Oroblu

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Oroblu


Quaderno-catalogo n. 21 Collana PinAC GLI OCCHI LE MANI Fondazione PInAC A cura di Elena Pasetti Testi di Mariella Foresti Elena Pasetti Poesie di Ndéye Fatoumata Ndiaye, Awa Ndiaye Aissatou Diallo, Mahawa Diallo, Astou Diop Meïssa Diop, Khadim Diagne Traduzioni Michela Caniato, lingua francese Associazione Tolbà, lingua Wolof

Si ringraziano l’Amministrazione Comunale di Galliate per aver donato a PInAC i materiali del concorso Sor-Riso d’acqua, testimoni di una sensibilità e solidarietà che abita i territori dell’educazione alla pace, Anna Bossi per l’attenta collaborazione e Wilma Mantovano per l’efficienza premurosa. Un affettuoso ringraziamento all’ambasciatrice PInAC Graziella Cormio dell’associazione Tolbà (www.associazionetolba.org) che ci ha fatto conoscere il progetto.

Digitalizzazione Carla Cinelli Claudio Garda Segretaria di redazione Maria Grazia Morandi Grafica Luisa Goglio

Con il sostegno di


Oroblu spruzzi, onde, specchi d’acqua

RezzatoBs

Fondazione

La rappresentazione dell’acqua e della sua presenza vitale nelle opere della collezione PInAC


Un tuffo e via

È

un bene comune dell’umanità. Dovrebbe essere un diritto per tutti. È la prima casa che ci accoglie e avvolge, la coperta morbida nella pancia della mamma: protetti e accuditi con lei sperimentiamo, in giravolte e capriole, i primi assaggi di libertà. Di cosa è immagine l’acqua? Domandiamolo al linguaggio. Diciamo: liscio come l’acqua, come acqua che scorre, piove sul bagnato, come bere un bicchier d’acqua (e anche annegarci). Evoca facilità, tranquilla naturalezza, abbondanza. Normalità, ordinarietà, ovvietà. Sappiamo che è una forza potentissima della natura, che va rispettata e usata con criterio; abbiamo tutti sotto gli occhi di quali terribili distruzioni, con la nostra volonterosa collaborazione, è capace. Ma in prima battuta è vita, vita che scorre. Dall’acqua primordiale usciamo alla luce, apriamo gli occhi sul mondo e cominciamo la grande avventura dello sguardo: guardare, vedere, nominare, conoscere attraverso la varietà e la ricchezza delle sfumature. 4

Qui il pesciolino d’uomo incontra la Pinac, la casa dei disegni e dei diritti dei bambini del mondo. Le sfide del lavoro della Pinac sono le stesse dell’arte e della poesia: accompagnare la scoperta, lo stupore, la pluralità degli sguardi, per diventare insieme, piccoli e grandi, più umani. Fuori dalle piscinette dell’omologazione e dello stereotipo, dentro il mare delle esperienze e delle conoscenze. Custodendo l’immaginario infantile e mostrandolo come un tesoro per tutte le età della vita. In questa appassionante impresa non siamo soli. Ringraziamo gli amici vecchi e nuovi che in questi anni complicati aiutano Pinac a non inabissarsi nelle secche dei prosciugati bilanci pubblici, permettendole di continuare la sua pratica alta di educazione. Il diritto di tutti i bambini e le bambine ad esprimersi creativamente e a crescere insieme alla capacità dello sguardo interiore continua ad avere casa in Pinac. Grazie in particolare, per Oro Blu, alla Fondazione Comunità Bresciana.


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E grazie agli ispiratori di sempre. Bruno Munari: «Vedere di più è capire di più». Gianni Rodari: «Dare tutti gli usi dei pennelli a tutti, non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo». Quindi forza bambine, forza ragazzi, il mondo è lì fuori. Con un amico, un po’ di coraggio e tanta felicità, quella che sprizza e spruzza dal disegno di copertina: un tuffo e via. mariella foresti Presidente Fondazione PInAC

Un plongeon et… allons!

