NEWSLETTER_3_2021

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03/2021

“Sostenere la ricerca è sostenere la vita”

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI - Numero 3 - Luglio 2021

Umberto Veronesi

NEWS IL GIORNALE DI CHI CREDE NELLA RICERCA

Elisa&Gabrio, volontari

“ Il tumore va fermato” RICERCA

SALUTE IN TAVOLA

SCIENZA E ETICA

APERTI I BANDI PER LE BORSE DI RICERCA

FACCIAMO SCORTA DI VITAMINA D?

TEMPO DI COVID: I DIRITTI DEI BAMBINI

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NEWS 03/2021 IN QUESTO NUMERO

RICERCA

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Confessione di due volontari «Riceviamo più di quanto diamo»

Elisa e Gabrio, una bella coppia sposata, che si è impegnata col “Pomodoro” in piazza. «Il tumore ci ha colpito in famiglia, ma sappiamo che va fermato. Ci piace lottare contro»

07 RICERCA

Tre milioni di euro nel 2022 Aperti i bandi per le borse di ricerca dell’anno prossimo. Le domande da presentare entro il 7 settembre. La selezione sarà condotta dal Comitato scientifico della Fondazione Umberto Veronesi

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IN SALUTE

La “Mosca bianca” un’azienda che produce farro e ricerca

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Due professionisti con un’azienda agricola biologica offrono un prodotto bio e l’occasione per donare alla lotta contro i tumori, dopo averne sofferto loro stessi

NOI & VOI

Nuove idee per sostenere la ricerca Una nuova collaborazione fra la Delegazione di Torino e i più importanti musei della città, mentre a Teramo e a Viareggio riprendono gli eventi all’aperto

SALUTE A TAVOLA

Facciamo scorta di vitamina D? È l’invito che torna ogni estate. Ma perché è così importante? Come capire quando non basta? E quanto conta la tavola? Conosciamo più da vicino questa nostra preziosa alleata

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I diritti dei bambini e adolescenti durante e dopo il Covid-19 Un Decalogo del Comitato Etico della Fondazione si occupa dei vissuti dei più piccoli. E raccomanda di saperne ascoltare le paure e di guidarli a un periodo di disconnessione da ogni schermo


L’EDITORIALE di Paolo Veronesi

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IN SALUTE

Fumo e/o svapo La seduzione del tabacco arriva ai giovani da strumenti che “non sembrano” sigarette, ma contengono nicotina. L’industria ha diffuso idee che negano la nocività. Va fatta chiarezza NOI & VOI

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Lasciti: Donare un futuro di salute a chi verrà dopo di noi Oltre la nostra vita, c’è un domani di positività. Con un lascito a Fondazione Veronesi la tua eredità può diventare una nuova cura per chi lotta contro un tumore

20 Eventi 22 Aziende per la ricerca Presidente Paolo Veronesi Direttore Monica Ramaioli

via Solferino 19, 20121 Milano Tel. +39 02 76018187 - Fax +39 02 76406966 info@fondazioneveronesi.it - www.fondazioneveronesi.it

ANCHE UN MANUALE DEDICATO AI PROGRESSI PER IL TUMORE AL POLMONE

Cari amici, in questa ricca newsletter desidero segnalarvi diversi contenuti per noi molto importanti. Innanzitutto la storia di Elisa e Gabrio, due nostri sostenitori che ci spiegano l’importanza del sostegno alla ricerca scientifica e le motivazioni che li hanno portato a scegliere proprio la Fondazione Umberto Veronesi. Ed è appunto sulla ricerca scientifica che ruota buona parte di questo numero. Nonostante le difficoltà vissute negli ultimi mesi di pandemia, all’interno della newsletter troverete tutto il nostro impegno per il prossimo anno in termini di risorse investite per erogare i nostri consueti finanziamenti ai ricercatori. Quei ricercatori che nel tempo ci stanno consentendo sempre più di guardare alla cura delle malattie con più fiducia. A tal proposito, proprio nell’ottica di mostrare quanto è stato fatto, vi segnalo il contenuto relativo al tumore del polmone, una neoplasia che in Italia conta ogni anno più di 40 mila nuove diagnosi. Per evidenziare i grandi passi avanti nella lotta a questo tipo di tumore abbiamo da poco pubblicato sul nostro sito un manuale con tante domande e risposte per comprendere meglio la malattia. Una neoplasia, quella al polmone, dovuta principalmente al fumo di sigaretta. A quest’ultimo abbiamo dedicato un ampio servizio nelle pagine interne. Ringraziandovi per il sostegno che ci dimostrate, vi auguro una buona estate. Buona lettura!

NEWS - Notiziario della Fondazione Umberto Veronesi - Periodicità trimestrale - Aut. Tribunale di Milano N° 265 del 13/04/2004 Fondazione Umberto Veronesi - Piazza Velasca 5, 20122 Milano Direttore responsabile: Serena Zoli - Redazione: Marco Annoni, Daniele Banfi, Donatella Barus, Agnese Collino, Fabio Di Todaro, Elena Dogliotti, Vera Martinella, Chiara Segré - Segreteria di redazione: Cecilia de’ Donato - Foto: Marco Lorenzo Curatolo, Roberto De Riccardis, Archivio FUV - Progetto grafico: Simone Scarsellini - Stampa: Società Generale dell’Immagine srl - Via Pomaro, 3 - 10136 Torino

Presidente


CONFESSIONE DI DUE VOLONTARI «RICEVIAMO PIÙ DI QUANTO DIAMO» Elisa e Gabrio, una bella coppia sposata, che si è impegnata col “Pomodoro” in piazza. «Il tumore ci ha colpito in famiglia, ma sappiamo che va fermato. Ci piace lottare contro» a cura della Redazione

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na coppia impegnata. Una coppia innamorata. Si vede subito. C’è l’entusiasmo per l’impegno sociale e si vede il sentimento che li lega. Si sono offerti come volontari per i banchetti in piazza, a Milano, della manifestazione “Il Pomodoro. Buono per te. Buono per la ricerca”. Due volontari. Due sostenitori. Abbiamo cercato di tratteggiarne il ritratto con le loro parole. CONOSCIAMOCI MEGLIO: POTRESTI RACCONTARTI BREVEMENTE? Gabrio: Entusiasta e solare, sono una persona felice. Felice di essere sposato con una splendida e sorridente ricciola, di avere una bella famiglia e felice quando posso dare sfogo alle idee. Ho 39 anni e faccio (purtroppo si dice solo in inglese) il Business Developer Manager presso Commanders Act. Elisa: Ho quasi 37 anni e vivo dai tempi dell’università a Milano, ma sono originaria di Latina. Sono un architetto d’interni, ma ormai ho solo il titolo perché lavoro per una multinazionale dove gestisco le manutenzioni degli store. Sono felicemente sposata con mio marito, qui presente e sono una persona sempre attiva, un’instancabile curio-

