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ANDREA CRISTOFORETTI
MATTIA VOLTOLINI
DANIELA BONA
LUCA GRANDI
SILVIA SILVESTRI
Le ambiziose azioni di mitigazione al cambiamento climatico che la Provincia Autonoma di Trento (PAT) ha previsto per il prossimo decennio sono contenute nel Piano Energetico Ambientale (PEAP) 2021-2030, alla cui stesura ha contribuito l’unità Bioeconomia della Fondazione Edmund Mach, quantificando il contributo che potrebbe essere fornito dallo sfruttamento energetico degli scarti organici. Questa fetta di potenziale è stata stimata dapprima quantificando le principali matrici residuali - reflui zootecnici, scarti agroalimentari, fanghi da trattamento delle acque e da processi industriali, frazione umida della raccolta differenziata - attraverso i dati e gli archivi disponibili, calcolando successivamente il potenziale di biogas teorico da esse ottenibile. Da qui l’elaborazione di scenari di valorizzazione energetica per le singole Comunità di Valle, teorizzando la realizzazione di impianti territoriali in grado, in assetto cogenerativo, di convertire il biogas in energia elettrica e termica, oppure di ricavarne biometano da immettere nella rete di distribuzione del gas naturale.
Successivamente all’emanazione del PEAP, di concerto con Servizi ed Agenzie PAT coinvolti, è stato ritenuto opportuno eseguire un ulteriore approfondimento, ricorrendo ad una ricognizione su tutto il territorio provinciale direttamente presso un’ampia selezione di aziende agroindustriali e zootecniche. Grazie a questa indagine effettuata nel corso del 2022, sono state raccolte informazioni dettagliate relative sia ai rifiuti che vengono smaltiti, sia agli scarti avviati ad altri destini, spesso extra provinciali (es: mangimistica, nutraceutica, conversione energetica). La quantificazione del biogas ricavabile ha raggiunto, in tal modo, una maggiore rispondenza alla realtà, individuando una potenzialità di oltre 6,5 mln Nm3 /anno di biogas ottenibile dalle sole matrici agroalimentari considerate, corrispondente a circa 3,5 mln Nm3 /anno di biometano. Nel corso del 2023 FEM effettuerà un ulteriore passo nell’ottenimento di una stima maggiormente realistica: le principali matrici identificate saranno sottoposte ad una caratterizzazione chimico-fisica, effettuando prove di produzione di biogas in
Posizione dei principali potenziali teorici di biogas/biometano individuati in Provincia (l’altezza degli istogrammi è proporzionale al potenziale espresso in Nm3/anno) scala di laboratorio per testare i mix di matrici ritenuti più opportuni in uno scenario reale.
Questi studi si intersecano con gli approfondimenti che lo stesso gruppo FEM sta svolgendo nell’ambito di un Tavolo di Lavoro impegnato nell’individuazione delle azioni per il miglioramento della qualità delle acque, da attuare attraverso una ge - stione sostenibile dei reflui zootecnici per determinate zone risultate non conformi secondo la normativa cogente. La soluzione della digestione anaerobica dei reflui può contribuire al miglioramento della gestione degli stessi; se al contempo se ne ottimizza la resa energetica, abbinando gli scarti di altre filiere, i benefici possono essere maggiori.
Per approfondimento consultare il PEAP 2021-2030 (in Allegato 8 il contributo dell'Unità Bioeconomia) all’indirizzo: https://www.provincia.tn.it/Documenti-e-dati/Documenti-diprogrammazione/Piano-Energetico-Ambientale-Provinciale-2021-2030
PAROLE CHIAVE: bioeconomia, agroalimentare, energia