C’

est un bien commun de l’humanité. Il devrait être un droit pour tout le monde. C’est la première maison qui nous accueillit et nous enveloppe, la souple couverture dans les entrailles de maman: protégés et soignés, avec elle, par pirouettes et cabrioles nous essayons les premiers petits morceaux de liberté. Mais l’eau, c’est l’image de quoi? Demandons-le au langage. Nous disons: lisse comme l’eau qui coule, la pierre va toujours au tas, comme boire un verre d’eau (et aussi y se noyer); ça évoque facilité, tranquille spontanéité, abondance; normalité; ordinaire, évidence. Nous savons que c’est une force de la nature très puissante, qu’il faut respecter et utiliser avec discernement. Nous voyons de quelles terribles destructions, aussi grâce à notre collaboration, elle soit capable. Toutefois, avant tout, elle est vie, vie qui coule. De l’eau primordiale nous sortons à la lumière, nous ouvrons nos yeux sur le monde et nous commençons la grande aventure du regard: regarder, voir, nommer, connaitre par la variété et la richesse des nuances. Ici, le petit poisson qui est l’homme, rencontre la PInAC, la maison des dessins et des droits des enfants du monde. Les défis du travail


de la PInAC ce sont les mêmes de l’art de la poésie: accompagner la découverte, l’étonnement, la pluralité des regards, pour devenir, ensemble, enfants avec adultes, plus humains. Au dehors des petites piscines de l’homologation et du stéréotypé, dans la mer des expériences et des connaissances. En gardant l’imaginaire enfantin et en le montrant comme un trésor pour toutes les temps de la vie. Dans cette importante et passionnante entreprise nous ne sommes pas seuls. Nous remercions tous les amis, vieux et nouveaux, qui, dans ces années difficiles, nous aident toujours à ne pas sombrer dans les sèches des desséchés bilans publiques, en permettant à PInAC de continuer à être une bouée de sauvetage pour un haut usage de formation. Le droit de tous les enfants à s’exprimer avec

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créativité et à croitre toujours avec la capacité du regard intérieur, ça continue à demeurer dans la PInAC. Merci beaucoup notamment, pour Or Bleu, à la Fondazione Comunità Bresciana. Et merci beaucoup aussi aux inspirateurs de toujours. Bruno Munari: «Voir en plus et comprendre en plus». Gianni Rodari: «Donner tous les usages des pinceaux à tout le monde, non parce que tous soient des artistes, mais puisque personne ne soit esclave». Donc, du courage, mes enfants! Le monde est là dehors. Avec un ami, un peu de courage et beaucoup de bonheur, celle qui jaillit et gicle par le dessin de la couverture: un plongeon et… allons! mariella foresti Presidente Fondation PInAC


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È di scena la canzone dell’acqua

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lu, azzurro, celeste, turchese, cobalto e poi i verdi di ogni tonalità e sfumatura: le note cromatiche della tavolozza. Il mare aperto, il porto, il fondale marino, la spiaggia affollata, la caletta solitaria, la foce, la laguna, la piscina all’aperto, il canale, la cascatella, il fiume, il ruscello, lo stagno, il lago e la risaia: i protagonisti. I pesci di ogni taglia e colore, la tartaruga di mare, i gabbiani, gli animali domestici e i cervi, la libellula e il lupo, i pescatori, i cavatori di sabbia e le lavandaie, i bagnanti sulle spiagge e le donne che attingono al pozzo e trapiantano il riso: i comprimari. I fiori del loto, le canne palustri, le rive erbose, i palmizi, i boschi e i prati, il riso e gli ortaggi, la sabbia dorata e quella nera: la scenografia. Il veliero, la barca, la grande nave mercantile, i battelli, la gondola, il gommone, le piroghe: le macchine teatrali. Il faro, il pozzo, il trabucco, i villaggi costieri, i ponti: le architetture di scena.

