Die Antilope by Johannes Maria Staud

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BOL ZANO | BOZEN TRENTO | TRIENT

PROGRAMM.A OPER.A 2017/ 18

Die Antilope Johannes Maria Staud

Sab | Sa 02.12.2017 _ ore 20.00 Uhr Dom | Do 03.12.2017 _ ore 17.00 Uhr BOLZANO | BOZEN _ TEATRO COMUNALE | STADTTHEATER


OPER.A 20.21 Programm.a Oper.a 2017/18 Direzione Artistica | Künstlerische Leitung Matthias Lošek Ente organizzatore | Veranstalter Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | Gilmstraße 1/A www.haydn.it _ info@haydn.it _ + 39 0471 975031

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BOL ZANO | BOZEN TRENTO | TRIENT

PROGRAMM.A OPER.A 2017/ 18

Sab | Sa 02.12.2017 _ ore 20.00 Uhr Dom | Do 03.12.2017 _ ore 17.00 Uhr BOLZANO | BOZEN _ TEATRO COMUNALE | STADTTHEATER Prima rappresentazione italiana | Italienische Erstaufführung

Die Antilope Johannes Maria Staud

Direzione musicale Musikalische Leitung Walter Kobéra

Regia Regie Dominique Mentha

Coproduzione | Koproduktion Neue Oper Wien, Theater Luzern, Lucerne Festival, Oper Köln, Fondazione Haydn Stiftung - Oper.a 20.21 Durata | Dauer ca. 75‘ _ senza intervallo | ohne Pause In tedesco con sopratitoli in italiano e tedesco In deutscher Sprache mit deutschen und italienischen Übertiteln


Johannes Maria Staud

Die Antilope Libretto Durs Grünbein Editore proprietario | Eigentümer und Herausgeber Universal Edition AG Rappresentante per l’Italia | In Italien vetreten durch Casa Ricordi, Milano Editore libretto | Herausgeber Libretto Suhrkamp Verlag AG Prima rappresentazione | Uraufführung 03.09.2014 _ Luzerner Theater

Interpreti | Besetzung

Direzione musicale | Musikalische Leitung Walter Kobéra Regia | Regie Dominique Mentha Scene | Bühne Ingrid Erb, Werner Hutterli Costumi | Kostüme Ingrid Erb Lighting Design Norbert Chmel Sound Design & Live Electronics Christina Bauer

Victor Wolfgang Resch Collega | Kollegin 1, Donna | Frau 1, Scultura | Skulptur Elisabeth Breuer Collega | Kollegin 2, Donna | Frau 2, Donna anziana | Alte Frau Maida Karišik Segretaria | Sekretärin, Giovane donna | Junge Frau, Passante | Passantin Bibiana Nwobilo Collega | Kollege 1, Giovane uomo | Junger Mann, Dottore | Doktor 1 Gernot Heinrich Capo | Chef, Capocameriere | Oberkellner, Collega | Kollege 2, Passante | Passant, Dottore | Doktor 2 Christian Kotsis Dottore | Doktor 3, Vigile | Wachmann Ardalan Jabbari Madre | Mutter Catrina Poor Giovane Victor | Junger Victor Leonhard Felix Mahlknecht

Coro | Chor Wiener Kammerchor Maestro del coro | Choreinstudierung Michael Grohotolsky Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient Coproduzione | Koproduktion Neue Oper Wien, Fondazione Haydn Stiftung Dalla coproduzione originale di Nach der originalen Koproduktion von Theater Luzern, Lucerne Festival, Oper Köln

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© Armin Bardel | Neue Oper Wien _ Die Antilope

Comparse | Komparserie Leonhard Felix Mahlknecht, Shira Szabady, Klaus Tauber

Squadra tecnica Bolzano Technisches Team Bozen Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano | Stiftung Stadttheater und Konzerthaus Bozen Capo servizio | Bühneninspektor Giancarlo Turato Vice capo servizio | Beleuchtungsmeister Pasquale Quaranta Macchinisti | Bühnentechnik Peter Bamhackl, Gianluca Cucco, Mauro Mannella, Andrea Rizzi, Andrea Zampolli Elettricisti | Beleuchtung Simone Brussa, Luca De Martini, Luca Predenz Elettricisti fonici | Beleuchtung und Ton Maurizio Conta, Ezio Ventriglia

Direttrice di scena | Inspizienz Alina Schwitter Svilippo Live Electronics Entwicklung Live-Elektronik Michael Acker (SWR Experimentalstudio) Assistente alla regia | Regieassistenz Shira Szabady Maestra sostituita | Studienleitung & Zuspielungen Anna Sushon Sovratitoli | Übertitel Enrica Apparuti Responsabile tecnico | Technische Leitung Norbert Chmel Assistente responsabile tecnico Assistenz Technische Leitung Ellen Paget, Francesco Brigadoi Capo sarta | Kostümleitung Sigrid Dreger Vestitrice | Ankleiderin Elisabetta Starita Capo truccatrice | Chefmaskenbildnerin Ulli Rauter Truccatrice | Maske Lucia Santorsola

Servizi organizzativi e amministrativi Organisation und Verwaltung Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient

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Chi è Johannes Maria Staud?

di Gianluigi Mattietti

© Jonathan Irons

Vienna, poi quelli musicali con Hanspeter Kyburz, Michael Jarrell, Brian Ferneyhough, Staud ha sempre alimentato la sua vena creativa con una grande varietà di interessi extramusicali, prendendo spesso spunto dalla scena artistica contemporanea: Violent Incidents (2006) si ispira a un’istallazione per 12 video di Bruce Nauman, Oskar per violino e orchestra (2014) alle sculture in legno carbonizzato di David Nash, Auf die Stimme der weißen Kreide (2015) al celebre The Specter of the Gardenia di Marcel Jean. Ma il suo stimolo primario è sempre stata la letteratura: per molti lavori si è ispirato al mondo immaginifico e grottesco dello scrittore polacco Bruno Schulz (“La scoperta di Schulz è stata quasi uno shock, mi ha insegnato a vedere il mondo con occhi completamente nuovi. Lo sguardo di Schulz è come quello di un bambino. Ha elevato il ricordo della sua infanzia a un linguaggio iperrealistico, molto preciso, colorito, capace di creare un mondo originale e bizzarro”) come dimostrano On Deceptive City Maps and the Temptations of Winter Nights (2009) e Zimt (tratto dalla raccolta di racconti Le botteghe color cannella). Su versi di Baudelaire si basano Par ici (2011) e Le Voyage (2012). Nel melologo Der Riss durch den Tag (2011) ha fatto invece ricorso a un testo di Durs Grünbein che parla dell’indifferenza sociale e della discriminazione figlia dell’ignoranza. Johannes Maria Staud è il primo Artist in Residence della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

L

a musica di Johannes Maria Staud si espande in grandi forme dal carattere drammatico. È come un flusso continuo, caratterizzato da un materiale duttile, molto lavorato al suo interno, continuamente trasformato, con una scrittura minuziosa, piena di indicazioni esecutive.

