NEWSLETTER_2_2021

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02/2021

“Sostenere la ricerca è sostenere la vita”

IL GIORNALE DI CHI CREDE NELLA RICERCA

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI - Numero 2 - Aprile 2021

Umberto Veronesi

NEWS “ LA RICERCA È IL NOSTRO FUTURO Cinque anni dopo, l’eredità di Umberto Veronesi più viva che mai

RICERCA

SALUTE IN TAVOLA

NOI & VOI

ECCO I FINANZIAMENTI ALLA RICERCA 2021

SAPETE TUTTO SUI CIBI IN SCATOLA?

5 X1000 BUONE RAGIONI PER SOSTENERE LA RICERCA

PAGINE 6 -7

PAGINE 12 -13

PAGINE 14 -15


NEWS 02/2021 IN QUESTO NUMERO

RICERCA

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“La ricerca è il nostro futuro” Cinque anni dopo, l’eredità di Umberto Veronesi più viva che mai

06 RICERCA

Fondazione Veronesi: ecco i finanziamenti alla ricerca 2021 Progetti e protocolli innovativi, borse di ricerca e l’impegno contro il Covid-19. Il bilancio di un anno intenso, grazie a tanti sostenitori

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IN SALUTE

Tutto quello che c’è da sapere sul Covid per i malati di cancro

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Affrontare il coronavirus senza paura: fare visite e controlli, sapere dall’oncologo quando vaccinarsi, i casi più delicati. Sicurezza per chi cura pazienti giovani

NOI & VOI

Delegazioni: l’impegno che non si ferma

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Grazie alle instancabili attività sul territorio, il finanziamento di tre borse di ricerca e di un protocollo per l’oncologia pediatrica

SALUTE A TAVOLA

Il cibo in scatola è amico della salute? Non è sempre vero che sia meno nutriente. Permette di usare alimenti fuori stagione, come il pomodoro. Occorre leggere le etichette per scegliere le confezioni con meno additivi

18 SCIENZA E ETICA

Uscire dal “Plasticene”: un dovere etico L’invasione della plastica è tale che alcuni scienziati stanno trovando nuovi sedimenti nel terreno comparabili a una vera e propria era geologica: il “Plasticene”. Nociva per la salute e per l’ambiente


L’EDITORIALE di Paolo Veronesi

08 IN SALUTE

Il clima cambia e le allergie aumentano Chi già è insofferente ai pollini, ora lo è di più. E aumentano le persone sensibili. Come mai? L’inquinamento globale col surriscaldamento è uno degli imputati NOI & VOI

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5X1000 buone ragioni per sostenere la ricerca È un gesto semplice che non costa nulla ma vale molto. Compilando la dichiarazione dei redditi si può sostenere la ricerca scientifica d’eccellenza

20 Eventi 22 Aziende per la ricerca Presidente Paolo Veronesi Direttore Monica Ramaioli

via Solferino 19, 20121 Milano Tel. +39 02 76018187 - Fax +39 02 76406966 info@fondazioneveronesi.it - www.fondazioneveronesi.it

TANTI VOSTRI GESTI SILENZIOSI E COSÌ PREZIOSI

Cari amici, per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone la scienza è lo strumento più potente a nostra disposizione. Come Fondazione da sempre ci impegniamo nel promuovere il progresso della scienza lavorando in due grandi direzioni: la promozione di una cultura scientifica e il sostegno alla ricerca. In 18 anni di attività i numeri sono cresciuti in maniera importante ed è con orgoglio che quest’anno presentiamo 110 ricercatori che svolgeranno la loro ricerca nel nostro Paese. Una ricerca di altissimo livello come potrete leggere nelle prossime pagine della newsletter. L’anno appena trascorso e i primi mesi del 2021 sono stati difficili, pieni di paura ed incertezza. La pandemia di Covid-19 ci ha però anche insegnato molto. Ci ha ricordato quanto sia prezioso il diritto alla salute, quanto sia importante tutelare la capacità del nostro sistema sanitario di garantire l’accesso alle cure a tutti. Abbiamo capito che per difendere la salute e migliorare la qualità della nostra vita è necessario continuare ad investire in ricerca scientifica. Tutto quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare è stato possibile grazie al contributo di tanti donatori che traducono in gesti spesso silenziosi e anonimi la voglia di poter fare la propria parte a sostegno della ricerca. Il progresso scientifico è un’impresa collettiva. La ricerca scientifica non è una spesa, ma un investimento per il domani. Buona lettura!

NEWS - Notiziario della Fondazione Umberto Veronesi - Periodicità trimestrale - Aut. Tribunale di Milano N° 265 del 13/04/2004 Fondazione Umberto Veronesi - Piazza Velasca 5, 20122 Milano Direttore responsabile: Serena Zoli - Redazione: Marco Annoni, Daniele Banfi, Donatella Barus, Agnese Collino, Fabio Di Todaro, Elena Dogliotti, Vera Martinella, Chiara Segré - Segreteria di redazione: Cecilia de’ Donato - Foto: Roberto De Riccardis, Archivio FUV - Progetto grafico: Simone Scarsellini - Stampa: Società Generale dell’Immagine srl - Via Pomaro, 3 - 10136 Torino

Presidente


“LA RICERCA È IL NOSTRO FUTURO” Cinque anni dopo, l’eredità di Umberto Veronesi più viva che mai

1975

1981

2000

2001

Umberto Veronesi e Gianni Bonadonna introducono la chemioterapia adiuvante migliorando la sopravvivenza

Il Professore apre l’era della chirurgia conservativa per i tumori del seno

Umberto Veronesi viene nominato Ministro della Salute

Il Professor Veronesi ottiene importanti risultati con la radioterapia intraoperatoria

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NEWS

Fondazione Umberto Veronesi


RICERCA Cari amici, da sempre sono convinto che la scienza sia lo strumento più potente di cui l’umanità dispone per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone. La sua funzione non investe soltanto l’esistenza degli individui, ma quella dell’intera collettività e contribuisce a consolidarne il grado di civiltà. Allargare gli orizzonti della conoscenza è un’opportunità e al tempo stesso un dovere dell’essere umano. Per questo ho voluto una Fondazione che ha lo scopo di promuovere il progresso della scienza, lavorando in due grandi direzioni: la promozione di una cultura scientifica e il sostegno a tanti giovani ricercatori. In 13 anni di lavoro i numeri si sono fatti consistenti ed è con orgoglio che quest’anno presentiamo 165 ricercatori provenienti da tutto il mondo che svolgeranno la loro ricerca nel nostro paese, selezionati con estremo rigore fra quasi 600 domande ricevute, tutte di elevato valore scientifico. Dall’oncologia alla bioetica, dalle neuroscienze alla cardiologia, dalla nutrigenomica alla medicina preventiva, i campi in cui studiano e lavorano i borsisti della Fondazione Veronesi rispecchiano l’orizzonte a cui oggi guarda la comunità scientifica mondiale. Uno sguardo sempre rivolto al futuro per trovare rapidamente, grazie soprattutto alla rivoluzione portata dalla medicina di precisione basata sul DNA, nuove soluzioni alle sfide che attendono la nostra moderna società, che vive sempre più a lungo in un mondo sempre più affollato. E l’aspetto che non mi stancherò mai di sottolineare è la grande condivisione del progetto culturale e scientifico su cui la Fondazione ha sempre potuto contare. Queste borse di ricerca sono rese possibili grazie al contributo di tanti donatori, che traducono in gesti spesso silenziosi e anonimi la voglia di poter fare la propria parte a sostegno della ricerca, perché il progresso scientifico è un’impresa collettiva. Persone lungimiranti, consapevoli che la ricerca scientifica non è una spesa, ma un investimento per il nostro domani. E proprio in ragione dell’appoggio accordato da tanti cittadini, ai nostri ricercatori chiediamo molto: dedizione, impegno, preparazione e coraggio. Ma è molto anche ciò che dobbiamo loro: fiducia, opportunità, speranza. E non perché sono giovani, ma perché sono competenti ed entusiasti, e rappresentano il futuro di noi tutti. Cinque anni fa Umberto Veronesi presenziava alla premiazione dei ricercatori sostenuti dalla sua Fondazione. Era un evento a cui teneva molto, l’occasione per celebrare la ricerca scientifica di eccellenza in un paese spesso distratto, di conoscere e motivare giovani donne e uomini che lavorano per il progresso della scienza biomedica e per il benessere delle persone. Sarebbe stata la sua ultima volta. Ecco le parole che rivolse ai ricercatori e ai sostenitori di Fondazione.