I canti delle donne africane e quello delle lavandaie della Pavia di un tempo, lo stridio dei gabbiani e il vociare allegro dei bagnanti, il silenzio dei pescatori e lo sferragliare metallico delle gru nel porto, il borbottio dei battelli fluviali, lo sciabordio della risacca e il fragore della burrasca, le grida di gioia dei bambini in acqua: la colonna sonora. È la canzone dell’acqua che va in scena intonata dalla mostra Oro Blu: spruzzi, onde, specchi d’acqua, attraverso i pennelli e le matite di giovani autrici e autori dai 5 ai 16 anni, negli elaborati realizzati fra il 1964 e il 2012. Le 56 opere selezionate (ma che fatica scegliere tra gli oltre centocinquanta splendidi lavori possibili) intessono un vivacissimo affresco che racconta del Ticino, del Po e dell’Oglio, del Rio delle Amazzoni e di Venezia, dell’oceano Indiano e del Pacifico quando abbraccia l’sola di Pasqua, delle risaie senegalesi e delle ortaglie della pianura bresciana. C’è il Mediterraneo di Sassari e i fiumi anonimi che solcano l’altipiano peruviano o la innevata


pianura bosniaca, il magico mare di Istanbul e l’alto Adriatico visto da Trieste. Si può entrare nel porto di Colchester, in quello immenso di Kobe e ammirare le luci notturne della baia di Baltimora. Ci sono i riflessi nell’acqua di Nairobi, il tramonto indiano e quello cingalese. È la canzone dell’acqua che accoglie il visitatore e lo accompagna dolcemente. Bisogna solo affidarsi alla carezza dell’onda dello sguardo infantile e alla sua energia vitale. elena pasetti Direttrice PInAC

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On joue la chanson de l’eau

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leu, bleu ciel, céleste, turquoise, cobalt et encore verts de tous les tons et de toutes nuances: les notes chromatiques de la palette. La pleine mer, le port, le fond marin, la plage comble, la fosse solitaire, les bouches, la lagune, la piscine en pleine air, le canal, la petite cascade, le fleuve, le ruisseau, l’étang, le lac et la rizière: les protagonistes. Les poissons de toutes tailles et couleurs, la tortue marine, les mouettes, les animaux domestiques et les cerfs, la libellule et le loup, les pêcheurs, les carriers de sable et les lavandières, les baigneurs sur les plages et les femmes qui puisent au puits et transplantent le riz: les seconds rôles. Les fleurs du lotus, les roseaux, les rivages gazonnées, les palmiers, les bois et les prés, le riz et les légumes, la sable dorée et la sable noire: la scénographie. Le voilier, le bateau, le grand bâtiment de commerce, les bateaux, la gondola, le canot pneumatique, les pirogues: les machines de théâtre. Le phare, le puits, le “trabucco”, les villages côtiers, les ponts: les architectures de scène.


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Les chants des femmes africaines et le chant des lavandières de la ville de Pavie d’autrefois, le crissement des mouettes et le vacarme joyeux des baigneurs, le silence des pêcheurs et le ferrailler métallique des chariots dans le port, le marmottage des bateaux fluviaux, le clapotage du ressac et le fracas de la tempête, les cris de joie des enfants dans l’eau: la bande sonore. On joue la chanson de l’eau qui est entonnée par l’exposition Or Bleu: embruns, flots, miroirs d’eau, par les pinceaux et les crayons de jeunes autrices et auteurs, de 5 à 16 ans, dans les oeuvres composées entre 1964 et 2012. Les 56 oeuvres sélectionnées (en vérité, j’ai eu de la peine à choisir entre plus de 150 magnifiques oeuvres possibles) tressent un très vif fresque qui raconte du Tessin, du Pô et de l’Oglio, de l’Amazone et de Venise, de l’Océan Indien et Pacifique quand il embrasse l’Ile de Pâques, des rizières du Sénégal et des potagers de la plaine de Brescia. Il ya la Méditerranée de Sassari et les fleuves anonymes qui sillonnent l’altopiàno du Perou ou l’enneigée plaine bosniaque, l’enchantée mer d’Istanbul et l’haute Adriatique, vue de Trieste.