“La mia musica è basata essenzialmente su principi drammatici: è sempre una costruzione di tensioni molto calibrata. Ognuna delle mie composizioni è come un piccolo dramma, anche senza testo”. Nato a Innsbruck nel 1974, studi di musicologia e filosofia all’Università di 6


La nascita dell’Antilope D

urs Grünbein è stato anche il librettista del primo lavoro teatrale di Staud, Berenice (2006), basato su un racconto horror di Edgar Allan Poe, e dell’opera Antilope (2014), che invece non si basa su un testo letterario preesistente. L’opera è nata da una stretta collaborazione tra compositore e librettista:

L’opera si apre con la scena di una festa: un party aziendale al quale è invitato anche il giovane Victor, che si sente a disagio in quell’ambiente, lo trova claustrofobico, assordante, fatto solo di stupide chiacchiere e pettegolezzi, e alla fine decide di buttarsi dalla finestra, dal tredicesimo piano. Le altre cinque scene dell’opera appaiono come un viaggio notturno e surreale attraverso le vie di quella città, come se il protagonista fosse precipitato in un universo parallelo, trovandosi di fronte a situazioni buffe o minacciose, a strani personaggi, come l’elegante signora seduta al Café “Traumzeit” che legge la notizia di un uomo gettatosi dal tredicesimo piano, il severo guardiano dello zoo, i tre strani dottori che diagnosticano tremende malattie ai passanti, e che, colpiti dalla lingua incomprensibile di Victor, gli diagnosticano una “depressione africana”. Alla fine di questo viaggio Victor si ritrova di nuovo al party, che sembra essere rimasto congelato durante la sua assenza, e che riprende come se niente fosse accaduto.

“Questo lavoro cominciava con un’atmosfera vaga, che poi via via definivamo in maniera sempre più precisa. Per alcune scene avevo bisogno di più testo per altre di meno. Durs comunicava i punti essenziali in maniera succinta e con un’enfasi poetica che mi è stata molto utile. Grazie a questa collaborazione, a questo continuo scambio di idee, il libretto si è sviluppato parallelamente alla musica. Non abbiamo voluto creare un’opera letteraria, nel senso convenzionale del termine, ma allo stesso tempo non volevamo soffocare l’azione, cercando statiche immagini sonore. Era qualcosa a metà, sospeso tra narrazione e esagerazione, tra realismo e assurdità”.

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Chi è Victor? P

erno di questa drammaturgia è il personaggio di Victor, un outsider anticonformista che rifiuta le convenzioni sociali, che fugge dal party e vaga in un mondo urbano notturno, distorto, come uno spazio assurdo, pieno di situazioni inspiegabili, e alla fine ritorna al punto di partenza senza avere compreso nulla. Victor è un eroe tragico, capace anche di indignarsi, ma sempre distaccato dalle situazioni nelle quali si imbatte, come un osservatore esterno.

Parente stretto di Victor Krap dell’Eleutheria di Beckett e dello scrivano Bartleby di Melville, Victor si esprime in una lingua incomprensibile, che si avvicina a quella degli animali (non a caso la scena 5 è ambientata in uno zoo, e nel libretto emergono molte metafore animali), che rimanda a varie lingue artificiali, come l’esperanto, che compositore e librettista hanno battezzato “antilopisch”:

“Quando stavamo creando la lingua di Victor, diversa in ogni scena, abbiamo combinato il nostro istinto giocoso, il nostro piacere per le peculiarità fonetiche, con l’idea che ci fossero continui tentativi falliti di comunicazione da parte dell’eroe. Solo in un punto Victor riceve una risposta nella sua lingua, ma da una scultura. Ed è una svolta nell’opera”.

“L’idea di Antilope nasce dalla necessità di contrapporsi al nonsense delle chiacchiere, da un desiderio di ‘espressione pura’. L’antilope è un animale che vive in grandi gruppi, ma è anche molto individualista, può scappare molto velocemente. Io e Grünbein volevamo creare l’opposto del Rinoceronte di Ionesco (dove la storia della cittadina invasa dai rinoceronti diventa metafora del totalitarismo e del conformismo). La nostra antilope parla il linguaggio di un’umanità dimenticata, spezza i legami in un grande atto di liberazione dadaista, che deve rimanere incomprensibile a quelli intorno a lui. Victor è come l’antilope, un animale tenace, eccentrico, che spesso corre temendo per la sua vita”.

Victor è l’unico personaggio dell’opera con un nome, ed è anche l’elemento comune che garantisce coesione attraverso i vari episodi. Gli altri personaggi, semplici, esagerati, caricaturali, restano figure accessorie, emblematiche degli ambienti con i quali Victor tenta di interagire.

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La musica dell’Antilope S

“Come nei film di Fellini, in alcune scene c’è bisogno di una musica così. Non è un approccio postmoderno, sono delle finestre che apro su un altro mondo musicale, ma che poi richiudo. Scrivere questa musica è un mio ‘talento segreto’: quando ero ragazzo ho composto moltissime canzoni”.

taud ha creato un’opera dalla forma circolare, come un nastro di Moebius che alla fine si richiude su se stesso.

“Alla fine ci sono cinque minuti di musica uguali all’inizio, come una piccola coda: è come se a quel punto l’opera potesse ricominciare. Come in Huis clos di Sartre. Mi piaceva l’idea che l’opera finisse con la scena iniziale”.

Staud ha connotato la scrittura vocale di ciascun personaggio, usando anche il parlato, ma evitando ogni forma di recitativo o di declamato, puntando semmai a sagomare le linee vocali secondo dei principi opposti all’enfasi tardoromantica. E ha sottolineato il disagio di Victor con una scrittura baritonale piena di emissioni vocali anticonvenzionali.

In questa partitura, Staud rielabora un numero molto limitato di materiali ma variati in ogni scena, creando un raffinato gioco di contrasti, sfruttando molto bene gli interventi corali, intessendo una trama strumentale molto flessibile, dove si alternano squarci sinfonici con sezioni percussive, con densi agglomerati armonici, con timbri molto particolari. Il compositore ricorre anche a un delicato live electronics, al campionamento di un clavicembalo e un pianoforte dall’intonazione microtonale, all’inserimento di frammenti di conversazione (registrati e manipolati) nelle scene del party, per creare l’atmosfera di un cicaleccio incomprensibile. In quelle scene ci sono anche degli squarci di musica pop, non citazioni, ma pagine appositamente composte:

“La musica deve veicolare un significato, ma anche ingannare, sedurre, implicare il non-detto. Per me è importante che una parte della musica rimanga inspiegabile, come qualcosa di inatteso che ci irretisce e ci affascina”.

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© Armin Bardel | Neue Oper Wien _ Die Antilope


Künstlerporträt: Johannes Maria Staud

von Gianluigi Mattietti

© Jonathan Irons

Hanspeter Kyburz, Michael Jarrell und Brian Ferneyhough. Doch er nährte mit einem breiten Spektrum an außermusikalischen Interessen auch stets seine kreative Ader. Häufig holte er sich seine Inspiration aus der zeitgenössischen Kunstszene: Violent Incidents (2006) lehnt sich an eine Installation aus 12 Videos von Bruce Nauman an, Oskar, ein Stück für Violine und Orchester, an die verkohlten Holzskulpturen von David Nash, Auf die Stimme der weißen Kreide (2015) an dem berühmten Specter of the Gardenia von Marcel Jean. Nichtsdestotrotz bleibt seine wichtigste Inspirationsquelle die Literatur. Viele seiner Werke erinnern an die groteske, fantastische Welt des polnischen Schriftstellers Bruno Schulz („Als ich Schulz entdeckte, war das für mich wie ein Schock. Er lehrte mich, die Welt mit ganz anderen Augen zu sehen. Sein Blick ist der eines Kindes. Er bannt die Erinnerungen an seine Kindheit in eine hyperrealistische Sprache voller Präzision und Farbe und erschafft so eine einzigartige, bizarre Welt.“) Beispiele dafür sind On Deceptive City Maps and the Temptations of Winter Nights (2009) und Zimt (nach Schulz´ Erzählband Die Zimtläden). Par ici (2011) und Le Voyage (2012) sind an Gedichte von Baudelaire angelehnt. Für den Melolog Der Riss durch den Tag (2011) griff er hingegen auf einen Text von Durs Grünbein zurück, der von der Gleichgültigkeit der Gesellschaft und von Diskriminierung als Auswuchs von Dummheit handelt. Johannes Maria Staud ist der erste Artist in Residence der Stiftung Haydn von Bozen und Trient.

