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GESTIONE DEI FLUSSI TURISTICI
localmente vigenti, sulla quale poi elaborare le soluzioni comuni. Questo accordo è stato finalmente trovato e sarà elaborato nei dettagli dalla società milanese specializzata Sistemica. Contiamo che il contratto fra Regione, Province e Ministeri possa essere elaborato e sottoscritto già entro settembre, per poi, su quella nuova base, elaborare le soluzioni migliori per tutti». Con, negli occhi, la «soluzione Braies», che ha contribuito a ottenere l’attenzione dei ministeri, pur con i dubbi ancora presenti in Alto Adige.
Corriere dell’Alto Adige | 4 luglio 2022
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Braies, da domenica al via il numero chiuso «Più qualità di vita»
BOLZANO Da domenica, chi vorrà arrivare in macchina o in moto al lago di Braies, dovrà prima prenotare il parcheggio. Cosa che gli conviene fare con largo anticipo, considerato che ci sono già giornate sold out, sul portale online delle prenotazioni (www.prags.bz). «Si tratta di una strategia contro il turismo di massa e mordi-e-fuggi — spiega il sindaco di Braies, Friedrich Mittermair — che garantirà una migliore qualità della vita. In valle, non entreranno più di 5.500 persone al giorno». Dopo Venezia, la rivoluzione del «numero chiuso» ha contagiato anche l’Alto Adige. Che ha deciso di partire da Braies, dove, dal 10 luglio al 10 settembre, dalle 9.30 alle 16, il lago sarà raggiungibile solo a piedi, in bici o in autobus (compresi i pullman turistici organizzati), mentre chi arriva in macchina o in moto dovrà prima prenotare il parcheggio. La speranza degli amministratori è di dire addio all’assalto dei turisti allo specchio d’acqua in fondo alla valle, a 1.500 metri di quota, la cui fama è stata alimentata dalla serie tv «Un passo dal cielo» con Terence Hill. Di non vedere più quelle code, lungo i sentieri, immortalate nelle foto che, negli anni della pandemia, avevano fatto preoccupare gli esperti della sanità per il mancato rispetto delle distanze e dell’obbligo di indossare la mascherina in caso di affollamenti. Né di dover ripescare quelli che, nella frenesia di scattare la foto più «instagrammabile» possibile, l’inverno scorso s’erano avventurati a piedi sul sottile strato di ghiaccio, finendo nelle acque gelate. Ad aprile, in un solo weekend, erano stati dodici, fra i quali un bambino di 4 mesi salvo per miracolo. La soluzione: una stanga che sbarri l’unica strada d’accesso alla valle di Braies che si apra solo per chi abbia prenotato un posto (auto o moto). «Sono tre i parcheggi attorno al lago — annuncia il sindaco —. In tutto, i posti disponibili sono 800». A ben vedere, però, sul sito internet il parcheggio «P3» risulta al momento non disponibile. Sono prenotabili, invece, il «P2», a 800 metri di distanza dal lago, con tariffa giornaliera di 18 euro, e il «P4», a 100 metri, di proprietà dell’hotel Wildsee, con una tariffa di 20 euro per il solo parcheggio, di 30 per la formula «food&parking» che comprende 20 euro spendibili nei punti di ristoro attorno al lago. Per prenotare basta inserire i propri dati e il numero di targa: si paga con la carta di credito. L’alternativa, per non riuscisse a prenotare il posto auto, è raggiungere il lago con uno dei bus navetta che passano ogni mezz’ora: si lascia la macchina al parcheggio «P1», a 5,5 chilometri dal lago, per il quale la tariffa giornaliera è di 11 euro (prenotabile online). Nella valle di Braies, non entreranno più di 5.500 persone al giorno, nella stima degli esperti del posto. Il dato, spiega Mittermair, «è preciso. E comprende anche i turisti che occuperanno gli 800 posti auto dei parcheggi in riva al lago. Abbiamo calcolato una media di due persone e mezzo ad auto». Alla messa in funzione del sistema di prenotazione (e riconoscimento targhe) si lavora da un anno, «ma adesso ci siamo. Ci aspettiamo una stagione turistica di maggiore qualità, meno traffico e un miglioramento generale della qualità della vita in valle».
Corriere del Trentino | 9 luglio 2022
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«Non è un progetto ecologico, serve più coraggio»
«Il numero chiuso a Braies è un primo passo nella direzione giusta, ma non lo considererei un progetto ecologico. È una semplice questione di gestione dei flussi turistici». Dal Dachverband, è la direttrice Madeleine Rohrer a chiedere più coraggio alla Provincia, data l’importanza del paesaggio da tutelare. Per avere un progetto più verde, sarebbe stato necessario investire su autobus non inquinanti, come quelli elettrici, e bandire del tutto le auto: «In una visione lungimirante questi hotspot dovrebbero essere accessibili