Francis Poulenc
La voix humaine Pietro Mascagni
Cavalleria rusticana 30.11.2018 / ORE 20 UHR 02.12.2018 / ORE 17 UHR
Bolzano | Bozen
TEATRO COMUNALE | STADTTHEATER 1
OPER.A 20.21 Programma | Programm 2018/19 è membro di | ist Mitglied bei
Sponsor Direzione Artistica | Künstlerische Leitung Matthias Lošek Sostenuto con Art Bonus Unterstützung durch Art Bonus
Ente organizzatore | Veranstalter Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | Gilmstraße 1/A info@haydn.it _ + 39.0471.975031 www.haydn.it
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO STIFTUNG SÜDTIROLER SPARKASSE R+V ALLGEMEINE VERSICHERUNG
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Francis Poulenc
La voix humaine Pietro Mascagni
Cavalleria rusticana 30.11.2018 / ORE 20 UHR 02.12.2018 / ORE 17 UHR
Bolzano | Bozen
TEATRO COMUNALE | STADTTHEATER
Direzione musicale | Musikalische Leitung Francesco Cilluffo Regia | Regie Emma Dante Durata | Dauer ca. 145 min. incl. intervallo | mit Pause In francese (La voix humaine) e italiano (Cavalleria rusticana) con sopratitoli in italiano e tedesco* In französischer (La voix humaine) und italienischer Sprache (Cavalleria rusticana) mit deutschen* und italienischen Übertiteln. *I sopratitoli tedeschi di Cavalleria rusticana sono stati gentilmente concessi dalla Deutsche Oper Berlin. | Die deutschen Übertitel von Cavalleria rusticana wurden freundlicherweise von der Deutschen Oper Berlin zur Verfügung gestellt.
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4 Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ La voix humaine
VEN | FR 30.11.2018 / ORE 20.00 UHR DOM | SO 02.12.2018 / ORE 17.00 UHR
B O L Z A N O | BOZEN TEATRO COMUNALE | STADTTHEATER
FRANCIS POULENC
PIETR O MASCAGNI
La voix humaine
Cavalleria rusticana
Libretto Jean Cocteau Tratto dalla sua pièce omonima Nach seinem gleichnamigen Drama Editore | Herausgeber Casa Ricordi, Milano Prima rappresentazione | Uraufführung 06.02.1959 _ Théâtre national de l’Opéra-Comique, Parigi | Paris
Libretto Giovanni Targioni-Tozzetti, Guido Menasci Tratto dalla novella omonima di nach der gleichnamigen Novelle von Giovanni Verga Editore | Herausgeber Casa Musicale Sonzogno, Milano Prima rappresentazione | Uraufführung 17.05.1890 _ Teatro Costanzi, Roma | Rom
Interprete | Besetzung Elle Anna Caterina Antonacci
Interpreti | Besetzung Santuzza Teresa Romano Turiddu Angelo Villari Alfio Mansoo Kim Mamma Lucia Giovanna Lanza Lola Francesca Di Sauro Attrici, attori | SchauspielerInnen Mariella Celia, Mariagiulia Colace, Silvia Giuffrè, Yannick Lomboto, Samuel Salamone, Sabrina Vicari
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient
Direzione musicale | Musikalische Leitung Francesco Cilluffo Regia | Regie Emma Dante Scene | Bühne Carmine Maringola Costumi | Kostüme Vanessa Sannino Luci | Licht Cristian Zucaro Coreografie | Choreografien Manuela Lo Sicco
Allestimento | Ausstattung Fondazione Teatro Comunale di Bologna Coproduzione | Koproduktion Teatri di OperaLombardia, Fondazione Stiftung Haydn
Coro | Chor Coro OperaLombardia Maestro del Coro | Choreinstudierung Diego Maccagnola
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6 Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ Cavalleria rusticana
Squadra tecnica Bolzano Technisches Team Bozen Capo servizio | Bühneninspektor Gian Carlo Turato* Vice capo servizio | Beleuchtungsmeister Pasquale Quaranta* Macchinisti | Bühnentechnik Peter Bamhackl*, Gianluca Cucco*, Mauro Mannella*, Andrea Rizzi*, Andrea Zampolli* Elettricisti | Beleuchtung Simone Brussa*, Luca De Martini* Elettricisti Fonici | Beleuchtung und Ton Maurizio Conta*, Ezio Ventriglia* Vestitrici | Garderobe Elisabetta Starita, Valentina Mochen
Figuranti | Statisten Elisa Macario Ban, Martina Bassi, Giordano Boschi, Giulia Caccialanza, Luca Cerri, Brunella D’Andrea, Chiara Davolio, Andrea Ettore Di Giovanni, Federico Lapo, Francesco Lo Feudo, Edoardo Pisati, Paola Polifrone, Valentina Spaletta Tavella, Ludovica Taurisano, Agnese Troccoli, Mariangela Tulone Assistente alla regia | Regieassistenz Gianni Marras Direttrice di scena | Inspizienz Ermelinda Suella Maestra preparatrice di sala | Korrepetition Federica Falasconi Maestro collaboratore di palco Szenische Einstudierung Francesco Massimi Maestro alle luci | Beleuchtungsinspizienz Biagio Micciulla Sovratitoli | Übertitelung Enrica Apparuti
Scene e attrezzeria Bühnenbild und Requisite Fondazione Teatro Comunale di Bologna Costumi | Kostüme Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Sartoria Brancato Calzature | Schuhe Fondazione Teatro Comunale di Bologna, C.T.C. Calzature Illuminotecnica | Beleuchtungstechnik Gemini Luci Trasporti | Transporte Leccese, Rezzato
Squadra tecnica | Technisches Team OperaLombardia Capo macchinista | Bühnenmeister Mitia Ornati Macchinisti | Bühnentechnik Cristina Giorgi, Ulderico Mantovan, Alfredo Rossi Capo elettricista | Beleuchtungsmeister Matteo Benzoni Elettricisti | Beleuchtung Roberto Crose, Alessandro Magenta Capoattrezzista | Leitung Requisite Sofia Borroni Attrezzista | Requisite Sara Vailati Caposarta | Leitung Schneiderei Fabiana Bernasconi Sarta | Schneiderin Claudia Furlan Responsabile trucco e parrucche Chefmaskenbildnerin Chiara Castellini Trucco e parrucche | MaskenbildnerInnen Andrea Masi, Elisabetta Meneghel
*Servizi tecnici | Technik Fondazione Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano | Stiftung Stadttheater und Konzerthaus Bozen Servizi organizzativi e amministrativi Organisation und Verwaltung Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient
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Un dittico dove l’amore si trasforma in odio di Lukas Franceschini
Il francese Francis Poulenc (1899-1963) e il livornese Pietro Mascagni (1863-1945) sono due nomi importanti del panorama musicale europeo, di epoche e ambiti stilistici diversi. L’accostamento de La voix humaine e di Cavalleria rusticana attuato da Emma Dante si sviluppa quindi esclusivamente sul piano drammaturgico: le protagoniste sono due donne gelose e abbandonate dal loro uomo, il quale ha un comportamento poco onorevole, tanto da infliggere una ferita forte, in un caso letale. Un legame che trova una visione umana e sociale appropriata nel focalizzarsi sull’elemento femminile, non certo fragile, ma che soccombe a eventi che non può e non riesce a cambiare. Le due opere, andate in scena a circa settanta anni di distanza, sviluppano gli eventi in modi ovviamente differenti. In quella francese, più moderna, il telefono ha un ruolo fondamentale. La comunicazione nel secondo dopoguerra ha avuto sviluppi e utilizzi enormi, e l’apparecchio telefonico era ormai in ogni casa; la conversazione al telefono è talmente attuale se pensiamo all’odierno utilizzo dello smartphone. Nell’opera italiana, ambientata in Sicilia, troviamo invece un’ambientazione sociale molto rilevante sia del luogo sia dei costumi. In essa l’episodio d’amore e tradimento, con delitto d’onore, è immerso in
pagine corali, religiose e folkloristiche, e anche gli assoli traggono a riferimenti canzonettistici, le romanze da salotto che si trasformano in popolare. Tuttavia, è mirabile il lavoro del compositore nel tenere unito il fresco insieme, la cantabilità generosa e spontanea: senza tralasciare la drammaturgia e l’aspetto decorativo, Mascagni ha, in taluni casi, autorità di fare spettacolo. Infatti, come tutte le opere di fine ‘800, l’ambiente e la pittura del paesaggio sono molto curati, seppur non sempre necessari, ma efficaci alla resa teatrale attraverso una libera invenzione; in Cavalleria, dopo il preludio della “Siciliana”, c’è il confronto tra il canto delle donne che inneggiano alla natura e quello degli uomini che elogiano le loro belle, temi che si avviluppano in modo diverso in un chiaro scorrere di colorata musicalità. Come predetto, Cavalleria segna l’ingresso dell’opera italiana nel verismo, una corrente letteraria nata intorno al 1850-60, la quale riproduce la realtà nuda e cruda senza commenti personali. Sarà l’inizio di un periodo molto fertile con numerosi capolavori di letteratura dai quali sono stati tratti soggetti per il teatro d’opera.
