Gente_01.10.2021

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CON OTTOBRE PRENDE IL VIA IL MESE DELLA PREVENZIONE

CONTRO I TUMORI FEMMINILI di Francesca Solari ttobre è il mese internazionale dedicato alla sensibilizzazione delle donne sul tema del tumore al seno: da anni, però, con il progetto Pink is good, la Fondazione Umberto Veronesi ha esteso l'iniziativa anche ad altri tumori femminih, ossia quelli all'utero e all'ovaio. Sin dalla sua nascita, nel 2003, la Fondazione ha sostenuto 224 ricercatori di primo piano impegnati a trovare soluzioni sempre più efficaci contro queste patologie;

O

finanzia inoltre progetti di ricerca come lo Studio P.I.N.K. (Prevention, Imaging, Network and Knowledge), dedicato alla diagnostica oncologica e alla medicina personalizzata. L'impegno della Fondazione Veronesi si estende infine allo sviluppo di campagne di sensibilizzazione sull'importanza della prevenzione e di un corretto stile di vita: messaggi diffusi anche grazie alle Pink Ambassador, le donne che hanno combattuto la malattia e correranno una staffetta in tutta Italia, ricordando che l'attività fisica è un'importante arma di prevenzione primaria.

Il tumore al seno è il più diffuso fra le donne. Ogni anno,in Italia, sono 55 mila le nuove diagnosi e le prospettive di sopravvivenza sono fra le più alte al mondo (87% a cinque anni) grazie agli screening e a terapie efficaci. Ma su una patologia così diffusa anche le percentuali che appaiono piccole si traducono in un impatto importante: sono infatti 12.300 le vittime ogni anno, il 16% di tutte le morti per cause oncologiche fra le donne. «A fare la differenza è, nella maggior parte dei casi, la diagnosi precoce», ci ricorda il professor Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi e direttore della Divisione senologia chirurgica dello Ieo,l'Istituto europeo di oncologia. Professor Veronesi, quali progressi si possono ancora fare sul fronte della prevenzione secondaria? «Innanzitutto bisogna colmare il divario

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LA STAFFETTA DI CHI HA AFFRONTATO LA MALATTIA MIRA A SENSIBILIZZARE SUL CANCRO A SENO, UTERO E OVAIO. «SONO LE DIAGNOSI PRECOCI A SALVARE TANTE VITE»,SPIEGA PAOLO VERONESI

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esistente fra il Nord Italia, dove lc donne tendono a sottoporsi agli screening previsti dai sistemi regionali fra i 50 e í 69 anni,e il Sud,in cui l'aderenza è più bassa. È necessario, poi, che tutte programmino regolari controlli anche in età più giovane, a partire dai trentacinque-quarant'anni. Fondamentale, infine, è lavorare sempre più sulla personalizzazione delle modalità di diagnosi: questo è lo scopo dello Studio P.I.N.K, avviato nel 2018, che coinvolge quindici centri in Italia con l'obiettivo di reclutare 50 mila donne in cinque anni». Che cosa s'intende per diagnostica personalizzata? «S'intende un programma di controlli che tenga conto della situazione e dell'età delle pazienti. Le donne a rischio più alto di tumore al seno per elevata familiarità devono iniziarli già a trent'anni, sottoponendosi annualmente alla mammografia e all'ecografia; per le portatrici di determinate mutazioni, come quelle dei geni BRCA I e BRCA 2,è prevista anche la risonanza magnetica. Bisogna infine ricordare che, di norma,sotto i quarant'anni l'ecografia mammaria è lo strumento diagnostico più affidabile;fra i quaranta e i cinquant'anni è invece necessario associare all'ecografia la marn-

mografia. Dopo la menopausa, con il cambiamento della composizione della mammella dovuto al crollo degli estrogeni,è invece la mammografia il test più indicato: al tessuto ghiandolare si sostituisce infatti tessuto adiposo, che tende a riflettere gli ultrasuoni rendendo l'ecografia mammaria poco efficace». Quali sono le novità più interessanti in fatto di terapie? «La chirurgia,innanzitutto, è sempre più conservativa: all'intervento per rimuovere il tumore viene ora associata la rico«I CONTROLLI struzione del seno, VANNO effettuata in modo FATTI GIÀ da salvare la pelle, l'areola e il capezzoA PARTIRE lo al fine di ottenere DAI 35-40 un risultato rispetANNI» toso dell'integrità fisica della donna. Sul fronte delle terapie mediche, su alcuni tipi di tumore anche avanzato si stanno dimostrando efficaci quelle mirate a bersaglio molecolare, che risparmiano le cellule sane, e quelle ormonali, indicate

se il tessuto tumorale presenta specifiche caratteristiche individuabili tramite test genomici. Risultati incoraggianti per altre forme di tumore(come il cancro alla mammella triplo negativo, diffuso fra le giovani donne) stanno arrivando anche dall'immunoterapia, che "arma" il sistema immunitario contro le cellule tumora]i». Come si prevengono i tumori all'utero e all'ovaio? «Ogni anno, in Italia, si registrano oltre cinquemila nuovi casi di tumore all'ovaio e diecimila casi di tumore all'utero. Per quanto riguarda quelli alla cervice uterina,l'obiettivo è eliminarne la diffusione grazie al vaccino contro il papilloma virus, che ne è la causa. Per fa prevenzione dei tumori all'endometrio, frequenti fra le donne anziane, è essenziale sottoporsi a regolari visite ginecologiche ed ecografie, e non sottovalutare sintomi come le perdite di sangue. Il tumore all'ovaio è purtroppo il più infido, perché non dà sintomi nelle fasi iniziali e si espande velocemente. Moltissimi casi, tuttavia, sono legati alle mutazioni BRCA1 e BRCA2,ed è importante saperlo nel momento della diagnosi tramite test genetico, per definire un percorso di cura mirato». • GENIE 99

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L'ESAME RACCOMANDATO La mammografia è uno dei due :saini - insieme all'ecografia bilaterale - per le prevenzione el tumore al seno. A sinistra, la corsa delle Pink: Ambassador, le donne che hanno combattuto il cancro, La loro staffetta tinto: 'i?Slerile.fondazioneveronesi.,it) ttraversa l'Italia nei fine ettirnana di ottobre per raccogliere fondi per la ricerca. In basso, il professor Paolo i 'de e .el


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