SA SARTIGLIA www.sartiglia.eu
oristano, 6/8 marzo 2011 UN AUTENTICO SPETTACOLO DI COLORI
IL SINDACO DI ORISTANO
PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE
«Colori, fascino della storia e della tradizione più vera di Oristano. Ecco la Sartiglia, rito antico e sempre nuovo».
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i è gradito porgere un Saluto affettuoso ed un cordiale Benvenuto a tutti i protagonisti della celebre giostra di Oristano e a tutti coloro che anche quest'anno vivranno le intense emozioni della Sartiglia. Lo rende possibile questa pubblicazione curata dalla Fondazione Sa Sartiglia Onlus, nella certezza che tutti i protagonisti - cavalieri e cavalli, anzitutto - e con loro gli attori storici e tradizionali, i Gremi, dei Contadini e dei Falegnami, i tamburini e i trombettieri, gli Oristanesi, gli ospiti e gli amici della nostra Città, possano contribuire al successo di una straordinaria festa di popolo. La Sartiglia simbolizza lo spirito di Oristano e a tal proposito lo storico Peppetto Pau scriveva: “La Sartiglia è l'avvenimento che restituisce agli oristanesi l'orgoglio di un popolo forte, di un popolo libero, di una propria antichissima civiltà”. Far sì che si svolga secondo la tradizione è compito che i gremi e l'intera città ogni anno tramandano. Correrla sancisce un impegno, una passione condivisa da tutti i Cavalieri. Tuttavia, la festa è cara non solo agli Oristanesi ma a tutti i Sardi, adulti ma anche o soprattutto ragazzi e bambini. Anche per questo la nostra Città può fregiarsi del titolo simbolico di «capitale del Carnevale nell'Isola». San Giovanni e San Giuseppe diano forza, impeto e coraggio ai nostri protagonisti. Is Componidoris tengano alto l'onore della Città, impugnando ed assegnando la spada e lo stocco. Le numerose stelle infilzate annuncino una stagione del raccolto quanto mai copiosa, assecondando i desideri di tutti. La Fondazione augura a tutti gli Ospiti di condividere questi auspici, nella certezza di scrivere tutti assieme un'altra bella pagina della nostra identità, celebrando adeguatamente la festa più solenne, nobile e famosa della Città di Oristano, la città della Sartiglia. Angela Nonnis
Immagine del Componidori nell'acquerello del 1864 che corredava le carte di Giovanni Spanu su «Alcuni giochi equestri» Ministero per i Beni e le Attività Culturali · Biblioteca Comunale di Cagliari (per gentile concessione della Dott.ssa Giuseppina Cossu, già direttrice della Biblioteca Comunale di Cagliari). Tratta da Storia della Sartiglia di Oristano di Maura Falchi e Raimondo Zucca, Editrice S'Alvure, Oristano 1994.
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I GREMI
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PIÙ AGRICOLTURA PER IL FUTURO
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI • ORISTANO Via Lazio, 90 · ORISTANO Tel. 0783 303431 · fax 0783 768868 · e-mail: ciaor@tiscali.it
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e Città Regie del Regno di Sardegna di età spagnola, Cagliari, Sassari, Oristano, Alghero, Iglesias, Castelsardo e Bosa, godevano di prerogative speciali, e tra queste vi era la possibilità di istituzione dei gremi. Tali sodalizi riunivano in corporazioni religiose soci che esercitavano un medesimo mestiere, agricoltori, falegnami, ferrai, sarti, calzolai, figoli e carrettieri. L'associazione, posta “in grembo”, ovvero sotto la protezione di uno o più santi, da qui il nome gremio, era regolamentata da statuti di diretta derivazione barcellonese. La corporazione governava l'attività dell'intera maestranza, regolamentando l'ingresso dei nuovi soci, l'apprendistato dei novizi, l'esame per il passaggio da apprendisti a maestri d'arte, legiferando inoltre in materia di qualità dei prodotti e prezzi dei manufatti. In città solo gli appartenenti alla corporazione potevano aprire bottega ed esercitare l'arte. In età sabauda tale vincolo risultò ormai troppo restrittivo per le limitazioni del mercato e del lavoro e, nel maggio del 1864, un'apposita legge decretò disciolte tali istituzioni. A partire da quel momento alcuni gremi si trasformarono in “società” che, abbandonati i doveri relativi al mestiere, continuarono a perpetuare culti e feste in onore del santo patrono, altre confluirono nelle nascenti Società di Mutuo Soccorso basate sul mutualismo fra i soci operai. Storicamente continuano ad operare, senza soluzione di continuità, nelle città di Sassari ed Oristano dove da oltre cinquecento anni perpetuano le principali manifestazioni cittadine, tramandando a Sassari la discesa dei Candelieri e ad Oristano la Sartiglia. La mancanza di documenti ci impedisce di conoscere in quale momento storico fu demandata ai gremi l'organizzazione della giostra oristanese. Mentre è documentata la volontà di un canonico della cattedrale arborense vissuto nella metà del Cinquecento di donare al Gremio dei Contadini un fondo rustico i cui proventi avrebbero garantito le spese della manifestazione. Ancora oggi la tradizione ricorda “su Cungiau de sa Sartiglia”, il fondo la cui rendita avrebbe garantito le spese della corsa in perpetuo, pena la perdita dei diritti su quel terreno da parte del Gremio dei Contadini. Diversamente, il Gremio dei Falegnami storicamente sosteneva le spese dell'organizzazione della corsa attraverso i fondi raccolti dalla questua effettuata dai soci e dagli apprendisti del gremio e dalle offerte fatte alla corporazione da famiglie nobili e benestanti della città. 3
LA FONDAZIONE SA SARTIGLIA E I SUOI ORGANI • Comitato Tecnico • PRESIDENTE Francesco Obino • COORDINATORE TECNICO Filippo Uras • COMPONENTI Luca Faedda (Comune di Oristano) Antonio Deriu (Rappresentante Consiglio di Amministrazione) Genesio Passiu (Presidente Gremio dei Contadini) Umberto Atzei (Presidente Gremio dei Falegnami) Pierpaolo Falchi (Presidente Associazione S. D. Cavalieri Sa Sartiglia) Giuseppe Sedda (Rappresentante Commissione Veterinaria) Responsabili Uffici Fondazione
• Presidente Angela Nonnis • Vice Presidente Salvatore Nando Faedda • Consiglio Generale • PRESIDENTE Angela Nonnis • COMPONENTI Umberto Atzei Luigi Cozzoli Enrico Fiori Giovanni Mugheddu Mario Musinu Genesio Passiu Carlo Pau Mario Sechi Raimondo Zucca
• Commissione di Giustizia e Disciplina • PRESIDENTE Marcello Sequi • COMPONENTI Antonio Barberio, Antonio Loy Andrea Delitala, Giovanni Mocci • SEGRETARIO Giò Murru
• Consiglio di Amministrazione • PRESIDENTE Angela Nonnis • VICE PRESIDENTE Salvatore Nando Faedda • COMPONENTI Antonio Deriu Antonio Sanna Marzio Schintu • Revisore dei Conti Giorgio Mocci • Direttore Francesco Obino
• Commissione Veterinaria • PRESIDENTE Giovanni Panichi • DELEGATO DEL PRESIDENTE Antonello Montisci • COMPONENTI Antonio Bassu Giuseppe Sedda • Giuria della Sartiglia • PRESIDENTE Luigi Cozzoli • GIUDICI DI MERITO Stefano Meloni, Antonio Murruzzu, Roberto Palmieri Paolo Rosas, Ignazio Serra • GIUDICI DI QUALITÀ Enrico Fiori, Salvatore Migheli
(facente funzioni)
• Coordinatore Tecnico Filippo Uras ·
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a Fondazione Sa Sartiglia onlus, voluta dal Comune di Oristano, dal Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista e dal Gremio dei Falegnami di San Giuseppe, è stata costituita l'11 agosto 2006 e riconosciuta dalla Regione Autonoma della Sardegna nell'ottobre dello stesso anno. Secondo quanto previsto dal suo Statuto la Fondazione ha quale finalità la realizzazione, valorizzazione e promozione della giostra equestre denominata “Sa Sartiglia” anche attraverso la realizzazione di 4
• Ufficio Attività e Risorse Umane Cristiana Manconi • Ufficio Documentazione e Archivi Maurizio Casu •Ufficio Stampa Sandro Pisu
iniziative atte a promuoverne la ricerca, la valorizzazione, la conservazione, la salvaguardia e la promozione del suo patrimonio storico, artistico, culturale e tradizionale e quello della città di Oristano in cui essa si svolge, operando per il suo prestigio a livello nazionale ed internazionale. Ma ancor di più, la Fondazione si pone l'obiettivo di attivare un processo di riscoperta e riacquisizione della manifestazione dal punto di vista storico, culturale e tradizionale. 5
