NEWSLETTER_N3_2020

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03/2020

Sostenere la ricerca è sostenere la vita

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI - Numero 3 - Luglio 2020

Umberto Veronesi

NEWS IL GIORNALE DI CHI CREDE NELLA RICERCA

RICERCA

Isolata col tumore per il Covid-19

RICERCA

IN SALUTE

“VERONESI AWARD” I TRE VINCITORI DEL 2020

PER I GUARITI DAL VIRUS UNA SERIA RIABILITAZIONE

TANTE CONFERENZE ONLINE NELLA QUARANTENA

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EVENTI


NEWS 03/2020 IN QUESTO NUMERO

04 06 RICERCA

Veronesi Award: i tre vincitori 2020 Covid -19: insieme per la ricerca di tutti

RICERCA

«Isolata per il Covid -19 col tumore» Silvana ha dovuto affrontare una recidiva del cancro durante il “lockdown”, ma è rimasta combattiva. «Ho pure distribuito porta a porta le scatole del pomodoro “buono per la ricerca”» IN SALUTE

Le cure per riprendere forza dopo il Covid -19

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Chi ha subito l’infezione da Covid-19 ha quasi sempre strascichi di grande astenia. Soprattutto chi è stato nei reparti di terapia intensiva ha bisogno di seguire una riabilitazione per 2-3 settimane

12 SALUTE A TAVOLA

Acqua, acqua, acqua: l’estate non ne è mai sazia Perché e come idratarci nella stagione calda? Il bisogno dell’organismo cambia per età e per sesso così come sono diversi i liquidi in bottiglia più adatti. Una guida alla salute e al piacere

NOI & VOI

Le retine Citrus finanziano 8 ricercatori

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Ognuno a casa sua, ma insieme, SCIENZA E ETICA alla cena Oltre la cura: prevenire con il “gene-drive” solidale Con questa biotecnologia si potranno sconfiggere malattie finora incurabili o estirpare gli insetti che le propagano. Come per la malaria di Torino o la febbre gialla. Insieme, sorgono interrogativi etici


L’EDITORIALE di Paolo Veronesi

08 IN SALUTE

Covid -19: cosa abbiamo imparato in questi mesi Tanti ancora gli aspetti da chiarire sulla malattia provocata dal nuovo coronavirus. Ma dopo mesi di pandemia, un ritratto più da vicino è possibile. E ne derivano consigli utili NOI & VOI

Guida al nostro sito: una miniera di servizi

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Il portale della Fondazione Veronesi offre un’infinità di informazioni, testimonianze, dati. Qui un breve vademecum per navigarci dentro con sapienza

20 Eventi 22 Aziende per la ricerca Presidente Paolo Veronesi Direttore Monica Ramaioli

via Solferino 19, 20121 Milano Tel. +39 02 76018187 - Fax +39 02 76406966 info@fondazioneveronesi.it - www.fondazioneveronesi.it

AFFRONTIAMO CON LA NOSTRA RICERCA UN ALTRO OBIETTIVO: IL COVID-19

Cari amici, i mesi scorsi sono stati difficili, pieni di paura ed incertezza. La pandemia di Covid-19 ci ha però anche insegnato molto. Da un lato ci ha ricordato quanto sia prezioso il diritto alla salute, dall’altro ci ha mostrato alcune fragilità del nostro sistema sanitario nel garantire la possibilità di accesso alle cure a tutti. Abbiamo capito che per difendere la salute e migliorare la qualità della nostra vita è necessario continuare ad investire in ricerca scientifica. La scienza è lo strumento più potente di cui l’umanità dispone per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone. All’interno della newsletter potrete trovare la storia di Silvana, nostra volontaria, che nel periodo più critico della pandemia ha dovuto affrontare le cure per un tumore. Ed è proprio in quest’ottica che la Fondazione Umberto Veronesi, grazie alla vostra generosità, ha deciso di incominciare a sostenere - oltre alla ricerca in campo oncologico, cardiologico e delle neuroscienze diversi progetti legati a Covid-19. Tra i vari che abbiamo finanziato, alcuni mirano ad identificare misure efficaci per proteggere gli individui più fragili, come i pazienti oncologici o gli individui affetti da patologie croniche con un sistema immunitario indebolito, quindi esposti a fattori di rischio diversi ed esigenze di cura diverse. Un obbiettivo ambizioso che ci prefiggiamo di raggiungere grazie al vostro supporto. La ricerca scientifica è infatti l’unico strumento su cui possiamo fare affidamento per uscire da questa situazione. Vi ringrazio per averci aiutato sin da subito. Solo insieme potremo fronteggiare l’emergenza guardando al futuro con speranza.

NEWS - Notiziario della Fondazione Umberto Veronesi - Periodicità trimestrale - Aut. Tribunale di Milano N° 265 del 13/04/2004 Fondazione Umberto Veronesi - Piazza Velasca 5, 20122 Milano Direttore responsabile: Serena Zoli - Redazione: Marco Annoni, Daniele Banfi, Donatella Barus, Agnese Collino, Fabio Di Todaro, Elena Dogliotti, Vera Martinella, Chiara Segré - Segreteria di redazione: Cecilia de’ Donato - Foto: Archivio FUV - Progetto grafico: Simone Scarsellini - Stampa: Società Generale dell’Immagine srl - Via Pomaro, 3 - 10136 Torino

Presidente


«ISOLATA PER IL COVID-19 COL TUMORE» Q uando si affronta una patologia importante come un tumore, ogni momento che ti fa sentire il gusto della vita - una passeggiata in mezzo alla natura, un aperitivo con le amiche, lo stare su una panchina a leggere un libro… - è l’occasione per “distogliere” il pensiero dalla malattia. Attività che possono sembrare banali, ma che durante i mesi del lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 non sono state più possibili per migliaia di persone con una patologia tumorale. È questo il caso di Silvana Sacchi, una delle nostre volontarie più attive nel proporre e

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Fondazione Umberto Veronesi

gestire in prima persona le attività della Fondazione Umberto Veronesi. «Se oggi sono qui a raccontare la mia storia è innanzitutto perché esiste la ricerca», racconta Silvana. Da poco in pensione, dopo una vita intera come funzionario di banca, nel 2013 scopre, grazie agli esami di routine dedicati alla prevenzione, la presenza di un tumore al seno. «Per fortuna si trattava di una formazione piccola e localizzata rimossa con successo tramite intervento chirurgico». Eppure, quando Silvana comincia a sentirsi più tranquilla, sul finire del 2019, arriva la notizia tanto

temuta. «Durante gli esami di controllo - spiega - viene evidenziata la presenza di metastasi epatiche, recidiva del tumore del 2013». Fortunatamente dal centro ospedaliero che l’ha in cura gli oncologi le propongono di partecipare ad una cura sperimentale. Nel frattempo incominciano le prime notizie sulla pandemia e nel giro di pochi giorni l’attività degli ospedali - e con essa la gestione dei reparti oncologici - viene stravolta. Ma le brutte notizie non finiscono qui perché poche settimane dopo il lockdown gli esami indicano che la cura non sta avendo gli effetti sperati.