On peut entrer dans le port de Colchester, dans celui incommensurable de Kobe et admirer les lumières nocturnes de la baille de Baltimore. Il ya des reflets, dans l’eau de Nairobi, le coucher du soleil indien et celui cingalais. C’est la chanson de l’eau qui accueillit le visiteur et qui doucement l’accompagne. Il faut simplement s’en remettre à la caresse de l’onde du regard enfantin et à son énergie vitale. elena pasetti Directrice PInAC


Paesaggio â–ś Giovanni Caffiero, 15 anni Istanbul, Turchia, 1969 Tempera, cm 24x33 FA1528

dalla riva al mare aperto du rivage en pleine mer

Tramonto sul mare â–ś Laura Massetti, 13 anni Roma, Italia, 1985 Inchiostro di china, cm 24x34 FA 1552

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Al mare Monica Schmid, 8 anni Lima, Perù, 1985 Tempera, cm 34x44

FA 1437

Il mare in burrasca ▶ Massimo Mazzocchi, 12 anni Villa d’Almè (Bg), Italia, 1987 Tempera, cm 37,5x50 FA 1543

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15 Senza titolo Jeorge Quezada, 7 anni Bosisio Parini (Lc), Italia 2007 Tempera, cm 20x16

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FA 5089

â–˛ La mia famiglia Elena Cavallini, 7 anni Pavia, Italia, 1986, pastelli, cm 33x48 FA 384


Il mondo visto da una farfalla Elena Lazzarin, 8 anni Taglio di Po (Ro), Italia, 2008, tempera, cm 49,9x69,8

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FA 5377

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Un giorno felice sulla spiaggia Marlene Rogers, 5 anni USA, 1967, tempera, cm 61x48 FA 2262


Fiesta en Huanchaco Marco Enrique Ferrand, 7 anni Lima, Perù, 1986, tempera, cm 65,5x50,5

FA 2357

Mare in tempesta ▶ Stefano Misigoi, 13 anni Trieste, Italia, 1985 Tempera, cm 31,5x47 FA 1760

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Tramonto Monica Das, 14 anni Madras, India, 1994 Tecnica mista, cm 29,7x21

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FA 4348

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â–˛ Il porto di Kobe Hisashi Tsubasa, 10 anni Osaka, Giappone, 1970 Litografia, cm 50x33 FA743


Senza titolo Iacek Pasznik, 10 anni, Polonia, tempera, cm 50x35

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FA3288

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The harbor at night Gary Surosky, 11 anni Baltimora, Maryland, USA, tempera, cm 60x45 â–˛

Fa 2015


corsi e specchi d’acqua cours et miroirs d’eau Giardino del loto ▶ I miei genitori mi hanno portato in un giardino per vedere il loto. Mi è piaciuto molto e mio papà mi diceva che il fiore di loto nasce dal fango, perciò mi piace non soltanto la sua bellezza, anche il suo spirito… Zheng Bai Xia, 5 anni Pechino, Cina, 2006 Inchiostri colorati su carta di riso, cm 80x80 FA 4774

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Una passeggiata nel bosco Sonia Rizzardi, 7 anni Virle (Bs) Italia, 1973, pastelli a olio, cm 38x50

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FA 1586

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â–˛ Giochi al lago Monica Cristani, 7 anni Brescia,1973, pastelli a olio, cm 34,5x50 FA 2285


Paesaggio invernale Adela Hasic´, 12 anni Bosnia Erzegovina, tempera, cm 23x32,8

FA 4398

Riflessi ▶ William Ireri, 16 anni Nairobi, Kenia, 1981 Tempera, cm 64x48,5 FA 5012

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Lavoro nei campi Juan Manuel Acuna, 11 anni Lima, Perù Pastelli a cera, cm 47x31

FA 1527

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Aspetto positivo della natura di Buffalora Stefania Tiranti, 13 anni Brescia, Italia Acquarelli, cm 50x70 FA 4957


Il mio nonno da giovane Valentina Scotti, 7 anni Pavia, Italia, 1985, pastelli, cm 33x48

