Pennelli che passione

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pennelli che passione pennelli che passione

L’espressività delle tempere l a p o e s i a d e gl i a c qu a r e l l i



pennelli che passione L’espressività delle tempere l a p o e s i a d e gl i a c qu a r e l l i

Selezione antologica internazionale di opere infantili della collezione PInAC

Pinacoteca Internazionale dell’Età Evolutiva Aldo Cibaldi Comune di Rezzato Assessorato alla Cultura Rezzato (Bs) Italia


Quaderno-catalogo n° 13 Collana PInAC Gli Occhi le Mani Assessorato Cultura e Pubblica Istruzione Comune di Rezzato A cura di Elena Pasetti Testi di Mariella Foresti Elena Pasetti Citazioni da “Storie Naturali” di Jules Renard Segreteria Maria Grazia Morandi Digitalizzazione delle opere Carla Cinelli Grafica Luisa Goglio

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Non solo pennarelli

Chi, amando la Pinac, frequenta con regolarità via Disciplina avrà certo notato nella sala espositiva a pianoterra una costante nel variare delle mostre. Sulla parete che copre la scala per il piano superiore troneggia – è il caso di dirlo – un grande disegno dalla cornice volutamente importante, di quelle che è difficile non notare: realizzato a tempera, evidentemente a più mani attorno a un tavolo, da bambini di Rezzato di nove anni che hanno usato il pennello ciascuno dal proprio lato. Col risultato che l’opera, Vita all’aperto, 1962, si può – si deve – leggere da tanti punti di vista contemporaneamente. Un po’ di autobiografia. Ho un ricordo vivo di quei tavoli, di quei disegni collettivi. Sono stata una delle scolare con grembiule e colletto di piquet che, negli stessi anni Sessanta in cui fu realizzato Vita all’aperto, trovavano nell’aula un tavolo per il disegno sempre allestito: con tanti vasetti e pennelli, barattoli di colore in polvere, fogli di carta di differenti dimensioni. Alcuni grandissimi. Inconsapevole come si è da piccoli, quando si godono le cose senza tanti perché, ritenevo scontati sia il tavolo che la grande aula. Ora so che non è così. La mia classe partecipava – grazie, cara maestra Wanda Mantovani – alle sperimentazioni del direttore Aldo Cibaldi sul disegno libero infantile. Ma la regola a scuola in quegli anni era colorare spazi predefiniti, copiare dalla lavagna, decorare i quaderni con le cornicette. Di quelle grandi stanze, degli spazi capaci di ospitare qualcosa che eccedesse i nostri individuali corpi e tavoli adesso, da insegnante, sento acutamente la mancanza. Non credo solo per lo strabismo della nostalgia: per il di più di possibilità che evocavano e la scuola pareva accogliere. Il vasto mondo là fuori? I nostri sogni? Forse. Certo la possibilità di un grande disegno a tempera collettivo. Mi capita di domandarmi se quel realizzare a più mani, ciascuno dalla propria visuale, qualcosa che concorreva a realizzare un disegno collettivo abbia avuto un significato, sia stato un’impronta. Come si determinano le inclinazioni? Cosa dà forma alle nostre passioni, alle nostre ossessioni?

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Difficile rispondere. Certo le tempere e i pennelli sono nella storia antica della Pinac, e insieme nella mia. Vita all’aperto alla fine è un biglietto da visita assai poco cifrato. Pinac e tecniche. La Pinac educa all’espressione di sé e all’apprezzamento delle diversità anche tematizzando le tecniche, i diversi modi del fare. Tra le mostre dell’anno una infatti è sempre dedicata agli strumenti. Nel 2007 il fuoco è sui pennelli. È così bella la varietà del mondo, e tanti i modi di tratteggiarla. Con quanti pennelli viene raccontata in Pinac! Ci sono i nostri, singoli e di gruppo, di quarant’anni fa. C’è il pennello sapiente di Qi Kai, ora a Pechino a dirigere un centro di pittura per bambini: ha permesso a Xiao, studente non brillante nelle materie che implicavano l’uso della difficile lingua italiana, prestazioni superbe quando si è trattato di tracciare gli ideogrammi cinesi. Ci sono i pennelli di Daniela Perani che insegna alle classi il mestiere dell’illustratore e le velature dell’acquarello: a giocare con l’acqua e i colori sottraendo pesantezza e opacità, aggiungendo luce. Di bello i pennelli, rispetto ai pennarelli, hanno che insegnano a muoversi tra le polarità dell’aggiungere e del levare. È un’abilità importante. Serve. Si può diventare grandi e anche vecchi senza avere capito che a volte – spesso – less is more, il meno è più. In Pinac non piace il pensiero unico, e nemmeno il pennarello unico che troppo spesso i bambini hanno avuto in mano, desolatamente solo, per anni. Non soddisfa l’uniformità dell’espressione. Un solo segno, un solo modo di impugnare, di tracciare. Solo colori netti, pieni. Perché? Diamo spazio ai tanti lati del tavolo, del foglio, del mondo. Non solo pennarelli, anche pennelli. Post scriptum. Tra le opere in mostra desidero indicare due predilezioni. La famiglia di gatti – campeggiava sulla copertina dell’opuscolo per la prima mostra Pinac nel 1969 – con il micio piccolo nel cestino. È giovane ma crescerà, come lei. I bambini di schiena che guardano lo spettacolo. Quelle trecce, le nuche intente, il deciso girare le spalle allo stereotipo del gruppo frontale. Pare il manifesto dell’educazione alla visione, alla regia dello sguardo. Mariella Foresti Assessore alla Cultura e pubblica Istruzione

