n’è più di mille, senza contare scampi e anguille”; il terzo disse: “Più di un milione!” e tutti e tre avevano ragione. Gianni Rodari
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Pesca subacquea Anne Jorgenson, 13 anni Mombasa, Kenya 1983 Tecnica mista, cm 37x59,5 Fa 1867
Pesca subacquea Andrea Soardi, 14 anni Pisogne (Bs), Italia Graffito, cm 48x33 FA 1866
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Il luogo pi첫 bello di Senago: la piscina e i suoi giardini Dario, Erica, Greta, Marco, Simone, 5 anni Senago (Mi), Italia 2003 Tecnica mista, cm 29,7x41,7 FA 4752
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Una competizione di nuoto Marco Magnifico Nave (Bs), Italia 2006 Acquarello, cm 24x32 FA 5145
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Sport in mare Randy Rice, 14 anni Ottawa, Canada 1967 Tempera, cm 45,5x60,5 FA 1899
Paracadutisti Simone Bignotti, 14 anni Toscolano (Bs), Italia 2006 Tempera, cm 33x24 FA 5137
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Finito di stampare nel gennaio 2010 da Color Art, Rodengo Saiano, Bs
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