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FA 2188

Pulver-mule Antony Lory Lussemburgo Tempera, cm 52x36,5 â–ś

FA3292

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Un’avventura fantastica Akash Gioda, 8 anni Manerbio (Bs), Italia, 2005, tempera, cm 47x32,5

Fa 4200

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â–˛ Paesaggio Maria Francesca Ballisai, 9 anni Sassari, Italia, 1966 Pastelli, cm 32x23 FA1461


Il mondo visto da un lupo Michela Sabatlao, 11 anni S. Michele al Tagliamento (Ve), Italia, 2008 Tempera, cm 50x70 FA 5376 â–ź

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â–˛ Primavera Alex Legena, 14 anni Esine (Bs), Italia, 1995 Tempera, cm 52x36 FA 3740


Cavatori di ghiaia Lucia Marchesi, 8 anni Pavia, Italia, 1984, pastelli a olio, cm 48,5x35,5

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Fa 2154

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â–˛ Venezia Piermarco Cavallaro, 9 anni Pavia, Italia, 1970 Pastelli a olio, cm 35x24 FA 2658


Famiglia Hana Kubekova, 10 anni Repubblica Ceca,1993 Tecnica mista, cm 45x35

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FA 4161

Io sto bene quando vado in piscina con mia mamma â–ś Giuliano Rigon, 8 anni Roma, Italia, 2011 Tecnica mista, cm 29,5x21 FA 6089

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43 Il ponte Mike Both Glenwood, Tennessee, USA Pastelli a cera, cm 49x34

FA 722

Entering the Harbour Terry A.S., 13 anni Colchester, UK Tempera, cm 38x28 FA 2067


animali e pescatori animaux et pĂŞcheurs

Io con il mio costume. I delfini erano gentili â–ś Nonni Faddal, 6 anni Gavardo (Bs), Italia, 2008 Tempera, cm 29,5x42 FA5481

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Il lago dei cigni Olja Bagrova, 10 anni Tver, Russia, 1996, tempera, cm 44,5x52

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Libellula â–˛ Alessandra Giulietti, 12 anni Rezzato (Bs), Italia, 2008 Acquarelli, cm 25,1x35,5 FA 5317


Il mondo visto da‌ un anemone di mare Davide Sartori, 12 anni Marnate (Va), Italia, 2008 Gessi policromi, cm 50x70

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FA5446

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51 Ambootia Dipaswina Mukherjee, 11 anni Ambootia, Darjeeling, India, 2010 Pastelli a cera, cm 28x35,5

FA 5789

▲ Pesca sul Ticino Fabio Migliavacca, 7 anni Pavia, Italia Pastelli a olio, cm 48x33 FA 1868


Un bosco dell’appennino piacentino Loris Sposini, 12 anni Lazzarello (Pc), Italia, 2008 Tecnica mista, cm 33x24

FA5373

Il pescatore ▶ Gloria Raffoni, 5 anni Ponte Nuovo (Ra), Italia, 1966 Pastelli a cera, cm 70x50 Fa 1901

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Il mondo visto dai pesci Chiara Lovato, 10 anni Vigodarzere (Pd), Italia, 2008 Tecnica mista, cm 50x70

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â–˛ Isla de Pascua Rosas Aguirre Vaitiare, 5 anni Isola di Pasqua, Cile, 2008 Tecnica mista, cm 49,9x69,9 FA 5352


Pesce persico Andrea Comincini, 13 anni Pralboino (Bs), Italia, 2006 Tecnica mista, cm 23,7x33

FA 5163

▶ Il veliero Sharon Green, 12 anni Tennessee, USA, 1964 Tecnica mista, cm 66x56 FA 2178

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Senza titolo Clemison, 12 anni Amazzonia Pastelli, cm 33x24

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Un serpente in acqua Pietro Formosa, 8 anni Brescia, Italia, 2006 Tempera, cm 24x33 FA 5155


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61 Senza titolo Claudiu Ionel,10 anni Onesti, Romania, 2004, acquarelli, cm 28,5x20