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RICERCA sa, sempre alla ricerca di cose nuove, detesto la noia. Amo viaggiare e circondarmi di persone allegre. COSA VI HA PORTATO A ESSERE SOSTENITORI DELLA RICERCA SCIENTIFICA? Gabrio: Intanto il credere nella ricerca scientifica. Il passo successivo è stato spontaneo ma, non lo nascondo, “guidato” da mia moglie: mi ha coinvolto e non forzato verso un percorso che a conti fatti mi dà più di quello che riesco a dare. Elisa: Il mio passato! Ho perso mio padre quando avevo 10 anni per un sarcoma ai polmoni e purtroppo penso spesso che se si fosse ammalato oggi, magari avrebbe avuto qualche possibilità grazie alla ricerca. PERCHÉ HAI SCELTO DI SOSTENERE PROPRIO FONDAZIONE UMBERTO VERONESI? Gabrio: Stimavo il Professore e associo il suo nome a un percorso serio: quando si prova a fare del bene, la prima preoccupazione è che quel bene finisca dove una fondazione dichiara che finirà. Elisa: Perché ai tempi in cui mio padre combatteva contro questa malattia, il professor Veronesi si batteva per sconfiggerla e questo è il modo con cui contraccambiarlo. NELLA TUA VITA, NELLA TUA FAMIGLIA O FRA LE TUE AMICIZIE HAI MAI DOVUTO CONFRONTARTI CON L’ESPERIENZA DI UN TUMORE? Gabrio: Sì, il padre di mia moglie: anche se allora non ci conoscevamo, ma gli impatti di quella perdita di tanti (troppi) anni fa, si colgono fino a oggi. E lo stesso è capitato, con la mamma, alla mia migliore amica. Ma poi sia mio padre che mia madre hanno avuto a che fare con questi problemi superandoli, per fortuna: tumore al seno mia madre, ai reni mio padre CHE PERCEZIONE HAI DELLA MALATTIA E PIÙ NELLO SPECIFICO DEL TUMORE? TI FA PAURA? Gabrio: Non so se è paura il sentimento giusto. Difficile descrivere un sentimento. Credo forse sia rispetto. Rispetto nel senso che conosco la malattia e per rispetto ho sempre cercato di vivere nel modo migliore possibile per non permetterle di entrare facilmente: per esempio non fumando. Elisa: Ne sono terrorizzata, purtroppo l’esperienza di mio padre mi ha particolarmente segnata. Avendo vissuto anche la malattia dei miei suoceri, però, mi sono convinta che il tumore adesso può essere sconfitto. SOSTENENDO LA RICERCA SCIENTIFICA CONTRO I TUMORI TI SEI RESO PORTATORE DELL’IMPEGNO DI FONDAZIONE UMBERTO VERONESI E CONTRIBUISCI ALLA SUA REALIZZAZIONE FUTURA: COME CI SI SENTE A FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO? Gabrio: Bene. Le giornate del “Pomodoro” sono state l’occasione per fare del bene, per stare in mezzo alla gente e per coinvolgere e vedere qualche amico. Diciamo che sono pronto a sperimentare nuovi modi di dare una mano.

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400MILA EURO A FAVORE DELLA RICERCA SUI TUMORI PEDIATRICI È questa la cifra raccolta al termine dell’iniziativa “Il Pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”, svoltasi il 24 e 25 aprile in circa 250 punti (piazze, aziende, scuole e negozi). Merito soprattutto dei 1.400 volontari coinvolti nell’iniziativa, la cui abnegazione permetterà di eroElisa: Gratificata! Grazie alle giorgare un contributo importante alla nate del “Pomodoro” ho avuto la ricerca sui tumori pediatrici. Oltre fortunata di conoscere delle persone che - naturalmente - di chi ha scelto fantastiche e generose che mi hanno di fare una donazione in cambio del dato la grinta e l’entusiasmo per con«tris» di pomodori, messi a dispotinuare a credere in questa missione. sizione dall’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari VeA PARTIRE DALLE PROPRIE getali (Anicav) e dal Consorzio naSCELTE, È POSSIBILE FARE zionale riciclo e recupero imballaggi LA PROPRIA PARTE PER LA acciaio (Ricrea). COSTRUZIONE DI UN FUTURO DI La cifra raccolta sarà destinata al fiSALUTE CHE CI RIGUARDA TUTTI. nanziamento di un protocollo di cura CHE EFFETTO TI FA? per la leucemia linfoblastica acuta. Gabrio Elisa: Sì, un piccolo gesto, «Grazie alla sensibilità dimostrata dai ogni giorno, se fatto da tutti può fare nostri volontari, dai donatori e dai parla differenza. Basta guardare anche ad tner, è stato raggiunto un importante altri temi come quello dell’ambiente. risultato a sostegno della ricerca scientifica nel campo dell’oncologia SE VOLESSI LANCIARE UN pediatrica - spiega Monica RamaioMESSAGGIO AD ALTRE PERSONE li, direttore generale di Fondazione INVITANDOLE A SOSTENERE LA Umberto Veronesi -. Con i fondi raccolti Per conoscere tutte potremo aiutare i le proprietà del pomodoro, bambini malati di inquadra il QR Code e scarica tumore: ogni anno gratuitamente il quaderno se ne ammalano Il pomodoro, protagonista 2.000». della dieta mediterranea

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RICERCA CONTRO I TUMORI, COSA DIRESTI LORO? Gabrio: Direi loro di pensare a tutte le persone care della loro vita: e di pensare a cosa sarebbero disposti a fare per ognuna di loro. Ecco, sostenere la ricerca o più in generale fare del bene è aggiungere una persona a quella lista di persone care e trattare quella persona come le altre: ogni tanto darle una mano per crescere e pensare che dietro questa persona che si sceglie di aiutare, ci sono migliaia di persone. Elisa: Contribuire alla ricerca è sia un gesto di generosità ed altruismo sia un gesto di civiltà e di senso comune. Purtroppo sono ancora tante le persone che lottano contro il tumore ogni giorno, non è giusto negare loro la libertà di vivere appieno la vita. L’ESPERIENZA DELLA PANDEMIA HA MESSO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI L’IMPORTANZA DELLA RICERCA MEDICO/SCIENTIFICA PER LA SALUTE DELLA COLLETTIVITÀ. È QUESTA LA DIMOSTRAZIONE CHE SOSTENERE LA RICERCA È UNA MISSIONE CHE CI RIGUARDA TUTTI: COSA NE PENSI? Gabrio: Penso sia uno dei temi che spero sensibilizzi le persone su temi di cui di solito non ci si occupa (finché non ci si sbatte la faccia contro): lo sforzo non è semplice.... ahimè, il pensiero generoso è sempre meno immediato nelle persone. La prima risposta è spesso “No”. Forse si è persa spontaneità e voglia di condivisione, ma, dentro, molte persone sono ancora generose...va trovato il tasto giusto da schiacciare. Elisa: Ribadisco il concetto espresso prima, credo fermamente che la ricerca sia importante per la salute della collettività, ma soprattutto è un diritto di tutte le persone malate di avere libero accesso alle cure.È fondamentale che le persone siano informate, condividere è importantissimo perché se il nemico lo si conosce non fa tanta paura. Il tumore va fermato.


RICERCA

TRE MILIONI DI EURO NEL 2022 Aperti i bandi per le borse di ricerca dell’anno prossimo. Le domande da presentare entro il 7 settembre. La selezione sarà condotta dal Comitato scientifico della Fondazione Umberto Veronesi di Daniele Banfi

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milioni di italiani che hanno sperimentato una malattia oncologica condividono un unico desiderio: poter disporre di cure sempre più efficaci. Negli anni ciò è diventato sempre più realtà. Ma se per molti tumori le cure si sono fatte sempre più valide, molto rimane ancora da fare per quelle neoplasie più aggressive dove le opzioni terapeutiche non sono ancora così sviluppate. Ed è proprio per questo motivo che tante persone decidono, nonostante le difficoltà di questo ultimo anno e mezzo di pandemia, di investire in ricerca. È grazie al loro contributo, oltre a quello di tante aziende, che Fondazione Umberto Veronesi si appresta a stanziare oltre 3 milioni di euro per il 2022, con un unico obbiettivo: ampliare il ventaglio di strumenti per la prevenzione, la diagnosi e le terapie. La maggior parte delle risorse destinate al bando pubblico, nel segno della continuità con l’attività di Umberto Veronesi, saranno rivolte all’oncologia, ma ci sarà spazio anche per chi fa attività di ricerca nell’ambito della cardiologia, delle neuroscienze e della prevenzione delle malattie cro-

niche attraverso gli stili di vita (ruolo delle patologie fumo-correlato, impatto della dieta, dell’attività fisica e dell’inquinamento sulla salute). Fondazione Umberto Veronesi conferma dunque di occupare un ruolo di primo piano nella formazione dei migliori scienziati. I ricercatori post-dottorato - in possesso di una laurea in medicina, biologia, farmacia, biotecnologie, biostatistica, biologia computazionale, fisica e matematica più un titolo di specializzazione - avranno tempo fino al 7 settembre per inviare le proprie candidature (www. borse.fondazioneveronesi.it). Queste passeranno poi al vaglio del Comitato scientifico, coordinato dalla professoressa Chiara Tonelli. Particolare attenzione verrà riservata a quei progetti che prevedono un approccio mirato alla digitalizzazione e all’analisi di grandi quantità di dati biologici in maniera integrata. Nel dettaglio, saranno distribuite 105 borse di ricerca annuali (dal 2020 compenso pari a 30 mila euro). La lista dei vincitori sarà pubblicata sul sito di Fondazione Umberto Veronesi il prossimo 10 dicembre.