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ie Musik Johannes Maria Stauds entwickelt sich stets aus dem dramatischen Kern eines Stücks. Die in sich ausgeklügelte, stets formbar bleibende Musik mit ihrer minutiösen Notation voller Ausführungsanweisungen ist ein Stoff, der stets im Fluss ist, sich fortwährend verändert.

„Meine Musik stützt sich in erster Linie auf die Grundpfeiler des Theaters und baut akribisch einen Spannungsbogen auf. Jede meiner Kompositionen ist ein eigenes kleines Drama, wenn auch ohne Text“. Der 1974 in Innsbruck geborene Staud studierte in Wien Musikwissenschaft und Philosophie, sowie Komposition bei 12


Die Entstehung D

urs Grünbein, der auch für das Libretto von Stauds erstem Bühnenwerk Berenice (2006), basierend auf einer Horrorgeschichte Edgar Allan Poes, verantwortlich zeichnet, schrieb den Text zu Die Antilope (2014), in diesem Fall jedoch ohne literarische Vorlage. Die Oper entstand in enger Zusammenarbeit von Komponist und Librettist:

Die Oper beginnt mit einem Fest. Es ist eine Firmenfeier, zu der auch der junge Victor eingeladen ist, der sich dort jedoch nicht wohlfühlt. Das dumme Geschwätz der Leute drängt immer lauter auf ihn ein, er wird klaustrophobisch und beschließt, sich aus dem Fenster zu stürzen. Aus dem dreizehnten Stockwerk. Die darauffolgenden fünf Bilder der Oper sind eine surreale nächtliche Reise durch die Straßen der Stadt, als hätte sich die Hauptfigur in ein Paralleluniversum fallen lassen. Victor gerät sowohl in seltsam lustige als auch in gefährliche Situationen oder trifft merkwürdige Menschen, wie die elegante Dame aus dem Café „Traumzeit“, die eben einen Bericht über einen Mann liest, der sich aus dem Fenster gestürzt hat, den strengen Zoowärter oder die drei eigenartigen Ärzte, die Passanten haarsträubende Krankheiten andichten. Wie Victor, dem sie aufgrund seiner unverständlichen Sprache eine „afrikanische Depression“ diagnostizieren. Am Ende der Reise ist Victor zurück bei der Firmenfeier, die während seiner Abwesenheit stillgestanden zu haben scheint und dann weiterläuft, als sei nichts geschehen.

„Unsere Arbeit begann mit einer recht vagen Vorstellung dessen, was wir machen wollen, und Schritt für Schritt entwickelte sich dann etwas sehr Konkretes. Für einige Szenen brauchte ich mehr Text, für andere weniger. Durs konnte die mir wichtigen Dinge exakt auf den Punkt bringen, und zwar mit einer dichterischen Ausdrucksstärke, die für mich sehr hilfreich war. Dank unserer Teamarbeit, unseres ständigen Gedankenaustauschs, entwickelte sich das Libretto parallel zur Musik. Es war nicht unser Ziel, eine literarische Oper im klassischen Sinne zu schreiben, gleichzeitig wollten wir aber auch vermeiden, dass die Handlung erstickt wird, indem wir ein statisches Klangbild konstruieren. Am Ende wurde es ein Mittelweg zwischen Erzählung und Übertreibung, Realismus und Absurdität“.

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Wer ist eigentlich Victor? I

ist wie diese Antilope: zäh, exzentrisch. Oft muss er um sein Leben laufen“.

m Zentrum der Handlung steht die Figur des Victor, ein antikonformistischer Outsider, der gesellschaftliche Konventionen ablehnt, von der Party flieht und anschließend durch den nächtlichen Stadtdschungel irrt. Nachdem er in eine Reihe unerklärlicher Situationen geraten ist, findet er sich am Ende dort wieder, wo alles angefangen hat, ohne irgendetwas verstanden zu haben. Victor ist ein tragischer Held, der zwar durchaus in der Lage ist, sich zu empören, in Situationen, in die er hineingerät, aber immer eine gewisse Distanz hält, als wäre er ein unbeteiligter Beobachter.

Als enger Verwandter des Victor Krap aus Becketts Eleutheria und des Schreibers Bartleby von Melville verständigt sich Victor in einer unverständlichen Sprache, die sehr der Tiersprache gleicht (nicht zufällig ist Szene fünf in einem Zoo angesiedelt und im Libretto tauchen zahlreiche Tiermetaphern auf) und auf verschiedene künstliche Sprachen wie Esperanto verweist. Komponist und Librettist haben ihr den Namen „Antilopisch“ gegeben:

„Als wir die Sprache Victors erfanden, die sich in jedem Bild verändert, ließen wir unserem spielerischen Instinkt und unserer Freude an phonetischen Besonderheiten freien Lauf. Uns gefiel die Vorstellung, dass alle Vorschläge gescheiterte Kommunikationsversuche unseres Helden sind. Nur in einem einzigen Fall erhält Victor eine Antwort in seiner Sprache, von einer Skulptur. Und das ist ein Wendepunkt in der Oper“.

„Die Idee der Antilope entstand aus dem Gefühl, sich dem Nonsense des Geschwätzes entgegenstellen zu müssen, aus einem Wunsch nach ‚unverfälschtem Ausdruck‘. Die Antilope ist ein Tier, das in großen Herden lebt, aber dennoch am Individualismus festhält. Sie kann jederzeit blitzschnell fliehen. Grünbein und ich wollen ein Gegenstück zu Ionescos Nashörnern schaffen (in dem die Geschichte des von Nashörnern heimgesuchten Städtchens zur Metapher für Totalitarismus und Konformismus wird). Unsere Antilope spricht die Sprache einer längst vergessenen Menschheit, zerreißt mit großer dadaistisch befreierischer Geste jedes Band und muss so für ihre Umgebung unverstanden bleiben. Victor

Victor ist in dem Stück die einzige Figur, die einen Namen trägt, und das Verbindungsglied, das die einzelnen Szenen miteinander verknüpft. Alle anderen Personen, durchwegs einfach, überzeichnet, karikaturistisch angelegt, bleiben Randfiguren, die sinnbildlich für die Bereiche stehen, mit denen Victor zu interagieren versucht.

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Die Musik S

„Wie in den Filmen von Fellini braucht man auch hier manchmal diese Art von Musik. Das hat nichts mit einem postmodernen Ansatz zu tun, es handelt sich vielmehr um Fenster in eine andere Musikwelt, die später wieder geschlossen werden. Das Komponieren dieser Musik ist sozusagen mein kleines ‚geheimes Talent‘. Als Jugendlicher habe ich jede Menge Songs geschrieben“.

tauds Oper ist kreisförmig aufgebaut, wie eine Möbiusschleife, die am Ende wieder in den Anfang übergeht.

„Am Ende kehrt fünf Minuten lang die Musik des Anfangs zurück, wie eine kurze Coda. Es scheint, als könnte das Stück hier wieder von vorne beginnen. Wie bei Sartres Geschlossene Gesellschaft. Mir gefiel die Idee, dass die Oper mit ihrer Anfangsszene endet“.

Staud hat den Stimmen jeder einzelnen Figur einen eigenen Charakter verliehen. Dazu benutzt er auch gesprochene Sprache, vermeidet aber jegliche Form von Rezitativ oder Deklamation. Stattdessen setzt er bei der Ausformung der Singstimmen auf das genaue Gegenteil spätromantischen Überschwangs. Victors Gefühl der Beklemmung verdeutlicht er etwa mit einer Baritonlinie voller unkonventioneller Laute.