Comune di Oristano Assessorato alla Cultura
Centro di Documentazione sulla Sartiglia
IL PROGRAMMA DELLA SARTIGLIA Domenica 6 marzo Sartiglia del Gremio dei Contadini ORE 10
Inizio del Bando dell'Araldo in piazza Eleonora d'Arborea ORE 11
Apertura Ufficio Postale con Annullo Postale Speciale nella sede della Fondazione ORE 12
Vestizione de su Componidori nella sede del Gremio dei Contadini in via Aristana ORE 13,15
Sfilata del Corteo verso la via Duomo ORE 13,30
Via Duomo · CORSA ALLA STELLA ORE 16,30
Via Mazzini · CORSA DELLE PARIGLIE ORE 18,30
Svestizione de su Componidori nella sede del Gremio dei Contadini
mostra fotografica
SARTIGLIA D'ALTRI TEMPI Oristano, Chiostro del Carmine dal 3 marzo 2011 in collaborazione con
Martedì 8 marzo Sartiglia del Gremio dei Falegnami ORE 10
Inizio del Bando dell’Araldo in piazza Eleonora d'Arborea ORE 11
Apertura Ufficio Postale con Annullo Postale Speciale nella sede della Fondazione ORE 12
Vestizione de su Componidori del Gremio dei Falegnami in via Angioy
Per conoscere le manifestazioni collaterali organizzate dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Oristano visita il sito
ORE 13,15
Sfilata del Corteo verso la via Duomo ORE 13,30
Via Duomo · CORSA ALLA STELLA
www.comune.oristano.it
ORE 16,30
Via Mazzini · CORSA DELLE PARIGLIE ORE 18,30
Svestizione de su Componidori del Gremio dei Falegnami in via Angioy www.sartiglia.info 6
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LA SARTIGLIA
THE SARTIGLIA
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d Oristano l'ultima domenica e martedì di carnevale si corre per antica tradizione la Sartiglia. Per andare alla ricerca delle sue origini è necessario tornare all'Europa medievale delle crociate, culla dei tornei equestri cavallereschi e dei giochi di addestramento militare a cavallo. Nel corso del XV e del XVI secolo infatti tali manifestazioni rifioriscono sotto forma di grandi spettacoli offerti al popolo. Anche la Sartiglia di Oristano, così come è giunta sino ai nostri giorni, è da considerarsi come un pubblico spettacolo, organizzato allo scopo di intrattenere e divertire gli spettatori. Il vecchio continente nel corso del XVI secolo dimostra un'attenzione speciale per le manifestazioni equestri e in particolare per le corse all'anello. Sovrani, viceré, feudatari e corporazioni di mestiere offrivano al pubblico tali spettacoli in occasione di prese di possesso di cariche di re o vescovi, di nascite di eredi al trono o di particolari festività del calendario liturgico, coinvolgendo direttamente il ceto nobiliare e relegando il popolo al rango di spettatore. Anche la storica manifestazione di Oristano rientra nell'ambito più generale delle corse all'anello. Ancora oggi in tutta Italia si contano numerose gare di abilità di cavalieri che in alcuni casi tentano la sorte cercando di cogliere un anello con una lancia, mentre presso altre tipologie di giostre sono impegnati nel colpire un bersaglio rappresentato da una sagoma o buratto, che riproduce il cavaliere avversario contro il quale anticamente ci si scontrava in duello come la quintana di Foligno o la corsa del Saracino di Arezzo. I più antichi documenti riguardanti la storia della Sartiglia di Oristano, custoditi nell'Archivio Storico cittadino, si trovano in un registro di consiglieria datato 1547-48 in cui si parla di una Sortilla organizzata in onore dell’Imperatore Carlo V probabilmente nel 1546. Altri documenti, successivi, riferiscono dell'acquisto, da parte dell'autorità cittadina del tempo nella bottega di un maestro falegname, degli stocchi da utilizzare per la corsa. Questo particolare induce a pensare che probabilmente, in età spagnola, in origine la corsa fosse organizzata dalla stessa istituzione municipale, e, successivamente affidata ai gremi, le associazioni di mestiere operanti nella Città Regia a partire dal XVI secolo, che ne hanno perpetuato il cerimoniale sino ai nostri giorni. Attualmente non si conoscono documenti che testimoniano la corsa in età medievale ma i frequenti rapporti dei regnanti oristanesi con i signorotti dell'Italia dei Comuni del XIII e del XIV secolo, nonché i lunghi soggiorni dei nostri giudici nelle grandi città della Spagna in piena età medievale, inducono a supporre che i sovrani del giudicato d'Arborea conoscessero bene i giochi di esercitazione militare, e che nella capitale arborense, così come nelle grandi città dell'Europa del tempo, nobili e cavalieri si cimentassero con la spada e la lancia nelle prove di abilità e addestramento a cavallo. 8
ristano on the last Sunday and Tuesday of Carnival takes place the Sartiglia. To go in search of its origins is necessary to go back to medieval Europe of crusades was the cradle to equestrian knightly tournaments and games of military practice on horseback. During the 15th and 16th century, such events newly flourished in the form of great shows offered to the population. In the way it has been known in our days, the Sartiglia of Oristano may be considered as a public spectacle organized with the aim to entertain and amuse its spectators. During the 16th century, the Old Continent was particularly keen on equestrian shows, with a special reference to ring jousts. Sovereigns, viceroys, big landowners and trade corporations offered such entertainments to their audience on the occasion of new nominations of kings or bishops, births of heirs to the throne, or special festivities of the liturgical calendar. Such events were meant for the noble class only, assigning the population the mere rank of spectator. The historical show of Oristano, too, falls within the broader frame of ring jousts. Still today, in Italy, a number of skill tournaments are run by riders who may tempt their good luck trying to spear a ring. Other jousts have horsemen attempting to hit a target, represented by a cut-out reproducing the rival knight to be challenged, featuring ancient duels, such as the 'quintain' of Foligno or the 'Saracen's Joust' in Arezzo. The most ancient documents concerning the history of the Sartiglia in Oristano, kept in the Historical Archive of the town, refer to the purchase of some wooden spears for the joust, ordered by a town authority of the time at a carpenter's shop.This detail suggests that probably, in the Spanish age, the tournament was first organized by the municipal institution and then entrusted to the Guilds – trade corporations operating in the Royal Cities from the 16th century – that have handed down the ceremonial rites till our days. At present, no papers are known to confirm the existence of the joust in the Middle Ages. Yet, the frequent relationships bet ween local sovereigns and Italian squires during the period of Communes, in the 13th and 14th century, as well as local Kings' long stays in big Spanish cities of the medieval period may imply that the sovereigns of the Kingdom of Arborea certainly had a fair knowledge about games related to military practice and, hence, that Oristano, like the great European cities of the time, was accustomed to see noblemen and knights challenging themselves in skill and horse-training contests with sword and spear. 9
LE FASI DELLA SARTIGLIA
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a mattina della corsa su Componidori si reca presso la casa del presidente del gremio. Da qui, verso mezzogiorno, parte la sfilata diretta verso la sede dove avverrà il rito della Vestizione. Il gruppo dei tamburini e trombettieri apre il corteo composto dalle massaieddas che portano sulle corbule gli abiti de su Componidori. Seguono quindi sa Massaia manna, la donna che dovrà sovrintendere al cerimoniale della vestizione, i componenti del gremio che custodiscono le spade e gli stocchi per la corsa de su Componidori.
