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The economy of Francesco
MICHELE COVI Responsabile del Dipartimento Qualificazione Professionale Agricola
Il patto di Papa Francesco con i giovani: dare un’anima nuova all’economia
“Occorre studiare e praticare un’economia diversa, che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Serve correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza della vita, la cura della famiglia, l’equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future.” Questo è quanto scrive Papa Francesco ai giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo, invitandoli ad essere costruttori di un mondo migliore. È il patto con i giovani, chiamati ad assumere la responsabilità del futuro. Per presentare questo patto agli studenti del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Edmund Mach, su proposta degli insegnanti dell’Area disciplinare giuridico-economica, il 21 gennaio 2020 si è svolto nell’aula magna dell’Istituto agrario a San Michele all’Adige un evento straordinario. Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Edmund Mach, prof. Andrea Segrè, del Dirigente scolastico prof. Ivano Artuso e del Presidente della Fondazione don Lorenzo Guetti (co-organizzatrice dell’evento), Fabio Berasi, si è tenuta la lectio magistralis del prof. Stefano Zamagni. Docente di economia di fama internazionale presso l’Università di Bologna, nonché Presidente dell’Accademia pontifcia delle Scienze sociali, il prof. Zamagni ha aiutato i ragazzi a rifettere, in una prospettiva aconfessionale, sul loro futuro, sulle contraddizioni e alcuni aspetti negativi dell’attuale sistema economico. Lungo un excursus che da San Francesco giunge ai tempi moderni, il prof. Zamagni ha spiegato i cardini
dell’economia di mercato che si fonda sul principio di fraternità e del bene comune, evidenziandone i mutamenti storici, per giungere a delineare le principali aporie generate dal mercato capitalistico. In primis, la questione ecologica con l’impatto nefasto sulla natura. A seguire, l’aumento endemico e sistemico delle disuguaglianze, con l’incremento delle diseguaglianze fra ricchi e poveri e la diminuzione dei livelli di felicità. “Il fne da perseguire - dice il prof. Zamagni - è quello di chiedere al mercato non solamente di essere in grado di produrre ricchezza, e di assicurare una crescita sostenibile, ma anche di porsi al servizio dello sviluppo umano integrale, di uno sviluppo cioè che tenda a tenere in armonia le tre dimensioni dell’uomo: quella materiale, quella socio-relazionale e quella spirituale. Il mercato incivile, mentre assicura un avanzamento sul fronte della prima dimensione, quella della crescita, non migliora certo le cose rispetto alle altre due dimensioni. Si pensi all’aumento preoccupante dei costi sociali della crescita. Sull’altare dell’efcienza, eretta a nuovo mito della seconda modernità, si sono sacrifcati valori non negoziabili come la democrazia, la giustizia distributiva, la libertà positiva, la sostenibilità ecologica e altri ancora.” Alla seguitissima lectio magistralis del prof. Zamagni, introdotta dal moderatore, dott. Michele Dorigatti, direttore della Fondazione don Lorenzo Guetti, è seguita l’appassionata testimonianza del dott. Paolo Segnana, direttore della Cassa rurale Rotaliana e Giovo, che ha sponsorizzato l’evento. Ricco ed intenso il dibattito che ne è seguito, segno evidente che gli stimoli alla rifessione sono caduti sul terreno fertile: i frutti non mancheranno...
Locandina dell’evento “The economy of Francesco”