Musica Maestro!

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Musica maestro!

RezzatoBs

Musica maestro!

Fondazione

Ritmi danze voci e feste nelle opere della PInAC


Quaderno-catalogo n. 22 anno XI Collana PinAC GLI OCCHI LE MANI Fondazione PInAC A cura di Elena Pasetti Testi Vinicio Ongini, Ministero dell’Istruzione Mariella Foresti, presidente Fondazione PInAC Corrado Guarino, musicista Eliana Mor, musicista e consigliera Comune di Rezzato Elena Pasetti, direttrice PInAC

In collaborazione con

Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione, la comunicazione

Traduzioni Michela Caniato per la lingua francese Chiara Pasetti per la lingua spagnola Rubina Valli per la lingua inglese Grafica Luisa Goglio Segreteria Maria Grazia Morandi Accoglienza Valeria Gaffurini, Benedetta Salvi Laura e Giacomo Attanasi

Un ringraziamento particolare a Graziella Cormio di Tolbà per la partecipazione all’evento collaterale di apertura: Valorizzazione delle culture diverse attraverso la diversità delle lingue e degli alfabeti. In collaborazione con la Biblioteca del Comune di Rezzato.

Organizzazione eventi collaterali musicali Eliana Mor Comunicazione Benedetta Merola, Francesca Zani

Progetto Metissakana 2012

Projet Manager progetto Metissakana Massimiliano Vitali Web Editor Chiara Boffelli Digitalizzazione opere Carla Cinelli, Claudio Garda

Con il sostegno di


Musica maestro!

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Fondazione

Ritmi danze voci e feste nelle opere della PInAC


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a Direzione generale per lo studente del Ministero dell’Istruzione, che ha tra le sue competenze l’integrazione degli alunni stranieri e la promozione di una scuola più inclusiva e accogliente verso tutte le differenze, ha firmato, in data 31 luglio 2012, un Protocollo d’intesa con la Fondazione PInAC, Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi di Rezzato, e, insieme, con l’Associazione Tolbà di Matera, la Cooperativa Giannino Stoppani di Bologna, la Fondazione Fo.Cu.S. di Santarcangelo di Romagna. Obiettivo di questa intesa è la promozione di pratiche interculturali attraverso i linguaggi dell’arte e dell’espressività infantile e giovanile. Il Protocollo, oltre che indicare un percorso di collaborazione comune, è anche un riconoscimento per il lavoro pionieristico ed originale che la PInAc sta facendo da tanti anni. Un riconoscimento della sua utilità e dell’attività di servizio che ha svolto e svolge per le scuole, e che va ben oltre il territorio locale. Ne sono testimonianza le mostre, le manifestazioni, le attività di formazione nell’ambito delle culture grafiche e visive di bambini e ragazzi, e la raccolta, la catalogazione, unica nel suo genere, del disegno infantile, a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso. Ad esse si aggiunge negli ultimi anni la dimensione multimediale che caratterizza in particolare le culture infantili e giovanili del nostro tempo, attraverso percorsi audiovisi e digitali, e musicali, come in questa nuova mostra “Musica maestro”. C’è poi la dimensione internazionale di PInAC, il confronto e la collaborazione con altri Paesi, alcuni dei quali sono qui, “seduti” sui banchi della nostra scuola. Una finestra sul mondo dunque, in sintonia con l’indicazione segnaletica della “via italiana” all’educazione interculturale, lungo la quale istituzioni nazionali e del territorio possono confrontarsi e camminare insieme. Vinicio Ongini Ministero dell’Istruzione

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5 La Dirección General para el estudiante del Departamento de Educación, que tiene entre sus competencias la integración de estudiantes extranjeros y la promoción de una escuela más inclusiva y acogedora hacia todas las diferencias, firmó el 31 de julio de 2012, un protocolo de acuerdo con la Pinacoteca de la edad evolutiva de Rezzato, junto con la Asociación Tolbà de Matera, la Cooperativa Giannino Stoppani de Bolonia, la Fundación Fo.Cu.S de Santarcangelo di Romagna. El objetivo de este acuerdo es promover prácticas interculturales a través de los lenguajes del arte y la expresividad infantil y juvenil. El protocolo, además de indicar un camino de colaboración común, es también un reconocimiento a la actividad precursora y original que PinAC viene haciendo desde hace muchos años. Un reconocimiento de su utilidad y de la actividad de servicio que ha desenvuelto y sigue realizando en las escuelas, que va mucho más allá del área local. Esto es testimoniado por las exposiciones, eventos, actividades de formación en el ámbito de las culturas gráficas y visuales de los niños y los jóvenes, así como la recogida, catalogación, única en su género, de dibujos infantiles a partir de los años cincuenta del siglo pasado. Además, en los últimos años, existe la dimensión multimedial que define en particular las culturas infantiles y juveniles de nuestro tiempo, a través de rutas audiovisuales y digitales, y la música, como en esta nueva exposición “Música maestro”. Luego está la dimensión internacional de PinAC, la comparación y la colaboración con otros países, algunos de los cuales están aquí, “sentados” en los bancos de nuestra escuela. Por lo tanto, una ventana abierta al mundo, de acuerdo con las señales de indicación de la “manera italiana” hacia la educación intercultural, a lo largo de la cual las instituciones nacionales y de la región pueden encontrarse y caminar juntas.

La Direction générale pour l’étudiant du Ministère de l’Instruction, qui parmi ses compétences s’occupe de l’intégration des élèves étrangers et de la promotion d’une école plus inclusive et accueillante à toutes les différences, a signé, en date du 31 Juillet 2012, un Protocole d’entente avec la «Pinacoteca dell’età evolutiva» de Rezzato et avec l’Association Tolbà de Matera, la Coopérative Giannino Stoppani de Bologne et la Fondation Fo.Cu.S de Santarcangelo de Romagne. L’objectif qui cette entente se propose c’est la promotion d’expériences interculturelles par les langages de l’art et de l’expressivité des enfants et des jeunes. Le Protocole, au-delà d’indiquer un parcours de commune collaboration, est aussi une reconnaissance pour le travail de pionnier et original que la Pinacothèque réalise depuis plusieurs années. Une reconnaissance de son utilité et de l’activité de service qu’elle a faite et qui réalise pour les écoles et qui va bien outre le territoire local. Cela vient témoigné par les expositions, les manifestations, les activités de formation dans les cultures graphiques et visuelles des enfants et des jeunes et par la récolte et le cataloguement, unique dans son genre, du dessin enfantin, à partir des années cinquante du siècle passé. En outre il faut ajouter, dans ces dernières années, la dimension multimédia qui caractérise, en particulier, les cultures des enfants et des jeunes de notre temps, par des parcours audiovisuels, digitaux et musicaux, comme dans cette nouvelle exposition «Musica Maestro». D’autre part il y a la dimension internationale de PInAC, la confrontation et la collaboration avec d’ autres Pays, certains desquels se trouvent ici, «assis» sur les bancs de notre école. Donc une fenêtre sur le monde, sur la même longueur d’ondes avec l’indication signalétique de la «route italienne» vers l’éducation interculturelle, le long de laquelle les institutions nationaux et du territoire puissent se mesurer et marcher ensemble.