Sa mesitta è il tavolo sul quale si compirà il rito della vestizione. I costumi indossati da is Componidoris, i due cavalieri che rispettivamente guideranno la corsa della domenica e quella del martedì, sono caratterizzati da indumenti e da colori caratteristici del proprio gremio. I fiocchi rossi raccolgono gli sbuffi della candida camicia indossata da su Componidori del gremio dei contadini. Sono rosa e celesti quelli che sostengono le maniche del capocorsa del gremio dei falegnami. Sulla camicia viene indossato il coietto, giacca smanicata, che termina a gonnellino chiusa da lacci di pelle per il capocorsa della Domenica e da borchie d’argento a forma di cuore per quello del martedì che indossa, sopra i sui pantaloni, un ulteriore pantalone corto di pelle. Un brindisi d’augurio e un ultimo saluto segna l'ormai imminente metamorfosi del cavaliere. Con la posa della misteriosa maschera il passaggio è avvenuto. Per tutti ora è su Componidori. La maschera impenetrabile color terra distingue su Componidori dei contadini, quella pallida ed impassibile è indossata da su Componidori dei falegnami. Il cerimoniale si conclude con il posizionamento del velo ricamato e del cilindro sul capo. Ultima le operazioni la sistemazione di una camelia sul petto de su Componidori, rossa la domenica e rosea il martedì. Dal tavolo su Componidori monta sul cavallo e, dopo aver salutato il presidente del gremio, l'intera maestranza e tutti i presenti con segni di benedizione, si porta verso l’uscita e riverso sul cavallo esce dalla sala. Nel piazzale lo accolgono i suoi due aiutanti di campo, tutti i cavalieri e una folla immensa festante. Si compone quindi il corteo diretto alla volta del sagrato della Cattedrale per dare inizio alla corsa alla stella. 10
Il triplice incrocio di spade, che si svolge sotto il nastro verde tra su Componidori e il suo secondo, da inizio alla corsa. Su Componidori per primo tenterà la sorte cercando di cogliere al gran galoppo il bersaglio, poi sarà la volta dei suoi due aiutanti di campo. Successivamente potranno cimentarsi nell'impresa tutti i cavalieri scelti dal capocorsa. Colui che infilzerà la stella avrà in ricordo una piccola stella d'argento consegnatagli in premio. Ai cavalieri della pariglia di testa è riservato l'onore di tentare nuovamente la sorte con lo stocco. Ultimate le discese con lo stocco su Componidori si reca nuovamente sul sagrato della cattedrale e riconsegnando la lancia di legno riceve il suo scettro di mammole. Lo squillo di trombe e il rullo dei tamburi annuncia sa remada, il coraggioso atto compiuto da su Componidori che chiude ufficialmente la corsa alla stella riverso sul cavallo, affrontando a gran galoppo il percorso salutando e benedicendo il gremio e tutti i presenti. Quindi si ricompone il corteo dei cavalieri che si dirige verso la via Mazzini, teatro dove si svolgeranno le evoluzioni a pariglia. Da su Brocciu, il piccolo tunnel che si immette nella via Mazzini, prendono il via le spericolate acrobazie dei cavalieri. Apre le serie delle evoluzioni la pariglia de su Componidori. I tre cavalieri compiono il passaggio con i cavalli appaiati guidati dai cavalieri laterali mentre il capocorsa affronta il percorso con le mani sulle spalle dei compagni. Seguono quindi i passaggi dei cavalieri che si spingono in spettacolari evoluzioni. La chiusura della corsa è segnata dal passaggio del capocorsa che esegue un’altra remada. Questa volta affronterà il percorso con i suoi compagni che a gran galoppo guideranno i cavalli mentre lui riverso sulla groppa del cavallo saluta e benedice la folla con sa pipia de maiu. Il capocorsa raggiunge quindi la compagine dei cavalieri che salutano il suo arrivo con tripudio di applausi mentre lui continua a benedire e salutare con il suo scettro di mammole e viole. 11
THE PHASES OF SARTIGLIA
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n the morning of the tournament day, 'Su Componidori' (the Head of the joust) pays a visit to the Chairman of the Guild. Towards noon, from this latter's house, a parade will form and make for the hall where the dressing ceremony takes place. Drummers and buglers lead the cortege, composed by 'massaieddas' carrying the clothes of 'Su Componidori' on their flat baskets ('corbulas'), accompanied by 'Sa Massaia manna', a woman designed to supervise the dressing ritual; then, the Guild members follow, carrying the swords and wooden lances to be used for the race and, finally, 'Su Componidori'. 'Sa mesitta' is the table where the dressing rite will be performed. The outfits worn by both 'Componidoris' – the two horsemen leading the joust, on Sunday and Tuesday respectively – are distinguished by garments and colours matching those of their own Guilds. Red ribbons are used to secure the puffed sleeves of the snow-white shirt worn by 'Su Componidori' of the Guild of San Giovanni; pink and light-blue are the ribbons fastening the sleeves of the shirt offered to the 'Componidori' of the Guild of San Giuseppe. Upon the shirt, the 'coietto' – a sleeveless tunic ending in a short skirt – recalls ancient working clothes. Leather strings are used to fasten it on the breast of Sunday's head of the joust, whereas heart-shaped silver studs button up the waistcoat worn by Tuesday's 'Componidori', completed by a pair of supplementary, short leather trousers. A well-wishing toast and a very last salutation mark the rider's forthcoming metamorphosis. By laying a mysterious mask upon the horseman's face a transformation has occurred. Now, to anybody, he is going to be nothing but 'Su Componidori'. An impenetrable, earth-coloured mask distinguishes Farmers' head of the joust; on the contrary, the mask worn by Carpenters' 'Componidori' is pale, with an imperturbable expression. An embroidered veil and a top hat upon it are the final acts of the ceremony. Last touch, a camellia is sewn upon the breast of the 'Componidori' – a red flower on Sunday and a pink one on Tuesday. From the table, 'Su Componidori' mounts on horseback. Describing a few blessing signs, greeting the Chairman, the members of the Guild
and all the people present, the 'Componidori' reaches the exit and leaves the hall leaning backwards over his horse's back. Outside, in the square, he is saluted by his two aides-de-camp, by all the other horsemen and a massive, euphoric crowd. After his blessings and greetings, the cortege takes shape and makes for the Cathedral square, where the tilt at the star will begin. A three-fold crossing of swords between 'Su Componidori' and his second-in-command marks the start of the joust. 'Su Componidori' will tempt his good luck trying to carry off the target by the tip of his sword, riding at a fast gallop; next, it will be the turn of his two aidesde-camp. Subsequently, only those riders honoured by the assignment of a sword by the head of the joust will be entitled to repeat this enterprise. Skilled and successful riders will be prized with a little silver star as a keepsake. The head of the joust and his mates may have the honour to use the wooden spear and try their luck for the second time along Cathedral street. Once the rides with the wooden spear are over, 'Su Componidori' returns once again in front of the Cathedral square, to hand back the wooden lance for a sceptre of violets. A flourishing of bugles and a roll of drums announces 'Sa Remada', a daring performance by 'Su Componidori' officially closing the ring joust. His back leaning over his horse's back, he rides down the track at a fast gallop, greeting and blessing the Guild and all the people present. Once more, it is time for all the riders to form a parade and move back towards via Mazzini, the setting where the 'pariglie' will take place. 'Su Brocci', the small tunnel leading to via Mazzini, marks the start of the riders'daring performance. The series of figures opens with the group of 'su Componidori'. So the group of three riders will go down the route, their horses aligned; the two side horsemen will guide, while the head of the tournament will ride keeping his hands on his mates' shoulders. The equestrian show goes on with riders carrying themselves to spectacular figures. The closing of the race is marked by “Su Componidori”'s ride, which includes a second 'remada'. This time he is supposed to go down the track with his mates guiding the three horses at a gallop; again, he will lay flat on his horses' back, greeting and blessing the crowds with 'sa pipia de maiu'. Finally, the head of the joust can reach all the horsemen, who greet his arrival in a triumph of applauses, while he keeps on blessing and greeting everybody with his sceptre of violets.
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ristano, antica città di origine medievale, per la sua storia e le straordinarie testimonianze architettoniche e artistiche del suo prezioso passato, rappresenta una delle realtà più importanti dell'immenso e variegato patrimonio culturale della Sardegna. Accogliendo gli abitanti dell'antica città di Tharros, in fuga dalle continue minacce saracene, il villaggio bizantino di Aristanis diviene intorno all'anno Mille il nuovo capoluogo del Giudicato d'Arborea. Tale importante istituzione risulterà la più longeva delle quattro realtà giudicali che caratterizzarono la Sardegna del medioevo. Infatti, la conquista catalano aragonese del Regno di Sardegna, iniziata nel 1323 e che porrà fine all'esperienza dei regni giudicali sardi, potrà annoverare Oristano e il suo antico regno nei territori conquistati solo nel 1420. In circa cinquecento anni di storia, dal X al XV secolo, il Giudicato d'Arborea ha espresso una cultura di altissimo livello. Preziosi documenti testimoniano la ricchezza e la raffinatezza di questa città medievale ancora oggi riflessa nei monumenti dell'architettura civile e religiosa. L'antica città, cinta di mura e di torri alla fine del Duecento ad opera del giudice Mariano II d'Arborea, i cui resti sono ancora visibili nel centro storico, per diversi decenni ha rappresentato il simbolo della lotta contro la conquista catalano aragonese dell'isola. Nella seconda metà del Trecento la capitale e il giudicato arborense vivono momenti di massimo splendore politico e culturale. Sono i decenni in cui i sovrani Mariano IV e sua figlia Eleonora promulgano la Carta de Logu, il moderno codice di leggi che governa la giustizia nel regno d'Arborea. Lo stesso codice, all'indomani della definitiva conquista ad opera dei catalani aragonesi, sarà esteso a tutto il Regno di Sardegna e rappresenterà la legge nell'intera isola durante tutto il periodo della dominazione spagnola, e in parte di quella sabauda, sino al 1827, anno di promulgazione del Codice di Leggi civili e criminali emanato da Carlo Felice. Nei primi decenni del Quattrocento, con la conquista catalana, parte dei territori del Giudicato d'Arborea costituiranno il Marchesato di Oristano, titolo e territorio che nel 1478 passeranno direttamente sotto il controllo dello stesso re di Spagna. L'anno successivo Oristano è elevata al rango di Città Regia, ricevendo i privilegi e i regolamenti concessi alle città catalane. Alla città di Oristano di età spagnola si riferiscono i più antichi documenti della Sartiglia. Da cinquecento anni essa ne caratterizza la storia. Per questa sua lunghissima storia la corsa penetra nel profondo la cultura e la società della città di Oristano, con la magia di offrirsi in ogni edizione rinnovata e ricca del suo antico passato. 14
