A Christmas Carol by Iain Bell

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| BOZEN TRENTO |TR I E N T STAGIONE D’OPERA BOLZANO OPERNSAISON 2016/17

A Christmas Carol Iain Bell

Ven | Fr 02.12.2016 _ ore 20.00 Uhr Dom | So 04.12.2016 _ ore 18.00 Uhr TRENTO | TRIENT TEATRO SOCIALE


OPER.A 20.21 Stagione d’Opera | Opernsaison 2016/17 Direzione Artistica | Künstlerische Leitung Matthias Lošek Ente organizzatore | Veranstalter Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | Gilmstraße 1/A www.haydn.it _ info@haydn.it _ + 39 0471 975031

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| BOZEN TRENTO |TR I E N T STAGIONE D’OPERA BOLZANO OPERNSAISON 2016/17

Ven | Fr 02.12.2016 _ ore 20.00 Uhr Dom | So 04.12.2016 _ ore 18.00 Uhr TRENTO | TRIENT TEATRO SOCIALE Prima rappresentazione italiana | Italienische Erstaufführung

A Christmas Carol Iain Bell

Dall’omonima novella di | Nach der gleichnamigen Novelle von Charles Dickens Libretto Simon Callow

Direzione musicale Musikalische Leitung James Southall

Regia Inszenierung Polly Graham

Durata | Dauer ca. 110‘ _ con intervallo | mit Pause In inglese con sopratitoli in italiano e tedesco In englischer Sprache mit deutschen und italienischen Übertiteln

Partner


Iain Bell

A Christmas Carol Libretto Simon Callow

Editore proprietario | Eigentümer und Herausgeber Chester Music, London Rappresentante per l’Italia | Vertretung für Italien Casa Ricordi, Milano Prima rappresentazione | Uraufführung 05.12.2014, Houston Grand Opera

Interpreti | Darsteller Narratore | Erzähler Mark Le Brocq Assistente | Assistentin Veronica Risatti Direzione musicale | Musikalische Leitung James Southall Regia | Inszenierung Polly Graham Scene e costumi | Bühnenbild und Kostüme Nate Gibson Luci | Licht Ceri James Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient Allestimento | Ausstattung Welsh National Opera Produzione | Produktion Fondazione Haydn Stiftung

Direttrice di scena | Inspizienz Katie Heath-Jones Maestro collaboratore | Korrepetition David Doidge Sovratitoli | Übertitelung Enrica Apparuti Traduzione dei sovratitoli | Übersetzung der Übertitel Giulia Pontarolo Assistenza tecnica | Technische Betreuung Centro Servizi Culturali Santa Chiara Attrezzista | Requisite Daniela Cappiello Vestitrice | Ankleiderin Tanja Jost Trucco | Maske Lucia Santorsola Servizi organizzativi e amministrativi | Organisation und Verwaltung Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient


Š Robert Workman _ Welsh National Opera A Christmas Carol, Mark Le Brocq


Sinossi Atto Primo Londra, 1843

SECONDA STROFA. IL PRIMO DEI TRE SPIRITI

PRIMA STROFA. IL FANTASMA DI MARLEY

Scrooge riprende conoscenza subito prima dell’arrivo dello spirito del Natale passato che lo accompagna in un viaggio per rivivere i Natali della sua giovinezza. Invisibile a chi lo circonda, Scrooge rivive gli anni in collegio, il suo apprendistato con il signor Fezziwig, un gioviale commerciante; il suo fidanzamento con Belle, la quale lo lascerà quando la sua avidità e avarizia arriveranno a oscurare l’amore per gli altri. Scrooge versa lacrime di pentimento prima che lo spirito lo riporti a letto.

Durante una fredda vigilia di Natale Ebenezer Scrooge è, come al solito, al lavoro nel suo ufficio. Il suo impiegato, Bob Cratchit, trema dal freddo perché il tirchio Scrooge si rifiuta di spendere denaro per il riscaldamento. Fred, il nipote di Scrooge, si reca come ogni anno a visitare lo zio per invitarlo alla festa di Natale. Appare quindi un gentiluomo che chiede a Scrooge una donazione. La reazione di costui ad entrambe le visite è la medesima: con furente rabbia urla “Bah! Stupidaggini!” Quella stessa notte Scrooge riceve la visita dello spirito del defunto socio in affari Jacob Marley. Come punizione per il suo egoismo e per la sua deplorevole condotta nel corso della vita, Marley è destinato a vagare incatenato per il mondo. Egli tenta di salvare Scrooge dalla stessa fine, informandolo che nel corso delle tre notti seguenti riceverà la visita di altrettanti spiriti. Dopo la sparizione del fantasma, Scrooge sprofonda in un sonno profondo e agitato.