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FUMO E/O SVAPO La seduzione del tabacco arriva ai giovani da strumenti che “non sembrano” sigarette, ma contengono nicotina. L’industria ha diffuso idee che negano la nocività. Va fatta chiarezza di Donatella Barus

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igarette elettroniche, tabacco riscaldato e altri prodotti da fumo “light” sono sempre più familiari ai giovanissimi, sedotti da almeno tre elementi. Primo, da strategie di marketing ritagliate su misura per loro che hanno reso estremamente cool lo svapo e i riscaldatori di tabacco. Secondo, dall’idea (non realistica) che siano prodotti innocui. Terzo, da una regolamentazione che li ammette anche dove la sigaretta è bandita. COSA SONO? Sono prodotti vari, che in generale sembrano contenere meno sostanze cancerogene rispetto alle sigarette, ma si usano perlopiù con nicotina (sostanza tossica e in grado di indurre dipendenza) e i loro effetti sulla salute non sono ancora del tutto chiari. Gli esperti ora si interrogano: sono davvero un’alternativa o facilitano il tabagismo? ALTERNATIVA O PRELUDIO ALLA SIGARETTA? Secondo i dati di uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto

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Farmacologico Mario Negri, fra aprile e novembre 2020 il numero dei fumatori è andato aumentando e la probabilità di iniziare è apparsa molto più alta fra chi faceva già uso di sigarette elettroniche e Htp. L’impressione è che spesso i prodotti “alternativi” alla sigaretta finiscano in realtà per farle da ponte. I RAGAZZI Fra i nuovi consumatori, molti sono giovanissimi. Lo spiega Sabrina Molinaro, responsabile della sezione di Epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr e membro del Comitato scientifico per la lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi. «Negli ultimi otto anni la prevalenza di fumatori 15-19 anni è scesa dal 30 al 20 per cento, ma sono andati aggiungendosi i consumatori di sigarette elettroniche e di Htp», spesso con un utilizzo combinato. «Tirando le somme siamo al 64 per cento degli studenti che ha fatto uso di prodotti da fumo e/o svapo. Magari sperimentatori e non fumatori accaniti, aumentati durante i mesi della pandemia».


IN SALUTE

Inquadra il QR code con lo smartphone e vai al sito “Fumo e altre stories”

DAI MITI ALLA VERITÀ PER RAGAZZI DI 11-16 ANNI «Sigarette elettroniche, riscaldatori di tabacco, fumo di sigaretta: ti sei mai chiesto cosa c’è dentro e perché è così difficile dire di “no”?». Parte così Fumo e altre stories, un percorso interattivo per ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni e per le scuole, dedicato a sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e altri prodotti cosiddetti “light”. Tra falsi miti e informazioni scientifiche, 4 stories e percorsi di approfondimento fruibili liberamente sul sito https://fumoealtrestories.fondazioneveronesi.it/.

UN MERCATO IN MOVIMENTO «Quei ragazzi che negli anni avevano smesso, maschi soprattutto, si sono spostati verso altre forme di consumo di nicotina, come se l’industria fosse andata a compensare le perdite degli anni passati, aprendosi una fetta di mercato consistente e in crescita. I prodotti “alternativi”, sempre più popolari, finiscono quindi per sommarsi alle sigarette anziché compensarne l’uso». CAMBIANO GLI STRUMENTI, MA LA NICOTINA RESTA «C’è molta disinformazione – prosegue Molinaro - i ragazzi vedono adulti che le usano, anche dove è vietato fumare, vedono le pubblicità e gli store. Il marketing aggressivo e mirato delle industrie del tabacco è riuscito ad aumentare la popolarità di diversi tipi di prodotti, riportando la prevalenza di consumo di nicotina (in tutte le modalità) ai livelli di dieci anni fa». I RAGAZZI NE SANNO POCO Alla domanda “quale tipo di ricarica usi di solito per la tua sigaretta elet-

tronica” il 18 per cento risponde “con nicotina” e il 26 per cento “non so”. Ma i liquidi per le e-cig non sono vietati ai giovanissimi? «Nonostante il divieto, un gran numero di minori ha accesso al tabacco e ai prodotti alternativi, e considerando la mancanza di uno sforzo normativo chiaro e univoco il rischio è di lasciar crescere una generazione dipendente dalla nicotina». In molti casi, nella più totale inconsapevolezza.

GLOSSARIO SIGARETTE ELETTRONICHE Sono dispositivi di vario tipo, con una batteria e una cartuccia che contiene il liquido, a base di glicole propilenico, che viene vaporizzato. Possono contenere nicotina e aromi. HTP Heated tobacco products o riscaldatori di tabacco. Contengono tabacco, che viene scaldato a 350° rispetto ai 900° della sigaretta classica. NICOTINA È una sostanza stimolante naturalmente presente nelle foglie del tabacco. È tossica, anche a dosi ridotte, agisce su molti organi, dal cervello all’intestino, affatica il cuore e causa una forte dipendenza.

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TUMORE DEL POLMONE: COSÌ STANNO CAMBIANDO LE CURE Una malattia temibile, ma grazie all’immunoterapia aumentano le possibilità di controllarla di Donatella Barus

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il terzo tumore più diagnosticato in Italia, oltre 40.000 nuove diagnosi nel 2020, in 9 casi su 10 legate al fumo di sigaretta. Proprio a causa del fumo stanno aumentano i casi fra le donne, in tutta Europa. Resta una malattia molto complessa da trattare, resta il nodo fondamentale della diagnosi spesso tardiva (in un terzo dei casi si scopre quando ci sono già metastasi), ma oggi, dopo decenni di stallo, le prospettive di cura stanno progredendo in modo significativo. Fino a dieci anni fa, l’unica speranza di guarigione era la chirurgia. Oggi l’immunoterapia e i farmaci che rendono il nostro sistema immunitario capace di aggredire le cellule tumorali hanno aperto speranze prima impensabili anche per i tumori non operabili, quando l’obiettivo diventa non rimuovere, ma

Tumore del polmone Dalla diagnosi al dopo cura

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controllare la malattia. Il pemrolizumab, già usato contro i melanomi metastatici, nei pazienti con caratteristiche adatte (livelli elevati della proteina-bersaglio) ha portato la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi al 30 per cento dei malati, rispetto al 5 per cento dell’epoca pre-immunoterapia. Altri farmaci, detti “a bersaglio molecolare”, agiscono su caratteristiche specifiche dei tumori e riescono a rallentare notevolmente la progressione della malattia, di fatto cronicizzandola. Oggi sono indicati per circa il 20-25% dei pazienti colpiti da un tumore del polmone non a piccole cellule. E così si va avanti, si testano nuove combinazioni e nuovi schemi terapeutici, per offrire possibilità a un numero sempre più ampio di persone. La speranza è di essere solo all’inizio.

UNA GUIDA PER SAPERE TUTTO Tumore del polmone. Dalla diagnosi al dopo cura. Un manuale per rispondere a molte tra le domande più frequenti su sintomi, diagnosi, terapia e gestione della malattia. Inquadra il QR code con il tuo smartphone per scaricare o sfogliare il manuale.