RICERCA

di Daniele Banfi

Silvana ha dovuto affrontare una recidiva del cancro durante il “lockdown”, ma è rimasta combattiva. «Ho pure distribuito porta a porta le scatole del pomodoro “buono per la ricerca”»

Di comune accordo con l’oncologa, Silvana decide di intraprendere un’altra strada, una serie di cicli di radioterapia. «Alla ragionevole paura per la malattia che non rispondeva alle cure - ci racconta - si è aggiunta quella per Covid-19. Mascherine difficili da reperire, reclusione forzata in casa e continue notizie di persone delle case vicine ricoverate per il virus hanno complicato ancora di più la vita di noi malati oncologici». Nella settimana di Pasqua Silvana ha incominciato le sedute di radioterapia. «Davanti a me un solo obiettivo, arrivare in fondo cercando di fare tutto il possibile. Ora aspettiamo l’inizio del mese di luglio per capire se la radioterapia ha fatto effetto». Nonostante le condizioni di salute non sempre ottimali, Silvana ha continuato a sostenerci. «La ricerca in campo medico è fondamentale ed ha bisogno di

continuo sostegno. Tutti noi siamo chiamati, per quello che possiamo, a fare la nostra parte». E Silvana, ogni anno da quando è diventata volontaria per gli eventi di piazza della Fondazione, la sua parte la fa, eccome. Se già prima della pandemia ha incominciato ad avere difficoltà nel partecipare attivamente agli eventi, niente l’ha fermata: «Non potendo partecipare alla manifestazione “Il pomodoro: buono per te, buono per la ricerca”, che è saltata, ho venduto porta a porta in tutto il vicinato le scatole di pomodoro per sostenere la ricerca. Non è di certo qualche acciacco che può fermarmi!». L’aver vissuto in prima persona una doppia sfida, il tumore e la pandemia, ha dato a Silvana l’occasione per riflettere e lanciare un messaggio a chi pensa che ora tutto tornerà subito come prima: «Lo stare in casa forzatamente è stato fondamentale per affrontare la pandemia. Per noi pazienti oncologici la privazione della libertà è stata doppiamente pesante. Abbiamo vissuto la malattia in modo totalizzante, senza la possibilità di staccare per qualche momento. Un pensiero fisso. Non vogliamo essere compatiti, ma ora che timidamente ricominciamo ad uscire è responsabilità di tutti proteggerci a vicenda. Siamo persone fragili, non vogliamo di certo diventarlo ancor di più per il comportamento sconsiderato di pochi».

I CENTRI RIMASTI ATTIVI CONTRO LE NEOPLASIE L’emergenza coronavirus non ha fermato i reparti di oncologia medica italiani. Sette centri su dieci hanno proseguito la loro attività, proteggendo i malati di tumore dal possibile contagio di Covid-19 e dalla possibile progressione della neoplasia se le terapie fossero state interrotte. Ma il 20 per cento dei pazienti ha preferito in questi mesi rimandare un appuntamento già fissato.

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“VERONESI AWARD”: I TRE VINCITORI DEL 2020 Premiate le migliori pubblicazioni scientifiche dei ricercatori della Fondazione

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mancata la stretta di mano ai vincitori, ma anche nel 2020 sono stati assegnati i “Fondazione Umberto Veronesi Award”, giunti alla terza edizione. Il premio va alle tre migliori pubblicazioni del 2019, selezionate sulla base dell’impact factor e del potenziale traslazionale della ricerca. Ecco chi sono i ricercatori premiati.

MARIALAURA BONACCIO

MOHAMED ELGENDY

ANDREA PONZETTA

Sostenuta da Fondazione Umberto Veronesi nel 2015 e 2016, ha svolto la ricerca presso l’Ircss Neuromed, Pozzilli (Isernia).

Sostenuto da Fondazione Umberto Veronesi nel 2015. Ha svolto la ricerca presso l’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), Milano.

Sostenuto da Fondazione Umberto Veronesi nel 2019. Ha svolto la ricerca presso l’Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI).

Articolo premiato: “Chili Pepper Consumption and Mortality in Italian Adults”, pubblicato su Journal of the American College of Cardiology il 23 settembre 2019.

Articolo premiato: ”Combination of Hypoglycemia and Metformin Impairs Tumor Metabolic Plasticity and Growth by Modulating the PP2A-GSK3B-MCL-1 Axis”, pubblicato su Cancer Cell il 13 maggio 2019.

Articolo premiato: “Neutrophils Driving Unconventional T Cells Mediate Resistance against Murine Sarcomas and Selected Human Tumors”, pubblicato su Cell l’11 luglio 2019.

La ricerca ha messo in relazione la frequenza di consumo di peperoncino con il rischio di mortalità. Il risultato? Per chi consuma abitualmente peperoncino (4 volte a settimana o più) il rischio di morire di infarto si abbatte del 40% .

«Oltre all’opportunità di far conoscere i risultati del mio lavoro a un pubblico più ampio, questo premio mi dà il piacere speciale di sapere che il mio impegno è riconosciuto ed apprezzato. È una motivazione a continuare a lavorare sodo».

«Ricevere il Veronesi Award in un momento come questo significa moltissimo. Non solo come riconoscimento da parte di una prestigiosa istituzione nazionale, ma anche per la visibilità può dare al nostro lavoro».

AL VIA IL BANDO 2021 PER I GRANT DI FONDAZIONE UMBERTO VERONESI Fino al 7 settembre si potranno inviare le candidature per 101 borse di ricerca annuali e 10 travel grant semestrali. Il bando completo e le modalità per inviare la propria candidatura sono disponibili sul sito

borse.fondazioneveronesi.it/

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RICERCA

COVID-19: INSIEME PER LA RICERCA DI TUTTI Si è conclusa la selezione dei progetti candidati al Bando per la lotta al nuovo coronavirus. I sette progetti che saranno sostenuti dalla Fondazione Umberto Veronesi

«A

bbiamo deciso di scendere in campo attivamente anche nella lotta contro il Coronavirus, con un importante finanziamento pari a 1,5 milioni di euro, per sviluppare nuove misure di protezione per le persone più a rischio di complicazioni gravi, per implementare protocolli terapeutici e innovativi e determinare i reali tassi di letalità e diffusione del virus». Così il Presidente Paolo Veronesi ha spiegato l’impegno di Fondazione Umberto Veronesi per contrastare il Covid-19. Fondazione si è affiancata a Regione Lombardia e Fondazione Cariplo nell’iniziativa “Covid-19: insieme per la ricerca di tutti”, un Bando congiunto da 7,5 milioni di euro.

IN TOTALE SONO 27 I PROGETTI FINANZIATI E 7 QUELLI SOSTENUTI DA FONDAZIONE UMBERTO VERONESI 1 - PATOLOGIE CHE COINVOLGONO IL SISTEMA IMMUNITARIO E IMMUNOMODULATORI: QUALE LEGAME CON COVID-19? Dove: Ircss Ospedale San Raffaele, Milano Coordinato da Giancarlo Comi. Altri centri coinvolti: Università Vita-Salute San Raffaele (Milano), Università di Milano, Istituto Neurologico “Carlo Besta” (Milano), Università di Milano-Bicocca 2 - STUDIO DELLE ALTERAZIONI DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA IN PAZIENTI COVID-19 CON PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI PREGRESSE. Dove: Dipartimento Cardiovascolare dell’Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (Milano) coordinato da Gianluigi Condorelli Altri centri coinvolti: Università del Piemonte Orientale, Novara 3 - STUDIO DELLA DIFFUSIONE DI SARS-COV-2 IN POPOLAZIONI CON ALTO E BASSO RISCHIO DI INFEZIONE. Dove: Università dell’Insubria (Vare-

se) coordinato da Licia Iacovello. Altri centri coinvolti: Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, Pozzilli (Isernia) 4 - COLPIRE L’INFIAMMAZIONE GENERALIZZATA PER MIGLIORARE IL DECORSO CLINICO NEI PAZIENTI ANZIANI COLPITI DA COVID-19 Dove: Fondazione Humanitas per la Ricerca, Rozzano (Milano) coordinato da Domenico Mavilio Altri centri coinvolti: Università Vita-Salute San Raffaele (Milano), Università di Milano, Asst Fatebenefratelli-Sacco (Milano) 5 - SARS-COV-2 E MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI. ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO CHE CONDUCONO A UN’INFEZIONE GRAVE NELLE FASCE DI POPOLAZIONE FRAGILE. Dove: Ircss Policlinico San Donato, Milano, coordinato da Luca Pastorelli. Altri centri coinvolti: Università di Milano, Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico (Mila-

no), Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” (Novara) 6 - EFFICACIA DELLA SOMMINISTRAZIONE TROMBOPROFILATTICA DI APIXABAN IN PAZIENTI COVID-19 CURATI A DOMICILIO IN COLLABORAZIONE CON I MEDICI DI BASE. Dove: Asst Lecco coordinato da Stefano Savonitto. Altri centri coinvolti: Ospedale San Paolo (Milano), Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda (Milano), Ospedale Sacco (Milano), Università di Pavia (Pavia) 7 - CONFRONTO DELLE CARATTERISTICHE CLINICHE E GENETICHE DI PAZIENTI SINTOMATICI E ASINTOMATICI RILEVATI TRA I CITTADINI COVID-19 DI VO’ EUGANEO. Dove: Ospedale San Raffaele, Milano, coordinato da Giovanni Tonon. Altri centri coinvolti: Università di Padova

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COVID-19: di Fabio Di Todaro

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he cosa sappiamo oggi del Covid-19? Oltre a essere stato il primo Paese europeo a essere toccato dal virus, l’Italia è stata anche uno dei più colpiti nel mondo. Sappiamo che la malattia è provocata da un nuovo coronavirus (Sars-CoV-2), “parente stretto” di quello che provocò l’epidemia di Sars (sindrome respiratoria acuta grave) nel 2002.