Intervallo


Atto Secondo TERZA STROFA. IL SECONDO DEI TRE SPIRITI

QUINTA STROFA. FINE DELLA STORIA

Scrooge viene svegliato dallo spirito del Natale presente, il quale lo accompagna attraverso le strade di Londra a scoprire il Natale in arrivo. Giungono in una modesta casa a Camden Town dove Scrooge osserva la gioiosa famiglia Cratchit mentre prepara una modesta cena natalizia. Egli scopre che lo storpio figlio di Bob Cratchit, Tiny Tim, il piccolo Tim, è un ragazzo coraggioso, la cui bontà e umiltà commuovono il vecchio avido. Scrooge assiste alla cena natalizia del nipote Fred. Trova una meravigliosa atmosfera e implora di poter rimanere fino alla fine delle festività. Prima di svanire, lo spirito mostra a Scrooge due bambini malnutriti che crescono sotto al suo cappotto, Ignoranza e Privazione.

Scrooge si risveglia nel suo letto. Pervaso dalla felicità di aver avuto una seconda possibilità ed elettrizzato di poter festeggiare il Natale, corre verso le strade per dispensare lo spirito natalizio ritrovato. Egli fa consegnare un grande tacchino ai Cratchit e partecipa alla festa di Fred, sorprendendo tutti gli ospiti. Con il passare degli anni Scrooge continua a mantenere la promessa di celebrare il Natale agendo in maniera generosa nei confronti del prossimo. Diventa come un secondo padre per il piccolo Tim e riesce a guadagnarsi la stima e l’affetto di tutti grazie alla sua compassione, generosità e gentilezza.

QUARTA STROFA. L’ULTIMO DEGLI SPIRITI Scrooge nota una figura spettrale avvicinarsi: lo spirito del Natale futuro, un’apparizione che mostra le ombre delle cose che possono ancora accadere. Lo spirito lo conduce a casa dei Cratchit, in lutto per la perdita del piccolo Tim. Gli mostra poi delle scene riguardanti la morte di un uomo sconosciuto. Scrooge rimarrà sconvolto dalla scoperta dell’identità del defunto, quando, arrivato in un cimitero, trova una lapide con inciso il proprio nome. Scrooge prega lo spirito di modificare il suo destino, promettendo di cambiare il suo comportamento e di onorare il Natale ogni giorno dell’anno.



Š Robert Workman _ Welsh National Opera A Christmas Carol, Mark Le Brocq


Inhaltsangabe Erster Akt London, 1843

ZWEITE STROPHE. DER ERSTE GEIST

ERSTE STROPHE. MARLEYS GEIST

Scrooge wacht mitten in der Nacht auf. Sogleich erscheint ihm der Geist der vergangenen Weihnacht, der ihn durch seine Vergangenheit begleitet. Scrooge erlebt nochmals die Weihnachtsfeiern seiner Jugend. Unsichtbar für die anderen durchlebt er seine Schulzeit, seine Lehre bei Mr. Fezziwig, einem liebenswürdigen Kaufhausbesitzer, und seine Verlobung mit Belle, die ihn verlässt, als Geiz und Habgier seine Liebe zu den Mitmenschen überschatten.

Ebenezer Scrooge ist auch an diesem kalten Weihnachtstag wie gewöhnlich im Büro bei der Arbeit. Sein Angestellter Bob Cratchit zittert vor Kälte, weigert sich Scrooge doch, Geld für die Heizung auszugeben. Wie jedes Jahr stattet Scrooges Neffe Fred auch diesmal seinem Onkel einen Besuch ab, um ihn zum Weihnachtsessen einzuladen. Anschließend wird Scrooge von einem „Gentlemen“ aufgesucht, der ihn um eine Spende bittet. Und beide Male entgegnet er wütend: „Humbug!“. Am Abend erhält Scrooge Besuch vom Geist seines verstorbenen Geschäftspartners Jacob Marley. Zur Strafe für seinen Egoismus und erbärmlichen Lebensstil ist Marley dazu verdammt, sich kettenbehangen unter die Menschen zu begeben. Er möchte Scrooge vor diesem Schicksal bewahren und weist ihn deshalb darauf hin, dass ihn in den folgenden drei Nächten noch weitere drei Geister aufsuchen werden. Nachdem der Geist ihn verlassen hat, fällt Scrooge in einen tiefen und unruhigen Schlaf.

Pause


Zweiter Akt DRITTE STROPHE. DER ZWEITE GEIST Scrooge wird vom Geist der diesjährigen Weihnacht geweckt. Dieser möchte Scrooge das bevorstehende Weihnachten zeigen und begleitet ihn durch die Straßen Londons. Sie kommen zu einem ärmlichen Haus in Camden Town, in dem er die fröhliche Familie Cratchit beobachtet, während sie ein bescheidenes Weihnachtsmahl zubereitet. Er erkennt, dass Cratchits jüngster Sohn Tim, der auf Krücken angewiesen und unheilbar krank ist, ein tapferer Junge ist. Tims Güte und Bescheidenheit rühren den alten Geizkragen. Scrooge wohnt – wiederum unbemerkt – dem Weihnachtsessen seines Neffen Fred bei und fleht den Geist an, bis zum Ende bleiben zu dürfen, ist die Atmosphäre doch so bezaubernd. Bevor der Geist verschwindet, zeigt er Scrooge zwei unterernährte Kinder, die er unter seinem Umhang versteckt hielt: Es sind dies Unwissenheit und Mangel.