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Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ Cavalleria rusticana
Cavalleria rusticana offre alla regista l’utilizzo del colore nero, tinta non solo di lutto. In essa c’è tutta la Sicilia, terra nativa della Dante, più reale e cruda, con forti elementi religiosi popolari e squarci di vita sociale che determinano il filo conduttore drammaturgico, il quale è sempre attuale se si considera il sentimento e il tormento della persona abbandonata.
Emma Dante ha deciso, coerentemente, di realizzare due spettacoli differenti senza comune ambientazione. La voix humaine è contraddistinta da pochi elementi che a prima vista ci riportano a un elegante ambiente borghese anni ’60, per poi capire che invece si tratta di una lussuosa clinica psichiatrica, nella quale la protagonista è in preda al delirio dell’abbandono. 9
Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ La voix humaine
Amore e odio sul filo del telefono La voix humaine è una tragédie lyrique in atto unico di Francis Poulenc, tratta dall’omonima pièce di Jean Cocteau, il quale firma il libretto. L’opera fu composta nel 1958 e rappresentata per la prima volta il 6 febbraio 1959 alla Salle Favart
del Théâtre National de l’Opéra-Comique di Parigi sotto la direzione di Georges Prêtre e con protagonista Denise Duval, musa vocale del compositore per il quale aveva trionfato in precedenza come protagonista dei Dialogues des Carmélites. 10
G U I DA A L L’ A S C O LTO La partitura di Poulenc, contraddistinta per fluidità e raffinatezza, è sviluppata attraverso una peculiare sensualità e in alcuni casi tende a smorzare la tensione, anche violenta, del testo. È impressionante come Poulenc si addentra con rigore nella psicologia femminile, e la perfetta fusione tra musica e parole valorizza l’opera in una tenuta teatrale elettrizzante. Il taglio teatrale, quasi cameristico, de La voix humaine suggerisce al compositore di propendere per una musica priva di qualità espressive ma che rende evidente la concisione degli accenti sia patetici sia drammatici. La linearità del racconto offre a Poulenc anche l’occasione di comporre frammenti di canto con linee più prolungate, che possono istituire nella composizione una sorta di affresco lirico, il quale pone il personaggio su un doppio binario tra canto misurato e canto libero, senza accompagnamento orchestrale. L’orchestra è una presenza alternata, ferma durante i silenzi della donna, in seguito attraverso una serie di temi molto vari composti di poche battute e privi di connotazione. Infatti, in tutta la partitura il solo motivo che ha una chiara e precisa valenza è il suono dello xilofono, che identifica il telefono.
La tragedia lirica narra di un uomo e una donna, che si sono amati e forse si amano ancora, i quali decidono di lasciarsi per sempre. Per l’ultimo colloquio si parlano al telefono. Vediamo, e ascoltiamo, solo la donna, che passa da momenti di estrema tenerezza e altri ricchi di passione, e pure di violenza. L’uomo rimane invisibile dall’altro capo del telefono (e non se ne sente la voce), ma la sua presenza è evocata nelle pause del parlare-cantare della donna. Di tanto in tanto, il concitato colloquio s’interrompe, ma nessuno dei due ha il coraggio di troncare questa ultima e disperata conversazione. Infine, la donna esausta si getta sul letto e il filo del telefono è l’ultimo fragile legame con l’uomo. Lo supplica di riattaccare e il dramma finisce tra parole soffocate e grida mentre il ricevitore abbandonato cade a terra. La drammaturgia è nell’insieme semplice e altamente drammatica, contraddistinta da un libretto sviluppato in frasi corte, le quali ritmano il flusso dei sentimenti, l’evoluzione delle emozioni in un crescendo ricco di suspense e di espressività. Il testo di Cocteau riserva un’efficace predisposizione a essere musicato, ogni frase e ogni parola sono valorizzate dal canto, il quale è a tutti gli effetti, il mezzo espressivo più connaturale all’arte di Poulenc. 11
Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ Cavalleria rusticana
Amore e odio sul filo della gelosia Cavalleria rusticana è un’opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga. Andò in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, con protagonisti i coniugi Gemma Bellincioni e Roberto Stagno. Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici scritte dal
compositore livornese: il successo fu enorme, peraltro mai eguagliato in seguito, e tale è rimasto fino a oggi poiché il melodramma è sempre stato tra i più rappresentati nei programmi teatrali di tutto il mondo. Quando Mascagni partecipò nel 1888 a un concorso edito dall’editore Edoardo Sonzogno per giovani compositori italiani era totalmente sconosciuto. All’epoca viveva a Cerignola (Foggia) dove dirigeva la locale banda musicale. Venne a 12
conoscenza del concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni, e chiese all’amico Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno di scrivere un libretto. Questi scelse la popolare novella di Verga. Assieme al collega Menasci lavorarono per corrispondenza con Mascagni inviandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso; in tutto, furono esaminate settantatré opere. La giuria selezionò i tre titoli vincitori: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, oltre a quello di Mascagni e solo quest’ultimo “passò alla storia”. L’azione si svolge nella piazza di un paese siciliano il giorno di Pasqua. Turiddu canta una serenata a Lola, della quale è perdutamente innamorato; prima di partire per il servizio militare le ha giurato amore eterno ma la giovane durante la sua assenza ha sposato Alfio, il carrettiere. Turiddu per vendicarsi inizia a corteggiare Santuzza e dopo averla sedotta, la trascura. Il giovane si aggira nei pressi della casa di Alfio, che spesso assente, non si accorge di nulla. Santuzza, angosciata e preoccupata, cercando invano Turiddu per chiedere spiegazioni del suo comportamento si reca da Lucia, madre del giovane, confidandole quanto sta succedendo e la sua disperazione di donna disonorata e abbandonata. Arriva Turiddu e i due discutono animatamente. In quel momento passa Lola che si sta recando alla messa di Pasqua. Le due donne si scambiano battute ironiche e provocatorie, in seguito Turiddu è insensibile alle implorazioni di Santuzza, la quale gli augura la “mala Pasqua”, e decide, vedendolo arrivare, di rivelare quanto sta accadendo ad Alfio. Dopo 13
G U I DA A L L’ A S C O LTO L’enorme successo di Cavalleria rusticana lanciò una serie di drammi a forti tinte, d’ambientazione popolare e dalla spiccata caratterizzazione regionale, il cui intento era presentare scene di vita dei ceti sino allora esclusi dal mondo del melodramma, in alternativa agli eroi stilizzati del periodo romantico dell’opera. La partitura svela i profondi legami con la tradizione poiché l’opera poggia su una struttura a numeri, pezzi autonomi e staccati. Anche i dialoghi sono ricchi di gesti melodici e ispirati alla tradizione, in ognuno è presente la passionalità. La mano artistica di Mascagni crea felicemente aperture melodiche che non possono non restare nella memoria, e non meno rilevante è il ruolo dell’orchestra, alla quale il compositore conferisce il compito narrativo, identifica l’ambiente, e fornisce un commento lirico di grande impatto emotivo.
la messa Turiddu offre agli amici nell’osteria della madre un bicchiere di vino e ne offre uno anche ad Alfio che, sdegnato, lo sfida a duello. Turiddu rivolge commosse parole di saluto alla madre cui affida Santuzza e va a incontrare il rivale. Il grido di una popolana annuncia il tragico esito della sfida.