Umberto Veronesi

Milano, 27 aprile 2016, Cerimonia di premiazione dei ricercatori finanziati da Fondazione Umberto Veronesi

UN’EREDITÀ SEMPRE PRESENTE

Tra i tanti tributi che dobbiamo riconoscere ad Umberto Veronesi, ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore: l’intuizione che il Professore ha brillantemente sintetizzato nel motto “ci si cura meglio dove si fa più ricerca”. Con questa semplice frase ha lasciato in eredità un mantra perfetto per tutti noi che conduciamo ogni giorno la nostra lotta al cancro sui banconi di laboratorio, ma con il cuore al letto del paziente. Prof.ssa Elisabetta Dejana Direttrice dell’Unità di ricerca sviluppo del sistema vascolare del cancro IFOM Milano, ospite della cerimonia di premiazione dei ricercatori Fondazione Umberto Veronesi 2021

2003

2006

2008

Porterò sempre con me quel ricordo. «Mi presento: professore, sono Sara, una sua ricercatrice». Sorridendo, mi rispose subito: «Grazie Sara per il lavoro che fai»

Nasce Fondazione Umberto Veronesi

Le scoperte del Professor Veronesi nella chemioprevenzione dei tumori nei soggetti a rischio

Umberto Veronesi avanza la proposta del testamento biologico

Sara Baroni Ricercatrice Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, 2016

Fondazione Umberto Veronesi

NEWS

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Progetti e protocolli innovativi, borse di ricerca e l’impegno contro il Covid-19. Il bilancio di un anno intenso, grazie a tanti sostenitori

FONDAZIONE VERONESI: ECCO I FINANZIAMENTI ALLA RICERCA 2021

È

stato un anno complesso, a causa della pandemia e dell’emergenza sanitaria. Mai come ora siamo stati consapevoli del legame profondo fra la nostra salute, la salute dell’ambiente e la ricerca scientifica, il cui obiettivo ultimo è migliorare la vita delle persone. Per questo, nonostante le difficoltà, l’impegno di Fondazione

LA RICERCA CHE FINANZIAMO NEL 2021 110 borse di ricerca post-dottorato 23 borse di formazione e specializzazione 15 progetti di ricerca pluriennali (di cui 7 contro Covid-19) 3 progetti internazionali (Creazione di centri oncologici in America Latina; diagnosi del tumore al seno in Afghanistan; diagnosi e cura del neuroblastoma nel Sudest asiatico) 4 protocolli di cura in oncologia pediatrica Sostegno di 138 dottorandi della Scuola Europea di Medicina Molecolare

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NEWS

Fondazione Umberto Veronesi

Umberto Veronesi quest’anno è stato ancora più tenace e i risultati straordinari, grazie alla solidarietà e alla partecipazione di tanti sostenitori. Nel 2021, infatti, abbiamo finanziato il lavoro di 133 ricercatori e avviato progetti e protocolli innovativi, fra cui sette progetti di ricerca per studiare terapie, sistemi di diagnostica e di rilevazione contro la pandemia da Covid-19. Il tutto con uno sguardo particolarmente attento a chi sta affrontando ostacoli in più, alle persone più vulnerabili, come i malati di tumore (adulti, ragazzi e bambini) e i portatori di patologie croniche. Ecco in quali aree di studio sono state distribuite le borse di ricerca post-dottorato: • 8 in area neuroscienze • 4 in area cardiologia • 16 in area nutrigenomica e stili di vita. • 82 in area oncologica, di cui: - 32 sui tumori femminili (progetto Pink is Good) - 6 sui tumori di prostata, testicolo, vescica (progetto Sam-Salute Al Maschile)

- 21 sui tumori di bambini e adolescenti (progetto Gold for Kids) - 23 su altri tipi di tumori, fra cui i tumori del colon-retto, tumori cerebrali, melanoma, tumori del pancreas. Nel 2021, 79 su 110 ricercatori sono donne (il 71,8%) e l’età media (totale, di donne e uomini) è 36,5 anni. L’11% è composto da stranieri provenienti da: Cina, Cuba, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Irlanda, Libano, Russia, Slovacchia, Spagna. Sono 46 i centri di ricerca: 22 Università (48%) e 24 Istituti di ricerca (52%) in 29 città da Nord a Sud in Italia. Vuoi conoscere i ricercatori che finanziamo nel 2021? Inquadra il QR code per sfogliare e scaricare il Quaderno dei Grant 2021


RICERCA

“FONDAZIONE UMBERTO VERONESI AWARD” PREMIATE LE TRE MIGLIORI RICERCHE DEL 2020 Per valorizzare il talento, la professionalità e la passione dei nostri ricercatori, dal 2018 Fondazione Umberto Veronesi ha istituito il “Fondazione Umberto Veronesi Award” per premiare le tre migliori ricerche di scienziati sostenuti da Fondazione e pubblicati nell’anno precedente. Ecco le vincitrici di quest’anno.

Marta Anna Kowalik (Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari). La sua ricerca ha dimostrato che l’ormone tiroideo, modificando profondamente il metabolismo delle cellule cancerose, esercita un potente effetto antitumorale sul carcinoma del fegato.

Ombretta Melaiu (Irccs Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, Roma). La sua ricerca ha mostrato l’importanza delle cellule dendritiche e delle cellule natural killer (due tipi di cellule immunitarie) nel predire la sopravvivenza dei pazienti con neuroblastoma.

UNA CERIMONIA DIGITALE PER I NOSTRI RICERCATORI

A

ppuntamento speciale, quest’anno, per la Cerimonia di premiazione dei ricercatori sostenuti da Fondazione Umberto Veronesi. L’evento, condotto dal giornalista Fulvio Giuliani, è stato trasmesso il 25 marzo in diretta sul sito e sui canali social di Fondazione Veronesi e di StartupItalia, e ripreso anche sul sito del Corriere della Sera. Hanno aperto la cerimonia i messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Premier Mario Draghi e del Ministro dell’Università e della Ricerca Cristina Messa. Sono poi intervenuti i Presidenti di Fondazione Veronesi Paolo Veronesi, del Comitato Scientifico Chiara Tonelli e del Comitato Etico Carlo Alberto Redi. A seguire, le interviste alla senatrice Emma Bonino, alla scienziata Elisabetta Dejana e all’oncologa pediatra Franca Fagioli. In conclusione, oltre al talk della ricercatrice Anna Julie Peired, vincitrice del Fondazione Umberto Veronesi Award 2021, le toccanti testimonianze di Marta Casiraghi, paziente oncologica e runner Pink Ambassador, dei coniugi Franco e Mariella Martini, promotori di iniziative a favore della ricerca, in memoria del figlio Pietro.

Anna Julie Peired (Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche Mario Serio dell’Università di Firenze). La sua ricerca ha dimostrato che il danno renale acuto fornisce un abnorme stimolo proliferativo a cellule staminali renali “impazzite”.

PUBBLICHIAMO RICERCA… AD ALTO IMPATTO Negli ultimi undici anni, tra il 2009 e il 2020, i ricercatori sostenuti da Fondazione Umberto Veronesi hanno prodotto: 1516 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali peer-reviewed, di cui 1423 con impact factor disponibile; 1221 sono articoli originali di cui il 91,1% sono stati a loro volta citati in altri articoli e ricerche, per un impact factor medio di 6,79. Risultati ampiamente sopra la media, a testimonianza del valore della ricerca finanziata da Fondazione Veronesi, se si considera che l’impact factor medio di tutte le pubblicazioni dei 49 Irccs italiani è di 4,36.