VIERTE STROPHE. DER LETZTE GEIST Der letzte der drei Geister, der Geist der zukünftigen Weihnacht, erscheint Scrooge. Dieser zeigt ihm die dunklen Schatten möglicher zukünftiger Ereignisse. Der Geist führt ihn ins Haus der Familie Cratchit, die um den verstorbenen Tim trauert. Er zeigt ihm auch Szenen um den Tod eines zunächst unbekannten Mannes. Der Geist

führt ihn auf einen Friedhof und Scrooge ist erschüttert, als er seinen Namen auf dem Grabstein liest und ihm bewusst wird, dass er der Verstorbene ist. Scrooge fleht den Geist an, sein Schicksal zu ändern und gelobt, sich zu bessern und Weihnachten jeden Tag des Jahres zu ehren.

FÜNFTE STROPHE. DAS ENDE Scrooge wacht in seinem Schlafzimmer auf und ist über alle Maßen erleichtert über die zweite Chance, die ihm geboten wird. Er freut sich auf Weihnachten und wird seinem Schwur vor den Geistern mehr als gerecht. Er schickt der Familie Cratchit einen großen Truthahn als Festtagsbraten und nimmt nun doch die Einladung seines Neffen an, am Weihnachtstag mit ihm zu feiern. Scrooge hält auch in den folgenden Jahren sein Versprechen, Weihnachten zu ehren und erweist sich seinen Nächsten gegenüber als sehr großzügig. Er wird dem jungen Tim wie ein zweiter Vater und gewinnt dank seines Mitgefühls, seiner Großzügigkeit und Freundlichkeit die Wertschätzung aller.


Iain Bell Un autoritratto Ho 36 anni e sono un compositore “vecchio stampo” che abita a nord di Londra. Ho quattro fratelli e siamo molto uniti. Sono nato in una famiglia per niente appassionata di musica classica, ma i miei genitori sono sempre stati molto abili, con tutti noi figli, nel capire il tipo di talento che caratterizzava ognuno di noi, incoraggiandoci senza pressioni a coltivare la nostra naturale predisposizione. Mia madre si è accorta fin da subito del mio buon orecchio che mi permetteva di canticchiare ogni melodia dopo il primo ascolto. Ho iniziato a comporre con il flauto dolce già all’età di quattro anni e a cinque con il pianoforte. Quali sono i compositori che più l’hanno interessata, e magari influenzata, all’inizio di carriera?

Ho sempre amato i compositori armonicamente audaci, quelli che accompagnano l’ascolto verso inedite ed inaspettate armonie, e ho da sempre desiderato riuscire io stesso in questo intento con la mia musica. Sto parlando di compositori come Debussy, Ligeti, Penderecki, Berg, ma anche, andando molto indietro nel tempo, di compositori di epoca medioevale come Leonino, Perotino, Machaut e Dunstable. Questi ultimi, che ovviamente non avevano le conoscenze armoniche e storiche dei compositori di oggi, possono persino apparire coraggiosi, quasi contemporanei. Da britannico, avendo composto anche diverse opere, non posso negare l’influenza di Benjamin Britten, non solo da un punto

di vista musicale, ma anche in senso drammaturgico. Con Peter Grimes Britten ha dato vita a uno stile di verismo britannico, che prima non conoscevamo. Dopo Britten abbiamo potuto esplorare l’oscurità, la realtà più cruda. È interessato alla musica pop? Ci sono gruppi o cantanti che le piacciono in modo particolare?

Passo gran parte della mia giornata a comporre, dalle 6 alle 8 ore, e dunque l’unico momento in cui ascolto altri generi musicali è in palestra, dove mi reco ogni giorno la mattina presto. I temi che tratto nelle mie composizioni sono spesso brutali e le melodie possono a volte evocare luoghi cupi e oscuri. Per questo ascoltare musica più leggera mi aiuta a bilanciare e a non farmi incupire. Mi piacciono molto cantanti della mia generazione, come per esempio Justin Timberlake e Beyoncé. Inoltre, apprezzo le commedie musicali di Broadway (autori come Rodgers e Hammerstein, Sondheim, ecc.), la musica da film e cantanti quali Kristin Chenoweth e Doris Day. Al centro del suo lavoro come compositore c’è l’uso della voce: considera la voce un vero e proprio strumento?

Sì, la voce è un vero e proprio strumento. Sebbene io non sia un cantante, ho studiato a lungo per poter essere competente in materia. Dopo aver dedicato moltissimo tempo ad approfondire diversi metodi, ho capito che i cantanti professionisti hanno


Intervista di Roberto Valentino molteplici aspetti tecnici da affinare in quanto strumentisti a tutti gli effetti. Nel XXI secolo pensa che l’opera lirica sia ancora un mezzo espressivo importante, attuale?

La musica ha il potere di amplificare le emozioni e il significato di ogni parola. Quindi, a mio parere, è il mezzo più efficace per raccontare una storia: fino a quando la musica avrà il potere di smuovere i nostri cuori e le nostre menti, credo che l’opera rimarrà attuale. Cosa crede si possa fare per avvicinare di più i giovani al mondo del teatro musicale?