IN SALUTE

LA “MOSCA BIANCA” UN’AZIENDA CHE PRODUCE FARRO E RICERCA

di Fabio Di Todaro

Due professionisti con un’azienda agricola biologica offrono un prodotto bio e l’occasione per donare alla lotta contro i tumori, dopo averne sofferto loro stessi

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ei, manager di banca. Lui, avvocato. Una vita in carriera, quella di Barbara e Corrado, “frenata” in due diversi momenti dal tumore, alla gola per lui (2010), al seno per lei (2014). Malattie superate con successo e senza postumi, che però hanno portato questa coppia di genitori bergamaschi, padri dei gemelli Pietro e Irene, a rivedere la scala delle priorità. «Abbiamo voluto riavvicinarci all’ambiente, scegliere di consumare alimenti

di qualità e dare il nostro contributo alla ricerca scientifica - racconta la donna -. Mio marito aveva da tempo questo desiderio: il passare degli anni e la malattia lo hanno portato a concretizzare questo sogno». Così è nata “La mosca bianca”, azienda agricola biologica con sede a Bergamo, ma i cui prodotti vengono coltivati sulle colline del Monferrato. Barbara Sacchetto e Corrado Mosca continuano a portare avanti il loro lavoro. Ogni giorno, però, si ritagliano del tempo per la loro “creatura”. Uno è più dedito all’attività anche nei campi, l’altra gestisce le attività di comunicazione e vendita online. «Questa scelta ci ha permesso di continuare a porci degli obbiettivi, vivendo però più leggeri - spiega Barbara -. Dopo i due percorsi di cura, entrambi abbiamo sentito la necessità di ritagliarci del tempo per noi. Con questa scelta, ci siamo riusciti. Lavoriamo, ma non ci sentiamo sovraccaricati. E ora anche i nostri figli, ormai diciottenni, sono coinvolti in alcune attività». A guidare il tutto, c’è il desiderio di favorire le ricadute sociali di questa impresa (a livello ambientale, ma anche

nell’interesse della salute dell’uomo) e la volontà di destinare parte del ricavato di questi prodotti alla ricerca scientifica, per offrire a chi si ammalerà nei prossimi anni la speranza e le opportunità di cui hanno potuto usufruire Corrado e Barbara. Simbolo della produzione de “La mosca bianca” è il farro. Una pianta che cresce alta, resiste alle intemperie e non si abbatte. «Un po’ com’è successo a noi, che siamo caduti e ci siamo rialzati - conclude Barbara -. Pensiamo che questo cereale rappresenti una metafora efficace del nostro cammino. E vogliamo che, a partire da qui, tante altre persone possano avere l’opportunità di rialzarsi».

CESTINI DI PASTA DI FARRO “La mosca bianca” sostiene la ricerca di Fondazione Umberto Veronesi donando il 10 per cento del ricavato della vendita dei cestini di pasta di farro (3 o 5 chili, 30 o 45 euro). Per acquistarli: https://lamoscabiancabio.it/ pasta-di-farro-per-la-ricerca-fondazione-umberto-veronesi/.

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A cura di ELENA DOGLIOTTI, biologa nutrizionista, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi

FACCIAMO SC DI VITAMINA È l’invito che torna ogni estate. Ma perché è così impor quando non basta? E quanto conta la tavola? Conoscia nostra preziosa alleata per la salute delle ossa e non

A DIETA IN LIBRERIA Una dieta per ogni età di Elena Dogliotti Ed Sperling & Kupfer

Un manuale per raccontare in modo semplice, se pur scientifico, come il cibo possa essere nostro alleato nelle diverse fasi della vita, fornendo consigli pratici e preziosi nella vita di ogni giorno. Con la prefazione di Paolo Veronesi. Parte del ricavato di questo libro finanzierà la ricerca scientifica d’eccellenza di Fondazione Umberto Veronesi.

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a vitamina D esiste in varie forme, la più importante è il colecalciferolo (vitamina D3). Viene perlopiù sintetizzata a livello cutaneo grazie all’azione delle radiazioni ultraviolette. Di per sé il colecalciferolo non è biologicamente attivo e, una volta sintetizzato, deve essere poi modificato dall’organismo per svolgere le sue funzioni. Solo una piccola parte è attinta dal cibo. A COSA SERVE La vitamina D regola le concentrazioni di calcio nel sangue ed è necessaria alla salute delle ossa; inibisce l’infiammazione, stimola la produzione di anticorpi e di macrofagi, il che la renderebbe utile nella prevenzione delle malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla. Inoltre alcuni studi hanno associato la carenza di vitamina D ad un maggior rischio di Alzheimer, di Parkinson e di depressione negli anziani. DA DOVE ARRIVA: IL SOLE Come sappiamo, le radiazioni solari sono necessarie alla sintesi della vitamina D a livello della cute. Ecco perché l’estate è così importante: i livelli dosati nel sangue alla fine dell’inverno possono anche essere la metà rispetto alla concentrazione di fine estate. Come farne scorta, dunque? Non è necessario venir meno al buon senso per la salute della pelle! Bastano 10 o 15 minuti

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tre giorni a settimana, anche al mattino o nel tardo pomeriggio, in primavera, estate e autunno, con viso, mani e avambracci scoperti.

QUANTO CONTA LA DIETA? Le migliori fonti alimentari di vitamina D disponibili sono l’olio di fegato di merluzzo (90-250 μg / 100 g) e il pesce grasso, ad esempio il salmone


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CORTA D?

tante? Come capire mo più da vicino questa solo. d’acquacoltura (6-10 μg / 100 g) e lo sgombro selvatico (5-8 μg / 100 g). Ma poiché l’apporto dipende dalla quantità consumata, anche i prodotti con un contenuto inferiore sono importanti: la vitamina D3 e la 25 (OH) D3 si trovano nel pesce, nelle uova, nella carne e nei latticini; la vitamina D2 si trova nei funghi selvatici o coltivati esposti ai raggi Uvb. I CIBI “FORTIFICATI” Gli alimenti possono essere integrati con vitamina D. Si iniziò negli anni ‘30, negli Usa, dove per debellare la piaga del rachitismo nei bambini si pensò di arricchire con la vitamina D il latte, alimento disponibile, appetibile per i bambini piccoli e ricco di altri nutrienti benefici per le ossa come il calcio. Oggi cominciano a diffondersi anche da noi prodotti come latte e cereali arricchiti (utili perché assunti quotidianamente) e anche i prodotti da forno come il pane potrebbero essere interessanti, data la resistenza della vitamina D3 alle temperature elevate. E GLI INTEGRATORI? Possono servire quando i livelli di vitamina D sono troppo bassi. Attenzione, però: va evitato il fai da te e deve essere

un medico a valutare la necessità, per evitare costi e possibili effetti collaterali (ipervitaminosi). I livelli di vitamina D si verificano con un esame del sangue. QUANTA VITAMINA D CI SERVE? Il livello ottimale nella popolazione sana si aggira tra i 20 e i 30 ng/ml. In casi a rischio di carenza o ipovitaminosi (pazienti vegani, oncologici, affetti da diabete di tipo 2, obesi, candidati a una terapia per l’osteoporosi e per la protezione dalle fratture) i livelli ottimali vanno dai 30 ai 50 ng/ml. SERVONO TEST? No, non ci sono prove scientifiche della necessità di verificare la quantità di vitamina D nella popolazione generale, perché non sarebbe di alcun vantaggio e si incapperebbe nel rischio di supplementazioni inappropriate. Alcune situazioni specifiche come l’osteomalacia o l’iperparatiroidismo, per motivi diagnostici, prevedono invece il dosaggio nel sangue dei livelli di vitamina D.

PANINO AI 5 CEREALI CON SGOMBRO E YOGURT GRECO Ingredienti • 4 panini multicereali • 4 fette di melanzane grigliate surgelate • 4 zucchine grigliate surgelate • 240 g di sgombro sott’olio (o grigliato) • 4 pomodori secchi Per la salsa • 200 g di yogurt greco • 2 cucchiaini di senape • 5 fili di erba cipollina • 1 cucchiaio di olio evo

UNA CONNESSIONE CON IL COVID

Durante la pandemia da SarsCoV-2 si è osservata una relazione fra la carenza di vitamina D e le forme gravi di Covid-19, oltre al fatto che il contagio sembrava essere più aggressivo quando l’irraggiamento solare e la sintesi di vitamina D erano inferiori. La questione è allo studio, si sa che la vitamina D è importante per la salute del sistema immunitario, ma al momento non si può affermare che una supplementazione sia di aiuto contro l’infezione e la malattia da Covid-19.