Liebe, die in Hass umschlägt von Lukas Franceschini
Der Franzose Francis Poulenc (18991963) und der aus Livorno stammende Komponist Pietro Mascagni (1863-1945) haben aus kompositorischer Sicht nicht viel gemein. Dennoch handelt es sich bei ihnen um zwei gleichermaßen große Namen, die aus dem musikalischen Panorama Europas nicht wegzudenken sind, auch wenn sie in völlig unterschiedlichen Epochen gelebt und gearbeitet haben. Die Gegenüberstellung der beiden Monoopern La voix humaine und Cavalleria rusticana, wie Emma Dante sie uns präsentiert, funktioniert auf dramaturgischer Ebene: Die beiden Hauptdarstellerinnen sind zwei eifersüchtige Frauen, die verlassen wurden, von Männern, deren unehrenhaftes Verhalten ihnen tiefe Wunden gerissen hat, in einem Fall sogar mit tödlichem Ausgang. Die Verbindung der beiden Opern ermöglicht einen höchst menschlichen und gesellschaftskritischen Blick auf die Frau, die keineswegs schwach ist, sondern an äußeren Umständen, die sie nicht verändern kann, zerbricht. Beide Werke, die im Abstand von etwa siebzig Jahren entstanden sind, gestalten den Handlungsablauf auf unterschiedliche Weise. In der moderneren französischen Oper etwa spielt das Telefon eine entscheidende Rolle. In den Jahren nach dem zweiten Weltkrieg gewann es enorm an Bedeutung, bald stand in jedem Haus ein Apparat. Und wenn man die
Allgegenwärtigkeit unserer Smartphones heute bedenkt, wird klar, dass die Kommunikation via Telefon nichts an Aktualität eingebüßt hat. Im Gegensatz dazu konfrontiert uns Mascagnis Oper, die in Sizilien spielt, mit einem für das Stück äußerst relevanten sozialen Gefüge, das stark an den Ort und die dort vorherrschenden Bräuche gekoppelt ist. Die Liebesgeschichte, der Betrug und die Ehrenbeleidigung werden hier in Chorgesänge, religiöse und folkloristische Melodien eingebettet. Auch die Solopassagen spielen auf Liedmelodien aus italienischen Salonliedern an, die auf den Straßen widerhallen. Dem Komponisten gelingt es, die bunte Mischung aus ausladenden und spontanen Gesängen zusammenzuhalten, ohne dabei die Dramaturgie aus den Augen zu verlieren. Tatsächlich wurde hier, wie in allen Opern des ausgehenden 19. Jahrhunderts, großer Wert auf die Beschreibung der Szenerie und der Landschaft gelegt, und auch wenn dies für die Oper nicht immer erforderlich erscheint, ist es doch für eine freie Umsetzung auf der Bühne ein hilfreiches Werkzeug. Nach der einleitenden „Siciliana“ erleben wir in der Cavalleria rusticana etwa die Lobgesänge der Frauen, die sich der Natur erfreuen, während die Männer in einem völlig eigenständigen musikalischen Motiv die Schönheiten der Frauen besingen.
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Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ La voix humaine
Die Cavalleria markiert den Eintritt der italienischen Oper in die Epoche des Verismus, eine literarische Strömung, die zwischen 1860 und 1870 entstand und danach strebte, die Wirklichkeit schnörkellos und ohne subjektive Ergänzungen abzubilden. In dieser Zeit entstanden zahlreiche Meisterwerke der italienischen Literatur, von denen viele für die Opernbühne adaptiert wurden. Emma Dante hat sich konsequenterweise dazu entschlossen, die beiden Stücke unabhängig voneinander, ohne gemeinsames Bühnenbild umzusetzen. In La voix humaine sind es nur wenige Gegenstände, die uns auf den ersten Blick in ein bürgerliches Ambiente der
1960er-Jahre versetzen. Erst später wird klar, dass es sich bei dem Schauplatz um eine teure psychiatrische Klinik handelt, in der die Hauptfigur sich im Wahn des Verlassenseins verliert. Für Cavalleria rusticana hat sich die Regisseurin der Farbe schwarz bedient: nicht nur als Farbe der Trauer. Im Schwarz liegt für Dante, gebürtige Sizilianerin, die ganze Insel in ihrer herben Realität verborgen. Es versinnbildlicht auch die tiefe Religiosität der Menschen und die Leiden des täglichen Lebens, die den Handlungsstrang für dieses Stück bilden. An Aktualität hat die Oper nichts eingebüßt: Jeder Mensch leidet unter dem Verlassenwerden, gestern wie heute.
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Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ La voix humaine
Liebe und Hass im Ferngespräch La voix humaine ist eine Tragédie lyrique in einem Akt von Francis Poulenc, basierend auf dem gleichnamigen Stück von Jean Cocteau, der auch das Libretto verfasste. Die Oper wurde 1958 komponiert und im Jahr darauf am 6. Februar in der Salle Favart des Théâtre
national de l’Opéra-Comique in Paris uraufgeführt, unter der Leitung von Georges Prêtre und mit Denise Duval in der Hauptrolle, die als stimmliche Muse des Komponisten galt und zuvor bereits in Dialogues des Carmélites triumphiert hatte. 16
L E I T FA D E N FÜR DEN ZUHÖRER Die Tragödie handelt von einem Mann und einer Frau, die sich einmal geliebt haben (und es womöglich immer noch tun), die jedoch beschließen, sich zu trennen. Ihr letztes Gespräch findet am Telefon statt. Wir sehen und hören ausschließlich die Frau, die auf einer emotionalen Achterbahn von Momenten großer Zärtlichkeit in heftige, verzweifelte Gefühlsausbrüche schlittert. Der Mann bleibt am anderen Ende der Leitung unsichtbar (man hört auch seine Stimme nicht), doch in den Sprech- bzw. Singpausen der Frau wird seine Anwesenheit fühlbar. Immer wieder stockt das Gespräch, doch keiner der beiden findet den Mut, dieser letzten, verzweifelten Unterhaltung ein Ende zu setzen. Schließlich ist sie mit ihren Kräften am Ende und lässt sich aufs Bett fallen. Das Telefonkabel ist ihr letzter schwacher Kontakt zu dem Mann. Sie fleht ihn an, aufzulegen. Das Drama endet mit erstickten Worten und Schreien, während der Telefonhörer zu Boden fällt. Die Handlung ist trotz ihrer Einfachheit hochdramatisch. Das Libretto zeichnet sich durch kurze Sätze aus, die rhythmisch dem Fluss der Emotionen folgen und die Gefühlsentwicklung zu einem Crescendo steigern, das an Spannung und Expressivität kaum zu überbieten ist. Cocteaus Text bot sich geradezu für eine musikalische Umsetzung an: Poulenc gelingt es, über den Gesang, der wie selbstverständlich das dominante Ausdrucksmittel des Komponisten ist, jeden Satz und jedes Wort noch stärker wirken zu lassen.