Esistono diversi approcci. In primis credo che l’opera abbia bisogno di giovani ambasciatori che diffondano, insieme ai grandi direttori e musicisti, questa forma d’arte. Ci sono così tanti incredibili giovani compositori, direttori e cantanti che possono farlo. Inoltre, credo che le tematiche dei nuovi allestimenti potrebbero essere l’elemento di attrattiva per il pubblico più giovane. Parlando ora di A Christmas Carol, perché ha scelto questo testo di Dickens? Cos’è che l’ha attratta di più?

Ho sempre voluto comporre una trilogia di opere londinesi. La prima è stata A Harlot’s Progress: la storia di quest’opera narra di un’innocente giovane donna che viene annichilita dall’oscurità della criminalità londinese. E sapevo di voler mettere in scena A Christmas Carol subito dopo, perché è la

stessa storia al contrario: un uomo dall’anima oscura che riesce a riscoprire nel corso della narrazione la bellezza della vita. L’ultima delle tre opere londinesi debutterà nel 2019. Quali sono gli aspetti del racconto di Dickens che l’hanno maggiormente colpita e ispirata?

L’elemento che mi ha maggiormente ispirato è stato sicuramente il percorso dell’anima di Ebenezer Scrooge. Per me A Christmas Carol non è una semplice storia natalizia: ha un messaggio più profondo. Scrooge è un uomo destinato all’eterna dannazione a cui però viene offerta una seconda possibilità e ciò avviene in prossimità del periodo natalizio. Ero entusiasta di avere l’opportunità di esplorare l’evoluzione della sua anima nel corso della storia attraverso la musica ed elettrizzato dall’idea di dover rendere in musica i diversi momenti, come per esempio le diverse personalità degli spiriti, ma anche l’immagine di Scrooge mentre osserva la sua lapide. È stato un onore poter dare vita a quest’opera. Come ha concepito A Christmas Carol? Com’è venuta l’idea di una one singer opera?

Come per ogni opera da me composta ho iniziato scrivendo da capo a fondo la parte cantata, accompagnata da semplici accordi al pianoforte. Solo successivamente mi sono occupato della parte orchestrale. In questo processo ho potuto sviluppare tutti i temi e i motivi che avevo precedentemente concepito. Dopo il processo compositivo per la mia prima


Š Robert Workman _ Welsh National Opera A Christmas Carol, Mark Le Brocq


opera, A Harlot’s Progress, una grand opéra con 60 orchestrali, 40 cantanti del coro e 6 solisti, sapevo che intraprendere un diverso percorso con A Christmas Carol mi avrebbe arricchito professionalmente. L’idea è dello stesso Charles Dickens: infatti, durante la promozione della novella in Gran Bretagna e in America nel 1850, era solito impersonare egli stesso i diversi personaggi. Anche recentemente attori del calibro di Patrick Stewart e Simon Callow hanno eseguito questa versione nel West End di Londra. Componendo la mia versione per un solo cantante ho dovuto tenere in considerazione diversi aspetti vocali, tra cui anche la resistenza dello stesso cantante. Per evitare che il tenore si trovi a combattere per cercare di sovrastare l’orchestra, la parte strumentale risulta molto semplificata. I toni più acuti e gravi vengono utilizzati solo nei momenti di maggiore drammaticità. Qual è, a suo parere, iI messaggio più importante di A Christmas Carol?

Che abbiamo tutti la possibilità di migliorarci. Possiamo iniziare nuovamente da zero e cambiare in meglio. Non è mai troppo tardi per considerare le conseguenze derivanti dai nostri comportamenti. In fin dei conti potremmo tutti cercare di essere più generosi nei confronti del prossimo.

Nato a Londra nel 1980, Iain Bell è un nome nuovo per il pubblico italiano: la prima nazionale di A Christmas Carol, sua seconda opera, è l’occasione per farne la conoscenza, anche attraverso questa intervista-autoritratto nella quale egli racconta i suoi primi passi nel mondo della musica, le influenze che ne hanno maggiormente segnato il percorso artistico, il suo grande interesse per la voce come mezzo espressivo dalle pressoché infinite risorse espressive. La sua prima opera, A Harlot’s Progress, su libretto di Peter Ackroyd, è stata rappresentata nel 2013 a Vienna, al Theater an der Wien, mentre A Christmas Carol, personale trasposizione dell’omonima novella di Charles Dickens, ha avuto la prima mondiale nel dicembre 2014 alla Houston Grand Opera, con la regia di Simon Callow, autore del libretto: in seguito, A Christmas Carol ha ricevuto una nomination agli International Opera Awards del 2015 ed è andata in scena alla Welsh National Opera, nell’allestimento firmato da Polly Graham ora ospitato da OPER.A 20.21. La Welsh National Opera ha anche commissionato a Iain Bell una terza opera, In Parenthesis, adattamento del poema di David Jones. Composizioni cameristiche di Iain Bell sono state eseguite in importanti teatri quali la Carnegie Hall di New York, la Alte Oper Frankfurt e la Wigmore Hall di Londra. È anche autore di A Litany in the Time of Plague, per orchestra da camera e mezzosoprano, scritto su commissione dei Münchner Opernfestspiele.