Vinicio Ongini Ministerio de Educación

Vinicio Ongini Ministère de l’Instruction


The General Directorate for students of the Department of Education, which has among its responsibilities the integration of foreign students and the promotion of a school that is more inclusive and welcoming towards all differences, signed on July 31, 2012, a Memorandum in agreement with the Art Gallery of the age of development in Rezzato, and together with the Association Tolbà in Matera, the Cooperative Giannino Stoppani in Bologna, the Foundation Fo.Cu.S Santarcangelo in Romagna. The aim of this agreement is to promote intercultural practices through the languages of art and the expression of children and young people. The Protocol, besides tracing a common path of cooperation, represents an acknowledgement of the original and pioneering work PInAC has done for many years now. Acknowledgement of its usefulness and of the services that PinAC has provided and still provides for schools, and that goes far beyond the local area. This is testified by the exhibitions, events, training activities in the field of graphic and visual cultures of children and young people, and by the collection and cataloging of children’s drawings – which is absolutely unique – from the1950’s. In addition to this, PinAC has recently started to include multimedia material, dealing in particular with children’s and youth’s culture, through audiovisual and digital paths, and through music too, as in this new exhibition “Music! Maestro”. Last but not least, PinAC has an international dimension, made of confrontation and collaboration with other countries, some of whom are here, “sitting” on the shelves of our school. A window on the world, therefore, in line with the indication signs of the “Italian way” towards intercultural education, along which national and local institutions can meet and walk together. Vinicio Ongini Ministry of Education

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Dialogo tra PInAC e iPod

«C

iao. Chi sei?» «Non mi conosci? Sono iPod, lettore di musica digitale. Abito un po’ dappertutto sulla terra, in tantissime tasche e borse. E tu?»

«Sono PinAC, la casa dei disegni e dei diritti dei bambini e delle bambine del mondo. Vivo qui, a Rezzato in via Disciplina 60. Cosa fai di bello nella vita?» «Non vorrei sembrarti vanitoso, ma sono una vera disco-video-biblioteca tascabile. Pensa, posso contenere fino a 40.000 canzoni, 200 ore di video e 25.000 fotografie: tutto insieme!» «Caspita, che bellezza e che quantità! Nei miei cassetti ci sono solo seimila disegni, e in una mostra raramente ne esponiamo più di cinquanta. Se ci pensi, le tue musiche e le mie immagini si guardano e ascoltano una sola alla volta, giusto? Per godere le cose servono attenzione e tempo, diciamo qui, e piccolo è bello». «Io sono piccolo, leggero e molto potente. Posso fare tantissimo, uso le tecnologie più innovative!» «Sono straordinarie, le conosciamo anche noi: con i loro pennelli elettronici i bambini e i ragazzi creano qui dei piccoli film. Quante cose abbiamo in comune: un linguaggio universale che unisce i popoli al di là di lingue e confini, la passione per i giovani e la creatività, il gusto della bellezza… » «E se mi togliessi per un po’ gli auricolari e facessimo qualcosa insieme?»


Li ho sentiti conversare così, un pomeriggio di qualche mese fa – saranno state le sei – sotto la grande romilia di via Disciplina. La mostra Musica Maestro è nata da quell’incontro: gli incroci fertili, fatti di ascolto, scambio di punti di vista, cooperazione – il modo di lavorare di PInAC – scatenano le energie creative. Me ne andavo che ascoltavano insieme, un auricolare ciascuno, un concerto della West Eastern Divan Orchestra diretta dal maestro David Baremboin. Il grande pianista e direttore d’orchestra nato in Argentina da genitori russi di origine ebraica, cittadino anche israeliano, l’ha fondata nel 1999 insieme al grande intellettuale palestinese Edward Said. La West Eastern Divan Orchestra è composta da giovani musicisti israeliani e palestinesi. Fate l’orchestra, non fate la guerra. mariella foresti Presidente Fondazione PInAC

Diálogo entre PInAC y iPod ¡Hola! ¿Quién eres? ¿No me conoces? Soy iPod, lector digital de música. Vivo un poco por todas partes en la tierra, en muchísimos bolsillos y bolsos. ¿Y tú? Soy PInAC, casa de los dibujos y de los derechos de niños y niñas del mundo. Vivo aquí en Rezzato, en Calle Disciplina, al número 60. ¿Qué haces en la vida? No quiero resultar creído, pero soy una verdadera disco-videobiblioteca de bolsillo. ¡Piensa: puedo almacenar hasta 40.000 8


9 canciones, 200 horas de videos y 25.000 fotos, todos juntos! ¡Caramba, qué maravilla y cuántos son! En mis cajones sólo hay seis mil dibujos y en una exposición raramente se muestran más de cincuenta. Si te lo piensas bien, tus canciones y mis imágenes se miran y se escuchan una a la vez, ¿no? Para gozar de las cosas se necesitan atención y tiempo, como decimos aquí, y pequeño es bonito. Yo soy pequeño, ligero y muy potente. Puedo hacer muchas cosas, ¡uso las tecnologías más avanzadas! Son extraordinarias, nosotros también las conocemos: con sus haces electrónicos niños y chicos crean aquí películas breves.¡Cuántas cosas tenemos en común! Un lenguaje universal que une los pueblos más allá de idiomas y fronteras, el amor por los jovenes y la creatividad, el gusto a la belleza... ¿Y si me quitara por algún tiempo los auriculares y hiciéramos algo juntos? Les oí charlar así, una tarde, hace unos meses – habrán sido las seis – bajo el grande Almez en Calle Disciplina. La exposición Musica Maestro nació de aquel encuentro: los cruces fértiles, echos de escucha, intercambio de puntos de vista, cooperación – la manera de trabajar de PinAC – incitan las energías creativas. Me fui mientras ellos escuchaban juntos, un auricular cada uno, un concierto de la Orquesta West Eastern Divan dirigida por el maestro David Baremboin. El gran pianista y director nacido en Argentina de padres rusos de origen hebrea, también ciudadano israelí, fundó esa orquesta en 1999 junto al gran intelectual palestino Edward Said. La Orquesta West Eastern Divan está compuesta por jóvenes músicos de Israel y Palestina. ¡Haced la orquesta, no la guerra! Mariella Foresti Presidente Fundación PInAC