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Più ridon le carte…

Dante così parla dei dipinti su carta: “Più ridon le carte che pennelleggia Franco Bolognese” (Purgatorio XI, 82-83). Un’espressione straordinariamente calzante per presentare la nuova mostra Pennelli che passione. Perché, nel selezionare le opere da esporre, veramente ci siamo imbattuti nel rider delle carte dipinte a tempera o ad acquarello da bambine e bambini di molti Paesi del mondo dagli anni ‘50 ad oggi: carte sprizzanti energia e freschezza, gioia di vivere e stupore. Anche pennelleggia è verbo specialissimo, che sa visualizzare il movimento delle mani e dei cuori dei giovani autori alle prese col colore da stendere sul foglio: tratti, tocchi, colpi ampi e distesi, contratti ed aggressivi, carichi di tinta fino a creare volume, lievi e aerei nelle velature impalpabili. Ci è sembrato di vederle, quelle giovani mani, stringere, impugnare, guidare pennelli di tutte le fogge e misure, preparare il colore con le terre e l’uovo, il latte e l’acqua, spremerlo dai tubetti o asportarlo da cubetti e pastiglie dalle mille sfumature. La collezione PInAC è costituita – per oltre la metà – di elaborati dipinti a tempera, e presenta un buon numero di acquarelli e lavori realizzati a pennello. Moltissimi dei nostri piccoli autori, femmine e maschi di tutte le latitudini e età hanno usato e usano pennelli, acqua e colore per raccontarsi. Ci è sembrato quindi significativo rendere omaggio a una pratica tanto diffusa ed espressiva, che trova proprio in pennelli e colori una sorta di contact zone. ”Zona di contatto” che supera i confini geografici e apre le frontiere della mente: come la PInAC che si spende per essere spazio sociale dove le culture si affrontano e si incontrano a distanza nel tempo e nello spazio sulla carta o sul cartone, tra una pennellata e una campitura di colore, n una prospettiva di relazione fra bambine e bambini, piccoli e grandi, viaggiatori e viaggiati, in una sorta di compresenza e di meticciato fra pratiche di vita e saperi diversi.

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Danimarca, Francia, Brasile, Kenia, Romania, Austria, Giappone, Maryland, Repubblica Ceka, Ohio, Polonia, Utah, Libano, Oklahoma, Giordania, Lussemburgo, Iran, Belgio, Australia, Italia, Israele, Romania: 22 i Paesi del mondo che la mostra propone in 54 opere raccolte dal 1964 al 2006 e prodotte a scuola, in atelier specializzati o nel nostro splendido laboratorio PInAC che, grazie ad artisti come Armida Grandini, Marialaura Marazzi, Daniela Perani, Roberto Pittarello e Ali Hassoun, costituisce una delle opportunità di sperimentazione e approfondimento dell’uso di pennello e colore. Chi entra in PInAC viene accolto da un affresco del Quattrocento raffigurante una Madonna col Bambino. L’opera, di buona fattura, da secoli riesce a tramandarci quel che la mano e la sensibilità dell’artista possono realizzare con terre colorate, acqua e quel mazzetto di peli animali fissati all’estremità di un’asticciola che chiamiamo pennello. Una passione antica che si rinnova ogni volta che un bambino e una bambina hanno l’opportunità di rappresentare le emozioni del loro mondo interiore e l’immagine del mondo esterno che li accoglie e li circonda. I contenuti delle opere sono la realtà del quotidiano, gli affetti, la natura, gli animali: ciò che gli occhi infantili colgono e i pennelli e i colori aiutano a rappresentare. A sorprendere noi adulti a volte è il punto di vista: un gruppo di spalle che si gode lo spettacolo, la gara d’aquiloni che esce dal foglio, l’ombra dell’interno di una chiesa, un pavone fra due ali di galline ammirate, la casetta che scoppia di colore… Occasione irresistibile. Perché le carte che ridon fanno ridere il cuore. Elena Pasetti Direttrice PInAC