In seiner Partitur entwirft Staud nur eine begrenzte Menge an musikalischem Material, das er jedoch in jeder Szene variiert. Das gelingt ihm mithilfe von Choreinsätzen und den flexiblen Instrumentalthemen, bei denen sich sinfonische Passagen mit PercussionEinschüben, dichten Tonagglomeraten oder ungewohnten Klängen abwechseln. Der Komponist greift zudem auf live electronics zurück, baut ein Cembalo und ein mikrotonales Klavier mit ein und mischt Fragmente von (aufgenommenen und manipulierten) Gesprächen unter die Musik der Partyszene, um die plappernde Geräuschkulisse nachzubauen. In diesem Kontext tauchen auch Einschübe von Popmusik auf, die keineswegs kopiert sind, sondern eigens komponiert:

„Die Musik muss Bedeutung transportieren, sie muss aber auch umschmeicheln, verführen, das Nichtgesagte andeuten. Für mich ist wichtig, dass ein Teil der Musik nicht erklärbar bleibt, wie etwas, mit dem wir nicht gerechnet haben und das uns gerade deshalb reizt und fasziniert“.

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© Armin Bardel | Neue Oper Wien _ Die Antilope


© Jürgen Bauer

Durs Grünbein Libretto

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urs Grünbein è nato il 9 ottobre 1962 a Dresda. Finiti gli studi, nel 1986 si è trasferito a Berlino, dove vive tuttora. Poeta, traduttore e saggista, dopo la caduta della cortina di ferro ha compiuto diversi viaggi in Europa, nel sudest asiatico e negli Stati Uniti. È stato ospite del German Department della New York University e di Villa Aurora a Los Angeles. Per la sua opera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Peter-Huchel, il GeorgBüchner-Preis, il Literaturpreis del Osterfestival di Salisburgo 2000, il premio Friedrich Nietzsche del Land Sachsen-Anhalt 2004 e il Berliner Literaturpreis 2006 della Fondazione Preussische Seehandlung abbinato alla docenza Heiner-Müller 2006. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue.

urs Grünbein wurde 1962 in Dresden geboren. Seit 1986 lebt er nach kurzzeitigem Studium in Berlin, als Dichter, Übersetzer und Essayist. Nach der Öffnung des Eisernen Vorhangs führten ihn Reisen durch Europa, nach Südostasien und in die Vereinigten Staaten. Er war Gast des German Department der New York University und der Villa Aurora in Los Angeles. Für seine Werke erhielt er mehrere Preise, darunter den Peter Huchel-Preis, den Georg-Büchner-Preis, den Literaturpreis der Osterfestspiele Salzburg 2000, den Friedrich-NietzschePreis des Landes Sachsen-Anhalt 2004 und den Berliner Literaturpreis 2006 der Preußischen Seehandlung verbunden mit der Heiner-Müller-Professur 2006. Seine Bücher wurden in mehrere Sprachen übersetzt.

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© Armin Bardel

Walter Kobéra Direzione Musicale Musikalische Leitung

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alter Kobéra è direttore musicale dal 1991 della Neue Oper Wien, di cui dal 1993 è anche direttore artistico. Dal 1978 al 2002 è stato membro della Tonkünstler Orchestra e nel 1986 ha fondato l’Amadeus Ensemble-Wien, il cui repertorio spazia dal barocco al contemporaneo. Nel 2006, con la prima mondiale di Radek di Richard Dünser, Neue Oper Wien ha avviato una collaborazione con i Bregenzer Festpiele. Kobéra ha anche diretto numerose orchestre, fra cui la Bruckner Orchestra Linz, la Bratislava RSO e la Baltic Philharmonic. Particolari consensi di pubblico e critica gli sono stati tributati per la direzione musicale di Lulu di Alban Berg, Billy Budd di Britten, La piccola fiammiferaia di Lachenmann e per PARADISE RELOADED (Lilith), opera a lui dedicata da Peter Eötvös. Ha diretto a Bolzano nel 2014 l’opera di Biedermann und die Brandstifter di Šimon Voseček e a Trento Il naso di Dmitrij Šostakovič.

alter Kobéra ist seit 1991 musikalischer Leiter der Neuen Oper Wien und seit 2003 auch deren Intendant. Von 1978 bis 2002 war er Mitglied des Tonkünstler-Orchesters, 1986 gründete Kobéra das Amadeus Ensemble-Wien, das sich in den letzten Jahren besonders auf das zeitgenössische Musiktheater spezialisiert hat. 2006 fand mit der Uraufführung von Radek von Richard Dünser die erste Koproduktion mit den Bregenzer Festspielen statt, weitere folgten. Unter Kobéras Leitung spielten bereits zahlreiche Orchester, darunter das Bruckner Orchester Linz, das slowakische Rundfunkorchester Bratislava und das Baltic Philarmonic. Von Presse und Publikum umjubelt waren seine Interpretationen u. a. von Alban Bergs Lulu, Brittens Billy Budd, Lachenmanns Das Mädchen mit den Schwefelhölzern und PARADISE RELOADED (Lilith) von Peter Eötvös. 2014 wurde unter Kobéras musikalischer Leitung die Oper Biedermann und die Brandstifter von Šimon Voseček in Bozen aufgeführt. Im Rahmen von OPER.A 20.21 dirigierte er 2016 in Trient Die Nase von Dmitrij Šostakovič.

www.kobera.at

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Dominique Mentha Regia Inszenierung

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ernese di nascita, Mentha ha studiato canto concertistico e successivamente regia alla Musikhochschule di Monaco di Baviera. La sua vivace attività di cantante di concerti e d’opera lo ha reso noto in Germania, Austria, Francia e Svizzera. Nel 1987 diventa così direttore dell’opera allo Stadttheater di Würzburg prima di rivestire lo stesso incarico alle Städtische Bühnen a Münster. Nel 1992 è nominato direttore del Tiroler Landestheater a Innsbruck, e dal 1999 al 2003 è direttore artistico alla Volksoper di Vienna. Dal 2004 al 2016 è stato direttore del Teatro di Lucerna. A oggi ha messo in scena più di settanta opere nell’ambito del teatro musicale: tra i suoi lavori come regista si ricordano Der Rosenkavalier, Der Vetter aus Dingsda, Die Csárdásfürstin, L’Olimpiade, Il ritorno d’Ulisse in patria, Kiss Me, Kate e Die Antilope.

er gebürtige Berner studierte zunächst Konzert- und Operngesang, später Regie an der Musikhochschule in München. Seine rege Tätigkeit als Konzert- und Opernsänger machte ihn in Deutschland, Österreich und Frankreich sowie in der Schweiz bekannt. 1987 wurde Dominique Mentha Oberspielleiter am Stadttheater Würzburg, anschließend übernahm er dieselbe Funktion an den Städtischen Bühnen Münster. 1992 ging er als Direktor an das Tiroler Landestheater in Innsbruck. Von 1999 bis 2003 wirkte er als Künstlerischer Leiter an der Volksoper Wien. Von 2004 bis 2016 war Dominique Mentha Direktor des Luzerner Theaters. Bis heute inszenierte er im Bereich Musiktheater über siebzig Werke. Zu seinen Regiearbeiten zählen Der Rosenkavalier, Der Vetter aus Dingsda, Die Csárdásfürstin und L’Olimpiade sowie Il ritorno d’Ulisse in patria, Kiss Me, Kate und Die Antilope.