Dialogue entre PInAC et iPod «Salut! Qui es-tu?» «Tu ne me connais pas? Je suis iPOD, lecteur de musique digitale. J’habite un peu partout sur la terre, dans beaucoup des poches et des sacs. Et toi?» «Je suis PInAC, la maison des dessins et des droits des enfants du monde. J’habite ici, a Rezzato, en rue Disciplina 60. Que fais-tu de beau dans ta vie?» «Je ne voudrais pas avoir l’air d’un vaniteux, ma je suis une vraie disco-vidéo-bibliothèque de poche. Tu dois seulement penser que je puis contenir jusqu’à 40.000 chansons, 200 heures de vidéo et 25.000 photographies et cela tout ensemble!» «Bigre! Quelle beauté et grand nombre! Dans mes tiroirs il ya seulement six-mille dessins et, dans une exposition, rarement nous en présentons plus de cinquante. Si tu y penses, tes musiques et mes images se regardent et s’écoutent une seule par fois, exactement? Pour gouter les choses il ya besoin de temps et d’attention, nous disons ici, et on sait que ce qui est petit est beau». «Je suis petit, léger et très puissant. Je puis faire beaucoup de choses, j’ utilise les technologies les plus innovantes!» «Elles sont formidables, nous aussi les connaissons: avec leurs pinceaux électroniques les enfants et les jeunes créent ici de petits films. Nous avons en commun beaucoup de choses: un langage universel qui unit les gens au-delà des langues et des frontières, la passion pour les jeunes et la créativité, le goût de la beauté…» «Et si je me débarrasse pour peu de temps les écouteurs et nous faisons quelque chose ensemble?» Je les ai entendus parler de cette façon, un après-midi il y a


quelques mois. Il était peut-être six heures, sous la grande «romilia» de rue de Disciplina. L’exposition «Musica Maestro» est née de cette rencontre: les mélanges fertiles, faits par l’écoute, par l’échange de points de vues, par la coopération, la manière de travailler de PInAC excitent les énergies créatives. Quand je m’en suis allée, ils écoutaient ensemble, avec un écouteur à tête, un concert de la West Eastern Divan Orchestra, dirigée par le maître David Baremboin. Ce grand pianiste et directeur d’orchestre, né en Argentine de parents russes d’origine hébraique, aussi citoyen israélien, a fondé cette orchestre en 1999 avec le grand intellectuel palestinien Edward Said. La West Eastern Divan Orchestra est composée par des jeunes musiciens israéliens et palestiniens. Faites l’orchestre, ne faites pas la guerre! Mariella Foresti Présidente Fondation PInAC

Conversation between PinAC and iPod «Hi. What’s your name?» «Don’t you know me? I am iPod, digital music player. I live pretty much everywhere on earth, in countless pockets and purses. How about you?» «I am PInAC, home of the drawings and rights of small girls and boys from all over the world. I live here in Rezzato, via Disciplina 60. What do you do in your life?» «I hope I won’t sound too vain, but I’m a real portable CD/ video-player-and-library. You see, I can hold up to 40,000 songs, 200 hours of videos and 25,000 photographs: all together!»

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«Wow, so many things, that’s great! In my drawers there are only six thousand drawings, and in an exhibition I can rarely expose more than fifty. If you think about it, both your music and my pictures we look at and listen to one at a time, right? To enjoy things we need time and attention, we say here, and small things are beautiful». «I am small, light and very powerful. I can do a lot, use the latest technology!» «Technology is unbelievable but we know it, too: children and teenagers can create movie clips with their electronic pens. How many things we have in common: a universal language that unites people beyond borders and languages, a passion for young people and creativity, sense of beauty…» «What if I take off my headphones for a while and we do something together?» I heard them talk so one afternoon a few months ago – it must have been around six o’clock – under the big romilia in via Disciplina. The exhibition Music! Maestro arose from that meeting: the fertile crosses, made of listening, exchanging points of view, cooperation – the ways PinAC works – unleash creative energies. As I left they were listening together, an earphone each, to a concert by the West Eastern Divan Orchestra conducted by David Baremboin. David Baremboin was born to Jewish Russian parents and was an Israeli citizen. In 1999 he founded, together with the great Palestinian intellectual Edward Said, the West Eastern Divan Orchestra. The West Eastern Divan Orchestra is made up of young musicians from both Israel and Palestine. Make orchestra, not war. Mariella Foresti PInAC Foundation President


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La musica oggi è troppa e troppo poca

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roppa, perché è quasi sempre presente: televisione, lettore mp3, sottofondo per la pubblicità, arredamento di centri commerciali e stazioni ferroviarie… Troppo poca perché pochi sono i momenti in cui si fa la musica, o in cui per lo meno si è partecipi di un evento musicale reale e non virtuale. Troppo poca, specialmente per giovani e giovanissimi, per lo meno in Italia, perché quasi del tutto assente dalla scuola di ogni ordine e grado. Gli autori di questi disegni immagino siano anch’essi immersi nella ininterrotta colonna sonora che ovunque i moderni media trasmettono: probabilmente accettano (o subiscono?) con naturalezza la sfilza di prodotti omologati, privi di anima, e inesorabilmente effimeri che l’industria musicale propone ogni giorno. Però nelle loro opere si respira un’altra aria: la musica che hanno in mente è quella viva, che si fa, possibilmente in gruppo, possibilmente danzando e facendo festa. Oppure è la voce che esce spontanea e riempie l’aria di colori. Non so se la musica sia davvero un linguaggio universale, come mi insegnavano anni fa: per il suo carattere di arte “astratta” è forse più di altre forme espressive legata strettamente alla storia e alla cultura, e quindi prodotto di culture diverse, non sempre reciprocamente intellegibili. Quello che è di certo universale è ciò che l’espressione musicale rappresenta ovunque per l’umanità: la festa, la danza, il rito, il rispetto delle regole che non uccide la creatività, il divertimento. Corrado Guarino Musicista


La música hoy es demasiada o muy poca

Aujourd’hui il y a trop de musique et la musique est peu de choses

Demasiada, porque es casi siempre presente: televisión, lector mp3, la música de fondo para la publicidad, la decoración de centros comerciales y estaciones de ferrocarriles… Muy poca, porque pocos son los momentos en los que se hace música, o en los que por lo menos se participa en un acontecimiento musical real y no virtual. Muy poca especialmente para niños y jóvenes, por lo menos en Italia, porque casi completamente ausente de la escuela de cada orden y nivel. Supongo que los autores de estos dibujos sean ellos mismos inmersos en la incesante banda sonora que los medias modernos transmiten por todas partes: es probable que acepten (¿o sufran?) con naturalidad la sarta de productos homologados, sin alma e inexorablemente efímeros que la industria musical propone cada día. Sin embargo en sus obras se respira un aire diferente: la música que traen a la mente es la que está viva, la que se hace, posiblemente en grupo, posiblemente danzando y haciendo fiesta. O bien es la voz que sale espontánea y llena el aire de colores. No se si la música sea realmente un lenguaje universal, como me enseñaron hace años: por su carácter de arte “abstracto”, a lo mejor, está estrechamente conectada a la historia y a la cultura más que otras formas expresivas, y por lo tanto resultado de diferentes culturas, no siempre recíprocamente íntelegibles. Lo que es seguramente universal es lo que la expresión musical representa en cualquier parte del mundo: la fiesta, la danza, el ritual, el respeto de las normas que no mata la creatividad, la diversión.