OGGI A CHE PUNTO SIAMO CON LE CONOSCENZE? Quattro mesi e una manciata di settimane dopo il riscontro dei primi casi riguardanti i nostri connazionali, lo scenario è più chiaro rispetto all’avvento della pandemia. Sul piano preventivo (vaccino) e terapeutico (farmaci), le notizie più attese sono di là da venire. Ma grazie al lavoro di medici e scienziati, abbiamo tante informazioni in più su questa malattia. COME CI SI PUÒ AMMALARE DI COVID-19? La malattia si sviluppa nelle persone contagiate dal virus respiratorio

Sars-CoV-2. La principale modalità di trasmissione è rappresentata dalle goccioline del respiro (droplets) delle persone infette, all’interno delle quali può annidarsi il virus. Una persona può entrare a contatto con il droplet tramite la saliva (attraverso un bacio, un colpo di tosse o uno starnuto ravvicinato) o portando mani contaminate (non ancora lavate) a contatto con la bocca, il naso o gli occhi. Diversi studi hanno rilevato la presenza del virus anche nelle lacrime e nelle feci, ma non risultano casi di contagio per queste vie. QUALI SONO I SINTOMI DELLA MALATTIA? La tosse, la febbre, il mal di gola, la spossatezza, il naso che cola e la comparsa di difficoltà respiratorie. Molti pazienti hanno però segnalato altri possibili sintomi: la perdita dell’olfatto e del gusto, la congiuntivite, la diarrea. Di fronte a queste manifestazioni, occorre contattare il proprio medico per confermare o escludere la diagnosi di Covid-19.

COME AVVIENE LA DIAGNOSI? L’unico modo per capire è sottoporsi al tampone faringeo. Il test, riservato a coloro che presentano i sintomi citati, consiste nel prelievo delle mucose del naso e della faringe. Il campione, una volta sigillato, viene inviato in un laboratorio di microbiologia per essere sottoposto a una procedura (Pcr) che permette di amplificare il virus e individuare così i casi positivi. COME CI SI PUÒ PROTEGGERE DAL CONTAGIO? Il frequente lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione: ma attenzione, occorre lavarle con acqua e sapone per almeno venti secondi. Se si è fuori di casa e non si ha modo di lavare frequentemente le mani (passaggio fondamentale anche dopo il contatto con oggetti e superfici potenzialmente contaminati), è possibile utilizzare un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Fondamentale è anche evitare il con-

Tutta la verità sui test sierologici In questi mesi si è molto parlato dell’utilità dei test sierologici per valutare l’eventuale avvenuto contagio da Sars-CoV-2. A cosa servono? Per scoprirlo, visita il nostro Magazine oppure usa il QR code per accedere all’approfondimento sui test

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IN SALUTE

COSA ABBIAMO IMPARATO IN QUESTI MESI Tanti ancora gli aspetti da chiarire sulla malattia provocata dal nuovo coronavirus. Ma dopo il periodo di quarantena, un ritratto più da vicino è possibile. E ne derivano consigli utili

tatto ravvicinato (meno di 1-2 metri, a seconda che si sia all’aperto o al chiuso) con persone non conviventi. Per la stessa ragione, meglio evitare gli abbracci, le strette di mano e l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri. SI PUÒ CONTRARRE L’INFEZIONE DA UNA PERSONA APPARENTEMENTE SANA? Anche se i dati scientifici dimostrano che il virus viene trasmesso in prevalenza da persone con sintomi e che la diffusione è più elevata entro i primi tre giorni dall’esordio della sintomatologia, le persone infette possono essere contagiose già nelle prime 24-48 ore, quando i sintomi specifici non si sono ancora manifestati. Ovvero: nel periodo di incubazione, stimato tra 2 e 14 giorni (con un picco tra i giorni 5 e 7). Vi sono, poi, casi di persone rimaste sempre asintomatiche, che hanno scoperto di avere avuto la malattia soltanto dopo aver effettuato un test sierologico. PERCHÉ DI INFEZIONE COVID-19 SI PUÒ MORIRE? La maggior parte dei casi confermati soprattutto in bambini e giovani adulti - sembra avere una malattia lieve e con un decorso lento. Circa il 20% dei

contagi progredisce invece verso una forma più grave: caratterizzata da una polmonite bilaterale, che può generare un’insufficienza respiratoria grave, se non anche quella di altri organi (a partire dai reni). I pazienti deceduti con il Covid-19 avevano queste caratteristiche cliniche ed erano per lo più anziani (oltre il 96% erano over 60) e uomini (60%). COME SI CURA IL COVID-19? Al momento, non c’è una terapia specifica. I medici hanno fatto ricorso a farmaci sintomatici per i casi più lievi. Mentre nei pazienti più gravi sono stati utilizzati farmaci disponibili per altre condizioni. Nello specifico: antivirali, antimalarici, immunosoppressori, anticorpi specifici (plasmaterapia) e anticoagulanti. Molti di questi trattamenti sono stati inseriti in protocolli sperimentali, i cui risultati saranno resi noti nei prossimi mesi.

EMERGENZA COVID-19

Utilizza il bollettino allegato o le altre modalità di donazione per sostenere la ricerca

MA COS’ È QUESTO VIRUS CHE HA LA CORONA? I coronavirus sono una famiglia di virus che causa infezioni negli esseri umani e in vari animali, tra cui uccelli e mammiferi come cammelli, gatti, pipistrelli. Sono molto diffusi in natura e possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars). Il Sars-CoV-2 sarebbe passato dai pipistrelli all’uomo, non si sa però se utilizzando in questo processo un altro animale come ospite intermedio.

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OGGI L’OSPEDALE NON FA PIÙ PAURA La pandemia di Covid-19 ha avuto come rovescio della medaglia l’allontanamento dagli ospedali di molti pazienti affetti da altre problematiche che avrebbero avuto bisogno di cure in tempi stretti. È il caso di chi, negli ultimi mesi, ha avuto un infarto, un ictus o un arresto cardiaco. Molti di loro hanno rinunciato spontaneamente a recarsi in ospedale, luogo “pericoloso” per l’infezione, o ci sono andati tardivamente: compromettendo così le chance di guarigione. A testimoniarlo sono i dati che evidenziano una riduzione dei trattamenti previsti per queste condizioni. Discorso diverso invece per l’adesione agli screening oncologici. In questo caso sono state le aziende sanitarie - considerando prevalente la prevenzione del contagio - a sospenderne l’erogazione agli inizi di marzo. Una scelta comprensibile, nel pieno dell’emergenza. Ma che oggi preoccupa per quelli che potrebbero essere i ritardi nella diagnosi dei tumori al seno, al colon-retto e alla cervice uterina. Cardiologi, neurologi e oncologi invitano oggi i pazienti a non avere paura di recarsi in ospedale se si sospetta di avere un improvviso problema di natura vascolare o se si ha in agenda un esame diagnostico che potrebbe portare alla scoperta di un tumore. Di analogo tenore è l’invito dei pediatri a non rimandare le vaccinazioni. Altrimenti, oltre al Covid, il rischio è quello di andare incontro a una recrudescenza di malattie quali il morbillo, la pertosse e la meningite.