ristano, an ancient town of medieval origins, stands as one of the most significant places within the huge and varied cultural heritage of Sardinia, thanks to its history and to the extraordinary archaeological and artistic traces of its worthy past. Around the year 1000, the Byzantine village of Aristanis became the new chief-town of the Kingdom of Arborea, receiving the fugitives of the ancient city of Tharros who escaped the ceaseless Saracen threats. Such an important institution was to be the longest-lasting among the four local kingdoms ruling Sardinia throughout the Middle Ages. Indeed, the Catalan-Aragonese conquest of the Kingdom of Sardinia, started in 1323 to mark the end of the period of Sardinian local reigns, would not succeed to include Oristano and its ancient kingdom among the conquered territories before 1420. In about five hundred years of history, from the 10th to the 15th century, the Kingdom of Arborea knew a thriving, top-level culture. Precious documents have confirmed how this medieval town was wealthy and refined, as its monuments of civil and religious architecture still reflect today. Fortified by walls and towers – whose vestiges are still visible at the heart of the town – at the end of the 13th century by the sovereign ('Giudice') Mariano II of Arborea, the ancient town stood for several decades as the symbol of the fight against the Catalan-Aragonese conquest of the Island. In the second half of the 14th century, the chief-town and the kingdom of Arborea reached their cultural and political apex. These were the decades when sovereigns Mariano IV and his daughter Eleonora promulgated the 'Carta de Logu', a modern code of laws ruling justice within the kingdom of Arborea. The same code, following the final CatalanAragonese conquest, would be extended to the whole Kingdom of Sardinia as the law regulating the Island throughout the period of Spanish domination. It was even used over a period of the reign of Savoy, until 1827, when Carlo Felice promulgated his Code of Civil and Criminal Laws. In the early decades of the 15th century, with the Catalan conquest, a part of the territories of the Kingdom of Arborea would form the Marquisate of Oristano. Both title and territory would pass under the direct control of the King of Spain in 1478. In the subsequent year, Oristano was raised to the rank of Royal City, having received the privileges and regulations granted to Catalan cities. Oldest documents related to the Sartiglia refer to the town of Oristano during the Spanish age. Since five hundred years, the Sartiglia has been marking the history of the town. Owing to its long history, the tournament has been deeply penetrating the culture and the community of Oristano. A sort of spell seems to renew the event in every edition and, at the same time, to enrich it with its own ancient past. 15
IL TEATRO DE SA SARTIGLIA E
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Disegno di Bettina Brovelli
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1 • Sede del Comune di Oristano 2 • Sede della Fondazione Sa Sartiglia 3 • Ufficio Turismo della Provincia di Oristano 4 • Sede dell’Associazione Pro Loco di Oristano 5 • Sede del Comando dei Vigili Urbani · tel. 0783 212121 6 • Torre di San Cristoforo 7 • Antiquarium Arborense · Museo · tel. 0783 791262 8 • Torre di Portixedda 16
S • Partenza per la corsa alla stella S • Posizionamento della stella C • Su Componidori consegna le spade a cavalieri P • Partenza delle pariglie (Su Brocciu) A·B·C • Tribune nel percorso della corsa alla stella D·E·F·G·H·I·L • Tribune nel percorso della corsa delle pariglie 17
IL PERCORSO DELLA SARTIGLIA
THE ROUTE OF SARTIGLIA
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l percorso della Sartiglia insiste sulle strade storiche della città. Al termine della Vestizione, il corteo si dirige verso la via del Duomo dove avviene la corsa alla stella. Dallo spazio antistante il carcere in piazza Manno, prende il via la corsa alla stella, retta dal nastro verde teso sotto il campanile trecentesco della cattedrale. Insistono sul percorso della corsa alla stella anche la chiesa ed il convento di San Francesco, situati proprio nella curva che i cavalieri affrontano con velocità. La chiesa, di origini duecentesche, si presenta oggi in stile neoclassico e custodisce il crocifisso detto di Nicodemo. L'opera lignea, ascrivibile al tipo tragico doloroso del Cristo sofferente in croce, di ispirazione renana, è attribuito a maestranze valenzane del XIV secolo ed è presente in Oristano da antica data, rappresentando uno dei monumenti più importanti della religiosità e della cultura non solo sarda. La galoppata dei cavalieri termina nel piazzale antistante la chiesa di San Mauro, dopo aver superato la chiesa di Sant'Antonio, cappella di un antico ospedale medievale cittadino, e la chiesetta dello Spirito Santo, di origine bizantina. Successivamente il corteo dei cavalieri, diretto verso la strada della corsa delle pariglie, si immette nella Piazza Eleonora in cui si nota la statua realizzata alla fine dell'Ottocento da Ulisse Cambi di Eleonora d'Arborea. Questa sovrana, reggente del Regno d'Arborea, vive nell'ultimo scorcio del Trecento e il suo nome è legato alla promulgazione di un aggiornamento della Carta de Logu, il codice di leggi alla base del diritto del Regno. Sulla piazza si affacciano il Palazzo degli Scolopi, un tempo convento, oggi sede del Comune e il Palazzo Campus Colonna, del XVIII secolo, sede del Sindaco e della Giunta della città. Il Corso Umberto, comunemente chiamato via Dritta, unisce la piazza Eleonora con la piazza Roma. Sulla via Dritta si affaccia il Palazzo Arcais, eretto nella seconda metà del XVIII secolo dal nobile Don Damiano Nurra Conca, Marchese d'Arcais. Sulla piazza Roma trionfa la possente torre eretta da Mariano II d'Arborea. Il sovrano arborense sul finire del XIII secolo fa costruire il muro di cinta della città fortificato con 28 torri, dotando la città di tre ingressi principali. La torre di Mariano, detta anche di San Cristoforo o Porta Manna, costituiva l'ingresso principale alla città per chi arrivava da Nord. La torre, costruita in blocchi di arenaria, misura 28 metri e custodisce nel sopralzo una campana in bronzo del XV secolo, raro esempio di campana ad uso civico. Il corteo si trasferisce lungo la strada che correva di fianco alle antiche mura cittadine. La via Mazzini inizia sul sagrato della chiesa di San Sebastiano, di origini seicentesche, e si sviluppa lungo il fossato che anticamente correva intorno al circuito difensivo. Sulla strada del percorso delle evoluzioni si affaccia la torre di Portixedda. La così detta “piccola porta”, visitabile all'interno, rappresenta una delle torri del citato sistema di difesa della città. 18
he route of Sartiglia unwinds along the old streets of the town. Following the Dressing, the cortege heads for via del Duomo, the setting of the star joust. Horsemen's joust starts right in front of the jail. They will be riding in the attempt to carry off a star suspended to a green ribbon, stretched under the 14th-century bell tower of the Cathedral of the Archdiocese of Oristano. Saint Francis's church and convent look onto the track of the star joust, being located on a challenging bend that riders are expected to take bravely at a high speed. Today the church appears in a neo-Classical style, although its origins date back to the 13th-century. It jealously guards a wooden Crucifix, known as 'of Nicodemus', portraying the tragic, painful type of Christ suffering on the Cross. A masterpiece of Rhenish inspiration, it has been attributed to workers from Valenza and dates from the 14th century. The work has been kept in Oristano since ancient times, standing as one of the most important sacred monuments of Sardinian (as well as foreign) culture. The gallop of horsemen – riding past the church of Sant'Antonio, the chapel of an ancient medieval hospital, and the small church of the Holy Spirit, of Byzantine origin – ends in the square in front of the church of San Mauro. Following the route towards the street where the 'pariglie' will show their performances, the horsemen parade reaches Piazza Eleonora. This square is dominated by a 19th-century statue sculpted by the artist Ulisse Cambi in the honour of Eleonora of Arborea. The sovereign regent of the Kingdom of Arborea lived at the end of the 14th century. Her name is linked to the promulgation of a revision date of the 'Carta de Logu', a code of laws making the basis for the kingdom law. 'Palazzo degli Scolopi' ('Piarists' Palace'), once a convent, now hosting the offices of the municipality, looks onto the square, like 'Campus Colonna' Palace, dating from the 18th century; here the Mayor and the town Council have their seat. Corso Umberto – a street better known as 'via Dritta' – connects piazza Eleonora to piazza Roma, another landmark of the town. 'Arcais' Palace looks onto via Dritta. It was raised in the second half of the 18th century by the nobleman Don Damiano Nurra Conca, Marquis of Arcais. A powerful tower raised by Mariano II of Arborea at the end of the 13th century dominates piazza Roma. In that period, the sovereign wanted to enhance the fortification system of the medieval town: therefore, walls were built and fortified with 28 towers, with three main access gates. The tower of Mariano, also known as 'tower of San Cristoforo' or 'Porta Manna', represented the northern, most important entrance to the town. Built in sandstone blocks, it measures 28 metres. On the top storey, it hosts a bronze bell of the 15th century, a rare instance of a bell meant for civic purposes. Then, the cortege reaches via Mazzini, a street once running along the town walls. From the church square of San Sebastiano, of 17thcentury origins, it runs exactly where a ditch formerly encircled the defence circuit. At the end of this street, the setting of riding performances, the tower of Portixedda ('small door') stands as one of the towers that made part of the fortification system of the town. It can be visited inside. 19
IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE SULLA SARTIGLIA
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L
a collaborazione tra la Fondazione Sa Sartiglia, l'Archivio Storico comunale e altre istituzioni culturali, hanno reso possibile la nascita del Centro di Documentazione sulla Sartiglia sotto l'egida dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano. Tra i compiti del centro vi sono la ricerca, l'analisi e lo studio della giostra equestre, finalizzati ad una conoscenza sempre più approfondita della manifestazione, della sua genesi e delle trasformazioni avvenute nel corso del tempo. In questa occasione pubblichiamo un articolo dell’archivista paleografa Ilaria Urgu inerente un’importante documento sulla Sartiglia rinvenuto dalla stessa nell’Archivio Storico del Comune di Oristano. Gli studi condotti negli ultimi anni presso l’archivio comunale di Oristano hanno permesso di compiere nuove acquisizioni sul passato di quella che è oggi tra le manifestazioni equestri più spettacolari, la Sartiglia, che nel passato si svolgeva per celebrare eventi quali nascite di principi, matrimoni regali e vittorie in guerra. In questa sede si vuole dare notizia e analizzare la Sortilla organizzata nella città di Oristano nel giugno 1605 in onore della nascita del principe, figlio del re di Spagna Filippo III. Questo è possibile grazie ad una nota di pagamento che offre numerosi elementi che permettono di conoscere l’aspetto del capo corsa di quattro secoli fa: l’abito realizzato da mestre Salvatore Carta con “tela de ferradura”, panno cremisi, “tomasquillo y seti”, trenetta e passamaneria, adornato con bottoni e alamari di oro falso; completava il ricco costume un copricapo di seta, gli speroni, gli stivali adornati con sessantasei cerchietti, fatti realizzare apposta da mestre Antiogo, bottaio di Cagliari, e una spada dipinta di color oro e rosso vermiglio. Il tutto con la scenografia della luce prodotta dalla pece, della musica dei tamburini e trombettieri e dai suoni dati dalla polvere da sparo e dai “cuets” fatti portare da Cagliari. Il pubblico presente, inoltre, viene deliziato con l’offerta di confettura comprata dal sig. Lorenzo Pignan. Nel dettagliato elenco di queste spese, che si conserva nell'Archivio Storico del Comune di Oristano compare anche l’acquisto di una lancia, di un bastoncino per l’anello e di sette palmi di nastro che ser viva per appendere il bastoncino in cui sistemare l'anello. 21
I CAVALIERI
22
Fiori Enrico (TERZO)
4
Zucca Andrea (COMPONIDORI)
5
Mura Marco (SECONDO)
6
Utzeri Giovanni (TERZO)
7
Dettori Roberto
8
Fiori Davide
9
Manni Rodolfo
10
Ecca Bernardino
11
Ledda Sergio
12
Montisci Salvatore
13
Carboni Franco
14
Serra Giovanni
15
Soddu Paolo
16
Frau Giuseppe
17
Manias Andrea
18
Vidili Filippo
19
Lombardi Ignazio
20
Manca Fabrizio
21
Massidda Corrado
22
Mattu Daniele
23
Russo Gianluca
24
Solinas Andrea
25
Cester Antonio
26
Garau Stefano
27
Rosa Antonella
28
Balduzzi Attilio
29
Mura Marco
30
Urru Livio
ABBATTUTA
3
NO
Brai Andrea (SECONDO)
CENTRO
2
ORDINE
Catapano Giuseppe (COMPONIDORI)
MARTEDĂŒ 8 MARZO ABBATTUTA
1
NO
COGNOME/NOME
CENTRO
N.
