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Dal genoma alla scoperta di una nuova varietà locale di noce
Il noce da frutto ( Juglans regia L.) è coltivato in tutto il mondo e le importanti sostanze nutritive di cui la noce è ricca la rendono un alimento raccomandato nella dieta umana quotidiana.
L’Italia è attualmente tra i primi cinque paesi importatori di noci in guscio, a seguito sia del repentino crollo nella produzione di noci italiane agli inizi degli anni settanta, che di una domanda in costante crescita. La maggior parte delle noci importate in Italia proviene dagli USA (50%) seguiti da Francia (20%) e Cile (14%) e, in misura minore, da Argentina e Austra- lia. Tuttavia, le condizioni climatiche e ambientali della penisola italiana ben si prestano alla coltivazione del noce e sono ancora presenti varietà locali ed ecotipi unici italiani. ln tale contesto, favorevole allo sviluppo di una produzione locale di noci italiane di alta qualità, i ricercatori della Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con l’Università di Davis (CA, USA), e l’Università Johns Hopkins (MD, USA), hanno partecipato al ri-sequenziamento ed assemblaggio del genoma del noce da frutto e allo sviluppo di un array di genotipizzazione ad alta densità di
Dendrogramma di 56 cultivars/accessioni di noci, Italiane ed internazionali, realizzato sulla base delle distanze genetiche. I rami sono colorati secondo l’origine geografica: verde = USA (la maggior parte proveniente dalla California); rosa = Francia; blu = Cina; rosso = Uzbekistan; nero = Giappone; porpora = Italia; giallo = Bulgaria; violetto = Afghanistan (solo la PI15_8) marcatori SNP (Axiom™ J. regia 700K), aprendo la strada a nuovi studi di valorizzazione e caratterizzazione del germoplasma nocicolo italiano ed internazionale. In particolare, i ricercatori della FEM hanno realizzato il progetto “Noble” (co-finanziato dalla Fondazione CARITRO) per valorizzare la coltivazione della noce in Trentino e, più in generale, in Italia. Lo SNP array Axiom™ J. regia 700K è stato utilizzato per caratterizzare geneticamente le accessioni e varietà locali Italiane, al fine di comprendere dove si collocano nel panorama delle varietà commerciali internazionali. La definizione dei profili genetici ha confermato l’univocità della storica e tradizionale varietà trentina ‘Bleggiana’, ma non solo, i risultati hanno rivelato la presenza di una seconda varietà dalle probabili origini locali, a cui è stato assegnato il nome di ‘Blegette’. Le analisi condotte hanno infatti confermato il profilo genetico univoco della ‘Blegette’ e una maggior vicinanza alla varietà ‘Bleggiana’. Le conoscenze ottenute dall’utilizzo di strumenti come il genoma del noce e lo SNP array possono tradursi in informazioni importanti per miglioramenti e innovazioni nella nocicoltura moderna, volti a garantire un prodotto di alta qualità. Inoltre, le varietà locali rappresentano un interessante serbatoio di diversità genetica e di proprietà qualitative, che meritano future indagini sui tratti agronomicamente utili (ad esempio, adattamento locale e fabbisogno in acqua) per una produzione sostenibile e di alta qualità.
Maggiori informazioni nell’articolo pubblicato su Plants (2022) 11 (15): 1986. https://doi.org/10.3390/plants11151986
PAROLE CHIAVE: noce, genoma, identificazione varietale SPECIE: Juglans regia