Come si prepara Tagliate i panini a metà e tostateli. Scongelate le verdure grigliate, utilizzando il microonde o una padellina antiaderente. Nel frattempo, sgocciolate i filetti di sgombro e reidratate i pomodori secchi in acqua calda. Preparate ora la salsa: sbattete con una forchetta lo yogurt con la senape, l’erba cipollina sminuzzata a forbice e l’olio extravergine di oliva. Quando tutti gli ingredienti saranno pronti, farcite i panini: uno strato di crema di yogurt, uno di sgombro e uno di verdure grigliate. Tratta da “50 minuti due volte a settimana”, di Marco Bianchi, edizioni Mondadori

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LASCITI: DONARE UN FUTURO DI SALUTE A CHI VERRÀ DOPO DI NOI Oltre la nostra vita, c’è un domani di positività. Con un lascito a Fondazione Veronesi la tua eredità può diventare una nuova cura per chi lotta contro un tumore di Serena Zoli

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i siamo tutti chiesti, almeno una volta, se dopo la nostra vita ci sarà un’altra vita. Noi crediamo fortemente che la risposta sia: sì. Sarà una vita lunga, vissuta da persone che potranno curarsi in maniera più rapida ed efficace grazie al progresso della ricerca scientifica. Come rendere tutto questo possibile? Attraverso un lascito testamentario, un atto di estrema sensibilità e generosità verso tutte le persone che verranno dopo di noi e che, grazie al nostro gesto, potranno vivere una vita in salute. Ma andiamo con ordine. Cos’è un lascito testamentario? È una disposizione di donazione scritta sul testamento, attraverso la quale ognuno di noi può scegliere di lasciare i propri beni, o parte di essi, ad organizzazioni, come Fondazione Umberto Veronesi, di cui condividiamo gli obiettivi. È possibile lasciare diverse tipologie

di beni: somme di denaro, beni mobili e immobili come quadri o case, titoli finanziari e altro. Il tutto senza ledere in alcun modo l’eredità che spetta ai nostri cari. Per legge, infatti, loro restano i beneficiari della quota di eredità legittima, che tutela i nostri famigliari fino al sesto grado di parentela. Inoltre è possibile scegliere liberamente i beneficiari delle proprie polizze vita, senza alcun vincolo nei confronti degli eredi. La polizza vita infatti non fa parte del patrimonio ereditario. TRE TESTAMENTI Parliamo ora delle tre tipologie di testamento che è possibile redigere. Il primo è il “testamento olografo”. Si tratta di un documento nel quale le proprie volontà vengono scritte a mano dalla persona stessa (testatore), niente macchine da scrivere o computer.


NOI & VOI

CONSIGLI UTILI

Per maggiori informazioni inquadra questo QR Code e consulta il sito www.lasciti. fondazioneveronesi.it per richiedere la nostra “Guida ai Lasciti Testamentari”, realizzata con il Patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato

Penna e foglio. Indicando la data e con firma di nome e cognome. Questo documento può venire conservato da chi l’ha redatto o affidato a una persona di fiducia o a un notaio. Segue il “testamento pubblico”, redatto da un notaio sotto dettatura della persona interessata e alla presenza di due testimoni. Viene conservato dal notaio. Infine, il “testamento segreto”, che può essere scritto a mano dal testatore e messo in una busta chiusa oppure da un’altra persona, anche in parte, o con mezzi meccanici. In quest’ultimo caso, il testamento deve essere firmato dal testatore su ogni mezzo foglio. Anche quest’ultimo deve essere consegnato a un notaio alla presenza di due testimoni ma nessuno ne conosce il contenuto. COSA FAREMO CON IL TUO AIUTO Infine, la cosa più importante di tutte. Quale impatto riusciremo a raggiuge-

re grazie ad un testamento solidale? Le donazioni derivanti dai lasciti testamentari costituiscono da sole il 20% dei fondi raccolti da Fondazione Umberto Veronesi ogni anno. Grazie a questo risultato, il numero di ricercatori che vengono sostenuti dalla Fondazione è in continua crescita. Dal 2003, anno della nostra fondazione, ad oggi, sono quasi 2.000 i ricercatori che hanno potuto portare avanti i loro studi grazie ad una borsa di ricerca erogata da Fondazione Veronesi e oltre 72 i milioni investiti in ricerca scientifica oncologica. Il tutto si traduce in percentuali di sopravvivenza dal tumore, a 5 anni dalla diagnosi, sempre maggiori. Per alcune tipologie di tumore, come quello al seno se diagnosticato in fase iniziale, la leucemia infantile e il tumore alla prostata, questa percentuale raggiunge quasi il 90%.

Sostenere la ricerca scientifica promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi con un lascito testamentario è un gesto di grande generosità, proprio per questo è molto importante prepararsi con tutte le informazioni necessarie. Per prima cosa decidi in che forma vuoi scrivere il tuo testamento (olografo, pubblico o segreto) e se desideri affidarne l’attuazione ad un esecutore testamentario. Successivamente raccogli le informazioni necessarie per stendere i seguenti elenchi: • le persone alle quali intendi destinare proprietà e beni. In presenza di “legittimari” (coniuge, figli, ascendenti) è opportuno, in caso di dubbio, rivolgersi ad un notaio per evitare possibili lesioni di quote di legittima; • gli indirizzi esatti degli enti, come Fondazione Umberto Veronesi, ai quali è possibile lasciare parte dei tuoi beni. Se scegli di inserire Fondazione Umberto Veronesi nel tuo testamento, intesta il lascito a: Fondazione Umberto Veronesi (sede legale) Piazza Velasca, 5 – 20122 Milano Codice Fiscale 97298700150; • tutte le tue proprietà e i tuoi beni. Con queste informazioni chiare sarà più semplice procedere alla stesura del testamento, che ti consigliamo di redigere in triplice copia (scritta a mano, datata e firmata) e consegnare la prima al notaio, la seconda a una persona di fiducia e conservare l’ultima in un luogo sicuro. Inoltre, se lo desideri, ti invitiamo a comunicarci la tua scelta. In tutti i casi in cui venga devoluta l’eredità ad un ente pubblico o privato, l’accettazione dell’eredità avviene con beneficio di inventario. È una tutela dell’erede che in questo caso è tenuto a rispondere di eventuali debiti al massimo fino al valore dei beni ricevuti.

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NOI & VOI

PUMI ESTIVI SOLIDALI Oltre mille pumi sono stati venduti in occasione della festa della mamma nel mese di maggio, per sostenere la ricerca nell’ambito dell’oncologia femminile. A seguito di questo grande successo, prosegue la collaborazione con Ceramiche Benegiamo Srl: per il periodo estivo è disponibile una collezione di 3 pumi, in 3 diversi colori estivi, altezza 20 cm e costo 45 euro ciascuno, incluse spese di spedizione. Come sempre è possibile acquistarli su https:// fondazioneveronesi.shop/ Un regalo solidale di grande valore, per sostenere la ricerca scientifica e la lotta ai tumori.

Le Delegazioni si occupano di diffondere la mission di Fondazione Umberto Veronesi a livello locale, organizzando e promuovendo iniziative di raccolta fondi e campagne di sensibilizzazione sui temi della salute. Inquadra il QR code e scopri dove sono attive.