Die Musik Poulencs, die sich durch ihren leichten Fluss und ihre Raffinesse auszeichnet, verfügt über eine besondere Sinnlichkeit und neigt dazu, die Spannung der Textvorlage etwas zu dämpfen. Beeindruckend ist auch, wie sich der Komponist in die weibliche Psyche hineinversetzt. Mit einer perfekten Verschmelzung von Wort und Musik schafft Poulenc ein herausragendes Opernerlebnis. Das begrenzte, fast kammerspielartig anmutende Setting von La voix humaine animierte den Komponisten dazu, seine Musik von expressiven Elementen völlig zu befreien und sie vielmehr dazu zu nutzen, die Prägnanz der emotionalen und dramatischen Akzente herauszuarbeiten. Die Linearität der Erzählung bietet Poulenc auch Gelegenheit, Fragmente mit längeren Gesangspassagen zu schreiben. Dadurch wird die Komposition zu einer Art lyrischem Fresco, das die Interpreten vor eine doppelte Herausforderung stellt, passagenweise frei, ohne Orchesterbegleitung, um dann wieder im Tempo mit dem Orchester zu singen. Die Präsenz des Orchesters wechselt: Wenn die Frau schweigt, schweigt es auch. Dann taucht es wieder mit einer Reihe verschiedenster Themen auf, die aus wenigen Takten bestehen und keine zuordenbaren Konnotationen transportieren. Einzig der Klang des Xylophons hat in dieser Partitur eine klare, unmissverständliche Bedeutung: das Schrillen des Telefons. 17
Foto: Teatro Comunale di Pavia, Alessia Santambrogio _ Cavalleria rusticana
Liebe und Hass im Bann der Eifersucht Cavalleria rusticana ist eine Oper in einem Akt von Pietro Mascagni nach einem Libretto von Giovanni Targioni-Tozzetti und Guido Menasci, das auf der gleichnamigen Novelle von Giovanni Verga fußt. Sein Bühnendebüt feierte das Stück am 17. Mai 1890 am Teatro Costanzi in Rom, mit dem Ehepaar Gemma Bellincioni und Roberto Stagno in den Hauptrollen. Cavalleria rusticana war Mascagnis erste Oper überhaupt, und obwohl noch sechzehn weitere folgten, ist sie mit Sicherheit das bekannteste Werk des aus Livorno stammenden Komponisten. Der Erfolg der Oper war enorm, und bis heute gehört sie zu jenen Melodramen, die in den Spielplänen der internationalen Opernhäuser am häufigsten vorkommen. Als Mascagni 1888 an einem Wettbewerb für junge italienische Komponisten des
Verlegers Edoardo Sonzogno teilnahm, war er noch gänzlich unbekannt. Damals lebte er in Cerignola (Foggia), wo er als Dirigent der örtlichen Musikkapelle arbeitete. Erst zwei Monate vor Ende der Bewerbungsfrist erfuhr er von dem Wettbewerb und bat seinen Freund Giovanni Targioni-Tozzetti, Dichter und Literaturprofessor an der Accademia Navale von Livorno, ihm ein Libretto zu schreiben. Dieser wählte die beliebte Novelle von Giovanni Verga aus und erarbeitete mit seinem Kollegen Guido Menasci das Libretto, dessen Verse sie Mascagni auf Postkarten zukommen ließen. Am allerletzten Tag vor Bewerbungsende wurde die Oper fertig und setzte sich schließlich mit zwei weiteren Gewinnern (Labilia von Nicola Spinelli und Rudello von Vincenzo Ferroni) unter 73 eingereichten Werken bei der Jury durch. Neben
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L E I T FA D E N FÜR DEN ZUHÖRER
Mascagnis Oper blieb auch Ferronis Werk in Erinnerung. Die Oper spielt am Ostermorgen in einem Dorf in Sizilien und beginnt mit Turiddus Serenade auf Lola, das Mädchen, in das er unsterblich verliebt ist. Vor seinem Militäreinsatz hat er ihr ewige Liebe geschworen, doch während seiner Abwesenheit heiratet sie Alfio, den Fuhrmann. Aus Rache macht Turiddu Santuzza den Hof, lässt sie jedoch fallen, sobald er sie erobert hat. Der junge Mann treibt sich stattdessen häufig in der Nähe von Alfios Haus herum, der oft nicht da ist und daher keinen Verdacht schöpft. Santuzza, die sich Sorgen macht, sucht vergebens nach Turiddu, um eine Erklärung für sein Verhalten einzufordern. Schließlich besucht sie Lucia, die Mutter des jungen Mannes, und vertraut ihr an, was geschehen ist. Ihr gesteht die entehrte und verlassene Santuzza ihre Gefühle und ihre Verzweiflung ein. Da taucht Turiddu auf und die beiden beginnen eine lebhafte Diskussion, bis Lola auf dem Weg in die Ostermesse vorübergeht. Die beiden Frauen provozieren einander mit spitzen Kommentaren. Kurz darauf folgt Turiddu Lola. Santuzzas Flehen will er nicht hören. Da verflucht sie ihn und beschließt, Alfio, der gerade des Weges kommt, alles zu erzählen. Nach der Messe lädt Turiddu seine Freunde in das Wirtshaus seiner Mutter auf einen Umtrunk ein und bietet auch dem entehrten Alfio ein Glas an. Dieser lehnt ab und fordert Turiddu stattdessen zum Duell heraus. Turiddu richtet rührende Abschiedsworte an die Mutter, der er Santuzza zum Schutz anvertraut, und geht, um sich dem Rivalen zu stellen. Nur wenig später verkündet der Ruf einer Dorfbewohnerin den tragischen Ausgang des Duells.
Dem überwältigenden Erfolg der Cavalleria rusticana folgte eine ganze Reihe hochdramatischer Bühnenwerke, die in ähnlicher Weise im einfachen Volk angesiedelt waren und eine starke regionale Prägung aufwiesen. So konnten statt der damals üblichen stilisierten Helden der romantischen Oper erstmals Szenen aus dem täglichen Leben von Angehörigen niedrigerer Gesellschaftsschichten gezeigt werden, die bis dahin aus der Welt des Melodrams ausgeschlossen gewesen waren. Die Partitur hält sich mit ihrem Aufbau aus getrennten, eigenständigen Nummern stark an die Operntradition, und auch die Dialoge stecken stets voll melodischer Gesten und Leidenschaftlichkeit. Mascagni schafft mit einer Leichtigkeit jene großen Melodien, die man so schnell nicht mehr vergisst. Doch ebenso große Bedeutung wird hier dem Orchester beigemessen, das vom Komponisten die Aufgabe erhalten hat, die Handlung zu erzählen, die Umgebung zu beschreiben und mit großer Emotionalität das Geschehen musikalisch zu kommentieren.
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Francesco Cilluffo DIREZIONE MUSICALE MUSIKALISCHE LEITUNG www.francescocilluffo.it ■ Nato a Torino, ha conseguito la laurea in canto e composizione presso il Conservatorio Giuseppe Verdi della sua città natale, laureandosi anche in Storia della Musica al DAMS. Ha proseguito gli studi a Londra, dove è stato premiato con un Master in Composizione alla Guildhall School of Music and Drama e un PhD in Composition al King’s College di Londra. Ha ricoperto il ruolo di “maestro del repertorio italiano” presso la stessa Guildhall e ha lavorato come répetiteur nei teatri d’opera di Torino, Jesi, Mantova, Livorno e al Barga Festival. Ha inoltre lavorato come assistente alla direzione d’orchestra per direttori del calibro di Rani Calderon, Lothar Zagrosek, Asher Fisch e Sir John Eliot Gardiner. È molto attivo in ambito operistico: tra la sue direzioni, ricordiamo The Servant (Tutino), Le Nozze di Figaro (Mozart), La bohème (Puccini), Socrate (Satie), Der König Kandaules (Zemlinsky), Il trovatore (Verdi), L’Arlesiana (Cilea), Tancredi (Rossini), La cambiale di matrimonio (Rossini), Il barbiere di Siviglia (Rossini), Il Campiello (Wolf-Ferrari), L’elisir d’amore (Donizetti), Le braci (Tutino) in prima assoluta, Roméo et Juliette (Gounod), Nabucco (Verdi), Guglielmo Ratcliff (Mascagni), La Traviata (Verdi), Rigoletto (Verdi), Madama Butterfly (Puccini), Tosca (Puccini), la prima assoluta di Miseria e Nobiltà (Tutino), L’italiana in Algeri (Rossini), Risurrezione (Alfano).