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Werner Hutterli Scene Bühnenbild

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erner Hutterli ha studiato pittura e scultura presso la Scuola d’arte di Berna proseguendo poi i suoi studi a Monaco e Berlino. Da oltre quarant’anni lavora come decoratore, e il numero di produzioni da lui curate è attorno alle 400 scenografie, realizzati nei teatri di tutto il mondo tra cui il Burgtheater di Vienna, il Volkstheater di Vienna, il Theater in der Josefstadt, lo Schillertheater e il Renaissance-Theater di Berlino, i Kammerspiele di Monaco di Baviera, i teatri di prosa e d’opera di Francoforte, Lipsia, Hannover, Innsbruck, Praga, Stoccolma e Ginevra. Nel 1995 ha ricevuto il gran premio di teatro “Anello Hans Reinhardt” (Svizzera). Dal 1999 al 2003 è stato direttore degli allestimenti alla Volksoper di Vienna, mentre all’Opera di Colonia ha firmato la scenografia di Die Antilope.

erner Hutterli studierte an der Kunstgewerbeschule in Bern Malerei und Bildhauerei. Dem folgten weitere Studien an den Kunstakademien in München und in Berlin. Seit über vierzig Jahren ist er international als Ausstatter tätig. Die Anzahl seiner Produktionen darf auf über 400 Bühnenbilder geschätzt werden, darunter am Burgtheater in Wien, Volkstheater in Wien, Theater in der Josefstadt, am Schillertheater und am Renaissance-Theater in Berlin, in Leipzig, bei den Kammerspielen in München, am Frankfurter Schauspiel- und Opernhaus, sowie in Hannover, Innsbruck, Prag, Stockholm und Genf. 1995 wurde Werner Hutterli der „Reinhardtring“ verliehen. Von 1999 bis 2003 war er Ausstattungsleiter an der Wiener Volksoper. An der Oper Köln zeichnete er für das Bühnenbild bei Die Antilope verantwortlich.

www.hutterli.eu

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Ingrid Erb Scene e costumi Bühnenbild und Kostüme

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riginaria di Basilea, ha studiato storia dell’arte nella città d’origine e successivamente architettura a Zurigo. Nel 1996, 1998 e 2001 ha ricevuto il Premio federale per il settore “scenografia”. Scenografa e costumista, lavora anche come architetto e insegna alla Technische Universität di Vienna. Gli impegni di scenografa l’hanno portata da Vienna - dove vive attualmente - in teatri come lo Staatstheater di Darmstadt, il Nationaltheater di Mannheim, lo Staatstheater di Kassel, il Prinzregententheater di Monaco di Baviera, il Tiroler Landestheater di Innsbruck, il Renaissance-Theater di Berlino, lo Stadttheater di Bern, il Luzerner Theater, la Schauspielhaus, il Burgtheater, il Volkstheater e la Volksoper di Vienna, la Staatsoper di Novosibirsk e l’Opera di Colonia.

ie Bühnen- und Kostümbildnerin studierte in ihrer Heimatstadt Basel Kunstgeschichte und anschließend Architektur in Zürich. 1996, 1998 und 2001 erhielt sie den Eidgenössischen Preis für Gestaltung in der Sparte Bühnenbild. Neben ihrer Arbeit als Bühnen- und Kostümbildnerin ist sie als Architektin tätig und unterrichtet an der Technischen Universität in Wien. Engagements als Ausstatterin führten die in Wien lebende Künstlerin u. a. an Häuser wie das Staatstheater Darmstadt, Nationaltheater Mannheim, Staatstheater Kassel, Prinzregententheater München, Tiroler Landestheater Innsbruck, Renaissance-Theater Berlin, das Stadttheater Bern, das Luzerner Theater, das Schauspielhaus Wien, das Burgtheater, Volkstheater und an die Volksoper Wien, an die Staatsoper in Novosibirsk sowie an die Oper Köln.

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Norbert Chmel Lighting Design

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a studiato alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Vienna e dal 1989 lavora da libero professionista come light designer. È direttore della Light Designer Engineering GmbH, che ha fondato nel 1991 e che si occupa di illuminazione per spettacoli di teatro, d’opera e di mostre. Ha lavorato per le Wiener Festwochen, la Neue Oper Wien, la Wiener Kammeroper, ai Festival KlangBogen e OsterKlang Wien, ai Bregenzer Festspiele e a Salisburgo. Inoltre, dal 2013 collabora per alcuni progetti di illuminazione architettonica, tra i quali PROJECT-LIGHT.

orbert Chmel studierte an der Hochschule für Musik und darstellende Kunst in Wien. Seit 1989 ist er freiberuflich als Lichtdesigner tätig. 1991 gründete er die Light Designer Engineering GmbH und arbeitet für Theater, Oper, Architektur und Ausstellungen. Er war u. a. für die Wiener Festwochen, die Neue Oper Wien, die Wiener Kammeroper, die Festivals KlangBogen und OsterKlang in Wien sowie für die Bregenzer und Salzburger Festspiele tätig. Darüber hinaus betreut er seit 2013 verschiedene ArchitekturlichtProjekte im Ausland darunter PROJECTLIGHT.

www.norbertchmel.com

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Christina Bauer Sound Design, Live Electronics

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hristina Bauer ha studiato elettroacustica, musicologia e slavistica a Vienna e Mosca. Nella sua veste di sound director è regolarmente ospite presso festival internazionali in stretta collaborazione con compositori, ensembles e orchestre quali il Klangforum Wien e i Wiener Philharmoniker. Da anni collabora a festival quali Wien Modern, i Salzburger Festspiele e il donaufestival. Dopo la regia del suono per Judith (2016) e Le Malentendu (2017) a Vienna e Madrid, Die Antilope è la sua terza collaborazione con la Neue Oper Wien.

hristina Bauer studierte Elektroakustik sowie Musikwissenschaft und Slawistik in Wien und Moskau. Als freiberufliche Klangregisseurin ist sie, in enger Kooperation mit Komponisten, Ensembles und Orchestern, wie dem Klangforum Wien oder den Wiener Philharmonikern regelmäßig bei internationalen Festivals zu Gast. Mit Festivals wie Wien Modern, den Salzburger Festspielen oder dem donaufestival verbindet sie eine langjährige Zusammenarbeit. Nach ihrer Klangregie für Judith (2016) und Le Malentendu (2017) in Wien und Madrid ist Die Antilope ihre dritte Zusammenarbeit mit der Neuen Oper Wien.

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© Armin Bardel | Neue Oper Wien _ Die Antilope


© Resch

Wolfgang Resch Baritono Bariton

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opo gli studi a Vienna, debutta nel 2009 nelle vesti di Papageno (Il flauto magico, Mozart) in Corea, e poco dopo al Festival operistico di Klosterneuburg, al Festival di Retz e al teatro del Castello di Schönbrunn. Nel 2014 è diventato membro dello Young Singers Project del Salzburger Festspiele. Dal 2013 al 2016 ha fatto parte dell’ensemble del Konzert Theater Bern. In seguito ha lavorato alla Bühne Baden e al teatro di Bienne Soletta. Il suo repertorio comprende parti quali l’Arlecchino (Strauss, Ariadne auf Naxos), Papageno, (Mozart, Il flauto magico), Dandini (Rossini, La Cenerentola), Silvano (Verdi, Un ballo in maschera), Don Parmenione (Rossini, L’occasione fa il ladro), Eddy (Turnage, Greek) e Hans Scholl (Zimmermann, Die Weiße Rose).