ll ya trop de musique parce qu’elle est presque toujours présente: télévision, lecteur mp3, fond sonore pour la publicité, ameublement de centres commerciaux et gares ferroviaires. La musique est peu de choses parce que ne sont pas nombreux les moments où on fait de la musique ou, au moins, dans lesquels on prend part à un événement musical réel et qui ne soit pas virtuel. La musique est peu de choses surtout pour les jeunes et les enfants, au moins en Italie, parce qu’elle est presque du tout absent e de l’école de chaque ordre et dégrée. Je pense que les auteurs de ces dessins soient eux-mêmes plongés dans l’ ininterrompue bande sonore qui, partout, nos modernes média passent: peut-être ils acceptent (ou subissent?) avec du naturel la tirée de produits homologués, sans âme et inexorablement éphémères, que l’industrie musicale propose tous les jours. Cependant, dans leurs œuvres on respire une autre air la musique qu’ils se proposent de faire est la musique vive, qu’on fait, autant que possible, en group, autant que possible en dansant et en faisant fête. Ou elle est la voix qui sort spontanée et remplit l’air de couleurs. Je ne sais pas si la musique soit vraiment un langage universel, comment il y a plusieurs d’ années m’avaient enseigné: pour son caractère d’art «abstraite» et, peutêtre, plus d’autres formes de l’expression, liée strictement à l’histoire et à la culture et, donc, produit de cultures différentes, qui ne sont pas toujours inversement intelligibles. Ce qui certainement il y a d’universel c’est cela que l’expression musicale représente partout pour l’humanité: la fête, la danse, le rite, le respecte des règles qui ne tue pas la créativité, l’amusement.

Corrado guarino Músico

Corrado guarino Musicien

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Music today is too little, and too much Too much because it’s almost always there: TV, mp3 players, soundtrack in commercials, furniture in shopping centres and stations… Too little because it is so rare to actually make music, or to take part in a musical event that is real and not virtual. Too little especially for the young and very young, at least as far as Italy is concerned, because music as a school subject is almost absent at all levels and grades. I can imagine that the authors of these drawings are immersed in the constant music soundtrack that all media broadcast everywhere: they probably accept (or are simply exposed to) the flow of homologated, soulless, ephemeral products that music industry proposes every day. Nevertheless their drawings communicate a different feeling: the music their authors have in mind is lively, it is the music you play and make, possibly in a group, possibly dancing together. Or their music is pure voice flowing spontaneously and filling the blank air with colours. I’m not sure if music is actually a universal language, as I was taught many years ago: because of its being an “abstract” art, compared to other expressive forms music is maybe more intimately linked to the history and culture it belongs to, it is then a product of different cultures, not always reciprocally intelligible. What is without a doubt universal is what music represents for the whole humankind: celebration, dance, rituals, respect for rules that doesn’t kill creativity, and fun.

Corrado guarino Musician


«Non esistono note sbagliate»

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on esistono note sbagliate. Tutto dipende da come le combini». Così il pianista jazz Art Tatum intende la musica: una combinazione di note e voci, volti e corpi che si intrecciano in una grande festa. Lo spirito della musica favorisce l’incontro, unisce le attese, sollecita la gioia, in una mirabile sinestesia dove l’occhio e l’orecchio si perdono in un carnevale armonico di colori. Vivere la Musica è anche farsi compagnia, con la chitarra attorno al fuoco, con un pianoforte che fa da sfondo, con un legno o un fiato che fanno vibrare un’emozione. Fin da piccola l’arte e la musica sono state parte della mia vita e davvero non posso immaginare un mondo in cui la bellezza non venga espressa e soprattutto condivisa. Il bello di suonare in famiglia o con amici, la magia di creare un’opera d’arte, lavorando fianco a fianco nei laboratori Pinac. Mi dà dispiacere pensare che la musica oggi sia esibizione di idoli che puntano più sugli effetti speciali e frastornanti che sull’ascolto della musica e delle parole. Le rock star che si esibiscono con la convinzione di non sbagliare nemmeno una nota non si rendono conto del loro compito principale: trasmettere, comunicare, relazionarsi con un pubblico che vuole credere e sognare al ritmo della musica. In fondo cosa sarebbero senza un pubblico caloroso, abbagliato dalla loro appariscente fierezza? Abbagliare, però, non è incantare, così come accordare gli strumenti non è dare voce a quelli più potenti, occultandone le stonature. Torniamo alla musica d’orchestra: tante note per un unico suono. Un progetto

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affascinante che incanta chi lo ascolta e impegna chi lo deve realizzare. Con pazienza, ripetendole all’infinito, dapprima stridenti e incompatibili, fino a quando diventano musica. Il ritmo della musica è, infatti, ricerca continua di armonia e la possibilità di sbagliare è proprio ciò che la rende viva. Ecco perché questa mostra è la summa: l’Arte e la Musica; la Musica nell’Arte; l’Arte nella Musica. E allora che si alzi il sipario… Musica Maestro! ELiana mor

Musicista e consigliere comunale

No existen notas equivocadas “No existen notas equivocadas. Todo depende de como las combinas”. Así es como el pianista jazz Art Tatum entiende la música: una combinación de notas y voces, rostros y cuerpos que se enredan en una gran fiesta. El espíritu de la música favorece el encuentro, une las esperas, estimula la alegría en una admirable sinestesia donde ojo y oído se pierden en un armónico carnaval de colores. Vivir la música también es hacerse compañía, con la guitarra alrededor del fuego, con un pianoforte como fondo, como un leño o un aliento que hacen vibrar una emoción. Desde cuando era pequeña el arte y la música han sido parte integrante de mi vida y, realmente, no puedo imaginar un mundo en el que la belleza no sea expresada y sobre todo compartida. Lo bueno de tocar en casa o con amigos, el encanto en crear una obra de arte, trabajando lado a lado en los talleres Pinac.