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NUOVE IDEE PER SOSTENERE LA RICERCA Una nuova collaborazione fra la Delegazione di Torino e i più importanti musei della città, mentre a Teramo e a Viareggio riprendono gli eventi all’aperto

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opo la chiusura dei musei dei mesi scorsi, la Delegazione di Torino, in collaborazione con il Museo Egizio, ha organizzato una visita virtuale nelle sale, condotta da un egittologo. La prima visita si è svolta il 30 marzo 2021 e, dato il grande successo, si è poi deciso di organizzare anche una replica che si è tenuta il 28 aprile. I due appuntamenti hanno raccolto un grandissimo apprezzamento dal pubblico e sono andati esauriti. Mercoledì 16 giugno il terzo incontro,

sempre virtuale: visita al Museo Nazionale del Cinema (dal 2000 dentro la Mole Antonelliana). I fondi raccolti sono stati devoluti al finanziamento del protocollo di cura per il neuroblastoma ad alto rischio, nell’ambito del progetto di Fondazione per l’oncologia pediatrica, Gold for Kids. Le Delegazioni di Teramo e Viareggio hanno invece in programma alcune iniziative di raccolta fondi all’aperto. Teramo darà vita a 3 serate di “Party sotto le stelle”: la prima ha già avuto luogo con successo giovedì 24 giugno, un aperitivo di raccolta fondi presso il Caffè Grande Italia in Piazza Martiri della Libertà. Le altre serate si terranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di sostenere il lavoro di un ricercatore abruzzese. Intanto la Delegazione di Viareggio organizza per domenica 18 luglio un torneo di Golf al Circolo Alisei di Pietrasanta, abbinato a una lotteria di raccolta fondi. La stessa domenica, alle 18.30, è prevista la presenza e l’intervento del nostro Presidente, professor Paolo Veronesi, al “Caffè della Versiliana”. Per informazioni controllare sul sito www.fondazioneveronesi.it


Sostieni la ricerca. Sostieni la vita.

È il tuo giorno speciale: sostieni la ricerca e rendilo indimenticabile.

Con le bomboniere solidali di Fondazione Umberto Veronesi puoi celebrare tutti i momenti più importanti per te e farli diventare un’occasione per sostenere la ricerca scientifica sui tumori. Che si tratti di un matrimonio, un battesimo o una prima comunione, un compleanno o una laurea, puoi scegliere tra inviti, scatole porta confetti e bigliettini personalizzabili con il nome e il messaggio che preferisci.

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A cura di MARCO ANNONI, coordinatore del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi

I DIRITTI DEI BAMBINI E ADOL DURANTE E DOPO IL COVID-1 P er definizione, una pandemia colpisce sempre una società nella sua interezza. In alcuni casi la pandemia costringe le persone a doversi confrontare direttamente con l’esperienza della malattia, che può colpire in modo inaspettato anche gli affetti più vicini. In altri casi una pandemia può invece determinare una serie di conseguenze che, seppur indirette e meno visibili, possono però, sul medio e lungo periodo, provocare danni comunque significativi. É questo, ad esempio, il caso delle conseguenze che la pandemia e i periodi di isolamento sociale hanno avuto per la salute e il benessere dei più giovani, cioè i bambini e gli adolescenti.

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Per questo motivo il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi ha deciso di realizzare un decalogo rivolto proprio ai diritti dei bambini e degli adolescenti al tempo del Covid-19. Il decalogo tratta di molti aspetti e temi cruciali, dalla necessità di mantenere una corretta alimentazione anche durante i periodi di isolamento fino all’importanza di una buona prevenzione. Tra i diversi principii e raccomandazioni avanzati dal Comitato, però, due in particolare meritano di essere tenuti in considerazione anche oggi che la fase più acuta dell’emergenza sembra ormai finita. Il primo è che, come scrive il Comitato, i bambini e gli adolescenti hanno diritto a

«essere ascoltati e a esprimere le proprie paure, emozioni, disagi e idee in merito alla pandemia e alle sue conseguenze, anche in forme non verbali e senza essere ignorati o sminuiti per la propria età». I bambini e gli adolescenti provano le stesse emozioni degli adulti, ma non sempre hanno già le risorse e le esperienze necessarie per poterle interpretare, esternare e condividere con gli altri. Quando la situazione è difficile da capire, è importante poter contare su degli adulti capaci di ascoltare e comprendere, e non solo giudicare. Il secondo punto che sarà rilevante anche dopo la fine dell’emergenza riguarda il diritto «alla disconnessione da tutte le


SCIENZA E ETICA

Un Decalogo del Comitato Etico della Fondazione si occupa dei più piccoli. E raccomanda di saperne ascoltare le paure e di guidarli a un periodo di disconnessione da ogni schermo

LESCENTI 19 fonti di istruzione e intrattenimento online attraverso pause e periodi adeguati di riposo e tempo libero che non prevedano l’esposizione continuativa a schermi». Durante la pandemia, infatti, il mondo reale si è praticamente fermato, mentre il mondo digitale si è espanso a dismisura con una serie di implicazioni a livello sociale e di salute. Da una parte, infatti, la mancanza di dispositivi digitali (come tablet o computer) e connessioni internet adeguate, ha fatto sì che alcuni studenti abbiano avuto grosse difficoltà a partecipare alle lezioni tramite la didattica a distanza, vivendo così nuovi divari tra loro e i compagni più fortunati. Queste nuove “disegua-

glianze digitali” sono andate a sommarsi, acuendole, ad altre diseguaglianze socio-economiche che erano preesistenti. Dall’altra parte, invece, chi non ha avuto problemi di accesso ha poi avuto difficoltà a controllare la quantità di tempo passato davanti allo schermo. Secondo studi recenti, infatti, durante i mesi della pandemia il tempo trascorso dai giovani davanti agli schermi ha raggiunto i massimi storici; un dato che solleva alcune preoccupazioni sulle implicazioni che tale sovraesposizione può avere sulla salute e il benessere psicofisico. In attesa di maggiori dati e ricerche che chiariscano tali aspetti, rimane comunque chiaro che le nuove opportunità offerte dalla vita digitale non possono essere godute a scapito del rispetto del diritto alla salute. Se i giovani di oggi sono i cittadini di domani, è però a noi che spetta il dovere di preparare loro un futuro nel quale vita reale e vita digitale, lotta alle diseguaglianze e il diritto alla salute, possano coesistere senza conflitti.

LIBERI DI SAPERE, LIBERI DI SCEGLIERE ANCHE SUI SOCIAL Negli ultimi anni l’etica è stata spesso al centro del dibattito pubblico. Dalla legge sul testamento biologico – cioè sulle “dichiarazioni anticipate di trattamento” (Dat) – fino ai più recenti dibattiti su temi come il fine vita, le campagne vaccinali e le leggi contro le discriminazioni, mai come oggi abbiamo assistito a un crescente interessi per i temi etici. Partecipare in modo informato e consapevole al dibattito pubblico, però, non sempre è facile. In parte perché spesso gli argomenti di cui si discute possono apparire complessi o troppo distanti dalla nostra esperienza ordinaria; in parte perché spesso le discussioni avvengono per mezzo dei social, i quali permettono sì a moltissime persone di confrontarsi, ma non sempre in modo costruttivo. Ecco perché negli ultimi mesi Fondazione Veronesi ha promosso diversi incontri, webinar e interviste sui propri canali social dedicati non solo ai temi della scienza, ma anche a quelli dell’etica. Dalle questioni etiche relative alla gestazione per conto altri fino alle questioni di genere, lo scopo primario di queste iniziative è stato quello di offrire a tutti migliori strumenti per comprendere i vari dibattiti in corso, all’insegna del motto che da sempre contraddistingue l’operato di Fondazione Veronesi: “liberi di sapere, liberi di scegliere”. Per scoprire quali saranno i temi che saranno affrontati in futuro è sufficiente seguire gli account ufficiali di Fondazione Umberto Veronesi su Facebook, Instagram, YouTube e Linkedin.