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LE CURE PER FORZA DOPO di Fabio Di Todaro

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ual è lo stato di salute dei pazienti che hanno messo alle spalle Covid-19? La malattia nuova e le dimensioni dell’emergenza hanno portato gli operatori sanitari a concentrarsi anzitutto sulle possibilità di guarigione di ogni paziente. Ma oggi che il numero degli italiani che hanno superato l’infezione da Sars-CoV-2 ha oltrepassato quota 150mila, occorre preoccuparsi anche di questi aspetti. Covid-19 potrebbe infatti comportare conseguenze che vanno oltre la risoluzione della polmonite. La polmonite interstiziale che caratterizza la malattia provocata dal nuovo coronavirus è molto debilitante. Le conseguenze legate al prolungato allettamento, le problematiche pregresse e attuali di tipo respiratorio richiedono un sostegno adeguato. Di fronte, quasi sempre, si trovano

persone molto debilitate, che mostrano segni di astenia e difficoltà di movimento. Aspetti a cui occorre aggiungere quelli della sfera cognitiva ed emotiva. «Una volta tornati a casa, i pazienti raccontano di essere molto stanchi anche dopo aver svolto attività normali, come una doccia», dichiara Marta Lazzeri, presidente dell’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (Arir). Quello che si sa è che tutti i pazienti che hanno affrontato la malattia in ospedale hanno bisogno di un programma di fisioterapia respiratoria. Intensità e durata dipendono, in linea generale, da quanto lunga è stata la degenza. I più debilitati sono i pazienti che hanno vissuto per settimane in terapia intensiva. Ma anche per tutti gli altri, reduci da almeno 14 giorni di ricovero nei reparti di malattie infettive o pneumologia, un periodo di riabilitazione è quasi sempre


Chi ha subito l’infezione da Covid-19 ha quasi sempre strascichi di grande astenia. Soprattutto chi è stato nei reparti di terapia intensiva ha bisogno di seguire una riabilitazione per 2-3 settimane

RIPRENDERE IL COVID-19 necessario. Riabilitazione che dovrebbe avvenire in strutture ad hoc. Se si è reduci da un ricovero in terapia intensiva, può essere necessario un percorso di almeno 2-3 settimane. Un periodo compreso tra 5 e 10 giorni è invece quasi sempre sufficiente per tutti gli altri pazienti (con un ulteriore seguito in ambulatorio, se necessario). Il monitoraggio dei progressi di questi malati deve prevedere il controllo della febbre, la frequenza degli atti respiratori (inferiori a 22 al minuto), la saturazione dell’ossigeno (minimo 96 a riposo nelle persone sane, 92 se si aveva già una malattia prima del Covid), il rapporto tra questa e la frazione di ossigeno inspirata con un atto respiratorio, la tosse e l’eventuale fame d’aria. Tutto ciò prima a riposo e poi sotto sforzo. Chi ha potuto curare l’infezione a casa, una volta ricevuto l’esito negativo di due tamponi, può invece riprendere gradual-

mente la propria vita secondo quelle che erano le abitudini prima dell’arrivo del Covid-19. Si può camminare nel corridoio fino a percorrere 4-5.000 passi al giorno o fare 3-4 rampe di scale, pedalare per 20-25 minuti al giorno sulla cyclette con un carico medio (parlando mentre si pedala), passeggiare per lo stesso tempo su un tapis roulant (3 chilometri/orari) ed effettuare brevi serie di esercizi a corpo libero. Via libera anche al nuoto, allo yoga e al canto. Chi invece prima dell’infezione da Sars-CoV-2 conviveva già con l’ipertensione, un’aritmia, uno scompenso cardiaco o era reduce da un infarto (negli ultimi tre mesi), gli esperti sconsigliano qualsiasi attività senza aver prima ricevuto la valutazione di uno specialista (cardiologo, pneumologo, medico dello sport) e soprattutto in assenza di un fisioterapista.

IN SALUTE

CHI È GUARITO LO DICONO 2 TAMPONI La guarigione dal Covid-19 è composta da due tappe: quella clinica e quella completa. Un paziente può essere dichiarato guarito clinicamente da Covid-19 quando risultano svaniti i sintomi associati all’infezione da Sars-CoV-2 documentata dall’esame del tampone. Questa guarigione si verifica in un periodo compreso tra una e tre settimane, a seconda della gravità della malattia. Raggiunto questo risultato, la persona potrebbe essere però comunque contagiosa. Motivo per cui il paziente guarito (non soltanto clinicamente) è colui che risulta negativo a due test consecutivi per la ricerca di SarsCoV-2. I due tamponi devono essere effettuati a distanza di almeno 24 ore. Per sapere tutto sui virus, è disponibile il nuovo Quaderno di Fondazione Umberto Veronesi: registrandosi al sito e accedendo all’area download o usando il QR code qui sotto per accedere direttamente alla pagina

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ACQUA, ACQ A cura di ELENA DOGLIOTTI, biologa nutrizionista, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi

L’ESTATE NON NE Perché e come idratarci nella stagione calda? Il bisogno dell’organismo cambia per età e per sesso così come sono diversi i liquidi in bottiglia più adatti. Una guida alla salute e al piacere

PER BERE, MANGIO COSÌ Moltissima la frutta e la verdura ricche d’acqua nei mesi caldi dell’anno: cetrioli, pomodori, ravanelli, ananas, melone, anguria che oltre all’acqua forniscono minerali come potassio e magnesio. Inoltre in estate sono utilissimi i frutti di bosco, ricchi di antocianine che rafforzano i capillari messi a dura prova dal caldo. Estratti e centrifughe di verdura e frutta possono essere degli ottimi “integratori” di liquidi e concentrati di sali minerali e vitamine, ma hanno poca fibra ed è buona norma comporre i mix favorendo la verdura rispetto alla frutta per evitare gli eccessi in fruttosio.

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embra incredibile ma il nostro corpo è composto prevalentemente di acqua, ovviamente se siamo normopeso. L’equilibrio idrico è molto importante per il nostro organismo ed è regolato da meccanismi di diffusione tra le cellule e l’ambiente circostante (osmosi). L’acqua è fondamentale per la “comunicazione” fra le nostre cellule, costituisce i fluidi corporei, è il mezzo per portare nutrimento agli organi ed eliminare le scorie. QUANDO L’ACQUA NEL CORPO SCARSEGGIA? Se l’idratazione è insufficiente, si ha una concentrazione maggiore di sali minerali che causa il prelievo di acqua dall’interno delle cellule con restringimento del loro volume. Questo provoca

una reazione a catena che porta in contemporanea allo stimolo della sete e al risparmio di acqua da parte dei reni. La produzione di un’urina più concentrata, porta a un costo maggiore in energia e una maggiore usura dei tessuti dell’organo. Di conseguenza, bere abbastanza acqua aiuta a proteggere questa parte vitale. Una scarsa idratazione può determinare l’insorgere di spossatezza, crampi muscolari e nausea. QUANTA ACQUA CI SERVE? Il modo migliore per idratarsi è bere acqua. Non esiste una quantità standard, ma il fabbisogno dipende da molti fattori, come età, sesso, condizioni fisiologiche e ambientali (ad esempio temperature alte o attività fisica intensa). Donne in gravidanza e bambini hanno più bisogno


SALUTE IN TAVOLA

UA, ACQUA

E È MAI SAZIA UN GIRO TRA LE BEVANDE

THE E CAFFÈ. Ricchi di polifenoli contengono però sostanze (caffeina, teofillina) con effetto stimolante sul sistema nervoso centrale, vanno quindi moderati. Attenzione estrema agli energy drink, ricchi di caffeina, altri stimolanti come la taurina e zuccheri. BIBITE E SUCCHI ZUCCHERATI. Dovremmo evitare non solo di aggiungere zuccheri a latte, the e caffè, ma anche di consumare bevande industriali che li contengono, spesso in grande quantità: cola, aranciata ecc.., ma anche i succhi zuccherati. TISANE ED INFUSI. Se senza zucchero, possono essere consumati con tranquillità, a patto di non essere sensibili ai principi attivi delle piante da cui sono derivati. ALCOLICI. Sono nemici dell’idratazione, favoriscono una maggiore perdita di liquidi. Inoltre l’alcol è una sostanza tossica e cancerogena. Meglio non bere e se si beve non superare le quantità associate ad un rischio basso: un bicchiere di vino o una lattina di birra al giorno per la donna, due per l’uomo. di liquidi, mentre gli anziani devono sapere che con gli anni diventa meno efficiente il meccanismo della sete. A CIASCUNO LA SUA ACQUA? L’importante è bere, poco importa se acqua del rubinetto o in bottiglia. Ci sono però delle indicazioni di massima: per i lattanti che si alimentano con latti formulati in polvere può essere utile utilizzare acque minimamente mineralizzate (residuo fisso non superiore ai 50mg/l), per chi soffre di calcoli renali la scelta ricade abitualmente su acque oligominerali (tra 50mg e 500mg/l) o minimamente mineralizzate, particolarmente utili per eliminare le scorie, anche se recenti scoperte hanno dimostrato che pure un’acqua ricca di calcio e bicarbonato può aiutare a prevenire la formazione di calcoli.