Iain Bell Ein Selbstbildnis Ich bin 36 Jahre alt und ein Komponist „alter Schule“. Ich wohne im Norden Londons und habe vier Geschwister, mit denen mich eine tiefe Beziehung verbindet. Ich wuchs in einer Familie auf, in der klassische Musik eigentlich kein Thema war. Aber meine Eltern erkannten zum Glück sehr früh die unterschiedlichen Talente ihrer Kinder und unterstützten uns darin, unseren Neigungen nachzugehen, ohne Druck auszuüben. Meine Mutter bemerkte mein gutes Gehör, ich konnte jede Melodie nachträllern, auch wenn ich diese nur einmal gehört hatte. Mit vier Jahren begann ich dann, auf der Blockflöte zu komponieren und mit fünf Jahren am Klavier. Haben Sie einen Lieblingskomponisten Iain? Von wem wurden Sie zu Beginn Ihrer Karriere am meisten beeinflusst?

Ich habe stets Komponisten geliebt, die zu verwegenen harmonischen Mitteln greifen, die dem Zuhörer neue und unerwartete Klänge bieten und das versuche ich auch in meiner Musik umzusetzen. Ich spreche von Komponisten wie Debussy, Ligeti, Penderecki, Berg, aber auch von Komponisten aus dem Mittelalter wie etwa Leonino, Perotino, Machaut und Dunstable. Letztere, die natürlich nicht die Kenntnisse heutiger Komponisten besaßen, kann man getrost als wagemutig, ja fast zeitgenössisch bezeichnen. Als Brite, der verschiedene Werke komponiert hat, kann ich den Einfluss von Benjamin Britten auf meine Musik und Dramaturgie nicht leugnen.

Britten hat mit Peter Grimes einen neuen Stil, den britischen Verismus begründet, der bis dato unbekannt war. Nach Britten war es uns möglich, das Dunkel zu erforschen, die nackte Wahrheit. Interessieren Sie sich auch für Popmusik? Gibt es ganz allgemein Gruppen oder Sänger, die Ihnen besonders gefallen?

Ich verbringe einen großen Teil meines Tages, etwa sechs bis acht Stunden, mit dem Komponieren. Der einzige Moment, in dem ich andere Musikrichtungen zu hören bekomme, ist im Fitnessstudio, das ich täglich frühmorgens aufsuche. Die Themen meiner Kompositionen sind häufig brutal und die Melodien können manchmal finstere und dunkle Orte evozieren. Wenn ich Unterhaltungsmusik höre, hilft mir das, mein Gleichgewicht wiederzufinden und nicht in eine düstere Stimmung zu verfallen. Mir gefallen Sänger meiner Generation wie etwa Justin Timberlake und Beyoncé. Außerdem schätze ich Musicals am Broadway (Komponisten wie Rodgers und Hammerstein, Sondheim, etc.), Filmmusik und Sänger wie Kristin Chenoweth und Doris Day. Im Mittelpunkt Ihrer Arbeiten als Komponist steht die Stimme: Glauben Sie, dass die Stimme ein Musikinstrument ist?

Ja, davon bin ich überzeugt. Obwohl ich kein Sänger bin, habe ich sehr lange studiert, um mir Kompetenzen in der Materie anzueignen. Nachdem ich sehr


Interview von Roberto Valentino viel Zeit aufgewendet habe, verschiedene Methoden zu vertiefen, habe ich erkannt, dass professionelle Sänger, genauso wie die Instrumentalisten, sehr viele technische Aspekte erlernen müssen. Ist die Oper heute im 21. Jahrhundert als Ausdrucksmittel noch von Bedeutung?

Die Musik besitzt die Fähigkeit, Emotionen und Bedeutungen von Worten zu verstärken. Sie ist das wirksamste Mittel, mit dem eine Geschichte erzählt werden kann. Solange Musik unsere Herzen und unseren Verstand erreicht, ist die Oper ein aktuelles Ausdrucksmittel. Wie kann man Ihrer Meinung nach auch die Jugend für die Welt des Musiktheaters begeistern?

Es gibt unterschiedliche Ansätze. Zunächst glaube ich, dass die Oper junge Menschen braucht, die gemeinsam mit berühmten Dirigenten und Musikern Botschafter dieser Kunstform sind. Es gibt so viele unglaublich junge Komponisten, Dirigenten und Sänger, die diese Aufgabe übernehmen können. Außerdem glaube ich, dass ein jüngeres Publikum über die Themen junger Inszenierungen angesprochen werden kann. Sprechen wir nun über A Christmas Carol. Was hat Sie bewogen, genau diesen Roman von Dickens auszuwählen?

Ich wollte schon immer eine Trilogie von Londoner Opern komponieren. Die erste war A Harlot’s Progress: Diese Oper erzählt von einer jungen, naiven Frau, die in der

dunklen Welt der Londoner Kriminalität untergeht. Gleich anschließend entstand A Christmas Carol, die Geschichte ist im Grunde die gleiche, nur mit einem anderen Verlauf: Einem verbitterten Mann gelingt es, im Laufe der Handlung, die Schönheit des Lebens zu entdecken. Die letzte der drei Londoner Opern wird hingegen im Jahre 2019 debütieren. Welche Aspekte der Handlung von Charles Dickens haben Sie am meisten berührt und inspiriert?