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MARIO MELE & PARTNERS GOLF TOUR PER LA RICERCA

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opo il successo della prima edizione 2020 prosegue la partnership tra Fondazione Umberto Veronesi e il Tour Mario Mele & Partners, il circuito golfistico tra i più amati dai giocatori amateur di tutta Italia. Anche nel 2021 Fondazione è charity partner della tournée, che si è aperta domenica 23 maggio al Golf Club Varese. Obbiettivo: raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica. In ogni tappa del circuito, i partecipanti aderiscono ad una lotteria, ricca di premi messi a disposizione dagli sponsor del circuito. Tra questi, anche alcuni partner di Fondazione Umberto Veronesi: Crispo, Monini e Pastificio Gentile. Il ricavato viene devoluto interamente a Fondazione. Organizzato dalla divisione Golf dell’agenzia di comunicazione Gruppo Mario Mele & Partners, il Tour 2021 si articola, come in ogni edizione, in dieci tappe. Un circuito che ha visto protagonisti alcuni dei più importanti circoli di Piemonte, Lombardia, Val d’Aosta, Veneto e Lazio con tanti nuovi campi coinvolti (Golf Club del Cervino, Golf Brianza Country Club, Barlassina Country Club, Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio e Marco Simone Golf & Country Club).

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PPP, PITTAROSSO PINK PARADE: DA SOLI O INSIEME TUTTI A MILANO

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ome di consueto continua la partnership tra Fondazione Umberto Veronesi e PittaRosso. Il prossimo 3 ottobre 2021 si terrà l’annuale evento “PittaRosso Pink Parade”, il tradizionale raduno sportivo il cui ricavato verrà destinato al progetto Pink is Good di Fondazione Umberto Veronesi, per la prevenzione e il finanziamento della ricerca contro i tumori femminili. Dopo il grande successo del 2020 e più di 8 mila persone iscritte, anche quest’anno l’evento avrà un format “diffuso” per cui le persone potranno iscriversi da tutta Italia, ricevere il Pink-kit con la T-shirt e gli omaggi degli sponsor e partecipare comodamente dal luogo in cui si risiede. L’invito per gli iscritti sarà quello di effettuare i tradizionali 5 km di camminata condividendo sui canali social dell’evento la propria esperienza. Accanto a questa modalità diffusa ci sarà, in presenza, compatibilmente con le norme Covid-19 dell’epoca, l’appuntamento a Milano. Per informazioni ed iscrizioni visitate il sito www.pittarossopinkparade.it o recatevi presso uno dei punti vendita PittaRosso di tutta Italia. Sono previsti degli incentivi per i gruppi di almeno 10 persone.


EVENTI

È stato proposto a maggio nelle scuole. Insegna a bilanciare costi e benefici delle misure sanitarie dinanzi a un’emergenza totale. La Fondazione porterà questo strumento al Cicap Fest

“PANDEMIA”, UN GIOCO ALLA SCOPERTA DEI SÌ E NO DELLA SALUTE PUBBLICA

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onoscere la pandemia attraverso un videogioco. Sulla scia dell’emergenza sanitaria di questo ultimo anno e mezzo, Fondazione Veronesi ha deciso di lanciare un nuovo progetto dedicato alle scuole. Attraverso un videogame, “Pandemia”, gli studenti hanno avuto la possibilità di imparare come i comportamenti di ciascuno possano avere un impatto sulla salute propria e di chi ci sta intorno. Il tutto è affrontato con una chiave di lettura nuova e attuale, quella della gamification, applicata a concetti complessi dal punto di vista scientifico e sociale con l’obiettivo di favorirne l’apprendimento attraverso una esplorazio-

ne facile e accattivante. Il gioco è stato proposto nel mese di maggio, con la partecipazione a laboratori digitali condotti dai divulgatori scientifici di Fondazione Veronesi. Oltre 2.600 studenti, da più di 50 istituti distribuiti su tutto il territorio nazionale, si sono misurati con questa esperienza formativa dal linguaggio nuovo, originale ed efficace. I ragazzi, introdotti alla tematica e poi chiamati a giocare con il webgame ”Pandemia”, hanno avuto modo di condividere i risultati ottenuti, per arrivare, poi, a discutere di tipologie di patogeni e di dinamiche di diffusione di una epidemia. Il gioco “Pandemia” è concepito anche per una

fruizione autonoma e per un pubblico adulto. È disponibile all’indirizzo: pandemia.fondazioneveronesi.it ed è fruibile da qualsiasi device e browser. Ma le novità non finiscono qui perché ad ottobre il webgame arriverà al Cicap Fest Edu 2021! Mercoledì 27 ottobre è prevista una sessione laboratoriale per i ragazzi dai 13 anni in su. Il 30 ottobre ci sarà invece un appuntamento per i docenti delle scuole secondarie di I e II grado che prevede un webinar con esperti e, a seguire, una sessione pratica così che gli insegnanti possano proporre il gioco alle proprie classi. Per informazioni, scrivere a scuola@fondazioneveronesi.it

POSTE ITALIANE A LEZIONE DI STILI DI VITA Fondazione Umberto Veronesi e Poste Italiane insieme per la prevenzione. Dopo numerose iniziative in collaborazione effettuate nel corso degli ultimi anni, nel 2021 la Fondazione affiancherà Poste Italiane con un ciclo

di 13 lezioni su salute, prevenzione e stili di vita per tutti i dipendenti del gruppo. Gli incontri saranno fruibili dai dipendenti (e dalle loro famiglie) in modalità webinar, con la possibilità di visionare i seminari successiva-

mente sulla intranet aziendale. Una importante occasione di informazione e divulgazione che vede la Fondazione Umberto Veronesi confermare il suo impegno per promuovere presso una platea vasta stili di vita salutari.

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AZIENDE PER LA RICERCA

La dottoressa Concetta di Natale, ricercatrice

COTONELLA E I MICROAGHI PER AVER CURA DEL SENO

COOP: “ANTENNE” UTILI PER CURARE I BAMBINI «In alto le antenne!»: è l’invito ai soci di Coop Alleanza 3.0 che potranno sostenere Gold for Kids, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi dedicato alla ricerca sui tumori di bambini e adolescenti. L’obbiettivo è raccogliere fondi per sostenere una borsa di ricerca, come quella che nel 2021 è stata assegnata a Elena Poli, che lavora all’Istituto di Ricerca pediatrica Città della Speran-

za di Padova per potenziare la capacità del sistema immunitario di riconoscere il rabdomiosarcoma, il più frequente e aggressivo tumore dei tessuti molli dell’età pediatrica. Come fare a sostenere la sua attività? Acquistando i prodotti della linea Bene. sì Coop, ideata per chi ha esigenze alimentari specifiche. L’1 per cento del valore degli acquisti di questa gamma sarà destinato alla ricerca sui tumori infantili.

LACTACYD E LA LOTTA AI TUMORI FEMMINILI

La dottoressa Elisabetta Grillo, ricercatrice

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Lactacyd, lo storico marchio di igiene intima prodotto dalla Perrigo Italia, ha scelto da sempre di essere a fianco delle donne. Per questo da luglio comunicherà ai suoi consumatori l’impegno a sostenere Fondazione Umberto Veronesi finanziando per il secondo anno consecutivo il progetto della dottoressa Elisabetta Grillo, impegnata nello studio del tumore dell’ovaio. Inoltre da settembre comunicherà il particolare sostegno a Pink is Good, il progetto della Fondazione per la lotta ai tumori femminili (seno, utero, ovaio), attraverso la dedica di specifici prodotti, che sarà possibile trovare negli scaffali della grande distribuzione.

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Cotonella, tra le principali realtà italiane nell’abbigliamento intimo di qualità, continua il suo connubio con la Fondazione Veronesi sostenendo per la seconda volta gli studi di una ricercatrice, quest’anno la dottoressa Concetta di Natale. Tema della ricerca: lo sviluppo di un cerotto a microaghi per la somministrazione meno invasiva, più efficace e con meno effetti collaterali di farmaci contro il tumore al seno triplo negativo. «Un impegno, il nostro, che avremo cura di mantenere in futuro», dice Marco Zannier, presidente Cotonella.

iCARE: INVESTO PER ME E PER LA SALUTE Tfs iCARE è una nuova soluzione di investimento composta da fondi tematici accuratamente selezionati dal team di gestione di Sella Sgr e focalizzati su titoli di società che promuovano l’innovazione per la Cura, l’Ambiente, la Ricerca e l’Etica. È nato con l’obiettivo di promuovere la salute sotto tutti i punti di vista: dalla prevenzione alla cura, ai corretti stili di vita, e prevede una devoluzione annua a favore della ricerca scientifica di Fondazione Veronesi. Nel 2021 sostiene il progetto biennale di ricerca del professor Fabio Conforti dedicato alle differenze dell’immunoinfiltrato tumorale legate al genere.