Anche per chi ha la pressione alta è indicata un’acqua oligominerale che favorisce la diuresi e la diminuzione del sodio in eccesso, responsabile dell’aumento della pressione e dell’affaticamento cardiaco. Chi ha difficoltà a digerire potrà indirizzarsi verso un’acqua bicarbonato– solfata: il bicarbonato e il solfato stimolano il fegato e il pancreas e favoriscono l’azione degli enzimi digestivi. Per chi ha carenza di calcio o necessita di un’integrazione maggiore di questo minerale (bambini, anziani, donne in menopausa o allattamento), oltre alle classiche fonti in cui è altamente disponibile come latte, yogurt, formaggio grana, si può considerare un’acqua mediominerale (residuo fisso tra i 500mg e i 1500mg/l), meglio se con concentrazioni di bicarbonato di calcio superiori a 200mg/l.

CON CETRIOLO E ZENZERO CHE PROFUMO IN GOLA Ingredienti per 6/8 persone • 2 l di acqua gassata • 2 cetrioli • 10 foglie di menta • 1 lime bio • 1 limone bio • 1 cm di radice di zenzero Come si prepara In una caraffa piena di acqua gassata aggiungete i cetrioli lavati e affettati, le foglie di menta, il limone e il lime tagliati a fettine sottili e lo zenzero ridotto a cubetti. Lasciate in infusione in frigorifero almeno 3 ore prima di servire. Deve essere rigorosamente fresca! P.S. Fa molta scena congelare le fettine di lime e limone, così avranno una doppia funzione: rinfrescare l’acqua e aromatizzarla! Questa è la mia “acqua profumata di base”. Voi potete creare la vostra preferita! Un consiglio: sfruttate la stagionalità; in estate pesche, fragole e zenzero vi regaleranno un’acqua profumata buonissima. Ricetta tratta da marcobianchi.blog

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di Donatella Barus

GUIDA AL NOSTRO SITO: UNA MINIERA DI SERVIZI Il portale della Fondazione Veronesi offre un’infinità di informazioni, testimonianze, dati. Qui un breve vademecum per navigarci dentro con sapienza

I NUMERI

LA COMMUNITY

2019 Oltre 19 milioni di utenti unici e 35 milioni di pagine viste.

GENNAIO-MAGGIO 2020 Oltre 10 milioni di utenti unici e 18 milioni di pagine viste.

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I

l 2020 ci ha condotto in un’emergenza sanitaria senza precedenti. Abbiamo tutti dovuto fare i conti con un modo diverso di stare insieme, di lavorare, di studiare, di comunicare. E anche di informarci. Mai come negli ultimi mesi abbiamo toccato con mano l’importanza di sapere cosa accade e soprattutto capire come interpretare dati, rapporti, raccomandazioni, bilanci. In queste circostanze straordinarie, Fondazione Umberto Veronesi ha aperto un canale di ascolto e di dialogo con i tanti sostenitori e con un numero crescente di persone in cerca di informazioni approfondite, pacate, scientificamente fondate. Abbiamo cercato di informare senza correre e senza strillare, con l’aiuto di tanti esperti appassionati e autorevoli, attraverso il sito, il Magazine online aggiornato costantemente, i materiali di approfondimento scaricabili, gli incontri live sui canali social. Così continueremo a fare, tenendo sempre presente l’obiettivo del nostro lavoro: le persone più fragili, chi sta affrontando una malattia, chi l’ha superata, chi si sta prendendo cura di un familiare o di un amico. Il sito di Fondazione Umberto Veronesi è la casa di chi crede nella ricerca, la vostra casa.


NOI & VOI

I RICONOSCIMENTI

WWW.FONDAZIONEVERONESI.IT: CONOSCI L’AREA DOWNLOAD? Lo sai che, oltre a notizie quotidianamente aggiornate, video, glossari e approfondimenti, sul sito di Fondazione Veronesi puoi consultare e scaricare gratuitamente guide e materiali utili. Qualche esempio? Leggi sotto! I Manuali I grandi temi di salute spiegati con domande e risposte approfondite. • Alimentazione e salute • I tumori: il corpo e la mente • Inquinamento e salute • Tumori maschili • Tumori della pelle • Fumo • Tumore al seno Le collane dei Quaderni “Libertà di sapere, libertà di scegliere”. I virus, le vaccinazioni, il benessere del cuore, l’attività fisica e tanti altri argomenti. Le domande sulla nostra salute e le risposte della scienza in volumi semplici da scaricare o da sfogliare online. “La salute in tavola”. Fare le scelte giuste fa bene a tutti. Le informazioni (quelle utili) su integratori e vitamine, latte e latticini, celiachia, poi ancora consigli nutrizionali per le diverse fasce d’età e per i momenti particolari della vita (gravidanza, menopausa, terapie oncologiche). I Documenti del Comitato Etico I grandi temi del presente, dal fine vita ai diritti dei malati, dal futuro della ricerca alle sperimentazioni cliniche, genetica, omeopatia, biotecnologie in agricoltura. La rivista di bioetica “The Future of Science and Ethics”.

UN BOLLINO DI QUALITÀ

Il Magazine della Fondazione ha ottenuto da oltre due anni il certificato di conformità all’Hon Code, un riconoscimento che attesta il rispetto del codice etico di condotta dell’Health on the Net (salute nella rete: Hon Foundation), che tutela il diritto ad una informazione corretta e trasparente in tema di salute.

SEMAFORO VERDE

Il simbolo del semaforo verde è arrivato da Newsguard, azienda Usa impegnata nella valutazione dell’informazione sul web. Dopo un attento esame, il Magazine di Fondazione Veronesi è stato ritenuto un sito di informazione credibile e trasparente. Chi naviga con un browser in cui è stato installato il plug-in NewsGuard può vedere il bollino verde su tutti i nostri risultati di ricerca e accedere a una dettagliata scheda di valutazione del sito.

LOTTA AL FUMO: PREMI ALLA RICERCA E AL GIORNALISMO DI ECCELLENZA La conoscenza è la chiave per contrastare la dipendenza dal tabacco. Ecco perché Fondazione Umberto Veronesi ha deciso di incentivare, con due premi indipendenti, la ricerca sul fumo e sulle malattie correlate e l’attività di informazione giornalistica sul tema. Premio alla miglior ricerca scientifica in tabaccologia Alla sua terza edizione, viene bandito insieme alla Società Italiana di Tabaccologia (Sitab) allo scopo di incentivare, selezionare e diffondere progetti e ricerche che abbiano come finalità la lotta al fumo di tabacco, ai suoi danni sull’organismo umano, e la prevenzione primaria e secondaria del tabagismo.

Vademecum e Quaderno dedicati al testamento biologico, con risposte chiare ai dubbi più comuni.

Premio giornalistico È la novità di quest’anno e intende valorizzare l’impegno dei giornalisti che contribuiscono a diffondere una corretta informazione sul tema del fumo.

I Quaderni dei Grant Con i volti, i nomi e le storie dei ricercatori sostenuti anno per anno da Fondazione Umberto Veronesi.