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Chi già è insofferente ai pollini, ora lo è di più. E aumentano le persone sensibili. Come mai? L’inquinamento globale col surriscaldamento è uno degli imputati di Fabio Di Todaro

IL CLIMA CAMBIA E LE ALLERGIE AUMENTANO

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rimavera, tempo di allergie. Bella per molti, la stagione in corso non è tale per chi è ipersensibile ai pollini. Un fronte costituito da quasi dieci milioni di italiani, da anni abituati a convivere con sintomi più accentuati e duraturi. Al di là della pianta che è causa del problema, infatti, oggi l’impollinazione è un processo più lungo e intenso. La causa è da ricercare (anche) nell’aumento delle temperature durante l’inverno. Quanto meno è rigido il periodo compreso tra dicembre e marzo, tanto più accentuate sono le allergie di primavera. Una (ulteriore) dimostrazione di quanto il cambiamento climatico in atto abbia ripercussioni dirette sulla salute. Quello che si osserva ormai da un paio

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di lustri è che, parallelamente all’aumento delle temperature medie, è cresciuto il numero di persone allergiche. A provocare le reazioni, in questo periodo, sono soprattutto le graminacee (dei campi), la paritaria (in città), l’ontano, la betulla, il nocciolo, il cipresso e l’ambrosia. «Queste sono le specie polliniche più frequenti e che generano il maggior numero di casi di allergia», spiega Gianenrico Senna, responsabile del Centro asma e allergie del Policlinico Universitario di Verona. In realtà a preoccupare è soprattutto l’aumento dei «polisensibili». Si tratta di persone che sviluppano una reazione immunitaria eccessiva a più specie polliniche, contemporaneamente. Un pro-

blema che oggi, in Italia, riguarda 8 allergici su 10. «Sono pazienti che stanno male per un periodo più lungo, talvolta anche da marzo a ottobre». La causa di questo trend potrebbe risiedere nel riscaldamento del Pianeta, come effetto del crescente inquinamento atmosferico: nei luoghi in cui la qualità dell’aria è peggiore, i numeri delle allergie sono più elevati. Le conseguenze sono dirette e indirette. Spiega Senna, che presiede la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica: «Più alte sono le temperature, maggiore è la quantità di ozono che si sviluppa nell’aria. Parliamo di una molecola non allergizzante, ma che è in grado di irritare l’apparato respiratorio. E, dunque, di


IN SALUTE

IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLA SALUTE UMANA Asma, malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, tumori

Maltempo improvviso Scompenso cardiaco AU

I IVELL OL NT I CO 2

AUM E D

Degrado della qualità ambientale

PE

Impatto sulla disponibilità di cibo e acqua

Malnutrizione, diarrea Fonte: Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC) degli Stati uniti

accentuare i sintomi respiratori di un’allergia primaverile». A partire dall’asma, rilevabile in quasi il 40 per cento delle persone che ne soffrono: da sola o associata alle altre manifestazioni (starnuti, ostruzione nasale, prurito, lacrimazione, congiuntiva arrossata e gonfia). A ciò occorre aggiungere che l’inquinamento veicolare (soprattutto da motori diesel) rende i pollini più allergizzanti. Attenzione va posta anche alla pulizia degli ambienti, visto che 2 italiani su 10 soffrono di allergie agli acari della polvere. Per questo motivo è necessario arieggiare i vani aprendo spesso le finestre e pulire accuratamente la casa (soprattutto letti, divani, moquette e tappeti che più spesso ospitano acari).

AUM DE E

Migrazioni, guerre civili, conseguenze neurologiche e psichiatriche

TEM ME

Ondate di calore

EVE N ES

Malattie infettive

ATICI CLIM TI REMI T

ELLE OD NT RATURE

Malaria, dengue, encefalite virale, malattia di Lyme, West Nile Virus, Chikungunya, infezione da hantavirus, febbre della Valle del Rift

Inquinamento atmosferico

VELLI O LI NT MARE L

Incidenti stradali, peggioramento della salute mentale

Aumento delle allergie

Peggioramento della qualità dell’acqua

Asma, allergie respiratorie

Colera, campilobatteriosi, leptospirosi, criptosporidiosi, fioriture algali

IN PRIMAVERA UN AIUTO DALLE MASCHERINE Per diversi mesi, anche all’aperto, continueremo a indossare le mascherine per risultare più protetti dal coronavirus. L’uso di questi dispositivi (a partire dalle mascherine chirurgiche) può aiutare a evitare che gli allergeni, di dimensioni maggiori a quelle di un virus, possano raggiungere le vie aeree. L’evidenza - seppur ancora in maniera aneddotica - è stata confermata al termine del lockdown dello scorso anno. La comunità degli allergologi è concorde nell’affermare che i pazienti hanno vissuto la scorsa primavera accusando molti meno sintomi legati alle rispettive allergie.

COVID-19: L’ALLERGIA NON È IN CONTRASTO CON LA VACCINAZIONE Quando scoccherà il loro turno, le persone allergiche potranno effettuare la vaccinazione contro Covid-19. Gli allergologi italiani sottolineano come le eventuali reazioni al vaccino possano essere gestite sia in ospedale sia in un centro vaccinale. Sulla stessa lunghezza d’onda l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa): «Le persone che soffrono o hanno sofferto di un’allergia respiratoria possono vaccinarsi, rimanendo in osservazione per 15 minuti dopo l’iniezione. L’eventuale trattamento antiallergico in corso, inclusa l’immunoterapia specifica, non deve essere sospeso in vista della vaccinazione». Gli unici fattori di rischio sono rappresentati da una pregressa reazione al medesimo vaccino e dalla presenza concomitante di mastocitosi, una malattia rara a rischio di anafilassi anche spontanee.

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Affrontare il coronavirus senza paura: fare visite e controlli, sapere dall’oncologo quando vaccinarsi, i casi più delicati. Sicurezza per chi assiste pazienti giovani di Donatella Barus

C’

è chi racconta di controlli rimandati, di interventi posticipati. Ci sono malati che hanno affrontato da soli lunghi periodi di ricovero, sostenuti dalla telefonata quotidiana a casa. Le sale di attesa si sono riempite di donne e uomini, spesso anziani, con la cartellina della documentazione clinica stretta in grembo e lo sguardo un po’ smarrito al di sopra della mascherina. Nell’anno della pandemia da Covid-19 la vita dei malati di tumore non è stata semplice. Ad aiutarli l’affetto “da remoto” dei familiari e lo sforzo, in molti casi raddoppiato, di medici e infermieri che questa volta si sono fatti anche accompagnatori in un percorso impegnativo. I MALATI DI CANCRO SONO PIÙ A RISCHIO? Chi ha avuto una diagnosi di tumore deve ritenersi più a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19? I dati hanno mostrato un pericolo superiore alla media soprattutto per le persone anziane, specie se con performance status compromesso, per i pazienti con patologie ematoncologiche (leucemie, linfomi, mieloma) o con tumori solidi in fase avanzata (in particolare con tumori pol-

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TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SUL COVID PER I MALATI DI CANCRO monari). Pesano poi la presenza di altre malattie importanti e le condizioni di “debolezza” del sistema immunitario (immunodeficienza) causate dalla malattia o dalle terapie. A VOLTE SI SCONTA UN PREZZO DOPPIO Per molti pazienti, dunque, il rischio del Covid si aggiunge a quello dovuto alla propria malattia. Inoltre si tratta di persone che devono frequentare luoghi sicuri ma popolati, come ospedali e ambulatori, dunque in linea teorica più esposti al contagio rispetto a chi può restare a casa. Vanno poi considerati i danni indiretti, come il ritardo dei trattamenti se ci si ammala di Covid-19 o si deve restare in quarantena, o le eventuali inefficienze nelle prestazioni sanitarie dovute alla pandemia.