Am meisten berührt hat mich sicherlich die Entwicklung von Ebenezer Scrooge. A Christmas Carol ist für mich nicht nur eine einfache Weihnachtsgeschichte, sie vermittelt eine tiefere Botschaft. Scrooges Seele ist zur ewigen Verdammnis verurteilt. In der Weihnachtszeit erhält er jedoch eine Chance, sein Schicksal abzuwenden. Es gefiel mir, die Entwicklung seiner Seele im Laufe der Geschichte über die Musik zu erforschen und verschiedene Momente, wie etwa die Persönlichkeit der Geister, aber auch das Bild von Scrooge während er seinen Grabstein betrachtet, in Musik ausdrücken zu können. Es war mir eine Ehre, diese Oper zu schaffen. Wie haben Sie A Christmas Carol konzipiert? Wie kam Ihnen die Idee zu einer Oper für nur einen Sänger?

Wie bei jeder von mir komponierten Oper habe ich damit begonnen, den Gesangsteil


zu schreiben, begleitet von einfachen Klavierakkorden. Erst in einem zweiten Moment habe ich mich mit dem Orchesterteil auseinandergesetzt. In diesem Prozess konnte ich alle Themen und Motive entwickeln, die ich zuvor konzipiert hatte. Nach der Komposition meiner ersten Oper A Harlot’s Progress, einer Grand opéra mit 60 Orchestermusikern, 40 Chorsängern und 6 Solisten, war mir klar, dass mich bei A Christmas Carol ein anderer Ansatz weiter bringen würde. Die Idee stammt eigentlich von Charles Dickens selbst: Auf seiner Lesereise durch Großbritannien und Amerika im Jahre 1850 verkörperte er selbst die verschiedenen Figuren seiner Erzählung. Auch Schauspieler wie Patrick Stewart und Simon Callow haben diese Version im West End von London übernommen. Als ich meine Version für nur einen Sänger komponierte, musste ich den verschiedenen stimmlichen Aspekten Rechnung tragen, so auch der Ausdauer des Sängers selbst. Um zu vermeiden, dass der Tenor darum kämpfen muss, das Orchester zu übertönen, ist der Instrumentalteil sehr vereinfacht. Die höchsten und tiefsten Töne werden nur in Momenten größter Dramatik eingesetzt. Was ist Ihrer Meinung nach die wichtigste Botschaft der Erzählung, aber auch der Oper A Christmas Carol?

Dass wir alle die Chance haben, uns zu verbessern. Dass wir von Null beginnen und wir uns ändern können. Es ist nie zu spät, die Konsequenzen unseres Verhaltens und unserer Handlungen zu bedenken. Letztendlich können wir alle versuchen, unserem Nächsten gegenüber großzügiger zu sein.

Iain Bell, geboren in London im Jahre 1980, ist für das italienische Publikum noch ein unbeschriebenes Blatt. Die italienische Erstaufführung seiner Oper A Christmas Carol bietet die Möglichkeit, diesen jungen Komponisten näher kennenzulernen. Bekannt ist Iain Bell vor allem für seine Arbeit als Komponist für Vokalmusik. Seine erste Oper A Harlot’s Progress zum Libretto von Peter Ackroyd wurde 2013 am Theater an der Wien uraufgeführt. A Christmas Carol, sein zweites Opernwerk, feierte im Dezember 2014 an der Houston Grand Opera, in einer Regie von Simon Callow, sein Debüt. 2015 wurde A Christmas Carol für die International Opera Awards nominiert. Im Anschluss kam das Stück an der Welsh National Opera in der Inszenierung von Polly Graham zur Aufführung und ist nun bei OPER.A 20.21 zu Gast. Bells dritte Oper In Parenthesis ist eine Auftragsarbeit der Welsh National Opera und basiert auf dem gleichnamigen Epos von David Jones. Kammermusikkompositionen von Iain Bell wurden an folgenden Theatern aufgeführt: Carnegie Hall von New York, Alte Oper Frankfurt und Wigmore Hall in London. Iain Bell ist Autor des Auftragswerkes der Münchner Opernfestspiele A Litany in the Time of Plague für Kammerorchester und Mezzosopran. www.iainbellmusic.com


Š Robert Workman _ Welsh National Opera A Christmas Carol, Mark Le Brocq


James Southall Direzione musicale Musikalische Leitung

H

a diretto importanti orchestre e compagnie d’opera, fra cui la Welsh National Opera (WNO), English Touring Opera e Opéra de Baugé, affrontando classici del teatro musicale quali Carmen, Don Giovanni, Il flauto magico, Così fan tutte, Il barbiere di Siviglia. Attivo anche come pianista, si è esibito in questa veste alla Wigmore Hall, alla Cadogan Hall e a BBC Radio 3. Ha collaborato con numerosi cantanti fra i quali Bryn Terfel, Rebecca Evans, Elizabeth Watts e Ben Johnson.