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Tratti, tocchi, colpi di pennello

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Due signore Karen Neuhaus, 6 anni Per첫, Lima sd Tempera, cm 34x44 FA 3247

Figura

Senza titolo

Maria Soles, 5 anni Per첫, Lima, 1964 Tempera, cm 44x35

Angela Corina Hayano Kanashiro, 10 anni Per첫, Lima sd Tempera, cm 30x20

FA 1623

FA 4658

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Gli uccellini e le focacce di miglio

Volkswallfahrt in der Bretagne

Doris Kanyi, 18 anni Kenia sd Tempera e acquarello, cm 39x49,9

Silvia Carich, 13 anni Austria, Vienna, 1964 Tempera, cm 40x50

FA 035

FA 0810

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Senza titolo Eugene Cooba. 8 anni USA, Utah, Salt Lake City, 1967 Tempera, cm 45,5x60 FA 2261

Senza titolo Richard Mc Coy, 12 anni USA, Annapolis sd Acrilico, cm 46x61 FA 1898

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Un’avventura fantastica

Al mare a Forte dei Marmi

Eva Claudio, 8 anni Italia, Manerbio (Bs), 2005 Tempera, cm 32,5x47,4

Isabella Virgili, 8 anni Italia, Casciana di Camporgiano (Lu), 1999 Tempera, cm 35x50

FA 4196

FA 1476

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Educatrice e bambini

Watching the show

Lucia Rendine, 5 anni Italia, Foggia sd Acquarello, cm 24,5x33

Lorraine Wyatt, 11 anni Australia, New South Wales, 1967 Tempera, cm 37x46

FA 3718

FA 4141

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Senza titolo

Vita di cittĂ : luna park

Jan Kaminski,13 anni Polonia sd Acquarello, cm 29,5x42

Sabina Barca, 14 anni Italia, Brunate (Co), 1979 Tempera, cm 35x40

FA 3287

FA 2258

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La mia famiglia Martina Kolàritkovà, 10 anni ˇ Rep. Ceka, Nudlice, 1993 Acquarello, cm 23,5x40,1 FA 0473

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La modella

Costume populaire

Benedetta Salvi, 12 anni Italia, Brescia, 1998 Tempera, cm 60x48

Artur Stankiewiez, 6 anni Polonia, Varsavia sd Tempera, cm 58,4x41

FA 1452

FA 0750

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Winter

One of the Jordanians sucking his hubble-bubble

Mary Lee, 5 anni USA, Utah, Salt Lake City, 1965 Tempera, cm 44,5x59,5

Grace Bitar, 12 anni Giordania, 1997 Acquarello, cm 30x45

FA 0762

FA 4139

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Il pavone sale in cima al tetto e guarda il sole Roberta Pollonini, 12 anni Italia, Rezzato (Bs), 2006 Acquarello, cm 15,5x23 FA 4886

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Il pavone Certamente si sposa oggi. Doveva essere ieri, il matrimonio. Il pavone era pronto in abito di gala. Non aspettava che la fidanzata. Ella non venne, ma ora non può mancare... La fidanzata non giunge. Il pavone sale in cima al tetto e guarda verso il sole‌ Non vede venir nessuno, e nessuno risponde. Le galline, abituate, non alzano neppure il capo. Son stanche d’ammirarlo. Le nozze sono rimandate a domani‌

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Il pavone non vede venir nessuno e nessuno risponde Davide Tanfoglio, 12 anni Italia, Rezzato (Bs), 2006 Acquarello, cm 15,5x23 FA 4882

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Certamente si sposa oggi Bonita Abrokwa, 12 anni Italia, Rezzato (Bs), 2006 Acquarello, cm 15,5x23 FA 4881

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La gabbia senza uccelli Felice non capisce che si tengano uccelli prigionieri in gabbia… Tuttavia compera una gabbia e la appende alla finestra. A chi sorpreso lo interroga, risponde:”… Potrei metterci un uccellino invece la lascio vuota. Se volessi quel tordo bruno o uno qualunque dei nostri uccelli, potrei farlo schiavo. Grazie a me uno di loro, almeno, rimane libero. In fondo è tutto qui”.

La gabbia senza uccelli Cheikh Mbengue, 12 anni Italia, Rezzato (Bs), 2006 Acquarello, cm 15,5x23 FA 4883

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Poi a due e due si affollano, si riuniscono Mamadou Bhoye Barry, 13 anni Italia, Rezzato (Bs), 2006 Acquarello, cm 15,5x23 FA 4884

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Il grillo Elena Tognoli, 13 anni Italia, Rezzato, 2006 Acquarello, cm 15,5x23 FA 4883

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Il grillo …Lima la radice di quella grande erba che gli dà fastidio. Si riposa… Non si ode più nulla.