NON RIMANDARE VISITE E CONTROLLI Secondo uno studio condotto in 118 reparti di oncologia medica e sostenuto dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Ospedalieri (Cipomo), nella prima fase della pandemia, sul totale dei malati di tumore che hanno frequentato gli ospedali, meno di 1 paziente su 100 è stato contagiato da Sars-CoV2. Ospedali e ambulatori hanno messo in campo sforzi straordinari, durante questo anno, per contenere disagi e ritardi, preservando la capacità di cura, diagnosi e assistenza. La situazione è andata migliorando nel corso dei mesi e pazienti e familiari ormai si sono abituati a procedure di sicurezza come tamponi, triage, selezione degli ingressi. Ecco perché gli oncologi insistono,


IN SALUTE

della popolazione generale, ovvero condizioni particolari, come riferite e accertate specifiche allergie ai componenti del vaccino o concomitante stato di immunodepressione. Anche per chi sta ricevendo chemioterapia è fondamentale la vaccinazione contro il Covid-19. Come per altre vaccinazioni, affinché sia efficace, è importante effettuarla nel momento in cui c’è la risalita dei globuli bianchi e non nel momento in cui la conta è al minimo. Sarà l’oncologo a consigliare il momento migliore per la vaccinazione.

raccomandando ai pazienti di non rimandare controlli o visite per paura, e di non esitare a chiamare il medico di fronte a sintomi sospetti.

LE PRIORITA’ Intanto le raccomandazioni stilate dal Ministero della Salute hanno incluso fra i pazienti fragili da vaccinare prioritariamente anche «i pazienti con malattia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione, i pazienti oncologici e oncoematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure e i loro conviventi». Tutti, indipendentemente dall’organo colpito dalla malattia. Più i genitori - i tutori o gli affidatari - dei pazienti con un tumore pediatrico. Un modo per creare comunque una bolla attorno a loro, che al momento non possono essere immunizzati (non ci sono vaccini autorizzati per chi ha meno di 16 anni).

LA VACCINAZIONE E i vaccini? Sono raccomandati a tutti i pazienti oncologici che, ricordano gli esperti, hanno le stesse controindicazioni

E GLI SCREENING? IL COVID FRENA, MA NON FERMA In che modo la pandemia ha influenzato i programmi di prevenzione dei tumori della cervice uterina, della mammella e del colon-retto? L’Osservatorio nazionale screening ha pubblicato un rapporto dettagliato sui primi nove mesi del 2020 a confronto con lo stesso periodo del 2019. Nella tabella accanto una sintesi. Un bilancio pesante, ma dalla seconda metà del 2020 le attività sono riprese. Si raccomanda a tutti di: • aderire agli inviti agli screening ricevuti • rivolgersi al medico per recuperare eventuali esami saltati o inviti mai ricevuti.

Persone Persone contattate esaminate

Esiti

Screening mammografico

- 34,5%

- 43,5%

- 2.793 tumori diagnosticati rispetto ai casi attesi

Screening colorettale

- 42%

- 52,7%

- 6.667 cancri e adenomi avanzati rispetto ai casi attesi

Screening cervicale (Pap-test e Hpv test)

- 40,5%

- 48,8%

- 2.383 diagnosi di lesioni pre- o cancerose rispetto ai casi attesi

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A cura di ELENA DOGLIOTTI, biologa nutrizionista, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi

IL CIBO IN SCATOLA È AM

A DIETA IN LIBRERIA Una dieta per ogni età di Elena Dogliotti Ed Sperling & Kupfer

Un manuale per raccontare in modo semplice, se pur scientifico, come il cibo possa essere nostro alleato nelle diverse fasi della vita, fornendo consigli pratici e preziosi nella vita di ogni giorno. Con la prefazione di Paolo Veronesi. Parte del ricavato di questo libro finanzierà la ricerca scientifica d’eccellenza di Fondazione Umberto Veronesi.

Non è sempre vero che sia meno nutriente. Permette di usare alimenti fuori stagione, come il pomodoro. È buona norma leggere sempre le etichette per scegliere le confezioni con meno additivi

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catolette e barattoli nelle nostre dispense spesso salvano il pasto dopo una giornata di lavoro. Cosa è bene sapere sui cibi in scatola? Sono sicuri? Mantengono le qualità nutrizionali? PIÙ NUTRIENTI IN SCATOLA O FRESCHI? Si ritiene spesso che i cibi in scatola siano meno nutrienti di quelli freschi o surgelati, ma questo non è sempre vero. Proteine, carboidrati e grassi non vengono influenzati dal processo. Anche la maggior parte dei minerali e delle vitamine liposolubili (A, D, E, K) vengono conservate. Tuttavia l’inscatolamento comporta in genere calore elevato e le vitamine idrosolubili (C e B) possono essere danneggiate. Queste vitamine sono sensibili al calore e all’aria in generale, quindi possiamo “perderle” anche quando lavoriamo, cuociamo e conserviamo i cibi freschi a casa. I 3 PUNTI DI FORZA Sono almeno tre i vantaggi dei cibi in

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scatola. Uno: poter utilizzare alimenti fuori stagione senza perdere in qualità nutrizionale, come per esempio il pomodoro in inverno. Due: risparmiare tempo che non abbiamo evitando procedure più o meno lunghe di preparazione, come nel caso dei legumi o del pesce. Tre: fare delle piccole scorte di alimenti conservabili per lungo tempo, senza il pericolo di rimanere sprovvisti o di sprecare se non riusciamo a programmare bene i nostri menu. GLI IMBALLAGGI SONO SICURI? Una delle preoccupazioni legate ai cibi in scatola è la presenza di bisfenolo A (Bpa), una sostanza chimica che viene spesso utilizzata negli imballaggi alimentari, comprese le lattine. Ora esistono prodotti dichiarati Bpa-free e le aziende usano rivestimenti per evitare il contatto fra cibo e metallo. Ma il Bpa è uno dei cosiddetti interferenti endocrini, molecole che potrebbero avere un’influenza negativa sul nostro sistema di produzione e segnalazione ormonale. I dati a nostra disposizione


SALUTE IN TAVOLA

ICO DELLA SALUTE? non sono ancora soddisfacenti, tuttavia sembrerebbe che vista la rapidità di secrezione attraverso le urine di queste sostanze, la probabilità di un’attività endocrina da parte di bisfenolo A sia piuttosto bassa. A titolo precauzionale, però, se non si è certi della presenza di Bpa nei prodotti in scatola che acquistiamo è opportuno evitarne il consumo nella prima infanzia e in gravidanza, non scaldare mai le lattine, sciacquare il cibo. OSSERVIAMO LA SCATOLA È importante che lo scatolame per la conservazione degli alimenti si presenti intatto, senza rotture o ammaccature e senza rigonfiamenti, in caso contrario il

prodotto potrebbe essersi deteriorato o presentare rischi per la salute. … E LEGGIAMO LE ETICHETTE Talvolta, durante il processo di inscatolamento vengono aggiunti sale, zucchero e conservanti. È quindi importante leggere bene gli ingredienti prima dell’acquisto e scegliere prodotti con meno additivi. Nel caso dei prodotti in salamoia è opportuno sciacquare bene gli alimenti sotto l’acqua per eliminare l’eccesso di sale, mentre per i sott’olio sarà sufficiente scolarli, avendo cura di versare l’olio di conservazione in un contenitore adibito agli oli esausti che andrà poi portato in discarica una volta pieno.

COME SI FA? CI VOGLIONO TRE PASSAGGI Lavorazione: il cibo viene pulito e trattato termicamente (carne e legumi vengono precotti, verdure e ortaggi solo scottati) e poi lavorato (affettato, tritato, snocciolato, disossato, sgusciato, deliscato) Confezionamento: il prodotto viene inscatolato caldo, si crea un vuoto parziale all’interno del contenitore, viene insufflato vapore nello spazio sottostante il coperchio oppure si riscaldano i contenitori semichiusi per 10-15 minuti a 60-70°C. Dopo di che si chiudono le scatole Riscaldamento: la scatola viene sterilizzata con tempi e temperature adatte alla tipologia dell’alimento. Le scatole, una volta raffreddate, presentano fondi leggermente concavi a causa del vuoto parziale al loro interno: se, invece, sono presenti bombature la scatola viene scartata poiché potrebbero essere contenute spore produttrici di gas resistenti alle alte temperature come ad esempio il botulino.