ach seinem Studium in Wien debütierte der Bariton Wolfgang Resch 2009 als Papageno in Mozarts Die Zauberflöte in Korea, bald darauf war er beim Opernfestival Klosterneuburg, beim Festival Retz und im Schlosstheater Schönbrunn zu erleben. 2014 war Wolfgang Resch Mitglied des Young Singers Project der Salzburger Festspiele. Von 2013 bis 2016 gehörte er dem Ensemble von Konzert Theater Bern an. Es folgten Engagements an der Bühne Baden und am Theater Biel Solothurn. Sein Repertoire umfasst Partien wie Harlekin (Strauss, Ariadne auf Naxos), Papageno (Mozart, Die Zauberflöte), Dandini (Rossini, La Cenerentola) Silvano (Verdi, Un ballo in maschera), Don Parmenione (Rossini, L’occasione fa il ladro), Eddy (Turnage, Greek) und Hans Scholl (Zimmermann, Die Weiße Rose).

www.wolfgangresch.at

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© Piaclodi

Elisabeth Breuer Soprano Sopran

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riginaria della Stiria ha compiuto gli studi con Elisabeth Batrice a Graz. Tra le recenti collaborazioni si segnalano l’Opera di Colonia, il Teatro Regio di Torino, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Lirico di Cagliari, la Gewandhaus di Lipsia, la Münchner Philharmonie e la Linzer Brucknerhaus. Dal 2009 al 2016 è stata membro dell’ensemble del Landestheater Linz. Solista versatile, si è esibita tra gli altri con l’orchestra della Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestra Sinfonica MDR, il Concentus Musicus di Vienna, la Bruckner Orchester Linz e i Münchner Symphoniker. Nella stagione 2017/18 è stata ospite della NDR, MDR, dell’Orchestra della Gewandhaus di Lipsia e della Sächsische Staatskapelle di Dresda; debutta alla Kölner Philharmonie e con la Neue Oper Wien.

ie in der Steiermark aufgewachsene Sopranistin studierte bei Elisabeth Batrice in Graz. Die Oper Köln, das Teatro Regio di Torino, das Teatro di San Carlo in Neapel, das Teatro Lirico di Cagliari, das Gewandhaus Leipzig, die Münchner Philharmonie oder das Linzer Brucknerhaus waren Stationen in der jüngsten Vergangenheit. Von 2009 bis 2016 war sie Ensemblemitglied am Landestheater Linz. Als vielseitige Konzertsängerin trat sie u. a. mit dem Gewandhausorchester Leipzig, dem MDR Sinfonieorchester, dem Concentus Musicus Wien, dem Bruckner Orchester Linz oder den Münchner Symphonikern auf. In der Saison 2017/18 war sie u. a. zu Gast beim NDR, MDR, Gewandhausorchester Leipzig sowie bei der Sächsischen Staatskapelle Dresden. Sie debütierte sowohl in der Kölner Philharmonie als auch bei der Neuen Oper Wien.

www.elisabethbreuer.com

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Maida Karišik Mezzosoprano Mezzosopran

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a studiato canto solistico, lied e oratorio presso la Musik und Kunst Privatuniversität di Vienna. Tra gli impegni si ricordano quelli alla Südthüringische Staatsoper di Meiningen, alla Volksoper di Vienna, alla Neue Oper Wien, alla Wiener Kammeroper, all’Opera nazionale di Sarajevo, all’Opera nazionale di Bratislava, al Teatro Lope de Vega di Siviglia, al teatro di Winterthur, al sireneOperntheater di Vienna e allo ZOON Musiktheater di Vienna. In repertorio troviamo le parti di Preziosilla (La forza del destino), Hedwige (Guillaume Tell), Cherubino (Le nozze di Figaro), Annio (La clemenza di Tito), Valencienne (Die lustige Witwe) ed Orlofsky (Die Fledermaus), nonché altri numerosi ruoli in prime mondiali di lavori contemporanei. In ambito concertistico si è esibita, fra l’altro, al Musikverein, alla Konzerthaus di Vienna, al Feldkirch Festival e all’Istanbul Music Festival.

aida Karišik absolvierte ihr Studium für Sologesang sowie Lied und Oratorium an der Musik und Kunst Privatuniversität in Wien. Sie arbeitete u. a. an der Südthüringischen Staatsoper Meiningen, der Volksoper Wien, der Neuen Oper Wien, der Wiener Kammeroper, der Nationaloper Sarajevo, der Nationaloper Bratislava, am Teatro Lope de Vega Sevilla, am Theater Winterthur, dem sireneOperntheater Wien und ZOON Musiktheater Wien. Sie sang u. a. Preziosilla (La forza del destino), Hedwige (Guillaume Tell), Cherubino (Hochzeit des Figaro), Annio (La clemenza di Tito), Valencienne (Die lustige Witwe), Orlofsky (Die Fledermaus), sowie zahlreiche Partien in Uraufführungen zeitgenössischer Opern- und Musiktheaterwerke. Im Rahmen ihrer regen Konzerttätigkeit trat sie u. a. im Wiener Musikverein, im Konzerthaus Wien, beim Feldkirch Festival sowie beim Istanbul Music Festival auf.

www.maidakarisik.com

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Bibiana Nwobilo Soprano Sopran

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ata in Nigeria e cresciuta in Carinzia, si è affermata come talento poliedrico sia in ambito concertistico che operistico. Ha collaborato tra gli altri con la Wiener Staatsoper, la Konzerthaus di Vienna, il Musikverein di Vienna, la Neue Oper Wien, lo Stadttheater di Klagenfurt, il Konzerthaus di Klagenfurt, le Carinthischer Sommer, il Bregenzer Festspiele, la Tonhalle di Düsseldorf. A Graz, ha prestato la voce a Styriarte ne La sposa venduta di Smetana, cantando anche in Porgy and Bess di Gershwin. In repertorio anche i Carmina Burana di C. Orff, le Nove arie tedesche di G. F. Händel e molto altro. A Baden si è esibita nel ruolo della protagonista in Giuditta e Frasquita di F. Lehár Die Antilope è la sua terza produzione con la Neue Oper Wien. Era a Bolzano nel 2016 con l’opera Whatever Works di Manuela Kerer e Arturo Fuentes.

eboren in Nigeria und aufgewachsen in Kärnten, hat sich Bibiana Nwobilo als vielseitige Künstlerin im Konzert- und Opernfach erwiesen. Engagements umfassen u. a. Wiener Staatsoper, Konzerthaus Wien, Musikverein Wien, Neue Oper Wien, Stadttheater Klagenfurt, Konzerthaus Klagenfurt, Carinthischer Sommer, Bregenzer Festspiele, Tonhalle Düsseldorf. Im Rahmen der Styriarte in Graz wirkte sie in Smetanas Die verkaufte Braut und Gershwins Porgy and Bess unter Nikolaus Harnoncourt mit. Weitere Auftritte waren in Carmina Burana von C. Orff, die Neun Deutschen Arien von G. F. Händel und andere mehr. In Baden bei Wien konnte man die Sopranistin in den Titelrollen der Giuditta und Frasquita von F. Lehár erleben. Die Antilope ist ihre dritte Produktion mit der Neuen Oper Wien. In Bozen war die Sopranistin bereits mit Whatever Works von Manuela Kerer und Arturo Fuentes zu Gast.

www.bibiana-nwobilo.com

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Gernot Heinrich Tenore Tenor