I premi, messi a disposizione da Fondazione Veronesi, saranno consegnato nel corso del XVI Congresso Nazionale Sitab che si terrà a Milano il 26-27 novembre 2020.

E infine... si può sfogliare e scaricare questa stessa rivista! News, il giornale di chi crede nella ricerca.

Tutte le informazioni sui bandi saranno pubblicate sui siti www.fondazioneveronesi.it e www.tabaccologia.it.

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È la quarta volta de “I Limoni per la Ricerca” e nonostante le difficoltà create dalla pandemia sono stati venduti ben 300.000 chili di agrumi. Grazie a Citrus e ai consumatori di Serena Zoli

LE RETINE CITRUS FINANZIANO 8 RICERCATORI

B

ci ha coinvolti da vicino, ci sarà en 300.000 chili di limomoltissimo da fare per continuare ni, pari a 600.000 retine a combattere malattie che ancora vendute che si traducooggi colpiscono numerose persono in 8 borse di ricerca per un ne e che purtroppo non si sono valore di 240.000 euro raccolti fermate in questo periodo». a favore della ricerca scientifica «Quest’anno il merito dei risultati di altissimo profilo. raggiunti è dato da un lodevole Questi i numeri dalla quarta edilavoro di squadra fatto di passiozione de “I Limoni per la Ricerne e dedizione al lavoro. Tutto il ca”, il progetto di Fondazione nostro ringraziamento va in parUmberto Veronesi realizzato in ticolare alle donne e agli uomini partnership esclusiva con “Citrus l’Orto Italiano”, che si è te- Marianna Palella, Ceo e Founder di “Citrus L’Orto Italiano” del team Citrus che non si sono fermati davanti alle difficoltà. nuto dal 15 al 30 aprile. con il Professor Paolo Veronesi Hanno continuato a lavorare, nel È stata una dimostrazione imporrispetto dei protocolli di sicurezza, con tante da parte dei consumatori e dei superIl supporto delle catene di distribuzione responsabilità e coraggio combattendo mercati che hanno aderito all’iniziativa, (supermercati, ipermercati e discount) quotidianamente la paura del contagio dando così un sostegno concreto alla riche hanno aderito al progetto è stato fone rendendo questo grande risultato di cerca scientifica che mai quanto oggi deve damentale, soprattutto in un momento squadra ancora più emozionante», ha essere riconosciuta come indispensabile. di grande difficoltà. «Mai come in quedichiarato Marianna Palella, 27enne Ogni retina è stata venduta a 2 euro di sto momento è importante sostenere la Ceo e Founder di “Citrus l’Orto Italiacui 40 centesimi sono andati alla Fonricerca scientifica d’eccellenza e grazie no”». dazione Veronesi dando corpo alle otto a questa nuova edizione del progetto, e Un ringraziamento a tutti gli ambassaborse di ricerca che saranno destinate al prezioso contributo di “Citrus l’Orto dor coinvolti per il supporto nella difa studiosi che lavorano nel campo delItaliano”, sarà possibile finanziare otto fusione del progetto, Early Morning la nutrigenomica, scienza che studia il ricercatori - ha affermato Monica Ra- agenzia di consulenza creativa, Sormaioli, Direttore generale di Fondazione rapporto fra genoma e alimentazione, maGroup per il packaging sostenibile e Umberto Veronesi. - Siamo consapevoli tematica da sempre appoggiata dal noa Vignali Trasporti per la logistica. stro sotenitore “Citrus l’Orto Italiano”. che dopo questa emergenza sanitaria che

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NOI & VOI

OGNUNO A CASA SUA, MA INSIEME, ALLA CENA SOLIDALE DI TORINO Tutti seduti alla propria tavola, i sostenitori torinesi hanno condiviso virtualmente una cena organizzata a favore della ricerca per l’oncologia pediatrica Tavola preparata per i proprio familiari da uno dei partecipanti alla cena solidale

T

orino si è messa a tavola per aiutare i bambini, ma per aggirare le distanze imposte dall’emergenza coronavirus la delegata di Torino della Fondazione Veronesi, Adele Artom, ha pensato di convertire la consueta cena di raccolta fondi in “Charity Dinner Home Edition”, a sostegno del nostro progetto Gold for Kids. Nello specifico, i fondi raccolti contri-

Dinner Box realizzato da Stratta Catering & Banqueting 1836

di Serena Zoli buiranno a proseguire il finanziamento del protocollo clinico per migliorare la cura di una delle neoplasie più diffuse in età pediatrica, la leucemia linfoblastica acuta (Lla). Si è trattato di una cena “a distanza” in cui i partecipanti (davvero tanti), dopo aver compilato un modulo di ordinazione online per il loro dinner box ed effettuato la donazione alla Fondazione, hanno ricevuto a casa, giovedì 28 maggio sera, il loro dinner box con all’interno la cena e alcuni gadgets di Fondazione, oltre al menù e una lettera di ringraziamento da parte della Responsabile di Delegazione Adele Artom, in cui viene illustrato il progetto al quale sono destinati i fondi e rivolto un ringraziamento particolare alle aziende che hanno gentilmente messo a disposizione i loro prodotti da donare all’interno del box (GRIN e Tucano). Due anche gli sponsor nominati: Lauretana, che ha coperto una parte delle spese dell’iniziativa, e Cantina Damilano. Per unire i convitati, ciascuno dalla propria abitazione, poco prima della cena, alle 19.30, è stato inviato loro via mail un link al quale collegarsi per poter ascoltare dei video-messaggi da parte di:

- Paolo Veronesi, Presidente di Fondazione Umberto Veronesi - Franca Fagioli, membro del Comitato Scientifico di Fondazione e Direttore del reparto di Oncoematologia Pediatrica e Centro trapianti dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino - Csaba della Zorza, scrittrice e conduttrice televisiva, madrina dell’evento.

Paolo Veronesi e Adele Artom, responsabile Delegazione di Torino di Fondazione Umberto Veronesi

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OLTRE LA CURA: PREVENIRE CON IL “GENE L

a ricerca scientifica è indubbiamente lo strumento migliore che l’umanità ha a propria disponibile per proteggere la salute e curare le malattie. Tuttavia, la prevenzione e lo sviluppo di nuove cure non sono gli unici modi in cui la ricerca scientifica può contribuire a sconfiggere le malattie e a migliorare la nostra qualità di vita. Negli ultimi anni, infatti, nuove ricerche nel campo della genomica hanno permesso di sviluppare strategie innovative per proteggere la salute umana.

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Tra queste, una delle più promettenti riguarda lo sviluppo di nuove biotecnologie che sfruttano i cosiddetti “driver genetici” o gene-drive. MODIFICARE UN’INTERA POPOLAZIONE Attraverso la riproduzione sessuale un organismo ha di norma il 50% di possibilità di ereditare uno specifico genotipo da uno dei genitori. Grazie ai gene-drive questa probabilità può aumentare fino al 100%, assicurando così che tutti i discendenti possegga-

no un solo genotipo. Ciò significa che, sfruttando i gene-drive, è possibile modificare il genoma di una intera popolazione a partire da solo pochi individui. Presto le biotecnologie a base gene-drive potrebbero essere impiegate con lo scopo di debellare malattie molto diffuse. Per esempio, sono già in sperimentazione dei sistemi di gene-drive mirati per colpire la popolazione delle Anopheles, e cioè di quelle zanzare che fungono da vettore principale per trasmettere il Plasmodium, il parassita responsabile della malaria.