ORDINE
DOMENICA 6 MARZO
23
I CAVALIERI
24
Matzutzi Cristian
33
Paratore Luigi
63
Spada Federico
34
Forgillo Pasquale
64
Misura Federico
35
Pala Graziano
65
Musu Davide
36
Serra Francesco
66
Orrù Alessandro
37
Corona Roberto
67
Murruzzu Gianleonardo
38
Crobu Ignazio
68
Pinna Gabriele
39
Crobu Michele
69
Pinna Giuseppe
40
Casu Maurizio
70
Maccioni Anthony
41
Pau Salvatore
71
Sanna Giorgio
42
Sannia Fabrizio
72
Sechi Elisabetta
43
Figus Davide
73
Casula Danilo
44
Figus Luca
74
Lisci Alessio
45
Figus Nicola
75
Murtas Luca
46
Cadeddu Sonia
76
Colombino Emanuela
47
Rosa Ilaria
77
Piroddi Andrea
48
Vidili Marco
78
Sechi Paolo
49
Falchi Paolo
79
Casula Massimo
50
Mereu Angelo
80
Manunza Gianfranco
51
Pinna Alessandro
81
Manunza Gianluca
52
Carta Alberto
82
Mugheddu Giampaolo
53
Pomogranato Fabrizio
83
Mugheddu Gianluca
54
Tuveri Claudio
84
Putzulu Pietro
55
Casu Paolo
85
Armas Francesco
56
Dolenz Aldo
86
Carta Raimondo
57
Pala Giorgio
87
Faedda Gianluca
58
Castagna Francesco
88
Faedda Paolo
59
Fadda Federico
89
Mura Renzo
60
Secci Mauro
90
Puddu Mauro
ABBATTUTA
62
NO
Licheri Matteo
CENTRO
32
MARTEDÌ 8 MARZO ABBATTUTA
Manis Fabrizio
NO
61
CENTRO
Garau Alessio
NO
COGNOME/NOME
ORDINE
DOMENICA 6 MARZO ABBATTUTA
CENTRO
ORDINE
ABBATTUTA
31
MARTEDÌ 8 MARZO N.
NO
COGNOME/NOME
CENTRO
N.
ORDINE
DOMENICA 6 MARZO
ORDINE
I CAVALIERI
25
I CAVALIERI
26
91
Amadu Luca
92
Fenu Antonello
93
Uda Valentina
94
Meloni Andrea
95
Mugheddu Maurizio
96
Vacca Salvatore
97
Cardias Marco
98
Mele Antonello
99
Salaris Roberto
100
Falchi Pierpaolo
101
Fenu Federico
102
Sechi Piergiuseppe
103
Chessa Fabio
104
Manca Stefano
105
Pisano Cristian
106
Cuccu Antonio
107
Giandolfi Antonio
108
Pippia Paolo
109
Contini Alessandro
110
Deias Andrea
111
Melis Giancarlo
112
Bardino Marco
113
Congiu Andrea
114
Nonnis Ignazio
115
Cabitza Piergiorgio
116
Porceddu Pierluigi
117
Ricci Alessio
ABBATTUTA
NO
CENTRO
ORDINE
MARTEDĂŒ 8 MARZO ABBATTUTA
NO
COGNOME/NOME
CENTRO
N.
ORDINE
DOMENICA 6 MARZO
Immagini Corsa pariglie
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I PROTAGONISTI DELLA SARTIGLIA: CAVALLI... Entra anche tu a far parte della
A
ncora una volta il fascino della Sartiglia invaderà Oristano. Magiche stelle, emozionanti pariglie, valorosi cavalieri, tutti uniti da un unico comune denominatore: il cavallo, vero protagonista della giostra equestre. Nel corso di questi anni grazie alla volontà della Fondazione Sa Sartiglia, in collaborazione con l'Associazione Cavalieri, hanno assunto sempre maggiore importanza le tematiche legate al “benessere animale”, inteso come preservazione e valorizzazione del cavallo, che nella Sartiglia ha un ruolo e uno spazio unico.
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I cavalli utilizzati per la Sartiglia, di norma Anglo-Arabi Sardi e Puro Sangue Inglesi, devono rispettare specifiche caratteristiche imposte dalla normativa vigente e a tal riguardo vengono sottoposti a regolari visite svolte dalla Commissione Veterinaria della Fondazione allo scopo di evidenziare eventuali patologie non compatibili con il loro utilizzo durante la manifestazione, a loro tutela e a tutela di chi con orgoglio e maestria li conduce verso una luminosa stella che si accende una volta all'anno e solo per pochi eletti. I cavalli della Sartiglia, autentici protagonisti della corsa delle Pariglie, devono avere almeno 4 anni, possedere un regolare passaporto, essere dotati di microchip ed essere iscritti all'anagrafe nazionale equini. In vista della giostra carnevalesca, vengono sottoposti a tutti quegli interventi di carattere profilattico e sanitario, prescritti dalla normativa comunitaria e nazionale, tali da escludere malattie trasmissibili tra essi e agli uomini. A seguito di questi controlli, il cavaliere, fiero del suo destriero, potrà iniziare la preparazione per la Sartiglia e occuparsene a pieno: allenandolo, curandolo quotidianamente, riservandogli una adeguata alimentazione in relazione al suo fabbisogno, garantendogli un ricovero idoneo tale da proteggerlo da eventi atmosferici e assumendosi piena responsabilità di una condotta etica nel rispetto degli equidi e della cultura tramandataci dai nostri avi. 29
...E CAVALIERI
N
elle edizioni di Sartiglia, organizzate dalle massime autorità civiche nel XVI e nel XVII secolo per festeggiare importanti avvenimenti legati alla nascita di principi o al matrimonio e all'incoronazione di re, partecipavano nelle vesti di cavalieri e ricoprivano l'incarico di Componidoris, consiglieri civici ed autorità legate all'antica nobiltà spagnola o alle categorie emergenti della società oristanese. A partire dal XVIII secolo, grazie alla documentazione rinvenuta, si registra l'intervento dei Gremi. In particolare si osserva che proprio i componenti delle associazioni di mestiere erano i protagonisti a cavallo nella corsa alla stella, a testimonianza del nuovo ruolo assunto da tali confraternite di mestiere nell'economia e nella società della Oristano del tempo. In riferimento agli antichi cavalieri, ricordiamo che nella tradizione orale si tramanda che, mentre i nobili cavalieri erano intenti nella corsa alla stella nel percorso della via Duomo nel cuore dell'antica città murata, i popolani si cimentavano nella corsa delle pariglie, sul percorso dell'attuale via Mazzini, strada che si snoda all'esterno del circuito murario. Tale ipotesi potrebbe trovare una conferma nel fatto che, mentre la documentazione storica riferisce notizie relative alla corsa alla stella, attualmente non abbiamo testimonianze storiche antiche della corsa delle pariglie, manifestazione di divertimento a cavallo sicuramente molto antico, largamente diffuso in numerose comunità dell'isola, forse legato anche ad Oristano all'espressione tipica popolare. La Sartiglia del nostro tempo ha visto sino a circa 40 anni fa la partecipazione di cavalieri non solo oristanesi, infatti erano presenze assidue quelle dei cavalieri di Abbasanta, Ghilarza, Sedilo, Dolianova, Sinnai e di numerose altre comunità dell'isola. Nel 1980 nasce in città l'Associazione dei Cavalieri “Sa Sartiglia” che nel corso di questi trent'anni ha organizzato e gestito la componente dei cavalieri della Sartiglia. Trasformatasi recentemente in Associazione Dilettantistica Sportiva, l'istituzione dei cavalieri oristanesi proprio quest'anno ha potuto festeggiare il suo trentesimo anniversario con l'inaugurazione di uno spazio per gli allenamenti di cavalli e cavalieri, realizzato dal Comune di Oristano, dove i “sartiglianti” possono prepararsi in una pista idonea e in sicurezza. L'Associazione, attraverso i suoi regolamenti, garantisce alla manifestazione la partecipazione di 120 cavalieri e partecipa di diritto con i suoi rappresentati ai lavori del Comitato Tecnico, organo che, all'interno della Fondazione, è deputato all'organizzazione tecnica della Sartiglia. 30
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EMOZIONI DI UN CAVALIERE Battono i tamburi il ritmo di fuoco dei cavalli. Il volto celato della maschera, il cavaliere è solo in mezzo alla folla. Una spada in mano, la speranza nella buona sorte e nel cavallo alato. Corri verso la stella. E non fallire!!!