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a primissima formazione musicale avviene con i Wiener Sängerknaben, cantando come contralto solista sia nel coro di voci bianche, sia alla Wiener Staatsoper. In seguito frequenta il liceo musicale a Oberschützen e studia tromba all’Università musicale di Vienna; dopo il diploma, passa agli studi di pedagogia del canto all’Università di musica e arti di Vienna. Si dedica con passione sia all’attività concertistica sia al lavoro sul gesto scenico in ambito operistico. Il suo repertorio spazia dalla prima polifonia e dal Rinascimento fino a opere contemporanee. Per questo è regolarmente invitato da ensemble quali Clemencic-Consort, Ars Antiqua Austria, Accentus Austria e Progetto Semiserio per interpretare musica rinascimentale e barocca e dalla Neue Oper Wien per ruoli nel teatro musicale contemporaneo.

ernot Heinrich erhielt seine erste musikalische Ausbildung bei den Wiener Sängerknaben, wo er als Alt-Solist bei internationalen Konzerten des Knabenchores und in der Wiener Staatsoper mitwirkte. Im Anschluss absolvierte er das Musikgymnasium in Oberschützen. Danach studierte er Trompete in Graz und Gesangspädagogik an der Universität für Musik und darstellende Kunst in Wien. Sowohl das Konzertfach als auch die szenische Arbeit im Bereich Oper sind für Heinrich künstlerisch wichtige Betätigungsfelder. Sein Repertoire umfasst Musik, die von der frühen Mehrstimmigkeit und Renaissance bis hin zu zeitgenössischen Werken reicht. Gernot Heinrich wird regelmäßig von Ensembles wie dem Clemencic-Consort, Ars Antiqua Austria, Accentus Austria und Progetto Semiserio für Renaissance- und Barockmusik oder der Neuen Oper Wien für den Bereich zeitgenössischen Musiktheaters eingeladen.

www.gernotheinrich.at

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Ardalan Jabbari Baritono Bariton

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ato a Teheran, si diploma in canto alla Facoltà d’arte di Graz; nel 2014 e 2015 termina a Vienna gli studi di lied, oratorio e opera. I ruoli in repertorio comprendono, tra gli altri, Simone (Gianni Schicchi), il Conte (Le nozze di Figaro), il Guardaboschi (La piccola volpe astuta), il Ciambellano (Le Rossignol), Ford (Falstaff), Nick Shadow (The Rake’s Progress), Lord Sydney (Il viaggio a Reims), Don Alfonso (Così fan tutte). Nel 2008 è stato finalista al “Concorso di canto AIMS” e al “Concorso internazionale Žďár nad Sázavou”, nel 2013 invece ha ottenuto la borsa di studio per i giovani bandita dal Ministero austriaco della Pubblica istruzione, arte e cultura. Nel 2016 ha vinto il terzo premio al “Concorso internazionale di canto Accademia Belcanto” di Graz.

n Teheran geboren, absolvierte Ardalan Jabbari seinen Bachelor und Master in Gesang an der Kunstuniversität Graz. 2014 und 2015 schloss er seine Masterstudien in Lied sowie Oratorium und Oper in Wien ab. Seine Rollen umfassen u. a. Simone (Gianni Schicchi), Graf (Le nozze di Figaro), Förster (Das schlaue Füchslein), Kammerherr (Le Rossignol), Ford (Falstaff), Nick Shadow (The Rake’s Progress), Lord Sydney (Il viaggio a Reims), Don Alfonso (Così fan tutte). Im Jahr 2013 erhielt er das „Startstipendium“ des österreichischen Bundesministeriums für Unterricht Kunst und Kultur. 2008 war er Finalist des „AIMS-Gesangswettbewerb“ und des „Internationalen Wettbewerbs Žďár nad Sázavou“. Im Jahr 2016 gewann er den dritten Preis beim Internationalen Gesangswettbewerb Accademia Belcanto in Graz.

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Christian Kotsis Baritono Bariton

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hristian Kotsis è nato nel 1984 a Vienna e ha conseguito il Bachelor of Arts all’Università di musica e arti applicate di Vienna con Bernhard Adler. Al diploma sono seguite masterclass operistiche con Reto Nickler e Christoph Meier. Durante gli studi all’estero ha collaborato con Alessandro D’Agostini, Marta Taddei, Andrea Severi e David Bellugi. Oltre allo studio del canto, ha compiuto gli studi di organo con Ludwig Lusser conseguendo il diploma al Conservatorio per musica sacra. Dopo The Prodigal Son e Biedermann und die Brandstifter, Die Antilope è la sua terza produzione con la Neue Oper Wien.

hristian Kotsis wurde 1984 in Wien geboren und absolvierte seinen Bachelor of Arts an der Universität für Musik und darstellende Kunst in Wien bei Prof. Bernhard Adler. Darauf folgten Opern-Meisterklassen bei Reto Nickler und Christoph Meier. Im Auslandsstudium arbeitete er mit Alessandro D’Agostini, Marta Taddei, Andrea Severi sowie David Bellugi zusammen. Neben dem Gesangsstudium schloss er bei Ludwig Lusser sein Orgelstudium mit C-Diplom am Konservatorium für Kirchenmusik ab. Die Antilope ist nach The Prodigal Son und Biedermann und die Brandstifter seine dritte Produktion mit der Neuen Oper Wien.

www.christiankotsis.at

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Catrina Poor Mezzosoprano Mezzosopran

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atrina Poor ha ottenuto il suo Bachelor di canto al Lawrence Conservatory nel Wisconsin/USA. Al Conservatorio Prayner ha seguito gli studi di lied e oratorio. I suoi principali maestri sono stati Maksimilijan Cenčić, Walter Moore e Paulette V. Herbich. Il suo repertorio comprende tra gli altri Hänsel (Hänsel und Gretel), Dorabella (Così fan tutte), Sesto (La Clemenza di Tito), Carmen, Seconda dama (Il flauto magico) e The Old Lady (Candide). Ha lavorato anche nel campo dell’operetta e del musical interpretando The Fairy Godmother (Rogers and Hammerstein, Cinderella), Orlofsky (Strauß, Die Fledermaus) e Zarah Leander (Am Anfang der Träume, Abseits der Operette). Dopo Die Staatsoperette, Die Antilope è la sua seconda collaborazione con la Neue Oper Wien.

atrina Poor schloss ihren Bachelor in Gesang am Lawrence Conservatory in Wisconsin/USA ab. Am Prayner Konservatorium absolvierte sie ein Studium in Lied und Oratorium. Wichtige Lehrer waren für Catrina Poor Maksimilijan Cenčić, Walter Moore und Paulette V. Herbich. Ihr Repertoire umfasst u. a. Hänsel (Hänsel und Gretel), Dorabella (Così fan tutte), Sesto (La Clemenza di Tito), Carmen, 2. Dame (Die Zauberflöte) und The Old Lady (Candide). Operetten- und Musicalerfahrung sammelte sie als The Fairy Godmother (Rogers and Hammerstein, Cinderella), Orlofsky (Strauß, Die Fledermaus) und Zarah Leander (Am Anfang der Träume, Abseits der Operette). Nach Die Staatsoperette ist Die Antilope ihre zweite Zusammenarbeit mit der Neuen Oper Wien.

www.catrinapoor.com

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Wiener Kammerchor Coro Chor

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l Wiener Kammerchor è stato fondato nel 1947 dal compositore e musicista Franz Andreas Weißenbach, che lo ha diretto per molti anni. Nel 1995 il Wiener Kammerchor si è fuso con il Kammerchor della Musikhochschule Wien. Da allora fino al 2007 il coro è stato diretto da Johannes Prinz a cui è succeduto Michael Grohotolsky. Molto attivo sul fronte discografico, il coro è presente regolarmente sulla scena internazionale austriaca, nei principali festival europei e in vari concorsi: nel 2009 si è aggiudicato a Oslo il terzo posto nel “Wettbewerb der Europäischen Rundfunkanstalten (EBU)”. Oltre agli oratori e al repertorio a cappella, l’ensemble ha affrontato molti brani contemporanei e di musica sperimentale.