Me duele pensar que la música hoy en día sólo sea una exhibición de ídolos que ponen más esfuerzo en efectos especiales y trastornantes que sobre la escucha de la música y de las palabras. Las estrellas del rock que se exhiben con la convicción de no fallar ni siquiera una nota, no se dan cuenta de su obligación fundamental: transmitir, comunicar, relacionarse con un público que quiere confiar y soñar al ritmo de la música. En el fondo ¿qué serían sin un público cálido, ilusionado con su dignidad llamativa? Ilusionar, sin embargo, no es encantar, así como concertar los instrumentos no es dar voz a los más poderosos, ocultando sus desafinaciones. Volvemos a la música de orquesta: muchas notas para un único sonido. Un proyecto fascinante que encanta a quien lo escucha y compromete quien lo tiene que realizar. Con paciencia, repitiéndolas hasta el cansancio, antes estridentes e incompatibles, hasta llegar a ser música. El ritmo de la música es, de echo, constante búsqueda de armonía y la posibilidad de equivocarse es lo que la vuelve viva. Por esta razón, esta exposición es la summa: el Arte y la Música; la Música en el Arte; el Arte en la Música. Pues entonces ¡qué suba el telón… Música Maestro! eliana mor Musico, concejal

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«Il n’existent pas de notes manquées» «Il n’existent pas de notes manquées. Tout dépend de la manière où on le combine». Avec ces mots le pianiste jazz Art Tatum entend la musique: une combinaison de notes et voix, vis et corps qui s’entrelacent dans une grande fête. L’esprit de la musique favorise le rencontre, unit les attentes, sollicite la joie, dans une admirable synesthésie où l’œil et l’oreille se perdent dans un carnaval harmonieux de couleurs. Vivre la Musique est aussi se tenir compagnie, avec la guitare autour du feu, avec un piano qui fait le fond, avec des instruments qui donnent des émotions. Depuis mon enfance l’art et la musique ont été part de ma vie et vraiment je ne peux pas imaginer un monde où la beauté ne soit pas exprimée et, surtout, partagée. La beauté de jouer en famille ou avec des amis, la magie de créer une œuvre d’art, en travaillant coté à coté dans les laboratoires PInAC. C’est malheureux penser que aujourd’hui la musique ne soit que exhibition d’idoles qui visent surtout aux effets spéciaux et abrutissants plutôt que à l’écoute de la musique et des mots. Les rock star, qui se produisent avec la convinction de ne pas même manquer une note, ne réalisent pas leur principal devoir: transmettre, communiquer, se mettre en relation avec un publique qui veut croire et rêver au rythme de la musique. Au fond, que seraient-ils sans un publique chaleureux, fasciné par leur voyante fierté? Toutefois, fasciner ce n’est pas enchanter, de même qu’accorder les instruments ce n’est pas donner une voix à ceux les plus puissants, en dissimulant les fausses notes. Revenons à la musique d’orchestre: beaucoup de notes pour un seul son. Un projet charmant qui enchante ceux qui l’écoutent et engage qui doit le réaliser. Avec de la patience, en répétant les notes à l’infini, tout d’abord grinçantes et incompatibles, jusqu’à quand elles deviennent musique. Le rythme de la musique, en effet, est continuelle recherche


17 d’harmonie et la possibilité de manquer est exactement ce qui la rend vive. Voilà parce que cette exposition est la somme: l’Art et la Musique, la Musique dans l’Art, l’Art dans la Musique. Alors, qu’on lève le rideau… Musica Maestro! eliana mor Musicien et conseiller

«There are no wrong notes» «There are no wrong notes. Everything depends on how you combine them». This is how jazz pianist Art Tatum sees music: a combination of notes and voices, faces and bodies blending in a big party. The spirit of music encourages encounters, combines expectations, and elicits joy, in a wonderful synesthesia where the eye and the ear are lost in a carnival of harmonious colours. To live music also mean to keep each other company, playing a guitar around the fire, piano notes as a backdrop and drums or winds to vibrate through emotions. Art and music have been a part of my life since my childhood and I really can’t imagine a world where beauty is not expressed and especially not shared. The pleasure of playing music with your family or friends, the magic of creating a work of art, working side by side at Pinac’s workshops. It makes me sad to realize that today’s music is nothing but an exhibition of idols focusing more on special and numbing effects rather than on melodies and lyrics. Rock star performing with the utter certainty of being great miss their main goal: to express, to communicate, to relate to an audience who expects to believe and dream at the rhythm of music. After all, what would they be without a warm audience, dazzled by their gaudy pride? But to dazzle does not mean to enchant, just as tuning up an instrument does not mean to express its most powerful notes, concealing the discordant ones. Let us return to orchestral music: many notes for one sound. A fascinating project that enchants the listener and keeps those who will achieve it very busy. With patience, endlessly repeating notes, at first jarring and incompatible, until they become music. The rhythm of music is, in fact, a continuous search of harmony and the possibility of failure is what makes it alive. That’s why this exhibition is the highest point: Art and Music, Music in Art, Art in Music. And then the curtain rises… Music, Maestro!

eliana mor Musician and city councillor


Concerto per occhi e non solo 1

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cegliere di visitare una mostra o di ascoltare un concerto prevede sempre di attraversare una relazione tra l’autore dell’opera, chi ha deciso di proporla/ esporla, l’opera stessa, il visitatore. Il programma di sala per guidare quella relazione individuale e personalissima che nasce dall’ascolto visivo di “Musica Maestro”, ricorre a termini pseudo musicali totalmente inventati come allegro con piedi mani voci, prestissimo e vorticoso con corpi danzanti, trionfale bandistico con ali di folla, andante con serenata a cavallo. Evidenzia le pause, i silenzi come quello della ragazzina dai grandi occhi blu con il mandolino, i pianissimo della sonata al crepuscolo, l’andantino del flauto nel giardino dei desideri della bambina di luce o l’ assolo del sax che sostiene il mondo, il lento e monotono piffero dell’incantatore di ibridi serpenti. Le opere proposte suonano tutte contemporaneamente nello spazio della mostra ma ogni brano visivo si accorda armonico nella relazione che il visitatore attraversa e trova un tempo e un suono inconfondibili. Il colore che appare più evidente è quello della festa: come sagra paesana o momento religioso, come espressione domestica o piccolo intrattenimento, sempre come momento di energia vitale vissuto con gli altri. Festa come collettiva espressione di cultura in cui musica, danza, canto si intrecciano. Festa come stare insieme e vivere emozioni, come appuntamento di età diverse e diverse appartenenze di genere. Festa come ritualità religiosa o civile, etnica o mediatica, antica o contemporanea. Festa, quando la banda suona: con gli ottoni e i fiati e la grancassa, mentre sfilano le