J

ames Southall dirigierte bereits mehrere Opern- und Symphonieorchester, u.a. Welsh National Opera, English Touring Opera und Opéra de Baugé in Produktionen wie Carmen, Don Giovanni, Die Zauberflöte, Così fan tutte und Il barbiere di Siviglia. James Southall, auch ein gefragter, mehrfach ausgezeichneter Pianist, trat bereits in der Wigmore Hall, in der Cadogan Hall und live auf BBC Radio 3 auf. Er arbeitete mit Sängern wie Bryn Terfel, Rebecca Evans, Elizabeth Watts und Ben Johnson.

www.jamessouthall.com


Polly Graham Regia | Inszenierung

R

egista d’opera e teatrale, ha studiato al Trinity College di Dublino, alla Sorbona di Parigi e alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra. Per due anni è stata “Genesis” Assistant Director alla Welsh National Opera, per la quale ha poi firmato la regia di A Christmas Carol di Iain Bell e di Unheard Voices: CREW. Ha anche diretto Mr. Punch and Me per il Royal Welsh College of Music and Drama, Nighthawks per la Dim Sum Nights UK Tour del Yellow Earth Theatre e Alcina per la Barefoot Opera all’Arcola Theatre. Nel 2017 curerà la regia di Kommilitonen! di Peter Maxwell Davies per la Welsh National Youth Opera e Le Vin Herbé per la Welsh National Opera.

D

ie Opern- und Theaterregisseurin Polly Graham studierte am Trinity College in Dublin, an der Sorbonne in Paris und an der Royal Academy of Dramatic Art in London. Für zwei Jahre war sie “Genesis” Assistant Director an der Welsh National Opera, für die sie dann für die Regie der Uraufführung von Iain Bells A Christmas Carol und für Unheard Voices: CREW verantwortlich zeichnete. Sie inszenierte u.a. Mr. Punch and Me am Royal Welsh College of Music and Drama, Nighthawks für die Dim Sum Nights UK Tour des Yellow Earth Theatre’s und für die Barefoot Opera Alcina am Arcola Theatre. 2017 wird sie die Spielleitung für Peter Maxwell Davies Kommilitonen! an der Welsh National Youth Opera und für Le Vin Herbé an der Welsh National Opera übernehmen.


© Max Lacome

Nate Gibson Scene e costumi Bühnenbild und Kostüme

N

ate Gibson è uno scenografo di danza e opera. Dopo la laurea in arte interdisciplinare all’Alfred University a New York ha proseguito gli studi con un master in Theatre Design al Royal Welsh College for Music and Drama. Recentemente ha lavorato per Le nozze di Figaro firmate da Martin Constantine, Strawberry and Chocolate con il regista Jazz Martinez-Gamboa, Wozzeck firmato da Lars Maagerø, Make an Aria firmato da Michael McCarthy e Murder My Sweet! del coreografo Mathieu Geffré. Con la regista Polly Graham ha collaborato precedentemente per l’opera Mr. Punch and Me e Simplicius Simplicissimus.

N

ate Gibson ist Bühnenbildner für Oper und Tanz. Nach Abschluss eines interdisziplinären Kunststudiums an der Alfred University in New York machte er seinen Master in Theatre Design am Royal Welsh College of Music and Drama. Zuletzt zeichnete er verantwortlich für das Bühnenbild in Le nozze di Figaro des Regisseurs Martin Constantine, Strawberry and Chocolate von Jazz Martinez-Gamboa, Wozzeck von Lars Maagerø, Make an Aria von Michael McCarthy und Murder My Sweet! des Choreografen Mathieu Geffré. Mit Regisseurin Polly Graham arbeitete er auch für Mr. Punch and Me und Simplicius Simplicissimus.

www.nategibsondesign.com


Ceri James Lighting Design

C

eri James ha studiato al Welsh College of Music and Drama e all’University of Southern California. È stato per otto anni responsabile di produzione al Cardiff Festival ed è membro fondatore di Mappa Mundi Theatre. Come lighting designer ha lavorato per diverse compagnie e teatri, fra i quali Fiery Angel, Royal and Derngate Northampton, Birmingham Stage Company, Colchester Mercury Theatre, Salisbury Playhouse, Oxford Touring Theatre, Unicorn Theatre London, National Youth Theatre Wales, Derby Playhouse, Leicester Haymarket, Dragons Breath Theatre.