■ Geboren in Turin, absolvierte Francesco Cilluffo sein Dirigierund Kompositionsstudium am Musikkonservatorium Giuseppe Verdi in seiner Heimatstadt und studierte Musikwissenschaft an der Universität Turin. Er setzte seine Studien in London fort und erhielt dort seinen Master in Komposition (mit Auszeichnung) an der Guildhall School of Music and Drama und seinen Doktor am King‘s College in London. Er lehrte im Anschluss italienisches Repertoire an der Guildhall School in London und wurde als Korrepetitor an die Opernhäuser von Turin, Jesi, Mantua, Livorno und für das Barga Festival engagiert. Cilluffo arbeitete als Assistent von bekannten Dirigenten wie etwa Rani Calderon, Lothar Zagrosek, Asher Fisch und Sir John Eliot Gardiner. Im Opernbereich dirigierte er u.a. erfolgreich The Servant (Tutino), Le nozze di Figaro (Mozart), La bohème (Puccini), Socrate (Satie), Der König Kandaules (Zemlinsky), Il trovatore (Verdi), L’Arlesiana (Cilea), Tancredi (Rossini), La cambiale di matrimonio (Rossini), Il barbiere di Siviglia (Rossini), Il Campiello (Wolf-Ferrari), L’elisir d’amore (Donizetti), die Weltpremiere von Le braci (Tutino), Roméo et Juliette (Gounod), Nabucco (Verdi), Guglielmo Ratcliff (Mascagni), La traviata (Verdi), Rigoletto (Verdi), Madama Butterfly (Puccini), Tosca (Puccini), die Weltpremiere von Miseria e Nobiltà (Tutino), L’italiana in Algeri (Rossini), Risurrezione (Alfano).
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Emma Dante REGIA | INSZENIERUNG
www.emmadante.com ■ Nata a Palermo, drammaturga e regista, ha costituito nel 1999 la compagnia Sud Costa Occidentale. Numerosi i riconoscimenti a lei assegnati in questi anni: il premio Lo Straniero, come giovane regista emergente (2001), il premio Ubu con lo spettacolo Carnezzeria come migliore novità italiana (2003), il premio Gassman come migliore regista italiana e il premio della critica per la drammaturgia e la regia (2004), il premio Golden Graal come migliore regista per lo spettacolo Medea (2005), il premio Sinopoli per la cultura (2009). Dal 2000 al 2011 sono stati rappresentati in Italia e all’estero mPalermu, Carnezzeria, Vita mia, Mishelle di Sant’Oliva, Medea, Il festino, Cani di bancata, Le pulle e La trilogia degli occhiali. Nel 2012 ha debuttato a Parigi La muette de Portici di Auber, con cui vincerà il premio Abbiati nel 2014. Sempre nel 2012 ha debuttato Verso Medea, mentre nel 2013 è stato presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il film Via Castellana Bandiera che si è aggiudicato tre prestigiosi premi. Il 2014 è anche l’anno del debutto al Teatro Mercadante di Napoli de Le sorelle Macaluso, coprodotto dal Théâtre National di Bruxelles e dal Festival d’Avignone (Premio Ubu per la regia e per il miglior spettacolo). Dello stesso anno è il premio De Sica per il teatro e il Premio Ipazia all’eccellenza femminile. Emma Dante è poi diventata regista principale al Teatro Biondo e direttrice della scuola delle arti e dello spettacolo costituita all’interno del Teatro Stabile della città di Palermo. Nel 2017 ha debuttato con il suo spettacolo Bestie di scena.
■ Die in Palermo geborene Dramaturgin und Starregisseurin gründete 1999 die Compagnia Sud Costa Occidentale. Emma Dante erhielt zahlreiche Preise, so etwa den Premio Lo Straniero (2001), den Premio Ubu mit der Aufführung Carnezzeria als beste italienische Neuheit (2003), den Premio Gassman als beste italienische Regisseurin und den Kritikerpreis für Dramaturgie und Regie (2004), den Preis Golden Graal als beste Regisseurin für die Aufführung von Medea (2005) und den Premio Sinopoli per la cultura (2009). Von 2000 bis 2011 wurden in Italien und im Ausland mPalermu, Carnezzeria, Vita mia, Mishelle di Sant’Oliva, Medea, Il festino, Cani di bancata, Le pulle und La trilogia degli occhiali aufgeführt. 2012 feiert sie in Paris mit La muette de Portici von Auber Premiere. Die Inszenierung erhielt 2014 den Premio Abbiati der italienischen Musikkritik. 2012 wurde ihr Stück Verso Medea uraufgeführt. Im Jahr darauf präsentierte sie anlässlich der Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica von Venedig den Film Via Castellana Bandiera, der drei prestigeträchtige Preise gewann. 2014 wurde ihr Werk Le sorelle Macaluso am Teatro Mercadante von Neapel uraufgeführt. Das Stück, eine Koproduktion mit dem Théâtre national von Brüssel und dem Festival d’Avignon, gewann den Premio Ubu für die beste Regie und Aufführung. Im selben Jahr erhielt sie den Premio De Sica und den Premio Ipazia. Sie wurde Hausregisseurin am Teatro Biondo und Leiterin der Scuola delle arti e dello spettacolo am Teatro Stabile von Palermo. 2017 brachte sie Bestie di scena zur Aufführung.
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Carmine Maringola SCENE | BÜHNENBILD
■ Nato a Torre del Greco nel 1974, laureato con lode in architettura nel 1999, alterna la sua attività di scenografo e fotografo a quella di attore, vivendo l’esperienza teatrale nella sua totalità. Nel 1994 ha incontrato Judith Malina del Living Theatre con la quale ha iniziato la propria esperienza di attore e scenografo. Tra il 1994 e il 2001 ha partecipato a varie produzioni sia con il Living Theatre che con il gruppo di sperimentazione napoletano Tutuguri. Nel 2005 ha incontrato Emma Dante ed è entrato a far parte della compagnia Sud Costa Occidentale in qualità di attore, scenografo e fotografo. Sono sue le scene di spettacoli quali Cani di bancata, Le pulle, La trilogia degli occhiali. Nel 2018 ha realizzato le scenografie per la tragedia Eracle presso il Teatro Greco di Siracusa. Ha progettato le scene per le opere liriche Cenerentola, La muette de Portici, Feuersnot, Gisela! e Macbeth.
■ Carmine Maringola, 1974 in Torre del Greco geboren, schloss 1999 sein Architekturstudium ab. Er arbeitete abwechselnd als Bühnenbildner, Fotograf und Schauspieler. 1994 lernte er Judith Malina von der Kompanie Living Theatre kennen, mit der er seine ersten Erfahrungen als Schauspieler und Bühnenbildner machte. Zwischen 1994 und 2001 arbeitete er an verschiedenen Produktionen des Living Theatre und der neapolitanischen experimentellen Gruppe Tutuguri. 2005 begegnete er Emma Dante und trat der Compagnia Sud Costa Occidentale als Schauspieler, Bühnenbildner und Fotograf bei. Er zeichnete verantwortlich für das Bühnenbild in Cani di bancata, Le pulle, La trilogia degli occhiali. 2018 gestaltete er das Bühnenbild für die Tragödie Eracle am Teatro Greco in Siracusa sowie jene der Opern Cenerentola, La muette de Portici, Feuersnot, Gisela! und Macbeth.
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Vanessa Sannino COSTUMI | KOSTÜME
www.vanessasannino.com ■ Pittrice per passione, si è affacciata al teatro diplomandosi in scenografia e costume all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2008 ha firmato il suo primo importante lavoro: le scene e i costumi per Carmen al Teatro Coccia di Novara. Nel 2009 ha incontrato Emma Dante disegnando per lei i costumi di Carmen, rappresentata al Teatro alla Scala Milano. Successivamente sono state numerose le loro collaborazioni. Nel 2010, a Parigi, ha firmato i costumi di Un fil à la patte alla Comédie-Française. L’anno successivo, per Juliette Deschamps, ha firmato i costumi del Novello Giasone e poi quelli per Salustia. Nel 2012 è alla Staatsoper di Vienna con Ascesa e caduta della città di Mahagonny e all’Opéra-Comique di Parigi con La Muette de Portici. Ha firmato anche i costumi di Mârouf, savetier du Caire (2013), Les Mousquetaires au Couvent (2013), di Feuersnot, Il castello di Barbablù e di Armida (tutti 2014). Negli ultimi anni è stata presente con Gisela!, Chérubin, Cenerentola, Macbeth, La voix humaine e Cavalleria rusticana.