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majorettes con movimenti aggraziati e un po’ fasulli. Qualche volta la scena è rubata dai ballerini, nella festa di paese dove gli strumentisti discreti giocano la colonna sonora, ma spesso è la banda, fra ali di folla, che seduce anche col fascino della divisa dall’antico sapore militare ma che preferisce gli accordi musicali al fragore delle armi. Festa quando bastano un microfono, una chitarra o un complessino di periferia, un’aia o uno slargo attorno al fuoco e la voglia di danzare, festa quando è tutto un alternarsi di ponchos e di mantelle multicolori, di gonne fruscianti e di cappelli, di trecce brune e piedi inarrestabili, vortice e girotondi attorno all’albero della vita. Festa come sinfonia degli strumenti più diversi a partire dalla voce, le mani e i pedi. E poi le zucche svuotate, le forbici e le conchiglie e i tamburi rituali e la batteria, i charangos e le chitarre elettriche, gli archi, le arpe, i fiati e le percussioni più strane. Festa con le cornamuse, i siku e i birimbao, coi tamburelli a sonagli ma anche col pianoforte, il sax, la fisarmonica, il contrabbasso e la videocamera con il computer per manipolare immagini e suoni digitali. Gli interpreti che si incontrano sono bambine e bambini, ragazze e ragazzi dai 5 ai 16 anni. Vengono dalle diverse regioni d’Italia – dall’Alto Adige alla Sardegna – e dal Perù, dal Kenya, dalla Polonia e dalla Romania, dal Brasile, dal Regno Unito e dalla Danimarca, dalla Russia e dalla Repubblica Ceca. È una festa specialissima a cui siamo invitati. Viviamola!

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Il titolo si riferisce al cortometraggio Umanimati, tra le opere in mostra.

ELena pasetti Direttrice PInAC


Concierto para los ojos y no sólo1 Optar por visitar una exposición o escuchar un concierto siempre implica cruzar una relación entre el autor de la obra, quien ha decidido presentarla/exhibirla, la misma obra, el visitante. El programa de sala para guiar esa relación individual y personalísima que nace desde la escucha visual de ¡Música Maestro!, recurre a los términos pseudo-musicales totalmente inventados como allegro con pies manos voces, prestissimo y vertiginoso con cuerpos danzantes, triunfal de banda con alas de muchedumbre, andante con nocturno a caballo. Pone en evidencia las pausas, los silencios como el de la chica de ojos azules con mandolina, los pianissimo de la sonata al crepúsculo, el andantino de la flauta en el jardín de los deseos de la niña de luz o el solo del saxófono que sostiene el mundo, el lento y monótono pífano del encantador de serpientes híbridos. Las obras propuestas resuenan todas al mismo tiempo en el espacio de la exposición, pero cada fragmento visual se combina armonioso en la relación que el visitante cruza y encuentra un tiempo y un sonido inconfundible. El color que aparece más evidente es el de la fiesta: como feria o momento religioso, como expresión doméstica o breve entretenimiento pero siempre como instante de energía vital compartido con los demás.

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El título hace referencia al video de animación de investigación Umanimati

Fiesta como expresión cultural colectiva en la que música, danza, canto se enredan. Fiesta como reunirse y vivir emociones, como cita entre distintas edades y diferentes pertenencias a géneros. Fiesta como ritualidad religiosa o civil, étnica o mediática, antigua o contemporánea. Fiesta, cuando la banda toca: con los metales y los instrumentos de viento y el bombo mientras desfilan las majorettes con movimientos agraciados y algo falsos. A veces el escenario es robado por los bailarines. En la feria los instrumentistas prudentes juegan la banda sonora, aunque a menudo es la banda, entre alas de muchedumbre, que seduce también con el encanto del uniforme que tiene un antiguo sabor militar, pero que siempre prefiere un acorde musical al fragor de las armas. Fiesta cuando sólo es suficiente un micrófono, una guitarra o un conjuntito de las afueras, un corral o un espacio alrededor a un fuego y el deseo de bailar. Fiesta cuando es todo un sucederse de ponchos y capas multicolores, de faldas crujidas y sombreros, de trenzas morenas y pies incesantes, remolino y rondas alrededor al árbol de la vida. elena pasetti Directora PInAC


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Concert pour les yeux et non seulement

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Choisir de visiter une exposition ou d’écouter un concert prévoit toujours de traverser une relation entre l’auteur de l’œuvre, celui qui a décidé de la proposer/exposer, l’œuvre même et le visiteur. Le programme pour conduire cette relation individuelle et très personnel qui nait de l’écoute visuel de Musica Maestro, fait recours à termes pseudo musicaux entièrement inventés, comme allegro avec pieds, mains, voix, prestissimo et tournoyant avec des corps dansants, triomphal de fanfare avec ailes de foule, andante avec sérénade à cheval. Cela met en évidence les pauses, les silences comme celui de la jeune fille aux grands yeux bleu avec le mandoline, les pianissimo de la sonate au crépuscule, l’andantino du flute dans le jardin des désirs de la fillette de lumière ou l’assolo du sax qui soutien le monde, le lento et monotone fifre de l’enchanteur d’hybrides serpents. Les œuvres proposées jouent toutes simultanément dans l’espace de l’exposition, mais chaque morceau visuel s’accorde avec harmonie dans la relation que le visiteur traverse et trouve son temps et un son incomparable. La couleur qui apparait la plus évidente est celle de la fête: comme fête du pays ou moment réligieux ou petit amusement, toujours comme moment d’énergie vitale partagé avec les autres. Fête comme collective expression de culture où musique, danse, chant s’entrelacent. Fête comme rester ensemble et vivre des émotions, comme rendez-vous d’âges différentes et de différentes appartenances de genre. Fête comme caractère rituel religieux ou civil, ethnique ou médiatique, ancien ou contemporain Fête quand la fanfare joue: avec les cuivres et les instruments à vent et à percussions, tandis que les majorettes défilent 1

Le titre se réfère à la video Umanimati, qui est dans l’exposition

avec des mouvements gracieux et un peu postiches. Parfois la scène est volée par des danseurs. Pendant la fête de pays les musiciens discrets jouent la bande sonore, mais souvent est la fanfare, entre les ailes de foule, qui séduit aussi par le charme de son uniforme,qui possède un ancien saveur militaire, mais qui a choisi les accords musicaux au fracas des armes. Fête quand suffit un microphone, une guitare ou un petit ensemble de banlieue, une aire ou un élargissement au tour du feu et l’envie de danser; fête quand tout est un se succéder de poncho et de capes multicolores, de jupes bruissantes et de chapeaux, de nattes brunes et de pieds intarissables, tourbillon et rondes autour à l’arbre de la vie. Fête comme symphonie des instruments les plus différents, à partir de la voix, les mains et les pieds. Et encore les courges vidées, les ciseaux et les coquillages et les tambours rituels et la batterie, les charango et les guitares électriques, les instruments à cordes, les harpes, les instruments à vent et les percussions les plus bizarres. Fête par les cornemuses, les siku et les birimbao, par les tambourins à grelots, mais aussi par le piano, le sax, le contrebasse et la caméra vidéo avec l’ordinateur pour manipuler images et sons digitaux. Les interprètes qui se rencontrent ce sont des enfants et des fillettes, des jeunes filles et des garçons de 5 à 16 ans. Il arrivent de différentes régions d’Italie, du Trentin à la Sardaigne, du Pérou, du Kénya, de la Pologne e de la Romanie, du Brésil, de l’Angleterre e de la Danemark, de la Russie et de la République tchéque. C’est une fête très spéciale où nous sommes invités! Vivons-la! elena pasetti Directeur PInAC