S

eine Ausbildung absolvierte Ceri James am Welsh College of Music and Drama und an der University of Southern California. Er war acht Jahre Produktionsleiter des Cardiff Festival und ist Gründungsmitglied von Mappa Mundi Theatre. Als Lichtdesigner arbeitete für zahlreiche Kompanien und Theater darunter Fiery Angel, Royal and Derngate Northampton, Birmingham Stage Company, Colchester Mercury Theatre, Salisbury Playhouse, Oxford Touring Theatre, Unicorn Theatre London, National Youth Theatre Wales, Derby Playhouse, Leicester Haymarket, Dragons Breath Theatre.

www.cerijames.lighting


Mark Le Brocq Tenore | Tenor

H

a compiuto gli studi presso la Royal Academy of Music e al National Opera Studio di Londra, ed è poi entrato nella compagnia della English National Opera. Tra i suoi ruoli operistici più importanti vi sono Idomeneo (Northern Ireland Opera), Belmonte (Garsington Opera) e il protagonista de Il ritorno d’Ulisse in patria (Chicago Opera Theater). Nel 2016 ha preso parte, nei ruoli di Pittore e Negro, all’allestimento di Lulu di Alban Berg prodotto dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

D

er Brite absolvierte sein Studium an der Royal Academy of Music und am National Opera Studio in London. Anschließend war er Ensemblemitglied der English National Opera. Unter seinen wichtigsten Rollen finden sich Idomeneo an der Northern Ireland Opera, Belmonte an der Garsington Opera und Odysseus in Il ritorno d’Ulisse in patria am Chicago Opera Theater. 2016 war er in den Rollen des Malers und des Negers in der von der Stiftung Haydn produzierten Oper Lulu am Stadttheater in Bozen zu Gast.

www.marklebrocq.co.uk


Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient VIOLINO PRIMO | 1. VIOLINE Paรงalin Zef Pavaci

FLAUTO | FLร TE Francesco Dainese

TROMBA | TROMPETE William Castaldi

VIOLINO SECONDO | 2. VIOLINE Sandro Acinapura

OBOE Gianni Olivieri

TROMBONE | POSAUNE Alessio Savio

CORNO INGLESE | ENGLISCHHORN Fabio Righetti

TIMPANI | PAUKE Domenico Cagnacci

VIOLE | BRATSCHE Margherita Pigozzo Roberto Mendolicchio VIOLONCELLO Luca Pasqual CONTRABBASSO | KONTRABASS Daniele Ragnini

CLARINETTO | KLARINETTE Andrea Brazzo FAGOTTI | FAGOTT Flavio Baruzzi Andrea Racheli

PERCUSSIONI | SCHLAGZEUG Mirko Pedrotti

Ispettrice | Orchesterinspizientin Nancy Spinel Addetto | Orchesterwart Domenico Mutzu


FONDAZIONE HAYDN DI BOLZANO E TRENTO STIFTUNG HAYDN VON BOZEN UND TRIENT

Prossimi appuntamenti Kommende Veranstaltungen

Mar | Di 06.12.2016 ore 20.00 Uhr BOLZANO | BOZEN AUDITORIUM | KONZERTHAUS

Mar | Di 20.12.2016 ore 20.00 Uhr BOLZANO | BOZEN AUDITORIUM | KONZERTHAUS

Sab | Sa 31.12.2016 ore 18.30 Uhr TRENTO | TRIENT AUDITORIUM

Mer | Mi 07.12.2016 ore 20.30 Uhr TRENTO | TRIENT AUDITORIUM

Mer | Mi 21.12.2016 ore 20.30 Uhr TRENTO | TRIENT AUDITORIUM

Lun | Mo 02.01.2017 ore 20.00 Uhr BOLZANO | BOZEN AUDITORIUM | KONZERTHAUS

Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”

ORCHESTRA HAYDN ORCHESTER

ZHANG XIAN

JURAJ VALČUHA

Luca Santaniello Violino | Violine Nicolai Freiherr von Dellingshausen Violino | Violine Mario Shirai Grigolato Violoncello Roberto Cominati Pianoforte | Klavier

Tibor Kováč Violino | Violine

Béla Bartók Johannes Brahms

Ludwig van Beethoven

Ven | Fr 03.03.2017 _ ore 20.00 Uhr Dom | So 05.03.2017 _ ore 18.00 Uhr BOLZANO | BOZEN _ Teatro Studio | Studio Theater

The Raven Toshio Hosokawa Direzione musicale Musikalische Leitung Yoichi Sugiyama

Regia e coreografia Inszenierung und Choreografie Luca Veggetti

ORCHESTRA HAYDN ORCHESTER ELIM CHAN Costanza Fontana Soprano | Sopran

Concerto di Fine Anno Silvesterkonzert


PARTNER

IMPRESSUM

Editore | Herausgeber Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | Gilmstraße 1/A 39100 Bolzano | Bozen www.haydn.it info@haydn.it Tel. +39 0471 975031 MAIN SUPPORTER

Testi e traduzioni | Texte und Übersetzungen Massimo Franceschini, Maria Prast, Federica Valentini, Corinne Werth

Intervista | Interview Roberto Valentino Con la gentile collaborazione Mit freundlicher Unterstützung Welsh National Opera MAIN SPONSOR

Grafica | Grafik Plus Communications, Trento

Stampa | Druck Nuove Arti Grafiche, Trento

Con il sostegno di Mit freundlicher Unterstützung von

Chiusura redazione | Redaktionsschluss 28.11.2016

Con riserva di modifiche Änderungen vorbehalten


FONDAZIONE HAYDN DI BOLZANO E TRENTO STIFTUNG HAYDN VON BOZEN UND TRIENT Via Gilm | GilmstraÃ&#x;e 1/A 39100 Bolzano | Bozen

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