er Wiener Kammerchor wurde 1947 vom Komponisten und Musiker Franz Andreas Weißenbach gegründet und für viele Jahre von ihm selbst geleitet. 1995 schloss sich der Wiener Kammerchor mit dem Kammerchor der Musikhochschule Wien zusammen. Bis 2007 wurde der Chor von Johannes Prinz und anschließend von Michael Grohotolsky geleitet. Der Chor ist sowohl in Österreich als auch auf zahlreichen internationalen Festivals gefragt. Von seiner musikalischen Perfektion und Präzision zeugen zahlreiche CDAufnahmen. 2009 erhielt er beim „Wettbewerb der Europäischen Rundfunkanstalten“ den 3. Preis. Neben Oratorien sucht das Ensemble auch die Begegnung mit experimenteller Musik und Performance, ein Ensemble das Tradition und Moderne verbindet.

www.wienerkammerchor.at

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Michael Grohotolsky Maestro del coro Chorleitung

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ato a Vienna, Michael Grohotolsky è stato contralto solista dei Wiener Sängerknaben. Dopo gli studi di pedagogia musicale e canto, dal 2007 è responsabile artistico del Kammerchor di Vienna. Dal 2000 al 2007 è stato responsabile artistico del Chorus Viennensis, il coro maschile degli ex Wiener Sängerknaben, e dal novembre 2001 riveste il ruolo di direttore del coro alla Neue Oper Wien. Accanto alla sua attività di responsabile del coro, è inoltre anche referente e maestro preparatore di diversi corsi. Si è aggiudicato il premio per giovani direttori di coro talentuosi del Fondo Erwin Ortner. Detiene la cattedra di insegnamento per Direzione, Direzione di ensemble e Direzione strumentale all’Università di musica e arti di Vienna.

er gebürtige Wiener Michael Grohotolsky war Altsolist bei den Wiener Sängerknaben. Er studierte Musik- und Gesangspädagogik und ist seit 2007 künstlerischer Leiter des Wiener Kammerchores. Von 2000 bis 2007 war er künstlerischer Leiter des Chorus Viennensis, des Männerchores ehemaliger Wiener Sängerknaben, und seit November 2001 bekleidet er die Position des Chordirektors bei der Neuen Oper Wien. Neben seiner Tätigkeit als Chorleiter ist er auch als Referent und Stimmbildner bei diversen Kursen tätig. Er ist Träger des Förderpreises für junge Chorleiter des Erwin Ortner Fonds und Lehrbeauftragter im Bereich Dirigieren, Ensemble- und Instrumentalleitung an der Universität für Musik und darstellende Kunst in Wien.

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© Armin Bardel | Neue Oper Wien _ Die Antilope


Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient VIOLINI PRIMI | 1. VIOLINE Stefano Ferrario** Edlir Cano* Ole Jacob Frederiksen Elisabeth Pichler Renzo Michelini Cecilia Albertani Erika Ferrari Maria Patron VIOLINI SECONDI | 2. VIOLINE Vincenzo Quaranta* Sandro Acinapura Mario Alessandrini

Josue Esaù Iovane Cecilia Micoli Alessia Pallaoro VIOLE | BRATSCHE Margherita Pigozzo* Maura Bruschetti Claudia Pedrani Roberto Mendolicchio Pierluigi Borgogno VIOLONCELLI | VIOLONCELLO Alejandro Biancotti* Luca Pasqual*

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Jutta Kagerer Elke Hager CONTRABBASSI KONTRABASS Daniele Ragnini* Corrado Pastore FLAUTI | FLÖTE Francesco Dainese* Elisa Boschi OBOE Gianni Olivieri*


CLARINETTI | KLARINETTE Stefano Ricci* Andrea Brazzo

TROMBONE POSAUNE Alejandro Garcia Sanchez

FAGOTTI | FAGOTT Flavio Baruzzi* Andrea Racheli

CIMBASSO Matteo Magli

CORNI | HORN Alexander Perathoner* Mirko Landoni

PERCUSSIONI SCHLAGWERK Mirko Pedrotti Jose Luis Carreres Fita

Ispettore | Orchesterinspizient Nancy Spinel Addetto | Orchesterwart Domenico Mutzu

SAX | SAXOPHON Mario Giovannelli

**Spalla | Konzertmeister *Prime parti | Stimmführer

TROMBE | TROMPETE Alberto Condina* Luca Festa

PIANOFORTE | KLAVIER Benjamin McQuade FISARMONICA | AKKORDEON Ingrid Eder

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FONDAZIONE HAYDN DI BOLZANO E TRENTO STIFTUNG HAYDN VON BOZEN UND TRIENT

Prossimi appuntamenti Kommende Veranstaltungen

Mar | Di 12.12.2017 ore 20.00 Uhr BOLZANO | BOZEN AUDITORIUM | KONZERTHAUS Mer | Mi 13.12.2017 ore 20.30 Uhr TRENTO | TRIENT AUDITORIUM

Mar | Di 19.12.2017 ore 20.00 Uhr BOLZANO | BOZEN AUDITORIUM | KONZERTHAUS Mer | Mi 20.12.2017 ore 20.30 Uhr TRENTO | TRIENT AUDITORIUM

Sab | Sa 20.01.2018 ore 20.00 Uhr TRENTO | TRIENT TEATRO SOCIALE Dom | So 21.01.2018 ore 17.00 Uhr TRENTO | TRIENT TEATRO SOCIALE

ORCHESTRA HAYDN ORCHESTER VALENTIN URYUPIN

ORCHESTRA HAYDN ORCHESTER ANDRIS POGA MICHELE CAMPANELLA

ETTORE MAJORANA ROBERTO VETRANO

Direttore e clarinetto solista Dirigent und Solo-Klarinette

Pianoforte | Klavier

Jörg Widmann Wolfgang Amadeus Mozart Ludwig van Beethoven

Franz Liszt César Franck Felix Mendelssohn Bartholdy

Direzione musicale Musikalische Leitung Jacopo Rivani Regia | Inszenierung Stefano Simone Pintor

O R C H E S T R A H AY D N O R C H E S T E R ERICH POLZ DIRET TORE/DIRIGENT ROMANA AMERLING SOPRANO/SOPRAN

C NCERT DI FINE ANN K NZERT ZUM JAHRESENDE

MUSICHE DI / WERKE VON LANNER, LEHÁR, STOLZ, STRAUSS 29.12.2017 – ROVERETO | TEATRO ZANDONAI, ORE 20.30 UHR 30.12.2017 – DOBBIACO/TOBLACH | SALA MAHLER SAAL, ORE 20.30 UHR 31.12.2017 – TRENTO | AUDITORIUM, ORE 18.30 UHR 01.01.2018 – MERANO/MERAN | KURSAAL, ORE 17 UHR 02.01.2018 – BOLZANO/BOZEN | AUDITORIUM/KONZERTHAUS, ORE 20 UHR 03.01.2018 – CAVALESE | PALAFIEMME, ORE 21 UHR 04.01.2018 – PINZOLO | PALADOLOMITI, ORE 20.30 UHR 05.01.2018 – BRESSANONE/BRIXEN | FORUM, ORE 20 UHR

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MAIN SUPPORTER

IMPRESSUM

Editore | Herausgeber Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | Gilmstraße 1/A 39100 Bolzano | Bozen www.haydn.it info@haydn.it Tel. +39 0471 975031

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Grafica | Grafik Plus Communications, Trento

Stampa | Druck Nuove Arti Grafiche, Trento

Chiusura redazione | Redaktionsschluss 24.11.2017

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