■ Vanessa Sannino machte ihren Abschluss an der Accademia di Belle Arti von Brera. 2008 zeichnete sie dann für ihre erste Arbeit verantwortlich: Bühnenbild und Kostüme für Carmen am Teatro Coccia von Novara. 2009 lernte sie Emma Dante kennen und arbeitete an ihrer Seite an den Kostümen für Carmen, aufgeführt an der Mailänder Scala. Zahlreiche weitere Aufträge folgten. 2010 entwarf sie die Kostüme für Un fil à la patte an der Comédie-Française in Paris. Im darauffolgenden Jahr gestaltete sie für Juliette Deschamps die Kostüme für Novello Giasone und Salustia, 2012 wurde sie von der Wiener Staatsoper für Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny engagiert und von der Opéra-Comique von Paris für La Muette de Portici und Mârouf, savetier du Caire. Es folgten Arbeiten als Kostümbildnerin für Les Mousquetaires au Couvent, Feuersnot, Herzog Blaubarts Burg, Armida, Gisela!, Chérubin, Cenerentola, Macbeth, La voix humaine und Cavalleria rusticana.
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Cristian Zucaro LUCI | LICHT
■ Nato nel 1969 a Torino, sì è avvicinato al teatro durante gli studi. Nei primi anni 90 si è formato con la compagnia Laboratorio Teatro Settimo diretta da Gabriele Vacis, focalizzando l’attenzione sull’uso della luce. Dal 2000 ha avviato un’intensa collaborazione con Emma Dante, realizzando i disegni luce per i suoi spettacoli di teatro e opera lirica. Ha realizzato i disegni luce per diverse compagnie di rilievo nazionale negli ambiti del teatro di prosa, della lirica e danza. Tra le ultime collaborazioni, quelle con Franco Maresco e Balletto Civile. Prosegue la sua ricerca collaborando anche con giovani compagnie e sconfinando in altri campi: mostre, installazioni ed eventi di vario genere.
■ Cristian Zucaro, 1969 in Turin geboren, hegte schon während seines Studiums großes Interesse für das Theater. In den frühen 90er Jahren arbeitete er mit der Compagnia Laboratorio Teatro Settimo unter der Leitung von Gabriele Vacis und spezialisierte sich im Bereich Lichtplanung. Im Jahre 2000 begann er mit Emma Dante zu arbeiten und übernahm das Lichtdesign in ihren Aufführungen. Daneben zeichnete er verantwortlich für das Lichtdesign verschiedener nationaler Kompanien, die im Bereich Prosa, Lyrik und Tanz tätig sind, jüngst arbeitete er mit Franco Maresco und dem Balletto Civile. Zuccaro erweitert und bereichert seinen Arbeitsbereich ständig, in Zusammenarbeit mit jüngen Künstlern, aber auch durch Ausstellungen, Installationen und Events unterschiedlicher Art.
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Anna Caterina Antonacci SOPRANO | SOPRAN
■ Ha vinto numerosi prestigiosi premi, aggiudicandosi tra gli altri il Concorso Internazionale di Voci Verdiane, il Maria Callas e il Pavarotti. Dal Rossini brillante del debutto è presto passata al Rossini serio con Mosè in Egitto, Semiramide, Elisabetta, regina d’Inghilterra, ed Ermione. Ha poi proseguito con parti nobili e classiche quali le regine di Donizetti, oppure le mozartiane Elvira, Elettra e Vitellia. Nel 2003 ha ottenuto grande successo come Cassandra nei Troiani allo Châtelet con Sir John Eliot Gardiner. Ne La Juive e Carmen (rispettivamente al Covent Garden con Pappano e all’Opéra-Comique con Gardiner), ha fatto quindi rivivere la tradizione lirica francese all’insegna di Viardot, altra grande interprete rossiniana. Dopo Agrippina e Rodelinda di Händel, è stata Poppea a Monaco e Nerone a Parigi nell’Incoronazione di Poppea: queste diverse incarnazioni hanno prodotto l’ispirazione per Era la notte, il suo one-woman show intorno al Combattimento. Ultimamente, la collaborazione con Donald Sulzen l’ha portata a concentrarsi sempre più sulla melodia, sia italiana che francese. Nel 2013 ha cantato ne La voix humaine, oltre a partecipare a moltissime altre produzioni. Altri ruoli da lei interpretati comprendono: Iphigénie en Tauride di Gluck, la Pénélope di Fauré, la prima assoluta della Ciociara di Marco Tutino, la Sancta Susanna di Hindemith, Carmen di Bizet, Werther di Massenet, Gloriana di Britten.
■ Anna Caterina Antonacci ist Preisträgerin zahlreicher prestigeträchtiger Auszeichnungen. So gewann sie u. a. den internationalen Wettbewerb der Voci Verdiane, die Preise Maria Callas und Pavarotti. Auf Rossini-Rollen wie Mosè in Egitto, Semiramide, Elisabetta, regina d’Inghilterra und Ermione folgten Besetzungen wie Donizettis Königinnen, Mozarts Donna Elvira, Elettra und Vitellia. Nach ihrem Triumph 2003 als Cassandra in Troiani im Châtelet mit Sir John Eliot Gardiner, wandte sie sich dem großen französischen Repertoire zu. Mit La Juive und Carmen (erstere im Covent Garden mit Antonio Pappano, zweitere an der OpéraComique mit Gardiner) widmete sie sich den französischen Opern im Geiste von Pauline Viardot-García, einer ebenfalls großen Rossini-Interpretin. Nach Agrippina und Rodelinda von Händel sang sie Poppea in München und Nero in Paris in Incoronazione di Poppea: Diese unterschiedlichen Interpretationen inspirierten sie zum Recital Era la notte, eine one-woman show. Letzthin näherte sie sich durch ihre Zusammenarbeit mit Donald Sulzen zunehmend dem italienischen und französischen Repertoire an. 2013 sang sie in La voix humaine und in zahlreichen anderen Produktionen, darunter u.a. in Iphigénie en Tauride von Gluck, in Pénélope von Fauré, in der Uraufführung in La Ciociara von Marco Tutino, in Sancta Susanna von Hindemith, Carmen von Bizet, Werther von Massenet und Gloriana von Britten.
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Teresa Romano SOPRANO | SOPRAN
www.teresaromano.it ■ Si è diplomata presso il Conservatorio G. Martucci di Salerno, e nel 2005 ha vinto la borsa di studio dell’Accademia per cantanti lirici del Teatro alla Scala: durante i due anni di studio, si è esibita nello stesso teatro in numerosi concerti. Ha debuttato nei principali ruoli di repertorio e si è esibita in concerto con la Filarmonica della Scala diretta da Daniele Gatti. Ha debuttato al Teatro di San Carlo di Napoli ne La clemenza di Tito con Jeffrey Tate, al Teatro dell’Opera di Roma in Mefistofele, all’Arena di Verona come Desdemona in Otello, all’Arena Sferisterio di Macerata ne La forza del destino e al Teatro Regio di Parma nel ruolo di Leonora (Il Trovatore), e in Francia presso l’Opéra Municipale de Marseille nel ruolo di Vitellia (La clemenza di Tito). Nell’ambito della XXXIX Edizione del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca ha cantato nel Requiem di Verdi diretta da Omer Meir Wellber. Tra gli impegni recenti, il suo debutto in Turandot.