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a mattina dell'ultima Domenica e Martedì di carnevale la sveglia suona presto, alle 6 sono giù dal letto e, come tradizione vuole, vado a ricevere la benedizione presso la chiesa di Nostra Signora del Rimedio, segno della croce, santa messa e preghiera. Corro in scuderia sollevato ed in pace con il nostro Padre Eterno, a lui affiderò la mia giornata per non tradire la fiducia e le attese di chi, dietro le quinte, ha collaborato con tanta parsimonia. Arrivo in scuderia ed attendo Su Componidori perché se viene vuol dire che sono tra i papabili per la discesa in sa Sea de Santa Maria, sarei uno di quei cavalieri chiamati a sfidare la sorte... gli auguri di rito sono veloci, tutti abbiamo fretta... si sono fatte le 11 e tra vernaccia e amaretti mi avvio in compagnia dei miei compagni per indossare il costume per la grande festa, necessita presentarsi all'appuntamento in modo decoroso e consono al livello della manifestazione, terminata la Vestizione, tra battute e risate, mi avvio dal mio destriero, l'emozione mi avvolge è arrivato il momento di salutare i parenti e amici, intravedo i miei genitori ed è veramente difficile trattenere le lacrime, infondo tra di noi scorre il sangue della Sartiglia. Puntualissimo arrivo alla Vestizione del Capo Corsa, giusto in tempo di intravedere i mie colleghi Sartiglianti, lo squillo delle trombe e il rullo dei tamburi preannuncia l'uscita de Su Componidori, d'istinto mi faccio il segno della croce e con il cuore a mille seguo il lungo corteo che mi conduce nello slargo delle carceri, fiumi di folla mi indicano la strada, di colpo mi rendo conto che il battito del mio destriero aumenta il suo ritmo, non sento più lo scalpitio degli zoccoli, sono in Sa Sea de Santa Maria. Velocemente mi avvio nello slargo di Sant'Antonio e li attendo di essere uno dei prediletti, l'attesa è snervante ma piacevole, tra battute e sfottò mi trovo davanti Su Componidori che con la sua eleganza mi invita a salire per la consegna delle spade, a gruppi di 5 saliamo fino alle carceri ed inizia la contesa per chi scende per primo, come sempre scendo per ultimo, così mi hanno insegnato per dare rispetto agli “anziani”. Il fatidico momento è arrivato ed irrompo a galoppo sfrenato lungo il percorso, il vento sibila nelle mie orecchie e la folla incoraggia il mio destriero, indirizzo il cavallo nella traiettoria corretta in modo tale da trovarmi la stella proprio sotto il naso, d'istinto tendo il braccio e cerco la fortuna, sento lo scintillio della stella che infilzata dalla spada ruota vertiginosamente, la folla impazza ed il respiro viene soffocato dal cuore ora mai in gola... è la vittoria, la gioia, la speranza ripagata, ma soprattutto aver vinto la scommessa di non fallire!!! 33
I COLORI DELLA SARTIGLIA
L
a Sartiglia, per la bellezza dei cavalli, l'abilità dei cavalieri, l'eleganza dei preziosi costumi e la ricchezza delle bardature multicolori, rappresenta un evento unico ed irripetibile. Le “donne della Sartiglia”, mamme, sorelle e compagne dei cavalieri, sono impegnate nel lavoro di confezionamento dei costumi e preparazione delle coccarde. Ogni anno i cavalieri, ispirandosi alla tradizione sarda o a quella spagnola, scelgono il costume che intendono indossare per la Sartiglia, ne abbinano i colori delle coccarde e completano la bardatura con un ricco sottosella. Le coccarde o rosette, del numero di circa 80 per cavallo, sono realizzate con nastri di raso che, imbastito, viene poi cucito su dei cartoncini. I cerchi concentrici dei nastri colorati vengono inoltre arricchiti con trine colorate e dorate, perle e strass di vario colore. La rosetta è completata, nel retro, da una fettuccia che serve per legarla alla criniera o ai finimenti del cavallo. Di dimensione maggiore risultano le coccarde sistemate sul petto e nella coda del cavallo che per l'occasione viene raccolta e fasciata. Occorrente per realizzare una rosetta bianca e rossa, i colori di Oristano: 1) 2) 3) 4) 5) 6)
Cartoncino di forma circolare del diametro di 8 cm Cartoncino rigido di forma circolare del diametro di 8 cm 3 metri e 20 cm di nastro doppio raso rosso di 2 cm 2 metri e 10 cm di nastro di doppio raso bianco di 2 cm 40 cm di fettuccia spigata bianca di 1 cm di altezza 20 cm di trina dorata.
Applicare con colla a caldo o con cucitrice i 20 cm di trina dorata nel perimetro esterno del cartoncino leggero. Imbastire con punto stretto 3 metri di nastro di doppio raso rosso, al termine, stringere l'imbastitura ordinandola al fine di ottenere un'armonica forma sinusoidale o a fisarmonica e chiudere bene.
Cucire sullo stesso cartoncino il nastro rosso imbastito facendo attenzione che il primo giro non si sovrapponga alla trina dorata, che deve rimanere in evidenza, e seguire un percorso a spirale verso l'interno del cartoncino. Imbastire quindi i 2 metri di nastro di doppio raso bianco. Al termine, stringere l'imbastitura e chiudere bene. Cucire ora l'imbastitura bianca nel cartoncino leggero adagiandola in posizione centrale all'interno dell'imbastitura rossa già cucita. Sistemare il tutto in maniera ordinata, seguendo sempre un percorso a spirale sino al centro della coccarda, affinché la stessa, ormai finita, risulti di forme armoniose ed uniformi. Praticare sul cartoncino rigido due fori, simmetrici disposti alla distanza di circa 2 centimetri rispetto al centro, sistemare la fettuccia bianca in modo che fuoriescano dai due buchi due lacci della stessa lunghezza. Tagliare quindi tre pezzi da 10 cm cadauno di nastro: due rossi e uno bianco. Praticare su un’estremità dei tre pezzetti di doppio raso un taglio a coda di rondine e incollarli sul cartoncino rigido, sul lato dove non pendono i lacci, ponendo la bianca tra le due rosse e disponendole accostate in modo simmetrico affinché pendano dal cartoncino per circa 8 cm. Incollare quindi il cartoncino rigido al cartoncino leggero con l’intera coccarda bianco rossa già realizzata. Otteniamo così una rosetta tipica della Sartiglia di Oristano. Naturalmente ci si può sbizzarrire sui colori, sulle trine e sulle eventuali perline o altre applicazioni che rendono la coccarda ancor più ricca e colorata.