INSALATA PROTEICA CON FAGIOLI E MAIS Ingredienti • 100 g di fagioli borlotti in scatola • 70 g di mais lessato in scatola • 360 g di farro (circa 500 g lessato) • 8 pomodori pachino o ciliegino • 6 anacardi • 4 noci • 1 manciata di pinoli tostati • 1 ciuffo di prezzemolo Per la salsa • 125 g di yogurt bianco magro • 10 fili di erba cipollina fresca • 2 cucchiai di olio evo • 1 pizzico di paprika dolce • Sale Come si prepara Tagliate i pomodorini in quattro spicchi. Spezzettate con le dita le noci e gli anacardi (se sono senza sale aggiungetene un pizzico). Risciacquate i fagioli e il mais e componete l’insalata riunendo il farro, i borlotti, il mais, il trito di anacardie noci, i pinoli, i pomodorini e il prezzemolo spezzettatogrossolanamente, gambi compresi. Condite con la salsinache avrete preparato frullando tutti gli ingredienti insiemea un pizzico di sale. Tratta da 50 minuti due volte a settimana, di Marco bianchi, ed. Mondadori

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5X1000 BUONE RAGIONI PER SOSTENERE LA RICERCA È un gesto semplice che non costa nulla ma vale molto. Compilando la dichiarazione dei redditi si può sostenere la ricerca scientifica d’eccellenza. Il nostro codice fiscale è 97298700150 di Daniele Banfi

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a Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 con lo scopo fondamentale di promuovere la scienza. Due sono gli ambiti in cui perseguiamo la nostra missione: sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori, e il finanziamento di progetti di alto profilo. Promuovere la corretta divulgazione scientifica, affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti, attraverso il Magazine online, l’organizzazione di grandi conferenze con relatori internazionali, lo sviluppo di progetti per le scuole e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni. L’erogazione delle borse di ricerca è possibile grazie alle vostre donazioni e attraverso il 5x1000, uno strumento che in questi anni ci ha permesso di sostenere 1.895 ricercatori e 138 progetti di ricerca. Ecco una guida pratica per conoscere di cosa si tratta e perché non ti costa nulla. Pensa: con la tua firma

puoi cambiare il futuro di migliaia di persone! CHE COS’È IL 5X1000? Il 5x1000 è la misura fiscale, introdotta nel 2006, che offre al contribuente la possibilità di destinare lo 0,5% delle imposte sul reddito delle persone fisiche (imponibile Irpef) a sostegno di organizzazioni che svolgano attività socialmente rilevanti. IL 5X1000 È UNA DONAZIONE? Spesso si sente parlare di “donare” il 5x1000, ma non si tratta di una vera e propria donazione in quanto non comporta una spesa per il singolo cittadino. Il 5x1000 rappresenta una quota dell’Irpef, un’imposta che viene comunque versata dal cittadino allo Stato e che varia al variare del reddito. CHI PUÒ DESTINARE IL 5X1000? Il 5 per mille può essere devoluto da tutti i cittadini che presentano la propria dichiarazione dei redditi tramite


NOI & VOI

IL CALENDARIO DELLE SCADENZE FISCALI* SETTEMBRE

30 OTTOBRE

31 NOVEMBRE

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30 SETTEMBRE Se presenti il 730 direttamente all’Agenzia delle Entrate, tramite CAF o un professionista abilitato o in via telematica. 31 OTTOBRE Se presenti la certificazione unica.

30 NOVEMBRE Se presenti per via telematica il Modulo Redditi Persone Fisiche.

*date valide al 4 marzo 2021

modello 730, il Modello Redditi (ex modello Unico per le Persone Fisiche) e il Modello di Certificazione (ex Cud). SE SCELGO DI DEVOLVERE IL 5X1000, LA SCELTA DELL’8X1000 È PRECLUSA? No, la scelta del 5x1000 è totalmente indipendente da quella dell’8x1000 (che si riferisce alle confessioni religiose). Si possono effettuare entrambe le scelte senza spese aggiuntive per il contribuente. POSSO DESTINARE IL 5X1000 A DUE ENTI NON PROFIT? No, si può effettuare una sola scelta e destinare il 5x1000 a un solo ente di solidarietà. COME DESTINARE IL 5X1000 A FONDAZIONE UMBERTO VERONESI? Se presenti la dichiarazione dei redditi, firma nel riquadro dedicato al “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” e inserisci il codice fi-

scale di Fondazione Umberto Veronesi (97298700150). Se non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi puoi comunque destinare il 5x1000 a Fondazione Umberto Veronesi in questo modo: 1) compila la scheda dedicata fornita insieme al Cu, firmando nel riquadro dedicato al “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” e indicando il codice fiscale della Fondazione 97298700150; 2) inserisci la scheda in una busta chiusa; 3) scrivi sulla busta “Destinazione del 5x1000 dell’Irpef” insieme al tuo nome, cognome e codice fiscale; 4) consegna la busta a un ufficio postale, a uno sportello bancario, al Caf o al commercialista che si occuperanno di inviarlo all’agenzia delle entrate. Maggiori informazioni su https://5xmille. fondazioneveronesi.it

GRAZIE AI NOSTRI SOSTENITORI E A COLORO CHE CI HANNO DESTINATO IL 5 X1000, DAL 2003 A OGGI ABBIAMO RACCOLTO OLTRE 72 MILIONI DI EURO INTERAMENTE DEVOLUTI AL SOSTEGNO DI:

1.895 ricercatori IMPEGNATI A TROVARE NUOVE CURE CONTRO I TUMORI, LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI E LE SINDROMI NEURODEGENERATIVE

9 protocolli DI CURA IN ONCOLOGIA PEDIATRICA, AFFINCHÉ TUTTI I PICCOLI MALATI DI TUMORE RICEVANO LE MIGLIORI CURE SECONDO STANDARD INTERNAZIONALI

3 studi OSSERVAZIONALI IN ONCOLOGIA PEDIATRICA PER COMPRENDERE IL COMPORTAMENTO DELLE MALATTIE E SOMMINISTRARE LE TERAPIE PIÙ EFFICACI

135 progetti DI RICERCA PLURIENNALI

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NOI & VOI

DELEGAZIONI: L’IMPEGNO CHE NON SI FERMA Grazie alle instancabili attività sul territorio, il finanziamento di tre borse di ricerca e di un protocollo per l’oncologia pediatrica

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e Delegazioni si occupano di diffondere la mission di Fondazione a livello locale, organizzando e promuovendo iniziative di raccolta fondi e campagne di divulgazione. Anche per il 2021 le Delegazioni portano avanti il loro impegno a favore della ricerca scientifica e sostengono 3 ricercatrici di cui riportiamo il profilo qui a fianco. Inoltre, nell’ambito dell’oncologia pediatrica, le delegazioni di Como, Torino e Pesaro-Urbino contribuiscono, anche nel 2021, a finanziare il protocollo clinico contro una delle neoplasie più diffuse in età pediatrica, la leucemia linfoblastica acuta (Lla).

PROGETTO #FATTIVEDERE Tra marzo e aprile 2021, insieme con la Commissione adolescenti di Aieop (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica), Fondazione Veronesi organizza in modalità digitale la settima edizione di #fattivedere, per sensibilizzare i ragazzi sull’importanza della diagnosi precoce, anche in adolescenza. Abbiamo coinvolto le scuole di 6 città: Milano, Torino, Roma, Modena, Teramo e Pescara.