Insetti Peter Carey, 11 anni USA, Ohio, 1965 Tempera, cm 32,5x55,5 FA 09

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Elefante Stephen Kibumbu, 11 anni Kenya, 1986 Acquarello, cm 42,4x33,3 FA 038

Leone in gabbia Paulin Jones, 5 anni Usa, Ohio sd Tempera, cm 45x59 FA 017

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Dresura

Il cammello

ˇ Fodor, 12 anni Doina (Fata) Romania, Bucaresti, 1973 Acquarello, cm 30x42

Péer Mor, 7 anni Israele, Gerusalemme sd Acquarello, cm34x48,6

FA 046

FA 0128

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I gatti Viviane Sauvignier, 11 anni Lussemburgo, 1964 Tempera, cm 32x50 FA 045

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Senza titolo Moudni Hamza, 8 anni Italia, Rezzato (Bs), 2002 Acquarello, cm 24x33 FA 4293

Senza titolo Tim Hastings, 13 anni Iran, Abadan, 1967 Tempera, cm 51,5x42 FA 4421

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Il cigno Scivola sull’acqua della vasca, come una slitta bianca, di nuvola in nuvola. perchÊ il cigno ha fame soltanto di nuvole fioccose che vede nascere, muoversi e perdersi nell’acqua. Ne desidera una. La prende di mira col becco, e, a un tratto, tuffa il collo vestito di neve.

Il cigno ad un tratto tuffa il collo vestito di neve

Pesci

Valentina Mortari, 11 anni Italia, Rezzato, 2006 Acquarello, cm 15,5x23

Rosa Olieve, 11 anni Italia, Catania, 1967 Tempera, cm 50x70

FA 4480

FA 01

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City horse visits a farm Carol Washington, 9 anni USA, Maryland, Baltimora,1967 Tempera, cm 55,5x60,8 FA 099

La primavera Raja Ciranska, 5 anni Polonia, Varsavia sd Tempera, cm 70x50 FA 4887

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Senza titolo Lauretta Romano, 12 anni Italia, Vestone (Bs), 1986 Acquarello, cm 35x50 FA 1449

Draca in Polu Waldek Piweke e Malgosia Pietrusinska, 6 anni Polonia, Varsavia sd Tempera, cm 49,5x74,5 FA 2094

Senza titolo Claudiu Ionel, 10 anni Romania, Onesti, 2004 Acquarello, cm 21x29,5 FA 4548

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Stagioni e feste Marco Maffei, 7 anni Italia, Rezzato (Bs), 1969 Tempera, cm 40x40 FA 1358

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In chiesa Mariella Arleoni,14 anni Italia, Reggio Emilia, 1968 Tempera, cm 47x32 FA 0811

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Senza titolo Nadir, 5 anni Libano, Beyrouth Tempera, cm 50x34,5 FA 3909

Battello-pompiere Abe, 5 anni Giappone, Osaka, 1968 Tempera, cm 38x54 FA 3735

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Case al tramonto

Il cacciatore

Piera Domeneghini,13 anni Italia, Pisogne (Bs) Encausto (tempera e cere calde), cm 33x48

Serge Kifferl e Diego Cabro, 5 anni Francia, Neudorf sd Tempera, cm 38x50

FA 0793

FA 1473

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Kajkonik

Sguardi su Rezzato

Ineza Gadawska, 6 anni Polonia, Cracovia, 1973 Tempera, cm 45,5x60

Stefano Gentili, 17 anni Italia, Rezzato (Bs), 2000 Acquarello a caffè con disegno a china, cm 42x59,7

FA 4050

FA 4342

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Bosco

Festa di colore

Daria Vincenti, 10 anni Italia, Varese,1969 Acquarello, cm 24x17

Krystyna Wrobel, 15 anni Polonia, Posrednik sd Tempera, cm 30x40

FA 1539

FA 3307

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GuikĂ­ri Edvaldo Henrique da Cruz, 12 anni Brasile, 2000 Tempera, cm 21x28 FA 3307

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A park in spring Donnie Garder, 10 anni USA, Oklahoma, 1967 Tempera, cm 45,5x60 FA 1432

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da sinistra

Fiori Takatjuka, 10 anni Giappone, Osaka sd Tempera, cm 54x38 FA 1387

Sunflower Kirsten Krohøffer, 12 anni Danimarca, Sønderborg Tempera, cm 55,5x33,5 FA 4016

Fiori Jean Herber, 6 anni Francia, Parigi sd Tempera, cm 39x32 FA 3105

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Finito di stampare nell’aprile 2007 da Color Art, Rodengo Saiano, Bs


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