SOSTIENI FONDAZIONE UMBERTO VERONESI

1 EFFETTUA UNA DONAZIONE

BOLLETTINO POSTALE Intestato a Fondazione Umberto Veronesi Conto Corrente Postale numero: 46950507

2 DESTINA IL TUO 5XMILLE

È facile e non ti costa nulla: basta inserire il codice fiscale di Fondazione Umberto Veronesi 97298700150 e apponi la tua firma nella casella “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” nella tua dichiarazione dei redditi.

BONIFICO BANCARIO Intestato a: Fondazione Umberto Veronesi IBAN: IT52M0569601600000012810X39 causale 2768 ON LINE CON CARTA DI CREDITO Sul sito www.fondazioneveronesi.it

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ATTRAVERSO UNA DONAZIONE IN MEMORIA Con una donazione in memoria potrai ricordare una persona cara. Se lo desideri, Fondazione Umberto Veronesi invierà una lettera che comunica il tuo gesto ai famigliari della persona che hai voluto ricordare. È anche possibile istituire una borsa in memoria di una persona cara coprendo l’intero importo della borsa. Per saperne di più: Visita il sito https://www.fondazioneveronesi.it/ come-aiutarci/privati/donazione-in-memoria Chiama l’Ufficio Donatori privati (02.76018187) Scrivi a donazioni@fondazioneveronesi.it

DEDUCIBILITÀ FISCALE Lo sai che le donazioni a Fondazione Umberto Veronesi ti permettono un risparmio fiscale? Effettua la tua donazione con uno dei sistemi di pagamento consentiti: versamento postale • bonifico bancario • carta di credito Inserisci l’importo nello spazio apposito sulla tua dichiarazione dei redditi allegando la ricevuta di versamento, oppure consegna quest’ultima al tuo commercialista o al CAF più vicino. Per le persone fisiche. La donazione è deducibile nel limite del 10% del reddito dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui. Art. 14 D.L. 35/2005 convertito in Legge n. 80/2005 (DPCM08\05\07 Ente n.61). Per le persone giuridiche. La donazione è INTERAMENTE DEDUCIBILE ai sensi e per gli effetti delle vigenti norme fiscali di cui all’art.1, comma 353 della legge 23 dicembre 2005, numero 266 (DPCM 08\05\07 Ente n. 77.

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CON UN LASCITO TESTAMENTARIO Disporre un lascito testamentario a favore di Fondazione Umberto Veronesi significa garantire ai migliori ricercatori italiani i fondi necessari per portare avanti i loro importanti studi, regalando un futuro di speranza a chi domani avrà bisogno di cure e sostegno. Per saperne di più: visita il sito lasciti.fondazioneveronesi.it e scarica la guida sui lasciti testamentari chiama il nostro Responsabile Lasciti Ferdinando Ricci (02.76018187) scrivi a lasciti@fondazioneveronesi.it

Informazioni art.13, GDPR: I dati personali saranno trattati, con modalità prevalentemente elettroniche, da Fondazione Umberto Veronesi – titolare del trattamento – Piazza Velasca 5, 20122 Milano (MI) (“FUV”), per gestire l’eventuale donazione e per contatti promozionali, informativi e istituzionali su progetti, attività e iniziative di raccolta fondi, sondaggi e ricerche. La base giuridica di detti contatti è il “legittimo interesse” di FUV a mantenere costante il rapporto instaurato con la persona, informandola e sensibilizzandola sugli obiettivi di ricerca scientifica. La conservazione dei dati cesserà se si esercita il diritto di opposizione a tali contatti. Le persone autorizzate al trattamento sono preposte a: rapporti con i donatori, amministrazione, attività istituzionali, sistemi informativi e di sicurezza dei dati. Ai sensi degli artt. 15-22, GDPR, scrivendo all’indirizzo postale suindicato o all’e-mail donazioni@fondazioneveronesi.it si può richiedere elenco completo e aggiornato dei responsabili del trattamento, e si possono esercitare i diritti di: consultazione, modificazione, cancellazione/ oblio, limitazione del trattamento e portabilità dei dati o opporsi al loro trattamento per scopi informativi e promozionali. Si ha diritto di presentare reclamo all’autorità di controllo – Garante – www.garanteprivacy.it per far valere i propri diritti. Il Data Protection Officer è contattabile all’e-mail dpo@fondazioneveronesi.it, per informazioni sul trattamento dei dati. Per informazioni complete: https://www. fondazioneveronesi.it/donazioni/dona-ora.

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ABBIAMO SCOPERTO CHE C’È VITA DOPO LA VITA. Grazie al tuo lascito testamentario a Fondazione Umberto Veronesi, la ricerca oncologica potrà andare avanti e migliorare la vita delle generazioni future.

Fondazione Umberto Veronesi sostiene i migliori ricercatori, impegnati a trovare nuove terapie per i tumori e per le patologie ad essi correlati. Scopri di più su lasciti.fondazioneveronesi.it Per saperne di più e ricevere gratuitamente la guida informativa sui lasciti, telefona allo 02.76018187 o scrivi una e-mail a lasciti@fondazioneveronesi.it In alternativa, compila il coupon e invialo via fax al numero 02.76406966 oppure in busta chiusa a Fondazione Umberto Veronesi - Via Solferino 19, 20121 Milano.

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Privacy – Art. 13, GDPR: I dati personali saranno trattati, con modalità prevalentemente elettroniche, da Fondazione Umberto Veronesi - titolare del trattamento - Via Solferino 19, 20121 Milano (MI) per inviare informazioni sui lasciti testamentari, nonché per contatti informativi istituzionali e di promozione di iniziative, progetti, per sondaggi e ricerche, attività di raccolta di fondi a sostegno della nostra missione, in virtù del legittimo interesse della Fondazione a fornire informazioni sulla propria attività per la quale con questa richiesta si è espresso interesse, e a dimostrare il proprio costante impegno alla realizzazione della propria missione. Inoltre, se lo si desidera, i dati saranno trattati per eseguire i predetti contatti in maniera personalizzata, cioè in base a interessi specifici, comportamenti, azioni, preferenze e caratteristiche della persona. Ciò comporterà la selezione delle informazioni archiviate rispetto alla persona, affinché questa riceva comunicazioni di suo interesse e in linea con le sue preferenze, evitando di essere disturbata da contatti non graditi o di non interesse. Tutti i contatti avverranno a mezzo posta, telefono (fisso e cellulare), e-mail, Sms. Le persone autorizzate al trattamento sono gli incaricati a: attività istituzionali e progetti, eventi, raccolta fondi, sistemi informativi e di sicurezza dei dati. Ai sensi degli artt. 15-22, GDPR, scrivendo al titolare al suddetto indirizzo postale o all’e-mail lasciti@fondazioneveronesi.it, si possono esercitare i diritti di consultazione, modificazione, di cancellazione e oblio, limitazione del trattamento dei dati, portabilità dei dati o opporsi al loro trattamento per motivi legittimi o per scopi informativi e promozionali, anche limitatamente a uno o più strumenti di contatto (es.: via e-mail e/o sms e/o posta e/o telefono). Qualora non sia precisato, l’opposizione al trattamento dei dati per fini informativi sarà inteso esteso a tutti gli strumenti di contatto. Si può richiedere anche l’elenco aggiornato e completo dei responsabili del trattamento. Si ha il diritto di presentare reclamo all’autorità di controllo per far valere i propri diritti. Informazioni da fornire in forma completa su lasciti.fondazioneveronesi.it [ ] Lette le informazioni da fornire ai sensi dell’art. 13, GDPR desidero essere contattato in base ai miei interessi, preferenze e caratteristiche, in modo personalizzato.


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