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MARICA FRANZAGO (Sostenuta dalla Delegazione di Pescara) Laureata in Biotecnologie Mediche presso l’Università dell’Aquila, PhD in Neuroimaging Funzionale presso l’Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara Titolo dello studio: Gli effetti del diabete gestazionale e dell’obesità durante la gravidanza ELENA BOGGIO (Sostenuta dalle Delegazioni di Domodossola e di Novara) Laurea in Biotecnologie, PhD in Medicina molecolare. Lavora presso l’Università di Novara Titolo dello studio: Poli-chemioterapia innovativa per il trattamento del melanoma VALENTINA CIANFANELLI (Sostenuta dalla Delegazione di Roma) Laureata in Biologia molecolare e cellulare all’Università di Tor Vergata, PhD in Biologia molecolare e cellulare all’Università di Tor Vergata. Istituto ospitante: Ospedale pediatrico Bambin Gesù, Roma Titolo dello studio: L’auto-digestione al servizio delle cellule staminali tumorali

I PUMI: UN REGALO PER LA MAMMA È UN REGALO PER LA RICERCA Prosegue la collaborazione, nata grazie a un’idea della Delegazione di Roma di Fondazione Veronesi, con Ceramiche Benegiamo Srl, azienda salentina specializzata nella lavorazione della terracotta, che ha realizzato un’edizione speciale di “pumi”, dedicata alla festa della mamma. Sono alti 20 cm e disponibili in tre colori: bianco, rosa antico e bordeaux e possono essere ordinati a fronte di una donazione di 45 euro cadauno, spese di spedizione incluse. (Non si effettuano spedizioni all'estero). Il ricavato andrà al progetto Pink is Good, che ha due grandi obiettivi: educare alla prevenzione e sostenere il lavoro dei ricercatori nell'ambito delle patologie oncologiche femminili. Per ordinare i pumi: www.fondazioneveronesi.shop


«DOPO IL TUMORE AL SENO UNA GRANDE RINASCITA» Sostieni la raccolta di Daniela e la sua squadra a favore della ricerca sui tumori femminili. Inquadra il QR Code o vai su insieme.fondazioneveronesi.it per scoprire la sua storia e come aiutarla!

Daniela racconta il percorso psicologico a seguito della sua drammatica esperienza di Serena Zoli

È

bella anche con la testa rasata mentre ride, grida e si entusiasma in mezzo al gruppo delle “amiche da una vita” nelle immagini che ha postato sulla piattaforma “insieme” della Fondazione Veronesi. Ride anche ora, parlando al telefono, Daniela Erriquez, anche se deve raccontare una storia non proprio felice. «Certo, ma disperata mai. Mai lo sono stata. Tranne una sola notte, prima della chemioterapia. Mi svegliai nel pa-

nico, non riuscivo a respirare, piangevo. Poi mi sono detta: bisogna reagire». Prima cosa, oltre alla famiglia che le è stata molto vicina, Daniela, 39 anni, di Torino, impiegata amministrativa, parla al suo “gruppo”: le compagne nella passione del basket, dove è stata giocatrice e allenatrice. «Unite da 26 anni, siamo cresciute insieme, da ragazze, poi donne, poi madri», spiega. E la parola d’ordine che si passano è: “Questa è una partita che si vince insieme”. Lo scrive anche nella sua raccolta fondi su “insieme”. La scoperta di “roccobastardo”, come Daniela chiama per ironia e sfida il nodulo al seno molto grande che scopre il 27 settembre 2019, avviene per di più in un periodo difficile, una separazione complicata dal marito. Incomincia la chemio per ridurre le dimensioni del tumore. «Per fortuna pian piano si vedevano miglioramenti, “rocco-

bastardo” si restringeva», racconta Daniela. «Infine nell’aprile 2020 l’intervento: mastectomia totale, non si poteva fare altrimenti date le misure del tumore». Seguono mesi di radioterapia. «Ora sono in lista d’attesa per l’intervento di ricostruzione del seno». La tappa finale, liberatoria.Cosa può dire di questa drammatica esperienza alle altre donne? Daniela ancora una volta sorprende: «Che è stata una grande rinascita», afferma con entusiasmo. Perché? «Perché ho capito che stavo seguendo una vita sbagliata. Nel senso che mi prendevo a cuore tutto, mi facevo del male da sola. Ora sono diventata più egoista, se così si può dire, del mio bene». Tra i suoi beni primeggia la figlioletta Diletta, di 4 anni. «A lei ho pensato per prima, con timore, quando ho saputo del tumore. Adesso mi batterò per lei. Perché lei è la mia vita. Vita pura».

CREA LA TUA RACCOLTA Insieme.fondazioneveronesi.it è una piattaforma nata per organizzare campagne di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi. Si tratta di un sito molto semplice, adatto a tutti, che consente in pochi passi di creare la propria pagina e raccogliere fondi per il progetto che sta più a cuore. Crea ora la tua raccolta fondi! Insieme, contribuiremo a migliorare la vita di migliaia di persone.

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A cura di MARCO ANNONI, coordinatore del Comitato etico di Fondazione Umberto Veronesi

USCIRE DAL “PLASTICENE”: L’invasione della plastica è tale che alcuni scienziati stanno trovando nuovi sedimenti nel terreno comparabili a una vera e propria era geologica: il “Plasticene”. Nociva per la salute e per l’ambiente

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i tratta di un materiale poco costoso, resistente, modellabile e per questo oggi utilizzato in un numero quasi incalcolabile di applicazioni. Proprio queste sue proprietà, però, rendono la plastica in grado di resistere molto a lungo nell’ambiente se non opportunamente raccolta e trattata. In particolare, visto che non è solubile in acqua, con il tempo la plastica tende a

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disgregarsi in particelle sempre più fini dette microplastiche o nanoplastiche, a seconda della grandezza. Questi frammenti sono a loro volta considerati degli inquinanti ambientali e sono stati ritrovati in una varietà di forme, dimensioni, composizioni chimiche e concentrazioni in pressoché tutti gli ambienti marini, agricoli, nell’atmosfera, nel cibo e nell’acqua potabile.

Nonché nelle piante, negli insetti, negli animali e nell’uomo. A oggi, le implicazioni per la salute umane e l’ambiente derivanti dalla diffusione delle microplastiche e delle nanoplastiche sono in larga parte ancora sconosciute. Gli scienziati hanno finora identificato diversi modi in cui questi materiali potrebbero interagire in modo negativo con la salute. Per esempio: o perché direttamente pericolosi o in quanto capaci di trasportare con sé all’interno del corpo altre sostanze pericolose. È stato ipotizzato che alcuni di questi frammenti possano agire come interferenti endocrini se presenti oltre una certa concentrazione, con alcune implicazioni per la salute umana. Attualmente,


SCIENZA E ETICA

GLOSSARIO MICRO E NANOPLASTICHE Particelle solide di materiale plastico. A seconda della dimensione, si parla di microplastiche con una dimensione compresa tra 0.1 e 5.000 micrometri (e cioè da 0.001 a 5 millimetri) o di nanoplastiche con dimensione compresa tra i 0.001 e i 0.1 micrometri. INTERFERENTI ENDOCRINI Gruppo eterogeneo di sostanze capaci di alterare la normale funzionalità ormonale dell’apparato endocrino nell’uomo e in altri organismi con potenziali ricadute sulla salute.