SCIENZA E ETICA

Con questa biotecnologia si potranno sconfiggere malattie finora incurabili o estirpare gli insetti che le propagano. Come per la malaria o la febbre gialla. Insieme, sorgono interrogativi etici di Marco Annoni

-DRIVE” Il parere del Comitato Etico sul gene-drive può essere scaricato dall’area download del sito Fondazione o direttamente attraverso il QR code

VITTIME DELLA MALARIA 250.000 BAMBINI Sebbene la malaria sia una malattia già curabile, il fatto che essa sia diffusa in zone molto povere e vaste del mondo rende ancora difficile applicare misure di salute pubblica davvero efficaci e risolutive. Si calcola che anche se tutti gli obiettivi individuati dalle organizzazioni internazionali fossero rispettati, nel migliore dei casi nei prossimi anni andrebbero comunque perse milioni di vite umane a causa della malaria. Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel solo 2018 la malaria ha ucciso oltre 400.000 persone, tra cui 250.000 bambini sotto i 5 anni (uno ogni due minuti). ZANZARE CREATE IN LABORATORIO In questo scenario, alcuni ricercatori hanno dimostrato che è già possibile creare in laboratorio delle zanzare che, grazie ai gene-drive, una volta liberate nell’ambiente sono capaci di modificare l’intera popolazione delle Anopheles. Secondo gli studi, questa strategia innovativa potrebbe portare in poco tempo, e con costi molto contenuti, a debellare completamente la malaria, salvando così decine di milioni di vite. Inoltre, le stesse tecniche che sfruttano i gene-drive potrebbero essere impiegate anche nella lotta ad altre malattie trasmesse da zanzare o altri parassiti – come la febbre gialla, la zika, la chikungunya, la dengue o la Schistosomiasi.

Inoltre è possibile impiegare queste tecniche anche per controllare le popolazioni che agiscono come serbatoi di malattie infettive, come i roditori e i pipistrelli. Nel complesso, i benefici derivanti dall’utilizzo di queste biotecnologie in termini di vite salvate e sofferenze evitate sono incalcolabili. E I RISCHI PER UOMO E AMBIENTE? La possibilità di modificare un’intera popolazione di esseri viventi solleva anche importanti interrogativi etici che riguardano i possibili effetti collaterali e rischi per l’uomo e l’ambiente. Per questo motivo il Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi ha appena pubblicato un nuovo parere dal titolo Gene-drive e responsabilità ecologica. Come argomenta il Comitato in questo parere, occorre agire subito per incentivare e sostenere una sperimentazione e un utilizzo responsabile di queste biotecnologie, senza dimenticare il grande valore morale che la ricerca scientifica può assumere quando è primariamente finalizzata non al profitto, ma alla riduzione della sofferenza umana. GLOSSARIO GENE-DRIVE Sistema o meccanismo biologico che consente a uno o più geni di essere ereditati in modo preferenziale attraverso la riproduzione sessuale.

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LA SCUOLA CHE FUNZIONA ANCHE A DISPETTO DEL COVID Col Progetto Diderot abbiamo creato speciali format online per docenti e studenti creando consapevolezza sull’emergenza sanitaria e sulla prevenzione di Serena Zoli

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nche quest’anno la Fondazione Veronesi ha deciso di partecipa al Progetto Diderot di Fondazione Crt (Cassa di Risparmio di Torino), che finora ha già coinvolto un milione di studenti. Inizialmente si era proposta la mostra classica sui vaccini in 4 tappe piemontesi, che però l’emergenza Covid ha annullate. Abbiamo allora convertito il progetto in una versione online costruendo nuovi format. Per i docenti abbiamo fatto un webinar (da web e seminar, seminario) sul tema virus tenuto da Daniele Banfi (metà aprile) che ha riscosso un ottimo successo, durante il quale i partecipanti hanno potuto porre domande in diretta. Per gli studenti abbiamo formulato e reso disponibili (a fine aprile) 3 moduli didattici da fruire online sviluppati secondo tutti gli ordini e i gradi. I moduli sono

DIDATTICA A DISTANZA. UNA GUIDA SUL SITO Per dare ai docenti gli strumenti per affrontare al meglio il periodo in cui le lezioni in presenza erano sospese, la Fondazione ha creato una pagina del sito per le scuole che raccoglie materiali vari (es. webinar, approfondimenti, guide operative, video) a servizio degli insegnanti e degli studenti al fine di continuare a porre le fondamenta per una cultura della prevenzione in tema di salute. Tra i materiali alcuni sono inediti come le schede di approfondimento sui virus sviluppate per le scuole secondarie di II grado che spiegano la biologia e la fisiologia dei virus con tanti riferimenti all’attualità e ai progressi della ricerca scientifica. https://www.fondazioneveronesi.it/didattica-a-distanza

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concepiti per essere condivisi e gestiti dai docenti che mantengono un ruolo fondamentale nell’impostazione dei percorsi formativi dei propri alunni anche al tempo della didattica da remoto. I moduli approfondiscono i temi cardine della mostra - funzionamento del sistema immunitario, vaccini, immunità di gruppo - e si arricchiscono di nuovi argomenti legati all’emergenza sanitaria, quali i virus, le zoonosi e la differenza tra pandemia ed epidemie. GLOSSARIO IL PROGETTO DIDEROT Prende il nome dal famoso enciclopedista francese, e vuole offrire agli studenti di tutti gli istituti di istruzione primaria e secondaria di I e II grado del Piemonte e della Valle d’Aosta una duplice opportunità: avvicinarsi in modo creativo a discipline non sempre inserite nei programmi e, nello stesso tempo, approfondire le materie tradizionali con metodologie innovative. ZOONOSI Le zoonosi sono malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo.


EVENTI

Contagio, foto, etica, politica Ue, stress: solo alcuni degli argomenti sviluppati in appuntamenti online (webinar) durante il periodo di chiusura. La Fondazione non ha mai sospeso il “dialogo” con i propri sostenitori

LE CONFERENZE ONLINE AL TEMPO DEL COVID E OLTRE

L

a Fondazione Umberto Veronesi è rimasta attiva – nella sua funzione di educare alla prevenzione – anche durante il periodo di isolamento per il coronavirus. Con una presenza online. Il ciclo di webinar “Qui Futuro” si è svolto dal 24 aprile al 15 giugno. Quindici gli appuntamenti programmati: due incontri alla settimana, solitamente il lunedì e il venerdì dalle 18 alle 18.45 (salvo alcune eccezioni) con esperti e grandi nomi, moderati dai giornalisti della nostra redazione. Tutti realizzati in diretta sulla piattaforma StreamYard, ma con la possibilità per chi non avesse potuto seguirli in diretta di vederli successivamente sul nostro sito. L’idea è nata dal desiderio di Fondazione di far sentire meno sole le persone bloccate a casa dalla quarantena, offrendo loro una serie di approfondimenti importanti sul Covid-19 per aiutarle a vivere al meglio il momento difficile. Moltissime le informazioni fornite in tema di salute: evidenze scientifiche, misure di sicurezza, alimentazione, stili di vita, tamponi, test sierologici, le conseguenze del virus sul sistema nervoso, ma anche oltre la salute: il futuro del lavoro e il telelavoro, la risposta dell’Unione europea all’emergenza sanitaria. N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Data 24.04 27.04 30.04 04.05 08.05 11.05 15.05 21.05 22.05 25.05

Orario 14.30 18.00 18.00 18.00 18.00 18.00 18.00 16.30 18.00 18.00

P. Veronesi

De Masi

Redi

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Fadda

Martinelli

Dogliotti

Colao

Collino

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Verona

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Annoni

Matteoli

Ricci

Rezza

Tema Come il COVID-19 colpisce il paziente oncologico Il futuro del Lavoro COVID-19: un’emergenza tutt’altro che imprevedibile Ansia, depressione e stress a seguito delle misure restrittive e delle conseguenze economiche La reazione scomposta dell’UE, quale futuro per l’UE dopo il COVID-19? Come seguire stili di vita corretti ai tempi del Covid-19 Come si trasmette il virus e uso degli strumenti di protezione individuale Test sierologici: cosa sono? A cosa servono? A chi possono essere utili. Come il Covid-19 sta accelerando l’utilizzo della tecnologia digitale? Le 10 fotografie che ci aiutano a capire meglio il mondo

11 29.05 18.00 World No Tobacco Day 2020 - Fumo: l’epidemia che non possiamo più permetterci 12 13 14 15 16

05.06 08.06 12.06 15.06 18.06

18.00 18.00 18.00 18.00 17.30

Libertà individuale e tutela della salute collettiva Tre lezioni di etica dalla pandemia del COVID-19 L’effetto dell’infiammazione sul cervello: cosa succede nell’infezione da SARS-CoV-2 Liberta di sapere, libertà di scegliere: Testamento biologico e Testamento solidale Covid-19: la vaccinazione antinfluenzale ci potrà aiutare?