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ritmi scanditi dai tamburi e dalle trombe segnano le diverse fasi della corsa e costituiscono la colonna sonora della Sartiglia. Il giorno della corsa, di primo mattino, il gruppo dei tamburini e dei trombettieri scorta un araldo che, a cavallo, tra le principali strade e piazze dell'antica città, da lettura del bando della Sartiglia, invitando il popolo ad assistere alla corsa alla stella comandata da su Componidori. A partire da quel momento tutti gli atti salienti della corsa saranno scanditi dai ritmi dei tamburi e dagli squilli di tromba. Durante la cerimonia di vestizione de su Componidori, saranno proprio i tamburini e i trombettieri, con ritmi particolari, a sottolineare il momento in cui is massaieddas sistemeranno l'antica maschera sul volto del cavaliere: tre squilli di tromba, una rullata e i ritmi solenni de su passo de su Componidori (passo del Componidori) accompagnano la trasfigurazione del cavaliere ormai divenuto Componidori. Passo che verrà suonato in onore del capo corsa durante tutta la manifestazione ogni volta che la sua presenza segnerà una nuova fase della giostra. Il suono dei tamburi e delle trombe annuncia quindi l'arrivo del corteo della Sartiglia e lo accompagna nei passaggi dalla via Duomo alla via Mazzini e verso la sede della svestizione con su pass'e strada, passo di marcia di origine militare. Gli altri momenti della manifestazione sono scanditi da altrettanti passi, alcuni tradizionali e altri più recenti che rendono solenne lo svolgersi della Sartiglia. Tra essi, su passu de su segundu cumponi o de sa gil e su passu de su terzu cumponi che accompagnano la discesa in pista durante la Corsa alla Stella de su Segundu e de su Terzu Cumponi. Su passu de is bachittas (passo delle bacchette) che accompagna su Componidori verso la piazza Manno prima che compia sa remada e su passu de s'atru cumponi che durante la corsa alla Stella accompagna su Componidori dell'altro gremio. A questi passi se ne sono uniti nel corso degli anni tanti altri composti dall'abile maestria di chi fin da piccolo ha imparato a suonare ed amare il tamburo in Sartiglia e farne del suo suono, unito agli squilli più o meno trionfali delle trombe, un ricordo indelebile. 37
IL CARNEVALE NELLA PROVINCIA DI ORISTANO
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l carnevale nella provincia di Oristano grazie ai suoi risvolti rappresenta uno spettacolo unico che con il suo fascino entusiasma ogni anno il pubblico sempre più numeroso. Tra i carnevali a cavallo oltre alla Sartiglia di Oristano, spicca sa Carrel'e nanti di Santulussurgiu. In entrambi i centri, che vantano una tradizione nell'allevamento e nella preparazione dei cavalli, nelle giornate dell'ultima domenica, lunedì e martedì di carnevale, ormai da secoli si tramandano le tradizionali corse di cavalli e cavalieri. Ad Oristano oltre alla Sartiglia della domenica e del martedì, la giornata del lunedì è dedicata alla Sartigliedda,a cura della Pro Loco cittadina,che vede i bambini impegnati nel percorso della via Duomo nelle prove della corsa alla stella e delle spericolate evoluzioni in sella ai piccoli ma ribelli cavallini della giara, il cavallo di origine sarda che vive nell'altopiano della Giara di Gesturi. Nelle stesse giornate, a Santulussurgiu, abilissimi cavalieri in costume della tradizione o rivestiti di costumi di fantasia, in sella a possenti cavalli affrontano a gran galoppo, a pariglia di due o tre cavalieri,un difficile percorso nel cuore storico dell'antico centro del Montiferru. Sa Carrel'e nanti di Santulussurgiu, per la ricchezza delle emozioni vissute su un percorso che vede i cavalli e i cavalieri lussurgesi protagonisti di uno spettacolo straordinario, rappresenta un appuntamento imperdibile per gli amanti dei cavalli, della tradizione e della cultura del popolo sardo. Altro importante aspetto del carnevale nella provincia di Oristano è il richiamo ai riti ancestrali che trova un'importante espressione nel fascino e mistero de s'Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso e dei Mamutzones di Samugheo che coperti di pelli di capra, corna su copricapi di sughero, campanacci sul corpo e il volto annerito, danzano scomposti intorno a s'Urtzu, per metà caprone e per metà uomo, fino al suo sacrificio. Mentre ai riti di fertilità richiama il Carrasegare Osincu, il carnevale di Bosa, dove la mattina del martedì grasso si celebra “S'Attittidu” durante il quale le maschere con indosso l'abito tradizionale femminile del lutto e la faccia sporca di fuliggine, con voce in falsetto, emettono un continuo lamento e chiedono latte alle donne non mascherate. In mano hanno infatti un bamboccio di stracci o un simbolo fallico. La sera le maschere vestite di bianco, con in mano un lanternino, cercano Giolzi, il Carnevale che fugge, nella parte puberale delle persone che incontrano. Ricerca che si conclude con grandi falò in cui vengono fatti ardere i fantocci. Ma il carnevale è anche gioia ed euforia da vivere in compagnia, che si esprimono nelle sfilate in maschera che animano i centri della provincia e che a Marrubiu con su Marrulleri permettono di ammirare i carri allegorici e godere il clima del carnevale mascherato. 38
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LA SARTIGLIA TRA I GRANDI EVENTI DELLA SARDEGNA
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a Sartiglia di Oristano, la cui storia e tradizione ne fanno uno degli eventi identitari più importanti della Sardegna, dal 2008, attraverso la sua Fondazione, fa parte dell'Associazione BES – Best Events Sardinia. L'Associazione nasce, in seguito alla conclusione del progetto regionale BES, dalla necessità di agire in modo coordinato, tra le Amministrazioni locali e le Associazioni titolari degli eventi e delle manifestazioni culturali e di spettacolo più significative della Sardegna, per favorire una nuova capacità di fare della cultura un fattore importante per lo sviluppo sostenibile del territorio. BES si propone, quindi, come ideatore e facilitatore di linee e strumenti di intervento finalizzati a promuovere al meglio gli eventi e manifestazioni identitarie e di spettacolo della Sardegna come“nuovi attrattori culturali”in grado di“motivare”verso un viaggio in Sardegna un pubblico colto e sensibile di “viaggiatori”, interessati a vivere le peculiarità culturali, ambientali del territorio, in un rapporto attento al rispetto dei valori della comunità locale.
www.sardegnagrandieventi.it info@sardegnagrandieventi.it
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BES vuole parlare alle persone in Italia e nel mondo che possano essere attratte da un patrimonio culturale e da esperienze identitarie uniche, oltre che dal mare cristallino, e che vogliano essere aiutate con serietà ad orientarsi rispetto agli eventi e manifestazioni identitarie e di spettacolo che avvengono in Sardegna. Per questo l'associazione ha dato vita al Portale di Bes all'indirizzo www.sardegnagrandieventi.it che si collega idealmente, utilizza e aggiorna anche il materiale prodotto, con il coinvolgimento diretto dei titolari degli eventi e dei territori interessati, durante il Progetto Bes per il sito istituzionale della Regione Sardegna per segnalare un'attenzione ed un collegamento particolare con la finalità di servizio pubblico che l'associazione vuole fornire, sia alle persone potenzialmente interessate alle manifestazioni e ai servizi, sia ai territori e agli operatori turistici, culturali, dell'enogastronomia e dell'artigianato.
[Fotografie BES]
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MEDITERRANEA TRA I GRANDI EVENTI PER LA SARTIGLIA Sesta rassegna gastronomica
le isole del gusto
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a Camera di Commercio di Oristano organizza Mediterranea, che da vent'anni accompagna la Sartiglia proponendo una vetrina delle produzioni di qualità dell'oristanese, con l'obiettivo di suscitare dinamiche di promozione del territorio e delle sue risorse, valorizzando le attività economiche legate alle specificità ed alle tradizioni locali. 12° edizione
Cultura e sapori in provincia di Oristano ORISTANO, 3/8 marzo 2011 I SAPORI DELLA TRADIZIONE · TERRA Cantinedda · 331 4901981 • ULA TIRSO La Rosa dei Venti · 349 0683862 • SENNARIOLO Mediterraneo · 347 8305809 • TERRALBA Mistral 2 · 0783 210389 • ORISTANO I SAPORI DELLA TRADIZIONE · MARE Il Caminetto · 0783 391139 • CABRAS Masbì · 0783 800012 • ARBOREA Su Soi · 0783 392569 • CABRAS I SAPORI DELL'INNOVAZIONE · TERRA Cibò Qibò · 0783 83730 • TERRALBA Ele Bistrot · 0783 71672 • ORISTANO Hotel Villa Delle Rose · 0783 310101 • ORISTANO Il Giardino del Cigno · 0783 210211 • ORISTANO Il Vecchio Borgo · 0783 959013 • BARADILI I SAPORI DELL'INNOVAZIONE · MARE Al Gambero Rosso · 0785 374150 • BOSA Alteres · 339 1512501 • ORISTANO Bentu de Mari · 333 9970749 • BARATILI SAN PIETRO Blao · 0783 030602 • ORISTANO Da Egisto · 0783 997003 • MOGORO Da Giovanni · 0783 22051 • TORRE GRANDE · ORISTANO Da Lucio · 0783 867130 • LOC. MARCEDDÌ · TERRALBA Da Salvatore · 0783 357134 • ORISTANO Grekà · 0783 81761 • TERRALBA Il Gallo Bianco · 0783 800241 • ARBOREA Josto nel vicolo · 0783 72296 • ORISTANO Movida · 0783 374081 • SOLARUSSA
L’edizione 2011 diventa anche l’occasione per presentare, insieme alla collaudata mostra-mercato dell’agroalimentare e dell'artigianato artistico, alcune iniziative e progetti di cooperazione in partenariato con altri paesi del bacino Mediterraneo. I locali che ospitano Mediterranea sono: • Hospitalis Sancti Antoni (via Cagliari/via S.Antonio) • Is Domus de sa terra nostra de Aristanis (Via Diego Contini/via Cagliari) • Spazio Cominacini (via Parpaglia/via Serneste) INAUGURAZIONE
giovedì 3 marzo ore 17.00 • Hospitalis Sancti Antoni GIORNI E ORARI DI APERTURA
giovedì 3 e venerdì 4 dalle 17 alle 20 da sabato 5 a martedì 8 dalle 10 alle 21 sabato 5 marzo · ore 16 · Hospitalis Sancti Antoni Presentazione progetti e iniziative di cooperazione nel Mediterraneo
19 febbraio • 17 aprile 2011
www.or.camcom.it SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
CAMERA DI COMMERCIO DI ORISTANO tel 0783 2143252 • fax 0783 73764 e-mail: promozione@or.camcom.it
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[Fotografie Archivio Camera di Commercio]
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I CINQUANT’ANNI DEL GRUPPO FOLK «CITTÀ DI ORISTANO»
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l gruppo folk della città di Oristano è stato fondato nel 1961 da Enrico Fiori, che ancora oggi lo dirige in qualità di presidente e coreografo. Negli ultimi 50 anni ha contribuito a far conoscere e promuovere la cultura e le tradizioni popolari della Sardegna in tutto il mondo, ottenendo sempre importanti riconoscimenti e premi a livello internazionale. Nel 1965 ha partecipato al primo congresso dell'Interpol svoltosi a Roma e di seguito al Festival di Castel del Piano, dove si aggiudicò il Primo Premio assoluto. Era il momento d'oro della Costa Smeralda ed il gruppo presenziava settimanalmente negli alberghi più prestigiosi, esibendosi e facendo ballare ospiti illustri quali l'Aga Kan Karim, il Re Juan Carlos di Spagna, la Regina Sofia di Grecia, Margaret d'Inghilterra e tanti altri. Nel 1967 il gruppo viene inviato dalla Regione Sardegna per promuovere l'ISOLA in America e Canada,esibendosi nelle piazze e nei locali più esclusivi di New York, Toronto, Montreal e in tutto il Quebec. A parte le innumerevoli esibizioni svolte in tutta Italia, tra le quali si ricorda il Festival Internazionale di Gorizia, in cui già in passato fu vincitore della medaglia d'oro e successivamente, nel 1987, conquistò il titolo di“Campioni del mondo di Folclore”, il gruppo ha sommato importanti esperienze a livello internazionale quali la partecipazione per cinque volte al Festival Internazionale di Dijon vincendo importanti riconoscimenti. Il gruppo, composto da circa 30 membri, continua oggi la sua opera di promozione e valorizzazione e le sue manifestazioni rappresentano la storia e l'immagine della città di Oristano e più in generale dell'intera isola, rievocando gli antichi rituali dei pastori e dei contadini della Sardegna.