■ Nach dem Abschluss am Konservatorium G. Martucci von Salerno gewann Teresa Romano 2005 ein Stipendium an der Accademia per cantanti lirici am Teatro alla Scala in Mailand. Dort trat sie bei zahlreichen Konzerten auf und debütierte in verschiedenen großen Opernrollen. Mit der Filarmonica della Scala konzertierte sie unter der Leitung von Daniele Gatti. Sie debütierte am Teatro di San Carlo in Neapel als Vitellia (La clemenza di Tito) mit Jeffrey Tate, am Teatro dell’Opera in Rom als Margherita (Mefistofele), in der Arena in Verona als Desdemona (Otello), in der Arena Sferisterio in Macerata in der Rolle der Leonora (La forza del destino) und am Teatro Regio in Parma als Leonora (Il trovatore). In Frankreich an der Opéra Municipal de Marseille wurde sie erneut als Vitellia in La clemenza di Tito engagiert. Anlässlich der XXXIX Ausgabe des Festivals della Valle d’Itria von Martina Franca sang sie das Requiem von Verdi unter der Leitung von Omer Meir Wellber. Erst kürzlich debütierte sie in Turandot.
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Angelo Villari TENORE | TENOR
■ Nato a Messina, si è diplomato in canto al Conservatorio Arrigo Boito di Parma e ha vinto il primo premio al Concorso Simone Alaimo. Ha debuttato in seguito nelle produzioni di Cavalleria rusticana a Lecce, Pagliacci e La traviata a Malta, Il trovatore al Teatro Donizetti di Bergamo e della Madama Butterfly a Lübeck, Bari, Parma e a Roma. Ha avuto un grande successo interpretando il ruolo principale nell’opera di Porrino I Shardana a Cagliari, diretta da Anthony Bramall, e ne La donna serpente di Casella diretta da Fabio Luisi al festival di Martina Franca. Più recentemente è stato Maurizio nell’Adriana Lecouvreur a Como, Pavia e Cremona, Manrico ne Il trovatore a Catania, Enrico ne La campana sommersa di Respighi a Cagliari e Pinkerton nella Madama Butterfly ad Astana, alle Terme di Caracalla e a Palermo.
■ Angelo Villari stammt aus Messina. Er studierte Gesang am Konservatorium Arrigo Boito in Parma und ist Preisträger zahlreicher Auszeichnungen, darunter der erste Preis des Wettbewerbes Simone Alaimo. Er debütierte in den Produktionen Cavalleria rusticana in Lecce; Pagliacci und La traviata in Malta; Il trovatore am Teatro Donizetti von Bergamo; Madama Butterfly in Lübeck, Bari, Parma und Rom. Darüber hinaus war er u. a. in der Hauptrolle von Ennio Porrinos I Shardana in Cagliari unter der musikalischen Leitung von Anthony Bramall zu sehen sowie in der Hauptrolle von Alfredo Casellas La donna serpente unter Fabio Luisi am Festival in Martina Franca. Erst kürzlich interpretierte er Maurizio in Adriana Lecouvreur in Como, Pavia und Cremona; Manrico in Il trovatore in Catania, Enrico in La campana sommersa von Respighi in Cagliari; Pinkerton in Madama Butterfly in Astana, in den Caracalla-Thermen und Palermo.
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Mansoo Kim BARITONO | BARITON
■ Nato in Corea del Sud, si è diplomato in canto presso l’Università Kei Myung, oltre a conseguire il Master MBA nel 2009. Trasferitosi in Italia, si è laureato nel 2012 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ha studiato con Donato Renzetti e Leo Nucci alla Scuola dell’Opera Italiana, nel Corso di Alto Perfezionamento nel repertorio verdiano. Ha quindi vinto numerosi premi. Ha debuttato nel 2012 nel ruolo di Belcore ne L’elisir d’amore a Milano. Altri ruoli da lui rivestiti: Miller (Luisa Miller), Guido di Monforte (I Vespri siciliani), Sharpless (Madama Butterfly), Giorgio Germont (La traviata), Enrico (Lucia di Lammermoor), Mr. Flint (Billy Bud), Simon Boccanegra nell’omonima opera, Duca di Nottingham (Roberto Devereux), Don Carlo (La forza del destino), Rodrigo (Don Carlo). Renato (Un ballo in maschera), Amonasro (Aida). Ha registrato insieme a Mariella Devia e Sonia Ganassi.
■ Mansoo Kim, geboren in Südkorea, studierte zunächst Gesang an der Universität Kei Myung. 2009 erwarb er dort seinen Master und zog anschließend nach Italien. 2012 schließt er das Konservatorium Giuseppe Verdi von Mailand ab und studierte bei Donato Renzetti und Leo Nucci das verdianische Repertoire an der Scuola dell’Opera Italiana. Er gewann zahlreiche Preise. Sein Operndebüt feiert er 2012 in der Rolle von Belcore (L’elisir d’amore) in Mailand. Weitere Rollen sind Miller (Luisa Miller), Guido di Monforte (I Vespri siciliani), Sharpless (Madama Butterfly), Giorgio Germont (La traviata), Enrico (Lucia di Lammermoor), Mr. Flint (Billy Bud), Simon Boccanegra in der gleichnamigen Oper, Duca di Nottingham (Roberto Devereux), Don Carlo (La forza del destino), Rodrigo (Don Carlo). Renato (Un ballo in maschera), Amonasro (Aida). Mit Mariella Devia und Sonia Ganassi nahm er CDs auf.
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Giovanna Lanza CONTRALTO | ALT
www.giovannalanza.com ■ Si è posta all’attenzione del grande pubblico per la sua intensa personalità scenica e duttilità vocale, mettendo in risalto i ruoli da lei interpretati sia nel repertorio tradizionale che in quello moderno. Ha interpretato Carmen nell’opera omonima, Dalila in Sansone e Dalila, Fidès in Le prophète di Meyerbeer, Suzuki in Madama Butterfly, Zia Principessa in Suor Angelica, Quickly in Falstaff, Ulrica in Un ballo in maschera, Frugola nel Tabarro, Zita in Gianni Schicchi, Lucia in La gazza ladra, Dinah in Trouble in Tahiti, Maddalena in Rigoletto, Federica in Luisa Miller, Bersi in Andrea Chénier, Emilia in Otello, Fenena in Nabucco, Dryade in Ariadne auf Naxos, Rosina nel Barbiere di Siviglia e molti altri. Tra i numerosi direttori d’orchestra con cui ha collaborato figurano Santi, Renzetti, Scimone, Zedda, Noseda, Oren, Ceccato, Frizza, Veronesi, Allemandi e Steinberg. È invitata regolarmente in diversi teatri italiani ed esteri.
■ Die herausragende Sängerin Giovanna Lanza wird vom Publikum aufgrund ihrer Bühnenpräsenz und stimmlichen Vielseitigkeit geschätzt. Ihr gelingt es, sowohl Rollen des traditionellen als auch des modernen Repertoires ausdrucksstark zu verkörpern. Zu hören war sie u. a. als Carmen in der gleichnamigen Oper, Dalila in Sansone e Dalila, Fidès in Le prophète von Meyerbeer, Suzuki in Madama Butterfly, Zia Principessa in Suor Angelica, Quickly in Falstaff, Ulrica in Un ballo in maschera, Frugola in Il tabarro, Zita in Gianni Schicchi, Lucia in La gazza ladra, Dinah in Trouble in Tahiti, Maddalena in Rigoletto, Federica in Luisa Miller, Bersi in Andrea Chénier, Emilia in Otello, Fenena in Nabucco, Dryade in Ariadne auf Naxos, Rosina in Il barbiere di Siviglia, um nur einige zu nennen. Sie arbeitete mit Dirigenten wie Santi, Renzetti, Scimone, Zedda, Noseda, Oren, Ceccato, Frizza, Veronesi, Allemandi und Steinberg. Lanza ist regelmäßig an italienischen und ausländischen Opernhäuser zu Gast.