UN DOVERE ETICO sono in corso diversi progetti di ricerca a livello internazionale per cercare di determinare con maggiore precisione quali siano i profili di rischio connessi a una costante esposizione alle micro e alle nanoplastiche. In questo contesto, il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi è al lavoro per elaborare un proprio documento nuovo dedicato al tema del rapporto tra plastiche, salute dell’uomo e dell’ambiente. Oltre a urgenti studi scientifici per colmare l’assenza di ricerche sulla possibile tossicità di questi materiali, infatti, è anche chiaro che occorre fare un passo in avanti, immaginando un rapporto molto diverso tra il progresso e il benessere delle società e gli ecosistemi. A partire dal problema

della plastica e del ciclo dei rifiuti, per arrivare alle misure che sono ora necessarie per rimediare, almeno in parte, ai danni ambientali già causati, non c’è tempo da perdere per cominciare una conversazione pubblica capace di coinvolgere sia i decisori politici sia i singoli cittadini. Se le scelte personali sono e saranno importanti, non possono però essere sufficienti in assenza di una rivoluzione altrettanto significativa a livello di politiche produttive e ambientali. Forse è tardi per evitare che nel futuro la nostra era sia ricordata come il “Plasticene”. Tuttavia, una volta presa coscienza del problema, possiamo almeno cercare di far sì che tale strato di sedimenti sintetici rimanga il più sottile e limitato possibile.

«A SCUOLA DI SCIENZA ED ETICA»: UN SUCCESSO ANCHE CON LA DAD Si è tenuta a marzo la seconda edizione di «A scuola di scienza ed etica», il corso (gratuito e rivolto agli studenti dei licei) che offre un’introduzione al mondo della bioetica e alle grandi domande sul futuro dell’umanità, dall’editing del genoma alla necessità di agire per fermare la crisi ecologica. Il progetto è strutturato in due incontri, della durata di un’ora ciascuno. Durante il primo, gli studenti vengono introdotti alla bioetica, alla sua storia e ai suoi problemi. Attraverso un sondaggio in tempo reale, alla fine i ragazzi hanno la possibilità di scegliere il tema del secondo incontro, utilizzando come materiali di approfondimenti i quaderni e i pareri del Comitato Etico di Fondazione Veronesi. Il corso prevede l’uso di una serie di strumenti multimediali che consentono agli studenti di interagire in diretta tra loro esprimendo le proprie scelte in merito ad alcune questioni di etica che poi vengono discusse e approfondite. Grandi domande, quindi, ma anche tanta interazione e confronto, nonostante la necessità di svolgere le attività attraverso la didattica a distanza o Dad. Il secondo ciclo del corso ha coinvolto più di cinquemila studenti appartenenti a decine di classi sparse su tutto il territorio nazionale. Aprire la mente e confrontarsi con gli altri è sempre importante. Ma lo è ancora di più quando, per necessità come nel corso di una pandemia, occorre ripensare la propria socialità. Per maggiori informazioni sulla prossima edizione, si può consultare il sito di Fondazione (https://www.fondazioneveronesi. it/a-scuola-di-scienza-ed-etica).

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Per informazioni e iscrizioni alle attività è possibile visitare il sito scuola.fondazioneveronesi.it e scrivere all’Ufficio Progetti per le Scuole: scuola@fondazioneveronesi.it

A SCUOLA DI SALUTE ONLINE. ANCHE GIOCANDO La Fondazione Veronesi ha messo in campo diverse attività didattiche ispirate al viver sano. Migliaia di studenti coinvolti: si può imparare divertendosi

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accini, inquinamento, salute pubblica, fumo: tra marzo e maggio la Fondazione Veronesi ha messo in campo tantissime attività educative per le scuole! Sono partiti a marzo i laboratori digitali “Io Vivo Sano - Inquinamento e salu-

te” per approfondire i principali inquinanti presenti nell’aria che respiriamo e i danni provocati al nostro organismo. Grande spazio alla prevenzione che guarda ai comportamenti utili a preservare la propria salute da patologie croniche come asma, bronchiti, infiammazioni del tratto respiratorio o lo sviluppo di tumori e malattie cardiovascolari. L’attività è in atto da marzo ad aprile coinvolgendo circa 6.000 studenti delle scuole primarie e secondarie delle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Aosta, grazie al prezioso contributo di Fondazione Crt. A maggio trova spazio un’attività ludico-educativa che mira a fare chiarezza su concetti attualissimi nel contesto dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo: salute pubblica, immunità di gruppo, soglia ed efficacia vaccinale, per citarne alcuni. Si tratta di un webgame rivolto agli

studenti dagli 11 ai 16 anni che esplora il tema della salute pubblica con un focus sull’impatto che le azioni individuali e collettive hanno sulla salute di persone e comunità: un’esperienza digitale del tutto nuova che, con un approccio innovativo, proietta il giocatore nel ruolo del decisore politico che, attraverso le proprie scelte, dovrà gestire (e limitare) il diffondersi di un’epidemia. In avvicinamento al 31 maggio, Giornata Mondiale Senza Tabacco, si terranno i laboratori digitali “Io Vivo Sano Contro il fumo” pensati per testare la consapevolezza dei ragazzi sulla dannosità della sigaretta elettronica e degli altri prodotti “light” creati per attrarre giovani consumatori. Di nuovo, un prodotto digitale innovativo per parlare con i ragazzi nel loro linguaggio ed essere ancora più efficaci nel trasmettere un messaggio forte di prevenzione ed educazione alla salute.

DAL VACCINO ALL’IMMUNITÀ DI GRUPPO Cosa sono i vaccini? Cosa vuol dire “immunità di gruppo”? Quali sono le tappe che hanno portato alla scoperta dei vaccini? Perché vaccinarsi è la scelta giusta? Nei laboratori digitali interattivi “Io Vivo Sano - Prevenzione e vaccini” in programma nel mese di marzo gli studenti delle scuole secondarie hanno trovato risposta a questi interrogativi e approfondito i concetti alla base del funzionamento dei vaccini, che rappresentano oggi lo strumento di prevenzione più potente per proteggere la collettività. E che hanno sconfitto terribili malattie prima endemiche.

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EVENTI

RITORNA “IL POMODORO. BUONO PER TE, BUONO PER LA RICERCA”

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n piena primavera e con la Festa della Liberazione torna nelle piazze italiane “Il Pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca”, arrivato ormai alla quarta edizione. Durante il fine settimana del 24 e 25 aprile, infatti, i volontari di Fondazione Umberto Veronesi scenderanno in piazza, distribuendo, a fronte di una donazione minima di 10 euro, una confezione con tre lattine di pomodori, nelle versioni: pelati, polpa e pomodorini. Un prodotto di qualità che è parte integrante non solo della cucina italiana, ma anche della salutare Dieta mediterranea. L’iniziativa è stata ideata da Fondazione Umberto Veronesi per raccogliere fondi a favore della ricerca e cura in ambito pediatrico. Il ricavato del “Pomodoro”, infatti, permetterà di finanziare terapie sulle leucemie, in particolare un protocollo per la leucemia linfoblastica acuta (Lla) che rappre-

Tutti in piazza il 24-25 aprile per rifornirsi del prezioso frutto in tre versioni: pelati, polpa e pomodorini. È un gesto per la lotta contro i tumori dei bambini senta il 75 per cento dei casi di leucemia infantile e in Italia colpisce circa 350-400 bambini ogni anno, con un picco tra i 2 e i 5 anni di età. In totale ogni anno in Italia si ammalano di cancro circa 1.400 bambini di

età compresa tra 0 e 14 anni e circa 800 adolescenti tra 15 e 19 anni. Grazie agli enormi passi avanti fatti dalla ricerca scientifica, oggi il 70% di questi tumori infantili guarisce, con punte dell’80-90% nel caso di leucemie e linfomi. Nonostante questo, le neoplasie rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei più piccoli. Vi aspettiamo numerosi in piazza a “fare incetta” di ottimo pomodoro in tre versioni in un’unica confezione, in cui troverete anche dei semini per coltivare qualche piantina di questo bel frutto rosso. L’iniziativa è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione e sostegno di Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali) e Ricrea (Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio). Che ringraziamo anche per la fedeltà nell’impegno.