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[Fotografie Archivio Gruppo Folk «Città di Oristano»]
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GLOSSARIO DELLA SARTIGLIA Candelora Giornata del 2 febbraio. La festa della Candelora segna l'investitura ufficiale dei due Componidoris. I Presidenti dei due Gremi, dopo la cerimonia religiosa di benedizione delle candele che verranno poi portati nelle case dei soci dell'associazione, si recano presso il rispettivo cavaliere prescelto che, ricevendo un cero benedetto, è nominato ufficialmente Componidori.
Pariglia Gruppo di tre cavalieri su tre cavalli. Talvolta il termine è utilizzato come sinonimo di evoluzione o acrobazia. Per corsa delle pariglie si intende la fase della giostra che si svolge nella via Mazzini dove i gruppi di tre cavalieri su tre cavalli, lanciati a gran galoppo, danno vita ad evoluzioni uniche ed emozionanti.
Componidori Dal catalano componedor, colui che compone ovvero comanda e guida la corsa della Sartiglia, assistito nella conduzione della giostra dai sui compagni di pariglia: su Segundu e su Terzu Cumponi. Su Componidori della domenica è nominato da s'Oberaju Majori del Gremio dei Contadini mentre su Componidori del martedì è nominato dal Majorali en Cabo del Gremio dei Falegnami.
Passi dei tamburini Ritmi scanditi dai tamburini durante la manifestazione. Alcuni passi come su passu de su Componidori, eseguito solamente per su Componidori e su pass'e Strada, il passo ritmato durante tutti i trasferimenti del corteo, sono tramandati per antica tradizione.
Gremio Corporazione religiosa che riuniva soci che esercitavano lo stesso mestiere, posta sotto la protezione di un santo patrono. Istituzioni tipiche delle Città Regie della Sardegna spagnola (XV-XVIII sec.), operanti sino alla prima metà dell'Ottocento. Majorale en Cabo Presidente del Gremio dei Falegnami, l'associazione che posta sotto la protezione di San Giuseppe, organizza la Sartiglia dell'ultimo martedì di Carnevale. Su Majorali en Cabo, in carica per un anno, guida le numerose attività in cui la corporazione è impegnata nel corso dell'anno e, tra le sue prerogative, vi è quella della nomina del Componidori che guiderà la corsa del martedì. Massaia Manna Donna esperta che sovrintende al rito della vestizione del Componidori. Massaieddas Giovani ragazze rivestite dell'abito tradizionale oristanese che compiono il rito della Vestizione del Componidori, cerimonia che si svolge prima della corsa, nella quale il cavaliere prescelto, indossando gli antichi abiti e la maschera, viene trasformato in Componidori. Oberaiu Majori Massima autorità del Gremio dei Contadini, l'associazione che posta sotto la protezione di San Giovanni Battista, organizza la Sar tiglia dell'ultima domenica di Carnevale. S'Oberaiu Majori, in carica per un anno, guida le numerose attività in cui la corporazione è impegnata nel corso dell'anno e, tra le sue prerogative, vi è quella della nomina del Componidori che guiderà la corsa della domenica. 46
Pippia de maiu Mazzolino di maggio. Scettro di viole mammole e pervinche, simbolo della primavera che incalza, utilizzato dal Componidori per benedire la folla. Priorissa Moglie de s'Oberaiu Maiori o del Majorale en Cabo, che svolge un ruolo di coordinamento generale nei preparativi della festa della Candelora e della Sartiglia. Remada (sardo arremai) Azione del riversarsi all'indietro. Massima prova di abilità e coraggio del Componidori che, al termine della corsa alla stella, effettua a gran galoppo sul percorso salutando la folla con sa pippia de maiu. L'esercizio è ripetuto dal Componidori, questa volta assistito dai suoi due compagni al termine della corsa delle pariglie. Sartiglia Dal latino Sors-tis, fortuna, sorticula, anello, catalano sortilla, corsa all'anello. Prova di abilità e fortuna che effettua il cavaliere nel tentativo di cogliere un anello, documentato in Oristano nella variante della stella. Stocco Lancia di legno utilizzata solamente dal Componidori e dai suoi aiutanti di campo nel tentativo di cogliere la stella. Tale opportunità, riservata solo a questi cavalieri, è successiva alla prova di fortuna con la spada, riservata alla pariglia del Capocorsa e a tutti i cavalieri scelti per tale prova dallo stesso Componidori.
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SARTIGLIA E FILATELIA
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a Fondazione Sa Sartiglia con l'organizzazione della sua prima Sartiglia nel 2007, ha ereditato il progetto “Sartiglia e Filatelia” portato avanti fin dal 2001. Il Progetto consiste nell'attivazione in occasione della manifestazione di uno sportello filatelico straordinario, a cura di Poste Italiane, dove tutta la corrispondenza viene annullata con gli annulli figurati speciali predisposti per celebrare la Sartiglia. A corredo dei suddetti annulli, la Fondazione, realizza un folder filatelico che oltre a contenere le cartoline affrancate e annullate con gli speciali annulli, contiene i dati salienti della Sartiglia e assume quindi la valenza di documento storico e da collezione. In particolare nel 2009, la Fondazione ha chiesto a Poste Italiane la realizzazione di una cartolina filatelica ufficiale sulla Sartiglia che ha riscosso grande successo. Il progetto filatelia contribuisce a promuovere la Sartiglia, infatti da diverse parti del mondo i collezionisti di filatelia tematica (carnevali, manifestazioni equestri, ecc.) richiedono gli speciali annulli per le proprie collezioni. Progetto che ha trovato il suo culmine nel febbraio 2010 con l'emissione del tanto atteso francobollo sulla Sartiglia nell'ambito della serie tematica “Il folclore italiano”. Anche quest'anno la Fondazione ha richiesto a Poste Italiane la realizzazione di due annulli figurati speciali che saranno utilizzati nei due giorni della Sartiglia presso la sede della Fondazione in piazza Eleonora. Arricchisci questo libretto con gli Annulli Sartiglia 2011.
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PROGETTO EDITORIALE
Fondazione Sa Sartiglia ONLUS PROGETTO GRAFICO
Valter Mulas | ADWM (www.adwm.it) TESTI
Gremio dei Contadini di San Giovanni
Gremio dei Falegnami di San Giuseppe
Con il patrocinio
Archivio Fondazione Sa Sartiglia Onlus Maurizio Casu Pierpaolo Falchi Enrico Fiori Francesco Obino Marina Pala Sandro Pisu Giuseppe Sedda Ilaria Urgu FOTO
Gianfranco Casu (www.sargea.it) Archivio Fondazione Sa Sartiglia Archivio Gremio dei Contadini Tratte dalla pubblicazione “Il Gremio dei Contadini di San Giovanni Battista di Oristano. La sua storia e le sue carte” edito dall'Associazione Culturale Aristiane Con il contributo
DISEGNI E BOZZETTI DEGLI ANNULLI POSTALI
Paola Serra STAMPA
Nuove Grafiche Puddu · Ortacesus SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE
Gianfranco Casu Lina Casu Federico Fadda Cristiana Manconi Adriana Scarpa Annalisa Uras Sa Sartiglia è un evento
SI RINGRAZIA PER IL SUPPORTO ORGANIZZATIVO
Polizia Municipale di Oristano L’Arborense Centro Commerciale Porta Nuova
Piazza Eleonora d’Arborea • Oristano Tel. 0783 303159 • Fax 178 2740952 www.sartiglia.info E·mail: info@sartiglia.info Indirizzo postale: Fondazione Sa Sartiglia onlus Casella Postale 33 09170 Oristano
Posiziona il tuo telefonino sul QR code e visita il sito della Fondazione Sa Sartiglia