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Francesca Di Sauro SOPRANO | SOPRAN
■ Ha iniziato gli studi di canto e teatro nel 2004. Nell’aprile 2016 ha ricoperto il ruolo di Flora ne La traviata. Nel settembre dello stesso anno ha eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi al Festival internazionale di musica sacra di Ruffano (Lecce). Nel maggio 2017 ha vinto i premi come Miglior giovane e Migliore interpretazione al VI Concorso internazionale di Canto Lirico “Franca Mattiucci”. Ha poi vinto il I premio al concorso internazionale di canto lirico “Beppe De Tomasi”, in occasione del quale è stata scelta per esibirsi, in qualità di solista, presso il Palacio de Festivales de Cantabria. Nel gennaio 2018, al concorso As.Li.Co. per giovani cantanti lirici, ha vinto il ruolo di Carmen nell’edizione di “Opera Domani”, esibendosi in tournée in numerosi teatri. Nell’agosto 2018 ha debuttato nel ruolo di Rosina ne Il barbiere di Siviglia di Rossini.
■ Die Mezzosopranistin Francesca Di Sauro begann 2004 ihr Gesangs- und Theaterstudium. 2016 übernahm sie die Rolle der Flora in La traviata und sang beim Festival Internazionale di Musica Sacra in Ruffano in Stabat Mater von Pergolesi. Im Jahr darauf wurde sie beim 6. Concorso Internazionale di Canto Lirico Franca Mattiucci als beste Nachwuchskünstlerin und für den besten Auftritt ausgezeichnet. Sie sang u. a. als Solistin im Museo Nazionale di Capodimonte und in L’elisir d’amore am Teatro Bellini in Neapel. Im selben Jahr schloss sie ihr Universitätsstudium in Neapel ab, gewann den 1. Preis beim internationalen Opernwettbewerb Beppe De Tomasi und wurde auserwählt als Solistin im Palacio de Festivales de Cantabria aufzutreten. 2018 gewann sie dann den As. Li. Co.-Wettbewerb für junge Opernsänger und ergatterte die Rolle der Carmen bei „Opera Domani“. Sie trat damit in zahlreichen Opernhäusern auf, darunter im Teatro Grande di Brescia, Teatro Regio in Parma, Teatro degli Arcimboldi in Mailand sowie bei den Bregenzer Festspielen. Im Sommer 2018 debütierte sie in der Rolle der Rosina in der Oper Il barbiere di Siviglia von Rossini.
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OperaLombardia CORO | CHOR
SOPRANI | SOPRAN Loretta Carrieri Laura Dacomo Mimma D’Avossa Tiziana Falco Anna Gaspa Paola Giacalone Eleonora Grazioli Cristina Greco Fabiola Marcenaro Myrta Montecucco Palmira Pagliara Anna Piroli Laura Pizzol Samanta Tisi
TENORI | TENOR Marcello Cantoni Damiano Colombo Maurizio De Valerio Giovanni di Stefano Claudio Grasso Francesco Malanchin Michele Mele Maurizio Miglioresi Leo Moreno Alessandro Mundula Fernando Pibernat Aronne Rivoli Francesco Vittorino
MEZZOSOPRANI MEZZOSOPRAN Claudia Ceruti Jeta Mingaj Maria Bogdanowicz Claudia Strano Elisa Brizzolari Tamara Cardo Alessandra Notarnicola Irene Ripa Teresa Simeone Serena Pulpito Manuela Indelicato Veronica De Lorenzi
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BARITONI | BARITON Giacomo Archetti Dario Battaglia Cristian Bugnola Andrea Gervasoni Gianluca Di Canito BASSI | BASS Marco Alfredo Dernini Riccardo Dernini Stefano Ranzi Fabrizio Scrivanti Paolo Massimo Targa Giovanni Todaro Giampaolo Varani
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento Haydn Orchester von Bozen und Trient www.haydn.it
VIOLINI PRIMI 1. VIOLINE Stefano Ferrario** Ole Jacob Frederiksen* Edlir Cano* Cecilia Albertani Elisabeth Pichler Renzo Michelini Maria Patron Erika Ferrari
CONTRABBASSI KONTRABASS Daniele Ragnini* Corrado Pastore Michele Valentini
VIOLINI SECONDI 2. VIOLINE Roberto Tomada* Vincenzo Quaranta* Sandro Acinapura Josuè Esaù Iovane Cecilia Micoli Patrizia Autieri Andrea Rieder Alessia Pallaoro
OBOI | OBOE Gianni Olivieri* Fabio Righetti
VIOLE | BRATSCHE Margherita Pigozzo* Gabriele Marangoni* Maura Bruschetti Claudia Pedrani Roberto Mendolicchio Luigi Borgogno VIOLONCELLI VIOLONCELLO Alejandro Biancotti* Luca Pasqual* Elisabetta Branca Jutta Kagerer Elke Hager
FLAUTI | FLÖTE Francesco Dainese* Alessandro Visintini Giulia Baracani
CLARINETTI | KLARINETTE Stefano Ricci* Andrea Brazzo Nadia Bortolamedi
TROMBONI | POSAUNE Andreas Kofler* Michele Zulian Giacomo Gamberoni TUBA Francesco Porta TIMPANI | PAUKEN Domenico Cagnacci* PERCUSSIONI SCHLAGWERK Jose Luis Carreres Fita Matteo Flori Andrea Pedron ARPA | HARFE Antonella De Franco Tatiana Arquati (palco | Bühne)
FAGOTTI | FAGOTT Flavio Baruzzi* Andrea Racheli
ORGANO | ORGEL Francesco Massimi
CORNI | HORN Francesco Mattioli* Lara Morotti Alexander Perathoner Stefano Conti
**Spalla | Konzertmeister *Prime parti | Stimmführer
TROMBE | TROMPETE Alberto Condina* Fabiano Ruin
Ispettrice Orchesterinspizientin Nancy Spinel Addetto | Orchesterwart Domenico Mutzu
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F O N DA Z I O N E H AY D N D I B O L Z A N O E T R E N T O S T I F T U N G H AY D N VO N B O Z E N U N D T R I E N T
Prossimi appuntamenti Kommende Veranstaltungen
Mar | Di 11.12.2018 ore 20.00 Uhr Bolzano | Bozen Auditorium | Konzerthaus
Mar | Di 18.12.2018 ore 20.00 Uhr Bolzano | Bozen Auditorium | Konzerthaus
Sab | Sa 19.01.2019 ore 20.00 Uhr Trento | Trient Teatro SanbàPolis
Mer | Mi 12.12.2018 ore 20.30 Uhr Trento | Trient _ Auditorium
Mer | Mi 19.12.2018 ore 20.30 Uhr Trento | Trient _ Auditorium
Dom | So 20.01.2018 ore 17.00 Uhr _ Trento | Trient Teatro SanbàPolis
Orchestra Haydn Orchester
Orchestra Haydn Orchester
Benjamin Bayl
Dionysos Rising
Tenore | Tenor Ian Bostridge Corno | Horn Andrea Cesari Maurice Ravel Benjamin Britten Wolfgang Amadeus Mozart
Wolfgang Amadeus Mozart William Herschel Joseph Haydn
Direzione musicale Musikalische Leitung Timothy Redmond Regia | Inszenierung Michael Scheidl
Yves Abel
Roberto David Rusconi
Bando di selezione per il teatro musicale contemporaneo | Ausschreibung für zeitgenössisches Musiktheater _ www.haydn.it
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Si ringrazia per le donazioni Art Bonus a favore della Stagione d’Opera 2018/19: Wir danken den Art Bonus-Mäzenen für ihre Unterstützung der Opernsaison 2018/19:
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO STIFTUNG SÜDTIROLER SPARKASSE R+V ALLGEMEINE VERSICHERUNG
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IMPRESSUM Editore | Herausgeber Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | Gilmstraße 1/A 39100 Bolzano | Bozen
Grafica | Grafik Plus Communications _ Trento
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Con riserva di modifiche Änderungen vorbehalten
Chiusura redazione | Redaktionsschluss 23.11.2018
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Ente organizzatore | Veranstalter Fondazione Haydn di Bolzano e Trento Stiftung Haydn von Bozen und Trient Via Gilm | GilmstraĂ&#x;e 1/A info@haydn.it + 39.0471.975031 F
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