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AZIENDE PER LA RICERCA

Dottor Franco Bologna, AD Manifattura del Seveso

MONINI, UN RICERCATORE PER L’OLIO CONTRO L’INVECCHIAMENTO MENTALE

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i chiama Giorgio D’Andrea, lavora all’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Roma e avrà il compito di determinare se e come il consumo di olio extravergine di oliva possa rallentare l’invecchiamento cognitivo. È lui il ricercatore sostenuto per un anno da Monini nell’ambito dell’avvio della collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi. Obbiettivo: sostenere la ricerca scientifica e promuovere i corretti stili di vita. «Da cento anni produciamo un prodotto tanto nobile quanto importante per la salute, che grazie ai progressi della scienza può diventare ancora più prezioso», spiega Maria Flora Monini, alla guida dell’azienda di famiglia. D’Andrea: «L’olio extravergine d’oliva è un ingrediente chiave della Dieta mediterranea, ha molteplici potenziali benefici sulla salute. Questo progetto punta a valutare gli effetti di un suo composto, l’idrossitirosolo, sulle capacità di apprendimento in età avanzata».

ONCOLOGIA PEDIATRICA: I CONFETTI CRISPO PER SOSTENERE LA LOTTA ALL’OSTEOSARCOMA

La ricercatrice Federica Scotto di Carlo

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Confetti Crispo conferma il proprio impegno al fianco di Fondazione Umberto Veronesi. Anche nel 2020 l’azienda partenopea ha scelto di sostenere Gold for Kids, il progetto che si pone l’obiettivo di individuare nuove terapie per i piccoli pazienti affetti da un tumore. Acquistando i confetti delle linee «Promessi Sposi» e «Snob» con l’etichetta dal nastro dorato, si può fornire un contributo alla ricerca. La cifra donata da Crispo - azienda leader nella produzione e nella vendita di confetti e cioccolato - servirà a sostenere l’attività della ricercatrice Federica Scotto di Carlo, al lavoro all’Istituto di Genetica e Biofisica del Cnr di Napoli per approfondire i meccanismi di proliferazione dell’osteosarcoma (il più aggressivo e frequente tumore delle ossa, che colpisce principalmente bambini e adolescenti).

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MANIFATTURA DEL SEVESO FINANZIA LA RICERCA SUI TUMORI CEREBRALI Nuova ambiziosa partnership, per Fondazione Umberto Veronesi. Da quest’anno al suo fianco, con l’obbiettivo di sostenere la ricerca scientifica, c’è Manifattura del Seveso. L’azienda bergamasca, leader nella produzione di materiali da rivestimento, sostiene la ricercatrice Elisabetta Stanzani, che all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) studia le interazioni tra i tumori cerebrali e il microambiente della malattia. «Per noi si tratta della prima attività di responsabilità sociale: vogliamo dare un contributo alle attività di questi ricercatori, spesso costretti ad andare all’estero per svolgere questo lavoro - afferma Franco Bologna, alla guida dell’azienda -. Mia figlia è un’aspirante biotecnologa e il sogno di mio padre Giorgio è sempre stato quello di aiutare i giovani a guarire. Così, in seguito a un colloquio con il direttore generale Monica Ramaioli, la nostra scelta è caduta su Fondazione Umberto Veronesi. Perché cercavamo una realtà sinonimo d’eccellenza nella promozione della scienza e riconosciuta a livello internazionale».


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1 EFFETTUA UNA DONAZIONE

BOLLETTINO POSTALE Intestato a Fondazione Umberto Veronesi Conto Corrente Postale numero: 46950507

2 DESTINA IL TUO 5XMILLE

È facile e non ti costa nulla: basta inserire il codice fiscale di Fondazione Umberto Veronesi 97298700150 e apponi la tua firma nella casella “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” nella tua dichiarazione dei redditi.

BONIFICO BANCARIO Intestato a: Fondazione Umberto Veronesi IBAN: IT52M0569601600000012810X39 causale 2767 ON LINE CON CARTA DI CREDITO Sul sito www.fondazioneveronesi.it

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ATTRAVERSO UNA DONAZIONE IN MEMORIA Con una donazione in memoria potrai ricordare una persona cara. Se lo desideri, Fondazione Umberto Veronesi invierà una lettera che comunica il tuo gesto ai famigliari della persona che hai voluto ricordare. È anche possibile istituire una borsa in memoria di una persona cara coprendo l’intero importo della borsa. Per saperne di più: Visita il sito https://www.fondazioneveronesi.it/ come-aiutarci/privati/donazione-in-memoria Chiama l’Ufficio Donatori privati (02.76018187) Scrivi a donazioni@fondazioneveronesi.it

DEDUCIBILITÀ FISCALE Lo sai che le donazioni a Fondazione Umberto Veronesi ti permettono un risparmio fiscale? Effettua la tua donazione con uno dei sistemi di pagamento consentiti: versamento postale • bonifico bancario • carta di credito Inserisci l’importo nello spazio apposito sulla tua dichiarazione dei redditi allegando la ricevuta di versamento, oppure consegna quest’ultima al tuo commercialista o al CAF più vicino. Per le persone fisiche. La donazione è deducibile nel limite del 10% del reddito dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui. Art. 14 D.L. 35/2005 convertito in Legge n. 80/2005 (DPCM08\05\07 Ente n.61). Per le persone giuridiche. La donazione è INTERAMENTE DEDUCIBILE ai sensi e per gli effetti delle vigenti norme fiscali di cui all’art.1, comma 353 della legge 23 dicembre 2005, numero 266 (DPCM 08\05\07 Ente n. 77.

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CON UN LASCITO TESTAMENTARIO Disporre un lascito testamentario a favore di Fondazione Umberto Veronesi significa garantire ai migliori ricercatori italiani i fondi necessari per portare avanti i loro importanti studi, regalando un futuro di speranza a chi domani avrà bisogno di cure e sostegno. Per saperne di più: visita il sito lasciti.fondazioneveronesi.it e scarica la guida sui lasciti testamentari chiama il nostro Responsabile Lasciti Ferdinando Ricci (02.76018187) scrivi a lasciti@fondazioneveronesi.it

Informazioni art.13, GDPR: I dati personali saranno trattati, con modalità prevalentemente elettroniche, da Fondazione Umberto Veronesi – titolare del trattamento – Piazza Velasca 5, 20122 Milano (MI) (“FUV”), per gestire l’eventuale donazione e per contatti promozionali, informativi e istituzionali su progetti, attività e iniziative di raccolta fondi, sondaggi e ricerche. La base giuridica di detti contatti è il “legittimo interesse” di FUV a mantenere costante il rapporto instaurato con la persona, informandola e sensibilizzandola sugli obiettivi di ricerca scientifica. La conservazione dei dati cesserà se si esercita il diritto di opposizione a tali contatti. Le persone autorizzate al trattamento sono preposte a: rapporti con i donatori, amministrazione, attività istituzionali, sistemi informativi e di sicurezza dei dati. Ai sensi degli artt. 15-22, GDPR, scrivendo all’indirizzo postale suindicato o all’e-mail donazioni@fondazioneveronesi.it si può richiedere elenco completo e aggiornato dei responsabili del trattamento, e si possono esercitare i diritti di: consultazione, modificazione, cancellazione/ oblio, limitazione del trattamento e portabilità dei dati o opporsi al loro trattamento per scopi informativi e promozionali. Si ha diritto di presentare reclamo all’autorità di controllo – Garante – www.garanteprivacy.it per far valere i propri diritti. Il Data Protection Officer è contattabile all’e-mail dpo@fondazioneveronesi.it, per informazioni sul trattamento dei dati. Per informazioni complete: https://www. fondazioneveronesi.it/donazioni/dona-ora.

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Sostieni la ricerca. Sostieni la vita

Il tumore va fermato. Sostieni ora la ricerca con il tuo 5x1000.

Destina il tuo 5x1000 a Fondazione Umberto Veronesi Ci sono scelte che possono cambiare il corso del futuro. Ne hai una tra le mani. Sostieni la ricerca contro i tumori. Perché la ricerca è cura. Nella tua dichiarazione dei redditi firma nel riquadro dedicato al “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” e inserisci il codice fiscale di Fondazione Umberto Veronesi. 5xmille.fondazioneveronesi.it

FINANZIAMENTO DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELLA UNIVERSITA’

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