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FA 4549

â–˛ Il trabucco Sara Bellisario, 8 anni Rocca S. Giovanni (Ch), Italia, 2008, pastelli a cera, cm 50x70 Fa 5448


sorgente di speranza source d’espoir Presentiamo alcune poesie scritte in francese e nella lingua senegalese Wolof da ragazze e ragazzi tra i 12 e i 14 anni di Tivaouane Diacksao (Senegal) che intonano a più voci piccoli, fieri e vibranti inni all’acqua come fonte di vita, sorgente di speranza. Le poesie, come i disegni presenti in mostra, fanno parte del Progetto di cooperazione decentrata “Bokk Jef-Agire insieme”, azione concorso Sor-Riso d’acqua, fra i Comuni di Galliate (No) e di Tivaouane Diacksao (Senegal). Gli alunni dell’ ISC Italo Calvino e gli alunni delle scuole di Tivaouane Diacksao, hanno approfondito le tematiche del riso e dell’acqua – elementi ponte fra le due culture – hanno elaborato disegni e testi che sono stati poi valutati da una giuria. Nous présentons quelques poésies, aussi en français et en sénégalais Wolof, écrites par des filles et des garçons (entre 12 et 14 ans) de Tivaouane Diacksao. Ils entonnent, à plus voix, petits, fier et vibrants hymnes dédiés à l’eau comme source de vie et d’espoir. Les poésies et les dessins en exposition appartiennent au Projet de coopération décentralisée “Bokk Jef-Agire insieme”, action concours Sor-Riso d’acqua, entre les Communs de Galliate (No) et de Tivaouane Diacksao (Sénegal). Les élèves de l’ITC “Italo Calvino” de Galliate et les élèves des écoles de Tivaouane Diacksao ont approfondit les thèmes du riz et de l’eau, importants traits d’union entre les deux cultures, et ont réalisé des dessins et des textes ensuite évalués par un jury. 62


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Source d’espoir (Sorgente di speranza) Lavoro collettivo Kedougou, Senegal, 2008 Tempera su tela, cm 284x124 FA 6096


1. L’acqua Nella stagione delle piogge è abbondante. I corsi d’acqua e i fiumi sono pieni La vita è bella, le coltivazioni abbondanti Ovunque c’è un’aria buona Nell’atmosfera Sui volti E i nostri animali sono veramente floridi 1. L’eau L’hivernage est abondante Les rivière set les fleuves sont remplis la vie est belle, les cultures abondent Partout c’est le bel aire Dans l’atmosphère Sur les visages Et nos bêtes sont bien belles 1. Ndokh Nawet bi bakh na Dekh yi fess nak ndokh Dound bi nekh na, mbaymi barkel na Fep fekhna Thi diawou dji Thi kanam yi Ak sounou mala yi, raffet Ndéye F atoumata N dia y e

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L’eau (L’acqua) Saliou Ba, 11 anni Kedougou, Senegal, 2008 Matite colorate cm 21x31,5 FA 6091


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2. L’acqua Acqua! Acqua! Sorgente di vita che vieni dal cielo Lavare, preparare, coltivare Azioni quotidiane degli uomini Possibili grazie all’acqua Acqua! Acqua! Dal mare al cielo tu sei la nostra fonte di vita 2. L’eau L’eau! L’eau! Source de vie venant du ciel Laver, prèparer, cultiver Actions quotidiennes des êtres Possibles grâce à l’eau Eau! Eau! de la mer au ciel tu es notre source de vie 2. Ndokh Ndokh! Ndokh! diougué ba thi kaw ngir doundal gnou Rakhass, dèfar, bay Moy lingeuyou nit gni thi biss yep Lep man nek nakh ndokh Ndokh!, Ndokh! Thi gueedj ba thi assamane yay li gnouy doundal A wa N dia y e


3. L’acqua è la vita L’acqua viene dal cielo E cade nelle sorgenti, nei laghi, nei mari. L’acqua! Che tu sgorghi dai pozzi, dal rubinetto o dalle sorgenti, tu ci permetti di vivere 3. L’eau c’est la vie L’eau vient du ciel Et tombe dans les sources, Dans les lacs, dans les mers. L’eau! Que tu sors du puits Du robinet ou des sources tu nos permets de vivre 3 Ndokh moy dound Ndokh mou gui diougué thi assamane si Mou gui wath Thi dekh yi Thi gueedj yi. Ndokh! Wala ya gui nélaw thi tène bi Thi robinet bi wala thi dekh yi, ya waral dound A issatou D iallo