Relatori Paolo Veronesi, Giuseppe Curigliano Domenico De Masi Carlo Alberto Redi Andrea Fiorillo, Roberta Fadda Alberto Martinelli Elena Dogliotti, Annamaria Colao Agnese Collino Pier Luigi Lopalco Gianmario Verona Denis Curti Giulia Veronesi, Roberto Boffi, Silvano Gallus, Giovanni Fattore Nicola Pasini Marco Annoni Michela Matteoli Ferdinando Ricci, Marco Annoni Giovanni Rezza

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AZIENDE PER LA RICERCA

SIFÀ: NO ALLE NANOPLASTICHE NELLE OSSA

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ifà, Società Italiana Flotte Aziendali, da sempre è sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, e alle loro implicazioni nel settore della mobilità, come testimoniato dal lancio del nuovo paradigma Circular mobility dentro l’idea dell’Economia Circolare. Ora si è avviata su un altro tipo di impegno: attraverso la Fondazione Umberto Veronesi ha scelto di sostenere con una borsa di ricerca l’attività di una ricercatrice post-dottorato, Lavinia Casati, in relazione al tema “Nanoplastiche: il punto di vista delle cellule ossee”. Il progetto – che si svolgerà presso l’Università di Milano ha il duplice obiettivo di indagare come le nanoplastiche, derivanti dalla degradazione della plastica diffusa soprattutto nell’ecosistema acquatico, siano in

grado di entrare nella catena alimentare, quindi a contatto con l’uomo; misurare gli effetti di tale contaminazione sulla salute umana e, nella fattispecie, sulle funzionalità delle cellule ossee, con particolare attenzione alle patologie dell’età pediatrica e della terza età. La partnership con Fondazione Veronesi va oltre. Sifà (www.sifa.it) ha concepito diverse iniziative in favore dei propri collaboratori, in particolare il Roadshow della salute per Sifà con incontri nelle diverse sedi aziendali a cui prenderanno parte divulgatori scientifici della Fondazione, per parlare di prevenzione al maschile e al femminile. A corollario, si creerà l’Agenda della salute, che verrà integrata e aggiornata da Fondazione Umberto Veronesi con contenuti utili ai dipendenti Sifà.

SELLA SGR: RISPARMIO ETICO CONTRO IL GLIOBLASTOMA Sella Sgr, società di gestione del risparmio del gruppo Sella, quest’anno ha scelto di finanziare la ricerca di Fondazione Veronesi sostenendo per un anno il lavoro di Gabriella Costabile, un’eccellente ricercatrice presso l’Istituto Italiano di Tecnologie di Genova. Obiettivo: verificare l’efficacia terapeutica di alcune molecole - piccoli frammenti di Rna - trasportate tramite nanoparticelle in riferimento al glioblastoma, ossia il tumore cerebrale più diffuso soprattutto negli adulti e spesso caratterizzato da prognosi non favorevole. «Come Sella Sgr – commenta Alessandro Marchesin, amministratore delegato - abbiamo iniziato a collaborare con la Fondazione con un progetto per sostenere la ricerca attraverso fondi comuni di investimento sostenibili e tematici, per mettere a disposizione del pubblico una forma di risparmio ad alto valore etico che investe in società particolarmente virtuose e attive nei settori volti a migliorare la qualità della vita, come salute, prevenzione e innovazione scientifica».

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LACTACYD: CON LA RICERCA UN GIORNO DOPO L’ALTRO Lactacyd, storico marchio di igiene intima prodotto dalla Perrigo Italia, ha scelto di donare giorni alla ricerca scientifica. L’impegno di Lactacyd da sempre è quello di dare alle donne la protezione che meritano. Protezione è una parola che ha molti significati, tra questi c’è la prevenzione, arma fondamentale per difendere la nostra salute. Proprio per questo Lactacyd da luglio comunicherà ai suoi consumatori l’impegno a sostenere Fondazione Umberto Veronesi finanziando 365 giorni di lavoro della dottoressa Elisabetta Grillo, dedicata allo studio del tumore ovarico. Lactacyd sensibilizzerà il proprio pubblico veicolando il messaggio che «ogni giorno donato alla Ricerca è prezioso», inoltre inviterà le proprie consumatrici a occuparsi di sé e a essere consapevoli che la salute passa anche attraverso lo stile di vita unito alla prevenzione.


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ATTRAVERSO UNA DONAZIONE IN MEMORIA Con una donazione in memoria potrai ricordare una persona cara. Se lo desideri, Fondazione Umberto Veronesi invierà una lettera che comunica il tuo gesto ai famigliari della persona che hai voluto ricordare. È anche possibile istituire una borsa in memoria di una persona cara coprendo l’intero importo della borsa. Per saperne di più: Visita il sito https://www.fondazioneveronesi.it/ come-aiutarci/privati/donazione-in-memoria Chiama l’Ufficio Donatori privati (02.76018187) Scrivi a donazioni@fondazioneveronesi.it

DEDUCIBILITÀ FISCALE Lo sai che le donazioni a Fondazione Umberto Veronesi ti permettono un risparmio fiscale? Effettua la tua donazione con uno dei sistemi di pagamento consentiti: versamento postale • bonifico bancario • carta di credito Inserisci l’importo nello spazio apposito sulla tua dichiarazione dei redditi allegando la ricevuta di versamento, oppure consegna quest’ultima al tuo commercialista o al CAF più vicino. Per le persone fisiche. La donazione è deducibile nel limite del 10% del reddito dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui. Art. 14 D.L. 35/2005 convertito in Legge n. 80/2005 (DPCM08\05\07 Ente n.61). Per le persone giuridiche. La donazione è INTERAMENTE DEDUCIBILE ai sensi e per gli effetti delle vigenti norme fiscali di cui all’art.1, comma 353 della legge 23 dicembre 2005, numero 266 (DPCM 08\05\07 Ente n. 77.

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CON UN LASCITO TESTAMENTARIO Disporre un lascito testamentario a favore di Fondazione Umberto Veronesi significa garantire ai migliori ricercatori italiani i fondi necessari per portare avanti i loro importanti studi, regalando un futuro di speranza a chi domani avrà bisogno di cure e sostegno. Per saperne di più: visita il sito lasciti.fondazioneveronesi.it e scarica la guida sui lasciti testamentari chiama il nostro Responsabile Lasciti Ferdinando Ricci (02.76018187) scrivi a lasciti@fondazioneveronesi.it

Informazioni art.13, GDPR: I dati personali saranno trattati, con modalità prevalentemente elettroniche, da Fondazione Umberto Veronesi – titolare del trattamento – Piazza Velasca 5, 20122 Milano (MI) (“FUV”), per gestire l’eventuale donazione e per contatti promozionali, informativi e istituzionali su progetti, attività e iniziative di raccolta fondi, sondaggi e ricerche. La base giuridica di detti contatti è il “legittimo interesse” di FUV a mantenere costante il rapporto instaurato con la persona, informandola e sensibilizzandola sugli obiettivi di ricerca scientifica. La conservazione dei dati cesserà se si esercita il diritto di opposizione a tali contatti. Le persone autorizzate al trattamento sono preposte a: rapporti con i donatori, amministrazione, attività istituzionali, sistemi informativi e di sicurezza dei dati. Ai sensi degli artt. 15-22, GDPR, scrivendo all’indirizzo postale suindicato o all’e-mail donazioni@fondazioneveronesi.it si può richiedere elenco completo e aggiornato dei responsabili del trattamento, e si possono esercitare i diritti di: consultazione, modificazione, cancellazione/ oblio, limitazione del trattamento e portabilità dei dati o opporsi al loro trattamento per scopi informativi e promozionali. Si ha diritto di presentare reclamo all’autorità di controllo – Garante – www.garanteprivacy.it per far valere i propri diritti. Il Data Protection Officer è contattabile all’e-mail dpo@fondazioneveronesi.it, per informazioni sul trattamento dei dati. Per informazioni complete: https://www. fondazioneveronesi.it/donazioni/dona-ora.

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