Concert for eyes, and not only1 Visiting an exhibition or listening to a concert always imply to go through a relationship between the author of the works exhibited, who decided to show/exhibit them, the works themselves, the visitor. Our expositional program to guide this individual and deeply personal relationship arising from the visual listening of Music, Maestro! uses pseudo musical terms that were especially invented for the occasion, like Allegro with feet hands voices, Prestissimo and swirling with dancing bodies, Trionfale for band with crowd’s wings, Andante with serenade on a horse. Our program is meant to emphasize pauses and silences, like the girl with big blue eyes and a mandolin, the pianissimo of the twilight sonata, the flute andantino in the garden of wishes with the child made of light or the sax solo sustaining the world, the lento and monotonous flute playing a spell on hybrid snakes. All drawings resound simultaneously within the space of the exhibition but each piece of visual music is in harmonic accordance with the relationship the visitor goes through and finds its own unmistakable space and tune. The colour emerging more clearly is the colour of festivity: village fair or religious gathering, expression of homely intimacy or simple diversion, always a moment of vibrant energy to be shared with others. Festivity as collective expression of culture where music, dancing and singing intermingle. Festivity as being together and living emotions, as encounter of different ages and genders. Festivity as religious or civil ceremony, as ethnic or media ritual, both ancient and new.

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Festivity, like when the band is playing, brasses and winds and trumpet, and majorettes parading with graceful and slightly fake moves. Sometimes dancers are the only protagonists. At village festivals discrete music players weave the soundtrack, but it is often the band that seduces crowds of people with the charm of their uniform: it has an ancient military flavour but it gave up the clash of weapons and chose music chords instead. Party when a microphone and a guitar and a suburban band are enough, a farmyard or a space around a fire and the desire to dance, party when all is a blend of ponchos and multicoloured scarves and a rustling of skirts and hats, brown tresses and unbridled feet circling and swirling around the tree of life. Party as a symphony of all sorts of instruments, to begin with voice, hands and feet. And then the hollowed pumpkins, scissors and shells and ritual drums and percussions, charango and electric guitars, strings, harps, woodwinds and the weirdest percussions. Party with the bagpipes, the siku and birimbao, with tambourines and bells but also with the piano, saxophone, accordion, bass and camcorder, with the computer to manipulate digital picture and sound. The performers you are going to meet are all girls and boys aged between 5 and 16. They come from different regions of Italy from Alto Adige to Sardinia, and Peru, Kenya, Poland and Romania, Brazil, The United Kingdom and Denmark, from Russia and Czech Republic. It’s a very special party we are invited to. Let’s live it!

The title refers to the video animation research Umanimati. The video is part of the works collected in the exhibition.

elena pasetti Director PInAC


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Galleria

Sguardi che abbracciano l'insieme, restituandone l'armonia o le dissonanze. E sguardi piÚ ravvicinati per cogliere le singole note espressive: la materia del colore, la ruvidezza dei tratti di pennello, la forza di un segno o la delicatezza di una sfumatura‌


Ragazza con mandolino Francesca Ambrosini, 11 anni Brescia, Italia, 1967 Tempera, cm 34x24 FA1597

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Canto e musica a cavallo Rafael Ruiz Cortez, 10 anni Per첫, 1986 Tempera, cm 70x49 FA 2416

Senza titolo (Coppia) Sobozak Yacek, 14 anni Lublin, Polonia Graffito, cm 70x50 FA 4130


Festa tradizionale Micaela Bastidos, 15 anni Per첫, 1986 Olio, cm 31x20,5 FA 2576

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La banda per le vie della cittĂ Elena Di Tommaso, 7 anni Merano, Italia, 1987 Pastelli, cm 30x47 FA 2539

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La festa della parrocchia Roberto Boccardelli, 11 anni Roma, Italia Pennarelli, cm 50x35 FA 2474

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La sagra del salame d’oca Carla Lardo, 9 anni Pavia, Italia Pastelli, cm 48,5x33 FA 2483

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Passa la banda Marilina Villafreda, 9 anni Domodossola, Italia, 1978 Pastelli, cm 66x48 FA 2529


Festival Marinela Mihai, 10 anni Bucarest, Romania, 1969 Tempera, cm 29,5x42 FA 2109

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41 Concerto Hania Szmydyngier, 10 anni Polonia, Tempera, cm 60x50 FA 3540


La grande band di Riccardo Cecilia Accardo, 12 anni Roma, Italia, 2012 Matite colorate, cm 41,50x30 FA6102

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JhayB’s Concert Jhaymie Batusin Gaza, 9 anni Perugia, Italia, 2012 Tecnica mista, cm 24x33 FA 6099

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Lezione di canto Anna Vallesi, 8 anni Domodossola, Italia Pastelli a olio, cm 50x70 FA 3967


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49 Festa del paese Simona Pianta Lopis, 13 anni Brunate (Co), Italia, 1981 Tempera, cm 44x32,5 FA 2487


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Festa del taglio dell’albero Ruli Salazar, 13 anni PerÚ, 1986 Tempera, cm 50x35 FA 2384


Il ballo delle forbici Maribel Castillo Perez, 16 anni Per첫, 1986 Collage, cm 27,5x36 FA 2405

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Nozza capoeira David BrĂ z de Souza, 9 anni Planaltinor, Brasile, 2003 Matita e pastello a cera, cm17x20 FA 5610


Feste, tradizioni Monica Sala, 13 anni Brunate (Co), Italia, 1987 Tempera, cm 31x40 FA 2541

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Carnaval de Yauyoj Lazaro Ricalde Huamani, 13 anni Lima, Per첫 Tecnica mista, cm 25x35,5 FA 4150


Danze Mitchel Agnes, 9 anni Regno Unito, 1965 Tempera, cm 47x59 FA 2672

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59 Tarantella Maria Uggias, 15 anni Sassari, Italia Tempera, cm 23,5x33,5 FA 3311


Festa folcloristica Cecilia Cattaneo, 13 anni Brunate (Co), Italia, 1976 Tempera, cm 24x34 FA 2685