4. Nel Sahel L’atmosfera è pesante Tuto è secco L’aria irrespirabile Ovunque una fornace Il dubbio ci assale: senz’acqua i nostri animali muoiono di sete sparpagliati nelle valli La terra è secca L’acqua scarsa La pioggia in arrivo 4. Au Sahel Le temps est lourd Tout est sec L’air irrespirable Partout c’est la fournaise Le doute s’installe en nous: point d’eau Nos bêtes meurent de soif Eparpillés dans les vallés La terre est sèche L’eau rare la pluie en voyage

4. Falé thi Sahel Waktoubi dafa diss Lep wow Ngalaw bi kene mounou ko noyi Fep ama y melaintane Yakar mougui tass: pep ndokh Sougnou mala yi you gui déa k khiff Tassaro thi montagne bi Souff ssi dafa wow Ndokh diaffé Taw bi toucci M ahawa D iallo

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Au Shael (Nel Sahel) Mahawa Diallo, 16 anni Kedougou, Senegal, 2008, tecnica mista, cm21x31,5 FA 6092


5. L’acqua Acqua dal cielo alla terra Tra i monti e le valli Il lago si riempie La vegetazione è rigogliosa e l’aria è fresca con il profumo dell’acqua La vita è bella, ovunque acqua 5. L’eau L’eau du ciel à la terre Entre les monts et les vaux Le lac s’emplit la verdure est belle et l’air est frais avec le senteur de l’eau La vie est belle, partout l’eau 5. Ndokh Ndokh thi kaw assamane si bassi souff Digueuneté montagne yek vaux yi Dek man gui youkou Gnakh mi raffet na tè ngalaw bi sed na ak khétou ndokh mi Doundou bi raffet na, fep ndokh A stou D iop

6. L’acqua Tu che vieni dal mare e sali al cielo, Tu cadi sulla terra per donarci la vita Tu, acqua, sorgente di vita per gli uomini, per le piante e per gli animali. Io ti rispetto 6. L’eau Toi qui viens de la mer et montes au ciel Tu tombes sur la terre pour nous donner vie Toi, eau, source de vie pour les êtres, pour les plantes et pour les animaux. Je te respecte 6. Ndokh Yaw mi diougué thi gueedj Tè di yegue thi assamane Di danou thi kaw souff Ngir di gnou diokh dound Yaw ndokh ki takh dound am Thi nit gni Thi garap yi Ak thi mala yi Diokh nala thieur M e ï ssa D iop

L’eau (L’acqua) Khadim Diagne, 12 anni Kedougou, Senegal, 2008 Tecnica mista, cm21x21 FA 6095

L’hivernage (La stagione delle piogge) ▶ Mourtalba Mbow, 13 anni Kedougou, Senegal, 2008 Matite colorate, cm 22x21,2 FA 6093

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Il faut boire de l’eau potable (Bisogna bere acqua potabile) Oumarr Ndiadè, 12 anni Kedougou, Senegal, 2008 Matite colorate, cm 21x31,5 FA 6090

7. L’acqua Ovunque acqua La si beve Sempre, l’acqua che si beve Con parsimonia Ben fresca Limpida e sana 7. L’eau Partout l’eau On en boit Toujous, l’eau que l’on boit Avec modestie Bien fraîche lipide et saine Khadim Diagne 7. Ndokh Lep ndokh Dagnthis nane sassouné ndokh bou gnouy nane Ak oyoffeté Andacc seeday Leer te set K hadim D iagne

Un village de Kedougou (Un villaggio di Kedougou) ▶ Lavoro di gruppo, Kedougou, Senegal, 2008, tecnica mista, cm 21x21 FA 6094

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Finito di stampare nel marzo 2012 da Colorart, Rodengo Saiano, Bs


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