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Ballo Huaylas Angeles, Octavio, Renato, 8 anni Lima, Per첫, 1986 Tempera, cm 24,5x32 FA 2499


Festa andina José Luis Moreno Soaverda 16 anni, Lima, Perù, 1986 Tempera, cm 50x65 FA 2377

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Danza indigena del Per첫 Alfonso Francis Morua Castaneda, 10 anni Miraflores, Lima, Per첫 Tempera, cm 70x100 FA 4147

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Senza titolo Evans Odhiambo, 11 anni Korogocho, Nairobi, Kenya, 2005 Pennarelli, cm 21x29,5 FA 4829


Bozzetto per la decorazione di una zucca Carolina Zavala Bazo, 15 anni, Lima, Per첫 Tempera cm 36x36 FA 3458

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Balletto folcloristico Laura Grezzi, 14 anni Brunate (Co), Italia, 1980 Tempera, cm 24x32 FA 2542

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Festa paesana Joop Fox, 14 anni Copenhagen, Danimarca, 1986 Tempera, cm 50x64 FA 2682


La festa della Vendemmia Mario Uggeri, 13 anni Montichiari (Bs), Italia, 1971 Linoleografia, cm 40x49 FA2532

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Il danzatore Dipen Gandecha, 11 anni Kisumu, Kenya, 1983 Tempera su carta, cm 27x42 FA 1245

Scena di danza Nailla H., 10 anni Kenya, 1983 Pastelli, cm 43,5x31,5 FA1209


Danze rituali Patrick Ndunda, 12 anni Nairobi, Kenya, 1983 Tempera, cm 38x28 FA 813

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Senza titolo (il sax) Alessandro Gobello, 13 anni, Rozzano (Mi), Italia, 2012 Tecnica mista, cm 27x33 FA 6098

Sera estiva Ania Petrova, 14 anni, Tula, Russia, 2002 Tempera, cm 48x32,5 FA 3146


La mia famiglia Andrej Stonawski, 11 anni Repubblica Ceca, 1993 Tempera, cm 41x30 FA 3837

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87 Senza titolo Antonella Giotta, 8 anni Polignano a mare (Ba), Italia, 2010 Tecnica mista, 37x50 FA 5903


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La mia famiglia Marie Novakova, 6 anni Repubblica Ceca Pennarello nero, cm 40x28

Senza titolo (il bambino canta) Paolo Musto, 5 anni Casaloldo (Mn), Italia, 2012 Acquarello, cm 17,9x17,9

FA 3781

FA 6083


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Senza titolo (bambina di luce che suona il flauto) Sofia Di Gaetano, 12 anni Peschiera Borromeo (Mi), Italia, 2012 Matite colorate, cm 20,8X29,6 FA 6105

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The musicians Norman Jones, 12 anni Edimburgo, Regno Unito, 1974 Tempera, cm 37x27 FA 4117

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Umanimati Video strutturato come una composizione musicale: per occhi, per mani, per piedi, per bocca. Quattro brani in tre tempi. Durata 8’45�. Laboratorio Interfacce, Pennelli elettronici 2011. A cura di Vinz Beschi, Irene Tedeschi e Silvia Palermo con le ragazze e i ragazzi della classe 1aB della scuola secondaria di primo grado Giacomo Perlasca di Rezzato. Prodotto da Avisco in collaborazione con Fondazione PInAC

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Cos’è la PInAC?

Che cosa fa?

Dov’è?

RezzatoBs

Orari: mart.-ven. 9.30 -12; sab. e dom. 9.30 -12 e 15 -18 Info e prenotazioni 030 2792086 pinacoteca@comune.rezzato.bs.it www.pinac.it

Fondazione

È un prezioso bene di Rezzato, del Raccoglie, studia e cataloga gli elaborati L’edificio, della seconda metà del territorio bresciano e nazionale. Unica espressivi realizzati dai bambini, Quattrocento, si trova nel centro storico nel suo genere anche in Europa è una in collaborazione con scuole, enti e di Rezzato. Dalla piazza Vantini, sede collezione fortemente segnata dal associazioni interessati a diffondere la del Municipio, salendo a sinistra oltre carattere internazionale, un ponte ideale cultura prodotta dall’infanzia e la sua la chiesa del Suffragio, alla sommità con i bambini e i popoli del mondo intero. visione del mondo. della stretta via Disciplina ecco la PInAC. La collezione storica, fondata da Aldo Allestisce, in collaborazione con enti Appare incorniciata sulla sinistra da Cibaldi negli anni Cinquanta, conta oggi pubblici e privati, mostre tematiche ed un sorprendente angolo di macchia 6.000 opere provenienti da 60 Paesi e eventi capaci di valorizzare la collezione mediterranea e affiancata dal vecchio racconta emozioni, sentimenti, pensieri e storica e approfondire la riflessione lavatoio. Nata come chiesetta dei Frati speranze di migliaia di bambini. sull’espressività infantile. Disciplini è stata scuola elementare, È un museo dinamico internazionale che Favorisce l’avvicinamento di bambine abitazione privata, biblioteca, ed è ora raccoglie, cataloga, studia l’espressività e bambini, ragazze e ragazzi all’arte e l’importante sede della PInAC. creativa dei bambini dei diversi paesi all’espressione creativa. La sala espositiva, arricchita da un affresco del mondo; una collezione viva, che si fa Costruisce offerte formative per di pregevole fattura della Madonna con conoscere attraverso mostre, esposizioni insegnanti ed educatori nell’ambito bambino, presenta un soffitto ritmato Finito di stampare nell’ottobre 2012 da Colorart, Rodengo Saiano, Bs e promozione di convegni; una concreta dell’educazione estetica e interculturale. dalle piccole vele delle volte. Lo spazio è testimonianza del diritto all’espressione Promuove e organizza incontri e atelier idealmente ripartito da alcune colonne, di creativa e all’arte per tutti i bambini, le per genitori, educatori e adulti curiosi che cui quella centrale è originale e di buona bambine e gli adulti interessati; un centro vogliono coltivare il piacere espressivo a fattura. Al piano superiore si aprono un di studi sul segno infantile che tiene conto tutte le età e avvicinarsi alle diverse forme grande spazio-laboratorio e l’ufficio di anche dei ‘pennelli elettronici’ offerti dell’arte. direzione. dalle nuove tecnologie; un centro per la Un piccolo portico invita ad entrare, creatività, che educa alla conoscenza tra mentre l’antico campanile in pietra viva, i popoli e al rispetto dei diritti di tutti, dall’alto, vigila bonario. ciascuno nella propria diversità artisticoculturale; una struttura integrata nella rete culturale dei servizi del territorio: un centro di sperimentazione che collabora con i diversi ordini di scuola Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi nella prospettiva di un sistema formativo Via Disciplina 60, Rezzato (Bs) allargato.


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